REGALARE BELLEZZA Materia prima - Il salmone
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COPIA IN OMAGGIO PER I P OSSESSORI DI CA RTA PAY BACK IL PIACERE QUOTIDIANO ANNO 4-NUMERO 11-DICEMBRE 2019 Materia prima Il salmone Wine maps Lo Champagne REGALARE BELLEZZA Un Natale pieno di calore e di dolci sorprese
Regalare bellezza: noi questo Natale lo vediamo così, legato al piacere del dono e al gusto di un bello che non è solo estetico ma anche e soprattutto interiore. Regalare bellezza vuol dire donare e donarsi: è un gesto gentile e disinteressato, è dedicare tempo e attenzioni alle persone che ci sono più care. Regalare bellezza è preparare con cura un addobbo, una tavola, un piatto. Regalare bellezza è dare a ciascuno un dono, magari piccolo, ma “pensato” e fatto con il cuore. In questo numero vi proponiamo dei contenuti in linea con l’atmosfera festiva. La materia prima è il salmone, un pesce sempre apprezzatissimo ma che appare sulle nostre tavole soprattutto in questo periodo. Molte delle nostre ricette sono a tema natalizio, mentre in “Tendenze gourmet” diamo qualche suggerimento particolare a chi opta per il cenone di San Silvestro al ristorante. Il viaggio del mese è in una Napoli resa più speciale del solito dal clima natalizio, e infine per la rubrica “Wine maps” varchiamo per la prima volta i confini italiani per andare nella zona in cui nasce il vino delle feste per eccellenza: lo Champagne. Anche noi, nel nostro piccolo, vorremmo regalarvi un po’ di bellezza. Tanti auguri a tutti! Roberto Simonetto Direttore Carrefour Market Italia _1
sommario Sapor dee tan i, luoghi, persone e i ti mo ita. di diversi r amare la v pe la materia prima Buono e giusto cibo per la mente Salmone _4 Pane integrale _16 Ricette per stare insieme _39 Un pesce universalmente apprezzato, La farina non raffinata protegge la Un libro analizza il cibo come usatissimo durante le feste nostra salute momento di condivisione nel CARRELLO Il gusto di viaggiare planet lovers Dicembre _13 Napoli _18 Nicola Bertinelli _40 Prodotti e specialità stagionali, Un Natale indimenticabile nella città Intervista al presidente del Consorzio protagonisti nelle vostre cucine partenopea Parmigiano Reggiano , ci metto la faccia L arte del dolce Kids Friendly Patrizia Mura _15 Franco Aliberti _24 3FOOFEJSJTPTPGàBUP _43 “Superhero” del Carrefour Market di Un grande pasticciere che è anche Un simpatico snack per calarsi via Modena a Milano uno chef a tutto tondo nell’atmosfera natalizia f otoricetta tendenze gourmet Vogliamo regalarti una sorpresa musicale. Canederli _30 Capodanno come vuoi _44 $MJDDBTVM QR code e accederai alla colonna sonora di questo numero. Buon ascolto! Il tipico primo alpino nella versione Suggerimenti per cenoni di San di Riccardo Gaspari Silvestro per tutti i gusti Scuola di cucina Fisica-Mente I lievitati _32 Fitness funzionale _46 Undicesimo minicorso a cura della Un allenamento che unisce il celebre scuola internazionale ALMA movimento al sistema-corpo _2
Wine maps il menu del mese tutte le ricette! Champagne _50 Menù del mese _60 Viaggio nella zona di produzione French 75, risotto al melograno, frolla delle mitiche bollicine al cioccolato Gratin di salmone, 11 barbabietole e patate Ec o. logi c o le vostre ricette Polpette di salmone affumicato 11 Carne sintetica _52 Orecchiette di mamma Pia _64 Salmone al forno con 12 salsa di melograno Mangiare hamburger senza uccidere La proposta di una nostra lettrice, a animali base di zucca e cavolo Insalata di rinforzo 22 Roccocò 23 Bi o. Logi c o Torta Sacher natalizia 27 Il vino _53 Brownies banane e cioccolato 28 Approfondimento su un’importante Tiramisù allo yogurt 29 categoria di alimenti bio Canederli 30 A nim al hou se Babà 35 Conigli _54 Bomboloni 35 Quello che c’è da sapere per tenerli Maritozzo 37 in casa 3FOOFEJSJTPTPGàBUP 43 colophon Crepes di spinaci con lenticchie 47 DICEMBRE 2019 - NUMERO 11 - ANNO 4 Insalata di arance, avocado 48 Registrazione in tribunale: Pubblicazione mensile registrata e mandorle presso il Tribunale di Milano n.76 del 29/02/2016 - )33. Ideatore: Altavia Italia Proprietario: GS S.p.A., via Caldera 21 - 20153 Milano Frittatine di cavolo riccio 55 Editore: Altavia Italia, Alzaia Naviglio Pavese 78/3 - 20142 Milano Stampatore: Altavia Italia, Alzaia Naviglio Pavese 78/3 - 20142 Milano Ravioli natalizi al cotechino 56 Direttore Responsabile: Niccolò Vecchia Redazione: The Van, via Cucchiari 20 - 20155 Milano French 75 62 Foto di copertina: Hive, via Teglio 9 - 20158 Milano Pubblicità: Altavia Italia - vdgmkt@altavia.it Risotto melograno e menta 62 L’Editore, il Proprietario ed il Direttore Responsabile non sono responsabili per danni causati direttamente o indirettamente dall’utilizzo delle informazioni presenti nel Magazine Vivi di Gusto. Disco di frolla al cioccolato 63 3JDPSEBUJEJQSFOEFSFMBUVBDPQJBDBSUBDFBBMMFDBTTF fondente Orecchiette di mamma Pia 64
ILLUSTRAZIONE DI ALESSIA CASATI L’aria di festa riempie già le nostre giornate e i nostri pensieri: manca davvero poco a quando potremo ritrovarci con le persone a noi più care per celebrare il Natale, per condividere momenti di gioia, di calore, di quella convivialità che ci fa davvero “vivere di gusto”. E sulle tavole di queste feste è davvero molto facile che trovi spazio, tra le tante golose portate, qualche piatto a base di salmone. Un pesce ricco, nutriente, delizioso, che porta con sé anche un’aura preziosa, raffinata, elegante. Ecco perché nelle prossime pagine abbiamo scelto di farvi conoscere meglio questa straordinaria materia prima, nelle sue varietà e caratteristiche, così come nella sua storia. Buon divertimento!
la materia prima Il salmone di Niccolò Vecchia La lunga storia del pesce più amato Le sue carni sono apprezzate dall’uomo fin dalla Preistoria. E a causa dell’uomo ha rischiato di estinguersi L a storia che raccontiamo questo mese inizia salmone, ma anche l’inquinamento dei corsi nel sud-ovest della Francia, nella valle d’acqua ha ridotto progressivamente gli habitat creata dal fiume Vézère, nota per i numerosi adatti alla sua sopravvivenza. Secondo uno siti preistorici, risalenti al Paleolitico, che vi sono studio americano pubblicato nel 2015, il salmone è stati scoperti. Siti ricchissimi di pitture e incisioni scomparso dall’85% dei fiumi in cui era presente. rupestri, e proprio una di queste incisioni raffigura È solo grazie agli allevamenti che oggi è possibile molto chiaramente il protagonista di queste pagine: sia conservarne le specie esistenti, sia continuare a il salmone. È solo una delle tante dimostrazioni che godere della sua bontà. Q questo straordinario pesce fa parte dell’alimentazione umana da millenni. Facendo un salto temporale e arrivando al 1030 d.C., troviamo la testimonianza che in Scozia in quell’anno vennero emanate le prime regole per proteggere il salmone da una pesca troppo massiccia, mentre la constatazione che un uso diffuso delle reti da pesca nelle vie fluviali nuocesse alla riproduzione dei salmoni risale al 1215, sempre in Gran Bretagna. Nonostante sia un pesce eccezionalmente resistente e capace di adattarsi ad ambienti ostili, la sua abitudine a risalire i corsi d’acqua dolce per deporre le uova (almeno tre o quattro volte nel corso di una vita), lo ha esposto a sempre maggiori difficoltà. La costruzione di dighe ha reso inaccessibili moltissimi fiumi per la riproduzione del segue a pagina 7 _5
la materia prima Il salmone Tra Atlantico e Pa c i f i c o Non esiste un solo salmone. Scopriamo insieme le varietà che vivono nei due oceani più importanti C on il termine “salmone” non si intende lo rendono adatto sia al consumo da crudo che alla solamente il Salmone atlantico, ovvero la cottura o all’affumicatura. specie autoctona europea (scientificamente Il Salmone rosso, o Sockeye, è altrettanto pregiato. Salmo salar) da cui deriva il nome comune che oggi si Ha dimensioni più ridotte e una forma più snella. dà anche ad altri esemplari. In particolare è abitudine Le carni, anch’esse dal colore molto intenso, si chiamare salmoni anche gli appartenenti alle cinque distinguono per compattezza e succosità. Anche per varietà che vivono nel nord dell’Oceano Pacifico. questo è ottimo consumato crudo, ma è molto ricercato Ognuna di queste ha caratteristiche proprie. anche da affumicato. Il Salmone argentato è il più simile al Salmone atlantico, ma di minori dimensioni. Tra le varietà del Il Salmone atlantico è di gran lunga il più allevato Pacifico è quella maggiormente allevata, per poi essere e diffuso in commercio, soprattutto affumicato. Non commercializzata dopo l’affumicatura. Ha un sapore esistono diverse varietà all’interno della specie, ma più delicato e può essere apprezzato cotto in varie le sue caratteristiche cambiano in base al luogo in preparazioni. cui cresce e viene pescato. In particolare i salmoni Il Salmone keta, grazie alla sua diffusione, è tra i scozzesi e irlandesi hanno una carne più compatta e salmoni selvaggi quello con il miglior rapporto qualità saporita, mentre il salmone norvegese ha un maggior prezzo. È noto anche perché è dalle sue uova che si contenuto di grassi e un sapore più dolce. Il Salmone ricava l’Ikura, il cosiddetto “caviale giapponese”. Le atlantico può diventare di dimensioni davvero grandi, sue carni sono meno grasse di quelle delle altre specie arrivando a pesare fino a oltre 30 kg. e si prestano al consumo da crudo. Il Salmone reale, o King, è il più grande tra i Il Salmone rosa ha caratteristiche in qualche modo salmonidi del Pacifico, e può superare in dimensioni simili a quelle del keta: ha le dimensioni più ridotte, anche quello atlantico. Come praticamente tutte ed è molto abbondante nelle acque dell’Alaska, per le varietà del Pacifico, vive lungo tutta la costa cui si trova a un prezzo abbordabile. Le carni sono occidentale nordamericana, e, sul versante opposto, delicate, di colore rosa, e possono essere cucinate in dal Giappone al mare di Bering. È molto pregiato, ogni modo. Negli Stati Uniti è il più utilizzato come apprezzato per il colore intenso e il sapore deciso, che prodotto surgelato o in scatola. Q segue a pagina 8 _7
la materia prima Il salmone Non basta dire “affumicato” Le tecniche di affumicatura sono diverse, e determinano diverse caratteristiche N ella percezione di molti, la massima espressione del salmone in cucina è la sua versione salmone viene iniettato con una miscela di acqua e affumicata, perfetta per guarnire tartine di sale, accorciando drasticamente i tempi rispetto alle ogni genere e sedurre il palato con quella delicata procedure tradizionali, e rendendo così la lavorazione consistenza e quell’aroma invece intenso. La storia più economica. Questo però riduce la compattezza del dell’affumicatura di questo pesce è piuttosto antica: già prodotto finito. i Greci e i Romani, ad esempio, ne avevano scoperto la bontà. A differenza di quanto si potrebbe pensare, IL PASSAGGIO PIÙ IMPORTANTE PER questo trattamento non deriva principalmente LA CONSERVAZIONE DEL SALMONE dalla necessità di conservare le sue pregiate carni, È UNA SALAGIONE O MARINATURA. ma dal desiderio di arricchirne il sapore. Il passaggio più importante per la conservazione del salmone è una salagione o marinatura, che può avere Come abbiamo detto, la principale differenza tra i caratteristiche diverse. Per l’affumicatura del salmone, prodotti di cui parliamo sta nella temperatura che si così come di qualsiasi altro pesce peraltro, è necessario raggiunge durante il passaggio dell’affumicatura. che le sue carni siano state prima trattate ricoprendole La tecnica a freddo è di gran lunga prevalente nei di sale e lasciandole in un luogo asciutto per un tempo salmoni affumicati presenti in commercio: si tratta di variabile, che può andare da pochi giorni fino a tre mesi. un processo che prevede che i filetti vengano esposti In alternativa, il salmone può anche essere messo in una all’affumicatura per diversi giorni, con una temperatura bagna ad alto tenore salino: la principale differenza è che non superi i 27 °C. Il salmone non verrà quindi cotto che con la salagione a secco le carni del salmone in alcun modo, mantenendo quella consistenza morbida si asciugheranno maggiormente, in quanto il sale ne delle sue fibre che conosciamo molto bene. assorbirà i liquidi. Questo trattamento è maggiormente È però molto popolare, soprattutto in Nord America, indicato per l’affumicatura a freddo, mentre per quella a la tecnica di affumicatura a caldo, che dura poche caldo è più consigliabile la seconda tecnica. ore e raggiunge temperature che vanno tra i 100 e i 60 Vale anche la pena di specificare che, per le °C: il risultato è compatto e sodo, con un profumo di produzioni industriali di livello meno pregiato, affumicato più netto. Questo tipo di salmone è molto si utilizza una tecnica di salatura ad iniezione: il indicato per essere usato nelle insalate. Q _8
i lla materia s a l prima mone m aIlrsalmone inato classica Tre modi diversi marinatura s c a n d i n ava per esaltare il suo gusto 2 cucchiai di sale 2 cucchiai di zucchero 1 cucchiaino di pepe macinato grosso 1 mazzetto di aneto marinatura con agrumi Il succo di un limone Il succo di mezza arancia Un cucchiaio di olio di oliva Sale e pepe marinatura con aceto Con aceto di mele o con aceto balsamico (senza altri ingredienti) _9
la materia prima Il salmone Più spaz io per nuotare E se non è A l l e va t o affumicato? è sostenibile? N C onostante la grande diffusione del salmone ome abbiamo detto, la maggior parte del affumicato, sono diverse le alternative che salmone che troviamo in commercio in questo permettono di apprezzare la bontà di questo momento deriva dai moltissimi allevamenti che pesce. Non ci dilungheremo sulle possibilità di cuocere fanno fronte alla sempre maggiore scarsità di salmoni il salmone in vari modi, né sulle caratteristiche del selvaggi, soprattutto nelle acque europee. Probabilmente salmone crudo che chiunque abbia frequentato un molti dei nostri lettori saranno a conoscenza delle ristorante giapponese conosce molto bene. critiche che vengono mosse da più parti alla qualità di Vale la pena invece di citare due trattamenti tradizionali, questi allevamenti, soprattutto di quelli più intensivi. rispettivamente americano e scandinavo, che si possono Ma è possibile fare acquacoltura di salmoni in modo trovare facilmente in commercio o in qualche ristorante. sostenibile? Evidentemente sì. Sono infatti sempre In particolare negli Stati Uniti è davvero molto frequente di più in commercio i salmoni che provengono da che ci si riferisca al salmone con la parola “Lox” (a allevamenti certificati come biologici. Questo da una volte anche per indicare quello affumicato…). Si tratta parte significa che i mangimi che vengono somministrati di una preparazione di origine ebraica, così come la ai pesci di allevamento sono, senza possibilità di parola che la indica, che parte dall’utilizzo esclusivo eccezione, di derivazione marina: tagli di pesce non per dei tagli ventrali del salmone, più grassi, morbidi e uso umano, generalmente. E non è possibile aggiungere dolci. Questi filetti vengono molto semplicemente salati a tali mangimi nessun additivo chimico, o tanto meno a secco e lasciati marinare per due o tre mesi, per poi antibiotici. essere consumati senza alcuna affumicatura. Il risultato Altrettanto, nelle filiere produttive biologiche, il esalta il sapore puro del salmone ed è la guarnizione numero di salmoni presenti nelle vasche di allevamento più tipica del bagel tradizionale di New York, insieme è esattamente la metà di quello permesso negli all’immancabile cream cheese. allevamenti tradizionali. Questo garantisce sia che i Il “Gravlax” è invece molto popolare in Norvegia e in salmoni abbiano più spazio per nuotare, consolidando tutta la Scandinavia, almeno quanto il classico salmone così fasce muscolari più toniche e riducendo il affumicato. Il suo trattamento prevede l’utilizzo, oltre contenuto di grassi nelle carni, sia una netta riduzione che del sale, anche di zucchero, di una notevole delle possibilità di sviluppo e diffusione di malattie quantità di aneto, di pepe e bacche di ginepro; talvolta all’interno dell’allevamento. La richiesta di questo alla ricetta si aggiunge un distillato locale come genere di salmoni è da anni in costante crescita in l’Aquavit. Tradizionalmente il salmone così preparato tutto il mondo: una domanda consapevole da parte dei viene accompagnato da una salsa a base di senape, consumatori che sta già orientando in modo netto anche aneto, olio e zucchero. Q l’offerta dei grandi produttori mondiali. Q _10
Gratin di salmone, la materia prima barbabietole e patate Comun e, se m Il salmone ifin o Ricetta per 8 persone ,f • 800 g di salmone fresco • 800 g di patate • 475 ml di ino , su panna • 175 ml di panna acida • 100 ml di latte intero per • 450 g di barbabietole già cotte • Burro • Sale q. b. fino • Pepe q. b. • 20 g di aneto tagliato finemente ... Spellare bene il salmone e tagliarlo a fettine alte 0,5 cm. Tagliare molto sottili le patate sbucciate e le barbabietole. Unire latte, panna e panna acida in 90 minuti un pentolino e portare quasi all’ebollizione. Unire le patate, cuocendo per circa 5’ girando con cura le fette. Aggiustare di sale e di pepe. Imburrare una casseruola da forno. Usare metà delle fette di patate per stendere uno strato sul fondo. Poi coprire con uno strato di metà della barbabietola a fette. Mettere metà del salmone, e guarnire con metà dell’aneto. Realizzare altri strati con – nell’ordine – barbabietole, salmone, aneto e patate rimanenti. Infornare a 180° per poco più di un’ora. ricette Polpette di salmone affumicato Ricetta per 4 persone • 500 g di patate, tagliate a cubetti • 200 g di mollica di pane • 1 spicchio d’aglio tritato • 1 cucchiaino di semi di finocchietto • 30 g di prezzemolo tritato finemente • 20 g di aneto tritato finemente • 350 g di salmone affumicato tagliato a pezzettini • Scorze di un limone tritate • 150 g di farina 0 • 2 uova • Olio per friggere (semi di girasole) • Olio extravergine 90 minuti Bollire le patate a cubetti e schiacciarle con una forchetta. Mettere in una ciotola pane, aglio, semi di finocchietto e un cucchiaio d’olio. Poi deporli su una teglia e passarli in forno per 10’ a 180°. Frullare ottenendo un crumble grezzo. In una ciotola unire patate, prezzemolo, aneto, salmone, scorze di limone e 80 g del crumble. Mescolare ottenendo un composto con cui poi formare 8 polpette un po’ schiacciate al centro. Tenere in frigo per 15’. Passare le polpette prima nella farina, poi nell’uovo e infine nel crumble rimanente. Friggerle per circa 3’. Far asciugare su carta assorbente e servire calde.
ricette 60 minuti Sa l m o n e a l f o r n o c o n s c i r o p p o d ’ a c e r o e sa l sa d i m e l o g r a n o Ricetta per 4 persone • 800 g di filetto di salmone, senza pelle • 25 g di sciroppo d’acero • 1 spicchio di aglio schiacciato • Mezzo cucchiaino di cumino • Mezza cipolla rossa tagliata finemente • 1 cetriolo tagliato finemente • 20 g di coriandolo tritato • 1 melograno • 25 g di olio extravergine • Sale q. b. Preparare una marinatura unendo in una ciotola il cumino, l’aglio e lo sciroppo d’acero. Posare il filetto di salmone su una teglia coperta dalla carta forno. Spennellare la parte superiore del salmone con la e rosolare la cipolla per 10’. Far raffreddare. Poi marinatura. Lasciare in frigorifero per 15’. Togliere frullare la cipolla insieme al cetriolo, al coriandolo, dal frigorifero, e infornare a 150° per 20’. Per gli al sale e a metà dei semi del melograno, per ottenere ultimi 10’ accendere anche il grill del forno. In una una salsa. Guarnire il filetto di salmone con la salsa e padella012_ mettere un cucchiaio d’olio extravergine i restanti semi del melograno.
nel carrello di Dicembre COSA METTO NEL CARRELLO? CARNE PER ARROSTO FINOCCHI FRESCHI ARACHIDI CARREFOUR Fatti consigliare il taglio Croccanti e profumati, Con noci, mandorle più adatto dai nostri favoriscono la digestione e nocciole sono un classico macellai. e aiutano nelle diete. sulle tavole di Natale. OSTRICHE MOSCATO D’ASTI CLEMENTINE FILIERA CAVOLO VERZA Eleganza e prelibatezza: TERRE D’ITALIA QUALITÀ CARREFOUR Un classico ortaggio un cibo che è da sempre Per accompagnare i dolci Dolci e succose, provenienti invernale, resistente sinonimo di occasioni della tradizione e brindare dalla Piana di Sibari, al freddo e buono speciali. in famiglia. in Calabria. per molte ricette. PANETTONE MILANO LASAGNE CARREFOUR SALMONE AFFUMICATO TERRE D’ITALIA La base per realizzare SELVAGGIO DELL’ALASKA Lievito madre, impasto fine, un piatto gustosissimo, CARREFOUR SELECTION n fe s t a ! equilibrio tra uvetta immancabile sulla tavola Affumicato su legno av o l a i e canditi. delle feste. di faggio. Un a t _13
ACT FOR FOOD KIDS 12 laboratori per mangiare meglio e crescere bene Contenuti scientifici a cura di TI ASPETTIAMO A TUTTI I NOSTRI APPUNTAMENTI PORZIONI IDEALI 14 dicembre 2019 Cibi Integrali - 22 febbraio 2020 La Merenda - 11 gennaio 2020 Piramide Alimentare - 7 marzo 2020 I Grassi e gli Zuccheri - 25 gennaio 2020 Classificazione Alimentare - 21 marzo 2020 Cibo ed Energia - 8 febbraio 2020 Scopri tutti i dettagli dell’iniziativa su carrefour.it/crescerebene. Tutti meritiamo il meglio
ci metto la faccia “LA SIGNORA d e i P U PA Z Z I N I ” Patrizia Mura, cassiera e “Superhero” del Carrefour Market di via Modena a Milano T utti i lavori hanno alcuni aspetti divertenti e altri più noiosi. Sta a noi fare in modo che i primi prevalgano sui secondi, attraverso un atteggiamento positivo. Mi piace interagire con i clienti, farli andare via con il sorriso cercando di risolvere i problemi che si possono presentare. Ho frequentato il liceo artistico e amo la creatività. I colleghi mi riconoscono doti di pazienza dei Superheroes, vengono organizzate nei punti e disponibilità. Probabilmente è per questo che vendita delle attività giocose ed educative rivolte ai l’anno scorso sono stata nominata “Superhero” più piccoli, basate su dodici argomenti individuati del mio punto vendita, nell’ambito di un’iniziativa in collaborazione con l’Istituto Auxologico di con cui Carrefour ha voluto individuare fra i suoi Milano. collaboratori persone dallo spirito entusiasta e comunicativo, capaci di ideare e promuovere iniziative sui temi della responsabilità sociale e i Ho accolto con entusiasmo l’opportunità di realizzare valori della Transizione Alimentare. questi laboratori nel punto vendita in cui lavoro. Uguale entusiasmo hanno dimostrato tutte quelle mamme che ci hanno lasciato i bimbi, dimostrando in A proposito di Transizione Alimentare e di Act for questo modo il legame di fiducia e affetto che ci lega Food, che è il programma di azioni concrete con cui a molti clienti. Per i bimbi sono immediatamente Carrefour intende realizzarla, recentemente è stato diventata “la maestra”, oppure “la signora dei lanciato Act for Food Kids, una serie di dodici pupazzini” o ancora “la signora del cioccolato”, laboratori per bambini in cui viene affrontato a seconda di quello che regalo nei vari incontri. I il tema dell’educazione alimentare nelle sue bambini sono la mia passione: adoro la loro purezza. varie sfaccettature. Una volta al mese, con l’aiuto Quando sono con loro, sono felice. Q _15
buono e giusto di Luca Speciani PA NE NERO, PA NE VERO Solo quello ottenuto da farine integrali complete dispiega appieno le sue salutari qualità. E si può fare anche in casa L a presenza di farina integrale è la caratteristica e a volte, in aggiunta, si possono trovare altri semi irrinunciabile per avere un pane di qualità in anche frammentati. Il pane “finto” integrale, invece, si grado di proteggere la nostra salute. riconosce perché è bianco con dei puntini scuri. Al bancone del pane capita di trovare panini Mettendo a confronto una farina di frumento integrale “travestiti” da integrali, ma che in realtà sono con una di frumento raffinato (il cosiddetto 00), le ottenuti da farina bianca con l’aggiunta di un pugno quantità variano (a vantaggio dell’integrale) nel di crusca. Hanno un maggior contenuto di fibra, ma seguente modo: non l’originale completezza della farina, ricca del suo • Proteine: 5-6% contro anche 10-12%; germe. • Fibra: 2-3% contro 10-12%; Il germe contiene la vita della pianticella che • Ferro: da 5 a 20 volte maggiore; germoglierà: minerali, vitamine, antiossidanti, • Calcio: 2 volte maggiore; preziosi grassi polinsaturi. Che integrale è • Tiamina (vitamina B1): 4 volte maggiore; se manca il germe? • Riboflavina (vitamina B2): 5 volte Il pane ottenuto dalla panificazione di maggiore; farine integrali complete è omogeneamente • Niacina (vitamina B5): 5 volte maggiore. marrone o comunque scuro al suo interno Come si vede, la paura che alcuni hanno di _16
ww w. m .it e dicinadisegnale vedersi sottratti elementi nutritivi dalla fibra è del tutto ingiustificata. Visto che è difficile trovare un pane completo dal punto di vista nutrizionale, perché non provare a prepararselo da soli? Il vantaggio è che lo si può fare partendo da una farina integrale, biologica e macinata a pietra (il massimo per la salute), aggiungendo acqua, lievito e un pizzico di sale. Per variare e renderlo ancora più gustoso, si possono aggiungere all’impasto semi oleosi come quelli di lino, di girasole, di zucca, di sesamo, noci, nocciole, mandorle. Inoltre la farina di partenza può essere di specie sempre diverse (farro, segale, riso, grano saraceno, sorgo, miglio) e magari la si può far preparazione: si divertiranno e impareranno qualcosa fermentare con il lievito madre, ricco di specie che oggi è sempre più raro conoscere. microbiche diverse. La quantità di fibra, di vitamine, di proteine e di Il pane viene benissimo anche nel forno di microbi sani offerta da questo tipo di pane non ha casa. Facciamo partecipare i nostri ragazzi alla paragoni. Q Per farlo a casa Ingredienti: 1 kg di farina integrale (anche Mescolare gli ingredienti fino a che il cucchiaio non mista tra frumento, riso, segale, o altro) sta in piedi da solo (aggiustare con farina o acqua). • 750 ml di acqua circa • 3-4 cucchiaini di Mettere poi l’impasto a lievitare in un luogo tranquillo miele (per favorire la lievitazione) • Un pizzico per circa tre ore in modo che aumenti considerevolmente di sale marino integrale • Un cubetto di lievito di volume. are fresco (meglio, potendo, utilizzare Un secondo impasto e una nuova lievitazione rendono la lievito madre) • È possibile preparazione più morbida ed elastica. Anche in questa arricchire l’impasto con semi fase è possibile aggiungere semi di vario tipo, a piacere. a scelta (di lino, di sesamo, Dopo circa due ore (seconda lievitazione), mettere la di girasole) pagnotta nel contenitore di cottura preventivamente unto con un filo d’olio e cuocerla nel forno già caldo (180°) per circa un’ora. _17
il gusto di viaggiare Napoli D i G i u l i a n a A lta m u r a NATALE PA R T E N O P E O Una delle città più affascinanti del mondo nel periodo delle festività sa essere ancora più speciale «P arto...», diceva Stendhal, «non quest’arte secolare e potrete ammirare centinaia di dimenticherò né la via Toledo né tutti statuette realizzate dai migliori maestri artigiani, gli altri quartieri di Napoli. Ai miei che comprendono le figure del presepe tradizionale occhi è, senza nessun paragone, la città più bella partenopeo (da Benito, il pastore dormiente, al vinaio dell’universo». Come dare torto al grande scrittore con Cicci Bacco, il dio del vino) ma anche i personaggi francese? Impresa ardua, soprattutto in periodo della politica contemporanea, senza dimenticare il natalizio, quando la città partenopea – in anni di classico pizzaiolo e l’immancabile Pulcinella. Sacro e rinnovato slancio turistico – dà il meglio di sé. Non profano si mescolano in queste creazioni dal fascino solo clima mite e presepi, ma anche cultura e tradizioni unico. gastronomiche per trascorrere delle vacanze invernali I veri appassionati non dovranno fermarsi qua: al all’insegna di arte, folklore e buona cucina. Pronti ad Museo della Certosa di San Martino li aspetta quello assaporare la magica atmosfera delle feste all’ombra che è unanimemente considerato il presepe più del Vesuvio? bello al mondo, il Presepe Cuciniello. Realizzato dall’architetto napoletano Michele Cuciniello tra il 1887 e il 1889, riuscirà a incantarvi per la bellezza Prima tappa obbligata del nostro tour non può che delle sue statue settecentesche e la magia di essere via San Gregorio Armeno, la caratteristica scenografia e luci che offrono uno spettacolo davvero strada dei presepi, l’unica al mondo interamente suggestivo. dedicata al Natale. Situata tra l’antichissima via dei Tribunali e via San Biagio dei Librai, via San Gregorio Armeno si fa subito riconoscere per la presenza di Ma il Natale a Napoli non è solo presepe, è anche tante botteghe artigiane che si susseguono fitte su teatro. Appuntamento imperdibile nel periodo delle entrambi i lati. In esposizione troverete il meglio di feste è la rappresentazione dello Schiaccianoci al segue a pagina 20 _18
D a l l ’ a lt o , i n s e n s o o r a r i o : pa n o r a m a d i N a p o l i , due immagini dei presepi in via San Gregorio Armeno, il Presepe Cuciniello. Napoli _19
il gusto di viaggiare Napoli Il teatro San Carlo una squisita pizza fritta che – paradossalmente – servirebbe a restare leggeri in vista del cenone. Come dire di no alla tradizione? Per andare sul sicuro provate quella storica di Zia Esterina Sorbillo in piazza Trieste e Trento, oppure quella della Masardona, in via Capaccio. Infine, lasciatevi tentare dai dolci natalizi, uno più appetitoso dell’altro. Fermatevi in una delle tante pasticcerie tradizionali e ordinate degli struffoli (piccole palline di farina, strutto e zucchero rivestite di miele, frutta candita e confetti colorati), un Teatro San Carlo, il più antico teatro d’opera del mustacciolo (dolce a base di farina, frutta candita e mondo. Costruito nel 1737 per volontà del Re Carlo III miele, ricoperto di glassa al cioccolato), un roccocò di Borbone, è presto diventato un simbolo della città. (ciambelle dure a base di mandorle, canditi e spezie), Assistere al balletto di Čajkovskij, ambientato anch’esso oppure una cassatina napoletana (pan di spagna in periodo natalizio, in una cornice così maestosa e ricoperto di ricotta e cioccolato, con glassa bianca a fiabesca è davvero un’esperienza indimenticabile. Chi base di pasta di mandorle). Regalatevi un attimo di alla danza, invece, preferisse la prosa, non avrà difficoltà bontà assieme a un buon caffè, per poi riprendere la a trovare in cartellone i classici della commedia vostra passeggiata nella città forse più bella, ma di napoletana, la cui tradizione artistica è talmente radicata sicuro più golosa dell’universo. wQ da essere parte dello spirito del luogo. Come lasciare Napoli senza aver assistito, ad esempio, a Natale in Casa Cupiello di Edoardo De Filippo? I l p r e s e p e n a p o l e ta n o , tra storia e poesia E dopo aver fatto il pieno di cultura, un altro grande Il presepe napoletano, conosciuto in tutto il mondo, ha classico del Natale napoletano: il cibo! A cominciare avuto tra Seicento e Settecento l’apice della sua fioritura. In pieno periodo barocco, le strade della città partenopea dal pesce, grande protagonista del cenone della Vigilia, si riempirono di botteghe artigiane in cui maestri in cui non possono mancare linguine agli scampi, intagliatori, pittori, scultori, argentieri e doratori diedero frittura di gamberi e calamari e capitone. Un giro al vita a opere di altissima qualità, dal fascino insuperabile. mercato del pesce di Porta Nolana nelle giornate Oltre al Presepe Cuciniello nel Museo della Certosa di San Martino, consigliamo di visitare il Presepe di Corte del 23 e del 24 dicembre è un vero e proprio rituale custodito alla Reggia di Caserta, tra i più belli del per ogni napoletano che si rispetti. Il 24, inoltre, è Settecento napoletano. tradizione pranzare in giro per Napoli, assaporando _20
da n o n perdere 90, la paura! La tombola napoletana Tr a d i z Che Natale sarebbe senza tombola? Attenzione, però, a diffidare dalle imitazioni: la vera tombola ionale napoletana è quella composta dal “panariello” intrecciato in vimini, numeretti rossi intagliati nel legno, cartelle e cartellone in cartocino. E ricordate che a ogni numero va associato il significato della Smorfia, da annunciare ad alta voce! Pa stic La Cantata dei Pastori ceria Per una vera e propria immersione nell’atmosfera natalizia, non perdete la celebre Cantata dei Pastori, uno spettacolo tradizionale in dialetto napoletano che risale alla fine del Seicento e Le novità golose di propone una sorta di sacra rappresentazione che Leopoldo e Casa Infante mescola alto e basso, secondo il gusto popolare. La pasticceria Leopoldo, nata nel 1940, e il nuovo brand Casa Infante propongono ogni anno creazioni natalizie decisamente golose, che giocano con la tradizione senza paura di osare. Dalla crema al gusto di panettone agli alberelli di cioccolato farciti: per una merenda da ricordare! _21
ric e t t a ri o cetrioli sott’aceto CARREFOUR Insalata di rinforzo 15 FACILE 1 Pulire il cavolfiore e sbollentarne le cime in abbondante acqua salata. Trasferirle per qualche minuto in un recipiente con acqua e ghiaccio per bloccare la cottura e preservare il loro colore. 2 In una ciotola capiente, unire il cavolfiore condito con olio extravergine d’oliva, i capperi e le olive verdi scolati. 3 Aggiungere le olive nere, i peperoni e i cetrioli sott’aceto Carrefour tagliati a listarelle e infine le acciughe a pezzetti. ingredienti per 6 persone 4 Amalgamare bene tutti gli ingredienti con l’aceto di vino rosso e servire • 50 g di cetrioli sott’aceto Carrefour l’insalata. • 800 g di cavolfiore • 100 g di peperoni sott’aceto • 100 g olive verdi in salamoia denocciolate • 100 g di olive nere denocciolate • 50 g di capperi sott’aceto • 60 g di acciughe sott’olio • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva • Aceto di vino rosso q. b. • Sale q. b. UNA RICETTA NATALIZIA CHE NON PUÒ MANCARE SULLE TAVOLE NAPOLETANE. OVVIAMENTE OGNI FAMIGLIA HA LA PROPRIA VERSIONE: AD ESEMPIO, C’È CHI METTE LA GIARDINIERA DI VERDURE O LE CIPOLLINE. _22
r ic e t t ar io nocciole del Piemonte Terre d’Italia 45 MEDIO Roccocò 1 Tostare le nocciole del Piemonte Terre d’Italia e le mandorle in forno a 180 °C per 10 minuti. Tritarne la metà con un mixer, lasciare integra la restante parte. 2 Su un piano di lavoro disporre la farina a fontana e unire al centro il composto sabbioso di frutta secca, lo zucchero, la scorza d’arancia, i canditi, il bicarbonato e il pisto. 3 Aggiungere a filo l’acqua e cominciare a impastare. Dopo aver unito anche le nocciole del Piemonte Terre d’Italia e le mandorle intere, continuare a lavorare fino a ottenere un panetto liscio. Ingredienti per 10 roccocò 4 Formare dei salamini di 80 g di impasto e chiuderli a ciambella. • 50 g di nocciole del Piemonte Terre d’Italia 5 Spennellare i roccocò con il tuorlo d’uovo e cuocere in forno preriscaldato • 250 g di farina 00 a 180 °C per 25 minuti circa. Servire tiepidi. • 250 g di zucchero bianco • 100 g di canditi (cedro e arancia) • 50 g di acqua • 50 g di mandorle • 2 g di pisto (insieme di spezie tipico della tradizione napoletana) • 0,5 g di bicarbonato • Scorza d’arancia q. b. • Tuorlo d’uovo q. b. S E D E S I D E R AT E O T T E N E R E DEI DOLCETTI PIÙ MORBIDI, S P E N N E L L AT E L I C O N DEL LIQUORE TIPO MARSALA. IL B I C A R B O N AT O , I N V E C E , S E R V I R À A RENDERLI FRIABILI. _23
, L arte del dolce Franco Aliberti di Niccolò Vecchia Anda re oltre il dolce Oggi è uno chef a tutto tondo, ma il suo percorso è costellato di grandi successi in pasticceria F ranco Aliberti oggi è lo chef di un affermato e riuscissero a essere insieme leggeri e golosi. Ho raffinato ristorante del centro di Milano, i Tre fatto molta ricerca per alleggerire le ricette Cristi, dove propone una cucina fortemente tradizionali, abbassando il contenuto zuccherino, influenzata dagli attualissimi temi della sostenibilità lavorando con succhi e acqua, per proporre una e dell’abbattimento dello spreco alimentare. Da pasticceria più salutare ma altrettanto buona». qualche anno Aliberti ha infatti ampliato il suo Molti lo conoscono per il suo passaggio nella cucina campo di interesse nella gastronomia, ma la prima dell’Osteria Francescana di Massimo Bottura, parte della sua carriera è stata tutta dedicata alla dove è rimasto un paio d’anni prima di intraprendere pasticceria: «Quando ho iniziato a studiare per fare un percorso indipendente e di abbracciare la cucina questo mestiere, la cucina era ancora interpretata in a 360°: «Quando sono arrivato da Bottura, lui capì modo molto tradizionale. Io invece sentivo la voglia che avevo bisogno di nuovi stimoli e per un periodo di esprimermi creativamente, fuori dagli schemi, e la mi fece lavorare in cucina, non in pasticceria. Forse è pasticceria era il campo che mi permetteva di farlo». stato lì che ho iniziato a desiderare di andare oltre il Sono state molte le esperienze professionali che lo mondo del dolce. Oggi mi rendo conto di come la mia hanno formato, sia in Francia che in Italia. Ha lavorato formazione in pasticciera mi aiuti moltissimo anche nella cucina del tre stelle Michelin Le Calandre, con il salato, soprattutto nell’organizzazione del lavoro di Massimiliano Alajmo, dove ha conosciuto un in una cucina, a cui applico quell’approccio rigoroso altro ospite di questa rubrica, Gianluca Fusto: «Il che è proprio del mio background. Dentro di me mi suo rigore, la sua precisione, mi hanno affascinato sento ancora in molti sensi un pasticciere, ma non moltissimo. Tanto quanto Corrado Assenza (anche lui saprei definirmi. Sono un cuoco che lavora sia con il ospite de “L’Arte del dolce”, ndr), per il suo essere un dolce che con il salato e questo mi basta!». Q contadino e un artigiano della pasticceria». La visione della pasticceria di Franco Aliberti nasce da tutte queste esperienze: «Ho avuto la fortuna di carta d’identità arrivare alla ristorazione dopo aver lavorato anche Chi è. Franco Aliberti in laboratorio. Poi nei ristoranti si è formato il mio pensiero come pasticciere: sempre con una vena Il ristorante. Tre Cristi ludica, con grande rispetto per gli ingredienti e Online. http://www.trecristimilano.com soprattutto con l’obiettivo di proporre dolci che _24
Franco Aliberti
, L arte del dolce Franco Aliberti
, L arte del dolce Franco Aliberti T o r ta S a c h e r n a ta l i z i a F rullare i tuorli con lo zucchero, unire la farina Per l’impasto 00, il lievito e la polvere di nocciola. A parte, riscaldare l’acqua e l’olio ed emulsionare nel 5 tuorli cioccolato sciolto, poi unire l’emulsione al composto 5 albumi di uova, farina e polvere di nocciola. Montare gli 70 g di zucchero albumi con lo zucchero e mescolarli delicatamente 70 g di farina 00 al composto ottenuto. Infornare a 180° per circa 30 7 g di lievito per dolci minuti. Una volta cotto, sagomare a forma di albero di 85 g di polvere di nocciola 85 g di acqua natale e tagliare a metà. 100 g di olio di mais 120 g di cioccolato fondente Per la bagna Per la crema ai cachi 150 g di acqua 3 cachi maturi 100 g di zucchero U S nire i due ingredienti e scaldarli in modo da chiacciare i cachi in un setaccio recuperandone sciogliere lo zucchero. Usare per bagnare la purea. Spalmare la purea all’interno della l’interno della torta. torta e ricoprire la superficie. M escolare zucchero, cacao e acqua e lasciare Per la glassa al cacao senza bollire per 10 minuti circa. Aggiungere lattosio la colla di pesce messa in ammollo 100 g di zucchero a velo precedentemente. Lasciare intiepidire la glassa 40 g di cacao in polvere e versarla sulla torta. Decorare a piacere l’albero 100 g d’acqua natalizio. Le decorazioni in bianco possono essere fatte 5 g di colla di pesce invece con della semplice pasta di zucchero. _27
ric e t t a ri o banane Chiquita Brownies banana e cioccolato 60 MEDIO 1 In una ciotola mescolare la farina, il lievito per dolci e il cacao amaro in polvere. 2 In un altro contenitore amalgamare con una frusta lo zucchero di canna, l’olio di mais, la bevanda di soia e l’aceto di mele. 3 Unire poi gli ingredienti solidi setacciati nella ciotola di quelli liquidi e mescolare per ottenere un composto omogeneo. Ingredienti per 6 persone 4 Dopo aver ridotto in purea le banane Chiquita, aggiungerle al composto insieme alla frutta secca tagliata grossolanamente e al cioccolato fondente tritato. • 3 banane Chiquita • 200 g di farina semi integrale 5 Mescolare energicamente e versare il preparato in una teglia rettangolare dai • 100 g di zucchero di canna bordi alti, rivestita di carta da forno. • 90 g di bevanda alla soia • 50 g di olio di mais • 50 g di cioccolato fondente 6 Cuocere in forno statico a 180 °C per 35-40 minuti. Lasciar raffreddare e tagliare in quadrati di medie dimensioni. Prima di servire, guarnire i brownies • 40 g di frutta secca sgusciata (es. mandorle, noci, nocciole) con rondelle di banana Chiquita. • 20 g di cacao amaro in polvere • 4 ml di aceto di mele • 1/2 bustina di lievito per dolci PREPARATE CON I VOSTRI BAMBINI QUESTI BROWNIES DA LASCIARE A BABBO NATALE PER LA NOTTE DELLA VIGILIA, MAGARI INSIEME A UNA TAZZA DI LATTE CALDO. _28
r ic e t t ar io Tiramisù allo yogurt greco ANANAS FRESCO ASSORTIMENTO CARREFOUR 30 FACILE con Ananas Fresco, cantucci e noci Pecan 1 Tagliare al coltello i cantucci. 2 Sbucciare l’ananas fresco e ridurlo a cubetti di medie dimensioni. 3 In una ciotola, amalgamare il mascarpone e lo yogurt greco fino a ottenere una crema densa. 4 Montare la panna fresca con lo zucchero a velo e incorporarla al composto, mescolando dal basso verso l’alto in modo che non si smonti. Ingredienti per 4 bicchierini 5 Unire alla crema le noci Pecan tritate grossolanamente e una parte dei cubetti monoporzione di ananas. • 350 g di ananas fresco • 250 ml di panna fresca da montare 6 Comporre il tiramisù alternando strati di cantucci e di farcia e proseguire in • 200 g di yogurt greco questo modo fino a esaurire gli ingredienti. • 120 g di cantucci • 100 g di mascarpone 7 Guarnire la superficie con i cubetti di ananas rimanenti, le noci Pecan • 25 g di zucchero a velo e qualche ciuffo di rosmarino. • 1 rametto di rosmarino IL TIRAMISÙ È UN CLASSICO DOLCE DI NATALE. QUEST’ANNO PROVATE A STUPIRE I VOSTRI OSPITI CON LA NOSTRA RIVISITAZIONE FRESCA E LEGGERA. _29
LA fo t o r i c etta Canederli 200 g 350 g di pane raffermo di rape rosse cotte 200 g di acqua di rapa 50 g di burro 2 uova Le istruzioni d i R i c c a r d o g a s pa r i 1/2 cipolla N on sono molte le ricette capaci di unire territori diversi tra loro come i canederli. Li troviamo infatti nella tradizione della Germania sudorientale e in quelle austriaca, ceca, slovacca, polacca. Nel nostro paese i canederli 1/2 l sono presenti nella cultura gastronomica trentina, altoatesina di panna e bellunese. Sono degli gnocchi il cui impasto parte sempre dal pane raffermo, a cui si possono unire diversi ingredienti. La ricetta che vi proponiamo, con le rape rosse, arriva dal bellunese, in particolare da Cortina d’Ampezzo, 200 g dove Riccardo Gaspari guida la cucina dell’agriturismo di kren di famiglia, El Brite de Larieto, con grande rispetto della (crema di rafano) tradizione e con la creatività appresa negli stage svolti, tra l’altro, presso Massimo Bottura. 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaino per 4 persone di cannella, 1 rapa rossa da essicare e tritare, 1 rapa rossa, sale q.b. _30
preparazione 1 Tritare le rape rosse cotte e scolare l’acqua. In un tegame unire il bu rro, la cipolla, la rapa tri sale, zucchero e cannell tata, a e cucinare per 10 minu ti. 2 narlo e re il p ane e bag tola me tt ente unire In una cio rapa, successivam me a di lare insie con l’acqu rapa cotta e mesco tenza com po sto di to sarà della consis il impas iametro. Appena l’ 3 cm di d alle uova. delle p a lline di giusta fare 3 ano Preparare una salsa di raf facendo ridurre la pann a rare. insieme al kren, poi filt 4 cubetti tagl ia re la rapa rossa a Per guarnire, olare. q u a e zu cchero, poi sc e in ac 0 gradi e farla cucinar p a, es sicc are in forno a 7 ine la ra tritarla. Tagliare a fett su cc essivamente per mez z’or a, 5 minuti. ac qua salata per Cucinare i ca n ed er li in n la crema. ti d i ra pa e coprirli co iatto i cu b et la rapa Mettere nel p n ed er li e sp olverare con pra i ca Appoggiare so e sopra il rafa no. tr ata. Grattar it _31
SCUOLA DI CUCINA Il corso I DOLCI LIEVITATI Tecniche, consigli e ricette dai docenti di ALMA, la più importante scuola di cucina italiana. In questo numero parliamo di impasti e lievitazioni I l caldo profumo ottenere, e considerare che sarà che dal forno, il glutine l’elemento che più lentamente, riempie di ogni altro darà consistenza la casa: non è forse una e resistenza a tale impasto. Più delle gioie della vita idratato sarà l’impasto che sapere che un ottimo dolce vogliamo fare, più dovremo lievitato sta per allietare affidarci a una farina ricca tutta la famiglia? Perché sia di proteine, che saranno in perfetto servono però un po’ di nozioni e qualche grado di assorbire il contenuto liquido, creando una buon consiglio: ecco perché ci affidiamo ancora struttura capace di sostenere l’impasto, evitando il agli chef della scuola ALMA di Colorno (Parma), e suo collasso. Questo contenuto proteico viene in particolare ad Alessandro Masia, docente del normalmente indicato con l’unità di misura Corso Superiore di Pasticceria. “W”, che dà una dimensione della forza della farina. Le farine forti sono dunque le più indicate N O N T U T T E L E FA R I N E S O N O U G UA L I per delle ricette che contengono molti liquidi, Prima di scegliere quale farina usare per una ricetta, mentre in impasti più solidi non sono consigliabili, è fondamentale valutare che tipo di impasto si vuole perché rischiano di dare un risultato poco friabile e _32
leggero. Nelle ricette che abbiamo scelto troviamo innescata dai lieviti, facendo gonfiare l’impasto dei chiari esempi: il babà infatti nasce da un impasto stesso. molto liquido e con una notevole quantità di grassi. In questo caso avremo bisogno di una farina forte, LIEVITI E PRE-FERMENTI come la manitoba, che creerà una maglia glutinica Il lievito compresso, chiamato comunemente molto efficace. L’impasto del maritozzo contiene anche lievito di birra, è l’elemento lievitante decisamente meno liquidi e per questo useremo che dà risultati apprezzabili nel tempo più breve. una farina di media forza come quella indicata per Il risultato finale può però avere dei difetti sia i croissant: se ne usassimo una forte, otterremo un a livello aromatico, sia per la leggerezza e la risultato troppo consistente. conservazione del nostro lievitato. Per ovviare a questi difetti, si possono utilizzare i cosiddetti pre- COS’È LA MAGLIA GLUTINICA? fermenti, che però richiedono maggior impegno e Il glutine in un impasto si crea grazie a tre diversi tempo di lavorazione. I pre-fermenti si basano su elementi: l’acqua, le proteine della farina che una lievitazione precedente e permettono di usare vengono idratate e il movimento meccanico. meno lievito nell’impasto, esaltando La cosiddetta maglia glutinica si maggiormente i profumi degli sviluppa grazie a questi elementi ingredienti, garantendo una e possiamo definirla, maggior morbidezza del dandone una spiegazione lievitato, che inoltre si pratica, come una conserverà morbido specie di ragnatela più a lungo. Il capace di poolish è un pre- dare struttura fermento liquido, all’impasto, mentre la biga favorendo la sua nasce da un impasto lievitazione. Infatti questa solido, che è importante maglia o ragnatela mantiene sia ottenuto senza amalgamare all’interno dell’impasto completamente gli ingredienti, l’anidride carbonica che vienene mantenendo mante una consistenza sprigionata dalla fermentazione ione grezza e granulosa. Q _33
SCUOLA DI CUCINA Il profilo A l e s sa n d r o Masia Dolce preferito da gustare: la Saint Honoré Dolce preferito da preparare: il soufflé La pasticceria in 3 parole: piacere, sperimentazione, soddisfazione altrui A lessandro Masia è un uomo che non ama L’opportunità di entrare nell’equipe di Ferran perdere tempo, e fin da ragazzo ha desiderato Adrià viene rifiutata, in favore di un cambio di imboccare la strada più veloce e diretta rotta che vede lo chef protagonista sulle coste per il coronamento del suo sogno: entrare nel mondo australiane. Con la mente più aperta che mai, dopo dell’alta ristorazione. Il diploma alberghiero per lui altre esperienze tra Londra e Hong Kong, nel 2013 è una liberazione, il passaporto per un mondo da Masia approda in ALMA come docente del Corso esplorare saltando da una cucina all’altra, passando Superiore di Pasticceria e responsabile dei Corsi anche per i laboratori di pasticceria. Le stelle di internazionali di pasticceria. Q ristoranti e alberghi cominciano a tracciare la via lattea lavorativa di Masia che da Riccione passa a St. Moritz, per poi tornare nella sua natia Sardegna al Cala di Volpe e quindi ritrovarsi Corsi di aggiornamento a Roma all’Hotel Eden. L’Italia comincia a star stretta a Masia che nel frattempo si è affermato ALMA amplia la propria offerta didattica e lancia i corsi di aggiornamento professionale. Rivolti a chi già come maestro pasticcere. È la volta di Londra, opera o ha una propria attività, questi corsi intendono dove trascorre un anno affacciandosi al mondo della aiutare i professionisti ad ampliare le proprie pasticceria internazionale, senza tralasciare l’arte competenze mantenendole al passo con le dolciaria da ristorante gourmet. È un’esperienza evoluzioni del settore. Primi appuntamenti quelli con i maestri della pasticceria internazionale Grégoire formativa dal punto di vista umano e professionale Berger, Grégory Doyen e il MOF Arnaud Larher; per la alla quale segue la chiamata come responsabile cucina invece, dal Cile Rodolfo Guzman del Boragò, della pasticceria del ristorante Cracco Peck. La miglior ristorante cileno del 2018. tappa successiva dalla carriera di Masia è dettata più I prossimi eventi su www.alma.scuolacucina.it dal cuore che dalla ragione, almeno apparentemente. _34
I Babà • 230 g di farina manitoba • 81 g di burro • 16 g di lievito di birra • 15 g di miele • 319 g di uova • 4 g di sale 90 minuti 6 Per lo sciroppo: 400 g di zucchero • 1 l d’acqua • Scorze di limone • Scorze di arancia • 1 stecca di cannella • 2 foglie di alloro • 150 g di rum Impastare la farina con la metà delle uova, il lievito e il miele, amalgamare e aggiungere il burro a dadini, amalgamare e unire velocemente le restanti uova a filo • Aggiungere il sale e amalgamare • Porre l’impasto in una sac à poche e riempire gli stampi per babà per circa metà • Preriscaldare il forno a 190°, immettere vapore e infornare con ulteriore umidità aggiunta • Cuocere a 165° per circa 10’ • Sfornare i babà e farli raffreddare • Intanto unire in un pentolino tutti gli ingredienti per lo sciroppo tranne il rum, far bollire mescolando, spegnere e lasciar raffreddare fino a 50° • Unire il rum, mettere i babà a bagno nello sciroppo per 10’, per poi strizzarli delicatamente. II Bomboloni al forno o fritti • 1.000 g di farina W 280 • 20 g di sale • 125 g di burro o strutto • 125 g di zucchero • 105 g di tuorli d’uovo • 400 g di acqua o 90 minuti 6 latte • 40 g di lievito compresso Mescolare insieme tutti gli ingredienti eccetto il sale • Appena la pasta inizia a creare un po’ di struttura, unire il sale e finire di impastare • Lasciare la pasta a riposo per 20’, poi stenderla a 1 cm di spessore, tagliare della misura desiderata e mettere a lievitare su una teglia con carta da forno • Far lievitare a 26° sino al raddoppio del volume iniziale, poi cuocere in forno preriscaldato a 190° per circa 8-10’ • Lo stesso impasto quando è raddoppiato può essere fritto per fare il bombolone classico • Sostituendo il burro con lo strutto e il latte con l’acqua, può diventare un’ottima ricetta per intolleranti al latte. _35
SCUOLA DI CUCINA Le ricette LO CHEF CONSIGLIA Il lievito madre è, tra gli agenti lievitanti, quello che richiede maggior III Maritozzo impegno e conoscenza. Per questo non l’abbiamo inserito nelle nostre ricette. È però il lievito che dà risultati migliori: a chi fosse davvero appassionato al tema, consigliamo Per il poolish: 300 g di latte a 30 °C dunque di approfondirne l’uso. • 300 g di farina per croissant • 10 g di zucchero • 20 g di lievito compresso 120 minuti 6 Per la biga: 300 g di farina per croissant • 45 g di acqua • 3 g di lievito compresso Per il maritozzo: 1200 g di farina croissant • 15 g di malto • 525 g di uova • 300 g di zucchero • 375 g di burro • 30 g di sale • 525 g di uvetta • 1 scorza d’arancia Per il poolish: miscelare tutti gli ingredienti, quando il volume sarà triplicato aggiungere all’impasto. Per la biga: miscelare gli ingredienti, ottenendo un impasto grezzo, non omogeneo. Far lievitare per 16 ore, poi aggiungere all’impasto. In una planetaria munita di gancio mettere a impastare poolish, farina, malto, biga, scorza d’arancia e uova • Aggiungere lo zucchero e il sale • Di seguito aggiungere il burro in 3 volte • Far lievitare per circa 30’, fino al raddoppio del volume • Poi schiacciare l’impasto con le mani e lasciarlo a 4° fino al giorno successivo • Spezzare l’impasto in palline da 45 g e farle ruotare diverse volte, lasciar riposare la pasta sul tavolo coperta per 5’ • Infine dare la forma oblunga classica del maritozzo, disporre in teglia e mettere a riposare a 28° per far lievitare fino al raddoppio del suo volume • Cuocere a 175° per 8’ • Appena estratti dal forno, spennellare i maritozzi con la ghiaccia ottenuta con 500 g di zucchero a velo e 100 g di acqua. _37
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