Da Trento al mondo via web: nella - Focolari Italia
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Da Trento al mondo via web: percorso virtuale nella mostra dedicata a Chiara Lubich La mostra dedicata a Chiara Lubich nella sua città natale in Italia si arricchisce di un percorso virtuale multilingue che, attraverso immagini e documenti, permetterà di visitare l’esposizione da ogni parte del mondo. L’apertura sul web il 13 maggio, data significativa per Trento e per la Lubich. “Chiara Lubich Città Mondo”, la mostra allestita presso le Gallerie a Trento, città natale della Fondatrice dei Focolari, si trasforma e arricchisce da oggi con un percorso virtuale. L’esposizione, chiusa per un periodo a causa della pandemia e adesso prorogata fino all’inizio del 2021, e realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Centro Chiara Lubich, si potrà infatti visitare anche via web. (http://mostre.legallerietrento.it/chiaralubich/) L’allestimento a Trento, che si inserisce negli eventi legati al Centenario della nascita di Chiara Lubich, continua così, con l’ampliamento sul web, ad attuare il motto del centenario: “Celebrare per incontrare”. Il percorso che si snoda tra storia, vita, immagini e colore, offre infatti un’occasione di “incontro” con la Lubich che si allarga adesso oltre la sola sede espositiva delle Gallerie, per offrire l’accesso a visitatori da ogni parte del mondo. Ed anche la data scelta per questo ampliamento sul web non è casuale: il 13 maggio 1944 la storia di Chiara Lubich si intrecciò in modo significativo con quella della sua città. Quel giorno in cui Trento subì il secondo grande bombardamento segnò una svolta anche per il nascente Movimento dei Focolari.
Tra le persone sfollate dalla città verso il bosco di Gocciadoro dopo aver avuto la casa sinistrata c’era anche Chiara Lubich. “Ricordo di quella notte – scriverà anni dopo – passata all’addiaccio, sdraiata con gli altri per terra due sole parole: stelle e lacrime. Stelle, perché, lungo le ore, le ho viste tutte passare sopra il mio capo; lacrime, perché piangevo, capendo che non sarei potuta partire da Trento con i miei che tanto amavo. Vedevo ormai nelle mie compagne il movimento nascente: non avrei potuto abbandonarle. E mi sembrò che lo Spirito Santo, per farmi capire la sua volontà, mi suggerisse parole che avevo studiato a scuola: “Omnia vincit amor[1], tutto vince l’amore”[2]. La mattina successiva Chiara Lubich comunicò ai genitori la decisione di rimanere a Trento e, di lì, a poco, con le prime compagne, dette vita al primo focolare. E proprio la casetta che ospitò il primo focolare, è una delle tappe del percorso virtuale “Chiara Lubich città mondo” che accompagna il visitatore dalla nascita della fondatrice dei Focolari nel 1920 fino all’attuale espansione mondiale del Movimento. Anche nell’allestimento virtuale è Chiara stessa, attraverso immagini e documenti, a “raccontarsi”: la sua vita di giovane maestra, la consacrazione a Dio il 7 dicembre 1943, lo sviluppo della prima comunità dei Focolari. E poi l’estate del 1949, inizio di un periodo illuminativo per Chiara Lubich dal quale sgorgherà la novità carismatica che darà vita ad una nuova Opera nella Chiesa. La luce ed i colori sono i protagonisti dell’ultima parte del percorso che, attraverso parole e immagini, permette di conoscere esperienze di unità, frammenti di fraternità nati dal Carisma della Lubich che continuano a crescere e svilupparsi nell’oggi della storia per contribuire a realizzare quello che lei considerava il “testamento” di Gesù: “Che tutti siano uno” (Gv 17,21). “Per quella pagina del Vangelo siamo nate – scriveva la Lubich – per portare l’unità nel mondo, l’unità con Dio e l’unità fra tutti i fratelli”.
“Pur consce – spiegava ancora – della divina arditezza del programma che solo Dio poteva attuare, inginocchiate attorno a un altare, abbiamo chiesto a Gesù di realizzare quel suo sogno usando anche di noi se fosse stato nei suoi piani”[3]. Un sogno costruito anche in quella notte del 13 maggio 1944 quando, difronte al crollo di tutto, allo smarrimento, all’angoscia di un presente di inaspettata drammaticità, tra stelle e lacrime, aveva scelto di credere che “Omnia vincit amor, tutto vince l’amore” Anna Lisa Innocenti [1] Virgilio, Ecloghe, X, 69. [2] Chiara Lubich, Nascita di una spiritualità, in Michele Zanzucchi, Enzo Maria Fondi, Un popolo nato dal Vangelo, San Paolo, 2003, pp. 9-10. [3] Ibid., p. 17. FONTE: SITO CENTRO CHIARA LUBICH Comprensione e fermezza In questo periodo segnato dall’emergenza Coronavirus, facciamo circolare delle buone pratiche di fraternità che si vivono quotidianamente. In Alto Adige la realtà del Coronavirus senz’altro fino domenica scorsa, 8 marzo, si è sottovalutato. Con il decreto del 8 marzo ci siamo risvegliati in modo brusco. Infatti anch’io dovevo vedere come fare. Era già in programma un funerale per lunedì al quale avrebbero voluto venire ca. 400-600 persone. Era una persona molto nota e una volta molto
attiva in tante associazioni e i parenti sono in parte anche collaboratori stretti in parrocchia. Abbiamo dovuto cambiare tutto. Era un grande dolore. Abbiamo fatto come previsto un semplice commiato in cimitero, però con tanta gente fuori il cimitero – con distanza l’uno dall’altro. È andato bene, ma avevo un grande “mal di pancia”. Il giorno dopo – proprio per proteggere i miei collaboratori stretti dell’ufficio parrocchiale, visto che fanno parte della categoria di alto rischio – ho fatto chiudere l’ufficio parrocchiale per il contatto diretto. Siamo raggiungibile via telefono. Dall’altra parte sentivo per telefono alcune persone che non volevano mollare per forza di incontrarsi in chiesa a pregare insieme. Anche lì serviva molta comprensione del loro stato d’animo, ma anche la fermezza nel spiegare bene il dovere da compiere bene la volontà di Dio in questo momento, aiutandoli che quest’anno siamo chiamati in un altro modo di vivere la quaresima: far digiuno non solo nel ricevere l’Eucaristia, ma anche di pregare insieme in chiesa; e scoprire invece l’alto valore di incontrare Gesù nella sua Parola, nel pregare in casa coi famigliari, nell’amare e incontrare Gesù nel prossimo in casa. Don Andreas Forza nella mitezza: Mattarella a Trento ricorda
Chiara Lubich “Si può essere molto forti pur essendo miti e aperti alle buone ragioni degli altri”, anzi, “soltanto così si è veramente forti”: questo l’insegnamento di Chiara Lubich nelle parole di Mattarella, che coglie l’invito di Maria Voce all’“estremismo del dialogo” Il capo dello Stato, al Centro Mariapoli “Chiara Lubich” di Cadine (TN), ha partecipato con un intervento appassionato al ricordo della fondatrice dei Focolari nel centenario dalla nascita. Ad accoglierlo Maria Voce, presidente del Movimento, e le autorità locali, insieme alla cittadinanza: oltre 400 erano le persone presenti in sala, circa 500 nelle altre sale collegate a Cadine e a Trento, e oltre 20 mila le visualizzazioni dello streaming. La dimensione artistica, per la regia di Fernando Muraca, ha fatto da sfondo alla narrazione, ripercorrendo i tratti più significativi della vita di Chiara come donna in relazione. © Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi
Tra suoni e immagini, si sono intrecciate le voci delle autorità civili ed ecclesiali. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottolineato come Chiara rappresenti, insieme a figure come De Gasperi, “l’eccellenza di questa terra”. Un territorio, il Trentino, di cui ha messo in luce tre caratteristiche: la forza di volontà, il Movimento cooperativistico, l’essere terra di frontiera. “Chiara ha saputo interpretare questa appartenenza – ha affermato – che è poi un tratto distintivo della nostra autonomia, della nostra specificità”. L’arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi, ringraziando il suo predecessore Carlo De Ferrari che all’epoca colse “il dito di Dio” nella spiritualità di Chiara Lubich, ha ricordato come “se oggi il carisma abbraccia l’intera umanità lo dobbiamo a questo vescovo, che lo ha protetto”; e ha indicato nella provocazione di “Cristo abbandonato” la sua grande attualità. Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, ha espresso la sua gioia nel ricordare “la ragazza che quasi ottant’anni fa si mise al servizio dei poveri” e che “continua ancora oggi a invitarci all’apertura, all’accoglienza, all’impegno per gli altri e con gli altri. Perché fin dall’inizio quella di Chiara non è stata un’esperienza personale, isolata, solitaria ma un impegno che si comprende solo se visto alla luce del paradigma della relazione”.
© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi Sono poi state portate numerose testimonianze, che dicono la tenacia nel quotidiano di persone che sono state, e sono, ispirate da Chiara e dal suo carisma nel proprio agire: come Amy Uelman, docente di etica e diritto alla Georgetown University di Washington, che forma i suoi studenti ad affrontare argomenti divisivi evitando scontri; gli imprenditori Lawrence Chong e Stanislaw Lencz, che con le loro aziende contribuiscono ad un’economia solidale e sostenibile; Arthur Ngoy e Florance Mwanabute, medici congolesi che si dedicano alla cura dei più deboli e alla formazione sanitaria; e la storia da Yacine, migrante algerino, accolto come un fratello da alcuni giovani italiani dopo il difficile viaggio attraverso i Balcani. Ma anche quella dell’ex sindaco di Trento, Alberto Pacher, che insieme ad insegnanti e studenti ha accolto l’invito – la telefonata di un bambino – da cui sono nati i progetti Tuttopace e Trento, una città per educare.
© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi “La luce donata a Chiara supera i confini del Movimento dei Focolari e va ad incoraggiare e ad ispirare tanti, donne e uomini di buona volontà in ogni parte del mondo, come questo anniversario sta a manifestare”, ha affermato la presidente dei Focolari Maria Voce. “Come ciascuno di voi, sento Chiara viva, presente, attiva, vicina ogni giorno. Lei ci spinge ad andare al largo con coraggio”. E ha spronato tutti: “A questa società che sembra senza radici e senza meta, occorre rispondere con radicalità, con l’«estremismo del dialogo», alimentato dalla cultura della fiducia”.
© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi A concludere la serata, il lungo e appassionato intervento del Presidente della Repubblica; che ha individuato in particolare nella fraternità, applicata all’agire civile e politico, la cifra distintiva della spiritualità di Chiara Lubich – riservando un caloroso ricordo anche ad Igino Giordani, che Mattarella conobbe, e che di questa spiritualità fu interprete di prim’ordine. Una fraternità che è “fondamento di civiltà e motore di benessere”, in quanto senza di questa “rischiamo di non avere la forza per superare le disuguaglianze e sanare le fratture sociali”. Chiara Lubich, proponendo con vigore la cultura del dono e del dialogo, in particolare interreligioso che “in questa stagione storica è decisivo per la pace”, aveva intuito “con spirito di profezia” quale fosse la strada da seguire. Un insegnamento che prova come “si può essere molto forti pur essendo miti e aperti alle buone ragioni degli altri. Anzi per dirla tutta con sincerità, come dimostra la vita di Chiara Lubich, soltanto così si è veramente forti”. Stefania Tanesini
focolare.org Rivedi l’evento: Intervento del Presidente Mattarella Documentario: “Chiara di Trento: i primi passi” In questo Documentario inedito, Marco Tecilla, il primo giovane che seguì Chiara Lubich fin dal 1945, ci conduce nei luoghi più significativi di Trento legati a Chiara e la nascita del Movimento dei Focolari. I siti visitati fanno da sfondo agli episodi fondanti, presentandoli nel contesto storico e geografico della Trento del tempo. I testimoni intervistati e i ricordi di Chiara, arricchiscono la narrazione degli eventi accaduti tra il 1920 e il 1944. L’itinerario si conclude con la visita virtuale in 3D del primo focolare di Piazza Cappuccini. I DVD si possono trovare: a Trento, al Centro Mariapoli di Cadine, al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, al Centro del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa e nella cittadella di Loppiano. Convegno Internazionale per
Vescovi – Trento e Loppiano Convegno Internazionale per Vescovi organizzato in collaborazione con il “Centro Evangelii gaudium” dell’Istituto Universitario Sophia sul tema: “Un carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità. A cento anni dalla nascita della Serva di Dio Chiara Lubich”. Gli interventi previsti svilupperanno il tema su come comunicare Dio oggi, attraverso contributi, esperienze e testimonianze alla luce della spiritualità dell’unità. Il Convegno sarà anche l’occasione per approfondire la comunione fraterna fra Vescovi di paesi e continenti diversi in uno spirito di sinodalità affettiva ed effettiva. Tale incontro si terrà in Italia dal 8 al 12 febbraio e si svilupperà in due momenti: il primo a Trento, nei giorni 8 e 9 febbraio; il secondo, dal 10 al 12 febbraio, presso l’Istituto Universitario Sophia (che ha sede nella cittadella di Loppiano, Figline e Incisa Valdarno – Firenze).
Invito Vescovi Italiani 2020 Programma Far pervenire l’adesione alla segreteria del Convegno email: segves@focolare.org Mariapoli Europea 2019 Conclusione della Mariapoli Europea: In marcia verso l’unità!
Un tuffo nei luoghi d’origine del Movimento dei Focolari per ripartire per i propri Paesi con il marchio della fraternità. Questo è stata la Mariapoli Europea 2019 che ha visto alternarsi per un mese 2800 persone provenienti da tutti i Paesi europei e anche da nazioni di altri contenenti. L’ultimo giorno alcuni appuntamenti speciali. La mattina del sabato 10 agosto ha visto alcune centinaia di partecipanti radunarsi davanti a Palazzo Scopoli per l’intitolazione della nuova “Via Chiara Lubich” a Tonadico, alla presenza del Sindaco Daniele Depaoli, dell’Arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, e di Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari. Quello che è avvenuto qui per Chiara nel 1949 – ha sottolineato l’arcivescovo – è stata una vera esperienza mistica: ha visto come vive Dio e ha consegnato agli uomini la vita di Dio. Questo è un luogo che ha visto il passaggio di Dio in maniera importante. Chiediamo per i nostri popoli di poter essere uomini e donne che vedono Dio e raccontano Dio, la Sua bellezza, la Sua bontà”. “A noi è piaciuto in particolar modo il titolo di questa Mariapoli “Puntare in alto”, ma anche il fatto di far incontrare, nel segno e nel nome di Chiara, diversità culturali europee – ha affermato il sindaco Depaoli -. Come amministrazione volevamo dare un segno di vicinanza a Chiara e al Movimento, per questo ci è parso naturale dedicare alla sua persona la via sulla quale si affaccia Baita Paradiso, ma anche Palazzo Scopoli, uno degli edifici simbolo della nostra comunità e della nostra storia”. Subito dopo, alla Pieve di Fiera di Primiero, la Messa presieduta dall’arcivescovo di Trento, durante la quale, come avvenuto durante l’ultima Mariapoli svoltasi nel Primiero, i presenti hanno espresso in diverse lingue una preghiera di affidamento dei popoli a Maria. Maria Voce: “Un rinnovato impegno, sia al livello personale che comunitario” Il messaggio lanciato dalla Presidente dei Focolari Maria Voce, durante il programma conclusivo del pomeriggio, è stato accolto con grande attenzione e partecipazione: “I processi globali in corso mostrano l’interdipendenza planetaria di Stati, nazioni, comunità – ha sottolineato la presidente - . È sempre più evidente che c’è un comune destino per tutti i popoli della Terra e che i grandi temi dell’attualità riguardano questioni vitali per tutti: la cura dell’ambiente, le vecchie e nuove povertà, i conflitti invisibili e le guerre conclamate, le migrazioni su scala globale (spesso frutto proprio della povertà, delle guerre e dei cambiamenti climatici), la redistribuzione delle ricchezze, l’accesso alle risorse naturali, il riconoscimento dei diritti umani… Sono questioni trasversali alle differenze culturali, civili e politiche. Dunque immettono i popoli in un circuito di costante confronto, al fine di maturare processi di integrazione politica e di convergenza decisionale. (…) Anche oggi, proprio come sessant’anni fa, possiamo pregare Dio per l’unità fra i popoli della Terra. Il mio augurio è che questa preghiera sia accompagnata da un rinnovato impegno, assunto sia al livello personale che comunitario, di vivere per il mondo unito. Diffonderemo quei germi del cambiamento utili a trasformare il presente e a scrivere pagine sempre nuove della storia della famiglia umana in marcia verso l’unità”. Messaggio del Presidente del Parlamento Europeo In un messaggio inviato ai partecipanti alla Mariapoli, il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha ricordato: “In un tempo segnato da divisioni, muri e fili spinati, è fondamentale rispondere con la logica dell’incontro e della comunità. Saluto pertanto gli amici provenienti da tutta Europa che, sull’esempio di Chiara Lubich, hanno condiviso questa straordinaria esperienza umana e spirituale basata sulla fraternità e sul rispetto reciproco”. Questa esperienza forte di fraternità ha abbattuto muri e incomprensioni tra le persone provenienti dai diversi Paesi, e le testimonianze comunicate sabato 10 agosto pomeriggio, giorno delle conclusioni e della festa di chiusura della Mariapoli, all’Auditorium di Primiero non lasciano spazio a chiusure ed egoismi.
Per rivedere le dirette, cliccare qui Per la prima volta insieme da tutta l’Europa, una vacanza speciale nelle Dolomiti per tornare nei luoghi dove l’esperienza della Mariapoli, ispirata dal carisma dell’ unità, è cominciata 70 anni fa. Sullo sfondo di un continente europeo sempre più frammentato, il movimento dei Focolari promuove per l’estate 2019 la sua prima Mariapoli europea dal titolo “Puntare in alto”. Dal 14 luglio, per quattro settimane di seguito, si alterneranno persone provenienti da tutta Europa, a Tonadico, sulle Dolomiti, dove si è tenuta la prima “Mariapoli” settant’anni fa. La Mariapoli (Città di Maria), è un raduno in cui le persone che abitano questa “città temporanea” cercano di costruire un nuovo tipo di società basata sulla fraternità e il rispetto reciproco. Questa vacanza originale è aperta a persone di tutte le fedi, le estrazioni sociali e le culture.
Vedi il sito: www.mariapolieuropea.org PAGINA FACEBOOK PROGRAMMA DELLA MARIAPOLI scarica la locandina Mariapoli Europea – Comunicato Stampa n.1 Mariapoli-Europea – Comunicato n.2 Mariapoli Europea – Comunicato n. 3 Mariapoli-Europea-Comunicato-4 Mariapoli-Europea-Comunicato-5 Indirizzo mail: mariapolieuropea.italia@gmail.com Verso il 2020, centenario di Chiara Lubich Il 2020, centenario di Chiara, è ormai alle porte: sarà un’occasione davvero straordinaria per la città di Trento, città natale, per la comunità dei focolari presente ed attiva in questa terra e per il Movimento in tutto il mondo. Proprio a Trento Chiara aveva usato la parola “occasione” per indicare tutte le circostanze esterne legate a date particolari che possono diventare una chance per contribuire all’ut omnes. L’evento potrà certamente assumere molteplici caratteristiche, ma alcune, già oggi, appaiono evidenti: la centralità della comunità di Trento che in questo evento vede la possibilità di rendere più vicino il sogno di Chiara di fare di Trento (come
di tutte le città) una città, una “cittadella” dove si vive la fraternità universale; la possibilità concreta di progettare eventi e opere per la città di Trento, in stretta collaborazione tra Movimento dei Focolari e realtà presenti sul territorio, istituzioni civili e ecclesiali, associazioni sociali, culturali, storiche, Università; la presenza in Trentino di molte migliaia di persone, cattolici, cristiani delle diverse denominazioni, buddisti, indù, mussulmani, persone con un’ispirazione non religiosa, che da tutto il mondo verranno a visitare i luoghi dove il carisma dell’unità è scaturito, dove tutto ha avuto inizio. Significativo il luogo in cui si terrà, dal 7 dicembre 2019 al 20 settembre 2020, la mostra permanente su Chiara e la sua storia, voluta ed organizzata dal Museo Storico Trentino, con il supporto culturale del Centro Chiara Lubich: la “galleria di Piedicastello”, un manufatto in disuso, in periferia, recuperato come luogo di riscoperta e conoscenza della nostra storia. Una mostra analoga, ma con diversa prospettiva, sarà allestita a Primiero, luogo delle prime Mariapoli e di particolare ispirazione spirituale per Chiara e le sue prime compagne ed i primi compagni. La mostra trentina diverrà, lo si annuncia già da ora, itinerante e troverà repliche in molte città del mondo. Per questi valori, che sono vivi in questa ricorrenza, il centenario non sarà una commemorazione fine a sé stessa, ma un’occasione per Trento di riscoprire le proprie radici, le radici di una città che ha dato i natali non solo a Chiara, ma a figure come don Guetti, iniziatore delle cooperative, come Alcide De Gasperi, Cesare Battisti, grandi politici italiani, don Dante, un prete per i poveri e tanti altri, mostrando nei fatti la sua vocazione di città di frontiera e di dialogo ecumenico e culturale. Vogliamo che la città di Trento possa essere fiera di Chiara, come Chiara lo è sempre stata della sua città natale.
La comunità di Trento si prepara quindi ad un cammino che la vedrà collaborare con tutti, singoli e associazioni, fondazioni, mass media, personalità della cultura, università… Le diverse realtà della comunità si stanno già organizzando da tempo, secondo i diversi aspetti, per affrontare questa sfida. Un gruppo di coordinamento è punto di riferimento per tutta la comunità e tiene i fili delle diverse iniziative. Il Centro Culturale TrentUno si è assunto il compito di curare gli aspetti economici e i rapporti con le istituzioni. Trento Ideale Accoglie, la realtà che accompagna singoli e gruppi a visitare i luoghi che hanno visto la nascita dell’ideale dell’unità a Trento e Fiera di Primiero, si impegna per l’accoglienza e per tutti i servizi utili per visitare e conoscere la città ed il luoghi legati alla storia di Chiara. Il Centro Mariapoli di Cadine ha affidata la gestione dell’accoglienza e del soggiorno delle migliaia di persone che saranno a Trento da qui al 2020 ed ha già predisposto, tra l’altro, assieme a Trento Ideale Accoglie, un numero unico di prenotazione per l’accoglienza e le visite. Il gruppo di persone impegnate nel sociale e nel dialogo con la cultura contemporanea, chiamato Trento-Lab, ha in mano gli aspetti più strettamente culturali ed i rapporti con le diverse realtà esterne. Un gruppetto di persone si occupa del rapporto con i mass media e della elaborazione e della diffusione di notizie e comunicati in merito alla ricorrenza. Ultima, ma non per importanza, la “banca delle preghiere”, l’organizzazione delle preghiere attivata da chi soffre o non può collaborare fisicamente che pensa… ad “ottenere i miracoli” necessari. In questo tempo, poco più di un anno, che sta davanti a noi, la famiglia di Chiara, è impegnata ad offrire a tutta la città, e non solo, il dono che Dio, attraverso il carisma dell’unità, ha elargito: in concreto si pensa ad un percorso di formazione alla cittadinanza attiva per la comunità del movimento, e per gli amici che vogliono aderire, ed un percorso di conoscenza e collaborazione con le realtà cittadine impegnate nella costruzione del bene comune.
L’anno del centenario prenderà il via il 7 dicembre, data della inaugurazione della mostra, e continuerà con l’organizzazione di eventi e manifestazioni in coincidenza delle date più significative della vita di Chiara. Il Centro Mariapoli di Cadine sarà in tutto questo tempo a disposizione di tutta l’Opera nel mondo ed in particolare dei vari Centri Internazionali e delle diverse diramazioni del Movimento che apriranno, in momenti definiti, la loro realtà anche alla città. Così sarà, ad esempio, per l’incontro dei vescovi, per la scuola di impegno sociale e per i vari eventi promossi nell’ambito del dialogo con la cultura contemporanea che vedranno collaborare la comunità di Trento con tutte queste realtà e con le istituzioni locali. Fonte: http://www.trentoardente.it/ Centro Culturale TrentUno ONLUS Il Centro Culturale TrenUno ONLUS promuove iniziative nel campo della solidarietà, dei diritti umani, della cooperazione e dello sviluppo internazionale, della difesa popolare non violenta, della pace, del disarmo: iniziative racchiuse nel comune obiettivo di contribuire ad una cultura della fraternità per l’unità dei popoli. Persegue queste finalità in quanto espressione territoriale in ambito sociale e culturale della più universale esperienza del Movimento dei Focolari a cui si ispira in quanto allo spirito, alle finalità, ai metodi e ai contenuti. Per tali scopi promuove, prevalentemente sul territorio del Trentino,
iniziative culturali, formative e ricreative nei diversi campi della vita sociale, con particolare riguardo a quelle aventi carattere aggregativo e continuativo; si apre allo scambio culturale con tutto il mondo a partire dalla vicina provincia di Bolzano, sia con la cultura italiana, che con quella tedesca e quella ladina. Trento Ardente è tra i progetti cui il Centro Culturale TrentUno dà il proprio concreto contributo. Contribuendo con il 5 per mille in favore del Centro Culturale TrentUno ( Cod. Fiscale 96036430229 ) si possono sostenere economicamente anche le iniziative di Trento Ardente. http://www.trentoardente.it http://www.flickr.com/photos/trentoardente/sets/72157633260111 494/show/ Un “Patto di fraternità” fra i popoli per l’oggi dell’umanità Era l’agosto del 1959 quando a Fiera di Primiero si concludeva, con l’avvicendarsi di 12 mila persone di ben 27 nazionalità, l’esperienza della Mariapoli, un’esperienza di vita dove l’amore reciproco “riscoperto” dal Vangelo impegnava tutti a vivere: “Quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Ma l’esperienza di fraternità vissuta con Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, non intendeva fermarsi
alle persone che vivevano nella Mariapoli. Il 22 agosto di quell’anno accadeva qualcosa di più, qualcosa che andava oltre i singoli e i gruppi: fra tutti si concludeva un “patto”, si innalzava una preghiera in nove lingue, a sigillare quell’unità da vivere non solo tra i presenti ma fra i 27 popoli. Anche quest’anno si è voluto ricordare questo momento nell’appuntamento di domenica 26 agosto all’oratorio di Fiera. Una sessantina di persone della comunità del Primiero, ma anche provenienti da Trento, Rovereto, dal vicino Veneto e alcuni turisti di Napoli, hanno partecipato all’incontro promosso dalla comunità dei Focolari del Primiero. Ad accoglierle ed introdurre la giornata il giornalista Walter Taufer. Silvia Roggio, giovane del Movimento, laureata in Giurisprudenza, con il suo intervento ha illustrato come la forza di quel “patto” può anche oggi interpellare uomini, donne, bambini, comunità e popoli per ritrovare quel “sogno di Dio” che anche un filosofo e giurista non credente, come Norberto Bobbio, amava definire l’unità del genere umano. È stata l’esperienza della comunità dei Focolari di Castelfranco Veneto e Montebelluna, imperniata su un cammino di condivisione e fraternità con Associazioni Islamiche e Indù del territorio, ad attualizzare “quel sogno” e aprire nuovi orizzonti di fraternità. “Ritengo che il rapporto tra le religioni deve essere la pace; con la pace si può fare tutto”. Con queste parole Bamba Cisse, senegalese e appartenente alla confraternita musulmana dei Muridi a Rovereto, è intervenuto per sottoscrivere questo “patto” e impegnare sé e la sua co- munità nel realizzarlo. A rappresentare le autorità civili Francesca Franceschi, assessore alla cultura del Comune di Primiero e Roberto
Pradel, presidente della Comunità di Valle che con i loro interventi hanno voluto confermare il loro sostegno e la loro disponibilità ad accogliere anche in futuro altri “semi di fraternità” per un futuro migliore. Articolo pubblicato su “Vita trentina” MI LIMITO D’IMMENSO: Il limite nelle esperienze umane Convegno svoltosi a Trento, presso la Sala Conferenze del Muse, sabato 19 maggio 2018 Il limite – nelle riflessioni, nelle narrazioni, nelle esperienze e nei pensieri degli intervenuti – ci viene descritto come qualcosa che ci sfida e, nel contempo, ci stimola a vivere, pensare ed agire, tra il principio-realtà e il principio-possibilità; a vedere – in quel confine (talvolta, incerto) – una soglia, un’apertura, un luogo d’incontro, una possibilità di relazione, di crescita, di prossimità, di dialogo, di fratellanza; esso (il limite) è antropologicamente connaturato alla nostra esistenza, e tutti – chi più, chi meno; chi prima, chi dopo – ne sperimentiamo la presenza, abituandoci a progettare (e a riprogettare) la nostra vita; esperendo, entro quel confine (e, ove e per quanto possibile, spostandolo in avanti), la dimensione della libertà/responsabilità/operatività (dagli interventi dei professori Giuseppe Milan e Silvia Peraro, moderatori dell’incontro). Giuseppe B. (la cui storia ci viene presentata in un cortometraggio), un artigiano della ceramica, d’incommensurabile bravura ed ispirazione, ci incoraggia e ci
commuove, nel proferirci, con umile profondità, i problemi che incontra e che affronta (e, in parte, supera) nel vivere e lavorare/creare nello spazio che i limiti derivanti dalla sua malattia progressiva gli offrono/consentono; entro quei confini, lui riconfigura la sua dimensione operativa e, nelle opere, imprime ed esprime la propria umanità, nella dimensione della speranza e della gratitudine per il dono della vita. Superando numerosi e consolidati limiti teorici, culturali e sociali, il dottor Renzo De Stefani (psichiatra) promuove (nello spirito mai spento di Basaglia), in psichiatria, un approccio terapeutico (del fare assieme) che vede la collaborazione tra operatori, utenti, familiari e volontari, e che si esplica, tra l’altro, nel progetto ‘Amici per casa’; ove si sperimenta, positivamente, la convivenza tra rifugiati per motivi di guerra e utenti con disagio psichico; convivenza nella quale lo svilupparsi di una sincera relazione di mutuo aiuto migliora la condizione di salute di quest’ultimi (utenti) e procura, nel contempo, un senso di soddisfazione e di realizzazione nei primi; i rifugiati, un po’ per le tradizioni di provenienza, un po’ perché hanno conosciuto l’umana sofferenza al suo apice, si mostrano particolarmente sensibili e premurosi nel loro approccio cogli utenti/amici (testimonianze di Mutiu Mohamed e di Marco Agostini). Tre giovani studiosi di Economia (Gloria Comper, Francesco Crepaz e Luca Guandalini) ci mostrano come – in campo economico – limiti ritenuti, in passato, insormontabili vengano, col tempo, ampiamente superati; coll’aumentare della produttività e della disponibilità dei beni, crescono, purtroppo, anche la disuguaglianza, l’inquinamento, la durata dell’orario di lavoro, l’ingiustizia sociale; tutto ciò non deve, però, apparirci come inesorabile; i nostri tre amici ci offrono la prospettiva (e l’esempio) di un’economia che torni ad essere responsabile, solidale e a misura dell’uomo, della famiglia, della comunità; e che sia felice e rispettosa dei valori e degli affetti più cari.
Nel trailer del film ‘Niente sta scritto’ (Marco Zuini ne è il regista; i protagonisti sono Martina Caironi, campionessa paralimpica, e Piergiorgo Cattani, giornalista e scrittore, che, nella distrofia muscolare, non ha riconosciuto un limite frenante il suo vulcanico impegno culturale e sociale), viene presentata l’attività della Fondazione Fontana, nella quale le limitazioni di tipo fisico non condannano alla chiusura/resa/emarginazione autocommiserazione, ma spingono, invece, a un’azione d’aiuto verso i più sofferenti, i più poveri, i più sfortunati della terra; è un percorso controcorrente, una guarigione oltre il corpo, una relazione colla comunità, l’affermazione di elevati valori umani e civili. L’intervento vero e proprio (al di là del trailer) di Cattani ci ha accompagnati nell’incontro con alcuni testi poetici fondamentali della letteratura universale. Con Leopardi, l’uomo supera la barriera (siepe) coll’immaginazione (finzione nelle parole del poeta e del relatore; ma è finzione, soltanto? o, entrambi, ritengono che sia sublime e ineguagliabile elevazione dello spirito?) e arriva ad intuire l’infinito. Con Montale, oltre la rete che ci avviluppa, oltre il muro della vita travagliata (con cocci di bottiglia aguzzi alla sommità), tentiamo l’evasione (dalla gabbia, dalla prigione). Con Ungaretti, nel freddo, nella fame, nella stanchezza, nell’angoscia della guerra (colla presenza costante e incombente della morte), d’improvviso, nella nebbiosa mattina invernale, una luce ci avvolge nell’immensità: qui, il limite non viene superato, ma piuttosto, compreso ed accettato; con questa consapevolezza, possiamo abbracciare l’infinito. Altre suggestioni ci propone Cattani: “Le città, per esistere, devono avere un centro e un limite” (Mario Botta, architetto), e così l’uomo, per potersi relazionare; tutti noi abbiamo dei limiti e siamo vulnerabili; non marginalizziamoci, dunque, ma, con l’aiuto reciproco, risaliamo la china, giungendo,
così, a una serena presa di coscienza; la società si costruisce nella mutua accettazione dei propri limiti: essi, delimitandoci, trasformano gli spazi concreti e interiori in luoghi vissuti, in cui intessere relazioni e far nascere collaborazioni; le difficoltà e la vulnerabilità devono stimolarci a operare per il superamento dell’emarginazione sociale ed esistenziale e per il miglioramento del benessere collettivo (anche di chi, a prima vista, sta bene): non c’è più, quindi, un ‘noi’ e un ‘loro’. Il relatore chiude con Charles Baudelaire (Elevazione): lasciandosi dietro la noia e i tormenti, slanciarsi verso la luce, la serenità e la comprensione del linguaggio dei fiori e delle cose mute. Nell’intervento di Paolo Crepaz (docente in pedagogia dello sport e medico sportivo), lo sport è, potenzialmente e, (per fortuna) tante volte, realmente, un luogo in cui si misurano, si rispettano, si spostano e si oltrepassano i limiti, nella dimensione dell’impegno, del coraggio, della fatica, dell’amicizia, della fratellanza, del reciproco riconoscimento; della scoperta, dell’avventura, della solidarietà, del rispetto delle regole del gioco; dove a vincere è l’atleta che non si rassegna al problema fisico (o psicofisico), o, comunque, l’atleta che, umilmente, nobilmente e senza uno scopo materiale, amplia – dell’umanità – le frontiere; lo sport è salute e luogo in cui la ricerca medica sperimenta metodi, strumenti, protesi che, nel venire incontro agli atleti con qualche disabilità, si rivelano utili all’umanità intera. Ne ‘Il mondo di Lucy’, i gravi problemi di salute diagnosticati precocemente alla nascitura (Lucy) colorano dolorosamente l’attesa – da parte dei genitori (Anna Benedetti e Gianluca Anselmi, entrambi musicisti professionisti) – della sua nascita; ma il coraggio, la speranza e la fede illuminano, man mano, e sempre più fortemente, questo tempo; che diventa tempo dell’accoglienza, dell’aiuto e del sostegno reciproco; dell’impegno, della speranza e della fiducia; Lucy, circondata
dall’amore, supera ostacoli indicibili e diventa – lei stessa – centro di irradiazione di amore e di fiducia. Questo cammino affascinante viene espresso in un racconto per immagini, parole e musica. Il sapiente montaggio dei tre elementi suscita intensa partecipazione: le immagini sono drammaticamente belle; le parole trasmettono una verità intimamente vissuta; la musica – melodicamente, armonicamente e ritmicamente – ci immerge nel dolore profondo e ci eleva a una gioia pura. La rappresentazione si colloca all’incrocio tra cinema, teatro e opera in musica (tra pop raffinato, umori jazzistici, sentori di classica contemporanea): è, nel contempo, testimonianza fedele e partecipata, e opera dotata di verità artistica. Una visitazione del concetto di limite, in un ampio spettro e in variegate declinazioni, che – nelle testimonianze succedutesi – ha inteso approfondire il tema e offrire un messaggio di speranza. Fonte: sito www.trentoardente.it Mariapoli 2018 – Folgarida (TN) La Mariapoli è un’esperienza che, iniziata nel ‘49 sulle Dolomiti di Primiero, si rivive oggi in tanti paesi del mondo. Un’opportunità di vacanza, di incontro e di dialogo alla luce della spiritualità del Movimento dei Focolari. Quest’anno la nostra Mariapoli si svolgerà a Folgarida (TN) dal 22 al 29 luglio.
Contributi di partecipazione (pensione completa) Adulti € 325, Giovani 16/25 anni € 260, Ragazzi 12/15 anni € 225, Bambini 4/11 anni € 160, Bebè 0/4 anni n.c., portando lettino da campeggio, gratis Supplemento stanza singola € 100 Trasporto A/R con pullman € 100 Le quote non includono la tassa di soggiorno e le spese per gite, visite turistiche e spostamenti in zona. Come prenotarsi e compilare la scheda di partecipazione Il termine delle prenotazioni è fissato per il 15 maggio: entro quel giorno sarà necessario prenotarsi e versare l’acconto di € 100 per adulti e € 50 per ragazzi. Considerato il numero limitato dei posti, oltre tale data, le prenotazioni saranno ricevute con riserva e si aprirà una lista di attesa. In caso di esaurimento posti l’acconto sarà restituito. Il saldo deve essere versato non oltre il 30 giugno 2018. IBAN: IT 74 Y 05018 03200 000012416988 Intestato a: NUOVE VIE PER UN MONDO UNITO Causale: Acconto/Saldo Mariapoli 2018 – Cognome e Nome dell’intestatario della scheda La scheda di partecipazione è scaricabile qui (pdf o word) oppure è possibile la compilazione online Contatti per informazioni e prenotazioni e-mail: mariapoli.roma@gmail.com Anna Maria Filice 3315876140 – Marco Alfano 3495786093
Trento: un patto per la pace Un progetto condiviso di fratellanza sociale, che potrebbe estendersi a tutta l’Italia. Un progetto nato nel 2001, che dopo quasi 17 anni ha dato vita a ulteriori iniziative: basterebbe questa considerazione per decretare la buona riuscita di Tuttopace, avviato a Trento per iniziativa di alcune persone del Movimento dei Focolari, e poi concretizzatosi come esperienza condivisa con molte realtà cittadine. «Era da poco passato l’11 settembre – ricorda Stella Salin, tra coloro che hanno visto nascere il progetto – e i ragazzi della scuola in cui insegnavo erano rimasti molto colpiti, volevano fare qualcosa. Così, oltre a tirare il “dado della pace” – che presenta su ogni faccia un’azione concreta da mettere in pratica per portare la pace là dove si vive –, hanno avviato un giornalino scolastico su queste tematiche». Il giornalino, dopo essersi diffuso nella scuola, è arrivato anche ad altri istituti cittadini grazie all’iniziativa di un centro interculturale. Poi, quando i ragazzi della classe promotrice stavano per concludere il loro ciclo di studi primari nel 2004, «uno di loro, preoccupato che il giornalino non avesse seguito, ha contattato l’allora sindaco Alberto Pacher. Il primo cittadino – aggiunge Salin – con nostra grande sorpresa ha fatto inserire il giornalino nel periodico del Comune Trento Informa come inserto, posizione che occupa tuttora contando 50 mila copie». Il giornalino è stato il primo passo di una proficua collaborazione con il Comune, che si è estesa al di là delle singole amministrazioni e che ha preso la forma del progetto
Tuttopace. Su idea dei ragazzi è nata nel centro della città l’Aiuola della pace, nella quale è stato posto un “dado della pace” gigante. Si è poi consolidata l’annuale giornata Trento città della pace, che a maggio coinvolge diverse scuole di una rete che si è estesa fino a fuori Regione, e che ha visto tra i suoi ospiti anche la scuola Hand in Hand di Gerusalemme, dove ragazzi ebrei e palestinesi studiano insieme. Sono inoltre stati avviati anche contatti con istituti scolastici del Canada e dell’Ungheria. Attorno al progetto si è creata una rete di docenti – ad oggi sono circa 120 – per la condivisione di percorsi di educazione alla pace, con incontri ospitati ogni mese dal Comune. «È impressionante vedere come ogni volta si aggiunga qualcuno – riferisce Stella Salin–. Inoltre, il Dipartimento della conoscenza della Provincia si è fatto avanti e oggi coordina il Tavolo Tuttopace, che riunisce i diversi attori istituzionali e della società civile coinvolti in questo percorso» . . . Chiara Andreola leggi tutto l’articolo sulla rivista mensile Città Nuova, numero 1 – Gennaio 2018, pp.42-44 Cantiere Uomo Mondo dei Ragazzi per l’Unità a Merano “Bellissimo… eccezionale … coinvolgente … da ripetere subito …” sono solo alcune delle espressioni con cui i partecipanti
hanno definito il Cantiere Uomo Mondo dei Ragazzi per l’Unità che si è svolto a Merano dal 2 al 6 agosto, dove una quarantina di ragazzi hanno vissuto cinque intensi giorni di lavoro e formazione, entusiasti e scrupolosi nello svolgimento delle varie attività proposte, profondi e sinceri nei rapporti fra loro. Al di là degli aggettivi, si è trattato certamente della concretizzazione di un sogno: offrire anche nella nostra regione l’esperienza di un cantiere estivo dei Ragazzi per l’Unità, particolarmente riuscito perché condiviso già nella fase ideativa con le realtà locali del gruppo parrocchiale Epifania di Postal e dell’associazione Jugenddienst di Lana/Postal. Il cantiere di Merano, come tutte le cose, non è sorto dal nulla, ma affonda le sue radici nell’intreccio di relazioni fra e con le persone del luogo, nei momenti di condivisione, nelle esperienze vissute dalla e con la famiglia Cavalluzzi e tutti gli amici di Postal e Merano, e anche nelle varie edizioni della Biciclettata per la Pace. Ciò ha generato un aprirsi di relazioni e contatti con persone enti e associazioni che hanno reso possibile offrire ai partecipanti al cantiere uno spettro di attività giornaliere e approfondimenti serali ampio e articolato. Di particolare coinvolgimento è stato il rapporto con gli animatori della Jugenddienst locale. Condivisione del pranzo all’aperto con un gruppo di anziani; pulizia locali e animazione alla casa di riposo; attività di collaborazione in una ‘giardineria’ ed in una lavanderia-negozio dell’usato con soggetti in riabilitazione psichica; pulizia ecologica di boschi, parchi e lungo i torrenti; ristrutturazione dei locali di un centro giovanile; animazione delle Messe all’ospedale; laboratori manuali creativi e lezioni di clown-terapia. Queste le attività proposte alle quali giornalmente ogni ragazzo si poteva iscrivere. Il pericolo delle varie
“dipendenze”; il fascino del cielo stellato d’estate; esperienze e motivazioni di volontariato sono stati invece i temi degli approfondimenti serali. Coinvolgente, spontanea e aggregante la festa serale del sabato con il “dolce” rinfresco offerto dagli amici di Bolzano e Merano e i balli di gruppo ai quali tutti i ragazzi hanno partecipato. Punto focale di ogni giornata il momento della “pillola” mattutina, dove, introdotti direttamente dai ragazzi, venivano meditati assieme aspetti e tematiche fondamentali per una crescita interiore singola e di gruppo. “I cantieri uomo-mondo”, “Ciò che ci accomuna”, “Il positivo in ciò che ci distingue”, “Accogliere l’altro” e “Il mondo unito” i titoli di queste pillole, brevi, ma incisive ed a misura di adolescente. Particolare l’attenzione e il profondo silenzio durante la visione del video in cui Chiara Lubich spiega chi sono e cosa fanno i Ragazzi per l’Unità e il successivo video della canzone United, in cui ciascuno ha avuto profonda consapevolezza dell’esperienza che stava vivendo. Oltre ai ragazzi di Trento e dintorni, Postal e Merano, ben nove erano i ragazzi venuti da Bergamo e Brescia, aspetto, questo, che ha ulteriormente arricchito il cantiere dando, in piccolo, il senso di un “mondo unito”. Cantieri Uomo mondo 2017 in Italia Hombre Mundo 2017 nel mondo
Trento: gli eventi nel nome di Chiara Lubich Fonte:Trentino Corriere Alpi Focolari, gli eventi nel nome di Chiara Nel 2020 l’anniversario dei cent’anni dalla nascita della fondatrice. In 3000 arrivano in città ogni anno per visitare i luoghi dove è nata, nel 1920, ed è vissuta, almeno in parte, Chiara Lubich. Ed è una sorta di turismo in crescita. A rivelarlo, ieri mattina, l’ex parlamentare Lucia Fronza Crepaz che ha presentato alcune iniziative in programma per il centenario della nascita, nel 2020, della fondatrice del movimento cattolico dei Focolari scomparsa nel comune romano di Rocca di Papa il 14 marzo del 2008. Appuntamenti peraltro già al via fin da quest’anno quali tappe di avvicinamento all’anniversario. Occasione è stato un momento di incontro e confronto svoltosi nella Casa dei Focolari alla Cervara, donata a suo tempo al movimento dalla partigiana Duccia Calderari. “L’inizio di un cammino”, è stato sottolineato, al quale hanno partecipato politici, rappresentanti della società civile, del mondo culturale e del settore economico, “per condividere un percorso”. Tra i presenti, il sindaco Alessandro Andreatta, l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni, la presidente del consiglio comunale Lucia Coppola, l’ex parlamentare focolarina Letizia De Torre, il direttore della Fondazione
Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, il reggente dell’Opera Campana dei caduti Alberto Robol. «E’ una ricorrenza significativa – ha sottolineato Fronza Crepaz – per la società civile, la Chiesa e la città. Un’occasione per far conoscere e approfondire la conoscenza di una figura quale quella di Chiara Lubich che si è spesa per tutta la vita a favore della diffusione di una cultura di pace e della fratellanza» Già a maggio, il 14, è in calendario un convegno, “FamilyAmo”, sul tema della famiglia alla cui organizzazione concorrono diverse associazioni. Lo stesso giorno, si terrà anche “Run4Unity”, manifestazione che si svolge anche in diverse altre parti del mondo, alla quale prenderanno parte ragazze e ragazzi tra i 9 e i 17 anni di varie lingue e culture, “che vogliono testimoniare che la fraternità universale è possibile”. A giugno è poi prevista la presentazione di un libro dedicato al vescovo Carlo De Ferrari e alla fondatrice dei Focolari. Più avanti, si sta poi organizzando un flash mob con attori famiglie e ragazzi oltre ad un percorso di formazione alla cittadinanza attiva e un convegno internazionale sul valore educativo della pratica sportiva. Tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020, questo il periodo ipotizzato, aprirà invece, alle Gallerie di Piedicastello, una mostra su Chiara Lubich curata dalla Fondazione Museo storico del Trentino. Documenti, foto, scritti, video, lettere e testimonianze costituiranno i materiali dell’esposizione. «Alla mostra – ha sottolineato Fronza Crepaz – il compito di narrare, attraverso la storia di questa illustre trentina, cent’anni di storia che, avendo lei radici a Trento, è stata
capace di illuminare, con il carisma dell’unità coinvolgendo ambiti sociali, culturali, interreligiosi e politici su scala locale e internazionale». (pa.pi.) Mariapoli 2017 – Dobbiaco (BZ) invito Mariapoli 2017
Dobbiaco: Mariapoli Vacanza 2017 LOCALITA’: DOBBIACO (BZ) m. 1200 slm, Val Pusteria STRUTTURA: CENTRO VACANZE E CULTURA GRAND HOTEL PERIODO: da sabato 08/07/2017 – a sabato 15/07/2017 (7 notti) Il soggiorno inizia con la cena del giorno di arrivo e termina con il pranzo al sacco del giorno di partenza. Trattamento di pensione completa, con due giorni pranzo al sacco di cui uno l’ultimo giorno, vino e acqua in caraffa inclusi ai pasti in hotel. Utilizzo propri asciugamani. Tutte le sistemazioni sono possibili fino ad esaurimento posti. Volantino con quote di partecipazione Per informazioni e iscrizioni: Fam. Giovanni Saccani–Daria Jacopozzi –PR– tel: 0521244895, cell: 3481546447–8, mail: dariajac@alice.it Focolare femminile –BO– tel: 051460953, mail: focolare.er@gmail.com Focolare maschile –BO– tel: 051515360, mail: focolare.er@gmail.com Mi sento libero e in pace La Parola di Vita di novembre mi è stata di grande aiuto: «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4, 13). Nel
commento fra l’altro è scritto: «Tutto posso quando vivo in comunione d’amore con altri, perché allora Egli viene in mezzo a noi, come ha promesso (cf. Mt 18,20), e sono sostenuto dalla forza dell’unità». Sono molto contento che posso far vita comune con don A., così ho un fratello con il quale posso condividere tutto. Una mattina ho ricevuto una e-mail che mi ha causato un grande dolore. È stato importante avere una persona con la quale parlare. Insieme abbiamo visto come rispondere e poi è stato anche possibile incontrare questa persona per poter parlare direttamente. Sento in me di aver superato un certo rancore, mi sento libero e in pace. Don J. Un vero Natale Venerdì sera, antivigilia della Festa di Natale, mi telefona una donna dicendomi che non si trova nessun sacerdote per benedire la salma di una giovane, mamma di quattro figli, prima che fosse trasportata in Irlanda. Penso subito che il mio posto deve essere proprio lì, col dolore di quei bambini e del marito! Mi affido al Signore, so che io sono solo un suo strumento. Al cimitero trovo i quattro figli, dagli 8 ai 16 anni in un gran pianto, circondati dai compagni di classe e tanti loro genitori.
La bara è aperta, la mamma è proprio bella. Secondo la loro tradizione i figli vi avevano deposto i loro doni. Il papà sovrasta tutti con la sua corporatura e cerca di non piangere. Passo a salutarli ad uno ad uno, li chiamo per nome, poi piano piano invito tutti a stringersi in cerchio attorno alla mamma e racconto come mai sono presente io, assieme anche ad un fraticello (di lingua tedesca) che qualche giorno prima era stato chiamato per portarle Gesù Eucarestia. Dico che non siamo lì solo per dare un saluto alla mamma, ma per incominciare un nuovo modo di rapportarci con lei. Ricordo loro le parole che Gesù ha detto agli apostoli quando ancora giovane conclude la sua vita: “Non sia turbato il vostro cuore… vado a preparavi un posto… voglio che siate anche voi dove sono io”. Continuo a dire: “Se Gesù è con la mamma ed è anche con noi – come ora che ci amiamo a vicenda – allora noi siamo in comunione anche con la mamma”. Intanto è sceso il silenzio, c’è una grande attenzione, nessuno più piange: ci diamo la mano fra di noi ed insieme preghiamo il Padre nostro. Don PG Progetto “Apriamoci” – “More” Associazione culturale
Progetto Apriamoci attività di informazione e accompagnamento per una reciproca accoglienza fra i giudicariesi e i richiedenti asilo Domanda: Questi nostri fratelli immigrati quando lasciano Lampedusa spesso risalgono l’Italia … Infatti un anno fa giungevano a Roncone, in provincia di Trento, un gruppo di richiedenti asilo, non senza un iniziale duro impatto su una comunità di appena 1500 persone. In che modo la vostra associazione More è riuscita a innestare un cambiamento in questa situazione? Quali sono i punti di forza di questa vostra esperienza? (Stefano) I punti di forza sono sostanzialmente tre: Non chiedere alla comunità di guardare i “poveri” profughi da aiutare, ma fare della presenza di queste persone una “occasione” provvidenziale per lavorare con loro ai bisogni di tutta la comunità. In questo senso, ed è il secondo punto di forza, è stato importante creare una rete integrata non solo tra operatori e il gruppo di volontari della nostra singola associazione, ma anche tra tutte le associazioni e le reti di comunità che stanno loro attorno. Il terzo punto di forza è la parola connettere, nel senso di rimettere insieme in modo generativo le attività concrete che tanti di noi fanno ma che sono
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