USTICA LINES Lunedì, 08 agosto 2016 - Liberty Lines

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Lunedì, 08 agosto 2016
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                                                            Lunedì, 08 agosto 2016

Ustica Lines
 07/08/2016 La Sberla
 Giuseppe Cederna, Umberto Contarello, Emilia Guarino, Franco La Cecla,...                                1
Autorità portuali
 08/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 14
 I porti e "l' abbraccio mortale"                                                                         3
 08/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 10
 PALERMO ­AGRIGENTO LAVORI IN CORSO                                                                       5
Cantieristica navale
 08/08/2016 Il Foglio Pagina 3
 L' incrocio che cambiò il mondo                                                                          7
Trasporti marittimi
 08/08/2016 Corriere della Sera Pagina 1
 Erdogan mostra i muscoli Un milione in piazza per lui                                                    11
 08/08/2016 Corriere della Sera Pagina 9
 Istanbul, l' adunata di Erdogan «il vincitore»                                                           13
 08/08/2016 Il Giornale Pagina 10                                                    FRANCESCO DE PALO
 Istanbul spaventa il mondo Tutti in piazza per Erdogan                                                   15
 08/08/2016 Il Mattino (ed. Circondario Nord) Pagina 9                                   ANTONIO GALDO
 Lo scontro Calabresi e siciliani invece di cooperare si fanno reciproci...                               17
 08/08/2016 Il Resto del Carlino Pagina 21
 Un milione con Erdogan «Sì alla pena di morte»                                                           20
 08/08/2016 La Repubblica (ed. Genova) Pagina 1                                        MASSIMO MINELLA
 Il porto ora riparte l' ammiraglio accelera                                                              21
 08/08/2016 La Repubblica (ed. Genova) Pagina 4                                        MASSIMO MINELLA
 Il porto torna a volare Spinelli da record "E ora la supernavi"                                          22
Porti
 07/08/2016 Catania Today
 Capo Mulini, affonda barca a motore: salvate quattro persone dalla Guardia...                            24
 08/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 17                                                 GIUSEPPE PUGLISI
 Si capovolge una barca a vela Turisti salvati da due volontari                                           26
 08/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 7
 Barca affonda, soccorse 4 persone                                                                        28
 08/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 12
 «La Iam non ha responsabilità»                                                                           29
 08/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 12
 Barca cola a picco al largo di Chianalea                                                                 30
 08/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 12
 San Ferdinando, una mareggiata svuota il "canalone dei veleni"                                           31
 08/08/2016 Giornale di Sicilia Pagina 13
 Canyon sottomarini, via a uno studio europeo                                                             33
 08/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Agrigento) Pagina 15
 Tre giovani rischiano di annegare Salvati dai bagnanti a Capaci                                          35
 08/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Pagina 12
 La barca s' incaglia a Vendicari Salvati 57 migranti                                                     36
 08/08/2016 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 19
 Affonda imbarcazione: soccorsi da Guardia Costiera 4 diportisti                                          37
 08/08/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 19
 In barca a vela 57 migranti recuperati a Vendicari                                                       38
 07/08/2016 La Sicilia Web
 Capaci                                                                                                   39
 07/08/2016 MeridioNews
 Capo Mulini, affonda un' imbarcazione a motoreQuattro persone vengono...                                 40
 07/08/2016 Palermo Mania
 Tre ragazzi rischiano di annegare a Capaci, uno rianimato a riva                                         41
 07/08/2016 Palermo Today
 Cento studenti stranieri liberano le tartarughe nella caletta di Sant'...                                42
 07/08/2016 Palermo Today
 Cento studenti stranieri liberano le tartarughe nella caletta di Sant'...                                44
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7 agosto 2016
                                                  La Sberla
                                                       Ustica Lines

  Orecchiocchio Genovese

  Giuseppe Cederna, Umberto Contarello, Emilia
  Guarino, Franco La Cecla, Giosuè Calaciura tra i
  protagonisti del Levanzo Community Fest
  Con la performance Orecchiocchio Genovese
  della danzatrice Emilia Guarino comincia
  lunedì 8 agosto, alle 11.00 alla Grotta del
  Genovese , la nuova settimana del Levanzo
  Community Fest . Accompagnata dalle
  percussioni di Walter Bulgarella , Guarino si
  ispirerà ai graffiti preistorici della grotta per
  intrattenere il pubblico prima della visita di
  Natale Castiglione alla grotta di Levanzo, uno
  dei più importanti siti archeologici di tutto il
  mondo, che racchiude al suo interno uno
  straordinario complesso di incisioni e pitture
  rupestri risalenti al Paleolitico superiore. Al
  termine della performance degustazione di vini
  offerti da Sallier de la Tour . L' attività del
  festival proseguirà alle 17.30 alla Biblioteca
  del Centro Sociale , dove si darà il via all'
  iniziativa Levanzo Amico Libro , durante la
  quale residenti, turisti e pubblico del festival
  potranno donare un libro alla Biblioteca. A
  seguire, alle 18.30 al Bar Arcobaleno , durante
  un aperitivo­incontro, saranno presentati i libri
  Pantelleria e L' invenzione della Sicilia con gli
  scrittori Giosuè Calaciura e Matteo di Gesù .
  Alle 21,00, nello spazio Arena del Molo
  Aliscafi, Giovanni Ania e Giosuè Calaciura
  presenteranno il documentario In altro mare di
  Franco La Cecla , che sarà presente all'
  incontro. In altro mare è il racconto di un' epopea dei nostri giorni: quella dell' emigrazione italiana, che
  continua nonostante il razzismo prevalente in Italia nei confronti dell' emigrazione in generale. È il
  racconto della pesca in alto mare, un' attività eroica e pericolosa che vede una comunità di 23mila
  pescatori siciliani di Terrasini vivere da cinque generazioni sul bordo dell' Atlantico e pescare nei
  freddissimi e nebbiosi banchi di Saint Georges. Una storia di forti identità, di pescherecci, di capitani
  coraggiosi. A seguire, alle 23.00, ancora un documentario di grande rilevanza storica e civile: La
  Rivoluzione in onda di Alberto Castiglione , che ripercorre le tappe salienti della vita di Mauro Rostagno,
  leader del movimento del '68 e di Lotta Continua. Raccontandone l' attività di giornalista per la piccola
  televisione privata trapanese Rtc, il film offre testimonianze pregnanti dell' impegno che applicava
  Rostagno nel lavoro per "non far cadere la coltre del silenzio sul nulla". Presenteranno il documentario
  Laura Cappugi , Luca Casarini , Fabio Lanfranca e Carlo Simonetti . Martedì 9 agosto, mente prosegue
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                  Continua ­­>    1
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7 agosto 2016
                                                    La Sberla
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8 agosto 2016
Pagina 14                               Gazzetta del Sud
                                                    Autorità portuali

  L' ing. Mollica replica alle osservazioni dei professori Fera e Limosani

  I porti e "l' abbraccio mortale"
  «Non è saggio legarsi a un porto come Gioia Tauro il cui disastro è annunciato»

  «Leggere le considerazioni di Limosani e Fera
  è preoccupante.
  Messina deve uscire una volta per tutte dalla
  dimensione teorica delle "straordinarie
  potenzialità, che non si concretizzano mai, ,
  per confrontarsi con la durissima realtà che gli
  operatori del settore vivono quotidianamente».
  Ancora una volta è l' ing.
  Giovanni Mollica a vivacizzare il dibattito sulle
  questioni infrastrutturali del nostro territorio e
  sulle vicende relative alla riforma della
  portualità italiana.
  «Come si può parlare di "complementarietà ­
  afferma Mollica ­ tra i due poli della
  cantieristica" quando la cantieristica, intesa
  come costruzione di navi, è morta e sepolta,
  distrutta dagli economicissimi cantieri cinesi e
  coreani. Persino Fincantieri (da sempre
  finanziata dallo Stato, con dotazioni all'
  avanguardia e competenze di altissimo livello)
  è costretta a ricorrere massicciamente alla
  cassa integrazione (700 lavoratori a Palermo).
  Per difendersi, i cantieri turchi vendono "a kg"
  (non è uno scherzo): al termine della
  costruzione la nave viene pesata e il prezzo
  finale si ottiene moltiplicando i kg per 2,80$.
  Con la materia prima che costa già oltre 1,00$
  al kg.
  Impossibile competere con questi numeri. Immaginiamo che speranze hanno i piccoli e mai rinnovati
  cantieri messinesi. Le uniche attività cantieristiche con qualche speranza di soprav vivenza sono quelle
  "minori": carenaggio, manutenzioni, piccole riparazioni. Gioia Tauro, nel disperato tentativo di salvarle l'
  occupazione, punta a realizzare un bacino per navi di oltre 200 m. che solcano a centinaia il
  Mediterraneo e hanno bisogno di manutenzioni in cantieri il più vicino possibile alle rotte previste. L'
  equivalente di aprire un' officina per il cambio olio e gomme lungo un' autostrada molto trafficata. I
  piccoli cantieri messinesi non sono in grado di ospitare navi di oltre 200­220 m, non effettuano
  manutenzioni delle attrezzature da decenni ed è illusorio sperare che siano in grado di attrarre i
  finanziamenti di decine e decine di milioni indispensabili a diventare competi tivi. In conclusione, la
  nascita di un bacino di carenaggio di grandi dimensioni a Gioia Tauro è perfettamente compatibile con i
  cantieri messinesi ­ attualmente pressoché inutilizzati ­ in quanto si rivolge a utenti diversi. La creazione
  di una "centrale di comando" unica, a Gioia Tauro, altro non farebbe che penalizzare l' attività più
  debole e tecnicamente arretrata, quella di Messina. La teoria è una bella cosa, la pratica un' altra.
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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8 agosto 2016
Pagina 14                                Gazzetta del Sud
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8 agosto 2016
Pagina 10                         Giornale di Sicilia (ed.
                                        Trapani)
                                                    Autorità portuali

  #gdsnoiconvoi IN SICILIA

  PALERMO ­AGRIGENTO LAVORI IN CORSO
  Pubblichiamo in questa rubrica le risposte ai
  problemi che i lettori pongono attraverso gli
  sms inviati alla trasmissione radiotelevisiva
  «Ditelo a Rgs».
  OOO SANITÀ Sbloccati i fondi per la
  fecondazione assistita: 3,8 milioni di euro dalla
  Regione alle Asp siciliane. Contributi per
  famiglie in difficoltà economica. I due centri più
  importanti sorgeranno a Palermo e Catania.
  OOO STRADE E TRASPORTI Ventiquattro
  manutenzioni straordinarie e 8 nuove
  costruzioni, per un importo totale di quasi 1,9
  miliardi di euro. Sono gli interventi attualmen
  te in corso dell' Anas in Sicilia. Sulla Palermo ­
  Agrigento, la strada del cedimento a
  Capodanno sul viadotto Scorciavacche, l' Anas
  fa sapere che sarà attivata la sincronizzazione
  su due semafori vicino a Mezzojuso.
  A metà marzo controlli sul lavoro nero della
  Dia sul cantiere per il rifacimento del viadotto
  di contrada Targia, a Siracusa. La ditta: tutto in
  regola, siamo sereni. L' assessore Foti
  ribadisce: finiremo entro agosto.
  La Sicilia è la regione dove nel 2015 si sono
  verificati più furti di rame lungo i binari. Intanto,
  sono partiti i nuovi cantieri per potenziare le
  linee Palermo ­Catania e Palermo ­Messina.
  OOO AMBIENTE Approvato dalla Regione un piano da 377 milioni per lavori contro il rischio
  idrogeologico: costa tirrenica, ionica e licatese e sistemazione dei torrenti nel Messinese. Si attende l' ok
  dal governo nazionale.
  Slitta la demolizione dell' inceneritore dismesso di San Raineri, a Messina. L' autorità portuale: manca
  solo la firma sull' atto di concessione delle aree alla Regione.
  OOO LE CITTÀ Lavori fermi, a Gibellina il museo di arte contemporanea resta chiuso. Il sindaco Sutera:
  tra i problemi il blocco del finanziamento.
  Il «fossato punico» di Partanna è ter La vallata Santa Domenica destinata a diventare il parco urbano di
  Ragusa. A giugno partiti i lavori. Il Comune ha elaborato un progetto per depurare l' acqua, ma anche
  dei lavori specifici per rendere l' area facilmente accessibile al pubblico. Il vicesindaco Iannucci: «Fine
  dei lavori a novembre».
  ra di nessuno. Per più di dieci anni la Regione non ha mai provveduto alla manutenzione di un' area di
  3.300 metri quadrati. La gestione per il Comune è troppo impegnativa.
  Aggiudicati i lavori per la riqualificazione delle palazzine nel quartiere popolare di San Giuliano, ad
  Erice.

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8 agosto 2016
Pagina 10                          Giornale di Sicilia (ed.
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8 agosto 2016
Pagina 3                                            Il Foglio
                                                  Cantieristica navale

  Cinquant' anni fa, tra due strade di San Francisco e acido lisergico, nacque un nuovo Occidente

  L' incrocio che cambiò il mondo
  il venerdì di Repubblica, venerdì 5 agosto
  Chiunque fosse passato, nel freddo, nebbioso
  e ventoso luglio scorso all' angolo tra Haight
  and Ashbury Street, avrebbe potuto osservare
  uno strano gruppetto di persone ­ alcune
  giovani, altre attempate ­ intente a osservare
  dei quasi invisibili segni su un muro. Il signor
  Paul Brennan, settantenne ex «figlio dei fiori»,
  stava spiegando che lì, proprio lì, sorgeva la
  buca delle lettere dei Grateful Dead, il famoso
  gruppo rock psichedelico che abitò per l'
  appunto al numero civico 710 di Ashbury.
  Stiamo parlando della Summer of Love del
  1967, che vide arrivare a San Francisco circa
  70 mila giovani da tutti gli Stati Uniti per «una
  rivoluzione» che ­ effettivamente ­ cambiò il
  mondo o (se siete dell' altra scuola di
  pensiero) irrimediabilmente distrusse i Valori
  dell' Occidente, dell' Autorità Costituita, della
  Religione. Peraltro ­ e Paul indica una finestra
  ­ Janis Joplin abitava proprio lassù, Jimi
  Hendrix comprò la sua chitarra in quel negozio
  lì, Jerry Garcia aveva casa in Clayton Street. E
  lì c' era la mensa gratuita che i Grateful Dead
  avevano organizzato per i ragazzi affamati. E
  in quell' appartamento lì, la polizia arrestò un'
  ottantina di ragazzi, compreso il famoso ballerino russo Rudolph Nureyev, in un Lsd party. E affittare
  una stanza non costava niente. Non come oggi, eh.
  Solo questi maledetti techies si possono permettere di abitare qui.
  Dunque, siamo all' incrocio che cambiò il mondo. Ma perché successe proprio lì? Perché a quel tempo,
  spiega Paul, gli affitti erano bassissimi.
  Haight­Ashbury è il nome di un quartiere, una ventina di isolati in tutto, di case vittoriane a due piani, in
  legno, abitato da classe lavoratrice in maggioranza nera. Dice Paul: «Ricordate quanto durò la seconda
  guerra mondiale? Mille giorni, più o meno. Beh, dai cantieri navali della baia di San Francisco uscirono
  mille navi. Una al giorno. Acciaio, classe operaia, donne in tuta, negri emigrati dal sud dove era uso
  linciarli. Gli operai neri si sistemarono qui dopo la guerra e portarono vita, musica, poesia. C' erano
  decine di club di jazz allora. Era un bell' ambiente, per questo gli hippies lo scelsero».
  La ragione per cui siamo qui a prendere freddo a Haight­Ashbury è che tra poco a Londra, il Victoria
  and Albert Museum dedicherà una grande mostra ­evento alla rivoluzione degli anni Sessanta. Si
  chiama, da un verso di una canzone dei Beatles, You Say You Want a Revolution? Records and Rebels
  1966­1970 e sarà un viaggio, per molti versi mai tentato prima, nei «favolosi anni Sessanta» che
  cambiarono il mondo. Come cominciò, che cosa ha lasciato? Il V&A Museum, paludata istituzione dell'

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8 agosto 2016
Pagina 3                                              Il Foglio
8 agosto 2016
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8 agosto 2016
Pagina 3                                             Il Foglio
8 agosto 2016
Pagina 1                              Corriere della Sera
                                                  Trasporti marittimi

  Turchia Il Sultano sfida l' Europa: «Sì alla pena di morte»

  Erdogan mostra i muscoli Un milione in piazza per
  lui
  Davanti a un milione di persone, il presidente
  Erdogan celebra la vittoria sul golpe.
  «Abbiamo sorpreso il mondo. Ora dobbiamo
  trarre il meglio da questa nostra ritrovata
  unità». Trionfante, davanti a una folla rossa di
  bandiere e bandane, il presidente turco Recep
  Tayyip Erdogan ha celebrato ieri nella «sua»
  Istanbul la vittoria della democrazia di regime
  sul fallito golpe del 15 luglio scorso. E ha colto
  l' occasione per lanciare l' ennesima sfida a un'
  Unione Europea sempre più lontana, che da
  giorni invoca il rispetto dello stato di diritto.
  «Se il popolo vuole la pena di morte, i partiti
  seguiranno la sua volontà ­ assicura Erdogan ­
  . Io l' approverei se il Parlamento votasse per
  introdurla».
  Parla a braccio, con la camicia sbottonata e
  un' inconsueta calma, rispetto ai comizi delle
  ultime tre settimane. Al suo fianco, la first lady
  Emine in bianco assoluto: pantaloni, tunica e l'
  immancabile velo.
  Quasi tutte le donne hanno il capo coperto,
  nella piazza davanti al Mar di Marmara, dove i
  manifestanti tracimano ben oltre le reti di
  sicurezza, riempiendo le strade adiacenti e
  buona parte del quartiere portuale di Yenikapi.
  Più che una manifestazione, il «Raduno per la
  democrazia e i martiri» sembra un abile mix
  fra un concerto rock e un' adunata
  movimentista. C' è il palco a T e le luci laser, e poi milioni di bandiere e cappellini, gentilmente offerti
  dagli organizzatori ai partecipanti.
  Erano oltre un milione, secondo le agenzie internazionali.
  Molti di più per la turca Anadolu . Gran parte venivano da fuori, scortati fino all' antica Costantinopoli
  grazie a un imponente dispiegamento di traghetti e bus gratuiti. Erdogan li arringa con la maestria di un
  oratore navigato: «Voi popolo della Turchia che vi siete adunati oggi provenienti da 81 province, voi
  oggi siete guardati da tutto il mondo e ancora una volta io voglio ribadire che il 15 luglio questo popolo
  ha difeso la propria nazione e ha salvaguardato la propria indipendenza» dice. Alle spalle, la sua
  gigantografia e quella del padre fondatore della Turchia laica, Mustafa Kemal Atatürk.
  Poi parte l' attacco al movimento di Gülen, presunto mandante del golpe, «un' organizzazione
  terroristica».

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                Continua ­­>     11
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                                                 Trasporti marittimi

  Istanbul, l' adunata di Erdogan «il vincitore»
  Oltre un milione in piazza «per i martiri del golpe». Il leader sfida la Ue: «Appoggerò la
  pena di morte»

  «Abbiamo sorpreso il mondo. Ora dobbiamo
  trarre il meglio da questa nostra ritrovata
  unità». Trionfante, davanti a una folla rossa di
  bandiere e bandane, il presidente turco Recep
  Tayyip Erdogan ha celebrato ieri nella «sua»
  Istanbul la vittoria della democrazia di regime
  sul fallito golpe del 15 luglio scorso. E ha colto
  l' occasione per lanciare l' ennesima sfida a un'
  Unione Europea sempre più lontana, che da
  giorni invoca il rispetto dello stato di diritto.
  «Se il popolo vuole la pena di morte, i partiti
  seguiranno la sua volontà ­ assicura Erdogan ­
  . Io l' approverei se il Parlamento votasse per
  introdurla».
  Parla a braccio, con la camicia sbottonata e
  un' inconsueta calma, rispetto ai comizi delle
  ultime tre settimane. Al suo fianco, la first lady
  Emine in bianco assoluto: pantaloni, tunica e l'
  immancabile velo.
  Quasi tutte le donne hanno il capo coperto,
  nella piazza davanti al Mar di Marmara, dove i
  manifestanti tracimano ben oltre le reti di
  sicurezza, riempiendo le strade adiacenti e
  buona parte del quartiere portuale di Yenikapi.
  Più che una manifestazione, il «Raduno per la
  democrazia e i martiri» sembra un abile mix
  fra un concerto rock e un' adunata
  movimentista. C' è il palco a T e le luci laser, e
  poi milioni di bandiere e cappellini,
  gentilmente offerti dagli organizzatori ai partecipanti.
  Erano oltre un milione, secondo le agenzie internazionali.
  Molti di più per la turca Anadolu . Gran parte venivano da fuori, scortati fino all' antica Costantinopoli
  grazie a un imponente dispiegamento di traghetti e bus gratuiti. Erdogan li arringa con la maestria di un
  oratore navigato: «Voi popolo della Turchia che vi siete adunati oggi provenienti da 81 province, voi
  oggi siete guardati da tutto il mondo e ancora una volta io voglio ribadire che il 15 luglio questo popolo
  ha difeso la propria nazione e ha salvaguardato la propria indipendenza» dice. Alle spalle, la sua
  gigantografia e quella del padre fondatore della Turchia laica, Mustafa Kemal Atatürk.
  Poi parte l' attacco al movimento di Gülen, presunto mandante del golpe, «un' organizzazione
  terroristica».
  È l' apice di una mobilitazione popolare che ha riempito, fin dall' indomani del golpe, le piazze e le
  strade di Istanbul e di molte altre città turche.
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8 agosto 2016
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  LA TURCHIA DEL DOPO­GOLPE

  Istanbul spaventa il mondo Tutti in piazza per
  Erdogan
  Solo bandiere nazionali nella manifestazione che è stata una prova di forza e di
  consenso

  Francesco De Palo Niente simboli di partito,
  solo bandierine con la mezzaluna e numerosi
  ritratti del sultano. L' hanno intitolato «Comizio
  della democrazia e dei martiri», promosso
  dalle autorità turche nel quartiere Yenikapi di
  Istanbul per ricordare le vittime del tentato
  golpe avvenuto nella notte del 15 luglio scorso.
  Nei fatti è la mossa populista del presidente
  Erdogan per legittimare ulteriormente il
  proprio potere con un milione di persone in
  piazza, tre per gli organizzatori (anche se le
  stime dei presenti sono state inibite ai media
  turchi) e piazzare così un' altra stoccata all'
  ultranemico Gulen e a «chi lo protegge».
  Il sultano turco, dopo le accuse agli Usa e all'
  Italia (per le indagini della procura di Bologna
  sugli affari di suo figlio Bilal) è arrivato in
  elicottero al raduno, stringendo la mano di sua
  moglie Emine, dove erano presenti anche i
  familiari dei 239 «martiri» del tentativo di
  golpe, oltre ai leader di due dei maggiori partiti
  d' opposizione e le autorità religiose, non i
  rappresentanti del partito filocurdo. I numeri
  sono lo specchio fedele dell' impronta data alla
  manifestazione dal governo: 2,5 milioni di
  bandierine turche, 1,5 milioni di cappellini e 5
  milioni di bottigliette di acqua nella sola
  Istanbul, con altre agevolazioni per chi usa i
  mezzi pubblici (già gratis dallo scorso 16
  luglio) grazie agli oltre 250 traghetti e 70 autobus, mentre per chi si è sobbarcato i 450 chilometri di
  trasferta da Ankara ecco mille autobus messi a disposizione, assieme a 13mila volontari, 15mila
  poliziotti, 165 metal detector. Una parata degna dei passati regimi sudamericani.
  Di pedine e di imperialismo ha parlato il leader del Movimento nazionalista (Mhp), Devlet Bahceli, che
  ha accusato apertamente il predicatore Gulen, «un terrorista dalla Pennsylvania, travestito da studioso
  islamico che mira a sconvolgere l' unità della Turchia». Per poi attaccare a testa bassa: «Facciamo
  vedere la forza della Turchia agli Stati Uniti che stanno trovando ogni sorta di scuse per non estradare il
  terrorista Gulen». Da parte sua il neo­primo ministro Binali Yildirim ha studiato dai grandi comunicatori
  occidentali: per l' efficacia del raduno ecco vietate bandierine dei partiti, ammesse solo quelle turche
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8 agosto 2016
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                                      Circondario Nord)
                                                  Trasporti marittimi

  Pochi voli e hotel piccoli il mini­turismo del Sud

  Lo scontro Calabresi e siciliani invece di cooperare
  si fanno reciproci dispetti
  La carenza di servizi e infrastrutture nel tesoro non sfruttato

  Antonio Galdo All' ingresso del Museo
  Archeologico di Reggio Calabria la prima
  domenica del mese si fa festa. Nel doppio
  senso, perché da un lato è un giorno, appunto,
  festivo, e dall' altro lato tutti i visitatori, stranieri
  e residenti, entrano gratis. Nel Sud quando
  dici che non si paga un biglietto, la fila all'
  ingresso è garantita, se poi, come in questo
  caso, si possono contemplare gratis i Bronzi di
  Riace e i reperti archeologici di uno dei più
  importanti musei europei sulla Magna Grecia,
  allora l' annuncio del boom dei visitatori
  diventa scontato. Infatti sono stati più di 6mila.
  Tutti meritati, comunque, per uno spazio
  appena rinnovato e riaperto in pompa magna,
  alla presenza di Matteo Renzi, nella scorsa
  primavera, dove finalmente si annusa una
  certa voglia di lavorare per una istituzione
  culturale dove le regola era «zero visite, zero
  fatica». Ma quanti di questi 6mila ingressi si
  traducono in un vero flusso turistico a
  vantaggio del territorio della Calabria e poi,
  semmai, della Sicilia? Pochi, pochissimi, e qui
  torniamo al consolidato andazzo del numero
  zero. Gli stranieri entusiasti, commossi per l'
  emozione, nel vedere i Bronzi di Riace ci sono,
  ma piuttosto che dormire a Reggio, e magari
  proseguire per le Eolie, preferiscono arrivare
  in autobus perfino dalla Puglia e dalla
  Basilicata. Reggio Calabria, infatti, spaventa per quella tipica combinazione del turismo meridionale
  sprecato con tecnica autodistruttiva: alberghi poco attraenti (e a prezzi alti), tranne rare eccezioni note
  solo ai viaggiatori più informati, e territorio molto respingente, specie per una variabile non secondaria
  nota come criminalità organizzata.
  Restando al nostro confronto con i vincenti concorrenti spagnoli, i numeri parlano chiaro. Una coppia di
  turisti stranieri per una settimana con pensione completa, tra metà luglio e fine agosto, in un albergo a
  quattro stelle di Reggio Calabria paga, in media, 1.850 euro. Una coppia di napoletani, per andare in
  vacanza una settimana a Palma de Maiorca o Minorca, ovvero nelle isole Baleari, nello stesso periodo,
  spende 1.700 euro per un pacchetto tutto compreso che comprende volo diretto da Napoli, albergo con
  pensione completa, transfert dall' aeroporto e perfino una polizza viaggio. La differenza tra le due
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                                                                                               Continua ­­>     17
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                                                   Trasporti marittimi

  Un milione con Erdogan «Sì alla pena di morte»
  Folla oceanica alla prova di forza del regime turco

  ISTANBUL UN' ULTIMA manifestazione
  gigante pro­democrazia marca in Turchia l'
  apoteosi di tre settimane di mobilitazione
  popolare, in risposta all' appello di Erdogan
  dopo il tentato golpe: in presenza di quasi tutti
  i dirigenti politici, il distretto di Yenikapi è stato
  invaso da una marea umana, oltre un milione
  di manifestanti, che agitava bandiere rosse
  turche. Una fonte ha indicato all' Afp che tutto
  è stato organizzato per accogliere fino a tre
  milioni di manifestanti. Secondo la stampa,
  sono state preparate 2,5 milioni di bandiere e
  3 milioni di bottiglie d' acqua. Tutti i trasporti ­
  metro, bus e traghetti ­ sono stati resi gratuiti
  per incoraggiare l' affluenza.
  LA manifestazione organizzata dall' Akp, il
  partito al potere, è iniziata alla presenza del
  presidente Recep Tayyip Erdogan, arrivato
  con l' aria distesa e tenendo per la mano la
  moglie Emine, mentre suonava l' inno
  nazionale e venivano recitati versi del Corano.
  «Se il popolo vuole la pena di morte ­ ha detto
  Erdogan ­ i partiti seguiranno la sua volontà.
  La maggior parte dei paesi applica la pena di
  morte». Altre manifestazioni simili si sono svolte in numerose altre località della Turchia e secondo l'
  agenzia di stampa Anadolu il numero dei manifestanti raggiungerebbe i tre milioni.
  «VOI popolo della Turchia che vi siete adunati provenienti da 81 province, siete guardati da tutto il
  mondo ­ ha detto Erdogan ­ Venendo qui avete creato un quadro meraviglioso di grande gloria e di
  grande unità che è la fonte della nostra forza che dà fastidio ai nostri nemici». «I traditori autori del golpe
  fallito saranno punito nel modo più duro possibile», ha aggiunto minaccioso il capo delle forze armate
  turche Hulusi Akar.

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                                                                                                                    20
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                                         Genova)
                                                 Trasporti marittimi

  L' ECONOMIA

  Il porto ora riparte l' ammiraglio accelera
  A settembre il comitato intanto Spinelli fa il
  record di traffici MASSIMO MINELLA SARÀ
  anche a termine, il mandato dell' ammiraglio
  Giovanni Pettorino (ma quale non lo è?). Sta di
  fatto che il commissario chiamato al timone del
  porto di Genova sta portando a termine una
  serie di sfide che attendono soluzioni da anni.
  Fortuna? Non proprio. L' ammiraglio che spera
  di poter tornare in autunno a occuparsi a
  tempo pieno della prima direzione marittima d'
  Italia (28 uffici sparsi in Liguria, 800 uomini e
  donne impegnate sul territorio) anche quest'
  estate non andrà in ferie.
  Aveva promesso che a fine luglio avrebbe
  portato in comitato la delibera sulla proroga
  delle concessioni ai terminalisti. Ha chiesto
  una settimana di slittamento a inizio agosto,
  ma complici le ferie ha dovuto rinviare all'
  inizio di settembre. La sostanza non cambia, l'
  istruttoria è conclusa, con parere favorevole
  alla proroga, e dopo l' approvazione del
  comitato andrà al ministero per il sigillo finale. I
  terminalisti potranno riprendere con gli
  investimenti pianificati, nel momento in cui
  avranno la certezza di continuare a operare su
  quelle aree.
  Nei giorni scorsi, intanto, il commissario ha
  trasmesso alla Conferenza dei Servizi quattro pratiche­ chiave per il destino del porto, dalla nuova Torre
  Piloti al punto d' ispezione frontaliera, passando per il potenziamento di Ponte Andrea Doria, funzionale
  all' arrivo di navi da crociera sempre più grandi, e di Ponte Etiopia, con la banchina tagliata di un lato
  per consentire l' attracco di mercantili lunghi quasi trecento metri al terminal Spinelli.
  Meno male che è commissario...
  ALTRI SERVIZI A PAGINA IV.

                                                                                              MASSIMO MINELLA

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                                                  Trasporti marittimi

  Il porto torna a volare Spinelli da record "E ora la
  supernavi"
  L' imprenditore: "41mila container negli ultimi 10 giorni con il taglio del molo arriveranno
  unità da 300 metri"

  MASSIMO MINELLA SOGNA la Sardegna,
  che raggiungerà fra poche ore.
  Ma già prepara la sua campagna d' autunno
  per assicurare al suo terminal navi sempre più
  grandi. Aldo Spinelli ha appena messo a
  segno il record storico con il suo "Rebora".
  «Negli ultimi dieci giorni, abbiamo
  movimentato 41mila teus (il teu è l' unità di
  misura del container e corrisponde a un pezzo
  da venti piedi n.d.r.
  ), un lavoro praticamente senza soluzione di
  continuità ­ spiega l' imprenditore al timone
  insieme al figlio Roberto di uno dei principali
  gruppi logistici italiani ­ Un risultato che
  abbiamo potuto raggiungere grazie al numero
  massiccio di portuali che abbiamo chiamato in
  questo periodo».
  Un gioco di squadra, insomma, fra dipendenti
  del terminal e soci della Culmv, pronti a
  rispondere alla chiamata del terminalista in
  ogni momento, mettendo in campo quella
  flessibilità e quella professionalità che
  consentono al porto di crescere, senza
  appesantirsi troppo di costi fissi.
  Spinelli, però, già inquadra il prossimo
  traguardo, l' arrivo al terminal di navi sempre
  più grandi. Finora, infatti, l' imprenditore ha
  dovuto mettere un limite all' accesso delle portacontainer. Lo specchio acqueo del "pettine" di
  Sampierdarena è ormai troppo ridotto rispetto alle dimensioni delle nuove navi mercantili. Un problema
  già noto da tempo che il piano regolatore intende risolvere con la costruzione di una nuova diga
  foranea, a cinquecento metri da quella attuale, per consentire alle navi di potersi muovere in assoluta
  sicurezza fra i terminal del porto vecchio. Ma in attesa delle grandi opere, che attendono sempre di
  conoscere la luce dopo gli annunci di Palazzo San Giorgio, si può intervenire nell' immediato con
  interventi meno eclatanti, ma ugualmente efficaci. Per il terminal di Spinelli la soluzione a breve è così
  rappresentata dal taglio dello spigolo, sul lato di ponente, della banchina di Ponte Etiopia.
  Questo consentirà l' attracco di navi fino a 290 metri di lunghezza. Il progetto è già stato presentato ed è
  finanziato da Spinelli all' interno del suo piano di investimenti. L' opera, quindi, è immediatamente
  "cantierabile", ma deve ancora avere un' ultima autorizzazione, quella della Conferenza dei Servizi, in
  sede referente, presso il Provveditorato delle Opere Pubbliche.

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8 agosto 2016
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7 agosto 2016
                                            Catania Today
                                                             Porti

  Capo Mulini, affonda barca a motore: salvate quattro
  persone dalla Guardia Costiera
  Cronaca Capo Mulini, affonda barca a motore:
  salvate quattro persone dalla Guardia Costiera
  La sala macchina, già completamente
  allagata, non lasciava spazio a dubbi: da lì a
  poco l' imbarcazione sarebbe andata a fondo
  Redazione I più letti di oggi 1 Anziani denutriti,
  stremati dal caldo e sofferenti: chiuse otto
  strutture abusive Ieri l' equipaggio di un'
  imbarcazione da diporto a motore di dieci
  metri, composto da due uomini e due donne di
  cui una di nazionalità romena, in navigazione
  da Taormina a Catania, mentre si trovava al
  largo di Capo Mulini a circa 1 miglio dalla
  costa, ha richiesto l' intervento, via numero blu
  1530, della Capitaneria di porto d i Catania,
  segnalando un' emergenza a bordo: il blocco
  del motore e l' impossibilità di procedere nella
  navigazione. Con le condizioni del mare in
  forte peggioramento, la situazione, che non
  era certamente ideale, è ulteriormente
  precipitata quando gli occupanti dell' unità da
  diporto si sono accorti che la barca, dopo circa
  10 minuti dallo stop al motore, ha cominciato
  ad imbarcare acqua. La sala macchina, già
  completamente allagata, non lasciava spazio a
  dubbi: da lì a poco l' imbarcazione sarebbe
  andata a fondo. A questo punto le chiamate
  alla Sala Operativa della Capitaneriadi porto di
  Catania si sono fatte concitate con grida di panico e di disperazione. Il trascorrere del tempo in attesa
  del soccorso, sembrava giustamente infinito per i malcapitati che si vedevano in pericolo di vita. La
  motovedetta, già partita dal porto d i Catania subito dopo la prima chiamata, era già diretta verso i
  naufraghi alla massima velocità e li ha prontamente raggiunti alle ore 19.40. In effetti l' abbondante
  infiltrazione di acqua nello scafo, dovuta a cause ancora da accertare, ha fatto affondare in pochi minuti
  la barca, dando agli occupanti solo il tempo di mettere in acqua un gommoncino da due posti, sul quale
  solo salite le due donne in attesa dei soccorsi. I militari della guardia costiera sono riusciti a individuare
  il punto dell' affondamento, senza nessun ritardo, nonostante la mancanza di coordinate geografiche e
  le poche indicazioni fornite dal conduttore dell' imbarcazione sul punto dell' affondamento. Per garantire
  il migliore esito possibile delle operazioni di ricerca e soccorso, la sala operativa della Guardia Costiera
  aveva, comunque, ordinato il fermo di una nave mercantile, la Minerva Uno, che era in transito nella
  zona di mare interessata, e ne ha mantenuto la disponibilità fino al ritrovamento delle persone disperse
  in acqua. I quattro naufraghi sono stati immediatamente trasbordati sulla motovedetta. Per l'
  imbarcazione irrimediabilmente perduta e per i momenti di paura appena trascorsi, erano tutti molto
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7 agosto 2016
                                          Catania Today
8 agosto 2016
Pagina 17                              Gazzetta del Sud
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  Santa Teresa, paura per 2 diportisti bergamaschi

  Si capovolge una barca a vela Turisti salvati da due
  volontari
  Il titolare del lido Alessandro La Rosa e il bagnino Gabriele Chisari

  Giuseppe Puglisi SANTA TERESA DI RIVA
  Due diportisti in difficoltà sono stati salvati
  dopo che la loro barca a vela si era rovesciata
  a causa del mare agitato e del forte vento. E'
  accaduto ieri mattina a Santa Teresa di Riva
  nella zona di Bucalo ad una cinquantina di
  metri dal bagnasciuga e si deve alla vista
  acuta di un bagnino del Lido Odissea se la
  brutta avventura ha avuto un lieto fine. I due,
  fratelli bergamaschi cinquantenni in vacanza a
  S. Teresa, si erano messi in mare con una
  piccola imbarcazione a vela di 4 metri con l'
  intenzione di trascorrere la giornata lungo la
  costa jonica, confidando nella bella giornata,
  anche se le previsio nimeteo che assicuravano
  l' arrivo di un forte vento di grecale.
  Così ben presto si sono trovati in difficoltà. Per
  due volte sono stati buttati in acqua e per due
  volte sono riusciti a risalire a bordo. La terza
  bordata è stata più forte, ha ceduto anche un
  un ancoraggio, la barca si è capovolta ed i due
  sono finiti in mare senza la possibilità di
  rimettere in linea di galleggiamento il piccolo
  natante. Nonostante fossero bravi nuotatori, la
  forza delle onde, non consentiva loro di
  raggiungere la riva. Si sono aggrappati all'
  imbarcazione che era un quattro metri
  antiaffondamento, ed hanno atteso i soccorsi.
  Che sono subito partiti dal lido balneare di Alessandro La Rosa grazie all' allarme lanciato dal bagnino
  Gabriele Chisari. I due salvatori hanno raggiunto i naufraghi e li hanno riportati a riva, mentre alcuni
  bagnanti che avevano assistito alla scena dalla spiaggia, non hanno esita toa recuperare la barca e
  portarla a riva. Nel frattempo sono giunti i carabinieri della stazione di Santa Teresa, ivigili urbani ed
  una motovedetta della Capitaneria.
  E un piccolo malore ha interessato invece sabato sera il parroco Don Agostino Giacalone, sabato sera
  durante la processione a mare della Madonna di Porto Salvo. Il sacerdote si trovava sulla barca a remi
  con la statua della Madonna e un gruppo di autorità tra cui il sindaco Cateno De Luca ed ha avvertito lo
  stato di malessere provocato dal mare agitato: per il sacerdote, da poco nominato parroco di Porto
  Salvo, era il "battesimo del mare". L' imbarcazione è stata subito fatta tornare a riva dove nel frattempo
  erano giunti i sanitari del 118 che gli hanno prestato l' assistenza del caso.
                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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  Catania: mentre navigava al largo di Capo Mulini

  Barca affonda, soccorse 4 persone
  Tempestivo e decisivo l' intervento degli uomini della Capitaneria di Porto

  Sabato sera movimentato a Catania dove
  u o m i n i d e l l a Capitaneria d i Porto h a n n o
  salvato l' equipaggio di un' imbarcazione da
  diporto a motore di dieci metri, composto da
  due uomini e due donne di cui una di
  n a z i o n a l i t à r o m e n a , i n navigazione d a
  Taormina a Catania, mentre si trovava al largo
  di Capo Mulini a circa un miglio dalla costa.
  I passeggeri dell' imbarcazione hanno segnato
  attraverso il numero di emergenza di avere il
  blocco del motore e l' impossibilità di
  procedere nella navigazione. Con le condizioni
  del mare in forte peggioramento, la situazione
  è precipitata quando si è allagata la sala
  macchina.
  La motovedetta della Capitaneria d i Porto a
  questo punto ha acceleratola sua corsa per
  salvare i naufraghi. La copiosa infiltrazione di
  acqua nello scafo, dovuta a cause ancora da
  accertare, ha fatto affondare in pochi minuti la
  barca, dando agli oc cupanti solo il tempo di
  mettere in mare un gommoncino da due posti,
  sul quale solo salite le due donne in attesa dei
  soccorsi.
  Sotto il coordinamento dell' ufficiale
  responsabile del reparto operativo, il capitano
  di fregata Salvatore Cilona, i militari della
  Guardia Costiera sono riusciti a individuare il
  punto dell' affondamento, nonostante la mancanza di coordinate geografiche.
  All' operazioe ha preso parte anche una nave mercantile, la Minerva Uno, che era in transito nella zona
  di mare 3(c.s.
  )

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  «La Iam non ha responsabilità»
  l L' ad Domenico Arcudi precisa come alcuni
  scenari che colpevolizzano la Iam Spa siano
  «frutto di tesi costruite su suggestioni
  interpretative invece che su prove
  scientificamente dimostrabili».
  Secondo Arcudi, infatti, «per poter valutare
  occorre una compiuta analisi dei fatti
  contestati, in quanto, probabilmente, non si è
  sufficientemente informati sulla vicenda e sulla
  collaborazione tecnica fornita dall' azienda al
  Comune di San Ferdinando e agli organi
  preposti. Le attività di indagine hanno rivelato
  che nel canale non sono transitati oli da
  idrocarburi esausti. Nei primi giorni di agosto,
  a seguito di sopralluoghi svolti unitamente a
  Capitaneria d i Porto, Polizia Provinciale, Co
  rap e Comune di San Ferdinando, è emerso
  incontestabilmente che nei canali a servizio
  della fognatura del le acque piovane, non
  risultava alcuna traccia del passaggio di
  sostanze identificate come oli da idrocarburi
  esausti. È provato, invece, che il passaggio di
  tali sostanze in una condotta lascia tracce
  rinvenibili per un lungo periodo di tempo. Se lo
  sversamento fosse stato all' interno del canale
  in questione, i residui sarebbero stati
  rinvenibili. È plausibile che lo sversamento
  illegittimo sia avvenuto in prossimità della foce
  del canale e direttamente sulla spiaggia adiacente alla battigia, senza utilizzare la rete delle acque
  piovane in gestione alla Iam. La società, che si è attenuta scrupolosamente al rispetto della convenzione
  con l' Asireg, non può essere accusata di inosservanza delle regole contrattuali, né le possono essere
  addebitati costi non rientranti nella propria gestione».

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  Scilla

  Barca cola a picco al largo di Chianalea
  La causa scatenante dovrebbe essere il violento temporale

  Tina Ferrera SCILLA È affondata, per cause in
  corso di accertamento, un' imbarcazione di
  otto metri. È accaduto nella serata di sabato al
  largo del caratteristico borgo di Chianalea.
  Il proprietario della barca, che non è residente
  a Scilla, era rientrato nel tardo pomeriggio
  dopo un' escursione alle Isole Eolie. Da una
  prima ricostruzione, dopo aver ormeggiato il
  natante, l' intero equipaggio è sceso a terra.
  Il temporale che si è abbattuto in serata lungo
  la Costa Viola sembra avere avuto un peso
  decisivo per l' affondamento. Il proprietario,
  quando ha deciso di tornare a bordo, giunto
  sulla spiaggia ha avuto l' amara sorpresa di
  vedere solo la prua dell' imbarcazione che
  stava colando a picco.
  Al malcapitato non è rimasto che fare denuncia
  d e l l ' a c c a d u t o a l l a Capitaneria d i Porto.
  Fortunatamente l' incidente non ha fatto
  registrare danni a persone o ad altre
  imbarcazioni. Fino a ieri sera l' imbarcazione
  non era stata ancora riportata in superficie,
  a n c h e s e l a Capitaneria d i Porto, g i à i n
  mattinata, aveva effettuato, una prima verifica
  per studiare il modo di recuperare l'
  imbarcazione.
  Per quanto riguarda le ipotesi relative all'
  affondamento, l' indiziato numero uno rimane il
  temporale abbattutosi sul litorale tirrenico. Potrebbe trattarsi di una concausa, magari abbinata a
  problemi che hanno messo in discussione il galleggiamento della barca. In ogni caso, saranno le
  indagini a chiarire qualsiasi dubbio e a stabilire perché l' imbarcazione è colata a picco.4.

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  Le onde hanno spazzato via il provvisorio sbarramento di sabbia

  San Ferdinando, una mareggiata svuota il "canalone
  dei veleni"
  Risucchiata una quantità imprecisata di idrocarburi e acque reflue

  Domenico Latino GIOIA TAURO Cronaca di un
  altro disastro annunciato, in barba alle
  segnalazioni, alle proteste degli attivisti, ai
  moniti dei pescatori, ai servizi giornalistici. Un'
  emergenza balzata prepotentemente agli
  occhi di molti e sulle scrivanie delle Istituzioni
  competenti da qualche settimana almeno,
  quella degli oli e del catrame forse sversati
  alla foce di un canalone di scolo, interno alla
  rete di recinzione portuale; forse in qualche
  tombino più a monte e poi giù di lì. Fino a ieri,
  comunque, ristagnanti a due passi dalla
  battigia.
  Ma, la scorsa notte, il mare di San Ferdinando,
  stremato da una burocrazia che a mano
  amano assottigliava il filo della spada di
  Damocle appesa sopra le proprie onde, ha
  deciso di farla finita e, alla prima inconsueta
  tempesta utile di agosto, ha spazzato via lo
  sbarramento di sabbia, provvisorio per
  definizione, scavalcato qualche "dolmen" e,
  penetrando con forza il fosso in questione, ha
  risucchiato una quantità imprecisata di
  idrocarburi e acque di rifiuto.
  Proprio quel canale che doveva servire alla
  raccolta delle ac que piovane provenienti dalle
  "collinette" della seconda zona industriale ma
  che, col tempo, potrebbe esser diventato la
  discarica preferita di qualche manipolo di balordi. La gente di mare più solcata dalle rughe lo aveva
  previsto con largo anticipo: la natura avrebbe fatto il suo corso.
  Anzi, i pescatori del posto, a inizio luglio, nel lamentarsi per alcune scelte della terna commissariale,
  ben spiegavano come la melma oleosa e puzzolente andava a finire in spiaggia e in acqua ogni qual
  volta il mare si alzava per lo scirocco.
  Risale all' estate 2015 un' ordinanza di divieto di balneazione in quel tratto, emanata "nell' attesa che
  venga prosciugato il liquame", allora "in fase di classificazione". E francamente, poi, la diga di sabbia
  posta ad argine avrebbe dovuto ricordare la parabola dei tre porcellini, "delle miserie e dell'
  indifferenza". È così che, a causa del maltempo, nella notte tra sabato e domenica, lo sbarramento
  temporaneo insabbia, nell' attesa di una bonifica, ha ceduto inesorabilmente.
  Con tutte le sostanze tossiche presenti che si sono riversate in mare. Sul posto, in mattinata sono
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8 agosto 2016
Pagina 13                              Giornale di Sicilia
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  Canyon sottomarini, via a uno studio europeo
  Ieri 13 ricercatori di 7 Paesi sono salpati dal porto su una nave spagnola. A guidare la
  spedizione è un palermitano IN BREVE

  I canyon del nostro golfo si estendono tra i
  fiumi Oreto ed Eleuterio, nella zona dell'
  Addaura e davanti al Monte Pellegrino. Lo
  studio permetterà anche di verificare il rischio
  di tsunami.
  Alessandra Turrisi OOO Alla scoperta dei
  canyon sottomarini nei golfi di Palermo e
  Castellammare, a 1.500 metri di profondità.
  Per conoscere i segreti che le rocce antiche un
  paio di milioni di anni nascondono sul
  funzionamento del nostro ecosistema, per
  dimostrare i danni che pesca a strascico e
  deposito incontrastato di plastiche stanno
  producendo ai fondali, per verificare eventuali
  rischi di frane e onde anomale. È partita ieri e
  parla anche palermitano l' équipe di ricercatori
  di mezzo mondo che per dieci giorni
  scandaglierà con robot e strumenti all'
  avanguardia i fondali della Sicilia Nord ­
  Occidentale fino all' isola di Ustica. La nave
  spagnola RV Alvariño con tredici studiosi di
  sette diverse nazionalità è salpata ieri dal
  porto di Palermo per dare il via alla campagna
  oceanografica Island (Exploring sicilian canyon
  dynamics), finanziata dall' Unione Europea con
  370 mila euro nell' ambito del progetto
  Eurofleet, che mira all' integrazione di diversi
  gruppi di ricerca in scienze marine del Nord e del Sud Europa e vedrà la compartecipazione di istituti di
  ricerca in Scienze marine appartenenti a otto diversi Paesi.
  Responsabile della spedizione è Claudio Lo Iacono, palermitano doc di 43 anni, con esperienze di
  lavoro in mezza Europa e oggi ricercatore scientifico del gruppo di «Seafloor and habitat mapping» del
  National Oceanography Cen ter di Southampton, appartenente al governo inglese. A bordo anche due
  ricercatori dell' Università di Palermo, Mauro Agate e Attilio Sulli, del dipartimento di Scienze della terra
  e del mare.
  «La campagna oceanografica si baserà su un approccio multidisciplinare allo studio dei canyon
  sottomarini dei golfi di Palermo e Castellammare ­ spiega Lo Iacono ­. I canyon sono elementi naturali
  dei margini continentali capaci di incidere i fondali fino a profondità di diverse centinaia di metri, in
  maniera simile ai fiumi, e che possono svilupparsi dai bassi fondali fino a duemila metri. I canyon hanno
  un controllo sulla stabilità dei versanti sottomarini, rappresentando fonti di potenziali frane e tsunami.
  Inoltre, sono importanti per il funzionamento del nostro ecosistema, perché sono dei regolatori del
  trasporto di sedimento e materia organica, canalizzando ingenti quantità di nutrienti tra la costa e il
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Pagina 13                              Giornale di Sicilia
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Pagina 15                         Giornale di Sicilia (ed.
                                       Agrigento)
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  VIGILI DEL FUOCO. Si sarebbero tuffati nonostante le onde per recuperare una bambina
  trascinata dall' acqua

  Tre giovani rischiano di annegare Salvati dai
  bagnanti a Capaci
  OOO Hanno rischiato di annegare per salvare
  una bambina che, in un lido di Capaci, si era
  avventurata in mare nonostante il vento e le
  onde molto alte di ieri pomeriggio.
  Tre ragazzi sono stati salvati dai bagnanti del
  lido «Longo Beach», che hanno aiutato i due
  bagnini a tirarli fuori dall' acqua. Due dei
  giovani sono finiti in ospedale, uno di loro ha
  dovuto essere rianimato dai medici del 118,
  accorsi sul posto, assieme ai vigili del fuoco e
  poi anche alla guardia costiera.
  Una brutta avventura che per fortuna si è
  conclusa nel modo meno tragico possibile nel
  pomeriggio di ieri, quando le condizioni del
  mare non erano certo delle migliori.
  I tre giovani, secondo il raccon to di alcuni
  bagnanti che hanno partecipato al salvataggio,
  sarebbero stati portati via dalla corrente
  perché il mare, in quel punto, ieri era
  particolarmente agitato. Si sarebbero tuffati
  non per divertimento, ma per trarre a loro volta
  in salvo una bambina. La piccola è stata
  recuperata da uno dei giovani, ma gli altri due
  sono rimasti invece in balìa delle onde.
  È a quel punto che, non vedendoli tornare e in
  serie difficoltà, si sarebbero buttati in acqua i
  bagnini del lido. In un istante si sono mobilitati
  anche i bagnanti che stavano assistendo alla scena. Subito è stato chiamato il 118 e anche i vigili del
  fuoco. Questi ultimi sono arrivati sia con personale da terra che con i sommozzatori. Poi, sul posto è
  arrivata anche la guardia costiera.
  Così i ragazzi sono stati recuperati dall' acqua e portati a terra e per uno di loro è stato necessario un
  intervento di rianimazione.
  L' allarme dei bagnanti è stato lanciato alla centrale operativa dei vigili del fuoco intorno alle 17 di ieri.
  Subito si sono attivate le squadre dei sommozzatori dei pompieri, quelle di terra e di mare con i
  gommoni. È intervenuta anche la capitaneria di porto di Palermo con due gommoni e un motovedetta e
  del personale di terra che ha coordinato la parte finale dei soccorsi. SA. FI.

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Pagina 12                          Giornale di Sicilia (ed.
                                     Siracusa­Ragusa)
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  O Noto

  La barca s' incaglia a Vendicari Salvati 57 migranti
  OOO Cinquantasette migranti sono stati
  recuperati, ieri alle 7, dalla Guardia costiera
  mentre si trovavano sull' isolotto di Vendicari,
  dove sono arrivati a bordo di una barca a vela,
  rimasta incagliata sugli scogli. Si tratta di 35
  uomini, 14 donne e 8 minori non accompagnati
  di nazionalità somala, irachena, iraniana,
  nepalese e 5 provenienti dallo Sri Lanka. Sono
  stati trasferita alla tendopoli del porto d i
  Augusta. L a b a r c a è s t a t a p o r t a t a a
  Marzamemi. (*CESA*)

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                                           Caltanissetta)
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  CAPO MULINI. Una disavventura a lieto fine

  Affonda imbarcazione: soccorsi da Guardia Costiera
  4 diportisti
  Epilogo a lieto fine per l' equipaggio di un'
  imbarcazione da diporto a motore, lunga dieci
  metri, composto da due uomini e due donne,
  di cui una di nazionalità romena, affondata
  sabato sera al largo di Capo Mulini.
  L' imbarcazione ­ che da Taormina era diretta
  a Catania ­ mentre era a un miglio dalla costa,
  con condizioni meteo marine avverse, ha
  cominciato a imbarcare acqua, dopo che il
  motore di bordo si era fermato. A quel punto ai
  diportisti non è rimasto che lanciare la
  richiesta di soccorso al numero blu 1530 della
  Capitaneria di porto di Catania.
  La copiosa infiltrazione di acqua nello scafo,
  dovuta a cause ancora da accertare, ha fatto
  affondare in pochi minuti la barca, dando agli
  occupanti solo il tempo di mettere in mare un
  gommone da due posti, sul quale solo salite le
  due donne in attesa dei soccorsi.
  La sala operativa della Capitaneria d i porto,
  sotto il coordinamento del responsabile del
  Reparto operativo, capitano di fregata
  Salvatore Cilona, faceva uscire in mare la
  motovedetta Cp 853, mentre dal porto d i
  Riposto mollava gli ormeggi la Cp 888 del
  locale Circomare, diretto dal tenente di
  vascello Luca Provenzano. La sala operativa
  della Guardia Costiera aveva, inoltre, aller tato il mercantile "Minerva Uno" in transito al largo di Capo
  Mulini. Raggiunti dai due mezzi navali, i quattro naufraghi, molto provati ma in buone condizioni, sono
  stati trasbordati sulla motovedetta Cp 853, che li ha trasportati nel porto d i Catania, dove sono stati
  raggiunti da amici e parenti che li hanno riportati a casa.
  SALVO SESSA.

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Pagina 19                                La Sicilia (ed. Siracusa)
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  In barca a vela 57 migranti recuperati a Vendicari
  NOTO. Ancora sbarchi sulle coste siracusane.
  Questa volta il viaggio della speranza per 57
  migranti si è interrotto alargo di Vendicari,
  dove la motovedetta della Capitaneria di porto
  Cp325 è intervenuta nel tardo pomeriggio di
  sabato. Ieri mattina, poi, è stato predisposto il
  trasferimento verso il porto commerciale di
  Augusta, dove poi gli organi competenti
  proseguiranno con operazioni di rito. L'
  imbarcazione con cui i 57 migranti hanno
  cercato di raggiugnere l' Italia e l' Europa,
  i n v e c e , è s t a t a d i r e t t a v e r s o i l porto d i
  Marzamemi. Dei 57 migranti recuperati, 14
  sono donne e 8 minori non accompagnati e al
  momento non ci sono notizie sulla presenza, o
  meno, di eventuali scafisti tra di loro. La
  maggior parte arriva dalla Somalia, 33
  persone in totale, mentre altri 12 arrivano dall'
  Iraq, 6 dall' Iran, 6 sono cingalesi, mentre uno
  dal Nepal.
  Il viaggio sarebbe durato qualche giorno e,
  almeno dopo le prime visite, tutti i migranti
  sarebbero arrivati comunque in condizioni di
  salute accettabili nonostante le tante ore
  trascorse sull' imbarcazione di fortuna.
  O. G.

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