Un Seme per il Regno ...dove tutto ebbe inizio - Francescane di Cristo Re Venezia
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Un Seme per il Regno ...dove tutto ebbe inizio Periodico trimestrale delle Suore Francescane di Cristo Re - N. 4-2020 / Ottobre - Dicembre Anno LIV Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DR Venezia
A cura della Redazione AI LETTORI In questo numero Speravamo tanto di aver imboccato la strada Possiamo contare sull’esempio e l’aiuto dei no- giusta dopo il lockdown e ricominciare una nuo- stri “amici” di sempre. Segni di Cristo 2 va vita, senza pandemia. Eccoci, invece, ancora Il profumo di Cristo nella liturgia incerti, abbattuti, pieni di tante paure… Giuliva Di Berardino ci invita ad odorare il mi- stico profumo di Cristo che pervade la liturgia e Santa Chiara 4 Siamo in uno scenario in cui convivono speranza tutte le creature per darci vita in abbondanza. ...e la Notte si illumina! e dolore, perdita e paura, cura e morte; convi- venza, incertezze a tutti i livelli, fede e creatività, Santa Chiara è talmente immersa nel suo Dio Suor Serafina 6 servizio e sacrificio. Non è facile ripensare un che, unita a Lui, riesce a essere presente là dove Nella casa di Suor Serafina nuovo rapporto con gli altri, confrontarsi in tutti non poteva andare. i momenti con i tanti “protocolli”: la vita è cam- La nostra Casa Comune 8 biata! Quali passi per inaugurare questa “nuova Suor Serafina con i piedi nella polvere, gli oc- I giovani, un patto, il futuro normalità”? La sfida ad esserci in questo nuovo chi al cielo e Dio nel cuore ha dato colore alle scenario ha stimolato e stimola la creatività, ci sue giornate e invita noi a fare altrettanto. Un messaggio 12 ha invitati a uscire da noi stessi e a crescere nella Dio ci sorprende sempre! Fidiamoci di Lui! solidarietà, nella cura di tutti e del Creato. L’impegno che ci eravamo prese all’inizio del 2020 di cogliere come Dio continua ad amare Dio in mezzo a noi 14 Siamo chiamati a vivere l’oggi, ad abitare il gli uomini oggi, dove Egli vive nel nostro tempo Come acqua sorgiva nostro tempo scoprendo in esso il kairos di e come essere sue discepole in ogni situazione Discepola di Gesù... anche nella malattia Dio: cioè un tempo di grazia per ciascuno di di vita, è completato in questo numero dall’area Sentirsi amati anche dietro le sbarre noi. Superando la paura e alzando lo sguardo, geografica dell’Italia. Abitare questo nostro Carità e dono in tempo di pandemia ci sentiamo chiamati ad affrontare situazioni tempo, diventando sorelle di chi avviciniamo, Camminare è... bellezza! «Il Natale è sempre nuovo, che, volentieri, avremmo preferito facendo nostri i bisogni dei piccoli, servendo La casa di Amadou A Amazônia precisa de você perché ci invita a rinascere nella fede, Abitare ignorare. e amando chi è in difficoltà… è il dono che ci accompagna da tanti anni di storia. Oggi è reso ad aprirci alla speranza, a riaccendere la carità». il nostro tempo Abitare la contemporaneità, vivere vivo dall’atteggiamento costante di tante di noi questa nostra storia, significa allora che in silenzio, con serenità, nelle piccole cose di Papa Francesco scoprire i germi di bene presenti in ogni giorno, continuano ad amare il Signore e le essa, magari solo come piccolo se- persone facendo della loro vita un dono. me, ma destinati a crescere e fiorire: “Se il chic- co di frumento ……”. Quando per diversi motivi… non possiamo più stare sulla breccia, facciamo nostri e teniamo vivi L’abitare questo nostro mondo richiede la con- nella preghiera i servizi di tanti fratelli generosi sapevolezza di essere in permanente ricerca di che si fanno ‘casa’, accoglienza e servizio per chi senso, intraprendendo sempre la via della re- è più sfortunato. Auguri a tutti dalla Redazione sponsabilità di generare relazioni sostenibili per- ché intessute dal rispetto, dal promuovere la In questo numero, è presente anche la testimo- N.B. Con l’anno 2021 la pubblicazione crescita dell’altro, dal fare scelte che portano nianza di suor Marilde, suora francescana di Cristo di ‘Un Seme per il Regno’ sarà semestrale. alla comunione. Re brasiliana, che sta vivendo il suo servizio in mez- zo agli indios. Lo riportiamo con gioia per dire che Il presente di questa storia di salvezza ci impe- siamo tutti fratelli e che tutti hanno il diritto di es- Un Seme per il Regno gna ad uno sguardo di benevolenza e tene- sere sostenuti e veder riconosciuta la loro dignità. Periodico trimestrale delle Suore Francescane di Cristo Re rezza, che racconti il nostro essere parte di un La redazione di Un Seme per il Regno garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dai lettori e la tessuto vivo che è l’essere suore francescane Del resto, quando leggerete queste pagine, possibilità di richiederne, in qualsiasi momento, la rettifica o la cancellazione. Le informazioni custodite verranno utilizzate al solo scopo di inviare il periodico e/o gli allegati. (Regolamento UE 2016/679) di Cristo Re in Italia, Brasile, Guinea Bissau, staremo celebrando ancora una volta il dono Albania … per trasmettere con la nostra vita grande di un Dio che si fa tenero bambino per DIREZIONE E REDAZIONE : Istituto delle Suore Francescane di Cristo Re Castello 2758 - 30122 VENEZIA - c/c n. 19250307 che il Regno sta crescendo, che il piccolo seme stare in mezzo a noi. Lasciamoci avvolgere dal DIRETTORE RESPONSABILE : G. Rosara si sta sviluppando… Mistero del suo Amore! Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 396 del 5-4-1966 Impaginazione e stampa: Grafiche Pietrobon srl - Castello 6472 - VENEZIA
SEGNILODISTILE DI GESù Giuliva Di Berardino, CRISTO teologa «Voi siete di Cristo e Cristo è di Dio»: vivendo questa certezza sentiremo il profumo di Cristo impregnare la nostra vita. È per questo che, nella Bibbia, e un po’ in Il profumo di Cristo nella liturgia Partecipare e celebrare la liturgia con questa tutte le culture antiche, il profumo che riem- coscienza aumenta la nostra capacità di rende- piva il tempio rappresentava lo spazio in cui re più bello il mondo che abitiamo. la divinità poteva avvicinarsi agli uomini e spesso il profumo dell’incenso, aroma profu- mato che scaturisce dalla combustione di re- Il profumo si espande e identifica un ambien- sine, accompagnava i sacrifici, compiendo la te, così Dio, ogni giorno, profuma il mondo lode perfetta: “La mia preghiera stia davanti a nella Confermazione si riceve il potere di testi- Miron vero, inesauribile, o Verbo», canta, al- spargendo amore su tutte le creature. te come incenso” (Sal 141,2). moniare l’amore e la potenza di Dio nel mondo. la sera del venerdì santo, la Chiesa Bizantina, Il terzo Sacramento dell’iniziazione cristiana è mentre il sacerdote cosparge di profumi il telo Chi percepisce il profumo di Cristo è chiamato Nella fede cristiana, che porta a compimen- l’Eucaristia, che viene di conseguenza agli altri dove è dipinto il corpo di Gesù deposto dalla inevitabilmente a partecipare alla profumazione to la preghiera biblica, la liturgia ci guida a due sacramenti somministrati col Crisma. È il croce (cfr Epithafios Threnos, II stanza). che Dio continua ad espandere sulle creature. diventare uomini e donne dello Spirito, per fulcro di tutti i Sacramenti, sorgente e vertice Profumare le creature, infatti, è accogliere il poter vivere «in Cristo» e agire nel profumo di tutta la vita cristiana, in cui Gesù stesso si Ora, se Cristo è il profumo, vuol dire che non profumo di Cristo, lasciarsi invadere la vita dal di Dio. Ecco perché per i cristiani la liturgia è unisce al cristiano perché possa vivere come siamo noi a profumare, ma è la fragranza di dono della Sua vita offerta per noi. quello spazio in cui possiamo accogliere tutta ha vissuto Lui. Cristo a imprimersi in noi, nella misura in cui Questo è la liturgia: compiere la profumazione la dolcezza del cielo, come forza, come cibo È un rito donato da Gesù nell’atto di offrire in stiamo con Lui. del mondo. spirituale, necessario per poter costruire la sacrificio il suo Corpo e il suo Sangue e che pace e la fraternità sulla terra, secondo il cuo- quindi unisce tutti i cristiani all’unico Corpo di Il profumo della liturgia è però anche il profu- A Gerusalemme, se si ha la grazia di passare la re di Dio. Ma la liturgia è anche il luogo in cui Cristo, che è la Chiesa. mo della Chiesa Sposa, che porta il profumo di notte al Santo Sepolcro, si può notare che i primi sperimentiamo sulla nostra persona come il Cristo Sposo e viene resa bella per le nozze riti dei cristiani ortodossi e armeni avvengono vero profumo sia Cristo stesso, che viene a I sacramenti di iniziazione sono la prima por- dell’Agnello, quando Cristo tornerà nella gloria. attraverso l’incensazione e la profumazione di ungere il nostro corpo, la nostra vita. Il nome ta della liturgia, che rendono la vita del cre- ogni angolo della santa basilica dell’Anastasis, “Cristo”, infatti, viene dal termine “Crisma”, dente profumo di Dio, segno di onore e di lode Ogni messa quindi è convocazione dei corpi cioè del Santo Sepolcro. l’olio utilizzato per i sacramenti. Si tratta di un a Dio, liturgia vivente. salvati da Cristo, che vengono profumati sem- Questo avviene perché noi cristiani, ogni giorno, olio composto da olio di oliva e nardo, un Il Crisma è usato però anche in altri sacramen- pre più in profondità, perché siano continua- attraverso la liturgia, abbiamo il compito di ri- profumo che nella Bibbia è simbolo dell’amo- ti: viene sparso sul capo di un nuovo Vescovo mente trasfigurati e si rivestano sempre più cordarci che siamo chiamati a spargere sulla re fedele sino al dono della vita. Ogni vita cri- per indicare la sua partecipazione al sommo della bellezza di Dio, che è amore, dono di sé. terra il profumo di Cristo, ad essere una lode di stiana, dunque, è segnata dal Crisma profeti- sacerdozio di Cristo, viene spalmato sulle mani Dio Creatore nel mondo. co, dall’unzione del Cristo Messia, perché es- di un nuovo presbitero per indicare la partico- Nel profumo, infatti, si esprime e si dà la vita, Respirare il profumo di Cristo, allora, permette sa comincia con i sacramenti di iniziazione: lare effusione dello Spirito, che dona efficacia proprio come ha fatto Gesù, che si è offerto a all’umanità di accedere alla comunione di vita, Battesimo, Cresima, Eucaristia, i sacramenti al suo ministero, viene infine sparso sulla fron- Dio per amore nostro: “Cristo ci ha amato e ha di fede e di corpo, con il cielo e con Gesù, così detti “di iniziazione”. te e sulle mani dei cristiani malati, o delle per- dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacri- che i credenti, muovendosi nel mondo, impre- Con il Battesimo il corpo del battezzando – sone malate e anziane, per onorare in loro la ficio di soave odore” (Ef.5). gnati dell’odore del cielo, possano portare il specialmente il petto – viene unto perché di- vita dello Spirito e renderla più efficace profumo “stando nel mondo” in modo sano, venti spiritualmente forte e agile nella testi- nell’unzione degli infermi. La liturgia ci porti, dunque, a profumare il dignitoso, bello, gradevole, amabile. monianza della fede. Già questa prima unzio- mondo ogni mattina, come avviene a Geru- ne offre al battezzando la possibilità di essere Ciò che possiamo osservare è che attraverso salemme, perché l’amore di Dio si espanda su Una leggenda ebraica racconta che Adamo, “profumo di Cristo” nel mondo. Il Crisma è tutti i riti di unzione, presenti nei diversi sacra- tutte le creature; perché il corpo della Chiesa cacciato dal Paradiso, implorò piangendo gli an- usato poi per la seconda unzione battesimale, menti, la liturgia ci immerge in un sistema che sposa, unto e profumato, possa far emergere, geli che gli fosse consentito portare con sé alme- quella crismale (cfr CCC 1242) che general- coinvolge il corpo, perché tutto in noi sia ordi- di ogni creatura, la bellezza; e, infine, perché no le spezie aromatiche così che egli, odorando mente si riceve nella Cresima come conferma nato dalla fede, allenato dalla preghiera, inne- tutti abbiano la gioia di accogliere sempre me- le fragranze del Paradiso, potesse almeno ricor- del Battesimo: è infatti chiamata stato in Cristo, trasfigurato dallo Spirito Santo. glio il Signore che viene ogni giorno a visitare la darne la dolcezza. Respirare il profumo, “Confermazione”. Con il simbolo dell’imposi- La Chiesa, allora, è un corpo unto, crismato, terra, in modi sempre nuovi e sorprendenti. quindi, è ricordarsi di Dio. zione delle mani e dell’unzione con il Crisma, profumato, ma è Cristo il profumo: «Tu sei il 2 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 3
SANTALO STILE DI GESù Da www.assisiofm.it CHIARA Santa Chiara ci mostra come l’amore per ...e la Notte si illumina! Gesù abbia cambiato e riempito la sua vita. Nella conoscenza perfetta che ha della Scrittu- nata! Ho pro- Un rapporto intimo e confidenziale con Lui, le ra, abituata com’è all’ascolto della Parola, ne prio udito, per permetterà di non sentirsi mai sola. È un invi- ripresenta anche la motivazione teologica, che grazia di Cri- to per noi a riscoprire e consolidare, con il suo è l’esaltazione della natura umana e parafra- sto, tutte quel- aiuto, il nostro rapporto con Dio in Gesù. sando San Paolo, la ripete nella Prima Lettera le cerimonie ad Agnese: «Se dunque tale e così grande Si- che sono state gnore, scendendo nel seno della Vergine, volle celebrate que- apparire nel mondo come uomo spregevole, sta notte nella bisognoso e povero, affinché gli uomini – che chiesa di San- Mettere “Il Natale” come titolo ad una rifles- erano poverissimi ed indigenti, affamati per to Francesco”» sione sulla vita di un Santo forse può sembra- l’eccessiva penuria del nutrimento celeste – (FF 3212). re alquanto singolare. Riferito a Santa Chia- divenissero in Lui ricchi…». ra non soltanto non deve sembrare singolare, «Signore Id- ma necessario, se si vuole comprendere piena- Vi sono due episodi riportati dalle Fonti che ci dio, eccomi mente la figura spirituale di questa fanno comprendere questa sua penetrazione lasciata sola donna. nel mistero del Natale. Il primo lo riportiamo per Te!», dal Celano: «In quell’ora del Natale (è il 1251, espressione Entrata nella linea spirituale di Francesco, la ultimo della sua vita), quando il mondo giubila estremamente contemplazione non può esaurirsi per Chiara in con gli angeli per il bambino appena nato, confidenziale un solo aspetto della vicenda umana di Gesù tutte le Donne si avviano per il Mattutino al che solo un Cristo, perché l’amore di Dio in Cristo per l’uo- luogo della preghiera, lasciando sola la Madre lungo rappor- mo ha inizio concreto nella storia dal momento gravata dalla infermità. to intimo e della Incarnazione nel seno purissimo di Maria personale con- fino alla permanenza nella presenza reale E, avendo cominciato a pensare a Gesù piccoli- sente e rende nell’Eucaristia, quindi fino alla consumazione no e a dolersi molto di non poter partecipare comprensibile. dei secoli. al canto delle sue lodi, sospirando gli dice: “Si- Questo lamen- gnore Iddio, eccomi lasciata sola per Te!”. to, espresso Allora uno dei motivi fondamentali contempla- Ed ecco, all’improvviso, cominciò a risuonare con una frase tivi nella sua vita è il mistero dell’Incarnazione alle sue orecchie il meraviglioso concerto che così semplice, del Figlio di Dio, che non è legato soltanto alla si faceva nella chiesa di san Francesco. Udiva i mentre al no- ricorrenza liturgica del Natale, ma è un momen- frati salmeggiare nel giubilo, seguiva le armo- stro orecchio to contemplativo di tutta la sua vita. Il mistero nie dei cantori, percepiva perfino il suono degli profano sem- della povertà, della umiliazione e della carità, strumenti. bra un puro lei lo vede già pienamente realizzato nella In- lamento, sem- carnazione, che abbraccia tutto l’arco di vita del Il luogo non era affatto così vicino da consenti- bra non dir Signore, che va dal primo istante della sua esi- re umanamente la percezione di quei suoni: o nulla, era inve- stenza umana nel seno di Maria, fino alla nasci- quella celebrazione solenne fu resa divinamen- ce l’espressio- ta e alla prima infanzia. te sonora fino a raggiungerla, oppure il suo ne confiden- udito fu rafforzato oltre ogni umana possibilità. ziale di un profondo rapporto intimo e perso- dell’Incarnazione, che in lui trova la sua con- Tutto questo arco di esistenza lo fa continuo Anzi, cosa che supera questo prodigio di nale di amore tra lei e Dio e perciò venne subito cretizzazione viva e drammatica nel presepe oggetto della sua contemplazione; molti testi ci udito, ella fu degna di vedere persino il prese- appagata da quel Dio che non si lascia mai vin- di Greccio. Così ancora una volta, Francesco e dicono con quale intensità di amore ha medita- pio del Signore. Quando, al mattino, le figlie cere nell’amore. Chiara, con esperienze diverse, si ritrovano sul- to questi momenti dell’Incarnazione, come vi andarono da lei, la beata Chiara disse: lo stesso cammino nella contemplazione dell’a- ha visto le tre virtù fondamentali dell’itinerario “Benedetto il Signore Gesù Cristo, che non mi Questo episodio eleva Chiara all’altezza mistica more folle di Dio per le sue creature! di ascesi mistica per la uniformità con Cristo. ha lasciata sola, quando voi mi avete abbando- di Francesco nella meditazione del mistero 4 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 5
SUOR LO STILE DITeresa GESù Moro e Suore fcr SERAFINA di Fiume Veneto Ringrazio le suore francescane di Cristo Re L’iniziativa è stata per aver mantenuto viva la memoria di suor Nella casa di suor Serafina a Fiume Veneto, accolta con gioia e Serafina. Grande testimone di Gesù sofferen- (Pordenone) si continua a tener desta la sua gratitudine. Molte te e vicina a tutte le persone provate dalla memoria. Ma, dobbiamo riconoscerlo, suor persone si sono vita. La sua preghiera e la sua intercessione la Serafina è vicina a tutti noi più di quanto pos- avvicendate per visitare i sentiamo tanto vicina. Ci auguriamo che sia siamo pensare. luoghi della sua nascita e sempre più conosciuta e amata da tutti la no- giovinezza, per pregare e stra cara suor Serafina. Una fraternità delle Suore Francescane di Cristo affidarsi alla sua Bernardetta (25 giugno 2020) Re di Venezia, dal 2000, vive nella Casa natale di protezione. Abbiamo suor Serafina a Fiume Veneto. È impegnata nel vissuto un clima di Grazie, suor Serafina, tener viva la memoria della Venerabile in mezzo intensa spiritualità e per averci accolto nella tua casa natale. Sono al popolo, dove è nata ed è vissuta nei suoi primi grazia… come possiamo contenta di aver conosciuto la tua storia di vent’anni. cogliere dalla vita, la tua sofferenza, il tuo amore e la tua testimonianza di un dedizione. Ti chiediamo di intercedere su di Alcune date significative sono consolidate nella giovane: noi per poter divenire genitori. D’ora in poi memoria e nelle celebrazioni che qui si vivono: sarai sempre nelle nostre preghiere! “Cara suor Serafina, Cristian e Serena (20 agosto 2020) 15 ottobre: nascita di Gisella Gregoris molte volte ho frequentato questa casa, trovando in essa pace e accoglienza umile e Lodiamo il Signore per il dono grande di 30 gennaio: nascita al cielo di suor Serafina lieta, ascolto fraterno e sincero, consolazione suor Serafina, che oggi abbiamo conosciuto e speranza. TESTIMONIANZE nella sua realtà familiare-operativa-sociale ed 22 giugno: proclamazione delle virtù eroiche Oggi ho compreso il suo essere “casa ecclesiale. A lei chiediamo di intercedere per della “Venerabile” suor Serafina avvenuta a Ro- natale” di una vita secondo lo Spirito. Questa Carissima suor Serafina, la nuova fraternità di Savelli-Norcia, che pren- ma nel 2004. porta sempre aperta è un caloroso invito a oggi sono qui, nella casa dove sei nata e cresciu- derà avvio il 4 ottobre 2020 affinché sappia- tener sempre aperta la porta del cuore alla ta, in una famiglia numerosa e molto povera. mo vivere nel quotidiano una missionarietà Il 29 giugno 2019, nel 15° anno dell’avvenuto volontà del Padre, che ci vuole santi. Santi A te che sei stata un esempio di virtù nel donarti gioiosa e in piena comunione, con i piedi nella riconoscimento delle virtù, è stato benedetto un ogni giorno per il bene nostro e di quanti agli altri e a Gesù, chiedo umilmente di interce- polvere, gli occhi al cielo e Dio nel cuore. murales della nostra venerabile posto vicino alla condividono con noi il cammino della vita. dere per noi e per l’intera umanità e di accom- Suor Loretta, suor Damiana, suor Chiara, porta d’entrata della casa. Si è celebrata la Santa Guarda, assisti e intercedi per noi e per il mondo pagnarci in questi tempi difficili di pandemia. suor Marisa (15 luglio 2020) Messa nel giardino adiacente la casa natale, con intero”. (Alex) Ricolma di grazia questa comunità di Fiume la partecipazione di molti fiumani e non. Veneto, che ti ama moltissimo. Sii porto sicu- Ai “pellegrini” veniva consegnata una ro per tutte le persone che vivono la malattia, la Quest’anno non è stato possibile riproporre “perla” con il volto di suor Serafina e un suo povertà, la solitudine. l’avvenimento a causa della crisi del Covid-19, pensiero di vita: Donaci occhi e cuore per essere misericordiosi ma è nata una nuova iniziativa per tener desta con tutti quelli che incontriamo. la memoria di questo evento. Durante i mesi di “Dio in tutto: tua Alessandra (20 luglio 2020) giugno e luglio, per due giorni la settimana, è stato possibile visitare, ascoltare, sostare, pregare nel tuo spirito in questi luoghi, ma soprattutto “respirare” Cara suor Serafina, l’esperienza quotidiana di Gisella Gregoris nel per illuminarlo, in questa casa ho ricordato molte cose della mia vivere con fede i valori della vita in coerenza con infanzia e ti ringrazio per tutto il bene che hai il Vangelo. Noi suore ci siamo rese disponibili ad nel tuo cuore fatto al nostro paese. Ti prego ogni giorno e ti accogliere le persone per far conoscere e chiedo di proteggermi. Grazie per tutte le cose approfondire la vita di suor Serafina dalla nascita, per possederlo, belle che ci hai lasciato e continua la tua prote- alla sua formazione cristiana, alla fatica del lavoro zione! presso il cotonificio di Fiume Veneto, alla sua nelle tue azioni Anna Maria Moro (25 giugno 2020) risposta alla vocazione religiosa e il sopraggiun- gere della lunga malattia. per santificarle!” 6 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 7
LA NOSTRA LO STILE DI GESù Lucandrea Massaro CASA COMUNE in www.aleteia.org Radunati da tutto il mondo per discutere di co- me cambiare una economia ingiusta si sono ri- Santo Padre, la tre giorni conclusiva del lungo 2019 in occasione della festa di San Giuseppe zione di Francesco stessa non è un atto antieco- trovati di fronte al più inaspettato degli eventi: il lavoro preparatorio si terrà dal 19 al 21 novem- Lavoratore indirizzata a economisti, imprendi- nomico» dice Francesca di Maolo dell’Istituto Covid. Ma tutto è Grazia. bre 2020 e sarà interamente in modalità online tori ed imprenditrici under 35 del mondo. Serafico, ma appunto un tassello per integrare con diretta streaming da Assisi e collegamenti Il Santo Padre intendeva avviare, con i giovani la gratuità in una economia basata sull’avidità. L’evento “Economy of Francesco” si terrà con oltre 120 Paesi. Già confermata la parteci- protagonisti e un gruppo qualificato di esperti, «Costruire una economia inclusiva per tutti – il prossimo 21 novembre online, a causa del pazione “virtuale” di Papa Francesco che man- un processo di cambiamento globale affinché prosegue –, solo i giovani possono fare questo. persistere della pandemia di Covid-19, invece di derà un videomessaggio. L’evento digitale coin- l’economia di oggi e di domani sia più giusta, Il virus contro cui stiamo combattendo è davvero svolgersi com’era previsto – e auspicato – in volgerà economisti, imprenditori e innovatori inclusiva e sostenibile, senza lasciare nessuno una metafora della nostra società che colpisce i Assisi, attorno alla cui esperienza si è formato under 35 di tutto il mondo e potrà essere indietro. più fragili» Le disuguaglianze hanno tante facce: questo movimento di giovani da tutto il mondo seguito sul portale francescoeconomy.org e i reddito, accesso alle cure, accesso alle tecnolo- voluto da Papa Francesco. canali social. Un movimento di giovani per una economia gie. Esse sono diseguaglianze sociali che si pos- nuova sono combattere e risolvere, se decidiamo di Ma cos’è esattamente “The Economy of The Economy of Francesco è un evento interna- farlo. Francesco”? zionale che ha quindi come protagonisti giovani Come il Poverello di Assisi, a cui il movimento economisti e imprenditori di tutto il mondo. si ispira, quello che bisogna costruire è un movi- A farle eco c’è il professor Luigino Bruni “The Economy of Francesco” è l’incontro con L’iniziativa si è sviluppata a seguito dell’invito mento che ricostruisca i rapporti sociali a partire (responsabile scientifico di Economy of Fran- i giovani economisti e imprenditori voluto dal che Papa Francesco ha inviato il primo maggio da una “economia della gratuità”. «La Spolia- cesco e ordinario alla Lumsa) che dice che 8 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 9
«Economy of Francesco è un movimento di gio- minile, solidarietà. I giovani non hanno lavo- le coordinate che i ragazzi si sono dati da soli, Stampa del Sacro Convento di Assisi, che ricorda vani da tutto il mondo ed è la prima volta che rato da soli e ogni villaggio è stato guidato da in modo autonomo, «I giovani sono diventati le innovazioni introdotte nel medioevo proprio questo accade, già questo è un fatto che ci dà due figure: un coordinatore junior e uno se- protagonisti, non più invitati» dice. per alleggerire il peso di una economia rapace speranza. Il pre-evento doveva essere di due nior scelti dal comitato scientifico. I senior sui più poveri, e ricorda l’invenzione dei Monti giorni, ma il Covid ha cambiato tutto, esso è sono stati messi accanto ai giovani per gui- I protagonisti dell’evento digitale sono i 2000 di Pietà e di quelli Frumentari, istituzioni divenuto di 9 mesi. È nato così un movimento darli e mettere a confronto esperienze e stili. under 35 provenienti da tutto il mondo, 56% finanziarie senza scopo di lucro la cui funzione diffuso nel mondo di giovani che sono già impe- Sono stati realizzati 27 webinar (= seminario uomini e 44 % donne. Sono economisti, im- era quella di finanziare chi fosse in difficoltà, gnati nel cambiamento. L’economia fino al gen- online), tradotti grazie agli stessi ragazzi. «Il prenditori, studenti, innovatori e operatori del sottraendo i più poveri dalla piaga dell’usura, naio del 2020 è divenuta obsoleta, siamo entra- tema più trasversale è il discorso della cura, settore sociale mossi dall’obiettivo comune di con un meccanismo che assomiglia molto al ti in una economia dei beni comuni, non basta del prendersi cura dell’altro, come antidoto costruire un mondo più equo e sostenibile. moderno microcredito. Una finanza al servizio una economia green, perché deve essere una della società attuale, non più come cosa pri- della gente, del popolo direbbe Papa Francesco, economia che include i poveri, che include le vata ma come sforzo pubblico, l’altro è la pre- Il rapporto tra i figli di San Francesco e l’eco- una dimensione che è essenziale ricostruire. relazioni personali» e aggiunge «una fraternità senza delle donne nell’economia» spiega an- nomia viene da lontano, ricorda Padre Enzo della terra che non includa la fraternità di tutti cora Suor Alessandra Smerilli, soddisfatta del- Fortunato, francescano e direttore della Sala non è completa. Ci vuole una economia che metta dentro di sé la preghiera, la meditazione e un orizzonte di senso, o la prossima pandemia sarà di depressione». C’è una continuità tra la lettera del Papa agli imprenditori nel 2019 (un’epoca lon- tana per molti aspetti) e l’enciclica Fratelli tutti, che indica una via nuova, pratica- bile e realista nei rapporti sociali ed econo- mici tra persone e nazioni. «In un mondo malato di pensiero a breve termine, guardare ai giovani vuol dire co- struire ponti di speranza. Il Papa ci invita a fare questo» dice a sua volta Suor Ales- sandra Smerilli mentre spiega come «i giovani non ci consegneranno un trattato, un decalogo, ma delle proposte e come vogliono impegnarsi» un approccio con- creto che parte dalla riflessione e culmina nell’azione. Un lavoro che le Settimane Sociali dei Cattolici vogliono accogliere nel loro lavoro che culminerà l’anno prossimo, anche grazie alla stessa Suor Alessandra che è presente in entrambi i comitati. Un po’ di numeri di Economy of Fran- cesco Sono 12 i villaggi tematici in cui i giovani sono stati divisi per lavorare in questi mesi lungo alcune linee di tensione dialettica tra povertà e cura, ambiente, lavoro fem- 10 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 11
DIO LO STILE DI GESù a cura della Redazione Come acqua sorgiva IN MEZZO A NOI L’Istituto delle Suore Francescane La storia di noi, Suore Francescane di di Cristo Re Cristo Re, si svolge in un arco di tempo fraterna unione di vita lungo oltre cinque secoli. Le sue radici somiglia sua storia risalgono all’anno 1459 in Venezia - se- a un’acqua sorgiva stiere di Castello, San Francesco della Vigna per opera di un gruppo di Terzia- rie francescane guidate dai Frati Minori della Provincia Veneta. Nel secolo XIX l’Istituto - che viveva an- cora in una sola comunità - venne sop- presso due volte dalle autorità civili e a tempo opportuno fu ricostituito. 1459 L’ultimo ripristino fu attuato dalle Madri Sorgente Luigia Penso e Chiara Ferrari il 13 lu- glio 1878. che nasce tra cime e a lungo Ebbe il riconoscimento giuridico della placida scorre Chiesa di Venezia nel 1907 e poi s’inabissa e l’approvazione pontificia nel 1937. 1878 Dal 1928 porta l’attuale denominazione: Ma ecco 1811 più ricca rinasce suore francescane di Cristo Re. con getto più forte, Dal 1916, da Venezia dove ha la sua Ca- più ardito sa Madre, l’Istituto, quale piccolo seme e roccia insidiosa che muore, germoglia e cresce, si estese più non l’inghiotte. prima nel Veneto, poi in varie regioni d’Italia. 1849 Rinasce Animate dal desiderio di rendere presen- te la tenerezza di Gesù che si fa servo, più innanzi E l’onda, nel susseguirsi delle vicende storiche le e breve rivive l’onda sua viva sorelle hanno avuto costante cura ed in arduo nel vario suo andare attenzione per rispondere alle necessità deciso cammino il letto dei tempi e luoghi. La loro missione le e ancor s’inabissa. invade sicura coinvolge primariamente nel portare al e in fiume perenna. Signore ogni fratello e sorella, perché Suor Speranza Boraso ogni persona possa far fiorire la sua vita nel sentirsi amata nella sua dignità di ‘figlia di Dio’. 14 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 15
DIO LO STILE DI GESù Suor Rosalba Nardino, fcr Discepola di Gesù ... IN MEZZO A NOI anche nella malattia Resta sempre difficile accogliere la volontà di Dio, soprattutto nella sofferenza. È pur vero che cadere tra le sue braccia amorose, aiuta a vedere il sole anche tra le nubi. Questa testimonianza ce lo conferma. Inizia il cammino: trasferimento nella fraternità di Fiume Veneto, visite oncologiche, analisi, per affrontare la forte delusione per la presen- La malattia, il tumore, è entrata nella mia vita chemioterapie. za della malattia, anche dopo l’intervento. Sem- come un fulmine a ciel sereno, non te l’aspetti. “ A volte Dio non cambia le circostanze, brava tutto circoscritto, invece no…qualche cel- Mi ha fatto cambiare direzione, ha spezzato e perché Egli sta usando le circostanze per Il tumore è circoscritto nello stomaco e questo lula maligna era scappata. E si continua con le bloccato sogni, desideri, relazioni... ma mi ha cambiarti”. mi dà speranza e fiducia… in me c’è serenità. terapie con pazienza, fiducia e speranza. aperto orizzonti nuovi. Mi ha avvicinato mag- L’inattività mi pesa, ma ora il mio servizio è giormente al vasto campo della sofferenza, ha Ed è proprio così. accettazione paziente e serena, offerta, pre- Mi sento sostenuta dalle cure e dall’affetto del- illuminato il mio cammino, la mia vita, preziosa ghiera, intercessione, ascolto. Vengo a con- le mie sorelle della fraternità e di tutta la mia in qualsiasi condizione si trovi. 23 luglio 2019: Diagnosi “Carcinoma di alto tatto con un mondo di dolore, di sofferenza fisi- famiglia religiosa, da tante persone che cono- grado“ La mente si annebbia…È per me questa ca e morale, con la fatica del vivere, con la mor- sco, dall’umanità di medici ed infermiere ed Mi piace concludere così: diagnosi??? O per altri??? Il tumore maligno fa te. Nell’avvicinare e ascoltare le persone, non so imparo che ogni giorno va vissuto come dono e paura. Ma come?? Nessun sintomo particolare... dare risposta del perché del dolore, ma parole con gratitudine, gusto di più ogni piccolo gesto, “Quando sei nelle avversità, sii come Giobbe non è possibile. Poi pian piano realizzo che la di speranza, consolazione, fiducia alla Luce del do valore alle cose essenziali e a tutto ciò che di che, pur non sapendo il motivo della sua soffe- diagnosi mi riguarda. Non mi chiedo ”Perché a Crocifisso e del Risorto. bello e buono la vita offre. Accolgo con maggior renza, sapeva bene che Dio era con Lui. Non me?”… mi dico semplicemente “perché non comprensione le fragilità e i limiti che vedo in importa quanto grandi siano le avversità, il no- anche a me?” Ma la paura mi invade, cosa mi Mi accorgo che non sono parole vuote perché me e negli altri. stro Dio è sempre più grande di loro”. accadrà??? Mi sento destabilizzata. La dottoressa anch’io sono nella stessa situazione, nella stes- mi ha detto che è operabile...subito. sa barca. Essere forza per altri nelle mie stesse o peggiori condizioni rende ogni mio dolore Lasciare tutto…il servizio nella scuola materna, sopportabile, mi dà serenità e motivo per acco- la presenza in carcere, le varie attività avviate, ma gliere la mia malattia senza lamentarmi. Anzi mi soprattutto la fraternità. Sono la più giovane, nasce un senso di pace nel cuore, coraggio… ho ancora forza da spendere ed impegnare. gratitudine...”GRAZIE sempre e comunque“. “Signore, cosa vuoi? Lo sai che stiamo vivendo Mi accompagna la lettura del libro di GIOBBE. la chiusura graduale della scuola materna (e non La sofferenza, la malattia non sono punizioni di per mancanza di bambini). Perché proprio adesso Dio. Giobbe, uomo giusto e timorato di Dio, che siamo in difficoltà? Tanti interrogativi passa- vive terribili sofferenze, si lamenta e dialoga no per la mia mente. Un imperativo risuona con Dio, ma mai lo rinnega o lo impreca. Si con- “Bisogna agire subito” Mi manca la terra sotto i segna con fiducia al suo AMORE, spesso a noi piedi, sono spaventata, ma questa è la realtà. incomprensibile, nel modo in cui si manifesta. Qualche notte insonne, angoscia… Si sente amato dal suo Dio, un Dio che non ”piangermi addosso o rimboccarmi le maniche abbandona mai. ed affrontare???”. Quando arriva il momento dell’intervento chirur- “Anche se vado per valle oscura non temo alcun gico (nell’ospedale di Aviano), mi assale una for- male perché Tu sei con me”. (Sal 22) te paura di non svegliarmi. È una inconfessa- ta paura della morte! Ma quel “Sì, come e do- Signore non capisco, ho paura… ma mi affido ve tu mi vuoi, l’abbandono nelle sue Mani, a Te! Vedo poco chiaro, sufficiente per ripetermi mani di Padre che ama i suoi figli e sa cos’è ”SI’, dove Tu mi vuoi, come Tu mi vuoi” là meglio per me, sua figlia, mi dona profonda posso fiorire e portare frutto. pace. Questa consapevolezza mi dà nuova forza 16 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 17
DIO LO STILE DI GESù Suor M. Irma Conocarpo, fcr Sentirsi amati IN MEZZO A NOI Come Dio ama, oggi? Attraverso i nostri picco- li gesti di apertura, le nostre attenzioni a chi forse in molti pensano che non se le meritino. anche dietro le sbarre I prediletti di Dio sono sempre gli stessi: poveri, senza dignità, dimenticati o da dimenticare. Dio trova sempre qualcuno per raggiungerli. Testimonianza di un servizio di volontariato extra parrocchia Il carcere è uno dei luoghi dove vivono ‘gli ultimi’. Ho iniziato ad appassionarmi alle visite in carcere a Padova con le studentesse universitarie che accompagnavo ad animare la Messa festiva alcune volte durante l’anno. Era un’opportuna e significativa esperienza for- mativa. In seguito, nei vari trasferimenti, ho cercato ancora questo ‘luogo’ che purtroppo esiste in ogni città ed ho trovato ovunque per- sone che chiedevano presenza e dialogo e, da me religiosa, dialogo per l’anima. A Prato c’è il Carcere Circondariale abitato da circa 800 detenuti. Tramite il Cappellano ho il permesso di entrare. Partecipo a qualche Eu- carestia, ho modo di salutare alcuni, il tempo di un breve ascolto o di fissare qualche collo- quio. Ogni anno in una sezione ho preparato alla Cresima un gruppetto di giovani con cate- Ho trovato che quest’ultimo aspetto spesso più tranquillo”. S. afferma con sicurezza: Ora sono bloccata per la pandemia; spero di chesi settimanali. ha fatto scattare la molla per ritrovarsi, voler “Senza la fede l’avrei fatta finita. Ho da pen- ritornare! pensare al domani e mettere a posto anche la sare ad altro con due bambini piccoli e una È stato soprattutto lì che ho incontrato la per- propria anima. donna che mi ama!”. M. invece ha chiesto Poi c’è la preghiera: il mio piccolo mondo si al- sona ferita, desiderosa di sentirsi “pulita”. attraverso Radio Maria una religiosa con cui larga a ciascuno di loro e alle situazioni che mi Ognuno ha la sua storia che solo in parte co- E Gesù? E la Cresima? tenere corrispondenza epistolare. Ci scriviamo hanno confidato; il ritmo quotidiano che i de- nosco, ma, tra loro, … chi più ne ha più ne una volta al mese e lui dice che ricevere la mia tenuti in carcere devono accettare è molto più metta! E lo confessano. A dire il vero sentivo di dover esercitare più la lettera è ricevere una parola che illumina la sua faticoso delle difficoltà che debbo affrontare funzione di “mamma” che di “catechista” per- anima e lo aiuta a stare con Gesù. io. Allora mi dico “avanti tutta!”. Maria ai pie- Alcuni sono molto colpevoli, altri sono rimasti ché ognuno doveva liberarsi dalle oppressioni di della croce, dopo aver guardato Gesù mo- incastrati nella malavita locale, qualcuno è che aveva nel cuore per lasciare spazio a Ge- Molti sono stranieri o vengono da lontano. rente, ha abbassato lo sguardo sull’altro figlio dentro per qualcun altro. Quasi tutti scontano sù, allo Spirito, alla Parola. Arrivavano alla Una mamma, dopo 5 anni è riuscita ad otte- Giovanni ed ha sussurrato: “Nel Suo Nome ce la pena dopo vari anni dal fatto compiuto, Cresima non pronti ma con una luce nuova nere un colloquio con il figlio. Come fare? Il la faremo”. Così anch’io, diffondendo la sere- tempo in cui hanno continuato a vivere; qual- che li orientava, li rendeva più motivati e forti. Cappellano e la Caritas sono attrezzati, però, nità che parte dall’Alto, dono un po’ di luce in cuno si è innamorato, altri hanno messo su fa- G. un giorno mi disse: “Di notte, se non per l’amicizia con T. il figlio, l’ho accompagnata questo brutto e sconosciuto angolo di mondo. miglia ed hanno figli da crescere … da amare. dormo, dico a Gesù ‘abbracciami’ e mi sento io, coinvolgendo una famiglia della parrocchia. 18 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 19
DIO LO STILE DI GESù Sandro Maniglio Carità e dono in tempo di pandemia IN MEZZO A NOI San Lazzaro - VI Un ricordo della pandemia passata e del bene che ha scatenato intorno a noi e per mezzo di noi. Perché non ce ne dimentichiamo, sappiamo farne tesoro e farci trovare pronti anche ora. Vicenza e della Qualche volontario si è cimentato dal proprio Protezione Civile, balcone a diffondere ogni giorno dei brani mu- abbiamo ottenuto sicali con a seguire le preghiere del Padre No- Quanta gente, quanta gente, sta portando locali più grandi, più stro, Ave Maria, Angelo Custode, e fare minuti croci per aiutare gli altri, si sacrifica per aiutare comodi e braccia fre- di silenzio per commemorare quei fratelli/ gli altri che hanno bisogno in questa pandemia sche per continuare il sorelle che ci lasciavano senza alcuna funzione … Ma, sempre con Gesù, si può fare. La pienezza generoso servizio. religiosa e degna sepoltura e a ringraziare tutti della vita e della gioia si trova donando sé stessi gli operatori sanitari e di sicurezza che con il per il Vangelo e per i fratelli, con apertura, acco- Non sono mancati i loro impegno, in tutti i modi, cercavano di ar- glienza e benevolenza (dall’Angelus di Papa momenti emozionan- ginare questa emergenza sanitaria. È stato Francesco del 28 giugno 2020). ti, di soddisfazione veramente significativo vedere tante famiglie e di ringraziamento con i propri figli affacciarsi e partecipare a Era il 9 marzo quando il Presidente del Consi- per quello che fa- questi momenti di condivisione. glio ha firmato il decreto di emergenza causa cevamo: “Che Dio pandemia da covid-19. In un attimo ci siamo vi benedica”, era la Tantissimi hanno partecipato alla preghiera trovati tutti isolati e senza relazioni sociali. Ma frase pronunciata spesso, ma an- con candele accese sulle finestre, sui balconi la nostra U.P. Porta Ovest di Vicenza si è subito che l’abbraccio di un bambino che per non dimenticare il seguito e commovente messa al lavoro, ci siamo interrogati su quali scopriva che all’interno dei pacchi Atto di Affidamento alla Madonna di Monte potevano essere i bisogni primari delle famiglie alimentari c’erano le pizze, come se Berico celebrato dal nostro vescovo il 24 marzo in difficoltà. Il primo pensiero è andato alle fa- gli avessero consegnato un prezioso e trasmesso dalla TV. miglie bisognose già seguite dal nostro punto regalo: è stato un momento davvero di consegna di alimenti e che non potevano toccante. Il progetto “Spesa Solidale a Casa” è durato 5 spostarsi da casa. mesi, da marzo a luglio. Un grazie particolare Altro evento importante in perio- va alle suore Francescane di Cristo Re, suor Per rispondere alle richieste di alimenti da do di pandemia è stato quello di Beatrice, suor Giannantonia, suor Giuseppina parte delle famiglie, grazie alla Caritas Vicenti- organizzare il Gr-Est. Dopo mesi di e alla novizia Age, ai 73 volontari dell’U.P. Por- na, alla generosità di alcune cooperative e mancate relazioni, di scuole chiuse, ta Ovest di Vicenza, che hanno donato il pro- aziende, ai servizi sociali del comune di Vicenza di distanziamenti, ci è sembrato giusto darci da prio tempo nelle difficoltà degli spostamenti e grazie soprattutto alla disponibilità dei volon- fare per i bambini e per i ragazzi che nei mesi con le dovute attenzioni per non essere con- tari della nostra unità pastorale è nato il pro- di emergenza sanitaria erano stati penalizzati tagiati. Importante anche la collaborazione getto “Spesa Solidale a Casa”. Nei locali della nella loro crescita sociale e relazionale. Sostenuti instaurata con l’amministrazione comunale e i parrocchia Santa Famiglia e San Lazzaro si è da queste motivazioni, abbiamo iniziato a pro- suoi servizi sociali. attivato un centro di raccolta alimenti e prepa- gettare, e nel rispetto della sicurezza sanitaria, razione di Borse Spesa che sono state distribuite siamo riusciti a portare avanti il nostro bellissimo Il periodo di pandemia, ci ha fatto ripensare a domicilio da volontari. e tanto atteso grest. Sono stati dei momenti di ad un nuovo modo di affrontare la vita, ad gioia intensi. Siamo veramente felici di aver po- avere uno slancio d’aiuto verso chi è in diffi- All’inizio della pandemia erano un centinaio le tuto realizzare momenti di socialità per i nostri coltà. È stata una bellissima prova di collabo- famiglie raggiunte con le borse della spesa ma, ragazzi e un ringraziamento speciale va a tutti razione dei volontari di tutta la neonata Unità di settimana in settimana, aumentavano sem- gli animatori e allo staff che hanno donato il Pastorale Vicenza Porta Ovest: fra di noi c’è pre più fino ad arrivare a circa 1.500 nuclei fa- loro tempo gratuitamente. stata una sinergia solidale che prima non ave- miliari nel mese di luglio. attività e la conseguente perdita di lavoro senza vamo mai messo in atto. Tutto questo ci ha ammortizzatori sociali, non riuscivano a fare la Durante il lockdown non sono mancati i mo- arricchito. È proprio vero che il dono e la cari- Alle persone già seguite dai punti caritas parroc- spesa. A fronte di tanta richiesta di aiuto alimen- menti di raccoglimento cristiano, messe in tà aumentano e che nelle difficoltà si impa- chiali e dai gruppi di aiuto si aggiungevano quel- tare che ha interessato tutta la città, con la colla- streaming, famiglie in preghiera, sembrava rano tante cose. le che, a causa della chiusura quasi totale delle borazione dei Servizi Sociali del comune di che si fossero costituite più “chiese” familiari. 20 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 21
DIO LO STILE DISuor SEGNI GESù suorAntonella DjonsincaBusato, Lopes, fcr fcr DELMEZZO IN REGNOA NOI Camminare fa bene e ci aiuta a stare bene. Esi- ste anche un tipo di ‘cammino’ che aiuta a da- ricerca della felicità: per me si chiama Gesù! Del resto, la nostra felicità è il sogno del Padre Celeste (Dt 4,40)! Camminare è... bellezza! re più senso alla vita di ogni giorno. no ruoli, maggiori o minori, più allenati o più schi meravigliosi, oppure salire nudi e aspri ca- Provare per credere! Il Cammino insegna il gusto della condivisione bravi. Tutti pellegrini verso la stessa meta. lanchi, è esperienza straordinaria. Un esempio dalla preparazione e poi passo dopo passo, nel Fantastico! solo: il bosco dell’Eremo di Sant’Alberico è dav- raccontarsi come nei silenzi: che bello cammi- vero un percorso spirituale, per la via crucis ma Perché scegliere e decidere di fare un nare uno accanto all’altro o in fila indiana, par- Chi comincia un Cammino con apertura di anche per il silenzioso sussurro degli alberi se- Cammino? “Cammino” con la iniziale maiu- lando o in silenzio, nel rispetto del cammino cuore e mente, tutto ciò che esso farà vivere colari che accolgono desideri e preghiere di chi scola perché si tratta di qualcosa di speciale. interiore di ciascuno, pensando alle persone diventa un dono. lo attraversa e sembra che portino tutto verso care, a fatti, eventi, pregando… E quando la l’alto, un ponte fra Terra e Cielo… Perché camminare, faticare per chilometri, ma- fatica è maggiore, il silenzio è più carico di Le persone che incontri, giorno dopo giorno, gari sotto un sole implacabile o la pioggia, o queste presenze che diventano forza per con- diventano compagni di strada, ognuno con le Cogliere tanti piccoli dettagli, come la bellezza con il vento sferzante che spinge indietro? tinuare a camminare! proprie motivazioni di partenza, senza porsi tan- di fiori o erbe lungo i cigli delle strade, farfalle Perché camminare è… semplicemente bellezza! te domande, ma disponibili ad aiutarsi a vicenda perfettamente mimetizzate, alberi che sono E bellezza significa gioia, condivisione, incontro, Un elemento importante del Cammino è il ri- nella fatica, nell’incertezza… perché è la strada vere e proprie sculture, la grande varietà di ve- natura, storia, arte… spetto del passo di ciascuno: ognuno deve che accomuna nell’unico desiderio della meta. getazione… è possibile solo se si va lentamente! compiere il proprio passo, nessuno lo può fare Scegliere di fare un Cammino significa decidere al posto mio; è solo con questo rispetto che ci Sostare nei piccoli borghi, ascoltare le pietre di Le tante persone che si incontrano e che offro- di lasciarsi educare da esso. Già la scelta dell’iti- si aiuta e incoraggia a vicenda adeguando len- antiche Pievi che narrano di umanità e di fede, no un aiuto proprio perché sei un pellegrino (da nerario dice le motivazioni che mettono in mo- tamente il proprio passo a quello dell’altro (si come le persone che ancora oggi vi abitano con chi va a chiamare il proprietario del bar che è vimento: il Cammino di S. Francesco Rimini – La arriva a percepire la fatica, l’ansia del compa- una passione eroica. chiuso e lo apre, a chi regala la marmellata fatta Verna è un percorso che porta all’interiorità, gno). è questo che rende alla pari, fratelli e so- in casa, oppure a chi dà un passaggio…). alla ricerca di luoghi frequentati dal Santo e dai relle: sulla strada siamo tutti uguali, non esisto- Camminare per ore attraversando pascoli e bo- primi compagni e quindi cercare le tracce del Infine, la strada diventa davvero maestra di vita suo percorso interiore alla ricerca dell’Amato, quando ti rendi conto che devi cambiare pro- del Signore Gesù. gramma, magari rinunciare ad un tratto del per- corso perché non ce la fai o ti capita un inciden- Quando si decide il Cammino si comincia mesi te… Rinunciare significa imparare l’umiltà. prima a studiare il percorso, prenotare i luoghi di accoglienza, chiedere tutte le informazioni Il Cammino di San Francesco, come la Via Fran- possibili (sapendo che l’imprevisto è parte cigena e tutti gli altri antichi percorsi, hanno una dell’esperienza) e la gioia dell’attesa aumenta forte valenza simbolica: passo dopo passo ti giorno dopo giorno. rendi conto che ogni giorno sei pellegrino e fo- restiero su questa Terra di cui sei custode, solo e Ma è davvero grande l’emozione che si prova meravigliosamente custode! quando, indossato lo zaino, si esce dalla porta di casa per iniziare il cammino: sai che sperimen- Allora il Cammino fatto non è più solo un’espe- terai fatica, ma sai anche che servirà per avvici- rienza limitata nel tempo, ma continua ogni narti alla meta; sai che non conosci in verità la giorno nella vita quotidiana; senti che ogni volta strada perché l’hai vista solo sulle mappe che torni sei un “pochino” diversa. È questo il (evviva Google maps!) ma sei certo che Colui dono più bello! che ti ha ispirato il Cammino ti fornirà gli aiuti Mi rendo conto che è difficile raccontare in necessari… È un’emozione grande anche sapere “breve” un Cammino, anche se “breve” come che tanti fratelli e sorelle hanno percorso lo quello di San Francesco (cinque giorni), perché stesso itinerario di fede, di ricerca di sé, per rin- l’esperienza è davvero intensa e questi sono graziamento… solo alcuni pensieri… forse un giorno ci in- contreremo di persona per raccontarci i nostri Ci si sente parte di un’umanità in cammino alla cammini! 22 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 23
DIO LO STILE DI Serena GESù Spinazzi Lucchesi IN MEZZO A NOI Gente Veneta 10/2017 C’è chi sogna un mondo diverso e rimane fermo nei suoi sogni. C’è chi fa di tutto per veder rea- lizzati i suoi sogni, soprattutto se riguardano le persone più sfortunate e svantaggiate. Don Nandino è uno di questi. Don Nandino ha un sogno: «Leggere un giorno “Casa di Amadou”: è la casa del parroco, che sui giornali che una comunità, una città, una un pomeriggio la settimana ospita un gruppo regione o magari un Paese intero festeggiano la piuttosto numeroso di ragazzi – tutti richiedenti fine dell’emergenza perché ogni singolo e ogni asilo – che vivono nei dintorni, ospitati da coo- famiglia ha semplicemente scoperto la ricchez- perative. «I primi hanno cominciato a venire za di avere a tavola un amico, ex profugo, di- perché qui c’è la connessione a internet», ricor- ventato fratello». Don Nandino l’ha fatto e con- da don Nandino. Pur rimanendo uno spazio tinua a farlo: ha aperto la porta della sua cano- informale, la cosa si è un po’ strutturata con nica prima a un giovane ragazzo venuto da lon- l’aiuto di alcune volontarie – Adriana, Alessan- che tutti fingono di non vedere ma che è una più volte li ha sfiorati: qualcuno è naufragato e tano e poi, via via, agli altri. Con semplicità ha dra, Anna, Laura, Betta – salite un pomeriggio vera e propria schiavitù dei giorni nostri. Per si è salvato aggrappandosi al relitto del barco- offerto loro uno spazio dove stare in famiglia, d’inverno per dare una mano. Con loro i ragazzi fortuna, terminata la stagione, Amadou è tor- ne, resistendo per ore tra le onde mentre gli dove parlare, dove essere amici e anche, sem- imparano l’italiano, si confidano, raccontando nato qui sano e salvo… La sua è una storia a altri annegavano. Il titolo viene proprio dal rac- plicemente, dove non fare nulla, come del resto le proprie storie. lieto fine, ma non per tutti è così. C’è chi arran- conto di uno di loro, che rimasto senz’acqua nel fanno spesso i coetanei, o giù di lì, nei lunghi ca e chi si arrende. barcone, spinto da una sete insopportabile, ha pomeriggi dopo la scuola. Un piccolo spazio di Amadou in cerca di fortuna. Alcune di queste bevuto l’acqua del mare, rischiando di morire. normalità per ragazzi diventati adulti troppo sono entrate nelle pagine di questo libro: qui ci Nessuno era partito da casa con l’obiettivo Non aveva idea che l’acqua del mare fosse sala- presto, che una vita normale non ce l’hanno sono le voci di Amadou, Festus, Moussa, Ousa- di venire in Italia. Tutto questo è raccontato in ta… Tanti gli interrogativi che emergono da più. Sono scappati dal loro paese, dall’Africa, in, Mady… Ed è proprio ad Amadou che è stata questo libro crudo, dove le voci di Amadou e queste pagine. E grande l’angoscia delle volon- chi per la guerra, chi per la mancanza di lavoro, dedicata, informalmente, la casa nei mesi in cui degli altri si alternano nel raccontare l’infanzia tarie che vorrebbero poter fare di più, avver- chi perché ha perso la famiglia. E, dopo mille il ragazzo era partito per cercare fortuna al nel paese d’origine, i motivi spesso drammatici tendo nei confronti di questi ragazzi così giovani peripezie, sono sbarcati in Italia. Di questo e Sud: ottenuto il permesso di soggiorno, uscito della partenza, le terrificanti condizioni del un sentimento materno: «Ci è venuta in mente molto altro racconta il libro “Non sapevo che il dalla rete di protezione riservata ai richiedenti viaggio. «Nessuno è partito con l’idea di venire una frase di don Tonino Bello, scritta nel ’91 al mare fosse salato”, scritto a due mani da Nandi- asilo, Amadou aveva presto scoperto quanto qui in Italia», sintetizza Betta Tusset. tempo degli sbarchi degli albanesi. Lui nei volti no Capovilla e Betta Tusset (edizioni Paoline). fosse difficile trovare casa e lavoro. «Io non «Cercavano un lavoro da qualche parte in Afri- di quei ragazzi vedeva le loro madri, l’attesa, la La parrocchia di don Nandino, alla Cita a Mar- sono venuto qui per chiedere la carità. Non è ca, qualcuno è fuggito in cerca di un luogo si- gioia e le speranze alla loro nascita e poi il dolo- ghera, è diventata in questi anni un luogo di questo ciò che mi ha insegnato mia mamma», curo, dopo aver perso la famiglia. Ma non tro- re nel lasciarli partire. “Quella gente va amata, accoglienza fraterna per moltissime persone. La aveva detto alle volontarie che cercavano di vando nulla di tutto questo, tutti sono finiti diceva allora don Tonino Bello, uno per uno, domenica mattina decine di persone senza di- dissuaderlo. E così è partito per la Puglia, a rac- nella rete dei trafficanti che li hanno condotti come se di ciascuno fossimo madre”». Materni- mora fanno colazione con il parroco e con i vo- cogliere pomodori, trovando l’inferno, sotto in Libia per poi imbarcarli verso l’Italia». Viaggi tà e paternità, nel caso di don Nandino: «Da lontari, mentre negli ultimi mesi ha aperto la forma di quelle crudeli regole del caporalato terribili, condizioni disumane, dove la morte quando la sua porta di casa si è aperta a tutti 24 - UN SEME PER IL REGNO 4/2020 4/2020 UN SEME PER IL REGNO - 25
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