CONFEURO: CON NUOVO 730 A RISCHIO RIMBORSI FISCALI OPERAI AGRICOLI PERCETTORI DI INDENNITA' DISOCCUPAZIONE - Agricolae

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CONFEURO: CON NUOVO 730 A RISCHIO RIMBORSI FISCALI OPERAI AGRICOLI PERCETTORI DI INDENNITA' DISOCCUPAZIONE - Agricolae
CONFEURO: CON NUOVO 730 A
RISCHIO   RIMBORSI    FISCALI
OPERAI AGRICOLI PERCETTORI DI
INDENNITA’ DISOCCUPAZIONE
Con le nuove procedure per la comunicazione del risultato
contabile dei Modelli 730/2020, si rischia di penalizzare
ingiustamente gli operai agricoli che attualmente beneficiano
del sussidio di disoccupazione – dichiara Andrea Michele Tiso,
presidente nazionale Confeuro.

Fino allo scorso anno, infatti, il risultato contabile veniva
trasmesso direttamente all’INPS in qualità di sostituto
d’imposta erogatore del sussidio di disoccupazione. Questo
permetteva di procedere con più precisione all’abbinamento dei
pagamenti. Dalla prossima dichiarazione, invece, come già
accade per la quasi totalità dei lavoratori dipendenti e
pensionati, i risultati andranno inviati all’Agenzia delle
entrate.

Considerato che il sussidio di disoccupazione non è erogato
per tutti nello stesso periodo, si potrebbe facilmente
presentare una situazione di mancato abbinamento dei
risultati, con la conseguenza che la tempistica per i rimborsi
verrebbe allungata – spiega Tiso.

Per risolvere il problema si potrebbe determinare, soltanto
per questo genere di circostanze, l’utilizzo di un modello
730 senza sostituto, ma con l’indicazione delle coordinate
bancarie su cui effettuare eventualmente il rimborso. Per i
modelli DSU, ad esempio, i dati dei conti correnti sono già
ampiamente utilizzati.

L’indicazione delle coordinate bancarie nel solo caso
marginale di utilizzo del modello 730 senza sostituto,
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abbrevierebbe i tempi dei rimborsi e sicuramente eviterebbe a
tutti i cittadini di dover effettuare un secondo adempimento,
e cioè la comunicazione delle coordinate bancarie su cui
effettuare i rimborsi. Al momento, infatti, la presentazione
della dichiarazione e la comunicazione delle coordinate
bancarie sono due momenti slegati l’uno all’altro, il che
molto spesso determina la ricezione dei rimborsi fiscali anche
l’anno successivo a quello di presentazione della
dichiarazione.

Visto che    è in discussione una riforma fiscale, sarebbe
opportuno    pensare anche a questi aspetti pratici che
potrebbero   sicuramente agevolare gli operatori del settore e
avvicinare   la cittadinanza al fisco. E’ realmente necessario
concretizzare una fattiva compliance fiscale, ma fare il primo
passo spetterebbe all’amministrazione pubblica e non al
contribuente.

MADE IN ITALY FUORI DALLA
LISTA DEI DAZI – SERPILLO,
UCI:    ALTRA    IMPORTANTE
CONFERMA PER ISTITUIRE IL
MINISTERO DEL MADE IN ITALY
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“L’impegno
                                                  delle alte
                                                  istituzioni
                                                  e del Min.
                                                  Bellanova
                                                  ha prodotto
                                                  i risultati
                                                  sperati” –
                                                  così     il
                                                  Presidente
                                                  Nazionale
                                                  UCI, Mario
                                                  Serpillo
                                                  sul rischio
                                                  scongiurato
                                              di
deprimere il valore dei nostri prodotti all’estero.

“Questo importante risultato ci conferma pienamente che
l’obiettivo che ci siamo prefissi, insieme ad AEPI, di
rilanciare la proposta di legge per l’istituzione del
Ministero del “Made in Italy” è fondamentale e decisivo.
Riteniamo che sia lo strumento efficace per tutelare e
promuovere il nostro “brand” in tutto il mondo con rinnovata
energia e, visto i consensi bipartisan dei gruppi
parlamentari, con l’impegno delle alte istituzioni del Paese”.

I SETTE GIORNI ‘AGRICOLI’
DELLA  CAMERA. TUTTI  GLI
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APPUNTAMENTI
                                               Si apre una
                                               settimana
                                               intensa     di
                                               lavoro      in
                                               commissione
                                               Agricoltura
                                               della Camera.
                                               A    partire
                                               dall’indicazio
                                               ne      della
                                               provenienza
                                               nell’etichetta
                                               delle   carni
suine trasformate, per cui è previsto l’inizio dell’esame per
il parere al Governo.

Nel corso della settimana la Commissione, in sede di Atti del
Governo, inizierà l’esame dello Schema di decreto ministeriale
recante disposizioni per l’indicazione obbligatoria del luogo
di   provenienza    nell’etichetta      delle   carni   suine
trasformate (Atto n. 159 – rel. Cillis, M5S).

Inoltre, svolgerà le audizioni informali di rappresentanti
dell’Associazione nazionale imprese di difesa e tutela
dell’ambiente (ASSO.IMPRE.DI.A.), dell’Associazione italiana
costruttori del verde (ASSOVERDE), dell’Associazione italiana
centri giardinaggio (AICG), di ASSOFLORO, dell’Associazione
florovivaisti veneti, dell’Associazione nazionale vivaisti
esportatori (ANVE) e dell’Associazione vivaisti italiani,
nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 1824 Liuni,
recante disposizioni per la disciplina, la promozione e
la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico.

In sede referente, proseguirà l’esame delle proposte recanti,
rispettivamente, Disposizioni per la valorizzazione della
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produzione enologica e gastronomica italiana (C. 1682 Brunetta
– Rel. Nevi, FI); Disposizioni in materia di agricoltura
contadina (C. 1269 Cenni, C. 1825 Cunial e C. 1968 Fornaro –
rel. Pignatone, M5S); Riconoscimento del pomodoro San Marzano
dell’agro sarnese-nocerino a denominazione di origine protetta
e dei siti di relativa produzione quali patrimonio culturale
nazionale (C. 229 Paolo Russo – rel. Del Sesto, M5S).

In sede di Atti dell’Unione europea, proseguirà poi l’esame
della Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del
Consiglio che stabilisce disposizioni transitorie relative al
sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo
rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia
(FEAGA) nell’anno 2021 e che modifica i regolamenti (UE) n.
228/2013, (UE) n. 229/2013 e (UE) n. 1308/2013 per quanto
riguarda le risorse e la loro distribuzione nell’anno 2021 e i
regolamenti (UE) n. 1305/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n.
1307/2013 per quanto riguarda le loro risorse e la loro
applicabilità nell’anno 2021, corredata dai relativi allegati
(COM(2019)581 – rel. Gallinella, M5S).

Infine, in sede consultiva, per il parere alla III Commissione
Affari esteri inizierà l’esame del disegno di legge recante
Ratifica ed esecuzione del Protocollo di adesione dell’Accordo
commerciale tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una
parte, e la Colombia e il Perù, dall’altra, per tener conto
dell’adesione dell’Ecuador, con Allegati, fatto a Bruxelles
l’11 novembre 2016 (C. 2091 Governo – Rel. Lombardo, M5S).

I SETTE GIORNI ‘AGRICOLI’ DEL
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SENATO.      TUTTI                                     GLI
APPUNTAMENTI
                                                                 S
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na intensa di lavori in commissione Agricoltura del Senato.

Martedì 18 febbraio

ore 11.30

COMMISSIONI 9ae13aRIUNITECOMITATO RISTRETTO (n. 6) Aula 9a
Commissione

Comitato ristretto per l’esame dei disegni di legge nn. 63,86,
164, 438, 572, 609, 843, 866, 965, 984, 1044, 1177 e 1398
(consumo del suolo)

ore 13.30

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
(n.139)
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Audizione informale di rappresentanti delle organizzazioni
sindacali del settore agricoloin relazione all’affare
assegnato n. 178 (affare sulle problematiche concernenti i
consorzi di bonifica e di irrigazione)

ore 14.30

PLENARIA (n. 97)

SEDE REDIGENTE

Seguito discussione ddl n. 988(agricoltura con metodo
biologico) -Approvato dalla Camera dei deputati -relatore:
sen. Mollame

Seguito     discussione   congiunta      ddl   nn.   810,   918e
933(disposizioni in materia di tartufi) -relatore: sen.
VallardiDiscussione ddl n. 1130 (definizione della relazione
tecnica del tecnologo alimentare) -relatrice: sen. Abate

Discussione ddl n. 1576(disposizioni sul commercio delle
chiocciole) -relatore: sen. Bergesio

AFFARI ASSEGNATI

Seguito esame affare assegnato n. 200 (questione inerente alle
nuove biotecnologie in agricoltura)-relatrice: sen. Fattori

Seguito esame affare assegnato n. 237 (problematiche della
filiera bufalina)-relatrice: sen. Lonardo

ore 16.00

ASSEMBLEA

Mercoledì 19 febbraio

ore 08.45

PLENARIA (n. 98)

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Esame A.G. 159 (Schema di decreto ministeriale recante
disposizioni per l’indicazione obbligatoria del luogo di
provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate) -
relatrice:sen. Biti

SEDE CONSULTIVA

Esame A.G. 154 (Schema di decreto legislativo recante
attuazione della direttiva (UE) 2017/159) Osservazioni alla
11a Commissione -relatrice: sen. Naturale

AL TERMINE

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
(n.140)

PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI

Giovedì 20 febbraio

ASSEMBLEA

CHIUDE LA FAZI DI MONTICHIARI
CON OLTRE 37MILA VISITATORI
Bilancio positivo per la Fiera Agricola Zootecnica Italiana di
Montichiari, che chiude questa sera la 92ª edizione con oltre
37.000 visitatori e dà appuntamento all’anno prossimo, dal 12
al 14 febbraio, quando la FAZI si profilerà come la più
importante rassegna agro-zootecnica in Italia nel primo
semestre del 2021.

“Siamo soddisfatto perché la FAZI è stata il cuore del
dibattito sul futuro dell’agricoltura che ha coinvolto il
piano istituzionale, politico, economico e sociale del
settore, con un numero elevato di imprenditori agricoli e di
giovani, a conferma che il comparto primario è in grado di
trainare il Made in Italy – dichiara il presidente del Centro
Fiera di Montichiari, Gianantonio Rosa -. Ringrazio gli oltre
400 espositori e allevatori che hanno animato il polo
fieristico in questo fine settimana e che hanno contribuito al
buon esito della manifestazione, grazie alle innovazioni
presentate”.

Dibattiti e nuove tecnologie non sono mancate, in una
provincia ad alta vocazione ad investire, come dimostra il
valore della produzione lorda vendibile dell’agricoltura
bresciana, la più alta d’Italia.

Raggiunti gli obiettivi della sicurezza alimentare, intesa
come salubrità dei prodotti, ora l’orizzonte si sposta alle
nuove sfide, che impongono un incremento delle produzioni per
accompagnare la crescita demografica mondiale, ma nel rispetto
della sostenibilità.

Obiettivi annunciati anche dal Green Deal della Commissione
presieduta da Ursula von der Leyen, il cui percorso sarà
delineato il prossimo 25 marzo, come anticipato proprio alla
FAZI dall’on. Paolo De Castro, vicepresidente della
Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

Cruciale sarà, ancora una volta, la Politica agricola comune,
alle prese con una riforma che – ha annunciato De Castro –
“non entrerà in vigore fino al 31 dicembre 2022”.

Resta il nodo delle risorse, in fase di discussione in Europa.
Sembra certo che, senza un incremento del contributo degli
Stati membri al Pil comunitario, i fondi destinati alla Pac
subiranno una contrazione (“passando da un’incidenza del 37,5%
al 28,5% del bilancio Ue, con una riduzione per l’Italia che
dovrebbe, qualora dovesse essere approvata l’attuale proposta,
subire la diminuzione del 4% nei pagamenti diretti e del 15%
nello sviluppo rurale”, dice da Montichiari il prof. Felice
Adinolfi, economista agrario dell’Università di Bologna), per
andare a finanziare le politiche legati ai migranti e ai
cambiamenti climatici.

Sempre in ambito europeo, dalla FAZI il ministro delle
Politiche agricole Teresa Bellanova rassicura sull’impegno di
Palazzo Chigi nel negoziato sulla Pac, a partire dal sistema
di convergenza esterna, che penalizzerebbe l’Italia a
vantaggio del blocco dei Paesi dell’Europa Centro Orientale.

Ancora geopolitica a Montichiari, con l’annuncio che gli Stati
Uniti non implementeranno i dazi all’agroalimentare italiano e
con la promessa del ministro Bellanova a rafforzare il dialogo
tanto con gli Usa quanto con la Russia, mercato dal 2014
precluso per il Made in Italy agroalimentare.

La FAZI si conferma il cuore dei dibattiti anche di natura
tecnica, con le stalle da latte al centro di approfondimenti
che vedono le nuove tecnologie come aiuto per migliorare la
produttività e controllare i parametri di gestione della
mandria. Benessere dell’animale, innanzitutto, ma anche
benessere dell’allevatore, che con i sistemi di mungitura
robotizzata riesce a incrementare le produzioni lattiere del
10%, a ridurre il costo della manodopera, ma anche ad avere
più tempo libero a disposizione.

Nuove tecnologie, analisi dei big data, precision farming sono
il pane dei numerosi giovani (oltre 2.000 studenti provenienti
dagli istituti agrari di Brescia, della Lombardia, del
Piemonte, del Veneto e dell’Emilia), che guardano
all’agricoltura con un approccio concreto, consapevoli che
l’agricoltura 4.0 permette di proiettare le aziende agricole
in un contesto competitivo.

Il futuro sarà sempre più automatizzato, tanto che oltre 7
allevatori su 10 sono pensano di dotarsi di sistemi di
mungitura robotizzata entro i prossimi 10 anni.

E per garantire la redditività aziendale, alla FAZI vengono
presentate soluzioni innovative a tutela dei margini operativi
delle stalle, attraverso fondi di stabilizzazione del reddito.

La 92ª FAZI celebra la biodiversità zootecnica, con la mostra
nazionale cunicola, con razze provenienti da tutta Italia.

BLOCKCHAIN          PRODOTTI
AGROALIMENTARE,
SPERIMENTAZIONE AL TRAGUARDO:
IN LOMBARDIA NUOVI SERVIZI E
MAGGIORI TUTELE
La sperimentazione della blockchain nel
comparto agroalimentare partita nei mesi scorsi sta per giungere
alla conclusione. I risultati saranno analizzati per capire come
trasformare il sistema della tracciabilita’ degli alimenti di
origine animale in un servizio stabile e consolidato. Di
blockchain si e’ parlato in Consiglio regionale in occasione
dell’approvazione, all’unanimita’, di una risoluzione riguardante
la creazione di una piattaforma informatica multifunzionale e
l’applicazione dei servizi di tracciabilita’ e rintracciabilita’
ai prodotti agroalimentari.

BLOCKCHAIN, DA SPERIMENTAZIONE A PERMANENTE – “Nel mese di
dicembre e’ partita una fase di valutazione e sperimentazione del
sistema blockchain sviluppato con l’avvio di una consultazione
pubblica rivolta a consumatori e stakeholder rilevanti per il
processo di tracciamento delle filiere. Questo passaggio si sta
ora concludendo. Successivamente analizzeremo i risultati per
capire come rendere la sperimentazione un servizio stabile e
consolidato a disposizione dei cittadini Lombardi”. Lo hanno
detto il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala e
l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio
Rolfi.

AGROALIMENTARE LOMBARDO – “Si tratta – ha aggiunto l’assessore
Rolfi – di un sistema che applicato alla tracciabilita’ degli
alimenti di origine animale puo’ svolgere un ruolo fondamentale a
tutela del consumatore contro frodi e contraffazioni e al
contempo puo’ contribuire a garantire l’autenticita’ dei dati per
assicurare la qualita’ del prodotto. Abbiamo deciso di iniziare
il percorso con le filiere di carne e latte perche’ sono alla
base dell’alimentazione e dell’economia della Lombardia. Il
nostro comparto agroalimentare e’ il piu’ sicuro e controllato al
mondo. Vogliamo valorizzarlo anche con questi sistemi”

SVILUPPO DELLA LOMBARDIA – “Ci stiamo concentrando per
estendere le sperimentazioni blockchain a tutto il territorio
lombardo – ha sottolineato Fabrizio Sala – coinvolgendo anche
diversi ambiti, partendo da imprese e sanita’. Un ringraziamento
a tutto il Consiglio regionale per l’attenzione rivolta a questo
settore e per avere nuovamente espresso voto favorevole all’
unanimita’, come avvenuto qualche mese fa per l’approvazione del
Programma strategico triennale per la ricerca e l’innovazione.
Questo testimonia – ha concluso Sala – che i temi in questione
sono fondamentali per lo sviluppo della Lombardia” .

TRACCIABILITA’ E TRASPARENZA – L’obiettivo della sperimentazione
sui prodotti agroalimentari e’ stato quello di dare evidenza
dell’attivita’ e dei controlli svolti da tutti gli attori e
organi intermedi a vantaggio del consumatore finale, perche’
garantisce la tracciabilita’ e la trasparenza delle filiere.

Il cittadino con il proprio smartphone puo’ certificare
l’esistenza dei dati relativi alla storia del prodotto in un
preciso momento e la correttezza delle informazioni, con la
garanzia di affidabilita’ e tracciabilita’ fornita dalla
tecnologia blockchain, che consente di registrare i dati in
maniera immutabile.

QR CODE – Con una semplice scansione del Qr code, posizionato
sull’etichetta della confezione di carne o della bottiglia di
latte, attraverso la fotocamera del cellulare il consumatore puo’
risalire alla storia degli alimenti e visualizzare le
informazioni generali del prodotto carne (matricola del bovino,
paese di nascita o alimentazione) o del latte (scadenza,
provenienza del latte crudo o contenuto proteico).

BASTA UN CLICK – “Con un click – ha concluso Fabio Rolfi – si
puo’ risalire agli allevamenti dove e’ stato allevato il capo o
agli impianti di trasformazione che hanno elaborato la materia
prima e accedere quindi ai dettagli e ai controlli che hanno
portato al prodotto finito” .

DATI – La sperimentazione e’ realizzata in collaborazione con il
Consorzio lombardo produttori carni bovine, composto da 421 soci
e 491 allevamenti con un patrimonio zootecnico di oltre 100 mila
bovini, e con la Latteria sociale Valtellina, societa’ che tratta
oltre 33 milioni di litri all’ anno di latte

DAZI, BERTINELLI, PARMIGIANO
REGGIANO:    CONSORZIO     HA
MANTENUTO COESO E COMPATTO IL
MONDO DELLE DOP
“Il Consorzio del
Parmigiano
Reggiano accoglie
con entusiasmo la
notizia che gli
Usa hanno deciso
di non alzare i
dazi    al    25%
imposti lo scorso
ottobre a vari
prodotti europei.
Abbiamo lavorato
nella direzione
giusta, facendo
squadra con le
altre Indicazioni
Geografiche,
credendo
fermamente che la
Commissione
Europea  fosse
l’unico tavolo al
quale    portare
avanti      la
negoziazione,
evitando       di
disperdere
energie portando
avanti   diversi
interessi      da
parte      delle
singole classi di
rappresentanza.
Il    Consorzio
Parmigiano
Reggiano       ha
mantenuto coeso e
compatto il mondo delle Dop: si è reso promotore di una
cordata, insieme al Ministero delle Politiche Agricole e al
Parlamento Europeo, per far sì che ci fosse un grande supporto
al commissario Phil Hogan e al negoziatore John Clarke
affinché avessero l’appoggio delle Dop italiane coese e
compatte per andare a negoziare con una maggiore forza e
consapevolezza. Nervi saldi e credere di più nell’Europa come
Istituzione: è questo l’approccio giusto per combattere una
battaglia che è solo all’inizio e che vedrà il Parmigiano
Reggiano in prima linea, considerando che il mercato americano
rappresenta per noi il secondo mercato estero, con ben 10 mila
tonnellate di prodotto esportato ogni anno ed enormi capacità
di crescita. Negli ultimi mesi, il nostro prodotto ha subito
oscillazioni di prezzo, legate a dinamiche speculative e
influenzate indubbiamente anche dalle incertezze sulla
situazione Oltreoceano. Il fatto che gli USA abbiano deciso di
non incrementare ulteriormente i dazi sul nostro prodotto
porterà sicuramente un clima più disteso e oggettivo e – ci
auguriamo – un riequilibrio del mercato con un prezzo
all’origine più alto” commenta Nicola Bertinelli, presidente
del Consorzio Parmigiano Reggiano.

DAZI,   CONSORZIO  PECORINO
ROMANO, PALITTA: RISULTATO
PREMIA    NOSTRO    IMPEGNO
COSTANTE E AZIONE CONDIVISA
CON ALTRI CONSORZI
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pericolo dai Dazi Usa firmati Trump è il risultato di un
monitoraggio costante della situazione, di un impegno che va
avanti da anni e di un’azione fortemente condivisa con gli
altri Consorzi e con Origin Italia. “Siamo estremamente
soddisfatti di questo risultato, che premia il grande lavoro
condiviso dei Consorzi Pecorino Romano, Parmigiano Reggiano e
Grana Padano insieme a Origin Italia”, dice il presidente del
Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP, Salvatore
Palitta. “Sostanzialmente gli Usa hanno deciso di mantenere i
vecchi Dazi già in vigore senza coinvolgere nuovi prodotti
dell’agroalimentare italiano, e questo grazie anche alle
pressioni della Commissione Agricoltura dell’Unione Europea e
alla mediazione del commissario europeo al Commercio Hogan”,
spiega Palitta.
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STERO E UE – “Voglio poi ringraziare il ministro delle
Politiche Agricole Teresa Bellanova e tutto il suo staff, che
in questa partita ha giocato un ruolo senz’altro determinante,
mostrando capacità ed autorevolezza nel costante presidio dei
tavoli europei”, sottolinea il presidente del Consorzio di
tutela del Pecorino Romano. “Un ringraziamento particolare va
infine a Paolo De Castro, per il prezioso lavoro svolto
all’interno della Commissione INTA ”.
I NUMERI DELL’ISTAT – Palitta sottolinea poi gli importanti
risultati raggiunti fra gennaio e novembre 2019, secondo
quanto ha reso noto l’Istat nelle ultime ore: il Pecorino
Romano DOP segna il 42,2% in più di export negli Stati Uniti
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un +34,3%
nell’export verso gli altri Paesi. La produzione della
campagna casearia in corso 2019, segna – al 31 gennaio 2020 –
un incremento del 7,5%. “Siamo molto contenti della campagna
in corso, con un lieve incremento che è fisiologico in
rapporto all’andamento stagionale. Questi risultati sono stati
raggiunti grazie anche al lavoro ininterrotto dei produttori,
costantemente impegnati nel valorizzare nuove tipologie del
Pecorino Romano e nel lavoro di riposizionamento del prodotto
sul mercato in atto da alcuni anni grazie all’attività
consortile”, conclude Palitta. “E’ compito invece delle
organizzazioni agricole valorizzare al meglio, e con i mezzi a
loro disposizione, l’interesse dei propri associati in materia
di latte e prezzi di mercato”.

DAZI   USA:                   GRANA           PADANO
SODDISFATTO                  PER I           MANCATI
AUMENTI
Desenzano del Garda, 15 febbraio
                              2020 – “L’Europa ha centrato un
                              obiettivo importante riuscendo
                              ad evitare il temuto aumento dei
                              dazi imposti dagli USA nel
                              novembre scorso sul Grana Padano
                              DOP ed altri prodotti, grazie ad
                              una forte coesione dei suoi
                              organismi, la stessa che ha
                              dimostrato in Italia il sistema
delle DOP, il ministero delle Politiche Agricole e tutte le
istituzioni a sostegno delle produzioni certificate italiane”.

È soddisfatto il presidente del Consorzio Tutela Grana Padano,
Nicola Cesare Baldrighi, che ha ricevuto la notizia della
mancata applicazione di nuovi dazi statunitensi a Dubai, a
Golfood, la più importante fiera del Food & Beverage del Medio
Oriente, dove il Grana Padano è presente tra gli oltre 5mila
espositori da 200 paesi in un evento che attende oltre 100mila
visitatori.

“La notizia ci era stata preannunciata qualche giorno fa
dall’europarlamentare on. Paolo De Castro che aveva
rassicurato il sistema delle DOP disponendo di informazioni
attendibili – prosegue Baldrighi – Dobbiamo comunque mantenere
alta la guardia e forte l’unità di intenti e d’azione che
hanno permesso di evitare questo pericolo. Non possiamo
escludere infatti il rischio di subire ulteriori danni di
questo genere, che si potranno scongiurare solo mantenendo
questa coesione”.

Il Consorzio Tutela Grana Padano auspica inoltre che l’impegno
delle istituzioni possa portare a una positiva soluzione anche
dell’embargo russo nei confronti del Made in Italy .
“Confidiamo che l’iniziativa del ministro alle politiche
agricole Teresa Bellanova in Russia possa rapidamente portare
anche allo sblocco dell’embargo verso la Russia, dove già
andavano importanti quantità di Grana Padano con un export
totalmente interrotto dall’estate del 2014 – commenta il
Direttore Generale del Consorzio di Tutela, Stefano Berni –
Quindi ci auguriamo che lo stesso impegno forte e coeso di
tutte le istituzioni nazionali ed europee manifestato sui dazi
americani nelle ultime settimane possa rapidamente portare
alla fine di questo embargo, che oggi penalizza ancora di più
i produttori di Grana Padano DOP”.

DE BONIS SU PAC: “RIPENSARE
ALLA DISTRIBUZIONE DEI FONDI
DIRETTI PER SOSTENERE GREEN
NEW   DEAL   E   AGRICOLTURA
BIOLOGICA”
“L’Italia deve cominciare a pensare seriamente, con proposte
concrete, a nuove modalità per garantire un futuro alla sua
agricoltura e all’ambiente. In vista di una futura riduzione
del budget per la Politica agricola comune (circa 40 miliardi
di euro) e alla pesante crisi che investe il mondo agricolo e
i comuni rurali, non è possibile adagiarsi sui vecchi
meccanismi. Al riguardo ho interpellato il presidente Conte e
i ministri Bellanova e Amendola, per sapere quali misure
intendano adottare finalizzate ad attutire la riduzione delle
risorse comunitarie, rendendo più efficiente il loro impiego.
È ormai noto che le Regioni non riescono ad utilizzare, in
maniera efficiente, i fondi destinati allo sviluppo rurale
anche a causa del cofinanziamento.

Fondi che sono disimpegnati e impropriamente utilizzati per
diminuire la contribuzione dell’Italia all’Ue a spese degli
agricoltori. Alla luce di quanto avvenuto in Puglia, che
sarebbe nel mirino dell’antifrode europea a causa di una non
corretta gestione dei bandi PSR, ho delineato la mia proposta
che prevede la rinegoziazione in sede europea per favorire il
trasferimento diretto dal secondo al primo pilastro,
contrariamente a quanto deciso dalla Commissione Europea.

La mia proposta di rimodulazione prevede per l’Italia il
trasferimento al primo pilastro di 2/3 dei fondi PSR non
spesi, quantificabili nel prossimo settennio in circa 7
miliardi, necessario a favorire i territori rurali destinatari
dei fondi europei, e in particolare chi fa una agricoltura
biologica, salubre e rispettosa dell’ambiente e non fondata su
pesticidi, Ogm e NBT. Ciò permetterebbe al settore di tornare
ad essere volano di sviluppo rurale del Mezzogiorno,
diventando così uno dei punti di forza del Green New Deal, cui
anche il nostro governo si è detto favorevole.

In sintesi, continuando con le attuali modalità di
ripartizione, l’agricoltura del Mezzogiorno, con i fondi non
utilizzati dalle regioni, contribuisce al pagamento delle
tasse del Nord per un importo pari a un miliardo annuo”.

Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, membro della
Commissione     Agricoltura    del   Senato,    commentando
l’interrogazione sui fondi PAC al Presidente del Consiglio e
ai Ministri per gli affari europei e delle politiche agricole
alimentari e forestali.
“La proposta della Commissione europea per la PAC 2021-2027 –
si legge nell’interrogazione – prevede uno stanziamento di 365
miliardi di euro a prezzi correnti: una dotazione che
corrisponde a circa il 28,5% del bilancio complessivo dell’UE
nello stesso periodo di tempo”. Nel precedente quadro
finanziario (2014-2020) la spesa PAC a prezzi correnti è stata
di 408,31 miliardi di euro (37,6% del bilancio complessivo).
Dell’importo totale, “286,2 miliardi di euro sono destinati al
Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), il primo pilastro
della PAC, che finanzia i pagamenti diretti agli agricoltori e
le misure di mercato, senza necessità di cofinanziamento. 78,8
miliardi sono invece destinati al Fondo europeo agricolo per
lo sviluppo rurale (FEASR), il secondo pilastro, che finanzia
lo sviluppo rurale in regime di cofinanziamento”. Le
ripercussioni per la nostra agricoltura nazionale sarebbero
notevoli: “In base alla proposta, l’Italia avrebbe una
dotazione complessiva di circa 36,3 miliardi di euro a prezzi
correnti (24,9 miliardi di euro per i pagamenti diretti, circa
2,5 miliardi per le misure di mercato e circa 8,9 miliardi per
lo sviluppo rurale)”, con una riduzione rispetto          agli
stanziamenti precedenti di circa 5,2 miliardi di euro.

Questi   alcuni   punti   fondamentali    dai   quali    parte
l’interpellanza del senatore: tra gli obiettivi specifici
della PAC, contenuti nel Trattato sul funzionamento
dell’Unione europea (TFUE), all’articolo 39, comma 1, lett.
b), vi è quello di “assicurare un tenore di vita equo alla
popolazione agricola, grazie in particolare al miglioramento
del reddito individuale di coloro che lavorano
nell’agricoltura”; la proposta della Commissione invece
“prevede che gli stanziamenti dei due pilastri possano essere
trasferiti dall’uno all’altro fino a un massimo del 15% +
15%”; “le Regioni italiane hanno più volte dimostrato scarsa
efficienza nella spesa dei fondi destinati ai programmi di
sviluppo sociale”; anche i fondi di coesione non spesi non
tornano all’UE ma si traducono in minore contribuzione per gli
italiani verso l’Europa; la capacità di assorbimento delle
risorse europee da parte dell’Italia, a fine 2019, “si è
fermata al 28,53%, uno tra i dati più bassi dell’intera
Unione”. Nel caso specifico della Puglia, poi, “pare che il
programma sviluppo rurale Puglia, a seguito di bandi affetti
da errori macroscopici che avrebbero falsato la graduatoria
favorendo di fatto le soccide, sia nel mirino dell’antifrode
europea”.
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