"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado

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"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
P AGINA 1                                                                                        I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                            Per una Chiesa Viva
A NNO XVII - N. 1 – FEBBRAIO 2021 P ERIODICO DELLA                               COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO
WWW . CHIESARAVELLO . IT    WWW . RAVELLOINFESTA . IT                                         WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM

                          “Per raccontare la realtà
                          occorre andare e vedere”
Le illuminanti e incisive parole conte-         struita nelle redazioni, davanti al compu-    in rete conoscenze che altrimenti non
nute nel Messaggio per la 55° Giorna-           ter, ai terminali delle agenzie, sulle reti   circolerebbero, se permette incontri che
ta Mondiale delle Comunicazioni So-             sociali, senza mai uscire per strada, senza   altrimenti non avverrebbero", prosegue
ciali, pubblicato il 24 gennaio u.s.,           più "consumare le suole delle scarpe",        il Papa. La rete moltiplica la capacità di
nella festa di San Francesco di Sales,          senza incontrare persone per cercare          racconto, ma ci sono rischi "La rete, con
patrono dei giornalisti, appaiono               storie o verificare de visu certe situazio-   le sue innumerevoli espressioni social,
un’autorevole conferma dell’iniziativa                                                        può moltiplicare la capacità di racconto e
editoriale da anni avviata nella no-                                                          di condivisione: tanti occhi in più aperti
stra Comunità, che, con questo nume-                                                          sul mondo, un flusso continuo di imma-
ro, giunge al diciassettesimo anno di                                                         gini e testimonianze", ma "sono diventati
vita. Il messaggio pontificio incorag-                                                        evidenti a tutti, ormai, anche i rischi di
gia e stimola fortemente il nostro com-                                                       una comunicazione social priva di verifi-
pito di annunciare, oggi anche attra-                                                         che". "Abbiamo appreso già da tempo
verso tutti gli strumenti della comuni-                                                       come le notizie e persino le immagini
cazione, l’unica Parola di Cristo, che è                                                      siano facilmente manipolabili, per mille
venuto ad annunciare l’insegnamento                                                           motivi, a volte anche solo per banale
nuovo, ultimo, definitivo; una novità                                                         narcisismo. Tale consapevolezza critica -
che vale per sempre: la bella notizia                                                         continua il messaggio - spinge non a de-
di Dio che ci è vicino, guida la storia e                                                     monizzare lo strumento, ma a una mag-
ci salva. Nella scia luminosa del Van-                                                        giore capacità di discernimento e a un più
gelo, annunciato e vissuto tra noi,                                                           maturo senso di responsabilità, sia quan-
continuiamo il servizio della condivi-                                                        do si diffondono sia quando si ricevono
sione fraterna dei momenti più signi-                                                         contenuti. Tutti siamo responsabili della
ficativa della Chiesa che vive nella                                                          comunicazione che facciamo, delle infor-
nostra terra.                                                                                 mazioni che diamo, del controllo che
    ************************                                                                  insieme possiamo esercitare sulle notizie
Pensiamo al grande tema dell'informazio-                                                      false, smascherandole. Tutti siamo chia-
ne. Voci attente lamentano da tempo il          ni". Lo si legge nel messaggio di Papa        mati a essere testimoni della verità: ad
rischio di un appiattimento in "giornali        Francesco per la 55esima Giornata             andare, vedere e condividere".
fotocopia" o in notiziari tv e radio e siti     Mondiale delle Comunicazioni So-              Grazie al coraggio dei media, senza
web sostanzialmente uguali, dove il gene-       ciali che quest'anno si celebra, in molti     di loro impoverimento per l'uma-
re dell'inchiesta e del reportage perdono       Paesi, il 16 maggio, Solennità dell'Ascen-    nità "Anche il giornalismo, come rac-
spazio e qualità a vantaggio di una infor-      sione del Signore.                            conto della realtà, richiede la capacità di
mazione preconfezionata, "di palazzo",           "Se non ci apriamo all'incontro, rimania-    andare laddove nessuno va: un muoversi
autoreferenziale, che sempre meno riesce        mo spettatori esterni, nonostante le inno-    e un desiderio di vedere. Una curiosità,
a intercettare la verità delle cose e la vita   vazioni tecnologiche che hanno la capaci-     un'apertura, una passione. Dobbiamo
concreta delle persone, e non sa più co-        tà di metterci davanti a una realtà aumen-    dire grazie al coraggio e all'impegno di
gliere né i fenomeni sociali più gravi né le    tata nella quale ci sembra di essere im-      tanti professionisti - giornalisti, cineope-
energie positive che si sprigionano dalla       mersi. Ogni strumento è utile e prezioso      ratori, montatori, registi che spesso lavo-
base della società. La crisi dell'editoria      solo se ci spinge ad andare e vedere cose     rano correndo grandi rischi - se oggi co-
rischia di portare a un'informazione co-        che altrimenti non sapremmo, se mette         nosciamo, ad esempio, la condizione
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
P AGINA 2                                                                               I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

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                                                        Comunicare oggi,
difficile delle minoranze perseguitate in
varie parti del mondo; se molti soprusi e
                                                 le “parole povere” di Francesco
ingiustizie contro i poveri e contro il
creato sono stati denunciati; se tante
guerre dimenticate sono state raccontate.
Sarebbe una perdita non solo per l'infor-
mazione, ma per tutta la società e per la
democrazia se queste voci venissero me-
no: un impoverimento per la nostra uma-
nità" si legge ancora nel messaggio del
Santo Padre. "C'è il rischio di raccontare
la pandemia, e così ogni crisi, solo con gli
occhi del mondo più ricco, di tenere una
"doppia contabilità".
 Pensiamo alla questione dei vaccini, co-
me delle cure mediche in genere, al ri-
schio di esclusione delle popolazioni più
indigenti. Chi ci racconterà l'attesa di
guarigione nei villaggi più poveri dell'A-
sia, dell'America Latina e dell'Africa? -
prosegue il Pontefice nel suo messaggio -
Così le differenze sociali ed economiche a
livello planetario rischiano di segnare
                                   Parole che camminano e che nascono da
l'ordine della distribuzione dei vaccini                                             menti non sapremmo, se mette in rete cono-
                                   suole di scarpe usate per varcare i confi-
anti-Covid. Con i poveri sempre ultimi e                                             scenze che altrimenti non circolerebbero, se
                                   ni, per attraversare le piazze, per ridurre
il diritto alla salute per tutti, affermato in                                       permette incontri che altrimenti non avverreb-
                                   le distanze, per raccontare con “parole
linea di principio, svuotato della sua reale                                         bero”.
valenza. Ma anche nel mondo dei piùpovere” la vita vera, le persone reali per        L’assisiate aveva il gusto della semplicità,
                                   una comunicazione senza menzogna, sen-
fortunati il dramma sociale delle famiglie                                           ma con essa riusciva a parlare del Mondo
                                   za aggressività, senza odio. Lo ha fatto
scivolate rapidamente nella povertà resta                                            e al Mondo. Il suo “Cantico delle Creatu-
                                   San Francesco nel Medioevo, siamo chia-
in gran parte nascosto: feriscono e non                                              re” ce lo dimostra ancora oggi. Parole
                                   mati a riproporlo in questa nostra con-
fanno troppa notizia le persone che, vin-                                            scritte secoli fa, ma che risuonano come
                                   temporaneità troppo intrisa di informa-
cendo la vergogna, fanno la fila davanti ai                                          attuali.
                                   zioni tutte uguali.
centri Caritas per ricevere un pacco di                                              Questo “piccolo grande uomo” con umil-
viveri".                           Siamo chiamati ad abbandonare l’idea di           tà e dolcezza, parlando e comunicando a
                                   una comunicazione “pagliaccio” e guarda-
Smascherare le fake news, tutti sia-                                                 ogni singola creatura, nessuno escluso,
                                   re verso le “povere parole”, ma ricche di
mo responsabili "Tutti siamo respon-                                                 riuscì a superare e ad abbattere le rocca-
                                   inclusività che il Santo di Assisi ha usato
sabili della comunicazione che facciamo,                                             forti del Medioevo, trasformando quel
                                   per abbattere muri e costruire ponti con
delle informazioni che diamo, del con-                                               linguaggio privilegiato in una lingua co-
                                   il Mondo. Dobbiamo riuscire a evadere
trollo che insieme possiamo esercitare                                               mune       e      accessibile     a     tutti.
                                   dall’aridità delle scrivanie e tornare tra la
sulle notizie false, smascherandole. Tutti                                           Il Santo di Assisi ci parla ancora oggi di
                                   gente e raccontare la gente, ne abbiamo
siamo chiamati a essere testimoni della                                              una comunicazione possibile, vera, fatta
                                   bisogno soprattutto oggi, in questi tempi
verità: ad andare, vedere e condividere"                                             di “suole consumate”.
                                   resi così duri dalla pandemia.
conclude il Papa, a proposito dei "rischi                                            Ogni parola buona è anche un’azione
                                   E’ proprio Papa Francesco, nel suo mes-
di una comunicazione social priva di veri-                                           buona. Con questo spirito ripercorrere-
                                   saggio per la 55ma Giornata Mondiale
fiche", in cui "le notizie e persino le im-                                          mo da stasera le piazze che furono del
                                   delle comunicazioni sociali, che ci esorta
magini sono facilmente manipolabili",                                                figlio di Bernardone. Dalla piazza della
                                   a tornare a “Consumare le suole delle scarpe”
"anche solo per banale narcisismo". Sen-                                             Spoliazione a quella di Bologna, da Peru-
                                   per aprirci all’incontro, allontanando il
za "demonizzare lo strumento", occorro-                                              gia ad Amietta, da Alessandria ad Alviano
                                   rischio di rimanere “spettatori esterni, nono-
no "una maggiore capacità di discerni-                                               … Dodici piazze per dirci che l’uomo
                                   stante le innovazioni tecnologiche che hanno
mento" e "un più maturo senso di re-                                                 non è un’isola, ma quanto di più bello
                                   la capacità di metterci davanti a una realtà
sponsabilità, sia quando si diffondono sia                                           possiamo raccontare per raccontarci. 
quando si ricevono contenuti".    aumentata nella quale ci sembra di essere
            Fonte: www.avvenire.it immersi. Ogni strumento è utile e prezioso solo                           Enzo Fortunato
                                   se ci spinge ad andare e vedere cose che altri-   Fonte: (sanfrancescopatronoditalia.it)
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
P AGINA 3                                                                                          I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                              La spada e la luce
     Suggestioni sul mistero della Presentazione del Signore al Tempio
La liturgia è un tempo che si ripete, per-        ora a diventare percepibile e a manifesta-     luce. Correnti opposte ed invisibili che si
ché è memoria in atto; la liturgia è un           re i suoi effetti. Se ne accorge la terra,     rinnovano e vivificano a vicenda. E gene-
tempo che si svela, perché è memoria              nelle cui profondità ricomincia a circolare    rano qualcosa di nuovo. Una morte che è
della realtà più profonda e più vera; è un        la linfa; se ne accorgono gli animali, che     vita, un dolore che è gioia senza fine. Nel
tempo che si compie, perché è memoria             iniziano ad uscire dalle tane, per conside-    gelo la primavera non è più la stessa. È
di ciò che si realizza nell’eternità. E se il 2   rare quanto manca alla primavera. Gli          più forte. Più credibile. Nel freddo i fiori
febbraio, ogni anno, la luce torna inesora-       uomini no, non sempre se ne accorgono.         hanno un profumo diverso. Una fragranza
bilmente a vincere, non è un fatto solo           Pochi sono come Simeone e Anna, con la         nuova. Quella del già e non ancora, della
astronomico, ma soprattutto liturgico. Ed         vita e lo sguardo tutti rivolti ad aspettare   promessa che è già compiuta. La promes-
ha a che fare con una spada. “Ed anche a          la Luce. Con il cuore teso ad accogliere       sa che la luce impercettibilmente, ma
te una spada trafiggerà l’anima” – predisse       un invito. Carpe diem. Non di Orazio, il       inesorabilmente, procede. E ci regala
Simeone a Maria – e sulla terra vincerà la        poeta latino, ma dello Spirito. Vai al tem-    ogni giorno un frammento in più di cielo.
luce. Luce astronomica, liturgica, esisten-       pio. Cogli l’attimo eterno, l’istante in cui   Mentre il buio avanzando svanisce, fino a
ziale. In un tempo che si ripete, che si          la verità si compie e si manifesta. E il       che, ridotto al nulla, cede del tutto il pas-
svela, che si innesta nell’eternità. Maria        tempo diventa vita senza fine. La strada è     so alla primavera. Un percorso lento, ma
compì un atto liturgico nel presentare il         aperta, l’ha tracciata una spada. Ed è pie-    così certo che è già avvenuto. Nel cuore
suo figlio al tempio, non solo un atto do-        na di luce. Tu devi solo andare al tempio.     di Gesù. Nel cuore di Maria. Nel cuore di
vuto in ossequio alla legge mosaica. Un                                                          tutti coloro che si sono lasciati attraversa-
gesto che Lei ripete in ogni celebrazione                                                        re dalla spada a doppio taglio della Parola.
eucaristica, che grazie a Lei svela il folle                                                     Schiere di martiri, apostoli e testimoni
amore di Dio per l’uomo, che tramite Lei                                                         che hanno sperimentato questa Candelora
inserisce il tempo dell’uomo e il suo de-                                                        del cuore. E hanno portato nel mondo la
stino nell’eterno presente del Padre.                                                            luce. Seguendo i passi di Maria.
All’etterno dal tempo (DANTE ALIGHIE-                                                            Si racconta che durante gli ultimi anni
RI, Paradiso, canto XXXI, v. 38), direbbe                                                        della sua vita, dietro la casa di Efeso “la
Dante. L’offerta era vera ed anche la spa-                                                       santa Vergine aveva predisposto per sé
da. E le trafisse il cuore in quell’istante e                                                    una specie di Via Crucis […] aveva misu-
in tutti gli istanti della Sua e della nostra                                                    rato in passi la distanza fra loro di tutti i
vita, perché la sua piaga, diventata glorio-                                                     punti del cammino dove Gesù aveva sof-
sa in Paradiso, diventasse per la Chiesa          Ma pochi ascoltano. Spendere l’intera          ferto, e senza la continua contemplazione
trionfante nel Cielo, meridiana face di cari-     esistenza per un solo istante. Che spreco!     di questa via di sofferenza il suo amore
tate (DANTE ALIGHIERI, Paradiso, canto            L’attesa stanca, si ha bisogno di diversivi.   non poteva vivere”. Strano rito per una
XXXIII, v. 10), fiaccola splendente d’a-          E così si diluisce lo stupore, e l’attimo      madre che ha visto crudelmente uccidere
more, e per la Chiesa militante sulla ter-        eterno della rivelazione si dissolve in una    suo figlio. Ma quella spada, profetizzata
ra, scia luminosa per arrivare al Regno.          moltitudine di momenti senza senso.            ed eroicamente vissuta, crea una realtà
Grandi misteri. Che si compirono allora           In fondo è giusto, cosa c’è di più gelido e    nuova ed incredibile. Maria può cammi-
in un punto usuale e anonimo del Tempio           sgradevole della navata di una chiesa in       nare nel dolore. E contemplare l’amore.
di Gerusalemme, si ripetono oggi nella            inverno? Cosa di più buio di un tardo          Perché la spada sconfigge il nemico, che
vita ordinaria e poco nota delle nostre           pomeriggio di febbraio? Io lo ricordo da       del dolore si appropria; spezza la scorza
chiese. Non è una festa per il “grande            bambina quel gelo e quel buio. Ma ascolta      del rancore e della violenza, che nel dolo-
pubblico” la Candelora, perché la luce            lo Spirito. Vai al tempio. E lo stupore        re si annida; apre la strada all’amore, che
vince in segreto e nel silenzio. Non è un         non è ancora finito. Una ventata di fiori      nel dolore trionfa. E passo dopo passo.
evento popolare come la Pasqua e il Nata-         attraversa il gelo; una fiammella di luce      Camminando nel dolore e contemplando
le. Ma del Natale è il compimento e della         interrompe il buio. E all’improvviso il        l’amore tutto diventa Paradiso. E nell’i-
Pasqua la promessa. E al centro c’è Ma-           gelo è abitato dalla primavera. Fiori che      stante eterno in cui il Cielo si apre ad
ria. Che offre. Il grembo al Redentore, il        decorano gli altari, candele portate in        accoglierla, a Maria, come a Simeone,
Figlio al Padre, il cuore alla spada. In se-      processione. Segni visibili di una realtà      non resta che chiedere Nunc dimittis. Ora
greto e nel silenzio. Di ogni piccola o           più profonda. Così doveva essere il cuore      lascia, Signore, che la tua serva vada in
grande chiesa. Dove solo le candele acce-         di Maria trafitto dalla spada della passio-    pace… perché il mio cuore ha partecipa-
se e benedette rivelano che c’è nell’aria         ne. Una grande navata attraversata dal         to alla tua salvezza.
qualcosa di nuovo. Una luce nuova. È              gelo e dal buio, ma percorsa dalla forza       Con la spada e la luce.
nata nel Solstizio d’inverno, ma comincia         dolce e rassicurante del profumo e della                                Enza Ricciardi
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
P AGINA 4                                                                                                     I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

              Una riflessione su “Libertà e vita”
Libertà, accoglienza e responsabilità sono           assolutizzati rende ciechi e deforma la perce-       propria libertà per accogliere nel proprio oriz-
le categorie fondamentali su cui si con-             zione della realtà, genera egoismi e derive          zonte la vita di altre persone».
centra il Messaggio della CEI in occa-               abortive ed eutanasiche, interventi indiscrimi-      Come non pensare a quanto vissuto dai
sione della 43esima Giornata Nazio-                  nati sul corpo umano, sui rapporti sociali e         genitori adottivi e affidatari? Alla loro
nale per la Vita, che sarà celebrata il 7            sull’ambiente». La libertà può purtroppo             libera disponibilità ad accogliere nel pro-
febbraio 2021, reso noto lo scorso 7 di-             anche condurre alla violenza nei confronti           prio orizzonte di vita familiare l’infanzia
cembre. I vescovi italiani si interrogano            degli altri, a «strumentalizzare e a rompere le      abbandonata o in difficoltà, capaci così di
sul senso della libertà con particolare              relazioni» a inquinare e demolire la «casa           convertire, cambiare radicalmente una
riferimento alla contingente esperienza              comune». È una libertà che «rende insosteni-         storia che sembrava essere destinata alla
imposta con la pandemia in cui abbiamo               bile la vita, costruisce case in cui non c’è spa-    solitudine, alla marginalità e alla smentita
progressivamente riorganizzato le nostre             zio per la vita nascente, moltiplica solitudini      della dignità filiale di tante vite concepite
giornate tra vincoli e distanze. Stiamo              in dimore abitate sempre più da animali ma           e partorite?
attraversando un tempo in cui sono stati             non da persone». «Papa Francesco – si ram-           Accogliere la vita, sempre … anche
violentemente                                                                                                                           quando ab-
sollecitati di-                                                                                                                         bandonata
versi       profili                                                                                                                     Essere in grado
della sofferenza                                                                                                                        di non subire la
e, nel contem-                                                                                                                          storia, ma di
po, abbiamo                                                                                                                             progettarla      e
anche apprezza-                                                                                                                         costruirla vuol
to «reciprocità»,                                                                                                                       dire affermare
«a       riprova –                                                                                                                      un convinto “sì”
sottolineano i                                                                                                                          alla vita che
vescovi – che la                                                                                                                        merita sempre,
tutela della salu-                                                                                                                      al contempo, sia
te richiede l’im-                                                                                                                       di nascere, sia
pegno e la parte-                                                                                                                       di continuare ad
cipazione         di                                                                                                                    esistere senza
ciascuno».                                                                                                                              discriminazione
«Qual è il senso                                                                                                                        alcuna e senza
della      libertà?                                                                                                                     vedere mai defi-
Qual è il suo significato sociale, politico e        menta nel Messaggio – ci ricorda che l’amo-          nitivamente smarrita la propria dignità,
religioso? Si è liberi in partenza o lo si diventa   re è la vera libertà perché distacca dal possesso,   malgrado la storia possa segnarla pesante-
con scelte che costruiscono legami liberi e re-      ricostruisce le relazioni, sa accogliere e valo-     mente anche con l’abbandono, l’indiffe-
sponsabili tra persone? Con la libertà che Dio       rizzare il prossimo, trasforma in dono gioioso       renza, …
ci ha donato, quale società vogliamo costrui-        ogni fatica e rende capaci di comunione».            «Solo considerando la “persona” come “fine
re?», questi i quesiti da cui muove la ri-           Responsabilità, felicità, speranza                   ultimo” sarà possibile rigenerare l’orizzonte
flessione proposta dal messaggio.                    I cristiani esibiscono le ragioni di una             sociale ed economico, politico e culturale,
Libertà come strumento per il bene                   libertà in grado di dare senso all’esperien-         antropologico, educativo e mediale». I cristia-
personale e comunitario                              za dell’umano perché è il dono che Dio               ni sanno bene che è la verità che rende
La ricorrenza annuale della Giornata per             offre, una libertà che si intreccia in modo          liberi e invitano tutti a considerare di
la Vita costituisce un prezioso appunta-             inseparabile alla vita e che costituisce «la         camminare su tale strada.
mento per «sensibilizzare tutti al senso             possibilità di lasciare una traccia di bellezza      Gli uomini e le donne liberi – concludo-
dell’autentica libertà» nel suo porsi al             in questo mondo, di cambiare l’esistente, di         no i vescovi – non esitano nel far proprio
servizio della vita, riconoscendo che essa           migliorare la situazione in cui si nasce e cre-      un tale invito: «Rispetta, difendi, ama e servi
è uno «strumento» per il bene proprio e              sce». Il pensiero dei vescovi si sofferma            la vita, ogni vita, ogni vita umana!». Solo su
degli altri. È quindi nel senso e nelle pro-         sulla responsabilità, «la misura, anzi il            questa strada ognuno potrà cercare e tro-
spettive del suo esercizio che si emerge             laboratorio che fonde insieme le virtù della         vare «giustizia, sviluppo, libertà, pace e feli-
«la vera questione umana», ponendo an-               giustizia e della prudenza, della fortezza e         cità!».
che attenzione al fatto che paradossal-              della temperanza».
mente la libertà può essere smarrita se              «La responsabilità è disponibilità all’altro e                         Gianmario Fogliazza
ognuno si chiude in se stesso.                       alla speranza, è apertura all’Altro e alla feli-                        Fonte: www.aibi.it
«Una cultura pervasa di diritti individuali          cità. Responsabilità significa andare oltre la
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
P AGINA 5                                                                                          I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

       Messaggio di Papa Francesco
      per la XXIX Giornata Mondiale                                                               La solidarietà:
                del Malato                                                                        Una conversione per
                 “Uno solo è il vostro Maestro                                                      “connessione”
                   e voi siete tutti fratelli”
                                                                                                 «Bisogna pensare al noi e cancellare per
                                                                                                 un tempo l’io. O ci salviamo “noi” o non
                                                                                                 si salva nessuno. La speranza si semina
                                                                                                 con la vicinanza. Nessuno si salva da solo
                                                                                                 e se tu non ti avvicini per fare in modo
                                                                                                 che tutti siano salvati, neppure tu ti sal-
                                                                                                 vi» (Papa Francesco, Intervista Tv Canale5,
                                                                                                 10 gennaio 2021). Queste affermazioni del
                                                                                                 Santo Padre possono aiutarci a vivere be-
                                                                                                 ne la prossima Quaresima: non come au-
                                                                                                 tomatismo di una religiosità disgregata
                                                                                                 dalla quotidianità ma come tempo fecon-
                                                                                                 do, propizio al cuore e alla mente dell’uo-
                                                                                                 mo che cerca Dio, occasione favorevole
                                                                                                 perché percepisca in pienezza il desiderio
                                                                                                 di conversione che alberga dentro di sé.
                                                                                                 Il tempo, il nostro tempo ricolmo della
                                                                                                 presenza di Dio, è portato a compimento
                                                                                                 perché l’unto del Signore, attraverso la
                                                                                                 sua disponibilità nel compiere la volontà
                                                                                                 del Padre, lo ha reso un tempo di grazia
È il sottotitolo del Messaggio del Papa per     che dicono ma non fanno (cfr Mt 23,1-            (2Cor 6, 2). L’umanità arricchita dal dono
la 29ª Giornata mondiale del malato in          12)”.                                            di Amore ripercorre i “sacri memoriali
questo inizio di anno segnato ancora            Oggi più che mai c’è bisogno d’azione, di        biblici” e ritrova la sua identità cristiana
dall’imperversare della pandemia da Co-         concretezza, di senso di responsabilità,         dove gli uomini non si sentono orfani ma
vid-19.                                         non di parole vuote che creano soltanto          amati di un amore eterno (Ger 31, 3).
Il Papa ha voluto nel suo Messaggio riba-       confusione; la pandemia non ammette              Il cristiano è chiamato a riscoprire la ne-
dire con forza, sin dall’inizio, che: “La       superficialità o dispersioni in chiacchiere      cessità di non lasciarsi assorbire da uno
celebrazione della XXIX Giornata Mon-           inutili.                                         stile di vita generalizzato tipico di una
diale del Malato, che ricorre l’11 febbraio     La malattia, la sofferenza in genere pre-        “società omologata”: la persona, infatti, è
2021, memoria della Beata Vergine Maria         sentano l’umana debolezza nella sua inef-        spesso tentata dall’abbandonare la necessi-
di Lourdes, è momento propizio per ri-          fabile natura, i limiti ai quali l’essere uma-   tà socio culturale di interagire con tutti gli
servare una speciale attenzione alle perso-     no è sottoposto e con i quali spesso non si      “esseri viventi” e retrocede, a livello rela-
ne malate e a coloro che le assistono, sia      patteggia.                                       zionale, inserendosi in un estremo indivi-
nei luoghi deputati alla cura sia in seno       Molto bella e interessante la sottolineatu-      dualismo che crea “luoghi di isolamento”
alle famiglie e alle comunità. Il pensiero      ra di Papa Francesco riguardo l’approccio        in cui cresce la logica della “indifferenza
va in particolare a quanti, in tutto il mon-    olistico alla persona perché affinché “vi sia    globalizzata”. Si delinea una società che ha
do, patiscono gli effetti della pandemia        una buona terapia, è decisivo l’aspetto          dimenticato l’esperienza del piangere (Papa
del coronavirus. A tutti, specialmente ai       relazionale, mediante il quale si può avere      Francesco, Lampedusa 2013), una società
più poveri ed emarginati, esprimo la mia        un approccio olistico alla persona malata.       indifferente al dolore del prossimo, una
spirituale vicinanza, assicurando la solleci-   Valorizzare questo aspetto aiuta anche i         società disumanizzata non più capace di
tudine e l’affetto della Chiesa”.               medici, gli infermieri, i professionisti e i     provare pietà, compassione, condivisione,
Una Chiesa perennemente accanto ai sof-         volontari a farsi carico di coloro che sof-      solidarietà. L’uomo allontanato da tutto e
ferenti dunque, agli indigenti ma anche a       frono per accompagnarli in un percorso di        da tutti è invaso dalla tristezza e rischia di
coloro che li assistono, ai medici, gli in-     guarigione, grazie a una relazione inter-        diventare attore protagonista della sua
fermieri, tutti gli operatori sanitari. Co-     personale di fiducia (cfr Nuova Carta de-        stessa disgregazione. Il tempo liturgico
me si legge nel Messaggio, “Il tema di          gli Operatori Sanitari [2016].                  quaresimale chiede di vivere una conver-
questa Giornata si ispira al brano evangeli-    Fonte: www.luiginovarese.org                     sione umano-spirituale che, accolta, rimo-
co in cui Gesù critica l’ipocrisia di coloro                                                     della, ricentra ogni uomo nella relazione
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
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d’amore con Dio e con il prossimo:
«soltanto con questa coscienza di figli che                 «Vieni e vedi» (Gv 1,46)
non sono orfani si può vivere in pa-
ce» (Papa Francesco, Fratelli tutti 272). Per          In due parole il segreto di una vita!
il credente è tempo di offrire a Dio la
possibilità di entrare in “connessione” con     Sembrano echeggiare l’invito di Gesù ai        Chiesa, il suo essere missionaria della
lui. Questa permetterà a se stesso di vive-     due discepoli del Vangelo di qualche do-       Parola che salva nel mondo, è racchiuso
re un’autentica conversione, un cammino         menica fa. «Che cosa cercate?» chiese          in pochi versetti che sottendono una mol-
nuovo teso a condurlo nella riscoperta di       loro; «dove dimori?». Rispose: «Venite e       teplicità di realtà. Non a caso Papa Fran-
quella bellezza che lo rinnova nell’intimo      vedrete»! Andare verso di lui, lasciare il     cesco li ha ripresi in modo brillante per
e gli permette di contagiare il mondo con       terreno solido delle proprie certezze e        sviscerare il suo Messaggio per la 55 giorna-
la solidarietà propria della comunione          mettersi in cammino. Vedere i luoghi della     ta per le Comunicazioni Sociali, uno scritto
fraterna. Questo cambiamento è attuabile        sua esistenza, conoscerli, e imparare ad       che non interpella soltanto gli “addetti ai
solo se la presenza di Dio irrompe nelle        abitarli, a fare propri i suoi parametri di    lavori” della Comunicazione ma tutti i
nostre umane chiusure, parla al nostro          vita. Due parole, quelle citate nel titolo     cristiani, chiamati ogni giorno ad annun-
cuore e, giorno dopo giorno, ci rende           che richiamano proprio queste due di-          ciare con la vita l’avvento del Regno di
capaci di far vivere in noi e attorno a noi
il monito giovanneo che afferma: «se ri-
manete nella mia parola, siete davvero
miei discepoli; conoscerete la verità e la
verità vi farà liberi» (Gv 8, 31b-32a). Dio
che è Amore ci affascina, dimora dentro
noi, ci riveste di «sentimenti di tenerezza,
di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di
magnanimità» (Col 3, 12), ci educa ad
amare come Lui ama. Essere una dimora
accogliente, percorrendo il “sentiero del
digiuno”, ci offre la possibilità di intra-
prendere un cammino di riconciliazione
per mezzo dell’amore misericordioso di
Dio che mentre si dona fa nascere in noi il
desiderio di moltiplicare il dono ricevuto.
Il futuro si ricolma della misericordia di
Dio e i nostri luoghi relazionali si trasfor-
mano in «isole di misericordia in mezzo al
mare dell’indifferenza» (Papa Francesco,
Messaggio per la Quaresima 2015). La nostra
Pasqua, in questo anno, sia manifestazio-
ne autentica della solidarietà fraterna per     mensioni: andare e vedere cosa il Maestro      Dio. L’invito del Santo Padre è, ancora
vivere, in parole ed opere, il frutto che       ha da dire. Non è Gesù a pronunciarle ma       una volta, quello di «Consumare le suole
germoglia e cresce attraverso la preghiera      Filippo: siamo nel primo capitolo del          delle scarpe», di abitare la realtà quale
comunitaria e personale dove incontria-         Vangelo di Giovanni e, subito dopo il          essa si presenta a noi, senza mistificazioni
mo Dio come Padre di tenerezza, Gesù            celebre Prologo, l’evangelista sintetizza la   o interpretazioni di comodo, di andare,
Cristo Redentore che dona la salvezza, i        chiamata dei dodici in più versetti. Le        secondo il motto husserliano, «alle cose
fratelli tutti eredi della prossimità evange-   parole di Filippo sono rivolte ad un incre-    stesse», secondo il principio de «la realtà
lica che divengono la “vitale presenza” per     dulo Nataele che osserva: «Può forse ve-       è superiore all’idea» ben sviscerato
accrescere la nostra fede donando la gioia      nir qualcosa di buono da Nazareth?».           nell’Evangelii Gaudium. Non di rado abi-
di un sorriso che apre il cuore alla speran-    Prontamente risponde: «Vieni e vedi».          tiamo irreali realtà, mondi fantomatici
za e sperimentando la carità come               Giovanni sembra tracciare nel primo ca-        che la fragilità del presente ci induce a
“vincolo fraterno” facendo crescere in noi      pitolo del suo Vangelo l’intera storia della   creare per non essere sopraffatti, uno
la consapevolezza che «a partire dall’amo-      Chiesa: il Verbo si fa carne, si rende visi-   scudo a centinaia di input che il mondo ci
re sociale è possibile progredire verso una     bile agli uomini ed interpella la loro co-     propone. L’invito del Papa ci re-inserisce
civiltà dell’amore alla quale tutti possia-     scienza. Essi, avendolo conosciuto, chia-      in quello che è il nostro luogo naturale,
mo sentirci chiamati. La carità, col suo        mano anche gli altri a seguirlo. Agli incer-   con tutte le contraddizioni che esso pre-
dinamismo universale, può costruire un          ti l’invito è formulato sullo stesso terreno   senta. Molto spesso fuggiamo da esso
mondo nuovo» (Papa Francesco, Fratelli          teoretico: non credi? Bene. Vienilo a con-     illudendoci di trovarne uno più consono a
tutti 183).                       p. Aldo      statare personalmente! L’annuncio della        noi, un posto nel modo in cui possiamo
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
P AGINA 7                                                                                          I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
sentirci meno stretti da tutto e da tutti.      basso. Per far questo è necessario abitare      lo come pienamente sostituibile ad un
La sapienza latina ci mette in guardia:         pienamente l’ambiente che ci troviamo a         incontro presenziale nel prossimo futu-
«Animum debes mutare, non caelum» scrive-       vivere, con tutte le sue contraddizioni e i     ro, con tutte le conseguenze socio-
va Seneca a Lucilio, è l’animo a dover          suoi punti di forza.                            psicologiche che comporterà un simile
cambiare e non il cielo (in senso lato, nel     A questo proposito è possibile osservare        errore di valutazione. D’altra parte lo
contesto presente). Infatti, ricorda Ora-       che in questo tempo così incerto l’utiliz-      stesso Pontefice avverte: «Alcune cose si
zio nell’Ep. 11, «Caelum, non animum            zo del web come mezzo di annuncio si è          possono imparare solo facendone esperienza.
mutant qui trans mare currunt», per coloro      presentato ai nostri occhi in tutta la sua      Non si comunica, infatti, solo con le
che attraversano il mare muta il cielo          forza. Come anche il Papa osserva, ogni         parole, ma con gli occhi, con il tono
sotto il quale risiedono ma non l’animo.        mezzo diviene buono o cattivo a secondo         della voce, con i gesti. La forte attrattiva
Il cristiano è chiamato a prendere consa-       dell’uso che di esso si fa. Il web cela in sé   di Gesù su chi lo incontrava dipendeva
pevolezza della realtà che lo circonda e a      grandi opportunità: «ci dà la possibilità       dalla verità della sua predicazione, ma
medicarne le ferite con il balsamo di           di una informazione di prima mano e             l’efficacia di ciò che diceva era inscindi-
quella Parola che guarisce ogni male, a         tempestiva, a volte molto utile: pensia-        bile dal suo sguardo, dai suoi atteggia-
prendere sulle proprie spalle i fratelli        mo a certe emergenze in occasione delle         menti e persino dai suoi silenzi. I disce-
ammalati e a curarli con la medicina del        quali le prime notizie e anche le prime         poli non solamente ascoltavano le sue
cuore. Per far questo, però, è necessario       comunicazioni di servizio alle popolazio-       parole, lo guardavano parlare. Infatti in
essere cristiani credibili, all’altezza della   ni viaggiano proprio sul web. È uno stru-       Lui – il Logos incarnato – la Parola si è
chiamata che ci è stata rivolta. Quale          mento formidabile, che ci responsabiliz-        fatta Volto, il Dio invisibile si è lasciato
malato si fiderebbe di un medico che non        za tutti come utenti e come fruitori.           vedere, sentire e toccare, come scrive lo
sa curarsi? Come pensiamo di poter gua-         Potenzialmente tutti possiamo diventare         stesso Giovanni (cfr. 1 Gv 1,1-3). La
rire il mondo se prima non                      testimoni di eventi che altrimenti sareb-       parola è efficace solo se si “vede”, solo se
“sanifichiamo” noi stessi da quegli atteg-      bero trascurati dai media tradizionali,         ti coinvolge in un’esperienza, in un dia-
giamenti che tutto sono meno che cri-           dare un nostro contributo civile, far           logo. Per questo motivo il “vieni e vedi”
stiani? Nel Vangelo è Gesù stesso a met-        emergere più storie, anche positive.            era ed è essenziale.» Come cristiani im-
terci in guardia: «Da questo tutti sapran-      Grazie alla rete abbiamo la possibilità di      pegnati (ma anche se non lo fossimo) il
no che siete miei discepoli, se avrete          raccontare ciò che vediamo, ciò che ac-         nostro principale compito in questo mo-
amore gli uni per gli altri». Se infatti è      cade sotto i nostri occhi, di condividere       mento di crisi deve essere quello di ri-
vero che le parole insegnano è altrettan-       testimonianze», ma altrettante insidie:         scoprire la bellezza della dimensione
to vero che solo gli esempi attraggono,         «Abbiamo appreso già da tempo come le           interpersonale con tutto ciò che essa
fa breccia in un cuore più una buona            notizie e persino le immagini siano facil-      comporta. Se la realtà virtuale ci per-
azione che una buona parola. Molto              mente manipolabili, per mille motivi, a         mette di costruirci un’identità parallela,
spesso siamo grandi maestri ma pessimi          volte anche solo per banale narcisismo.         perfetta e senza difetti, il mondo ci ri-
discepoli, il Vangelo è presente di più         Tale consapevolezza critica spinge non a        corda che siamo fatti di carne e sangue e
sulle nostre labbra che nel nostro cuore.       demonizzare lo strumento, ma a una              che una vita realmente vissuta comporta
Una parola non incarnata non accende il         maggiore capacità di discernimento e a          errori e cadute. In esse sarà il segreto
cuore di nessuno! L’essere radicati nella       un più maturo senso di responsabilità, sia      della fecondità della nostra testimonian-
realtà cela in sé il segreto della fecondità    quando si diffondono sia quando si rice-        za. Nessuno crederà mai ad un cristiano
delle nostre parole. Non è raro trovare         vono contenuti. Tutti siamo responsabili        perfetto, ad un uomo che non presenta
cristiani intenti a fare progetti sulla base    della comunicazione che facciamo, delle         macchia alcuna, per il semplice fatto che
di realtà che esistono solo nei sogni di        informazioni che diamo, del controllo           tutto questo si presenterebbe come ir-
qualcuno. In questa cornice si inserisco-       che insieme possiamo esercitare sulle           reale e menzognero. Lo stesso Dio, in-
no i fallimenti di centinaia di progetti        notizie false, smascherandole. Tutti sia-       carnandosi, si è svuotato della sua perfe-
pastorali autoreferenziali, incapaci di         mo chiamati a essere testimoni della            zione, si è reso ridicolo agli occhi
comunicare qualcosa al mondo perché             verità: ad andare, vedere e condividere».       dell’uomo perché l’uomo credesse alla
parlano ad interlocutori fittizi, per lo più    La maggiore delle insidie di cui il web è       verità delle sue parole. Per questo risco-
inesistenti. Non solo: spesso questi stessi     portatore sano, a mio avviso, è l’intrin-       priamo la bellezza della verità che, nuda
“piani” vengono idolatrati, dipinti come        seca e pericolosa convinzione che un            come le mura delle nostre antiche città,
il “fine” dell’azione missionaria e non         “meet” telematico possa sostituire la           perfetta nei lineamenti come la natura
come il mezzo attraverso il quale la Pa-        bellezza di un incontro in presenza, che        che ci circonda, interpella la nostra co-
rola diviene carne nel cuore degli uomini       un like sia più importante della stima di       scienza, ci invita a non nasconderci die-
del nostro tempo. Il cristiano deve tene-       un amico. Non intendo con ciò demo-             tro ipocrite finzioni, e ci richiama a vive-
re gli occhi puntati al cielo ma con i piedi    nizzare l’utilità del mezzo telematico          re quali uomini che, nonostante tutto, si
fissi a terra: non dimenticare mai che, se      che, in un momento come quello pre-             sentono amati amati da Dio! 
è vero che è chiamato a vivere l’alto,          sente, si rivela necessario per salvaguar-
questo non può che avvenire attraverso          dare almeno la bellezza di un vedersi. Il                            Francesco Reale
una piena ed intelligente esperienza del        pericolo risiederà nel fatto di considerar-
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
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                          Trent'anni di episcopato
                       di Mons. Beniamino Depalma
Mons. Beniamino Depalma, già arci-             dita a Dio".                                   totale di sé, della vocazione di consegnati
vescovo Amalfi-Cava de' Tirreni e poi          Abbiate a cuore l'Eterno! Orientate            a Dio come "testimoni dell'Invisibile"; i
vescovo di Nola, il 26 gennaio u.s. ha         la vita al di là dei modelli mediocri e ba-    genitori la imitino nella dolcezza, nella
ricordato il trentesimo anniversario           nali, che ogni giorno assediano i credenti     gioiosa disponibilità ai voleri di Dio, nel
dell'ordinazione episcopale con una cele-      e che non raramente riescono a sopraffar-      coraggio di camminare sulle vie, che con-
brazione eucaristica nella chiesa di San       ne la fede, a renderne opaca la speranza e     ducono all'incontro con l'umanità affama-
Vincenzo de' Paoli in Napoli.                  poco generosa la carità di chiamati alla       ta di voglia di vivere. Fissiamo lo sguardo
In questa straordinaria circostanza, come      sequela per gli esigenti e scomodi sentieri    su di Lei, scrigno di ogni virtù. Consen-
segno del suo affetto alle diocesi di cui è    dell'amore. Alla provocazione di               tirle di entrare nelle nostre dimore e se-
stato Pastore, ha diretto un commovente        "approdare all'altra sponda", di               derci accanto sarà trovare ristoro sul suo
messaggio di cui pubblichiamo le parole        "prendere il largo" lì dove mai avremmo        petto, pace sulle sue ginocchia ogni volta
conclusive: “Carissimi, consentitemi cin-      previsto di gettare le nostre reti vi trovi    che al termine del giorno rincaseremo
que parole a conclusione di questa mia         sempre disposti a osare perfino l'impossi-     tristi, sconfitti, malmenati dalla vita.
comunicazione. Utilizzatele liberamente        bile e l'assurdo.                              Resistete fiduciosi. Nello spaventato
come meglio vi sembrerà                                                                               periodo in cui il mondo è precipita-
opportuno. Sono "cinque                                                                               to, combattiamo, carissimi, la facile
carboni accesi": oso spe-                                                                             tentazione di ripiegarci malinconi-
rare che siano raccolti,                                                                              camente e senza speranza su noi
ravvivati e messi in condi-                                                                           stessi. Magari schermandoci con le
zione di effondere calore                                                                             prudenti disposizioni anti-COVID
e luce dentro e intorno a                                                                             raccomandate per contrastarne il
voi.                                                                                                  contagio. Viviamo sino in fondo
Siate lieti! Ve lo ripeto:                                                                            questo difficile presente e non la-
siate sempre lieti, perché                                                                            sciamo che ci porti via il coraggio
amati dal Signore in ogni                                                                             dell'attesa. Qualcuno ha scritto che
fibra, preziosi ai suoi oc-                                                                           è dalle lacrime di pioggia che nasco-
chi. Nonostante limiti                                                                                no gli arcobaleni. Ne siamo certi!
personali, smarrimenti                                                                                per questo la preghiera incessante si
interiori, fragilità di ogni                                                                          accompagni realisticamente all'im-
genere, noi siamo indispensabili (nessuno      Lasciatevi pervadere dalla bellez-             pegno civile da cui nessuno può e deve
escluso!) perché abbiano compimento i          za. Intorno a noi ce n'è tanta. Saprete        ritenersi esentato. Vi porto tutti nel cuo-
suoi misericordiosi progetti di salvezza.      riconoscerla in uno sguardo innocente, in      re perché appartenete alla mia storia e
Sulla barca della nostra vita talvolta sbal-   una delicata carezza, nelle sfumature di       abitate la mia vita. Lieto di poter ancora
lottata da minacciose ondate c'è Lui a         un tramonto dorato, in un attimo di tene-      significare la mia disponibilità verso
placare ogni tempesta: "Non temete!". Il       rezza, in un incontro inatteso, in un timi-    chiunque di voi se, come e quando riter-
Dio in cui crediamo crede molto in cia-        do abbraccio, nei colori di questo             rete opportuno. Accompagno i vostri
scuno di noi, non ritrae la sua mano pa-       "giardino fiorito", che è il mondo, la no-     cammini di Chiesa sempre orgoglioso dei
terna, non ci nega il suo abbraccio bene-      stra "casa comune". Educate i figli e le       vostri progressi. Paternamente traccio la
dicente, non si pente di averci scelti, non    giovani generazioni a desiderare quanto        mia benedizione sui presbiteri e i consa-
ci impoverisce dei suoi doni.                  davvero può dare senso alla vita, piutto-      crati, sulle famiglie, sugli anziani, sui gio-
Non abbiate timore. Non esitate quan-          sto che lasciarsi ingannare dai falsi valori   vani e i bambini, sui lavoratori e su quanti
do è il momento di decidere e di scegliere     di una cultura consumistica, esibizionisti-    purtroppo ancora ricercano condizioni di
in sintonia con gli insegnamenti di Gesù       ca, edonistica abile a vendere il superfluo    vita più dignitose, su quanti restano ai
Cristo. Ricordando ancora il Santo Padre       come essenziale e la rincorsa dei propri       margini delle vostre comunità, su ognu-
Paolo VI, la realtà in cui viviamo ha biso-    interessi come formula di felicità.            no. Permettetemi un ricordo affettuoso e
gno e diritto di incontrare in noi testimo-    Lasciatevi sedurre dal fascino di              fraterno ai Vescovi che mi hanno succe-
ni coerenti, credibili, perseveranti e non     Maria. La veneriamo icona bellissima           duto e continuano a guidarvi sui sentieri
supponenti maestri inchiodati a un ideo-       della Chiesa: in lei, Donna stupenda, il       del Vangelo per annunziare con audacia la
logia, moralisti intolleranti, fondamenta-     mondo femminile riconosca il modello           buona notizia all'uomo di oggi. Per il loro
listi detentori di verità immobilizzate in     desiderabile per la propria autentica origi-   lavoro pastorale la mia preghiera e la mia
un formalismo, che le soffoca e le insteri-    nalità; nella Vergine del Magnificat i con-    amicizia fraterna”.
lisce nella presunzione di... "far cosa gra-   sacrati ritrovino la sorgente del dono                       A cura della redazione
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
P AGINA 9                                                                                           I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                           Monsignor Marini….
 La proposta per un cammino di fede attuale anche dopo 80 anni
                                                  Quinto appuntamento
Eccoci nuovamente metterci in ascolto di          Provvidenza di Dio. Nelle leggi della         nere, capire, ascoltare, proporre. Non
mons. Marini, e in questo nostro appun-           natura, negli atteggiamenti della coscien-    l’ha fatto lui…. lo faccio io!
tamento mensile cercheremo di farci               za e nelle operazioni della Grazia.           E infine, come terzo velo che, se solleva-
raccontare da lui cosa sia “La Provvidenza        Le leggi della natura, ovvero quelle “leggi   to, ci permette di scoprire la bellezza e la
Divina”. Nel 1928 l’Arcivescovo di                che immutabili e fondamenti, creano           bontà di Dio, Marini indica “le operazioni
Amalfi, infatti, pubblicò una monografia          l’ordine mirabile dell’universo; ordine       della grazia”. Cioe? E lo spiega lo stesso
dedicata alla “divina Provvidenza”: era la        che , a meraviglia rifulge in tutti i regni   Arcivescovo: “L’uomo è inetto con le
sua XXI lettera pastorale.                        della natura: nei regni siderale, minerale,   proprie forze a raggiungere un fine così
Per iniziare a parlare della Provvidenza,                                                          alto”… la santità, e per questo Dio
mons. Marini elenca alcuni modi con-                                                               “inserisce nell’anima una qualità che
creti e facilmente identificabili grazie ai                                                        agisce nell’anima stessa […] sul corpo
quali si possa iniziare a capire cosa sia la                                                       e su tutte le sue parti organiche”.
Provvidenza: il Cottolengo di Torino,                                                              Questa qualità è la grazia, ovvero il
gli Orfanotrofi di Pompei e l’Orfanotro-                                                           dono di Gesù per noi, la condizione
fio maschile di Amalfi. “Chi regola le                                                             che ci rende inesorabilmente figli di
offerte in modo, che abbiano ad adegua-                                                            Dio. E’ bello sottolineare come Mari-
re le spese”?, (si chiede Marini). Senz’al-                                                        ni non parli qui solo di anima ma an-
tro la Provvidenza, l’Amore di Dio.                                                                che di corpo (che lui definisce “parti
E inizia così a spiegare su quali basi si                                                          organiche del corpo”): la salute dell’a-
poggia il dogma della Provvidenza: quin-                                                           nima, la bellezza della coscienza incide
di per Marini credere nella Provvidenza                                                            anche sul benessere fisico. Un concet-
di Dio è parte irrinunciabile del credo                                                            to rivoluzionario elaborato in un pe-
cristiano. Anzitutto nella rivelazione                                                             riodo (ricordiamo sempre che Marini
biblica che “dicendo tante belle cose di                                                           scrive negli anni ’20) nel quale il cor-
Dio […]proclama in ogni pagina la sua                                                              po era comunque visto unicamente
provvidenza e ne esalta la benefica azio-                                                          come causa di peccato!
ne universale e perenne”; ma anche nella                                                           Quali sono le modalità con cui la
tradizione patristica presenta la provvi-                                                          Provvidenza si manifesta in modo più
denza “nelle forme più convincenti e più                                                           lampante? Marini indica la famiglia, lo
belle”. E infine la ragione cristiana che                                                          svolgimento della religione (la storia
“nutrita di così belle dottrine” ovvero                                                            della Chiesa)e la storia dell’umanità.
della scrittura e della patristica, “vede il                                                       Tre luoghi con cui l’uomo comune
piano dell’ordine con cui Dio conduce             vegetale e animale”. La natura quindi         quotidianamente si gioca il proprio rap-
armoniosamente le cose al fine da Lui             come primo luogo dove poter avere un          porto con Dio, la ricerca della Verità, la
stabilito”. Per monsignor Marini non si           assaggio del mondo con cui Dio si va          tensione alla santità, i rapporti sociali.
può capire le modalità con cui Dio ama e          prossimo all’uomo.                            Marini, partendo da una piccola realtà
provvede all’uomo se non accostandosi             Gli atteggiamenti della coscienza, ovvero     quale può essere la famiglia, passando poi
alla Scrittura e alla Tradizione dei Padri        quel luogo interiore dove “Dio ha depo-       per la chiesa e arrivando all’umanità inte-
della Chiesa. Non mi pare esagerato               sto” la legge morale. “E’ nel profondo        ra, propone un metodo per “contemplare
sottolineare come a volte tanta parte di          della nostra coscienza - scrive Marini -      le armonie della […[] indefettibile Prov-
Chiesa, per dare sostegno alla predicazio-        che si nasconde Dio, che governa le ani-      videnza”.
ne, cerchi affannosamente citazioni all’ul-       me, le consiglia e le sprona”. Ma la co-      Anche questa volta il venerato Arcivesco-
tima moda invece di rifarsi a due pozzi           scienza è anche il luogo dove si “genera      vo Marini ci ha fatto riflettere portandoci
inesauribili: la Scrittura e le riflessioni dei   quel verme dello spirito, dai popoli chia-    con serena forza nel cuore del mistero
Padri della Chiesa.                               mato con una sola parola: il rimorso”.        della Provvidenza, dell’Amore di Dio. E
Però - continua Marini - “Dio si nascon-          Verosimilmente a questo punto – e faccio      non posso non ringraziarLo per la pazien-
de. Se si rivelasse nella sua maestà e nella      un appunto a monsignor Marini- ci sareb-      za con cui continua a farlo per me e
magnificenza delle sue opere ci abbaglie-         be stato bene un invito a ritornare alla      senz’altro per i miei lettori. “Gloria Tibi
rebbe”. E dinanzi alla nostra preghiera           cosiddetta “direzione spirituale”, ovvero     Trinitas”.
“Signore mostrami il tuo volto” ci sono           il mettersi in ascolto di noi stessi con      continua (5) ….
alcuni luoghi dove scorgere l’infinita            l’aiuto di un qualcuno che sappia discer-                Gennaro Pierri, teologo
"Per raccontare la realtà occorre andare e vedere" - Il Vescovado
P AGINA 10                                                                                         I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                          Natale 2020:
                   Tempo di prova, tempo di fede
“Quest’anno non possiamo neppure levare          ri di piazze e vie vuote o frequentate da       mero di cittadini ai tamponi, al fine di
il Bambino”. Con questa frase il mio caro        pochissime persone solo in alcune ore           continuare il tracciamento per evitare
amico Lello Liguori, se non sbaglio nella        delle giornate festive. Parimenti sono          ulteriori contagi, si è ricollegato a quel
domenica della Festa della Santa Famiglia,       mancati quei momenti di fede vissuti con        clima di speranza che, anche grazie alla
sottolineava con una punta di amarezza           lo spirito di festa. O meglio, parlo per        preghiera, non si è mai affievolito, come
un’altra delle tante conseguenze che la          Ravello, a un certo punto tali momenti          hanno confermato le celebrazioni del pe-
pandemia sta provocando nella vita anche         hanno subito una brusca interruzione. Sì,       riodo natalizio che si sono svolte dal po-
di una cittadina come Ravello. Infatti,          perché, purtroppo, il virus all’inizio del      meriggio del 24 dicembre al pomeriggio
come già avevamo avuto modo di speri-            nuovo anno ha colpito anche la Città della      di domenica, 3 gennaio.
mentare nel periodo pasquale, il Covid ha        musica che, nella prima fase della pande-        In effetti la gioia del Natale non è stata
stravolto anche le tradizioni che sono           mia e fino a dicembre, era stata risparmia-     offuscata dalla pandemia, ma è innegabile
parte fondamentale della vita religiosa e        ta o soltanto sfiorata dal Covid.               che il Natale 2020, al pari della Pasqua, è
civile della nostra comunità. Da circa un                                                        stato vissuto sottotono e questo ha forse
anno, ormai, abbiamo dovuto rinunciare a                                                         destato in noi la nostalgia di quelle tradi-
quello che è e resta un grande patrimonio                                                        zioni che tante volte abbiamo anche consi-
culturale e di fede, fatto di processioni,                                                       derato eccessive. La memoria allora è
riti, bande, luminarie e festosi momenti di                                                      andata ad un anno fa, quando tutto sem-
aggregazioni che vedono non solo Ravel-                                                          brava così lontano da noi, perché si ritene-
lo, ma tutti i Paesi costieri impegnati nel                                                      va che il misterioso e letale virus fosse un
celebrare le feste più belle, di solito quelle                                                   problema che stava travolgendo solo la
patronali, che attirano tanti turisti e che, a                                                   Cina. E così ho mentalmente ripercorso
buon diritto, con tutte le altre tradizioni,                                                     quei momenti di genuina espressione di
possono essere considerate ancora e per                                                          fede popolare, le levate del Bambino,
fortuna un vanto della Divina Costiera.                                                          appunto, che dapprima nelle varie Chiese
A Pasqua avevamo sperato in un Natale                                                            e poi nelle famiglie caratterizzano Ravello
più normale, in un clima più sereno, an-                                                         fino al 2 febbraio, termine ultimo per
che se consapevoli della gravità della situa-                                                    procrastinare la gioia natalizia, malgrado il
zione, e forse ci eravamo illusi. Pensava-                                                       Tempo di Natale si concluda liturgica-
mo alla scoperta del vaccino, alla scom-                                                         mente con la Festa del Battesimo del Si-
parsa quasi naturale del virus che ha cam-                                                       gnore, la domenica successiva alla solenni-
biato il mondo, alla fine di un incubo che        Le chiese sono state nuovamente chiuse         tà dell’Epifania. Ho ripercorso mental-
per noi, uomini e donne di una società           per motivi di sicurezza, di nuovo, seppur       mente i riti delle singole Chiese che, dopo
sempre più dimentica di Dio, ostinata nel        per un periodo più limitato, sono tornate       la Basilica ex Cattedrale, a turno nelle
considerarsi invincibile e nel proiettare        le messe via social. La solennità dell’Epifa-   domeniche di gennaio “levano il Bambi-
sogni di eternità, sta durando troppo e che      nia, che per tradizione si chiude in Duomo      no”. Sono riandato con la memoria nella
ci ricorda drammaticamente la nostra fra-        con la Reposizione del Bambino, que-            Parrocchia di Santa Maria del Lacco, la più
gilità e forse manda in frantumi i nostri        st’anno è stata celebrata a porte chiuse e la   colpita dal contagio in questo triste perio-
deliri di onnipotenza. Ma la recrudescen-        levata del Bambino, per la prima volta,         do compreso fra fine del 2020 e inizio
za della pandemia, in questa seconda on-         almeno in questi ultimi 60 anni è stata         2021, per rivivere la celebrazione dello
data che da novembre sta investendo il           traslata a domenica, 17 gennaio, quando         scorso anno, quando, in occasione proprio
mondo e l’Italia con un alto tasso di mor-       finalmente due chiese di Ravello, il Duo-       della Reposizione del Bambino, vinsi un
talità, ha spento i nostri entusiasmi. Le        mo e il Santuario dei Santi Cosma e Da-         artistico presepe artigianale che era stato
legittime norme che sono state emanate           miano, sono state nuovamente riaperte ed        messo in palio con la tradizionale lotteria
per contenere il contagio sono state, nel        è stato possibile, sempre nel rigoroso ri-      natalizia organizzata dalla Parrocchia.
periodo natalizio, gli ospiti non proprio        spetto delle norme volte ad evitare i con-       Mi sono rivisto proprio nella casa del
graditi che abbiamo dovuto accogliere            tagi, permettere ai fedeli di poter parteci-    prof. Liguori ad ammirare l’artistico pre-
nelle nostre case e nelle nostre chiese, al      pare in presenza alla celebrazione delle        sepe che con devozione i padroni di casa
posto di parenti, amici e turisti. Le lumi-      messe. Un segno di normalità che, nono-         preparano con dovizia di particolari, eredi
narie e gli addobbi natalizi che, come se-       stante la situazione epidemiologica locale      di una tradizione che il tempo non ha scal-
gno di speranza, sono stati allestiti nei        non ancora tranquilla che ha visto le auto-     fito. Risento il profumo di incenso che si
nostri paesi, sono stati i custodi e spettato-   rità impegnate a sottoporre un buon nu-         spande per la casa, mentre gli ospiti parte-
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