RISO, CIA: NO A NUOVE CONCESSIONI IMPORT A DAZIO ZERO DA VIETNAM - Agricolae

Pagina creata da Luca Lombardi
 
CONTINUA A LEGGERE
RISO, CIA: NO A NUOVE CONCESSIONI IMPORT A DAZIO ZERO DA VIETNAM - Agricolae
RISO,   CIA:  NO  A  NUOVE
CONCESSIONI IMPORT A DAZIO
ZERO DA VIETNAM
Incontri ai massimi livelli in Europa per la Confederazione
italiana agricoltori a difesa della risicoltura nazionale. Il
presidente Scanavino: allargare il mercato Ue a nuove
importazioni senza dazi avrebbe conseguenze pesanti sui nostri
produttori, che già pagano anche i tagli della Pac.

             L’ipotesi di un accordo bilaterale tra l’Unione
europea e il Vietnam, con la possibilità per il Paese asiatico
di esportare sui mercati comunitari un quantitativo pari a 76
mila tonnellate di riso a dazio zero, preoccupa la Cia-
Confederazione italiana agricoltori: “Non ci sono le
condizioni per aprire maggiormente il mercato del riso in
Europa senza dazi -spiega il presidente nazionale Dino
Scanavino- anche perché i nostri risicoltori subiscono già
l’impressionante aumento dell’import da parte di Paesi come la
Cambogia e il Myanmar, che possono beneficiare degli accordi
Eba”.

            Sulla questione, il presidente della Cia Lombardia
Giovanni Daghetta ha incontrato sia il direttore della
Divisione Cereali del Copa-Cogeca Petit Arnoud che l’onorevole
Paolo De Castro della Commissione Agricoltura del Parlamento
europeo, i quali hanno garantito la massima attenzione sul
tema. Il presidente Scanavino ha sollevato la questione anche
con il rappresentante permanente aggiunto dell’Italia presso
l’Ue, l’ambasciatore Marco Peronaci.

             Non si tratta di un’istanza protezionistica -
evidenzia la Cia- ma di una legittima valorizzazione del riso
“made in Italy”, che negli ultimi anni sta già pagando i tagli
della Pac e l’import agevolato a dazio zero dai Paesi Eba.
RISO, CIA: NO A NUOVE CONCESSIONI IMPORT A DAZIO ZERO DA VIETNAM - Agricolae
La risicoltura nel nostro Paese si estende su
circa 220 mila ettari, pari al 51% delle risaie dell’intera Ue
-ricorda la Confederazione-. La coltivazione del riso è
concentrata, poi, in aree dove la forte specializzazione degli
operatori ha favorito indotti economici rilevanti, nonché
culture, identità, saperi, sapori, tradizioni, oltre che il
modellamento di paesaggi e ecosistemi unici con effetti
benefici diretti per la biodiversità e la difesa
idrogeologica.

CONFAGRICOLTURA FVG: SUPERARE
OGM   PER  VIA   ITALIANA   A
INNOVAZIONE
C‘è una “via italiana” che può superare la “questione ogm”
così come l’abbiamo vissuta finora. È quanto è emerso a un
convegno organizzato recentemente da Confagricoltura, a Expo
2015. Un confronto sul moderno miglioramento a cui hanno
partecipato Michele Morgante, dell’Università di Udine, Harald
von Witzke, dell’Università di Berlino e Roberto Defez
dell’Ibbr Cnr Napoli.Nel corso dell’incontro è stato
evidenziato che ovunque, nel mondo, la ricerca e l’innovazione
genetica in agricoltura sono viste come una soluzione alle
sfide globali del pianeta, piuttosto che come un problema.
Solo in Europa e in Italia, si registrano forti resistenze. Ma
dove gli ogm sono utilizzati, aumentano i vantaggi per il
settore e per la collettività.

Infatti, sono 181 milioni gli ettari a transgenico nel mondo,
con un aumento di 100 volte in meno di 20 anni. E (ciò che più
conta) è diminuito l’utilizzo di agrofarmaci del 37%, sono
aumentate le rese del 22%, il vantaggio economico degli
agricoltori è cresciuto del 66%. In Europa, invece, la
coltivazione di ogm è stata frenata dai divieti imposti dai
vari governi che però, paradossalmente, non ne hanno mai
proibito l’utilizzo a fini mangimistici e alimentari. Il
risultato è che per gli agricoltori al danno si aggiunge la
beffa. Infatti, secondo una stima del Centro Studi di
Confagricoltura, ormai la quantità di soia e mais importati in
Italia supera gli 8 milioni di tonnellate (20 mila ogni
giorno), per un controvalore di oltre 2 miliardi di euro.

«Ma il vero problema – dice il presidente di Confagricoltura
Fvg, Claudio Cressati – è l’assenza in Italia di una politica
a favore della ricerca per l’innovazione e la genetica in
agricoltura. Abbiamo sostanzialmente vietato la ricerca in
campo aperto su una delle principali innovazioni adottate in
tutto il mondo. Non solo. Abbiamo eccellenze, ricercatori e
accademie ampiamente in grado di lavorare su questi temi,
producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può
beneficiare. Tecniche nuove, perfette per l’agricoltura
italiana, diverse da quelle transgeniche utilizzate nelle
commodities internazionali, come il genome editing e la
cisgenesi, che potrebbero addirittura non essere considerate
degli ogm». C’è, insomma, la possibilità di produrre
direttamente, e rapidamente, delle varietà geneticamente
identiche a quelle che si otterrebbero utilizzando i
meccanismi naturali, con tecniche che mantengono intatta
l’identità genetica “tipica” della pianta e che sono quindi
perfette per un’agricoltura basata sulla tipicità com’è la
nostra e per assicurare il futuro dei marchi del Made in Italy
agroalimentare.

«Una ricerca genetica per i nostri ricercatori e per la nostra
agricoltura che chiediamo formalmente al governo di aprire»,
ha concluso il presidente di Confagricoltura Fvg, invitando
tutto il mondo della scienza a unirsi all’appello.
ALLEVATORI, SINDACATI CONTRO
LICENZIAMENTO 65 LAVORATORI
ARAS
“L’annunciato licenziamento di 65 lavoratori da parte
dell’Associazione regionale allevatori della Sicilia, ci
coglie di sorpresa lasciandoci stupiti di una scelta tanto
repentina. Infatti, durante gli ultimi incontri con le
organizzazioni sindacali, l’Aia, pur evidenziando le criticità
dell’associazione siciliana, non aveva esplicitato la
possibilità che si giungesse ad una riduzione del personale
così importante. Al contrario, si era concordato di lavorare
ad un incontro che aiutasse a scongiurare questo rischio,
attraverso il confronto di tutte le parti in causa.”

I sindacati Fai, Flai, Uila e Confederdia commentano così la
lettera inviata dall’Ara Sicilia in cui viene comunicato il
licenziamento collettivo di quasi la metà dei dipendenti (65
su 146) impiegati nelle sedi operative di Agrigento,
Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa e
Trapani a seguito dell’impossibilità di rinnovare il contratto
di solidarietà.

“Ci rammarichiamo per la scelta dell’Aras e ci auguriamo che
il buon senso possa ancora portare a soluzioni differenti, in
virtù del ruolo fondamentale che il sistema allevatori svolge
in ambito regionale e dei servizi messi a rischio da una tale
riduzione degli organici” proseguono le organizzazioni
sindacali. “L’apertura della mobilità in questi termini,
inoltre, rischia di pregiudicare le relazioni sindacali in un
momento in cui la difficile situazione del paese e, nello
specifico della Sicilia, imporrebbe a tutti la via di un serio
e civile confronto.”

MIPAAF, DA OGGI IL MINISTRO
MARTINA IN MISSIONE IN ANGOLA

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
rende noto che inizierà oggi la missione del Ministro Maurizio
Martina in Angola.
L’obiettivo è accompagnare le imprese italiane alla 32^
edizione della Fiera internazionale di Luanda, dando maggiore
forza al dialogo già avviato su iniziative a sostegno
dell’import/export e degli investimenti delle aziende
italiane, oltre alla promozione del Made in Italy
agroalimentare in occasione del semestre espositivo di Expo
Milano 2015.Per l’occasione, il Ministro Martina inaugurerà il
Forum italo-angolano nei settori agricolo e agro-industriale
insieme al Ministro dell’Agricoltura Afonso Pedro Canga.
Seguirà l’incontro con il Ministro del Commercio Rosa Escórcio
Pacavira de Matos. Alle ore 16:00 Martina sarà presente alla
cerimonia di apertura della Fiera Filda dove l’Italia
partecipa con 70 imprese qualificandosi come secondo Paese
espositore. Alle 18:00, sempre alla Fiera, è in programma
l’evento ‘Expo Milano 2015 e la Carta di Milano’. Domani,
mercoledì 22 luglio, alle ore 10:30, il Ministro Martina, al
termine dell’incontro con il Ministro dell’Agricoltura Afonso
Pedro Canga, firmerà il Memorandum d’intesa di Cooperazione in
Campo Agricolo per sostenere la cooperazione agricola e
agroalimentare fra i due Paesi e le loro imprese.

MOZIONE PALESE, FORZA ITALIA
CAMERA,      PER     RIVEDERE
INCENTIVI ENERGIE RINNOVABILI
                                                             A
                                                             t
                                                             t
                                                             o
                                                             C
                                                             a
                                                             m
                                                             e
                                                             r
                                                             a
                                                             M
                                                             o
                                                             z
                                                             i
                                                             o
                                                             n
                                                             e
1-00953 presentato da PALESE Rocco, FORZA ITALIA, lunedì 20
luglio 2015, seduta n. 465 che impegna ad assumere iniziative
per rivedere gli attuali incentivi per le energie rinnovabili
che attualmente sono superiori a quelli che si applicano in
media nell’Unione europea e che gravano eccessivamente sulle
bollette energetiche dei cittadini e delle imprese, rendendole
meno competitive, disincentivando in tale ambito l’uso di
terreni adatti all’agricoltura per l’installazione di pannelli
solari che dovranno essere collocati esclusivamente in aree
sterili, e circoscrivendo gli incentivi strettamente alle
fonti energetiche effettivamente rinnovabili e quindi non
inquinanti;
La Camera,
premesso che:
si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 la
Conferenza dei Paesi aderenti alla Convenzione quadro delle
Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nel cui ambito
dovranno essere definiti gli obiettivi e gli impegni
vincolanti per la riduzione delle emissioni nell’aria per
contenere l’effetto serra ed i cambiamenti climatici;
l’Italia ha ridotto in misura significativa le emissioni di
gas serra, sia per effetto della recessione che ha ridotto i
consumi, sia grazie alla modernizzazione e, quindi, alla
migliore efficienza dei sistemi di produzione ed utilizzazione
dell’energia che ha portato a risparmi nei consumi e ad una
più ampia e costosa utilizzazione delle energie rinnovabili;
la riduzione effettiva delle emissioni di gas serra, in
attuazione del protocollo di Kyoto, ha scarsi o addirittura
nulli effetti positivi sul clima se è concretamente
effettuata, peraltro con alti costi, solo da pochi Paesi,
prevalentemente appartenenti all’Unione europea, tra cui
l’Italia, mentre non viene affatto attuata o lo è in misura
insufficiente dai responsabili dei maggiori volumi di
emissioni di gas serra che sono: gli Stati Uniti e i Paesi
cosiddetti Brics e cioè Brasile, Russia, India, Cina e Sud
Africa, nonché dai Paesi di nuova industrializzazione del sud-
est asiatico;
l’Unione europea si è già impegnata, da parte sua, al
raggiungimento di nuovi ambiziosi obiettivi di riduzione delle
emissioni di gas serra, peraltro molto onerosi e penalizzanti
sotto il profilo economico per un’area economica che fa
registrare un basso tasso di sviluppo ed un forte tasso di
disoccupazione, ma questo sforzo virtuoso sarà sostanzialmente
inutile se il resto del mondo continuerà ad ignorare
sostanzialmente il problema;
altro fenomeno, purtroppo fino ad ora sottovalutato, che
incide negativamente sul clima e di cui bisogna tenere
adeguato conto, è la progressiva riduzione della superficie
delle foreste pluviali equatoriali per effetto di uno
sfruttamento dissennato che sta intaccando quello che è il
polmone verde del pianeta; tale fenomeno è particolarmente
grave in: Brasile, Indonesia, India, Africa centrale, Nuova
Guinea e sud-est asiatico;
va comunque tenuto conto che le oscillazioni climatiche
determinate dalla natura sono immensamente più forti di quelle
provocate dall’uomo, a partire dalla rivoluzione industriale;
si pensi solo al succedersi nel tempo delle glaciazioni e dei
periodi con clima temperato, e, su scala molto più ridotta e
temporanea, si considerino gli effetti sul clima planetario
provocati dalle eruzioni del vulcano Tambora nel 1815, del
Krakatoa nel 1883 e, più recentemente, del Pinatubo nel 1991,
per cui le politiche, pur opportune, di contenimento delle
emissioni di gas serra, anche se saranno realizzate finalmente
su base planetaria, potranno avere effetti sicuramente
benefici ma non decisivi sull’evoluzione del clima, specie nel
lungo periodo, quindi per tale specifica ragione il tema del
contenimento delle emissioni di gas serra va considerato in
modo pragmatico e non ideologico,

impegna il Governo:

a favorire, nell’ambito della prossima Conferenza di Parigi
tra i Paesi aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni
Unite sui cambiamenti climatici, un accordo globale e
realmente vincolante per la riduzione delle emissioni con
obiettivi realistici e opportunamente cadenzati che dovranno
essere rispettati da tutti i Paesi aderenti;
a richiedere l’introduzione di sanzioni credibili ed efficaci
per i Paesi aderenti che non rispetteranno gli impegni assunti
per la riduzione graduale delle emissioni di gas serra, in
quanto, se dovesse persistere l’attuale situazione che vede
solo pochi Paesi, per lo più europei, che agiscono
concretamente, affrontando costi elevati, per ridurre le
emissioni si avrebbero due risultati fortemente negativi: in
primo luogo si vanificherebbero i benefici sul clima in quanto
l’impegno dei Paesi virtuosi inciderebbe solo su una piccola
parte delle emissioni su scala mondiale e, in secondo luogo,
si distorcerebbe la concorrenza a vantaggio dei Paesi
inadempienti;
ad assumere iniziative per rivedere gli attuali incentivi per
le energie rinnovabili che attualmente sono superiori a quelli
che si applicano in media nell’Unione europea e che gravano
eccessivamente sulle bollette energetiche dei cittadini e
delle imprese, rendendole meno competitive, disincentivando in
tale ambito l’uso di terreni adatti all’agricoltura per
l’installazione di pannelli solari che dovranno essere
collocati esclusivamente in aree sterili, e circoscrivendo gli
incentivi strettamente alle fonti energetiche effettivamente
rinnovabili e quindi non inquinanti;
ad adottare, sia nell’ambito delle Nazione Unite, sia
nell’ambito dell’Unione Europea, sia – e soprattutto – sul
piano nazionale, politiche sul contenimento delle emissioni
dei gas serra realistiche e non ideologiche e che non siano
inutilmente controproducenti    sul   piano   economico   per   i
cittadini e per le imprese.
(1-00953) «Palese, Castiello, Distaso, Martinelli, Romele,
Vella, Occhiuto».
(Mozione non iscritta all’ordine del giorno ma vertente su
materia analoga)

BIODIVERSITÁ, A EXPO MEETING
SU APICOLTURA. PRESENTATE
ATTIVITÁ CONDOTTE DA MIPAAF,
SALUTE, CRA E CORPO FORESTALE
l Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali
comunica che si è svolto oggi, presso l’Auditorium di Palazzo
Italia a Expo, alla presenza del Vice Ministro Andrea Olivero,
l’incontro partenariale sul tema dell’apicoltura italiana. Nel
corso della riunione sono state presentate le attività
condotte dal Mipaaf, dal Cra, dal Ministero della salute e dal
Corpo forestale dello Stato.

L’iniziativa ha permesso di far incontrare diverse realtà e
dar loro modo di confrontarsi con le istituzioni, mettendo sul
tavolo le diverse problematiche e le possibili soluzioni.

I vari interventi che si sono succeduti hanno evidenziato le
potenzialità di un settore che è da sempre funzionale
all’agricoltura e all’economia italiana. Sono 1.560.000 gli
alveari presenti in Italia con una produzione stimata intorno
alle 12.500 tonnellate per un indotto superiore a 40 milioni
di euro. Nel 2014 il valore attribuibile all’export si attesta
oltre i 27 milioni di euro e i Paesi maggiormente interessati
sono stati Germania, Francia, Arabia Saudita e Regno Unito. A
protezione del Made in Italy, il miele di provenienza
esclusivamente nazionale è riconoscibile attraverso
un’etichettatura di provenienza obbligatoria.

I lavori hanno permesso di fare il punto della situazione
sullo stato del settore, le iniziative di sostegno, le azioni
di tutela e controllo e le attività di ricerca. Il dibattito
ha consentito di comprendere le esigenze del settore,
raccogliendo i punti di vista delle diverse organizzazioni
intervenute.

Il Vice Ministro Andrea Olivero nel suo intervento ha
sottolineato come Expo sia “la vetrina della biodiversità
italiana” e come l’apicoltura ne sia “un presidio ed
espressione di eccellenza”.
“L’apicoltura – ha aggiunto Olivero – non è solo un settore
produttivo ma il nucleo del sistema ambientale, un presidio
della biodiversità e come tale la nostra azione di tutela deve
essere ad ampio raggio”.

MIPAAF, A EXPO CONFRONTO SU
AGROENERGIE
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
comunica che si è svolto oggi, presso l’Auditorium di Palazzo
Italia a Expo, il convegno “Le Agro-energie come strumento di
integrazione tra agricoltura, energia ed ambiente – politiche
e strumenti di sviluppo sostenibile”, organizzato dal
Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali,
con la partecipazione del Sottosegretario Giuseppe
Castiglione.

“Grazie a questo appuntamento – ha dichiarato Castiglione –
abbiamo avuto l’opportunità di offrire un quadro aggiornato
sulle agro-energie e sulle nuove opportunità di questo
settore”.

“Sul fronte delle energie rinnovabili – ha proseguito il
Sottosegretario – sono stati conseguiti obiettivi importanti
per le imprese agricole: il decreto sul biometano, il primo
piano di settore per le bioenergie e le norme sui
biocarburanti avanzati. Un insieme di strumenti utili ad
aumentare la competitività economica ed ambientale italiana
nei confronti degli altri Paesi Ue”.
Nel corso del convegno si è svolta una tavola rotonda, alla
quale sono intervenuti numerosi ospiti. Tra i relatori
presenti, Giovanni La Via, Presidente della Commissione per
l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare al
Parlamento europeo, Giulio Volpi, della Direzione generale
Energia della Commissione europea, Luca Bianchi, Capo
dipartimento del Mipaaf, Davide Valenzano, responsabile Unità
Attività regolatorie e monitoraggio del GSE (Gestore Servizi
Energetici) e Sandro Liberatori, direttore dell’Ente nazionale
per la meccanizzazione agricola.

IMU, CIA: BENE ANNUNCIO DI
RENZI MA AD AGRICOLTORI SERVE
ELIMINAZIONE DEL SALDO IN
SCADENZA
La   decisione   di   cancellare   l’Imu   sui   terreni   agricoli
annunciata nei giorni scorsi dal premier Matteo Renzi,
nell’ambito di una più generale revisione del sistema fiscale
che dovrebbe determinare una consistente riduzione della
pressione fiscale per le imprese e i cittadini, va valutata in
maniera positiva. E’ quanto afferma il presidente della Cia-
Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino, che
rivendica come ciò rappresenti il risultato dell’azione
incessante svolta in questi mesi, anche come coordinamento
Agrinsieme, per una revisione strutturale dell’imposta che non
andasse a colpire in modo indiscriminato e iniquo i terreni
agricoli, utilizzati quale fattore produttivo nell’esercizio
dell’attività agricola.
L’intento manifestato dal premier Renzi, che già in passato si
era espresso in maniera critica sull’applicazione dell’Imu sui
terreni agricoli, interverrebbe a sanare una situazione che il
buon senso e la capacità di confronto con il mondo agricolo
avrebbero potuto e dovuto già risolvere senza la necessità di
attendere il 2016.

Nell’attesa che venga emanato il provvedimento legislativo
volto all’abolizione dal prossimo anno dell’Imu sui terreni
agricoli, la Cia chiede che il Governo si attivi rapidamente
per la soluzione definitiva del problema: gli agricoltori,
infatti, si aspettano dall’esecutivo un segnale tangibile
anche per il 2015 attraverso l’eliminazione del saldo Imu di
dicembre.

I nuovi criteri di delimitazione delle aree di assoggettamento
a Imu, le condizione poste dai provvedimenti legislativi che
si sono succeduti in questi mesi, le determine dei Comuni
sulle aliquote applicabili, hanno infatti generato -conclude
Scanavino- una situazione di forte criticità per cui molti
agricoltori non sono stati neanche in grado di rispettare il
pagamento della prima rata di giugno. A ciò si aggiunga il
fatto che in numerosi settori produttivi, dal latte alla
frutta ai seminativi, la crisi sta riducendo fortemente il
reddito delle imprese agricole con una conseguente diminuzione
di liquidità.

XYLELLA,  MIPAAF:  FIRMATO
DECRETO STATO DI CALAMITÀ.
VIA   A    INDENNIZZI    PER
AGRICOLTORI E VIVAISTI CON
PRIMI 11 MILIONI DI EURO
                                                        Il
                                                        Minis
                                                        tero
                                                        delle
                                                        polit
                                                        iche
                                                        agric
                                                       ole
                                                       alime
                                                       ntari
                                                       e
                                                       fores
                                                       tali
                                                       rende
                                                       noto
                                                       che
il Ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto di
declaratoria dello stato di calamità per l’emergenza Xylella
nelle province di Lecce e Brindisi. Con il Commissario alla
salute e alla sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis il
Ministro ha visitato oggi alcuni uliveti della zona di Lecce
colpiti dal disseccamento e incontrato delegazioni di sindaci,
agricoltori e ambientalisti del territorio.

“Siamo in Puglia – ha detto il Ministro Martina – per ribadire
che la tutela dell’olivicoltura salentina è una priorità
italiana ed europea. In queste ore ho firmato il decreto per
gli indennizzi agli agricoltori colpiti delle province di
Lecce e Brindisi, che per la prima volta per un’emergenza
fitosanitaria consente l’attivazione del Fondo di solidarietà
nazionale. Possiamo così ripartire gli 11 milioni destinati a
sostenere il reddito delle imprese agricole. Abbiamo stabilito
ulteriori interventi di indennizzo che verranno effettuati
attingendo ai 13 milioni di euro del budget del Commissario di
protezione civile. Allo stesso tempo mettiamo in campo un
potenziamento della ricerca con un programma europeo a guida
italiana e uno nazionale con la creazione di un campo
sperimentale in Salento per individuare soluzioni. All’Europa
chiediamo un supporto ulteriore sulla ricerca e soprattutto di
individuare altre risorse per gli indennizzi agli agricoltori.
Nelle prossime giornate avremo un punto di avanzamento con il
Commissario all’Agricoltura Hogan per stabilire le modalità”.

“Il Piano Silletti – ha concluso il Ministro – sta dando
frutti e dobbiamo proseguire nella sua attuazione con serietà
proprio per salvaguardare l’olivicoltura e il vivaismo
salentino. Ringrazio il Commissario Andriukaitis per essere
stato qui a confronto con tanti soggetti del territorio e per
risolvere un’emergenza europea con un lavoro di squadra che va
riconosciuto”.

Le nuove azioni per la tutela del reddito degli agricoltori e
dei vivaisti danneggiati e per il contrasto alla Xylella

1. Decretato stato di calamità e attivati 11 milioni dal Fondo
nazionale di solidarietà

Firmato il decreto che dichiara lo stato di calamità e attiva
il Fondo di solidarietà nazionale, per la prima volta in
Italia per un’emergenza fitosanitaria.

Ora si possono attivare le procedure per ripartire gli 11
milioni stanziati con il decreto agricoltura del 2 luglio.

Gli interventi previsti con la dichiarazione di stato di
calamità sono:
– Sospese rate dei mutui e dei contributi assistenziali e
previdenziali

– Risarcimenti per mancato reddito

– Prevista compensazione per abbattimento degli alberi, in
base alla stima del valore che verrà resa definitiva nei
prossimi giorni.

Nei prossimi 45 giorni le aziende potranno presentare domanda
alla Regione Puglia per gli indennizzi.

Secondo le leggi europee possono accedere a queste misure le
aziende agricole che dimostrano una perdita superiore al 30%
della loro produzione lorda vendibile.

2. Rimborsi da piano Silletti

Una parte dei 13 milioni di budget del Commissario di
protezione civile vengono impiegati per la copertura dei danni
subiti dalle Aziende vivaistiche non agricole, dalle Aziende
agricole con danni sotto il 30% e dai Proprietari di uliveti
non agricoltori. Sono previsti risarcimenti per ogni eventuale
albero abbattuto. Per i vivaisti vengono previsti anche
contributi per una serie di investimenti che aiutano a
certificare indenni le piante, come ad esempio quelli in
sistemi di protezione contro insetto vettore.

3. Potenziamento della ricerca con focus su soluzioni

Per la lotta al batterio si potenzia la ricerca con uno studio
europeo a guida italiana e uno nazionale che si rapporti con
il primo.

Sul primo fronte nel Comitato Horizon 2020 è stata approvata
una ricerca europea specifica sulla Xylella che sarà
coordinata dal Cnr di Bari con un finanziamento di quasi 7
milioni.

A livello nazionale si prevede la creazione di un programma
che coinvolga un gruppo di università a partire da quelle
pugliesi, con la creazione in Salento di un campo sperimentale
dove testare le possibili soluzioni contro la fitopatia.

4. Potenziamento analisi: obiettivo 80 mila analisi in tutta
Italia

Per il monitoraggio in Italia e in Puglia il Mipaaf sta
attivando convenzioni con più reti di laboratori.

Obiettivo: 10 mila analisi a livello nazionale e 70 mila
analisi in Puglia entro un anno.

5.   500   tecnici   del   Corpo   forestale   diventano   agenti
fitosanitari

Per aumentare l’attività di monitoraggio 500 tecnici del Corpo
forestale vengono qualificati come agenti fitosanitari.

Aumenta anche la dotazione del personale del Corpo forestale
in Puglia.

6. Finanziamento buone pratiche agricole con Psr

Il Ministero lavora in stretto contatto con la Regione Puglia
per prevedere nel Psr di prossima approvazione il
finanziamento stabile delle buone pratiche agricole e di
misure volte al contenimento dell’insetto vettore.
I risultati del contrasto alla diffusione del batterio Xylella

33 mila analisi in tutta Italia – nessun Paese europeo ha
fatto tanto. Dichiarato indenne da Xylella il territorio
italiano ad esclusione delle province di Lecce e Brindisi.

62 mila ettari lavorati con buone pratiche agricole nelle
province di Lecce, Brindisi e Taranto, grazie alla
partecipazione imponente degli agricoltori.

1200 km lineari di interventi nelle strade, ferrovie, aree
pubbliche.

Analisi e ricerca sul fenomeno di disseccamento con le
migliori esperienze scientifiche italiane e con un forte
confronto con ricercatori esteri.

AGRICOLTURA, ALLA CAMERA LA
PRESENTAZIONE DE “IL CUORE E
LA   TERRA”   IL  LIBRO   DI
NICODEMO   OLIVERIO,   PD  E
FRANCO LARATTA, ISMEA
“Il cuore e la terra” è il titolo del volume scritto da
Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura
della Camera, e Franco Laratta, componente del Consiglio
d’amministrazione Ismea (Rubbettino editore), che verrà
presentato mercoledì 22 luglio, alle ore 16.00, presso la Sala
Stampa della Camera dei Deputati, via della Missione.
Prefazione dei ministri Maurizio Martina e Dario Franceschini
.

Saranno presenti, oltre agli autori, il Ministro Dario
Franceschini e il Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo.

Si tratta di un vero e proprio viaggio nel pianeta agricoltura
del nostro Paese che, a dispetto di tutto, ha retto bene alla
grave crisi economica che ha colpito duramente l’Italia negli
ultimi otto anni. L’ agricoltura come piattaforma in cui
ruotano turismo, cultura e beni culturali, per formare un
tutt’uno, da cui nascono le eccellenze del sistema
agroalimentare italiano.
Puoi anche leggere