Per sradicare la cultura dell'abuso - L'Osservatore Romano il Settimanale - L'Osservatore Romano

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Per sradicare la cultura dell'abuso - L'Osservatore Romano il Settimanale - L'Osservatore Romano
L’Osservatore
il Settimanale
               Romano
Città del Vaticano, giovedì 23 agosto 2018
anno LXXI, numero 34 (3.957)

                                         Per sradicare
                                         la cultura dell’abuso
Per sradicare la cultura dell'abuso - L'Osservatore Romano il Settimanale - L'Osservatore Romano
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                                             giovedì 23 agosto 2018

  #editoriale                                                                                                                         2

«S
                        e un membro soffre, tutte le membra soffrono
                        insieme»: partendo da san Paolo, il Papa scri-
                        ve una «lettera al popolo di Dio» drammatica
                        e senza precedenti. In questo modo estende a
                        tutta la Chiesa una profonda riflessione sulla
                        tragedia degli abusi, perché, sostiene, «l’unico
                        modo che abbiamo per rispondere a questo
                        male che si è preso tante vite è viverlo come
                        un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti
                        come Popolo di Dio».
                           È evidente che in questa drammatica situa-
                        zione non bastano denunce e punizioni, anche
                        se sono indispensabili. E non basta circoscrive-
                        re la responsabilità all’interno del clero: biso-
                        gna approfondire l’analisi, per cogliere l’origi-
                        ne di questo male profondo ed estirparlo. Per
                        questo devono essere coinvolti, come indica
                        papa Francesco, tutti i credenti. Che in molti
                        casi sono stati vittime, ma in altri, in qualche
                        modo e in varia misura, sono stati anche com-        poteva vedere perdenti davanti a strutture di            Edward Hopper
                        plici.                                               potere percepite come minacciose.                        «Bambino che guarda il mare»
                           Le modalità degli abusi rivelano colpe mol-          In questi casi infatti anche alcuni fedeli non
                        to gravi: il sacerdozio scambiato per un ruolo       hanno creduto nel Vangelo e hanno preferito
                        di potere da esercitare sugli altri, la copertura    una molle acquiescenza invece di aiutare la lo-
                        ipocrita come normale prassi di comportamen-         ro Chiesa, quella comunità della quale, in vir-
                        to per il “bene della Chiesa”. Praticamente, un      tù del sacerdozio battesimale, fanno parte esat-
                        atteggiamento che nega ogni parola detta da          tamente come il clero. Anche alcuni fedeli si
                        Gesù, come denuncia il Pontefice citando il          sono così addormentati e hanno chiuso gli oc-
                        Magnificat.                                          chi, come se questa situazione non fosse affare
                           Ma con questa lettera Bergoglio vuole allar-      loro, confermando con questo atteggiamento il
                        gare lo sguardo anche ai laici che hanno sop-        peggiore clericalismo.
                                                                                Perché clericalismo, afferma il Papa nella
                                                                             sua lettera, è proprio questo: pensare che la
                                                                             Chiesa sia solo rappresentata dai sacerdoti, co-

           Alla radice                                                       stituiti in una gerarchia di potere, e non sia
                                                                             una comunità solidale di credenti testimoni
                                                                             del Vangelo. Invece, dice il Pontefice, «tale so-
                                                                             lidarietà ci chiede, a sua volta, di denunciare
                                                                             tutto ciò che possa mettere in pericolo l’inte-

           spirituale                                                        grità di qualsiasi persona», perché «è necessa-            L’OSSERVATORE ROMANO
                                                                             rio che ciascun battezzato si senta coinvolto
                                                                             nella trasformazione ecclesiale e sociale di cui           Unicuique suum                Non praevalebunt

                                                                             tanto abbiamo bisogno». Proprio per questo,               Edizione settimanale in lingua italiana

                                                                             ricorda Papa Francesco e non per la prima

           della crisi
                                                                                                                                                   Città del Vaticano
                                                                             volta, «dire no all’abuso significa dire con for-                     ornet@ossrom.va
                                                                                                                                                www.osservatoreromano.va
                                                                             za no a qualsiasi forma di clericalismo».
                                                                                                                                               GIOVANNI MARIA VIAN
                                                                                In questo testo, che va alla radice spirituale                           D irettore
                                                                             della crisi, il Pontefice chiede a noi tutti, in
                                                                                                                                                  GIANLUCA BICCINI
                                                                             quanto corpo unico e ferito della Chiesa, di                              Coordinatore
                                                                             fare penitenza e di pregare, arrivando a pro-                 PIERO DI D OMENICANTONIO
                        portato e taciuto per tanto tempo. E molti si        porre un «digiuno che ci procuri fame e sete                            Progetto grafico

                        domandano: perché i fedeli hanno accettato di        di giustizia e ci spinga a camminare nella veri-
                                                                                                                                                        Redazione
                        tacere anche quando erano a conoscenza? Per-         tà appoggiando tutte le mediazioni giudiziarie             via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano
di LUCETTA SCARAFFIA    ché hanno continuato a chiudere gli occhi sen-       che siano necessarie. Un digiuno che ci scuota                         fax +39 06 6988 3675

                        za difendere le vittime? Sono domande che            e ci porti a impegnarci nella verità e nella cari-                   Servizio fotografico
                        per esempio si è posta Isabelle de Gaulmyn in        tà con tutti gli uomini di buona volontà e con              telefono 06 6988 4797    fax 06 6988 4998
                        un libro sugli abusi a Lione, dei quali lei stes-    la società in generale per lottare contro qual-                photo@ossrom.va        www.photo.va

                        sa, giovane scout, era stata testimone e per i       siasi tipo di abuso sessuale, di potere e di co-               TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE
                        quali, in un certo senso, si sente un po’ com-       scienza». È insomma impossibile immaginare                        L’OSSERVATORE ROMANO

                        plice. Anche i laici infatti preferivano accettare
                                                                             una vera conversione nella Chiesa, dice il Pa-                            Abbonamenti
                        queste situazioni in un contesto dal quale po-                                                                   Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00).
                                                                             pa, «senza la partecipazione attiva di tutte le
                        tevano ricavare favori e aiuti mondani, piutto-                                                                           telefono 06 6989 9480

                        sto che correre il rischio di una battaglia che li   componenti del Popolo di Dio».                                          fax 06 6988 5164
                                                                                                                                                      info@ossrom.va
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                            giovedì 23 agosto 2018

       #ilpunto                                                                                                      3
       di ANTONIO
       ZANARDI LANDI

 C
       on la caduta del Muro e la fine della guerra
       fredda la politica internazionale è meno preve-
       dibile. Quello che sta accadendo nei rapporti
       tra Turchia, Stati Uniti, Federazione russa, Ci-
       na, paesi europei e quelli del Golfo dimostra
       che ben poco contano sistemi di alleanze, affi-
       nità ideologiche e religiose, legami commercia-
       li, e che sempre più i rapporti tra stati dipen-
       dono da personalità, disegni egemonici anche
       estemporanei e dalla necessità dei governanti
       di assicurarsi il consenso interno, anche a
       scapito dei buoni rapporti con partner consoli-
       dati.
           La crisi della Turchia, che ha visto la pro-
       pria moneta svalutarsi del 45 per cento nei
       confronti del dollaro e gli interessi del debito
       di stato a dieci anni schizzare a un 20 per cen-
       to, ha origini lontane, e in parte collegate alle
       scelte di Erdoğan che ha cercato di svolgere
       un ruolo su scala regionale sovradimensionato
       rispetto alle possibilità del paese. La repressio-
       ne del tentativo di colpo di stato del 2016 at-
       tribuito ai seguaci di Fethullah Gülen, ha
       comportato arresti e destituzioni di decine di
       migliaia di militari, funzionari pubblici, magi-
       strati e intellettuali, con la decapitazione di
       strutture essenziali dello stato e una perdita di
       fiducia da parte degli investitori che avevano
                                                               A scatenare la crisi sono state le tensioni tra
       visto nella Turchia un esempio di successo nel-      Ankara e Washington, irritata per il contratto
       la conversione di un’economia in buona parte         concluso con i russi per l’acquisto di missili S-
       agricola e pastorale in un sistema industriale       400, davvero difficile da concepire per un pae-
       moderno e innovativo, con tassi di crescita di       se Nato, e per il mancato rilascio di un pasto-
       tutto rispetto. Anche le centinaia di migliaia di    re evangelico accusato di essere stato un fian-
       rifugiati siriani, per cui l’Europa ha concesso      cheggiatore di Gülen e arrestato nell’agosto
       consistenti aiuti finanziari, ha rappresentato       del 2016. Solo di recente gli sono stati concessi
       una sfida per Ankara accrescendone l’imposta-        gli arresti domiciliari, ma non l’autorizzazione
       zione autoritaria.                                   a lasciare la Turchia. Per Trump, che ha rice-
           I mancati progressi sulla via di un’integra-     vuto un forte sostegno da molte Chiese evan-
       zione europea, per decenni promessa e non            geliche, la soluzione del caso è politicamente
       più proponibile per le mutate condizioni poli-       importante, come lo è per Erdoğan non cedere
                                                            su un punto riguardante Gülen, di cui gli Sta-
                                                            ti Uniti rifiutano da anni l’estradizione. Da
                                                            qui l’imposizione di dazi ostili statunitensi sul-
                                                                                                                     Le tensioni
Dietro il crollo
                                                            le importazioni di alluminio e acciaio dalla
                                                            Turchia.
                                                               Altri sviluppi, impensabili sino a poco fa, ri-       con Washington
                                                            disegnano il quadro politico intorno a un pae-           hanno fatto
                                                            se chiave nel Mediterraneo: oltre l’avvicina-

della lira turca                                            mento alla Federazione russa, la Turchia so-
                                                            stiene l’Iran sino a contestare la legittimità
                                                            delle sanzioni statunitensi. La Cina offre
                                                            l’emissione di bond in yuan (i cosiddetti Pan-
                                                            da Bonds) a sostegno dell’economia turca,
                                                                                                                     esplodere
                                                                                                                     una situazione
                                                                                                                     che ha origini
                                                            mentre il Qatar assicura 15 miliardi di dollari
                                                            di investimenti, in riconoscenza dell’aiuto con-         lontane
       tiche in molti paesi dell’Unione, hanno deter-       cesso durante il blocco imposto dai sauditi e
       minato un’irritazione che si è sposata con           dagli alleati, rafforzando l’asse fra Turchia e
       un’affermazione d’identità nazionale anche per       Qatar in appoggio della Fratellanza Musulma-
       i turchi residenti in Europa, preoccupando i         na. Putin e Merkel si ritrovano per un incon-
       governi di molti paesi. Ecco dunque le diffi-        tro che sembra consentire il superamento, al-
       coltà con Bruxelles e in particolare con Ger-        meno parziale, delle tensioni createsi in rela-
       mania e Olanda, oltre le tensioni con gli Stati      zione a Ucraina e Crimea. E ancora una volta
       Uniti e la Nato, di cui la Turchia è stata sino a    Italia ed Europa non ci sono, mentre si pensa
       ieri un vero pilastro, con forze armate numero-      a una conferenza sulla Siria nel formato Ger-
       se e ben addestrate.                                 mania, Russia, Francia e Turchia.
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                              giovedì 23 agosto 2018

#francesco                                                                                                                             4

         I
                       sogni sono importanti. Tengono il nostro               sogni grandi hanno bisogno di Dio per non
                       sguardo largo, ci aiutano ad abbracciare l’oriz-       diventare miraggi o delirio di onnipotenza. Tu
                       zonte, a coltivare la speranza in ogni azione          puoi sognare le cose grandi, ma da solo è peri-
                       quotidiana. E i sogni dei giovani sono i più           coloso, perché potrai cadere nel delirio di on-
                       importanti di tutti. Un giovane che non sa so-         nipotenza. Ma con Dio non aver paura: vai
                       gnare è un giovane anestetizzato; non potrà            avanti. Sogna in grande.
                       capire la vita, la forza della vita. I sogni ti sve-      Sapete? I sogni dei giovani fanno un po’
                       gliano, ti portano in là, sono le stelle più lumi-     paura agli adulti. Fanno paura, perché quando
                       nose, quelle che indicano un cammino diverso           un giovane sogna va lontano. Forse perché
                       per l’umanità. Ecco, cari giovani, voi avete nel       hanno smesso di sognare e di rischiare. Tante
                       cuore queste stelle brillanti che sono i vostri        volte la vita fa che gli adulti smettano di so-
                       sogni: sono la vostra responsabilità e il vostro       gnare, smettano di rischiare; forse perché i vo-
                       tesoro. Fate che siano anche il vostro futuro! E       stri sogni mettono in crisi le loro scelte di vita,
                       questo è il lavoro che voi dovete fare: trasfor-       sogni che vi portano a fare la critica, a criticar-
                       mare i sogni di oggi nella realtà del futuro, e        li. Ma voi non lasciatevi rubare i vostri sogni.
                       per questo ci vuole coraggio.                          «E come faccio, Padre, per non farmi rubare i
                          Certo, i sogni vanno fatti crescere, vanno          sogni?». Cercate maestri buoni capaci di aiutar-
                       purificati, messi alla prova e vanno anche con-        vi a comprenderli e a renderli concreti nella
                       divisi. Ma vi siete mai chiesti da dove vengono        gradualità e nella serenità. Siate a vostra volta
                       i vostri sogni? I miei sogni, da dove vengono?         maestri buoni, maestri di speranza e di fiducia
                       Sono nati guardando la televisione? Ascoltan-          verso le nuove generazioni che vi incalzano.
                       do un amico? Sognando ad occhi aperti? So-
                       no sogni grandi oppure sogni piccoli, miseri,
                       che si accontentano del meno possibile? I so-
        Il dialogo
                                                                              Ritrovare
                       gni della comodità, i sogni del solo benessere:
                       «No, no, io sto bene così, non vado più avan-
         del Papa      ti». Ma questi sogni ti faranno morire, nella
                       vita! Faranno che la tua vita non sia una cosa
    con i giovani      grande! I sogni della tranquillità, i sogni che

                                                                              ideali nascosti
                       addormentano i giovani e che fanno di un gio-
           italiani    vane coraggioso un giovane da divano. È triste
                       vedere i giovani sul divano, guardando come
al Circo Massimo       passa la vita davanti a loro. I giovani — l’ho
                       detto altre volte — senza sogni, che vanno in
                       pensione a 20, 22 anni.
                          E la Bibbia ci dice che i sogni grandi sono
                       quelli capaci di essere fecondi: i sogni grandi        «Ma come, io posso diventare maestro?». Sì,
                       sono quelli che danno fecondità, sono capaci           un giovane che è capace di sognare, diventa
                       di seminare pace, di seminare fraternità, di se-       maestro, con la testimonianza. Perché è una
                       minare gioia, come oggi; ecco, questi sono so-         testimonianza che scuote, che fa muovere i
                       gni grandi perché pensano a tutti con il NOI. I        cuori e fa vedere degli ideali che la vita cor-
                       sogni grandi includono, coinvolgono, sono              rente copre. Non smettete di sognare e siate
                       estroversi, condividono, generano nuova vita.          maestri nel sogno. Il sogno è di una grande
                       E i sogni grandi, per restare tali, hanno biso-        forza. «Padre, e dove posso comprare le pasti-
                       gno di una sorgente inesauribile di speranza,          glie che mi faranno sognare?». No, quelle no!
                       di un Infinito che soffia dentro e li dilata. I        Quelle non ti fanno sognare: quelle ti addor-
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                                       giovedì 23 agosto 2018

   #francesco                                                                                                                                   5

                                 mentano il cuore! Quelle ti bruciano i neuroni.          Allora dobbiamo chiederci: dov’è il mio
                                 Quelle ti rovinano la vita. «E dove posso com-        amore, dov’è il mio tesoro? Dov’è la cosa che
                                 prare i sogni?». Non si comprano, i sogni. I          io ritengo più preziosa nella vita? Gesù parla
                                 sogni sono un dono, un dono di Dio.                   di un uomo che aveva venduto tutto quello
                                    Ragazzi e ragazze, siate voi pellegrini sulla      che aveva per comprare una perla preziosa di
                                 strada dei vostri sogni. Rischiate su quella          altissimo valore. L’amore è questo: vendere
                                                                                       tutto per comprare questa perla preziosa di al-
                                 strada: non abbiate paura. Rischiate perché sa-
                                                                                       tissimo valore. Tutto. Per questo l’amore è fe-
                                 rete voi a realizzare i vostri sogni, perché la vi-
                                                                                       dele. Se c’è infedeltà, non c’è amore; o è un
                                 ta non è una lotteria: la vita si realizza. E tutti   amore malato, o piccolo, che non cresce. Ven-
                                 noi abbiamo la capacità di farlo.                     dere tutto per una sola cosa. Pensate bene

                                    L’amore viene quando vuole — il vero amo-          all’amore, pensateci sul serio. Non abbiate
                                 re. È un po’ pericoloso, parlare ai giovani           paura di pensare all’amore: ma all’amore che
                                 dell’amore? No, non è pericoloso. Perché i            rischia, all’amore fedele, all’amore che fa cre-
                                 giovani sanno bene quando c’è il vero amore e         scere l’altro e reciprocamente crescono. Pensa-
                                 quando c’è il semplice entusiasmo truccato da         te all’amore fecondo.
                                 amore: voi distinguete bene questo, non siete            Non tutti i “perché” hanno una risposta.
                                 scemi, voi! E per questo, abbiamo il coraggio         Perché soffrono i bambini, per esempio? Chi
                                 di parlare dell’amore. L’amore non è una pro-         mi può spiegare questo? Non abbiamo la ri-
                                 fessione: l’amore è la vita e se l’amore viene        sposta. Soltanto, troveremo qualcosa guardan-
D oppio                          oggi, perché devo aspettare tre, quattro, cin-        do Cristo crocifisso e sua Madre: lì troveremo
appuntamento                     que anni per farlo crescere e per renderlo sta-       una strada per sentire nel cuore qualcosa che
                                 bile? In questo io chiedo ai genitori di aiutare      sia una risposta.
                                 i giovani a maturare quando c’è l’amore, che             Per i giovani non sono più sufficienti le im-
Nella sera di sabato 11
                                 l’amore maturi.                                       posizioni dall’alto. Se io cristiano, sia un fede-
agosto Papa Francesco ha
dialogato con le decine di          Il nemico più grande dell’amore è la doppia        le laico, una fedele laica, un sacerdote, una
migliaia di giovani              vita: avete capito? O devo essere più chiaro? Il      suora, un vescovo, se noi cristiani non impa-
convenuti al Circo Massimo       nemico più grande dell’amore non solo è non           riamo ad ascoltare le sofferenze, ad ascoltare i
in occasione del                 lasciarlo crescere adesso, aspettare di finire la     problemi, a stare in silenzio e lasciar parlare e
pellegrinaggio nazionale         carriera, ma è fare la doppia vita, perché se tu      ascoltare, non saremo mai capaci di dare una
organizzato dalla                incominci ad amare la doppia vita, l’amore si         risposta positiva. E tante volte le risposte posi-
Conferenza episcopale            perde, l’amore se ne va. Perché dico questo?          tive non si possono dare con le parole: si de-
italiana in preparazione al
                                 Perché nel vero amore, l’uomo ha un compito           vono dare rischiando se stessi nella testimo-
prossimo sinodo. Salutato
da Elena, che gli ha donato      e la donna ha un altro compito. Voi sapete            nianza. Dove non c’è testimonianza non c’è lo
un bastone-pastorale             qual è il più grande compito dell’uomo e della        Spirito Santo.
scolpito, il Papa ha risposto    donna nel vero amore? Lo sapete? La totalità:            Dei primi cristiani si diceva: «Guardate co-
alle domande postegli da         l’amore non tollera mezze misure: o tutto o           me si amano». Perché la gente vedeva la testi-
Letizia, Lucamatteo,             niente.                                               monianza. Sapevano ascoltare, e poi vivevano
Martina e Dario. Poi,               C’è una cosa nella Bibbia che a me colpisce        come dice il Vangelo. Essere cristiano non è
ascoltata la testimonianza di    tanto: alla fine della Creazione del mondo, di-       uno status della vita, uno status qualificato.
Nicoletta, un’ex ginnasta                                                              Dobbiamo scegliere la testimonianza.
                                 ce che Dio ha creato l’uomo a sua immagine e
oggi paraplegica, ha
presieduto la veglia di          somiglianza, e dice: «Li creò maschio e fem-             Nell’Apocalisse c’è un passo in cui Gesù di-
preghiera. All’indomani, in      mina, tutti e due a sua immagine e somiglian-         ce: «Io busso alla porta: se voi mi aprite, io
piazza San Pietro, al            za». Questo è l’amore. Quando tu vedi un              entrerò e cenerò con voi»: Gesù vuole entrare
termine della messa              matrimonio, una coppia di un uomo e una               da noi. Ma io penso tante volte a Gesù che
celebrata dal cardinale          donna che vanno avanti nella vita dell’amore,         bussa alla porta, ma da dentro, perché lo la-
presidente della Cei,            lì c’è l’immagine e la somiglianza di Dio. Co-        sciamo uscire, perché noi tante volte, senza te-
Gualtiero Bassetti, ha           me è Dio? Come quel matrimonio. Questa è              stimonianza, lo teniamo prigioniero delle no-
incontrato nuovamente i          l’immagine e somiglianza di Dio. E poi conti-         stre formalità, delle nostre chiusure, dei nostri
giovani per l’Angelus e li ha    nua, nel Nuovo Testamento: «Per questo, l’uo-         egoismi, del nostro modo di vivere clericale. E
salutati chiedendo loro di       mo lascerà suo padre e sua madre, per diven-          il clericalismo, che non è solo dei chierici, è un
essere «protagonisti nel
bene. Non sentitevi a posto
                                 tare con sua moglie una sola carne». Questo è         atteggiamento che tocca tutti noi: il clericali-
— è stata la sua                 l’amore. E qual è il compito, dell’uomo               smo è una perversione della Chiesa. Gesù ci
raccomandazione — quando         nell’amore? Rendere più donna la moglie, o la         insegna questo cammino di uscita da noi stes-
non fate il male; ognuno è       fidanzata. E qual è il compito della donna nel        si, il cammino della testimonianza. E questo è
colpevole del bene che           matrimonio? Rendere più uomo il marito, o il          lo scandalo — perché siamo peccatori! — non
poteva fare e non ha fatto».     fidanzato.                                            uscire da noi stessi per dare testimonianza.
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                             giovedì 23 agosto 2018

#francesco                                                                                                            6

 A
        bbiamo tanti motivi per correre, spesso solo        prudente di chi si accoda in fondo alla fila. Ci
        perché ci sono tante cose da fare e il tempo        vuole il coraggio di rischiare un salto in avan-
        non basta mai. A volte ci affrettiamo perché ci     ti, un balzo audace e temerario per sognare e
        attira qualcosa di nuovo, di bello, di interes-     realizzare come Gesù il Regno di Dio, e impe-
        sante. A volte, al contrario, si corre per scap-    gnarvi per un’umanità più fraterna.
        pare da una minaccia, da un pericolo...                Sarò felice di vedervi correre più forte di chi
           I discepoli di Gesù corrono perché hanno         nella Chiesa è un po’ lento e timoroso, attratti
                                                            da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella
        ricevuto la notizia che il corpo di Gesù è spa-
                                                            santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del
        rito dalla tomba. Da quella mattina, cari gio-      fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga
        vani, la storia non è più la stessa. Quella mat-    in questa corsa in avanti. La Chiesa ha biso-
        tina ha cambiato la storia. L’ora in cui la mor-    gno del vostro slancio, delle vostre intuizioni,
        te sembrava trionfare, in realtà si rivela l’ora    della vostra fede. Abbiamo bisogno! E quando
        della sua sconfitta. Nemmeno quel pesante           arriverete dove noi non siamo ancora giunti,
        macigno, messo davanti al sepolcro, ha potuto       abbiate la pazienza di aspettarci, come Gio-
        resistere. E da quell’alba del primo giorno do-     vanni aspettò Pietro davanti al sepolcro vuoto.
        po il sabato, ogni luogo in cui la vita è op-       E un’altra cosa: camminando insieme, in que-
        pressa, ogni spazio in cui dominano violenza,       sti giorni, avete sperimentato quanto costa fa-
        guerra, miseria, là dove l’uomo è umiliato e        tica accogliere il fratello o la sorella che mi sta
        calpestato, in quel luogo può ancora riaccen-       accanto, ma anche quanta gioia può darmi la
        dersi una speranza di vita.                         sua presenza se la ricevo nella mia vita senza
                                                            pregiudizi e chiusure. Camminare soli permet-
                                                            te di essere svincolati da tutto, forse più velo-
                                                            ci, ma camminare insieme ci fa diventare un
                                                                                                                      La riflessione
  Il coraggio
                                                            popolo, il popolo di Dio.
                                                               Cari giovani, è possibile incontrare la Vita
                                                            nei luoghi dove regna la morte? Sì, è possibi-            al termine
                                                            le. Verrebbe da rispondere di no, che è meglio
                                                            stare alla larga, allontanarsi. Eppure questa è           della veglia

  di rischiare
                                                            la novità rivoluzionaria del Vangelo: il sepol-
                                                            cro vuoto di Cristo diventa l’ultimo segno in             di preghiera
                                                            cui risplende la vittoria definitiva della Vita. E
                                                            allora non abbiamo paura! Non stiamo alla
                                                            larga dai luoghi di sofferenza, di sconfitta, di
                                                            morte. Dio ci ha dato una potenza più grande
                                                            di tutte le ingiustizie e le fragilità della storia,
          Cari amici, vi siete messi in cammino e siete     più grande del nostro peccato: Gesù ha vinto
        venuti a questo appuntamento. E ora la mia          la morte dando la sua vita per noi.
        gioia è sentire che i vostri cuori battono             Quanti sepolcri — per così dire — oggi at-
        d’amore per Gesù, come quelli di Maria Mad-         tendono la nostra visita! Quante persone feri-
        dalena, di Pietro e di Giovanni. E poiché siete     te, anche giovani, hanno sigillato la loro
        giovani, io, come Pietro, sono felice di vedervi    sofferenza “mettendoci — come si dice — una
        correre più veloci, come Giovanni, spinti           pietra sopra”. Con la forza dello Spirito e la
        dall’impulso del vostro cuore, sensibile alla vo-   Parola di Gesù possiamo spostare quei maci-
        ce dello Spirito che anima i vostri sogni. Per      gni e far entrare raggi di luce in quegli anfratti
        questo vi dico: non accontentatevi del passo        di tenebre.
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                           giovedì 23 agosto 2018

                     #scaffale                                                                                                      7
                     di ROBERTO
                     RIGHETTO

                                                         Ghinwa Kharouf
                                                       «Gioventù perduta»

       I
                     n un dialogo con Céline del 1934, l’abbé Mu-
                     gnier, per decenni animatore spirituale dei sa-
                     lotti letterari francesi e protagonista della con-
                     versione di Huysmans, prese atto della desola-
                     zione che permeava l’autore del Viaggio al ter-
                     mine della notte. Appena tornato dalla Califor-
                     nia, Céline era del tutto scettico sull’avvenire
                     del cristianesimo in Occidente, vedeva ameri-
                     cani ed europei «senza più scopi spirituali» e
                     criticava severamente il comportamento delle
                     famiglie, accusando i genitori di crescere i
                     bimbi solo alla ricerca del piacere e di essere
                     «castratori dell’entusiasmo» dei propri figli,
                     racconta Mugnier nel suo Journal.
                        Amico di Céline fu Robert Poulet, giornali-
                     sta e scrittore belga anch’egli anarchico e rea-
                     zionario, oltre che collaborazionista con il na-
                     zismo. Tanto da essere condannato a morte e
                     poi amnistiato nel 1945. Nato a Liegi nel 1893,
                     aveva studiato dai gesuiti e apparteneva a una
                     famiglia molto cattolica, un’impronta che non
                     l’avrebbe mai lasciato, anche se finì per simpa-
                     tizzare con Charles Maurras, il fondatore
                     dell’Action Française, il movimento di estrema
                     destra che voleva unire cattolicesimo e nazio-
                     nalismo subordinando la religione alla politica
                     condannato da Pio XI. Poulet fu tra l’altro au-
                     tore di un j’accuse intollerabile verso il canto di
                     Maria: «La grandezza del cattolicesimo è di
                     aver purgato la Chiesa dal veleno del Magni-
                     ficat».
                        Di Poulet la casa editrice Oaks pubblica ora
                     una nuova traduzione di un pamphlet irritante          di speranze che si rivelano ben presto illusioni,
                     ma curioso, Contro la gioventù, uscito in Fran-        cui fa da contraltare l’età adulta segnata da
                     cia nel 1963 e che si dovrebbe leggere con altri       saggezza, equilibrio e tenerezza. Frasi che in-
                     tre suoi volumetti anticonformisti: Contro             quietano il lettore, spesso lo disorientano, ma
                     l’amore, Contro il popolo e Contro l’automobile,       che oltre il loro aspetto provocatorio esprimo-
                     tutti pubblicati negli anni sessanta. Questo           no schegge di autenticità.
                     personaggio scomodo e imprevedibile volle
                     colpire alcuni miti del progresso, convinto               Come quando se la prende con i miti giova-
                     com’era — come ben spiega Luigi Mascheroni             nili rappresentati dagli attori che, da Marlon
                     nella prefazione — che la rivoluzione francese
                     rappresentasse «il tracollo morale ed estetico
                     dell’Occidente». Andando oltre le polemiche
   Ripubblicato
                                                                                    Contro
                     ideologiche, il libretto dell’autore belga contie-
                     ne non pochi frammenti di verità, se pensiamo
      un curioso     che il nostro tempo esalta la giovinezza al
                     punto di spostare sempre più in là l’inizio
  e provocatorio     dell’età adulta e della vecchiaia.

                                                                                    la gioventù
                        Per Poulet non è affatto vero che la gioven-
        pamphlet     tù sia la stagione più straordinaria della vita.
 del giornalista     «È un luogo comune e totalmente falso che la
                     gioventù sia rivoluzionaria e la vecchiaia con-
e scrittore belga    servatrice. Non si deve confondere il gusto
                     della novità con quello del disordine» scrive.
  Robert Poulet      E affonda ancor più i colpi: «I giovani di
                     vent’anni non dovrebbero mai permettere che            Brando a Gina Lollobrigida, dominano l’im-
                     uno più anziano udisse le loro conversazioni.          maginario diffuso da media e pubblicità, cui
                     Esse rivelano una tale vuotaggine, avvolta in          contrappone personaggi quali lo scienziato
                     una tale frenesia d’imitazione, che quei disgra-       umanista Albert Schweitzer o la poetessa e mi-
                     ziati non possono illudere nemmeno se stessi».         stica Marie Noël. Alla fine della lettura di
                     E ancora: «Finché l’adolescente si limita a dire       questo pamphlet resta un po’ di amarezza se si
                     delle scempiaggini, egli resta accettabile. Tutto      pensa che fu scritto pochi anni prima del Ses-
                     cambia quando egli si preoccupa di essere in-          santotto, la ribellione giovanile sorta come
                     telligente». Sentenze che suonano come uno             anelito dello spirito ma ben presto soffocata
                     schiaffo e che disegnano un’età giovanile fatta        dall’ideologia e dalla politica.
il Settimanale                                                                                                                                                                                                                                                               L’Osservatore Romano
                                                                                                                                                                                                                                                                                                    giovedì 23 agosto 2018

 #copertina                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  8/9
                                                            Alla Guterman,
                                    «For those who suffering abuse silently»

                                                                                                                                                                                                                            Signore vuole che stiamo, a convertire il      dolore e vergogna le atrocità commesse
                                                                                                                                                                                                                            cuore stando alla sua presenza. Per que-       da persone consacrate, chierici, e anche
                                                                                                                                                                                                                            sto scopo saranno di aiuto la preghiera e      da tutti coloro che avevano la missione
                                                                                                                                                                                                                            la penitenza. Invito tutto il santo Popo-      di vigilare e proteggere i più vulnerabili.
                                                                                                                                                                                                                            lo fedele di Dio all’esercizio penitenziale    Chiediamo perdono per i peccati propri
                                                                                                                                                                                                                            della preghiera e del digiuno secondo il       e altrui. La coscienza del peccato ci aiu-
                                                                                                                                                                                                                            comando del Signore,1 che risveglia la         ta a riconoscere gli errori, i delitti e le
                                                                                                                                                                                                                            nostra coscienza, la nostra solidarietà e      ferite procurate nel passato e ci permette
                                                                                                                                                                                                                            il nostro impegno per una cultura della        di aprirci e impegnarci maggiormente
                                                                                                                                                                                                                            protezione e del “mai più” verso ogni ti-      nel presente in un cammino di rinnovata
                                                                                                                                                                                                                            po e forma di abuso.                           conversione.
                                                                                                                                                                                                                               È impossibile immaginare una conver-           Al tempo stesso, la penitenza e la pre-
                                                                                                                                                                                                                            sione dell’agire ecclesiale senza la parte-    ghiera ci aiuteranno a sensibilizzare i
                                                                                                                                                                                                                            cipazione attiva di tutte le componenti        nostri occhi e il nostro cuore dinanzi al-
                                                                                                                                                                                                                            del Popolo di Dio. Di più: ogni volta
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             Parole forti
                                                                                                                                                                                                                                                                           la sofferenza degli altri e a vincere la
                                                                                                                                                                                                                            che abbiamo cercato di soppiantare,            bramosia di dominio e di possesso che
                                                                                                                                                                                                                            mettere a tacere, ignorare, ridurre a pic-     tante volte diventa radice di questi mali.        Un ringraziamento per le
                                                                                                                                                                                                                            cole élites il Popolo di Dio abbiamo co-                                                         forti parole che riconoscono
                                                                                                                                                                                                                                                                           Che il digiuno e la preghiera aprano le           il dolore e la sofferenza di
                                                                                                                                                                                                                            struito comunità, programmi, scelte teo-       nostre orecchie al dolore silenzioso dei          chi è stato vittima di abusi
                                                                                                                                                                                                                            logiche, spiritualità e strutture senza ra-    bambini, dei giovani e dei disabili. Di-          perpetrati da alcuni membri
                                                                                                                                                                                                                            dici, senza memoria, senza volto, senza        giuno che ci procuri fame e sete di giu-          della Chiesa è stato rivolto
                                                                                                                                                                                                                            corpo, in definitiva senza vita.2 Ciò si       stizia e ci spinga a camminare nella veri-        al Papa dalla Pontificia
                                                                                                                                                                                                                            manifesta con chiarezza in un modo             tà appoggiando tutte le mediazioni giu-           commissione per la
                                                                                                                                                                                                                            anomalo di intendere l’autorità nella                                                            protezione dei minori. In un
                         Lettera al Popolo di Dio                                                                                                                                                                           Chiesa — molto comune in numerose co-
                                                                                                                                                                                                                                                                           diziarie che siano necessarie. Un digiu-
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             comunicato diffuso
                                                                                                                                                                                                                                                                           no che ci scuota e ci porti a impegnarci
                                                                                                                                                                                                                            munità nelle quali si sono verificati com-     nella verità e nella carità con tutti gli
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             all’indomani della
                        «Se un membro soffre, tutte le membra                                                                                                                                                               portamenti di abuso sessuale, di potere                                                          pubblicazione della lettera,
                        soffrono insieme» (1 Cor 12, 26). Queste                                                                                                                                                                                                           uomini di buona volontà e con la socie-           l’organismo sottolinea di
                                                                                                                                                                                                                            e di coscienza — quale è il clericalismo,
                        parole di San Paolo risuonano con forza                                                                                                                                                                                                            tà in generale per lottare contro qualsia-        sentirsi incoraggiato nella
                                                                                                                                                                                                                            quell’atteggiamento che «non solo an-
                        nel mio cuore constatando ancora una                                                                                                                                                                                                               si tipo di abuso sessuale, di potere e di         propria azione dalla
                                                                                                                                                                                                                            nulla la personalità dei cristiani, ma ten-
                        volta la sofferenza vissuta da molti mi-                                                                                                                                                                                                           coscienza.                                        chiamata del Pontefice alla
                                                                                                                                                                                                                            de anche a sminuire e a sottovalutare la                                                         tolleranza zero verso coloro
                        nori a causa di abusi sessuali, di potere                                                                                                                                                           grazia battesimale che lo Spirito Santo           In tal modo potremo manifestare la
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             che commettono gli abusi e
                        e di coscienza commessi da un numero                                                                                                                                                                ha posto nel cuore della nostra gente»3.       vocazione a cui siamo stati chiamati di           verso coloro che li
                        notevole di chierici e persone consacra-                                                                                                                                                            Il clericalismo, favorito sia dagli stessi     essere «segno e strumento dell’intima             nascondono. Da parte sua il
                        te. Un crimine che genera profonde feri-                                                                                                                                                            sacerdoti sia dai laici, genera una scissio-   unione con Dio e dell’unità di tutto il           cardinale Daniel N.

                                                                                            Lettera
                        te di dolore e di impotenza, anzitutto                                                                                                                                                              ne nel corpo ecclesiale che fomenta e          genere umano» (CONC. ECUM. VAT. II,               DiNardo, presidente della
                        nelle vittime, ma anche nei loro familiari                                                                                                                                                          aiuta a perpetuare molti dei mali che          Lumen gentium, 1).                                Conferenza episcopale
                        e nell’intera comunità, siano credenti o                                                                                                                                                            oggi denunciamo. Dire no all’abuso si-            «Se un membro soffre, tutte le mem-            statunitense, non ha usato
                        non credenti. Guardando al passato,                                                                                                                                                                                                                                                                  mezzi termini nell’invitare a
                                                                                                                                                                                                                            gnifica dire con forza no a qualsiasi for-     bra soffrono insieme», ci diceva San
                        non sarà mai abbastanza ciò che si fa                                                                                                                                                                                                                                                                vivere «la dimensione
                                                                                                                                                                                                                            ma di clericalismo.                            Paolo. Mediante l’atteggiamento orante            penitenziale di digiuno e
                        per chiedere perdono e cercare di ripara-                                                                                                                                                                                                          e penitenziale potremo entrare in sinto-
                                                                                                                                                                                                                               È sempre bene ricordare che il Signo-                                                         preghiera» come un

                                                                                  a tutto il popolo di Dio
                        re il danno causato. Guardando al futu-                                                                                                                                                                                                            nia personale e comunitaria con questa
                                                                                                                                                                                                                            re, «nella storia della salvezza, ha salva-                                                      compito che deve
                        ro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa                                                                                                                                                           to un popolo. Non esiste piena identità        esortazione, perché crescano tra di noi i         coinvolgere tutti. Secondo il
                        per dar vita a una cultura capace di evi-                                                                                                                                                           senza appartenenza a un popolo. Perciò         doni della compassione, della giustizia,          porporato, si tratta di «atti
                        tare che tali situazioni non solo non si                                                                                                                                                            nessuno si salva da solo, come individuo       della prevenzione e della riparazione.            di fede che possono
                        ripetano, ma non trovino spazio per es-                                                                                                                                                             isolato, ma Dio ci attrae tenendo conto        Maria ha saputo stare ai piedi della cro-         spostare le montagne» e
                        sere coperte e perpetuarsi. Il dolore del-                                                                                                                                                                                                                                                           «portare a una vera
                                                                                                                                                                                                                            della complessa trama di relazioni inter-      ce del suo Figlio. Non l’ha fatto in un           guarigione e conversione».
                        le vittime e delle loro famiglie è anche il                                                                                                                                                         personali che si stabiliscono nella comu-      modo qualunque, ma è stata saldamente
                        nostro dolore, perciò urge ribadire anco-                                                                                                                                                                                                                                                            Esprimendo anch’egli
                                                                                                                                                                                                                            nità umana: Dio ha voluto entrare in           in piedi e accanto ad essa. Con questa            gratitudine per la lettera,
                        ra una volta il nostro impegno per ga-
                        rantire la protezione dei minori e degli
                                                                               ricorda della promessa che ha fatto ai        2. Tutte le membra soffrono                     exsultate, 165). L’appello di San Paolo a      una dinamica popolare, nella dinamica          posizione esprime il suo modo di stare            «in risposta alle indagini del
                                                                               nostri padri: «Ha disperso i superbi nei                                                      soffrire con chi soffre è il miglior antido-   di un popolo» (Esort. ap. Gaudete et           nella vita. Quando sperimentiamo la de-           gran jury della Pennsylvania
                        adulti in situazione di vulnerabilità.                 pensieri del loro cuore; ha rovesciato i      insieme                                         to contro ogni volontà di continuare a         exsultate, 6). Pertanto, l’unico modo che      solazione che ci procurano queste pia-            e ad altre rivelazioni che
                                                                               potenti dai troni, ha innalzato gli umili;       La dimensione e la grandezza degli           riprodurre tra di noi le parole di Caino:      abbiamo per rispondere a questo male           ghe ecclesiali, con Maria ci farà bene            sono emerse», il cardinale
                                                                               ha ricolmato di beni gli affamati, ha ri-     avvenimenti esige di farsi carico di que-       «Sono forse io il custode di mio fratel-       che si è preso tante vite è viverlo come       “insistere di più nella preghiera” (cfr. S.       ha voluto sottolineare che il
                        1. Se un membro soffre                                                                                                                               lo?» (Gen 4, 9).                               un compito che ci coinvolge e ci riguar-                                                         Pontefice scrive «a tutti noi
                                                                               mandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1, 51-     sto fatto in maniera globale e comunita-                                                                                                      Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali,           come un pastore». E le sue
                           Negli ultimi giorni è stato pubblicato              53), e proviamo vergogna quando ci ac-        ria. Benché sia importante e necessario            Sono consapevole dello sforzo e del la-     da tutti come Popolo di Dio. Questa            319), cercando di crescere nell’amore e           parole, ha affermato, sono
                        un rapporto in cui si descrive l’esperien-             corgiamo che il nostro stile di vita ha       in ogni cammino di conversione prende-          voro che si compie in diverse parti del        consapevolezza di sentirci parte di un         nella fedeltà alla Chiesa. Lei, la prima          «particolarmente utili»
                        za di almeno mille persone che sono sta-               smentito e smentisce ciò che recitiamo        re conoscenza dell’accaduto, questo da          mondo per garantire e realizzare le me-        popolo e di una storia comune ci con-          discepola, insegna a tutti noi discepoli          proprio perché non
                        te vittime di abusi sessuali, di potere e              con la nostra voce.                           sé non basta. Oggi siamo interpellati co-       diazioni necessarie, che diano sicurezza e     sentirà di riconoscere i nostri peccati e      come dobbiamo comportarci di fronte               escludono nessuno dal
                        di coscienza per mano di sacerdoti, in                                                               me Popolo di Dio a farci carico del do-         proteggano l’integrità dei bambini e degli     gli errori del passato con un’apertura         alla sofferenza dell’innocente, senza eva-        cammino penitenziale. Un
                                                                                  Con vergogna e pentimento, come co-
    Il Papa chiede      un arco di circa settant’anni. Benché si
                                                                               munità ecclesiale, ammettiamo che non         lore dei nostri fratelli feriti nella carne e   adulti in stato di vulnerabilità, come pure    penitenziale capace di lasciarsi rinnovare     sioni e pusillanimità. Guardare a Maria           atteggiamento su cui lo
                        possa dire che la maggior parte dei casi                                                             nello spirito. Se in passato l’omissione        della diffusione della “tolleranza zero” e     da dentro. Tutto ciò che si fa per sradi-      vuol dire imparare a scoprire dove e co-          stesso Francesco ha insistito
            perdono     riguarda il passato, tuttavia, col passare
                                                                               abbiamo saputo stare dove dovevamo
                                                                                                                             ha potuto diventare una forma di rispo-         dei modi di rendere conto da parte di          care la cultura dell’abuso dalle nostre        me deve stare il discepolo di Cristo.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             con un tweet: «Lo Spirito
                        del tempo abbiamo conosciuto il dolore                 stare, che non abbiamo agito in tempo                                                                                                        comunità senza una partecipazione atti-                                                          Santo ci dia la grazia della
                                                                                                                             sta, oggi vogliamo che la solidarietà, in-      tutti coloro che compiono o coprono
       per i crimini    di molte delle vittime e constatiamo che               riconoscendo la dimensione e la gravità
                                                                                                                             tesa nel suo significato più profondo ed        questi delitti. Abbiamo tardato ad appli-      va di tutti i membri della Chiesa non
                                                                                                                                                                                                                                                                              Lo Spirito Santo ci dia la grazia della        conversione e l’unzione
                                                                               del danno che si stava causando in tante                                                                                                                                                    conversione e l’unzione interiore per po-         interiore per poter
                        le ferite non spariscono mai e ci obbli-                                                                                                             care queste azioni e sanzioni così necessa-    riuscirà a generare le dinamiche necessa-
           commessi     gano a condannare con forza queste                     vite. Abbiamo trascurato e abbandonato
                                                                                                                             esigente, diventi il nostro modo di fare
                                                                                                                             la storia presente e futura, in un ambito       rie, ma sono fiducioso che esse aiuteran-      rie per una sana ed effettiva trasforma-       ter esprimere, davanti a questi crimini di        esprimere, davanti ai crimini
                                                                                                                                                                                                                                                                           abuso, il nostro pentimento e la nostra           di abuso, il nostro
                                                                               i piccoli. Faccio mie le parole dell’allora
         da chierici    atrocità, come pure a concentrare gli
                        sforzi per sradicare questa cultura di                 Cardinale Ratzinger quando, nella Via
                                                                                                                             dove i conflitti, le tensioni e specialmen-     no a garantire una maggiore cultura della
                                                                                                                                                                             protezione nel presente e nel futuro.
                                                                                                                                                                                                                            zione. La dimensione penitenziale di di-
                                                                                                                                                                                                                            giuno e preghiera ci aiuterà come Popo-        decisione di lottare con coraggio.                pentimento e la nostra
                                                                                                                             te le vittime di ogni tipo di abuso possa-                                                                                                                                                      decisione di lottare con
        e consacrati    morte; le ferite “non vanno mai prescrit-              Crucis scritta per il Venerdì Santo del
                                                                               2005, si unì al grido di dolore di tante
                                                                                                                             no trovare una mano tesa che le proteg-            Unitamente a questi sforzi, è necessa-      lo di Dio a metterci davanti al Signore e
                                                                                                                                                                                                                                                                                            Vaticano, 20 agosto 2018
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             coraggio». Vicinanza alle
                        te”. Il dolore di queste vittime è un la-                                                            ga e le riscatti dal loro dolore (cfr.          rio che ciascun battezzato si senta coin-      ai nostri fratelli feriti, come peccatori                                                        vittime e invito «ad agire a
e invoca l’impegno      mento che sale al cielo, che tocca l’ani-              vittime e con forza disse: «Quanta spor-      Esort. ap. Evangelii gaudium, 228). Tale        volto nella trasformazione ecclesiale e        che implorano il perdono e la grazia                                                             tutti i livelli» sono stati
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             ribaditi poi dall’arcivescovo
                        ma e che per molto tempo è stato igno-                 cizia c’è nella Chiesa, e proprio anche       solidarietà ci chiede, a sua volta, di de-      sociale di cui tanto abbiamo bisogno.          della vergogna e della conversione, e co-
 dell’intera Chiesa     rato, nascosto o messo a tacere. Ma il                 tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbe-     nunciare tutto ciò che possa mettere in         Tale trasformazione esige la conversione       sì a elaborare azioni che producano di-                                                          Christophe Pierre, nunzio
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             apostolico negli Stati Uniti.
                        suo grido è stato più forte di tutte le mi-            ro appartenere completamente a Lui!           pericolo l’integrità di qualsiasi persona.      personale e comunitaria e ci porta a           namismi in sintonia col Vangelo. Perché
       per sradicare    sure che hanno cercato di farlo tacere o,              Quanta superbia, quanta autosufficien-        Solidarietà che reclama la lotta contro         guardare nella stessa direzione dove           «ogni volta che cerchiamo di tornare al-          1 «Questa specie di demoni non si
                                                                               za! […] Il tradimento dei discepoli, la                                                                                                      la fonte e recuperare la freschezza origi-
          la cultura    anche, hanno preteso di risolverlo con
                        decisioni che ne hanno accresciuto la                  ricezione indegna del suo Corpo e del
                                                                                                                             ogni tipo di corruzione, specialmente
                                                                                                                             quella spirituale, «perché si tratta di una
                                                                                                                                                                             guarda il Signore. Così amava dire San
                                                                                                                                                                             Giovanni Paolo II: «Se siamo ripartiti         nale del Vangelo spuntano nuove strade,        scaccia se non con la preghiera e il di-
                                                                                                                                                                                                                                                                           giuno» (Mt, 17, 21)
          dell’abuso    gravità cadendo nella complicità. Grido                suo Sangue è certamente il più grande
                                                                               dolore del Redentore, quello che gli tra-
                                                                                                                             cecità comoda e autosufficiente dove al-        davvero dalla contemplazione di Cristo,        metodi creativi, altre forme di espressio-
                                                                                                                                                                                                                            ne, segni più eloquenti, parole cariche di        2 Cfr. Lettera al Popolo di Dio pellegri-
                        che il Signore ha ascoltato facendoci ve-                                                            la fine tutto sembra lecito: l’inganno, la      dovremo saperlo scorgere soprattutto nel
                        dere, ancora una volta, da che parte                   figge il cuore. Non ci rimane altro che       calunnia, l’egoismo e tante sottili forme       volto di coloro con i quali egli stesso ha     rinnovato significato per il mondo attua-      no in Cile, 31 maggio 2018.
                        vuole stare. Il cantico di Maria non si                rivolgergli, dal più profondo dell’animo,     di autoreferenzialità, poiché “anche Sa-        voluto identificarsi» (Lett. ap. Novo mil-     le» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 11).           3 Lettera al Cardinale Marc Ouellet,

                        sbaglia e, come un sottofondo, continua                il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci   tana si maschera da angelo della luce”          lennio ineunte, 49). Imparare a guardare          È imprescindibile che come Chiesa           Presidente della Pontificia Commissione per
                        a percorrere la storia perché il Signore si            (cfr. Mt 8, 25)» (Nona Stazione).             (2 Cor 11, 14)» (Esort. ap. Gaudete et          dove guarda il Signore, a stare dove il        possiamo riconoscere e condannare con          l’America Latina, 19 marzo 2016.
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                             giovedì 23 agosto 2018

#catechesi                                                                                                                            10

     C
                       ontinuiamo le catechesi sui comandamenti e
                       oggi affrontiamo il comandamento «Non pro-
                       nuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio»
                       (Es 20, 7). Giustamente leggiamo questa Parola
                       come l’invito a non offendere il nome di Dio
                       ed evitare di usarlo inopportunamente. Questo
                       chiaro significato ci prepara ad approfondire di
                       più queste preziose parole, di non usare il no-
                       me di Dio invano, inopportunamente.
                          Ascoltiamole meglio. La versione «Non pro-
                       nuncerai» traduce un’espressione che significa
                       letteralmente, in ebraico come in greco, «non
                       prenderai su di te, non ti farai carico».
                          L’espressione «invano» è più chiara e vuol
                       dire: «a vuoto, vanamente». Fa riferimento a un
                       involucro vuoto, a una forma priva di contenu-
                       to. È la caratteristica dell’ipocrisia, del formali-
                       smo e della menzogna, dell’usare le parole o
                       usare il nome di Dio, ma vuoto, senza verità.
                          Il nome nella Bibbia è la verità intima delle
                       cose e soprattutto delle persone. Il nome rap-
                       presenta spesso la missione. Ad esempio,
                       Abramo nella Genesi (cfr. 17, 5) e Simon Pie-
                       tro nei Vangeli (cfr. Gv 1, 42) ricevono un no-
                       me nuovo per indicare il cambiamento della             non sia falso, senza ipocrisie, a una relazione
                       direzione della loro vita. E conoscere veramen-        in cui ci affidiamo a Lui con tutto quello che
                       te il nome di Dio porta alla trasformazione            siamo. In fondo, fino al giorno in cui non ri-
                       della propria vita: dal momento in cui Mosè            schiamo l’esistenza con il Signore, toccando
                       conosce il nome di Dio la sua storia cambia            con mano che in Lui si trova la vita, facciamo
                       (cfr. Es 3, 13-15).                                    solo teorie.
                          Il nome di Dio, nei riti ebraici, viene procla-        Questo è il cristianesimo che tocca i cuori.
                       mato solennemente nel Giorno del Grande                Perché i santi sono così capaci di toccare i
                       Perdono, e il popolo viene perdonato perché            cuori? Perché i santi non solo parlano, muovo-
                       per mezzo del nome si viene a contatto con la          no! Ci si muove il cuore quando una persona
                       vita stessa di Dio che è misericordia.                 santa ci parla, ci dice le cose. E sono capaci,
                          Allora “prendere su di sé il nome di Dio” vuol      perché nei santi vediamo quello che il nostro
                       dire assumere su di noi la sua realtà, entrare in      cuore profondamente desidera: autenticità, re-
                       una relazione forte, in una relazione stretta          lazioni vere, radicalità. E questo si vede anche
                       con Lui. Per noi cristiani, questo comanda-            in quei “santi della porta accanto” che sono,
                       mento è il richiamo a ricordarci che siamo bat-        ad esempio, i tanti genitori che danno ai figli
                       tezzati «nel nome del Padre e del Figlio e dello       l’esempio di una vita coerente, semplice, one-
                       Spirito Santo», come affermiamo ogni volta             sta e generosa.
                       che facciamo su noi stessi il segno della croce,          Se si moltiplicano i cristiani che prendono
                       per vivere le nostre azioni quotidiane in comu-        su di sé il nome di Dio senza falsità — prati-
                       nione sentita e reale con Dio, cioè nel suo
                       amore. E su questo, di fare il segno della cro-
                       ce, io vorrei ribadire un’altra volta: insegnate
       All’udienza
                                                                                   Il segno
                       ai bambini a fare il segno della croce. Avete
                       visto come lo fanno i bambini? Se dici ai bam-
           generale    bini: “Fate il segno della croce”, fanno una co-
                       sa che non sanno cosa sia. Non sanno fare il
       la catechesi    segno della croce! Insegnate loro a fare il no-

                                                                                   della croce
                       me del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
sui comandamenti       Il primo atto di fede di un bambino. Compito
                       per voi, compito da fare: insegnare ai bambini
                       a fare il segno della croce.
                          Ci si può domandare: è possibile prendere
                       su di sé il nome di Dio in maniera ipocrita,
                       come una formalità, a vuoto? La risposta è
                       purtroppo positiva: sì, è possibile. Si può vive-      cando così la prima domanda del Padre No-
                       re una relazione falsa con Dio. Gesù lo diceva         stro, «sia santificato il tuo nome» — l’annuncio
                       di quei dottori della legge; loro facevano delle       della Chiesa viene più ascoltato e risulta più
                       cose, ma non facevano quello che Dio voleva.           credibile. Se la nostra vita concreta manifesta
                       Parlavano di Dio, ma non facevano la volontà           il nome di Dio, si vede quanto è bello il Batte-
                       di Dio. E il consiglio che dà Gesù è: “Fate            simo e che grande dono è l’Eucaristia!, quale
                       quello che dicono, ma non quello che fanno”.           sublime unione ci sia fra il nostro corpo e il
                       Si può vivere una relazione falsa con Dio, co-         Corpo di Cristo: Cristo in noi e noi in Lui!
                       me quella gente. E questa Parola del Decalogo          Uniti! Questa non è ipocrisia, questa è verità.
                       è proprio l’invito a un rapporto con Dio che           Questo non è parlare o pregare come un pap-
il Settimanale                                                                                L’Osservatore Romano
                                                                                                      giovedì 23 agosto 2018

#catechesi                                                                                                                     11

         pagallo, questo è pregare con il cuore, amare il         tere nel nostro cuore il suo amore. Per questo
         Signore.                                                 Dio proclama in questo comandamento:
            Dalla croce di Cristo in poi, nessuno può             “Prendimi su di te, perché io ti ho preso su
         disprezzare sé stesso e pensare male della               di me”.
         propria esistenza. Nessuno e mai! Qualunque                 Chiunque può invocare il santo nome del
         cosa abbia fatto. Perché il nome di ognuno di            Signore, che è Amore fedele e misericordioso,
         noi è sulle spalle di Cristo. Lui ci porta! Vale la      in qualunque situazione si trovi. Dio non dirà
         pena di prendere su noi il nome di Dio                   mai di “no” a un cuore che lo invoca sincera-
         perché Lui si è fatto carico del nostro nome             mente. E torniamo ai compiti da fare a casa:
         fino in fondo, anche del male che c’è in noi;            insegnare ai bambini a fare il segno della croce
         Lui si è fatto carico per perdonarci, per met-           ben fatto.

                                      I due chierichetti
         Dardo Darío Artigas Nilo oggi ha i capelli               più nero ed è una certezza che, per me, ha un volto
         imbiancati per i suoi cinquantotto anni: ne aveva        e un nome: María Victoria. Mia sorella ha partorito
         appena tredici — è nato a Montevideo nel 1960 nel        la bambina il 25 agosto 1978 nel centro di
         quartiere periferico La Teja per poi trasferirsi in      detenzione denominato Pozo de Banfield: siamo
         Argentina — quando i suoi due fratelli Rubén e           riusciti a rintracciarla nel dicembre 1987 e a
         Alberto vennero portati via e divennero desaparecidos.   restituirle la sua vera identità». La sua famiglia,
         Ne aveva quindici quando toccò a proprio a lui           aggiunge, è sempre stata in prima linea
         essere prelevato e torturato in carcere. E ne aveva      nell’impegno a dare voce a quanti sono stati
         diciassette quando a scomparire nel buco nero delle      perseguitati e uccisi, soprattutto nell’ambito
         violenze furono sua sorella María Asunción con il        dell’associazione Madres y familiares de uruguayos
         marito Alfredo Moyano. «È proprio nel nome di            detenidos desaparecidos. Un abbraccio del tutto
         mia sorella e di mio cognato che oggi sono venuto        particolare il Papa ha avuto poi per il sacerdote
         qui da Papa Francesco, con tutto il mio dolore ma        argentino Raúl Perrupato, nato ottantasette anni fa
         anche con una tenace speranza: sto facendo di tutto      nel barrio de Flores a Buenos Aires, a lui legato fin
         per trovare i loro resti per una sepoltura cristiana»    dal 1942 da un profondo sentimento di amicizia:
         dice Dardo Darío, che lavora come infermiere a           erano vicini di casa e svolgevano insieme il servizio
         Padova. A presentarlo al Papa è stata suor               di ministranti in parrocchia. Più grande di cinque
         Geneviéve Jeanningros, che celebra i cinquant’anni       anni, Raúl ha in pratica insegnato al giovanissimo
         di vita religiosa col carisma di Charles de Foucauld,    Jorge Mario a fare il chierichetto. «Siamo venuti
         quarantanove dei quali passati tra i poveri e i          per dire al Papa che siamo con lui nella Chiesa con
         giostrai all’Eur e a Ostia. «Mia zia Léonie Duquet,      la Chiesa e per la Chiesa»: non usano mezze misure
         religiosa francese missionaria in Argentina, sparì tra   le cinquanta suore domenicane missionarie di San
         l’8 e il 10 dicembre 1977, insieme con la consorella     Sisto che stanno dando vita al loro quindicesimo
         Alice Domon e con altre donne. Torturata, è stata        capitolo generale. A Francesco hanno presentato il
         gettata in mare in uno dei tanti “voli della morte”»     loro carisma, centrato fortemente sull’unità dei
         racconta suor Geneviéve. «Sono consapevole —             cristiani. Con affetto, infine, il Pontefice ha salutato
         rilancia Dardo Darío — che il bene e la luce             suor Rosangela Sala con le consorelle dell’Istituto
         riescono a venir fuori e illuminare persino il buio      dell’Immacolata.
il Settimanale                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                                                 giovedì 23 agosto 2018

#7giorniconilpapa                                                                                                                         12

                                                     Uniamoci in preghiera per tutte le famiglie del mondo
                                                                           specialmente quelle in difficoltà

                                                                                                                               ”
                                                                     La famiglia è un cantiere di speranza
                                                Prendiamoci cura della famiglia: lì si gioca il nostro futuro
                                                                                                   @Pontifex, 20, 21 e 22 agosto

                         MERCOLEDÌ 15                                             1º aprile 1993, prestando servizio nelle nunzia-
                                                                                  ture apostoliche in Kenya e in Jugoslavia,
                         Nella solennità dell’Assunzione il Papa ha in-           presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra,
                         vitato i fedeli presenti all’Angelus in piazza           e quindi nelle nunziature apostoliche in Sud
                         San Pietro a pregare per quanti «in tante parti          Africa, Honduras e Messico. Nominato arcive-
                         del mondo soffrono nel corpo e nello spirito».           scovo titolare di Telepte l’8 gennaio 2011, ha
                         Dopo la preghiera mariana il pensiero del                ricevuto l’ordinazione episcopale il 5 febbraio
                         Pontefice è andato, in particolare, alle vittime         successivo, ricoprendo l’ufficio di nunzio apo-
                         del crollo del ponte Morandi a Genova.                   stolico in Pakistan dal 2001 al 2014 e di nunzio
                         «Mentre affido alla misericordia di Dio le per-          apostolico in Mozambico dal 2015.
                         sone che hanno perso la vita — ha detto —
                         esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro fa-
                         miliari, ai feriti, agli sfollati e a tutti coloro che
            L’Angelus    soffrono» a causa del drammatico evento veri-            D OMENICA 19
      dell’Assunzione    ficatosi lo scorso 14 agosto. «Vi invito ad unir-           Il Papa ha invocato la «solidarietà» e il
                                                                                  «concreto sostegno della comunità internazio-
                                                                                  nale» per le popolazioni del Kerala colpite
                                                                                  dalle alluvioni. Lo ha fatto al termine dell’An-
                                                                                  gelus in piazza San Pietro, dopo aver com-
                                                                                  mentato il brano evangelico di Giovanni (6,
                                                                                  51-58) che riporta il discorso di Gesù nella si-
                                                                                  nagoga di Cafarnao.
                                                                                     Nello stesso giorno è stato reso noto il mes-
                                                                                  saggio di Francesco per l’apertura della trenta-
                                                                                  novesima edizione del Meeting di Rimini. Il
                                                                                  testo, a firma del cardinale segretario di Stato
                                                                                  Pietro Parolin, è stato inviato al vescovo della
                                                                                  città, Francesco Lambiasi.
                                                                                                                                          La preghiera mariana
                                                                                                                                          del 19 agosto
                                                                                  MERCOLEDÌ 22
                                                                                     «Oggi la libertà religiosa e di coscienza de-
                                                                                  ve fare i conti con due ideologie opposte ma
                                                                                  ugualmente minacciose: il relativismo secolari-
                                                                                  sta e il radicalismo religioso, in realtà pseudo
                                                                                  religioso. A questo proposito mi limito a se-
                                                                                  gnalare alla vostra attenzione il pericolo reale
                                                                                  di combattere l’estremismo e l’intolleranza con         Nella sera del 10 agosto
                                                                                  altrettanto estremismo e intolleranza, anche            dopo aver percorso 117 chilometri
                                                                                  negli atteggiamenti e nelle parole». Lo ha det-         a piedi i giovani partecipanti
                                                                                  to Papa Francesco ricevendo nell’auletta                alla trentottesima marcia
                         vi a me nella preghiera» ha aggiunto infine ri-          dell’aula Paolo VI, prima dell’udienza generale,        francescana del Perdono di Assisi
                         volgendosi ai numerosi presenti e invitandoli a          i partecipanti al nono meeting annuale inter-           hanno incontrato il Papa
                         recitare un’Avemaria. In precedenza Francesco            nazionale dei legislatori cattolici.                    in Vaticano
                         aveva ricordato che «l’assunzione in cielo, in
                         anima e corpo, è un privilegio divino accorda-
                         to alla santa Madre di Dio per la sua partico-
                         lare unione con Gesù».
                            Nello stesso giorno, in occasione del quat-
                         trocentocinquantesimo anniversario della mor-
                         te di san Stanislao Kostka, il Papa ha inviato a
                         monsignor Piotr Libera, vescovo della diocesi
         Il messaggio    di Płock, un messaggio per unirsi alla «pre-
 al meeting di Rimini    ghiera di ringraziamento» di tutta la Chiesa
                         polacca per il giovane novizio gesuita nell’an-
                         no a lui dedicato. In particolare il Pontefice si
                         è rivolto ai giovani che nel mese di settembre
                         daranno vita al pellegrinaggio a piedi da Prza-
                         snysz a Rostkowo, dal luogo del suo battesimo
                         al luogo della sua nascita, incoraggiandoli a
                         guardare al futuro con fiducia.
                            Sempre nella stessa giornata, il Pontefice ha
                         nominato sostituto per gli Affari generali della
                         Segreteria di Stato monsignor Edgar Peña Par-
                         ra, arcivescovo titolare di Telepte, finora Nun-
                         zio Apostolico in Mozambico, il quale prende-
                         rà possesso il prossimo 15 ottobre. Nato a Ma-
                         racaibo, in Venezuela, il 6 marzo 1960, è stato
                         ordinato sacerdote il 23 agosto 1985 ed è entra-
                         to nel servizio diplomatico della Santa Sede il
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