"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
P AGINA 1 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Per una Chiesa Viva A NNO XVII - N. 1 – FEBBRAIO 2021 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO WWW . CHIESARAVELLO . IT WWW . RAVELLOINFESTA . IT WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM “Per raccontare la realtà occorre andare e vedere” Le illuminanti e incisive parole conte- struita nelle redazioni, davanti al compu- in rete conoscenze che altrimenti non nute nel Messaggio per la 55° Giorna- ter, ai terminali delle agenzie, sulle reti circolerebbero, se permette incontri che ta Mondiale delle Comunicazioni So- sociali, senza mai uscire per strada, senza altrimenti non avverrebbero", prosegue ciali, pubblicato il 24 gennaio u.s., più "consumare le suole delle scarpe", il Papa. La rete moltiplica la capacità di nella festa di San Francesco di Sales, senza incontrare persone per cercare racconto, ma ci sono rischi "La rete, con patrono dei giornalisti, appaiono storie o verificare de visu certe situazio- le sue innumerevoli espressioni social, un’autorevole conferma dell’iniziativa può moltiplicare la capacità di racconto e editoriale da anni avviata nella no- di condivisione: tanti occhi in più aperti stra Comunità, che, con questo nume- sul mondo, un flusso continuo di imma- ro, giunge al diciassettesimo anno di gini e testimonianze", ma "sono diventati vita. Il messaggio pontificio incorag- evidenti a tutti, ormai, anche i rischi di gia e stimola fortemente il nostro com- una comunicazione social priva di verifi- pito di annunciare, oggi anche attra- che". "Abbiamo appreso già da tempo verso tutti gli strumenti della comuni- come le notizie e persino le immagini cazione, l’unica Parola di Cristo, che è siano facilmente manipolabili, per mille venuto ad annunciare l’insegnamento motivi, a volte anche solo per banale nuovo, ultimo, definitivo; una novità narcisismo. Tale consapevolezza critica - che vale per sempre: la bella notizia continua il messaggio - spinge non a de- di Dio che ci è vicino, guida la storia e monizzare lo strumento, ma a una mag- ci salva. Nella scia luminosa del Van- giore capacità di discernimento e a un più gelo, annunciato e vissuto tra noi, maturo senso di responsabilità, sia quan- continuiamo il servizio della condivi- do si diffondono sia quando si ricevono sione fraterna dei momenti più signi- contenuti. Tutti siamo responsabili della ficativa della Chiesa che vive nella comunicazione che facciamo, delle infor- nostra terra. mazioni che diamo, del controllo che ************************ insieme possiamo esercitare sulle notizie Pensiamo al grande tema dell'informazio- false, smascherandole. Tutti siamo chia- ne. Voci attente lamentano da tempo il ni". Lo si legge nel messaggio di Papa mati a essere testimoni della verità: ad rischio di un appiattimento in "giornali Francesco per la 55esima Giornata andare, vedere e condividere". fotocopia" o in notiziari tv e radio e siti Mondiale delle Comunicazioni So- Grazie al coraggio dei media, senza web sostanzialmente uguali, dove il gene- ciali che quest'anno si celebra, in molti di loro impoverimento per l'uma- re dell'inchiesta e del reportage perdono Paesi, il 16 maggio, Solennità dell'Ascen- nità "Anche il giornalismo, come rac- spazio e qualità a vantaggio di una infor- sione del Signore. conto della realtà, richiede la capacità di mazione preconfezionata, "di palazzo", "Se non ci apriamo all'incontro, rimania- andare laddove nessuno va: un muoversi autoreferenziale, che sempre meno riesce mo spettatori esterni, nonostante le inno- e un desiderio di vedere. Una curiosità, a intercettare la verità delle cose e la vita vazioni tecnologiche che hanno la capaci- un'apertura, una passione. Dobbiamo concreta delle persone, e non sa più co- tà di metterci davanti a una realtà aumen- dire grazie al coraggio e all'impegno di gliere né i fenomeni sociali più gravi né le tata nella quale ci sembra di essere im- tanti professionisti - giornalisti, cineope- energie positive che si sprigionano dalla mersi. Ogni strumento è utile e prezioso ratori, montatori, registi che spesso lavo- base della società. La crisi dell'editoria solo se ci spinge ad andare e vedere cose rano correndo grandi rischi - se oggi co- rischia di portare a un'informazione co- che altrimenti non sapremmo, se mette nosciamo, ad esempio, la condizione
P AGINA 2 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua dalla prima pagina Comunicare oggi, difficile delle minoranze perseguitate in varie parti del mondo; se molti soprusi e le “parole povere” di Francesco ingiustizie contro i poveri e contro il creato sono stati denunciati; se tante guerre dimenticate sono state raccontate. Sarebbe una perdita non solo per l'infor- mazione, ma per tutta la società e per la democrazia se queste voci venissero me- no: un impoverimento per la nostra uma- nità" si legge ancora nel messaggio del Santo Padre. "C'è il rischio di raccontare la pandemia, e così ogni crisi, solo con gli occhi del mondo più ricco, di tenere una "doppia contabilità". Pensiamo alla questione dei vaccini, co- me delle cure mediche in genere, al ri- schio di esclusione delle popolazioni più indigenti. Chi ci racconterà l'attesa di guarigione nei villaggi più poveri dell'A- sia, dell'America Latina e dell'Africa? - prosegue il Pontefice nel suo messaggio - Così le differenze sociali ed economiche a livello planetario rischiano di segnare Parole che camminano e che nascono da l'ordine della distribuzione dei vaccini menti non sapremmo, se mette in rete cono- suole di scarpe usate per varcare i confi- anti-Covid. Con i poveri sempre ultimi e scenze che altrimenti non circolerebbero, se ni, per attraversare le piazze, per ridurre il diritto alla salute per tutti, affermato in permette incontri che altrimenti non avverreb- le distanze, per raccontare con “parole linea di principio, svuotato della sua reale bero”. valenza. Ma anche nel mondo dei piùpovere” la vita vera, le persone reali per L’assisiate aveva il gusto della semplicità, una comunicazione senza menzogna, sen- fortunati il dramma sociale delle famiglie ma con essa riusciva a parlare del Mondo za aggressività, senza odio. Lo ha fatto scivolate rapidamente nella povertà resta e al Mondo. Il suo “Cantico delle Creatu- San Francesco nel Medioevo, siamo chia- in gran parte nascosto: feriscono e non re” ce lo dimostra ancora oggi. Parole mati a riproporlo in questa nostra con- fanno troppa notizia le persone che, vin- scritte secoli fa, ma che risuonano come temporaneità troppo intrisa di informa- cendo la vergogna, fanno la fila davanti ai attuali. zioni tutte uguali. centri Caritas per ricevere un pacco di Questo “piccolo grande uomo” con umil- viveri". Siamo chiamati ad abbandonare l’idea di tà e dolcezza, parlando e comunicando a una comunicazione “pagliaccio” e guarda- Smascherare le fake news, tutti sia- ogni singola creatura, nessuno escluso, re verso le “povere parole”, ma ricche di mo responsabili "Tutti siamo respon- riuscì a superare e ad abbattere le rocca- inclusività che il Santo di Assisi ha usato sabili della comunicazione che facciamo, forti del Medioevo, trasformando quel per abbattere muri e costruire ponti con delle informazioni che diamo, del con- linguaggio privilegiato in una lingua co- il Mondo. Dobbiamo riuscire a evadere trollo che insieme possiamo esercitare mune e accessibile a tutti. dall’aridità delle scrivanie e tornare tra la sulle notizie false, smascherandole. Tutti Il Santo di Assisi ci parla ancora oggi di gente e raccontare la gente, ne abbiamo siamo chiamati a essere testimoni della una comunicazione possibile, vera, fatta bisogno soprattutto oggi, in questi tempi verità: ad andare, vedere e condividere" di “suole consumate”. resi così duri dalla pandemia. conclude il Papa, a proposito dei "rischi Ogni parola buona è anche un’azione E’ proprio Papa Francesco, nel suo mes- di una comunicazione social priva di veri- buona. Con questo spirito ripercorrere- saggio per la 55ma Giornata Mondiale fiche", in cui "le notizie e persino le im- mo da stasera le piazze che furono del delle comunicazioni sociali, che ci esorta magini sono facilmente manipolabili", figlio di Bernardone. Dalla piazza della a tornare a “Consumare le suole delle scarpe” "anche solo per banale narcisismo". Sen- Spoliazione a quella di Bologna, da Peru- per aprirci all’incontro, allontanando il za "demonizzare lo strumento", occorro- gia ad Amietta, da Alessandria ad Alviano rischio di rimanere “spettatori esterni, nono- no "una maggiore capacità di discerni- … Dodici piazze per dirci che l’uomo stante le innovazioni tecnologiche che hanno mento" e "un più maturo senso di re- non è un’isola, ma quanto di più bello la capacità di metterci davanti a una realtà sponsabilità, sia quando si diffondono sia possiamo raccontare per raccontarci. quando si ricevono contenuti". aumentata nella quale ci sembra di essere Fonte: www.avvenire.it immersi. Ogni strumento è utile e prezioso solo Enzo Fortunato se ci spinge ad andare e vedere cose che altri- Fonte: (sanfrancescopatronoditalia.it)
P AGINA 3 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA La spada e la luce Suggestioni sul mistero della Presentazione del Signore al Tempio La liturgia è un tempo che si ripete, per- ora a diventare percepibile e a manifesta- luce. Correnti opposte ed invisibili che si ché è memoria in atto; la liturgia è un re i suoi effetti. Se ne accorge la terra, rinnovano e vivificano a vicenda. E gene- tempo che si svela, perché è memoria nelle cui profondità ricomincia a circolare rano qualcosa di nuovo. Una morte che è della realtà più profonda e più vera; è un la linfa; se ne accorgono gli animali, che vita, un dolore che è gioia senza fine. Nel tempo che si compie, perché è memoria iniziano ad uscire dalle tane, per conside- gelo la primavera non è più la stessa. È di ciò che si realizza nell’eternità. E se il 2 rare quanto manca alla primavera. Gli più forte. Più credibile. Nel freddo i fiori febbraio, ogni anno, la luce torna inesora- uomini no, non sempre se ne accorgono. hanno un profumo diverso. Una fragranza bilmente a vincere, non è un fatto solo Pochi sono come Simeone e Anna, con la nuova. Quella del già e non ancora, della astronomico, ma soprattutto liturgico. Ed vita e lo sguardo tutti rivolti ad aspettare promessa che è già compiuta. La promes- ha a che fare con una spada. “Ed anche a la Luce. Con il cuore teso ad accogliere sa che la luce impercettibilmente, ma te una spada trafiggerà l’anima” – predisse un invito. Carpe diem. Non di Orazio, il inesorabilmente, procede. E ci regala Simeone a Maria – e sulla terra vincerà la poeta latino, ma dello Spirito. Vai al tem- ogni giorno un frammento in più di cielo. luce. Luce astronomica, liturgica, esisten- pio. Cogli l’attimo eterno, l’istante in cui Mentre il buio avanzando svanisce, fino a ziale. In un tempo che si ripete, che si la verità si compie e si manifesta. E il che, ridotto al nulla, cede del tutto il pas- svela, che si innesta nell’eternità. Maria tempo diventa vita senza fine. La strada è so alla primavera. Un percorso lento, ma compì un atto liturgico nel presentare il aperta, l’ha tracciata una spada. Ed è pie- così certo che è già avvenuto. Nel cuore suo figlio al tempio, non solo un atto do- na di luce. Tu devi solo andare al tempio. di Gesù. Nel cuore di Maria. Nel cuore di vuto in ossequio alla legge mosaica. Un tutti coloro che si sono lasciati attraversa- gesto che Lei ripete in ogni celebrazione re dalla spada a doppio taglio della Parola. eucaristica, che grazie a Lei svela il folle Schiere di martiri, apostoli e testimoni amore di Dio per l’uomo, che tramite Lei che hanno sperimentato questa Candelora inserisce il tempo dell’uomo e il suo de- del cuore. E hanno portato nel mondo la stino nell’eterno presente del Padre. luce. Seguendo i passi di Maria. All’etterno dal tempo (DANTE ALIGHIE- Si racconta che durante gli ultimi anni RI, Paradiso, canto XXXI, v. 38), direbbe della sua vita, dietro la casa di Efeso “la Dante. L’offerta era vera ed anche la spa- santa Vergine aveva predisposto per sé da. E le trafisse il cuore in quell’istante e una specie di Via Crucis […] aveva misu- in tutti gli istanti della Sua e della nostra rato in passi la distanza fra loro di tutti i vita, perché la sua piaga, diventata glorio- punti del cammino dove Gesù aveva sof- sa in Paradiso, diventasse per la Chiesa Ma pochi ascoltano. Spendere l’intera ferto, e senza la continua contemplazione trionfante nel Cielo, meridiana face di cari- esistenza per un solo istante. Che spreco! di questa via di sofferenza il suo amore tate (DANTE ALIGHIERI, Paradiso, canto L’attesa stanca, si ha bisogno di diversivi. non poteva vivere”. Strano rito per una XXXIII, v. 10), fiaccola splendente d’a- E così si diluisce lo stupore, e l’attimo madre che ha visto crudelmente uccidere more, e per la Chiesa militante sulla ter- eterno della rivelazione si dissolve in una suo figlio. Ma quella spada, profetizzata ra, scia luminosa per arrivare al Regno. moltitudine di momenti senza senso. ed eroicamente vissuta, crea una realtà Grandi misteri. Che si compirono allora In fondo è giusto, cosa c’è di più gelido e nuova ed incredibile. Maria può cammi- in un punto usuale e anonimo del Tempio sgradevole della navata di una chiesa in nare nel dolore. E contemplare l’amore. di Gerusalemme, si ripetono oggi nella inverno? Cosa di più buio di un tardo Perché la spada sconfigge il nemico, che vita ordinaria e poco nota delle nostre pomeriggio di febbraio? Io lo ricordo da del dolore si appropria; spezza la scorza chiese. Non è una festa per il “grande bambina quel gelo e quel buio. Ma ascolta del rancore e della violenza, che nel dolo- pubblico” la Candelora, perché la luce lo Spirito. Vai al tempio. E lo stupore re si annida; apre la strada all’amore, che vince in segreto e nel silenzio. Non è un non è ancora finito. Una ventata di fiori nel dolore trionfa. E passo dopo passo. evento popolare come la Pasqua e il Nata- attraversa il gelo; una fiammella di luce Camminando nel dolore e contemplando le. Ma del Natale è il compimento e della interrompe il buio. E all’improvviso il l’amore tutto diventa Paradiso. E nell’i- Pasqua la promessa. E al centro c’è Ma- gelo è abitato dalla primavera. Fiori che stante eterno in cui il Cielo si apre ad ria. Che offre. Il grembo al Redentore, il decorano gli altari, candele portate in accoglierla, a Maria, come a Simeone, Figlio al Padre, il cuore alla spada. In se- processione. Segni visibili di una realtà non resta che chiedere Nunc dimittis. Ora greto e nel silenzio. Di ogni piccola o più profonda. Così doveva essere il cuore lascia, Signore, che la tua serva vada in grande chiesa. Dove solo le candele acce- di Maria trafitto dalla spada della passio- pace… perché il mio cuore ha partecipa- se e benedette rivelano che c’è nell’aria ne. Una grande navata attraversata dal to alla tua salvezza. qualcosa di nuovo. Una luce nuova. È gelo e dal buio, ma percorsa dalla forza Con la spada e la luce. nata nel Solstizio d’inverno, ma comincia dolce e rassicurante del profumo e della Enza Ricciardi
P AGINA 4 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Una riflessione su “Libertà e vita” Libertà, accoglienza e responsabilità sono assolutizzati rende ciechi e deforma la perce- propria libertà per accogliere nel proprio oriz- le categorie fondamentali su cui si con- zione della realtà, genera egoismi e derive zonte la vita di altre persone». centra il Messaggio della CEI in occa- abortive ed eutanasiche, interventi indiscrimi- Come non pensare a quanto vissuto dai sione della 43esima Giornata Nazio- nati sul corpo umano, sui rapporti sociali e genitori adottivi e affidatari? Alla loro nale per la Vita, che sarà celebrata il 7 sull’ambiente». La libertà può purtroppo libera disponibilità ad accogliere nel pro- febbraio 2021, reso noto lo scorso 7 di- anche condurre alla violenza nei confronti prio orizzonte di vita familiare l’infanzia cembre. I vescovi italiani si interrogano degli altri, a «strumentalizzare e a rompere le abbandonata o in difficoltà, capaci così di sul senso della libertà con particolare relazioni» a inquinare e demolire la «casa convertire, cambiare radicalmente una riferimento alla contingente esperienza comune». È una libertà che «rende insosteni- storia che sembrava essere destinata alla imposta con la pandemia in cui abbiamo bile la vita, costruisce case in cui non c’è spa- solitudine, alla marginalità e alla smentita progressivamente riorganizzato le nostre zio per la vita nascente, moltiplica solitudini della dignità filiale di tante vite concepite giornate tra vincoli e distanze. Stiamo in dimore abitate sempre più da animali ma e partorite? attraversando un tempo in cui sono stati non da persone». «Papa Francesco – si ram- Accogliere la vita, sempre … anche violentemente quando ab- sollecitati di- bandonata versi profili Essere in grado della sofferenza di non subire la e, nel contem- storia, ma di po, abbiamo progettarla e anche apprezza- costruirla vuol to «reciprocità», dire affermare «a riprova – un convinto “sì” sottolineano i alla vita che vescovi – che la merita sempre, tutela della salu- al contempo, sia te richiede l’im- di nascere, sia pegno e la parte- di continuare ad cipazione di esistere senza ciascuno». discriminazione «Qual è il senso alcuna e senza della libertà? vedere mai defi- Qual è il suo significato sociale, politico e menta nel Messaggio – ci ricorda che l’amo- nitivamente smarrita la propria dignità, religioso? Si è liberi in partenza o lo si diventa re è la vera libertà perché distacca dal possesso, malgrado la storia possa segnarla pesante- con scelte che costruiscono legami liberi e re- ricostruisce le relazioni, sa accogliere e valo- mente anche con l’abbandono, l’indiffe- sponsabili tra persone? Con la libertà che Dio rizzare il prossimo, trasforma in dono gioioso renza, … ci ha donato, quale società vogliamo costrui- ogni fatica e rende capaci di comunione». «Solo considerando la “persona” come “fine re?», questi i quesiti da cui muove la ri- Responsabilità, felicità, speranza ultimo” sarà possibile rigenerare l’orizzonte flessione proposta dal messaggio. I cristiani esibiscono le ragioni di una sociale ed economico, politico e culturale, Libertà come strumento per il bene libertà in grado di dare senso all’esperien- antropologico, educativo e mediale». I cristia- personale e comunitario za dell’umano perché è il dono che Dio ni sanno bene che è la verità che rende La ricorrenza annuale della Giornata per offre, una libertà che si intreccia in modo liberi e invitano tutti a considerare di la Vita costituisce un prezioso appunta- inseparabile alla vita e che costituisce «la camminare su tale strada. mento per «sensibilizzare tutti al senso possibilità di lasciare una traccia di bellezza Gli uomini e le donne liberi – concludo- dell’autentica libertà» nel suo porsi al in questo mondo, di cambiare l’esistente, di no i vescovi – non esitano nel far proprio servizio della vita, riconoscendo che essa migliorare la situazione in cui si nasce e cre- un tale invito: «Rispetta, difendi, ama e servi è uno «strumento» per il bene proprio e sce». Il pensiero dei vescovi si sofferma la vita, ogni vita, ogni vita umana!». Solo su degli altri. È quindi nel senso e nelle pro- sulla responsabilità, «la misura, anzi il questa strada ognuno potrà cercare e tro- spettive del suo esercizio che si emerge laboratorio che fonde insieme le virtù della vare «giustizia, sviluppo, libertà, pace e feli- «la vera questione umana», ponendo an- giustizia e della prudenza, della fortezza e cità!». che attenzione al fatto che paradossal- della temperanza». mente la libertà può essere smarrita se «La responsabilità è disponibilità all’altro e Gianmario Fogliazza ognuno si chiude in se stesso. alla speranza, è apertura all’Altro e alla feli- Fonte: www.aibi.it «Una cultura pervasa di diritti individuali cità. Responsabilità significa andare oltre la
P AGINA 5 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Messaggio di Papa Francesco per la XXIX Giornata Mondiale La solidarietà: del Malato Una conversione per “Uno solo è il vostro Maestro “connessione” e voi siete tutti fratelli” «Bisogna pensare al noi e cancellare per un tempo l’io. O ci salviamo “noi” o non si salva nessuno. La speranza si semina con la vicinanza. Nessuno si salva da solo e se tu non ti avvicini per fare in modo che tutti siano salvati, neppure tu ti sal- vi» (Papa Francesco, Intervista Tv Canale5, 10 gennaio 2021). Queste affermazioni del Santo Padre possono aiutarci a vivere be- ne la prossima Quaresima: non come au- tomatismo di una religiosità disgregata dalla quotidianità ma come tempo fecon- do, propizio al cuore e alla mente dell’uo- mo che cerca Dio, occasione favorevole perché percepisca in pienezza il desiderio di conversione che alberga dentro di sé. Il tempo, il nostro tempo ricolmo della presenza di Dio, è portato a compimento perché l’unto del Signore, attraverso la sua disponibilità nel compiere la volontà del Padre, lo ha reso un tempo di grazia È il sottotitolo del Messaggio del Papa per che dicono ma non fanno (cfr Mt 23,1- (2Cor 6, 2). L’umanità arricchita dal dono la 29ª Giornata mondiale del malato in 12)”. di Amore ripercorre i “sacri memoriali questo inizio di anno segnato ancora Oggi più che mai c’è bisogno d’azione, di biblici” e ritrova la sua identità cristiana dall’imperversare della pandemia da Co- concretezza, di senso di responsabilità, dove gli uomini non si sentono orfani ma vid-19. non di parole vuote che creano soltanto amati di un amore eterno (Ger 31, 3). Il Papa ha voluto nel suo Messaggio riba- confusione; la pandemia non ammette Il cristiano è chiamato a riscoprire la ne- dire con forza, sin dall’inizio, che: “La superficialità o dispersioni in chiacchiere cessità di non lasciarsi assorbire da uno celebrazione della XXIX Giornata Mon- inutili. stile di vita generalizzato tipico di una diale del Malato, che ricorre l’11 febbraio La malattia, la sofferenza in genere pre- “società omologata”: la persona, infatti, è 2021, memoria della Beata Vergine Maria sentano l’umana debolezza nella sua inef- spesso tentata dall’abbandonare la necessi- di Lourdes, è momento propizio per ri- fabile natura, i limiti ai quali l’essere uma- tà socio culturale di interagire con tutti gli servare una speciale attenzione alle perso- no è sottoposto e con i quali spesso non si “esseri viventi” e retrocede, a livello rela- ne malate e a coloro che le assistono, sia patteggia. zionale, inserendosi in un estremo indivi- nei luoghi deputati alla cura sia in seno Molto bella e interessante la sottolineatu- dualismo che crea “luoghi di isolamento” alle famiglie e alle comunità. Il pensiero ra di Papa Francesco riguardo l’approccio in cui cresce la logica della “indifferenza va in particolare a quanti, in tutto il mon- olistico alla persona perché affinché “vi sia globalizzata”. Si delinea una società che ha do, patiscono gli effetti della pandemia una buona terapia, è decisivo l’aspetto dimenticato l’esperienza del piangere (Papa del coronavirus. A tutti, specialmente ai relazionale, mediante il quale si può avere Francesco, Lampedusa 2013), una società più poveri ed emarginati, esprimo la mia un approccio olistico alla persona malata. indifferente al dolore del prossimo, una spirituale vicinanza, assicurando la solleci- Valorizzare questo aspetto aiuta anche i società disumanizzata non più capace di tudine e l’affetto della Chiesa”. medici, gli infermieri, i professionisti e i provare pietà, compassione, condivisione, Una Chiesa perennemente accanto ai sof- volontari a farsi carico di coloro che sof- solidarietà. L’uomo allontanato da tutto e ferenti dunque, agli indigenti ma anche a frono per accompagnarli in un percorso di da tutti è invaso dalla tristezza e rischia di coloro che li assistono, ai medici, gli in- guarigione, grazie a una relazione inter- diventare attore protagonista della sua fermieri, tutti gli operatori sanitari. Co- personale di fiducia (cfr Nuova Carta de- stessa disgregazione. Il tempo liturgico me si legge nel Messaggio, “Il tema di gli Operatori Sanitari [2016]. quaresimale chiede di vivere una conver- questa Giornata si ispira al brano evangeli- Fonte: www.luiginovarese.org sione umano-spirituale che, accolta, rimo- co in cui Gesù critica l’ipocrisia di coloro della, ricentra ogni uomo nella relazione
P AGINA 6 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA d’amore con Dio e con il prossimo: «soltanto con questa coscienza di figli che «Vieni e vedi» (Gv 1,46) non sono orfani si può vivere in pa- ce» (Papa Francesco, Fratelli tutti 272). Per In due parole il segreto di una vita! il credente è tempo di offrire a Dio la possibilità di entrare in “connessione” con Sembrano echeggiare l’invito di Gesù ai Chiesa, il suo essere missionaria della lui. Questa permetterà a se stesso di vive- due discepoli del Vangelo di qualche do- Parola che salva nel mondo, è racchiuso re un’autentica conversione, un cammino menica fa. «Che cosa cercate?» chiese in pochi versetti che sottendono una mol- nuovo teso a condurlo nella riscoperta di loro; «dove dimori?». Rispose: «Venite e teplicità di realtà. Non a caso Papa Fran- quella bellezza che lo rinnova nell’intimo vedrete»! Andare verso di lui, lasciare il cesco li ha ripresi in modo brillante per e gli permette di contagiare il mondo con terreno solido delle proprie certezze e sviscerare il suo Messaggio per la 55 giorna- la solidarietà propria della comunione mettersi in cammino. Vedere i luoghi della ta per le Comunicazioni Sociali, uno scritto fraterna. Questo cambiamento è attuabile sua esistenza, conoscerli, e imparare ad che non interpella soltanto gli “addetti ai solo se la presenza di Dio irrompe nelle abitarli, a fare propri i suoi parametri di lavori” della Comunicazione ma tutti i nostre umane chiusure, parla al nostro vita. Due parole, quelle citate nel titolo cristiani, chiamati ogni giorno ad annun- cuore e, giorno dopo giorno, ci rende che richiamano proprio queste due di- ciare con la vita l’avvento del Regno di capaci di far vivere in noi e attorno a noi il monito giovanneo che afferma: «se ri- manete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8, 31b-32a). Dio che è Amore ci affascina, dimora dentro noi, ci riveste di «sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità» (Col 3, 12), ci educa ad amare come Lui ama. Essere una dimora accogliente, percorrendo il “sentiero del digiuno”, ci offre la possibilità di intra- prendere un cammino di riconciliazione per mezzo dell’amore misericordioso di Dio che mentre si dona fa nascere in noi il desiderio di moltiplicare il dono ricevuto. Il futuro si ricolma della misericordia di Dio e i nostri luoghi relazionali si trasfor- mano in «isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza» (Papa Francesco, Messaggio per la Quaresima 2015). La nostra Pasqua, in questo anno, sia manifestazio- ne autentica della solidarietà fraterna per mensioni: andare e vedere cosa il Maestro Dio. L’invito del Santo Padre è, ancora vivere, in parole ed opere, il frutto che ha da dire. Non è Gesù a pronunciarle ma una volta, quello di «Consumare le suole germoglia e cresce attraverso la preghiera Filippo: siamo nel primo capitolo del delle scarpe», di abitare la realtà quale comunitaria e personale dove incontria- Vangelo di Giovanni e, subito dopo il essa si presenta a noi, senza mistificazioni mo Dio come Padre di tenerezza, Gesù celebre Prologo, l’evangelista sintetizza la o interpretazioni di comodo, di andare, Cristo Redentore che dona la salvezza, i chiamata dei dodici in più versetti. Le secondo il motto husserliano, «alle cose fratelli tutti eredi della prossimità evange- parole di Filippo sono rivolte ad un incre- stesse», secondo il principio de «la realtà lica che divengono la “vitale presenza” per dulo Nataele che osserva: «Può forse ve- è superiore all’idea» ben sviscerato accrescere la nostra fede donando la gioia nir qualcosa di buono da Nazareth?». nell’Evangelii Gaudium. Non di rado abi- di un sorriso che apre il cuore alla speran- Prontamente risponde: «Vieni e vedi». tiamo irreali realtà, mondi fantomatici za e sperimentando la carità come Giovanni sembra tracciare nel primo ca- che la fragilità del presente ci induce a “vincolo fraterno” facendo crescere in noi pitolo del suo Vangelo l’intera storia della creare per non essere sopraffatti, uno la consapevolezza che «a partire dall’amo- Chiesa: il Verbo si fa carne, si rende visi- scudo a centinaia di input che il mondo ci re sociale è possibile progredire verso una bile agli uomini ed interpella la loro co- propone. L’invito del Papa ci re-inserisce civiltà dell’amore alla quale tutti possia- scienza. Essi, avendolo conosciuto, chia- in quello che è il nostro luogo naturale, mo sentirci chiamati. La carità, col suo mano anche gli altri a seguirlo. Agli incer- con tutte le contraddizioni che esso pre- dinamismo universale, può costruire un ti l’invito è formulato sullo stesso terreno senta. Molto spesso fuggiamo da esso mondo nuovo» (Papa Francesco, Fratelli teoretico: non credi? Bene. Vienilo a con- illudendoci di trovarne uno più consono a tutti 183). p. Aldo statare personalmente! L’annuncio della noi, un posto nel modo in cui possiamo
P AGINA 7 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA sentirci meno stretti da tutto e da tutti. basso. Per far questo è necessario abitare lo come pienamente sostituibile ad un La sapienza latina ci mette in guardia: pienamente l’ambiente che ci troviamo a incontro presenziale nel prossimo futu- «Animum debes mutare, non caelum» scrive- vivere, con tutte le sue contraddizioni e i ro, con tutte le conseguenze socio- va Seneca a Lucilio, è l’animo a dover suoi punti di forza. psicologiche che comporterà un simile cambiare e non il cielo (in senso lato, nel A questo proposito è possibile osservare errore di valutazione. D’altra parte lo contesto presente). Infatti, ricorda Ora- che in questo tempo così incerto l’utiliz- stesso Pontefice avverte: «Alcune cose si zio nell’Ep. 11, «Caelum, non animum zo del web come mezzo di annuncio si è possono imparare solo facendone esperienza. mutant qui trans mare currunt», per coloro presentato ai nostri occhi in tutta la sua Non si comunica, infatti, solo con le che attraversano il mare muta il cielo forza. Come anche il Papa osserva, ogni parole, ma con gli occhi, con il tono sotto il quale risiedono ma non l’animo. mezzo diviene buono o cattivo a secondo della voce, con i gesti. La forte attrattiva Il cristiano è chiamato a prendere consa- dell’uso che di esso si fa. Il web cela in sé di Gesù su chi lo incontrava dipendeva pevolezza della realtà che lo circonda e a grandi opportunità: «ci dà la possibilità dalla verità della sua predicazione, ma medicarne le ferite con il balsamo di di una informazione di prima mano e l’efficacia di ciò che diceva era inscindi- quella Parola che guarisce ogni male, a tempestiva, a volte molto utile: pensia- bile dal suo sguardo, dai suoi atteggia- prendere sulle proprie spalle i fratelli mo a certe emergenze in occasione delle menti e persino dai suoi silenzi. I disce- ammalati e a curarli con la medicina del quali le prime notizie e anche le prime poli non solamente ascoltavano le sue cuore. Per far questo, però, è necessario comunicazioni di servizio alle popolazio- parole, lo guardavano parlare. Infatti in essere cristiani credibili, all’altezza della ni viaggiano proprio sul web. È uno stru- Lui – il Logos incarnato – la Parola si è chiamata che ci è stata rivolta. Quale mento formidabile, che ci responsabiliz- fatta Volto, il Dio invisibile si è lasciato malato si fiderebbe di un medico che non za tutti come utenti e come fruitori. vedere, sentire e toccare, come scrive lo sa curarsi? Come pensiamo di poter gua- Potenzialmente tutti possiamo diventare stesso Giovanni (cfr. 1 Gv 1,1-3). La rire il mondo se prima non testimoni di eventi che altrimenti sareb- parola è efficace solo se si “vede”, solo se “sanifichiamo” noi stessi da quegli atteg- bero trascurati dai media tradizionali, ti coinvolge in un’esperienza, in un dia- giamenti che tutto sono meno che cri- dare un nostro contributo civile, far logo. Per questo motivo il “vieni e vedi” stiani? Nel Vangelo è Gesù stesso a met- emergere più storie, anche positive. era ed è essenziale.» Come cristiani im- terci in guardia: «Da questo tutti sapran- Grazie alla rete abbiamo la possibilità di pegnati (ma anche se non lo fossimo) il no che siete miei discepoli, se avrete raccontare ciò che vediamo, ciò che ac- nostro principale compito in questo mo- amore gli uni per gli altri». Se infatti è cade sotto i nostri occhi, di condividere mento di crisi deve essere quello di ri- vero che le parole insegnano è altrettan- testimonianze», ma altrettante insidie: scoprire la bellezza della dimensione to vero che solo gli esempi attraggono, «Abbiamo appreso già da tempo come le interpersonale con tutto ciò che essa fa breccia in un cuore più una buona notizie e persino le immagini siano facil- comporta. Se la realtà virtuale ci per- azione che una buona parola. Molto mente manipolabili, per mille motivi, a mette di costruirci un’identità parallela, spesso siamo grandi maestri ma pessimi volte anche solo per banale narcisismo. perfetta e senza difetti, il mondo ci ri- discepoli, il Vangelo è presente di più Tale consapevolezza critica spinge non a corda che siamo fatti di carne e sangue e sulle nostre labbra che nel nostro cuore. demonizzare lo strumento, ma a una che una vita realmente vissuta comporta Una parola non incarnata non accende il maggiore capacità di discernimento e a errori e cadute. In esse sarà il segreto cuore di nessuno! L’essere radicati nella un più maturo senso di responsabilità, sia della fecondità della nostra testimonian- realtà cela in sé il segreto della fecondità quando si diffondono sia quando si rice- za. Nessuno crederà mai ad un cristiano delle nostre parole. Non è raro trovare vono contenuti. Tutti siamo responsabili perfetto, ad un uomo che non presenta cristiani intenti a fare progetti sulla base della comunicazione che facciamo, delle macchia alcuna, per il semplice fatto che di realtà che esistono solo nei sogni di informazioni che diamo, del controllo tutto questo si presenterebbe come ir- qualcuno. In questa cornice si inserisco- che insieme possiamo esercitare sulle reale e menzognero. Lo stesso Dio, in- no i fallimenti di centinaia di progetti notizie false, smascherandole. Tutti sia- carnandosi, si è svuotato della sua perfe- pastorali autoreferenziali, incapaci di mo chiamati a essere testimoni della zione, si è reso ridicolo agli occhi comunicare qualcosa al mondo perché verità: ad andare, vedere e condividere». dell’uomo perché l’uomo credesse alla parlano ad interlocutori fittizi, per lo più La maggiore delle insidie di cui il web è verità delle sue parole. Per questo risco- inesistenti. Non solo: spesso questi stessi portatore sano, a mio avviso, è l’intrin- priamo la bellezza della verità che, nuda “piani” vengono idolatrati, dipinti come seca e pericolosa convinzione che un come le mura delle nostre antiche città, il “fine” dell’azione missionaria e non “meet” telematico possa sostituire la perfetta nei lineamenti come la natura come il mezzo attraverso il quale la Pa- bellezza di un incontro in presenza, che che ci circonda, interpella la nostra co- rola diviene carne nel cuore degli uomini un like sia più importante della stima di scienza, ci invita a non nasconderci die- del nostro tempo. Il cristiano deve tene- un amico. Non intendo con ciò demo- tro ipocrite finzioni, e ci richiama a vive- re gli occhi puntati al cielo ma con i piedi nizzare l’utilità del mezzo telematico re quali uomini che, nonostante tutto, si fissi a terra: non dimenticare mai che, se che, in un momento come quello pre- sentono amati amati da Dio! è vero che è chiamato a vivere l’alto, sente, si rivela necessario per salvaguar- questo non può che avvenire attraverso dare almeno la bellezza di un vedersi. Il Francesco Reale una piena ed intelligente esperienza del pericolo risiederà nel fatto di considerar-
P AGINA 8 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Trent'anni di episcopato di Mons. Beniamino Depalma Mons. Beniamino Depalma, già arci- dita a Dio". totale di sé, della vocazione di consegnati vescovo Amalfi-Cava de' Tirreni e poi Abbiate a cuore l'Eterno! Orientate a Dio come "testimoni dell'Invisibile"; i vescovo di Nola, il 26 gennaio u.s. ha la vita al di là dei modelli mediocri e ba- genitori la imitino nella dolcezza, nella ricordato il trentesimo anniversario nali, che ogni giorno assediano i credenti gioiosa disponibilità ai voleri di Dio, nel dell'ordinazione episcopale con una cele- e che non raramente riescono a sopraffar- coraggio di camminare sulle vie, che con- brazione eucaristica nella chiesa di San ne la fede, a renderne opaca la speranza e ducono all'incontro con l'umanità affama- Vincenzo de' Paoli in Napoli. poco generosa la carità di chiamati alla ta di voglia di vivere. Fissiamo lo sguardo In questa straordinaria circostanza, come sequela per gli esigenti e scomodi sentieri su di Lei, scrigno di ogni virtù. Consen- segno del suo affetto alle diocesi di cui è dell'amore. Alla provocazione di tirle di entrare nelle nostre dimore e se- stato Pastore, ha diretto un commovente "approdare all'altra sponda", di derci accanto sarà trovare ristoro sul suo messaggio di cui pubblichiamo le parole "prendere il largo" lì dove mai avremmo petto, pace sulle sue ginocchia ogni volta conclusive: “Carissimi, consentitemi cin- previsto di gettare le nostre reti vi trovi che al termine del giorno rincaseremo que parole a conclusione di questa mia sempre disposti a osare perfino l'impossi- tristi, sconfitti, malmenati dalla vita. comunicazione. Utilizzatele liberamente bile e l'assurdo. Resistete fiduciosi. Nello spaventato come meglio vi sembrerà periodo in cui il mondo è precipita- opportuno. Sono "cinque to, combattiamo, carissimi, la facile carboni accesi": oso spe- tentazione di ripiegarci malinconi- rare che siano raccolti, camente e senza speranza su noi ravvivati e messi in condi- stessi. Magari schermandoci con le zione di effondere calore prudenti disposizioni anti-COVID e luce dentro e intorno a raccomandate per contrastarne il voi. contagio. Viviamo sino in fondo Siate lieti! Ve lo ripeto: questo difficile presente e non la- siate sempre lieti, perché sciamo che ci porti via il coraggio amati dal Signore in ogni dell'attesa. Qualcuno ha scritto che fibra, preziosi ai suoi oc- è dalle lacrime di pioggia che nasco- chi. Nonostante limiti no gli arcobaleni. Ne siamo certi! personali, smarrimenti per questo la preghiera incessante si interiori, fragilità di ogni accompagni realisticamente all'im- genere, noi siamo indispensabili (nessuno Lasciatevi pervadere dalla bellez- pegno civile da cui nessuno può e deve escluso!) perché abbiano compimento i za. Intorno a noi ce n'è tanta. Saprete ritenersi esentato. Vi porto tutti nel cuo- suoi misericordiosi progetti di salvezza. riconoscerla in uno sguardo innocente, in re perché appartenete alla mia storia e Sulla barca della nostra vita talvolta sbal- una delicata carezza, nelle sfumature di abitate la mia vita. Lieto di poter ancora lottata da minacciose ondate c'è Lui a un tramonto dorato, in un attimo di tene- significare la mia disponibilità verso placare ogni tempesta: "Non temete!". Il rezza, in un incontro inatteso, in un timi- chiunque di voi se, come e quando riter- Dio in cui crediamo crede molto in cia- do abbraccio, nei colori di questo rete opportuno. Accompagno i vostri scuno di noi, non ritrae la sua mano pa- "giardino fiorito", che è il mondo, la no- cammini di Chiesa sempre orgoglioso dei terna, non ci nega il suo abbraccio bene- stra "casa comune". Educate i figli e le vostri progressi. Paternamente traccio la dicente, non si pente di averci scelti, non giovani generazioni a desiderare quanto mia benedizione sui presbiteri e i consa- ci impoverisce dei suoi doni. davvero può dare senso alla vita, piutto- crati, sulle famiglie, sugli anziani, sui gio- Non abbiate timore. Non esitate quan- sto che lasciarsi ingannare dai falsi valori vani e i bambini, sui lavoratori e su quanti do è il momento di decidere e di scegliere di una cultura consumistica, esibizionisti- purtroppo ancora ricercano condizioni di in sintonia con gli insegnamenti di Gesù ca, edonistica abile a vendere il superfluo vita più dignitose, su quanti restano ai Cristo. Ricordando ancora il Santo Padre come essenziale e la rincorsa dei propri margini delle vostre comunità, su ognu- Paolo VI, la realtà in cui viviamo ha biso- interessi come formula di felicità. no. Permettetemi un ricordo affettuoso e gno e diritto di incontrare in noi testimo- Lasciatevi sedurre dal fascino di fraterno ai Vescovi che mi hanno succe- ni coerenti, credibili, perseveranti e non Maria. La veneriamo icona bellissima duto e continuano a guidarvi sui sentieri supponenti maestri inchiodati a un ideo- della Chiesa: in lei, Donna stupenda, il del Vangelo per annunziare con audacia la logia, moralisti intolleranti, fondamenta- mondo femminile riconosca il modello buona notizia all'uomo di oggi. Per il loro listi detentori di verità immobilizzate in desiderabile per la propria autentica origi- lavoro pastorale la mia preghiera e la mia un formalismo, che le soffoca e le insteri- nalità; nella Vergine del Magnificat i con- amicizia fraterna”. lisce nella presunzione di... "far cosa gra- sacrati ritrovino la sorgente del dono A cura della redazione
P AGINA 9 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Monsignor Marini…. La proposta per un cammino di fede attuale anche dopo 80 anni Quinto appuntamento Eccoci nuovamente metterci in ascolto di Provvidenza di Dio. Nelle leggi della nere, capire, ascoltare, proporre. Non mons. Marini, e in questo nostro appun- natura, negli atteggiamenti della coscien- l’ha fatto lui…. lo faccio io! tamento mensile cercheremo di farci za e nelle operazioni della Grazia. E infine, come terzo velo che, se solleva- raccontare da lui cosa sia “La Provvidenza Le leggi della natura, ovvero quelle “leggi to, ci permette di scoprire la bellezza e la Divina”. Nel 1928 l’Arcivescovo di che immutabili e fondamenti, creano bontà di Dio, Marini indica “le operazioni Amalfi, infatti, pubblicò una monografia l’ordine mirabile dell’universo; ordine della grazia”. Cioe? E lo spiega lo stesso dedicata alla “divina Provvidenza”: era la che , a meraviglia rifulge in tutti i regni Arcivescovo: “L’uomo è inetto con le sua XXI lettera pastorale. della natura: nei regni siderale, minerale, proprie forze a raggiungere un fine così Per iniziare a parlare della Provvidenza, alto”… la santità, e per questo Dio mons. Marini elenca alcuni modi con- “inserisce nell’anima una qualità che creti e facilmente identificabili grazie ai agisce nell’anima stessa […] sul corpo quali si possa iniziare a capire cosa sia la e su tutte le sue parti organiche”. Provvidenza: il Cottolengo di Torino, Questa qualità è la grazia, ovvero il gli Orfanotrofi di Pompei e l’Orfanotro- dono di Gesù per noi, la condizione fio maschile di Amalfi. “Chi regola le che ci rende inesorabilmente figli di offerte in modo, che abbiano ad adegua- Dio. E’ bello sottolineare come Mari- re le spese”?, (si chiede Marini). Senz’al- ni non parli qui solo di anima ma an- tro la Provvidenza, l’Amore di Dio. che di corpo (che lui definisce “parti E inizia così a spiegare su quali basi si organiche del corpo”): la salute dell’a- poggia il dogma della Provvidenza: quin- nima, la bellezza della coscienza incide di per Marini credere nella Provvidenza anche sul benessere fisico. Un concet- di Dio è parte irrinunciabile del credo to rivoluzionario elaborato in un pe- cristiano. Anzitutto nella rivelazione riodo (ricordiamo sempre che Marini biblica che “dicendo tante belle cose di scrive negli anni ’20) nel quale il cor- Dio […]proclama in ogni pagina la sua po era comunque visto unicamente provvidenza e ne esalta la benefica azio- come causa di peccato! ne universale e perenne”; ma anche nella Quali sono le modalità con cui la tradizione patristica presenta la provvi- Provvidenza si manifesta in modo più denza “nelle forme più convincenti e più lampante? Marini indica la famiglia, lo belle”. E infine la ragione cristiana che svolgimento della religione (la storia “nutrita di così belle dottrine” ovvero della Chiesa)e la storia dell’umanità. della scrittura e della patristica, “vede il Tre luoghi con cui l’uomo comune piano dell’ordine con cui Dio conduce vegetale e animale”. La natura quindi quotidianamente si gioca il proprio rap- armoniosamente le cose al fine da Lui come primo luogo dove poter avere un porto con Dio, la ricerca della Verità, la stabilito”. Per monsignor Marini non si assaggio del mondo con cui Dio si va tensione alla santità, i rapporti sociali. può capire le modalità con cui Dio ama e prossimo all’uomo. Marini, partendo da una piccola realtà provvede all’uomo se non accostandosi Gli atteggiamenti della coscienza, ovvero quale può essere la famiglia, passando poi alla Scrittura e alla Tradizione dei Padri quel luogo interiore dove “Dio ha depo- per la chiesa e arrivando all’umanità inte- della Chiesa. Non mi pare esagerato sto” la legge morale. “E’ nel profondo ra, propone un metodo per “contemplare sottolineare come a volte tanta parte di della nostra coscienza - scrive Marini - le armonie della […[] indefettibile Prov- Chiesa, per dare sostegno alla predicazio- che si nasconde Dio, che governa le ani- videnza”. ne, cerchi affannosamente citazioni all’ul- me, le consiglia e le sprona”. Ma la co- Anche questa volta il venerato Arcivesco- tima moda invece di rifarsi a due pozzi scienza è anche il luogo dove si “genera vo Marini ci ha fatto riflettere portandoci inesauribili: la Scrittura e le riflessioni dei quel verme dello spirito, dai popoli chia- con serena forza nel cuore del mistero Padri della Chiesa. mato con una sola parola: il rimorso”. della Provvidenza, dell’Amore di Dio. E Però - continua Marini - “Dio si nascon- Verosimilmente a questo punto – e faccio non posso non ringraziarLo per la pazien- de. Se si rivelasse nella sua maestà e nella un appunto a monsignor Marini- ci sareb- za con cui continua a farlo per me e magnificenza delle sue opere ci abbaglie- be stato bene un invito a ritornare alla senz’altro per i miei lettori. “Gloria Tibi rebbe”. E dinanzi alla nostra preghiera cosiddetta “direzione spirituale”, ovvero Trinitas”. “Signore mostrami il tuo volto” ci sono il mettersi in ascolto di noi stessi con continua (5) …. alcuni luoghi dove scorgere l’infinita l’aiuto di un qualcuno che sappia discer- Gennaro Pierri, teologo
P AGINA 10 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Natale 2020: Tempo di prova, tempo di fede “Quest’anno non possiamo neppure levare ri di piazze e vie vuote o frequentate da mero di cittadini ai tamponi, al fine di il Bambino”. Con questa frase il mio caro pochissime persone solo in alcune ore continuare il tracciamento per evitare amico Lello Liguori, se non sbaglio nella delle giornate festive. Parimenti sono ulteriori contagi, si è ricollegato a quel domenica della Festa della Santa Famiglia, mancati quei momenti di fede vissuti con clima di speranza che, anche grazie alla sottolineava con una punta di amarezza lo spirito di festa. O meglio, parlo per preghiera, non si è mai affievolito, come un’altra delle tante conseguenze che la Ravello, a un certo punto tali momenti hanno confermato le celebrazioni del pe- pandemia sta provocando nella vita anche hanno subito una brusca interruzione. Sì, riodo natalizio che si sono svolte dal po- di una cittadina come Ravello. Infatti, perché, purtroppo, il virus all’inizio del meriggio del 24 dicembre al pomeriggio come già avevamo avuto modo di speri- nuovo anno ha colpito anche la Città della di domenica, 3 gennaio. mentare nel periodo pasquale, il Covid ha musica che, nella prima fase della pande- In effetti la gioia del Natale non è stata stravolto anche le tradizioni che sono mia e fino a dicembre, era stata risparmia- offuscata dalla pandemia, ma è innegabile parte fondamentale della vita religiosa e ta o soltanto sfiorata dal Covid. che il Natale 2020, al pari della Pasqua, è civile della nostra comunità. Da circa un stato vissuto sottotono e questo ha forse anno, ormai, abbiamo dovuto rinunciare a destato in noi la nostalgia di quelle tradi- quello che è e resta un grande patrimonio zioni che tante volte abbiamo anche consi- culturale e di fede, fatto di processioni, derato eccessive. La memoria allora è riti, bande, luminarie e festosi momenti di andata ad un anno fa, quando tutto sem- aggregazioni che vedono non solo Ravel- brava così lontano da noi, perché si ritene- lo, ma tutti i Paesi costieri impegnati nel va che il misterioso e letale virus fosse un celebrare le feste più belle, di solito quelle problema che stava travolgendo solo la patronali, che attirano tanti turisti e che, a Cina. E così ho mentalmente ripercorso buon diritto, con tutte le altre tradizioni, quei momenti di genuina espressione di possono essere considerate ancora e per fede popolare, le levate del Bambino, fortuna un vanto della Divina Costiera. appunto, che dapprima nelle varie Chiese A Pasqua avevamo sperato in un Natale e poi nelle famiglie caratterizzano Ravello più normale, in un clima più sereno, an- fino al 2 febbraio, termine ultimo per che se consapevoli della gravità della situa- procrastinare la gioia natalizia, malgrado il zione, e forse ci eravamo illusi. Pensava- Tempo di Natale si concluda liturgica- mo alla scoperta del vaccino, alla scom- mente con la Festa del Battesimo del Si- parsa quasi naturale del virus che ha cam- gnore, la domenica successiva alla solenni- biato il mondo, alla fine di un incubo che Le chiese sono state nuovamente chiuse tà dell’Epifania. Ho ripercorso mental- per noi, uomini e donne di una società per motivi di sicurezza, di nuovo, seppur mente i riti delle singole Chiese che, dopo sempre più dimentica di Dio, ostinata nel per un periodo più limitato, sono tornate la Basilica ex Cattedrale, a turno nelle considerarsi invincibile e nel proiettare le messe via social. La solennità dell’Epifa- domeniche di gennaio “levano il Bambi- sogni di eternità, sta durando troppo e che nia, che per tradizione si chiude in Duomo no”. Sono riandato con la memoria nella ci ricorda drammaticamente la nostra fra- con la Reposizione del Bambino, que- Parrocchia di Santa Maria del Lacco, la più gilità e forse manda in frantumi i nostri st’anno è stata celebrata a porte chiuse e la colpita dal contagio in questo triste perio- deliri di onnipotenza. Ma la recrudescen- levata del Bambino, per la prima volta, do compreso fra fine del 2020 e inizio za della pandemia, in questa seconda on- almeno in questi ultimi 60 anni è stata 2021, per rivivere la celebrazione dello data che da novembre sta investendo il traslata a domenica, 17 gennaio, quando scorso anno, quando, in occasione proprio mondo e l’Italia con un alto tasso di mor- finalmente due chiese di Ravello, il Duo- della Reposizione del Bambino, vinsi un talità, ha spento i nostri entusiasmi. Le mo e il Santuario dei Santi Cosma e Da- artistico presepe artigianale che era stato legittime norme che sono state emanate miano, sono state nuovamente riaperte ed messo in palio con la tradizionale lotteria per contenere il contagio sono state, nel è stato possibile, sempre nel rigoroso ri- natalizia organizzata dalla Parrocchia. periodo natalizio, gli ospiti non proprio spetto delle norme volte ad evitare i con- Mi sono rivisto proprio nella casa del graditi che abbiamo dovuto accogliere tagi, permettere ai fedeli di poter parteci- prof. Liguori ad ammirare l’artistico pre- nelle nostre case e nelle nostre chiese, al pare in presenza alla celebrazione delle sepe che con devozione i padroni di casa posto di parenti, amici e turisti. Le lumi- messe. Un segno di normalità che, nono- preparano con dovizia di particolari, eredi narie e gli addobbi natalizi che, come se- stante la situazione epidemiologica locale di una tradizione che il tempo non ha scal- gno di speranza, sono stati allestiti nei non ancora tranquilla che ha visto le auto- fito. Risento il profumo di incenso che si nostri paesi, sono stati i custodi e spettato- rità impegnate a sottoporre un buon nu- spande per la casa, mentre gli ospiti parte-
Puoi anche leggere