COMUNE DI RUSSI Venerdì, 19 agosto 2016

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 19 agosto 2016
COMUNE DI RUSSI
 Venerdì, 19 agosto 2016
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 19 agosto 2016
COMUNE DI RUSSI
                                                      Venerdì, 19 agosto 2016

Prime Pagine
 19/08/2016 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                     1
 19/08/2016 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                    2
 19/08/2016 Prima Pagina
 La Voce di Romagna                                                                                                    3
Politica locale
 19/08/2016 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 10
 Bando per servizio civile a Ravenna, Cervia e Russi                                                                   4
Pubblica Amministrazione
 19/08/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                                  GIANNI TROVATI
 Incentivi «differenziati», la vera sfida da vincere                                                                   5
 19/08/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                   GIANNI TROVATI, CLAUDIO TUCCI
 Renzi: nella stabilità ridurremo ancora le tasse                                                                      6
 19/08/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                                  GIANNI TROVATI
 Statali, vale 1,2 miliardi il recupero dell' inflazione                                                               8
 19/08/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6
 Sui dirigenti i nodi di deroghe e responsabilità                                                                      10
 19/08/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13
 Freddi anche i sindaci: meglio il volontariato                                                                        12
 19/08/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13                                                                       AN. MARI
 Lavoro ai profughi, Lega e Fi all' attacco                                                                            14
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 28                                                         GIOVAMBATTISTA PALUMBO
 Cessioni, non basta il valore                                                                                         16
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 29                                                                 CRISTINA BARTELLI
 Rimborsi Iva con il turbo, da smaltire il 70% dello stock                                                             17
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 30                                                                    GIOVANNI GALLI
 Debiti p.a. a quota 65 mld ​                                                                                          19
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 31                                                                 MARCO OTTAVIANO
 Dal 27 agosto via alle domande per gli incentivi al riciclo dei Raee                                                  21
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 33                                                                STEFANO MANZELLI
 Rumori estivi, paga l' esercente che non controlla gli avventori                                                      23
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 33                                                                STEFANO MANZELLI
 Non spetta al primo cittadino la regolazione del traffico                                                             24
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 33                                                                      LUIGI OLIVERI
 Spoils system alla Consulta                                                                                           25
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 34                                                                  MATTEO BARBERO
 Pareggio di bilancio parziale                                                                                         27
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 35
 lo scadenzario degli enti locali                                                                                      29
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 35
 Oneri, palla al                                                                                                       30
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 36                                               PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI
 Fondi dalle regioni per le coste                                                                                      32
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 36
 Horizon 2020, accessibili i premi per le sfide sociali                                                                34
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 36
 Per i lavoratori socialmente utili arrivano 38 mln ​                                                                  35
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 37                                                PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
 Gare, ammissioni a ostacoli                                                                                           36
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 37
 L' interdittiva antimafia fa revocare il contratto                                                                    38
 19/08/2016 Italia Oggi Pagina 37
 Vigilanza collaborativa attivata su 56 appalti                                                                        39
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 19 agosto 2016
19 agosto 2016
                 Corriere di Romagna
                    (ed. Ravenna)
                                    Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 19 agosto 2016
19 agosto 2016
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Ravenna)
                                     Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 19 agosto 2016
19 agosto 2016
                 La Voce di Romagna
                                    Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 19 agosto 2016
19 agosto 2016
Pagina 10                          Corriere di Romagna
                                   (ed. Ravenna­Imola)
                                                     Politica locale

  Bando per servizio civile a Ravenna, Cervia e Russi
  RAVENNA. E' aperto il bando di servizio civile
  regionale per 5 posti nei Comuni di Ravenna,
  Cervia e Russi nel progetto Moviment­azione e
  Comunic­azione della durata di 9 mesi per 20
  ore settimanali. Le domande dei candidati
  interessati devono pervenire all' ente d'
  interesse (Ravenna , Russi, Cervia ) entro e
  non oltre le 14 del 16 settembre.
  Per il Comune di Ravenna la domanda può
  essere inviata per posta o consegnata all'
  ufficio protocollo in Piazza del popolo 1;
  consegnata a mano al centro immigrati in via
  Oriani 44 nelle giornate di apertura (lunedì,
  mercoledì, venerdì dalle 9 alle 12,30; giovedì
  dalle 14 alle 17). Tramite Pec
  comune.ravenna@legalmail.it (referenti: Elisa
  Fava e Giovanna Santandrea, tel.
  0544 485304). Per Cervia la domanda può
  essere inviata per posta o consegnata all'
  ufficio protocollo del Comu ne, piazza
  Garibaldi 1 (secondo piano) o a mano all'
  Ufficio Servizio alla Comunità, corso Mazzini
  37. Tramite Pec: comune.cervia@legalmail.it
  (referente Elisa Turci, tel. 0544 979372). Per
  Russi la domanda può essere inviata per
  posta o consegnata all' ufficio protocollo del
  Comune, piazza Farini 1, 48026 Russi, o a
  mano all' Ufficio Cultura, via Cavour 21.
  Tramite Pec: pg.comune.russi.ra.it@legalmail.it, referente Marcella Domenicali, tel. 0544 587656.
  Le domande debitamente compilate e firmate dovranno essere corredate di curriculum vitae,
  documento d' identità, codice fiscale; per i cittadini stranieri, copia del passaporto e del permesso di
  soggiorno; per i cittadini dell' Unione Europea (non italiani) copia del documento d' identità del proprio
  paese d' origine e dell' attestato di soggiorno.

                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                               4
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Pagina 6                                     Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica Amministrazione

  L' ANALISI

  Incentivi «differenziati», la vera sfida da vincere
  Dopo sei anni abbondanti dalla manovra
  estiva del 2010 che li ha messi in freezer, i
  rinnovi dei contratti per i dipendenti pubblici
  non sono certo materia per soli ragionieri.
  Numeri e regole, come quelle ricordate in
  questa pagina, aiutano a definire i contorni
  della questione, che tocca però alla politica
  affrontare. Oltre a fermare gli aumenti, che
  sarebbero stati via via calanti insieme al
  raffreddamento dell' inflazione, il blocco dei
  contratti pubblici ha fermato sul nascere gli
  effetti di quella che si annunciava come una
  stagione di riforme presto spinta con violenza
  fuori campo dall' arrivo della crisi di finanza
  pubblica. Insieme ai rinnovi, sono andati nel
  congelatore la revisione delle regole per le
  intese nazionali, allineate ai meccanismi del
  settore privato, e anche la tanto dibattuta
  «meritocrazia» che l' allora ministro Renato
  Brunetta avrebbe voluto introdurre a colpi di
  legge e che la riforma in cantiere oggi vuole
  rivedere ridando spazio alla contrattazione.
  Il risultato è stato quello di congelare, insieme
  agli stipendi, anche le tante storture che li
  hanno governati, presentando come sempre
  accade il conto più salato agli ultimi arrivati.
  Chi è entrato nella Pa appena prima del blocco, oppure è riuscito a farsi largo più tardi fra i vincoli
  sempre più rigidi al turn over, si è dovuto adattare alla prospettiva di una "carriera" inevitabilmente
  piatta, priva dei riconoscimenti piccoli o grandi che altri prima di lui erano riusciti a ottenere, con tanti
  saluti alla motivazione i dipendenti e per innovare l' amministrazione.
  Rinnovo dei contratti e riforma del pubblico impiego, su cui si discuterà dalle prossime settimane,
  hanno allora un compito molto più importante del semplice recupero di qualche arretrato, pur
  importante. Dovranno trovare le leve giuste per motivare i dipendenti e le strutture migliori, e i mezzi per
  sostenere le parti dell' amministrazione che più di altre hanno bisogno di nuovi ingressi e risorse. In tutto
  questo le regole sono importanti, ma ancora più decisive si riveleranno le scelte su come distribuire le
  risorse limitate.
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                                               Pubblica Amministrazione

  Renzi: nella stabilità ridurremo ancora le tasse
  ROMA L' azione di riduzione delle tasse
  proseguirà nella prossima manovra di
  Bilancio: lo ha detto ieri il premier, Matteo
  Renzi, evidenziando che la strada di una
  continua limatura del fisco, come dimostra l'
  accordo appena chiuso con Ryanair, con la
  cancellazione delle tasse aeroportuali, è quella
  «giusta», anche dal punto di vista della
  «competitività» del Paese.
  Il presidente del Consiglio ha ricordato tutti gli
  interventi sul fronte fiscale fatti dal proprio
  governo («dagli 80 euro, al Jobs act, all' Irap
  sul costo del lavoro, passando per Imu e Irap
  a g r i c o l a , Imu e Tasi p r i m a c a s a e
  superammortamento») sottolineando come l'
  ultimo aumento di tasse in Italia abbia
  riguardato l' Iva fatta lievitare nell' ottobre 2013
  «da un governo precedente».
  Le parole del primo ministro hanno subito
  acceso il dibattito politico: per il vice
  presidente M5S della Camera, Luigi Di Maio,
  «la riduzione di tasse non c' è stata, Renzi la
  smetta di provocare i cittadini con queste
  balle. Altrimenti prima o poi se li ritroverà con i
  forconi sotto Palazzo Chigi»; e anche Matteo
  Salvini (Lega Nord) ha subito parlato di
  «propaganda» e di premier «bugiardo». Critiche sono arrivate pure da Renato Brunetta (Fi) che ha
  aggiunto come in autunno «servirà una manovra monstre da 30­40 miliardi». La tasse «sono state
  ridotte ­ è la replica del responsabile economico del Pd, Filippo Taddei ­. La pressione fiscale, per la
  prima volta negli ultimi sei anni, è calata al di sotto del 43% e continuerà a calare». Il governo, in
  particolare, «ha ridotto di 9,5 miliardi l' Irpef a 10 milioni di lavoratori dipendenti, di 5,5 miliardi l' Irap sul
  costo del lavoro a 1,5 milioni di imprese, di 3,5 miliardi la Tasi a 18 milioni di proprietari della casa in cui
  abitano», ha detto il vice ministro dell' Economia, Enrico Zanetti. Del resto, la direzione di marcia non
  può che essere quella del calo del fisco, spiega Marco Leonardi, consigliere economico di palazzo
  Chigi: «Solo così si rilanciano fiducia e investimenti».
  Dibattito agostano a parte, e in attesa di capire come si chiuderà il confronto con l' Europa sul capitolo
  "flessibilità", e come saranno le nuove stime sul Pil da inserire nel Def, la prossima manovra di Bilancio
  dovrà necessariamente puntare su crescita e produttività.
  Sul fronte fiscale, legato al lavoro, è sul tavolo l' ipotesi di proseguire, anche nel 2017, nella
  decontribuzione per le nuove assunzioni stabili. La misura dovrebbe però andare incontro a un ulteriore
  decalage: si pensa a uno sgravio per un solo anno (il 2017, appunto), con un' entità del bonus che, al
  momento, oscilla tra il 20% e il 40%. In rampa di lancio anche la detassazione dei premi di risultato: qui
  l' asticella dell' incentivo dovrebbe salire fino a 3­4mila euro di somma incentivata, coinvolgendo anche
  quadri e una parte della dirigenza non apicale, innalzando il reddito annuo dagli attuali 50mila euro a
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                                             Pubblica Amministrazione

  Statali, vale 1,2 miliardi il recupero dell' inflazione
  È il possibile impatto di base dei rinnovi per il 2015­2017 ­ Equivarrebbe a un aumento
  medio lordo di 20 euro al mese

  ROMA Fra i 300 milioni finora messi a
  disposizione dalla manovra dell' anno scorso e
  i 7 miliardi chiesti dai sindacati la distanza è
  siderale, e toccherà al confronto in programma
  a settembre il compito di trovare un punto d'
  incontro per far partire davvero il rinnovo dei
  contratti dei dipendenti pubblici.
  Oltre che per i conti pubblici, la questione è
  delicata anche per la politica, soprattutto dopo
  sei anni di blocco, e da Renzi in giù il Governo
  ha manifestato in più occasioni l' intenzione di
  aumentare i fondi destinati al tema, prospettiva
  ribadita nei giorni scorsi dal viceministro all'
  Economia Enrico Zanetti anche dopo lo stop
  alla crescita registrato dall' Istat per il secondo
  trimestre dell' anno. Ma quanto serve per
  scrivere le nuove intese nazionali per i tre
  milioni di dipendenti pubblici italiani?
  Numeri alla mano, il recupero della scarsa
  inflazione del periodo porterebbe per il 2015­
  2017 un costo poco sopra gli 1,22 miliardi.
  Per avere le prime indicazioni concrete sull'
  ordine di grandezza delle cifre in gioco
  bisogna partire da un paio di questioni
  tecniche essenziali. La prima si incontra nella
  sentenza 178/2015 della Corte costituzionale,
  quella in cui i giudici delle leggi hanno imposto al governo di riaprire la partita contrattuale del pubblico
  impiego. In quella sentenza la Consulta ha "salvato" il congelamento dei rinnovi realizzato fino ad allora,
  che del resto era già stato giudicato legittimo in altre pronunce della stessa Corte, ma ha chiarito l'
  impossibilità di riconfermare ulteriormente lo stop, che altrimenti avrebbe assunto il carattere di misura
  a tempo indeterminato. Da questa riflessione in punta di diritto discende una conseguenza cruciale per i
  conti pubblici: la sentenza non impone di recuperare i mancati aumenti del passato, ipotesi che sarebbe
  costata 35 miliardi secondo i discussi calcoli dell' Avvocatura dello Stato, ma guarda solo al futuro. Un
  altro gruppo di sentenze, questa volta di tribunale (Reggio Emilia, Bologna e altri), aiuta a individuare il
  momento da cui scatta l' obbligo del rinnovo: è il 30 luglio del 2015, cioè il giorno successivo alla
  pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» della sentenza della Consulta.
  Individuati i confini temporali del rinnovo, si possono avviare i calcoli. In soccorso arrivano le regole
  fissate dall' intesa siglata da governo e sindacati ormai otto anni fa, e mai applicata finora nel pubblico
  impiego proprio a causa del blocco intervenuto prima di quello che sarebbe dovuto essere il primo
  rinnovo triennale. Il riferimento chiave, come accade nel settore privato, è quello dell' Ipca, l' indice dei
  prezzi al consumo armonizzato calcolato dall' Istat al netto dei prezzi dei beni energetici importati.
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19 agosto 2016
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19 agosto 2016
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  Riforma Pa. Atteso in Cdm la prossima settimana il decreto attuativo della delega Madia: va
  sciolta la questione della fase transitoria per i direttori generali

  Sui dirigenti i nodi di deroghe e responsabilità
  Slittato in extremis il 10 agosto dopo aver
  alzato parecchio la temperatura in molti uffici
  di vertice della pubblica amministrazione, i l
  decreto che attua la riforma Madia nel capitolo
  dedicato alla dirigenza è atteso in consiglio dei
  ministri la prossima settimana. Il governo
  appare deciso a confermare l' appuntamento,
  anche perché è l' ultimo utile prima della
  scadenza della delega e lo stesso presidente
  d e l consiglio h a r i b a d i t o d i n o n v o l e r n e
  lasciare inattuato alcun aspetto, ma la
  decisione finale va ancora presa sul punto più
  in discussione: introdurre o meno nel testo una
  clausola di salvaguardia che eviti di inserire
  subito nei meccanismi del «ruolo unico» anche
  i prossimi incarichi dei direttori generali dei
  ministeri.
  In realtà, questo è solo l' aspetto di punta di
  una questione più generale sulle regole di
  transizione dal vecchio al nuovo regime, e per
  capirlo è sufficiente ricordare i pilastri della
  riforma disciplinati dalla bozza di decreto. I
  d i r i g e n t i d e l l a p u b b l i c a amministrazione
  saranno inseriti in «ruoli unici» dedicati a
  Stato, regioni e d enti locali, a cui si affianca
  quello delle autorità indipendenti; da questi
  ruoli, in cui gli aspiranti dirigenti del futuro entreranno tramite concorso oppure corso­concorso, le
  amministrazioni dovranno pescare per affidare gli incarichi, tramite selezione pubblica. Gli incarichi, e
  qui si entra nel terreno più delicato, saranno a tempo, di quattro anni rinnovabili una volta sola nel caso
  di valutazione positiva ottenuta dall' interessato.
  Per chi resta privo d' incarico sono dolori: cadono tutte le voci accessorie della retribuzione, che valgono
  dal 40 al 70% della busta paga a seconda dei casi, e lo stipendio di base viene tagliato del 10% per
  ogni anno passato in parcheggio. Nell' ipotesi limite di assenza di incarichi per sei anni, la prospettiva è
  il licenziamento, previsto anche per chi durante lo stop non partecipa a un numero minimo di selezioni
  (l' ipotesi è 10 bandi ogni tre mesi): per evitare l' uscita, il diretto interessato potrà rinunciare alle
  stellette da dirigente ed essere inquadrato come funzionario.
  Fin qui i principi base, che si affiancano a meccanismi di taglio (fino all' 80%) per la retribuzione di
  risultato per i dirigenti che si macchiano della colpa di non «vigilare sul rispetto degli standard qualitativi
  e quantitativi» del lavoro nei propri uffici. Ad agitare gli uffici, però, c' è prima di tutto la sorte degli
  incarichi attuali, a partire da quelli di direttore generale. Il loro arrivo alla scadenza naturale non è in
  discussione, anche perché qualsiasi ipotesi contraria (peraltro mai ventilata espressamente)

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  Nei Comuni. Il presidente dell' Anci Fassino invoca un piano nazionale per i profughi: andiamo
  oltre l' emergenza

  Freddi anche i sindaci: meglio il volontariato
  Tante perplessità, qualche dissenso, molti
  distinguo. Non entusiasma i sindaci la
  proposta del capo dipartimento immigrazione
  del Viminale, Mario Morcone, di far lavorare i
  profughi con una retribuzione ridotta. Meglio il
  volontariato, la formazione, il sostegno all'
  inserimento lavorativo, come avviene ora.
  Scontato il "no" dei primi cittadini di
  centrodestra, che alzano il tiro sull' intero
  fronte: ieri è scoppiato il caso Bondeno
  (Ferrara), dove il sindaco leghista Fabio
  Bergamini ha fatto cancellare dall' albo
  pretorio del comune gli avvisi per organizzare
  l' accoglienza. Pordenone e Vicenza levano gli
  scudi invocando «massima severità».
  Il presidente Anci Piero Fassino cerca di
  placare g l i a n i m i s o l l e c i t a n d o u n Piano
  nazionale profughi «che vada oltre l'
  emergenza e sia incardinato sul ruolo centrale
  dei comuni», riconoscendo centralità a Sprar,
  il sistema di protezione per richiedenti asilo e
  rifugiati costituito dalla rete degli enti locali che
  con progetti di integrazione accedono al
  Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'
  asilo. È atteso a giorni in Gazzetta Ufficiale il
  Dpcm che semplifica l' adesione alla rete con
  liste sempre aperte, senza bisogno di indire bandi. Ma Fassino chiede al governo anche la
  convocazione del tavolo immigrazione che dovrà decidere le ulteriori misure, a partire dagli incentivi ai
  comuni virtuosi. Sulla questione lavoro, il responsabile welfare e immigrazione di Anci, Luca Pacini,
  difende il modello Sprar: «Da 15 anni i comuni coinvolti sono impegnati in progetti per garantire ai
  rifugiati l' apprendimento dell' italiano, il volontariato nelle associazioni, la formazione e l' inserimento
  lavorativo». «Con regole e modalità che valgono per tutti, nell' ambito del diritto».
  L' unico atto adottato sin qui è la circolare 14290/2014 inviata dal ministero dell' Interno ai prefetti per
  coinvolgere i migranti nel volontariato. Il polverone che si sollevò quasi due anni fa ricalca quello
  odierno: i richiedenti asilo vanno pagati? Se no, si può configurare sfruttamento? «Un piano nazionale
  gestito dall' Inps potrebbe dare buoni risultati», suggerisce il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
  Il primo cittadino di Catania, Enzo Bianco, avverte: «La realizzazione potrebbe rivelarsi complessa».
  Mentre il suo collega dem di Bari, Antonio Decaro, si dice contrario al lavoro retribuito.
  Di fatto, la retribuzione è cosa rara. È successo ad Asti, nel 2015, grazie a un accordo tra la onlus Piam
  e l' Ente Parchi. Accade nella locride, modello Riace, ma con una moneta locale che viene convertita in
  euro dai negozianti. Nella stragrande maggioranza dei casi ­ da Torino a Napoli, da Bari a Pistoia, da

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19 agosto 2016
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                                               Pubblica Amministrazione

  Immigrazione. Centrodestra compatto contro la proposta del prefetto Morcone di offrire impieghi
  utili con rimborso spese

  Lavoro ai profughi, Lega e Fi all' attacco
  Alfano: ok se danno una mano, ma prima gli italiani ­ E scrive alla Ue: sconcerto per
  scarse ricollocazioni

  Sempre il tema immigrazione sotto la lente.
  Questa volta a scatenare le polemiche è stata
  la posizione presa da Mario Morcone, prefetto
  e capo del dipartimento immigrazione, che si è
  detto favorevole a coinvolgere nel lavoro i
  migranti «legittimamente sul nostro suolo: i
  rifugiati o chi ha già presentato la richiesta di
  asilo», anche con una «retribuzione che
  potrebbe essere ridotta, per recuperare i costi
  dell' accoglienza». Morcone è finito sotto il
  fuoco di fila del centrodestra, con in prima fila
  la Lega e Fratelli d' Italia, ma anche Forza
  Italia ha criticato il prefetto. Tanto che è poi
  intervenuto il ministro dell' Intero Angelino
  Alfano a correggere il tiro: «Occorre che i
  profughi diano una mano d' aiuto nelle città in
  cui vivono, attraverso convenzioni con
  associazioni di volontariato e realizzando
  risultati che possano essere di utilità sociale.
  Ma la regola è che nei lavori si dà sempre e
  comunque precedenza agli italiani».
  E la spesa, comunque, «va scomputata dai
  costi di accoglienza, deve essere a saldo
  invariato riguardo ai costi per la comunità». In
  sostanza Alfano si rifà alla circolare del
  Viminale risalente al novembre 2014 che
  invitava tutti i prefetti a far svolgere attività di volontariato gratuite ai richiedenti asilo. Una polemica che
  ha riempito una giornata che ha comunque visto in 11 diverse operazioni di soccorso nel Canale di
  Sicilia il recupero di 5 corpi e il salvataggio di 534 migranti, stipati a bordo di due gommoni e di 9
  piccole imbarcazioni.
  Ma ieri Alfano, nella lettera di risposta indirizzata al commissario Ue agli affari interni Dimitri
  Avramopoulos, ha anche espresso «grande sconcerto» per le scarse ricollocazioni il cui piano è
  «disatteso dalla maggioranza degli stati membri. Serve un programma europeo di rimpatri», ha
  aggiunto, mentre «gli impegni assunti dal governo italiano con la road map sono tutti in corso di
  attuazione», dagli hotspot all' identificazione dei migranti, dalle procedure d' asilo ai rimpatri volontari.
  Alfano infine ha comunicato che ieri mattina è stato espulso un tunisino di 35 anni che, «con altri
  soggetti (tra cui l' imam di Andria, rimpatriato il 13 agosto) era stato condannato nel 2015 dalla Corte di
  Assise d' Appello di Bari per il reato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale.
  Successivamente, il 2 agosto scorso, era stato scarcerato in seguito alla sentenza della Cassazione che
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  dlgs 147/2015

  Cessioni, non basta il valore
  Per le cessioni di immobili e di aziende,
  nonché per la costituzione e il trasferimento di
  diritti reali sugli stessi, l' esistenza di un
  maggior corrispettivo e della relativa
  plusvalenza non è presumibile soltanto sulla
  base del valore, anche se dichiarato,
  accertato, o definito ai fini dell' imposta d i
  registro, ovvero delle imposte ipotecaria e
  catastale. Il dlgs n.
  147/2015, che, all' art.
  5, comma 3, ha escluso l' automaticità di tale
  presunzione, è del resto da ritenersi
  applicabile anche ai giudizi in corso, atteso l'
  intento interpretativo chiaramente espresso dal
  legislatore, che, infatti, ha stabilito che solo le
  disposizioni di cui al comma 1 si applicassero
  a decorrere dal periodo di imposta in corso
  alla data di entrata in vigore del decreto, nulla
  prevedendo invece per i commi 2 e 3 e
  confermandone dunque così la natura
  interpretativa.
  Così ha stabilito la Cassazione con l'
  ordinanza n. 16938 del 10.08.2016.
  Nel caso di specie l' Agenzia delle entrate
  proponeva ricorso avverso la sentenza della
  Ctr, la quale, nell' ambito di una controversia
  su un avviso di accertamento per maggiore
  Irpef, dovuta a titolo di plusvalenza conseguita
  dalla cessione di un terreno avente carattere edificatorio e determinata, ai fini delle imposte di registro e
  ipocatastali, sulla base del valore concordato in adesione con la società acquirente, aveva confermato la
  decisione di primo grado, che aveva accolto il ricorso della contribuente. L' amministrazione finanziaria
  riteneva dunque che la Ctr avesse erroneamente contestato il potere dell' ufficio di quantificare la
  plusvalenza, relativa alla cessione dell' immobile, facendo riferimento al valore definito ai fini dell'
  imposta di registro, e presumendo una corrispondenza tra il prezzo percepito per detta cessione e il
  relativo valore di mercato.

                                                                                   GIOVAMBATTISTA PALUMBO

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                                                                                                                  16
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  Obiettivo dell' amministrazione finanziaria per il 2016

  Rimborsi Iva con il turbo, da smaltire il 70% dello
  stock
  L' Agenzia delle entrate prova a migliorare la
  performance sui rimborsi Iva ai contribuenti. E
  nella convenzione 2016­2018 alza l' asticella
  della percentuale di smaltimento dei rimborsi
  dal 60 al 70%. «In tema di rimborsi», si legge
  nel testo della Convenzione, «l' Agenzia delle
  entrate sta accelerando le procedure per i
  rimborsi fiscali e, in convenzione sono previsti
  due indicatori di efficienza volti a misurare lo
  smaltimento del magazzino dei rimborsi Iva e
  imposte dirette pregressi lavorati».
  In entrambi i casi l' Agenzia, come detto, si
  pone il risultato per il 2016 di lavorare almeno
  il 70% dei rimborsi presenti in magazzino. L'
  Agenzia guidata da Rossella Orlandi non fa,
  però, il punto sullo stock d' arretrato presente
  in magazzino. Nella Convezione si prende
  come riferimento un cronoprogramma di
  smaltimento per i rimborsi (a esclusione dei
  rimborsi Ires e Irpef derivanti dalla deducibilità
  dell' Irap e dai rimborsi Irap professionisti)
  presenti alla data del 31 dicembre 2015 e non
  lavorati dagli uffici alla stessa data più i
  rimborsi chiesti con dichiarazioni presentate
  entro il 30 giugno 2016 e liquidate
  definitivamente dal 36­bis (cioè presenti nella
  base dati dei rimborsi) entro la stessa data
  lavorati tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre
  2016.
  L' Agenzia indica tra le priorità nel miglioramento della qualità dei servizi ai contribuenti l' attività del
  rimborso e per questa ragione inserisce un indicatore che misurerà la percentuale delle risorse erogate
  per i rimborsi a favore dei contribuenti rispetto alle somme stanziate e un altro sulla tempestività nel
  servizio agli utenti che hanno prenotato un appuntamento presso gli uffici e che sono ricevuti entro 10
  minuti dalla prenotazione.
  Sempre in tema di compliance, e cioè di pacificazione con il contribuente prima di attivare l'
  accertamento (si veda ItaliaOggi del 17/8/2016) l' Agenzia delle entrate iscrive alla voce dei versamenti
  spontanei da attività volte a favorire l' emersione dell' effettiva capacità contributiva di ciascun soggetto
  250 milioni per ciascun anno del triennio della convenzione. Entro il 2018 insomma le lettere inviate
  secondo l' Agenzia spingeranno i versamenti con la dichiarazione integrativa in modo tale da far
  incassare al fisco 750 milioni di euro. Mentre dagli studi di settore, meccanismo in vista di revisione,

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  Elaborazioni Confartigianato e Cgia su dati della Banca d' Italia e di Intrum justitia

  Debiti p.a. a quota 65 mld ​
  Tempi medi di pagamento alle imprese: 131 giorni

  Debiti commerciali delle pubbliche
  amministrazioni pari a oltre 65 miliardi di euro.
  E tempi medi di pagamento di 131 giorni, che
  pongono l' Italia in coda alla classifica dei
  paesi europei.
  Questo quanto emerge da alcune elaborazioni
  condotte su dati di Bankitalia e Intrum justitia
  da Confartigianato e Cgia Mestre. Secondo i
  dati raccolti dalla Banca d' Italia, nel 2015 i
  d e b i t i c o m m e r c i a l i d e l l e amministrazioni
  pubbliche sono pari al 4,0% del Pil, valutabili
  in 65,4 miliardi di euro: 34 circa a causa dei
  ritardi di pagamento e 31 di natura fisiologica.
  Le risorse messe a disposizione degli enti
  decentrati nell' ambito di un piano straordinario
  per il pagamento di debiti pregressi hanno,
  spiegano da Confartigianato, ridotto il peso dei
  debiti commerciali di 1,8 punti di Pil tra il
  massimo del 2012 e 2015. Persiste come si
  diceva una quota non fisiologica del debito,
  legata a ritardi e non a dilazioni di pagamento
  definite contrattualmente, pari all' 1,9% del Pil
  ed equivalente a 34.364 milioni di euro e che
  rappresenta più di metà (52,5%) del debito
  complessivo. L' elevato debito commerciale
  della p.a. e i relativi tempi di pagamento sono
  problemi che interessano 647 mila imprese
  fornitrici, pari al 15,1% delle imprese attive.
  Proprio sui tempi di pagamenti ci sono però stime diverse. Le ultime valutazioni della Banca d' Italia
  indicano 115 giorni, in riduzione rispetto ai 120 del 2014. Le ultime analisi condotte dal ministero dell'
  economia indicano tempi di pagamenti medi di 44 giorni. Una analisi di Confartigianato evidenzia che
  anche tra i 500 enti pubblici più virtuosi rimane una quota elevata (32,8%) di amministrazioni pubbliche
  che presenta una deviazione nei tempi di pagamento superiore al 20% al termine di legge. «Secondo
  Intrum justitia, che monitora annualmente i ritardi di pagamento di tutte le pubbliche amministrazioni d'
  Europa, l' Italia rimane fanalino di coda nella graduatoria dei 27 paesi Ue», sottolinea Paolo Zabeo,
  coordinatore dell' Ufficio studi della Cgia Mestre, «con un tempo medio di pagamento registrato quest'
  anno di 131 giorni. Un arco temporale più che doppio rispetto al limite fissato da Bruxelles «. «In
  Europa», segnala il segretario della Cgia, Renato Mason, «nessun' altra pubblica amministrazione si
  comporta peggio della nostra.
  Sebbene negli ultimi anni le cose siano migliorate, il gap con i nostri principali partner economici rimane
  ancora molto elevato. In Francia, per esempio, i fornitori vengono pagati mediamente dopo 58 giorni,
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  In Gazzetta il decreto del ministero dell' ambiente. Interessati privati ed enti pubblici

  Dal 27 agosto via alle domande per gli incentivi al
  riciclo dei Raee
  Dal 27 agosto è possibile richiedere al
  ministero dell' ambiente gli incentivi per
  promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie
  per il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti d i
  apparecchiature elettriche ed elettroniche
  (cosiddetto Raee).
  Possono partecipare all' accesso ai contributi i
  soggetti pubblici e privati, singoli o associati,
  operanti nella filiera di gestione dei Raee e
  istituti universitari e di ricerca. È con il decreto
  del 25 luglio 2016 (pubblicato sulla Gazzetta
  Ufficiale del 12 agosto 2016 n. 188) che
  vengono disciplinate dal ministero dell'
  ambiente le misure volte a promuovere lo
  sviluppo di nuove tecnologie per il trattamento
  e il riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature
  elettriche ed elettroniche. Con avviso pubblico
  vengono definiti i criteri, le modalità, le
  procedure per l' accesso ai contributi
  economici e le risorse stanziate annualmente
  dalla direzione generale per i rifiuti e l '
  inquinamento del ministero dell' ambiente. I
  contributi economici sono definiti nei limiti
  degli ordinari stanziamenti di bilancio d e l
  ministero dell' ambiente e della tutela del
  territorio e del mare e attribuiti previo avviso
  pubblico con cadenza annuale.
  Alla procedura di selezione degli interventi
  provvede la direzione generale per i rifiuti e l' inquinamento del ministero dell' ambiente. Gli interventi
  per i quali è possibile richiedere i contributi economici sono finalizzati alla massimizzazione della
  quantità di materia recuperabile o riciclabile in uscita dagli impianti di recupero, riciclaggio e trattamento
  dei Raee, all' ottimizzazione del consumo energetico dei processi di recupero, riciclaggio e trattamento
  dei Raee, alla riduzione dei tempi e del numero delle fasi dei processi di recupero, riciclaggio e
  trattamento dei Raee e alla riduzione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Gli interventi di
  recupero, riciclaggio e trattamento devono comportare un effettivo incremento del livello tecnologico
  degli impianti rispetto alle migliori pratiche disponibili allo stato dell' arte del settore.
  Tali impianti devono essere sono conformi alle disposizioni di cui all' art. 18 del decreto legislativo n. 49
  del 2014. Tra gli interventi non sono contemplate le innovazioni tecnologiche riguardanti le attività
  preliminari al recupero, tra cui la cernita e il deposito.
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                                               Pubblica Amministrazione

  Rumori estivi, paga l' esercente che non controlla gli
  avventori
  Spetta al barista attivarsi per limitare il disagio
  dei residenti nel caso in cui i clienti siano
  troppo rumorosi soffermandosi per strada
  impedendo il riposo delle persone. Altrimenti
  potranno scattare delle multe con la
  sospensione della diffusione sonora o la
  riduzione dell' orario di apertura del locale. Lo
  ha evidenziato il Tar Veneto, sez. III, con la
  sentenza n. 644 del 15 giugno 2016. Un
  pubblico esercizio posizionato nel centro
  storico è stato ripetutamente sanzionato per
  rumori e schiamazzi e per questo motivo il
  comune ha adottato un' ordinanza di completo
  silenzio musicale per un mese. Contro questa
  decisione l' interessato ha proposto ricorso al
  Tar ma senza successo. Se l' esercente non
  controlla il comportamento dei suoi clienti che
  stazionano in strada parlando a voce alta con
  tanto di musica ad altro volume all' arrivo dei
  vigili scattano le multe.
  Poi il dirigente ha facoltà di adottare ulteriori
  misure sanzionatorie a carico dell' esercente
  che vanno dalla limitazione della musica alla
  riduzione anticipata dell' orario di chiusura.
  Riproduzione riservata inserire 101 foto taglio
  a cavallo.

                          STEFANO MANZELLI

                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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  Non spetta al primo cittadino la regolazione del
  traffico
  La competenza ad adottare provvedimenti
  relativi alla disciplina della circolazione
  stradale spetta al dirigente e non al sindaco.
  Lo ha chiarito il Tar Piemonte, sez. II, con la
  sentenza n. 1077 del 27 luglio 2016. Nel caso
  sottoposto all' esame del collegio UN sindaco
  ha adottato, ai sensi dell' art. 7 del codice
  stradale, un generico divieto di transito ai
  mezzi pesanti in ambito comunale. Contro
  questo provvedimento il titolare di un' attività
  agricola ubicata nella zona interessata dalla
  limitazione ha proposto ricorso.
  Senza entrare nel merito delle altre doglianze
  avanzate dal ricorrente, i giudici hanno ritenuto
  di accogliere l' istanza a causa della manifesta
  incompetenza del sindaco ad emanare
  ordinanze limitative della circolazione urbana.
  Secondo l' orientamento ormai consolidato in
  giurisprudenza queste ordinanze rientrano
  infatti nella esclusiva competenza del dirigente
  e pertanto il ricorso è fondato e il
  provvedimento deve essere annullato.
  © Riproduzione riservata.

                         STEFANO MANZELLI

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  Ordinanza di rimessione della Cassazione fa tornare d' attualità il dibattito

  Spoils system alla Consulta
  Paletti alla decadenza automatica dei dirigenti

  L' incostituzionalità della decadenza
  automatica dei dirigenti derivante dall'
  insediamento di un nuovo vertice politico­
  amministrativo torna d' attualità e mette in
  seria discussione l' impianto della riforma
  Madia.
  La Corte di cassazione, sezione lavoro, con
  ordinanza 15 luglio 2016, n. 14593
  indirettamente entra nel dibattito aperto sulla
  riforma della dirigenza, sollevando la
  questione di legittimità costituzionale
  relativamente all' articolo 9, comma 6, delta
  legge reg. Friuli Venezia Giulia del 3 marzo
  1998, n.
  6, nella parte in cui, appunto, dispone la
  decadenza automatica dei dirigenti dell'
  Agenzia regionale per la protezione dell'
  ambiente.
  La Sezione lavoro fa sue e riprende le
  motivazioni con le quali la Corte costituzionale
  esprime da anni un indirizzo giurisprudenziale
  fortemente contrario agli elementi di spoils
  system che vìolino l' articolo 97 della
  Costituzione in tema di accesso agli impieghi
  pubblici mediante concorsi e, soprattutto, il
  principio di continuità dell' azione
  amministrativa.
  Tale indirizzo, ricorda la Cassazione citando
  alcune delle sentenze più rilevanti pronunciate dalla Consulta, afferma che meccanismi di decadenza
  automatica, se riferiti a dirigenti preposti alla direzione di uffici amministrativi per la cui scelta l'
  ordinamento non attribuisce, in ragione della loro funzioni, rilievo esclusivo o prevalente al criterio della
  personale adesione del nominato agli orientamenti politici del titolare dell' organo che nomina,
  pregiudicano la continuità dell' azione amministrativa oltre ad introdurre altri elementi problematici.
  In primo luogo, la parzialità del dirigente, se scelto in relazione all' orientamento politico; inoltre, la
  sottrazione del dirigente dichiarato decaduto dalle garanzie del giusto procedimento, a causa del fatto
  che la decadenza automatica svincola la rimozione del dirigente dall' accertamento oggettivo dei
  risultati conseguiti.
  Indirettamente queste affermazioni, ormai pacifiche nella giurisprudenza costituzionale, incidono sulla
  riforma della dirigenza, in elaborazione frenetica in questi giorni. La legge 124/2015, infatti, pur non
  prevedendo ipotesi di decadenza automatica dei dirigenti connessa all' insediamento di nuovi organi di
  governo, di fatto estende a dismisura la lesione del principio di continuità dell' azione amministrativa.
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                                             Pubblica Amministrazione

  Per il prossimo triennio spetterà alla legge di bilancio di definirne la rilevanza

  Pareggio di bilancio parziale
  Il fondo pluriennale vincolato entra solo dal 2020

  Il fondo pluriennale vincolato entrerà nel
  pareggio di bilancio in modo stabile a partire
  dal 2020, limitatamente alla quota finanziata
  da entrate finali (quindi al netto del debito). Per
  il prossimo triennio, invece, sarà la prossima
  legge di bilancio a definire la sua rilevanza.
  È quanto prevede il nuovo comma 1­bis
  inserito dal parlamento nell' art. 9 della legge
  243/2012 per raccordare le regole di finanza
  pubblica con la disciplina dell' armonizzazione
  contabile.
  La questione (solo in apparenza tecnica)
  riguarda il tema (in realtà molto concreto) della
  copertura delle spese per investimenti che
  richiedono più anni per essere realizzati.
  Facciamo l' esempio di una scuola (costo
  ipotizzato 1 milione) che un comune decida di
  finanziare nel 2016.
  Con il precedente ordinamento contabile, l'
  ente avrebbe potuto impegnare l' intesa
  somma sul 2016 e gestire i pagamenti dovuti
  negli anni successivi «a residuo»,
  compatibilmente con i limiti del Patto. Con le
  nuove regole di bilancio, invece, il problema
  deve essere affrontato «a monte», ossia prima
  di partire con i lavori, in un' ottica di
  programmazione.
  L' ente oggi deve impegnare la spesa secondo
  il cronoprogramma dell' opera, accantonando le risorse che serviranno a pagare i futuri stati
  avanzamento lavori in un fondo ad hoc, che si chiama fondo pluriennale vincolato.
  Tornando all' esempio della scuola, se il milione di spesa è da spalmare per 300 mila sul 2016 e per
  700 mila sul 2017, l' ente dovrà creare un fondo pluriennale vincolato nel 2016 che, riportato sul bilancio
  2017, darà copertura alla seconda tranche.
  Il problema al riguardo è che, in base alle norme vigenti, il fondo pluriennale vincolato non può essere
  conteggiato nel saldo 2017, generando un «buco» nella programmazione dell' ente che impedisce di
  appaltare i lavori.
  Per ovviare, la modifica della legge 243 approvata dalle Camere prevede, al contrario, che il fondo
  pluriennale vincolato entri nel conteggio, stabilmente a partire dal 2020, per il prossimo triennio entro
  limiti che saranno definiti dalla prossima legge di bilancio.
  Al riguardo, il governo ha garantito che, con la manovra autunnale, verranno stanziati gli stessi fondi che
  l' ultima legge di stabilità ha messo a disposizione, ossia circa 660 milioni annui, creando un tesoretto
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  lo scadenzario degli enti locali
  G I O V E D Ì 1 S E T T E M B R E Pubblicità
  istituzionale amministrazioni ed enti pubblici ­
  Da oggi e fino al 30 settembre le
  amministrazioni pubbliche e gli enti pubblici
  anche economici sono tenuti a dare
  comunicazione a l l a A g c o m d e l l e s o m m e
  impegnate per l' acquisto, ai fini di pubblicità
  istituzionale, di spazi sui mezzi di
  comunicazione di massa. Dal 2016 è adottato
  un nuovo modello elettronico di comunicazione
  ed il termine di invio è differito al 30 settembre
  2016. Il nuovo sistema consiste in una
  piattaforma online, accessibile dal sito web
  dell' Autorità, che fa riferimento agli elenchi
  delle Amministrazioni pubbliche e degli Enti
  pubblici censiti dall' Ipa (Indice delle pubbliche
  amministrazioni) (art. 41, dlgs 31 luglio 2005,
  n. 177; delibera n. 4/16/CONS del 14 gennaio
  2016).
  MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE Ravvedimento
  entro 90 giorni ­ Ultimo giorno utile per la
  regolarizzazione dei versamenti di imposte e
  ritenute non effettuati (o effettuati in misura
  insufficiente) entro il 16 giugno 2016
  (ravvedimento con la maggiorazione degli
  interessi legali e della sanzione ridotta a un
  nono della metà minimo, ovvero 1,67%) (dlgs
  18/12/1997, n. 472, art. 13 lettera a­bis); art.
  15, comma 1, lett. o), dlgs 158/2015; circolare n.
  23/E del 9 giugno 2015). Gli interessi legali dall' 1/1/2015 sono pari allo 0,2% (dm 11/12/2015; G.U.
  15/12/2015).
  VENERDÌ 16 SETTEMRE Iva split payment ­ Gli enti e organismi pubblici nonché le Amministrazioni
  centrali dello Stato individuate dal dm 5 ottobre 2007 e dal dm 22 ottobre 2008 tenuti al versamento
  unitario di imposte e contributi tramite F24EP versano l' Iva addebitata in fattura sulle fatture d' acquisto
  soggette a «scissione dei pagamenti» emesse dal 1° gennaio 2015 e per cui l' Iva è divenuta esigibile
  nel mese precedente, con il codice 620E (art. 17­ter, dpr 633/1972; dm 23/1/2015).

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  URBANIZZAZIONE/ L' organo per la determinazione/adeguamento

  Oneri, palla al consiglio
  Competenza frutto di coerenza sistematica

  Qual è l' organo competente alla
  determinazione/adeguamento degli oneri d i
  urbanizzazione?
  L' art. 42 del decreto legislativo n. 267/00
  stabilisce che il consiglio è l ' o r g a n o d i
  indirizzo e controllo politico­amministrativo, a
  cui sono attribuite una serie di competenze
  elencate in dettaglio nella stessa disposizione
  normativa. In particolare, la lettera b) prevede
  in linea generale la competenza del consiglio
  i n m a t e r i a d i p r o g r a m m i , bilanci, piani
  territoriali ed urbanistici ecc., mentre la lett. f)
  assegna a tale organo competenze in materia
  di istituzione e ordinamento dei tributi, con
  esclusione della determinazione delle relative
  aliquote e la disciplina generale delle tariffe
  per la fruizione dei beni e dei servizi. La giunta
  comunale, a cui sono assegnate funzioni di
  tipo esecutivo­attuativo, in base al successivo
  art. 48, comma 2, compie tutti gli atti rientranti
  ai sensi dell' articolo 107, commi 1 e 2, nelle
  funzioni degli organi di governo, che non siano
  riservati dalla legge al consiglio e che non
  ricadano nelle competenze, previste dalle
  leggi o dallo statuto, del sindaco o degli organi
  di decentramento; collabora con il sindaco nell'
  attuazione degli indirizzi generali del consiglio;
  riferisce annualmente al consiglio sulla propria
  attività e svolge attività propositive e di impulso nei confronti dello stesso. Circa il caso di specie, il dpr 6
  giugno 2001, n. 380, all' art. 16, comma 4, prevede espressamente che l' incidenza degli oneri d i
  urbanizzazione primaria e secondaria è stabilita con deliberazione del consiglio comunale in base alle
  tabelle parametriche che la regione definisce per classi di comuni in relazione a una serie di parametri
  ivi indicati. Il comma 5 del citato art. 16 stabilisce, altresì, che nel caso di mancata definizione delle
  tabelle parametriche da parte della regione e fino alla definizione delle tabelle stesse, i comuni
  provvedono, in via provvisoria, sempre con deliberazione del consiglio comunale secondo i parametri di
  cui al comma 4, fermo restando quanto previsto dal comma 4­bis. È evidente, pertanto, che la
  competenza a determinare gli oneri di urbanizzazione ricade esclusivamente sul consiglio comunale.
  Riguardo agli aggiornamenti degli oneri d i urbanizzazione primaria e secondaria, il comma 6 del
  medesimo art. 16 del dpr 6 giugno 2001, n. 380, si limita a stabilire che i «comuni» provvedono ogni
  cinque anni, in conformità alle relative disposizioni regionali, in relazione ai riscontri e prevedibili costi
  delle opere di urbanizzazione primaria, secondaria e generale. Il Consiglio di stato, con sentenza n.
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  Sono sei le amministrazioni che hanno bandi operativi. Le scadenze in settembre

  Fondi dalle regioni per le coste
  Si punta sul partenariato locale pubblico e privato

  Non sono solo le aree montane a beneficiare
  dei fondi comunitari, le Regioni stanno infatti
  scendendo in campo per favorire lo sviluppo
  delle aree costiere.
  Le risorse sono stanziate nell' ambito della
  nuova programmazione 2014 ­ 2020 a valere
  sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la
  pesca (Feamp), grazie alle quali le Regioni
  attuano la selezione delle strategie di sviluppo
  locale di tipo partecipativo (Clld).
  Ciascuna Regione con aree costiere ha quindi
  attuato o attuerà la selezione dei gruppi locali,
  costituiti da partenariati tra soggetti pubblici e
  privati, che proporranno i programmi per l'
  utilizzo dei fondi comunitari.
  Attualmente sono operativi bandi relativi a sei
  diverse regioni: Abruzzo, Lazio, Liguria,
  Marche, Sicilia e Toscana.
  L' obiettivo è favorire la crescita delle aree
  costiere I fondi intendono sostenere le
  strategie di sviluppo locale a t t r a v e r s o i l
  coinvolgimento e la partecipazione attiva del
  partenariato locale p u b b l i c o e p r i v a t o , l a
  programmazione dal basso, la progettazione
  integrata territoriale, l' integrazione
  multisettoriale degli interventi e la messa in
  rete dei partenariati locali.
  L' obiettivo generale dell' operazione è la
  realizzazione di strategie locali atte a migliorare l' implementazione delle politiche a favore delle aree
  costiere e, in particolare, di quelle che si stanno spopolando.
  Tra gli scopi c' è anche la promozione di una maggiore qualità della progettazione locale e la volontà di
  favorire la partecipazione delle comunità locali ai processi di sviluppo, contribuendo a rafforzare il
  dialogo tra società civile e istituzioni locali. Altro obiettivo è quello di promuovere il coordinamento tra
  politiche, strumenti di governance e procedure per accedere ai finanziamenti comunitari. Possono
  presentare la propria candidatura partenariati già costituiti nell' ambito della programmazione 2007­
  2013 oppure partenariati di nuova costituzione già costituiti o costituendi.
  Strategia su tre ambiti La strategia di sviluppo locale viene attuata attraverso Piani di azione locale
  (Pda) e dovrà concentrarsi prioritariamente su un massimo di tre ambiti di intervento.
  Gli ambiti sono lo sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro­alimentari,
  artigianali e manifatturieri, produzioni ittiche), lo sviluppo della filiera dell' energia rinnovabile
  (produzione e risparmio energia), il turismo sostenibile, nonché cura e tutela del paesaggio, dell' uso
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  spazi per gli enti

  Horizon 2020, accessibili i premi per le sfide sociali
  I l p r o g r a m m a comunitario H o r i z o n 2 0 2 0
  concede premi per le iniziative meritevoli nel
  campo delle sfide sociali. Anche gli enti locali
  possono partecipare ed ottenere i premi in
  denaro previsti da ciascun bando.
  Attualmente sono accessibili i bandi relativi a
  sette premi, di cui alcuni particolarmente
  interessanti per gli enti locali.
  Un primo bando mette in gioco un montepremi
  di 750 mila euro a sostegno di soluzioni
  innovative e creative per il fotovoltaico
  integrato negli edifici che coniughi tecnologia
  estetica e fotovoltaica applicata in edifici storici
  che rappresentano il patrimonio artistico e
  culturale di una città. Il bando per questo
  premio rimarrà aperto fino al 26 settembre
  2018. Altro bando di particolare interesse
  premierà un ospedale che ha realizzato un'
  installazione innovativa combinata di impianti
  di energia rinnovabile per la produzione di
  calore ed elettricità, che risulti perfettamente
  integrata nei propri locali.
  In questo caso il montepremi è pari a un
  milione di euro e la scadenza è fissata al 3
  aprile 2019. Sono inoltre aperti altri bandi che
  premiano motori puliti, riduzione delle
  emissioni di CO2, riduzione della mortalità alla
  nascita, miglior utilizzo di antibiotici.
  Per partecipare ai bandi è necessario consultare la normativa e presentare domanda attraverso il
  Participant Portal all' indirizzo http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html. In
  generale, i concorsi sono aperti a tutte le persone giuridiche (comprese le persone fisiche) o gruppi di
  persone giuridiche indipendentemente dalla loro localizzazione.

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  in calabria

  Per i lavoratori socialmente utili arrivano 38 mln ​
  La Regione Calabria ha deciso di riavviare i
  soggetti riammessi nel bacino Lsu/Lpu in
  attività socialmente utili e di pubblica utilità,
  promuovendo una manifestazione di interesse
  per Enti utilizzatori sul territorio regionale. Gli
  enti pubblici interessati sono chiamati a dare la
  disponibilità a procedere all' utilizzo per la
  durata di 12 mesi, di uno o più di tali lavoratori
  socialmente utili o di pubblica utilità riammessi
  nel bacino. Il bando può contare su uno
  stanziamento di 38 milioni di euro, previsti ai
  sensi delle leggi regionali n. 31 e n.
  32 del 30 dicembre 2015 di approvazione del
  bilancio d i previsione per gli esercizi 2016­
  2018. Sono ammessi a partecipare al bando
  g l i Enti pubblici della Regione Calabria. I
  lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità
  possono essere utilizzati per attività di cura
  della persona, dell' ambiente, del territorio e
  della natura, dello sviluppo rurale, montano e
  dell' acquacoltura, del recupero e della
  riqualificazione degli spazi urbani e dei beni
  culturali; possono inoltre essere utilizzati nell'
  a m b i t o d e i servizi tecnici integrati della
  pubblica amministrazione e dei trasporti e la
  connessa logistica. Per lo svolgimento di dette
  attività compete ai soggetti utilizzati, per un
  impegno settimanale di venti ore, e per non
  più di 80 ore mensili, un importo mensile di euro 580,14 denominato assegno di utilizzo. Le adesioni
  dovranno pervenire alla Regione Calabria in busta chiusa alla Regione Calabria ­ Dipartimento n. 7
  Sviluppo Economico, Lavoro e Formazione e Politiche Sociali entro e non oltre il termine del 27 agosto
  2016.

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19 agosto 2016
Pagina 37                                        Italia Oggi
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  Il dato reso noto dell' Authority anticorruzione. Procedimenti in aumento del 35%

  Gare, ammissioni a ostacoli
  Il 78% delle sanzioni riguarda irregolarità sui requisiti

  Il 78% delle sanzioni irrogate dall' Anac a
  imprese e professionisti partecipanti ad
  affidamenti pubblici riguarda le dichiarazioni
  sul possesso dei requisiti di ammissione alla
  gara, rispetto all' anno precedente i
  procedimenti sono aumentati del 35%.
  È questo il dato che segnala l' Autorità
  nazionale anticorruzione nella relazione
  presentata al Parlamento nel luglio scorso e
  relativa all' anno 2015.
  Il riferimento è ai procedimenti sanzionatori
  irrogati a seguito della vigilanza concernete lo
  svolgimento delle procedure di affidamento di
  contratti pubblici per la quale il numero di
  procedimenti sanzionatori definiti dall' Autorità
  nell' anno 2015 è stato pari a 772 (+35%
  rispetto ai 571 dell' anno 2014). Nella maggior
  parte dei casi (74,2%), il procedimento è
  derivato da violazioni dell' art. 38 del Codice
  dei contratti pubblici (oggi articolo 80 del
  decreto legislativo 50/2016, il nuovo codice dei
  contratti pubblici) per falsa dichiarazione sul
  possesso dei requisiti di ordine generale;
  mentre solo il 10,5% ha riguardato
  procedimenti di controllo sul possesso dei
  requisiti di ordine speciali in base al sorteggio
  sul 10% degli offerenti e sull' aggiudicatario e
  secondo classificato (art. 48 del «Codice De
  Lise», decreto 163/2006) per falsa dichiarazione e il 13,5% gli inadempimenti agli obblighi informativi
  nei confronti dell' Autorità, di cui all' art.
  6, commi 9 e 11, sempre del «Codice De Lise». L' importo complessivo delle sanzioni irrogate nell'
  anno 2015 è stato pari a 513.000 euro, con una media delle sanzioni, dei procedimenti ex art. 38, di
  circa 1.800 euro, di entità inferiore rispetto a quello di 2.500 euro per i procedimenti ex art. 48).
  Valori molto più contenuti delle sanzioni sono stati irrogati per le violazioni degli adempimenti informativi
  nei confronti dell' Autorità (mediamente 250 euro). Questa rilevante differenza concernente l' entità delle
  sanzioni si spiega ­ dice l' Anac ­ con la considerazione che le violazioni agli obblighi informativi nei
  confronti delle stazioni appaltanti, nella prevalenza dei casi, sono state commesse da funzionari o
  dirigenti pubblici nelle vesti di Rup (Responsabili unici del procedimento), mentre quelle di importo
  maggiore hanno invece riguardato soggetti che hanno partecipato alle gare e che sono destinatari, in
  applicazione dell' articolo 6, comma 8, del vecchio Codice, di una sanziona che rimane sempre
  commisurata al valore del contratto pubblico cui la violazione si riferisce. I procedimenti sanzionatori
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