COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018
COMUNE DI RUSSI
 Lunedì, 09 luglio 2018
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018
COMUNE DI RUSSI
                                                           Lunedì, 09 luglio 2018

Prime Pagine
 09/07/2018 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                                1
 09/07/2018 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                               2
sport
 09/07/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 21                                            DIEGO GASPERONI
 Due rinforzi doc per il Russi: dal Cervia arrivano Sow e Tassinari                                                               3
 09/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50
 Nel weekend a Godo il Torneo under 12                                                                                            5
 09/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50
 Nella gara dei lanciatori stranieri Godo si arrende ai 'canarini'                                                                6
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                                                     C.D.O.
 «Lavoriamo per pubblicare i dati su singole transazioni»                                                                         7
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                    Cristiano Dell' Oste Raffaele Lungarella
 Città del Nord e province turistiche spingono le compravendite di...                                                             9
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 10                                                                             Paola Pierotti
 Parma rigenera gli spazi urbani attorno a sette distretti d' eccellenza                                                          11
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 15                                                                    Benedetto Santacroce
 Professionisti e split payment: la ritenuta...                                                                                   13
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 19                                                                         Marisa Marraffino
 Buche: eventi fortuiti e sviste salvano i Comuni dai danni                                                                       15
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                                Maria Alessandra Sandulli
 L' autotutela perde i limiti temporali imposti dalla «Madia»                                                                     17
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                             Anna GuiducciPatrizia Ruffini
 Nel Dup entrano il programma delle opere e il piano degli acquisti di beni...                                                    19
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                                           Pasquale Mirto
 I bassi consumi svelano la prima casa fittizia                                                                                   21
 09/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                                               A.Gu.P.Ruf.
 Incognita competenze sul fabbisogno di personale                                                                                 23
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 4                                                  PAGINA A CURA DI ANDREA BONGI
 Split payment, si torna indietro                                                                                                 25
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 5                                               PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO
 Il debito pubblico detta legge                                                                                                   27
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 5
 Per gli enti il problema è il finanziamento                                                                                      29
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 8
 Subfornitori, contano le comunicazioni                                                                                           30
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 8
 Il debito pubblico detta legge                                                                                                   31
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 10                                               PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO
 Sulla Tia2 l' Iva s' ha d' applicare                                                                                             34
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 10
 Tia1, gestore non tenuto al rimborso                                                                                             36
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 16                                               PAGINA A CURA DI BRUNO PAGAMICI
 Sviluppo al Sud con Invitalia                                                                                                    37
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 18                                             PAGINA A CURA DI ROXY TOMASICCHIO
 Factoring proiettato sul fintech                                                                                                 40
 09/07/2018 Italia Oggi Sette Pagina 204                                                                STEFANO MANZELLI
 Da eliminare il manufatto che disturba la viabilità                                                                              42
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9 luglio 2018
                Corriere di Romagna
                   (ed. Ravenna)
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                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018
9 luglio 2018
                Il Resto del Carlino (ed.
                        Ravenna)
                                    Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018
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Pagina 21                         Corriere di Romagna
                                  (ed. Ravenna­Imola)
                                                          sport

  Due rinforzi doc per il Russi: dal Cervia arrivano Sow
  e Tassinari
  Il Gambettola non ha ancora scelto l' allenatore ma continua a fare acquisti: preso
  Marrapodi dal Bakia Il Torconca pesca nelle Marche il difensore Postacchini

  Ormai i colpi sono stati tutti sparati. Manca
  ancora, però, un tassello importante: l'
  allenatore del Gambettola.
  Cava La Cava del tecnico Casamenti annuncia
  i primi acquisti: Lani, Bandini, Racine, Mazzotti
  e Zampiga. Confermato il centrocampista
  Gentilini.
  Cervia Due novità per l' allenatore Buonocore:
  arriva il portiere Delai (Sampierana) e torna il
  centrocampista Braschi (Tropical Coriano).
  Salif Sow e Tassinari passano al Russi.
  Conselice Alla squadra di Tarozzi servono un
  paio di under. La preparazione comincerà il 9
  agosto.
  Del Duca Nessun movimento in settimana
  perla squadra allenata da Davide Montanari.
  Fratta Terme Il tecnico Prati spera di
  abbracciare presto Chiarini, che la
  Sampierana non ha ancora mollato.
  Per ora in avanti c' è Andreoli, reduce da un
  superm campionato di 1ª Categoria con il
  Santa Sofia.
  Gambettola Grandi manovre in società,
  allenatore ancora da scegliere, ma tante
  ambizioni e un altro arrivo: il difensore centrale
  Marrapodi (1994) dal Bakia.
  Igea Marina La squadra del tecnico Gavagnin
  ha confermatoAbbondanza, Bellavista,
  Berardi, Bocchini, Casa dei, Ceccarelli,
  Comandini, Mor ri, Pirini, Poli, Righini, Venturi
  e Zanotti. In arrivo il difensore classe 1997 Foschi dalla Ribelle.
  Lavezzola La squadra di Leo Rossi inizierà la preparazione il 6 agosto: in settimana confermato Errico.
  Morciano Alla rosa a disposizione del tecnico Amadori mancano solo un portiere e qualche under classe
  2000.
  Reda Per completare la rosa, al tecnico Capanni serve una punta esper ta. Intanto la società ha fatto
  appello per la decisione del Tribunale sportivo relativa alla vicenda ­Pezzi che ha portato 4 punti di
  penalizzazione.
  Reno La squadra di Emiliano Ragazzini è a un passo dalla punta Valenza (Classe) e dalla conferma del
  difensore centrale Babacar. Il 24 luglio presentazione al Grand Hotel Mattei di Ravenna, il 6 agosto via

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Pagina 50                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Ravenna)
                                                           sport

  Baseball giovanile

  Nel weekend a Godo il Torneo under 12
  Godo NEL prossimo fine settimana, dal 13 al
  15 luglio, il diamante 'Casadio' di Godo
  ospiterà il tradizionale Torneo di baseball
  giovanile per squadre under 12. Oltre i padroni
  di casa saranno in lizza le formazioni di
  Ravenna, Pesaro, Sala Baganza (Parma) e
  Baseball Romano (Vicenza).
  Le partite cominceranno venerdi 13 alle 11.30
  e le formazioni si scontreranno tutte contro
  tutte fino alle 21.30.
  Quindi la serata sarà allietata dagli Astrofili di
  Ravenna che posizioneranno i loro telescopi
  sul campo di gioco in modo che tutti possano
  conoscere lo spettacolo che ci offre il cielo:
  Luna, Marte, Saturno... e tante stelle. Sotto il
  tendone è poi prevista una cocomerata. IL
  TORNEO proseguirà sabato 14 e si giocherà
  per l' intera giornata, dalle 9 alle 19.30.
  In serata è prevista una partita di slow­picht ed
  è poi in programma la gara dei fuori campo
  aperta a tutti, al costo di 5 euro (iscrizione
  entro le 20). L' intero ricavato sarà devoluto
  alla 'Fabionlus', fondatore dell' associazione è
  Fabio, un ragazzo di San Pietro in Vincoli, da 8
  anni malato di Sla.
  Infine la mattina di domenica 15 luglio sono in programma le finali, a cui seguiranno il pranzo collettivo e
  le premiazioni.

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018
9 luglio 2018
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                                         Ravenna)
                                                           sport

  Baseball serie A2 Netta sconfitta (2­13 per manifesta inferiorità al 7° inning) sul diamante di
  Modena, i Goti ora sono quarti

  Nella gara dei lanciatori stranieri Godo si arrende ai
  'canarini'
  IL BASEBALLGodo non è riuscito a centrare
  la doppietta a Modena: dopo la bella vittoria
  per 11­6, sul diamante dei 'canarini' ha infatti
  perso la gara dei lanciatori stranieri col
  punteggio di 2­13 per manifesta inferiorità al
  settimo inning. La formazione di Hernandez
  nella sfida serale è scesa in campo forse
  appagata della vittoria pomeridiana e nel box
  di battuta è apparsa alquanto arrendevole. E'
  pur vero che sul monte di lancio modenese si
  è alternata una coppia di lanciatori più incisiva
  con l' ex Calero rimasto sulla collinetta per 6
  inning, controllando a piacimento il match e l'
  inossidabile Ventura a chiudere con una
  ripresa impeccabile.
  La differenza della consistenza dei due
  attacchi è evidenziato in modo implacabile
  dallo score dell' incontro: 4 battute valide
  ottenute dai Cavalieri contro le 16 realizzate
  dai 'canarini'. Sul monte di lancio dei Goti l'
  argentino Riello nelle 4 riprese in cui ha
  lanciato ha concesso 9 valide e sui suoi lanci
  sono stati guadagnati ben 4 punti. I rilievi
  Perez (1 inning sul monte) e i giovani Alex (rl
  0.2) e Mirco Sabbadini (rl 0.1) non sono poi riusciti a mutare la piega che la partita aveva preso.
  Fino al quarto inning il confronto è rimasto sostanzialmente in equilibrio, con Godo ad inseguire gli
  avversari, ma sempre in partita. Alla prima e alla terza ripresa i padroni di casa allungano ottenendo
  rispettivamente 1 e 2 punti. All' inizio del quarto attacco il Godo reagisce e porta in cascina gli unici due
  punti della gara: valida di Rubboli, su battuta di Evangelista out in prima Rubboli raggiunge la seconda
  base, sulla successiva battuta di Gelli errore di presa del prima base sull' assistenza della seconda che
  consente a Rubboli di segnare il punto e a Gelli di arrivare sul cuscino di seconda base. Il doppio di
  Davide Meriggi spinge poi a casa Gelli.
  Poi i Cavalieri si spengono e il Modena nel quinto e sesto attacco otteniene 3 e 6 punti che fanno
  scendere definitivamente il sipario sulla partita.
  Ora Godo è quarto nel girone C con una vittoria in meno del Modena che però deve ancora effettuare il
  turno di riposo, cosa che il Godo ha già fatto.
  Successione punteggio: Godo: 000 200 0= 2, bv 4,, e 1; Modena: 102 136 X= 13, bv 16 e 1.

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018
9 luglio 2018
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  intervistaGianni GuerrieriOmi­agenzia Entrate

  «Lavoriamo per pubblicare i dati su singole
  transazioni»
  «I cicli immobiliari normalmente sono anticipati
  dai capoluoghi e poi arriva l' onda lunga dei
  centri minori, con un ritardo di tre o sei mesi.
  Ma in questo momento sul mercato tutto è
  considerato possibile». Dal proprio angolo
  privilegiato, fotografa così la situazione Gianni
  Guerrieri, direttore centrale dell' Osservatorio
  mercato immobiliare (Omi) e servizi estimativi
  dell' agenzia delle Entrate.

  Perché tutto è possibile?
  Nei primi tre mesi 2018 c' è stata continuità
  nella ripresa delle compravendite, mentre per i
  prezzi c' è una stabilizzazione in corso. Alcune
  grandi città come Roma e Firenze mostrano
  un segno negativo dei volumi e il tasso di
  crescita è più alto nei Comuni non capoluogo.
  Aggiungendo l' incertezza sulla tenuta della
  crescita economica capiamo che tutto è
  possibile. Precondizione per mantenere la
  ripresa è che le famiglie abbiano un orizzonte
  di tranquillità per il futuro.

  D o p o l a pubblicazione dei dati a livello
  comunale e sulle locazioni, su cosa state
  lavorando?
  L' impegno maggiore ora è attuare il Testo
  unico bancario (l' articolo 120­sexiesdecies del 2016, ndr), che impone all' Omi di fare il controllo
  statistico sul mercato residenziale e inviare a Bankitalia le comunicazioni per i controlli di vigilanza
  macro­prudenziale.

  A che punto siamo?
  Abbiamo rivisto i criteri con cui fino al 2016 estraevamo i dati dagli archivi sulle compravendite. È
  cambiato il rapporto con Sogei, che prima ci forniva elaborazioni e ora database da elaborare. Abbiamo
  aperto un tavolo di lavoro con Bankitalia, definendo alcuni indicatori semestrali. Ma ci sono altri fronti
  interessanti. Penso al rapporto tra acquisto della casa e locazione, ma anche alle analisi sui mutui, che
  possono rivelare elementi inediti se si ragiona su base "molecolare": ad esempio, nei Comuni meno
  dinamici ci sono meno mutui a parità di compravendite, ma con un loan to value più alto.
  Al di là dei report, spesso agli operatori interessano i dati singoli sugli immobili "comparabili".
  Ai valutatori, oltre al prezzo, serve conoscere le caratteristiche dei beni.
  Punto su cui possiamo far poco, perché noi abbiamo solo le superfici e solo per case, negozi e uffici.
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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 09 luglio 2018
9 luglio 2018
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  Il termometro del mattone

  Città del Nord e province turistiche spingono le
  compravendite di case
  Mercato immobiliare, istruzioni per l' uso.
  Dopo 13 trimestri di crescita delle
  compravendite ­ ma prezzi ancora lontani da
  un' effettiva ripresa ­ è sempre vero che chi
  compra ha il coltello dalla parte del manico?
  Mentre gli analisti prevedono quotazioni
  ancora in calo nella seconda parte dell' anno,
  tranne che nelle zone pregiate e nei centri
  maggiori, un indizio in più per orientarsi può
  arrivare dall' andamento delle compravendite
  su base territoriale.
  Il Sole 24 Ore del Lunedì ha rielaborato i dati
  Omi su base comunale, così da misurare la
  vitalità del mercato nelle province e c i t t à
  metropolitane (in termini di transazioni ogni
  10mila abitanti), oltre al trend dei rogiti
  registrato l' anno scorso. I dati confermano il
  dinamismo del Ponente ligure (si veda la
  sezione «.casa» sul Sole 24 Ore del 18
  giugno) e della Valle d' Aosta, grazie alla
  domanda di seconde case e alla maggiore
  incidenza degli acquirenti non residenti.
  Emerge anche la forza dei grandi centri del
  Nord, con Milano, Torino, Genova, Venezia e
  Bologna tutte nella top ten. Qui la vivacità delle
  trattative promette di accorciare i tempi del
  closing (a vantaggio dei venditori) e conferma la presenza di una componente di investitori, attratti dalle
  maggiori prospettive di locazione e da una relativa liquidabilità del bene, in caso di necessità di
  disinvestire.
  Nelle grandi città con più di un milione di abitanti, nel 2017, sono passate di mano 130 abitazioni ogni
  10mila abitanti, cioè 40 in più del dato medio nazionale. Il sostegno delle grandi città alla ripresa del
  mercato è confermata anche considerando un altro indicatore: a Milano, Bologna, Torino, Venezia il
  numero di compravendite ogni 10mila abitazioni censite al Catasto supera 200, contro una media di
  150.
  A prescindere dalla popolazione, più è alto il grado di urbanizzazione dei Comuni, più sembra dinamico
  il loro, piccolo o grande, mercato. Non dappertutto, però, la buona performance della domanda
  registrata nel 2017 implica un aumento del numero delle compravendite rispetto al 2016. C' è un altro
  dato, infatti, che va osservato con cura. Ed è la geografia della variazione delle compravendite che fa
  registrare luci e ombre senza linee nette di demarcazione territoriali. Il mercato si è mostrato in affanno
  a Rieti (­7,3%), L' Aquila (­5,3%), Sondrio (­5,3%), nelle province di Benevento e Isernia e in alcune

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  Sviluppi. La città sarà Capitale della cultura nel 2020. Ispirandosi al modello Lione, ha investito
  subito più di 60 milioni per recuperare aree in abbandono che troveranno nuova identità
  attraverso musica, arte e cibo

  Parma rigenera gli spazi urbani attorno a sette
  distretti d' eccellenza
  Parma è città creativa Unesco per la
  gastronomia e la Food valley è sotto i riflettori
  nell' anno nazionale dedicato al cibo. Ma sarà
  anche capitale della cultura nel 2020 e
  guardando al futuro, la città guidata dal
  sindaco Federico Pizzarotti punta proprio sulla
  cultura, come leva per attrarre investitori e
  turisti, e per migliorare la qualità della vita dei
  suoi cittadini. È un' operazione di city­branding
  quella che racconta l' assessore all'
  Urbanistica Michele Alinovi che guarda a Lione
  come modello di riferimento. «Siamo andati in
  visita nella città francese con dei colleghi dell'
  amministrazione ­ spiega ­ e abbiamo trovato
  forti assonanze per l' attenzione al cibo e alla
  musica, e per la vivacità di una città
  universitaria. Lione ha investito e migliorato il
  suo appeal per aziende legate al farmaco e all'
  agroalimentare, tradizioni culturali che
  ricordano le nostre. Ancora, anche
  morfologicamente le due città sono terre tra
  due fiumi». La cultura, messa a fuoco dal
  lavoro sinergico dell' intera squadra dell'
  amministrazione comunale, riattiva il territorio
  nell' ambito di un piano integrato c o n u n
  investimento per l' attuazione di questi distretti
  di 61 milioni di euro. Del budget complessivo, 33 milioni sono già finanziati, di cui 23 con contributi della
  Regione e dello Stato (18 dal Piano Periferie per l' area dell' ospedale vecchio e del Workout Pasubio) e
  10 con risorse del Comune.
  Nel centro storico e in periferia, Parma oggi è un laboratorio dinamico e, con l' obiettivo di gestire al
  meglio gli spazi pubblici, ha messo in moto una strategia che riguarda sette distretti socio­culturali. «In
  sostanza ­ racconta Alinovi ­ la rigenerazione dello spazio fisico deve essere funzionale a sostenere la
  vitalità dei quartieri, prevedendo la distribuzione delle funzioni (commercio, attività ricreative, culturali e
  sociali) e favorendo la coesione sociale, le relazioni di vicinato e l' identificazione con i luoghi, per
  generare meccanismi virtuosi di controllo informale del territorio».
  Ogni distretto è caratterizzato da un tema d' interesse sovralocale ed esprime un punto d' eccellenza
  con un intervento immobiliare.
  Nella parte nord della città, vicino alla stazione ferroviaria e al centro storico, si lavora per dare vita al

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  Professionisti e split payment: la ritenuta detta il
  perimetro
  Imposte indirette. La scissione è esclusa quando scatta l a trattenuta Rischio rincari se il
  cliente vuole subito la fattura ma paga in ritardo

  I professionisti, dall' entrata in vigore del
  decreto legge dignità, non saranno più
  obbligati ­ quali fornitori di pubbliche
  amministrazioni e società s o t t o p o s t e a l
  meccanismo dello split payment ­ a emettere
  fatture in regime di scissione dei pagamenti.
  La loro esclusione dal regime arriva dopo
  poco più di un anno dal loro ingresso (1° luglio
  2017) e modifica nuovamente i comportamenti
  di gestione dell' Iva relativa alle specifiche
  transazioni.
  Ambito applicativo L' articolo 14 del decreto
  legge, prevede espressamente: «Le
  disposizioni di cui all' articolo 17­ter, comma 1,
  del Dpr 633/72, non si applicano ai compensi
  p e r p r e s t a z i o n i d i servizi assoggettati a
  ritenute alla fonte a titolo di imposta s u l
  r e d d i t o » . Q u e s t a previsione v i e n e
  ulteriormente chiarita dalla relazione di
  accompagnamento del provvedimento,
  secondo cui sono esclusi dal regime tutti i
  compensi che sono assoggettati a ritenuta alla
  fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto di
  all' articolo 25 del Dpr 600/73.
  Dall' insieme di queste disposizioni risulta
  chiaro che l' esclusione dallo split payment
  riguarda tutti i professionisti, ma anche le altre forme di compenso assoggettati a ritenuta (ad esempio
  gli agenti).
  Gli effetti operativi Per comprendere bene cosa cambia per i questi fornitori si consideri che il regime
  dello split payment impone una particolare forma di riscossione dell' Iva.
  Il fornitore, pur emettendo regolarmente una fattura con indicazione a debito dell' Iva relativa alla
  operazione commerciale conclusa, non si vede pagare dal cliente l' imposta, in quanto lo stesso cliente
  è obbligato a versarla direttamente all' Erario.
  Pertanto il fornitore, pur mantenendo su di sé il debito d' imposta, non versa l' Iva all' Erario e non riceve
  più sul piano finanziario dal cliente l' importo corrispondente.
  Per quanto riguarda la ritenuta, invece, anche in regime di scissione dei pagamenti, il cliente deve
  operare la ritenuta che versa egualmente all' Erario.
  Con le nuove regole del decreto dignità per i professionisti questo meccanismo viene meno e si torna al
  regime ordinario. Percio: il professionista continuerà a fatturare con l' esposizione dell' Iva a debito al

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  RISARCIMENTI

  Buche: eventi fortuiti e sviste salvano i Comuni dai
  danni
  Va provato che l' incidente è stato determinato dall' omessa manutenzione

  Non tutte le buche sono uguali. Almeno per la
  giurisprudenza. Ci sono quelle ricoperte da
  foglie, quelle poco visibili, quelle modeste,
  buie, illuminate, vicine o lontane da casa.
  Negli ultimi tempi diverse sentenze hanno
  escluso o riconosciuto la responsabilità dell'
  ente gestore della strada a seconda del grado
  di responsabilità del pedone. Conta anche l'
  incedere di chi inciampa. Camminare senza
  guardare per terra perché distratti dalla
  compagnia può portare, ad esempio, ad
  escludere il risarcimento del danno. Così
  come cadere vicino casa, perché i luoghi sono
  conosciuti e la distrazione non perdona.
  Ma anche l' età e l' agilità possono escludere il
  risarcimento perché avrebbero potuto evitare
  la caduta.
  Le responsabilità dell' ente Dal punto di vista
  giuridico, la presenza della buca può dar
  luogo a una responsabilità oggettiva dell' ente
  che, nella sua qualità di custode, ne risponde
  (articolo 2051 del Codice civile) a meno che
  non provi il caso fortuito che può essere
  determinato anche dal pedone. Da solo, il
  caso fortuito è infatti in grado di escludere il
  nesso di causalità tra la caduta e l' omessa
  manutenzione del tratto stradale.
  La buca può essere poi qualificata anche come insidia e dare luogo (articolo 2043), a responsabilità
  tutte le volte in cui il pericolo non fosse prevedibile né evitabile. L' ente non risponde però se la
  situazione di pericolo è stata improvvisa e non era conosciuta né conoscibile: ad esempio se la buca si
  è formata a causa di un evento atmosferico improvviso o per la caduta repentina di un masso.
  Risponde invece degli avvallamenti prevedibili causati da usura o dissesto e non segnalati. In questi
  casi solo la negligenza del pedone può salvare l' ente gestore. Così il Comune non ha risarcito la
  signora caduta in una buca di 5 centimetri dopo essere scesa dalla macchina perché l' avvallamento era
  distante, quindi superabile, soprattutto in un giorno estivo con buona luminosità (Corte di appello di
  Milano, sentenza 527/2017).
  I giudici hanno applicato il principio secondo cui, quando la caduta è ascrivibile alla sola responsabilità
  del danneggiato, la sua condotta interrompe il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, se non
  altro per la mancata attenzione, sempre esigibile dall' utente della strada.
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  CONSIGLIO DI STATO

  L' autotutela perde i limiti temporali imposti dalla
  «Madia»
  Annullamento dopo 18 mesi anche se il falso non è accertato dal giudice penale

  Fin dal 2004 (articolo 1, comma 136, legge
  311), l' esigenza di tutelare il legittimo
  affidamento nel corretto esercizio dei poteri
  pubblici e di ridare fiducia agli operatori
  economici in un quadro normativo e
  giurisprudenziale incerto ha indotto il
  legislatore a limitare nel tempo l'
  autoannullamento degli atti amministrativi.
  Il "termine ragionevole" di esercizio di tale
  potere, individuato dall' articolo 21­nonies
  della legge 241/90 (introdotto dalla legge
  80/05) per contemperare l' esigenza di
  ripristino della legalità violata con l'
  affidamento nel titolo conseguito, è stato così
  circostanziato dalla legge 124/2015 (legge
  Madia) in 18 mesi dall' adozione del
  provvedimento (e, per la Dia/Scia, dal decorso
  del termine per la verifica della sussistenza dei
  presupposti per il suo utilizzo).
  Nel bilanciamento dei diversi interessi, il
  comma 2­bis dell' articolo esclude però questo
  limite per i provvedimenti «conseguiti sulla
  base di false rappresentazioni dei fatti o di
  dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell'
  atto di notorietà false o mendaci per effetto di
  condotte costituenti reato, accertate con
  sentenza passata in giudicato».
  Il riferimento alle «false rappresentazioni dei fatti» ha destato contrasti interpretativi: alla tesi che le
  svincola dal giudicato penale (che si richiederebbe solo per le «dichiarazioni false o mendaci»), si
  contrappone quella che ritiene imprescindibile, per entrambe le ipotesi, il rapporto con un reato
  definitivamente accertato.
  Nonostante l' invito del Consiglio di Stato (parere 1784/2016) a chiarire l' esatta delimitazione della
  fattispecie, il legislatore è rimasto inerte, rimettendo alla giurisprudenza una decisione che ha
  tipicamente valenza politica.
  I giudici, che per naturale vocazione antepongono la legalità del titolo alle esigenze personali ed
  economiche degli operatori (e, indirettamente, dello Stato che, soprattutto in questo momento, deve
  attrarli a investire nel nostro Paese), tendono a restringere l' operatività del termine.
  Da ultimo, con sentenza 3940/2018, la V sezione del Consiglio di Stato, dopo un' esegesi semantica
  sulle espressioni utilizzate dalla legge e una ricostruzione delle sue presunte intenzioni, ha affermato
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  PROGRAMMAZIONE

  Nel Dup entrano il programma delle opere e il piano
  degli acquisti di beni e servizi
  Gli schemi sul 2019/2021 vanno approvati in giunta entro il 31 luglio Obbligo di verifica
  sugli interventi non avviati e i lavori incompiuti

  Debuttano nel Documento unico di
  programmazione 2019/21 da approvare entro
  fine mese i programmi delle opere pubbliche e
  di acquisizione di beni e servizi. La principale
  novità di quest' anno riguarda l' utilizzo dei
  nuovi schemi approvati con il decreto 14/2018
  dal ministero delle Infrastrutture, di concerto
  con l' Economia.
  L' articolo 21 del Dlgs 50/2016 stabilisce per le
  Pa l' obbligo di adozione del programma delle
  acquisizioni, che si compone del programma
  biennale degli acquisti di beni e servizi (da
  40mila euro in su) e del programma triennale
  dei lavori pubblici.
  L' obbligo di approvare il piano delle opere
  pubbliche coerente con gli strumenti di
  programmazione impone di mettere a punto
  gli schemi della programmazione 2019/2021
  da approvare in giunta entro il 31 luglio.
  Lo schema di programma triennale e l' elenco
  annuale dei lavori pubblici adottati dalla giunta
  vanno poi pubblicati sul sito dell' ente. Le
  amministrazioni possono consentire la
  presentazione di eventuali osservazioni entro
  30 giorni dalla pubblicazione.
  L' approvazione definitiva del programma
  triennale, insieme all' elenco annuale dei lavori, avviene entro 30 giorni dalla scadenza delle
  consultazioni oppure, in assenza queste ultime, nei successivi 60 giorni dalla pubblicazione.
  Il programma va pubblicato in open data sui siti dell' ente.
  I nuovi schemi prevedono l' indicazione delle risorse necessarie alla realizzazione dei lavori e del valore
  dei beni immobili che possono essere oggetto di cessione, i finanziamenti acquisibili mediante cessione
  di immobili disponibili o concessi in diritto di godimento, a titolo di contributo, il cui utilizzo sia
  strumentale e tecnicamente connesso all' opera da affidare in concessione, i beni immobili di proprietà,
  non strumentali all' esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione o
  dismissione (articolo 58 del Dl 112/08).
  Fra le novità dei modelli risaltano il controllo della capacità di programmazione (elenco interventi non
  avviati) e l' obbligo di assumere determinazioni sulle opere incompiute (abbandono del progetto per
  insussistenza dell' interesse pubblico al completamento dell' opera o ripresa dell' esecuzione).
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  CASSAZIONE

  I bassi consumi svelano la prima casa fittizia
  Lo scarso uso di elettricità cancella l' esenzione Ici/Imu per l' abitazione principale

  La Cassazione (sentenza 14793/2018) giudica
  decisivo per il disconoscimento dell' abitazione
  principale ai fini Ici i bassi consumi elettrici.
  D e c i s i o n e i m p o r t a n t e a n c h e p e r l ' Imu,
  soprattutto per le case turistiche.
  L a n o r m a Ici qualificava come abitazione
  principale quella dove il soggetto passivo
  avesse la residenza anagrafica. Precisava poi
  che l' abitazione principale è quella in cui c' è
  la dimora abituale di contribuente e famiglia.
  Quindi, in Ici poteva esserci un' abitazione
  principale anche senza di residenza
  anagrafica.
  Nell' Imu l' abitazione principale è quella in cui
  proprietario e famiglia «dimorano abitualmente
  e risiedono anagraficamente».
  Non basta la residenza, serve la dimora
  abituale.
  Se i famigliari hanno stabilito dimora abituale e
  residenza in immobili diversi nel Comune, le
  agevolazioni si applicano per un solo
  immobile.
  Per le Finanze (circolare 3/2012), se i
  componenti del nucleo hanno stabilito
  residenza e dimora abituale in due abitazioni
  in due Comuni diversi, è possibile considerale
  entrambe abitazioni principali.
  La Cassazione conferma la sentenza di secondo grado che ha «ritenuto che l' elemento presuntivo dei
  bassi consumi elettrici nel triennio fosse una sufficiente fonte di convincimento per ritenere superata la
  presunzione di residenza effettiva nel Comune di Rio dell' Elba, fondata sulle risultanze anagrafiche, in
  quanto, elemento sintomatico di una presenza nell' abitazione oggetto d' imposizione non abituale».
  La sentenza è importante perché individua indici presuntivi sulla sussistenza della dimora abituale,
  quindi rilevanti anche ai fini Imu, utili per intercettare quei casi di "spacchettamento" tipico delle case
  turistiche. Oltre ai consumi ridotti e all' assenza del medico curante, rileva il lavoro o la frequenza
  scolastica dei figli in altro Comune.
  Contrariamente a quanto sostenuto nella circolare n. 3/2012, anche la sola circostanza che componenti
  dello stesso nucleo abbiano la residenza in Comuni diversi è determinante, perché anche la normaImu
  qualifica come abitazione principale quella dove il soggetto passivo «e il suo nucleo familiare»
  dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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  PROCEDURE

  Incognita competenze sul fabbisogno di personale
  La definizione dell' atto «oscilla» tra la giunta e il consiglio

  Il passaggio obbligatorio del Dup in giunta
  entro il 31 luglio incontra ancora problemi
  aperti.
  Poiché la legge non ha fissato un termine per
  la deliberazione consiliare, spetta al
  regolamento di contabilità disciplinare le
  m o d a l i t à d i e s e r c i z i o d e l l a funzione d i
  programmazione e di indirizzo politico.
  In ogni caso il Consiglio dovrà deliberare in
  tempo utile per consentire alla giunta la
  presentazione dell' eventuale aggiornamento
  del Dup entro il 15 novembre, in vista dell'
  approvazione consiliare entro il 31 dicembre
  con il preventivo 2019/21.
  La sezione strategica sviluppa le linee
  programmatiche di mandato, anche con
  riferimento alle partecipate, mentre la sezione
  operativa contiene i principali atti
  programmatori dell' ente. Gli enti con meno di
  5mila abitanti beneficeranno della nuova
  semplificazione approvata con il Dm 18
  maggio 2018 in virtù della quale non dovranno
  più predisporre la sezione relativa agli indirizzi
  generali del periodo di mandato. La vera
  semplificazione riguarda però i Comuni con
  meno di 2mila abitanti. Per agevolare i piccoli
  enti è stato anche aggiunto uno schema di Dup.
  In ogni caso il Dup deve raccogliere tutti i principali strumenti di programmazione dell' ente, quali il
  programma triennale e l' elenco annuale dei lavori pubblici, il piano delle alienazioni e valorizzazioni
  immobiliari, il programma biennale di forniture e servizi, il piano triennale di razionalizzazione e
  riqualificazione della spesa, le programmazione triennale del fabbisogno di personale e gli altri
  documenti di programmazione. Sulla scia di quanto disposto dal Dm 18 maggio 2018 (con il quale si
  modifica la disciplina del documento per gli enti con meno di 5mila abitanti) questi atti di
  programmazione sono approvati con il loro inserimento nel Dup, senza necessità di ulteriori
  deliberazioni.
  Anche la programmazione del fabbisogno del personale presente nella sezione operativa del Dup
  appare poco coordinata con la normativa di settore, secondo cui la competenza all' adozione dell' atto è
  assegnata alla Giunta (Consiglio di Stato, sentenza 1208/2010).
  Vanno poi evidenziate le raccomandazioni, inviate dalla Corte dei conti ad alcuni Comuni, di rispettare
  le indicazioni contenute nei punti 8.1 e 8.2 dell' allegato 4/1, al Dlgs 118/2011 in merito al contenuto
  obbligatorio del Dup. I pronunciamenti sono arrivati di fronte alla omissione degli indirizzi generali
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  Dai nuovi termini dello spesometro al redditometro sospeso: le misure fiscali del dl

  Split payment, si torna indietro
  Cambiano le regole di fatturazione solo per professionisti

  Sospensione del redditometro per i periodi d'
  imposta 2016 e successivi. Eliminazione del
  meccanismo della scissione dei pagamenti
  (cosiddetto split payment) per le prestazioni di
  servizi soggette a ritenuta d' acconto. Nuovi
  termini per l' invio semestrale dello
  spesometro e possibilità di recupero dei
  benefici dell' iperammortamento nell' ipotesi di
  cessione o delocalizzazione degli investimenti.
  Sono, in estrema sintesi, le misure di carattere
  fiscale contenute nel cosiddetto decreto dignità
  approvato lunedì scorso dall' esecutivo targato
  Giuseppe Conte.
  In linea generale si tratta di misure destinate
  ad avere uno scarso impatto, almeno nell'
  immediato, sui contribuenti italiani.
  S p l i t payment. Con la modifica normativa
  introdotta dal decreto dignità si eliminano gli
  effetti del dl 50/2017 in materia di scissione dei
  pagamenti nell' ipotesi di prestazioni
  assoggettate a ritenuta d' acconto. Tutte le
  fatture che soggiacciono cioè a una trattenuta
  a titolo di ritenuta alla fonte, in generale quelle
  relative alle prestazioni professionali, non
  saranno più oggetto di split payment con l'
  obbligo del committente di corrispondere l' Iva
  esposta in fattura.
  Tale modifica dovrebbe entrare in vigore con
  l a pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto con la conseguente modifica delle regole di
  fatturazione di tali prestazioni in corso d' anno. Il condizionale è in questo caso d' obbligo perché per
  tale disposizione potrebbero rivelarsi fatali i lavori di conversione in aula del decreto, viste le perplessità
  sollevate dalla ragioneria dello Stato sulle minori entrate che l' eliminazione dello split ai professionisti
  comporterebbe (circa 70 mln annui).
  Recupero iperammortamenti. Strettamente correlata alle disposizioni che introducono limitazioni ai
  benefici per le imprese che delocalizzano (si veda altro servizio a pagina 2, ndr), il decreto dignità
  prevede la possibilità di revoca dei benefici fiscali dell' iperammortamento nell' ipotesi in cui l' impresa
  ceda a titolo oneroso o destini all' estero i beni oggetto dell' investimento agevolato.
  Allo stesso tempo si dispone che per poter beneficiare dell' iperammortamento (maggiorazione del 150
  o del 40% dell' investimento) è necessario che fin dall' origine i beni agevolabili siano destinati a
  strutture produttive situate nel territorio dello Stato italiano.
  La norma stabilisce pertanto che, con decorrenza dalla data di entrata in vigore del decreto dignità, in
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  L' analisi dall' Upb fornisce gli strumenti per capire le mosse di politica economica

  Il debito pubblico detta legge
  L' Italia deve ricollocare titoli di Stato per 380 mld euro

  Trecentottanta miliardi. È questo l' importo di
  titoli di Stato che l' Italia deve ricollocare
  annualmente per rifinanziare quelli in
  scadenza.
  Un' impresa resa ancora più ardua dalla già
  annunciata chiusura del paracadute offerto
  negli scorsi anni dalla Bce. Sono questi i dati
  salienti dell' analisi svolta dall' Ufficio
  parlamentare di bilancio, che fornisce un focus
  decisivo per capire le possibili mosse di
  politica economica del nuovo governo.
  La gestione del debito pubblico italiano, un
  gigante da oltre 2.330 miliardi e in continuo
  aumento, è un' attività oscura ma cruciale, che
  viene svolta nelle stanze del ministero dell'
  economia e delle finanze e che condiziona in
  modo decisivo le strategie e le prospettive del
  Paese.
  Secondo l' Upb, nel biennio 2018­2019 il Mef
  dovrà collocare circa 380 miliardi di titoli all'
  anno.
  Nonostante la riduzione delle esigenze di
  rifinanziamento (che si sono ridotte di circa 35
  miliardi rispetto al 2017), grazie alla favorevole
  dinamica dell' allungamento delle scadenze, la
  probabile chiusura del quantitative easing da
  parte della Banca centrale europea prospetta
  un necessario incremento dell' assorbimento
  netto da parte degli investitori privati.
  Tre sono i fattori in gioco.
  In primo luogo, l' ammontare di rifinanziamenti.
  Come abbiamo detto, il debito pubblico è una sorta di Idra di Lerna, il mostro mitologico a nove teste
  che ricrescevano appena tagliate. Quando i titoli emessi vengono a scadenza, devono essere rimborsati
  ai sottoscrittori e per farlo è normalmente necessario emettere nuovi titoli sul mercato. Questo perché i
  soldi presi a prestito servono a finanziare spese che lo Stato non riesce a coprire con altre entrate,
  ossia, detto in termini tecnici, generano un disavanzo per coprire il quale è necessario indebitarsi.
  È quella la valvola che occorrerebbe chiudere per arrestare il meccanismo, come fece Ercole con l' Idra
  schiacciando sotto un masso la testa immortale.
  In valore assoluto, il debito è sempre in crescita, come mostra l' inquietante contatore disponibile sul
  portale dell' Istituto Bruno Leoni, ma per valutare la sua dinamica occorre rapportarlo alla ricchezza
  prodotta, ossia al pil.
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  Per gli enti il problema è il finanziamento
  Il problema del debito si pone in termini molti
  diversi per gli enti territoriali (regioni, città
  metropolitane, province e comuni). In tali casi,
  il problema è il finanziamento e non il
  rifinanziamento dello stock. In altri termini, a
  livello locale non è possibile indebitarsi per
  fare fronte a nuove emissioni, ma solo per
  finanziare investimenti ed a fronte della
  dimostrata sostenibilità finanziaria delle nuove
  operazioni in termini di capitale ed interessi.
  In questo contesto e complici anche i paletti
  posti prima dal Patto d i stabilità e p o i d a l
  pareggio di bilancio, il debito del comparto è in
  costante riduzione, sia in valore assoluto che
  rispetto al pil. Nel dettaglio, il debito
  consolidato è in calo dal 2012 ed è sceso dal
  7% al 5% del pil.
  Il tema si intreccia con la necessaria e da tutti
  auspicata ripresa della spesa in conto capitale,
  che richiede un allentamento dei vincoli, a
  partire dallo sblocco degli avanzi di
  amministrazione (peraltro imposto da alcune
  recenti sentenza della Corte costituzionale),
  ma con un attenzione particolare anche per le
  operazioni sul mercato dei capitali.
  Inoltre, gli amministratori locali chiedono da
  tempo di introdurre la possibilità di ristrutturare
  i contratti più vecchi, caratterizzati quasi
  sempre da tassi di interesse molto elevati e ormai fuori mercato.

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  Subfornitori, contano le comunicazioni
  P e r q u a n t o r i g u a r d a l ' a l t r a previsione
  anticipatoria dell' e­fattura, disposta dalla
  lettera b) del comma 917 dell' art. 1 della
  legge n. 205/2017, la circolare n. 13/2018, alla
  luce delle disposizioni dell' art. 105, comma 2,
  del dlgs n. 50/2016 (codice d e g l i appalti
  pubblici), afferma che l' obbligo dal 1° luglio
  2018 trova applicazione «solo nei confronti dei
  soggetti subappaltatori e subcontraenti per i
  quali l' appaltatore ha provveduto alle
  comunicazioni prescritte dalla legge».
  Pertanto, fermo l' obbligo di indicare in fattura,
  ove prescritti, i codici Cig e Cup ai fini della
  tracciabilità dei flussi finanziari, l' anticipo
  riguarda il soggetto che è titolare di un
  contratto di subappalto propriamente detto
  oppure che riveste la (meno definita) qualifica
  di subcontraente e, come tale, viene
  comunicato alla stazione pubblica appaltante.
  In conclusione, la circolare chiarisce che l'
  obbligo non vale per i soggetti che effettuano
  cessioni di beni senza essere coinvolti nell'
  appalto principale «con comunicazioni verso la
  stazione appaltante ovvero con l' imposizione
  di Cig e/o Cup», ad esempio il soggetto che
  fornisce all' appaltatore beni senza conoscerne
  la destinazione d' impiego.
  La circolare fornisce infine due ulteriori
  chiarimenti: ­ l' obbligo di fatturazione elettronica non trova ingresso nel caso in cui la stazione
  appaltante non sia una pubblica amministrazione, da individuare secondo i chiarimenti in tema di fattura
  elettronica p.a.
  contenuti nella circolare n. 1/2015 del Df del Mineconomia, ancorché si tratti di un soggetto da essa
  controllato; ­ l' obbligo non si estende, inoltre, alle imprese consorziate, relativamente alla fatturazione
  delle operazioni nei confronti del consorzio titolare dell' appalto o subappalto con la pubblica
  amministrazione.
  Come già precisato con la circolare n.
  8/2018, infatti, l' obbligo in esame riguarda solo (i) i rapporti diretti tra il titolare del contratto e la
  pubblica amministrazione e (ii) i rapporti tra detto titolare e i propri subappaltatori e subcontraenti, ma
  non gli ulteriori passaggi successivi, quali ad esempio quelli tra consorzio e consorziate (che comunque
  non integrano ipotesi di subappalto o similari).
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  Chiarimenti sull'anticipazione al 1° luglio dell'obbligo per le cessioni di carburante

  Il debito pubblico detta legge
  Con la circolare n. 13/2018, l'Agenzia delle
  entrate ha fornito precisazioni anche in merito
  all'anticipazione al 1° luglio 2018 dell'obbligo
  della fatturazione elettronica, ai sensi dell'art.
  1, comma 917, della legge n. 205/2017, per le:
  a) cessioni di benzina o di gasolio destinati a
  essere utilizzati come carburanti per motori,
  ad eccezione delle cessioni di carburante per
  autotrazione presso gli impianti stradali di
  distribuzione, per le quali l'obbligo decorrerà,
  come stabilito in via generale, dal 1° gennaio
  2019 b) prestazioni rese da soggetti
  subappaltatori e subcontraenti della fi liera
  delle imprese nel quadro di un contratto di
  appalto di lavori, servizi o forniture stipulato
  con un'amministrazione pubblica. Carburanti
  soggetti all'anticipazione. Già nella circolare n.
  8/2018 l'Agenzia ha precisato che l'obbligo
  della fattura elettronica dal 1° luglio 2018, in
  considerazione della ratio comune delle
  diverse disposizioni antifrode per il settore
  petrolifero introdotte dalla legge n. 205/2017, è
  limitato solamente alle cessioni di benzina e di
  gasolio destinati all'impiego come carburanti
  per autotrazione (e non per «motori» in
  genere, come si legge invece nella norma). Di
  conseguenza, sono escluse dall'anticipo
  dell'obbligo: ­ le cessioni di carburanti diversi
  dalla benzina e dal gasolio, ancorché destinati all'autotrazione; ­ le cessioni di benzina e gasolio
  destinati ad alimentare gruppi elettrogeni, impianti di riscaldamento, attrezzi vari ecc. Per quanto
  concerne la destinazione del carburante, la circolare 13/2018 aggiunge, in via generale, che qualora al
  momento della cessione non vi sia certezza sull'impiego di prodotti astrattamente idonei ad essere
  utilizzati in motori tra loro diversi (per esempio, gasolio utilizzabile sia per un'imbarcazione che per un
  autoveicolo), si impone l'emissione della fatturazione elettronica. Per effetto della modifica che l'art. 1
  del dl n. 79/2018 ha apportato alla lettera a) del comma 917 della legge n. 205/2017, dall'anticipazione
  dell'obbligo della fatturazione elettronica sono state escluse le cessioni di carburante per autotrazione
  «presso gli impianti stradali di distribuzione», per le quali l'obbligo scatterà dal 1° gennaio 2019. Non è
  stata invece rinviata la decorrenza delle disposizioni del comma 1­bis dell'articolo 2, dlgs. n. 127/2015,
  inserito dal comma 909 della legge n. 205/2017, che impongono dal 1° luglio 2018, ai soggetti non tenuti
  all'emissione della fattura (e dunque, sostanzialmente, ai carbogestori), l'obbligo della memorizzazione
  elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi delle cessioni di benzina o di gasolio
  destinati a essere utilizzati come carburanti per motori. In proposito si deve ricordare che, in fase di

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  La Cassazione inverte rotta sulla natura della tariffa rifiuti istituita con il dlgs 152/2006

  Sulla Tia2 l' Iva s' ha d' applicare
  Non è un tributo ma un' entrata con natura privatistica

  La Tia2 ha natura privatistica ed è soggetta a
  Iva. Qualora l' amministrazione comunale l '
  abbia istituita a partire dal 30 giugno 2010, è
  legittima l' applicazione e riscossione dell' Iva
  sulle relative fatture.
  In questo senso si è espressa la Corte di
  cassazione, con l' ordinanza 16332 del 21
  giugno 2018, affermando una regola diversa
  rispetto a quanto costantemente sostenuto in
  passato, soprattutto, per la Tia1.
  Dunque, la Cassazione cambia idea sulla
  n a t u r a d e l l a tariffa rifiuti e l a r i t i e n e
  assoggettabile a Iva, in quanto non è un tributo
  ma un' entrata avente natura privatistica. Non
  è una presa di posizione chiara e netta, poiché
  con la decisione de qua non entra nel merito
  della natura giuridica della Tia2 e n o n
  specifica quali siano, in concreto, gli elementi
  che la differenziano rispetto alla Tia1, che ha
  sempre qualificato un' entrata fiscale. In realtà,
  contrariamente a quanto indicato nella
  pronuncia in esame, con la recente sentenza a
  Sezioni unite (17113/2017) la Cassazione ha
  assunto una posizione equivoca sulla Tia2.
  Anche se quest' ultima sentenza, in effetti, era
  diretta a qualificare l' addizionale provinciale
  alla tariffa rifiuti.
  Nello specifico ha stabilito che l' addizionale
  provinciale alla Tia2 è un' entrata tributaria e in caso di contestazione delle somme richieste dal gestore
  del servizio è competente a decidere il giudice tributario.
  Ha anche aggiunto, però, che sono entrate tributarie tutte le forme di prelievo sui rifiuti, a prescindere
  dalla qualificazione legislativa di Tia1, Tia2 e Tari. Si tratta di entrate fiscali e ai contribuenti non può
  essere addebitata l' Iva in fattura. Nonostante poi abbia precisato che non viene meno la caratteristica di
  entrata fiscale dell' addizionale per il solo fatto che vi sia un «mero collegamento quantitativo e
  percentuale con la Tia2» e il legislatore abbia attribuito a quest' ultima una natura privatistica.
  Sempre le sezioni unite hanno ricordato che «sia la Tia1 che la Tia2 che la Tari (anch' essa ha natura
  pubblica anche se riscossa dal gestore, per la natura autoritativa e pubblica del prelievo) sono tutte
  caratterizzate dai medesimi presupposti: a) mancanza di nesso diretto tra prestazione e corrispettivo; b)
  il compenso ricevuto dal prestatore dei servizi non è il controvalore effettivo del servizio prestato al
  destinatario».
  L' orientamento consolidato dalla giurisprudenza sulla Tia1. La Tia2, quindi, a differenza della Tia1, è
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  Tia1, gestore non tenuto al rimborso
  Una delle poche voci fuori dal coro è quella del
  Tribunale di Genova, che ha stabilito che gli
  utenti del servizio d i smaltimento rifiuti erano
  tenuti a pagare l' Iva sulla Tia1, in quanto
  veniva svolta un' attività che doveva essere
  remunerata con il pagamento di un
  corrispettivo. Il gestore del servizio, dunque,
  non era tenuto al rimborso dell' Iva addebitata
  in fattura e pagata dall' utente. Si tratta di una
  pronuncia che non si è allineata all'
  interpretazione della Cassazione. Secondo il
  Tribunale (sentenza 90612/2013), le somme
  che l' Amiu di Genova, concessionaria del
  servizio cittadino di gestione dei rifiuti urbani,
  incamerava per lo smaltimento dei rifiuti non
  doveva far perdere di vista la natura dell'
  attività di «servizio pubblico», «che ha chiare
  caratteristiche di imprenditorialità». Per il
  giudice ordinario, l' interpretazione contenuta
  nella pronuncia della Corte costituzionale
  (sentenza 238/2009), secondo cui la Tia1 era
  p a r e n t e p r o s s i m a d e l l a Tarsu e q u i n d i
  partecipava della natura tributaria di quest'
  ultima, «è indubbiamente suggestiva: ma non
  decisiva». In realtà, l' attività di raccolta e
  smaltimento d e i rifiuti v i e n e s v o l t a d a u n
  i m p r e n d i t o r e c h e g e s t i s c e u n servizio
  pubblico, «non diversamente da quanto fanno
  altri concessionari comunali e pubblici che somministrano beni di non inferiore utilità come ad es. l'
  acqua potabile o l' energia elettrica: addebitando l' Iva sulle loro prestazioni e cessioni».

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  Disciplina dei contratti al restyling con il decreto Mise 23 marzo 2018 in G.U. del 23/6

  Sviluppo al Sud con Invitalia
  Possibili partecipazioni temporanee e di minoranza

  Nel Mezzogiorno i contratti di sviluppo
  riscoprono l' asse pubblico­privato.
  L' obiettivo dell' intervento statale è quello di
  contribuire a sostenere processi di rilancio
  produttivo di stabilimenti industriali di rilevante
  dimensione, in linea con le normali condizioni
  di mercato e nel rispetto delle regole previste
  dalle specifiche direttive Ue.
  La notizia si ricava dal testo del decreto 23
  marzo 2018 del Ministero dello sviluppo
  economico «Ulteriori modifiche al decreto 9
  dicembre 2014 in materia di contratti di
  sviluppo», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
  n. 144 del 23 giugno 2018.
  Il provvedimento prevede che una
  partecipazione temporanea e di minoranza al
  capitale sociale delle imprese del Sud aderenti
  agli accordi potrà essere sottoscritta da
  Invitalia spa, l' Agenzia nazionale per l'
  attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'
  impresa di proprietà del Ministero dell'
  economia e delle finanze, la cui mission è dare
  impulso alla crescita economica del paese,
  puntare sui settori strategici per lo sviluppo e l'
  occupazione, rilanciare le aree di crisi e,
  soprattutto, operare nel Mezzogiorno.
  In aggiunta all' acquisizione della
  partecipazione, che dovrà essere riferita a
  imprese, anche di nuova costituzione, ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
  Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, Invitalia potrà anche realizzare investimenti in quasi equity, compresi
  i prestiti obbligazionari, e rilasciare garanzie. Per qualificare l' intervento come «non aiuto» ai sensi dell'
  art. 107, par. 1, del Trattato Ue, l' iniziativa dovrà essere condotta in linea con le normali condizioni di
  mercato e nel rispetto delle condizioni previste dal «test dell' operatore in un' economia di mercato
  (Comunicazione della Commissione (2014/C 19/04).
  Il ruolo di Invitalia.
  L' Agenzia traduce in concreto la politica economica del governo attraverso la gestione di tutti gli
  incentivi nazionali che favoriscono la nascita di nuove imprese e le startup innovative, il finanziamento di
  progetti grandi e piccoli, rivolgendosi agli imprenditori con concreti piani di sviluppo, soprattutto nei
  settori innovativi e ad alto valore aggiunto.
  L' art. 1 del decreto Mise del 23 marzo 2018, apportando modifiche al decreto 9 dicembre 2014 che
  disciplina di contratti di sviluppo, ha inserito, dopo l' art. 8, l' art. 8­bis (Interventi nel capitale di rischio).
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                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  La tendenza emersa nell' assemblea annuale di Assifact. Il settore chiude il 2017 a +9,5%

  Factoring proiettato sul fintech
  Tecnologie percepite come opportunità e non minaccia

  Anche l' industria del factoring, reduce da una
  crescita globale nel 2017 (nel mondo, +9%; in
  Europa +7% e in particolare in Italia, +9,5%), si
  è lasciata contagiare dalla «febbre» del
  fintech. Le soluzioni tecnologiche, che già
  vengono proposte alle imprese per esempio
  nella gestione delle fatture e dei relativi
  anticipi, non sono, infatti, percepite come una
  minaccia, anzi come un' opportunità. Di
  innovare, di diventare più efficienti o anche
  solo come l' occasione di adottare un nuovo
  modello. E c' è di più: stando a una indagine di
  Banca d' Italia (che ha in programma
  approfondimenti sul fenomeno, al pari degli
  organismi di regolamentazione e di vigilanza
  nazionali e internazionali, come il Financial
  stability board, il Comitato di Basilea per la
  vigilanza bancaria e la Commissione Europea)
  il 37% degli intermediari ha avviato, o sta per
  avviare, progetti di investimento nel breve
  termine. Di queste 283 iniziative totali, 82
  progetti di investimento rilevati sono già in
  produzione (28%), 122 sono approvati o in
  fase di sviluppo (43%) e 79 sono in fase di
  ricerca e sviluppo (29%).
  La tendenza è emersa nel corso della tavola
  rotonda «Factoring e Fintech», svoltasi nei
  giorni scorsi durante l' assemblea annuale in
  occasione della giornata­evento per il 30° compleanno di Assifact. Per spiegare meglio il fenomeno, le
  parole di Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact e professore di economia degli
  intermediari finanziari all' Università di Roma Tor Vergata, a ItaliaOggi Sette: «Per quanto riguarda il
  factoring, le soluzioni fintech che si stanno affacciando sul mercato si basano sostanzialmente tutte su
  una piattaforma digitale a supporto della cessione del credito, tramite la quale i soggetti coinvolti nell'
  operazione possono scambiarsi informazioni sulle fatture oggetto del rapporto di factoring. Per
  esempio, tramite la piattaforma, il fornitore può informare il factor dell' emissione di una fattura e
  richiederne in tempi rapidissimi l' anticipazione. Oppure, il debitore può riconoscere le fatture caricate
  sulla piattaforma agevolando il lavoro del factor. Le tecnologie applicabili a supporto dell' utilizzo di tali
  piattaforme sono molteplici», aggiunge Carretta, «in prospettiva, nel settore si ragiona circa le possibili
  applicazioni della tecnologia blockchain in questo circuito, così come già oggi ci sono esperienze di
  sistemi di valutazione del rischio di credito e dell' affidabilità della controparte basate su algoritmi
  complessi e sull' analisi dei cosiddetti big data».
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