USTICA LINES Lunedì, 08 agosto 2016 - Liberty Lines
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USTICA LINES Lunedì, 08 agosto 2016 Ustica Lines 07/08/2016 La Sberla Giuseppe Cederna, Umberto Contarello, Emilia Guarino, Franco La Cecla,... 1 Autorità portuali 08/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 14 I porti e "l' abbraccio mortale" 3 08/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 10 PALERMO AGRIGENTO LAVORI IN CORSO 5 Cantieristica navale 08/08/2016 Il Foglio Pagina 3 L' incrocio che cambiò il mondo 7 Trasporti marittimi 08/08/2016 Corriere della Sera Pagina 1 Erdogan mostra i muscoli Un milione in piazza per lui 11 08/08/2016 Corriere della Sera Pagina 9 Istanbul, l' adunata di Erdogan «il vincitore» 13 08/08/2016 Il Giornale Pagina 10 FRANCESCO DE PALO Istanbul spaventa il mondo Tutti in piazza per Erdogan 15 08/08/2016 Il Mattino (ed. Circondario Nord) Pagina 9 ANTONIO GALDO Lo scontro Calabresi e siciliani invece di cooperare si fanno reciproci... 17 08/08/2016 Il Resto del Carlino Pagina 21 Un milione con Erdogan «Sì alla pena di morte» 20 08/08/2016 La Repubblica (ed. Genova) Pagina 1 MASSIMO MINELLA Il porto ora riparte l' ammiraglio accelera 21 08/08/2016 La Repubblica (ed. Genova) Pagina 4 MASSIMO MINELLA Il porto torna a volare Spinelli da record "E ora la supernavi" 22 Porti 07/08/2016 Catania Today Capo Mulini, affonda barca a motore: salvate quattro persone dalla Guardia... 24 08/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 17 GIUSEPPE PUGLISI Si capovolge una barca a vela Turisti salvati da due volontari 26 08/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 7 Barca affonda, soccorse 4 persone 28 08/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 12 «La Iam non ha responsabilità» 29 08/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 12 Barca cola a picco al largo di Chianalea 30 08/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 12 San Ferdinando, una mareggiata svuota il "canalone dei veleni" 31 08/08/2016 Giornale di Sicilia Pagina 13 Canyon sottomarini, via a uno studio europeo 33 08/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Agrigento) Pagina 15 Tre giovani rischiano di annegare Salvati dai bagnanti a Capaci 35 08/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Pagina 12 La barca s' incaglia a Vendicari Salvati 57 migranti 36 08/08/2016 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 19 Affonda imbarcazione: soccorsi da Guardia Costiera 4 diportisti 37 08/08/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 19 In barca a vela 57 migranti recuperati a Vendicari 38 07/08/2016 La Sicilia Web Capaci 39 07/08/2016 MeridioNews Capo Mulini, affonda un' imbarcazione a motoreQuattro persone vengono... 40 07/08/2016 Palermo Mania Tre ragazzi rischiano di annegare a Capaci, uno rianimato a riva 41 07/08/2016 Palermo Today Cento studenti stranieri liberano le tartarughe nella caletta di Sant'... 42 07/08/2016 Palermo Today Cento studenti stranieri liberano le tartarughe nella caletta di Sant'... 44
7 agosto 2016 La Sberla Ustica Lines Orecchiocchio Genovese Giuseppe Cederna, Umberto Contarello, Emilia Guarino, Franco La Cecla, Giosuè Calaciura tra i protagonisti del Levanzo Community Fest Con la performance Orecchiocchio Genovese della danzatrice Emilia Guarino comincia lunedì 8 agosto, alle 11.00 alla Grotta del Genovese , la nuova settimana del Levanzo Community Fest . Accompagnata dalle percussioni di Walter Bulgarella , Guarino si ispirerà ai graffiti preistorici della grotta per intrattenere il pubblico prima della visita di Natale Castiglione alla grotta di Levanzo, uno dei più importanti siti archeologici di tutto il mondo, che racchiude al suo interno uno straordinario complesso di incisioni e pitture rupestri risalenti al Paleolitico superiore. Al termine della performance degustazione di vini offerti da Sallier de la Tour . L' attività del festival proseguirà alle 17.30 alla Biblioteca del Centro Sociale , dove si darà il via all' iniziativa Levanzo Amico Libro , durante la quale residenti, turisti e pubblico del festival potranno donare un libro alla Biblioteca. A seguire, alle 18.30 al Bar Arcobaleno , durante un aperitivoincontro, saranno presentati i libri Pantelleria e L' invenzione della Sicilia con gli scrittori Giosuè Calaciura e Matteo di Gesù . Alle 21,00, nello spazio Arena del Molo Aliscafi, Giovanni Ania e Giosuè Calaciura presenteranno il documentario In altro mare di Franco La Cecla , che sarà presente all' incontro. In altro mare è il racconto di un' epopea dei nostri giorni: quella dell' emigrazione italiana, che continua nonostante il razzismo prevalente in Italia nei confronti dell' emigrazione in generale. È il racconto della pesca in alto mare, un' attività eroica e pericolosa che vede una comunità di 23mila pescatori siciliani di Terrasini vivere da cinque generazioni sul bordo dell' Atlantico e pescare nei freddissimi e nebbiosi banchi di Saint Georges. Una storia di forti identità, di pescherecci, di capitani coraggiosi. A seguire, alle 23.00, ancora un documentario di grande rilevanza storica e civile: La Rivoluzione in onda di Alberto Castiglione , che ripercorre le tappe salienti della vita di Mauro Rostagno, leader del movimento del '68 e di Lotta Continua. Raccontandone l' attività di giornalista per la piccola televisione privata trapanese Rtc, il film offre testimonianze pregnanti dell' impegno che applicava Rostagno nel lavoro per "non far cadere la coltre del silenzio sul nulla". Presenteranno il documentario Laura Cappugi , Luca Casarini , Fabio Lanfranca e Carlo Simonetti . Martedì 9 agosto, mente prosegue Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1
8 agosto 2016 Pagina 14 Gazzetta del Sud Autorità portuali L' ing. Mollica replica alle osservazioni dei professori Fera e Limosani I porti e "l' abbraccio mortale" «Non è saggio legarsi a un porto come Gioia Tauro il cui disastro è annunciato» «Leggere le considerazioni di Limosani e Fera è preoccupante. Messina deve uscire una volta per tutte dalla dimensione teorica delle "straordinarie potenzialità, che non si concretizzano mai, , per confrontarsi con la durissima realtà che gli operatori del settore vivono quotidianamente». Ancora una volta è l' ing. Giovanni Mollica a vivacizzare il dibattito sulle questioni infrastrutturali del nostro territorio e sulle vicende relative alla riforma della portualità italiana. «Come si può parlare di "complementarietà afferma Mollica tra i due poli della cantieristica" quando la cantieristica, intesa come costruzione di navi, è morta e sepolta, distrutta dagli economicissimi cantieri cinesi e coreani. Persino Fincantieri (da sempre finanziata dallo Stato, con dotazioni all' avanguardia e competenze di altissimo livello) è costretta a ricorrere massicciamente alla cassa integrazione (700 lavoratori a Palermo). Per difendersi, i cantieri turchi vendono "a kg" (non è uno scherzo): al termine della costruzione la nave viene pesata e il prezzo finale si ottiene moltiplicando i kg per 2,80$. Con la materia prima che costa già oltre 1,00$ al kg. Impossibile competere con questi numeri. Immaginiamo che speranze hanno i piccoli e mai rinnovati cantieri messinesi. Le uniche attività cantieristiche con qualche speranza di soprav vivenza sono quelle "minori": carenaggio, manutenzioni, piccole riparazioni. Gioia Tauro, nel disperato tentativo di salvarle l' occupazione, punta a realizzare un bacino per navi di oltre 200 m. che solcano a centinaia il Mediterraneo e hanno bisogno di manutenzioni in cantieri il più vicino possibile alle rotte previste. L' equivalente di aprire un' officina per il cambio olio e gomme lungo un' autostrada molto trafficata. I piccoli cantieri messinesi non sono in grado di ospitare navi di oltre 200220 m, non effettuano manutenzioni delle attrezzature da decenni ed è illusorio sperare che siano in grado di attrarre i finanziamenti di decine e decine di milioni indispensabili a diventare competi tivi. In conclusione, la nascita di un bacino di carenaggio di grandi dimensioni a Gioia Tauro è perfettamente compatibile con i cantieri messinesi attualmente pressoché inutilizzati in quanto si rivolge a utenti diversi. La creazione di una "centrale di comando" unica, a Gioia Tauro, altro non farebbe che penalizzare l' attività più debole e tecnicamente arretrata, quella di Messina. La teoria è una bella cosa, la pratica un' altra. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3
8 agosto 2016 Pagina 10 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Autorità portuali #gdsnoiconvoi IN SICILIA PALERMO AGRIGENTO LAVORI IN CORSO Pubblichiamo in questa rubrica le risposte ai problemi che i lettori pongono attraverso gli sms inviati alla trasmissione radiotelevisiva «Ditelo a Rgs». OOO SANITÀ Sbloccati i fondi per la fecondazione assistita: 3,8 milioni di euro dalla Regione alle Asp siciliane. Contributi per famiglie in difficoltà economica. I due centri più importanti sorgeranno a Palermo e Catania. OOO STRADE E TRASPORTI Ventiquattro manutenzioni straordinarie e 8 nuove costruzioni, per un importo totale di quasi 1,9 miliardi di euro. Sono gli interventi attualmen te in corso dell' Anas in Sicilia. Sulla Palermo Agrigento, la strada del cedimento a Capodanno sul viadotto Scorciavacche, l' Anas fa sapere che sarà attivata la sincronizzazione su due semafori vicino a Mezzojuso. A metà marzo controlli sul lavoro nero della Dia sul cantiere per il rifacimento del viadotto di contrada Targia, a Siracusa. La ditta: tutto in regola, siamo sereni. L' assessore Foti ribadisce: finiremo entro agosto. La Sicilia è la regione dove nel 2015 si sono verificati più furti di rame lungo i binari. Intanto, sono partiti i nuovi cantieri per potenziare le linee Palermo Catania e Palermo Messina. OOO AMBIENTE Approvato dalla Regione un piano da 377 milioni per lavori contro il rischio idrogeologico: costa tirrenica, ionica e licatese e sistemazione dei torrenti nel Messinese. Si attende l' ok dal governo nazionale. Slitta la demolizione dell' inceneritore dismesso di San Raineri, a Messina. L' autorità portuale: manca solo la firma sull' atto di concessione delle aree alla Regione. OOO LE CITTÀ Lavori fermi, a Gibellina il museo di arte contemporanea resta chiuso. Il sindaco Sutera: tra i problemi il blocco del finanziamento. Il «fossato punico» di Partanna è ter La vallata Santa Domenica destinata a diventare il parco urbano di Ragusa. A giugno partiti i lavori. Il Comune ha elaborato un progetto per depurare l' acqua, ma anche dei lavori specifici per rendere l' area facilmente accessibile al pubblico. Il vicesindaco Iannucci: «Fine dei lavori a novembre». ra di nessuno. Per più di dieci anni la Regione non ha mai provveduto alla manutenzione di un' area di 3.300 metri quadrati. La gestione per il Comune è troppo impegnativa. Aggiudicati i lavori per la riqualificazione delle palazzine nel quartiere popolare di San Giuliano, ad Erice. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5
8 agosto 2016 Pagina 3 Il Foglio Cantieristica navale Cinquant' anni fa, tra due strade di San Francisco e acido lisergico, nacque un nuovo Occidente L' incrocio che cambiò il mondo il venerdì di Repubblica, venerdì 5 agosto Chiunque fosse passato, nel freddo, nebbioso e ventoso luglio scorso all' angolo tra Haight and Ashbury Street, avrebbe potuto osservare uno strano gruppetto di persone alcune giovani, altre attempate intente a osservare dei quasi invisibili segni su un muro. Il signor Paul Brennan, settantenne ex «figlio dei fiori», stava spiegando che lì, proprio lì, sorgeva la buca delle lettere dei Grateful Dead, il famoso gruppo rock psichedelico che abitò per l' appunto al numero civico 710 di Ashbury. Stiamo parlando della Summer of Love del 1967, che vide arrivare a San Francisco circa 70 mila giovani da tutti gli Stati Uniti per «una rivoluzione» che effettivamente cambiò il mondo o (se siete dell' altra scuola di pensiero) irrimediabilmente distrusse i Valori dell' Occidente, dell' Autorità Costituita, della Religione. Peraltro e Paul indica una finestra Janis Joplin abitava proprio lassù, Jimi Hendrix comprò la sua chitarra in quel negozio lì, Jerry Garcia aveva casa in Clayton Street. E lì c' era la mensa gratuita che i Grateful Dead avevano organizzato per i ragazzi affamati. E in quell' appartamento lì, la polizia arrestò un' ottantina di ragazzi, compreso il famoso ballerino russo Rudolph Nureyev, in un Lsd party. E affittare una stanza non costava niente. Non come oggi, eh. Solo questi maledetti techies si possono permettere di abitare qui. Dunque, siamo all' incrocio che cambiò il mondo. Ma perché successe proprio lì? Perché a quel tempo, spiega Paul, gli affitti erano bassissimi. HaightAshbury è il nome di un quartiere, una ventina di isolati in tutto, di case vittoriane a due piani, in legno, abitato da classe lavoratrice in maggioranza nera. Dice Paul: «Ricordate quanto durò la seconda guerra mondiale? Mille giorni, più o meno. Beh, dai cantieri navali della baia di San Francisco uscirono mille navi. Una al giorno. Acciaio, classe operaia, donne in tuta, negri emigrati dal sud dove era uso linciarli. Gli operai neri si sistemarono qui dopo la guerra e portarono vita, musica, poesia. C' erano decine di club di jazz allora. Era un bell' ambiente, per questo gli hippies lo scelsero». La ragione per cui siamo qui a prendere freddo a HaightAshbury è che tra poco a Londra, il Victoria and Albert Museum dedicherà una grande mostra evento alla rivoluzione degli anni Sessanta. Si chiama, da un verso di una canzone dei Beatles, You Say You Want a Revolution? Records and Rebels 19661970 e sarà un viaggio, per molti versi mai tentato prima, nei «favolosi anni Sessanta» che cambiarono il mondo. Come cominciò, che cosa ha lasciato? Il V&A Museum, paludata istituzione dell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7
8 agosto 2016 Pagina 3 Il Foglio
8 agosto 2016 Pagina 3 Il Foglio
8 agosto 2016 Pagina 1 Corriere della Sera Trasporti marittimi Turchia Il Sultano sfida l' Europa: «Sì alla pena di morte» Erdogan mostra i muscoli Un milione in piazza per lui Davanti a un milione di persone, il presidente Erdogan celebra la vittoria sul golpe. «Abbiamo sorpreso il mondo. Ora dobbiamo trarre il meglio da questa nostra ritrovata unità». Trionfante, davanti a una folla rossa di bandiere e bandane, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha celebrato ieri nella «sua» Istanbul la vittoria della democrazia di regime sul fallito golpe del 15 luglio scorso. E ha colto l' occasione per lanciare l' ennesima sfida a un' Unione Europea sempre più lontana, che da giorni invoca il rispetto dello stato di diritto. «Se il popolo vuole la pena di morte, i partiti seguiranno la sua volontà assicura Erdogan . Io l' approverei se il Parlamento votasse per introdurla». Parla a braccio, con la camicia sbottonata e un' inconsueta calma, rispetto ai comizi delle ultime tre settimane. Al suo fianco, la first lady Emine in bianco assoluto: pantaloni, tunica e l' immancabile velo. Quasi tutte le donne hanno il capo coperto, nella piazza davanti al Mar di Marmara, dove i manifestanti tracimano ben oltre le reti di sicurezza, riempiendo le strade adiacenti e buona parte del quartiere portuale di Yenikapi. Più che una manifestazione, il «Raduno per la democrazia e i martiri» sembra un abile mix fra un concerto rock e un' adunata movimentista. C' è il palco a T e le luci laser, e poi milioni di bandiere e cappellini, gentilmente offerti dagli organizzatori ai partecipanti. Erano oltre un milione, secondo le agenzie internazionali. Molti di più per la turca Anadolu . Gran parte venivano da fuori, scortati fino all' antica Costantinopoli grazie a un imponente dispiegamento di traghetti e bus gratuiti. Erdogan li arringa con la maestria di un oratore navigato: «Voi popolo della Turchia che vi siete adunati oggi provenienti da 81 province, voi oggi siete guardati da tutto il mondo e ancora una volta io voglio ribadire che il 15 luglio questo popolo ha difeso la propria nazione e ha salvaguardato la propria indipendenza» dice. Alle spalle, la sua gigantografia e quella del padre fondatore della Turchia laica, Mustafa Kemal Atatürk. Poi parte l' attacco al movimento di Gülen, presunto mandante del golpe, «un' organizzazione terroristica». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11
8 agosto 2016 Pagina 1 Corriere della Sera
8 agosto 2016 Pagina 9 Corriere della Sera Trasporti marittimi Istanbul, l' adunata di Erdogan «il vincitore» Oltre un milione in piazza «per i martiri del golpe». Il leader sfida la Ue: «Appoggerò la pena di morte» «Abbiamo sorpreso il mondo. Ora dobbiamo trarre il meglio da questa nostra ritrovata unità». Trionfante, davanti a una folla rossa di bandiere e bandane, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha celebrato ieri nella «sua» Istanbul la vittoria della democrazia di regime sul fallito golpe del 15 luglio scorso. E ha colto l' occasione per lanciare l' ennesima sfida a un' Unione Europea sempre più lontana, che da giorni invoca il rispetto dello stato di diritto. «Se il popolo vuole la pena di morte, i partiti seguiranno la sua volontà assicura Erdogan . Io l' approverei se il Parlamento votasse per introdurla». Parla a braccio, con la camicia sbottonata e un' inconsueta calma, rispetto ai comizi delle ultime tre settimane. Al suo fianco, la first lady Emine in bianco assoluto: pantaloni, tunica e l' immancabile velo. Quasi tutte le donne hanno il capo coperto, nella piazza davanti al Mar di Marmara, dove i manifestanti tracimano ben oltre le reti di sicurezza, riempiendo le strade adiacenti e buona parte del quartiere portuale di Yenikapi. Più che una manifestazione, il «Raduno per la democrazia e i martiri» sembra un abile mix fra un concerto rock e un' adunata movimentista. C' è il palco a T e le luci laser, e poi milioni di bandiere e cappellini, gentilmente offerti dagli organizzatori ai partecipanti. Erano oltre un milione, secondo le agenzie internazionali. Molti di più per la turca Anadolu . Gran parte venivano da fuori, scortati fino all' antica Costantinopoli grazie a un imponente dispiegamento di traghetti e bus gratuiti. Erdogan li arringa con la maestria di un oratore navigato: «Voi popolo della Turchia che vi siete adunati oggi provenienti da 81 province, voi oggi siete guardati da tutto il mondo e ancora una volta io voglio ribadire che il 15 luglio questo popolo ha difeso la propria nazione e ha salvaguardato la propria indipendenza» dice. Alle spalle, la sua gigantografia e quella del padre fondatore della Turchia laica, Mustafa Kemal Atatürk. Poi parte l' attacco al movimento di Gülen, presunto mandante del golpe, «un' organizzazione terroristica». È l' apice di una mobilitazione popolare che ha riempito, fin dall' indomani del golpe, le piazze e le strade di Istanbul e di molte altre città turche. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13
8 agosto 2016 Pagina 9 Corriere della Sera
8 agosto 2016 Pagina 10 Il Giornale Trasporti marittimi LA TURCHIA DEL DOPOGOLPE Istanbul spaventa il mondo Tutti in piazza per Erdogan Solo bandiere nazionali nella manifestazione che è stata una prova di forza e di consenso Francesco De Palo Niente simboli di partito, solo bandierine con la mezzaluna e numerosi ritratti del sultano. L' hanno intitolato «Comizio della democrazia e dei martiri», promosso dalle autorità turche nel quartiere Yenikapi di Istanbul per ricordare le vittime del tentato golpe avvenuto nella notte del 15 luglio scorso. Nei fatti è la mossa populista del presidente Erdogan per legittimare ulteriormente il proprio potere con un milione di persone in piazza, tre per gli organizzatori (anche se le stime dei presenti sono state inibite ai media turchi) e piazzare così un' altra stoccata all' ultranemico Gulen e a «chi lo protegge». Il sultano turco, dopo le accuse agli Usa e all' Italia (per le indagini della procura di Bologna sugli affari di suo figlio Bilal) è arrivato in elicottero al raduno, stringendo la mano di sua moglie Emine, dove erano presenti anche i familiari dei 239 «martiri» del tentativo di golpe, oltre ai leader di due dei maggiori partiti d' opposizione e le autorità religiose, non i rappresentanti del partito filocurdo. I numeri sono lo specchio fedele dell' impronta data alla manifestazione dal governo: 2,5 milioni di bandierine turche, 1,5 milioni di cappellini e 5 milioni di bottigliette di acqua nella sola Istanbul, con altre agevolazioni per chi usa i mezzi pubblici (già gratis dallo scorso 16 luglio) grazie agli oltre 250 traghetti e 70 autobus, mentre per chi si è sobbarcato i 450 chilometri di trasferta da Ankara ecco mille autobus messi a disposizione, assieme a 13mila volontari, 15mila poliziotti, 165 metal detector. Una parata degna dei passati regimi sudamericani. Di pedine e di imperialismo ha parlato il leader del Movimento nazionalista (Mhp), Devlet Bahceli, che ha accusato apertamente il predicatore Gulen, «un terrorista dalla Pennsylvania, travestito da studioso islamico che mira a sconvolgere l' unità della Turchia». Per poi attaccare a testa bassa: «Facciamo vedere la forza della Turchia agli Stati Uniti che stanno trovando ogni sorta di scuse per non estradare il terrorista Gulen». Da parte sua il neoprimo ministro Binali Yildirim ha studiato dai grandi comunicatori occidentali: per l' efficacia del raduno ecco vietate bandierine dei partiti, ammesse solo quelle turche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15
8 agosto 2016 Pagina 10 Il Giornale
8 agosto 2016 Pagina 9 Il Mattino (ed. Circondario Nord) Trasporti marittimi Pochi voli e hotel piccoli il miniturismo del Sud Lo scontro Calabresi e siciliani invece di cooperare si fanno reciproci dispetti La carenza di servizi e infrastrutture nel tesoro non sfruttato Antonio Galdo All' ingresso del Museo Archeologico di Reggio Calabria la prima domenica del mese si fa festa. Nel doppio senso, perché da un lato è un giorno, appunto, festivo, e dall' altro lato tutti i visitatori, stranieri e residenti, entrano gratis. Nel Sud quando dici che non si paga un biglietto, la fila all' ingresso è garantita, se poi, come in questo caso, si possono contemplare gratis i Bronzi di Riace e i reperti archeologici di uno dei più importanti musei europei sulla Magna Grecia, allora l' annuncio del boom dei visitatori diventa scontato. Infatti sono stati più di 6mila. Tutti meritati, comunque, per uno spazio appena rinnovato e riaperto in pompa magna, alla presenza di Matteo Renzi, nella scorsa primavera, dove finalmente si annusa una certa voglia di lavorare per una istituzione culturale dove le regola era «zero visite, zero fatica». Ma quanti di questi 6mila ingressi si traducono in un vero flusso turistico a vantaggio del territorio della Calabria e poi, semmai, della Sicilia? Pochi, pochissimi, e qui torniamo al consolidato andazzo del numero zero. Gli stranieri entusiasti, commossi per l' emozione, nel vedere i Bronzi di Riace ci sono, ma piuttosto che dormire a Reggio, e magari proseguire per le Eolie, preferiscono arrivare in autobus perfino dalla Puglia e dalla Basilicata. Reggio Calabria, infatti, spaventa per quella tipica combinazione del turismo meridionale sprecato con tecnica autodistruttiva: alberghi poco attraenti (e a prezzi alti), tranne rare eccezioni note solo ai viaggiatori più informati, e territorio molto respingente, specie per una variabile non secondaria nota come criminalità organizzata. Restando al nostro confronto con i vincenti concorrenti spagnoli, i numeri parlano chiaro. Una coppia di turisti stranieri per una settimana con pensione completa, tra metà luglio e fine agosto, in un albergo a quattro stelle di Reggio Calabria paga, in media, 1.850 euro. Una coppia di napoletani, per andare in vacanza una settimana a Palma de Maiorca o Minorca, ovvero nelle isole Baleari, nello stesso periodo, spende 1.700 euro per un pacchetto tutto compreso che comprende volo diretto da Napoli, albergo con pensione completa, transfert dall' aeroporto e perfino una polizza viaggio. La differenza tra le due Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17
8 agosto 2016 Pagina 9 Il Mattino (ed. 18
8 agosto 2016 Pagina 9 Il Mattino (ed.
8 agosto 2016 Pagina 21 Il Resto del Carlino Trasporti marittimi Un milione con Erdogan «Sì alla pena di morte» Folla oceanica alla prova di forza del regime turco ISTANBUL UN' ULTIMA manifestazione gigante prodemocrazia marca in Turchia l' apoteosi di tre settimane di mobilitazione popolare, in risposta all' appello di Erdogan dopo il tentato golpe: in presenza di quasi tutti i dirigenti politici, il distretto di Yenikapi è stato invaso da una marea umana, oltre un milione di manifestanti, che agitava bandiere rosse turche. Una fonte ha indicato all' Afp che tutto è stato organizzato per accogliere fino a tre milioni di manifestanti. Secondo la stampa, sono state preparate 2,5 milioni di bandiere e 3 milioni di bottiglie d' acqua. Tutti i trasporti metro, bus e traghetti sono stati resi gratuiti per incoraggiare l' affluenza. LA manifestazione organizzata dall' Akp, il partito al potere, è iniziata alla presenza del presidente Recep Tayyip Erdogan, arrivato con l' aria distesa e tenendo per la mano la moglie Emine, mentre suonava l' inno nazionale e venivano recitati versi del Corano. «Se il popolo vuole la pena di morte ha detto Erdogan i partiti seguiranno la sua volontà. La maggior parte dei paesi applica la pena di morte». Altre manifestazioni simili si sono svolte in numerose altre località della Turchia e secondo l' agenzia di stampa Anadolu il numero dei manifestanti raggiungerebbe i tre milioni. «VOI popolo della Turchia che vi siete adunati provenienti da 81 province, siete guardati da tutto il mondo ha detto Erdogan Venendo qui avete creato un quadro meraviglioso di grande gloria e di grande unità che è la fonte della nostra forza che dà fastidio ai nostri nemici». «I traditori autori del golpe fallito saranno punito nel modo più duro possibile», ha aggiunto minaccioso il capo delle forze armate turche Hulusi Akar. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20
8 agosto 2016 Pagina 1 La Repubblica (ed. Genova) Trasporti marittimi L' ECONOMIA Il porto ora riparte l' ammiraglio accelera A settembre il comitato intanto Spinelli fa il record di traffici MASSIMO MINELLA SARÀ anche a termine, il mandato dell' ammiraglio Giovanni Pettorino (ma quale non lo è?). Sta di fatto che il commissario chiamato al timone del porto di Genova sta portando a termine una serie di sfide che attendono soluzioni da anni. Fortuna? Non proprio. L' ammiraglio che spera di poter tornare in autunno a occuparsi a tempo pieno della prima direzione marittima d' Italia (28 uffici sparsi in Liguria, 800 uomini e donne impegnate sul territorio) anche quest' estate non andrà in ferie. Aveva promesso che a fine luglio avrebbe portato in comitato la delibera sulla proroga delle concessioni ai terminalisti. Ha chiesto una settimana di slittamento a inizio agosto, ma complici le ferie ha dovuto rinviare all' inizio di settembre. La sostanza non cambia, l' istruttoria è conclusa, con parere favorevole alla proroga, e dopo l' approvazione del comitato andrà al ministero per il sigillo finale. I terminalisti potranno riprendere con gli investimenti pianificati, nel momento in cui avranno la certezza di continuare a operare su quelle aree. Nei giorni scorsi, intanto, il commissario ha trasmesso alla Conferenza dei Servizi quattro pratiche chiave per il destino del porto, dalla nuova Torre Piloti al punto d' ispezione frontaliera, passando per il potenziamento di Ponte Andrea Doria, funzionale all' arrivo di navi da crociera sempre più grandi, e di Ponte Etiopia, con la banchina tagliata di un lato per consentire l' attracco di mercantili lunghi quasi trecento metri al terminal Spinelli. Meno male che è commissario... ALTRI SERVIZI A PAGINA IV. MASSIMO MINELLA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21
8 agosto 2016 Pagina 4 La Repubblica (ed. Genova) Trasporti marittimi Il porto torna a volare Spinelli da record "E ora la supernavi" L' imprenditore: "41mila container negli ultimi 10 giorni con il taglio del molo arriveranno unità da 300 metri" MASSIMO MINELLA SOGNA la Sardegna, che raggiungerà fra poche ore. Ma già prepara la sua campagna d' autunno per assicurare al suo terminal navi sempre più grandi. Aldo Spinelli ha appena messo a segno il record storico con il suo "Rebora". «Negli ultimi dieci giorni, abbiamo movimentato 41mila teus (il teu è l' unità di misura del container e corrisponde a un pezzo da venti piedi n.d.r. ), un lavoro praticamente senza soluzione di continuità spiega l' imprenditore al timone insieme al figlio Roberto di uno dei principali gruppi logistici italiani Un risultato che abbiamo potuto raggiungere grazie al numero massiccio di portuali che abbiamo chiamato in questo periodo». Un gioco di squadra, insomma, fra dipendenti del terminal e soci della Culmv, pronti a rispondere alla chiamata del terminalista in ogni momento, mettendo in campo quella flessibilità e quella professionalità che consentono al porto di crescere, senza appesantirsi troppo di costi fissi. Spinelli, però, già inquadra il prossimo traguardo, l' arrivo al terminal di navi sempre più grandi. Finora, infatti, l' imprenditore ha dovuto mettere un limite all' accesso delle portacontainer. Lo specchio acqueo del "pettine" di Sampierdarena è ormai troppo ridotto rispetto alle dimensioni delle nuove navi mercantili. Un problema già noto da tempo che il piano regolatore intende risolvere con la costruzione di una nuova diga foranea, a cinquecento metri da quella attuale, per consentire alle navi di potersi muovere in assoluta sicurezza fra i terminal del porto vecchio. Ma in attesa delle grandi opere, che attendono sempre di conoscere la luce dopo gli annunci di Palazzo San Giorgio, si può intervenire nell' immediato con interventi meno eclatanti, ma ugualmente efficaci. Per il terminal di Spinelli la soluzione a breve è così rappresentata dal taglio dello spigolo, sul lato di ponente, della banchina di Ponte Etiopia. Questo consentirà l' attracco di navi fino a 290 metri di lunghezza. Il progetto è già stato presentato ed è finanziato da Spinelli all' interno del suo piano di investimenti. L' opera, quindi, è immediatamente "cantierabile", ma deve ancora avere un' ultima autorizzazione, quella della Conferenza dei Servizi, in sede referente, presso il Provveditorato delle Opere Pubbliche. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22
8 agosto 2016 Pagina 4 La Repubblica (ed.
7 agosto 2016 Catania Today Porti Capo Mulini, affonda barca a motore: salvate quattro persone dalla Guardia Costiera Cronaca Capo Mulini, affonda barca a motore: salvate quattro persone dalla Guardia Costiera La sala macchina, già completamente allagata, non lasciava spazio a dubbi: da lì a poco l' imbarcazione sarebbe andata a fondo Redazione I più letti di oggi 1 Anziani denutriti, stremati dal caldo e sofferenti: chiuse otto strutture abusive Ieri l' equipaggio di un' imbarcazione da diporto a motore di dieci metri, composto da due uomini e due donne di cui una di nazionalità romena, in navigazione da Taormina a Catania, mentre si trovava al largo di Capo Mulini a circa 1 miglio dalla costa, ha richiesto l' intervento, via numero blu 1530, della Capitaneria di porto d i Catania, segnalando un' emergenza a bordo: il blocco del motore e l' impossibilità di procedere nella navigazione. Con le condizioni del mare in forte peggioramento, la situazione, che non era certamente ideale, è ulteriormente precipitata quando gli occupanti dell' unità da diporto si sono accorti che la barca, dopo circa 10 minuti dallo stop al motore, ha cominciato ad imbarcare acqua. La sala macchina, già completamente allagata, non lasciava spazio a dubbi: da lì a poco l' imbarcazione sarebbe andata a fondo. A questo punto le chiamate alla Sala Operativa della Capitaneriadi porto di Catania si sono fatte concitate con grida di panico e di disperazione. Il trascorrere del tempo in attesa del soccorso, sembrava giustamente infinito per i malcapitati che si vedevano in pericolo di vita. La motovedetta, già partita dal porto d i Catania subito dopo la prima chiamata, era già diretta verso i naufraghi alla massima velocità e li ha prontamente raggiunti alle ore 19.40. In effetti l' abbondante infiltrazione di acqua nello scafo, dovuta a cause ancora da accertare, ha fatto affondare in pochi minuti la barca, dando agli occupanti solo il tempo di mettere in acqua un gommoncino da due posti, sul quale solo salite le due donne in attesa dei soccorsi. I militari della guardia costiera sono riusciti a individuare il punto dell' affondamento, senza nessun ritardo, nonostante la mancanza di coordinate geografiche e le poche indicazioni fornite dal conduttore dell' imbarcazione sul punto dell' affondamento. Per garantire il migliore esito possibile delle operazioni di ricerca e soccorso, la sala operativa della Guardia Costiera aveva, comunque, ordinato il fermo di una nave mercantile, la Minerva Uno, che era in transito nella zona di mare interessata, e ne ha mantenuto la disponibilità fino al ritrovamento delle persone disperse in acqua. I quattro naufraghi sono stati immediatamente trasbordati sulla motovedetta. Per l' imbarcazione irrimediabilmente perduta e per i momenti di paura appena trascorsi, erano tutti molto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24
7 agosto 2016 Catania Today
8 agosto 2016 Pagina 17 Gazzetta del Sud Porti Santa Teresa, paura per 2 diportisti bergamaschi Si capovolge una barca a vela Turisti salvati da due volontari Il titolare del lido Alessandro La Rosa e il bagnino Gabriele Chisari Giuseppe Puglisi SANTA TERESA DI RIVA Due diportisti in difficoltà sono stati salvati dopo che la loro barca a vela si era rovesciata a causa del mare agitato e del forte vento. E' accaduto ieri mattina a Santa Teresa di Riva nella zona di Bucalo ad una cinquantina di metri dal bagnasciuga e si deve alla vista acuta di un bagnino del Lido Odissea se la brutta avventura ha avuto un lieto fine. I due, fratelli bergamaschi cinquantenni in vacanza a S. Teresa, si erano messi in mare con una piccola imbarcazione a vela di 4 metri con l' intenzione di trascorrere la giornata lungo la costa jonica, confidando nella bella giornata, anche se le previsio nimeteo che assicuravano l' arrivo di un forte vento di grecale. Così ben presto si sono trovati in difficoltà. Per due volte sono stati buttati in acqua e per due volte sono riusciti a risalire a bordo. La terza bordata è stata più forte, ha ceduto anche un un ancoraggio, la barca si è capovolta ed i due sono finiti in mare senza la possibilità di rimettere in linea di galleggiamento il piccolo natante. Nonostante fossero bravi nuotatori, la forza delle onde, non consentiva loro di raggiungere la riva. Si sono aggrappati all' imbarcazione che era un quattro metri antiaffondamento, ed hanno atteso i soccorsi. Che sono subito partiti dal lido balneare di Alessandro La Rosa grazie all' allarme lanciato dal bagnino Gabriele Chisari. I due salvatori hanno raggiunto i naufraghi e li hanno riportati a riva, mentre alcuni bagnanti che avevano assistito alla scena dalla spiaggia, non hanno esita toa recuperare la barca e portarla a riva. Nel frattempo sono giunti i carabinieri della stazione di Santa Teresa, ivigili urbani ed una motovedetta della Capitaneria. E un piccolo malore ha interessato invece sabato sera il parroco Don Agostino Giacalone, sabato sera durante la processione a mare della Madonna di Porto Salvo. Il sacerdote si trovava sulla barca a remi con la statua della Madonna e un gruppo di autorità tra cui il sindaco Cateno De Luca ed ha avvertito lo stato di malessere provocato dal mare agitato: per il sacerdote, da poco nominato parroco di Porto Salvo, era il "battesimo del mare". L' imbarcazione è stata subito fatta tornare a riva dove nel frattempo erano giunti i sanitari del 118 che gli hanno prestato l' assistenza del caso. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26
8 agosto 2016 Pagina 17 Gazzetta del Sud
8 agosto 2016 Pagina 7 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti Catania: mentre navigava al largo di Capo Mulini Barca affonda, soccorse 4 persone Tempestivo e decisivo l' intervento degli uomini della Capitaneria di Porto Sabato sera movimentato a Catania dove u o m i n i d e l l a Capitaneria d i Porto h a n n o salvato l' equipaggio di un' imbarcazione da diporto a motore di dieci metri, composto da due uomini e due donne di cui una di n a z i o n a l i t à r o m e n a , i n navigazione d a Taormina a Catania, mentre si trovava al largo di Capo Mulini a circa un miglio dalla costa. I passeggeri dell' imbarcazione hanno segnato attraverso il numero di emergenza di avere il blocco del motore e l' impossibilità di procedere nella navigazione. Con le condizioni del mare in forte peggioramento, la situazione è precipitata quando si è allagata la sala macchina. La motovedetta della Capitaneria d i Porto a questo punto ha acceleratola sua corsa per salvare i naufraghi. La copiosa infiltrazione di acqua nello scafo, dovuta a cause ancora da accertare, ha fatto affondare in pochi minuti la barca, dando agli oc cupanti solo il tempo di mettere in mare un gommoncino da due posti, sul quale solo salite le due donne in attesa dei soccorsi. Sotto il coordinamento dell' ufficiale responsabile del reparto operativo, il capitano di fregata Salvatore Cilona, i militari della Guardia Costiera sono riusciti a individuare il punto dell' affondamento, nonostante la mancanza di coordinate geografiche. All' operazioe ha preso parte anche una nave mercantile, la Minerva Uno, che era in transito nella zona di mare 3(c.s. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28
8 agosto 2016 Pagina 12 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti «La Iam non ha responsabilità» l L' ad Domenico Arcudi precisa come alcuni scenari che colpevolizzano la Iam Spa siano «frutto di tesi costruite su suggestioni interpretative invece che su prove scientificamente dimostrabili». Secondo Arcudi, infatti, «per poter valutare occorre una compiuta analisi dei fatti contestati, in quanto, probabilmente, non si è sufficientemente informati sulla vicenda e sulla collaborazione tecnica fornita dall' azienda al Comune di San Ferdinando e agli organi preposti. Le attività di indagine hanno rivelato che nel canale non sono transitati oli da idrocarburi esausti. Nei primi giorni di agosto, a seguito di sopralluoghi svolti unitamente a Capitaneria d i Porto, Polizia Provinciale, Co rap e Comune di San Ferdinando, è emerso incontestabilmente che nei canali a servizio della fognatura del le acque piovane, non risultava alcuna traccia del passaggio di sostanze identificate come oli da idrocarburi esausti. È provato, invece, che il passaggio di tali sostanze in una condotta lascia tracce rinvenibili per un lungo periodo di tempo. Se lo sversamento fosse stato all' interno del canale in questione, i residui sarebbero stati rinvenibili. È plausibile che lo sversamento illegittimo sia avvenuto in prossimità della foce del canale e direttamente sulla spiaggia adiacente alla battigia, senza utilizzare la rete delle acque piovane in gestione alla Iam. La società, che si è attenuta scrupolosamente al rispetto della convenzione con l' Asireg, non può essere accusata di inosservanza delle regole contrattuali, né le possono essere addebitati costi non rientranti nella propria gestione». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29
8 agosto 2016 Pagina 12 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti Scilla Barca cola a picco al largo di Chianalea La causa scatenante dovrebbe essere il violento temporale Tina Ferrera SCILLA È affondata, per cause in corso di accertamento, un' imbarcazione di otto metri. È accaduto nella serata di sabato al largo del caratteristico borgo di Chianalea. Il proprietario della barca, che non è residente a Scilla, era rientrato nel tardo pomeriggio dopo un' escursione alle Isole Eolie. Da una prima ricostruzione, dopo aver ormeggiato il natante, l' intero equipaggio è sceso a terra. Il temporale che si è abbattuto in serata lungo la Costa Viola sembra avere avuto un peso decisivo per l' affondamento. Il proprietario, quando ha deciso di tornare a bordo, giunto sulla spiaggia ha avuto l' amara sorpresa di vedere solo la prua dell' imbarcazione che stava colando a picco. Al malcapitato non è rimasto che fare denuncia d e l l ' a c c a d u t o a l l a Capitaneria d i Porto. Fortunatamente l' incidente non ha fatto registrare danni a persone o ad altre imbarcazioni. Fino a ieri sera l' imbarcazione non era stata ancora riportata in superficie, a n c h e s e l a Capitaneria d i Porto, g i à i n mattinata, aveva effettuato, una prima verifica per studiare il modo di recuperare l' imbarcazione. Per quanto riguarda le ipotesi relative all' affondamento, l' indiziato numero uno rimane il temporale abbattutosi sul litorale tirrenico. Potrebbe trattarsi di una concausa, magari abbinata a problemi che hanno messo in discussione il galleggiamento della barca. In ogni caso, saranno le indagini a chiarire qualsiasi dubbio e a stabilire perché l' imbarcazione è colata a picco.4. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30
8 agosto 2016 Pagina 12 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti Le onde hanno spazzato via il provvisorio sbarramento di sabbia San Ferdinando, una mareggiata svuota il "canalone dei veleni" Risucchiata una quantità imprecisata di idrocarburi e acque reflue Domenico Latino GIOIA TAURO Cronaca di un altro disastro annunciato, in barba alle segnalazioni, alle proteste degli attivisti, ai moniti dei pescatori, ai servizi giornalistici. Un' emergenza balzata prepotentemente agli occhi di molti e sulle scrivanie delle Istituzioni competenti da qualche settimana almeno, quella degli oli e del catrame forse sversati alla foce di un canalone di scolo, interno alla rete di recinzione portuale; forse in qualche tombino più a monte e poi giù di lì. Fino a ieri, comunque, ristagnanti a due passi dalla battigia. Ma, la scorsa notte, il mare di San Ferdinando, stremato da una burocrazia che a mano amano assottigliava il filo della spada di Damocle appesa sopra le proprie onde, ha deciso di farla finita e, alla prima inconsueta tempesta utile di agosto, ha spazzato via lo sbarramento di sabbia, provvisorio per definizione, scavalcato qualche "dolmen" e, penetrando con forza il fosso in questione, ha risucchiato una quantità imprecisata di idrocarburi e acque di rifiuto. Proprio quel canale che doveva servire alla raccolta delle ac que piovane provenienti dalle "collinette" della seconda zona industriale ma che, col tempo, potrebbe esser diventato la discarica preferita di qualche manipolo di balordi. La gente di mare più solcata dalle rughe lo aveva previsto con largo anticipo: la natura avrebbe fatto il suo corso. Anzi, i pescatori del posto, a inizio luglio, nel lamentarsi per alcune scelte della terna commissariale, ben spiegavano come la melma oleosa e puzzolente andava a finire in spiaggia e in acqua ogni qual volta il mare si alzava per lo scirocco. Risale all' estate 2015 un' ordinanza di divieto di balneazione in quel tratto, emanata "nell' attesa che venga prosciugato il liquame", allora "in fase di classificazione". E francamente, poi, la diga di sabbia posta ad argine avrebbe dovuto ricordare la parabola dei tre porcellini, "delle miserie e dell' indifferenza". È così che, a causa del maltempo, nella notte tra sabato e domenica, lo sbarramento temporaneo insabbia, nell' attesa di una bonifica, ha ceduto inesorabilmente. Con tutte le sostanze tossiche presenti che si sono riversate in mare. Sul posto, in mattinata sono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31
8 agosto 2016 Pagina 12 Gazzetta del Sud (ed.
8 agosto 2016 Pagina 13 Giornale di Sicilia Porti Canyon sottomarini, via a uno studio europeo Ieri 13 ricercatori di 7 Paesi sono salpati dal porto su una nave spagnola. A guidare la spedizione è un palermitano IN BREVE I canyon del nostro golfo si estendono tra i fiumi Oreto ed Eleuterio, nella zona dell' Addaura e davanti al Monte Pellegrino. Lo studio permetterà anche di verificare il rischio di tsunami. Alessandra Turrisi OOO Alla scoperta dei canyon sottomarini nei golfi di Palermo e Castellammare, a 1.500 metri di profondità. Per conoscere i segreti che le rocce antiche un paio di milioni di anni nascondono sul funzionamento del nostro ecosistema, per dimostrare i danni che pesca a strascico e deposito incontrastato di plastiche stanno producendo ai fondali, per verificare eventuali rischi di frane e onde anomale. È partita ieri e parla anche palermitano l' équipe di ricercatori di mezzo mondo che per dieci giorni scandaglierà con robot e strumenti all' avanguardia i fondali della Sicilia Nord Occidentale fino all' isola di Ustica. La nave spagnola RV Alvariño con tredici studiosi di sette diverse nazionalità è salpata ieri dal porto di Palermo per dare il via alla campagna oceanografica Island (Exploring sicilian canyon dynamics), finanziata dall' Unione Europea con 370 mila euro nell' ambito del progetto Eurofleet, che mira all' integrazione di diversi gruppi di ricerca in scienze marine del Nord e del Sud Europa e vedrà la compartecipazione di istituti di ricerca in Scienze marine appartenenti a otto diversi Paesi. Responsabile della spedizione è Claudio Lo Iacono, palermitano doc di 43 anni, con esperienze di lavoro in mezza Europa e oggi ricercatore scientifico del gruppo di «Seafloor and habitat mapping» del National Oceanography Cen ter di Southampton, appartenente al governo inglese. A bordo anche due ricercatori dell' Università di Palermo, Mauro Agate e Attilio Sulli, del dipartimento di Scienze della terra e del mare. «La campagna oceanografica si baserà su un approccio multidisciplinare allo studio dei canyon sottomarini dei golfi di Palermo e Castellammare spiega Lo Iacono . I canyon sono elementi naturali dei margini continentali capaci di incidere i fondali fino a profondità di diverse centinaia di metri, in maniera simile ai fiumi, e che possono svilupparsi dai bassi fondali fino a duemila metri. I canyon hanno un controllo sulla stabilità dei versanti sottomarini, rappresentando fonti di potenziali frane e tsunami. Inoltre, sono importanti per il funzionamento del nostro ecosistema, perché sono dei regolatori del trasporto di sedimento e materia organica, canalizzando ingenti quantità di nutrienti tra la costa e il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 33
8 agosto 2016 Pagina 13 Giornale di Sicilia
8 agosto 2016 Pagina 15 Giornale di Sicilia (ed. Agrigento) Porti VIGILI DEL FUOCO. Si sarebbero tuffati nonostante le onde per recuperare una bambina trascinata dall' acqua Tre giovani rischiano di annegare Salvati dai bagnanti a Capaci OOO Hanno rischiato di annegare per salvare una bambina che, in un lido di Capaci, si era avventurata in mare nonostante il vento e le onde molto alte di ieri pomeriggio. Tre ragazzi sono stati salvati dai bagnanti del lido «Longo Beach», che hanno aiutato i due bagnini a tirarli fuori dall' acqua. Due dei giovani sono finiti in ospedale, uno di loro ha dovuto essere rianimato dai medici del 118, accorsi sul posto, assieme ai vigili del fuoco e poi anche alla guardia costiera. Una brutta avventura che per fortuna si è conclusa nel modo meno tragico possibile nel pomeriggio di ieri, quando le condizioni del mare non erano certo delle migliori. I tre giovani, secondo il raccon to di alcuni bagnanti che hanno partecipato al salvataggio, sarebbero stati portati via dalla corrente perché il mare, in quel punto, ieri era particolarmente agitato. Si sarebbero tuffati non per divertimento, ma per trarre a loro volta in salvo una bambina. La piccola è stata recuperata da uno dei giovani, ma gli altri due sono rimasti invece in balìa delle onde. È a quel punto che, non vedendoli tornare e in serie difficoltà, si sarebbero buttati in acqua i bagnini del lido. In un istante si sono mobilitati anche i bagnanti che stavano assistendo alla scena. Subito è stato chiamato il 118 e anche i vigili del fuoco. Questi ultimi sono arrivati sia con personale da terra che con i sommozzatori. Poi, sul posto è arrivata anche la guardia costiera. Così i ragazzi sono stati recuperati dall' acqua e portati a terra e per uno di loro è stato necessario un intervento di rianimazione. L' allarme dei bagnanti è stato lanciato alla centrale operativa dei vigili del fuoco intorno alle 17 di ieri. Subito si sono attivate le squadre dei sommozzatori dei pompieri, quelle di terra e di mare con i gommoni. È intervenuta anche la capitaneria di porto di Palermo con due gommoni e un motovedetta e del personale di terra che ha coordinato la parte finale dei soccorsi. SA. FI. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35
8 agosto 2016 Pagina 12 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Porti O Noto La barca s' incaglia a Vendicari Salvati 57 migranti OOO Cinquantasette migranti sono stati recuperati, ieri alle 7, dalla Guardia costiera mentre si trovavano sull' isolotto di Vendicari, dove sono arrivati a bordo di una barca a vela, rimasta incagliata sugli scogli. Si tratta di 35 uomini, 14 donne e 8 minori non accompagnati di nazionalità somala, irachena, iraniana, nepalese e 5 provenienti dallo Sri Lanka. Sono stati trasferita alla tendopoli del porto d i Augusta. L a b a r c a è s t a t a p o r t a t a a Marzamemi. (*CESA*) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36
8 agosto 2016 Pagina 19 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Porti CAPO MULINI. Una disavventura a lieto fine Affonda imbarcazione: soccorsi da Guardia Costiera 4 diportisti Epilogo a lieto fine per l' equipaggio di un' imbarcazione da diporto a motore, lunga dieci metri, composto da due uomini e due donne, di cui una di nazionalità romena, affondata sabato sera al largo di Capo Mulini. L' imbarcazione che da Taormina era diretta a Catania mentre era a un miglio dalla costa, con condizioni meteo marine avverse, ha cominciato a imbarcare acqua, dopo che il motore di bordo si era fermato. A quel punto ai diportisti non è rimasto che lanciare la richiesta di soccorso al numero blu 1530 della Capitaneria di porto di Catania. La copiosa infiltrazione di acqua nello scafo, dovuta a cause ancora da accertare, ha fatto affondare in pochi minuti la barca, dando agli occupanti solo il tempo di mettere in mare un gommone da due posti, sul quale solo salite le due donne in attesa dei soccorsi. La sala operativa della Capitaneria d i porto, sotto il coordinamento del responsabile del Reparto operativo, capitano di fregata Salvatore Cilona, faceva uscire in mare la motovedetta Cp 853, mentre dal porto d i Riposto mollava gli ormeggi la Cp 888 del locale Circomare, diretto dal tenente di vascello Luca Provenzano. La sala operativa della Guardia Costiera aveva, inoltre, aller tato il mercantile "Minerva Uno" in transito al largo di Capo Mulini. Raggiunti dai due mezzi navali, i quattro naufraghi, molto provati ma in buone condizioni, sono stati trasbordati sulla motovedetta Cp 853, che li ha trasportati nel porto d i Catania, dove sono stati raggiunti da amici e parenti che li hanno riportati a casa. SALVO SESSA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37
8 agosto 2016 Pagina 19 La Sicilia (ed. Siracusa) Porti In barca a vela 57 migranti recuperati a Vendicari NOTO. Ancora sbarchi sulle coste siracusane. Questa volta il viaggio della speranza per 57 migranti si è interrotto alargo di Vendicari, dove la motovedetta della Capitaneria di porto Cp325 è intervenuta nel tardo pomeriggio di sabato. Ieri mattina, poi, è stato predisposto il trasferimento verso il porto commerciale di Augusta, dove poi gli organi competenti proseguiranno con operazioni di rito. L' imbarcazione con cui i 57 migranti hanno cercato di raggiugnere l' Italia e l' Europa, i n v e c e , è s t a t a d i r e t t a v e r s o i l porto d i Marzamemi. Dei 57 migranti recuperati, 14 sono donne e 8 minori non accompagnati e al momento non ci sono notizie sulla presenza, o meno, di eventuali scafisti tra di loro. La maggior parte arriva dalla Somalia, 33 persone in totale, mentre altri 12 arrivano dall' Iraq, 6 dall' Iran, 6 sono cingalesi, mentre uno dal Nepal. Il viaggio sarebbe durato qualche giorno e, almeno dopo le prime visite, tutti i migranti sarebbero arrivati comunque in condizioni di salute accettabili nonostante le tante ore trascorse sull' imbarcazione di fortuna. O. G. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 38
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