Fise Uniport: Barbera chiede interventi del ministero

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Fise Uniport: Barbera chiede interventi del ministero
5 Settembre 2019 -

Fise Uniport: Barbera chiede
interventi del ministero

ROMA – Federico Barbera, presidente di Uniport (l’Associazione che,
all’interno di Fise, rappresenta le imprese portuali che svolgono operazioni
di imbarco e sbarco, spostamento delle merci, attività accessorie alla
navigazione, terminals operator e servizi portuali) ha scritto alla direzione
Trasporto Marittimo del ministero dei Trasporti chiedendo di intervenire
tempestivamente in relazione a quanto sta accadendo presso i porti di
competenza delle Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno del Nord e
Centro Settentrionale.

Con l’ordinanza dello scorso 13 Luglio, l’Autorità ha, infatti, imposto alle
cosiddette “navi in servizio di linea” di utilizzare un unico terminal
contenitori autorizzato nel porto di Civitavecchia.

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In questo modo si è impedito a uno storico operatore del settore su navi
specializzate nel trasporto di frutta (sia essa trasportata in stiva o con
contenitori frigorifero) di decidere liberamente come svolgere le attività
oggetto del proprio piano industriale, favorendo un diretto competitor.

“Si tratta di una decisione liberticida – afferma il presidente Uniport – che
dà il via libera a un nuovo monopolio e che rischia di avere ripercussioni
occupazionali, oltre che di penalizzare operatori che in passato hanno
investito sulle infrastrutture del porto di Civitavecchia; decisione che va
in senso esattamente opposto a quanto registrato, a suo tempo su analogo
argomento, a opera della allora Autorità portuale di Livorno. Nel momento
stesso in cui gli uffici del MIT si sono meritevolmente attivati per
riportare ordine e legittimità nel settore del “Lavoro portuale” soprattutto
nel campo delle c.d. “autoproduzioni”, non si hanno analoghi riscontri,
laddove, come a Livorno tutto ciò è aggravato da una situazione di
commistione di ruoli autorizzativi, gestionali e di controllo che non ha
riscontri in altre realtà e dove, addirittura, l’intero sistema ispettivo
dell’U.L.P. è stato smantellato.

Abbiamo chiesto al ministero dei Trasporti di acquisire dettagli su quanto
sta accadendo e di intervenire per favorire omogeneità di regole a livello
nazionale, piena concorrenza, investimenti e sviluppo di nuovi traffici”.

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Moby e Tirrenia puntano su ciò che è
“buono”

MILANO – L’aggettivo “buono” a bordo delle navi di Moby e Tirrenia va inteso
in un duplice senso. Ciò che si mangia è buono per il palato, ma anche per la
salute. Come dire: viaggiare con Moby e Tirrenia fa bene, in ogni senso.

Se i menù dei ristoranti e self-service di bordo si sono meritati il plauso
di critici gastronomici e chef stellati, registrando un gradimento sempre
maggiore fra i viaggiatori a bordo, la ristorazione è quest’anno ancor più
caratterizzata da requisiti di qualità assoluta dei prodotti, in grado di

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passare l’esame anche dei passeggeri più esigenti sul versante salutista.

Grazie alla collaborazione sempre più stretta fra il Gruppo Onorato armatori
e Ligabue, società leader nel settore, i bar e i menù prevedono le spremute
di frutta fresca, con arance che vengono acquistate quotidianamente per tutte
le navi.
Allo stesso modo, ai viaggiatori viene proposto sempre un assortimento di
frutta freschissima, approvvigionata direttamente nei porti di attracco:
kiwi, mele, pere, banane, due tipi di meloni, angurie e tutta la frutta di
stagione che viene proposta sia intera, sia in freschissime insalate e
macedonie di frutta adatte anche agli appassionati dei menù ipocalorici.
Insomma, la parola d’ordine è “stagionalità”, con prodotti sempre
freschissimi.

Moby, Tirrenia e Ligabue pensano anche ai celiaci, con un ricco assortimento
di prodotti senza glutine a bordo: dal gelato ai wafer, dai fusilli ai
tramezzini, tutti rigorosamente gluten free e adatti a ogni esigenza
alimentare.

E, sempre in tema di eccellenze alimentari, viene riproposto il tradizionale
e pregiatissimo assortimento di prodotti sardi a bordo. Dal self-service al
ristorante, i menù Tirrenia prevedono una molteplicità di prodotti tipici,
rappresentativi della cultura gastronomica della Sardegna: formati di pasta
tradizionali tra cui maccarrones de busa, malloreddus, fregola, culurgiones
ogliastrini, salumi e formaggi sardi, pane carasau, seadas di formaggio al
miele, vini di prestigiose cantine sarde e birra sarda Ichnusa.
Numerosi anche gli articoli sardi in vendita presso i negozi di bordo:
oggettistica, bigiotteria, profumeria e cosmesi e accessori.

In particolare, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze territoriali
sarde, lo shop del Moby Dada è stato allestito con prodotti rappresentativi
delle principali filiere produttive dell’Isola, dall’artigianato locale alle
tipicità gastronomiche.
E non ci si ferma alla Sardegna.

Moby, Tirrenia e il loro partner nella ristorazione Ligabue, con cui si è
consolidato anno dopo anno un rapporto di fiducia e di collaborazione sempre
più stretto, hanno griffato ulteriori particolari che danno il senso di una
scelta: per le rotte da Genova, Livorno e Nizza per Bastia e la Corsica, ad

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esempio, è disponibile un prelibato assortimento di vini corsi e sono a bordo
anche le due più apprezzate birre dell’isola francese, la Pietra e la
Colomba.

Con il gruppo Onorato armatori, l’eccellenza è sempre protagonista, of
course. E, nell’occasione, con Kiss, Zazà e Vincent, anche of Corse.

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Costa Toscana: presentato il nuovo
Logo

PISA- La torre di avvistamento come simbolo della Costa Toscana: elemento che
sta sulla costa, ma guarda il mare; anello di congiunzione tra mare ed
entroterra, come sottolinea il payoff: tesori di mare, tesori di terra. E un
invito chiaro: Vivila! È questa la nuova brand image di Costa Toscana, un
brand che faccia da “collante” per una serie di reti tra loro collegate utili
per la promozione del turismo della costa sotto ogni aspetto.

L’appuntamento per la presentazione è stato al Porto di Pisa dalla
Commissione istituzionale per la ripresa economico-sociale della Toscana
Costiera.

“Sotto il segno della Costa” è il titolo del simposio tematico organizzato
per presentare il brand e il logo, realizzato per promuovere in maniera
integrata e tematica le bellezze della costa toscana.

Il logo nasce su iniziativa della Commissione istituzionale per la ripresa
economico-sociale toscana costiera del Consiglio Regionale per rispondere
alle esigenze di una azione più mirata e coordinata di comunicazione e
promozione ed è stato presentato da Stefano Ciuoffo, assessore alle attività
produttive ed al turismo della Regione Toscana, da Antonio Mazzeo, Presidente
della Commissione istituzionale ripresa economico-sociale Toscana costiera
del Consiglio Regionale, da Alberto Peruzzini direttore di Toscana Promozione
Turistica, da Paolo Pesciatini assessore al turismo del Comune di Pisa e da
Valter Tamburini presidente della Camera di Commercio di Pisa e da Eugenio
Giani Presidente del Consiglio Regionale.

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“Con questo nuovo logo – ha dichiarato Stefano Ciuoffo durante il suo
intervento – vogliamo dare uno strumento in più alle località costiere e
all’arcipelago toscano per promuoversi al meglio, creando un’azione di
immagine coordinata che possa richiamare subito alla vista il concetto delle
vacanze al mare e nelle sue vicinanza in Toscana, che non è solo città
d’arte”.

“Il turismo è da sempre uno dei settori strategici per il tessuto economico e
produttivo della Toscana” ha commentato Antonio Mazzeo. “Viviamo, infatti, in
una regione straordinaria che racchiude un patrimonio unico, di fronte al
quale non possiamo però restare fermi e pensare solo di vivere di rendita.
Per quanto possa sembrare incredibile, sono sicurissimo che tante parti della
nostra regione abbiano ancora grandi margini di crescita e siano pronte per
essere conosciute ed apprezzate dal grande pubblico internazionale”.

Se il logo ha il valore di una icona o “stemma” di rappresentanza che
manifesti una presenza, una realtà attiva, lo stesso “simbolo” indica un
brand cioè un sistema strutturato che possa fare da collante di coordinamento
per le incredibili molteplicità di proposte presenti lungo la costa, dalla
natura incontaminata delle aree adibite a Parco protette, agli innumerevoli
stabilimenti balneari o alle aree attrezzate per campeggio. C’è il turismo
culturale fatto di luoghi storici ed artistici tra ville, castelli, vestigia
antiche per andare a collegarsi con i servizi di ospitalità, le reti di
collegamento logistico, i percorsi sulle vie, da quelle del pellegrinaggio a
quelle del vino, dell’olio.

L’obiettivo, quindi, non è quello di promuovere i grandi centri quanto
piuttosto le tante realtà ancora “nascoste”, ma che racchiudono in sé la vera
essenza della Toscana. Per questo il nuovo logo è un’icona dal tratto leggero

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e allo stesso tempo importante. Caratterizzata da un equilibrio di chiari-
scuri che genera simmetria, gli conferisce istituzionalità e, allo stesso
tempo, gli dà un carattere riconoscibile, originale, contemporaneo e
fortemente identitario.

Il consolidamento di una struttura di coordinamento turistico potrebbe
incrementare la domanda e promuovere un aumento di opportunità che creino
lavoro.

Norwegian Cruise Line Holdings riduce
plastica usa e getta

MILANO – Norwegian Cruise Line Holdings Ltd. compagnia di navigazione che
gestisce i marchi Norwegian Cruise Line, Oceania Cruises e Regent Seven Seas
Cruises, ha annunciato le prossime importanti iniziative a cui parteciperà
per ridurre il proprio impatto ambientale, rinunciando alle cannucce in

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plastica su tutte le 26 navi della flotta e nelle due destinazioni insulari,
Great Stirrup Cay e Harvest Caye. Grazie a questi cambiamenti, la compagnia
prevede che ogni anno saranno 50 milioni le cannucce in plastica che non
verranno non più utilizzate.

In qualità di membro della Trash Free Seas Alliance® di Ocean Conservancy, la
compagnia si impegna attivamente ad adottare soluzioni che riducano la
quantità di rifiuti di plastica negli oceani. L’abolizione della plastica usa
e getta su tutta la flotta e nelle destinazioni insulari è espressione degli
sforzi già compiuti dalla compagnia per incrementare l’approvvigionamento
sostenibile, ridurre al minimo i rifiuti da discarica, investire nelle
tecnologie emergenti e diminuire le emissioni di CO2.

“La scelta di abolire l’uso delle cannucce in plastica usa e getta su tutta
la flotta globale e nelle destinazioni insulari è parte integrante del nostro
programma ambientale Sail & Sustain e ci consente di ridurre ulteriormente
l’impronta ambientale della compagnia”, ha dichiarato Frank Del Rio,
presidente e amministratore delegato di Norwegian Cruise Line Holdings Ltd.
“In qualità di membri della Trash Free Seas Alliance®, ci impegniamo a
offrire il nostro contributo per tutelare gli oceani a favore delle
generazioni future”.

“Apprezziamo molto questo importante passo avanti da parte di Norwegian
Cruise Line Holdings nella riduzione della plastica usa e getta”, ha
affermato Searles Jones, amministratrice delegata di Ocean Conservancy. “Le
cannucce rappresentano solo una piccola parte della plastica presente negli
oceani, ma sono sempre tra le prime dieci tipologie di rifiuti raccolti
durante l’International Coastal Cleanup annuale di Ocean Conservancy e
possono risultare letali per la flora e la fauna oceanica. Ecco perchè da
tempo esortiamo i nostri sostenitori a evitare l’uso di cannucce, ove
possibile”.

Fondata nel 2012, la Trash Free Seas Alliance® riunisce personalità di spicco
del settore industriale, della tutela ambientale e del mondo accademico, per
creare un forum di collaborazione pratica incentrato sulla riduzione
significativa dei rifiuti negli oceani.
Il programma ambientale globale di Norwegian Cruise Line Holdings, Sail &
Sustain, riflette l’impegno della compagnia a offrire a tutti gli ospiti
vacanze in crociera davvero eccezionali, limitando il proprio impatto

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ambientale.

Inoltre, Norwegian Cruise Line sta collaborando con la Guy Harvey Ocean
Foundation e il Nova Southeastern University’s Guy Harvey Research Institute
per ospitare la seconda crociera annuale dedicata alla conservazione degi
oceani sulla Norwegian Escape questo autunno.
In partenza il 21 Ottobre da New York, gli ospiti che salperanno per questa
crociera indimenticabile avranno l’opportunità di incontrare Guy Harvey,
artista di fauna marina di fama mondiale, il quale terrà eventi speciali
dedicati alla conservazione degli oceani.

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Corsica Sardinia Ferries sostiene le
attività di Worldrise

GOLFO ARANCI – Corsica Sardinia Ferries sostiene le attività di Worldrise e
il nuovo obiettivo del progetto “Il Golfo dei Delfini”: una nursery a Golfo
Aranci.

Sardinia Ferries, che dal 1990 approda a Golfo Aranci e rivolge, da sempre,

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una particolare attenzione al territorio e alla salvaguardia dell’ecosistema,
sostiene le attività di Worldrise, in particolare il progetto “Il Golfo dei
Delfini”: un’iniziativa che, attraverso l’emozionante incontro con i delfini
del Mediterraneo, promuove la conoscenza e il rispetto del mare e dei suoi
abitanti, con l’obiettivo di proteggere questi stupendi mammiferi e di
trasformare il dolphin watching in un’attività sostenibile, che diventi un
esempio di offerta ecoturistica, divulgativa e di sviluppo sociale.

“Tutto parte dall’educazione ambientale che, già a bordo delle Navi Gialle,
invita i passeggeri a conoscere e rispettare i delfini, compiendo piccoli
gesti in grado di fare una grande differenza” commenta Cristina Pizzutti,
Responsabile Marketing e Comunicazione di Corsica Sardinia Ferries

I passeggeri di Corsica Sardinia Ferries troveranno un poster informativo,
realizzato con il patrocinio della Guardia Costiera di Golfo Aranci, il cui
scopo è far conoscere le ricchezze dell’ambiente costiero e marino
mediterraneo, trasferendo tutte le informazioni in un linguaggio creativo,
lineare e comprensibile a tutti.

”Il nostro progetto Il Golfo dei Delfini si prefigge anche un nuovo e
importante obiettivo per il 2019: dimostrare che il mare antistante la
cittadina di Golfo Aranci è un’area di nursery” afferma Silvia Olivieri –
biologa marina Coordinatrice dei Progetti di Worldrise

“Grazie alle osservazioni effettuate nel corso di questi anni a Golfo Aranci,
ci siamo accorti che la zona è popolata da alcuni abitanti preferenziali: le
femmine e i cuccioli di tursiope.

Questa piacevole scoperta, ci ha spinti ad indagare per capire se l’area può
essere considerata una “nursery” per i piccoli delfini, una zona che
necessita di una particolare tutela per garantire un futuro a questi
magnifici mammiferi marini”

La Compagnia delle Navi Gialle, consapevole dell’importanza del mare e della
sua salute, da molti anni supporta Università, Organismi Scientifici e
Associazioni in un’intesa attività di ricerca e monitoraggio dell’ambiente
marino e delle specie che lo abitano, al fine di contribuire alla raccolta di
dati, alla divulgazione della conoscenza, alla promozione della
consapevolezza ambientale e alla diminuzione del rischio di danni.

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Tacoli scrive al presidente Conte

MILANO – Il presidente di Nautica   Italiana, Lamberto Tacoli ha inviato al
presidente del Consiglio Giuseppe   Conte una lettera sui dazi Usa:
“Signor presidente,
mi pregio di scriverle, a nome di   Nautica Italiana, associazione che
rappresenta le principali aziende   italiane del comparto nautico,
significative dell’80% del valore   della produzione cantieristica.

In occasione del suo storico incontro con il presidente degli Stati Uniti

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d’America Donald Trump, mi rivolgo a lei per condividere un appello a
proteggere l’export della nautica italiana, che riguarda centinaia di milioni
di euro di imbarcazioni da diporto, componentistica ed accessori, prodotti da
aziende italiane e commercializzati negli Usa.

Purtroppo, le notizie riguardanti l’applicazione di possibili dazi, che in
questo momento vedono contrapposte Usa ed Europa, hanno messo in allarme i
mercati, le aziende, e i distributori, da una sponda all’altra dell’oceano,
turbando un delicato equilibrio che si sta ricreando dopo anni di crisi
profonda.

Val la pena ricordare che le aziende italiane produttrici di yacht sono in
assoluto leader mondiali, ed esportano mediamente il 90% della loro
produzione. Il mercato Usa rappresenta circa il 45% del valore di tale
export.

Parliamo di un comparto, quello nautico, che solamente in Italia genera un
volume d’affari di oltre 4 miliardi di euro compreso l’indotto, che imprime
un effetto volano non solo sulle coste ma sull’intero territorio nazionale,
occupando, tra addetti interni ed esterni, della fornitura e della sub-
fornitura, oltre 70 mila unità lavorative.

Se i dazi al momento minacciati dovessero effettivamente applicarsi anche nei
confronti delle importazioni nautiche dall’Europa, ciò recherebbe un danno
incalcolabile non solo all’industria nautica italiana, ma anche alla filiera
Usa, se consideriamo che gran parte della rete distributiva commerciale e dei
siti dedicati ai servizi e all’assistenza negli Stati Uniti, sono gestiti da
imprenditori e addetti americani.

Troppo spesso la Blue economy, e con essa la nautica, pur costituendo un
asset strategico del Made in Italy, fa meno notizia rispetto ad altri
settori, come ad esempio l’automotive. In tal senso, auspichiamo che la
sensibilità del governo da lei presieduto abbia a cuore anche le sorti del
nostro settore.

Abbiamo avuto modo di apprezzare in un recente convegno a Palermo
l’attenzione del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo
Rixi, che ringraziamo, le cui parole sono per noi motivo di fiducia
nell’azione che l’esecutivo svolgerà per assicurare pieno sostegno ad

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un’importante componente dell’economia del Paese, troppo spesso trascurata.

A nome dei tanti operatori del settore la ringrazio per quello che potrà
fare, presidente, conti sulla totale disponibilità dell’intera nautica
italiana, e vento in poppa per la sua visita e i suoi colloqui.

Voglia gradire i sensi della mia stima”.

Bureau Veritas Italia traina la
crescita del gruppo

MILANO – Bureau Veritas Italia conferma il suo trend positivo e traina la

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crescita del gruppo che cresce del 6,1 % a livello mondiale.
Nel primo semestre del 2018 Bureau Veritas in Italia ha ulteriormente
accelerato l’andamento positivo del 2017 con un fatturato di 53,6 milioni di
euro in crescita del 12% rispetto al corrispondente periodo dell’anno
precedente. Il trend positivo è confermato dall’assunzione da inizio anno di
52 nuovi collaboratori.
A trainare la crescita sono in particolare i servizi in ambito Commodities,
quindi i servizi in ambito Testing. Nel primo semestre hanno trovato anche
conferma le prospettive di sviluppo su alcuni servizi tradizionali:
certificazione, sull’onda dell’innovazione e della transizione delle norme
Qualità, Ambiente e Sicurezza nonchè la costante crescita in doppia cifra dei
servizi in ambito certificazione competenze.
La divisione Industriale conferma il trend di crescita del primo trimestre
per effetto combinato della richiesta crescente in ambito esportazione e di
servizi in ambito Gestione Asset Industriali.
Incremento a doppia cifra per la divisione Trasporti e Infrastrutture che
vede come mercato di riferimento le grandi Infrastrutture e i professionisti
di questo segmento.
Il gruppo Bureau Veritas in Italia registra una crescita costante negli
ultimi sette anni con una strategia precisa portata avanti con coerenza:
“Innovazione costante, crescita qualitativa anche del nostro personale,
anticipazione costante della domanda e un’assistenza capillare e on time alla
nostra clientela – afferma Ettore Pollicardo, presidente di Bureau Veritas
Italia – hanno rappresentato e rappresentano le chiavi del successo su una
netta linea di demarcazione tra chi cerca il mercato e chi sta nel mercato.
Bureau Veritas ha in effetti consolidato i suoi core business potenziando le
filiere tradizionali, ma ha anche aperto nuovi fronti che stanno producendo
risultati al di là delle aspettative”.

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Alitalia, Piras (Fit-Cisl): Controllo
resti italiano

ROMA – “Non siamo pregiudizialmente contrari alla proposta del Governo su
Alitalia: quello che conta per noi è che il controllo della compagnia aerea
resti in Italia e che il gruppo non sia smembrato”, così dichiara Antonio
Piras, Segretario generale della Fit-Cisl, in merito al piano del Governo per
cui il 51% resta di proprietà dello Stato.

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“Anche l’Unione europea, attraverso la Commissaria Vestager ha dato il suo
benestare – prosegue Piras – e noi comprendiamo il ragionamento del Governo,
ma esso deve essere basato sul fatto che un’Alitalia forte è imprescindibile
per lo sviluppo del trasporto aereo italiano ed è la porta principale di
ingresso in Italia, in primis per i turisti ma non solo, quindi è un volano
per la nostra economia. È chiaro infatti che le compagnie di bandiera fanno
principalmente l’interesse del proprio paese per cui il rischio di
un’Alitalia debole è che porti acqua ai mulini altrui, per esempio avendo
come hub di fatto un aeroporto estero.

Il secondo punto su cui bisogna focalizzarsi è che Alitalia non deve essere
smembrata. Le grandi compagnie aeree hanno al proprio interno tutte le
attività principali, quindi anche l’handling, la manutenzione, l’assistenza
alla clientela e la commercializzazione, per garantire la massima qualità al
prodotto.

Cederle significherebbe quindi depauperare la compagnia. Sottolineo che le
lavoratrici e i lavoratori durante il commissariamento hanno dimostrato una
volta di più il proprio valore contribuendo a risanare l’azienda e a renderla
di nuovo appetibile per il mercato”.

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Fincantieri: partiti i lavori per la
prima corvetta per il Qatar

TRIESTE – Cerimonia per il taglio lamiera della prima corvetta classe “Doha”,
oggi a Muggiano (La Spezia), l’unità commissionata a Fincantieri dal
ministero della Difesa del Qatar nell’ambito del programma di acquisizione
navale nazionale.

Presenti il vice primo ministro e ministro della Difesa del Qatar Khalid Bin
Mohamed Al Attiyah e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, accolti dal
presidente e dall’amministratore delegato di Fincantieri Giampiero Massolo e

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Giuseppe Bono.
Nell’acquisizione di questo prestigioso contratto, Fincantieri ha prevalso
sugli altri competitor grazie ad un progetto ritenuto in assoluto il più
avanzato e innovativo. La presenza odierna dei due ministri testimonia la
valenza internazionale acquisita da Fincantieri che, grazie all’esperienza
maturata nella costruzione di navi hi-tech, si pone come gruppo di
riferimento anche nel comparto militare.

Il contratto, che per Fincantieri vale quasi 4 miliardi di euro, prevede la
fornitura di sette navi di superficie, di cui quattro corvette, una nave
anfibia (Lpd – Landing platform dock) e due pattugliatori (Opv – Offshore
patrol vessel) e dei servizi di supporto in Qatar per ulteriori 10 anni dopo
la consegna delle unità. Tutte le navi verranno interamente costruite nei
cantieri italiani del gruppo a partire da quest’anno.

Alla cerimonia erano presenti, anche il comandante delle Forze navali
dell’Emirato, staff major general Abdullah Bin Hassan Al Sulaiti e il Capo di
Stato maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di squadra Valter
Girardelli.

Il progetto è stato redatto in accordo al regolamento Rinamil e sarà un’unità
altamente flessibile con capacità di assolvere a molteplici compiti che vanno
dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare al ruolo di nave
combattente. Avrà una lunghezza di circa 107 metri, una larghezza di 14,70
metri, una velocità massima di 28 nodi, sarà dotata di un sistema di
propulsione combinato diesel e diesel (Codad) e potrà ospitare a bordo 112
persone di cui 98 di equipaggio.
Inoltre l’unità potrà impiegare mezzi veloci tipo Rhib (Rigid hull inflatable
boat) imbarcandoli tramite una gru laterale e una rampa situata all’estrema
poppa. Il ponte di volo e l’hangar sono attrezzati per accogliere un
elicottero NH90.

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Porto di Brindisi: affidato a
Mercitalia il servizio ferroviario

BARI – L’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale ha
concesso in via sperimentale a Mercitalia Shunting & Terminal, società per la
produzione e la commercializzazione del trasporto ferroviario di merci
controllata al 100% da Ferrovie dello stato italiane Spa, l’affidamento del
servizio ferroviario in ambito portuale e la movimentazione dei carri
ferroviari sui binari portuali, con contestuale messa a disposizione di
binari funzionalmente collegati al nuovo raccordo ferroviario presso lo
sporgente di Costa Morena Est.

L’atto concessorio giunge a valle del verbale di transitabilità dell’impianto
infrastrutturale, rilasciato da Rfi alcuni giorni fa.
“Dopo i fasti della Valigia delle Indie, il porto di Brindisi torna a
recitare un ruolo strategico nel panorama internazionale della logistica

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integrata” commenta il presidente dell’AdSp MAM Ugo Patroni Griffi. “Il nuovo
raccordo ferroviario associato ad una mirata azione volta a sviluppare nuovi
collegamenti intermodali, oltre ad agevolare le numerose imprese che operano
nella zona industriale, costituiscono la chiave di volta per la consacrazione
del scalo quale hub internazionale per lo scambio di merci con l’Europa e con
i Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo.”

L’atto di concessione prevede, tra l’altro, che Mercitalia si stabilisca a
Brindisi con adeguati uffici, mantenendo in efficienza i mezzi impegnati e le
infrastrutture assegnate, attraverso un team di manutenzione/pronto
intervento operante in loco. Alla società competono tutte le operazioni
inerenti il servizio di manovra e formazione treni, tutte le prestazioni
accessorie al trasporto ferroviario, movimentazione e trazione dei carri e
dei convogli ferroviari in arrivo e in partenza negli ambiti collegati al
porto di Brindisi e tutte le relative attività complementari per conto delle
imprese che eseguono il trasporto ferroviario, dei terminalisti del porto e
degli operatori in generale. È inoltre prevista la realizzazione di uno snodo
di composizione e scomposizione dei treni, presso la banchina di riva di
Costa Morena Est.

La concessione ha durata triennale e, al fine di agevolare lo sviluppo della
nuova tipologia di trasferimento del traffico, l’AdSp MAM ha ottenuto una
scontistica per l’avvio della start-up, in base alla quale la tariffa più
alta ammonterà a 412,50 euro per le manovre di terminalizzazione dai binari
di arrivo della stazione di Brindisi ai binari di carico in banchina e
viceversa.

L’infrastruttura si collega alla Rete ferroviaria nazionale (Stazione di
Brindisi centrale), per il tramite del cosiddetto raccordo ferroviario
consortile, di proprietà del Consorzio Asi di Brindisi che ne detiene
concessione di esercizio, in virtù di un contratto stipulato con Rfi per
regolare il mantenimento dell’opera.

 https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/62/ | 5 Settembre
                                  2019 -
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