Da Trento al mondo via web: nella - Focolari Italia

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Da Trento al mondo via web: nella - Focolari Italia
Da Trento al mondo via web:
percorso   virtuale   nella
mostra dedicata a Chiara
Lubich
La mostra dedicata a Chiara Lubich nella sua città natale in
Italia si arricchisce di un percorso virtuale multilingue che,
attraverso immagini e documenti, permetterà di visitare
l’esposizione da ogni parte del mondo. L’apertura sul web il
13 maggio, data significativa per Trento e per la Lubich.

“Chiara Lubich Città Mondo”, la mostra allestita presso le
Gallerie a Trento, città natale della Fondatrice dei Focolari,
si trasforma e arricchisce da oggi con un percorso virtuale.
L’esposizione, chiusa per un periodo a causa della pandemia e
adesso prorogata fino all’inizio del 2021, e realizzata dalla
Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il
Centro Chiara Lubich, si potrà infatti visitare anche via web.

(http://mostre.legallerietrento.it/chiaralubich/)

L’allestimento a Trento, che si inserisce negli eventi legati
al Centenario della nascita di Chiara Lubich, continua così,
con l’ampliamento sul web, ad attuare il motto del centenario:
“Celebrare per incontrare”.    Il percorso che si snoda tra
storia, vita, immagini e colore, offre infatti un’occasione di
“incontro” con la Lubich che si allarga adesso oltre la sola
sede espositiva delle Gallerie, per offrire l’accesso a
visitatori da ogni parte del mondo.

Ed anche la data scelta per questo ampliamento sul web non è
casuale: il 13 maggio 1944 la storia di Chiara Lubich si
intrecciò in modo significativo con quella della sua città.
Quel giorno in cui Trento subì il secondo grande bombardamento
segnò una svolta anche per il nascente Movimento dei Focolari.
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Tra le persone sfollate dalla città verso il bosco di
Gocciadoro dopo aver avuto la casa sinistrata c’era anche
Chiara Lubich. “Ricordo di quella notte – scriverà anni dopo –
passata all’addiaccio, sdraiata con gli altri per terra due
sole parole: stelle e lacrime. Stelle, perché, lungo le ore,
le ho viste tutte passare sopra il mio capo; lacrime, perché
piangevo, capendo che non sarei potuta partire da Trento con i
miei che tanto amavo. Vedevo ormai nelle mie compagne il
movimento nascente: non avrei potuto abbandonarle. E mi sembrò
che lo Spirito Santo, per farmi capire la sua volontà, mi
suggerisse parole che avevo studiato a scuola: “Omnia vincit
amor[1], tutto vince l’amore”[2]. La mattina successiva Chiara
Lubich comunicò ai genitori la decisione di rimanere a Trento
e, di lì, a poco, con le prime compagne, dette vita al primo
focolare.

E proprio la casetta che ospitò il primo focolare, è una delle
tappe del percorso virtuale “Chiara Lubich città mondo” che
accompagna il visitatore dalla nascita della fondatrice dei
Focolari nel 1920 fino all’attuale espansione mondiale del
Movimento. Anche nell’allestimento virtuale è Chiara stessa,
attraverso immagini e documenti, a “raccontarsi”: la sua vita
di giovane maestra, la consacrazione a Dio il 7 dicembre 1943,
lo sviluppo della prima comunità dei Focolari. E poi l’estate
del 1949, inizio di un periodo illuminativo per Chiara Lubich
dal quale sgorgherà la novità carismatica che darà vita ad una
nuova Opera nella Chiesa.

La luce ed i colori sono i protagonisti dell’ultima parte del
percorso che, attraverso parole e immagini, permette di
conoscere esperienze di unità, frammenti di fraternità nati
dal Carisma della Lubich che continuano a crescere e
svilupparsi nell’oggi della storia per contribuire a
realizzare quello che lei considerava il “testamento” di Gesù:
“Che tutti siano uno” (Gv 17,21). “Per quella pagina del
Vangelo siamo nate – scriveva la Lubich – per portare l’unità
nel mondo, l’unità con Dio e l’unità fra tutti i fratelli”.
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“Pur consce – spiegava ancora – della divina arditezza del
programma che solo Dio poteva attuare, inginocchiate attorno a
un altare, abbiamo chiesto a Gesù di realizzare quel suo sogno
usando anche di noi se fosse stato nei suoi piani”[3].

Un sogno costruito anche in quella notte del 13 maggio 1944
quando, difronte al crollo di tutto, allo smarrimento,
all’angoscia di un presente di inaspettata drammaticità, tra
stelle e lacrime, aveva scelto di credere che “Omnia vincit
amor, tutto vince l’amore”

Anna Lisa Innocenti

[1]   Virgilio, Ecloghe, X, 69.

[2] Chiara Lubich, Nascita di una spiritualità, in Michele
Zanzucchi, Enzo Maria Fondi, Un popolo nato dal Vangelo, San
Paolo, 2003, pp. 9-10.

[3] Ibid., p. 17.

FONTE: SITO CENTRO CHIARA LUBICH

Comprensione e fermezza
In questo periodo segnato dall’emergenza Coronavirus,
facciamo circolare delle buone pratiche di fraternità che si
vivono quotidianamente.

In Alto Adige la realtà del Coronavirus senz’altro fino
domenica scorsa, 8 marzo, si è sottovalutato. Con il decreto
del 8 marzo ci siamo risvegliati in modo brusco. Infatti
anch’io dovevo vedere come fare. Era già in programma un
funerale per lunedì al quale avrebbero voluto venire ca.
400-600 persone. Era una persona molto nota e una volta molto
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attiva in tante associazioni e i parenti sono in parte anche
collaboratori stretti in parrocchia.

Abbiamo dovuto cambiare tutto. Era un grande dolore. Abbiamo
fatto come previsto un semplice commiato in cimitero, però con
tanta gente fuori il cimitero – con distanza l’uno dall’altro.
È andato bene, ma avevo un grande “mal di pancia”.

Il giorno dopo – proprio per proteggere i miei collaboratori
stretti dell’ufficio parrocchiale, visto che fanno parte della
categoria di alto rischio – ho fatto chiudere l’ufficio
parrocchiale per il contatto diretto. Siamo raggiungibile via
telefono. Dall’altra parte sentivo per telefono alcune persone
che non volevano mollare per forza di incontrarsi in chiesa a
pregare insieme.

Anche lì serviva molta comprensione del loro stato d’animo, ma
anche la fermezza nel spiegare bene il dovere da compiere bene
la volontà di Dio in questo momento, aiutandoli che quest’anno
siamo chiamati in un altro modo di vivere la quaresima: far
digiuno non solo nel ricevere l’Eucaristia, ma anche di
pregare insieme in chiesa; e scoprire invece l’alto valore di
incontrare Gesù nella sua Parola, nel pregare in casa coi
famigliari, nell’amare e incontrare Gesù nel prossimo in casa.

Don Andreas

Forza     nella    mitezza:
Mattarella a Trento ricorda
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Chiara Lubich
  “Si può essere molto forti pur essendo miti e aperti alle
    buone ragioni degli altri”, anzi, “soltanto così si è
veramente forti”: questo l’insegnamento di Chiara Lubich nelle
   parole di Mattarella, che coglie l’invito di Maria Voce
                all’“estremismo del dialogo”

Il capo dello Stato, al Centro Mariapoli “Chiara Lubich” di
Cadine (TN), ha partecipato con un intervento appassionato al
ricordo della fondatrice dei Focolari nel centenario dalla
nascita. Ad accoglierlo Maria Voce, presidente del Movimento,
e le autorità locali, insieme alla cittadinanza: oltre 400
erano le persone presenti in sala, circa 500 nelle altre sale
collegate a Cadine e a Trento, e oltre 20 mila le
visualizzazioni dello streaming. La dimensione artistica, per
la regia di Fernando Muraca, ha fatto da sfondo alla
narrazione, ripercorrendo i tratti più significativi della
vita di Chiara come donna in relazione.

 © Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi
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Tra suoni e immagini, si sono intrecciate le voci delle
autorità civili ed ecclesiali. Il presidente della Provincia
Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottolineato come
Chiara rappresenti, insieme a figure come De Gasperi,
“l’eccellenza di questa terra”. Un territorio, il Trentino, di
cui ha messo in luce tre caratteristiche: la forza di volontà,
il Movimento cooperativistico, l’essere terra di frontiera.
“Chiara ha saputo interpretare questa appartenenza – ha
affermato – che è poi un tratto distintivo della nostra
autonomia, della nostra specificità”. L’arcivescovo di Trento
mons. Lauro Tisi, ringraziando il suo predecessore Carlo De
Ferrari che all’epoca colse “il dito di Dio” nella
spiritualità di Chiara Lubich, ha ricordato come “se oggi il
carisma abbraccia l’intera umanità lo dobbiamo a questo
vescovo, che lo ha protetto”; e ha indicato nella provocazione
di “Cristo abbandonato” la sua grande attualità. Alessandro
Andreatta, sindaco di Trento, ha espresso la sua gioia nel
ricordare “la ragazza che quasi ottant’anni fa si mise al
servizio dei poveri” e che “continua ancora oggi a invitarci
all’apertura, all’accoglienza, all’impegno per gli altri e con
gli altri. Perché fin dall’inizio quella di Chiara non è stata
un’esperienza personale, isolata, solitaria ma un impegno che
si comprende solo se visto alla luce del paradigma della
relazione”.
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© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi

Sono poi state portate numerose testimonianze, che dicono la
tenacia nel quotidiano di persone che sono state, e sono,
ispirate da Chiara e dal suo carisma nel proprio agire: come
Amy Uelman, docente di etica e diritto alla Georgetown
University di Washington, che forma i suoi studenti ad
affrontare argomenti divisivi evitando scontri; gli
imprenditori Lawrence Chong e Stanislaw Lencz, che con le loro
aziende contribuiscono ad un’economia solidale e sostenibile;
Arthur Ngoy e Florance Mwanabute, medici congolesi che si
dedicano alla cura dei più deboli e alla formazione sanitaria;
e la storia da Yacine, migrante algerino, accolto come un
fratello da alcuni giovani italiani dopo il difficile viaggio
attraverso i Balcani. Ma anche quella dell’ex sindaco di
Trento, Alberto Pacher, che insieme ad insegnanti e studenti
ha accolto l’invito – la telefonata di un bambino – da cui
sono nati i progetti Tuttopace e Trento, una città per
educare.
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© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi

“La luce donata a Chiara supera i confini del Movimento dei
Focolari e va ad incoraggiare e ad ispirare tanti, donne e
uomini di buona volontà in ogni parte del mondo, come questo
anniversario sta a manifestare”, ha affermato la presidente
dei Focolari Maria Voce. “Come ciascuno di voi, sento Chiara
viva, presente, attiva, vicina ogni giorno. Lei ci spinge ad
andare al largo con coraggio”. E ha spronato tutti: “A questa
società che sembra senza radici e senza meta, occorre
rispondere con radicalità, con l’«estremismo del dialogo»,
alimentato dalla cultura della fiducia”.
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© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi

A concludere la serata, il lungo e appassionato intervento del
Presidente della Repubblica; che ha individuato in particolare
nella fraternità, applicata all’agire civile e politico, la
cifra distintiva della spiritualità di Chiara Lubich –
riservando un caloroso ricordo anche ad Igino Giordani, che
Mattarella conobbe, e che di questa spiritualità fu interprete
di prim’ordine. Una fraternità che è “fondamento di civiltà e
motore di benessere”, in quanto senza di questa “rischiamo di
non avere la forza per superare le disuguaglianze e sanare le
fratture sociali”. Chiara Lubich, proponendo con vigore la
cultura del dono e del dialogo, in particolare interreligioso
che “in questa stagione storica è decisivo per la pace”, aveva
intuito “con spirito di profezia” quale fosse la strada da
seguire. Un insegnamento che prova come “si può essere molto
forti pur essendo miti e aperti alle buone ragioni degli
altri. Anzi per dirla tutta con sincerità, come dimostra la
vita di Chiara Lubich, soltanto così si è veramente forti”.

Stefania Tanesini
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focolare.org

Rivedi l’evento:

Intervento del Presidente Mattarella

Documentario:   “Chiara                                di
Trento: i primi passi”
In questo Documentario inedito, Marco Tecilla, il primo
giovane che seguì Chiara Lubich fin dal 1945, ci conduce nei
luoghi più significativi di Trento legati a Chiara e la
nascita del Movimento dei Focolari. I siti visitati fanno da
sfondo agli episodi fondanti, presentandoli nel contesto
storico e geografico della Trento del tempo. I testimoni
intervistati e i ricordi di Chiara, arricchiscono la
narrazione degli eventi accaduti tra il 1920 e il 1944.

L’itinerario si conclude con la visita virtuale in 3D del
primo focolare di Piazza Cappuccini.

I DVD si possono trovare: a Trento, al Centro Mariapoli di
Cadine, al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, al Centro del
Movimento dei Focolari a Rocca di Papa e nella cittadella di
 Loppiano.

Convegno Internazionale per
Vescovi – Trento e Loppiano
Convegno Internazionale per Vescovi organizzato in
collaborazione con il “Centro Evangelii gaudium” dell’Istituto
Universitario Sophia sul tema: “Un carisma a servizio della
Chiesa e dell’umanità. A cento anni dalla nascita della Serva
di Dio Chiara Lubich”.

Gli   interventi   previsti   svilupperanno   il   tema   su   come
comunicare Dio oggi, attraverso contributi, esperienze e
testimonianze alla luce della spiritualità dell’unità. Il
Convegno sarà anche l’occasione per approfondire la comunione
fraterna fra Vescovi di paesi e continenti diversi in uno
spirito di sinodalità affettiva ed effettiva.

Tale incontro si terrà in Italia dal 8 al 12 febbraio e si
svilupperà in due momenti: il primo a Trento, nei giorni 8 e 9
febbraio; il secondo, dal 10 al 12 febbraio, presso l’Istituto
Universitario Sophia (che ha sede nella cittadella di
Loppiano, Figline e Incisa Valdarno – Firenze).
Invito Vescovi Italiani 2020

Programma

Far pervenire l’adesione alla   segreteria   del   Convegno
email: segves@focolare.org

Mariapoli Europea 2019
             Conclusione della
            Mariapoli Europea:
            In marcia verso
               l’unità!
Un tuffo nei luoghi d’origine del Movimento dei
 Focolari per ripartire per i propri Paesi con il
    marchio della fraternità. Questo è stata la
Mariapoli Europea 2019 che ha visto alternarsi per
 un mese 2800 persone provenienti da tutti i Paesi
  europei e anche da nazioni di altri contenenti.
 L’ultimo giorno alcuni appuntamenti speciali. La
   mattina del sabato 10 agosto ha visto alcune
   centinaia di partecipanti radunarsi davanti a
  Palazzo Scopoli per l’intitolazione della nuova
 “Via Chiara Lubich” a Tonadico, alla presenza del
   Sindaco Daniele Depaoli, dell’Arcivescovo di
    Trento, mons. Lauro Tisi, e di Maria Voce,
      Presidente del Movimento dei Focolari.
Quello che è avvenuto qui per Chiara nel 1949 – ha
   sottolineato l’arcivescovo – è stata una vera
  esperienza mistica: ha visto come vive Dio e ha
consegnato agli uomini la vita di Dio. Questo è un
 luogo che ha visto il passaggio di Dio in maniera
importante. Chiediamo per i nostri popoli di poter
 essere uomini e donne che vedono Dio e raccontano
       Dio, la Sua bellezza, la Sua bontà”.
 “A noi è piaciuto in particolar modo il titolo di
  questa Mariapoli “Puntare in alto”, ma anche il
 fatto di far incontrare, nel segno e nel nome di
Chiara, diversità culturali europee – ha affermato
il sindaco Depaoli -. Come amministrazione volevamo
dare un segno di vicinanza a Chiara e al Movimento,
 per questo ci è parso naturale dedicare alla sua
   persona la via sulla quale si affaccia Baita
   Paradiso, ma anche Palazzo Scopoli, uno degli
   edifici simbolo della nostra comunità e della
                  nostra storia”.
 Subito dopo, alla Pieve di Fiera di Primiero, la
   Messa presieduta dall’arcivescovo di Trento,
 durante la quale, come avvenuto durante l’ultima
 Mariapoli svoltasi nel Primiero, i presenti hanno
    espresso in diverse lingue una preghiera di
          affidamento dei popoli a Maria.
 Maria Voce: “Un rinnovato impegno, sia al livello
             personale che comunitario”
Il messaggio lanciato dalla Presidente dei Focolari
  Maria Voce, durante il programma conclusivo del
pomeriggio, è stato accolto con grande attenzione e
   partecipazione: “I processi globali in corso
  mostrano l’interdipendenza planetaria di Stati,
nazioni, comunità – ha sottolineato la presidente -
 . È sempre più evidente che c’è un comune destino
per tutti i popoli della Terra e che i grandi temi
  dell’attualità riguardano questioni vitali per
 tutti: la cura dell’ambiente, le vecchie e nuove
    povertà, i conflitti invisibili e le guerre
conclamate, le migrazioni su scala globale (spesso
 frutto proprio della povertà, delle guerre e dei
 cambiamenti climatici), la redistribuzione delle
  ricchezze, l’accesso alle risorse naturali, il
 riconoscimento dei diritti umani… Sono questioni
  trasversali alle differenze culturali, civili e
politiche. Dunque immettono i popoli in un circuito
di costante confronto, al fine di maturare processi
     di integrazione politica e di convergenza
                   decisionale.
   (…) Anche oggi, proprio come sessant’anni fa,
possiamo pregare Dio per l’unità fra i popoli della
 Terra. Il mio augurio è che questa preghiera sia
 accompagnata da un rinnovato impegno, assunto sia
al livello personale che comunitario, di vivere per
    il mondo unito. Diffonderemo quei germi del
  cambiamento utili a trasformare il presente e a
  scrivere pagine sempre nuove della storia della
     famiglia umana in marcia verso l’unità”.
  Messaggio del Presidente del Parlamento Europeo
   In un messaggio inviato ai partecipanti alla
  Mariapoli, il Presidente del Parlamento Europeo,
 David Sassoli, ha ricordato: “In un tempo segnato
 da divisioni, muri e fili spinati, è fondamentale
  rispondere con la logica dell’incontro e della
comunità. Saluto pertanto gli amici provenienti da
 tutta Europa che, sull’esempio di Chiara Lubich,
  hanno condiviso questa straordinaria esperienza
 umana e spirituale basata sulla fraternità e sul
               rispetto reciproco”.
Questa esperienza forte di fraternità ha abbattuto
 muri e incomprensioni tra le persone provenienti
 dai diversi Paesi, e le testimonianze comunicate
     sabato 10 agosto pomeriggio, giorno delle
    conclusioni e della festa di chiusura della
Mariapoli, all’Auditorium di Primiero non lasciano
           spazio a chiusure ed egoismi.
Per rivedere le dirette,
      cliccare qui
Per la prima volta insieme da tutta l’Europa, una vacanza
speciale nelle Dolomiti per tornare nei luoghi dove
l’esperienza della Mariapoli, ispirata dal carisma dell’
unità, è cominciata 70 anni fa.

Sullo sfondo di un continente europeo sempre più frammentato,
il movimento dei Focolari
promuove per l’estate 2019 la sua prima Mariapoli europea dal
titolo “Puntare in alto”.
Dal 14 luglio, per quattro settimane di seguito, si
alterneranno persone provenienti da tutta Europa, a Tonadico,
sulle Dolomiti, dove si è tenuta la prima “Mariapoli”
settant’anni fa. La Mariapoli (Città di Maria), è un raduno in
cui le persone che abitano questa “città temporanea” cercano
di costruire un nuovo tipo di società basata sulla fraternità
e il rispetto reciproco. Questa vacanza originale è aperta a
persone di tutte le fedi, le estrazioni sociali e le culture.
Vedi il sito: www.mariapolieuropea.org

PAGINA FACEBOOK

PROGRAMMA DELLA MARIAPOLI

scarica la locandina

Mariapoli Europea – Comunicato Stampa n.1

Mariapoli-Europea – Comunicato n.2

Mariapoli Europea – Comunicato n. 3

Mariapoli-Europea-Comunicato-4

Mariapoli-Europea-Comunicato-5

 Indirizzo mail: mariapolieuropea.italia@gmail.com

Verso il 2020, centenario di
Chiara Lubich
Il 2020, centenario di Chiara, è ormai alle porte: sarà
un’occasione davvero straordinaria per la città di Trento,
città natale, per la comunità dei focolari presente ed attiva
in questa terra e per il Movimento in tutto il mondo.

Proprio a Trento Chiara aveva usato la parola “occasione” per
indicare tutte le circostanze esterne legate a date
particolari che possono diventare una chance per contribuire
all’ut omnes.
L’evento potrà certamente assumere molteplici caratteristiche,
ma alcune, già oggi, appaiono evidenti: la centralità della
comunità di Trento che in questo evento vede la possibilità di
rendere più vicino il sogno di Chiara di fare di Trento (come
di tutte le città) una città, una “cittadella” dove si vive la
fraternità universale; la possibilità concreta di progettare
eventi e opere per la città di Trento, in stretta
collaborazione tra Movimento dei Focolari e realtà presenti
sul territorio, istituzioni civili e ecclesiali, associazioni
sociali, culturali, storiche, Università; la presenza in
Trentino di molte migliaia di persone, cattolici, cristiani
delle diverse denominazioni, buddisti, indù, mussulmani,
persone con un’ispirazione non religiosa, che da tutto il
mondo verranno a visitare i luoghi dove il carisma dell’unità
è scaturito, dove tutto ha avuto inizio.

Significativo il luogo in cui si terrà, dal 7 dicembre 2019 al
20 settembre 2020, la mostra permanente su Chiara e la sua
storia, voluta ed organizzata dal Museo Storico Trentino, con
il supporto culturale del Centro Chiara Lubich: la “galleria
                               di Piedicastello”, un manufatto
                               in disuso, in periferia,
                               recuperato come luogo di
                               riscoperta e conoscenza della
                               nostra storia. Una mostra
                               analoga, ma con diversa
                               prospettiva, sarà allestita a
                               Primiero, luogo delle prime
                               Mariapoli e di particolare
ispirazione spirituale per Chiara e le sue prime compagne ed i
primi compagni. La mostra trentina diverrà, lo si annuncia già
da ora, itinerante e troverà repliche in molte città del
mondo.

Per questi valori, che sono vivi in questa ricorrenza, il
centenario non sarà una commemorazione fine a sé stessa, ma
un’occasione per Trento di riscoprire le proprie radici, le
radici di una città che ha dato i natali non solo a Chiara, ma
a figure come don Guetti, iniziatore delle cooperative, come
Alcide De Gasperi, Cesare Battisti, grandi politici italiani,
don Dante, un prete per i poveri e tanti altri, mostrando nei
fatti la sua vocazione di città di frontiera e di dialogo
ecumenico e culturale. Vogliamo che la città di Trento possa
essere fiera di Chiara, come Chiara lo è sempre stata della
sua città natale.
La comunità di Trento si prepara quindi ad un cammino che la
vedrà collaborare con tutti, singoli e associazioni,
fondazioni, mass media, personalità della cultura, università…
Le diverse realtà della comunità si stanno già organizzando da
tempo, secondo i diversi aspetti, per affrontare questa sfida.

Un gruppo di coordinamento è punto di riferimento per tutta la
comunità e tiene i fili delle diverse iniziative. Il Centro
Culturale TrentUno si è assunto il compito di curare gli
aspetti economici e i rapporti con le istituzioni. Trento
Ideale Accoglie, la realtà che accompagna singoli e gruppi a
visitare i luoghi che hanno visto la nascita dell’ideale
dell’unità a Trento e Fiera di Primiero, si impegna per
l’accoglienza e per tutti i servizi utili per visitare e
conoscere la città ed il luoghi legati alla storia di Chiara.
Il Centro Mariapoli di Cadine ha affidata la gestione
dell’accoglienza e del soggiorno delle migliaia di persone che
saranno a Trento da qui al 2020 ed ha già predisposto, tra
l’altro, assieme a Trento Ideale Accoglie, un numero unico di
prenotazione per l’accoglienza e le visite.

Il gruppo di persone impegnate nel sociale e nel dialogo con
la cultura contemporanea, chiamato Trento-Lab, ha in mano gli
aspetti più strettamente culturali ed i rapporti con le
diverse realtà esterne. Un gruppetto di persone si occupa del
rapporto con i mass media e della elaborazione e della
diffusione di notizie e comunicati in merito alla ricorrenza.
Ultima, ma non per importanza, la “banca delle preghiere”,
l’organizzazione delle preghiere attivata da chi soffre o non
può collaborare fisicamente che pensa… ad “ottenere i
miracoli” necessari.

In questo tempo, poco più di un anno, che sta davanti a noi,
la famiglia di Chiara, è impegnata ad offrire a tutta la
città, e non solo, il dono che Dio, attraverso il carisma
dell’unità, ha elargito: in concreto si pensa ad un percorso
di formazione alla cittadinanza attiva per la comunità del
movimento, e per gli amici che vogliono aderire, ed un
percorso di conoscenza e collaborazione con le realtà
cittadine impegnate nella costruzione del bene comune.
L’anno del centenario prenderà il via il 7 dicembre, data
della inaugurazione della mostra, e continuerà con
l’organizzazione di eventi e manifestazioni in coincidenza
delle date più significative della vita di Chiara.
Il Centro Mariapoli di Cadine sarà in tutto questo tempo a
                          disposizione di tutta l’Opera nel
                          mondo ed in particolare dei vari
                          Centri Internazionali e delle
                          diverse diramazioni del Movimento
                          che apriranno, in momenti definiti,
                          la loro realtà anche alla città.
Così sarà, ad esempio, per l’incontro dei vescovi, per la
scuola di impegno sociale e per i vari eventi promossi
nell’ambito del dialogo con la cultura contemporanea che
vedranno collaborare la comunità di Trento con tutte queste
realtà e con le istituzioni locali.

Fonte: http://www.trentoardente.it/

Centro            Culturale                TrentUno
ONLUS
Il Centro Culturale TrenUno ONLUS promuove iniziative nel
campo della solidarietà, dei diritti umani, della cooperazione
e dello sviluppo internazionale, della difesa popolare non
violenta, della pace, del disarmo: iniziative racchiuse nel
comune obiettivo di contribuire ad una cultura della
fraternità per l’unità dei popoli.

Persegue queste finalità in quanto espressione territoriale in
ambito sociale e culturale della più universale esperienza del
Movimento dei Focolari a cui si ispira in quanto allo spirito,
alle finalità, ai metodi e ai contenuti. Per tali scopi
promuove, prevalentemente sul territorio del Trentino,
iniziative culturali, formative e ricreative nei diversi campi
della vita sociale, con particolare riguardo a quelle aventi
carattere aggregativo e continuativo; si apre allo scambio
culturale con tutto il mondo a partire dalla vicina provincia
di Bolzano, sia con la cultura italiana, che con quella
tedesca e quella ladina.

Trento Ardente è tra i progetti cui il Centro Culturale
TrentUno dà il proprio concreto contributo. Contribuendo con
il 5 per mille in favore del Centro Culturale TrentUno ( Cod.
Fiscale 96036430229 ) si possono sostenere economicamente
anche le iniziative di Trento Ardente.

http://www.trentoardente.it

http://www.flickr.com/photos/trentoardente/sets/72157633260111
494/show/

Un “Patto di fraternità” fra
i    popoli    per    l’oggi
dell’umanità
Era l’agosto del 1959 quando a Fiera di Primiero si
concludeva, con l’avvicendarsi di 12 mila persone di ben 27
nazionalità, l’esperienza della Mariapoli, un’esperienza di
vita dove l’amore reciproco “riscoperto” dal Vangelo impegnava
tutti a vivere: “Quanto volete che gli uomini facciano a voi,
anche voi fatelo a loro”.

Ma l’esperienza di fraternità vissuta con Chiara Lubich,
fondatrice del Movimento dei Focolari, non intendeva fermarsi
alle persone che vivevano nella Mariapoli. Il 22 agosto di
quell’anno accadeva qualcosa di più, qualcosa che andava oltre
i singoli e i gruppi: fra tutti si concludeva un “patto”, si
innalzava una preghiera in nove lingue, a sigillare
quell’unità da vivere non solo tra i presenti ma fra i 27
popoli.

Anche quest’anno si è voluto ricordare questo momento
nell’appuntamento di domenica 26 agosto all’oratorio di Fiera.
Una sessantina di persone della comunità del Primiero, ma
anche provenienti da Trento, Rovereto, dal vicino Veneto e
alcuni turisti di Napoli, hanno partecipato all’incontro
promosso dalla comunità dei Focolari del Primiero.

Ad accoglierle ed introdurre la giornata il giornalista Walter
Taufer. Silvia Roggio, giovane del Movimento, laureata in
Giurisprudenza, con il suo intervento ha illustrato come la
forza di quel “patto” può anche oggi interpellare uomini,
donne, bambini, comunità e popoli per ritrovare quel “sogno di
Dio” che anche un filosofo e giurista non credente, come
Norberto Bobbio, amava definire l’unità del genere umano.

                    È stata l’esperienza della comunità dei
                    Focolari di Castelfranco Veneto e
                    Montebelluna, imperniata su un cammino di
                    condivisione e fraternità con Associazioni
                    Islamiche e Indù del territorio, ad
                    attualizzare “quel sogno” e aprire nuovi
                    orizzonti di fraternità. “Ritengo che il
                    rapporto tra le religioni deve essere la
                    pace; con la pace si può fare tutto”. Con
                    queste parole Bamba Cisse, senegalese e
appartenente alla confraternita musulmana dei Muridi a
Rovereto, è intervenuto per sottoscrivere questo “patto” e
impegnare sé e la sua co- munità nel realizzarlo.

A rappresentare le autorità civili Francesca Franceschi,
assessore alla cultura del Comune di Primiero e Roberto
Pradel, presidente della Comunità di Valle che con i loro
interventi hanno voluto confermare il loro sostegno e la loro
disponibilità ad accogliere anche in futuro altri “semi di
fraternità” per un futuro migliore.

Articolo pubblicato su “Vita trentina”

MI   LIMITO   D’IMMENSO:   Il
limite nelle esperienze umane
Convegno svoltosi a Trento, presso la Sala Conferenze del
Muse, sabato 19 maggio 2018

Il limite – nelle riflessioni, nelle narrazioni, nelle
esperienze e nei pensieri degli intervenuti – ci viene
descritto come qualcosa che ci sfida e, nel contempo, ci
stimola a vivere, pensare ed agire, tra il principio-realtà e
il principio-possibilità; a vedere – in quel confine
(talvolta, incerto) – una soglia, un’apertura, un luogo
d’incontro, una possibilità di relazione, di crescita, di
prossimità, di dialogo, di fratellanza; esso (il limite) è
antropologicamente connaturato alla nostra esistenza, e tutti
– chi più, chi meno; chi prima, chi dopo – ne sperimentiamo la
presenza, abituandoci a progettare (e a riprogettare) la
nostra vita; esperendo, entro quel confine (e, ove e per
quanto possibile, spostandolo in avanti), la dimensione della
libertà/responsabilità/operatività (dagli interventi dei
professori Giuseppe Milan e Silvia Peraro, moderatori
dell’incontro).

Giuseppe B. (la cui storia ci viene presentata in un
cortometraggio),      un    artigiano     della   ceramica,
d’incommensurabile bravura ed ispirazione, ci incoraggia e ci
commuove, nel proferirci, con umile profondità, i problemi che
incontra e che affronta (e, in parte, supera) nel vivere e
lavorare/creare nello spazio che i limiti derivanti dalla sua
malattia progressiva gli offrono/consentono; entro quei
confini, lui riconfigura la sua dimensione operativa e, nelle
opere, imprime ed esprime la propria umanità, nella dimensione
della speranza e della gratitudine per il dono della vita.

Superando numerosi e consolidati limiti teorici, culturali e
sociali, il dottor Renzo De Stefani (psichiatra) promuove
(nello spirito mai spento di Basaglia), in psichiatria, un
approccio terapeutico (del fare assieme) che vede la
collaborazione tra operatori, utenti, familiari e volontari, e
che si esplica, tra l’altro, nel progetto ‘Amici per casa’;
ove si sperimenta, positivamente, la convivenza tra rifugiati
per motivi di guerra e utenti con disagio psichico; convivenza
nella quale lo svilupparsi di una sincera relazione di mutuo
aiuto migliora la condizione di salute di quest’ultimi
(utenti) e procura, nel contempo, un senso di soddisfazione e
di   realizzazione nei primi; i rifugiati, un po’ per le
tradizioni di provenienza, un po’ perché hanno conosciuto
l’umana sofferenza al suo apice, si mostrano particolarmente
sensibili e premurosi nel loro approccio cogli utenti/amici
(testimonianze di Mutiu Mohamed e di Marco Agostini).

Tre giovani studiosi di Economia (Gloria Comper, Francesco
Crepaz e Luca Guandalini) ci mostrano come – in campo
economico – limiti ritenuti, in passato, insormontabili
vengano, col tempo, ampiamente superati; coll’aumentare della
produttività e della disponibilità dei beni, crescono,
purtroppo, anche la disuguaglianza, l’inquinamento, la durata
dell’orario di lavoro, l’ingiustizia sociale; tutto ciò non
deve, però, apparirci come inesorabile; i nostri tre amici ci
offrono la prospettiva (e l’esempio) di un’economia che torni
ad essere responsabile, solidale e a misura dell’uomo, della
famiglia, della comunità; e che sia felice e rispettosa dei
valori e degli affetti più cari.
Nel trailer del film ‘Niente sta scritto’ (Marco Zuini ne è il
regista; i protagonisti sono Martina Caironi, campionessa
paralimpica, e Piergiorgo Cattani, giornalista e scrittore,
che, nella distrofia muscolare, non ha riconosciuto un limite
frenante il suo vulcanico impegno culturale e sociale), viene
presentata l’attività della Fondazione Fontana, nella quale le
limitazioni di tipo fisico non condannano alla
chiusura/resa/emarginazione autocommiserazione, ma spingono,
invece, a un’azione d’aiuto verso i più sofferenti, i più
poveri, i più sfortunati della terra; è un percorso
controcorrente, una guarigione oltre il corpo, una relazione
colla comunità, l’affermazione di elevati valori umani e
civili.

L’intervento vero e proprio (al di là del trailer) di Cattani
ci ha accompagnati nell’incontro con alcuni testi poetici
fondamentali della letteratura universale. Con Leopardi,
l’uomo supera la barriera (siepe) coll’immaginazione (finzione
nelle parole del poeta e del relatore; ma è finzione,
soltanto? o, entrambi, ritengono che sia sublime e
ineguagliabile elevazione dello spirito?) e arriva ad intuire
l’infinito. Con Montale, oltre la rete che ci avviluppa, oltre
il muro della vita travagliata (con cocci di bottiglia aguzzi
alla sommità), tentiamo l’evasione (dalla gabbia, dalla
prigione). Con Ungaretti, nel freddo, nella fame, nella
stanchezza, nell’angoscia della guerra (colla presenza
costante e incombente della morte), d’improvviso, nella
nebbiosa mattina invernale, una luce ci avvolge
nell’immensità: qui, il limite non viene superato, ma
piuttosto, compreso ed accettato; con questa consapevolezza,
possiamo abbracciare l’infinito.

Altre suggestioni ci propone Cattani: “Le città, per esistere,
devono avere un centro e un limite” (Mario Botta, architetto),
e così l’uomo, per potersi relazionare; tutti noi abbiamo dei
limiti e siamo vulnerabili; non marginalizziamoci, dunque,
ma, con l’aiuto reciproco, risaliamo la china,      giungendo,
così, a una serena presa di coscienza; la società si
costruisce nella mutua accettazione dei propri limiti: essi,
delimitandoci, trasformano gli spazi concreti e interiori in
luoghi vissuti, in cui intessere relazioni e far nascere
collaborazioni; le difficoltà e la vulnerabilità devono
stimolarci a operare per il superamento dell’emarginazione
sociale ed esistenziale e per il miglioramento del benessere
collettivo (anche di chi, a prima vista, sta bene): non c’è
più, quindi, un ‘noi’ e un ‘loro’. Il relatore chiude con
Charles Baudelaire (Elevazione): lasciandosi dietro la noia e
i tormenti, slanciarsi verso la luce, la serenità e la
comprensione del linguaggio dei fiori e delle cose mute.

Nell’intervento di Paolo Crepaz (docente in pedagogia dello
sport e medico sportivo), lo sport è, potenzialmente e, (per
fortuna) tante volte, realmente, un luogo in cui si misurano,
si rispettano, si spostano e si oltrepassano i limiti, nella
dimensione dell’impegno, del coraggio, della fatica,
dell’amicizia,     della  fratellanza,  del   reciproco
riconoscimento;   della scoperta, dell’avventura, della
solidarietà, del rispetto delle regole    del gioco; dove a
vincere è l’atleta che non si rassegna al problema fisico (o
psicofisico), o, comunque, l’atleta che, umilmente, nobilmente
e senza uno   scopo materiale, amplia – dell’umanità –      le
frontiere; lo sport è salute e luogo in cui la ricerca medica
sperimenta metodi, strumenti, protesi che,        nel venire
incontro agli atleti con qualche disabilità, si rivelano utili
all’umanità intera.

Ne ‘Il mondo di Lucy’, i gravi problemi di salute
diagnosticati precocemente alla nascitura (Lucy) colorano
dolorosamente l’attesa – da parte dei genitori (Anna Benedetti
e Gianluca Anselmi, entrambi musicisti professionisti) – della
sua nascita; ma il coraggio, la speranza e la fede illuminano,
man mano, e sempre più fortemente, questo tempo; che diventa
tempo dell’accoglienza, dell’aiuto e del sostegno reciproco;
dell’impegno, della speranza e della fiducia; Lucy, circondata
dall’amore, supera ostacoli indicibili e diventa – lei stessa
– centro di irradiazione di amore e di fiducia. Questo cammino
affascinante viene espresso in un racconto per immagini,
parole e musica. Il sapiente montaggio dei tre elementi
suscita intensa partecipazione: le immagini sono
drammaticamente belle; le parole trasmettono una verità
intimamente vissuta; la musica – melodicamente, armonicamente
e ritmicamente – ci immerge nel dolore profondo e ci eleva a
una gioia pura. La rappresentazione si colloca all’incrocio
tra cinema, teatro e opera in musica (tra pop raffinato, umori
jazzistici, sentori di classica contemporanea): è, nel
contempo, testimonianza fedele e partecipata, e opera dotata
di verità artistica.

Una visitazione del concetto di limite, in un ampio spettro e
in variegate declinazioni, che – nelle testimonianze
succedutesi – ha inteso approfondire il tema e offrire un
messaggio di speranza.

Fonte: sito www.trentoardente.it

Mariapoli 2018 – Folgarida
(TN)

La Mariapoli è un’esperienza che, iniziata nel ‘49 sulle
Dolomiti di Primiero, si rivive oggi in tanti paesi del mondo.
Un’opportunità di vacanza, di incontro e di dialogo alla luce
della spiritualità del Movimento dei Focolari.

Quest’anno la nostra Mariapoli si svolgerà a Folgarida
(TN) dal 22 al 29 luglio.
Contributi di partecipazione (pensione completa)
Adulti € 325,
Giovani 16/25 anni € 260,
Ragazzi 12/15 anni € 225,
Bambini 4/11 anni € 160,
Bebè 0/4 anni n.c., portando lettino da campeggio, gratis

Supplemento stanza singola € 100
Trasporto A/R con pullman € 100

Le quote non includono la tassa di soggiorno e le spese per
gite, visite turistiche e spostamenti in zona.

Come prenotarsi         e   compilare      la    scheda     di
partecipazione
Il termine delle prenotazioni è fissato per il 15 maggio:
entro quel giorno sarà necessario prenotarsi e versare
l’acconto di € 100 per adulti e € 50 per ragazzi. Considerato
il numero limitato dei posti, oltre tale data, le prenotazioni
saranno ricevute con riserva e si aprirà una lista di attesa.
In caso di esaurimento posti l’acconto sarà restituito.

Il saldo deve essere versato non oltre il 30 giugno 2018.

IBAN: IT 74 Y 05018 03200 000012416988
Intestato a: NUOVE VIE PER UN MONDO UNITO
Causale: Acconto/Saldo Mariapoli 2018 – Cognome e Nome
dell’intestatario della scheda

La scheda di partecipazione è scaricabile qui (pdf o word)
oppure è possibile la compilazione online

Contatti per informazioni e prenotazioni
e-mail: mariapoli.roma@gmail.com

Anna Maria Filice 3315876140 – Marco Alfano 3495786093
Trento: un patto per la pace
Un progetto condiviso di fratellanza sociale, che potrebbe
estendersi a tutta l’Italia.

Un progetto nato nel 2001, che dopo quasi 17 anni ha dato
vita a ulteriori iniziative: basterebbe questa considerazione
per decretare la buona riuscita di Tuttopace, avviato a Trento
per iniziativa di alcune persone del Movimento dei Focolari, e
poi concretizzatosi come esperienza condivisa con molte realtà
cittadine.

«Era da poco passato l’11 settembre – ricorda Stella Salin,
tra coloro che hanno visto nascere il progetto – e i ragazzi
della scuola in cui insegnavo erano rimasti molto colpiti,
volevano fare qualcosa. Così, oltre a tirare il “dado della
pace” – che presenta su ogni faccia un’azione concreta da
mettere in pratica per portare la pace là dove si vive –,
hanno avviato un giornalino scolastico su queste tematiche».

Il giornalino, dopo essersi diffuso nella scuola, è arrivato
anche ad altri istituti cittadini grazie all’iniziativa di un
centro interculturale. Poi, quando i ragazzi della classe
promotrice stavano per concludere il loro ciclo di studi
primari nel 2004, «uno di loro, preoccupato che il giornalino
non avesse seguito, ha contattato l’allora sindaco Alberto
Pacher. Il primo cittadino – aggiunge Salin – con nostra
grande sorpresa ha fatto inserire il giornalino nel periodico
del Comune Trento Informa come inserto, posizione che occupa
tuttora contando 50 mila copie».

Il giornalino è stato il primo passo di una proficua
collaborazione con il Comune, che si è estesa al di là delle
singole amministrazioni e che ha preso la forma del progetto
Tuttopace. Su idea dei ragazzi è nata nel centro della città
l’Aiuola della pace, nella quale
è stato posto un “dado della pace” gigante.

Si è poi consolidata l’annuale giornata Trento città della
pace, che a maggio coinvolge diverse scuole di una rete che si
è estesa fino a fuori Regione, e che ha visto tra i suoi
ospiti anche la scuola Hand in Hand di Gerusalemme, dove
ragazzi ebrei e palestinesi studiano insieme.

Sono inoltre stati avviati anche contatti con istituti
scolastici del Canada e dell’Ungheria. Attorno al progetto si
è creata una rete di docenti – ad oggi sono circa 120 – per la
condivisione di percorsi di educazione alla pace, con incontri
ospitati ogni mese dal Comune.

«È impressionante vedere come ogni volta si aggiunga qualcuno
– riferisce Stella Salin–. Inoltre, il Dipartimento della
conoscenza della Provincia si è fatto avanti e oggi coordina
il Tavolo Tuttopace, che riunisce i diversi attori
istituzionali e della società civile coinvolti in questo
percorso» . . .

Chiara Andreola

leggi tutto l’articolo sulla rivista mensile Città Nuova,
numero 1 – Gennaio 2018, pp.42-44

Cantiere   Uomo   Mondo   dei
Ragazzi per l’Unità a Merano
“Bellissimo… eccezionale … coinvolgente … da ripetere subito
…” sono solo alcune delle espressioni con cui i partecipanti
hanno definito il Cantiere Uomo Mondo dei Ragazzi per
l’Unità che si è svolto a Merano dal 2 al 6 agosto, dove una
quarantina di ragazzi hanno vissuto cinque intensi giorni di
lavoro e formazione, entusiasti e scrupolosi nello svolgimento
delle varie attività proposte, profondi e sinceri nei rapporti
fra loro.

Al di là degli aggettivi, si è trattato certamente della
concretizzazione di un sogno: offrire anche nella nostra
regione l’esperienza di un cantiere estivo dei Ragazzi per
l’Unità, particolarmente riuscito perché condiviso già nella
fase ideativa con le realtà locali del gruppo parrocchiale
Epifania di Postal e dell’associazione Jugenddienst di
Lana/Postal.

Il cantiere di Merano, come tutte le cose, non è sorto dal
nulla, ma affonda le sue radici nell’intreccio di relazioni
fra e con le persone del luogo, nei momenti di condivisione,
nelle esperienze vissute dalla e con la famiglia Cavalluzzi e
tutti gli amici di Postal e Merano, e anche nelle varie
edizioni della Biciclettata per la Pace. Ciò ha generato un
aprirsi di relazioni e contatti con persone enti e
associazioni che hanno reso possibile offrire ai partecipanti
al cantiere uno spettro di attività giornaliere              e
approfondimenti serali ampio e articolato.

Di particolare coinvolgimento è stato il rapporto con gli
animatori della Jugenddienst locale. Condivisione del pranzo
all’aperto con un gruppo di anziani; pulizia locali e
animazione alla casa di riposo; attività di collaborazione in
una ‘giardineria’ ed in una lavanderia-negozio dell’usato con
soggetti in riabilitazione psichica; pulizia ecologica di
boschi, parchi e lungo i torrenti; ristrutturazione dei locali
di un centro giovanile; animazione delle Messe all’ospedale;
laboratori manuali creativi e lezioni di clown-terapia.

Queste le attività proposte alle quali giornalmente ogni
ragazzo si poteva iscrivere. Il pericolo delle varie
“dipendenze”; il fascino del cielo stellato d’estate;
esperienze e motivazioni di volontariato sono stati invece i
temi degli approfondimenti serali.

Coinvolgente, spontanea e aggregante la festa serale del
sabato con il “dolce” rinfresco offerto dagli amici di Bolzano
e Merano e i balli di gruppo ai quali tutti i ragazzi hanno
partecipato. Punto focale di ogni giornata il momento della
“pillola” mattutina, dove, introdotti direttamente dai
ragazzi, venivano meditati assieme aspetti e tematiche
fondamentali per una crescita interiore singola e di gruppo.

“I cantieri uomo-mondo”, “Ciò che ci accomuna”, “Il positivo
in ciò che ci distingue”, “Accogliere l’altro” e “Il mondo
unito” i titoli di queste pillole, brevi, ma incisive ed a
misura di adolescente. Particolare l’attenzione e il profondo
silenzio durante la visione del video in cui Chiara Lubich
spiega chi sono e cosa fanno i Ragazzi per l’Unità e il
successivo video della canzone United, in cui ciascuno ha
avuto profonda   consapevolezza      dell’esperienza   che   stava
vivendo.

Oltre ai ragazzi di Trento e dintorni, Postal e Merano, ben
nove erano i ragazzi venuti da Bergamo e Brescia, aspetto,
questo, che ha ulteriormente arricchito il cantiere dando,
in piccolo, il senso di un “mondo unito”.

Cantieri Uomo mondo 2017 in Italia

Hombre Mundo 2017 nel mondo
Trento: gli eventi nel nome
di Chiara Lubich
Fonte:Trentino Corriere Alpi

Focolari, gli eventi nel nome di Chiara

Nel 2020 l’anniversario dei cent’anni dalla nascita della
fondatrice.

In 3000 arrivano in città ogni anno per visitare i luoghi dove
è nata, nel 1920, ed è vissuta, almeno in parte, Chiara
Lubich. Ed è una sorta di turismo in crescita. A rivelarlo,
ieri mattina, l’ex parlamentare Lucia Fronza Crepaz che ha
presentato alcune iniziative in programma per il centenario
della nascita, nel 2020, della fondatrice del movimento
cattolico dei Focolari scomparsa nel comune romano di Rocca di
Papa il 14 marzo del 2008.

                                 Appuntamenti peraltro già al
                                 via fin da quest’anno quali
                                 tappe di avvicinamento
                                 all’anniversario. Occasione
                                 è stato un momento di
                                 incontro     e   confronto
                                 svoltosi nella Casa dei
                                 Focolari alla Cervara,
                                 donata a suo tempo al
movimento dalla partigiana Duccia Calderari. “L’inizio di un
cammino”, è stato sottolineato, al quale hanno partecipato
politici, rappresentanti della società civile, del mondo
culturale e del settore economico, “per condividere un
percorso”. Tra i presenti, il sindaco Alessandro Andreatta,
l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni, la presidente
del consiglio comunale Lucia Coppola, l’ex parlamentare
focolarina Letizia De Torre, il direttore della Fondazione
Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, il reggente
dell’Opera Campana dei caduti Alberto Robol. «E’ una
ricorrenza significativa – ha sottolineato Fronza Crepaz – per
la società civile, la Chiesa e la città. Un’occasione per far
conoscere e approfondire la conoscenza di una figura quale
quella di Chiara Lubich che si è spesa per tutta la vita a
favore della diffusione di una cultura di pace e della
fratellanza»

                                 Già a maggio, il 14, è in
                                 calendario un convegno,
                                 “FamilyAmo”, sul tema della
                                 famiglia      alla      cui
                                 organizzazione   concorrono
                                 diverse associazioni. Lo
                                 stesso giorno, si terrà
                                 anche         “Run4Unity”,
                                 manifestazione che si svolge
anche in diverse altre parti del mondo, alla quale prenderanno
parte ragazze e ragazzi tra i 9 e i 17 anni di varie lingue e
culture, “che vogliono testimoniare       che   la   fraternità
universale è possibile”.

A giugno è poi prevista la presentazione di un libro dedicato
al vescovo Carlo De Ferrari e alla fondatrice dei Focolari.
Più avanti, si sta poi organizzando un flash mob con attori
famiglie e ragazzi oltre ad un percorso di formazione alla
cittadinanza attiva e un convegno internazionale sul valore
educativo della pratica sportiva.
Tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020, questo il periodo
ipotizzato, aprirà invece, alle Gallerie di Piedicastello, una
mostra su Chiara Lubich curata dalla Fondazione Museo storico
del Trentino. Documenti, foto, scritti, video, lettere e
testimonianze costituiranno i materiali dell’esposizione.
«Alla mostra – ha sottolineato Fronza Crepaz – il compito
di narrare, attraverso la storia di questa illustre trentina,
cent’anni di storia che, avendo lei radici a Trento, è stata
capace di illuminare, con il carisma dell’unità coinvolgendo
ambiti sociali, culturali, interreligiosi e politici su scala
locale e internazionale».
(pa.pi.)

Mariapoli               2017        –     Dobbiaco
(BZ)

invito Mariapoli 2017
Dobbiaco: Mariapoli Vacanza
2017
LOCALITA’: DOBBIACO (BZ) m. 1200 slm, Val Pusteria

STRUTTURA: CENTRO VACANZE E CULTURA GRAND HOTEL

PERIODO: da sabato 08/07/2017 – a sabato 15/07/2017 (7 notti)

Il soggiorno inizia con la cena del giorno di arrivo e termina
con il pranzo al sacco del giorno di partenza.

Trattamento di pensione completa, con due giorni pranzo al
sacco di cui uno l’ultimo giorno, vino e acqua in caraffa
inclusi ai pasti in hotel. Utilizzo propri asciugamani.

Tutte le sistemazioni sono possibili fino ad esaurimento
posti.

Volantino con quote di partecipazione

Per informazioni e iscrizioni:
Fam. Giovanni Saccani–Daria Jacopozzi –PR– tel: 0521244895,
cell: 3481546447–8, mail: dariajac@alice.it

Focolare   femminile      –BO–    tel:   051460953,     mail:
focolare.er@gmail.com
Focolare   maschile      –BO–    tel:    051515360,     mail:
focolare.er@gmail.com

Mi sento libero e in pace
La Parola di Vita di novembre mi è stata di grande aiuto:
«Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4, 13). Nel
commento fra l’altro è scritto: «Tutto posso quando vivo in
comunione d’amore con altri, perché allora Egli viene in mezzo
a noi, come ha promesso (cf. Mt 18,20), e sono sostenuto dalla
forza dell’unità».

Sono molto contento che posso far vita comune con don A., così
ho un fratello con il quale posso condividere tutto.

Una mattina ho ricevuto una e-mail che mi ha causato un grande
dolore. È stato importante avere una persona con la quale
parlare. Insieme abbiamo visto come rispondere e poi è stato
anche possibile incontrare questa persona per poter parlare
direttamente.

Sento in me di aver superato un certo rancore, mi sento libero
e in pace.

Don J.

Un vero Natale
Venerdì sera, antivigilia della Festa di Natale, mi telefona
una donna dicendomi che non si trova nessun sacerdote per
benedire la salma di una giovane, mamma di quattro figli,
prima che fosse trasportata in Irlanda.

Penso subito che il mio posto deve essere proprio lì, col
dolore di quei bambini e del marito!

Mi affido al Signore, so che io sono solo un suo strumento.

Al cimitero trovo i quattro figli, dagli 8 ai 16 anni in un
gran pianto, circondati dai compagni di classe e tanti loro
genitori.
La bara è aperta, la mamma è proprio bella. Secondo la loro
tradizione i figli vi avevano deposto i loro doni. Il papà
sovrasta tutti con la sua corporatura e cerca di non piangere.

Passo a salutarli ad uno ad uno, li chiamo per nome, poi piano
piano invito tutti a stringersi in cerchio attorno alla mamma
e racconto come mai sono presente io, assieme anche ad un
fraticello (di lingua tedesca) che qualche giorno prima era
stato chiamato per portarle Gesù Eucarestia.

Dico che non siamo lì solo per dare un saluto alla mamma, ma
per incominciare un nuovo modo di rapportarci con lei. Ricordo
loro le parole che Gesù ha detto agli apostoli quando ancora
giovane conclude la sua vita: “Non sia turbato il vostro
cuore… vado a preparavi un posto… voglio che siate anche voi
dove sono io”.

Continuo a dire: “Se Gesù è con la mamma ed è anche con noi –
come ora che ci amiamo a vicenda – allora noi siamo in
comunione anche con la mamma”.

Intanto è sceso il silenzio, c’è una grande attenzione,
nessuno più piange: ci diamo la mano fra di noi ed insieme
preghiamo il Padre nostro.

Don PG

Progetto “Apriamoci” – “More”
Associazione culturale
Progetto Apriamoci

attività di informazione e accompagnamento
per una reciproca accoglienza fra i          giudicariesi   e   i
richiedenti asilo

Domanda: Questi nostri fratelli immigrati quando lasciano
Lampedusa spesso risalgono l’Italia … Infatti un anno fa
giungevano a Roncone, in provincia di Trento, un gruppo di
richiedenti asilo, non senza un iniziale duro impatto su una
comunità di appena 1500 persone. In che modo la vostra
associazione More è riuscita a innestare un cambiamento in
questa situazione? Quali sono i punti di forza di questa
vostra esperienza?

(Stefano)
I punti di forza sono sostanzialmente tre:

     Non chiedere alla comunità di guardare i “poveri”
     profughi da aiutare, ma fare della presenza di queste
     persone una “occasione” provvidenziale per lavorare con
     loro ai bisogni di tutta la comunità.
     In questo senso, ed è il secondo punto di forza, è stato
     importante creare una rete integrata non solo tra
     operatori e il gruppo di volontari della nostra singola
     associazione, ma anche tra tutte le associazioni e le
     reti di comunità che stanno loro attorno.
     Il terzo punto di forza è la parola connettere, nel
     senso di rimettere insieme in modo generativo le
     attività concrete che tanti di noi fanno ma che sono
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