Coraggio e fiducia nel mare della vita - LA VOCE n.1 / 2019 - Scuola Apostolica
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Redazione Lettera di presentazione Arrighini Angelo, Cortesi Lorenzo, Costalunga Natalino, Sommario Dalla Cia Stefano, Ganarin Dario, Scuccato Bruno. SCUOLA APOSTOLICA S. CUORE 24021 ALBINO (BERGAMO), VIA PADRE DEHON 1 Pag. 4-7: La parola di Papa Francesco Due lettere al popolo di Dio Cari amici e benefattori, alzi la mano chi, all’inizio di un nuovo anno, non abbia detto, o almeno pensato: “Anno nuovo, vita nuova”. Non potrebbe essere diversamen- te. Edotti dal nostro passato, ci auguriamo sempre un futuro diverso Pag. 8-12: Il nostro servizio nella Chiesa e, possibilmente, migliore di quello che lasciamo alle spalle. Non per Mozambico, 70 anni di presenza dehoniana nulla, Cicerone - nato in quel di Sora ancora il 13 gennaio 106 a. C. – aveva parlato della storia come “magistra vitae”. Senza gli insegna- menti della storia, non possiamo costruire un futuro diverso e, appunto, migliore. Proprio all’inizio di gennaio, papa Francesco, parlando ai docenti di storia della Chiesa, ha ricordato loro che la storia “deve aiu- Pag. 13-20: Dossier tarci a camminare nel presente e nel futuro”. Premio Nobel per la Pace al femminile Troppo spesso, però, parlando di storia, dimentichiamo quanto hanno detto e fatto le donne. Diamo un’occhiata al dossier di questo nume- ro; è interamente dedicato alle donne che hanno vinto il “Nobel per Pag. 22-23: Testimoni del Vangelo la pace”. Fra queste c’è un nome importante anche se, in casa nostra, Sono stata i suoi occhi quasi del tutto sconosciuto, quello della ventiseienne irachena Nadia Murad. Nel 2014, trasportata a Mosul, è stata rapita, ustionata, stu- prata. Capo d’accusa? Quello di appartenere alla minoranza yazida. Dal settembre 2016, è prima Ambasciatrice Onu per la dignità dei so- pravvissuti alla tratta di esseri umani, e nel 2018 ha ricevuto il premio Pag. 24-27: Orizzonte missione Nobel per la pace. Testimone del Vangelo in Argentina e Uruguay Noi, più modestamente, non aspiriamo a tanto. Molto più in piccolo, ci potremmo accontentare del nostro tutt’altro che scontato “Nobel quoti- diano”, quello di un semplice “buon giorno” alle persone che ci stanno accanto. La pace nel mondo, passa – e a volte incomincia - anche da qui.. Pag. 28-29: La vostra corrispondenza Lettere dei benefattori con risposta p. Angelo Arrighini Pag. 30-31: Proposte di collaborazione Progetti per le nostre missioni 2 3
LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO Tutti partecipi alla vita della Chiesa Due lettere Nel popolo di Dio, afferma papa Francesco, non esistono “cristiani di prima, seconda e gli abusi sessuali e non solo sessuali, se non si vuole che “tutto cada nel vuoto”, bisogna al popolo santo terza categoria”. La loro partecipazione attiva alla vita della Chiesa, infatti, «non è questione «avere il coraggio di guardare la realtà per quello che è, senza rimanerne prigionieri, o, di Dio di concessioni di buona volontà, ma è costitu- tiva della natura ecclesiale». Da qui l’invito peggio ancora, ripetere i medesimi meccani- smi che vogliamo eliminare». esplicito del papa a tutti i cristiani «a non aver In un momento delicato come questo è fonda- paura di essere i protagonisti della trasforma- mentale un atteggiamento di sincero ascolto. zione che oggi viene reclamata e a stimolare e E forse, proprio qui, si è annidata una delle promuovere alternative creative nella ricerca principali omissioni: quella di «non saper quotidiana di una Chiesa che vuole mettere al ascoltare le vittime». Di fronte alle tante sof- centro ciò che è importante». ferenze provocate in questo campo, è determi- Il semplice rinnovamento anche di tutta la nante la conversione personale, comunitaria gerarchia ecclesiastica «non produce (neces- e sociale per imparare ad ascoltare e a pren- sariamente) la trasformazione a cui ci spinge dersi particolarmente cura dei più vulnerabili. lo Spirito Santo. È necessario che abbiamo a La “cultura dell’abuso” e quella “dell’occul- promuovere insieme una trasformazione che tamento” sono assolutamente incompatibili Nel maggio u.s. papa Francesco aveva con- Al contrario, ha voluto porre il problema là ci coinvolga tutti». Una Chiesa profetica, pie- con la logica del vangelo. Proprio alla luce di vocato a Roma i vescovi cileni per «cercare dove deve stare: «nei cuori (del popolo santo na di speranza «richiede da tutti una mistica questa logica, «diciamolo chiaro: tutti i mezzi insieme cammini di verità e vita di fronte ad di Dio) dove abita lo Spirito Santo come in un dagli occhi aperti, che interpella e non sia che attentano alla libertà e all’integrità delle una ferita aperta, dolorosa, complessa (quel- tempio». Nei momenti in cui si è chiamati tut- addormentata». Senza un costante e attento persone, sono antievangelici». la degli abusi sessuali all’interno del mondo ti «a riflettere, a pensare, a valutare, a discer- sguardo di fede di fronte ai gravi problemi de- ecclesiastico) che da molto tempo non ces- nere, dobbiamo fare molta attenzione a questa sa di sanguinare. Insieme ai propri vescovi, unzione». E purtroppo, «ogni volta che, come anche “tutto il santo popolo fedele di Dio” Chiesa, in quanto pastori, consacrati, abbia- era stato invitato a «mettersi in atteggiamen- mo dimenticato questa certezza, abbiamo to di preghiera affinché lo Spirito Santo ci sbagliato strada. Ogni volta che cerchiamo dia la forza di non cadere nella tentazione di di soppiantare, zittire, trascurare, ignorare o avvitarci in vuoti giochi di parole, diagnosi ridurre a “piccole élites” il popolo di Dio nel- sofisticate o in vani gesti che non ci darebbe- la sua totalità e nelle sue differenze, costru- ro la forza necessaria per guardare in faccia iamo comunità, piani pastorali, accentuazioni la sofferenza causata, il volto delle vittime, teologiche, spiritualità, strutture senza radi- l’enormità dei fatti». ci, senza storia, senza volti, senza memoria, L’invito rivolto, attraverso una sua lettera per- senza corpo, in una parola, senza vita». Sradi- sonale, a tutta la Chiesa cilena a pregare per candosi dalla vita del popolo di Dio, non si fa questo scopo, nelle intenzioni del papa, non è altro che «piombare nella desolazione e nella stato un “semplice gesto di buona volontà”. depravazione della natura ecclesiale» 4 5
LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO Scoprire la pastorale popolare Dopo aver invitato tutti i centri di forma- e tanto male hanno fatto, non riconoscessimo zia (che) c’è nella Chiesa, e proprio anche profondamente convinto che «tutto ciò che zione religiosa, facoltà e istituti teologici, i molti fedeli laici, consacrati e consacrate, sa- tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero si fa per sradicare la cultura dell’abuso dal- seminari, case di spiritualità ecc. a promuo- cerdoti e vescovi che danno la vita per amore appartenere completamente a Lui!». Papa le nostre comunità senza una partecipazione vere una riflessione teologica all’altezza del nelle zone più remote della cara terra cilena. Francesco è pienamente consapevole degli attiva di tutti i membri della Chiesa, non riu- tempo presente, sollecita tutti ad ascoltare Sono tutti cristiani che sanno piangere con gli sforzi che si stanno facendo per estirpare scirà a generare le dinamiche necessarie per quel “tesoro “inestimabile” e quella “scuola altri, che cercano la giustizia con fame e sete, questo male. Parlando di “tolleranza zero”, una sana ed effettiva trasformazione». autentica” che è “il cuore del nostro popolo che guardano e agiscono con misericordia, auspica da parte di tutti una vera “conversio- e, nello stesso tempo, il cuore di Dio”. Nel- cristiani che cercano ogni giorno di illuminare ne personale e comunitaria”. Tutto il popolo la sua esperienza di pastore, infatti, papa la loro vita alla luce del vangelo». Una Chiesa di Dio è chiamato in causa, consapevole del Francesco ha imparato «a scoprire che la piagata «è capace di comprendere e commuo- fatto che «ogni volta che abbiamo cercato di pastorale popolare è uno dei pochi spazi versi per le piaghe del mondo d’oggi, farle soppiantare, mettere a tacere, ignorare, ri- in cui il popolo di Dio è sovrano rispetto sue, soffrirle, accompagnale e muoversi per durre a piccole élites il popolo di Dio, abbia- all’influenza di quel clericalismo che cerca cercare di risanarle. Una Chiesa piagata non mo costruito comunità, programmi, scelte sempre di controllare e frenare l’unzione di si mette al centro, non si crede perfetta, non teologiche, spiritualità e strutture senza radi- Dio sul suo popolo». Mettersi alla scuola cerca di coprire o dissimulare il suo male, ma ci, senza memoria, senza volto, senza corpo, della pietà popolare, significa «imparare a mette lì l’unico che può guarire le ferite e ha in definitiva senza vita». Papa Francesco è stabilire un nuovo tipo di rapporto, di ascol- un nome: Gesù Cristo». to e di spiritualità che esige molto rispetto e non si presta a letture affrettate e sempli- La necessaria riparazione ciste». Nella pietà popolare, infatti, «si ri- Grazie alla riscoperta della dimensione pe- gnandosi «nella verità e nella carità con tutti flette una sete di Dio che solo i poveri e i nitenziale del digiuno e della preghiera, sarà gli uomini di buona volontà e con la società semplici possono conoscere». possibile «metterci davanti al Signore e ai in generale per lottare contro qualsiasi tipo Papa Francesco conclude questa sua lettera nostri fratelli feriti, come peccatori che im- di abuso sessuale, di potere e di coscienza». al popolo santo del Cile, affermando che «sa- plorano il perdono e la grazia della vergogna Angelo Arrighini remmo ingiusti se, accanto alla nostra soffe- e della conversione». La Chiesa non può non renza e vergogna per queste strutture di abuso condannare «con dolore e vergogna le atro- e di occultamento che tanto si sono perpetuate cità commesse da persone consacrate, chie- rici, e anche da tutti coloro che avevano la Profonde ferite di dolore missione di vigilare e proteggere i più vulne- rabili». Un passato fatto “di errori, di delitti Papa Francesco, anche nella lettera dell’ago- comunità ecclesiale, ammettiamo che non e di ferite” può essere riscattato solo con un sto scorso non solo ad una Chiesa partico- abbiamo saputo stare dove dovevamo stare, cammino di profonda e sincera conversione. lare, ma a tutto il popolo di Dio, con molta che non abbiamo agito in tempo riconoscen- Nel digiuno e nella preghiera, il popolo di determinazione, denuncia le “profonde ferite do la dimensione e la gravità del danno che Dio saprà sicuramente aprire «le sue orec- di dolore” nelle vittime e nella Chiesa, che si stava causando in tante vite». Anche Papa chie al dolore silenzioso dei bambini, dei derivano da abusi sessuali commessi da sa- Ratzinger, nella Via Crucis del 2005, non giovani e dei disabili… appoggiare tutte le cerdoti. «Con vergogna e pentimento, come aveva esitato a denunciare la «tanta sporci- mediazioni giudiziarie necessarie», impe- 6 7
IL NOSTRO SERVIZIO NELLA CHIESA IL NOSTRO SERVIZIO NELLA CHIESA L’evangelizzazione La più grande preoccupazione, fin dall’inizio, centri amministrativi e, in generale, riservate ma soprattutto con l’arrivo di altri missionari, ai figli dei coloni o ai mulatti; solo una picco- è stata l'evangelizzazione: la preparazione dei la minoranza era costituita dai cosiddetti "in- catechisti, l'organizzazione della catechesi, la digeni". I missionari hanno quindi contribuito celebrazione dei sacramenti, la fondazione di immensamente all'alfabetizzazione delle po- "cappelle", la preparazione dei primi catecu- polazioni, dando così la possibilità di prepa- meni e cristiani, coprendo gradualmente tutta rare i futuri leader del Mozambico. la zona della missione. I centri delle missioni sono stati generalmente costruiti lontano da quelli amministrativi, in modo da non crea- re confusione tra le finalità politiche e quelle religiose, riservando a ogni realtà la propria autonomia. Un grande lavoro è stato dedicato Mozambico, 70 anni di presenza all'alfabetizzazione, alla creazione di scuole e alla preparazione degli insegnanti. Infatti, dehoniana in epoca coloniale esistevano scuole solo nei Un supporto fondamentale nell’avviare una l’apprendimento della lingua. Si stabilirono Profonde ferite di dolore nuova avventura missionaria lo dà la fede in nell’alta Zambesia, in Alto Molòque. In quel L'avvento del Concilio Vaticano II suscitò possibile, furono anche differenziate le fi- Cristo e nel suo Vangelo. Con questo spirito periodo in tutto il territorio esistevano solo un particolare dinamismo all'interno della gure dei catechisti e dei professori. Se, fino i primi quattro missionari italiani si recaro- 8 mozambicani cristiani, perché i sacerdoti Chiesa locale e, in specifico, nelle piccole a quel momento, il catechista era l’unico no in Mozambico il 12 febbraio 1947, dopo diocesani portoghesi avevano dedicato il loro comunità cristiane. In primo luogo, si deci- responsabile della comunità, sia nella pro- una sosta di quattro mesi in Portogallo per ministero solo ai loro conterranei. se di separare completamente le scuole dal- grammazione che nell'esecuzione, col passa- le cappelle. Nello stesso tempo, per quanto re del tempo le comunità scelsero gli anziani Le fondazioni per aiutare il catechista. Più tardi, a poco a poco, è stato creato un insieme molto varie- I primi due decenni furono dedicati in par- accoglievano i ragazzi. gato di ministeri, ognuno con i propri anima- ticolare alla fondazione delle missioni, con La missione diventò gradualmente il cen- tori. Di conseguenza, le comunità sono di- conseguenti lavori di costruzione: casa per tro della regione e dell'attenzione della po- ventate più dinamiche, più responsabili, più i padri e le suore, internati per ragazzi e polazione. Ma, al di là dell'aspetto sociale, creative, cercando un'integrazione più attiva ragazze, grandi chiese, cappelle, scuole, c'era sempre lo scopo fondamentale dei nei vari problemi pratici, senza richiedere la convitti e centri sanitari, laboratori e pian- missionari, cioè annunciare il Vangelo. La presenza continua del missionario. Si sentì tagioni... Tutto questo per assicurare una presenza delle suore fu di prezioso aiuto so- la necessità di una più profonda comprensio- strutturazione al lavoro apostolico e per co- prattutto nella gestione scuole, collegi, cen- ne del percorso cristiano e venne organizza- prire, almeno in parte, le spese delle costru- tri di maternità e comunità cristiane. to un catecumenato più lungo, strutturato e zioni e soprattutto per sostenere le case che più seguito. 8 9
IL NOSTRO SERVIZIO NELLA CHIESA IL NOSTRO SERVIZIO NELLA CHIESA La conquista dell’indipendenza Il Mozambico era da secoli colonia del Por- per stare vicino alla gente, condividendo la togallo. Lentamente ha assorbito la sensibili- loro vita e difendendo i loro diritti umani e tà della maggior parte delle Colonie africane religiosi. che aspiravano all’indipendenza. È così ini- Il colpo di stato avvenuto in Portogallo nel ziato un processo di graduale emancipazione, 1974 pose fine al sistema coloniale e aprì le che fu contrastato dal governo portoghese. La porte alla libertà e alla democrazia. Questo tensione si ripercosse anche sui missionari evento segnò l'inizio della nuova storia del stranieri sospettati di favorire le nuove idee. Mozambico. Il 25 giugno 1975 fu proclamata Alcuni furono arrestati e minacciati di espul- l'indipendenza del Mozambico, accompagna- sione, altri si ritirarono per protesta. L’Istituto ta da enorme entusiasmo popolare. In tutto dei Padri Bianchi scelse di lasciare il Paese questo periodo, pur tra molteplici tensioni, i come provocazione verso la realtà coloniale missionari hanno continuato con grande im- e la Chiesa che la sosteneva. I Dehoniani, ri- pegno la loro attività pastorale. uniti in assemblea, hanno scelto di rimanere Gradualmente si è passati a un'evangelizza- seminario, scuole, convitti, centri sanita- zione che ha tenuto conto dei seguenti aspet- ti: la Chiesa come popolo di Dio e comunità ri e altre opere tipicamente sociali come la Escola Profissional da Sagrada Família di La guerra civile di salvezza; la specificità della Chiesa locale Quelimane e la Escola de Artes e Ofícios del Il 24 luglio 1975 ci fu la solenne dichiarazio- Mestieri, i Collegi delle Suore, le insegnan- come parte del popolo di Dio; il valore della Guruè… Naturalmente, non dimenticano la ne della nazionalizzazione di scuole, ospe- ti e gli insegnanti; le chiese furono chiuse e Parola di Dio come rivelazione e guida per loro attività principale: le visite alle comuni- dali, agenzie funebri e giurisprudenza. Con utilizzate come sale riunioni e teatri. Anche l'uomo; il valore della corresponsabilità nei tà cristiane per l'animazione, la formazione e questa iniziativa del nuovo Governo, è ve- gli spostamenti per le celebrazioni nelle co- servizi, come dovere e impegno battesimale; le celebrazioni. nuta alla luce l'ideologia e il sistema politico munità cristiane dovevano essere controllati il monitoraggio della realtà sociale e politica dei nuovi leader, un sistema che sarà pro- e autorizzati dal Partito. nella quale sentirsi responsabili. gressivamente più repressivo in tutti i campi. Si è così sviluppato il “sentirsi coinvolti nel Le missioni persero, di conseguenza, la loro vissuto” come comunità cristiana chiamata influenza e il contatto diretto con il persona- a diventare responsabile: luogo di dialogo, le di queste opere. La loro attività fu ridotta di crescita umana e spirituale; autonoma nel al solo settore religioso, ma anche in questo provvedere ai propri bisogni, suscitando al campo sorsero grandi difficoltà dovute alla suo interno i ministeri della Parola, dell'Eu- presenza di politici atei che sotto l'influenza caristia, della Carità, del Servizio, ecc.; di Russia, Germania orientale, Cina e Cuba aperta al dialogo con la comunità umana e in cercavano di portare l’ideologia marxista nel cooperazione nel campo sociale e politico; Paese, impedendo e contrastando ogni senti- missionaria nel testimoniare la fede. mento e pratica religiosa. I missionari furo- Allo stesso tempo non trascurano l'attività no costretti a lasciare le loro case per conse- di consolidamento delle strutture missio- gnarle ai nuovi dirigenti scolastici; anche il narie: case, chiese, cappelle, catechistato, Seminario di Milevane, la Scuola di Arti e 10 11
IL NOSTRO SERVIZIO NELLA CHIESA DOSSIER I missionari, anziché andarsene, accettaro- si protrasse oltre due decenni. no, con grande umiltà, di rimanere con il I missionari, pur dentro impedimenti, peri- popolo per affrontare i nuovi tempi, sempre coli e sequestri, continuarono a condividere nello spirito del Vangelo e difendere i valori e accompagnare la vita difficile del popo- umani e religiosi. lo, ma fu loro impedito di seguire bene le A livello della gerarchia della Chiesa, quasi comunità cristiane le quali, pur tra grandi tutti i vescovi portoghesi si ritirarono per la- difficoltà, continuarono il loro cammino di sciare spazio ai nuovi vescovi mozambicani. fede, animate dai diversi responsabili dei Un anno dopo l'indipendenza, fu ripresa la ministeri, che erano stati ben preparati negli formazione di alcuni giovani per il sacerdo- anni precedenti per tenere vivo il senso del- zio, ma in case private, dal momento che i la "Comunità - Famiglia”. Nonostante tutto, NOBEL PER LA PACE seminari erano stati nazionalizzati. si iniziò la formazione di alcuni giovani che Di fronte a tale impostazione politica, nac- aspiravano alla vita religiosa dehoniana e al al femminile que la resistenza che si trasformò in movi- sacerdozio e, su richiesta del Vescovo, si ac- mento politico. Scoppiò la guerra civile che cettò la direzione del Seminario. Pace per il Mozambico Nel suo testamento, Alfred Nobel ha lascia- to in eredità la creazione di una Fondazione delle università, o di ribellarsi alle dittatu- re. Con il tempo le cose sono parzialmente Il 4 ottobre 1992 fu firmato l'accordo di pace attraverso la quale riconoscere e premiare le cambiate, perché anche alle donne vengono fra le due fazioni in conflitto, Frelimo e Re- persone, ancora viventi, che avessero «ap- offerte maggiori possibilità di esprimersi e namo. Cominciò l'ora della riorganizzazione portato considerevoli benefici all'umanità». di realizzarsi. del Popolo e la ristrutturazione delle varie Ha scelto cinque ambiti: fisica, chimica, fi- opere. I missionari ritornarono alle missioni siologia o medicina, letteratura, pace. Per Le donne che hanno ricevuto il riconosci- da cui si erano ritirati, anche se in alcune tro- quanto riguarda la pace, nello statuto è scrit- mento nei cinque settori sono 46, di cui 17 in varono solo rovine. to: «una parte infine alla persona che più si quello della pace. Pur non essendo molte, le Con grande gioia si constatò che nei lun- sia prodigata o abbia realizzato il miglior troviamo un po’ in tutti i cinque ambiti. Un ghi anni della guerra e della lontananza dei lavoro ai fini della fraternità tra le nazio- numero interessante riguarda il premio per missionari, le comunità erano aumentate di ni, per l'abolizione o la riduzione di eserciti la pace, tenuto conto che solo una persona o numero e si erano rafforzate. Si toccò con permanenti e per la formazione e l'incre- due l’anno possono ricevere tale riconosci- mano che chi edifica è Dio e il suo Spirito. mento di congressi per la pace». mento. Da non dimenticare che anche oggi, Il cammino di riconciliazione tra i vari partiti Attualmente i dehoniani presenti in Mozam- nel mondo, le donne di pace sono moltissi- in lotta è stato graduale e positivo, senza fatti bico sono 38; Il Premio Nobel è costituito nel 1900 e me, nascoste, non visibili sui media, presenti di violenza, morte, distruzione e vendette. La presenza dehoniana in Mozambico, dal nell’anno seguente vengono assegnati i pri- nei molteplici settori del vivere sociale, so- Il 6 dicembre 1993 fu creata la diocesi di Gu- 1947, è stata sempre portata avanti secon- mi riconoscimenti. Ad oggi, colpisce lo scar- prattutto nei contesti più difficili che richie- rué, che abbracciava l'intero territorio delle do il carisma che il padre Dehon ha lascia- to di circa 10 a 1, tra uomini e donne pre- dono coraggio e capacità di gestire iniziative missioni dehoniane. L’evento è stato visto to ai suoi religiosi: l'amore, l'oblazione, la miati. Il motivo è dovuto anzitutto a motivi che sensibilizzino l’opinione pubblica. come un riconoscimento del grande lavoro riparazione. storici: in passato le donne avevano meno Per avere un quadro complessivo delle atti- pastorale svolto dai missionari dehoniani ne- possibilità dei maschi di studiare e di lavo- vità svolte dalle donne insignite del premio gli anni precedenti. p. Ezio Toller rare nei laboratori di ricerca, o sulle cattedre Nobel per la pace, le presentiamo per settori. 12 13
DOSSIER DOSSIER L’idea nuova di pacifismo guerra degli Stati Uniti e si impegnò nella promozione di riforme sociali tese a miglio- attivismo le rese la vita difficile, che le com- portò l’espulsione dal College dove insegna- Alla fine del secolo XIX non era facile di- rare le condizioni di vita degli immigrati, nel va, ma rimase coerente ai suoi ideali in di- fendere il valore della pace, perché erano 1946 fu attribuito il Nobel per la pace. Il suo fesa di una pace duratura e dei diritti umani. preminenti gli interessi della patria, che sfo- ciavano nel patriottismo e sono esplosi nelle guerre mondiali. Parlare di pace e avere il Il superamento dei contrasti religiosi coraggio di sviluppare un movimento paci- Nel 1976 vincono il Nobel per la pace Bet- Betty Williams, condivise il lutto della Cor- fista, per di più dai toni radicali, significava ty Williams, irlandese, e Mairead Corrigan, rigan e con lei organizzò una manifestazione essere accusati di mancanza di amor patrio. britannica, attiviste per i diritti umani e fon- di protesta per ottenere la pace nell’Irlanda La baronessa austriaca Bertha Sophie Feli- datrici della 'Community of peace people', del Nord. A questa marcia parteciparono cita von Suttner, pubblicò nel 1889 il libro organizzazione che si batteva per una solu- circa 10.000 persone, soprattutto donne, sia 'Giù le armi', che risultò una delle prime ope- zione pacifica della questione dell'Irlanda protestanti che cattoliche. L’effetto fu enor- re a diffondere tematiche pacifiste. Con gli bito. E' considerata un simbolo del deside- del Nord. me e scosse l’opinione pubblica. Ottenne al- scritti e con l’azione di sensibilizzazione, nel rio di pace dell'Austria, tanto da comparire, Mairead Corrigan iniziò ad interessarsi di tri riconoscimenti per il suo impegno nella 2005 conquistò il primo Nobel in questo am- oggi, nelle monete da due euro austriache. diritti umani dopo che tre suoi nipoti furono realizzazione di metodologie didattiche de- investiti e uccisi da un'automobile, guidata dicate ai bambini, per le sue attività umani- L’azione contro i conflitti bellici da un militante dell’IRA, che era stato col- pito dal fuoco di un soldato britannico. Le tarie e per le sue iniziative atte a promuovere la pace nel mondo. Lo scoppio della prima guerra mondiale ha sviluppato la Anche ad Emily Greene Balch, sembrò assurdo che gente della stessa Re- spinta pacifista intesa a bloccarla al più presto. La socio- pacifista, scrittrice ed economi- gione si combattesse per contrasti religiosi loga statunitense Jane Addams, fondò la Women's Inter- sta statunitense, che contribuì alla e radicamento su pregiudizi. L’organizza- national League for Peace and Freedom (Wilpf), un'as- fondazione della Wilpf, partecipò zione fondata con la cattolica Williams di- sociazione di sole donne che, dall'aprile al giugno 1915, alla campagna contro l'entrata in venne motore trainante per sensibilizzare e trovare soluzioni pacifiche ai problemi. Fece parte anche di un movimento pro-life in op- posizione dell'aborto, della pena di morte e dell'eutanasia. Fu attiva in diverse parti del mondo per contestare scelte contrarie alla serena convivenza tra i popoli. Oltre al pre- mio Nobel, vinse altri riconoscimenti per la sua azione in difesa dei diritti delle persone. L’impegno per i poveri in situazioni degradate andò in giro per l'Europa a chiedere a tutti i capi di Stato Molti Istituti religiosi e Associazioni laiche ma di grande impatto, che Madre Teresa di fermare la guerra, non per armistizio, ma per tacito ac- si dedicano alle situazioni di precarietà pre- svolgeva a Calcutta e nel 1979 le attribuì il cordo. Grazie alla sua coraggiosa azione di sensibilizza- senti in tutte le parti del mondo. La Fonda- Nobel per la pace. La suora albanese fondò zione, nel 1931 le venne conferito il Nobel per la pace. zione di Stoccolma rilevò l’azione nascosta, le Missionarie della Carità, con la precisa fi- 14 15
DOSSIER DOSSIER nalità di soccorrere i più poveri della città di Calcutta, azione che poi espanse in molte pur agli arresti domiciliari, continuò la sua azione di opposizione. L'importanza e lo Per la difesa delle parti del mondo. Il suo lavoro instancabile spessore morale delle sue azioni in favore popolazioni indigene tra le vittime della povertà l'ha resa una del- dei diritti umani raggiunsero vasti consensi le persone più famose al mondo. Nel giorno nell'opinione pubblica globale e nei più pre- della cerimonia del Nobel, Madre Teresa ri- stigiosi ambienti culturali. Si impose come fiutò il banchetto cerimoniale per i vincitori, leader del movimento non-violento, tanto da chiedendo che i seimila dollari di fondi fos- meritare i premi Rafto e Sakharov, prima di sero destinati ai poveri di Calcutta che, con essere insignita del Premio Nobel per la pace quella cifra, avrebbero potuto essere sfamati nel 1991, che poté ritirare personalmente per un anno intero. solo nel 2012. Nel 2015 vinse le elezioni, le prime elezioni libere dal colpo di stato del Contro il disarmo nucleare 1962 (escludendo le elezioni del 1990 igno- rate dalla giunta militare). Assunse la dire- Il nucleare fu un settore bellico in espansio- zione di diversi dicasteri, a cui poi rinunciò ne a cui ricorsero le grandi nazioni, a parti- per diventare Consigliere di Stato (una sorta Nel 1992 il Nobel per la pace venne attri- re dalla seconda guerra mondiale, ma a cui di Primo Ministro) ed agire con l’autorità di buito alla pacifista del Guatemala Rigoberta anelano oggi quasi tutti gli Stati. Si è con- presidente de facto del Paese. Menchú Tum. Dall'età di 5 anni fu braccian- sapevoli, dopo la bomba atomica lanciata su te agricola migrante, lavoro molto duro e pa- Hiroshima durante la seconda guerra mon- gato poco. Dopo la morte dei suoi fratelli e diale, quanto sia devastante tale uso di armi. amici, a causa delle condizioni di lavoro, co- Per contrastare questa tendenza, sorse un minciò a lottare per i diritti dei lavoratori. Da grande movimento che sviluppò una presa di adulta, si unì ai membri della sua famiglia in consapevolezza contro tale fabbricazione e azioni contro i militari per i loro abusi dei utilizzo di ordigni bellici. Alva Reimer Myr- diritti umani. Nel 1979 divenne un'importan- dal, diplomatica, politica e scrittrice svede- te dirigente nel Comitato di unità contadina. se, fu un’attivista fortemente impegnata nel La violenza la costrinse all'esilio nel 1981. campo del welfare sociale e, soprattutto, del Nel 1991 divenne ambasciatrice dell'ONU e disarmo nucleare. Nel 1982, l’Accademia di prese parte alla stesura della 'Dichiarazione Stoccolma le assegnò il premio Nobel per la dei diritti dei popoli indigeni'. Dopo un po' pace, assieme ad Alfonso García Robles po- di tempo ritornò in Messico per lavorare al litico e diplomatico messicano. cambiamento del suo paese. La sua candida- tura al premio Nobel fu fortemente appog- In favore della non violenza giata da un comitato promotore italiano. La motivazione del premio è così espressa: "In Anche dopo la seconda guerra mondiale, oppressione da parte dei militari al potere. riconoscimento dei suoi sforzi per la giusti- molti Stati sfociarono in forme di dittatura Una donna, Aung San Suu Kyi, divenne zia sociale e la riconciliazione etno-culturale militare o di rigida gestione del potere. Tra attiva nel suo Paese e si pose in aperto con- basata sul rispetto per i diritti delle popola- questi, la Birmania che visse lunghi anni di trasto con la politica repressiva in atto. Se zioni indigene". 16 17
DOSSIER DOSSIER Bando delle mine antiuomo Lotta all’inquinamento Una delle tecniche micidiali utilizzate in e al disboscamento guerra, e quali residui di essa, è il dissemina- re il terreno di mine antiuomo. Queste sono Uno dei problemi emergenti e preoccupanti è pensate per uccidere o, perlomeno, per mu- l’inquinamento dell’ambiente, nelle modalità tilare irrimediabilmente le persone. E sono più varie, e del disboscamento delle grandi confezionate in modo tale da attirare la cu- aree boschive. Figura emergente in questo riosità soprattutto dei bambini, i quali ne re- settore di attivismo fu Wangari Maathai, che stano vittime. Sono tra le invenzioni più sa- nel 2004 divenne la prima donna africana a ri- diche e insidiose che provocano migliaia di cevere il Premio Nobel per la Pace. Ambien- morti e di feriti. Jody Williams, insegnante talista e biologa, la Keniota Maathai, fondò il e pacifista statunitense, è la fondatrice del- 'Green Belt Movement', per la lotta all'inqui- la Campagna Internazionale per il Bando ma, fondando assieme a Shirin Ebadi e con namento e in particolare al disboscamento del delle Mine Antiuomo. Per questa iniziativa il sostegno di altre vincitrici del Premio, la suo Paese: in circa 30 anni, grazie al movi- e per le molteplici attività intese a impedir- Nobel Women's Initiative che promuove la mento, in Kenya sono stati piantati 51 milioni ne la produzione e la vendita, e a favorire Campagna internazionale contro lo stupro e di alberi. Fu la prima donna ad essere laure- la rimozione, fu insignita, insieme alla sua la violenza di genere nei conflitti. Nel 2004, ata in biologia. Svolse attività didattica e fu associazione, del Premio Nobel per la pace è entrata a far parte della classifica delle 100 membro del parlamento keniota e Assistente nel 1997. La sua azione continuò oltre l’as- donne più potenti del mondo, stilata per la Ministro per l'Ambiente e le Risorse Naturali segnazione del riconoscimento di Stoccol- prima volta dalla rivista Forbes. nel governo del presidente Mwai Kibaki. Difesa dei diritti dell’infanzia e delle donne Libertà di pensiero e di azione Nel 2003 Il Nobel fu assegnato alla pacifista delle donne. Ricoprì la carica di presiden- In deroga al regolamento e avvocatessa iraniana Shirin Ebadi, prima te di una sezione del tribunale di Teheran. del Nobel, che prevedeva donna musulmana a ottenere il riconosci- Dopo la Rivoluzione Islamica del 1979 fu uno o due vincitori, nel mento. Dagli anni Settanta lavorò in prima costretta, come tutte le donne giudice, ad ab- 2011 il premio andò a tre linea nella lotta per i diritti dell'infanzia e bandonare la magistratura e solo dopo am- donne, due della Liberia e pie proteste, le fu riconosciuta la possibilità una dello Yemen: di collaborazione al tribunale con il ruolo la politica, economista e di “esperta di legge”. Solo nel 1992 otten- imprenditrice Ellen John- ne l'autorizzazione a operare come avvoca- son Sirleaf, che divenne to e aprì uno studio proprio difendendo le presidente della Liberia, cause di persone perseguite dal regime. Nel prima donna eletta come 1994 fu una delle persone che fondarono la capo di Stato in Africa; "Society for Protecting the Child's Rights" la pacifista liberiana Ley- un'associazione non-governativa della quale man Gbowee, che col suo è tuttora dirigente. movimento interconfes- 18 19
DOSSIER DOSSIER sionale “Women of Liberia Mass Action for Peace”, condusse alla fine della guerra sione. Fu coraggiosa nel denunciare la corruzione e le ingiustizie del governo e dei Difesa dalla violenza sulle donne civile in Liberia nel 2003 e con la Sirleaf suoi alleati. Le violenze compiute in Iraq dallo stato isla- sviluppò la dimensione educativa e di lea- La motivazione del premio fu "per la lotta mico dell’Isis sono note a tutti, almeno in dership per donne, ragazze e giovani; non violenta per la sicurezza e per i diritti parte. Molto colpite sono state le minoranze, l'attivista yemenita Tawakkol Karman, le- delle donne alla piena partecipazione al la- in particolare il popolo yazida. Nadia Murad ader del movimento 'Giornaliste senza ca- voro di costruzione della pace". Basee Taha era una giovane che nel 2014 tene' per la libertà di pensiero e di espres- venne rapita e portata come schiava nella città di Mosul, dove fu picchiata, ustionata Diritto di accesso lastico su cui lei tornava a casa da scuola, ma con mozziconi di sigarette e stuprata. Nel novembre dello stesso anno riuscì a fuggire. all’istruzione dei è sopravvissuta all’attentato. Le fu attribuito il Nobel a soli 17 anni, nel 2014, divenendo Divenne attivista per i diritti umani, soprat- bambini e delle donne tutto delle donne maltrattate. Il 16 dicembre così la più giovane vincitrice in assoluto del 2015 Nadia fu invitata presso il Consiglio premio fra uomini e donne. Continua a prodi- di Sicurezza Onu per discutere, per la pri- Malala Yousafzai è un'attivista pakistana, di- garsi per l'affermazione dei diritti civili e per ma volta nella storia dell'organizzazione, di ventata celebre per il blog, da lei curato per il diritto all'istruzione. Ha ricevuto il premio tratta di esseri umani e conflitti. Nel 2018 le la BBC, nel quale documentava il regime dei con l'attivista indiano Kailash Satyarthi. La venne conferito il premio Nobel per la pace, talebani pakistani, contrari ai diritti delle don- motivazione del Comitato per il Nobel nor- assieme a Denis Mukwege, medico della Re- ne, e l'occupazione militare del distretto dello vegese è stata: “per la loro lotta contro la so- pubblica Democratica del Congo, che svolse Swat. È stata gravemente colpita alla testa da praffazione dei bambini e dei giovani e per il la sua opera di cura dei danni fisici interni uomini armati saliti a bordo del pullman sco- diritto di tutti i bambini all'istruzione”. causati da stupro. Ora, come ambasciatrice Onu, Nadia partecipa attivamente ad inizia- tive per sensibilizzare sul tema della tratta di esseri umani e rifugiati. Bruno Scuccato Grazie a queste testimoni di pace – e sono solo alcune – sappiamo che non siamo soli; sappiamo che c’è un patrimonio di umanità con il quale ci possiamo confrontare e grazie al quale possiamo crescere nella convivenza pacifica 20 21
TESTIMONI DEL VANGELO TESTIMONI DEL VANGELO particolari: per tutti i professori una cari- preso ben 58 aeroplani, dai boeing a quelli catura, per te una poesia! Una pagella fatta traballanti di sei posti. Per fortuna nostra, dagli alunni ai professori: unico 10 il tuo! sono andati tutti giusti! Abbiamo avuto con- Tante altre attenzioni e premure. Penso, con tatti umani stupendi. tristezza, ai professori che vediamo sui so- Grazie, Franco, per aver fatto della tua me- cial: umiliati, feriti, bastonati. nomazione una conquista, una vittoria. Ora Grazie, Franco, per avermi introdotto sono sola, ma non piango: le lacrime po- nell’ambiente del tribunale (dove facevo i trebbero offuscare la mia vista impedendomi verbali come cancelliere). Ti ho accompa- di vedere le stelle, dove tu sei ad attendermi gnato anche in Cassazione. È stato per te un in quella più bella e luminosa». gran successo vincere, a sezioni unite, per Gabriella conclude: “Io sono stata i suoi oc- Sono stata i suoi occhi una non-vedente di Milano, a cui era stata chi e ciò ha arricchito immensamente la mia negata la pensione. Ero al tuo fianco nel vita: vivo nel suo ricordo”. giorno in cui il presidente del tribunale ti ha Sull’immaginetta della morte, Gabriella ha Sentire testimonianze di vita buona fa vera- e porta a pensare che nel mondo prevalga il consegnato la “toga d’oro”: 50 anni di atti- fatto risuonare la risposta di Franco, con le mente bene. Toccano il cuore e spingono ad male. Certo, il bene fa meno rumore, come vità, meritato riconoscimento. parole che aveva sentito dire più volte da lui: uscire da sé per compiere il bene. Peccato ricorda un proverbio africano: “Fa più rumo- Donandoti i miei occhi, mi hai dato la possi- “Grazie, per avermi donato i tuoi occhi, il che vengano un po’ ignorate dai mass media, re un albero che cade di una foresta che cre- bilità di essere “donatrice di vita”, del bene tuo sorriso, la tua gioia di vivere. che privilegiano la cronaca nera, a motivo sce”. Il bene è più silenzioso, ma si dirama a più bello che tu non avevi più: il mio dono è Grazie, per aver condiviso l’amore per l’av- della maggiore audience. In realtà deprime beneficio di tutti. stato totale, gioioso, unico. ventura e il desiderio di conoscere i più bei Ma non posso non ringraziarti, Franco, per paesi del mondo. La testimonianza di Gabriella avermi coinvolto nella tua passione per la Grazie, per avermi aiutato a fare opere cari- Sappiamo che il legame di coppia vive oggi la assegnato il migliore punteggio di gradimen- montagna. Prima a piccoli passi, poi sempre tative buone e durature. Arrivederci in cielo, fatica della continuità nel tempo, per i motivi to. Non ha neppure rinunciato alla passione più sicura, ti ho guidato su sentieri mozza- Gabriella mia, ti attendo”. più diversi. Se poi intervengono fattori di ma- che coltivava da sempre, la montagna. Ma fiato, anche con 1000 metri di strapiombo. lattia, diventa ancora più precario. Tuttavia ci come scalare le vette con gli occhi spenti? Ga- Dopo anni di instancabili passeggiate, dopo sono molte coppie che hanno preso sul serio briella gli è stata sempre vicino ed è divenuta anni di soggiorni nei rifugi alpini, più belli il patto sigillato nel giorno del matrimonio e i suoi occhi. Ha fatto suo l’hobby del marito e più alti, le Dolomiti ti sono diventate stret- vivono con generosa dedizione la promessa e si è accompagnata fino alla morte nel fargli te. Per assecondare il tuo vivo desiderio, ho fatta: “Ti accolgo nella buona e nella cattiva godere il contatto con la natura raggiungendo accettato, “con coraggio e con amore”, di sorte”. vette riservate agli scalatori esperti. andare a “vedere” quelle del mondo. Du- Gabriella ci racconta la sua storia d’amore Leggiamo la parola di Gabriella, come l’ha rante l’inverno, tu studiavi i tempi di percor- con Franco divenuto cieco a trent’anni. Una espressa al primo anniversario della morte del renza, la distanza, le difficoltà. Ascoltavi per nefasta rinite pigmentosa lo ha privato della marito. È un “grazie” che ha voluto esprimere ore il “corso di inglese” per rispolverare il vista. Non si è lasciato vincere dallo scorag- per il bene ricevuto e dato a Franco. tuo inglese scolastico. Poi, via di corsa, da giamento. Sorretto da una forte volontà e dal- «Grazie, Franco, per avermi fatto salire in soli, senza organizzazione, le vacanze estive la vicinanza della moglie Gabriella ha potuto cattedra con te, figura “ombra”, sempre pre- nel mondo: le Ande, l’Himalaya, l’Africa, svolgere la sua professione di avvocato e di sente. I tuoi alunni, Franco, ti hanno sempre la Nuova Zelanda, la Nuova Caledonia, le insegnante di diritto. I suoi studenti gli hanno stimato, rispettato e hanno avuto attenzioni Montagne Rocciose, la Patagonia. Abbiamo 22 23
ORIZZONTE MISSIONE in chiesa o nei luoghi dei sacramenti”. va e si spiegava il Vangelo, nella maniera più “Con i ragazzi e i giovani delle scuole - scrive semplice ma entusiasta propria dei ragazzi, e p. Giovanni - potevo organizzare campeggi e si terminava la settimana missionaria rinno- perfino le missioni nelle parrocchie. Questa vando la celebrazione dei sacramenti, spe- era una esperienza straordinaria, perché i ra- cialmente la Confessione e la Messa. Il tempo gazzi imparavano il Vangelo per la loro vita e delle missioni coincideva con le vacanze dal- per poterlo comunicare. Fare missione signi- la scuola: in quel periodo era facile incontrare ficava organizzare nelle parrocchie insieme ai nei pullman gruppi di ragazzi che cantavano sacerdoti la catechesi nei vari quartieri, dove e pregavano continuando la missione in una si riuniva la gente, e qui si cantava, si legge- maniera pubblica e gioiosa”. Testimone del vangelo in Argentina e Uruguay Paolo VI, santo della Chiesa di Dio e del care che il Messia è Gesù di Nazaret, anche nostro tempo, affermava che la Chiesa ha p. Giovanni ha vissuto i suoi anni facendo bisogno di predicatori, ma specialmente di conoscere e amare Gesù. testimoni del Vangelo. Tutti noi viviamo la nostra missione con la testimonianza di vita La sua missione di evangelizzazione ha quotidiana dove, in mezzo alla fatica e alla avuto tre mezzi privilegiati: l’insegnamen- gioia del vivere, siamo una luce proiettata to nelle scuole, la direzione spirituale, le nel mondo con le qualità di vita che Gesù confessioni. Creare scuole, ed essere inse- è venuto a insegnarci. Con stima e ammira- zione noi guardiamo ai missionari che sono gnanti nelle scuole, possiamo dire che sia stato un luogo privilegiato per educare e far Missione con le famiglie e con i laici partiti per le terre lontane, hanno seminato crescere i cristiani in Argentina e Uruguay, “Negli anni dopo il Concilio si è sviluppa- del clericalismo, dove chi comanda è il pre- Vangelo, opere di carità e una vita di sacri- dove p. Giovanni ha vissuto la sua missione. ta una catechesi dove erano coinvolte le fa- te, persiste rigido e incrollabile, secondo gli ficio per donare, aiutare, elevare la dignità Dell’Uruguay scrive: “Uruguay è, insieme al miglie e i laici. Nell’ora di catechismo dei schemi ereditati dai missionari europei”. delle persone. La parola che esprime la loro Messico, un paese latinoamericano ‘dichia- bambini, si riunivano anche i genitori, anche testimonianza si chiama “evangelizzare”. rato laico’, per non dire laicista, e questo a loro si spiegava tutto quello che si faceva e Ho raccolto in questa pagina la testimonian- dal 1900 quando il Presidente e il parlamen- insegnava ai bambini, in modo che ritornati za di un confratello e amico, missionario in to hanno fatto delle leggi completamente an- a casa, si parlasse dei temi del catechismo in Argentina e Uruguay per ben cinquantasei ticristiane. E tuttavia la nostra presenza nelle una sola maniera e si finisse la giornata pre- anni, dal 1962 al 2018. Si chiama p. Gio- scuole, nonostante i tanti limiti, ci dava l’op- gando con le stesse preghiere. Nello spirito vanni Battista Rossi. Il suo nome esprime portunità di insegnare il Vangelo ai ragazzi, del Concilio, sono nate parrocchie nuove in anche la missione: come il Battista precurso- ai genitori e agli insegnanti, tutte persone e cui si condivideva con i laici l’amministra- re del Signore, con il suo dito puntato a indi- famiglie che non avremo altrimenti mai viste zione parrocchiale. Tuttavia lo zoccolo duro 24 25
ORIZZONTE MISSIONE Un tempo tragico: le dittature militari indignazione per il rifiuto e i disagi che gli stranieri scappati da ogni sorta di pericoli, sono stati riconosciuti in Argentina solo a partire dal 1989. Prima di allora erano espo- Negli anni 1976-1983, sia l’Argentina come devono subire. Chi dimentica le sofferenze sti alle prepotenze di chiunque volesse sfrut- l’Uruguay vivono il periodo delle dittature delle generazioni che ci hanno preceduto tarli o ucciderli. Per i governi dell’Argentina militari, quelle che conosciamo come tempo subirà le conseguenze della “biblica maledi- erano gente senza diritti. Noi missionari in- dei “desaparecidos”, in cui gli oppositori poli- zione” (Mt 25). sieme ad altre associazioni civili, ci siamo tici venivano torturati e fatti sparire. “Anch’io Bisogna ricordare la situazione di dramma- esposti creando movimenti di liberazione, - scrive p. Giovanni - sono stato visitato dai tico dolore degli Indios, gli abitanti origina- per porre fine a così gravi discriminazioni”. militari, minacciosi, in cerca di armi nascoste ri dell’Argentina, i cui diritti civili e umani o se davo rifugio nella mia casa parrocchiale a qualche oppositore. Ho dovuto, ma non solo prigionieri erano a loro volta presi e fatti Gesù è il nostro profeta io, sciogliere tutti i gruppi di giovani e aiutarli scomparire: così è successo nel Chacoa a 6 a fuggire all’estero, per non essere imprigio- Francescani, in Buenos Aires a suore france- “Quando siamo partiti nati, torturati, e fatti sparire… si, seminaristi e a tutti i sacerdoti di una par- come missionari per l’Ar- I militari, in quel tragico periodo, hanno tol- rocchia. Un prete è stato ucciso sulla strada gentina, non avevamo to la vita a circa 20 mila giovani. Ogni notte mentre andava a celebrare. A Mons Angelelli nessuna preparazione; c’è spariva qualche coppia di giovani sposi, stu- che ritornava dalla visita a una parrocchia è voluto tempo per impara- denti universitari a dozzine… Molti venivano stato provocato un incidente mortale. re la lingua e per gestire lanciati vivi sul Rio della Plata. A Còrdoba Tra i santi sacerdoti che hanno vissuto questo una parrocchia. Il Conci- ci sono terreni che non si possono coltivare, periodo, ricordo “Cura Brochero”, dichiarato lio Vaticano II, un evento perché si sa che sono state sepolte decine di santo l’anno scorso; andava di notte a cercare e un dono dello Spirito, è persone uccise… i ladri, o altri ricercati dalla polizia, salvando stato una grande scuola Chi lavorava per difendere o aiutare questi la vita di tante persone”. e ci ha aperto gli occhi. Quello che ci ha fatti di- Missionario delle genti ventare adulti, è stata la vita della nostra gente, il “Sia in Argentina come in Uruguay, abbia- mondo dei poveri, la sa- mo conosciuto il fenomeno delle migrazio- pienza dei vecchi. La vita ni; primi fra tutti gli Italiani provenienti dal della gente è scuola, se la guardiamo con l’oc- zione ai tanti problemi della città e della gente Veneto, Friuli, Lombardia, Sud Italia. Por- chio del Signore. povera. Tutta la sua vita, soprattutto come pa- tavano dall’Italia abitudini cristiane, mante- store, era stata per i poveri, per difenderli, per nevano la lingua e le devozioni. Con loro ho Termino ricordando il padre Dehoniano Mar- fare da mediatore tra Governo e la popolazione celebrato la Messa in dialetto, naturalmente cello Palentini. Dopo anni di apostolato vario, povera. quello che conoscevo; con loro ho condiviso è stato nominato Vescovo di Jujuy, una delle La memoria di questi santi mi obbliga a dire a la gioia di sentirmi italiano; ero loro vicino diocesi del Nord Ovest. Un improvviso e im- tutti che la Chiesa non è mai in crisi, caso mai nelle sofferenze, disagi e privazioni che pa- previsto tumore al cervello l’ha stroncato nel lo siamo noi quando pensiamo che tutto dipen- tivano da tanti anni per costruirsi una vita vivo del suo ministero pastorale in un contesto de da noi e invece tutto dipende dalla nostra degna. di povertà e di tensioni sociali. Molte volte ha fede e abbandono nella braccia del Padre”. Rientrato in Italia provo, e non solo io, tanta affrontato il Governatore per cercare una solu- (sintesi a cura di p. Natalino) 26 27
RISPOSTE AI LETTORI RISPOSTE AI LETTORI Mi domando: che ne sarà di loro? Come potranno questi nostri ragazzi portare avanti quei Come distinguere il vero dal falso valori religiosi e civili che noi abbiamo sempre coltivato con impegno e perseveranza? Il futuro non mi appare molto roseo. Nonna Nicoletta, Milano Caro Padre, trovo molto difficile orientarmi in mezzo alle valanghe di notizie che ogni Cara Nicoletta, se avessimo la pazienza di portati a seguire la propria strada senza tener giorno ci vengono propinate dai giornali, dalla radio, dalla televisione e da internet. Ho leggere i testi della letteratura dall’antichità conto dei consigli degli anziani. Ma questo l’impressione che talvolta, o addirittura spesso, il vero si tramuti in falso e il falso in vero. fino ai giorni nostri noteremmo con grande sentimento può e deve essere superato. Papa A volte prendo come certe e sicure delle informazioni che in seguito sono smentite e con- sorpresa che gli anziani di tutti i tempi, quan- Francesco recentemente ha esortato giova- siderate inattendibili. Non vorrei che capitasse così anche all’interno della Chiesa, tra i do riflettono sui giovani della loro epoca ne ni ed anziani a collaborare, stringendo una numerosi messaggi che ci vengono recapitati. È davvero difficile non lasciarsi sviare. parlano con preoccupazione. Gli anziani si sorta di patto generazionale: «Fa bene agli Fabrizio R., Torino confrontano con i giovani e dicono: i giovani anziani comunicare la saggezza ai giovani e Caro Fabrizio, per dare maggiore peso alle la possibilità di confrontare le notizie tra di una volta erano diversi, noi non eravamo fa bene ai giovani raccogliere questo patri- nostre affermazioni una volta si chiamava di loro e arrivare gradualmente all’assenso così, avevamo meno dal punto di vista ma- monio di esperienza e di saggezza, e portarlo in causa la televisione: «l’ha detto la TV». o al diniego. Teniamo presente, comunque, teriale, ma eravamo interiormente più ricchi. avanti. Non vediamo giovani e anziani come Oggi, invece, si dice: «l’ho letto su internet». che l’informazione digitale sta cambiando le Sono considerazioni che ritornano conti- due realtà contrapposte, lasciamo piuttosto Ma tutte e due le affermazioni sono avven- nostre abitudini e i nostri modi di accostar- nuamente sulla bocca degli anziani di ogni che lo Spirito Santo le animi entrambe». Au- tate. Dobbiamo stare in guardia, perché esi- ci alla realtà. Si tratta di una vera e propria tempo. È nella natura delle cose: per lo più guriamoci, allora, che i giovani non perdano stono dei siti internet abili nel somministrare rivoluzione telematica. Per quanto riguarda gli anziani sono perplessi e critici riguardo la saggezza degli anziani e gli anziani guar- bufale o fake news. La mancanza di senso più propriamente i contenuti della fede, ri- ai giovani. E i giovani, dal canto loro, sono dino con fiducia ai giovani. critico può costituire un ostacolo alla capa- cordiamoci che la fedeltà al Vangelo passa Padre Lorenzo cità di distinguere una notizia vera da una attraverso la tradizione della Chiesa e del falsa. Ogni notizia che troviamo su internet Magistero. Sempre molto attuali a riguardo non va accolta solo perché piace o sembra le parole di san Paolo nella lettera ai Colos- plausibile, ma deve passare al vaglio della sesi, dove si legge: «Badate che nessuno vi verifica. E la stessa cosa vale per le foto e i inganni con la sua filosofia e con vuoti raggi- video: non devono avere la nostra immediata ri ispirati alla tradizione umana, secondo gli approvazione. Dal momento che gli organi elementi del mondo e non secondo Cristo». di informazione sono molteplici, abbiamo La collaborazione tra giovani e anziani Caro Padre, la ringrazio per il calendario che mi ha inviato. Ho trovato molto interessante che il tema scelto per il 2019 sia quello del mondo giovanile. Tuttavia quando guardo ai giovani d’oggi sono un po’ perplessa, perché non sono più quelli di una volta, perché molti di loro sono presi da interessi mondani e, purtroppo, vivono lontani dalla fede. Io sono mol- to anziana, ho quattro nipoti che amo più della mia stessa vita, ma li vedo fragili e insicuri. 28 29
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