IL DONO INFINITO DELL'EUCARISTIA - In tempo di digiuno eucaristico la testimonianza di una straziante mancanza
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Periodico di Fede, Attualità e Cultura ANNO 11 - n°10| 25 aprile 2020 | 1 euro omaggio In tempo di digiuno eucaristico la testimonianza di una straziante mancanza IL DONO INFINITO DELL’EUCARISTIA
2 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 primo piano Il Signore ci parla Sul sentiero dei giorni nel desiderio che abbiamo di Lui A CURA DI MONS. GIUSEPPE CENTORE DI ANNAMARIA MEDUGNO stato così, era a discrezione del stiano, è il nutrimento, è il sosten- confessore poter concedere la tamento, ed è impensabile il do- n questi giorni difficili, che comunione. Rara era la comu- I versene privare. Eppure ci tutti noi stiamo vivendo a nione quotidiana e pochi ave- troviamo nella dolorosa condi- causa della pandemia, la vano il permesso per quella zione di doverlo fare. La Chiesa è forza per non mollare ci settimanale. La ragione era il ti- il popolo di Dio in cammino, un viene data in silenzio dal- more che si sminuisse la rive- popolo fatto di uomini e di donne l’unico che può salvare la nostra renza verso il Santissimo che sperimentano durante questo anima, Gesù. Nel silenzio assor- Sacramento concedendolo con cammino, tante cadute, tante fra- dante delle nostre case, dove una facilità. Di questo, riscontriamo gilità, e tante tentazioni. È un po- sconcertante paura spesso ha tracce in tante biografie di santi polo di fratelli e di sorelle, preso il sopravvento, la preghiera e scritti. Santa Teresa di Gesù chiamato a testimoniare l’amore è stata la nostra speranza e la no- Bambino, vissuta alla fine del vivo di Dio per i suoi figli. Dove si stra luce nel buio, perche Dio che 1800, soffriva molto per non può trovare la forza di tanto è Amore non ci ha mai abbando- poter ricevere la comunione ogni amore, se non in Cristo risorto? nato. La preghiera per noi cri- giorno; il cappellano del con- Cristo vive in noi nell’Eucaristia, stiani è il nostro rifugio, è il vento di Lisieux le concesse la ma se ne siamo privati, dove tro- rapporto speciale che ognuno di comunione quotidiana solo du- veremo la forza per non mollare, noi a modo suo si costruisce con rante un periodo di malattia. Al- per non cadere e per continuare a Tutti i passi che uno che uno fa per re- Gesù. Accettare la decisione che lora, questo tempo di privazione testimoniare? Bisogna però dire carsi ad ascoltare la Santa Messa sono da la Chiesa ha preso di sospendere diventi l’occasione di meditare che il Signore ci parla anche in un Angelo numerati, e sarà concesso da le celebrazioni liturgiche aperte sul dono infinito del Santissimo questo momento, ci parla nel de- Dio un sommo premio in questa vita e al pubblico, in linea con quelle Sacramento l’Eucaristia. Ho siderio che abbiamo di Lui, in nell’eternità. che sono state le disposizioni mi- ascoltato la testimonianza di una questa momentanea mancanza, Sant’Agostino d’Ippona nisteriali è stato difficile. La donna che come tutti, vive ogni nel silenzio assordante di questi Chiesa è la nostra casa, perché se giorno questa mancanza di cibo giorni che sembrano non finire Cuore bisogna avere null’altro. siamo nel buio è lì che incon- che è Gesù. Lei si chiama Imma Grazia Deledda mai. Dio non toglie, Dio non ca- triamo la luce, il cuore di Gesù. De Lillo e ha voluto condividere stiga, Dio ama! Nella preghiera, Però se apriamo il cuore Gesù ci con voi lettori del settimanale Ho riconosciuto la felicità dal rumore Lui abbraccia i nostri cuori soffe- che ha fatto andandosene. consola, se sappiamo ascoltare Kairòs News il suo pensiero in renti e placa le nostre paure. Il no- Jacques Prévert Lui ci parla nel silenzio. Ma il suo questo tempo delicato per i cri- stro “digiuno” sarà stato una cibo ci manca, l’Eucaristia. Per stiani che sperano di poter pre- grande prova, dalla quale do- Se io avessi una botteguccia fatta di una noi è scontato poter fare la co- sto ritornare nelle proprie chiese vremo uscire più forti e coraggiosi sola stanza vorrei mettermi a vendere sai munione ogni giorno, ma in pas- e ascoltare la Parola del Signore nella testimonianza. Concludo cosa? La speranza. sato non è sempre stato così. Nel ricevendo il corpo e il sangue di con il pensiero di un frate france- Gianni Rodari 1549, nonostante il Concilio di Cristo. Questa è la sua testimo- scano a me molto caro “deside- Trento auspicasse che i fedeli si nianza. rare di incontrare Dio, significa La forza non viene dal vigore fisico, viene potessero comunicare ad ogni averlo già nel cuore”. da una volontà indomabile. Messa, per molto tempo non è L’Eucaristia è il pane vivo del cri- Gandhi Perché senza cercarti ti incontro ovun- que, soprattutto quando chiudo gli L’Eucaristia per i santi occhi. Jiulio Cortàzar Io non conosco nessuna preghiera più L’Eucaristia è istituita perché diventiamo fratelli; viene Andiamo, dunque, a questo cibo per nutrire le anime bella di quella con cui concludevano gli celebrata perché da estranei e indifferenti gli uni gli nostre e fortificarle. antichi spettacoli dell’India: “Possano tutti gli esseri viventi restare liberi dal altri, diventiamo uniti, uguali ed amici; è data perché da massa apatica e fra sé divisa, se non avversaria, di- San Roberto Bellarmino dolore”. ventiamo un popolo che ha un cuore solo e un’anima A. Schopenhauer sola. Per i nove mesi che la Santa Vergine ti portò nel suo seno, non eri più vicino a Lei che a me quando vieni Vivere senza leggere è pericoloso: ci si Giovanni Paolo II. sulla mia lingua nella Comunione! deve accontentare della vita e questo O Signore Gesù, realmente presente nel Sacramento beato C. de Foucauld comporta notevoli rischi. Michel Houellebecq dell’altare, notte e giorno aspettandoci, pieno di bontà e di amore, chiamando ed accogliendo quanti vengono Dobbiamo, innanzitutto, amare la Santa Messa, che La grandezza dell’uomo è nella deci- a visitarti, io credo fermamente in questa tua presenza, deve essere il centro della nostra giornata. Se si vive sione di essere più forte della sua condi- ti adoro dall’abisso della mia miseria. bene la Messa, come è possibile poi, per tutto il resto zione. del giorno, non avere il pensiero in Dio, non aver la vo- Sant’Alfonso Maria De’ Liguori. glia di restare alla sua presenza per lavorare come Egli Albert Camus lavorava e amare come Egli amava? Ho cominciato la mia vita come senza Il pane di frumento, che nutre i nostri corpi, non si pre- para con tanto lavoro, unicamente per contemplarlo; San Josemaria Escrivà dubbio la terminerò: tra i libri. Jean-Paul Sartre esso è fatto per essere mangiato. Così il Pane di vita, il de’ Balaguer Pane degli Angeli, non è offerto soltanto alle nostre La misura dell’intelligenza è la capacità adorazioni e ai nostri omaggi, ma ci fu dato come cibo. di cambiare. Albert Einstein
Vita 3 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 III Domenica di Pasqua L’eco della Parola La strada della Resurrezione DI DON GIANNI BRANCO I discepoli dal cuore ardente Vivere il dolore n questa terza tappa del tempo di Pasqua I incrociamo i passi dei due discepoli diretti da Gerusalemme ad Emmaus. Il vangelo ci ricorda che camminavano con “il volto triste”: hanno assistito alla crocifissione e morte del Maestro e si sentono persi. Essi avevano spe- rato che “egli fosse colui che avrebbe liberato Israele” ma “sono passati tre giorni”… Mai come in questo tempo siamo stati co- stretti a rielaborare i “riti” attraversi i quali vi- vere il dolore: quello che ci ha colpito personalmente e quello che, attraverso i raggiungesse le nostre terre, le nostre città, le no- essere sorprese inaspettate. mezzi di comunicazione, ha fatto irruzione stre case. Ci siamo barricati per evitare il conta- nelle nostre vite. Ci siamo ritrovati a piangere gio chiudendo le porte e tappandoci la bocca e il Riconoscere Dio davanti ad amici, non solo anziani, che sono naso, ma la morte non ha alcun rispetto o, come esù prende l’iniziativa: rincorre i disce- morti nella solitudine più cupa come pure da- vanti alle file interminabili di camion militari carichi di bare diretti a cimiteri lontani. Il do- lore, la morte, è entrata a far parte della no- dice un detto napoletano, “nun ten krianz”. Lasciarsi incontrare G poli, li raggiunte, si affianca a loro, prende la parole e stimola il dialogo, illumina la loro condizione di vita, si lascia invitare a casa, osa fare? In primo luogo riprendere il spezza il pane… Praticamente fa tutto Lui! Rileg- stra vita quotidiana. Basti pensare all’ansia che precedeva il “bollettino di guerra” giorna- liero. Tutti abbiamo cominciato a fare i conti dei contagiati, dei guariti e, soprattutto, de C cammino aprendo relazioni nuove. Di fronte al dolore la prima tentazione è quella di chiudersi, pensare che non ci sono ul- gendo le pagine della Storia della Salvezza sco- priamo che sempre l’iniziativa viene dall’alto: è Dio che rivela all’uomo il suo amore rispettando teriori possibilità, rinunciare alle opportunità la sua libertà e capacità di accoglierlo. Ma a morti. Tutti abbiamo temuto che la pandemia che ci vengono offerte dalla vita. Perché la vita è quanti si aprono a Lui egli regala un fuoco di- più generosa di quanto pensiamo: essa custodi- vampante (“non ci ardeva forse il cuore nel Anima in grazia sce, infatti, il progetto di Dio, anche se in modi petto?”) che arde nel cuore, illumina il passato, non sempre comprensibili. E Dio si offre a noi guida il presente, spinge con fiducia verso il fu- inaspettatamente, sotto mentite spoglie, attra- turo. Apre una nuova strada verso Gerusalemme verso volti e voci non preventivati. Così è capi- che diventa non più la città della morte ma della Sei una notte profonda tato sulla strada per Emmaus, così capita sulle vita, non più della croce ma della resurrezione Ma negli occhi nostre strade. Per questo possiamo guardarci in- piena. Hai la luce torno perché anche in questo tempo ci possono Di tutto il firmamento Sembri un golfo di pace Una conchiglia La parola di Papa Francesco D’inviolato silenzio Ma se metto l’orecchio Udienza Generale - Mercoledì, 24 maggio 2017 Tutti noi, Sul tuo cuore nella no- “…Gesù ripete per i due discepoli il gesto-cardine stra vita, Sento il tumulto di ogni Eucaristia: prende il pane, lo benedice, lo E il tremito del mare abbiamo spezza e lo dà. In questa serie di gesti, non c’è avuto mo- O il mormorio forse tutta la storia di Gesù? E non c’è, in ogni D’un alveare in festa menti dif- Eucaristia, anche il segno di che cosa dev’essere ficili, bui; E il suo sangue la Chiesa? Gesù ci prende, ci benedice, “spezza” Più dolce del suo miele momenti la nostra vita – perché non c’è amore senza sacri- nei quali Stante che in esso alberga ficio – e la offre agli altri, la offre a tutti. Quella grazia camminavamo tristi, pensierosi, senza orizzonti, Che lo Spirito Santo soltanto un muro davanti. E Gesù sempre è ac- È un incontro rapido, quello di Gesù con i due Vi distilla canto a noi per darci la speranza, per riscaldarci discepoli di Emmaus. Però in esso c’è tutto il de- Al sorgere del giorno il cuore e dire: “Vai avanti, io sono con te. Vai stino della Chiesa. Ci racconta che la comunità E al suo cadere avanti”. Il segreto della strada che conduce a Em- cristiana non sta rinchiusa in una cittadella forti- Gli angeli ti corteggiano maus è tutto qui: anche attraverso le apparenze ficata, ma cammina nel suo ambiente più vitale, Invidiosi contrarie, noi continuiamo ad essere amati, e vale a dire la strada. E lì incontra le persone, con Che Dio nella tua carne Dio non smetterà mai di volerci bene. Dio cam- le loro speranze e le loro delusioni, a volte pe- Ha fatto il nido minerà con noi sempre, sempre, anche nei mo- santi. La Chiesa ascolta le storie di tutti, come E sopra le tue labbra menti più dolorosi, anche nei momenti più emergono dallo scrigno della coscienza perso- Il tuo sorriso brutti, anche nei momenti della sconfitta: lì c’è il nale; per poi offrire la Parola di vita, la testimo- S’apre come una rosa Signore. E questa è la nostra speranza. Andiamo nianza dell’amore, amore fedele fino alla fine. E In Paradiso. avanti con questa speranza! Perché Lui è accanto allora il cuore delle persone torna ad ardere di Giuseppe Centore a noi e cammina con noi, sempre!” speranza.
4 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 Chiesa Una Chiesa sempre più“ospedale da campo” Al fianco dell’umanità bisognosa DI ANTONELLO GAUDINO Lo stile di vita opposizioni incontrate in certi ambiti. A comin- ciare dalle sue decisioni riguardanti lo stile di n tempo di lutto e angoscia per l’emergenza di Bergoglio I vita, concretizzate nel modo di presentarsi sul Covid-19, offre quotidiana prova di solidarietà balcone di San Pietro il giorno della sua ele- e responsabilità la “Chiesa ospedale da campo”, attraverso i cappellani degli ospedali, i è chiaramente ispirato zione, nell’opzione di continuare ad alloggiare nella Casa Santa Marta e non nel palazzo papale, sacerdoti e le religiose in prima linea nell’assi- stenza dei malati. Una testimonianza pagata con la a un modello nell’uso della modesta utilitaria per i suoi sposta- menti nella sua diocesi, nella rinuncia ad andare vita da ben 130 sacerdoti. Di questa “Chiesa ospe- dale da campo” ne è una icona suggestiva la figura di Chiesa povera, a riposare durante i mesi estivi nel Palazzo papale di Castel Gandolfo, e in tante altre opzioni che su- di Gesù tratteggiata nel Vangelo di Marco 6,34 che ho meditato in questi giorni: “Sceso dalla barca, egli come il suo mettersi scitano grande entusiasmo nella gente semplice, ma anche più di una perplessità o forte critica in vide una grande folla, ebbe compassione di loro, per- ché erano come pecore che non hanno pastore”. E ne dalla parte dei poveri, coloro che erano abituati ad altri stili di vita dei papi. Oltre allo stile di vita, la sua opzione per i è tutto un programma il testo di Matteo 9,13: “Mise- ricordia io voglio e non sacrifici”. Il tema dei poveri e degli esclusi poveri si esprime in gesti altamente significativi È su questo sfondo che si staglia, luminosa ma esi- di una Chiesa povera e per i poveri era già apparso, sia pure di sfuggita, nel radiomessaggio di Giovanni e degli ultimi nella sua gente, l’accorata proposta della misericordia, e dello stesso Giubileo della Misericordia da lui in- XXIII ai fedeli di tutto il mondo a un mese dal Con- cilio ecumenico Vaticano II. Vi si diceva laconica- azione pastorale detto. Un programma che papa Francesco sta at- tuando di persona, e propone incessantemente a mente: “In faccia ai Paesi sottosviluppati la Chiesa si presenta quale è, e vuol essere, come la Chiesa di da vescovo tutta la Chiesa. Un esempio fatto proprio da tutti i seguaci di Gesù in trincea contro il coronavirus e tutti, e particolarmente la Chiesa dei poveri”. Ma andò poi acquistando consistenza durante la cele- di Buenos Aires in aiuto dei sofferenti affinché la Chiesa sia ospe- dale da campo per l’umanità bisognosa. La crisi, brazione conciliare. Già nel messaggio iniziale si di- infatti, colpisce tutti, ma a pagarne di più le con- ceva: “Le premure del Concilio si volgono sce dei discepoli di Cristo”. Ma fu soprattutto seguenze, come sempre, sono le fasce sociali più innanzitutto verso i più umili, i più poveri, i più de- nelle riflessioni dell’Episcopato latinoameri- deboli. Per questo la Cei ha destinato 10 milioni boli, sull’esempio di Cristo, un sentimento di pietà cano e dei Caraibi che l’opzione per i poveri di euro alle 220 Caritas diocesane, soldi finalizzati per la folla che soffre la fame, la miseria e l’igno- acquistò un posto decisamente centrale. Lo ad aiutare sui singoli territori famiglie già in situa- ranza inonda i cuori di coloro che vi prendono parte. stile di vita di Bergoglio è chiaramente ispi- zioni di disagio che l’emergenza sanitaria ha Perciò i loro sguardi sono costantemente rivolti verso rato a un modello di Chiesa povera, come il messo letteralmente in ginocchio: dall’acquisto di coloro che, sprovvisti degli aiuti necessari, non sono suo mettersi dalla parte dei poveri, degli generi di prima necessità al pagamento delle bol- ancora pervenuti ad un modo di vita degno del- esclusi e degli ultimi nella sua azione pasto- lette fino alla realizzazione di attività di ascolto l’uomo”. E nel famoso “Patto delle catacombe” fir- rale da vescovo di Buenos Aires. Divenuto per anziani soli e persone fragili e il manteni- mato da una quarantina di vescovi il 16 novembre Papa, non solo ha mantenuto tale opzione, mento dei servizi minimi per chi si trova in condi- 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio, ma l’ha rilanciata con insistenza a tutta la zione di povertà estrema (il servizio da asporto essi si impegnavano, nell’ambito di una opzione per Chiesa. Nella prima udienza dopo la sua ele- dalle mense e dormitori protetti). La Cei ha inol- una Chiesa povera, a mettere i poveri al centro del zione, nell’incontro con oltre 5000 operatori tre dato un contributo di 500 mila euro alla Fon- loro ministero pastorale. La Gaudium et Spes, in dell’informazione, lasciò sfuggire quasi come dazione Banco Alimentare a sostegno della 7.500 apertura del documento, dichiarava: “Le gioie e le un sospiro queste parole: “Come vorrei una strutture accreditate che aiutano ogni giorno speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, Chiesa povera e per i poveri!”. E all’attuazione circa un milione e mezzo di persone che non dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, di questo anelito ha dedicato e continua a de- hanno cibo a sufficienza. sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le ango- dicare i suoi instancabili sforzi, malgrado le
Attualità 5 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 La Fase 2 del Coronavirus Indossare la mascherina sarà la normalità Le donne si dividono sull’uso del make up in quarantena Rossetto sì o rossetto no? DI ORSOLA TREPPICCIONE quarantena rimanendo fedele alla sua idea. Così, la parola è passata agli psicologi. Al uò una cosa frivola come il ros- P netto del fatto che ognuno è libero di com- setto far vivere meglio la qua- portarsi come crede, ci hanno pensato loro rantena? Argomento a spiegare che no, curare il proprio aspetto marginale se non proprio effi- in un momento simile non è né superficiale mero in questo momento di- né egoista. Avere cura della propria routine rete voi, cari lettori, presi come siamo dal di bellezza, comprensiva del truccarsi, capire cosa succederà quando comince- mantiene alto il morale, combatte depres- remo a uscire dal lockdow. E, invece, la sione e timori, fa bene all’autostima. Questo domanda ha tenuto banco tutto questo vale sia per la donna che vive da sola sia per tempo, accendendo un vero e proprio di- DI ANNAMARIA MEDUGNO la donna moglie e madre. Entrambe infatti battito fra le signore, divise equamente fra ne beneficiano. Secondo la psicologa e psi- uando potremo spettando sempre la famosa chi ha visto nell’isolamento l’occasione Q coterapeuta Elena Benvenuti «anche se si è tornare alla nor- distanza di sicurezza di al- per liberarsi dal diktat del trucco e chi, da sole in casa, il solo gesto di curare il pro- malità? E come meno un metro fondamen- anche se in casa, di far a meno del make- prio aspetto fisico ha un impatto positivo prepararsi alla tale per contrastare il virus. È up non ci ha pensato proprio. Le due fa- sulla nostra psiche; [così come] penso alle Fase 2 della pan- tutto molto difficile, la qua- zioni si sono fronteggiate a suon di tante mamme chiuse in casa con i loro demia? Sono tanti gli interro- rantena iniziata a marzo ha “Fregatene, concentrati sulle cose che bambini. Il fatto che i figli ci vedano curate, gativi a cui tutti noi stravolto le abitudini delle contano” da una parte e “Questa situa- a partire da un rossetto, ha una conse- vorremmo dare una risposta, persone, e visto che bisogna zione forzata si sconfigge anche con un guenza “tranquillizzante” su tutti i membri ma anche se il Covid-19 sem- condividere gli stessi spazi, è tocco di rossetto” dall’altra. Naturalmente della famiglia». D’altra parte gli economisti bra avere un po’ allentato la necessario che ci sia soprat- i social hanno fatto la loro parte dando al non hanno usato il rossetto per cercare di morsa, il pericolo del conta- tutto una buona comunica- tutto una risonanza globale. Dalle varie decifrare i momenti di crisi? Si sono accorti, gio è sempre dietro l’angolo. zione e tanta pazienza per piattaforme online sono spuntati come infatti, che in particolari periodi bui della Tutte le attività che presto ri- andare avanti, tutto questo funghi video, foto e selfie a testimoniare nostra storia la loro vendita si impennava, partiranno a maggio do- unito ad una programma- da che parte ci si schierava. Anche le dive tanto da coniare il termine Lipstick Index vranno seguire misure di zione delle azioni quotidiane. hanno contribuito alla disputa: perso- (Indice Rossetto). Spesa voluttuaria a sicurezza per salvaguardare la Finché non ci sarà un vaccino naggi del calibro di Sharon Stone, Mi- prezzo contenuto, essi sono stati il lascia- salute delle persone. Lo valido, l’Oms mette in guardia chelle Pfeiffer e Helen Mirren, per passare per rendere la vita meno grigia. Se stesso accadrà nelle fabbriche i cittadini di adottare le do- esempio, si sono presentate ai loro fan è vero che la frase di un anonimo dichiara: e in tutti i luoghi di lavoro. Il vute precauzioni. Insomma struccate e spettinate; mentre Jennifer “La donna più bella? Quella senza trucco... Coronavirus ha cambiato tutti bisogna essere prudenti affin- Lopez, Lady Gaga, Gisele Bündchen, per perché la vera bellezza è nella semplicità” noi, perciò prepariamoci ché la nostra salute e quella fare qualche nome, hanno continuato a vale la pena citare anche l’imprenditrice mentalmente ad accettare in degli altri non siano in peri- mostrarsi truccate e con i capelli in ordine Poppy King: “Il rossetto è l’unico elemento modo propositivo l’utilizzo colo, e auguriamoci che pre- qualunque cosa stessero facendo. In- del make-up che …ti fa sentire come se po- delle mascherine che diven- sto il sole torni a splendere somma, alla fine è stato un derby senza tessi conquistare il mondo”. Basta poco per terà per tutti obbligatorio, ri- sereno. vincitrici. Ogni signora dell’opposto schie- capire che le due fazioni troveranno sempre ramento non si è lasciata convincere: ha terreno per continuare a discuterne. continuato ad affrontare gli impegni della
6 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 Azione Cattolica Una“rete”tra le reti Doniamoci la vita DI ENRICO MONACO delle terapie intensive e dei rela- tivi strumenti preposti alla cura se distribuissi tutti i miei beni “E dei pazienti affetti dal virus. La per nutrire i poveri, se dessi il situazione di estrema emergenza mio corpo per essere arso, e non ha dunque interrogato l’AC dio- avessi la carità, non mi giove- cesana sulla tipologia di contri- rebbe a nulla” (1Cor, 13). In buto da offrire. Con questo buio della pandemia ognuno di noi, cia- deliberazione n. 363 del 03 aprile scuno a suo modo e misura, sente prepotente il 2020 del Commissario Straordi- desiderio di farsi prossimo con coloro che sono nario dell’Azienda Ospedaliera toccati dal Covid-19 nella salute o nella condi- “Sant’Anna e San Sebastiano” di zione economica, per condividere con gli altri Caserta è stata accettata la dona- quanto possediamo, affinché ciò che possediamo zione di un ventilatore polmo- diventi il tramite con cui il Signore rende manife- nare da parte dell’Azione sta la sua Provvidenza nella vita del bisognoso. Cattolica dell’Arcidiocesi di Questo desiderio si è reso concreto negli innume- Capua. La donazione è stata de- revoli gesti di solidarietà che si susseguono nel si- stinata alla Unità Operativa lenzio delle quotidianità ferite. È un amore di Complessa di Anestesia e Riani- donazione fiorito nelle forme più diverse, che si mazione dell’Azienda Ospeda- contrappone a quella parte di umanità imbruttita liera. L’iniziativa di solidarietà è da egoismi e avidità e che riscatta, in tal modo, la stata possibile grazie alle dona- natura originaria della creatura: amare come Dio zioni di soci e non soci: la rapi- ci ha amati, gratuitamente. E il termine religioso dità della proposta della per dire questo amore di donazione è carità. La Presidenza diocesana e della carità non esclude nessuno, abbraccia tutti, per- realizzazione della donazione ha sino il nemico. È la sola cosa che resta quando le sottolineato il desiderio dei do- menzogne del mondo crollano. Persino quando nanti di offrire concretamente il la fede e la speranza vacillano, la carità rimane. È proprio contributo. Preziosa è profumo della presenza di Dio in chi si fa promo- stata la collaborazione con la tore di gesti di carità e in chi la riceve, perché ditta Eubios s.r.l., specializzata in “Dio è carità”, come ci ricorda San Giovanni nella ossigenoterapia, ventiloterapia e sua Prima Lettera, “e chi rimane nella carità, ri- 08 aprile 2020, il ventilatore è stato di ausilio per assistenza domiciliare, che ha fornito il ventila- un paziente che era stato da poco ricoverato per mane in Dio e Dio in lui”. Numerose sono state le tore polmonare. La società si è pertanto impe- iniziative di solidarietà che in questo tempo par- difficoltà respiratorie causate dal virus. L’emer- gnata per le operazioni di imballo e trasporto, genza del tempo attuale ha decisamente scosso le ticolare sono state intraprese e che hanno pro- consegna, collaudo e assistenza tecnica del venti- dotto significativi effetti nella gestione della coscienze, catapultando ciascuno fuori dal pro- latore polmonare. Esso si sostituisce, totalmente prio “io”. Nessuno è esente dal rischio del conta- diffusione del Covid-19. Anche l’Azione Cattolica o parzialmente, alle funzioni meccaniche del si- della Diocesi di Capua ha voluto prestare un con- gio, nessuno è esente dall’essere un pericolo per stema respiratorio, quando questo diviene inca- le persone che incontra. Le reti virtuali hanno tributo concreto nel combattere l’emergenza epi- pace di assolvere da solo al proprio compito a demiologica. I dati allarmanti riportati dunque favorito la creazione di una rete di soli- causa di traumi, difetti congeniti, farmaci o ma- darietà, spinta dal desiderio di contribuire a sal- quotidianamente dalle fonti scientifiche nazio- lattie polmonari, come quelle causate dal Covid- nali hanno da subito evidenziato l’insufficienza vare una vita. 19. Fin dalla sua installazione, avvenuta in data
Famiglia 7 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 della famiglia. La speranza oltre le ristrettezze del tempo Da qualche tempo io e mio marito immaginavamo come sarebbe stato avere un secondo figlio. Tutta- via, pur rimanendo sempre aperti alla vita, la dif- Amare è donare tutto fusione di questo virus sconosciuto con tutte le sue terribili conseguenze ci aveva convinti che sarebbe stato giusto e prudente rimandare la realizzazione di questo desiderio a tempi migliori, in cui le mi- sure di sicurezza si sarebbero stabilizzate e questo DI GIOVANNA DE FALCO E RAFFAELE TARDI temibile nemico invisibile sarebbe stato debellato. Eppure il Signore aveva per noi disegnato un altro “Q uesto 2020 ci porterà tanti nuovi bambini!” Fu la conclu- progetto. Con nostra sorpresa, all’inizio della Set- sione gioiosa di una conversa- timana Santa ricevevamo la conferma di essere in zione con mia sorella mentre attesa del nostro secondogenito... In una manciata ad inizio anno ripensavamo di secondi vedemmo sgretolarsi come muri di sab- alle numerose nostre amiche o conoscenti che pro- bia tutte quelle paure e tutti quei dubbi sul conce- prio in quelle settimane avevano avuto la grazia di pimento di una nuova vita proprio in questo una gravidanza, tra cui mia sorella stessa. momento così complicato. Un dono immenso ve- Mai avremmo immaginato di essere poi brusca- niva a sigillare un periodo di crescita spirituale di mente catapultati qualche mese dopo nell’incubo coppia pur nell’aridità della pandemia, veniva a del Coronavirus, una tragedia che avrebbe portato consegnarci una nuova chiave di lettura della re- ogni certezza a crollare, ogni libertà prima scontata altà, soprattutto perché il concepimento avveniva ad essere ostacolata o persino vietata, migliaia di proprio in giorni in cui, in assenza di pandemia, vite spezzate in Italia e in tutto il mondo, la soffe- mio marito sarebbe stato all’estero per lavoro. Con renza di non poter più ricevere liberamente Gesù la certezza che Dio ci ama e che ci sostiene ab- Eucaristia, la necessità di reinventarsi, cercando di biamo vissuto la nostra Pasqua di Resurrezione trarre dalla nuova realtà il migliore beneficio pos- come rinascita dalle paure scaturite dall’illusione sibile per sé e per gli altri, sicuri di poter costruire di poter controllare tutto, dimenticando che la vita qualcosa di positivo anche in questa condizione di va avanti, l’amore è più forte ed è la fede in Dio che instabilità per non lasciarsi prendere dalla dispe- ci permette di considerare sotto una nuova luce razione. quello che stiamo vivendo. Questo ci convince pro- Ripensando a quelle mamme in attesa, i senti- fondamente che mai come ora in questa tragica menti di gioia venivano improvvisamente offuscati pandemia abbiamo bisogno di aggrapparci a Dio, da mille interrogativi: il timore dei contagi, gli ef- pazione per il rischio lavorativo e quindi econo- riconoscendoci fragili e bisognosi. Abbiamo vis- fetti poco conosciuti dell’infezione sulla mamma e mico con ripercussioni impreviste su quella stessa suto nella nostra Chiesa domestica tutta la Setti- soprattutto sul bambino in grembo, l’apprensione nuova vita... e l’elenco sarebbe stato destinato a mana Santa, coinvolgendo anche il nostro piccolo per le condizioni in cui i nuovi genitori avrebbero continuare. Considerando tutte queste nuove di quasi due anni e abbiamo portato dentro al dovuto affrontare i vari controlli negli ospedali, eventualità che si sarebbero presentate per una cuore la consapevolezza di renderci servi, servi negli studi medici, nei laboratori, il senso di vuoto donna in attesa, discutendone con una cara amica, della vita perché “amare è donare tutto sé stesso” per la lontananza dei cari, la paura della solitudine emerse quella che poteva diventare una necessità come ci ricorda Santa Teresa di Lisieux. a cui sarebbe stata costretta quella mamma in tra- per la coppia di vivere in astinenza questo periodo, vaglio senza nessun caro al suo fianco, la preoccu- per preservare con prudenza la salute propria e Un centinaio di associazioni europee chiedono di facilitare l’aborto a causa del Covid-19 SOS vita DI PIERO DEL BENE “L a Pandemia da Covid-19 e la crisi della salute pubblica presentano sfide pesanti per i sistemi sanitari europei. Per controllare la pandemia, proteggere le loro popola- zioni e rispondere all’aumentata domanda di salute, è di vitale importanza adottare misure per salvaguardare la salute, la dignità umana, l’integrità fisica…” Tu leggi e poi, infine resti possono, in questo periodo di restrizione sociale e limitazione nei viaggi, spiazzato. Quello proposto in una mia traduzione è l’incipit di una lettera recarsi nelle nazioni dove invece è possibile. Ma c’è di più. In alcune na- scritta ai governanti europei in tempo di coronavirus da più di un centi- zioni i centri per l’aborto sono stati utilizzati per curare i malati di Covid e naio di associazioni di tutta Europa (qui l’unione esiste). Le premesse quindi c’è meno spazio per questa “operazione”. Che fare? Semplice, di- sembrano buone, ma… poi resti senza parole. La lettera serve a chiedere cono queste associazioni: si potrebbe fare che con una semplice teleri- ai governi di preservare il diritto alla cura abortiva in questi tempi nei cetta medica (telehealth and early medical abortion from home). Il quali tutti gli sforzi sono finalizzati alla salvezza di ogni vita nata. Per medico prescriva l’occorrente, che arriverebbe grazie a corrieri, e si pro- quelle nel grembo, queste associazioni non sono d’accordo. E si parla di ceda all’aborto domestico. Questo “problema” sembra che non riguardi cura abortiva: mai un ossimoro fu più terrificante. Dunque, siamo chiusi l’Italia perché da noi gli aborti sono stati riconosciuti come diritti fonda- in casa per quasi due mesi allo scopo di salvaguardare la vita dei più de- mentali e non sono stati sospesi. Esercizio per intelletti nemmeno troppo boli tra noi, ma il più debole in assoluto, il bambino nel grembo, non ha eccelsi: se stiamo facendo tutto ciò che stiamo facendo per salvare diritto alla difesa. A parere di queste associazioni, (tra le quali spiccano quante più vite umane perché tutte sono importanti e mai come in que- alcune inaspettate come Amnesty International, la C.G.I.L., ma anche sto tempo ciò è chiaro, perché la vita nel grembo non deve avere lo stesso vecchie conoscenze di una certa militanza come Vita di donna, L’associa- trattamento? Perché non è vita? Ma su questo versante, la scienza che zione Luca Concioni, L.A.I.G.A. e altre) il Covid-19 e la relativa pandemia tutti, di questi tempi, invocano come panacea dei mali che ci affliggono, creano molte barriere alle donne che vogliono accedere all’aborto del ci dice che anche quella è vita. Dunque? Mi è stata girata attraverso i so- loro figlio indesiderato. Per esempio, in questa lettera viene chiesto alle cial una stima numerica attendibile e sconvolgente aggiornata al 25 nazioni europee che negano la possibilità (il “diritto”, loro dicono) del- marzo. La riportiamo in cima all’articolo. Il lettore si faccia due conti. E l’aborto di allentare tale posizione perché le donne di quelle nazioni non qualche domanda.
8 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 Catechismo Catechismo in quarantena Per i bambini diventa una felice attesa Con l’aiuto di Re Mogio, quarto e dimenticato Magio, si è ripreso a camminare verso Gesù DI MARIO GAGLIARDI Ciao … avete visto la Stella? Asia, Federico, Micol e tutti gli altri aspettavano questa domanda. O meglio, in verità aspettavano qualcuno che do- mandasse loro qualcosa. E sono stati ben contenti di rispondere, felice- mente sorpresi che la strada verso l’incontro con Gesù non si era interrotta, solo si era fatta un po’ più difficile. Anche Sara, Giulio, Alessandro e tutti gli altri erano in attesa. Avevano scoperto, fin da ottobre, di essere stati in- vitati ad una grande e bella Festa. Ed avevano sco- perto che ognuno di loro aveva un posto riservato a tavola con Gesù. Sulla tavola, già preparata, c’era una tovaglia bian- chissima e sulla tovaglia avevano già posto sia il buon vino, fatto con i chicchi dell’uva delle loro e gli altri verso Gesù. Perché dall’altra parte, a reggere l’altro capo del buone azioni, sia l’acqua pura e trasparente dei Re Mogio è il quarto Re Magio. Viene da un paese filo, ci sono proprio Alessio, Martina, Romano e loro propositi. Nicola, Melania, Angelo e tutti gli ancor più lontano degli altri tre, viene da oltre tutti gli altri, e non aspettano altro che essere altri sapevano, infatti, che l’acqua ed il vino erano l’oceano, viene dal sud dell’America. Parla una chiamati a fare, ad annodare. necessari ed andavano mischiati, andavano uniti. lingua strana, tra il brasileiro ed il barese e, come Si, è vero: hanno da fare i compiti di scuola per la Proprio come Gesù, nel giorno della Festa, si sa- tutti i sudamericani abituati a convivere con il didattica a distanza. rebbe unito a ognuno di loro, e con ognuno di gran caldo, è un po’ indolente e lento, quasi “bra- Si, è vero: devono seguire le lezioni di violino, o di loro avrebbe fatto Alleanza. diposo”. ginnastica, o il corso di canto online. Sulla tavola di Gesù non mancava certo il pane Per tal motivo non era riuscito a seguire la Stella Si, è vero: i genitori non ce la fanno più perché buono, fatto con la farina della loro “sostanza” e Cometa. Ma ora era arrivato e portava il suo dono ogni interazione passa attraverso il loro smar- cotto al fuoco dell’Amore di Dio, che illumina, al Bambino nato nella Grotta: portava dei chicchi tphone. scalda e trasforma. di grano. Ma è vero anche, e soprattutto, che Assunta, Vin- Vittorio, AnnaPilar, Matteo e tutti gli altri sape- Stavano a significare il dono della Vita. Poiché è cenzo, Samuel e tutti gli altri aspettano che Re vano che gli invitati erano tanti, perché Gesù non vero che ogni chicco muore, ma è anche vero che Mogio e don Gianni, Franca e Mario, chiamino mette da parte mai nessuno, neanche quelli più da ogni chicco di grano nasce una nuova spiga per chiedere, o per parlar, loro di Gesù. antipatici: bastava solamente che uno volesse che genera ancora altri e nuovi chicchi. Nel frattempo, siatene sicuri, è Gesù che parla ad davvero venire alla Festa e Lui, arcicontento, lo Solo che, oramai, erano passati tanti anni da ognuno di loro. quando quel Bambino era nato. E Luca, MariaLetizia, Chiara e tutti gli altri si sono impegnati, ben felici, a raccon- tare ed illustrare a Re Mogio cosa, e come, fosse successo, e per quale motivo quel Bambino fosse diventato Grandissimo ed avesse salvato il mondo intero. Questa breve ambientazione è stata suffi- ciente a far accettare immediatamente Re Mogio da tutti i bambini ed a renderli pro- pensi ad interagire con lui. La curiosità di Re Mogio e le domande da lui poste ricevevano sempre risposte pronte da parte di ogni bambino (what- sapp usato a più non posso), il gioco(quiz) condotto da Franca teneva i bambini (ed i genitori) incollati allo smartphone. Ed ogni volta ci si lasciava con un appunta- mento e un piccolo impegno per la volta successiva. Ciò ha creato inevitabilmente una piacevole attesa nei bambini. D’al- tronde, “ci vogliono i riti” disse la Volpe al Piccolo Principe. Così, quando Re Mogio inviava il cartone avrebbe accolto a braccia aperte. della Domenica delle Palme, Raffaella, Ora, si trattava di organizzare la Festa, e Nicole, Jennifer, Davide e tutti gli altri erano lì, ad Marco, Massimiliano e tutti gli altri si stavano aspettare. E quando don Gianni, un vec- dando veramente da fare. chio amico di Re Mogio, invitava a prepa- Ma … il Virus … Uffaa! rare un bel disegno per la Pasqua anche Il Covid-19 li aveva costretti a stare a casa. E ora Antonio, Giulia, Mario e tutti gli altri attendevano, un tantino delusi, ma con il cuore erano pronti a mettersi all’opera. speranzoso. In effetti, necessario ed importante era ed è Cosicché, quando è comparso Re Mogio, sono mantenere il filo. stati ben felici di riprendere a camminare con lui
Scout eventi 9 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 Scoutismo in quarantena Solidarietà e incontri online Gli scout del Gruppo Capua 2 impegnati in attività alternative DI ANGELA VENDEMIA E ENZO ROMANO famiglie…ci piaceva l’idea di vivere un momento e ai doveri quotidiani con il sorriso sulle labbra, per tutto nostro come inizio del triduo pasquale. quanto gravosi ed incresciosi possano essere. Inol- Angela: Per il nostro Gruppo Scout, Capua 2, L’AGESCI, a livello nazionale, ha da subito chiesto tre stiamo definendo nuovi obiettivi di salute e ai gruppi di essere prudenti e responsabili rispetto forza fisica, messa a rischio non solo dal pericolo l’esperienza di convivenza con l’attuale pandemia, agli impegni durante la pandemia, eppure, nel ri- del contagio ma dalla costrizione in spazi limitati, Covid 19, ha praticamente avuto inizio il 25 feb- spetto delle norme e del distanziamento sociale, dall’alimentazione non adeguata e dalla sedenta- braio…Mentre infatti, si sospendevano le attività noi adulti ci siamo sentiti chiamare dal nostro spi- rietà, nella consapevolezza che occorre essere forti dell’ultimo giorno di Carnevale, e le scuole rima- rito di servizio, per dare un aiuto alle iniziative del per essere utili; cerchiamo di addestrare le nostre nevano chiuse a data da definirsi, noi adulti scout C.o.c. con la Caritas di Capua. In particolare riu- abilità manuali, le competenze da condividere cominciavamo a porci mille domande rispetto ai sciamo a coprire i turni al fine del confeziona- anche nel momento del bisogno e da mettere a di- nostri ragazzi e a come comportarci per le nume- mento e la distribuzione dei pacchi alimentari alle sposizione degli altri. rose attività. I primi giorni sono stati terribilmente famiglie bisognose, che soprattutto in questo pe- Quanti in questi ultimi tempi si sono dovuti cimen- silenziosi; i continui aggiornamenti dei diversi riodo di pandemia hanno dovuto affrontare la forte tare per la prima volta con una delle tante applica- DPCM rendevano gelide le nostre giornate, ed a problematica economica. Una data importante per zioni digitali per vedersi da lontano e magari stento avevamo il coraggio di sentirci o confron- noi è il 23 Aprile, San Giorgio, il nostro fondatore. lavorare? tarci, anche solo per telefono; l’ansia e la paura, Il rinnovo della nostra promessa Scout, sarà come Infine, prestiamo il nostro servizio al prossimo seppur nell’intimità delle nostre case, rendevano non lo avremo MAI vissuto; pur avendoci lavorato quale attenzione costante all’altro, in un equilibrio complicata ogni nostra iniziativa. Col passare dei tanto, lo celebreremo da casa, al fine di lasciare un che ci tenga lontani sia dai facili egoismi sia dagli giorni, tutto sembrava sempre più assurdo, ed il segno in questo tempo che passerà alla storia per inutili protagonismi. solo pensiero di non dare appuntamento ai ragazzi tutto il mondo e per noi Scout. Ci manca la vita all’aria aperta ma al chiuso pos- anche per la Santa Messa domenicale ci destabiliz- zava fortemente. Il nostro assistente, don Gianni Enzo: Con le direttive dei Comitati Regionali siamo fare tanto, tutto quello che ci consente di pensare, proporre e vivere nel rispetto delle attuali Branco, ci ha tenuto continuamente compagnia, Agesci, l’Associazione ha recepito i sempre più regole, imparando a padroneggiare la dimensione con le sue smart-catechesi e la sua disponibilità a stringenti DPCM fino a chiudere tutte le attività. della distanza fisica che ci tiene lontani. starci “vicini” …ed è proprio dal suo primo Sì che Praticamente lo Scautismo che è un metodo edu- Chi l’avrebbe mai immaginato che gli Esploratori e siamo riusciti a sbloccarci in un incontro virtuale cativo fondato sulla vita all’aria aperta perde il suo le Guide potessero sfidarsi in gare di cucina a colpi domenica 15 marzo per il Santo Rosario di Comu- elemento vitale. di prelibate ricette, sottoponendo i piatti alle giurie nità Capi. Ancora oggi, infatti, dopo oltre un mese, Ma questo momento non ci ha fermati, ci ha spro- virtuali? E quanti nuovi giochi per Lupetti e Lu- la sana “scusa” del Rosario ci accompagna ogni nato a coglierne le opportunità, ad accettarne le pette! sera permettendoci di condividere qualche chiac- sfide perché noi siamo quelli che - come recita l’ot- Il nostro fondatore, Lord Baden-Powell, diceva che chiera, i sogni per il prossimo futuro del gruppo, ed tavo articolo della Legge Scout - “sorridono e can- “sono gli uomini silenziosi che fanno le cose”. E noi alleggerire soprattutto, con la preghiera, quanto di tano anche nelle difficoltà. Ma come fare? Quali usiamo questo momento di silenzio per ravvivare tremendo ha generato il virus in questi mesi. Un’al- sono queste opportunità? La risposta è scritta nelle la nostra vocazione Scout e rinnovare il nostro es- tra bella iniziativa è stata quella di organizzare una radici nel nostro metodo educativo. sere persone di buona volontà, fedeli ad una Legge piccola veglia Giovedì Santo, attraverso una diretta Innanzitutto continuiamo a curare la formazione e ad una Promessa in ogni circostanza. facebook che ha coinvolto tutti i soci con le proprie del carattere, nella capacità di far fronte ai compiti
10 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 Vita Consacrata Pensieri del cuore ad alta voce È tempo di… DI SUOR MIRIAM BO domando qual è il senso, che senso ha la mia vita renza sostanziale la riconosco e la vivo proprio È di consacrata in questo tempo. E qui la voce se la stando a quella finestra perché in questo kairos tempo di coronavirus. È tempo di re- prendono i pensieri più profondi, quelli che abi- c’è un dono immenso, quello di una vita piena stare a casa. È tempo di non abbassare tano più il cuore che la mente. della pienezza della Pasqua, di una vita autentica la guardia. È tempo di guerra e di trin- In questi giorni sui social girava una immagine di carica di speranza perché fondata non sulle espe- cea. È tempo di riapertura. È tempo di … un tizio che diceva a Dio: “Ti abbiamo chiuso rienze fugaci e sulle cose effimere; queste sono È tempo, ho pensato, per me, di dare tutte le chiese” e Lui rispondeva “Io ne ho aperta inglobate in quella esperienza dello Spirito, dono voce ai pensieri, ai sentimenti che attraversano il una in ogni casa”. Ecco il senso di una vita consa- del Risorto e in esso trovano completezza e com- silenzio e il tumulto che da esteriore passa ad es- crata, donata a Dio perché Lui possa farne le sue pimento tutte le cose che facciamo, dalle più pic- sere interiore e viceversa in un altalenante mo- mani, i suoi occhi, la sua bocca, i suoi piedi. La cole e insignificanti a quelle più grandi e mento che talvolta rischia di cullarsi in un voce si fa più potente e chiara e, giorno dopo importanti. I pensieri si acquietano, non tac- presente che sfugge o rimane immobile in attesa giorno, sempre più gioiosa e carica di speranza. È ciono, diventano preghiera e contemplazione di un dopo. La voce si fa chiara e determinata. È l’esperienza che sto vivendo con la mia comunità, dell’Amore infinito di un Dio che come un Padre tempo… è semplicemente il tempo, è il kairos, il non di chiusura, non di sospensione poiché alle raduna tutti i suoi figli, oggi paradossalmente an- tempo opportuno, per me, per te, per ogni uomo porte chiuse del mio convento, al portone chiuso cora più vicini, in quell’unica famiglia che è la che vive sulla faccia della terra e paradossal- della mia scuola si è aperta una finestra su ogni Chiesa. Allora è tempo di… tenere alto lo mente è kairos anche per quelli che questa terra casa dalla quale ogni famiglia può entrare e sguardo, di guardare oltre quella finestra, attra- l’hanno lasciata e hanno raggiunto la dimora del uscire in ogni momento del giorno e della notte. verso cui l’entrare e l’uscire sono interscambiabili tempo senza tempo. Proprio per non giocare su È la finestra della comunione, quella che non co- in un oltre che immette gli uni negli altri e attra- un’altalena tra pessimismo e attesa, tra il “tutto nosce muri, distanze, restrizioni, strutture; è la verso cui il tempo e lo spazio perdono la consi- andrà bene” e la paura che tutto si protragga per comunione nella SS. Trinità, è l’esperienza viva stenza umana offrendo già ora il gusto del tempo un tempo troppo lungo e troppo indeterminato, della relazione continua del Padre col Figlio nello senza tempo che è l’eternità. occorre davvero non perdere questo tempo tanto Spirito. È vero, in questo tempo io non mi sono difficile quanto prezioso. Penso allora a me, a te, fermata e come insegnante oggi lavoro, in ma- a noi consacrati, con i conventi chiusi, le scuole niera diversa, come o più di prima, ma una diffe- sospese, ogni attività congelata o rimandata e mi
Foranie 11 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 CAPUA CAPUA L’esperienza della Casa della Divina Misericordia in questo tempo di emergenza Misericordia, La Chiesa l’amore che salva dei poveri La Cattedrale trasformata in un grande cen- DI AGATA CATONE tro di ascolto e solidarietà a Casa della Di- L DI ASSUNTA MEROLA vina Misericor- a Chiesa c’è, è presente. Tutta la Chiesa, non solo in L dia, centro di pronta e tempo- Italia, è impegnata a dare il suo contributo in questo ranea acco- momento di grave emergenza al di là dell’accompa- glienza, incarna, nel suo gnamento spirituale che sta offrendo, avvalendosi dei moderni strumenti comunicativi. vissuto quotidiano, le È presente anche nella carità: sono tanti i volontari delle Cari- opere di misericordia cor- tas, delle parrocchie, dei gruppi, delle associazioni giovanili, porali. Nasce il delle Confraternite che si stanno adoperando per aiutare i più 10/10/2010 con l’intento fragili. Di fronte all’emergenza creata dalla pandemia del Covid di dare una risposta con- 19 anche la nostra comunità ha attivato tutte le sue dimen- creta alle domande di sioni, materiali e spirituali in una grande gara di solidarietà Gesù: “Avevo fame, avevo che ha coinvolto tutta la città. Sono trascorsi quasi due mesi sete, ero malato, ero da quando in Cattedrale è stato istituito un info point per la nudo, ero carcerato, ero raccolta di domande di aiuto da parte di famiglie in difficoltà. forestiero. “Ma soprat- Il tutto con non pochi disagi, con le dovute precauzioni e le le- tutto vuole essere, per cite preoccupazioni. Sono 804 le famiglie richiedenti aiuto di tutta la comunità cri- cui 274 con minori a carico. Non c’è stata nessuna selezione, d’asporto ad italiani e abusi, violenza dome- nessuna richiesta di reddito, chiunque abbia fatto richiesta ha stiana, un’espressione di stranieri. “Gratuitamente stica. Per loro e per tutti ricevuto l’aiuto perché aiutare chi è nel bisogno è un atto di carità dove ognuno può giustizia prima che opera di carità che interpella il cristiano, è avete ricevuto, gratuita- gli ospiti che in questi fare esperienza del- una pratica di giustizia che piace a Dio. mente date.” Èquello che anni hanno varcato le so- l’amore di Dio attraverso Centinaia le persone incontrate, ciascuna con un volto, una stiamo sperimentando; glie della casa, la prima il servizio ai più piccoli. É storia. E poi la paura. Come si fa a non cadere nella tentazione numerosi sono gli eser- esperienza forte è quella l’amore di Dio che incon- di etichettare gli altri come possibili untori, tenendoli a di- centi che hanno donato dell’accoglienza senza tra la carità degli uomini. stanza di sicurezza? E la consapevolezza che anche il massimo generi alimentari, dal giudizio e senza compro- non è mai abbastanza. Ancor di più in questo pe- dono sono scaturiti senti- messo. Le carenze affet- Quanti dubbi, quante riodo di emergenza, la menti di gratitudine, di tive che segnano la vita paure, quanti interroga- casa della Divina Miseri- generosità, di reciprocità, possono essere affrontate tivi hanno toccato e se- cordia è stata luogo d’in- ed è stato veramente solo attraverso un conte- gnato il mio cuore. Gli contro tra due volti dello bello vedere nei loro sto che gratuitamente occhi di chi chiede aiuto stesso amore: “Gesù che occhi la gioia di farsi pros- doni affetto e che faccia non sono sempre gli si dona, Gesù che riceve. occhi di chi nella neces- simi ai più bisognosi. sentire la bellezza di es- “Tante sono state le per- sità è abituato a chiedere. Anche il dormitorio della sere amati in modo spe- sone che hanno sentito il Spesso, anzi, è il contra- casa in questo tempo di ciale. Questo amore bisogno di mettere le pro- rio: sono gli occhi di chi paura e di chiusura per unico trova in Dio e nella prie forze, le proprie non ha mai chiesto, di chi tutti, nel rispetto delle sua misericordia la radice energie, la propria pas- in una maniera o nell’al- norme di sicurezza, ha e il compimento. Non tra, riusciva a sbarcare il sione affiancando i volon- spalancato le porte del- solo per chi lo riceve ma lunario con la giornata, il tari della casa, e proprio l’accoglienza a due ra- anche per coloro che si lavoretto occasionale. grazie a loro la mensa ha gazze che portano i segni offrono come strumento. Tanti sono coloro che, potuto distribuire ogni nella loro carne di difficili d’improvviso, hanno giorno più di ottanta pasti storie, fatte di abbandoni, perso la loro fonte di so- stentamento che, seppur precaria, offriva loro la possibilità di vivere senza dover chiedere. Questa drammatica realtà mi ha portato alla mente la fotografia di una città che deve fare i conti con la precarietà esistenziale di tante persone, molto più di quelle che comunemente possiamo contare negli indigenti. Ci sono delle condizioni sommerse, nascoste, che vengono a galla nei momenti di maggiore crisi e a cui non si può non guardare. Passata l’emergenza il grande lavoro di solidarietà che si è messo in moto dovrà continuare tenendo conto di quante esi- genze spesso non vengono alla luce. La forza che deve unirci è quella della condivisione, della capacità di entrare in con- nessione con le storie di tutti. Certo l’atteggiamento di chi chiede non può essere l’arroganza, la violenza verbale o ge- stuale che intimidisce le persone, anche se dettato dallo stato di esasperazione in cui si versa, ma l’atteggiamento di chi con- fessa le proprie difficoltà e il bisogno di essere aiutato. La carità non può essere estorta, ma è un’opera di misericordia, ispirata dall’amore per il fratello. Creare ponti di bene per testimoniare la cultura del dono. Que- sta è la sfida che ci attende. Questa è la grande sfida che at- tende ciascuno di noi.
12 Sabato 25 Aprile 2020 - Anno 11 n°10 Orari Messe Online Dal lunedì CITTÀ PARROCCHIA LINK Domenica al sabato CAPUA CAPUA CENTRO https://www.facebook.com/pcapuacentro/ 18.00 10.00 PARROCCHIA SAN ROBERTO CAPUA https://www.facebook.com/ParrocchiaSanRobertoBellarminoCapua/ - 11.00 BELLARMINO https://www.facebook.com/sacrocuorecapua/ CAPUA PARROCCHIA SACRO CUORE - 11.00 MADONNA DEL CARMELO SAN MICHELE ARCANGELO https://www.facebook.com/ParrocchiaSanAngeloinFormis/ - 10.00 IN FORMIS S. ANTONIO DI PADOVA PARROCCHIA SANTA MARIA https://www.facebook.com/Parrocchia-Santa-Maria-dellAgnena-Vitulazio- Giovedì VITULAZIO 11.00 1493852720905503/ 19.00 CURTI PARROCCHIA DI CURTI https://www.facebook.com/s.michelecurti01/ - 11.00 SANTA MARIA MAGGIORE S. MARIA C.V. https://www.facebook.com/duomosantamaria/ - 10.00 E SAN SIMMACO S. MARIA C.V. SAN PIETRO APOSTOLO https://www.facebook.com/parrocchiasanpietrosmcv - 11.00 S. MARIA C.V. https://www.facebook.com/parrocchiaerasmo/ 16.30 10.00 S. MARIA C.V. SANTA MARIA DELLE GRAZIE https://www.facebook.com/SantaMariadelleGrazieSMCV/ 7.30 10.00 https://www.facebook.com/immacolatasmcv/ S. MARIA C.V. IMMACOLATA CONCEZIONE - 10.30 https://www.youtube.com/channel/UCdPRh-ye1cj6Titj9d9kGaw?app=desktop https://www.facebook.com/groups/522957207915171/ Giovedì CASAGIOVE SAN MICHELE ARCANGELO 19.00 9.30 SANTA MARIA DELLA https://www.facebook.com/ParrocchiaSantaMariaDellaVittoria/ CASAGIOVE - 11.00 VITTORIA https://www.youtube.com/channel/UCehPxQxl59hcbmZlK8qPX9g CASTEL SAN CASTRESE 8.30 11.00 VOLTURNO https://www.facebook.com/parrocchia.sancastrese SANTA MARIA DELLA https://www.facebook.com/raffaele.dagosto.79 MARCIANISE 8.00 11.15 https://www.facebook.com/filippo.melone.16 CASAPULLA SAN LUCA EVANGELISTA - 12.00 https://www.facebook.com/s.domenicosaviocasapulla?fref=search&__tn__=%2Cd% SANT ELPIDIO 2CP- CASAPULLA ORATORIO SAN DOMENICO R&eid=ARANF4bKjK7FYdynme91xOu17JRVXmhvA7hFhu9iyapbycRN5M2AxkAqqXYQ - 9.30 SAVIO 8LOZ5ZllrhmLAtcslZ24 https://www.facebook.com/parrocchiasantacroceesanprisco/ SAN PRISCO SANTA MARIA DI LORETO - 18.00 SANTA MARIA DI https://www.facebook.com/mariacostantinopoli/ SAN PRISCO - 11.30 COSTANTINOPOLI ARCIDIOCESI DI CAPUA A.C.L.I. Progetto San Marcello C.so Gran Priorato di Malta, 22 81043 Capua (CE) P. Iva: 03234650616 Reg. Trib di Santa Maria C.V. n. 764 del 22 Giugno 2010 www.kairosnet.it per contatti e pubblicità +39 338 7740103 - redazione@kairosnews.it DIRETTORE RESPONSABILE Antonio Casale CAPOREDATTORE Giovanna Di Benedetto GRAFICA Giovanna Di Benedetto Morgana Iaccarino HANNO COLLABORATO Giuseppe Centore – Annamaria Medugno Orsola Trepiccione– Antonello Gaudino Piero Del Bene – Assunta Scialdone Ottavio Mirra– don Gennaro Fusco Vincenza Conte – Giovanni Della Corte Mons. Salvatore Visco - Suor Miriam Bo Anastasia Oliviero - Giovanna Izzo Domenico Cuccari - Giuseppe Simeone Fernando Greco STAMPA Centro Offset Meridionale "Kairòs News", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Co- dice di Autodisciplina della Comunicazione Com- merciale. Iscritto a
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