Gesti di tenerezza verso i nonni - L'Osservatore Romano il Settimanale - Vatican News
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
L’Osservatore il Settimanale Romano Città del Vaticano, giovedì 30 luglio 2020 anno LXXIII, numero 31 (4.055) Gesti di tenerezza verso i nonni
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #editoriale 2 La zizzania, il Male e la bontà del creato (secondo Stevenson e Burgess) Nel tredicesimo capitolo del Vangelo di Matteo L a parabola della zizzania narrata nel tredicesi- romanzo distopico di Burgess racconta la sto- mo capitolo del Vangelo di Matteo è stata ria di Alex, il capo dei Drughi, una banda di quasi sicuramente fonte spirituale di ispirazio- ragazzi che trascorre le notti a rapinare e tor- L’OSSERVATORE ROMANO ne per la creazione di due romanzi che hanno turare persone nelle loro case, a pestare barbo- dato vita a due veri e propri miti letterari. ni e a scatenare feroci lotte con bande rivali Unicuique suum Non praevalebunt Si tratta de Lo strano caso del Dottor Jekyll e finché non viene arrestato e incarcerato. Edizione settimanale in lingua italiana Mister Hyde scritto nel 1886 dallo scozzese Per uscire prima di prigione Alex si sottopo- Robert Louis Stevenson e Un’arancia meccani- ne ad un innovativo programma di “rieduca- Città del Vaticano ca, composto nel 1962 dal cattolico inglese An- zione”, il Programma Ludovico e, nel giro di ornet@ossrom.va www.osservatoreromano.va thony Burgess. Le due storie infatti si assomi- due settimane, viene completamente manipola- gliano ed entrambe ricordano per certi aspetti to al punto che ogni volta che sente l’istinto ANDREA MONDA D irettore il testo del Vangelo. Al centro della vicenda della violenza nel suo organismo scatta auto- GIANLUCA BICCINI che vede protagonista il giovane e brillante maticamente una sensazione di soffocamento, Coordinatore Henry Jekyll c’è il tema dell’ambiguità dell’es- nausea e dolore che lo inibisce impedendogli PIERO DI D OMENICANTONIO sere umano, della sua duplicità: vi è un natu- ogni azione violenta. Tra gli applausi della Progetto grafico rale sdoppiamento, ci dice Stevenson, che ca- scienza e della politica, Alex esce dal carcere ratterizza ed è presente in ogni essere umano e come simbolo della vittoria definitiva contro il Redazione via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano che, nel romanzo, si configura come una rottu- male che si annida nel cuore umano. fax +39 06 6988 3675 ra dell’integrità della persona, come la scissio- Il dottor Jekyll e i medici di Un’arancia mec- ne del Bene dal Male e, in definitiva, come lo canica sono mossi dalla stessa intenzione che Servizio fotografico telefono 06 6988 4797 fax 06 6988 4998 di ANDREA MONDA sdoppiamento della stessa coscienza umana. muove i servi zelanti della parabola della ziz- photo@ossrom.va www.photo.va Jekyll, animato dalle migliori intenzioni, zania i quali, di fronte allo scandalo del male TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE cercherà di dividere e separare le due spinte rappresentato dallo spuntare dell’erba cattiva, L’OSSERVATORE ROMANO opposte che muovono e lacerano l’animo uma- chiedono al padrone del campo: «Vuoi dun- Abbonamenti no ma la sua si rivelerà un’illusione disastrosa- que che andiamo a raccoglierla?». Il Male de- Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00). mente prometeica, proprio come quella dei telefono 06 6989 9480 fax 06 6988 5164 medici e dei politici di Un’arancia meccanica. Il CONTINUA A PAGINA 4 info@ossrom.va
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #approfondimenti 3 «C ome è importante l’incontro e il dialogo tra le generazioni, soprattutto all’interno della fami- glia». È il 26 luglio 2013, Papa Francesco si af- faccia dal balcone dell’arcivescovado di Rio de Janeiro. Ad ascoltarlo, per la recita dell’Ange- lus, ci sono migliaia di giovani di tutto il mon- do venuti in Brasile per la Giornata mondiale della gioventù, il primo viaggio apostolico in- ternazionale del Papa eletto il marzo prima. Quel giorno la Chiesa celebra i santi Gioac- chino e Anna, i genitori della Vergine Maria, i nonni di Gesù. Francesco coglie così l’occasio- ne per sottolineare — riprendendo il Docu- mento di Aparecida a cui da cardinale aveva tanto lavorato — che «i bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita». Giovani e anziani, nonni e nipoti. Questo fatti, più volte ricordare quanto ci insegna il La nonna con la quale Francesco binomio diventa una delle costanti del Pontifi- profeta Gioele in quella che, dice, «ritengo es- incrociò lo sguardo durante cato attraverso gesti, discorsi, udienze e “fuori sere la profezia dei nostri tempi: “I vostri anziani l’incontro con i giovani programma”, in particolare nei viaggi. Sono faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni” e le famiglie a Iaşi in Romania loro, i giovani e gli anziani, constata amara- (3, 1) e profetizzeranno». (1° giugno 2019) mente Francesco, ad essere spesso le prime vit- Chi se non i giovani, si chiede il Papa, pos- time della “cultura dello scarto”. Ma sono sono prendere i sogni degli anziani e portarli sempre loro che insieme, e solo se insieme, avanti? Significativamente, durante il Sinodo possono avviare cammini e trovare spazi per dedicato alla gioventù celebrato nell’ottobre un futuro migliore. «Se i giovani sono chiama- del 2018, ha voluto che si vivesse un evento ti ad aprire nuove porte — osserva il Papa nel- speciale sul dialogo tra le generazioni, l’incon- la messa per i consacrati, il 2 febbraio 2018 — tro «La saggezza del tempo» all’Istituto Patri- gli anziani hanno le chiavi», «non c’è avvenire stico Augustinianum. In tale occasione, ri- senza questo incontro tra anziani e giovani; spondendo agli interrogativi di giovani e an- non c’è crescita senza radici e non c’è fioritura ziani su questioni di attualità per la Chiesa e senza germogli nuovi. Mai profezia senza me- per il mondo, Francesco ha esortato a «difen- moria, mai memoria senza profezia; e sempre dere i sogni come si difendono i figli», anno- incontrarsi». tando che «le chiusure non conoscono gli Per Francesco, il terreno d’incontro tra i gio- orizzonti, i sogni sì». Il Papa, anziano anche vani e gli anziani è quello dei sogni. Per certi lui, ha affidato ai giovani una grande respon- versi, sembrerebbe una convergenza sorpren- sabilità. «Tu — ha detto rivolgendosi idealmen- Gli appelli I giovani, gli anziani del Papa per rafforzare e la profezia di Gioele il dialogo tra le generazioni di ALESSANDRO dente quasi improbabile. Eppure come anche te ad ogni ragazzo — non puoi portarti tutti GISOTTI l’esperienza vissuta a causa della pandemia ci gli anziani addosso, ma i loro sogni sì, e questi ha mostrato, è proprio il sogno, la visione del portali avanti, portali, che ti farà bene». E domani, che ha tenuto e tiene uniti coloro, sempre in quell’incontro, ha messo l’accento nonni e nipoti, che sono stati improvvisamente sull’empatia, qualcosa che oggi, alla luce della separati aggiungendo un ulteriore fardello al drammatica esperienza della pandemia, appare gravame dell’isolamento. Del resto, questo ancora più necessaria. «Non si può — avverti- centrarsi sulla dimensione del sogno è stato va — condividere una conversazione con un lungamente meditato dal Papa ed ha un pro- fondo radicamento biblico. Francesco ama, in- CONTINUA A PAGINA 4
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #approfondimenti 4 CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 3 giovane senza empatia». Ma dove trovare oggi questa risorsa di cui abbiamo tanto bisogno per andare avanti? Nella vicinanza, è la rispo- sta del Papa. Un bene prezioso, come abbia- mo sperimentato in questi mesi in cui, tale di- mensione fondamentale dell’esistenza, è stata improvvisamente “sospesa” a causa del virus. La profezia nasce quando ci si lascia provocare da Dio: non quando si gestisce la propria tranquillità e si tiene tutto sotto controllo (@Pontifex_it, 22 luglio) «La vicinanza fa miracoli», ne è convinto il Papa, «vicinanza a coloro che soffrono», «vici- nanza ai problemi e vicinanza tra giovani e an- ziani». Una vicinanza che, alimentando la «cultura della speranza», ci immunizza dal vi- rus della divisione e della sfiducia. Il Papa torna a riferirsi a questo legame in uno dei suoi ultimi viaggi apostolici, quello compiuto in Romania nel giugno dell’anno scorso. È qui che Francesco viene toccato da un’immagine, mentre si trova a Iaşi per l’in- contro con i giovani e le famiglie del Paese. È lui stesso a confidare la gioia per un incontro inatteso, quello con un’anziana. «Nelle braccia La zizzania, il Male e la bontà del creato — afferma il Papa — aveva il nipote, più o me- no di due mesi, non di più. Quando sono pas- (secondo Stevenson e Burgess) sato me lo ha fatto vedere. Sorrideva, e sorri- deva con un sorriso di complicità, come dicen- domi: “Guardi, adesso io posso sognare!”». CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 2 mo capitolo della Genesi. Lo spiega Un incontro di sguardi di pochi secondi che bene un altro autore britannico, il emoziona il Papa, sempre attento a cogliere sta sempre scandalo, dolore, sdegno. londinese G. K. Chesterton nel suo nell’altro una scintilla che, travalicando i limiti Mosso dal medesimo sdegno il dot- saggio biografico su san Tommaso del momento, si fa dono e messaggio per tutti. tor Jekyll si illude di cancellare e d’Aquino: «Il fatto che “Dio guardò «I nonni — commenta — sognano quando i ni- controllare il male per via scientifica; tutte le cose e vide che erano buone” poti vanno avanti, e i nipoti hanno coraggio purtroppo non ricorda la risposta che contiene una sottigliezza che sfugge quando prendono le radici dai nonni». il padrone del campo dà nella para- al normale pessimista, forse troppo Radici e sogni. Non può esserci l’uno senza bola: «No, rispose, perché non suc- frettoloso per farci caso. È la teoria l’altro, perché l’uno è per l’altro. E questo vale ceda che, cogliendo la zizzania, con che non esistono cose sbagliate, ma certamente oggi più che in passato, perché ur- essa sradichiate anche il grano». E solo modi sbagliati di usare le cose. ge una “visione d’insieme” che non lasci nes- così il “grano”, la vita stessa di Jekyll Se volete, non ci sono cose cattive, suno escluso. Francesco lo evidenzia in una in- finisce per essere sradicata, distrutta e ma soltanto cattivi pensieri e soprat- tervista alle riviste anglofone «Tablet» e anche il giovane Alex, proprio come tutto cattive intenzioni (...). Si posso- «Commonweal» nel momento più cupo della Jekyll, finisce per “morire” cioè a non no avere tuttavia cattive intenzioni ri- essere più un vero essere umano per- pandemia in Europa. Per il Papa, che si soffer- guardo a cose buone; e le cose buo- ma sul senso di quello che stiamo vivendo in ché “sradicato” insieme al male. ne, come il mondo e la carnalità, so- questo drammatico 2020, la tensione tra vecchi Tra il testo di Matteo e i due ro- no state travisate da una cattiva in- e giovani «deve sempre risolversi nell’incon- manzi anglosassoni in mezzo c’è la tenzione che si chiama diavolo. Ma il tro». Il giovane, ribadisce, «è germoglio, fo- lezione dell’ottimismo realista di san diavolo non può rendere cattive le gliame, ma ha bisogno della radice; altrimenti Tommaso d’Aquino e prima ancora cose; esse restano com’erano il giorno non può dare frutto. L’anziano è come la radi- quella di sant’Agostino e la sua op- in cui sono state create. L’opera del ce». Ancora una volta richiama la «profezia di posizione all’eresia manichea per cui cielo è stata soltanto materiale: la il mondo è facilmente divisibile tra i Gioele». Agli anziani di oggi, spaventati da un creazione di un mondo materiale. virus che spezza la vita e soffoca la speranza, Buoni e i Cattivi, i Bianchi e i Neri. L’opera dell’inferno è soltanto spiri- Il vangelo, Agostino e questi roman- Francesco chiede un surplus di coraggio. Forse tuale». quello più arduo: il coraggio di sognare. «Vol- zieri d’oltremanica ci ricordano che tutti gli uomini sono “grigi”, cioè li- Ogni passo del Vangelo contiene gete lo sguardo dall’altra parte — esorta il beri. Essi sono creati buoni, come il “un vangelo”, cioè una buona notizia Pontefice che crede nella “saggezza del tem- grano della parabola, ma macchiati e qui la notizia è buona in modo po” — ricordate i nipoti e non smettete di so- dal virus del peccato originale, un vi- particolarmente potente (la realtà gnare. È questo che Dio vi chiede: di sogna- rus che non ha una consistenza pro- materiale è buona perchè creata da re». Questo che stiamo vivendo, tra timori e pria, ma è, per dirla con Agostino, Dio), così potente da continuare nei sofferenze, ci dice con forza il Papa, «è il tem- una privatio, una mancanza del Bene. secoli a sviluppare i suoi effetti, com- po propizio per trovare il coraggio di una Il diavolo infatti non può creare nul- preso quello di ispirare gli artisti che nuova immaginazione del possibile, con il rea- la, ma solo corrompere qualcosa che in quanto umani non possono non lismo che solo il Vangelo può offrirci». Que- è stato già creato da Dio e che, quin- interrogarsi sul mistero dell’esistenza sto è il tempo in cui la “profezia di Gioele” di, «è buono» come racconta il pri- e quindi anche sull’enigma del male. può diventare realtà.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #documenti 5 Il coraggio di una conversione morale «I l covid-19 è la manifestazione più recente trinseco... ciò che avviene in natura è già il ri- della globalizzazione». Parte da questa consi- sultato di una complessa interazione con il derazione la nota «Humana communitas mondo umano delle scelte economiche e dei nell’era della pandemia: riflessioni inattuali modelli di sviluppo», infettati dal virus sulla rinascita della vita» che la Pontificia ac- «dell’avidità finanziaria, dell’accondiscendenza cademia per la vita (Pav) ha diffuso la mattina verso stili di vita definiti dal consumo e del 22 luglio tramite il proprio sito internet dall’eccesso». La libertà d’azione dell’uomo (www.academyforlife.va), dove è accompagnata nel mondo non è assoluta. E in questa finitez- da una videointervista dell’arcivescovo presi- za emerge, stridente la sproporzione evidente, dente Vincenzo Paglia. Se è vero, si spiega nel e crescente nella crisi attuale, tra la parte ricca testo, che la globalizzazione «ha portato tanti e la parte povera dell’umanità. benefici all’umanità», è anche vero che essa, in questa situazione di comune e diffusa crisi sa- Proprio da quest’ultima considerazione sca- nitaria e sociale, ha mostrato e mostra come turisce l’ultima lezione, quella della vulnerabili- gli uomini siano «tutti parimenti vulnerabili». tà comune in un mondo in cui si è tutti inter- connessi. «La comune vulnerabilità richiede Nel mondo sconvolto dal covid-19, la Pav con questo documento, prova a gettare lo una cooperazione internazionale» e la consa- sguardo sui fatti della cronaca calibrandolo pevolezza, ad esempio, «che non è possibile però su un orizzonte più ampio, con l’obbiet- tenere testa a una pandemia senza un’adeguata tivo dichiarato di comprendere le dinamiche infrastruttura sanitaria, accessibile a tutti a li- profonde dell’evento e arrivare a risposte non vello globale». solo contingenti ma di prospettiva. Ecco allora la parte propositiva del docu- La Nota si articola in due sezioni: una («La mento, con l’auspicio di arrivare a una «nuova dura realtà delle lezioni apprese») analizza visione» e al «coraggio di una conversione quanto è accaduto e sta tuttora accadendo in morale». Un passo da fare, si suggerisce, è in- Pubblicata molte parti del pianeta; l’altra («verso una nanzitutto quello di imparare a convivere con nuova visione: la rinascita della vita e la chia- la realtà del «rischio», arrivando a «elaborare una nota mata alla conversione») propone degli obbiet- un concetto di solidarietà che si estende ben tivi, prima di tutto culturali, da perseguire per oltre l’impegno generico di aiutare coloro che della Pontificia l’intera comunità umana. soffrono». Occorre giungere a una definizione di comunità che rifiuti qualsiasi «provinciali- accademia La prima lezione, si legge nel documento, impartita dal confronto con la sofferenza e la smo», che alimenti ogni «sforzo nel campo per la vita morte di così tante persone, è quella della fra- della cooperazione internazionale» e nella di- gilità: «“Fragili”. Ecco cosa siamo tutti: radi- stribuzione delle risorse, e che, soprattutto, calmente segnati dall’esperienza della finitudi- metta al primo posto «la responsabilità verso ne che è al cuore della nostra esistenza». Una l’altro che vive nel bisogno». Una responsabi- consapevolezza che potrebbe aprire l’uomo a lità «radicata nel riconoscere che, in quanto una saggezza fondamentale: imparare a consi- essere umano dotato di dignità, ogni persona è derare la vita come un dono. C’è poi la lezio- un fine in se stessa, non un mezzo». ne della finitudine emersa di fronte alla presun- zione dell’autonomia (del singolo individuo o Solo la «fiducia come sostanza dell’interazio- della singola comunità). «L’epidemia di covid- ne umana», conclude la nota, «ci guiderà attra- 19 ha molto a che vedere con la depredazione verso la crisi, poiché solo sulla base della fidu- della terra e la spoliazione del suo valore in- cia l’humana communitas potrà alla fine fiorire».
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #documenti 6 L’«Humana communitas» che il covid-19 ci fa riscoprire O ccorre ripensare i nostri modelli di sviluppo e cazione: si riferisce a un pensiero che sarebbe di convivenza, perché siano sempre più degni attualissimo, ma che non è più alla moda. In della comunità umana. E dunque, all’altezza effetti, in un momento in cui la vita sembra dell’uomo vulnerabile, non al di sotto dei suoi sospesa e siamo colpiti dalla morte di persone limiti, come se non esistessero: dentro quei li- care e dalla perdita di punti di riferimento per miti, infatti, ci sono uomini, donne e bambini la nostra società, dobbiamo trovare il coraggio che meritano più cura. Tutti, non solo i nostri. di non limitarci a discutere il costo delle cure Se apriamo le porte alle minacce veramente e l’apertura delle scuole. Dovremo incomincia- globali per la comunità umana, pensando re a discutere il “sistema” della nostra econo- esclusivamente a mettere in salvo i nostri, mia e della nostra educazione: che non sono nemmeno i nostri potranno salvarsi. Infine, più all’altezza delle esigenza della comunità e dalla “prova generale” di questa pandemia, ci neppure dei singoli. È una “pretesa” alta, una aspettiamo uno scatto di orgoglio della huma- richiesta forte alle nostre società, alla politica, na communitas. Può farcela, se vuole. al mondo dell’economia e della cultura. Di Su questo tema — la pandemia, le sue con- fronte all’emergenza, può sembrare eccessiva, seguenze, il futuro del mondo — la Pontificia invece è decisiva per questa e per tutte le accademia per la vita (Pav) sta sviluppando emergenze a venire. Ecco, questo vuol dire una specifica riflessione. Il 30 marzo abbiamo “inattuale”. pubblicato un primo testo — «Pandemia e fra- Il fatto inedito di questa crisi è rappresenta- ternità universale» — che oggi si completa con to dalla velocità e dall’ampiezza con cui il vi- questo secondo intitolato «Humana communi- rus si è propagato attraverso la rete delle rela- tas nell’era della pandemia. Riflessioni inattua- zioni e dei trasporti. Nuovo è anche il ruolo li sulla rinascita della vita» (disponibile sul si- dei mezzi di informazione, che hanno deciso to www.academyforlife.va). come doveva diffondersi la consapevolezza Humana communitas è il titolo della lettera della crisi: si è giustamente parlato di “infode- che Papa Francesco ha inviato alla Pav il 6 mia”. La novità quindi è la strana mescolanza Pubblicata gennaio 2019, per i 25 anni dalla istituzione. di conformismo e di confusione indotti dalle Ed indica, già nel titolo, la prospettiva di lavo- reazioni alla rappresentazione del pericolo una nota ro: riflettere sulle relazioni che uniscono la co- munità umana e generano valori, obiettivi, re- nell’epoca delle società “iperconnesse”: che so- della Pontificia no però anche “iper-individualistiche”. ciprocità condivise. La debolezza della comunità, la quale do- accademia Questa pandemia rende straordinariamente vrebbe offrirci assicurazione di sostegno e pro- acuta una duplice consapevolezza. Da una tezione nel pericolo, ci lascia confusamente e per la vita parte ci fa vedere come siamo tutti interdipen- angosciosamente esposti alle nostre incertezze denti: quello che accade in qualche parte della e alle nostre vulnerabilità. Questa è la prima terra, ormai, coinvolge il mondo. Dall’altra ac- lezione “impartita” del virus al nostro spensie- di VINCENZO PAGLIA* centua le disuguaglianze: siamo tutti nella rato individualismo. Dal punto di vista dell’as- stessa tempesta, ma non sulla stessa barca. Chi sistenza sanitaria le nostre capacità di interven- ha barche più fragili affonda più facilmente. to tecnico e gestionale ci illudevano di poter L’etica della vita insomma diventa veramen- tenere tutto sotto controllo. E invece, anche te globale, proprio in un momento nel quale ci nelle società economicamente più benestanti, stavamo abituando alla sua gestione puramen- la pandemia ha sopraffatto l’efficienza delle te individua: per questo nel sottotitolo c’è strutture sanitarie e dei laboratori. È stato dif- quell’aggettivo “inattuali”. Inattuale è una pa- ficile prendere coscienza del fallimento della rola che viene dalla tradizione filosofica (Niet- nostra efficienza e riconoscere il nostro limite: zsche, per esempio), dove è usata come provo- sono stati colpiti gli anziani soprattutto, i
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #documenti 7 bambini e i giovani sono stati costretti in casa dovrà esser reso disponibile a tutti (la patetica e le conseguenze del lungo lockdown su di lo- vicenda delle mascherine e dei mezzi elemen- ro le scopriremo nei prossimi mesi e anni. Le tari di protezione, per non dire altro, non do- relazioni tra gli adulti sono state duramente vrà proprio ripetersi a questo livello). Ed è in- messe alla prova. Non c’è settore della vita dispensabile una organizzazione che possa es- collettiva che non sia stato toccato. Pensiamo sere sostenuta da tutti e che coordini le opera- all’economia e a quei tanti paesi dove ancora si muore e alla mancanza di misure condivise zioni nelle diverse fasi di monitoraggio, di a livello internazionale. contenimento e di trattamento delle malattie e che consenta una circolazione avvertita delle La crisi poi, come sottolinea la Nota della Pav, è certo collegata al maltrattamento inflitto informazioni. L’Organizzazione mondiale del- al nostro ambiente naturale. È uno degli la sanità (Oms) appare indispensabile, anche aspetti dell’interdipendenza: fenomeni perse- se certamente ha avuto delle défaillances in guiti con intenti specifici e particolari in cam- questa pandemia: deve imparare dagli errori e po agricolo, industriale, turistico, logistico, si migliorare il suo funzionamento. sommano tra loro e gli effetti di ciascuno si Infine, la comunità cristiana deve illuminare amplificano. La deforestazione mette gli ani- esemplarmente la sua speciale testimonianza di mali selvatici a contatto con habitat umani in cui per altro, l’allevamento intensivo sottopone un amore che sviluppa prossimità responsabile il bestiame alla logica consumistica della pro- anche nelle condizioni più estreme della vul- duzione industriale. Tutto l’insieme facilita il nerabilità umana: la radice umanistica della salto dei microrganismi patogeni da una specie compassione e della intercessione per i più all’altra, fino agli esseri umani. piccoli e più esclusi, è venuta di qui, dopo tut- Nel documento si sottolinea l’importanza di to. Tutti noi possiamo aiutare i nostri fratelli e equilibrare meglio la produzione e la distribu- sorelle del pianeta a interpretare la crisi non zione delle risorse investite nella prevenzione solo come un fatto organizzativo, che si può delle malattie e quelle dedicate alla cura. Non superare migliorando l’efficienza. Si tratta di basta porre attenzione ai grandi ospedali e ai comprendere più in profondità che l’incertezza centri specializzati, ma anche alle reti territo- e la fragilità sono dimensioni costitutive della riali, all’economia familiare, alla sussidiarietà condizione umana. Occorre rispettare questo associativa: sia per l’assistenza, sia per la l’edu- limite e tenerlo presente in ogni progetto di cazione sanitaria. La salute di ciascuno è stret- tamente collegata alla salute di tutti: per l’ap- sviluppo, prendendosi cura, tutti e ciascuno, punto, essa stessa è un “bene comune”. Occor- della vulnerabilità degli altri, perché siamo af- rono comportamenti responsabili non solo per fidati gli uni agli altri. L’orizzonte di una fra- tutelare il proprio benessere, ma anche quello ternità globale — il grande “rimosso” della ri- degli altri. Solo così si può rendere effettivo il voluzione moderna — appare ora la strada più diritto universale ai livelli più elevati di cura realistica del progresso umano. della salute, come espressione di tutela della inalienabile dignità della persona umana. In *Arcivescovo presidente questa logica, anche il vaccino, quando ci sarà, della Pontificia accademia per la vita LETTERE DAL DIRETTORE overo Stracci. Crepare... Non giornal-ismo, come ideologia che fagoci- bini e ragazzi partecipanti alla Estate «P aveva altro modo di ricordar- ci che anche lui era vivo!» È l’ultima battuta del film La ta ogni altra cosa diversa da se stessa (e alla fine contraddice e uccide se stessa) nella ripetizione quotidiana del rito au- Ragazzi in Vaticano, una sorta di “orato- rio estivo” che si sta svolgendo in questi giorni all’interno delle mura leonine. Se- ricotta di Pier Paolo Pasolini che raccon- toreferenziale, ha già vinto e tutto quello dutosi con i bambini, li ha incoraggiati ta la triste fine di un povero cristo “bor- che passa sotto il nome di “comunica- a fare nuovi amici: «Le persone che sol- gataro” che muore sul set di un film sul- zione” perde senso e significato. Ripen- tanto sanno divertirsi da sole sono egoi- la passione di Gesù, nei panni del buon siamo al signor Ettore, anche perché alla ste, per divertirsi bisogna essere insieme, ladrone. fine della sua esistenza nessuno ci pen- con gli amici!». Il signor Ettore anche Il nome di Stracci oggi è quello di Et- sava. È morto da solo e anche ai suoi lui ha avuto degli amici, da bambino. tore, il signore morto alcuni giorni fa a funerali nessuno si è presentato. Omero Poi qualcosa è successo. E noi, noi tutti, Pasolini Roma in totale solitudine. Ci si è accorti conclude il suo primo grande poema dov’eravamo? sul set delle riprese del film della sua morte per il cattivo odore che con i funerali di Ettore a voler significa- A.M. «La ricotta» (1963) proveniva dal suo appartamento isolato, re che gli dei lasciano lo spazio agli uo- abbandonato. La storia di Ettore l’ab- mini, all’uomo così rappresentato in mo- biamo raccontata con una bella intervi- do sublime e struggente dallo sconfitto sta di Tullia Fabiani sulla pagina di Cro- figlio di Priamo. Oggi i funerali di Etto- nache Romane, la rubrica che nasce re sembrano dire il contrario: l’uomo sull’edizione quotidiana dalla considera- muore e non c’è riscatto in questa scon- zione che più si scende nel particolare, fitta, né consolazione. Nessuno è andato più si riesce a cogliere l’universale, se a piangere al funerale del signor Ettore l’occhio che guarda è acuto al punto e non per colpa delle restrizioni dovute giusto. E quindi la città di Roma è il al covid-19. Il “virus”, quello vero, della mondo intero, urbs est orbs, se lo sguar- solitudine, aveva attecchito già prima do che la osserva è mosso dall’amore e dello scoppio della pandemia. Lo ha dalla sete di conoscenza: compassione e detto bene il Papa quando il 27 marzo comprensione (e forse sulla “e” ci vuole ha ricordato che il mondo era già mala- l’accento). Questo vorrebbe essere il to e lo scoppio del contagio ha solo evi- compito di un giornale che si chiama denziato questa verità e la nostra inca- «L’Osservatore Romano». È vero, si po- pacità a riconoscerlo. Proprio ieri matti- trebbe dire che questa è una storia na Papa Francesco ha detto un’altra pa- “giornalisticamente vecchia”, di cui si è rola che sembra toccare, per stridente già parlato, ma forse è il caso di fermar- contrasto, la storia del signor Ettore. Lo si di nuovo e ripensarci, altrimenti il ha fatto scendendo a sorpresa tra i bam-
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #copertina 8/9 Riportare la pace nel Donbass Nel giorno in cui la Chiesa ricorda i santi Gioacchino e Anna, «i “nonni” di Gesù», Al termine dell’Angelus, al termine dell’Angelus del 26 luglio Papa il Papa ha espresso Francesco ha invitato i giovani a gesti soddisfazione per la recente di attenzione e cura verso gli anziani, decisione «soprattutto i più soli». Affacciatosi di un cessate-il-fuoco a mezzogiorno dalla finestra dello studio nell’area del Donbass, privato del Palazzo apostolico vaticano, concordato dal Gruppo prima di recitare la preghiera mariana con i fedeli presenti in piazza San Pietro — di contatto trilaterale nel rispetto delle misure di sicurezza composto da rappresentanti adottate per evitare il diffondersi di Ucraina, Russia e del contagio da covid-19 — e con quanti dell’Organizzazione lo seguivano attraverso i media, il Pontefice per lo sviluppo aveva approfondito il Vangelo domenicale e la cooperazione in dedicato alle parabole del Regno di Dio. Europa (Osce). La misura è prevista dal Protocollo di Minsk, l’accordo Il Regno dei Cieli è il contrario raggiunto nel settembre C ari fratelli e sorelle, buongiorno! Il Vangelo di questa domenica (cfr. Mt delle cose superflue che offre il 2014 per porre fine al conflitto nell’Ucraina 13, 44-52) corrisponde agli ultimi versetti del capitolo che Matteo dedica alle pa- mondo, è il contrario di una vita orientale che vede opporsi le forze di Kiev e i gruppi rabole del Regno dei cieli. Il brano banale: esso è un tesoro che rinnova separatisti di Donetsk comprende tre parabole appena abboz- e Luhansk. zate e brevissime: quella del tesoro na- la vita tutti giorni e la dilata verso scosto, quella della perla preziosa e Ho appreso che un nuo- quella della rete gettata in mare. orizzonti più vasti. #VangelodiOggi vo cessate-il-fuoco riguar- Mi soffermo sulle prime due nelle dante l’area del Donbass quali il Regno dei cieli viene assimilato I(@Pontifex_it) è stato recentemente de- a due diverse realtà «preziose», ossia il ciso a Minsk dai Membri tesoro nascosto nel campo e la perla di del Gruppo di Contatto grande valore. La reazione di colui che Trilaterale. Mentre rin- trova la perla o il tesoro è praticamente grazio per questo segno uguale: l’uomo e il mercante vendono di buona volontà volto a tutto per acquistare ciò che ormai sta lo- riportare la tanto deside- ro più a cuore. Con queste due similitu- rata pace in quella mar- dini, Gesù si propone di coinvolgerci toriata regione, prego Gesti di tenerezza verso i nonni nella costruzione del Regno dei cieli, perché quanto concorda- presentando una caratteristica essenziale to sia finalmente messo della vita cristiana, della vita del Regno in pratica, anche attraver- dei cieli: aderiscono pienamente al Re- so un effettivo processo gno coloro che sono disposti a giocarsi tutto, che sono coraggiosi. Infatti, sia di disarmo e di rimozio- l’uomo sia il mercante delle due parabo- ne delle mine. Solo così le vendono tutto quello che hanno, ab- si potrà ricostruire la fi- bandonando così le loro sicurezze mate- ducia e porre le premesse riali. Da ciò si capisce che la costruzione per la riconciliazione, del Regno esige non solo la grazia di tanto necessaria e tanto Il Regno dei cieli è il contrario delle i giovani a compiere un gesto di tene- attesa dalla popolazione. Dio, ma anche la disponibilità attiva cose superflue che offre il mondo, è il rezza verso gli anziani, soprattutto i più dell’uomo. Tutto fa la grazia, tutto! Da contrario di una vita banale: esso è un soli, nelle case e nelle residenze, quelli parte nostra soltanto la disponibilità a tesoro che rinnova la vita tutti i giorni e che da tanti mesi non vedono i loro cari. riceverla, non la resistenza alla grazia: la la dilata verso orizzonti più vasti. Infat- Cari giovani, ciascuno di questi anziani grazia fa tutto ma ci vuole la “mia” re- è vostro nonno! Non lasciateli soli! Usa- ti, chi ha trovato questo tesoro ha un sponsabilità, la “mia” disponibilità. cuore creativo e cercatore, che non ripe- te la fantasia dell’amore, fate telefonate, Se per recuperare I gesti di quell’uomo e del mercante videochiamate, inviate messaggi, ascolta- che vanno in cerca, privandosi dei pro- te ma inventa, tracciando e percorrendo strade nuove, che ci portano ad amare teli e, dove possibile nel rispetto delle ciò che ho recuperato pri beni, per comprare realtà più prezio- Dio, ad amare gli altri, ad amare vera- norme sanitarie, andate anche a trovarli. se, sono gesti decisi, sono gesti radicali, mente noi stessi. Il segno di coloro che Inviate loro un abbraccio. Loro sono le Se per recuperare ciò che ho recuperato direi soltanto di andata, non di andata e camminano su questa strada del Regno vostre radici. Un albero staccato dalle Nel giorno ritorno: sono gesti di andata. E, per di è la creatività, sempre cercando di più. radici non cresce, non dà fiori e frutti. ho dovuto perdere prima ciò che ho perso, più, compiuti con gioia perché entrambi E la creatività è quella che prende la vita Per questo è importante l’unione e il della memoria hanno trovato il tesoro. Siamo chiamati se per ottenere ciò che ho ottenuto e dà la vita, e dà, e dà, e dà... Sempre collegamento con le vostre radici. ad assumere l’atteggiamento di questi cerca tanti modi diversi di dare la vita. “Quello che l’albero ha di fiorito, viene ho dovuto sopportare ciò che ho sopportato, dei santi due personaggi evangelici, diventando da quello che ha di sotterrato”, dice un anche noi cercatori sanamente inquieti Gesù, lui che è il tesoro nascosto e la poeta della mia Patria. Per questo vi in- se per essere adesso innamorato Gioacchino e Anna del Regno dei cieli. Si tratta di abban- perla di grande valore, non può che su- vito a fare un applauso grande ai nostri è occorso essere stato ferito scitare la gioia, tutta la gioia del mondo: donare il fardello pesante delle nostre si- l’invito curezze mondane che ci impediscono la la gioia di scoprire un senso per la pro- nonni, tutti! ritengo giusto aver sofferto ciò che ho sofferto, pria vita, la gioia di sentirla impegnata del Pontefice ricerca e la costruzione del Regno: la bramosia di possedere, la sete di guada- nell’avventura della santità. Infine il Pontefice ha parlato del Donbass ritengo giusto aver pianto ciò che ho pianto. La Vergine Santa ci aiuti a ricercare — riportiamo a parte il suo intervento — e ai giovani gno e di potere, il pensare solo a noi ha così salutato i presenti. Perché dopo tutto ho constatato stessi. ogni giorno il tesoro del Regno dei cieli, affinché nelle nostre parole e nei nostri Saluto di cuore tutti voi, romani e che non si gode bene del goduto Ai nostri giorni, tutti lo sappiamo, la vita di alcuni può risultare mediocre e gesti si manifesti l’amore che Dio ci ha pellegrini di vari Paesi. Saluto in parti- se non dopo averlo patito. spenta perché probabilmente non sono donato mediante Gesù. colare i fedeli di Franca (Brasile), c’è la andati alla ricerca di un vero tesoro: si bandiera lì, i giovani dell’Arcidiocesi di Perché dopo tutto ho compreso sono accontentati di cose attraenti ma Al termine dell’Angelus, il Papa Modena-Nonantola e quelli della Par- che ciò che l'albero ha di fiorito effimere, di bagliori luccicanti ma illuso- ha lanciato l’appello per gli anziani. Ecco rocchia dei Santi Fabiano e Venanzio di ri perché lasciano poi al buio. Invece la le sue parole. Roma. Questi sono rumorosi, si fanno vive di ciò che ha sepolto. luce del Regno non è un fuoco di artifi- sentire! cio, è luce: il fuoco di artificio dura sol- Cari fratelli e sorelle, A tutti auguro una buona domenica. Francisco Luis Bernárdez (1900-1978) tanto un istante, la luce del Regno ci ac- nella memoria dei santi Gioacchino e Per favore, non dimenticatevi di pregare compagna per tutta la vita. Anna, i “nonni” di Gesù, vorrei invitare per me. Buon pranzo e arrivederci!
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #lettera 10 Il vero pellegrino è capace di andare al passo della persona più lenta. E Gesù è capace di questo. Gesù è il nostro compagno di pellegrinaggio. Non accelera il passo, rispetta la nostra situazione. È il Signore della pazienza (@Pontifex_it, 25 luglio san Giacomo il maggiore, apostolo) «N el mezzo della pandemia che stiamo vivendo, gio, chiedendoti preghiere». Un’unione spiri- con la tua sincerità, gioia e semplicità, sei riu- tuale che per il quindicenne si è realizzata in- scito a mettere in moto la speranza di molte contrando la gente sia «lungo la strada» sia persone»: queste parole valgono più della «attraverso i social network», visto che il viag- «Compostela», il documento che certifica il gio è stato documentato dal padre su Twitter compiuto pellegrinaggio alla tomba dell’Apo- con l’account @CaminodeAlvaro. Al contem- stolo san Giacomo, perché arrivano diretta- po, per non dimenticare i più poveri, il pelle- mente dal Papa. Francesco le ha scritte di suo grinaggio è servito a lanciare una campagna di pugno in spagnolo, in una lettera indirizzata raccolta fondi a sostegno del Cottolengo (Casa ad Alvaro Calvente, quindicenne di Malaga af- del Sacro cuore) di Malaga. fetto da disabilità intellettiva. Nonostante le Settimo di dieci fratelli, il giovane vive nel difficoltà infatti il giovane ha percorso qualche distretto di Huelin e fa parte con la sua fami- giorno fa alcune tappe del «Cammino di San- glia della Comunità neocatecumenale della par- tiago», partendo da Sarria in compagnia del rocchia di San Patrizio. «Grazie per averci in- padre, Ildefonso, e di un amico di famiglia, coraggiato a camminare e per aver invitato tanti Paco. altri a camminare con te» ha proseguito Fran- Una testimonianza di fede vissuta, che si è cesco, sottolineando come nel compiere il pelle- rivelata contagiosa, offrendo un esempio posi- grinaggio Alvaro abbia mosso molte altre per- tivo da imitare in questi tempi di tendenza sone a mettersi in cammino, esortandole «a Il Papa scrive Un cammino che mette a un quindicenne spagnolo in moto la preghiera che ha compiuto il pellegrinaggio a Santiago de Compostela all’isolamento a causa del covid-19. Pubblicata non avere paura» e a riscoprire la gioia dello sul sito www.diocesismalaga.es, la missiva au- stare insieme. Del resto, ha fatto notare il Papa, nonostante tografa del Pontefice è un attestato di gratitu- «lungo la strada non andiamo mai da soli», dine e di incoraggiamento. «Caro Alvaro — ha perché — ha assicurato — «il Signore cammina la disabilità scritto da Casa Santa Marta lo scorso 20 lu- sempre al nostro fianco». Da qui il ringrazia- glio — ho ricevuto una lettera dal tuo papà in mento conclusivo del vescovo di Roma — «per cui mi diceva che hai terminato il Cammino di la testimonianza e le preghiere» del giovane Santiago e che nel tuo zaino hai portato le in- spagnolo — accompagnato dalla benedizione, tenzioni non solo tue, ma anche di molte per- da un’invocazione alla Madonna del Carmelo e sone che “si sono unite a te” nel pellegrinag- dall’immancabile invito a pregare anche per lui.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #americalatina 11 Quando qualcuno ci offre un servizio, non dobbiamo pensare che tutto ci sia dovuto. La gratitudine, la riconoscenza, è prima di tutto segno di buona educazione, ma è anche un distintivo del cristiano. È un segno semplice ma genuino del regno di Dio. (@Pontifex_it, 27 luglio ) «A i margini della strada della vita, ci sono uomi- certezza che si può ritrovare nelle parole di ni e donne come noi, ci sono anziani e bambi- Gesù quando ha detto: «Nemmeno chi avrà ni che ci chiedono, con uno sguardo, di dare dato un bicchiere di acqua in mio nome rimar- loro una mano»: c’è la parabola del buon sa- rà senza ricompensa» (Matteo, 10, 42). maritano a far da sfondo a questo auspicio Il messaggio si conclude con parole di inco- espresso dal Papa in un videomessaggio fatto raggiamento del Pontefice — «vi chiedo solo pervenire, venerdì 24 luglio, ai partecipanti al di far battere il vostro cuore, nient’altro, e di quarto Corso di spiritualità organizzato dalla guardare bene. Il resto verrà da solo» — segui- diocesi argentina di Comodoro-Rivadavia, nel- te dalla benedizione, un’invocazione alla Ver- la regione della Patagonia. gine Maria e l’immancabile richiesta di pre- Svoltosi in modalità virtuale con la parteci- ghiere per il suo ministero. pazione di circa seicento persone, il corso era Qualche giorno dopo anche il Brasile piaga- dedicato al tema «Conversione alla diaconia to dalla pandemia ha ricevuto un gesto di at- sociale», ispirato dal documento della Com- tenzione da parte del Pontefice. «A nome di missione teologica internazionale La sinodalità Papa Francesco e anche da parte mia, voglia- nella vita e nella missione della Chiesa, in parti- mo esprimere la nostra gioia per il bel gesto di colare dal quarto capitolo. È dagli anni No- distribuzione di cibo che le famiglie della Ri- vanta del secolo scorso che la diocesi promuo- forma agraria in Brasile stanno compiendo in ve la formazione degli operatori pastorali, ma questi tempi di Covid-19». Lo ha scritto il car- in questo tempo di pandemia da covid-19 si è dinale Michael Czerny, sotto-segretario della reso necessario un appuntamento in rete: e co- Sezione migranti e rifugiati del Dssui, in un sì vi si sono collegati sia dai grandi centri ur- messaggio inviato in occasione della Giornata bani, sia dalle piccole città, sia da luoghi a ol- dei lavoratori rurali, celebrata nel Paese lati- tre 600 chilometri di distanza dalla sede cen- noamericano sabato scorso, 25 luglio. trale di Comodoro, anche con difficoltà di connessione, in alcuni casi resa possibile grazie Ringraziando il “Movimento dei senza ter- alla solidarietà di altri fedeli che hanno fatto ra” (Mst) che ha distribuito alle famiglie po- giungere il materiale tecnologico e informatico vere più di 2.500 tonnellate di cibo, il porpo- necessario. rato sottolinea come «condividere i prodotti della terra per aiutare le famiglie bisognose Il filmato con le immagini del Pontefice nelle periferie delle città è un segno del Re- che, in piedi, da Casa Santa Marta si rivolge gno di Dio che genera solidarietà e comunio- in spagnolo ai suoi interlocutori dall’altra par- ne fraterna». Ricordando in proposito l’episo- te del mondo, è stato diffuso dalla Chiesa lo- dio evangelico della moltiplicazione dei pani cale — di cui è vescovo Joaquín Gimeno Lahoz — tramite il proprio canale YouTube. Definendo «suggestivo» il titolo scelto per i Il Pontefice Servi lavori, il vescovo di Roma vi ha tratto l’inse- gnamento di come esso significhi «realizzare a operatori che devo servire gli altri, realizzare che non so- no l’unico al mondo, che devo guardare a ciò pastorali di cui l’altro ha bisogno, alle sue necessità ma- del prossimo teriali, alle sue necessità spirituali». Purtroppo della Patagonia però, troppo spesso — ha osservato — «per egoismo, siamo abituati a passare senza vedere chi soffre, guardando da un’altra parte». Da qui l’esortazione a non dimenticare che «Gesù ci chiede di essere servi degli altri come il buon Samaritano, di cui non conosciamo il nome: un uomo anonimo — ha sottolineato e dei pesci, il cardinale Czerny ha aggiunto per suggerire l’idea di un’opera di bene che «la condivisione produce vita, crea lega- compiuta senza troppa ostentazione — che si mi fraterni, trasforma la società», con la spe- è preso cura di colui che era sul ciglio della strada». ranza «che questo gesto si moltiplichi e inco- raggi altre persone e gruppi a fare lo stesso». Un atteggiamento che può essere reso attua- le, ha aggiunto il Pontefice, attraverso «un Infine ha concluso auspicando «che lo Spiri- processo di conversione alla diaconia» perché to Santo vi protegga dal virus e vi dia corag- «essere diaconi» significa essere «servi degli gio e speranza in questo tempo di isolamento altri», tenendo sempre a mente la consolante so ciale!».
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #ilvideo 12 Con l’ascolto è possibile la riconciliazione «A scoltare per riconciliarsi»: questo auspicio di grande di tutti noi», dice, aggiungendo che Sopra un fotogramma del video Papa Francesco è il motivo conduttore del non si possono trovare soluzioni ai problemi In basso: una donna siriana nuovo video diffuso in rete dalla Sezione mi- ricorrendo alla violenza, specialmente quando sistema la mascherina sul viso granti e rifugiati del Dicastero per il servizio ci sono di mezzo i bambini, indipendentemen- di una bambina, in un campo dello sviluppo umano integrale, in vista della te dal fatto che siano musulmani, yazidi, kakaï di sfollati nella provincia di Idlib Giornata mondiale dedicata a questa categoria — un’altra minoranza poco conosciuta ma pre- di persone, in programma il 27 settembre pros- sente da tempo sul territorio — o cristiani: per- simo sul tema «Come Gesù Cristo, costretti a ché toccherà a loro costruire «un mondo mi- fuggire». gliore». Si tratta del terzo filmato — il primo era sta- Il filmato si conclude con l’icona della fuga to «Conoscere per comprendere» e il secondo in Egitto della Santa famiglia di Nazareth a ri- «Farsi prossimo per servire» — di una campa- cordare come al centro della riflessione di Pa- gna di comunicazione avviata il 15 maggio pa Francesco e della Chiesa ci sia quest’anno scorso in occasione della presentazione dell’an- proprio «Gesù bambino, sfollato e profugo in- nuale messaggio pontificio, incentrato in que- sieme ai suoi genitori». sto 2020 sulla pastorale degli sfollati interni. In pratica ciascuno dei tre video — realizzati in collaborazione con Vatican Media — approfon- disce uno dei sotto-temi presenti nel documen- to del Papa, anche con testimonianze dei pro- tagonisti, illustrate a fumetti. Quest’ultimo, in particolare, è arricchito con il racconto dell’esperienza di vita di una donna in fuga, che spiega come il lavoro di squadra e l’accet- Sezione migranti tazione reciproca possano far sperare in un fu- turo più luminoso e in una coesistenza pacifi- e rifugiati ca tra uomini di differenti religioni. È irachena e si chiama Sarah Hassan. Appartenente alla del Dicastero minoranza yazida, ha dovuto abbandonare in tutta fretta il suo villaggio quando il cosiddet- per il servizio to stato islamico invase la Piana di Ninive. dello sviluppo «Vivevo a Dogorî, nel distretto strategico di Sinjar, lungo il confine; — spiega — ma quan- umano integrale do abbiamo raggiunto il Kurdistan i musulma- ni ci hanno aperto le loro moschee e i cristiani hanno fatto lo stesso spalancando le porte del- le loro chiese; e questo ci ha aiutati ad avere meno paura». Secondo Sarah l’appartenenza religiosa non deve mai essere un ostacolo: «L’umanità è più
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 luglio 2020 #illibro 13 «Comunione e speranza» è il titolo scelto dalla Libreria editrice vaticana - Dicastero per la comunicazione, per la versione italiana di una pubblicazione a cura di Walter Kasper e George Augustin (Città del Vaticano, 2020, pagine 166, euro 13). Come recita il sottotitolo, il lavoro del cardinale presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e del sacerdote tedesco che ha fondato e dirige l’istituto intitolato al porporato suo connazionale, raccoglie contributi su come «testimoniare la fede al tempo del coronavirus». Di seguito riportiamo la Prefazione scritta da Papa Francesco. L a crisi da coronavirus ha sorpreso tutti noi co- me una tempesta improvvisa, cambiando tutt’a un tratto e ovunque nel mondo la nostra vita familiare, lavorativa e pubblica. Tanti piango- no la morte di parenti e amici cari. Molte per- sone sono in difficoltà dal punto di vista eco- nomico o hanno perso il posto di lavoro. In vari Paesi proprio a Pasqua, la solennità prin- cipale della cristianità, non si è più potuta ce- lebrare in maniera comunitaria e pubblica l’Eucaristia e attingere forza e consolazione dai sacramenti. Questa situazione drammatica ha reso evi- ognuno porta i pesi dell’altro. Il pericolo del dente tutta la vulnerabilità, l’inconsistenza e il contagio da un virus deve insegnarci un altro bisogno di riscatto di noi uomini e ha messo tipo di “contagio”, quello dell’amore, che si in discussione molte certezze, sulle quali ci sia- trasmette da cuore a cuore. Sono grato per i mo basati nella nostra vita quotidiana per i tanti segni di disponibilità all’aiuto spontaneo nostri piani e i nostri progetti. La pandemia ci e d’impegno eroico del personale della sanità, pone degli interrogativi fondamentali sulla fe- dei medici e dei sacerdoti. In queste settimane Prefazione licità nella nostra vita e sul tesoro della nostra abbiamo sentito la forza che veniva dalla fede. fede cristiana. La prima fase della crisi da coronavirus, nel- del Papa Questa crisi rappresenta un segnale di allar- me che porta a riflettere su dove poggiano le la quale non sono state possibili le celebrazio- ni pubbliche dell’Eucaristia, ha rappresentato a «Comunione radici più profonde che sostengono noi tutti nella tempesta. Ci ricorda che abbiamo dimen- per molti cristiani un tempo di doloroso digiu- e speranza» no eucaristico. Molti hanno sperimentato che ticato e trascurato alcune cose importanti della il Signore è presente ovunque due o tre sono vita e ci fa riflettere su cosa sia veramente im- riuniti nel suo nome. La trasmissione mediati- portante e necessario e cosa invece sia meno ca delle celebrazioni eucaristiche è stata una importante o lo sia solo in apparenza. È un tempo di prova e di scelta affinché possiamo soluzione di emergenza per la quale molti so- orientare la nostra vita in modo rinnovato a no stati riconoscenti. Ma la trasmissione vir- Dio, nostro sostegno e nostra meta. Questa tuale non può sostituire la presenza reale del crisi ci ha mostrato che proprio nelle situazio- Signore nella celebrazione eucaristica. Così mi ni di emergenza dipendiamo dalla solidarietà rallegro perché ora ci è possibile tornare alla degli altri e invita a mettere la nostra vita al normale vita liturgica. La presenza del Signore servizio degli altri in modo nuovo. Ci deve risorto nella sua Parola e nella celebrazione scuotere dall’ingiustizia globale affinché pos- eucaristica ci darà la forza che ci serve per af- siamo svegliarci e sentire il grido dei poveri e frontare i difficili problemi che ci attendono del nostro pianeta così gravemente malato. dopo la crisi. Testimoniare la fede al tempo del coronavirus Nel pieno della crisi da coronavirus abbia- Il mio augurio e la mia speranza è che le ri- mo celebrato la Pasqua e ascoltato il messag- flessioni teologiche contenute in questo volu- gio pasquale della vittoria della vita sulla mor- metto spingano alla riflessione e suscitino in te. Questo messaggio sottolinea che in quanto molte persone una nuova speranza e una nuo- cristiani non dobbiamo lasciarci paralizzare va solidarietà. Come con i due discepoli sulla dalla pandemia. La Pasqua ci dona speranza, strada verso Emmaus, anche in futuro il Si- fiducia e coraggio, ci rafforza nella solidarietà. gnore ci accompagnerà lungo il cammino con Ci dice di superare le rivalità del passato e di la sua Parola e spezzando il Pane eucaristico ci riconoscerci membri di una grande famiglia dirà: «Non abbiate paura! Io ho vinto la mor- che va al di là di ogni confine e nella quale te».
Puoi anche leggere