MA QUANTE GRANDE L'AMAZZONIA? - Da un Transamazzonica - Viaggi Avventure nel Mondo
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RACCONTI DI VIAGGIO | Colombia http://www.viaggiavventurenelmondo.it/viaggi/5620 RACCONTI DI VIAGGIO Bolivia Brasile Colombia Peru’ MA QUANTE ' GRANDE L'AMAZZONIA? Da un Transamazzonica Testo e foto della coordinatrice Susanna Ceccherini “Alfonso”, disse Soul, “ma quant’è grande eleggere il cassiere. Si offre (per così dire!) Claudio, l’Amazzonia?” Tanto di cappello, visto che è anche il suo primo “Quant’è grande?” Alfonso sorrise. viaggio con AM. “Una sola regione di quella terra è più grande della Più meno rifocillati, ma sicuramente carichi, ci vita di un uomo.” imbarchiamo per Santa Cruz. (Vivere come se si fosse eterni – Luisa Mandrino) GIORNO 02 – 5 Agosto 2018 – Parco Madidi Volo senza intoppi, se non che all’arrivo ci GIORNO 01 – 4 Agosto 2018 – Italia-La Paz avvertono che il nostro volo del mattino seguente, Santa Cruz – Rurrenabaque – Parco Madidi per Rurrenabaque, è anticipato di un’ora e partirà alle 08:00. Poco male, eccetto la sveglia Arrivo a Malpensa che sono da poco passate che suonerà un’ora prima...Prendiamo la nostra le 13. Il volo sarà alle 16:15, ma è stagione di coincidenza e per le 11:00 arriviamo a La Paz. overbooking ed è meglio non rischiare. Incontro Per chi non ci è mai stato, l’effetto è stranissimo. subito Ferdinando, il primo partecipante che si è Dall’alto la città sembra spuntare da una sorta di iscritto e quello con cui abbiamo parlato più a lungo cratere, con i palazzi più alti e moderni al centro, del viaggio, aspettando per settimane che il gruppo e le casette, più basse e povere, sparpagliate sulle si formasse e che questa avventura prendesse pareti di questa sorta di imbuto. Tutto ha i colori finalmente il volo! Di li a poco ci raggiungono della terra, le sfumature di arancio e marrone sono anche Claudio ed Eli, una giovane coppia, appena infinite e interrotte solo dai tetti multicolore delle sposata, che ha deciso di unirsi a noi per il loro casette. Atterriamo, a El Alto e nei primi cinque viaggio di nozze. E’ davvero incredibile e tra me minuti l’effetto dell’altezza si fa sentire. Siamo e me, spero che non si pentano di questa scelta oltre i 4000 metri, nell’aeroporto più alto del tanto eccentrica! mondo. Recuperati i bagagli e anche la tachicardia, Cominciamo a fare conoscenza, mentre intanto prendiamo due taxi e raggiungiamo l’hotel. Il il tabellone ci avverte che il nostro volo per Sagarnaga, punto fisso dei gruppi di Avventure, è Madrid partirà con due ore di ritardo. In Spagna molto carino, in pieno centro nella città vecchia, avremo avuto uno scalo di 5 ore per cui ci stiamo proprio accanto al suggestivo Mercado de las comunque con i tempi. Brujas, dove, ovviamente, sistemati i bagagli, non Finalmente alle 20 partiamo. A Madrid recuperiamo manchiamo di farci un giro. Tra foglie di coca, feti anche gli ultimi due partecipanti, Francesco (che di lama, e piccoli feticci pachamama, è davvero presto diventerà per tutti Frank), napoletano, una full immersion nella coloratissima atmosfera allenatore di pallavolo, ed Edoardo, romano con la boliviana! Le signore delle bancarelle, con i loro passione per la barca e il mare. abiti multistrato, coloratissimi, e le tradizionali Abbiamo giusto il tempo di berci una birra ed bombette, ci offrono invitanti ogni genere di 2 - Avventure nel mondo 1 | 2019
RACCONTI DI VIAGGIO | Bolivia Brasile Colombia Peru mercanzia. Altre ci guardano incuriosite e sorridono Speriamo di essere stati solo sfortunati. volentieri davanti all’obiettivo. Tuttavia il nostro Arrivati in aeroporto, scopriamo che siamo stati di giro è breve, perché abbiamo un appuntamento. nuovo ricollocati. Non più il volo delle 9 e neanche Fernando, la persona che ci ha accolto in hotel, delle 8. Bensì quello delle 10. Nessuno se la prende! ci ha parlato degli spettacoli di wrestling, che si Il gruppo è già molto unito e c’è una bella atmosfera. tengono proprio la domenica pomeriggio a El Alto, è L’emozione per ciò che ci aspetta è davvero tanta! uno spettacolo semplice, per i locali, ma proprio per Avverto il corrispondente e ci dedichiamo con tutta questo interessante . Ovviamente non possiamo farci calma ad un’ottima colazione. Ci lanciamo sulle mancare un’esperienza del genere, per cui alle 16, buonissime torte locali e i tazzoni di cappuccino, saliamo a bordo di uno sgangheratissimo pulmino probabilmente gli ultimi che assaggeremo per collettivo e partiamo. E’ il pulmino della scuola, molto, molto...tempo! almeno gli altri giorni della settimana, con i suoi Finalmente partiamo. L’aereo è un piccolo bombardier sedili minuscoli e un’atmosfera allegra e colorata. A con un centinaio di posti. La tratta è breve e in circa bordo conosco Pilar, incuriosita dalla mia macchina quaranta minuti siamo a destinazione. fotografica, iniziamo a parlare e a scambiarci Per la prima volta da quando siamo partiti, nozioni tecniche. E’ una giovane fotografa spagnola, percepiamo davvero la foresta Amazzonica! L’aereo in viaggio da oltre sei mesi con il suo fidanzato, in comincia ad abbassarsi, ma sotto di noi non c’è cerca di matrimoni ed altri eventi per poter vendere niente...solo alberi, il grande fiume, che come una qualche foto. In meno di venti minuti raggiungiamo pennellata, incide il verde infinito, e una leggera siamo di nuovo a El Alto. Il luogo in cui si svolgono nebbiolina che avvolge il tutto in un’atmosfera gli incontri è una sorta di capannone, in una zona incantata. A pochi metri da terra, compare una molto popolare. Il biglietto, oltre all’ingresso, ci da pista, uno spiazzo di terra battuta e un po’ d’asfalto. diritto ad un sacchettino di popcorn, una bibita piena Veniamo recuperati da un pulmino che in un paio di coloranti e un piccolo souvenir. di minuti ci porta all’aeroporto vero e proprio di l’atmosfera è surreale. C’è un ring malandato, intorno Rurrenabaque. Un casotto di legno e lamiera: da un alcuni spalti. Da un tavolino, un uomo spara musica lato gli arrivi, dove un furgone, di li a breve scaricherà a tutto volume, annunciando con enfasi i lottatori e i nostri bagagli, dall’altra le partenze, due panche e gli incontri. I primi atleti entrano in campo, hanno un cartellone di benvenuto. Siamo tutti elettrizzati! Ci costumi e maschere sul viso, lanciano minacce e sentiamo davvero catapultati in un’altra dimensione. anche sedie! Tutto ha un’aria molto “casalinga”, ma Il viaggio adesso, ha davvero inizio! il calore del pubblico e l’orgoglio dei combattenti Un furgone ci scorta fino al villaggio, dove finalmente rende tutto davvero unico! conosco Selim, con cui Assistiamo a tre incontri e per settimane abbiamo poi ce ne andiamo. Il sole organizzato questa parte sta tramontando e vogliamo del viaggio. E’ un ragazzone approfittare di quell’ora enorme, sorridente e per prendere la funicolare molto disponibile. Assieme e vedere la città dall’alto. a Claudio, il cassiere, La scelta è azzeccata e sbrighiamo tutte le formalità, lo spettacolo e davvero mentre il resto del gruppo incredibile!!! La funicolare inizia a cambiarsi e a ha una rete vastissima, è preparare il bagaglio da incredibilmente moderna portare nel Madidi. In all’avanguardia. E fa pochi minuti siamo tutti riflettere come un mezzo pronti. Lasciamo in agenzia del genere conviva a La Paz il bagaglio più pesante, con situazioni di estrema povertà e quartieri al limite portando con noi solo lo stretto necessario. Facciamo delle baraccopoli… un brindisi con l’jugo de la selva, un bevanda che Rientriamo in hotel, dove scopriamo che la nostra ci accompagnerà per tutto il viaggio, con gusti e struttura ospita uno dei migliori ristoranti della zona. consistenze ogni volta diverse, ma sempre con lo E’ un’occasione piacevole per rilassarsi un po’ e stesso nome! dopo le corse della giornata, un buon vino e due Ci imbarchiamo sul Rio Beni, è nuvoloso e navigando chiacchiere sono l modo migliore per cominciare a la temperatura sembra ancora più bassa. La camicia conoscersi. Direi che come inizio, davvero non c’è a maniche lunghe e il k-way, sono appena sufficienti male! a non farci sentire freddo. L’escursione termica è davvero notevole. A tratti il fiume è larghissimo, in GIORNO 03 – 6 Agosto 2018 – Parco Madidi altri momenti sembra snodarsi in mezzo a una gola. Siamo contro corrente e procediamo lentamente. In Colazione all’alba e partenza alle 6. Due taxi ci un’ora e mezza arriviamo a destinazione. La nostra accompagnano in aeroporto. I dieci minuti peggiori base nel Madidi è un lodge immerso in una natura della nostra vita! La nostra auto inforca delle davvero maestosa. A pochi minuti dal fiume, alberi minuscole stradine pedonali, si inerpica in vicoli e fiori rigogliosi fanno da cornice alle capanne di improbabili e si fa metà percorso praticamente sui legno. Farfalle enormi, color turchese, svolazzano marciapiedi. L’altro, sapremo poi, ha investito due ovunque, mentre un trampoliere, evidentemente cani, proseguendo la corsa senza fregarsene troppo. abituato agli umani, ci saltella intorno incuriosito. Avventure nel mondo 1 | 2019 - 3
RACCONTI DI VIAGGIO | Bolivia Brasile Colombia Peru Pranziamo, ci sistemiamo nei bungalow e partiamo l’attrezzatura necessaria: coperta, mosquito net solo gli uccelli, ma anche i fastidiosi mosquitos. per il primo trek di circa tre ore. Per chi ama questo e carta igienica! Questo trek è un po’ più duro di E ora di rientrare e quando arriviamo al campo è tipo di esperienza, l’impatto è davvero difficile da quello di ieri. I primi due chilometri sono in pianura praticamente già buio. descrivere. Ciò che ci circonda è sorprendente! e non hanno particolari difficoltà. L’ultimo chilometro Ceniamo in un’atmosfera bellissima! Nella capanna, Piante e alberi a noi sconosciuti, foglie grandi quanto invece ha discese ripide fuori sentiero con terreno a lume di candela, con fuori una notte incredibilmente un essere umano, colori sgargianti, forme incredibili. fangoso e dissestato. E’ necessario procurarsi un stellata. Ci sono riso, carne macinata, salsa di funghi Alcune piante hanno consistenze strane, certe bastone e fare molta attenzione a non appoggiarsi e pane fritto. Parliamo della giornata e cerchiamo sembrano di velluto, altre di plastica. Alcune hanno alle piante, che molto spesso cedono o hanno aculei di fare conversazione con una famiglia inglese che incredibili poteri curativi. Altre possono ucciderti in affilati. dormirà con noi nel camp. Dopo cena le chiacchiere pochi minuti. E poi i suoni continui...la jungla non Domingo ci mostra alcuni alberi che loro usano proseguono davanti all’ormai tradizionale tazza di tace mai! Uccelli, scimmie, insetti. Per la gioia del per curare diverse patologie: dai tumori ai semplici mate de coca. Ci rilassiamo...finché Domingo non trampoliere, che ci ha seguito per tutto il tempo, eritemi, dal mal di pancia al mal di denti. Ci rendiamo ci chiama fuori per farci vedere l’enorme tarantola troviamo anche un nido di formiche giganti. E per lei, conto che il sapere di questo popolo, riguardo a che si è appostata sul tetto della capanna. Sembra che scopriamo chiamarsi Morena, scatta l’ora della piante ed insetti, è davvero sorprendente: tutto ciò incredibile, eppure ha un fascino tutto suo! Con le merenda! di cui hanno bisogno, cresce e vive spontaneamente nostre torce frontali, facciamo un giro li intorno, e Il tempo nuvoloso ci ha regalato temperature intorno a loro. Verso mezzogiorno arriviamo al campo. ci accorgiamo che l’oscurità ha fatto uscir fuori piacevoli e anche i mosquitos sono meno aggressivi. Su una piattaforma in legno, ci sono materassini molte creature. Ragni di ogni forma e colore, bruchi, Rientriamo soddisfatti al lodge, dove ci aspetta e zanzariere. Sistemiamo i nostri sacchi-letto e le coleotteri e cose striscianti che non riusciamo a un’ottima cena: riso, verdure e pesce gatto cotto coperte per la notte. In un casottino li accanto, ci vedere. Decisamente è il momento di chiuderci nelle foglie di banano. E come digestivo, una tisana sono un water e una doccia. Niente porte, ma solo dentro le zanzariere! di coca, amarissima! Ma che presto diventerà una una tendina e qualche ragno da compagnia! GIORNO 05 – 8 Agosto 2018 – Guajara Merim – piacevole abitudine delle nostre serate. Provati dalla In una capanna adiacente, la cucina da campo e la Porto Velho (Brasile) giornata, ce ne andiamo tutti a dormire presto. Alle nostra “sala da pranzo”. Ci riposiamo un po’ e dopo 23 si stacca la corrente e cullati dal suono di un pranzo partiamo per un altro trek di tre ore. Questa Mi sveglio molto presto, sono appena le 5:30. Il improvviso temporale, ci addormentiamo soddisfatti. volta abbiamo fortuna e veniamo letteralmente cielo comincia adesso a schiarire, ma le voci della circondati da un branco di scimmie cappuccine: foresta si fanno sentire già da un po’. Dalla trama GIORNO 04 – 7 Agosto 2018 – Parco Madidi – sono ovunque,sugli alberi attorno a noi! Saltano da della zanzariera vedo solo il verde degli alberi e Santarosa – Guayara Merim un ramo all’altro facendo cadere foglie e legnetti per delle piante, eppure la dentro è pieno di una vita spaventarci e avvertirci che quello è il loro territorio. incredibile e misteriosa! Mi viene quasi da trattenere Dopo un’ottima colazione, alle 8 siamo già pronti Ci rimettiamo in marcia ed arriviamo fino alla parete il respiro per non disturbare la voce prepotente della per partire. Oggi ci aspetta un trek di quattro ore delle are, un’enorme parete di roccia chiamata natura, ma un’altra giornata ci aspetta e la voglia per raggiungere il Campo Arenalito, dove passeremo così perché ospita i nidi di migliaia di pappagalli. di esplorare la foresta è tanta! Piano piano tutto il la notte. Domingo, la nostra guida, ci fornisce Purtroppo, con la luce del tramonto, non arrivano camp si sveglia, il gruppo si prepara, rimettiamo l’attrezzatura negli zaini, facciamo colazione e alle 8 partiamo. Dopo un breve trek di circa un’ora, arriviamo al fiume. Una barca arriva a recuperare i nostri bagagli, mentre noi, con l’aiuto di Domingo, recuperiamo alcuni tronchi dalla spiaggia e ci costruiamo una zattera. È un bel momento, tutto il gruppo collabora e ci divertiamo nonostante i puri-puri che ci attaccano senza pietà! Appena il nostro mezzo è pronto, prendiamo il fiume e remando e schivando qualche corrente, in circa un’ora arriviamo all’altezza del lodge. La spiaggia su cui sbarchiamo è piena di farfalle, enormi e dai colori incredibili! Ci facciamo una doccia, pranziamo e dedichiamo il pomeriggio al relax. Le amache, sotto l’ombra fresca delle piante, sono il luogo ideale per un pisolino, per leggere, per scrivere o per giocare con il trampoliere che sembra davvero felice di rivederci. Dopo cena, recuperate le energie, ci prepariamo per il trek in notturna. Stivali di gomma, torcia frontale e litri di Jungle sono imprescindibili! Scendiamo lungo il fiume, ma il trek si rivela ben presto più duro del previsto: nel tentativo di avvicinarci 4 - Avventure nel mondo 1 | 2019
RACCONTI DI VIAGGIO | Bolivia Brasile Colombia Peru ai caimani, di cui vediamo solo gli occhi scintillare nemmeno di aprirla e la abbandoniamo al suo sedile reclinato. Faccio un po’ fatica a svegliarlo, ma nel buio, finiamo in un tratto di fango estremamente destino! Intanto è arrivato il nostro bus, ma ha un una volta ripreso, riesce incredibilmente a caricarci molle, dove quasi tutti affondiamo e rimaniamo guasto e occorre ripararlo prima di ripartire. Passa tutti e sei compresi i bagagli. In pochi minuti siamo bloccati. Per uscirne ci conciamo davvero male! Il un’altra ora prima che riusciamo a salire, ma una all’hotel. Il buio è totale e non riusciamo a capire bucato del pomeriggio è stato praticamente inutile! volta a bordo, sorge un altro bene dove siamo. Diamo La fatica ha dato però i suoi frutti, riusciamo a vedere problema. Alcuni biglietti appuntamento al tassista per un piccolo alligatore tra i tronchi, un rapace notturno sono stati venduti due volte e le 8 dell’indomani mattina e che dorme tranquillo a un metro dai nostri piedi e, non c’è posto per tutti. Così il ce ne andiamo a dormire. addirittura, le tracce di un giaguaro. driver, come un’abile giocatore GIORNO 07 – 10 Agosto 2018 di tetris cerca di risolvere la - Rio Madeira (Navigazione) GIORNO 06 – 9 Agosto 2018 – Rio Madeira situazione. Piazza un bambino (Navigazione) sopra uno scatole, altri due in Ci svegliamo presto e ci braccio alla mamma, mette il accorgiamo di essere in riva Ci svegliamo prestissimo, facciamo colazione e suo secondo in piedi davanti ad un lago. Nel prato di fronte alle 7 partiamo. Dobbiamo rientrare con la barca a all’uscita, e il gioco è fatto! ai lodge, una casetta di legno Rurrenabaque. Stavolta abbiamo la corrente a favore, Si parte! Con una media di ospita due are rosse e blu che ma c’è brutto tempo ed è meglio non rischiare. Fa 38km orari il nostro transfer si avvicinano curiose. Un altro freddo e siamo tutti un po’ dispiaciuti di lasciare il di dodici ore ha inizio. Il pappagallo verde sgargiante, Madidi, ma lo spettacolo di quel fiume che scorre panorama dei primi chilometri volentieri ci sale sulle braccia lento e immenso tra le sponde della foresta, ci lascia è sorprendente! Nei canali ai lati della strada ci e si fa fotografare. È un peccato non avere un po’ sempre a bocca aperta. A Rurrenabaque ritrovo sono aironi, trampolieri, are, rapaci, capibara e di tempo per goderci questo posto. Speravamo di Selim, sempre sorridente e premuroso. Recuperiamo alligatori di notevoli dimensioni. Una quantità fare colazione sul lago, ma la signora della cucina i nostri bagagli, e dopo tutti i saluti di rito, prendiamo incredibile di animali, considerando soprattutto che è in ritardo e riusciamo solo a mangiare un uovo in un taxi per Santa Rosa dove ci aspetta il bus per a pochissimi metri ci sono i villaggi con i contadini piedi, di corsa, mentre il taxi ci sta già aspettando. Guayaramerim. La strada è un pantano pieno di che tranquillamente lavorano le loro terre. Il viaggio In pochi minuti siamo alla Migracion, l’ufficio è buche, la pioggia della notte non ha certo aiutato e il prosegue, tra la polvere, i sedili sfondati e le zecche minuscolo e facciamo i controlli in fretta. Cambiamo tragitto, per quanto non lungo, richiede più delle due che la povera Eli si ritroverà poi addosso l’indomani. la valuta e prendiamo i biglietti per il traghetto che ci ore previste. Arriviamo a Santa Rosa che sono ormai Non è un viaggio facile e nemmeno rilassante, ma è porterà sull’altro lato del Rio Mamoré. Oltre il fiume le 11:30. Sembra un luogo di frontiera, davanti alla uno spaccato incredibile della vita di questo popolo. la città cambia nome, diventa Gujara Mirin e siamo stazione degli autobus, una fila di casette malandate Davanti a me, una madre allatta il suo bambino. ufficialmente in Brasile. Ancora un rapido controllo dove si serve cibo e qualche bevanda, un distributore Più avanti, una famiglia estrae una vaschetta di riso in ingresso e poi con il taxi partiamo per Porto Velho. di benzina, qualche cane randagio e intorno il con del pollo, offrendolo a chi è seduto vicino. Stavolta la strada è asfaltata e scorre veloce. Anche nulla. Scopriamo che il nostro autobus è in ritardo. Si condividono cibo, coperte, odori e stanchezza. il paesaggio è completamente cambiato, non ci sono Abbiamo tempo per un pranzetto rapido in uno dei L’autista, furbamente, fa le soste bagno lontano più montagne ed è aumentata l’urbanizzazione. tanti baracchini lungo la strada. dai villaggi e in mezzo al nulla: gli uomini in un Dopo pochi chilometri, ci aspetta però la sorpresa. Presi dall’euforia decidiamo di festeggiare con cespuglio, le donne in un altro, così non si perde C’è un posto di blocco, la polizia ci ferma. Controllo un buon bicchiere di vino! Eli e Edoardo partono tempo! Tre minuti e si riparte. Sono quasi le tre di delle auto, dei documenti, e perquisizione di tutti i in missione verso il baracchino a fianco, perché il notte quando finalmente arriviamo a Guayaramerim. bagagli. Mi sembrava che l’ingresso fosse stato nostro non serve alcool. Ma, ahimè, al loro ritorno, Siamo nel nulla totale. Alcuni mototaxi si avvicinano troppo facile! nella busta c’è solo una terrificante bottiglia di succo ma per noi non vanno bene perché i nostri zaini sono Va comunque tutto liscio e in mezz’ora ripartiamo. d’uva, coperta di polvere e con l’etichetta corrosa dal troppo ingombranti per caricarli su un motorino. Ma Fa molto più caldo che in Bolivia, l’aria è afosa e tempo (o dai topi!). ho molto fortuna! Girando dietro la stazione, trovo non c’è vento. Sono da poco passate le 14, quando Ci facciamo una risata! Nessuno ha il coraggio un taxi con il suo autista che russa beatamente sul finalmente arriviamo a destinazione. Avventure nel mondo 1 | 2019 - 5
RACCONTI DI VIAGGIO | Bolivia Brasile Colombia Peru Porto Velho non sembra una città particolarmente ne detterà la lentezza e le ore ne racconteranno i i tempi. Conosciamo così Sergio, molto scaltro ed interessante. Quartieri moderni convivono con colori e luci. Inizio a dondolarmi sull’amaca, felice estremamente orgoglioso della sua città. Ci racconta palazzi in stile coloniale, le strade sono caotiche e di dovermi abituare a questo nuovo ritmo di viaggio. di come Manaus sia letteralmente sorta dalla jungla, trafficate, tutto ha un’aria un po’ decadente. Il Rio Madeira è un mondo a sé, con le case per dare conforto a quegli europei che venivano qui Troviamo facilmente il nostro hotel, sistemiamo i galleggianti, le capanne nascoste tra gli alberi e le per sfruttarne le risorse naturali e ridurne gli abitanti bagagli e usciamo subito per raggiungere il porto, in chiatte dei cercatori d’oro. Un delfino rosa salta fuori in schiavitù. cerca della nostra nave e della Senora Hosana che dall’acqua a pochi metri da noi. E intanto, dal ponte Il teatro Amazonas è il simbolo di tutto questo: ha i nostri biglietti. superiore, una musica brasiliana accompagna la l’edificio è ancora meraviglioso ed entrando non Il nostro Barco, la Vieira II, è già li, pronta per nostra partenza. si può non pensare a Fitzcarraldo e ai fasti che l’indomani. Non riusciamo purtroppo a salire per furono. Quando entriamo, l’orchestra sta provando cercare il nostro contatto, ma poco male, avremo GIORNI 09/11 – 12/14 Agosto 2018 - Rio Madeira e, all’attacco della primavera di Vivaldi, l’emozione tempo domattina! (Navigazione) è davvero tanta! Il pomeriggio è caldo e non c’è niente di meglio che Facciamo poi tappa al Muse, progetto interessante sedersi al tavolino di un bar, sorseggiando birra, I quattro giorni sul barco trascorrono lenti e pigri, in di parco-museo che, oltre a conservare alcuni caipirinha e succo di guaranà. un clima che è a dir poco surreale. Il tempo perde esemplari e reperti interessanti, segna, con una linea Per la cena ci regaliamo un programma ambizioso, ogni connotazione e ci dimentichiamo persino netta lunga 10 km, la fine della città e la ripresa del un ristorante di pesce che pare essere il migliore dell’orologio. La giornata è scandita dalla campana dominio della foresta. Ma escluso il giardino botanico della città. Ci facciamo un regalo, consapevoli che dei pasti che suona puntualmente tre volte al giorno. e il valore simbolico della struttura, per il resto è una arriveranno tempi ben più duri! Alle 6:30 per la colazione, alle 11:30 per il pranzo, sorta di zoo eticamente discutibile. Purtroppo andremo solo in cinque. Eli, dopo aver alle 17:30 per la cena. Ma ben presto anche questi Da qui ci spostiamo verso il Rio Negro, con le sue scoperto di aver preso le zecche, si prende le diventano solo numeri...per noi la notte finisce curiose spiagge, allestite con sdraio e ombrelloni medicine del caso e rimane a riposare in hotel. all’alba, non appena il sole accarezza le nostre come quelle dei nostri mari. Sembra un posto molto amache, ed inizia al tramontare del giorno, quando carino per un aperitivo al tramonto, ma adesso sono GIORNO 08 – 11 Agosto 2018 - Rio Madeira magari, in un altro contesto, solo le due del pomeriggio (Navigazione) staremmo pensando a dove e il caldo è talmente andare per far l’aperitivo. Si insopportabile che decidiamo Ci svegliamo e con piacere scopriamo che l’hotel ha sonnecchia al pomeriggio, di rientrare in hotel. un’ottima colazione. Non sappiamo ancora però, che quando fa troppo caldo per Quando riusciamo è già calato tutta quella frutta, le torte, le frittelle e il caffè, nei stare sul ponte, oppure si il sole e la temperatura è prossimi giorni saranno solo un ricordo… improvvisa un aperitivo se c’è davvero piacevole. Siamo a E così, chiamati due taxi, carichiamo tutto e via! fresco, con la birra locale e i due passi dal teatro, la piazza subito al barco, per cercare Hosana e recuperare i pop-corn cotti al microonde. è gremita di gente e si stanno biglietti. Il porto è ancora tranquillo e sonnacchioso, Dopo quattro giorni di riso e preparando i festeggiamenti ma il mercato del pesce è già in piena attività. pollo, anche questi diventano per ferragosto. L’aria si riempie Saliamo sulla barca, mentre intanto alcuni tir stanno uno spuntino allettante! Qualcuno legge un libro, io mi del profumo degli spiedini e delle urla delle signore scaricando le loro merci nella stiva. Gli scaricatori dedico a scrivere il diario, altri fanno foto o scrutano che nei loro banchetti preparano la caipirinha. Non e gli uomini dell’equipaggio, organizzati in il fiume in cerca dei delfini rosa. Siamo in pochissimi possiamo sottrarci a molteplici “assaggi”, mentre un’efficiente catena umana, caricano a bordo sacchi passeggeri, per cui c’è sempre tranquillità e poco gruppi di ballerini e ballerine fanno volteggiare le enormi con cipolle, materassi, farina e caffè. A rumore. Fino alla sera, quando l’equipaggio accende loro piume colorate a suon di samba. bordo, seduta ad un tavolino, una signora imponente la tv per seguire una telenovela locale e la musica sta scartabellando dei documenti. Qualcosa mi dice della sigla si sente in tutta la nave. Con l’oscurità GIORNO 13 – 16 Agosto 2018 – Manaus – Selva che è il “nostro uomo” e in effetti non mi sbaglio! si fanno vivi anche gli altri passeggeri: coleotteri, Lago Juma Nonostante il mio pessimo portoghese e il suo ragni e scarafaggi. In breve capiamo una lezione pessimo inglese, riusciamo a capirci e in pochi importante: di notte è meglio avvolgersi l’amaca fin Sveglia di buon’ora alle 8:30 siamo già in partenza minuti abbiamo i biglietti e la chiave di una cabina. sopra la testa e non appoggiare mai i piedi nudi a verso il Lago Juma, così chiamato anche se oggi, Sarà utile per tenere i bagagli al sicuro e avere un terra! in realtà, non è più un lago ma un vero e proprio bagno tutto nostro. fiume. La riserva si trova a circa 120 km a sud-est Molliamo tutto li e scendiamo per andarci a procurare GIORNO 12 – 15 Agosto 2018 – Arrivo a Manaus di Manaus. E’ una zona ancora poco conosciuta al le amache per la notte. La barca salperà alle 12.30, turismo e dal punto di vista naturalistico, possiede abbiamo quasi tre ore. Torniamo verso il mercato, Sono appena le 5 del mattino, quando, con quasi nove una delle biodiversità più ricche dell’Amazzonia. Con ci facciamo un giro e troviamo tutto quello che ci ore di ritardo, vediamo spuntare all’orizzonte le luci un van raggiungiamo il porto e da li ci imbarchiamo. serve: amache, corde e un po’ di frutta. Sono quasi di Manaus. Il paesaggio è cambiato completamente, A circa un chilometro, attraversiamo il punto in le 11, quando rientriamo sulla nave. Le operazioni niente più foresta a perdita d’occhio, ma solo cantieri cui il Rio Negro si getta nel Rio delle Amazzoni e, di carico sono quasi concluse e nell’attesa iniziamo e navi merci. Eppure, nonostante l’ambientazione incredibilmente, constatiamo che le due acque ad appendere le amache. Siamo fortunati perché ci ormai urbana, il cielo ci regala forse la più bella in effetti non si mescolano! Jerry, la nostra guida, sono pochi passeggeri e il ponte superiore è quasi alba di tutto il viaggio. Per una manciata di secondi, ci spiega che i due fiumi, percorreranno altri venti tutto libero. Ci resta anche il tempo per un pranzo tutto si tinge di rosa, arancio, rosso e lilla. Sembra chilometri così, senza mescolarsi. Una striscia più veloce. Dietro il mercato del pesce, ci sono molte la tavolozza di un pittore impazzito! E’ solo un azzurra e una striscia più marrone. C’è ovviamente griglie che arrostiscono il pescato locale e, per pochi attimo, prima che il sole schiarisca tutto, ma è uno una spiegazione scientifica, basata sulla differenza spiccioli, te ne servono un trancio da record assieme spettacolo sublime! di temperatura e di residui minerali, ma vedere a un piatto di riso e verdure. Quando tocchiamo terra sono ormai le 7 del mattino. quella linea netta in acqua fa comunque una certa Finalmente leviamo gli ormeggi. Il barco fa manovra Fermiamo per strada un paio di taxi e in pochi minuti impressione! e prende il fiume. Vicino alla mia amaca, c’è una siamo in hotel. La colazione è ottima e ci rifacciamo Sbarcati sull’altro lato del fiume, prendiamo di giovane mamma con tre bambini, poco dietro, una della monotonia degli ultimi giorni. Decidiamo di nuovo un minivan e dopo un’ora di strada sterrata, coppia di olandesi. Sarà una traversata lunga, il fiume prendere una guida per visitare la città e ottimizzare ci imbarchiamo nuovamente su un battello. E’ 6 - Avventure nel mondo 1 | 2019
RACCONTI DI VIAGGIO | Bolivia Brasile Colombia Peru delle piante. All’ora di pranzo rientriamo, raccogliamo i nostri bagagli e ripartiamo per Manaus. Rifacciamo tutto il tragitto del giorno precedente e verso le 17 siamo di nuovo in città. Abbiamo cambiato hotel e la notizia che nel seminterrato c’è una lavatrice, ci rende estremamente felici! Manaus ormai la sentiamo molto familiare e passeggiare per le sue vie ci rilassa e ci mette di buon umore. La signora delle Caipirinhe purtroppo non c’è più, ma ci consoliamo ugualmente nello storico Bar Armando. GIORNO 15 – 18 Agosto 2018 – Manuas – Tabatinga Leticia L’aereo per Tabatinga parte alle 13:45 per cui possiamo concederci il lusso di prendere la mattinata con calma. Stamattina niente orari e ognuno si alza quando vuole. Con Ferdi e Frank andiamo a farci un giro nei dintorni del Teatro e scopriamo una cosa per noi davvero singolare. I negozi qui sono organizzati per quartieri. C’è la via degli ottici, con solo ottici, decine e decine uno accanto all’altro. La via dell’abbigliamento, la via delle cartolerie e via dicendo. Certamente molto pratico, ma forse poco quasi mezzogiorno quando solchiamo le acque non abbiamo molta fortuna, ma rientrati al lodge, strategico! del Rio Juma, fa caldissimo, il cielo è di un ci rifaremo abbondantemente! Dopo stasera non Alle 11 prendiamo due taxi e ci dirigiamo azzurro accecante e sulle sponde la vegetazione è credo che nessuno abbia più voglia di sguazzare all’aeroporto. Siamo pronti per immergerci di nuovo incredibilmente rigogliosa! allegramente nel fiume! nella jungla, stavolta nell’Amazzonia colombiana. A metà tragitto, attraversiamo una parte di foresta Fuggiti dai mosquitos, che al calar della sera ci hanno Come Rurrenabaque, anche l’aeroporto di Tabatinga allagata, un tunnel verde che sembra uscito da un aggrediti come un plotone di esecuzione, ci rifugiamo è in mezzo al nulla e l’atterraggio avviene su una libro di fiabe. Siamo tutti ammutoliti e ci godiamo nella chiatta, dove scopriamo che la nostra ospite striscia di fango circondata dalla foresta. Il nostro è quello spettacolo accompagnato dal canto degli prepara ottime caipirinha. E’ un momento piacevole l’unico volo della giornata. uccelli e dal lieve rumore del battello che scivola sul di chiacchiere e brindisi, coronato dall’arrivo di un Dopo qualche minuto vengono a recuperarci con fiume. vassoio con i nostri piranha cucinati. Devo dire che una jeep. Solito passaggio burocratico, prima Dopo poco arriviamo a destinazione. Una grande non sono per niente male! alla Migracion brasiliana per l’uscita dal Paese, e chiatta sul fiume e dietro, su palafitte, i bungalow Dopo cena è il momento di un’uscita in notturna. poi a quella colombiana, a Leticia, per l’ingresso. dove dormiremo. La padrona di casa ci accoglie con Riprendiamo la canoa e stavolta ci addentriamo alla Dobbiamo fare in fretta, poiché alle 18 sarà buio e un gran sorriso e ci invita a sederci per il pranzo: un ricerca dei coccodrilli. Jerry dobbiamo raggiungere a piedi ottimo riso, con verdure miste e pescato del giorno. riesce a trovarne uno piccolo. la zona in cui ci accamperemo Sistemiamo i bagagli nelle stanze e ci prendiamo A dir la verità, abbiamo stanotte. Sistemati i documenti, un’ora di relax! un po’ l’impressione che passiamo dall’agenzia dove Qualcuno fa il bagno dal pontile, non sapendo l’avesse già preparato li conosciamo Gael, la guida che al calar della sera, proprio li, pescheremo una apposta per noi, ma, sia che ci accompagnerà nella decina di piranha! Alle 15 partiamo con la canoa alla come sia, vederlo dal vivo foresta nei prossimi giorni. ricerca dei delfini rosa. Ma non è facile avvistarli e, e poterlo toccare, è sempre Intanto, Claudio e Ferdi vanno più che altro incontriamo i comuni delfini grigi che, un’esperienza! all’ufficio di cambio, dove con in branchi, nuotano e saltano a pochi metri da noi. estremo disappunto, scoprono Ci inoltriamo un po’ più nella selva e subito, un che qui, come gli comunica branco di scimmie cappuccino scende a curiosare. GIORNO 14 – 17 Agosto l’impiegato di turno, “non vale Si avvicinano all’acqua, scuotono le piante e gridano 2018 - Selva Lago Juma il tasso ufficiale, ma quello per cacciarci via. che lui decide di applicare”. E’ assurdo e grottesco, Prima di rientrare, facciamo un’ultima sosta per Ci alziamo prestissimo e alle 5:30 siamo già in canoa perdiamo oltre duecento dollari, ma non abbiamo tentare di pescare qualche piranha. Tutto quello sperando di avere più fortuna di ieri con i delfini alternative. Mi rivolgo alla ragazza dell’agenzia, che serve è: una canna molto spartana, una lenza rosa. In effetti riusciamo a vederne un paio anche che alzando le spalle mi conferma che “qui è così”. robusta, un amo resistente e un pezzo di pesce se solo da lontano. In compenso però, assistiamo ad Ribadisco che è inaccettabile, ma al momento crudo. Per questo tipo di pesca, contrariamente a una bellissima alba sul fiume che, da sola, è valsa non c’è davvero altra soluzione e facciamo buon ciò che si fa di solito, occorre fare molto rumore e la levataccia! Rientriamo al lodge per la colazione e viso a cattivo gioco. Ci concentriamo sulla nostra agitare tantissimo l’acqua. subito ripartiamo per un trek di tre ore. partenzaRapidamente facciamo il check di tutto In questo modo infatti, i piranha pensano che sia Il giro è semplice e per niente faticoso. Jerry si ferma ciò che ci servirà. Prendiamo un cambio di vestiti, caduto in acqua un animale e ferito e accorrono spesso e ci spiega nel dettaglio le fasi della foresta, la torcia frontale e il repellente. Gael ci fornisce nella speranza di un bel banchetto! Purtroppo qui la differenza tra i diversi terreni e i molteplici usi gli stivali di gomma, l’amaca, un telo di plastica, Avventure nel mondo 1 | 2019 - 7
RACCONTI DI VIAGGIO | Bolivia Brasile Colombia Peru un piatto e una tazza. Tutto il resto lo lasciamo li. po’ sorpresi…, ma alla fine, perché no!! Riprendiamo con un fucile in mano a combattere nella guerriglia. Carichiamo anche alcune taniche d’acqua potabile e le nostre torce e andiamo! Ci passerà anni, dopo aver cercato un paio di volte, siamo pronti per partire. Con una jeep, in mezz’ora, Quando è ora di dormire, ci infiliamo sotto la inutilmente, di fuggire. Poi finalmente, un incontro raggiungiamo un ingresso della foresta. Sono già le zanzariera. Purtroppo non sarà una notte tranquilla. fortunato e la possibilità di uscire dall’esercito 16:30, prendiamo tutto e partiamo. Un violento temporale si abbatte su di noi, facendo lavorando come guida. Adesso capisco perché è Gael procede rapido, bisogna prendere il suo passo. oscillare l’albero mentre la pioggia entra da ogni così a suo agio in questo ambiente, e capisco la sua E all’inizio, con gli zaini, la sacca dell’amaca e le lato. Ci stringiamo un po’ per allontanarci dai bordi incredibile conoscenza della foresta e la capacità scorte d’acqua, non è facile. Più andiamo avanti, e, al mattino, anche questo diventerà un motivo di di trovare in natura tutto ciò che ci serve. Mi rendo più la foresta si fa fitta. Alle divertimento. conto che il viaggio non è solo ciò che vedi o vivi, 17:30 comincia a far buio e La foresta di notte è ma la possibilità di conoscere un Paese attraverso dopo pochi minuti siamo già un’esperienza davvero gli occhi e le esperienze di chi lo ha vissuto. E da con le torce frontali accese. unica. Nonostante la fitta questo punto di vista, Gael è stato davvero un grande E’ l’orario in cui i mosquitos vegetazione, dopo un po’ gli valore aggiunto. sono più aggressivi e la occhi si abituano e anche il Rientriamo al campo e facciamo colazione. luce di certo non ci aiuta. poco bagliore della luna è Rapidamente smontiamo tutto e ci rimettiamo in Il terreno è scosceso e sufficiente a farti distinguere marcia. In un paio d’ore raggiungiamo la Maloca scivoloso, siamo fuori da le forme. Ovviamente nel campo principale, dove c’è possibilità sia di fare ogni sentiero. Dobbiamo sarebbe impensabile fare una doccia che di bagnarsi nel fiume. Fa caldo e fare molta attenzione a dove un’esperienza del genere possiamo mettere anche i vestiti ad asciugare al sole. mettiamo i piedi, mentre altri insetti di dimensioni senza una valida guida, ma noi siamo decisamente in Pranziamo e ci riposiamo un po’ sulle amache. Alle notevoli ci ronzano attorno al viso e alle orecchie. ottime mani. Gael sa riconoscere i nidi di qualunque 16:30 ci rimettiamo in marcia. In meno di mezz’ora Procediamo in silenzio, c’è molta tensione e un po’ cosa e riusciamo a vedere anche un paio di tarantole. raggiungiamo il luogo in ci passeremo la notte. Loro di stanchezza. Gael ci consiglia di spegnere le luci, Quando rientriamo al campo siamo davvero lo chiamano il canopy. Si tratta di una piattaforma attiriamo troppi insetti e alcuni potrebbero essere stanchi. Appendiamo i nostri stivali a testa in giù, posta a trentacinque metri di altezza, sull’albero pericolosi. Ci sono le vespe nere e dei tafani giganti in modo che non vi entriamo ragni o altri animali, più alto della zona. Si sale uno per volta, con che mordendo, impiantano le loro larve. Ci convince e ci chiudiamo nei nostri bozzoli. Fa fresco e l’aria è un’imbracatura da arrampicata. Eli si offre di partire immediatamente! Per cui lasciamo solo una frontale umida, ma la stanchezza prevale su tutto e in attimo per prima e con la sua esperienza da acrobata sale rossa e cerchiamo di abituare la vista all’oscurità. ci addormentiamo, accompagnati dal gracidare della in pochi minuti, facendocela sembrare molto facile. Attraversiamo un paio di tratti abbastanza ripidi, gli rana “che ride”. Ma non sarà così! Anche una volta che si è capita la stivali scivolano e affondano e con il buio è difficile tecnica, la salita è comunque abbastanza faticosa. In anche capire dove potersi aggrappare. Alcuni rami ogni caso, una volta raggiunta la vetta, lo spettacolo sono marci, altri hanno spine. GIORNO 16 – 19 Agosto 2018 – Riserva Agape vale mille volte lo sforzo! Quando finalmente arriviamo all’area per il campo, ci Passiamo una serata bellissima. “Negrinho”, il sembra di aver camminato un’eternità. Il risveglio di stamattina, è stato forse il più bello di ragazzo che ci ha accompagnati fin lassù, accende Gael comincia a tendere alcune corde tra gli alberi tutto il viaggio. alcune candele e ci racconta tutta la storia della e ci mostra come costruire l’accampamento. Ci Con la luce, abbiamo visto finalmente dove ci Creazione secondo la loro mitologia tribale. Il metteremo in cerchio. Sopra le corde tendiamo trovavamo. Attorno al nostro campo, ci sono alberi racconto ha un fascino incredibile ed è pieno di i teloni di plastica che ci ripareranno in caso di altissimi, e la luce del sole, che filtra a fatica, traccia creature magiche e di riti a volte crudeli. Rimaniamo pioggia. Sotto, appendiamo le nostre amache, delle fasce nette e bianchissime, attraverso le foglie in silenzio, rapiti dal racconto e dalla magia del luogo. racchiuse dentro una zanzariera come una sorta e fino a terra. Sembra un quadro meraviglioso, di bozzolo. Infine accendiamo alcune candele e il accompagnato dai mille suoni della foresta. Gael ha campo è pronto. E’ il momento di accendere il fuoco già messo su il caffè. Lo accompagno a cercare altra GIORNO 17 – 20 Agosto 2018 - Riserva Agape – e preparare la cena. legna e nel tragitto mi faccio raccontare la sua storia. Santa Teresinha La nostra guida estrae dal suo zaino tutto il Scopro così una vita incredibile! Portato via di casa necessario. Riso, pesce, uova, banane, alcune a quattordici anni dai militari, si ritrova nella foresta Purtroppo la notte non è stata tranquilla. Un violento verdure e una pentola. Stendiamo a terra delle larghe foglie, in modo da poterci appoggiare il cibo. Tutti ci diamo da fare. Qualcuno inizia a preparare il riso, io e altri ci dedichiamo a tagliare le cipolle e i pomodori. Ovviamente la luce attira di tutto e mentre si affetta la verdura bisogna stare attenti a non affettare anche gli scarafaggi che passeggiano allegramente sulla nostra “tavola”. Intanto Gael, con il suo machete, prepara dei grossi filetti di Pirarucu, un pesce molto comune nelle acqua dolci dell’Amazzonia, e procura altra legna asciutta per il fuoco. In meno di due ore è tutto pronto! Gael ci ha messo in piedi una cena davvero sorprendente! Riso con verdure, pesce con contorno di banane fritte e, per finire, persino il caffè! Direi che la fatica è stata ripagata! Con l’acqua del fiume diamo una lavata sommaria a tutto quanto e ci prepariamo per affrontare la notte. Ma Gael ci sorprende di nuovo. Adesso che abbiamo cenato e riposato, possiamo partire per il nostro trek notturno! Ci guardiamo un 8 - Avventure nel mondo 1 | 2019
RACCONTI DI VIAGGIO | Bolivia Brasile Colombia Peru di banano con dentro riso con pollo e verdure. Con Con la barca, in un paio d’ore, raggiungiamo di il machete, in due minuti ci fabbrica anche delle nuovo Leticia. Recuperiamo i nostri bagagli e, dopo palette-cucchiaio con cui mangiare e ci procura un rapido pranzo, ci imbarchiamo di nuovo per anche il dolce, arrampicandosi in cima ad un albero raggiungere Santa Rosa, la parte peruviana della e tornando con tantissime noci di cacao. Il frutto del città da cui, nella notte, ci imbarcheremo alla volta cacao, quando è ancora fresco, è una noce gialla di Iquitos. molto grande, che al suo interno accoglie i semi Sbrighiamo di nuovo tutte le formalità doganali. Per avvolti in una polpa bianca dolcissima. l’uscita dalla Colombia, la Migracion si trova lungo Finalmente arrivano le nostre canoe. Saliamo il fiume e si raggiunge attraccando semplicemente a coppie, cercando, con scarso successo, di la barca alla chiatta che ospita l’ufficio doganale. sincronizzare le remate! Una piccola fila e l’estrema lentezza dei controlli, ci Percorriamo il fiume fino ad un tratto in cui i tre Paesi, fanno perdere quasi un’ora. In fretta arriviamo poi Colombia, Brasile e Perù si incrociano. Proseguiamo a Santa Rosa, sbarchiamo e, facendo una corsa, verso il Brasile e in un’ora siamo a destinazione. arriviamo all’ufficio di frontiera giusto pochi minuti Cambiamo imbarcazione e, con un mezzo più prima della chiusura. Sistemate queste faccende, ci grande, raggiungiamo la Comunità in cui verremo cominciamo ad organizzare per il transfer notturno ospitati per la notte. Santa Theresinha è un piccolo al porto. E qui l’amara sorpresa...i biglietti hanno la villaggio, con tre o quattro famiglie, una decina di data sbagliata. Essendo la nave di notte, i biglietti case e una scuola. E’ completamente autogestito e sono stati emessi con la data del giorno in corso e la recente sostituzione del capo villaggio mette per non di quello successivo. un attimo in discussione la nostra permanenza sul Per fortuna Gael, che ci ha accompagnati fin qui, luogo. Ci rendiamo conto che c’è qualche problema, trova la soluzione. Fa un paio di telefonate e in ma alla fine Gael riesce a sistemare tutto e otteniamo due ore ci vengono recapitati i biglietti con la data il permesso di restare. Una famiglia ci metterà a corretta. disposizione letti e amache per dormire, un’altra ci Risolta anche questa, è davvero ora di rilassarci. ospiterà per la cena e la colazione. Sistemiamo i bagagli e ci diamo alla movida Le case sono tutte in legno, su palafitta, colorate e sull’unica strada che percorre l’isola: un centinaio di temporale si abbattuto sulla foresta, facendo piene di fiori. Gli ambienti sono aperti, con pappagalli metri di casette, hostal e piccoli ristorantini. oscillare l’albero, e rendendo praticamente inutile il e pavoni che entrano ed escono dalle finestre. Gli Ci fermiamo da una famiglia, con alcuni tavolini tessuto di protezione sopra di noi. Ci siamo stretti abitanti sono molto simpatici e durante la cena, con sotto una tettoia e una griglia. Mangiamo dell’ottimo tutti un po’ verso il centro, per evitare che chi stava due ragazze che ci ospitano, scatta il gioco per chi pesce e del chorizo, con birra e succo di guaranà. ai lati si bagnasse completamente per la pioggia. E laverà i piatti e per una buona mezz’ora gridiamo Verso le 22 torniamo all’hostal, nella speranza di al mattino, con grande spirito “wild” anche questa numeri a caso e ci scambiamo semi di anguria per riposare qualche prima di andare al porto. Ma non esperienza si è trasformata in motivo di allegre segnare i punti! sarà così. La struttura è davvero pessima e per quasi risate! due ore, in tutto il corridoio, c’è un continuo via vai di Ci mettiamo di nuovo le imbracature, fissiamo i gente e motociclette. moschettoni alle corde e siamo pronti per il prossimo GIORNO 18 – 21 Agosto 2018 – Santa Teresinha lancio. Con una sorta di zip-line raggiungiamo una Leticia Santa Rosa piattaforma più in basso a circa settanta metri di GIORNO 19 – 22 Agosto 2018 – Santa Rosa Iquitos distanza, e poi da li ci caliamo di nuovo a terra. La notte trascorre tranquilla, ormai ci siamo abituati In pochi minuti siamo di nuovo alla Maloca, facciamo a riposare in amaca nonostante il fresco e l’umidità. All’una di notte lasciamo l’hostal e con due tuc tuc colazione e ripartiamo per un trek di circa due ore. Ci alziamo verso le sette, svegliati dai bambini della partiamo per il porto. Una mezz’ora da incubo! Nel Raggiungiamo la sponda del fiume e ci mettiamo in famiglia che a quell’ora sono già pronti per andare a buio più totale attraversiamo la parte disabitata attesa della barca che prenderà i nostri bagagli e ci scuola. Facciamo colazione, ringraziamo il villaggio dell’isola, dove al posto delle strade ci sono sentieri lascerà le canoe. La barca tarda un po’ e Gael tira per l’ospitalità e partiamo. sabbiosi, con buche profonde, dune e massi. I nostri fuori dallo zaino il nostro pranzo: pacchetti di foglie mezzi, che corrono comunque come dei pazzi, ad ogni curva prendono il volo e rischiano di ribaltarsi. Facciamo tutto il tragitto, reggendoci con una mano ai montanti del tuc tuc e tenendo con l’altra i bagagli perché non volino via. Finalmente arriviamo al porto. La nave veloce è già li. Ci mettiamo in fila per il controllo dei documenti e ci imbarchiamo. L’ambiente è decisamente confortevole e ci sono pochi passeggeri, per cui possiamo approfittare delle comode poltrone per recuperare qualche ora di sonno. Alle 3 partiamo e di nuovo siamo in navigazione sul Rio delle Amazzoni, ma stavolta in una situazione molto diversa. Anche il clima sembra cambiato. Fuori fa freddo e una leggera nebbiolina avvolge tutto. Come da programma alle 16 siamo ad Iquitos. La città, a prima vista, sembra piccola ma molto vivace. Un mix tra coloniale e moderno con un fascino vagamente decadente. In pochi minuti arriviamo in hotel e dopo poco più di mezz’ora, ci raggiunge la Avventure nel mondo 1 | 2019 - 9
RACCONTI DI VIAGGIO | Bolivia Brasile Colombia Peru persona che ci accompagnerà nella spedizione dai salire per fare la tratta a ritroso. Altri sono venuti incontro. Una donna del villaggio tiene per le zampe Mayorunas. Conosciamo così Raul, altra bravissima a pendere i propri familiari. Prendiamo il sentiero un gallo ancora vivo, mentre una bambina, che guida, che in cinque minuti ci spiega cosa ci aspetta e in venti minuti arriviamo ad Angamos, ex colonia avrà appena tre o quattro anni, con un machete gli e cosa dobbiamo portarci. Ci accompagna anche al militare ed oggi villaggio destinato anche ai taglia la testa. E’ sicuramente un gesto di benvenuto mercato a prendere gli stivali civili. Quattro strade, due e in quanto tale lo apprezziamo! Una famiglia ci di gomma, che non abbiamo negozietti ed un pugno di ha lasciato a disposizione la propria capanna e ci ma che saranno essenziali nei case. Il posto di polizia, una sistemiamo tutti li. C’è un po’ d’imbarazzo, non prossimi giorni. Facciamo una scuola e tantissimi bambini. sappiamo bene come comportarci. Poco dopo, dalla lista di tutto l’occorrente e ci Andiamo di nuovo a fare capanna a fianco, ci chiamano per la cena. Entriamo diamo appuntamento per la il controllo dei documenti nella maloca, togliendoci le scarpe. L’interno è buio, mattina successiva alle 5:30. in un ufficio che sembra eccetto per quel po’ di bagliore che arriva dal braciere uscito da un romanzo d’altri ancora acceso. Disposte in cerchio, e adagiate sulle tempi. Due tizi in canottiera amache, ci sono le donne del villaggio. I nostri piatti GIORNO 20 – 23 Agosto stanno giocando a carte sono a terra, all’interno del cerchio. Ci sediamo in 2018 – Iquitos – Comunità sotto una ventola a soffitto silenzio, sul pavimento di legno che scricchiola, Mayorunas che gira rumorosamente. cercando di abituare la vista al buio e scambiando Una scrivania malandata e qualche sorriso di fronte a quegli sguardi curiosi. Come da accordi, all’alba Raul viene a prenderci polverosa con un rotolo di carta igienica appoggiato Dobbiamo sembrargli davvero strani! Noi, vestiti con due tuc tuc, mentre un’altra persona preleva i sopra una pila di fogli. Alla parete uno stendardo con come Indiana Jones, con le torce frontali appese al bagagli che non porteremo con noi. Abbiamo dovuto un motto patriottico e un calendario di dieci anni fa. collo e l’espressione spaesata. Una ragazza, con un ridurre tutto all’osso, poiché sull’aereo militare è Un gatto gironzola pigramente in cerca d’ombra. bimbo in braccio e il piatto nell’altra mano, ci dice consentito un massimo di 10 kg a testa di bagaglio, Appena entriamo, uno dei due poliziotti lascia cadere qualcosa e sorride. Ci sta incoraggiando a mangiare. peso in cui dobbiamo far rientrare, suddivisi su tutti, le carte e si infila in fretta la maglietta della divisa, Ci guardiamo tra noi. Nelle ciotole c’è del brodo anche le scorte di cibo e acqua che porteremo con facendoci segno di accomodarci. In quasi un’ora caldo con dentro un po’ di spaghetti ed un pezzo di noi. Arriviamo davanti alla caserma e aspettiamo riescono a controllare i nostri documenti, facendo carne. Ovviamente non abbiamo posate. quasi due ore prima che ci facciano entrare. Alle con le dita la sottrazione tra l’anno attuale e quello di Ma superato il primo momento di imbarazzo, e vinti 7:30 ci aprono i cancelli ed iniziamo le pratiche di nascita per determinare l’età. dalla fame, approcciamo il nostro piatto e devo dire imbarco. In un piccolo ufficio ci pesano uno per volta, Intanto Raul ha predisposto tutto per la partenza. Ha che è davvero buono! Anche senza posate, tutto prima noi e poi i bagagli. Nessun controllo su cosa preso persino un ombrello per Frank, che non sta sparisce in un attimo e alcuni fanno persino il bis, trasportiamo o su cosa abbiamo indosso. Il velivolo molto bene e avrà bisogno di ripararsi dal sole nelle provocando una risata generale. Cominciamo così è un piccolo aereo bi-elica che porta un massimo cinque ore di viaggio che ci aspettano. A mezzogiorno ad interagire. Ci presentiamo e anche loro ci dicono di sedici persone. Oltre a noi, ci sono i due piloti, saliamo sulla canoa e partiamo. Per circa un’ora i loro nomi. Qualcuno parla un po’ di spagnolo e il comandante, e alcune persone del posto che percorriamo il Rio Yavari, che segna il confine tra Raul ci da una mano a farci capire. Finita la cena, ritornano alla colonia o vi portano merci. Inutile dire Perù e Brasile, poi arriviamo alla confluenza con il ringraziamo e li salutiamo. E’ stata una giornata che sembra la scena di un film! L’aereo si alza in volo Rio Galvez, e prendiamo questo ramo che porta verso lunga e la notte che ci aspetta, sulle tavole di legno, e in pochi secondi siamo già sulla foresta. Un mare sud-ovest. Il caldo è quasi insopportabile e la barca non sarà molto comoda.. verde, infinito, solcato solamente dalle curve color procede lentamente a causa della forte corrente. fango dei fiumi che lo attraversano. Sono quasi le 18 ed è praticamente buio quando Il viaggio dura circa un’ora, poi, in mezzo al nulla, finalmente intravediamo su un’altura le capanne del GIORNI 21/23 – 24/26 Agosto 2018 - Comunità atterriamo. Una ventina di persone, tra adulti e villaggio. E’ un momento emozionante! Sbarchiamo Mayorunas bambini, stanno aspettando l’aereo. Alcuni devono e nella poca luce vediamo alcuni bambini venirci Sono appena le sei del mattino, ma decido di alzarmi. La notte sul pavimento freddo e umido non è stata delle migliori e ho sentito un po’ di freddo. Il villaggio, nella luce del sole, mi appare in tutta la sua bellezza. Tutte in fila, le maloche, con la loro struttura in legno e i tetti di foglie, si affacciano sul fiume e si lasciano accarezzare dal sole. Una decina di bambini mi guardano incuriositi, poi ridono e scappano! Ance gli altri si alzano. Raul, già al lavoro da un po’, ci ha organizzato la colazione: uova sbattute, pomodori e cipolla cruda. Caffè e jugo de la selva. Nei tre giorni che passiamo con i Mayorunas, cerchiamo di apprendere quanto più possibile delle loro tradizioni e delle loro usanze. Purtroppo il programma di protezione attuato dal governo, impone loro abitudini cosiddette “civili”, che non hanno niente a che fare con questo popolo. Primo fra tutti, l’obbligo di indossare abiti e l’adozione di un nome ispanico, poi addirittura, il credere nel dio cristiano...per fortuna tutto questo non ne ha intaccato le conoscenze e passare del tempo con loro, apprendendo i segreti della foresta o dei riti del sapo, è un’esperienza davvero unica. Insieme a Martial, figlio del capo tribù dei Matses, 10 - Avventure nel mondo 1 | 2019
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