Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma

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Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
aprile 2020

risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo
Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
UNIPR Ricerca: un nuovo strumento per fare
                                                conoscere la nostra migliore ricerca

in evidenza:                                    Gentili lettrici e lettori,

                                                quest’anno accademico si è aperto all’insegna della sostenibilità. Molti sicu-
Le ceneri da combustione dei                    ramente ricorderanno la cerimonia di apertura del 29 novembre, con la non
rifiuti: da problema a risorsa                  rituale presenza del Presidente Mattarella e la prolusione del Prof. Giovannini
                                                dedicata allo sviluppo sostenibile. In quell’occasione, il nostro Rettore dedicò
Efficienza energetica nelle                     gran parte del suo discorso a sottolineare i tre aspetti della sostenibilità coi
costruzioni: il contributo dalla                quali l’Università si confronta ogni giorno: sostenibilità economica, ambientale
fisica tecnica                                  e sociale. Tutti concetti che si ritrovano nel Rapporto di sostenibilità dell’U-
                                                niversità di Parma, presentato ufficialmente a dicembre 2019, e che hanno
Fotovoltaico alternativo per                    portato alla definizione di precise azioni miranti, fra l’altro, a ridurre gli sprechi
un’energia sostenibile                          di acqua e di energia, a sostituire i veicoli più inquinanti, a programmare nuove
                                                piantumazioni ed aree verdi, a nuove forme di inclusione e di supporto alle
Modelli e metodi per la gestione                fasce più deboli, a nuove iniziative di divulgazione scientifica.
integrata delle reti energetiche                “Salvare il pianeta e salvare l’umanità. Utopia o dovere morale?” era il titolo
                                                dell’intervento del Prof. Giovannini. Personalmente avrei ritenuto più giusto un
Sostenibilità ambientale di                     secco “Dovere morale!” ma, guardando ai comportamenti medi delle società
packaging e processi dell’indu-                 di tutto il mondo, temo che con gli appelli ai doveri morali non si risolverebbe
stria alimentare                                un gran ché. Figuriamoci se lo spauracchio dell’effetto serra può modificare le
                                                abitudini consolidate dei popoli se persino in tempi di pandemia, con ospedali
Quando il packaging diventa                     stracolmi e i drammi vissuti da tante famiglie, bisogna far ricorso a divieti ca-
sinonimo di sostenibilità                       tegorici, alla mobilitazione massiccia delle forze dell’ordine, nonché a droni e
                                                verifiche sulle celle telefoniche, per riuscire a far rispettare una direttiva dalla
Le scienze che tutelano le acque                quale dipende anche la propria vita oltre a quella di tanti altri. Mentre una
                                                frazione, in aumento fortunatamente, di popolazione è ben consapevole della
Rigenerazione urbana e adatta-                  necessità di apportare modifiche radicali allo stile di vita, un’altra frazione
mento al cambiamento climatico                  appare refrattaria a qualsiasi cambiamento. E la classe politica non aiuta certo
                                                a migliorare le cose: si va dalla negazione esplicita dei cambiamenti climatici
nella città consolidata
                                                (!) da parte di importanti capi di stato all’organizzazione di summit mondiali
UNIPR Ricerca                                   dai quali escono bei protocolli, poi purtroppo elusi da molti degli stati parteci-
Aprile 2020                                     panti.

a cura di:                                      In attesa di improbabili inversioni di tendenza a breve termine, l’università
Università di Parma                             può e deve comunque agire. In due direzioni: primo, promuovendo la cultura
Area Ricerca, Internazionalizzazione e          della sostenibilità fra il suo personale e gli studenti e, in generale, nella società,
Terza Missione                                  facendo comprendere che anche atti apparentemente simbolici, se considerati
Via Università n. 12 - 43121 Parma              individualmente, ad esempio l’uso della borraccia o la rinuncia all’auto privata
                                                nel tragitto casa-università, possono invece assumere grande significato
inviare commenti, segnalazioni e                quando ripetuti quotidianamente da migliaia di individui. In secondo luo-
spunti a:                                       go - e questo è l’aspetto più rilevante - l’università può promuovere ricerche
dirigenza.ricerca@unipr.it                      su tematiche di forte impatto ambientale e sociale. Tanti docenti di diversi
                                                dipartimenti del nostro Ateneo da anni sono attivi sul fronte della sostenibilità
archivio:                                       ambientale. In questo numero di UNIPRicerca diamo conto di alcune delle
www.unipr.it/ricerca                            ricerche da loro condotte, in particolare nell’ambito delle energie rinnovabili
                                                e del risparmio energetico, dello smaltimento e riciclo dei rifiuti, della prote-
in copertina: parco fotovoltaico associato      zione delle falde acquifere, del packaging innovativo e biodegradabile, della
alle Aule delle Scienze, Campus universitario
                                                rigenerazione urbana.
di UNIPR.

immagini: fornite e concesse dai                Buona lettura e un cordiale saluto,
docenti autori delle ricerche                   Roberto Fornari
                                                Prorettore per la Ricerca				                                  Parma, 3 aprile 2020
Le notizie a pagina 29 sono in parte
tratte e riadattate dall’archivio noti-
zie del portale
www.unipr.it
Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
LE CENERI DA COMBUSTIONE
DEI RIFIUTI: DA PROBLEMA                                 Il team di ricerca
                                                         da sinistra: Mario Tribaudino, Chiara De Matteis e Luciana Mantovani (dottoran-
A RISORSA                                                da e ricercatrice RTD-A, entrambe assunte sul progetto di eccellenza)

A Parma, il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Mario Tribaudino, Professore Ordinario
di Mineralogia del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità
Ambientale, sta conducendo una ricerca, finanziata dal Ministero della Istruzione e
della Ricerca, per conoscere quali minerali sono presenti nei residui solidi di un incene-
ritore. È una nuova ricerca che parte dalla considerazione che, nonostante se ne parli
spesso, la reale costituzione delle ceneri prodotte dagli inceneritori è poco nota. Que-
sta conoscenza potrà fornire nuovi approcci per rendere inerti e riutilizzabili questi
materiali.

Prof. Tribaudino, ci spieghi perché è        Parma brucia circa 195.000 tonnel-             il metallo, nell’industria dei cementi
importante studiare i residui solidi di      late di rifiuti l’anno questo risulta          o nell’industria ceramica, oppure
un inceneritore?                             nell’imponente massa di 39.000                 direttamente nell’edilizia. Il maggior
Quando pensiamo ai rifiuti, pensiamo         tonnellate di cenere pesante, e circa          problema al riutilizzo estensivo delle
a grandi masse di plastiche, residui         7.000 di cenere volante. Massa per             ceneri è dato dalla presenza di ele-
alimentari, vetri, pezzi di metallo          la quale si vuole trovare un riciclo per       menti potenzialmente tossici, come
inutilizzabili e così via. In realtà molto   evitare che finisca nelle discariche.          il piombo, lo zinco ed il rame, che si
di questo materiale viene diretta-           In particolare, la cenere pesante è            trovano nelle ceneri in quantità vicine
mente riciclato. La parte restante           considerata un rifiuto non pericoloso,         al limite di legge. Conoscere dove si
viene spesso inviata agli inceneritori,      di cui è possibile un utilizzo.                trovano questi elementi, se posso-
nei quali gran parte della massa                                                            no essere rilasciati nell’ambiente, e
                                             Da cosa sono composte queste ceneri
viene trasformata in vapore durante                                                         come si comportano durante i vari
                                             pesanti?
l’incenerimento. Tuttavia, ne rimane                                                        trattamenti industriali è alla base del
                                             Le ceneri pesanti sono un aggregato            riutilizzo del residuo di combustione.
una parte residua sotto forma di
                                             di composti solidi: una parte è costi-         In molti casi occorre fare un tratta-
ceneri: le ceneri pesanti, quelle che si
                                             tuita da residui metallici o ceramici          mento mirato delle ceneri.
depositano sul fondo della camera e
                                             incombusti, ma la maggior parte è
che vengono continuamente rimosse                                                           Sembrano problemi di interesse per
                                             costituita da un vetro (amorfo) e da
(avete presente le ceneri del cami-                                                         l’ingegneria, la chimica, ambientale o
                                             un insieme di minerali, analoghi a
no?), e le ceneri volanti, che si diffon-                                                   civile, o per la chimica applicata, che
                                             quelli presenti anche in natura. Que-
dono nella camera di combustione                                                            contributo potete dare partendo dalla
                                             sto insieme, quando esce dall’ince-
e che richiedono processi di abbat-                                                         mineralogia?
                                             neritore, è molto reattivo ed assorbe
timento più complessi. Le ceneri pe-
                                             molto rapidamente CO2 dall’atmo-               Esiste una forte somiglianza chimica
santi sono circa il 20% della massa
                                             sfera formando carbonati di calcio.            e mineralogica tra le ceneri pesanti e
dei rifiuti inceneriti, quelle volanti il
                                             Una volta stabilizzato può essere              molte rocce presenti ad alta tempe-
4%. Se contiamo che l’inceneritore di
                                             sfruttato in vari modi: per recuperare         ratura. Non è una cosa tanto strana:

                                                                                                                                           3
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di dimensioni inferiori al micrometro,
                                                                                                         di vedere come sono cristallizzati e,
                                                                                                         con l’ausilio della microanalisi, di de-
                                                                                                         finirne la loro composizione chimica,
                                                                                                         identificando i minerali che li com-
                                                                                                         pongono. Invece per l’analisi media
                                                                                                         noi utilizziamo analisi chimiche glo-
                                                                                                         bali, su alcuni grammi di campione,
                                                                                                         e analisi di diffrazione a raggi X. Le
                                                                                                         analisi chimiche globali ci dicono la
                                                                                                         composizione media, mentre la dif-
                                                                                                         frazione rivela i minerali più comuni.
                                                                                                         Tutto questo viene effettuato per dif-
                                                                                                         ferenti granulometrie. Ma il punto più
                                                                                                         importante è, a partire da questi dati
                                                                                                         e dalla letteratura, capire che cosa
                                                                                                         sono e come si formano i minerali
                                                                                                         che abbiamo osservato: ci forniscono
                                                                                                         indicazioni importanti sulle condizio-
                                                                                                         ni di formazione e potenzialmente sul
                                                                                                         loro riutilizzo.
    figura 1. Le ceneri pesanti si presentano come un aggregato chiaro, con grani di dimensioni
    variabili. La base della foto è lunga 12 cm.                                                         Professore, che impatto può avere
    l’inceneritore è un imbuto in cui                 Le ceneri pesanti sono un materiale                questa ricerca sul progresso delle
    finiscono tutti i prodotti dell’uomo              molto composito. Sono eterogenee                   conoscenze?
    e l’uomo a sua volta li prende dalla              per composizione chimica e granulo-                È molto importante sapere dove si
    terra in cui vive. Tolta la componen-             metria (Figure 1 e 2). Noi dobbiamo                trovano gli elementi potenzialmente
    te organica, quel che rimane è la                 cercare di studiare questa etero-                  tossici. Se sono legati a un mine-
    componente solida inorganica, cioè                geneità, ma anche di capire come                   rale che si decompone facilmente
    materiali cristallini e amorfi, analoghi          sono costituite in media. Andare in                saranno rilasciati altrettanto facil-
    a quelli che costituiscono le rocce.              dettaglio sui vari minerali presenti               mente nell’ambiente, mentre se sono
    Ci sono comunque delle differenze:                serve per capire dove vanno a finire               fortemente incorporati e legati in una
    per esempio il silicio nelle scorie               gli elementi chimici potenzialmente                struttura cristallina il riutilizzo delle
    degli inceneritori è maggiormente                 tossici e capire che tipo di reazioni              ceneri diventa possibile. Conoscere
    presente (come SiO2, spesso allo                  avvengono all’interno delle ceneri, sia            dove sono localizzati gli elementi
    stato amorfo) rispetto alla media                 durante l’incenerimento che durante                chimici ci permette quindi di valutare
    delle rocce della crosta terreste, e              la fase successiva di maturazione.                 la effettiva tossicità delle ceneri. Una
    così è anche per il cloro, ubiquitario            Questo viene effettuato con l’uso del              ricerca su questo tema ci è stata
    nelle plastiche. Queste differenze                microscopio elettronico a scansione                finanziata da IREN SpA. In generale,
    viste dalla prospettiva delle scienze             (SEM), con annessa microanalisi, su                conoscere come sono legati, e con
    della terra illustrano come e che cosa            campioni lucidati (Figura 3). Il micro-            quale concentrazione, i vari elementi
    l’uomo abbia utilizzato nell’ambiente             scopio permette di distinguere grani               chimici ci permette di prevedere
    circostante. Il mineralogista studia la
    costituzione chimico-cristallografica
    dei minerali che si formano durante
    la combustione nell’inceneritore, le
    reazioni che si osservano, le strutture
    con cui cristallizzano, e li confron-
    ta con quanto è noto dallo studio
    degli stessi minerali in natura. Tutto
    questo dà una indicazione delle
    condizioni chimiche e fisiche in cui
    si sono formati, principalmente tipo
    e temperatura di combustione dei
    rifiuti. Inoltre, permette di prevedere
    come si comporteranno in condizioni
    di trattamento, cioè inertizzazione e
    riciclo.
                                                      figura 2. Una volta inglobati in resina e lucidati i granuli presentano una elevata eterogeneità,
    Ci illustri l’approccio metodologico del          legata ad una variazione chimica e mineralogica. Si nota ad esempio una porzione più scura,
    vostro gruppo di ricerca.                         ricca in elementi metallici ed una più chiara costituita essenzialmente da silicati di Calcio (Ca)
                                                      e di Alluminio (Al). In entrambe è presente del vetro. La base della foto è lunga due millimetri.

4                     aprile 2020
Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
figura 3. Una volta osservati al microscopio elettronico le sezioni si presentano come un agglomerato di cristalli finissimi, con strutture come
quella a lisca di pesce che si osserva nell’immagine, che indicano una cristallizzazione molto veloce durante l’incenerimento. Il minerale chiaro è
kirschtenite (CaFeSiO4), in una matrice vetrosa più scura.
il comportamento nel riciclo e di                  (ambiente) del progetto d’eccellenza               concludere a breve una pubblica-
immaginare idonee metodologie di                   del dipartimento di Scienze Chimi-                 zione. Poi pensiamo di estendere
trattamento. Si tratta di argomenti di             che, della Vita e della Sostenibilità              queste ricerche ad altri inceneritori
grande impatto economico e sociale,                Ambientale. Speriamo che anche                     e di valutare come si comportano
che sono oggetto di pubblicazioni                  in futuro questi argomenti possano                 le ceneri in funzione del tempo di
scientifiche in riviste di alto livello.           ricevere adeguato spazio didattico,                maturazione e della temperatura di
Per esempio, sono state già state                  personalmente credo che possano                    inertizzazione. Ma tantissimi altri
pubblicate ricerche rivolte alla carat-            aprire nuove prospettive agli studenti             campi sono aperti, dalla ricerca degli
terizzazione magnetica dei metalli                 di scienze geologiche.                             equilibri termodinamici delle reazioni
nelle ceneri pesanti, in collaborazione                                                               osservate, alla definizione di minerali
                                                   Guardiamo avanti, su quali progetti
con l’Università di Bologna, e sul                                                                    indice delle condizioni di trattamen-
                                                   state lavorando?
riutilizzo delle ceneri volanti come ri-                                                              to, alla creazione di una relazione tra
empitivi negli asfalti, in collaborazio-           Il primo progetto è quello di caratte-             composizione chimico-mineralogica
ne con il Dipartimento di Ingegneria               rizzare mineralogicamente i prodotti               e tipo di rifiuti apportati nell’incene-
e Architettura del nostro Ateneo.                  dell’inceneritore di Parma. Su questo              rimento.
                                                   stiamo lavorando e contiamo di
La ricerca vede il coinvolgimento di
studenti?                                          Il gruppo di ricerca
Senz’altro. Questi temi sono ampia-                Il gruppo di ricerca di Parma si inserisce in un progetto nazionale che coin-
mente discussi nel corso di Minera-                volge 10 sedi differenti, sia universitarie che CNR (Consiglio Nazionale
logia Ambientale di recente attivato               delle Ricerche), e 6 unità operative sulla caratterizzazione e sul riciclo della
e tenuto dalla dott.ssa Luciana Man-               componente minerale dei residui industriali. In particolare, l’Unità di Parma,
tovani. Diversi studenti hanno già                 che comprende al suo interno anche personale dell’Università di Bologna, si
chiesto di effettuare la tesi in questo            occupa dei residui dall’incenerimento dei rifiuti solidi urbani, con una collabo-
ambito, a testimonianza dell’interes-              razione continua con il dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di
se suscitato da queste tematiche.                  Torino. In prospettiva si vogliono poi ampliare le collaborazioni internazionali:
Inoltre, una posizione di dottorato                nel 2021 verrà organizzata una scuola internazionale sulla caratterizzazione
è stata assegnata al tema WG5                      mineralogica dei rifiuti da tenersi a Bardonecchia (TO).

                                                                                                                                                      5
Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
Giorgio Pagliarini              Luca Cattani                  Fabio Bozzoli

    EFFICIENZA ENERGETICA
    NELLE COSTRUZIONI:
    IL CONTRIBUTO DALLA
    FISICA TECNICA                                             Pamela Vocale                  Sara Rainieri

    Tematiche rilevanti per lo sviluppo sostenibile, quali l’efficienza negli usi finali dell’e-
    nergia, il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabli in campo civile e indu-
    striale sono tradizionalmente ambiti di interesse per i team di ricerca universitari di
    Fisica tecnica. Da anni il gruppo coordinato da Giorgio Pagliarini del Dipartimento di
    Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma si occupa di migliorare l’efficienza
    energetica nel settore delle costruzioni.

    Prof. Pagliarini, il settore delle costru-
    zioni è particolarmente sensibile al
    tema dell’efficienza energetica, sia
    nella fase di realizzazione di edifici
    e impianti, sia in quelle di gestione e
    smaltimento. In che cosa consiste il
    vostro contributo di ricerca in questo
    ambito veramente cruciale per uno
    sviluppo sostenibile?
    Oltre a lavorare in diversi ambiti di
    interesse generale, il nostro gruppo
    da diversi anni intraprende un’attività
    dedicata a tematiche di interesse
    locale: Piazza Ghiaia, Ospedale
    Nuovo, Campus Universitario. Ab-
    biamo studiato e proposto soluzioni
    molto innovative per questi comparti
    di grande interesse per la città di
    Parma.
    Tutte tematiche che stanno particolar-
    mente a cuore alla nostra città, e che
    hanno comunque applicabilità anche           figura 1. Nella stagione fredda la copertura vetrata può rendere lo spazio sottostante più
    su scala globale. Ne sono prova le           confortevole; in quella calda, invece, in assenza di opportuni accorgimenti, può essere causa di
    pubblicazioni scientifiche apparse su        discomfort termico.
    primarie riviste internazionali del set-     Pagliarini G., Rainieri S. “Dynamic Thermal Simulation of a Glass-Covered Semi-Out-
                                                 door Space with Roof Evaporative Cooling”. Energy and Buildings, 43 (2011) 592-598;
    tore. Ci racconti i risultati ottenuti dal   Pagliarini G., Rainieri S. “Thermal environment characterization of a glass covered
    gruppo di Fisica Tecnica partendo dagli      semi-outdoor space subjected to natural climate mitigation”. Energy and Buildings, 43
    studi sulla copertura di Piazza Ghiaia.      (2011) 1609-1617.

6                    aprile 2020
Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
Mentre al Campus universitario avete
                                                                                                 ipotizzato e progettato un impianto di
                                                                                                 cogenerazione accoppiato a un inno-
                                                                                                 vativo sistema di accumulo termico. Ce
                                                                                                 lo può descrivere?
                                                                                                 Il Campus Universitario rappresenta
                                                                                                 la tipica utenza termica disconti-
                                                                                                 nua: l’esigenza di riscaldamento è
                                                                                                 fortemente ridotta, se non annullata,
                                                                                                 nelle ore notturne, nel fine settimana
                                                                                                 e nei periodi festivi. Questa caratte-
                                                                                                 ristica del carico rende problematico
                                                                                                 l’impiego efficiente di un impianto
                                                                                                 cogenerativo, di energia elettrica e
figura 2. L’Ospedale Nuovo di Parma include 6 edifici, per complessivi 93968 m2 climatizzati.    calore. L’impiego di un accumulatore
Pagliarini G., Corradi C., Rainieri S., Hospital CHCP system optimization assisted by TRN-       termico può aiutare a superare tale
SYS building simulation tool. Applied Thermal Engineering, vol. 44, p. 150-158, (2012).          limitazione. Nel caso del Campus
                                                                                                 dell’Università di Parma (figura 3), si
Si voleva valutare l’effetto della coper-       to di climatizzazione tradizionale che
                                                                                                 è dimostrato adeguato un sistema di
tura vetrata sulla sensazione termica           producesse lo stesso raffreddamento
                                                                                                 accumulo costituito da 1000 – 1500
degli utenti della piazza: in inverno,          della lastra di vetro.
                                                                                                 m3 di acqua.
la presenza della copertura mitiga
                                                Citava prima altre importanti ricerche,
la sensazione di freddo, rendendo lo                                                             Sono numerosi i finanziamenti da voi
                                                ad esempio sull’Ospedale Nuovo, dove
spazio più confortevole; in estate, in-                                                          ottenuti dalla Regione Emilia–Romagna
                                                avete condotto uno studio di fattibilità
vece, il surriscaldamento della lastra                                                           su fondi strutturali europei, per progetti
                                                per un impianto trigenerativo. Può
di vetro dovuto all’assorbimento della                                                           su efficienza energetica nel settore
                                                raccontarci i risultati ottenuti e che
radiazione solare può produrre un                                                                delle costruzioni, in particolare della
                                                evoluzioni, in termini di applicabilità,
effetto contrario (figura 1).                                                                    climatizzazione. Segno che la vostra
                                                hanno avuto le vostre ricerche?
Per alleviare questa possibile causa                                                             ricerca corrisponde a quanto l’Europa ci
di disagio termico, è stato studiato il         Lo studio relativo all’Ospedale Nuovo            chiede in termini di innovazione verso
fenomeno del raffreddamento eva-                derivava dall’esigenza di ridurre il             la sostenibilità. Ci racconti quali sono
porativo: la superficie della copertura         consumo di gas naturale e di ener-               gli obiettivi di queste ricerche e quale il
viene irrorata con un flusso di acqua           gia elettrica per la climatizzazione             potenziale impatto.
nebulizzata che, a contatto con la              (figura 2). L’analisi, energetica ed
                                                                                                 Nell’ambito del POR-FESR 2014-20
copertura, evapora, sottraendo alla             economica, ha portato all’individua-
                                                                                                 il gruppo di ricerca ha ottenuto dalla
lastra di vetro il calore latente di va-        zione della configurazione ottimale
                                                                                                 RER l’approvazione di tre progetti,
porizzazione e, dunque, raffreddando            d’impianto e al suo ottimale dimen-
                                                                                                 per complessivi circa 567.000 euro:
la copertura, anche al di sotto della           sionamento. Negli anni seguenti l’A-
                                                                                                 HEGOS (Nuove pompe di calore
temperatura dell’aria. Questa tecnica           zienda Ospedaliera ha effettivamente
                                                                                                 per l’harvesting energetico in smart
non è stata implementata ma, all’oc-            adottato una soluzione impiantistica
                                                                                                 buildings), NANOFANCOIL (Applica-
correnza, consentirebbe di alleviare il         basata sulla trigenerazione, sostan-
                                                                                                 zione delle micro/nanotecnologie per
discomfort termico con un costo che             zialmente in linea con quella da noi
                                                                                                 lo sviluppo di componenti innovativi
è di circa il 10% rispetto a un impian-         studiata.

figura 3. Figura 3 Il calore prodotto in eccesso dal motore cogenerativo viene immagazzinato nell’accumulatore termico, per essere utilizzato
qualora il fabbisogno superi la produzione.
Pagliarini G., Rainieri S., “Coupling of a thermal energy storage system with combined heat and power generation for the heating requi-
rements of a university campus”, Applied Thermal Engineering, 30 (2010) 1255–1261.

                                                                                                                                                7
Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
figura 4. L’utilizzo del terreno come accumulatore termico accoppiato alla pompa di calore richiede un’accurata conoscenza delle sue proprietà
    termiche. Sulla base del metodo di stima dei parametri è stata messa a punto un’innovativa procedura di misura delle proprietà termiche carat-
    teristiche del sistema terreno-sonda geotermica.
    Bozzoli F., Pagliarini G., Rainieri S., Schiavi L., “Estimation of soil and grout thermal properties through a TSPEP (two-step parameter
    estimation procedure) applied to TRT (thermal response test) data”, Energy, 36 (2011) 839-846.

    per gli impianti di condizionamento),            L’attività di ricerca in ambito energe-             energetica e fonti rinnovabili”, che ha
    CLIWAX (Materiali a cambio di fase               tico ha avuto un’importante ricaduta                come oggetto l’efficienza energetica in
    per l’harvesting energetico in climatiz-         sulla didattica. Per il Corso di Laurea             edilizia, con particolare riferimento alla
    zazione). Principale tema dei progetti           Magistrale in Ingegneria Meccanica                  certificazione energetica e all’impiego
    sono le nuove tecniche di climatiz-              abbiamo attivato il corso di insegna-               delle fonti rinnovabili. Vogliamo fatti-
    zazione, basate sull’uso delle pompe             mento “Exergetica”, che ha come                     vamente contribuire alla formazione
    di calore, eventualmente azionate da             oggetto i metodi dell’analisi exergetica            di nuove generazioni di ingegneri e
    energia elettrica da fonte rinnovabile.          e termoeconomica, e per il Corso di                 architetti con maggiori competenze
    La pompa di calore consente lo sfrut-            laurea Magistrale in Architettura, il               in termini di progettazione di edifici a
    tamento di sorgenti termiche a bassa             corso di insegnamento “Efficienza                   basso impatto energetico.
    temperatura, quale, per esempio, la
    sorgente geotermica (figura 4), in al-
    ternativa all’impiego dei combustibili
    fossili, responsabili dell’inquinamento
    atmosferico da gas serra.
    Su fondi strutturali europei abbiamo
    inoltre ottenuto il finanziamento
    di una borsa di dottorato, che si è
    appena conclusa con una tesi sulla
    correlazione tra consumo di ener-
    gia elettrica per la climatizzazione
    e condizioni climatiche. Lo studio
    ha consentito di quantificare la
    dipendenza del consumo di energia
    elettrica dalla temperatura esterna
    e, in particolare, ha dimostrato che
    il consumo di energia elettrica per la
    climatizzazione estiva aumenta con
    la temperatura esterna molto più
    rapidamente di quanto previsto da
    una relazione di semplice proporzio-
    nalità (figura 5). Questa circostanza
    è rilevante in relazione alla sempre
    maggiore diffusione degli impianti di
    condizionamento dell’aria e all’incre-
    mento della temperatura ambiente                 figura 5. Il consumo di energia elettrica per la climatizzazione aumenta al diminuire della
    conseguente al riscaldamento globa-              temperatura ambiente in inverno e al crescere della temperatura ambiente in estate. Mentre
    le causato dai gas serra.                        la prima correlazione è lineare, nel periodo estivo il consumo di elettricità aumenta con legge
                                                     quadratica, come previsto dal secondo principio della termodinamica.
    Che ricadute ha avuto sulla didattica            Pagliarini, G., Bonfiglio, C., Vocale, P., Outdoor temperature sensitivity of electricity consump-
    la vostra attività di ricerca in ambito          tion for space heating and cooling: An application to the city of Milan, North of Italy. Energy
    energetico?                                      and Buildings, vol. 204, (2019).

8                     aprile 2020
Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
FOTOVOLTAICO ALTERNATIVO
PER UN’ENERGIA SOSTENIBILE                                   Alessio Bosio

Agli inizi degli anni ‘80, in conseguenza della prima crisi del petrolio, si comincia a
parlare di fonti di energia rinnovabile. In quello stesso periodo nasce il Laborato-
rio ThiFiLab (Thin Film Laboratory) dell’allora Dipartimento di Fisica, grazie ad una
collaborazione tra Alessio Bosio e Nicola Romeo, con l’intento di sviluppare nuove
tecnologie per la produzione di celle solari a basso costo ed alta efficienza, ovvero
produrre energia elettrica a buon mercato direttamente dal sole. L’approccio innova-
tivo derivava dall’utilizzare strati estremamente sottili (film sottili) di materiali con
proprietà fisiche superiori a quelle del silicio, fino ad allora l’unico semiconduttore
utilizzato nel campo fotovoltaico civile. Con questi nuovi materiali e relative tecno-
logie a film sottile era possibile fabbricare un’intera cella solare in pochi micrometri
(milionesimi di metro) di spessore. L’esigua quantità di materiale e, di conseguenza,
la bassa impronta energetica ha permesso di realizzare dispositivi altamente soste-
nibili da un punto di vista ambientale.

Prof. Bosio, ci spiega meglio l’innova-       produzione industriale basata sulla        Qual è la sfida oggi?
tività delle celle solari a film sottile da   tecnologia a film sottili. I materiali     Moduli a base di diseleniuro di indio
voi studiate?                                 alternativi utilizzati come assorbitori    gallio e rame (CuInGaSe2) e tellururo
La grande maggioranza di modu-                sono il tellururo di cadmio (CdTe) e il    di cadmio (CdTe) hanno recentemen-
li fotovoltaici oggi installati viene         diseleniuro di indio gallio e rame (Cu-    te raggiunto un’efficienza di conver-
prodotta con la consolidata tecnolo-          InGaSe2) con cui si sono realizzate        sione superiore al 23% rendendo la
gia del silicio mono e policristallino,       celle solari con efficienze di conver-     tecnologia del film sottile confronta-
parente molto stretto della tecnologia        sione superiori al 17%. L’efficienza di    bile, o addirittura superiore in termini
per realizzare i micro-chip per l’elet-       conversione misura quale frazione          di efficienza, alla tecnologia del silicio.
tronica, ma le complesse operazioni           della luce solare che arriva sulle celle   Tuttavia, questi composti semicon-
di taglio e assemblaggio delle fette          viene effettivamente convertita in         duttori presentano lo svantaggio di
ricavate dai lingotti di silicio mono-        elettricità. I processi di fabbricazione   includere elementi non abbondanti
cristallino (wafer) rendono questa            e di scalabilità industriale sono coper-   sulla crosta terrestre (indio per Cu-
tecnica intrinsecamente complicata e          ti da più di 10 brevetti, depositati dal   InGaSe2 e tellurio per CdTe) oppure
costosa. Al ThiFiLab si sono studiati         nostro gruppo di ricerca negli anni        tossici, come il cadmio. Inoltre il
materiali diversi, alternativi al silicio,    2000-2010. In quegli anni sono stati       processo produttivo richiede spesso
in grado di assorbire la luce del sole        realizzati moduli fotovoltaici a base di   l’uso di sostanze tossiche o perico-
in strati di spessore inferiori al µm,        tellururo di cadmio (CdTe) di grandi       lose come acido solfidrico e seleni-
aprendo così la strada a processi di          dimensioni (≈ 1 m2) e con efficienza       drico, idrazina, acidi forti, arsina e
                                              di circa 12% - 13% (figura 1).

                                                                                                                                       9
Aprile 2020 risultati, persone, fatti della ricerca di Ateneo - Università degli Studi di Parma
Interazione degli studenti con il
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                                                                                                              L’attrattività del laboratorio ri-
                                                                                                              guardo alla scienza dei materiali
                                                                                                              e alla tecnologia fotovoltaica è
                                                                                                              molto alta presso gli studenti
                                                                                                              dei corsi di laurea in Fisica. Le
                                                                                                              tecniche utilizzate, la com-
                                                                                                              prensione di ogni singolo step
                                                                                                              realizzativo, la caratterizzazione
                                                                                                              del dispositivo finito permettono
                                                                                                              l’acquisizione di una conoscenza
                                                                                                              completa che va ben al di là del
                                                                                                              mondo delle celle solari. Questo
                                                                                                              know-how è molto apprezza-
                                                                                                              to dal mondo industriale del
                                                                                                              coating, dell’elettronica e della
     figura 1. Modulo fotovoltaico a base di film sottili policristallini di CdTe con efficienza di con-      diagnostica strumentale. I nostri
     versione di circa il 15%. In piena luce solare eroga una potenza di 110 W per un’area di 0,72 m2.        laureati e dottorandi trovano
     fosfina. Diventa pertanto sempre più                piccole dimensioni: come si arriva da                facilmente occupazione a pochi
     pressante utilizzare semiconduttori                 questi alla produzione industriale?                  mesi dalla fine del loro ciclo di
     innovativi come kesteriti (Cu2ZnSn-                                                                      studi presso laboratori di ricerca
                                                         La tecnologia sviluppata al ThiFiLab                 e sviluppo di aziende ed enti.
     Se4), seleniuro di antimonio (Sb2Se3)               permette la realizzazione di tutti
     e grafene, i cui costituenti sono molto
     abbondanti sulla crosta terrestre.
     Questo è l’asse portante della nostra
     attuale ricerca. Utilizzando la kesteri-
     te è stata realizzata una piastrella fo-
     tovoltaica (figura 2) particolarmente
     adatta all’integrazione architettonica
     negli edifici a basso impatto energeti-
     co. Questa tecnologia rappresenta un
     esempio strategico di come materiali
     avanzati e nanotecnologie potreb-
     bero aiutare a liberare la Comunità
     Europea da una forte dipendenza da
     elementi rari e/o processi di produ-
     zione non sicuri, per un approvvigio-
     namento energetico sostenibile.
     Nel vostro laboratorio ThiFiLab vengo-
     no realizzati prototipi di celle solari di

     figura 2. Mini-modulo a film sottili
     policristallini di Cu2ZnSnSe4, realizzato su
     piastrella ceramica commerciale da integrare
     direttamente in pareti ventilate di case a im-      figura 3. Il cuore della linea produttiva di moduli fotovoltaici a base di CdTe assemblata nel
     patto energetico nullo; dispositivo prodotto        2011: impianto di Close-Spaced Sublimation (CSS), completo del tunnel di riscaldamento a
     all’interno del progetto di Industria 2015 dal      550°C e di raffreddamento a temperatura ambiente, per la deposizione dello strato assorbi-
     titolo “Piastrelle Ceramiche Fotovoltaiche per      tore (CdTe). Nel 2011 con queste macchine si sono ottenuti moduli di area 1 m2 ed efficienze
     Involucri Edilizi Sostenibili”.                     superiori al 13%.

10                      aprile 2020
figura 4. Immagine termografica di
                                                                                       un modulo fotovoltaico (tecnologia
                                                                                       poli-silicon) presa in condizioni opera-
                                                                                       tive mediante drone. I punti più caldi,
                                                                                       evidenziati in colore tendente al bianco
                                                                                       nella termografia, evidenziano difetti che
                                                                                       rendono il modulo sottoproduttivo.
gli strati costituenti la cella solare,      Nel mondo circa l’80% dell’ener-          parallelamente alla ricerca sulle celle
questo ha permesso di studiare tutti         gia utilizzata da azioni antropiche       solari a film sottili, notevole cono-
i materiali ma anche le interfacce,          è prodotta con fonti fossili. È ormai     scenza anche sui moduli commer-
ovvero come gli strati interagisco-          accettato che vi è un legame forte tra    ciali basati sulla tecnologia del silicio
no tra di loro. La ricerca ha puntato        l’aumento della temperatura media         mono e policristallino. La continua
all’ottimizzazione di ogni singolo step      del pianeta e l’emissione in atmosfera    richiesta di diagnostiche su impianti
del processo realizzativo della cella        di anidride carbonica (CO2). Diventa      fotovoltaici da parte di produttori,
solare, utilizzando tecniche adatte          sempre più pressante rispondere alle      gestori ed operatori del settore ha
per essere scalate a livello industria-      esigenze dei paesi in via di sviluppo,    portato alla elaborazione di una
le. Tutti gli strati vengono depositati      di crescita in modo da eliminare il       procedura standardizzata in grado di
mediante sputtering, tecnica nata per        divario con le nazioni più industria-     predire in che modo i moduli fotovol-
depositare film sottili su grandi su-        lizzate. Questo è possibile solo se si    taici invecchiano e quindi perdono
perfici di vetri o altri substrati a basso   realizzano politiche di approvvigiona-    efficienza, denominata Diagnostica
costo, poi adattata alle esigenze dei        mento energetico carbon-free in gra-      Predittiva.
laboratori di ricerca. Noi abbiamo           do di contenere le emissioni di CO2,      Per far fronte alle sempre più nu-
utilizzato questa tecnica consapevoli        in accordo con il concetto di sviluppo    merose richieste di intervento su
della fattibilità del processo inverso,      sostenibile, capaci di mantenere l’au-    impianti fotovoltaici sottoproduttivi
ovvero di come passare dalla ricer-          mento di temperatura medio entro          è stato fondato SpoT s.r.l., Spin-off
ca in laboratorio (prototipo) alla           1,5 °C rispetto agli anni ‘90. Solo una   dell’Università di Parma in grado di
produzione industriale. Il ThiFiLab ha       produzione energetica mediante Fonti      effettuare test direttamente sugli
sviluppato know-how (coperto da 8            di Energia Rinnovabile (FER) assicura     impianti mediante termografia ed
brevetti) in grado di ingegnerizzare il      un abbattimento delle emissioni di        elettroluminescenza con droni ad
processo produttivo della cella a base       CO2 fino al 95% rispetto alle fonti       autonomia aumentata (figura 4).
di tellururo di cadmio (CdTe), realiz-       fossili. Un kWh elettrico prodotto con    L’elettroluminescenza in campo, as-
zando una macchina in linea, comple-         i nostri moduli fotovoltaici immette in   sieme alla Diagnostica Predittiva, ha
tamente automatizzata, in grado di           atmosfera 90 grammi di CO2 contro i       permesso a Spot s.r.l. di essere classi-
produrre moduli fotovoltaici di grande       1800 grammi prodotti da una centra-       ficato lo scorso novembre tra le prime
dimensione, al ritmo di un modulo al         le a carbone!                             dieci start up innovative che hanno
minuto e con capacità produttiva di                                                    partecipato a Mr. Startup, Contest a
                                             Lei è fondatore dello Spin-off uni-
18 MW/anno (figura 3).                                                                 livello nazionale per imprese inno-
                                             versitario SpoT - Smart Photovoltaic
Professore, che tipo di valore ambien-       Technology, di cosa si occupa?            vative lanciato da MISTER - Smart
tale ha la vostra ricerca?                                                             Innovation.
                                             Negli anni il ThiFiLab ha sviluppato,

  La collaborazione con gruppi di ricerca e aziende innovative internazionali europei
  Fin dai primi anni ’80 il ThiFiLab è stato molto attivo a livello europeo partecipando a progetti di ricerca all’interno
  di alcuni Progetti Quadro (Joule, FP7, Horizon 2020) finanziati dalla Commissione Europea. In quest’ambito ha
  collaborato con numerosi gruppi di ricerca ed aziende innovative in Germania, Francia, Belgio, Spagna, Slovenia
  e Svizzera. Con loro ha sviluppato progetti di ricerca e studi sui materiali assorbitori per celle solari a film sottili e
  tecnologie innovative di taglio laser utilizzate negli impianti produttivi di moduli fotovoltaici. Di recente ha istituito
  collaborazioni con gruppi di ricerca in Uzbekistan, Cuba, Regno Unito, Ungheria, Messico e USA.

                                                                                                                                    11
Agostino Gambarotta          Andrea De Lorenzi         Costanza Saletti

     MODELLI E METODI
     PER LA GESTIONE
     INTEGRATA DELLE
     RETI ENERGETICHE                                     Edoardo Di Mattia            Mattia Alzapiedi           Mirko Morini

     La riduzione dei consumi di energia da fonti fossili è un tema che impone oggi un ap-
     proccio multidisciplinare, soprattutto quando si applica a sistemi complessi quali scuole,
     campus universitari, quartieri e città. Da anni impegnato nello studio dei Sistemi Ener-
     getici per ridurre i consumi di energia e le emissioni nell’ambiente è il team di ricerca
     guidato da Agostino Gambarotta, docente presso il Dipartimento di Ingegneria e Archi-
     tettura e Direttore del CIDEA, Centro interdipartimentale per l’energia e l’ambiente.

     Prof. Gambarotta, siete partiti anni        ritmi di gestione innovativi che non si       tale è stato realizzare un sistema di
     fa dallo studio della rete di teleriscal-   basano solamente sull’esperienza di           monitoraggio per determinare in ogni
     damento del Campus e siete arrivati         un operatore (costruita sul passato),         istante, misurando i parametri di in-
     a progettare soluzioni avanzate per il      ma anche sulla capacità di prevedere          teresse, le condizioni operative della
     controllo e la gestione efficiente delle    l’evoluzione del sistema nel futuro           rete di teleriscaldamento. Quindi ab-
     reti energetiche. Come avete iniziato e     tenendo conto delle reali richieste di        biamo realizzato un sistema remoto
     qual è la peculiarità delle soluzioni che   energia e delle condizioni al contorno        di gestione che ogni quindici minuti,
     proponete?                                  (in particolare le condizioni meteo).         conoscendo le richieste termiche e
     A dire il vero siamo partiti ancora pri-    Su queste considerazioni si basano            le previsioni meteo, con una proce-
     ma studiando sistemi di controllo per       gli algoritmi di “Model Predictive            dura di ottimizzazione basata su un
     i Motori a Combustione Interna. In          Control” (MPC) che stiamo utilizzan-          algoritmo MPC calcola i parametri
     quel campo sono fondamentali i mo-          do con successo.                              di regolazione trasmessi poi agli
     delli matematici per simulare il siste-                                                   attuatori degli impianti. Il sistema
                                                 In quale misura le soluzioni che avete
     ma da controllare, e molti algoritmi di     sviluppato per il controllo e la gestione     è operativo sul complesso scolasti-
     controllo utilizzano modelli dinamici       delle reti termiche permettono di ridur-      co da tre anni ed ha permesso una
     per prevederne in “real-time” il com-       re i consumi di energia primaria senza        riduzione dei consumi termici nella
     portamento. Gli strumenti utilizzati in     significativi interventi sugli impianti?      stagione invernale tra il 12 e il 16%.
     questi campi (si pensi soprattutto ai       Come funziona realmente il sistema e          Un analogo sistema è operativo al
     veicoli ibridi) sono del tutto applica-     con quali risultati?                          plesso di Scienze della Terra del
     bili alle reti energetiche complesse,                                                     Campus (figura 1). In questo caso
                                                 Nella nostra ricerca siamo riusciti
     quali sono quelle che oggi utilizziamo                                                    la procedura di gestione, analoga a
                                                 fin dall’inizio a tradurre le soluzio-
     per soddisfare i nostri “bisogni” di                                                      quella appena descritta, controlla
                                                 ni proposte in sistemi di controllo
     energia. La capacità di gestire la com-                                                   le valvole che regolano il flusso di
                                                 prototipali che abbiamo inizialmente
     plessità è fondamentale per integrare                                                     acqua calda dalla rete di teleriscal-
                                                 applicato (in collaborazione con
     sempre più le fonti rinnovabili nelle                                                     damento agli scambiatori di calore
                                                 un’Azienda del settore) ad un com-
     reti energetiche esistenti.                                                               dell’edificio. Il sistema ha permesso
                                                 plesso scolastico (tre edifici ed una
     Poter simulare con modelli matema-                                                        di ottenere nelle ultime due stagioni
                                                 palestra) servito da un’unica centrale
     tici il comportamento di un sistema                                                       invernali una riduzione dei consumi
                                                 termica. Il primo passo fondamen-
     complesso permette di definire algo-                                                      termici tra l’8 ed il 12%.

12                   aprile 2020
Un esempio è costituito dai sistemi
                                                                                                        Power-to-Gas per la conversione di
                                                                                                        energia elettrica da fonte rinnovabile
                                                                                                        in metano sintetico: su questo tema
                                                                                                        è attualmente attivo il progetto di
                                                                                                        ricerca E-CO2 (finanziato su fondi
                                                                                                        POR-FESR dalla Regione Emilia-Ro-
                                                                                                        magna) in cui siamo coinvolti come
                                                                                                        CIDEA e che prevede la realizzazio-
                                                                                                        ne di un pilota al Campus. Un altro
                                                                                                        esempio è la ricerca sulla gassifica-
                                                                                                        zione di biomasse: nell’ambito del
                                                                                                        progetto SYNBIOSE (finanziato dal
                                                                                                        MiSE) abbiamo realizzato un impian-
                                                                                                        to pilota con un gassificatore ed un
                                                                                                        motore cogenerativo integrato nelle
figura 1. Il sinottico del controllore MPC (“Model Predictive Control”) operante da due stagioni        reti del Campus.
sul ramo della rete che alimenta l’edificio di Scienze della Terra al Campus.                           State considerando anche altre tipo-
Da un plesso scolastico - monitorato              plementari, integrando le nostre                      logie di reti energetiche? Quali sono le
e gestito con un algoritmo innovativo             esperienze per sviluppare strumenti                   criticità e le possibilità?
orientato al risparmio energetico - a un          innovativi per la progettazione e                     Il futuro (ed anche il presente!)
intero quartiere: come si può affrontare          la gestione ottimizzata delle reti                    dell’Energia richiede una visione
la complessità di tali sistemi?                   di teleriscaldamento. L’obiettivo è                   “olistica” che permetta di inserire
La chiave per affrontare lo studio di             estendere le metodologie descritte a                  nuovi e diversi componenti in reti
sistemi complessi è la modularità,                comparti più ampi, quali aree urbane.                 energetiche complesse. Nella mag-
ovvero la capacità di scomporre il                Abbiamo anche l’obiettivo di appli-                   gior parte dei casi occorre operare
sistema nei suoi componenti tenendo               care queste metodologie al nostro                     sulle reti esistenti, integrando in esse
conto delle loro interazioni. Definiti i          Campus (figura 2), che rappresenta                    le nuove tecnologie (prime fra tutte
modelli matematici dei singoli com-               di fatto un comparto esteso (77 ha,                   le fonti rinnovabili). É quindi neces-
ponenti, si possono assemblare i di-              più di 30 edifici e circa 12.000 per-                 sario estendere lo studio anche alle
versi elementi per costruire il modello           sone giornalmente) e che potrebbe                     reti elettriche, alle reti gas, fino ad
globale di un sistema complesso, riu-             diventare un “living lab” a scala                     arrivare alle reti di trasporto: questo
scendo a simularne adeguatamente il               reale per applicare e sperimentare                    è evidente se si pensa ad esempio
comportamento dinamico. Si tratta di              nuove tecnologie, e per sviluppare                    a nuove soluzioni per lo storage di
costruire opportunamente “matton-                 collaborazioni con soggetti pubbli-                   energia, alle tecnologie Power-to-
cini” che si “incastrino” l’uno nell’altro        ci (Università, CNR, ENEA, ecc.) e                    Gas, ai veicoli elettrici che richiedono
per costruire e studiare realtà com-              privati su temi di ricerca strategici nel             -è ormai chiaro- una integrazione
plesse, al fine di poterne ottimizzare            campo dell’Energia e dell’Ambiente.                   ottimizzata nelle reti energetiche.
l’architettura e la gestione.
Con questa strategia è possibile
studiare con gli stessi strumenti
Sistemi e Reti Energetiche comples-
se e diverse. Il punto è sviluppare
competenze orientate ad una visione
“sistemistica” in cui le conoscenze
dei singoli componenti e delle singole
tecnologie (quali quelle ad esempio
trattate negli altri approfondimenti di
questo numero della rivista) possano
essere integrate.
Obiettivo di un progetto europeo che
vi è stato di recente finanziato (DI-
STRHEAT) è proprio applicare le meto-
dologie che avete sviluppato a livello di
comparti urbani. Che tipo di risultati vi
aspettate?
Il progetto DISTRHEAT è nato da
una delle collaborazioni che abbiamo
sull’argomento. Con i nostri partner
svedesi lavoriamo su aspetti com-                 figura 2. Il controllo digitalizzato: dal singolo edificio a un intero quartiere.

                                                                                                                                                   13
figura 3. Uno schema che illustra come opera un controllore MPC.

     È necessario pensare all’integrazione           incoraggiano in questa direzione. Su        ficaci tra professionalità anche molto
     delle diverse tipologie di reti ener-           questo tema è recentemente partito          diverse tra loro (ad esempio preve-
     getiche di interesse, ed è possibile            un progetto di ricerca (finanziato su       dendo insegnamenti “trasversali” che
     utilizzare un approccio del tutto               fondi POR-FESR dalla Regione Emi-           diano ai neolaureati di aree diverse la
     simile a quello che abbiamo usato               lia-Romagna) denominato “ENER-              capacità di “dialogare” tra loro).
     per le reti di teleriscaldamento: studi         GYNIUS” cui partecipiamo come               Per quanto riguarda la ricerca, dob-
     riportati nella letteratura scientifica ci      CIDEA finalizzato all’integrazione di       biamo rilevare che purtroppo esiste
                                                     reti energetiche diverse (termiche,         un significativo problema di “reclu-
                                                     elettriche, gas) per ottimizzare i flussi   tamento” di laureati intenzionati a
                                                     di energia e ridurre i consumi e le         sviluppare competenze specifiche
                                                     emissioni.                                  attraverso una esperienza iniziale
                                                                                                 in Università (con borse, assegni di
                                                     Ci sembra di capire che questo approc-
                                                     cio richieda un know-how specifico          ricerca o dottorato di ricerca), e ciò
                                                     che va sviluppato nell’ambito delle         vale per molte attività di carattere
                                                     professionalità attualmente esistenti.      tecnico-scientifico. Mentre all’estero
                                                     Che tipo di prospettive vedete nella        le esperienze di ricerca post-laurea
                                                     formazione di queste competenze e           in Università sono una opportunità
                                                     quali problemi nello sviluppo della di-     per sviluppare studi di interesse
                                                     dattica e nel reclutamento di ricercatori   industriale (che aprono le porte ad
                                                     in grado di coniugare le competenze         un inquadramento in azienda), da
                                                     trasversali richieste?                      noi queste vengono percepite come
                                                     L’esigenza di affrontare con una            “parentesi” con scarso peso a livello
                                                     visione “olistica” le tematiche legate      occupazionale. Occorre cambiare
                                                     all’Energia ed all’Ambiente richiede        questa tendenza, dimostrando sia
                                                     un approccio multidisciplinare. Il          alle aziende che ai laureati come
                                                     dialogo costruttivo tra competenze          l’attività di ricerca post-laurea non
                                                     diverse è oggi un requisito fonda-          sia un periodo di “parcheggio”, ma
                                                     mentale per affrontare lo studio di         un momento formativo in cui si
                                                     Sistemi e di Reti Energetiche sempre        acquisiscono ulteriori competenze
                                                     più digitalizzati ed interconnessi.         “spendibili” nel mondo del lavoro.
                                                     Dal punto di vista della didattica          A prova di ciò, voglio segnalare che
                                                     questo non significa, però, che tutti       due nostri collaboratori (un borsista
                                                     debbano sapere poco di tutto, ma            ed un assegnista) sono stati recen-
                                                     che le competenze specifiche che            temente assunti da una Azienda del
     figura 4. Visita guidata alla Centrale Termi-
                                                     già forniamo ai nostri studenti siano       settore proprio per il know-how da
     ca del Campus, l’impianto di cogenerazione                                                  loro sviluppato lavorando ai progetti
     nato all’interno del progetto Synbiose in       unite a competenze “trasversali” che
                                                     favoriscano la creazione di legami ef-      presentati sopra.
     occasione della Notte dei Ricercatori 2019.

14                     aprile 2020
Giuseppe Vignali                Anna Ronzano                   Giulia Borghesi

SOSTENIBILITÀ
AMBIENTALE DI
PACKAGING E
PROCESSI DELL’INDU-
STRIA ALIMENTARE                                     Roberta Stefanini             Giovanni Tancredi

Il packaging, in particolare l’imballaggio degli alimenti individuale e “monoporzio-
ne”, è una soluzione pratica che sperimentiamo ogni giorno, qualche volta magari
chiedendoci se questa comodità possa essere sostenibile: e se non ora, almeno, nel
prossimo futuro. In prima linea nello studio e nella proposta di soluzioni impianti-
stiche, di packaging e di processo finalizzate a ridurre l’impatto ambientale della
distribuzione al dettaglio è il gruppo di ricerca coordinato da Giuseppe Vignali del
Dipartimento di Ingegneria e Architettura, che utilizza da anni un approccio di siste-
ma: “occuparsi di packaging significa, anche e soprattutto, valutare l’impatto ambientale
associato a un prodotto, processo o attività, attraverso l’identificazione e la quantificazio-
ne dei consumi di materia, energia ed emissioni nell’ambiente in tutte le fasi di vita di un
prodotto alimentare”.

Prof. Vignali, il tema del packaging va
dunque affrontato nel quadro di un
approccio trasversale legato all’intero
ciclo di vita di un prodotto: dalle mate-
rie prime alla produzione, dal trasporto
alla distribuzione, dal consumo fino
allo smaltimento. Ci racconta che tipo
di ricerca si fa nel nostro ateneo su una
questione così dibattuta, quella degli
imballaggi, e qual è il vostro contributo
distintivo?
Da circa dieci anni mi occupo, insieme
al mio gruppo di lavoro, di tematiche
legate all’impatto ambientale del
packaging alimentare inteso appunto
come insieme di fasi che hanno come
aspetto finale il confezionamento e la
vendita di un alimento.
Lavoro da sempre in questo settore,
come ingegnere meccanico, con la
finalità di migliorare i processi; ad un
certo punto, tuttavia, in accordo con
le imprese, abbiamo capito come il
miglioramento dovesse riguardare            figura 1. Possibile approccio per incrementare la sostenibilità del packaging.

                                                                                                                                      15
Ritengo che oggi uno dei maggiori
                                                                                                        generatori di impatto ambientale sia
                                                                                                        proprio lo spreco alimentare. Diversi
                                                                                                        studi della FAO dimostrano come le
                                                                                                        quantità di cibo sprecato lungo tutta
                                                                                                        la filiera (da quella agricola “losses” a
                                                                                                        quella industriale e alla fase di consu-
                                                                                                        mo domestico “waste”) siano ingenti
                                                                                                        e con elevatissimo impatto ambien-
                                                                                                        tale. In questo settore, come in altri,
                                                                                                        la priorità è sicuramente ridurre gli
                                                                                                        sprechi e, di seguito, rendere possibile
                                                                                                        il loro riciclo ed eventuale recupero
                                                                                                        energetico (figura 2). Molte ricer-
                                                                                                        che attuali sono rivolte ad ottenere
     figura 2. Evidenza del ruolo del packaging nella GDO.                                              prodotti a valore aggiunto da scarti
                                                                                                        agricoli o industriali di lavorazione di
     anche l’impatto ambientale e non solo            In generale le aziende si pongono que-            vegetali. Queste si rivolgono princi-
     le performance o l’aspetto economico,            sta sfida: avere un packaging che sia             palmente al settore farmaceutico o
     che restano tuttavia imprescindibili             riciclabile, se possibile biodegradabile          cosmetico. In questo caso la nostra
     per le imprese e i consumatori.                  o compostabile, con buone prestazioni             sfida è industrializzare e rendere
     Per questo motivo stiamo affrontando             di conservazioni degli alimenti e di              profittevoli le soluzioni tecnologiche
     il problema tramite metodologia Life             lavorazione. Immagino non sia facile              testate in laboratorio o su scala pilota.
     Cycle Assessment (LCA), per una se-              racchiudere in un’unica soluzione tutti
                                                      questi aspetti, soprattutto quello della          In che modo le vostre ricerche danno
     rie di prodotti alimentari confezionati,
                                                      riciclabilità.                                    un effettivo contributo alle politiche per
     valutando diverse alternative possi-                                                               la sostenibilità ambientale?
     bili sul mercato e valutando i diversi           Solitamente è necessario raggiungere
     scenari di fine vita di tutti i materiali di     un compromesso fra questi aspetti,                Per prima cosa cercando di portare
                                                      ma ci sono margini di miglioramento.              la discussione a livello scientifico,
     packaging.
                                                                                                        quantitativo e quindi il più possibile
                                                      Abbiamo così assistito negli ultimi
     Un’esperienza molto significativa è                                                                oggettivo. Esistono molti indicatori
                                                      anni a miglioramenti non solo nelle
     quella che vi ha portato a un finanzia-                                                            di impatto ambientale, al punto che
     mento regionale a fianco della coope-            prestazioni, ma anche nella disponi-
                                                                                                        soluzioni di packaging che appaiono
     rativa Lattemilia. Ci racconta i risultati       bilità e nel prezzo di alcuni materiali
                                                                                                        virtuose da un lato, possono risultare
     ottenuti?                                        innovativi. Oggi esistono molte solu-             addirittura più impattanti di altre per
                                                      zioni che si definiscono “green” ma, a            altri aspetti. Un approccio quanti-
     In quel caso la sfida era duplice, ossia
                                                      nostro avviso, solo una attenta valu-             tativo, basato su modelli ed esperi-
     cercare di ottenere prodotti ad elevato
                                                      tazione del ciclo di vita può garantire           menti, riesce a dare una valutazione
     valore aggiunto e basso impatto
                                                      una valutazione quanto più oggettiva              più completa ed affidabile del reale
     ambientale, partendo da residui della
                                                      possibile del loro impatto ambientale             impatto di un certo tipo di packaging,
     lavorazione del Parmigiano Reggiano.
                                                      (figura 1). Ruolo molto importante                dalla sua fabbricazione allo smalti-
     Siamo particolarmente fieri dei risul-
                                                      hanno anche le municipalizzate che                mento o riciclo. Il Centro Interdipar-
     tati ottenuti con una ricotta avente
                                                      dovranno investire per migliorare le              timentale per il Packaging CIPACK,
     all’interno parte di latticello, e confe-
                                                      tecnologie di selezione e riciclaggio             del quale faccio parte, ha competenze
     zionata e trattata in modo innovativo
                                                      di molti materiali, potenzialmente                multidisciplinari ed è in grado di
     per preservarne gusto e aroma per più
                                                      riciclabili, ma che nella pratica non lo          testare diversi tipi di materiali, e di
     giorni. Tutto questo è stato possibile
                                                      sono.                                             proporre nuove soluzioni adattate al
     grazie al contributo regionale che ha                                                              contesto nelle quali si vogliono intro-
     permesso al gruppo operativo, con                L’approccio LCA sta dando risultati an-
                                                                                                        durre (ad esempio settore alimentare
     all’interno attori aziendali e del settore       che su altri fronti, dal settore del “food
                                                                                                        o farmaceutico). Proprio questo è lo
     ricerca, di ottimizzare preparazione,            waste and losses” a quelli del riciclo e
                                                                                                        spirito con il quale è stato fondato e
     trattamento e confezionamento della              del risparmio energetico. Quali sono le
                                                                                                        condotto tale centro, ossia facilitare il
     stessa senza ricorrere a trattamenti             vostre ultime ricerche sul tema? Quali
                                                                                                        trasferimento tecnologico da Univer-
     termici impattanti sulle caratteristiche         gli sviluppi futuri della vostra ricerca?
                                                                                                        sità a impresa.
     sensoriali e nutrizionali del prodotto.
     Oltre a questo progetto, tanti altri
     sono stati portati avanti nell’ultimo
     periodo, anche con finanziamenti
     esclusivamente aziendali, frutto della
     visione sempre più aperta alla inno-
     vazione e alla riduzione di impatto
     ambientale che le aziende del settore
     stanno dimostrando.                              I nostri comportamenti possono influenzare il futuro delle prossime generazioni.

16                     aprile 2020
Claudio Corradini                       Alessia Bacchi

QUANDO IL PACKAGING DIVENTA
SINONIMO DI SOSTENIBILITÀ

Il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita, e della Sostenibilità Ambientale
(SCVSA) vanta una pluriennale attività nel campo del packaging, iniziata nel 1997 su
iniziativa di Angelo Montenero con il diploma universitario in Chimica e Tecnologia
del Packaging, convertito nel 2001 in corso di laurea triennale ed evoluto dal 2011 in
un master di I livello in Packaging. Diversi docenti e ricercatori di SCVSA si dedica-
no attivamente a ricerche sul packaging: il gruppo guidato da Claudio Corradini ha
come obiettivo lo sviluppo di packaging attivo, ottenuto funzionalizzando film poli-
merici quali il polietilene tereftalato (PET) o acido polilattico (PLA) in grado di vei-
colare sostanze con proprietà antimicrobiche; un secondo team, guidato da Alessia
Bacchi, ha ottenuto nel 2019 un finanziamento del MIPAAF (Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali) per la realizzazione di packaging attivo basato su
cocristalli.

Prof. Corradini, che ruolo ha il packa-      soluzioni spray da impiegare sia per                I film realizzati, oltre ad essere tutti
ging in un’ottica di sostenibilità?          la realizzazione di packaging attivo,               di origine naturale, biodegradabili ed
Recentemente il “gran parlare” delle         sia come coadiuvanti alimentari rivol-              edibili, possono inoltre venir trattati
variazioni climatiche, dell’impatto          ti alla protezione, conservazione ed                con ulteriori sostanze che aggiungo-
ambientale che hanno le materie              eventuale arricchimento di alimenti,                no nuove funzioni a quelle proprie del
plastiche generate in larga maggio-          sia di origine animale che vegetale.                film (figura 1).
ranza da derivati del petrolio e altre
fonti non rinnovabili, hanno sensibi-
lizzato mondo produttivo ed opinione
pubblica verso una soluzione rivolta
all’impiego di materiali che possano
sostituire i materiali plastici, in parti-
colare quelli impiegati nel packaging.
Con la Prof.ssa Antonella Cavazza,
valida ricercatrice di chimica anali-
tica, e diversi dottorandi e borsisti,
ho costituito un gruppo di ricerca
che da anni è attivo nel campo della
produzione e caratterizzazione di
biopolimeri compositi di origine na-
turale, biodegradabili ed edibili. Con       figura 1. Serie di film edibili aromatizzati con derivati vegetali (cipolla, carciofo, peperoncino
tali polimeri vengono realizzati film e      ed altro).

                                                                                                                                                  17
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