RISO, CIA: NO A NUOVE CONCESSIONI IMPORT A DAZIO ZERO DA VIETNAM - Agricolae
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RISO, CIA: NO A NUOVE CONCESSIONI IMPORT A DAZIO ZERO DA VIETNAM Incontri ai massimi livelli in Europa per la Confederazione italiana agricoltori a difesa della risicoltura nazionale. Il presidente Scanavino: allargare il mercato Ue a nuove importazioni senza dazi avrebbe conseguenze pesanti sui nostri produttori, che già pagano anche i tagli della Pac. L’ipotesi di un accordo bilaterale tra l’Unione europea e il Vietnam, con la possibilità per il Paese asiatico di esportare sui mercati comunitari un quantitativo pari a 76 mila tonnellate di riso a dazio zero, preoccupa la Cia- Confederazione italiana agricoltori: “Non ci sono le condizioni per aprire maggiormente il mercato del riso in Europa senza dazi -spiega il presidente nazionale Dino Scanavino- anche perché i nostri risicoltori subiscono già l’impressionante aumento dell’import da parte di Paesi come la Cambogia e il Myanmar, che possono beneficiare degli accordi Eba”. Sulla questione, il presidente della Cia Lombardia Giovanni Daghetta ha incontrato sia il direttore della Divisione Cereali del Copa-Cogeca Petit Arnoud che l’onorevole Paolo De Castro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, i quali hanno garantito la massima attenzione sul tema. Il presidente Scanavino ha sollevato la questione anche con il rappresentante permanente aggiunto dell’Italia presso l’Ue, l’ambasciatore Marco Peronaci. Non si tratta di un’istanza protezionistica - evidenzia la Cia- ma di una legittima valorizzazione del riso “made in Italy”, che negli ultimi anni sta già pagando i tagli della Pac e l’import agevolato a dazio zero dai Paesi Eba.
La risicoltura nel nostro Paese si estende su circa 220 mila ettari, pari al 51% delle risaie dell’intera Ue -ricorda la Confederazione-. La coltivazione del riso è concentrata, poi, in aree dove la forte specializzazione degli operatori ha favorito indotti economici rilevanti, nonché culture, identità, saperi, sapori, tradizioni, oltre che il modellamento di paesaggi e ecosistemi unici con effetti benefici diretti per la biodiversità e la difesa idrogeologica. CONFAGRICOLTURA FVG: SUPERARE OGM PER VIA ITALIANA A INNOVAZIONE C‘è una “via italiana” che può superare la “questione ogm” così come l’abbiamo vissuta finora. È quanto è emerso a un convegno organizzato recentemente da Confagricoltura, a Expo 2015. Un confronto sul moderno miglioramento a cui hanno partecipato Michele Morgante, dell’Università di Udine, Harald von Witzke, dell’Università di Berlino e Roberto Defez dell’Ibbr Cnr Napoli.Nel corso dell’incontro è stato evidenziato che ovunque, nel mondo, la ricerca e l’innovazione genetica in agricoltura sono viste come una soluzione alle sfide globali del pianeta, piuttosto che come un problema. Solo in Europa e in Italia, si registrano forti resistenze. Ma dove gli ogm sono utilizzati, aumentano i vantaggi per il settore e per la collettività. Infatti, sono 181 milioni gli ettari a transgenico nel mondo, con un aumento di 100 volte in meno di 20 anni. E (ciò che più conta) è diminuito l’utilizzo di agrofarmaci del 37%, sono
aumentate le rese del 22%, il vantaggio economico degli agricoltori è cresciuto del 66%. In Europa, invece, la coltivazione di ogm è stata frenata dai divieti imposti dai vari governi che però, paradossalmente, non ne hanno mai proibito l’utilizzo a fini mangimistici e alimentari. Il risultato è che per gli agricoltori al danno si aggiunge la beffa. Infatti, secondo una stima del Centro Studi di Confagricoltura, ormai la quantità di soia e mais importati in Italia supera gli 8 milioni di tonnellate (20 mila ogni giorno), per un controvalore di oltre 2 miliardi di euro. «Ma il vero problema – dice il presidente di Confagricoltura Fvg, Claudio Cressati – è l’assenza in Italia di una politica a favore della ricerca per l’innovazione e la genetica in agricoltura. Abbiamo sostanzialmente vietato la ricerca in campo aperto su una delle principali innovazioni adottate in tutto il mondo. Non solo. Abbiamo eccellenze, ricercatori e accademie ampiamente in grado di lavorare su questi temi, producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può beneficiare. Tecniche nuove, perfette per l’agricoltura italiana, diverse da quelle transgeniche utilizzate nelle commodities internazionali, come il genome editing e la cisgenesi, che potrebbero addirittura non essere considerate degli ogm». C’è, insomma, la possibilità di produrre direttamente, e rapidamente, delle varietà geneticamente identiche a quelle che si otterrebbero utilizzando i meccanismi naturali, con tecniche che mantengono intatta l’identità genetica “tipica” della pianta e che sono quindi perfette per un’agricoltura basata sulla tipicità com’è la nostra e per assicurare il futuro dei marchi del Made in Italy agroalimentare. «Una ricerca genetica per i nostri ricercatori e per la nostra agricoltura che chiediamo formalmente al governo di aprire», ha concluso il presidente di Confagricoltura Fvg, invitando tutto il mondo della scienza a unirsi all’appello.
ALLEVATORI, SINDACATI CONTRO LICENZIAMENTO 65 LAVORATORI ARAS “L’annunciato licenziamento di 65 lavoratori da parte dell’Associazione regionale allevatori della Sicilia, ci coglie di sorpresa lasciandoci stupiti di una scelta tanto repentina. Infatti, durante gli ultimi incontri con le organizzazioni sindacali, l’Aia, pur evidenziando le criticità dell’associazione siciliana, non aveva esplicitato la possibilità che si giungesse ad una riduzione del personale così importante. Al contrario, si era concordato di lavorare ad un incontro che aiutasse a scongiurare questo rischio, attraverso il confronto di tutte le parti in causa.” I sindacati Fai, Flai, Uila e Confederdia commentano così la lettera inviata dall’Ara Sicilia in cui viene comunicato il licenziamento collettivo di quasi la metà dei dipendenti (65 su 146) impiegati nelle sedi operative di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa e Trapani a seguito dell’impossibilità di rinnovare il contratto di solidarietà. “Ci rammarichiamo per la scelta dell’Aras e ci auguriamo che il buon senso possa ancora portare a soluzioni differenti, in virtù del ruolo fondamentale che il sistema allevatori svolge in ambito regionale e dei servizi messi a rischio da una tale riduzione degli organici” proseguono le organizzazioni sindacali. “L’apertura della mobilità in questi termini,
inoltre, rischia di pregiudicare le relazioni sindacali in un momento in cui la difficile situazione del paese e, nello specifico della Sicilia, imporrebbe a tutti la via di un serio e civile confronto.” MIPAAF, DA OGGI IL MINISTRO MARTINA IN MISSIONE IN ANGOLA Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che inizierà oggi la missione del Ministro Maurizio Martina in Angola. L’obiettivo è accompagnare le imprese italiane alla 32^ edizione della Fiera internazionale di Luanda, dando maggiore forza al dialogo già avviato su iniziative a sostegno dell’import/export e degli investimenti delle aziende italiane, oltre alla promozione del Made in Italy agroalimentare in occasione del semestre espositivo di Expo Milano 2015.Per l’occasione, il Ministro Martina inaugurerà il Forum italo-angolano nei settori agricolo e agro-industriale insieme al Ministro dell’Agricoltura Afonso Pedro Canga. Seguirà l’incontro con il Ministro del Commercio Rosa Escórcio Pacavira de Matos. Alle ore 16:00 Martina sarà presente alla cerimonia di apertura della Fiera Filda dove l’Italia partecipa con 70 imprese qualificandosi come secondo Paese espositore. Alle 18:00, sempre alla Fiera, è in programma l’evento ‘Expo Milano 2015 e la Carta di Milano’. Domani, mercoledì 22 luglio, alle ore 10:30, il Ministro Martina, al termine dell’incontro con il Ministro dell’Agricoltura Afonso Pedro Canga, firmerà il Memorandum d’intesa di Cooperazione in Campo Agricolo per sostenere la cooperazione agricola e
agroalimentare fra i due Paesi e le loro imprese. MOZIONE PALESE, FORZA ITALIA CAMERA, PER RIVEDERE INCENTIVI ENERGIE RINNOVABILI A t t o C a m e r a M o z i o n e 1-00953 presentato da PALESE Rocco, FORZA ITALIA, lunedì 20 luglio 2015, seduta n. 465 che impegna ad assumere iniziative per rivedere gli attuali incentivi per le energie rinnovabili che attualmente sono superiori a quelli che si applicano in media nell’Unione europea e che gravano eccessivamente sulle bollette energetiche dei cittadini e delle imprese, rendendole meno competitive, disincentivando in tale ambito l’uso di terreni adatti all’agricoltura per l’installazione di pannelli
solari che dovranno essere collocati esclusivamente in aree sterili, e circoscrivendo gli incentivi strettamente alle fonti energetiche effettivamente rinnovabili e quindi non inquinanti; La Camera, premesso che: si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 la Conferenza dei Paesi aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nel cui ambito dovranno essere definiti gli obiettivi e gli impegni vincolanti per la riduzione delle emissioni nell’aria per contenere l’effetto serra ed i cambiamenti climatici; l’Italia ha ridotto in misura significativa le emissioni di gas serra, sia per effetto della recessione che ha ridotto i consumi, sia grazie alla modernizzazione e, quindi, alla migliore efficienza dei sistemi di produzione ed utilizzazione dell’energia che ha portato a risparmi nei consumi e ad una più ampia e costosa utilizzazione delle energie rinnovabili; la riduzione effettiva delle emissioni di gas serra, in attuazione del protocollo di Kyoto, ha scarsi o addirittura nulli effetti positivi sul clima se è concretamente effettuata, peraltro con alti costi, solo da pochi Paesi, prevalentemente appartenenti all’Unione europea, tra cui l’Italia, mentre non viene affatto attuata o lo è in misura insufficiente dai responsabili dei maggiori volumi di emissioni di gas serra che sono: gli Stati Uniti e i Paesi cosiddetti Brics e cioè Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, nonché dai Paesi di nuova industrializzazione del sud- est asiatico; l’Unione europea si è già impegnata, da parte sua, al raggiungimento di nuovi ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, peraltro molto onerosi e penalizzanti sotto il profilo economico per un’area economica che fa registrare un basso tasso di sviluppo ed un forte tasso di disoccupazione, ma questo sforzo virtuoso sarà sostanzialmente inutile se il resto del mondo continuerà ad ignorare sostanzialmente il problema;
altro fenomeno, purtroppo fino ad ora sottovalutato, che incide negativamente sul clima e di cui bisogna tenere adeguato conto, è la progressiva riduzione della superficie delle foreste pluviali equatoriali per effetto di uno sfruttamento dissennato che sta intaccando quello che è il polmone verde del pianeta; tale fenomeno è particolarmente grave in: Brasile, Indonesia, India, Africa centrale, Nuova Guinea e sud-est asiatico; va comunque tenuto conto che le oscillazioni climatiche determinate dalla natura sono immensamente più forti di quelle provocate dall’uomo, a partire dalla rivoluzione industriale; si pensi solo al succedersi nel tempo delle glaciazioni e dei periodi con clima temperato, e, su scala molto più ridotta e temporanea, si considerino gli effetti sul clima planetario provocati dalle eruzioni del vulcano Tambora nel 1815, del Krakatoa nel 1883 e, più recentemente, del Pinatubo nel 1991, per cui le politiche, pur opportune, di contenimento delle emissioni di gas serra, anche se saranno realizzate finalmente su base planetaria, potranno avere effetti sicuramente benefici ma non decisivi sull’evoluzione del clima, specie nel lungo periodo, quindi per tale specifica ragione il tema del contenimento delle emissioni di gas serra va considerato in modo pragmatico e non ideologico, impegna il Governo: a favorire, nell’ambito della prossima Conferenza di Parigi tra i Paesi aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, un accordo globale e realmente vincolante per la riduzione delle emissioni con obiettivi realistici e opportunamente cadenzati che dovranno essere rispettati da tutti i Paesi aderenti; a richiedere l’introduzione di sanzioni credibili ed efficaci per i Paesi aderenti che non rispetteranno gli impegni assunti per la riduzione graduale delle emissioni di gas serra, in quanto, se dovesse persistere l’attuale situazione che vede solo pochi Paesi, per lo più europei, che agiscono
concretamente, affrontando costi elevati, per ridurre le emissioni si avrebbero due risultati fortemente negativi: in primo luogo si vanificherebbero i benefici sul clima in quanto l’impegno dei Paesi virtuosi inciderebbe solo su una piccola parte delle emissioni su scala mondiale e, in secondo luogo, si distorcerebbe la concorrenza a vantaggio dei Paesi inadempienti; ad assumere iniziative per rivedere gli attuali incentivi per le energie rinnovabili che attualmente sono superiori a quelli che si applicano in media nell’Unione europea e che gravano eccessivamente sulle bollette energetiche dei cittadini e delle imprese, rendendole meno competitive, disincentivando in tale ambito l’uso di terreni adatti all’agricoltura per l’installazione di pannelli solari che dovranno essere collocati esclusivamente in aree sterili, e circoscrivendo gli incentivi strettamente alle fonti energetiche effettivamente rinnovabili e quindi non inquinanti; ad adottare, sia nell’ambito delle Nazione Unite, sia nell’ambito dell’Unione Europea, sia – e soprattutto – sul piano nazionale, politiche sul contenimento delle emissioni dei gas serra realistiche e non ideologiche e che non siano inutilmente controproducenti sul piano economico per i cittadini e per le imprese. (1-00953) «Palese, Castiello, Distaso, Martinelli, Romele, Vella, Occhiuto». (Mozione non iscritta all’ordine del giorno ma vertente su materia analoga) BIODIVERSITÁ, A EXPO MEETING
SU APICOLTURA. PRESENTATE ATTIVITÁ CONDOTTE DA MIPAAF, SALUTE, CRA E CORPO FORESTALE l Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali comunica che si è svolto oggi, presso l’Auditorium di Palazzo Italia a Expo, alla presenza del Vice Ministro Andrea Olivero, l’incontro partenariale sul tema dell’apicoltura italiana. Nel corso della riunione sono state presentate le attività condotte dal Mipaaf, dal Cra, dal Ministero della salute e dal Corpo forestale dello Stato. L’iniziativa ha permesso di far incontrare diverse realtà e dar loro modo di confrontarsi con le istituzioni, mettendo sul tavolo le diverse problematiche e le possibili soluzioni. I vari interventi che si sono succeduti hanno evidenziato le potenzialità di un settore che è da sempre funzionale all’agricoltura e all’economia italiana. Sono 1.560.000 gli alveari presenti in Italia con una produzione stimata intorno alle 12.500 tonnellate per un indotto superiore a 40 milioni di euro. Nel 2014 il valore attribuibile all’export si attesta oltre i 27 milioni di euro e i Paesi maggiormente interessati sono stati Germania, Francia, Arabia Saudita e Regno Unito. A protezione del Made in Italy, il miele di provenienza esclusivamente nazionale è riconoscibile attraverso un’etichettatura di provenienza obbligatoria. I lavori hanno permesso di fare il punto della situazione sullo stato del settore, le iniziative di sostegno, le azioni di tutela e controllo e le attività di ricerca. Il dibattito ha consentito di comprendere le esigenze del settore, raccogliendo i punti di vista delle diverse organizzazioni intervenute. Il Vice Ministro Andrea Olivero nel suo intervento ha
sottolineato come Expo sia “la vetrina della biodiversità italiana” e come l’apicoltura ne sia “un presidio ed espressione di eccellenza”. “L’apicoltura – ha aggiunto Olivero – non è solo un settore produttivo ma il nucleo del sistema ambientale, un presidio della biodiversità e come tale la nostra azione di tutela deve essere ad ampio raggio”. MIPAAF, A EXPO CONFRONTO SU AGROENERGIE Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è svolto oggi, presso l’Auditorium di Palazzo Italia a Expo, il convegno “Le Agro-energie come strumento di integrazione tra agricoltura, energia ed ambiente – politiche e strumenti di sviluppo sostenibile”, organizzato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con la partecipazione del Sottosegretario Giuseppe Castiglione. “Grazie a questo appuntamento – ha dichiarato Castiglione – abbiamo avuto l’opportunità di offrire un quadro aggiornato sulle agro-energie e sulle nuove opportunità di questo settore”. “Sul fronte delle energie rinnovabili – ha proseguito il Sottosegretario – sono stati conseguiti obiettivi importanti per le imprese agricole: il decreto sul biometano, il primo piano di settore per le bioenergie e le norme sui biocarburanti avanzati. Un insieme di strumenti utili ad aumentare la competitività economica ed ambientale italiana nei confronti degli altri Paesi Ue”.
Nel corso del convegno si è svolta una tavola rotonda, alla quale sono intervenuti numerosi ospiti. Tra i relatori presenti, Giovanni La Via, Presidente della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare al Parlamento europeo, Giulio Volpi, della Direzione generale Energia della Commissione europea, Luca Bianchi, Capo dipartimento del Mipaaf, Davide Valenzano, responsabile Unità Attività regolatorie e monitoraggio del GSE (Gestore Servizi Energetici) e Sandro Liberatori, direttore dell’Ente nazionale per la meccanizzazione agricola. IMU, CIA: BENE ANNUNCIO DI RENZI MA AD AGRICOLTORI SERVE ELIMINAZIONE DEL SALDO IN SCADENZA La decisione di cancellare l’Imu sui terreni agricoli annunciata nei giorni scorsi dal premier Matteo Renzi, nell’ambito di una più generale revisione del sistema fiscale che dovrebbe determinare una consistente riduzione della pressione fiscale per le imprese e i cittadini, va valutata in maniera positiva. E’ quanto afferma il presidente della Cia- Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino, che rivendica come ciò rappresenti il risultato dell’azione incessante svolta in questi mesi, anche come coordinamento Agrinsieme, per una revisione strutturale dell’imposta che non andasse a colpire in modo indiscriminato e iniquo i terreni agricoli, utilizzati quale fattore produttivo nell’esercizio dell’attività agricola.
L’intento manifestato dal premier Renzi, che già in passato si era espresso in maniera critica sull’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli, interverrebbe a sanare una situazione che il buon senso e la capacità di confronto con il mondo agricolo avrebbero potuto e dovuto già risolvere senza la necessità di attendere il 2016. Nell’attesa che venga emanato il provvedimento legislativo volto all’abolizione dal prossimo anno dell’Imu sui terreni agricoli, la Cia chiede che il Governo si attivi rapidamente per la soluzione definitiva del problema: gli agricoltori, infatti, si aspettano dall’esecutivo un segnale tangibile anche per il 2015 attraverso l’eliminazione del saldo Imu di dicembre. I nuovi criteri di delimitazione delle aree di assoggettamento a Imu, le condizione poste dai provvedimenti legislativi che si sono succeduti in questi mesi, le determine dei Comuni sulle aliquote applicabili, hanno infatti generato -conclude Scanavino- una situazione di forte criticità per cui molti agricoltori non sono stati neanche in grado di rispettare il pagamento della prima rata di giugno. A ciò si aggiunga il fatto che in numerosi settori produttivi, dal latte alla frutta ai seminativi, la crisi sta riducendo fortemente il reddito delle imprese agricole con una conseguente diminuzione di liquidità. XYLELLA, MIPAAF: FIRMATO DECRETO STATO DI CALAMITÀ.
VIA A INDENNIZZI PER AGRICOLTORI E VIVAISTI CON PRIMI 11 MILIONI DI EURO Il Minis tero delle polit iche agric ole alime ntari e fores tali rende noto che il Ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto di declaratoria dello stato di calamità per l’emergenza Xylella nelle province di Lecce e Brindisi. Con il Commissario alla salute e alla sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis il Ministro ha visitato oggi alcuni uliveti della zona di Lecce colpiti dal disseccamento e incontrato delegazioni di sindaci, agricoltori e ambientalisti del territorio. “Siamo in Puglia – ha detto il Ministro Martina – per ribadire che la tutela dell’olivicoltura salentina è una priorità italiana ed europea. In queste ore ho firmato il decreto per gli indennizzi agli agricoltori colpiti delle province di Lecce e Brindisi, che per la prima volta per un’emergenza fitosanitaria consente l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. Possiamo così ripartire gli 11 milioni destinati a
sostenere il reddito delle imprese agricole. Abbiamo stabilito ulteriori interventi di indennizzo che verranno effettuati attingendo ai 13 milioni di euro del budget del Commissario di protezione civile. Allo stesso tempo mettiamo in campo un potenziamento della ricerca con un programma europeo a guida italiana e uno nazionale con la creazione di un campo sperimentale in Salento per individuare soluzioni. All’Europa chiediamo un supporto ulteriore sulla ricerca e soprattutto di individuare altre risorse per gli indennizzi agli agricoltori. Nelle prossime giornate avremo un punto di avanzamento con il Commissario all’Agricoltura Hogan per stabilire le modalità”. “Il Piano Silletti – ha concluso il Ministro – sta dando frutti e dobbiamo proseguire nella sua attuazione con serietà proprio per salvaguardare l’olivicoltura e il vivaismo salentino. Ringrazio il Commissario Andriukaitis per essere stato qui a confronto con tanti soggetti del territorio e per risolvere un’emergenza europea con un lavoro di squadra che va riconosciuto”. Le nuove azioni per la tutela del reddito degli agricoltori e dei vivaisti danneggiati e per il contrasto alla Xylella 1. Decretato stato di calamità e attivati 11 milioni dal Fondo nazionale di solidarietà Firmato il decreto che dichiara lo stato di calamità e attiva il Fondo di solidarietà nazionale, per la prima volta in Italia per un’emergenza fitosanitaria. Ora si possono attivare le procedure per ripartire gli 11 milioni stanziati con il decreto agricoltura del 2 luglio. Gli interventi previsti con la dichiarazione di stato di calamità sono:
– Sospese rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali – Risarcimenti per mancato reddito – Prevista compensazione per abbattimento degli alberi, in base alla stima del valore che verrà resa definitiva nei prossimi giorni. Nei prossimi 45 giorni le aziende potranno presentare domanda alla Regione Puglia per gli indennizzi. Secondo le leggi europee possono accedere a queste misure le aziende agricole che dimostrano una perdita superiore al 30% della loro produzione lorda vendibile. 2. Rimborsi da piano Silletti Una parte dei 13 milioni di budget del Commissario di protezione civile vengono impiegati per la copertura dei danni subiti dalle Aziende vivaistiche non agricole, dalle Aziende agricole con danni sotto il 30% e dai Proprietari di uliveti non agricoltori. Sono previsti risarcimenti per ogni eventuale albero abbattuto. Per i vivaisti vengono previsti anche contributi per una serie di investimenti che aiutano a certificare indenni le piante, come ad esempio quelli in sistemi di protezione contro insetto vettore. 3. Potenziamento della ricerca con focus su soluzioni Per la lotta al batterio si potenzia la ricerca con uno studio europeo a guida italiana e uno nazionale che si rapporti con il primo. Sul primo fronte nel Comitato Horizon 2020 è stata approvata una ricerca europea specifica sulla Xylella che sarà
coordinata dal Cnr di Bari con un finanziamento di quasi 7 milioni. A livello nazionale si prevede la creazione di un programma che coinvolga un gruppo di università a partire da quelle pugliesi, con la creazione in Salento di un campo sperimentale dove testare le possibili soluzioni contro la fitopatia. 4. Potenziamento analisi: obiettivo 80 mila analisi in tutta Italia Per il monitoraggio in Italia e in Puglia il Mipaaf sta attivando convenzioni con più reti di laboratori. Obiettivo: 10 mila analisi a livello nazionale e 70 mila analisi in Puglia entro un anno. 5. 500 tecnici del Corpo forestale diventano agenti fitosanitari Per aumentare l’attività di monitoraggio 500 tecnici del Corpo forestale vengono qualificati come agenti fitosanitari. Aumenta anche la dotazione del personale del Corpo forestale in Puglia. 6. Finanziamento buone pratiche agricole con Psr Il Ministero lavora in stretto contatto con la Regione Puglia per prevedere nel Psr di prossima approvazione il finanziamento stabile delle buone pratiche agricole e di misure volte al contenimento dell’insetto vettore.
I risultati del contrasto alla diffusione del batterio Xylella 33 mila analisi in tutta Italia – nessun Paese europeo ha fatto tanto. Dichiarato indenne da Xylella il territorio italiano ad esclusione delle province di Lecce e Brindisi. 62 mila ettari lavorati con buone pratiche agricole nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, grazie alla partecipazione imponente degli agricoltori. 1200 km lineari di interventi nelle strade, ferrovie, aree pubbliche. Analisi e ricerca sul fenomeno di disseccamento con le migliori esperienze scientifiche italiane e con un forte confronto con ricercatori esteri. AGRICOLTURA, ALLA CAMERA LA PRESENTAZIONE DE “IL CUORE E LA TERRA” IL LIBRO DI NICODEMO OLIVERIO, PD E FRANCO LARATTA, ISMEA “Il cuore e la terra” è il titolo del volume scritto da Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera, e Franco Laratta, componente del Consiglio d’amministrazione Ismea (Rubbettino editore), che verrà presentato mercoledì 22 luglio, alle ore 16.00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, via della Missione. Prefazione dei ministri Maurizio Martina e Dario Franceschini
. Saranno presenti, oltre agli autori, il Ministro Dario Franceschini e il Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel pianeta agricoltura del nostro Paese che, a dispetto di tutto, ha retto bene alla grave crisi economica che ha colpito duramente l’Italia negli ultimi otto anni. L’ agricoltura come piattaforma in cui ruotano turismo, cultura e beni culturali, per formare un tutt’uno, da cui nascono le eccellenze del sistema agroalimentare italiano.
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