COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018
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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018 Prime Pagine 09/07/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 09/07/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 sport 09/07/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 21 DIEGO GASPERONI Due rinforzi doc per il Russi: dal Cervia arrivano Sow e Tassinari 3 09/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 Nel weekend a Godo il Torneo under 12 5 09/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 Nella gara dei lanciatori stranieri Godo si arrende ai 'canarini' 6 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 C.D.O. «Lavoriamo per pubblicare i dati su singole transazioni» 7 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Cristiano Dell' Oste Raffaele Lungarella Città del Nord e province turistiche spingono le compravendite di... 9 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Paola Pierotti Parma rigenera gli spazi urbani attorno a sette distretti d' eccellenza 11 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Benedetto Santacroce Professionisti e split payment: la ritenuta... 13 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 19 Marisa Marraffino Buche: eventi fortuiti e sviste salvano i Comuni dai danni 15 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Maria Alessandra Sandulli L' autotutela perde i limiti temporali imposti dalla «Madia» 17 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Anna GuiducciPatrizia Ruffini Nel Dup entrano il programma delle opere e il piano degli acquisti di beni... 19 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Pasquale Mirto I bassi consumi svelano la prima casa fittizia 21 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21 A.Gu.P.Ruf. Incognita competenze sul fabbisogno di personale 23 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 4 PAGINA A CURA DI ANDREA BONGI Split payment, si torna indietro 25 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 5 PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO Il debito pubblico detta legge 27 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 5 Per gli enti il problema è il finanziamento 29 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 8 Subfornitori, contano le comunicazioni 30 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 8 Il debito pubblico detta legge 31 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 10 PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO Sulla Tia2 l' Iva s' ha d' applicare 34 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 10 Tia1, gestore non tenuto al rimborso 36 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 16 PAGINA A CURA DI BRUNO PAGAMICI Sviluppo al Sud con Invitalia 37 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 18 PAGINA A CURA DI ROXY TOMASICCHIO Factoring proiettato sul fintech 40 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 204 STEFANO MANZELLI Da eliminare il manufatto che disturba la viabilità 42
9 luglio 2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 1
9 luglio 2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 2
9 luglio 2018 Pagina 21 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) sport Due rinforzi doc per il Russi: dal Cervia arrivano Sow e Tassinari Il Gambettola non ha ancora scelto l' allenatore ma continua a fare acquisti: preso Marrapodi dal Bakia Il Torconca pesca nelle Marche il difensore Postacchini Ormai i colpi sono stati tutti sparati. Manca ancora, però, un tassello importante: l' allenatore del Gambettola. Cava La Cava del tecnico Casamenti annuncia i primi acquisti: Lani, Bandini, Racine, Mazzotti e Zampiga. Confermato il centrocampista Gentilini. Cervia Due novità per l' allenatore Buonocore: arriva il portiere Delai (Sampierana) e torna il centrocampista Braschi (Tropical Coriano). Salif Sow e Tassinari passano al Russi. Conselice Alla squadra di Tarozzi servono un paio di under. La preparazione comincerà il 9 agosto. Del Duca Nessun movimento in settimana perla squadra allenata da Davide Montanari. Fratta Terme Il tecnico Prati spera di abbracciare presto Chiarini, che la Sampierana non ha ancora mollato. Per ora in avanti c' è Andreoli, reduce da un superm campionato di 1ª Categoria con il Santa Sofia. Gambettola Grandi manovre in società, allenatore ancora da scegliere, ma tante ambizioni e un altro arrivo: il difensore centrale Marrapodi (1994) dal Bakia. Igea Marina La squadra del tecnico Gavagnin ha confermatoAbbondanza, Bellavista, Berardi, Bocchini, Casa dei, Ceccarelli, Comandini, Mor ri, Pirini, Poli, Righini, Venturi e Zanotti. In arrivo il difensore classe 1997 Foschi dalla Ribelle. Lavezzola La squadra di Leo Rossi inizierà la preparazione il 6 agosto: in settimana confermato Errico. Morciano Alla rosa a disposizione del tecnico Amadori mancano solo un portiere e qualche under classe 2000. Reda Per completare la rosa, al tecnico Capanni serve una punta esper ta. Intanto la società ha fatto appello per la decisione del Tribunale sportivo relativa alla vicenda Pezzi che ha portato 4 punti di penalizzazione. Reno La squadra di Emiliano Ragazzini è a un passo dalla punta Valenza (Classe) e dalla conferma del difensore centrale Babacar. Il 24 luglio presentazione al Grand Hotel Mattei di Ravenna, il 6 agosto via Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 3
9 luglio 2018 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Baseball giovanile Nel weekend a Godo il Torneo under 12 Godo NEL prossimo fine settimana, dal 13 al 15 luglio, il diamante 'Casadio' di Godo ospiterà il tradizionale Torneo di baseball giovanile per squadre under 12. Oltre i padroni di casa saranno in lizza le formazioni di Ravenna, Pesaro, Sala Baganza (Parma) e Baseball Romano (Vicenza). Le partite cominceranno venerdi 13 alle 11.30 e le formazioni si scontreranno tutte contro tutte fino alle 21.30. Quindi la serata sarà allietata dagli Astrofili di Ravenna che posizioneranno i loro telescopi sul campo di gioco in modo che tutti possano conoscere lo spettacolo che ci offre il cielo: Luna, Marte, Saturno... e tante stelle. Sotto il tendone è poi prevista una cocomerata. IL TORNEO proseguirà sabato 14 e si giocherà per l' intera giornata, dalle 9 alle 19.30. In serata è prevista una partita di slowpicht ed è poi in programma la gara dei fuori campo aperta a tutti, al costo di 5 euro (iscrizione entro le 20). L' intero ricavato sarà devoluto alla 'Fabionlus', fondatore dell' associazione è Fabio, un ragazzo di San Pietro in Vincoli, da 8 anni malato di Sla. Infine la mattina di domenica 15 luglio sono in programma le finali, a cui seguiranno il pranzo collettivo e le premiazioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 5
9 luglio 2018 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Baseball serie A2 Netta sconfitta (213 per manifesta inferiorità al 7° inning) sul diamante di Modena, i Goti ora sono quarti Nella gara dei lanciatori stranieri Godo si arrende ai 'canarini' IL BASEBALLGodo non è riuscito a centrare la doppietta a Modena: dopo la bella vittoria per 116, sul diamante dei 'canarini' ha infatti perso la gara dei lanciatori stranieri col punteggio di 213 per manifesta inferiorità al settimo inning. La formazione di Hernandez nella sfida serale è scesa in campo forse appagata della vittoria pomeridiana e nel box di battuta è apparsa alquanto arrendevole. E' pur vero che sul monte di lancio modenese si è alternata una coppia di lanciatori più incisiva con l' ex Calero rimasto sulla collinetta per 6 inning, controllando a piacimento il match e l' inossidabile Ventura a chiudere con una ripresa impeccabile. La differenza della consistenza dei due attacchi è evidenziato in modo implacabile dallo score dell' incontro: 4 battute valide ottenute dai Cavalieri contro le 16 realizzate dai 'canarini'. Sul monte di lancio dei Goti l' argentino Riello nelle 4 riprese in cui ha lanciato ha concesso 9 valide e sui suoi lanci sono stati guadagnati ben 4 punti. I rilievi Perez (1 inning sul monte) e i giovani Alex (rl 0.2) e Mirco Sabbadini (rl 0.1) non sono poi riusciti a mutare la piega che la partita aveva preso. Fino al quarto inning il confronto è rimasto sostanzialmente in equilibrio, con Godo ad inseguire gli avversari, ma sempre in partita. Alla prima e alla terza ripresa i padroni di casa allungano ottenendo rispettivamente 1 e 2 punti. All' inizio del quarto attacco il Godo reagisce e porta in cascina gli unici due punti della gara: valida di Rubboli, su battuta di Evangelista out in prima Rubboli raggiunge la seconda base, sulla successiva battuta di Gelli errore di presa del prima base sull' assistenza della seconda che consente a Rubboli di segnare il punto e a Gelli di arrivare sul cuscino di seconda base. Il doppio di Davide Meriggi spinge poi a casa Gelli. Poi i Cavalieri si spengono e il Modena nel quinto e sesto attacco otteniene 3 e 6 punti che fanno scendere definitivamente il sipario sulla partita. Ora Godo è quarto nel girone C con una vittoria in meno del Modena che però deve ancora effettuare il turno di riposo, cosa che il Godo ha già fatto. Successione punteggio: Godo: 000 200 0= 2, bv 4,, e 1; Modena: 102 136 X= 13, bv 16 e 1. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 6
9 luglio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali intervistaGianni GuerrieriOmiagenzia Entrate «Lavoriamo per pubblicare i dati su singole transazioni» «I cicli immobiliari normalmente sono anticipati dai capoluoghi e poi arriva l' onda lunga dei centri minori, con un ritardo di tre o sei mesi. Ma in questo momento sul mercato tutto è considerato possibile». Dal proprio angolo privilegiato, fotografa così la situazione Gianni Guerrieri, direttore centrale dell' Osservatorio mercato immobiliare (Omi) e servizi estimativi dell' agenzia delle Entrate. Perché tutto è possibile? Nei primi tre mesi 2018 c' è stata continuità nella ripresa delle compravendite, mentre per i prezzi c' è una stabilizzazione in corso. Alcune grandi città come Roma e Firenze mostrano un segno negativo dei volumi e il tasso di crescita è più alto nei Comuni non capoluogo. Aggiungendo l' incertezza sulla tenuta della crescita economica capiamo che tutto è possibile. Precondizione per mantenere la ripresa è che le famiglie abbiano un orizzonte di tranquillità per il futuro. D o p o l a pubblicazione dei dati a livello comunale e sulle locazioni, su cosa state lavorando? L' impegno maggiore ora è attuare il Testo unico bancario (l' articolo 120sexiesdecies del 2016, ndr), che impone all' Omi di fare il controllo statistico sul mercato residenziale e inviare a Bankitalia le comunicazioni per i controlli di vigilanza macroprudenziale. A che punto siamo? Abbiamo rivisto i criteri con cui fino al 2016 estraevamo i dati dagli archivi sulle compravendite. È cambiato il rapporto con Sogei, che prima ci forniva elaborazioni e ora database da elaborare. Abbiamo aperto un tavolo di lavoro con Bankitalia, definendo alcuni indicatori semestrali. Ma ci sono altri fronti interessanti. Penso al rapporto tra acquisto della casa e locazione, ma anche alle analisi sui mutui, che possono rivelare elementi inediti se si ragiona su base "molecolare": ad esempio, nei Comuni meno dinamici ci sono meno mutui a parità di compravendite, ma con un loan to value più alto. Al di là dei report, spesso agli operatori interessano i dati singoli sugli immobili "comparabili". Ai valutatori, oltre al prezzo, serve conoscere le caratteristiche dei beni. Punto su cui possiamo far poco, perché noi abbiamo solo le superfici e solo per case, negozi e uffici. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 7
9 luglio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il termometro del mattone Città del Nord e province turistiche spingono le compravendite di case Mercato immobiliare, istruzioni per l' uso. Dopo 13 trimestri di crescita delle compravendite ma prezzi ancora lontani da un' effettiva ripresa è sempre vero che chi compra ha il coltello dalla parte del manico? Mentre gli analisti prevedono quotazioni ancora in calo nella seconda parte dell' anno, tranne che nelle zone pregiate e nei centri maggiori, un indizio in più per orientarsi può arrivare dall' andamento delle compravendite su base territoriale. Il Sole 24 Ore del Lunedì ha rielaborato i dati Omi su base comunale, così da misurare la vitalità del mercato nelle province e c i t t à metropolitane (in termini di transazioni ogni 10mila abitanti), oltre al trend dei rogiti registrato l' anno scorso. I dati confermano il dinamismo del Ponente ligure (si veda la sezione «.casa» sul Sole 24 Ore del 18 giugno) e della Valle d' Aosta, grazie alla domanda di seconde case e alla maggiore incidenza degli acquirenti non residenti. Emerge anche la forza dei grandi centri del Nord, con Milano, Torino, Genova, Venezia e Bologna tutte nella top ten. Qui la vivacità delle trattative promette di accorciare i tempi del closing (a vantaggio dei venditori) e conferma la presenza di una componente di investitori, attratti dalle maggiori prospettive di locazione e da una relativa liquidabilità del bene, in caso di necessità di disinvestire. Nelle grandi città con più di un milione di abitanti, nel 2017, sono passate di mano 130 abitazioni ogni 10mila abitanti, cioè 40 in più del dato medio nazionale. Il sostegno delle grandi città alla ripresa del mercato è confermata anche considerando un altro indicatore: a Milano, Bologna, Torino, Venezia il numero di compravendite ogni 10mila abitazioni censite al Catasto supera 200, contro una media di 150. A prescindere dalla popolazione, più è alto il grado di urbanizzazione dei Comuni, più sembra dinamico il loro, piccolo o grande, mercato. Non dappertutto, però, la buona performance della domanda registrata nel 2017 implica un aumento del numero delle compravendite rispetto al 2016. C' è un altro dato, infatti, che va osservato con cura. Ed è la geografia della variazione delle compravendite che fa registrare luci e ombre senza linee nette di demarcazione territoriali. Il mercato si è mostrato in affanno a Rieti (7,3%), L' Aquila (5,3%), Sondrio (5,3%), nelle province di Benevento e Isernia e in alcune Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 9
9 luglio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
9 luglio 2018 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sviluppi. La città sarà Capitale della cultura nel 2020. Ispirandosi al modello Lione, ha investito subito più di 60 milioni per recuperare aree in abbandono che troveranno nuova identità attraverso musica, arte e cibo Parma rigenera gli spazi urbani attorno a sette distretti d' eccellenza Parma è città creativa Unesco per la gastronomia e la Food valley è sotto i riflettori nell' anno nazionale dedicato al cibo. Ma sarà anche capitale della cultura nel 2020 e guardando al futuro, la città guidata dal sindaco Federico Pizzarotti punta proprio sulla cultura, come leva per attrarre investitori e turisti, e per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. È un' operazione di citybranding quella che racconta l' assessore all' Urbanistica Michele Alinovi che guarda a Lione come modello di riferimento. «Siamo andati in visita nella città francese con dei colleghi dell' amministrazione spiega e abbiamo trovato forti assonanze per l' attenzione al cibo e alla musica, e per la vivacità di una città universitaria. Lione ha investito e migliorato il suo appeal per aziende legate al farmaco e all' agroalimentare, tradizioni culturali che ricordano le nostre. Ancora, anche morfologicamente le due città sono terre tra due fiumi». La cultura, messa a fuoco dal lavoro sinergico dell' intera squadra dell' amministrazione comunale, riattiva il territorio nell' ambito di un piano integrato c o n u n investimento per l' attuazione di questi distretti di 61 milioni di euro. Del budget complessivo, 33 milioni sono già finanziati, di cui 23 con contributi della Regione e dello Stato (18 dal Piano Periferie per l' area dell' ospedale vecchio e del Workout Pasubio) e 10 con risorse del Comune. Nel centro storico e in periferia, Parma oggi è un laboratorio dinamico e, con l' obiettivo di gestire al meglio gli spazi pubblici, ha messo in moto una strategia che riguarda sette distretti socioculturali. «In sostanza racconta Alinovi la rigenerazione dello spazio fisico deve essere funzionale a sostenere la vitalità dei quartieri, prevedendo la distribuzione delle funzioni (commercio, attività ricreative, culturali e sociali) e favorendo la coesione sociale, le relazioni di vicinato e l' identificazione con i luoghi, per generare meccanismi virtuosi di controllo informale del territorio». Ogni distretto è caratterizzato da un tema d' interesse sovralocale ed esprime un punto d' eccellenza con un intervento immobiliare. Nella parte nord della città, vicino alla stazione ferroviaria e al centro storico, si lavora per dare vita al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 11
9 luglio 2018 Pagina 10 Il Sole 24 Ore
9 luglio 2018 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Professionisti e split payment: la ritenuta detta il perimetro Imposte indirette. La scissione è esclusa quando scatta l a trattenuta Rischio rincari se il cliente vuole subito la fattura ma paga in ritardo I professionisti, dall' entrata in vigore del decreto legge dignità, non saranno più obbligati quali fornitori di pubbliche amministrazioni e società s o t t o p o s t e a l meccanismo dello split payment a emettere fatture in regime di scissione dei pagamenti. La loro esclusione dal regime arriva dopo poco più di un anno dal loro ingresso (1° luglio 2017) e modifica nuovamente i comportamenti di gestione dell' Iva relativa alle specifiche transazioni. Ambito applicativo L' articolo 14 del decreto legge, prevede espressamente: «Le disposizioni di cui all' articolo 17ter, comma 1, del Dpr 633/72, non si applicano ai compensi p e r p r e s t a z i o n i d i servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta s u l r e d d i t o » . Q u e s t a previsione v i e n e ulteriormente chiarita dalla relazione di accompagnamento del provvedimento, secondo cui sono esclusi dal regime tutti i compensi che sono assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto di all' articolo 25 del Dpr 600/73. Dall' insieme di queste disposizioni risulta chiaro che l' esclusione dallo split payment riguarda tutti i professionisti, ma anche le altre forme di compenso assoggettati a ritenuta (ad esempio gli agenti). Gli effetti operativi Per comprendere bene cosa cambia per i questi fornitori si consideri che il regime dello split payment impone una particolare forma di riscossione dell' Iva. Il fornitore, pur emettendo regolarmente una fattura con indicazione a debito dell' Iva relativa alla operazione commerciale conclusa, non si vede pagare dal cliente l' imposta, in quanto lo stesso cliente è obbligato a versarla direttamente all' Erario. Pertanto il fornitore, pur mantenendo su di sé il debito d' imposta, non versa l' Iva all' Erario e non riceve più sul piano finanziario dal cliente l' importo corrispondente. Per quanto riguarda la ritenuta, invece, anche in regime di scissione dei pagamenti, il cliente deve operare la ritenuta che versa egualmente all' Erario. Con le nuove regole del decreto dignità per i professionisti questo meccanismo viene meno e si torna al regime ordinario. Percio: il professionista continuerà a fatturare con l' esposizione dell' Iva a debito al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 13
9 luglio 2018 Pagina 15 Il Sole 24 Ore
9 luglio 2018 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali RISARCIMENTI Buche: eventi fortuiti e sviste salvano i Comuni dai danni Va provato che l' incidente è stato determinato dall' omessa manutenzione Non tutte le buche sono uguali. Almeno per la giurisprudenza. Ci sono quelle ricoperte da foglie, quelle poco visibili, quelle modeste, buie, illuminate, vicine o lontane da casa. Negli ultimi tempi diverse sentenze hanno escluso o riconosciuto la responsabilità dell' ente gestore della strada a seconda del grado di responsabilità del pedone. Conta anche l' incedere di chi inciampa. Camminare senza guardare per terra perché distratti dalla compagnia può portare, ad esempio, ad escludere il risarcimento del danno. Così come cadere vicino casa, perché i luoghi sono conosciuti e la distrazione non perdona. Ma anche l' età e l' agilità possono escludere il risarcimento perché avrebbero potuto evitare la caduta. Le responsabilità dell' ente Dal punto di vista giuridico, la presenza della buca può dar luogo a una responsabilità oggettiva dell' ente che, nella sua qualità di custode, ne risponde (articolo 2051 del Codice civile) a meno che non provi il caso fortuito che può essere determinato anche dal pedone. Da solo, il caso fortuito è infatti in grado di escludere il nesso di causalità tra la caduta e l' omessa manutenzione del tratto stradale. La buca può essere poi qualificata anche come insidia e dare luogo (articolo 2043), a responsabilità tutte le volte in cui il pericolo non fosse prevedibile né evitabile. L' ente non risponde però se la situazione di pericolo è stata improvvisa e non era conosciuta né conoscibile: ad esempio se la buca si è formata a causa di un evento atmosferico improvviso o per la caduta repentina di un masso. Risponde invece degli avvallamenti prevedibili causati da usura o dissesto e non segnalati. In questi casi solo la negligenza del pedone può salvare l' ente gestore. Così il Comune non ha risarcito la signora caduta in una buca di 5 centimetri dopo essere scesa dalla macchina perché l' avvallamento era distante, quindi superabile, soprattutto in un giorno estivo con buona luminosità (Corte di appello di Milano, sentenza 527/2017). I giudici hanno applicato il principio secondo cui, quando la caduta è ascrivibile alla sola responsabilità del danneggiato, la sua condotta interrompe il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, se non altro per la mancata attenzione, sempre esigibile dall' utente della strada. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 15
9 luglio 2018 Pagina 19 Il Sole 24 Ore
9 luglio 2018 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CONSIGLIO DI STATO L' autotutela perde i limiti temporali imposti dalla «Madia» Annullamento dopo 18 mesi anche se il falso non è accertato dal giudice penale Fin dal 2004 (articolo 1, comma 136, legge 311), l' esigenza di tutelare il legittimo affidamento nel corretto esercizio dei poteri pubblici e di ridare fiducia agli operatori economici in un quadro normativo e giurisprudenziale incerto ha indotto il legislatore a limitare nel tempo l' autoannullamento degli atti amministrativi. Il "termine ragionevole" di esercizio di tale potere, individuato dall' articolo 21nonies della legge 241/90 (introdotto dalla legge 80/05) per contemperare l' esigenza di ripristino della legalità violata con l' affidamento nel titolo conseguito, è stato così circostanziato dalla legge 124/2015 (legge Madia) in 18 mesi dall' adozione del provvedimento (e, per la Dia/Scia, dal decorso del termine per la verifica della sussistenza dei presupposti per il suo utilizzo). Nel bilanciamento dei diversi interessi, il comma 2bis dell' articolo esclude però questo limite per i provvedimenti «conseguiti sulla base di false rappresentazioni dei fatti o di dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell' atto di notorietà false o mendaci per effetto di condotte costituenti reato, accertate con sentenza passata in giudicato». Il riferimento alle «false rappresentazioni dei fatti» ha destato contrasti interpretativi: alla tesi che le svincola dal giudicato penale (che si richiederebbe solo per le «dichiarazioni false o mendaci»), si contrappone quella che ritiene imprescindibile, per entrambe le ipotesi, il rapporto con un reato definitivamente accertato. Nonostante l' invito del Consiglio di Stato (parere 1784/2016) a chiarire l' esatta delimitazione della fattispecie, il legislatore è rimasto inerte, rimettendo alla giurisprudenza una decisione che ha tipicamente valenza politica. I giudici, che per naturale vocazione antepongono la legalità del titolo alle esigenze personali ed economiche degli operatori (e, indirettamente, dello Stato che, soprattutto in questo momento, deve attrarli a investire nel nostro Paese), tendono a restringere l' operatività del termine. Da ultimo, con sentenza 3940/2018, la V sezione del Consiglio di Stato, dopo un' esegesi semantica sulle espressioni utilizzate dalla legge e una ricostruzione delle sue presunte intenzioni, ha affermato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 17
9 luglio 2018 Pagina 21 Il Sole 24 Ore
9 luglio 2018 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali PROGRAMMAZIONE Nel Dup entrano il programma delle opere e il piano degli acquisti di beni e servizi Gli schemi sul 2019/2021 vanno approvati in giunta entro il 31 luglio Obbligo di verifica sugli interventi non avviati e i lavori incompiuti Debuttano nel Documento unico di programmazione 2019/21 da approvare entro fine mese i programmi delle opere pubbliche e di acquisizione di beni e servizi. La principale novità di quest' anno riguarda l' utilizzo dei nuovi schemi approvati con il decreto 14/2018 dal ministero delle Infrastrutture, di concerto con l' Economia. L' articolo 21 del Dlgs 50/2016 stabilisce per le Pa l' obbligo di adozione del programma delle acquisizioni, che si compone del programma biennale degli acquisti di beni e servizi (da 40mila euro in su) e del programma triennale dei lavori pubblici. L' obbligo di approvare il piano delle opere pubbliche coerente con gli strumenti di programmazione impone di mettere a punto gli schemi della programmazione 2019/2021 da approvare in giunta entro il 31 luglio. Lo schema di programma triennale e l' elenco annuale dei lavori pubblici adottati dalla giunta vanno poi pubblicati sul sito dell' ente. Le amministrazioni possono consentire la presentazione di eventuali osservazioni entro 30 giorni dalla pubblicazione. L' approvazione definitiva del programma triennale, insieme all' elenco annuale dei lavori, avviene entro 30 giorni dalla scadenza delle consultazioni oppure, in assenza queste ultime, nei successivi 60 giorni dalla pubblicazione. Il programma va pubblicato in open data sui siti dell' ente. I nuovi schemi prevedono l' indicazione delle risorse necessarie alla realizzazione dei lavori e del valore dei beni immobili che possono essere oggetto di cessione, i finanziamenti acquisibili mediante cessione di immobili disponibili o concessi in diritto di godimento, a titolo di contributo, il cui utilizzo sia strumentale e tecnicamente connesso all' opera da affidare in concessione, i beni immobili di proprietà, non strumentali all' esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione o dismissione (articolo 58 del Dl 112/08). Fra le novità dei modelli risaltano il controllo della capacità di programmazione (elenco interventi non avviati) e l' obbligo di assumere determinazioni sulle opere incompiute (abbandono del progetto per insussistenza dell' interesse pubblico al completamento dell' opera o ripresa dell' esecuzione). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 19
9 luglio 2018 Pagina 21 Il Sole 24 Ore
9 luglio 2018 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CASSAZIONE I bassi consumi svelano la prima casa fittizia Lo scarso uso di elettricità cancella l' esenzione Ici/Imu per l' abitazione principale La Cassazione (sentenza 14793/2018) giudica decisivo per il disconoscimento dell' abitazione principale ai fini Ici i bassi consumi elettrici. D e c i s i o n e i m p o r t a n t e a n c h e p e r l ' Imu, soprattutto per le case turistiche. L a n o r m a Ici qualificava come abitazione principale quella dove il soggetto passivo avesse la residenza anagrafica. Precisava poi che l' abitazione principale è quella in cui c' è la dimora abituale di contribuente e famiglia. Quindi, in Ici poteva esserci un' abitazione principale anche senza di residenza anagrafica. Nell' Imu l' abitazione principale è quella in cui proprietario e famiglia «dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente». Non basta la residenza, serve la dimora abituale. Se i famigliari hanno stabilito dimora abituale e residenza in immobili diversi nel Comune, le agevolazioni si applicano per un solo immobile. Per le Finanze (circolare 3/2012), se i componenti del nucleo hanno stabilito residenza e dimora abituale in due abitazioni in due Comuni diversi, è possibile considerale entrambe abitazioni principali. La Cassazione conferma la sentenza di secondo grado che ha «ritenuto che l' elemento presuntivo dei bassi consumi elettrici nel triennio fosse una sufficiente fonte di convincimento per ritenere superata la presunzione di residenza effettiva nel Comune di Rio dell' Elba, fondata sulle risultanze anagrafiche, in quanto, elemento sintomatico di una presenza nell' abitazione oggetto d' imposizione non abituale». La sentenza è importante perché individua indici presuntivi sulla sussistenza della dimora abituale, quindi rilevanti anche ai fini Imu, utili per intercettare quei casi di "spacchettamento" tipico delle case turistiche. Oltre ai consumi ridotti e all' assenza del medico curante, rileva il lavoro o la frequenza scolastica dei figli in altro Comune. Contrariamente a quanto sostenuto nella circolare n. 3/2012, anche la sola circostanza che componenti dello stesso nucleo abbiano la residenza in Comuni diversi è determinante, perché anche la normaImu qualifica come abitazione principale quella dove il soggetto passivo «e il suo nucleo familiare» dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 21
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9 luglio 2018 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali PROCEDURE Incognita competenze sul fabbisogno di personale La definizione dell' atto «oscilla» tra la giunta e il consiglio Il passaggio obbligatorio del Dup in giunta entro il 31 luglio incontra ancora problemi aperti. Poiché la legge non ha fissato un termine per la deliberazione consiliare, spetta al regolamento di contabilità disciplinare le m o d a l i t à d i e s e r c i z i o d e l l a funzione d i programmazione e di indirizzo politico. In ogni caso il Consiglio dovrà deliberare in tempo utile per consentire alla giunta la presentazione dell' eventuale aggiornamento del Dup entro il 15 novembre, in vista dell' approvazione consiliare entro il 31 dicembre con il preventivo 2019/21. La sezione strategica sviluppa le linee programmatiche di mandato, anche con riferimento alle partecipate, mentre la sezione operativa contiene i principali atti programmatori dell' ente. Gli enti con meno di 5mila abitanti beneficeranno della nuova semplificazione approvata con il Dm 18 maggio 2018 in virtù della quale non dovranno più predisporre la sezione relativa agli indirizzi generali del periodo di mandato. La vera semplificazione riguarda però i Comuni con meno di 2mila abitanti. Per agevolare i piccoli enti è stato anche aggiunto uno schema di Dup. In ogni caso il Dup deve raccogliere tutti i principali strumenti di programmazione dell' ente, quali il programma triennale e l' elenco annuale dei lavori pubblici, il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, il programma biennale di forniture e servizi, il piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, le programmazione triennale del fabbisogno di personale e gli altri documenti di programmazione. Sulla scia di quanto disposto dal Dm 18 maggio 2018 (con il quale si modifica la disciplina del documento per gli enti con meno di 5mila abitanti) questi atti di programmazione sono approvati con il loro inserimento nel Dup, senza necessità di ulteriori deliberazioni. Anche la programmazione del fabbisogno del personale presente nella sezione operativa del Dup appare poco coordinata con la normativa di settore, secondo cui la competenza all' adozione dell' atto è assegnata alla Giunta (Consiglio di Stato, sentenza 1208/2010). Vanno poi evidenziate le raccomandazioni, inviate dalla Corte dei conti ad alcuni Comuni, di rispettare le indicazioni contenute nei punti 8.1 e 8.2 dell' allegato 4/1, al Dlgs 118/2011 in merito al contenuto obbligatorio del Dup. I pronunciamenti sono arrivati di fronte alla omissione degli indirizzi generali Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 23
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9 luglio 2018 Pagina 4 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Dai nuovi termini dello spesometro al redditometro sospeso: le misure fiscali del dl Split payment, si torna indietro Cambiano le regole di fatturazione solo per professionisti Sospensione del redditometro per i periodi d' imposta 2016 e successivi. Eliminazione del meccanismo della scissione dei pagamenti (cosiddetto split payment) per le prestazioni di servizi soggette a ritenuta d' acconto. Nuovi termini per l' invio semestrale dello spesometro e possibilità di recupero dei benefici dell' iperammortamento nell' ipotesi di cessione o delocalizzazione degli investimenti. Sono, in estrema sintesi, le misure di carattere fiscale contenute nel cosiddetto decreto dignità approvato lunedì scorso dall' esecutivo targato Giuseppe Conte. In linea generale si tratta di misure destinate ad avere uno scarso impatto, almeno nell' immediato, sui contribuenti italiani. S p l i t payment. Con la modifica normativa introdotta dal decreto dignità si eliminano gli effetti del dl 50/2017 in materia di scissione dei pagamenti nell' ipotesi di prestazioni assoggettate a ritenuta d' acconto. Tutte le fatture che soggiacciono cioè a una trattenuta a titolo di ritenuta alla fonte, in generale quelle relative alle prestazioni professionali, non saranno più oggetto di split payment con l' obbligo del committente di corrispondere l' Iva esposta in fattura. Tale modifica dovrebbe entrare in vigore con l a pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto con la conseguente modifica delle regole di fatturazione di tali prestazioni in corso d' anno. Il condizionale è in questo caso d' obbligo perché per tale disposizione potrebbero rivelarsi fatali i lavori di conversione in aula del decreto, viste le perplessità sollevate dalla ragioneria dello Stato sulle minori entrate che l' eliminazione dello split ai professionisti comporterebbe (circa 70 mln annui). Recupero iperammortamenti. Strettamente correlata alle disposizioni che introducono limitazioni ai benefici per le imprese che delocalizzano (si veda altro servizio a pagina 2, ndr), il decreto dignità prevede la possibilità di revoca dei benefici fiscali dell' iperammortamento nell' ipotesi in cui l' impresa ceda a titolo oneroso o destini all' estero i beni oggetto dell' investimento agevolato. Allo stesso tempo si dispone che per poter beneficiare dell' iperammortamento (maggiorazione del 150 o del 40% dell' investimento) è necessario che fin dall' origine i beni agevolabili siano destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato italiano. La norma stabilisce pertanto che, con decorrenza dalla data di entrata in vigore del decreto dignità, in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 25
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9 luglio 2018 Pagina 5 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' analisi dall' Upb fornisce gli strumenti per capire le mosse di politica economica Il debito pubblico detta legge L' Italia deve ricollocare titoli di Stato per 380 mld euro Trecentottanta miliardi. È questo l' importo di titoli di Stato che l' Italia deve ricollocare annualmente per rifinanziare quelli in scadenza. Un' impresa resa ancora più ardua dalla già annunciata chiusura del paracadute offerto negli scorsi anni dalla Bce. Sono questi i dati salienti dell' analisi svolta dall' Ufficio parlamentare di bilancio, che fornisce un focus decisivo per capire le possibili mosse di politica economica del nuovo governo. La gestione del debito pubblico italiano, un gigante da oltre 2.330 miliardi e in continuo aumento, è un' attività oscura ma cruciale, che viene svolta nelle stanze del ministero dell' economia e delle finanze e che condiziona in modo decisivo le strategie e le prospettive del Paese. Secondo l' Upb, nel biennio 20182019 il Mef dovrà collocare circa 380 miliardi di titoli all' anno. Nonostante la riduzione delle esigenze di rifinanziamento (che si sono ridotte di circa 35 miliardi rispetto al 2017), grazie alla favorevole dinamica dell' allungamento delle scadenze, la probabile chiusura del quantitative easing da parte della Banca centrale europea prospetta un necessario incremento dell' assorbimento netto da parte degli investitori privati. Tre sono i fattori in gioco. In primo luogo, l' ammontare di rifinanziamenti. Come abbiamo detto, il debito pubblico è una sorta di Idra di Lerna, il mostro mitologico a nove teste che ricrescevano appena tagliate. Quando i titoli emessi vengono a scadenza, devono essere rimborsati ai sottoscrittori e per farlo è normalmente necessario emettere nuovi titoli sul mercato. Questo perché i soldi presi a prestito servono a finanziare spese che lo Stato non riesce a coprire con altre entrate, ossia, detto in termini tecnici, generano un disavanzo per coprire il quale è necessario indebitarsi. È quella la valvola che occorrerebbe chiudere per arrestare il meccanismo, come fece Ercole con l' Idra schiacciando sotto un masso la testa immortale. In valore assoluto, il debito è sempre in crescita, come mostra l' inquietante contatore disponibile sul portale dell' Istituto Bruno Leoni, ma per valutare la sua dinamica occorre rapportarlo alla ricchezza prodotta, ossia al pil. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 27
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9 luglio 2018 Pagina 5 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Per gli enti il problema è il finanziamento Il problema del debito si pone in termini molti diversi per gli enti territoriali (regioni, città metropolitane, province e comuni). In tali casi, il problema è il finanziamento e non il rifinanziamento dello stock. In altri termini, a livello locale non è possibile indebitarsi per fare fronte a nuove emissioni, ma solo per finanziare investimenti ed a fronte della dimostrata sostenibilità finanziaria delle nuove operazioni in termini di capitale ed interessi. In questo contesto e complici anche i paletti posti prima dal Patto d i stabilità e p o i d a l pareggio di bilancio, il debito del comparto è in costante riduzione, sia in valore assoluto che rispetto al pil. Nel dettaglio, il debito consolidato è in calo dal 2012 ed è sceso dal 7% al 5% del pil. Il tema si intreccia con la necessaria e da tutti auspicata ripresa della spesa in conto capitale, che richiede un allentamento dei vincoli, a partire dallo sblocco degli avanzi di amministrazione (peraltro imposto da alcune recenti sentenza della Corte costituzionale), ma con un attenzione particolare anche per le operazioni sul mercato dei capitali. Inoltre, gli amministratori locali chiedono da tempo di introdurre la possibilità di ristrutturare i contratti più vecchi, caratterizzati quasi sempre da tassi di interesse molto elevati e ormai fuori mercato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 29
9 luglio 2018 Pagina 8 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Subfornitori, contano le comunicazioni P e r q u a n t o r i g u a r d a l ' a l t r a previsione anticipatoria dell' efattura, disposta dalla lettera b) del comma 917 dell' art. 1 della legge n. 205/2017, la circolare n. 13/2018, alla luce delle disposizioni dell' art. 105, comma 2, del dlgs n. 50/2016 (codice d e g l i appalti pubblici), afferma che l' obbligo dal 1° luglio 2018 trova applicazione «solo nei confronti dei soggetti subappaltatori e subcontraenti per i quali l' appaltatore ha provveduto alle comunicazioni prescritte dalla legge». Pertanto, fermo l' obbligo di indicare in fattura, ove prescritti, i codici Cig e Cup ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, l' anticipo riguarda il soggetto che è titolare di un contratto di subappalto propriamente detto oppure che riveste la (meno definita) qualifica di subcontraente e, come tale, viene comunicato alla stazione pubblica appaltante. In conclusione, la circolare chiarisce che l' obbligo non vale per i soggetti che effettuano cessioni di beni senza essere coinvolti nell' appalto principale «con comunicazioni verso la stazione appaltante ovvero con l' imposizione di Cig e/o Cup», ad esempio il soggetto che fornisce all' appaltatore beni senza conoscerne la destinazione d' impiego. La circolare fornisce infine due ulteriori chiarimenti: l' obbligo di fatturazione elettronica non trova ingresso nel caso in cui la stazione appaltante non sia una pubblica amministrazione, da individuare secondo i chiarimenti in tema di fattura elettronica p.a. contenuti nella circolare n. 1/2015 del Df del Mineconomia, ancorché si tratti di un soggetto da essa controllato; l' obbligo non si estende, inoltre, alle imprese consorziate, relativamente alla fatturazione delle operazioni nei confronti del consorzio titolare dell' appalto o subappalto con la pubblica amministrazione. Come già precisato con la circolare n. 8/2018, infatti, l' obbligo in esame riguarda solo (i) i rapporti diretti tra il titolare del contratto e la pubblica amministrazione e (ii) i rapporti tra detto titolare e i propri subappaltatori e subcontraenti, ma non gli ulteriori passaggi successivi, quali ad esempio quelli tra consorzio e consorziate (che comunque non integrano ipotesi di subappalto o similari). © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 30
9 luglio 2018 Pagina 8 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Chiarimenti sull'anticipazione al 1° luglio dell'obbligo per le cessioni di carburante Il debito pubblico detta legge Con la circolare n. 13/2018, l'Agenzia delle entrate ha fornito precisazioni anche in merito all'anticipazione al 1° luglio 2018 dell'obbligo della fatturazione elettronica, ai sensi dell'art. 1, comma 917, della legge n. 205/2017, per le: a) cessioni di benzina o di gasolio destinati a essere utilizzati come carburanti per motori, ad eccezione delle cessioni di carburante per autotrazione presso gli impianti stradali di distribuzione, per le quali l'obbligo decorrerà, come stabilito in via generale, dal 1° gennaio 2019 b) prestazioni rese da soggetti subappaltatori e subcontraenti della fi liera delle imprese nel quadro di un contratto di appalto di lavori, servizi o forniture stipulato con un'amministrazione pubblica. Carburanti soggetti all'anticipazione. Già nella circolare n. 8/2018 l'Agenzia ha precisato che l'obbligo della fattura elettronica dal 1° luglio 2018, in considerazione della ratio comune delle diverse disposizioni antifrode per il settore petrolifero introdotte dalla legge n. 205/2017, è limitato solamente alle cessioni di benzina e di gasolio destinati all'impiego come carburanti per autotrazione (e non per «motori» in genere, come si legge invece nella norma). Di conseguenza, sono escluse dall'anticipo dell'obbligo: le cessioni di carburanti diversi dalla benzina e dal gasolio, ancorché destinati all'autotrazione; le cessioni di benzina e gasolio destinati ad alimentare gruppi elettrogeni, impianti di riscaldamento, attrezzi vari ecc. Per quanto concerne la destinazione del carburante, la circolare 13/2018 aggiunge, in via generale, che qualora al momento della cessione non vi sia certezza sull'impiego di prodotti astrattamente idonei ad essere utilizzati in motori tra loro diversi (per esempio, gasolio utilizzabile sia per un'imbarcazione che per un autoveicolo), si impone l'emissione della fatturazione elettronica. Per effetto della modifica che l'art. 1 del dl n. 79/2018 ha apportato alla lettera a) del comma 917 della legge n. 205/2017, dall'anticipazione dell'obbligo della fatturazione elettronica sono state escluse le cessioni di carburante per autotrazione «presso gli impianti stradali di distribuzione», per le quali l'obbligo scatterà dal 1° gennaio 2019. Non è stata invece rinviata la decorrenza delle disposizioni del comma 1bis dell'articolo 2, dlgs. n. 127/2015, inserito dal comma 909 della legge n. 205/2017, che impongono dal 1° luglio 2018, ai soggetti non tenuti all'emissione della fattura (e dunque, sostanzialmente, ai carbogestori), l'obbligo della memorizzazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi delle cessioni di benzina o di gasolio destinati a essere utilizzati come carburanti per motori. In proposito si deve ricordare che, in fase di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 31
9 luglio 2018 Pagina 8 Italia Oggi Sette
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9 luglio 2018 Pagina 10 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La Cassazione inverte rotta sulla natura della tariffa rifiuti istituita con il dlgs 152/2006 Sulla Tia2 l' Iva s' ha d' applicare Non è un tributo ma un' entrata con natura privatistica La Tia2 ha natura privatistica ed è soggetta a Iva. Qualora l' amministrazione comunale l ' abbia istituita a partire dal 30 giugno 2010, è legittima l' applicazione e riscossione dell' Iva sulle relative fatture. In questo senso si è espressa la Corte di cassazione, con l' ordinanza 16332 del 21 giugno 2018, affermando una regola diversa rispetto a quanto costantemente sostenuto in passato, soprattutto, per la Tia1. Dunque, la Cassazione cambia idea sulla n a t u r a d e l l a tariffa rifiuti e l a r i t i e n e assoggettabile a Iva, in quanto non è un tributo ma un' entrata avente natura privatistica. Non è una presa di posizione chiara e netta, poiché con la decisione de qua non entra nel merito della natura giuridica della Tia2 e n o n specifica quali siano, in concreto, gli elementi che la differenziano rispetto alla Tia1, che ha sempre qualificato un' entrata fiscale. In realtà, contrariamente a quanto indicato nella pronuncia in esame, con la recente sentenza a Sezioni unite (17113/2017) la Cassazione ha assunto una posizione equivoca sulla Tia2. Anche se quest' ultima sentenza, in effetti, era diretta a qualificare l' addizionale provinciale alla tariffa rifiuti. Nello specifico ha stabilito che l' addizionale provinciale alla Tia2 è un' entrata tributaria e in caso di contestazione delle somme richieste dal gestore del servizio è competente a decidere il giudice tributario. Ha anche aggiunto, però, che sono entrate tributarie tutte le forme di prelievo sui rifiuti, a prescindere dalla qualificazione legislativa di Tia1, Tia2 e Tari. Si tratta di entrate fiscali e ai contribuenti non può essere addebitata l' Iva in fattura. Nonostante poi abbia precisato che non viene meno la caratteristica di entrata fiscale dell' addizionale per il solo fatto che vi sia un «mero collegamento quantitativo e percentuale con la Tia2» e il legislatore abbia attribuito a quest' ultima una natura privatistica. Sempre le sezioni unite hanno ricordato che «sia la Tia1 che la Tia2 che la Tari (anch' essa ha natura pubblica anche se riscossa dal gestore, per la natura autoritativa e pubblica del prelievo) sono tutte caratterizzate dai medesimi presupposti: a) mancanza di nesso diretto tra prestazione e corrispettivo; b) il compenso ricevuto dal prestatore dei servizi non è il controvalore effettivo del servizio prestato al destinatario». L' orientamento consolidato dalla giurisprudenza sulla Tia1. La Tia2, quindi, a differenza della Tia1, è Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 34
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9 luglio 2018 Pagina 10 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Tia1, gestore non tenuto al rimborso Una delle poche voci fuori dal coro è quella del Tribunale di Genova, che ha stabilito che gli utenti del servizio d i smaltimento rifiuti erano tenuti a pagare l' Iva sulla Tia1, in quanto veniva svolta un' attività che doveva essere remunerata con il pagamento di un corrispettivo. Il gestore del servizio, dunque, non era tenuto al rimborso dell' Iva addebitata in fattura e pagata dall' utente. Si tratta di una pronuncia che non si è allineata all' interpretazione della Cassazione. Secondo il Tribunale (sentenza 90612/2013), le somme che l' Amiu di Genova, concessionaria del servizio cittadino di gestione dei rifiuti urbani, incamerava per lo smaltimento dei rifiuti non doveva far perdere di vista la natura dell' attività di «servizio pubblico», «che ha chiare caratteristiche di imprenditorialità». Per il giudice ordinario, l' interpretazione contenuta nella pronuncia della Corte costituzionale (sentenza 238/2009), secondo cui la Tia1 era p a r e n t e p r o s s i m a d e l l a Tarsu e q u i n d i partecipava della natura tributaria di quest' ultima, «è indubbiamente suggestiva: ma non decisiva». In realtà, l' attività di raccolta e smaltimento d e i rifiuti v i e n e s v o l t a d a u n i m p r e n d i t o r e c h e g e s t i s c e u n servizio pubblico, «non diversamente da quanto fanno altri concessionari comunali e pubblici che somministrano beni di non inferiore utilità come ad es. l' acqua potabile o l' energia elettrica: addebitando l' Iva sulle loro prestazioni e cessioni». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 36
9 luglio 2018 Pagina 16 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Disciplina dei contratti al restyling con il decreto Mise 23 marzo 2018 in G.U. del 23/6 Sviluppo al Sud con Invitalia Possibili partecipazioni temporanee e di minoranza Nel Mezzogiorno i contratti di sviluppo riscoprono l' asse pubblicoprivato. L' obiettivo dell' intervento statale è quello di contribuire a sostenere processi di rilancio produttivo di stabilimenti industriali di rilevante dimensione, in linea con le normali condizioni di mercato e nel rispetto delle regole previste dalle specifiche direttive Ue. La notizia si ricava dal testo del decreto 23 marzo 2018 del Ministero dello sviluppo economico «Ulteriori modifiche al decreto 9 dicembre 2014 in materia di contratti di sviluppo», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 144 del 23 giugno 2018. Il provvedimento prevede che una partecipazione temporanea e di minoranza al capitale sociale delle imprese del Sud aderenti agli accordi potrà essere sottoscritta da Invitalia spa, l' Agenzia nazionale per l' attrazione degli investimenti e lo sviluppo d' impresa di proprietà del Ministero dell' economia e delle finanze, la cui mission è dare impulso alla crescita economica del paese, puntare sui settori strategici per lo sviluppo e l' occupazione, rilanciare le aree di crisi e, soprattutto, operare nel Mezzogiorno. In aggiunta all' acquisizione della partecipazione, che dovrà essere riferita a imprese, anche di nuova costituzione, ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, Invitalia potrà anche realizzare investimenti in quasi equity, compresi i prestiti obbligazionari, e rilasciare garanzie. Per qualificare l' intervento come «non aiuto» ai sensi dell' art. 107, par. 1, del Trattato Ue, l' iniziativa dovrà essere condotta in linea con le normali condizioni di mercato e nel rispetto delle condizioni previste dal «test dell' operatore in un' economia di mercato (Comunicazione della Commissione (2014/C 19/04). Il ruolo di Invitalia. L' Agenzia traduce in concreto la politica economica del governo attraverso la gestione di tutti gli incentivi nazionali che favoriscono la nascita di nuove imprese e le startup innovative, il finanziamento di progetti grandi e piccoli, rivolgendosi agli imprenditori con concreti piani di sviluppo, soprattutto nei settori innovativi e ad alto valore aggiunto. L' art. 1 del decreto Mise del 23 marzo 2018, apportando modifiche al decreto 9 dicembre 2014 che disciplina di contratti di sviluppo, ha inserito, dopo l' art. 8, l' art. 8bis (Interventi nel capitale di rischio). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 37
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9 luglio 2018 Pagina 18 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La tendenza emersa nell' assemblea annuale di Assifact. Il settore chiude il 2017 a +9,5% Factoring proiettato sul fintech Tecnologie percepite come opportunità e non minaccia Anche l' industria del factoring, reduce da una crescita globale nel 2017 (nel mondo, +9%; in Europa +7% e in particolare in Italia, +9,5%), si è lasciata contagiare dalla «febbre» del fintech. Le soluzioni tecnologiche, che già vengono proposte alle imprese per esempio nella gestione delle fatture e dei relativi anticipi, non sono, infatti, percepite come una minaccia, anzi come un' opportunità. Di innovare, di diventare più efficienti o anche solo come l' occasione di adottare un nuovo modello. E c' è di più: stando a una indagine di Banca d' Italia (che ha in programma approfondimenti sul fenomeno, al pari degli organismi di regolamentazione e di vigilanza nazionali e internazionali, come il Financial stability board, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e la Commissione Europea) il 37% degli intermediari ha avviato, o sta per avviare, progetti di investimento nel breve termine. Di queste 283 iniziative totali, 82 progetti di investimento rilevati sono già in produzione (28%), 122 sono approvati o in fase di sviluppo (43%) e 79 sono in fase di ricerca e sviluppo (29%). La tendenza è emersa nel corso della tavola rotonda «Factoring e Fintech», svoltasi nei giorni scorsi durante l' assemblea annuale in occasione della giornataevento per il 30° compleanno di Assifact. Per spiegare meglio il fenomeno, le parole di Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact e professore di economia degli intermediari finanziari all' Università di Roma Tor Vergata, a ItaliaOggi Sette: «Per quanto riguarda il factoring, le soluzioni fintech che si stanno affacciando sul mercato si basano sostanzialmente tutte su una piattaforma digitale a supporto della cessione del credito, tramite la quale i soggetti coinvolti nell' operazione possono scambiarsi informazioni sulle fatture oggetto del rapporto di factoring. Per esempio, tramite la piattaforma, il fornitore può informare il factor dell' emissione di una fattura e richiederne in tempi rapidissimi l' anticipazione. Oppure, il debitore può riconoscere le fatture caricate sulla piattaforma agevolando il lavoro del factor. Le tecnologie applicabili a supporto dell' utilizzo di tali piattaforme sono molteplici», aggiunge Carretta, «in prospettiva, nel settore si ragiona circa le possibili applicazioni della tecnologia blockchain in questo circuito, così come già oggi ci sono esperienze di sistemi di valutazione del rischio di credito e dell' affidabilità della controparte basate su algoritmi complessi e sull' analisi dei cosiddetti big data». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 40
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