NUOVI TREND EXPONENTIAL ORGANIZATION PERICOLO FAKE NEWS - Giovani Imprenditori
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QUALE IMPRESA L A RIVISTA NAZIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI LUGLIO/AGOSTO 2018 NUOVI TREND Una copia € 6,50 Anno XLV - N. 07/08 Luglio/Agosto 2018 - Contiene I.P. EXPONENTIAL PERICOLO ECOSISTEMI ORGANIZATION FAKE NEWS IMPRENDITORIALI
SOMMARIO EDITORIALE PRIMO PIANO 02 Il direttore 26 Città a confronto 03 Il vice di Maria Anghileri QUALE IMPRESA 30 Certificazione utile di Lilia Aquilino, Marco Masselli e Laura Severino 04 Le organizzazioni esponenziali sono la risposta 34 Ecosistemi imprenditoriali di Silvia Gatti 38 di Matteo Giudici Keyword: sviluppo sostenibile di Matteo Giudici 08 Una scuola per imparare ad essere imprenditori di Sarah Mancini 42 Obiettivo sostenibilità di Matteo Di Giusto QUALE COMUNICAZIONE 48 Il bilancio sociale dei Giovani Imprenditori di Cinzia Tardioli 12 Informazione 4.0 di Barbara Molinario RUBRICHE 16 Comunicazione e impresa 50 Quale impresa ai tempi dei social network di Barbara Molinario 54 Quale diritto 20 Fake News 56 Quale management di Michele Da Col 60 Quale books 24 Comunicazione (in) Movimento di Alfredo Citrigno 62 Quale app 64 Quale smile SEGUI I GI SU: giovanimprenditori.org GI App Giovani Imprenditori Confindustria Confindustriagiovani qualeimpresa.org GI App @GIConfindustria GIConfindustria Direttore: Coordinatore redazionale: Stampa e spedizione: Matteo Giudici Valentina Piacentini Romano Arti Grafiche - Tropea Giovani Imprenditori Confindustria Via Don Mottola - 89861 Tropea (VV) Vice Direttore: Viale dell’Astronomia, 30 - 00144 Roma Tel. 0963.666424 / Fax 0963.666907 Tel. 06 5903478 / Email: v.piacentini@confindustria.it Email: grafici@romanoartigrafiche.it Silvia Gatti www.romanoartigrafiche.it Direzione e redazione: Direttore responsabile: Rivista associata: Confindustria Silvia Tartamella Viale dell’Astronomia, 30 - 00144 Roma Unione della Stampa Periodica Italiana Tel. 06 59031 / Fax: 06 5914529 Aut. Tib. Roma n. 15373 del 28/01/1974 Direttore Editoriale: www.confindustria.it / www.giovanimprenditori.org Michela Fantini Numero chiuso in tipografia: Fotografie: Giugno 2018 Concept, coordinamento immagine, Archivio Quale Impresa / Shutterstock progetto grafico, consulenza redazionale Pubblicità - per maggiori informazioni ed e coordinamento all’impaginazione: Editore: eventuali prenotazioni di spazi pubblicitari Emporio ADV Confindustria Servizi sulla rivista Quale Impresa rivolgersi a: Via M. Buonarroti, 41 - 33010 Feletto Umberto (UD) Via Pasteur 6 - 00144 Roma Michela Fantini Tel. 0432 546996 - Email: info@emporioadv.it Tel. 065918856 / 065920509 Direttore Giovani Imprenditori www.emporioadv.it Presidente Antonella Mansi Viale dell’Astronomia, 30 - 00144 Roma A.D. Giancarlo Coccia Tel. 06 5903661 / Fax 06 5914529 Email: m.fantini@confindustria.it Abbonamenti: Italia Euro 37,00 / Estero Euro 47,00 CCP 343509 01
EDITORIALE / IL DIRETTORE EDITORIALE / IL VICE MOLTIPLICATORI DI UN ANNO INNOVAZIONI “Il futuro non è più quello di una volta”, scriveva Mark Strand Esattamente un anno fa si insediava il Comitato di Redazione ed effettivamente mi sembra calzante oggi più che mai. di Quale Impresa. Le innovazioni tecnologiche evolvo- Le competenze, innovare continua- Dieci Giovani Imprenditori, oltre a me E grazie anche alla Segreteria Na- no ad un ritmo impressionante e di mente, sviluppare nuove competenze e Matteo, si approcciavano a questa zionale che ci supporta e sopporta pari passo vanno spesso le nostre e investire sul capitale umano della nuova avventura con entusiasmo e a qualsiasi ora del giorno e della vite, sia professionali che personali, nostra azienda è il modo per pre- curiosità, con la voglia di partecipare notte: “Con il talento si vincono le infatti siamo ormai ben coscienti di pararsi alla sfida dalle “Exponential ma anche l’umiltà di chi si accinge a partite, ma è con il lavoro di squa- trovarci nel mezzo di una rivoluzione Organization” dove le informazioni, fare un lavoro che non è il suo. dra e l’intelligenza che si vincono i digitale. e la loro trasferibilità, diventano uno campionati” (Michael Jordan). dei nostri asset più rilevanti. Ci siamo confrontati e abbiamo ca- Un percorso che ha portato alla na- pito che era il momento di dare una scita di un paradigma esponenziale L’Italia e le sue imprese si trovano a svolta, il mondo in generale e quel- Silvia Gatti che ha stravolto le regole del gio- scrivere una nuova pagina della sto- lo dell’editoria in particolare sono co imponendo agli imprenditori e ai ria, di cui non riusciamo neanche ad cambiati ed era necessario stare al manager di concentrarsi anche sulle immaginare i risvolti ed i confini. passo coi tempi. “modalità” della crescita, oltre che sulla mera quantificazione. Non abbiamo cambiato partita, non L’esplosione dei social e la cadenza abbiamo cambiato il campo, ma bimestrale del nostro House Organ Riuscire a governare i processi di- sono cambiate le regole del gioco, gli ci hanno portato a rendere Quale venta cruciale. “schemi” che finora andavano bene, Impresa un contenitore di approfon- non garantiranno più il successo nei dimenti e di temi cari al Movimen- La sfida è tosta ma ci sono tre driver prossimi anni. to, lasciando il racconto dei nostri che possono guidarci in questo per- eventi agli strumenti più immediati corso: gli investimenti in innovazio- Noi dobbiamo, come sempre ma oggi e attuali, i social. ne, ossia non fermiamoci, andiamo ancor di più, allenarci duramente avanti senza paura di innovare. ogni giorno, preparare al meglio la Ecco quindi che con questo nume- nostra squadra e intraprendere la ro si completa la prima fase della Il Piano Industria 4.0 può essere grande sfida del cambiamento. transizione di Quale Impresa, un l’occasione giusta per continuare su giornale che ricordo essere fatto questa rotta. dai Giovani Imprenditori per i Gio- Matteo Giudici vani Imprenditori in primis, con un La sostenibilità, non basta essere occhio però anche alla collettività competitivi, è necessario occuparsi esterna, sperando di essere all’al- e preoccuparsi di un progresso che tezza di questa sfida importante. guardi ad un benessere di lungo pe- riodo, è una responsabilità che noi Un grazie particolare alla squadra, imprenditori dobbiamo rinnovare co- ai ragazzi del Comitato di Redazione stantemente. che ogni mese si impegnano, pro- pongono, scrivono. 02 03
QUALE / IMPRESA LE ORGANIZZAZIONI ESPONENZIALI SONO LA RISPOSTA di Matteo Giudici Direttore Quale Impresa Negli ultimi anni stiamo vivendo cambiamenti epocali che hanno portato alla teorizzazione della presenza di una Quarta Rivoluzione Industriale, conosciuta anche come “Rivoluzione Digitale”. In questo scenario si fa strada la nascita di un Secondo la Singularity University, un think tank nuovo tipo di aziende, le cosiddette “Exponential americano con sede nella Silicon Valley, fervidi Organization” che hanno rapidamente rivoluzio- sostenitori delle Exponential Organizations, una nato il modo di pensare e vedere l’economia del ExO può abbandonare il modello di crescita li- ventunesimo secolo. Queste aziende sono state neare e graduale diffuso in molte organizzazioni spesso definite “disruptive”, termine inglese che “tradizionali” e invece pensare in termini di cre- significa “dirompente” e viene spesso usato in ri- scita esponenziale facendo leva sulla creazione ferimento a innovazioni tecnologiche o metodi di di nuovi mercati o rinnovandone di vecchi. business che portano a radicali cambiamenti nel mercato e nell’economia. La differenza principale con le aziende che adot- tano un modello di business classico è che, men- Il termine “Exponential Organization” (ExO) è stato tre queste basavano il loro modello sul presup- coniato per la prima volta nel 2014 da Salim Ismail, posto di un ammontare finito e limitato di risorse Michael S. Malone e Yuri van a disposizione, il modello Geest nel libro Exponential delle Exponential Orga- Organizations: Why New nizations si basa invece Organizations Are Ten Ti- sul presupposto fonda- mes Better, Faster, Cheaper mentale di una totale Than Yours (and What to Do abbondanza di risorse, About It). Il principale fatto- concentrandosi esclu- re innovativo rappresentato sivamente sul mercato dalle ExO è che permettono delle informazioni, sma- ad aziende anche piccole di terializzando di fatto ciò incrementare la loro cresci- che un tempo era di natu- ta tramite l’utilizzo di nuove ra fisica e trasportandolo tecnologie organizzative. nel mondo digitale. 05
QUALE / IMPRESA Tramite la digitalizzazione si passa così Mentre Airbnb fa leva sull’abbondanza di pro- è valutata per oltre diciassette miliardi di dol- dall’economia del possesso a quella prietà sfitte, similmente Uber fa leva su due ri- lari. La principale conseguenza della diffusio- dell’accesso, per citare Ismail. La diffu- sorse presenti in gran numero, in questo caso ne dell’Organizzazione Esponenziale è che sta sione di tecnologia sempre più avanzata gli autisti a disposizione e le automobili priva- rapidamente soppiantando la competizione e a basso costo permette a gruppi di svi- te, ed è in grado di tagliare i costi del servizio classica rendendo obsolete molte pratiche di luppatori, anche molto piccoli, di raggiun- grazie all’efficienza data dal suo software. Ma business e costringendo diverse industrie ad gere livelli di crescita elevati e competere Uber non possiede alcun veicolo e non impie- adattarsi per sopravvivere, come avvenuto coi con compagnie molto più grandi senza il ga nessuna forza lavoro nel senso classico del servizi di taxi, che per competere con Uber bisogno di finanziamenti massicci da enti termine, per la compagnia il costo di acquisire hanno prontamente introdotto software simi- statali. Per fare un esempio, una catena di ciascuna nuova vettura con autista è sostan- li a quelli usati dal colosso di San Francisco. hotel basata sul modello tradizionale ha zialmente pari a zero. Nonostante questo oggi Ma le società esponenziali non sono sempli- bisogno necessariamente di infrastrutture si limita soltanto a dare ai proprietari degli cemente più competitive. Sono anche, in molti e risorse di base: ogni volta che apre una immobili un portale per entrare in contatto casi, gli unici tipi di organizzazioni program- nuova filiale ha bisogno di costruire nuove diretto (e user-friendly) con gli utenti. Par- mate per la sopravvivenza a lungo termine. La strutture alberghiere o acquistare proprietà tendo da questo semplice presupposto, la limitatezza delle risorse naturali trova infatti pre-esistenti, ha bisogno di ulteriore per- compagnia è riuscita nel giro di dieci anni a il suo contrappasso nell’abbondanza delle sonale salariato (cuochi, camerieri, perso- crescere esponenzialmente fino a raggiun- informazioni. La penetrazione dei dispositivi nale amministrativo, ecc.) e presenta costi gere un valore di venti miliardi di dollari, mobili, i software, le nuove frontiere tecno- periodici di mantenimento. Al contrario una arrivando a creare oltre un milione di an- logiche dell’Internet of Things permettono di caratteristica di molte compagnie basate su nunci in oltre 34.000 città. Un altro gigante accumulare dati e informazioni che offrono un modello di crescita esponenziale pone le della “sharing economy”, Uber, ha applicato un’infinità di nuove opportunità di business a basi su strutture già presenti. Il celebre por- lo stesso modello nell’ambito dei trasporti chi saprà cogliere la sfida. E le organizzazioni tale online Airbnb non possiede alcuna pro- automobilistici, soppiantando l’uso dei taxi e esponenziali sembrano essere la risposta giu- prietà effettiva da amministrare e gestire, del trasporto pubblico in molti paesi. sta per realizzare appieno questo potenziale. 06 07
QUALE / IMPRESA di Sarah Mancini Segreteria GGI Unione Industriale Torino UNA SCUOLA PER IMPARARE A ESSERE IMPRENDITORI Nasce a Torino una realtà che unisce innovazione, cultura imprenditoriale e action learning. Una scuola per diventare imprenditori, che investe nei talenti universitari per sviluppare il loro spirito d’intrapren- Perché avete creato questa Scuola? denza e aiutarli ad avviare startup di La missione della Fondazione Agnelli è migliora- “Il progetto nasce dalla volontà di sti- successo. È lo spirito con cui a Torino re l’istruzione nel nostro Paese. Lo facciamo con molare l’inclinazione imprenditoriale è nata SEI, la School of Entrepreneur- studi e ricerche, ma anche con iniziative molto dei giovani universitari – sottolinea ship and Innovation. A parlarne è John concrete, come nel caso della SEI: una vera scuo- John Elkann – mettendo a disposizio- Elkann, Presidente della Fondazione la, che coinvolgerà circa 1600 studenti nei primi 5 ne gli strumenti e soprattutto creando Agnelli, che ha promosso la Scuola anni, aiutandoli a fare impresa, e prima ancora: a la cultura giusta per mettersi in gioco. inaugurata lo scorso mese di marzo. essere e pensare da imprenditori. Incoraggiamo SEI coinvolge docenti italiani ed inter- La scuola SEI sarà gestita da un’asso- chi vuole avviare un’attività a farlo davvero, subi- nazionali, oltre a numerosi investitori ciazione no-profit, costituita dal Col- to. Infatti per metà del tempo gli studenti impa- e ai giovani imprenditori torinesi, che lège des Ingénieurs – Italia e sostenu- rano le basi del sapere imprenditoriale (business con le loro esperienze dirette offrono ta dalla Fondazione Agnelli, dai giovani plan, lavoro di gruppo, leadership, ecc), ma per agli studenti consigli e stimoli per re- Imprenditori dell’Unione Industriale di il resto si mettono al lavoro, realizzando la loro alizzare la loro idea imprenditoriale”. Torino e da altri 5 partner pubblico/pri- idea di impresa oppure facendo esperienza diret- vati quali Unicredit, Camera di Com- ta nelle startup altrui: è l’essenza dell’action le- mercio di Torino, Club degli investitori, arning. Senza aver paura di sbagliare: perché per Politecnico ed Università di Torino. aver successo è necessario provare e riprovare. 08 09
QUALE / IMPRESA I PERCORSI To e PoliMi) di elaborare progetti d’impresa per un anno sui temi quali Intelligenza arti- nologie avanzate del CERN di Ginevra e del Politecnico di Torino. E infine c’è Inventor, Ogni modulo formativo proposto dalla School ficiale, mobilità del futuro e robotica. Il terzo dove 40 studenti universitari di ogni livello, possiede tre caratteristiche fondamentali: internazionalità, interdisciplinarità e action learning. modulo, Changer, mette per 5 mesi 50 giova- accumunati dalla passione per la tecnologia ni laureati di fronte alla necessità di trovare e l’innovazione, progettano e realizzano in un una soluzione agli obiettivi di sviluppo so- FabLab (con stampanti 3D e tagli laser) veri e stenibile lanciati dall’Onu, utilizzando le tec- propri prototipi da lanciare sul mercato. EXPLORER Scoprire e sperimentare l'imprenditorialità PIONEER Protagonisti dell'innovazione high tech CHANGER Idee e tecnologie al servizio di sfide globali INVENTOR Da un'idea ad un prototipo Ce la faranno a creare gli Unicorni di domani? in dieci giorni Certamente la SEI li spingerà a pensare in Il Forum si è chiuso con la testimonianza di grande. Del resto il talento non ci manca: delle due giovani imprenditori che stanno svilup- prime 20 università tecniche del mondo, 8 han- pando Unicorni in Europa: Taavet Hinrikus no sede in Europa. Dove però va favorita la giu- di TransferWise e Demet Mutlu di Trendyol. sta cultura imprenditoriale. Per questo abbia- Ringrazio i giovani imprenditori torinesi che Come è organizzata la School of Entrepreneurship? mo organizzato, lo scorso 7 giugno il SEI Torino contribuiscono al progetto ed il loro presi- Sono quattro i moduli formativi che la SEI offre, a titolo FORUM che ha visto riuniti alcuni leader globali dente Alberto Barberis per aver condiviso gratuito, agli studenti, selezionati tra i migliori dei corsi di della tecnologia - tra cui Reid Hoffman (Linke- l’idea riprendendo gli obiettivi del progetto laurea dei due atenei torinesi e del Politecnico di Milano. din), Peter Thiel (Paypal), Xavier Niel (Free, Eco- formativo OGGI-Officina Gruppo Giovani Im- Quattro percorsi diversi e disgiunti, che variano per dura- le 42, Station F), Riccardo Zacconi (King/Candy prenditori. Un bell’esempio di collaborazio- ta e caratteristiche specifiche e che permettono di matu- Crush) - confrontarsi con più di 100 giovani im- ne tra soggetti diversi, con un unico obietti- rare crediti accademici utili al conseguimento del titolo. prenditori e studenti di corsi d’imprenditorialità vo: rafforzare l’ecosistema imprenditoriale Nel primo modulo – Explorer (3 mesi) – gli studenti delle provenienti da 20 paesi europei. torinese e italiano. lauree triennali di ogni corso di Laurea scoprono come si crea un’impresa, divisi in team imprenditoriali, alternando teoria e pratica. Il secondo modulo – Pioneer – consente Info sulla Scuola su www.sei.it a 30 studenti dell’Alta Scuola Politecnica (creata da Poli- I video integrali sul Forum sono visibili su www.facebook.com/SchoolofEntrepreneurshipandInnovation 10 11
QUALE / COMUNICAZIONE INFORMAZIONE 4.0 di Barbara Molinario Comitato di Redazione Quale Impresa Con l’avvento dei social network la comunicazione e il modo di fruire delle informazioni sono diventati sempre più smart, trasformandosi in un “mordi e fuggi”, con una lettura super- ficiale dei titoli e poco tempo per l’approfondimento: l’atten- zione si è spostata e le informazioni si reperiscono sempre maggiormente attraverso i nuovi media. La figura del giornalista è forse stata sorpassata da belle foto e da tito- li accattivanti? Abbiamo esempi di blogger letti in maniera più assidua di molti “professionisti” dell’informazione, persone che hanno fatto dei loro racconti sui mezzi di informazione digitali la loro professione. Ab- biamo influencer famosissimi nel marketing come Marco Montema- gno, Riccardo Scandellari, Rudy Bandiera. Nel campo delle mamme il blog “Ma che davvero”, tra le food blogger Chiara Maci, per il make-up Clio, nel mondo dei bambini spopolano Sofì e Luì, youtuber siciliani che raccolgono un pubblico di bambini al di sotto dei dieci anni, solo per citarne alcuni, poi ci sono tutti gli youtubber giovanissimi che na- scono e si sviluppano in maniera fulminea. Di questo fenomeno ne parliamo con l’imprenditrice digitale Ida Ga- lati, blogger di “Le stanze della moda”, tra le fondatrici di The Fa- shion Mob: sono cinque donne, cinque mamme, tutte blogger con loro “vite virtuali indipendenti”. Le fashion blogger: Ida Galati (Le stanze della moda), Nadia La Bella (Asmileplease), Fabrizia Spinelli (Cosa mi metto?), Francesca Romana Capizzi (Dont’ call me fashion blogger) e Martina Corradetti (The Fashion Coffee). 13
QUALE / COMUNICAZIONE TRE MILIONI DI FOLLOWER. Quali sono i Social sui quali convie- ne essere oggi per un’azienda? C’è Perché tante persone vi seguono e leggono ogni giorno? differenza se bisogna pubblicizzare Perché informiamo e intratteniamo allo stesso tempo un prodotto oppure un servizio, ge- con la giusta dose di leggerezza. nerare brand awarness oppure far conoscere un personaggio? A tuo parere, quali sono le differenze tra i classici mezzi Tutti si stanno spostando su In- di comunicazione, come i quotidiani, ed il modo di comu- stagram. Gli influencer lo hanno nicare di voi blogger? fatto a seguito delle richieste del- Nei classici mezzi di comunicazione non c’è interazio- le aziende. Ma dipende sempre ne, non esiste possibilità di scambio o relazione tra chi da quale target vuoi raggiungere legge e chi scrive. L’influencer, invece, per quanto se- e dall’obiettivo. Instagram però guito possa essere, sembra rivolgersi sempre al lettore riesce a rispondere a quasi tutti e rimane disponibile a coinvolgerlo in tanti modi diffe- gli obiettivi visto che è diventato renti sempre e comunque. Inoltre è un punto di vista da poco anche shopable (puoi ac- molto specifico che sottende specifici gusti e orienta- quistare direttamente cliccando menti. Chi mi segue generalmente ha i miei stessi gu- sull’immagine). Amo molto YouTu- sti, comprerebbe quello che compro io e spesso ambi- be, scoperto da poco, perché puoi sce a fare quello che faccio io o sogna attraverso i miei evitare di essere troppo conciso e racconti e i miei vissuti, quasi come se potesse toccare perché alcuni brand hanno biso- la mia realtà e sentirla anche un po’ sua. gno di recensioni e di racconti dove si veda, si senta e si tocchi il pro- dotto o lo si racconti a voce. Quali sono i vantaggi del vostro modo di co- municare? Le regole dei giochi sui Social sono La libertà di poter dire quello che si vuole molto cambiate... per le aziende è come si vuole e quando si vuole. Sì, decisa- molto più difficile farsi pubblicità mente la libertà di espressione senza vincoli. se non pagando e sponsorizzando i propri post, cosa ne pensi in merito? Come vedi il futuro della tua professione? Dico che Zuckemberg ci ha fatto Continueremo a utilizzare i social network molto arrabbiare: prima ci ha in- per comunicare noi stesse e magari anche vitato a far crescere la nostra fan- altre aziende in qualità di consulenti, cosa page, spesso sponsorizzandola a che già alcune di noi fanno avendo aperto pagamento, e adesso ci induce a web agency specializzate o piattaforme di sponsorizzare ogni singolo post se influencer marketing. Sempre meno testo desideriamo che quella fan page (ahimè) e sempre più immagini, ancora me- Il mondo dei social oggi è parte integrante della vita quo- venga raggiunta per intero. Insom- glio se video. tidiana, chi li utilizza per lavoro come te li utilizza anche ma, un grande investimento anche nella vita privata? inaspettato e sempre più costoso. Da cosa si riconosce il successo di un blog- Io tendo a separare nettamente la vita privata da quella Quindi direi che non è difficile, è ger? Ci dici come facciamo a sapere se la sua professionale. Condivido i momenti di lavoro, anche per- solo spesso molto costoso a meno comunicazione è efficace? ché sono spesso ludici e divertenti, così come momento che, e questo fortunatamente ac- Dal seguito che riesce a muovere, dalla qua- di riflessione personale, magari nelle stories di Insta- cade ancora, tu non riesca a creare lità dei suoi contenuti come video, foto o testi, gram o negli articoli del mio blog, ma ho scelto di non post talmente belli e coinvolgenti dalla sua presenza costante dopo tanti anni mostrare mai mio figlio di 3 anni e mezzo perché senti- da diventare virali in pochi minuti, di lavoro. Tantissimi ci provano pensando sia rei di rispondere a un desiderio personale senza tenere in quel caso Facebook ti premia e ti molto facile e poi chiudono dopo poco tempo. conto della sua volontà. dà grandissima visibilità. Ida Galati. 14 15
QUALE / COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE E IMPRESA AI TEMPI DEI SOCIAL NETWORK La comunicazione social oggi sembra sempre più preponderante in ogni lavo- ro, anche nel tuo? di Barbara Molinario Comitato di Redazione Quale Impresa Preponderante ed imprescindibile di- rei per chi possiede o vuole lanciare un brand sul mercato. Il 60-70% delle ven- “Sono una sognatrice un po’ ribelle sempre con la valigia in mano. dite del nostro prodotto è legato a una Amo gli spazi grandi e odio la parola confini. Adoro viaggiare e sono “brand awareness” relativa e alla comu- un po’ irrequieta. La scritta del mio brand rispecchia non solo la mia nicazione sviluppata. Il modo di comuni- azienda e i suoi valori ma anche la mia persona, tonda e senza spigoli. care negli ultimi 3 anni, con l’avvento dei Da imprenditrice sono abituata a scommettere su me stessa e a ri- social, ha stravolto i metodi tradiziona- schiare con un pizzico (ma sempre misurato) di sana incoscienza per li. Per dare alcuni dati più specifici: nel raggiungere i miei obiettivi.” 2016 Nanàn sviluppava il 70% di comuni- cazione tradizionale e il di 30% comuni- cazione social, mentre oggi questo dato È così che si presenta Licia Angeli, im- I negozi Nanàn sono presenti in molti è totalmente invertito. La comunicazio- prenditrice di prima generazione nel Paesi del mondo, a partire dall’Ita- ne social al giorno d’oggi, oltre a creare campo della moda ed accessori per lia per proseguire in Iran, Giappone, un rapporto più diretto con il consuma- l’infanzia. Licia Angeli ama i cappelletti Russia, Siberia, Libano, Kuwait, Qa- tore, che spesso diventa protagonista al ragù, partirebbe subito per il Brasile tar. Nanàn è moda bimbo, gioielli, attraverso concorsi, repost e tante altre ascoltando “Una lunga storia d’amore” profumi. Cos’altro? Passeggini, gioco, attività, è anche più immediata perché di Gino Paoli e leggendo “La mia Africa”, arredo, e chissà, forse presto anche la notizia è comunicata spesso in tem- da piccola sognava di diventare una ma- scarpe. Ma principalmente Nanàn è po reale. Le statistiche fornite dai social estra d’asilo, oggi è un’imprenditrice di comunicazione, comunicare legge- media permettono per ogni campagna successo che viaggia in tutto il mondo, rezza, qualità, sicurezza, comodità pubblicitaria di mirare ancora di più gli infatti il suo hashtag è: #laragazzacon- e bellezza, perché chi fa un acquisto investimenti sul target di riferimento da lavaligia. Dopo una laurea in psicologia per un bimbo è questo che cerca, al di perseguire, filtrando al meglio il pub- ad indirizzo clinico, Licia Angeli si è lan- là dell’oggetto in sè. blico interessato attraverso età, gene- ciata nel mondo della moda, quella dei re, hobby, studi, capacità economiche, bambini: è stato fondato così a Ravenna Gli studi in psicologia quanto ti aiutano ecc. La crescita dell’azienda sui social è nel 2006 il marchio Nanàn. In società nel lavoro? stata esponenziale! Prendo ad esempio con la sua mamma Franca Mentana, Sono stati sicuramente importan- Instagram: il nostro brand nel 2016 con- che collabora sia a livello creativo che ti perché mi aiutano a comprendere, tava 15K follower, nel 2018 65K follower imprenditoriale, ogni anno arricchisce la soprattutto tramite il linguaggio non profilati. Abbiamo investito inoltre sia in collezione con elementi che vanno dagli verbale, le persone che ho di fronte e a Italia che all’Estero su blogger mamme accessori, all’arredo e ai complementi rendere la comunicazione più efficace e testimonial riconosciute che hanno tessili, fino ad una linea cosmetica, bor- e diretta instaurando anche una rela- aumentato in maniera esponenziale la se per la mamma e abbigliamento. zione più empatica. brand awareness aziendale. 16
QUALE / COMUNICAZIONE Ci racconti com’è cominciata l’avventura di Nanàn? Penso di essere stata fra le prime in Italia a voler Nasco figlia di imprenditori nel settore delle im- esaltare la bellezza della donna in quel partico- portazioni gadget per la grande distribuzione lare periodo della gravidanza, anche attraver- dall’oriente, ma sentivo che non era un settore so personaggi famosi che sono stati modello di nelle mie corde. All’uscita dell’Università di Psico- ispirazione. Negli ultimi cinque anni non è più un logia a Cesena ho visto un negozio di arredamento tabù anzi, oggi le donne adorano mettere in mo- con una bellissima culla da neonato, sono sempre stra il pancione e condividere questo momento stata una grande appassionata di interior design. della loro vita. Ho sviluppato una ricerca ed ho scoperto che non c’erano marchi “noti” nel settore arredo nella fa- Ci racconti i punti di forza della tua comunicazione scia medio-alta, così ho aperto a Milano il mio pri- riguardo il brand? mo negozio, ed è nata l’avventura. Parto avvantaggiata rispetto ad altri prodotti per- ché la parola “bambino” apre un mondo di purez- La formazione quanto è importante nel tuo lavoro? za e avvicina le persone. Ma è anche una grande Quali sono i tuoi obiettivi come vice presi- Oppure conta di più l’esperienza? responsabilità. Punti di forza sono stati la cura dente di Confindustria? La formazione è fondamentale in tutti i rami azien- del packaging, che fosse prezioso tanto quanto il Il mio obiettivo è quello di riportare dali, da quelli più tecnici dove è imprescindibile, suo contenuto, e la parte informativa, infatti rea- sempre più l’impresa al centro curando come modellistica e sartoria, a quelli commercia- lizziamo video tutorial emozionali per il corretto i centrali itineranti. Avvicinare i giova- li, specialmente in questo mondo globalizzato che utilizzo dei prodotti, specie per le donne più ine- ni al Movimento attraverso momenti di cambia rapidamente, per questo credo molto nei sperte alla prima gravidanza. networking e anche eventi più ludici ma progetti di Education di Confindustria. L’esperien- comunque formativi ed essenziali per za è essa stessa parte del percorso formativo. Quanto c’è di te nelle campagne pubblicitarie e fare rete e conoscerci. Inoltre supporto quanto invece ti affidi a dei professionisti per co- “la quota rosa” con Lara Botta nei temi Con la tua strategia credi di aver creato un nuovo municare? legati alle pari opportunità. modo di comunicare? Sono la responsabile marketing e commerciale Non credo di aver creato un nuovo modo di co- quindi direi un buon 70% nella strategia e scel- La presidenza di Alessio Rossi ha una for- municare ma credo di essermi presa la respon- ta comunicativa, ma poi nell’operatività mi affido te “quota rosa”, è specchio dei tempi che sabilità di comunicare qualcosa di diverso “dallo solo a professionisti a seconda del prodotto e del cambiano, il mondo è pronto ad apprezza- standard delle abitudini”. Rispetto ai miei compe- canale. re le donne al comando? titor sono stata la prima a utilizzare come testi- Ahimè il mondo ancora no, lavoro tanto monial donne famose in gravidanza, undici anni fa Con la tua comunicazione pubblicitaria quali sono nei Paesi Arabi e diciamo che, seppur non era così frequente vedere immagini di donne gli obiettivi che ti poni? ogni anno ci siano dei miglioramenti, con la pancia o che allattavano al seno in luoghi Il primo obiettivo è sentimentale, trattandosi di sono ancora piccoli passi. Penso che le pubblici. Il mio brand è stato il primo a raccontarsi un acquisto molto emotivo; il secondo, quello più quote rosa di questa presidenza siano collaborando con testimonial famose e a fotogra- importante, è la sicurezza. Realizziamo prodotti d’esempio, sono fermamente convin- farle con il pancione. per l’infanzia e per neonati, la sicurezza e le certi- ta che noi donne sappiamo e possiamo ficazioni sono il nostro valore più importante. fare squadra, collaborare e trarre ispi- razione l’una dall’altra. Le mie colleghe Lara Botta e Susanna Moccia ne sono un grande esempio. Quali i prossimi obiettivi? Quelli di breve periodo sono di ampliare la collezione di moda con capsule col- lection tematiche, ampliare il lincensing a più categorie, come scarpe, passeg- gini, puericultura leggera, e ampliare i punti vendita nel mondo. 18 Licia Angeli e Franca Mentana. 19
QUALE / COMUNICAZIONE di Michele Da Col Comitato di Redazione Quale Impresa FAKE NEWS Da dove arrivano le “bufale”? Che peso hanno? Come agire? “Fake news” non è solo un'espressione che è Cosa sono le “fake news”? Dove nascono? entrata prepotentemente nel vocabolario comu- Tanti, io pure, trovano il termine “fake news” Nascono sul web ma anche fuori: le bufale esi- ne ma un fenomeno con molte conseguenze si- ormai abusato e fuorviante: rischia di far pas- stono da sempre, da quando esiste l’informazio- gnificative: culturali, sociali ed economiche. Un sare l'idea che esista solo un tipo di bufale, ne o la narrazione. Il web ne è un moltiplicatore tema sfaccettato che è stato al centro di un in- quelle dei social, ovvero notizie totalmente false straordinario, in termini numerici e di velocità. tero festival - svoltosi a Udine dal 3 al 6 maggio, e forse tutto sommato innocue. La realtà è più Una bufala può nascere per molti motivi e in nato da un'idea di Gabriele Franco, sviluppata complessa: dovremmo distinguere tra disinfor- altrettanti modi. Può essere una news distorta insieme alla sezione locale dell'associazione di mazione (informazione scorretta, sbagliata in poi replicata e modificata, come nel “telefono giovani giuristi ELSA – che ha coinvolto oltre 50 toto o in parte, creata e diffusa con la volontà senza fili”. Può essere una notizia creata ad hoc esperti nazionali di diversi settori. Tra loro ab- di ingannare) e misinformazione (informazione (la vera “fake news”). Può essere un frammen- biamo intervistato Gabriela Jacomella, giornali- scorretta che nasce e si diffonde senza volontà to di informazione ricontestualizzato per farlo sta, per 9 anni al Corriere della Sera, poi forma- consapevole di far danno). Poi, come scrivono i sembrare qualcosa che non è: ad esempio le trice per giornalisti, fondatrice di Factcheckers, ricercatori Wardle e Derakhshan, bisognerebbe statistiche utilizzate “a pezzi”, evitando il qua- la prima associazione a livello internazionale parlare di un ecosistema delle notizie "avariato" dro d’insieme per consentirne una reinterpreta- ad occuparsi esclusivamente di educational in cui elementi falsi o manipolati possono esse- zione. Ci sono poi campagne di disinformazione fact-checking. Dall’ottobre 2017 è Young Policy re presenti anche nei media tradizionali e in cui strutturate - come i “Russian bots” per le ele- Leaders Fellow alla School of Transnational Go- motivazioni economiche, di propaganda o altro zioni USA (sul cui reale impatto la discussione vernment dell’Istituto Universitario Europeo con tipo coesistono. Il rischio, riducendo tutto solo resta aperta). Ma ci sono anche contenuti di- un progetto di ricerca su fake news e policies a fake news, è inoltre trasformare il termine storti che possono arrivare da tutto il web: basta internazionali. Per Feltrinelli ha recentemente in un'arma da usare contro l'avversario: come che qualcuno li metta in circolo e che “agganci” pubblicato“Il Falso e il Vero”. accadde con Trump che si scagliò contro i gior- il discorso giusto - facendo leva sull’emotività o nalisti "nemici" non con argomentazioni ma al sulle narrazioni dominanti - per trasformarli in grido di "you are fake news". schegge di disinformazione virale. 20 21
QUALE / COMUNICAZIONE Perchè vengono prodotte e chi se ne avvantaggia? Il primo vantaggio è economico. Attirare lettori su Come difendersi? pagine “bufalare” comporta introiti pubblicitari: La buona notizia è che la Rete ci fornisce già - se sappiamo cercarli - gli il sito diventa più appetibile per gli inserzionisti, strumenti di base per "sbugiardare" le bufale (come ad esempio l'url, che il contatore dei visitatori sale, i pop-up vengono dovremmo sempre controllare per bene prima di condividere). Certo, ci visualizzati... Ci sono noti bufalari che, finché la sono tipologie di disinformazione raffinatissima, che solo fact-checkers pacchia è durata (nei casi più eclatanti finché non e giornalisti investigativi saranno in grado - forse - di smascherare. La è intervenuta la polizia postale per istigazione chiave è lo “spirito critico” che dobbiamo applicare al web e a ogni pratica all'odio razziale) si sono arricchiti grazie all'incon- quotidiana. In un mondo dominato dall'informazione rapida e usa-e-getta, sapevole collaborazione degli utenti che, abbas- trasformarsi in fruitori consapevoli e in componenti attive del sistema di sando la guardia della razionalità, abboccavano conoscenza digitale diventa non solo una necessità individuale, ma una ai loro link. Poi c'è purtroppo l'abitudine, sempre responsabilità collettiva. più epidemica nella nostra società, a quello che il filosofo H. G. Frankfurt ha definito "bullshit": con- tenuti utilizzati da un interlocutore per convincere Gabriela Jacomella, giornalista. della validità del suo messaggio a prescindere dalla sua veridicità. In questo modo la verità di una notizia diventa completamente secondaria e questa è una deriva pericolosa, soprattutto in un certo mondo politico fatto di slogan che possono essere contraddetti il giorno dopo senza che vi sia, da parte di chi li enuncia o ne è destinatario, la reale percezione di un problema. Che ruolo ha ognuno di noi nel fenomeno “fake news”? Diventa quindi fondamentale ricordare che il web è NEWS Le bufale viaggiano grazie a chi tiene loro aperti i can- una specie di oceano, una fonte sterminata e "liquida" celli delle “praterie” della Rete. Fermarsi a pensare e di informazioni, in cui dobbiamo imparare a navigare valutare i contenuti che condividiamo, i like che rega- con sicurezza. In questo senso, i frammenti di "catti- liamo e gli inoltri sulle chat toglie forza alla disinfor- va informazione" sono come relitti o tempeste che ci mazione. Purtroppo il ciclo dell'informazione digitale ostacolano, modificano la rotta, rischiano di farci per- è diventato frenetico non solo per i giornalisti e capita dere tempo e commettere errori. Per questo motivo è sempre più spesso di condividere "sulla fiducia": per- essenziale che ciascuno di noi contribuisca a tenere ché l'ha postato una persona di cui condividiamo le pulita questa enorme ricchezza che è la Rete, cercan- idee, perché ciò che intravvediamo in un titolo o in un do di non essere diffusore passivo. meme corrisponde a nostre convinzioni pre-esistenti. 22 23
QUALE / COMUNICAZIONE Le conclusioni dei lavori sono state affidate al Presidente dei Giovani Imprenditori Alessio Rossi: “Abbiamo voluto organizzare in Cala- COMUNICAZIONE bria la prima tappa di “Quale Impresa Cafè” per premiare il lavoro che stanno facendo i giovani imprenditori calabresi di Confin- dustria, i quali, con entusiasmo ed energia, (IN) MOVIMENTO promuovono importanti iniziative in tema di cultura d’impresa, valoriz- zando le diverse collabora- zioni con le scuole e gli Ate- nei universitari. di Alfredo Citrigno Comitato di Redazione Quale Impresa “Comunicazione (in) Movimento: valori, identità, Nel corso dei lavori è stata sottolineata anche l’im- immagine” è stato il tema scelto per inaugurare portanza della comunicazione per contribuire alla “Quale Impresa Cafè”, il primo seminario nazionale crescita delle aziende e del territorio, come ha te- svoltosi lo scorso 14 maggio nella splendida corni- stimoniato la Presidente del Gruppo Giovani Indu- ce del Mar Ionio presso il Park Hotel Mirabeau di striali di Catanzaro Caterina Froio, titolare di una Montepaone Lido (CZ). azienda turistica: “Negli ultimi 10 anni c’è stato Un gruppo, certamente, numeroso e prepara- un totale cambiamento nel modo di comunicare. E to che, con instancabile passione, incoraggia “Negli ultimi tre anni abbiamo cambiato il nostro oggi i nuovi metodi di comunicazione hanno cam- e facilita progetti di crescita culturale fornen- modo di comunicare e ci siamo spostati verso il biato anche il business aziendale”. do continui stimoli ed interessanti input alle mondo dei social - spiega il direttore Matteo Giudici nuove generazioni. Al centro dei lavori il tema - e Quale Impresa si trasforma in rivista di appro- All’incontro, moderato dall’amministratore Edizio- della comunicazione e ancor più quello dell’i- fondimento con contenuti di qualità”. ni Rubbettino Florino Rubbettino, e introdotto dalla dentità, fortemente sentita all’interno del no- presidente regionale del Gruppo Giovani Impren- stro gruppo come emerso dai vari interven- ditori Marella Burza e da Alfredo Citrigno, compo- ti, oltre ad un forte senso di responsabilità nente del comitato di redazione di QI, è intervenuta sociale che vogliamo trasmettere anche sui anche Valentina Parenti, presidente della società territori ed il lavoro dei giovani imprenditori Valentina Comunication, spiegando l’importanza calabresi rappresenta un fiore all’occhiello strategica della comunicazione per le imprese. per l’intero sistema confindustriale”. 24 25
PRIMO PIANO CITTÀ A CONFRONTO di Maria Anghileri Vice Presidente GGI Lecco-Sondrio Milano e Chicago: punti in comune. Stati Uniti d’America e Italia, Chicago ma economico-industriale: entrambe e Milano: a prima vista sembrerebbe- hub internazionali dei rispettivi paesi ro non avere niente in comune: realtà per export e per attrazione di impre- diverse, continenti lontani, culture e se estere, ma anche per presenza di storie differenti. Eppure le due città rappresentanze diplomatiche, eredi- hanno molto in comune. tano una tradizione manifatturiera va- riegata e hanno saputo evolvere negli Milano e Chicago, infatti, sono entram- anni più recenti verso la knowledge be città chiave nel circuito economico economy. mondiale e condividono una “identità” simile. Secondo uno studio del Centro Tra i punti di forza di entrambe le Studi di Assolombarda, presentato in città la posizione strategica, con ae- occasione dell’incontro delle delega- roporti efficienti che consentono zioni delle due città a Chicago, sono ri- collegamenti giornalieri con le prin- conosciute tra le principali città globali cipali città nazionali e internazionali. (lo studioso Peter Taylor le classifica In particolare - come sottolineato da rispettivamente al 12esimo e 13esimo Gabriele Barone, Deputy Trade Com- CHICAGO MILANO posto nel ranking delle “global cities”) missioner dell’ufficio ICE - Chicago senza essere né capitali politiche dei viene scelta come sede di molte so- City: Città metropolitana: rispettivi Stati (come accade a Parigi), cietà proprio per la possibilità di rag- 2.7 milioni di abitanti 3.2 milioni di abitanti né centri prevalentemente finanziari giungere le principali città americane Area Metropolitana: Metropolitan Region: (come nel caso di New York). Basano sia sulla west che sulla east coast in 9.5 milioni di abitanti 10.0 milioni di abitanti il loro status globale sulla propria ani- poche ore. $568.9 miliardi di Pil $450.7 miliardi di PIL +2.5% il tasso di crescita +1.8% il tasso di crescita annuale del PIL annuale del PIL 5.0% tasso 7.4% tasso di disoccupazione di disoccupazione $44 miliardi $138 miliardi in export in export Fonte: Centro Studi Assolombarda. 26 27
La sostenibilità è anche uno dei caval- Entrambe le città sono all’avanguar- COST OF DOING BUSINESS INDEX li di battaglia di Milano: basti pensare dia anche in tema di istruzione e Atlanta che per il quarto anno consecutivo il formazione, grazie alla presenza di capoluogo meneghino si è conferma- alcune tra le migliori Università e Bu- Houston to la Smart City più avanzata in Italia: siness School che le rendono in gra- Chicago al primo posto nella classifica di ICi- do di attrarre giovani talenti da tutto Philadelphia ty Rate 2017, che fo- il mondo, come emerge dal “QS Best Los Angeles tografa la situazione Student Cities”, dove Chicago si posi- Boston delle città italiane nel ziona 46esima tra le migliori città uni- San Francisco percorso per diventa- versitarie globali e Milano si colloca New York City re “smart”, ovvero più addirittura al 33esimo posto. Last but 85 87,5 90 92,5 95 97,5 100 102,5 105 vicine ai bisogni dei not least: Chicago e Milano sono un cittadini, più inclusive. esempio anche in termini di work- life Fonte: KPMG Competitive Alternatives 2016. Secondo il rapporto an- balance. nuale realizzato da FPA, COST OF LIVING INDEX società del gruppo Digi- Musei e gallerie d’arte, musica, spet- tal360, Milano ha una tacoli e festival per tutti i gusti, cucina New York (Manhattan) marcia in più per cre- all’avanguardia (Chicago ha ben 25 ri- San Francisco scita economica, mobi- storanti Michelin) e sport. Washington D.C. Seattle lità sostenibile, ricerca/ Boston innovazione, trasfor- In particolare Chicago è stata no- Los Angeles mazione digitale, con minata la migliore città sportiva da Chicago ottimi risultati anche Sporting News per tre volte ed è una Philadelphia nella partecipazione dei delle poche città degli Stati Uniti ad Miami cittadini e nella gestio- avere tra le migliori squadre in tutti Denver ne dei beni comuni. e cinque i principali sport profes- Dallas sionistici americani: Chicago Bears U.S. Average (football americano), Chicago Bulls Atlanta Houston (basket), Chicago Blackhawks (hockey su ghiaccio), Chicago Cubs (baseball), 0 50 100 150 200 250 Chicago Fire (calcio). Fonte: C2ER. Tutto questo si traduce in una spicca- ta attrattività turistica: 54 milioni i tu- risti annui per Chicago, ambito su cui Milano ha ancora strada da percorre- In particolare l’economia di Chicago è città più convenienti al mondo per fare re con 7 milioni di turisti nel 2016. una delle più sviluppate e diversificate affari - prima di New York e Los Ange- al mondo, con più di quattro milioni di les - in termini di impatto combinato di lavoratori e un prodotto regionale lordo 26 componenti di costo aziendali tra cui di oltre 568 miliardi di dollari: un risul- manodopera, servizi pubblici, strutture, tato straordinario se si pensa che è più trasporti, costi di finanziamento e tasse. elevato di quello di intere nazioni, come ad esempio l’Argentina, la Svezia, o la A ciò si aggiunga che Chicago è all’avan- Polonia. Uno dei fattori del successo guardia anche dal punto di vista energe- del modello Chicago è sicuramente la tico: le principali società di servizi pub- grande competitività in termini di costo blici di Chicago, tra cui ComEd, AT & T e Le sviluppo delle sinergie tra la città di del lavoro e della vita rispetto alle al- Peoples Energy, possono fornire energia Chicago e quella di Milano è fortemente voluto dal sindaco della città dell’Illinois, tre città americane. Basti pensare che a basso costo per soddisfare la crescita Rahm Emanuel, che ha accolto la delega- KPMG classifica Chicago come una delle sostenibile delle aziende. zione di Confindustria anche a Chicago. 28 29
PRIMO PIANO CERTIFICAZIONE UTILE di Lilia Aquilino GGI Alto Milanese Marco Masselli GGI Unione Industriale Torino Laura Severino Head of Susainability Certification Compliance Le certificazioni GREEN rappresentano un vantaggio competitivo per le aziende, non solo in termini di immagine, ma di ritorno economico concreto. Oggi l’opinione pubblica richiede alle aziende di avere un comportamento socialmente respon- sabile. La globalizzazione, l’internazionalizzazione e la digitalizzazione creano strutture organizzative complesse e multi-sito con stakeholder dagli interessi a volte contrastanti e con più livelli de- cisionali spesso distribuiti. Queste organizzazioni si trovano ad affrontare molte sfide legate alla sostenibilità. L’Europa ha recentemente adottato misure concrete per finanziare attività sostenibili per Autorevoli studi affermano che l’approvazione rispettare in modo coerente gli impegni adot- da parte delle istituzioni, dei media e la motiva- tati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sui cam- zione dei dipendenti aumentano quando un’a- biamenti climatici, l’agenda 2030 delle Nazioni zienda dimostra di avere una Corporate Go- Unite sullo sviluppo sostenibile e il Pacchetto vernance attenta ai possibili rischi, soprattutto sull’Economia circolare presentato per spin- quelli non tecnici. Queste attenzioni si riflettono gere verso modelli di produzione più circolari e in modo positivo sugli stakeholder, clienti e in- favorire la lotta al cambiamento climatico (pac- vestitori e hanno un tangibile impatto sul busi- chetto sulla finanza sostenibile presentato dalla ness dell’organizzazione stessa. Commissione Europea il 24 maggio 2018). 31
PRIMO PIANO Gli standard tradizionali già dimo- quisiti, l’innovazione tecnologica en- strano una propensione all’innova- tra nelle aziende con grande forza, zione, benché più organizzativa che divenendo propedeutica all’acquisi- di processo, ma ora, con i nuovi re- zione delle certificazioni. TRA GLI STANDARD PIÙ INNOVATIVI: • ISO 50001, definisce i requisiti per migliorare i sistemi di gestione dell’energia. Le misure adottate dalle aziende che decidono di certificarsi spesso includono tecnologie innovati- ve per il monitoraggio o la riduzione dei consumi energetici, che, naturalmente, portano ad un risparmio economico. • Standard di prodotto, utili per certificare i prodotti che, giunti alla fine del proprio ciclo di vita, consentono di favorire la simbiosi industriale e abbattere gli ostacoli che si frap- pongono al miglioramento della gestione dei rifiuti. • Standard di prodotto forestali (es. FSC, PEFC) e sulla sostenibilità dei biocarburanti e bioliquidi, dei prodotti alimentari, della mangimistica e della bioplastica (ISCC EU, ISCC PLUS) nati per contrastare il disboscamento illegale. • Standard di prodotto sulla sostenibilità della filiera della gioielleria nate per contrastare l’estrazione di minerali in zone di conflitto. • Standard sulle asserzioni dei gas a effetto serra (norme della serie ISO 14064). • Standard sulla verifica delle prestazioni di Tecnologie Ambientali Innovative che, più di tutti promuove l’innovazione, l’Environmental Technology Verification - ETV (Sistema di verifica delle Tecnologie Ambientali), promosso dalla Commissione Europea. Ma le attività sostenibili devono es- La certificazione rilasciata da una sere qualificate come tali. Non basta terza parte indipendente, come RINA, In passato, le certificazioni erano un mezzo per l’autoreferenzialità ed è necessario dimostra la rispondenza ai requisiti diventare fornitori della pubblica amministrazio- favorire la trasparenza e la divulga- richiesti dagli standard normativi. ne e delle grandi imprese, per ottenere sempli- zione di informazioni corrette a tutti ficazioni burocratiche o favorire l’export. Oggi, i soggetti coinvolti. Per questo mo- Parallelamente alla crescita di atten- attraverso le certificazioni volontarie legate alla tivo si ricorre alla standardizzazione zione, gli standard normativi dedicati sostenibilità, le aziende hanno uno strumento e alla certificazione, che sono stru- alla sostenibilità sono diventati sem- forte per dimostrare il loro ruolo di promotori di menti di grande utilità economica e pre più elevati e hanno disciplinato uno sviluppo controllato e sostenibile, ideando e sociale, perché, oltre ad accrescere aspetti nuovi e specifici, con un’atten- applicando soluzioni tecnologiche integrate e le la fiducia della collettività, portano zione maggiore al ciclo di vita dei pro- certificazioni sono viste come uno strumento per benefici economici concreti e favori- dotti, alle problematiche sociali, alla attestare lo spirito innovativo e per avere ritor- scono il libero mercato. comprensione delle esigenze delle ni economici concreti e spesso misurabili nello parti interessate e all’innovazione. stesso anno di adozione delle nuove soluzioni. 32 33
PRIMO PIANO ECOSISTEMI IMPRENDITORIALI Si chiamano “parchi scentifi- ci e tecnologici”, e all’estero sono ormai diffusi: ne esisto- no più di 500 in tutto il mondo e al momento in Italia ce n’è di Silvia Gatti solo uno a Trieste. Vice direttore Quale Impresa Sono luoghi che “negli anni si sono af- Abbiamo incontrato Giuseppe Bono- fermati globalmente come strumenti mi, CEO di Arexpo, la società a pre- per la promozione dell’innovazione valenza di capitale pubblico su cui è nei diversi settori in cui si specializza- stata costruita Expo e su cui sorgerà no, come motore dello sviluppo eco- il secondo parco scientifico e tecno- nomico e imprenditoriale dei territori logico italiano. in cui si insediano e come punto di intersezione e coordinamento fra gli Dott. Bonomi, cosa succederà sulle attori pubblici e privati, creando un aree di Expo nei prossimi anni? network di molteplici organizzazio- Il Parco scientifico e tecnologico che ni, come gli istituti di ricerca, i centri sorgerà sulle aree di proprietà di tecnologici, le università e le imprese Arexpo rappresenta una vera e pro- innovative” (Bellavista e Saez, 2009). pria svolta nel panorama della ricerca e dell’industria italiana. Secondo uno Partono quasi sempre da un in- studio di Ambrosetti siamo al secon- vestimento pubblico che al fine di do posto dopo la Germania in investi- promuovere la ricerca, lo sviluppo e menti privati in ricerca, ma fanalino di l’innovazione in un ambito in cui le coda per investimenti pubblici. Per la risorse sono spesso limitate, met- prima volta lo Stato investe pesante- te a sistema competenze e risorse mente sulla ricerca e lo fa in un’ot- di pubblico e privato con l’obiettivo tica globale e di integrazione con le di generare sviluppo territoriale e componenti che di questa ricerca poi combinare competenze e risorse usufruiscono. dell’industria e della ricerca. 34
PRIMO PIANO Con che logica verrà costruito creerà una nuova città nella Ecco perché su quest’area non sorgerà EVOLUZIONE DEI MODELLI DI INNOVAZIONE il polo? città con una popolazione di un solo centro, ma tre: lo Human Te- Arexpo ha il grande vantag- 70-80000 persone, che porta DAGLI ANNI 80 FINO AD OGGI. gio di insistere su un’area già a pensare a nuovi servizi in chnopole, centro all’avanguardia nella ricerca biomedica e farmaceutica, il abbondantemente cablata e termini di mobilità, entertain- nuovo campus dell’Università Stata- infrastrutturata e collegata ment, servizi. Quasi la metà le di Milano (facoltà scientifiche) e un non solo con Milano ma con della superficie sarà occu- RICERCA PURA ospedale con il rango di IRCCS (Ospe- la Lombardia e il resto d’Eu- pata da un parco tematico e dale Galeazzi). ropa. Il complesso è stato fruibile dagli occupanti con progettato nell’ottica di co- una nuova socialità. In tutti i Rispetto al mondo della ricerca medi- struire non solo un polo in cui fabbricati ci sarà un common > Sistema chiuso la gente venga a lavorare o a ground, un piano terreno ca e biomedica si avvertiva l’esigenza > Attività individuale studiare, ma in cui viva anche pubblicamente fruibile (espo- di un hub, come infrastruttura di ri- ferimento che possa aiutare aziende, > Attitudine volentieri. La presenza delle sitivo, ricreativo, convegni) scienfifica sole funzioni pubbliche gene- per consentire interazione e università e pubblico a interloquire tra loro. L’obiettivo è costituire un centro rerà infatti una popolazione socialità tra le persone che si di eccellenza internazionale capace di stanziale di 32000 persone, trasferiscono, e la mobilità in- attrarre talenti internazionali (cervelli che aggiunta alla popolazione terna all’area sarà totalmente in fuga) ed è intorno a questa idea che 1980 che si svilupperà grazie all’in- elettrica, con un progetto per sono stati costruiti visione e progetto. sediamento delle imprese, l’utilizzo di auto driverless. È un polo riservato alle grandi aziende RICERCA DI PRODOTTO quindi? In realtà no. Se osserviamo l’evoluzio- ne che ha avuto la ricerca dagli anni ‘80 ad oggi, il focus è passato dalla > Sistema ricerca pura a quella di prodotto, per one-to-one (progetto) 1990 arrivare all’esperienza (open innova- > Orientato al cliente tion). Il cambio radicale avviene negli > Attitudine anni 2000, momento in cui il cliente si ingegneristica trasforma in consumatore e si fa pro- motore del cambiamento, disposto a AREXPO sperimentare e desideroso di ricevere valore esperienziale dalla trasforma- Arexpo è società a prevalente capitale pubblico, partecipata dal Mi- 2000 zione in servizio di tutti i componenti nistero dell’Economia e delle Finanze, dalla Regione Lombardia, dal dell’offerta. OPEN INNOVATION Comune di Milano e dalla Fondazione Fiera Milano, dalla Città Metro- politana di Milano e dal Comune di Rho. Arexpo S.P.A. ha il compito di In questa ultima fase diventa centrale sviluppare l’intero sito di Expo 2015 in un parco scientifico e tecnologi- il ruolo dei Parchi Scientifici e Tecno- > Sistema aperto co di eccellenza globale. Arexpo S.P.A. è stata costituita nel 2011 con lo logici, perché in un luogo unico cataliz- > Orientato scopo di acquisire le aree destinate ad ospitare l’Esposizione Univer- zeremo grosse aziende, startup, uni- al consumatore sale EXPO MILANO 2015. Oggi la società ha il compito di valorizzare versità e ospedali. È qui che la piccola > Attitudine e sviluppare l’intero sito trasformando l’area per dar vita ad un parco azienda o la startup avrà accesso ad un innovativa scientifico e tecnologico di eccellenza a livello internazionale. network unico e selezionato, in cui po- trà trovare fornitori, clienti, e operatori sinergici per la sua attività. Rielaborazioni The European House – Ambrosetti su dati APSTI. Per la stesura di questo articolo è stato utilizzato uno studio di Ambrosetti “Arexpo”. 36 37
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