Newsflash LLIEVI ANNO 9 - NUMERO 37 - PASQUA 2020 - Exallievi | World confederation of the past pupils ...

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      E X A LLIEVI
                Newsflash
                  ANNO 9 - NUMERO 37 - PASQUA 2020
                Periodico di attualità religiosa e sociale della
       Confederazione Mondiale degli Exallievi ed Exallieve di Don Bosco

                     Edizione italiana
Newsflash LLIEVI ANNO 9 - NUMERO 37 - PASQUA 2020 - Exallievi | World confederation of the past pupils ...
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                                                 DON ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME
                                                 CONFERMATO RETTOR MAGGIORE

      (ANS – Roma - 11 Marzo 2020)                               luglio 1987 a León.
                                                                 Originario dell’Ispettoria di Spagna-León,
      Il Capitolo Generale 28° della Congrega-                   ha conseguito la Laurea in Teologia Pasto-
      zione Salesiana ha rinnovato a Don Ángel                   rale e la Licenza in Filosofia e Pedagogia.
      Fernández Artime il mandato di Rettor Mag-                 Delegato di Pastorale giovanile, Direttore
      giore, per il sessennio 2020-2026. L’ele-                  della scuola di Ourense, membro del Con-
      zione è avvenuta al primo scrutinio.                       siglio e Vicario ispettoriale e, dal 2000 al
                                                                 2006, Ispettore. È stato membro della
      Il primo pensiero del rieletto Rettor Mag-                 commissione tecnica che ha preparato il
      giore è stato per i giovani: «Penso che que-               Capitolo Generale 26. Nel 2009 nominato
      sto sessennio debba essere fortemente                      Ispettore dell’Argentina Sud, e grazie a tale
      marcato da questa convinzione: dobbiamo                    incarico ha anche avuto modo di conoscere
      portare Dio ai giovani. E allo stesso tempo,               e collaborare personalmente con l’allora
      come ho detto tante volte, e continuerò a                  arcivescovo di Buenos Aires, card. Jorge
      dirlo in tutto il mondo: specialmente ai gio-              Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco.
      vani più bisognosi, ai più poveri, agli sfrut-
      tati, agli scartati… Siamo nati per loro».                 Nel dicembre del 2013 venne nominato Su-
                                                                 periore dell’Ispettoria “Spagna-Maria Au-
      Don Ángel Fernández Artime, 59 anni, è                     siliatrice” – incarico che tuttavia non ha
      nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle               mai svolto perché, prima di essere inse-
      Asturie, Spagna; ha emesso la sua prima                    diato come Ispettore, è stato eletto dal Ca-
      professione il 3 settembre 1978, i voti per-               pitolo Generale 27 come Rettor Maggiore
      petui il 17 giugno 1984 a Santiago de Com-                 della Congregazione Salesiana. Era il 25
      postela ed è stato ordinato sacerdote il 4                 marzo del 2014.

      In copertina: Paraguay - Sacerdote salesiano benedice la città di Concepción
      marzo 2020 – Il salesiano don Jorge Cuevas è salito sul campanile della parrocchia “Maria Ausiliatrice” di Concepción per benedire tutta la città con il Santissimo Sa-
      cramento. La città di Concepción, come tutto il resto del Paese, è in quarantena e con misure di isolamento a causa della pandemia che tiene in sospeso il mondo intero.
      Il sacerdote salesiano ha recitato la preghiera della Coroncina della Divina Misericordia e benedetto specialmente il personale sanitario della città.
        2      EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020
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                                                                          Cronologia dei Rettori Maggiori
                                                                                          Il Capitolo Generale 28° della Congrega-
                                                                                          zione Salesiana ha rinnovato a Don Ángel
                                                                                          Fernández Artime il mandato di Rettor Mag-
                                                                                          giore, per il sessennio 2020-2026.
                                                                                          Chi, prima di lui, è stato Rettor Maggiore?
                                                                                          Don Michele Rua fu il primo successore di
                                                                                          Don Bosco e fu Rettor Maggiore dal 1888 al
                                                                                          1910. Dopo di lui:
                                                                                          Don Paolo Albera (1910-1921)
                                                                                          Don Filippo Rinaldi (1922-1931)
                                                                                          Don Pietro Ricaldone (1932-1951)
                                                                                          Don Renato Ziggiotti (1952-1965)
                                                                                          Don Luigi Ricceri (1965-1977)
                                                                                          Don Egidio Viganò (1977-1995)
                                                                                          Don Juan E. Vecchi (1996-2002)
                                                                                          Don Pascual Chávez Villanueva (2002-
                                                                                          2014).

                 Rettor Maggiore Emerito, don Pascual Chàvez                             Don Vaclav Klement

                           Don Pier Luigi Cameroni                               I traduttori al 28° Capitolo Generale

                                                                                    EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020           3
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                                                                        LA VOCE DEL RETTOR MAGGIORE
                                                                          Come balsamo e come fuoco

                          Carissimi amici e fratelli della Famiglia Salesiana,

      cominciando il mio nuovo sessennio, condivido con voi quello che sente il mio cuore. Prima di tutto ringrazio Dio nelle cui mani amorevoli tutti
      ci troviamo e muoviamo. Dio ci ha guidato fino a questo momento. Il sì che ho nuovamente pronunciato nasce dalla fiducia in Dio e in voi tutti,
      che formate la grande anima e il grande cuore di questa nostra amata Famiglia.
      L'emozione è grande.

      Mi sento ancora sopraffatto dall'essere successore di Don Bosco, padre e centro di unità della famiglia salesiana. E sono senza parole, an-
      cora una volta, quando leggo nel testamento spirituale di Don Bosco ciò che il nostro Padre ci ha lasciato scritto al riguardo:
      «Prima di partire per la mia eternità io debbo compiere verso di voi alcuni doveri e così appagare un vivo desiderio del mio cuore (...) Vi la-
      scio qui in terra, ma solo per un po'di tempo (.,.), il vostro Rettore è morto, ma ne sarà eletto un altro che avrà cura dì voi e della vostra eterna
      salvezza. Ascoltatelo, amatelo, ubbiditelo, pregare per lui, come avete fatto per me».

      Le parole del nostro amato padre Don Bosco risuonano nella mia mente e nel mio cuore come balsamo e come fuoco allo stesso tempo. La
      sua figura è così grande che inevitabilmente mi sento piccolo e indegno. Solo la grazia che viene dal Signore, alla quale mi abbandono, il vo-
      stro aiuto, quello di tutti i salesiani nei luoghi più diversi del mondo, e l’amore che ho e che abbiamo per i nostri giovani, specialmente i più
      poveri, mi danno la pace e il coraggio necessari.

      Molti confratelli mi hanno domandato come mi sento. La mia risposta è sempre stata questa: molto in pace e molto libero. Questo è ciò che
      ho sentito in tutto il tempo, durante il Capitolo e durante il discernimento. È quello che ho sentito prima e dopo le elezioni: con pace e libertà
      perché non ho cercato né cerco questo servizio. Ero spiritualmente pronto a continuare - perché sento che i sei anni che abbiamo vissuto in
      precedenza sono stati anni di grazia, non senza difficoltà ovviamente - ma non mi hanno strappato né tolto la speranza e il desiderio di fe-
      deltà personale alla Congregazione. Tuttavia, ero anche pronto a concludere il mio servizio, se quello fosse stato il sentimento dell'Assem-
      blea nel nome del Signore.

      Ed è con questa pace e libertà che imprimo in me ciò che è stato detto riguardo alle aspettative sul Rettor Maggiore: cercherò di essere, per
      quanto possibile, un vero uomo di Dio, con forte identità carismatica e pastorale, lungimirante, capace di uno sguardo di fede e speranza nel
      leggere la realtà.
      È mio profondo desiderio continuare ad essere, per quanto possibile, uomo capace di paternità e affetto fraterno, di accompagnamento, vi-
      cino ai confratelli.

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      «La grazia che viene dal Signore, alla quale mi abbandono, il vostro aiuto,
      quello di tutti i salesiani nei luoghi più diversi del mondo, e l’amore che ho e
      che abbiamo per i nostri giovani, specialmente i più poveri, mi danno la pace
      e il coraggio necessari».
      Penso che metterò molte delle mie energie per essere un uomo capace di costruire unità, di coinvolgere e accompagnare, di creare una vi-
      sione comune, di mettere insieme le differenze, di costruire comunione intorno a sé, di lavorare in squadra e di delegare.
      Infine, rivolgo lo sguardo ai giovani. Loro sono per noi il "sacramento" del nostro incontro con Dio. Costituiscono "il roveto ardente" a cui ci
      avviciniamo in nome di Dio. Sono il luogo sacro della santificazione che Dio ci ha assegnato in Don Bosco.

      La presenza dei giovani nel Capitolo Generale ha lasciato i nostri cuori pieni di emozione a motivo della forza delle loro parole giovanili.
      I giovani ci hanno chiesto di stare con loro, di non abbandonarli, di non lasciarli al loro destino. Ci hanno chiesto di volere loro bene, di amarli,
      poiché ci desiderano e ci amano.
       Ci hanno chiesto di accompagnarli nel cammino della vita. E ci hanno chiesto di essere uomini capaci di parlare loro dell'amore che Dio ha
      per loro. Non ci hanno chiesto strutture, o più muri, né programmi di gestione e neanche attività.

      I giovani sono stati cofondatori con Don Bosco, ha detto Papa Francesco nel suo messaggio al CG28. Ecco perché loro e il rumore delle loro
      voci - scrive il Santo Padre - sono e devono essere la nostra musica migliore. Siamo quindi chiamati a permeare la vita di tanti giovani ab-
      bandonati, in pericolo, poveri, scartati che aspettano uno sguardo di speranza, che aspettano quel salesiano che sarà fratello, a volte padre
      e sempre amico.
      Non possiamo non essere fedeli avendo davanti ai nostri occhi i bambini, gli adolescenti, i giovani e le loro famiglie. Ci si aspetta da noi una
      duplice fedeltà: una fedeltà ai giovani e una docilità allo Spirito Santo.

      È stato importante vivere il CG28 a Valdocco. Lo stesso Santo Padre ci parla di quella che ha definito "l'opzione Valdocco" e che traduco in
      sogni che sono già realtà ma che devono esserlo ancora di più, perché sogno come Don Bosco che il salesiano del XXI secolo sia un uomo pieno
      di speranza, appassionato di Gesù Cristo. Sogno una Famiglia Salesiana con lo spirito di Valdocco come la costruì Don Bosco, che viva per e
      con ragazzi e giovani, amandoli veramente nel nome del Signore.
      Sogno una Famiglia Salesiana in cui i più poveri e abbandonati, gli scartati, gli esclusi, coloro che hanno subito qualsiasi tipo di abuso e vio-
      lenza siano la priorità, come ha fatto Don Bosco.

      Se è così, la Madre Ausiliatrice continuerà a fare tutto in questa Congregazione e in questa Famiglia salesiana. E a tutti voi, con affetto, ripeto
      le parole di Papa Francesco: Sognate e sognate in grande. Sognate e fate Sognare.

                                                          Don Ángel Fernández Artime
                                                                 Rettor Maggiore

                                                                                                        EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020             5
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                           Cari Ex Allievi e Amici di Don Bosco,

      è un piacere poter comunicare di nuovo con voi attraverso il nostro amato Notiziario Flash degli Ex Allievi.

      Come vola il tempo… Ecco un’altra nuova edizione di Pasqua, preparata per voi. Dalle vostre numerose notizie, posso dire che la nostra as-
      sociazione sta crescendo nel vivido e attivo gruppo “Buoni Cristiani e Onesti Cittadini” proprio come Don Bosco voleva che fossimo.
      Per l’anno 2020, il Rettor Maggiore, il nostro Don Bosco di oggi, ci invita a riflettere su questa stessa frase per la strenna di quest’anno. Per
      noi Ex Allievi e Amici di Don Bosco è davvero un momento speciale e benedetto perché il prossimo 24 giugno festeggeremo i 150 anni da
      quando Carlo Gastini e il primo gruppo di Ex Allievi di Valdocco andarono a trovare Don Bosco e su sua raccomandazione, diedero vita al
      primo gruppo di Ex Allievi di Don Bosco.

      Per gli Ex Allievi di tutto il mondo, il 2020 è una grazia speciale, poiché festeggeremo l’Anno Giubilare degli Ex Allievi di Don Bosco con vari in-
      contri, celebrazioni e attività a livello nazionale e locale, nuovi progetti e molte sfide. Durante il periodo di Pasqua, quando contempleremo la
      Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, mi piace immaginare un legame fra questo Tempo Santo per la Chiesa e l’attuale situazione degli
      Ex Allievi. Oltre alla celebrazione e ai festeggiamenti per questo anniversario, stiamo riflettendo e reinventando: chi saranno gli Ex Allievi di
      Don Bosco nel 21° secolo? Il questionario per l’Anno Giubilare ci sta aiutando a riflettere e a raccogliere le idee. Penso che possiamo vedere
      il nostro Anno Giubilare come la nostra Pasqua e la nostra Resurrezione. Mentre Gesù, con la sua vita e il suo sacrificio sta portando fra noi
      il Nuovo Testamento, vi esorto a vedere questo nostro Giubileo molto speciale come un’opportunità per ripensare e rivalutare la nostra ricca
      storia e la nostra esperienza di Ex Allievi degli ultimi 150 anni.

      In modo da poter vivere come veri figli di Don Bosco anche nel 21° secolo.

      Quindi molto importante è pensare e pregare, ma non dimentichiamoci anche di agire. Invito tutti voi a rimanere concentrati e a essere pra-
      tici durante le celebrazioni e i numerosi incontri che avrete. Vi invito a mantenerci focalizzati sulle principali sfide del piano strategico per la
      Confederazione Mondiale che comprende il miglioramento dei nostri contatti e delle nostre reti, nuovi progetti e migliori pratiche condivisi
      da tutti noi. Per fare un esempio ispiratore, vorrei dividere con voi un’iniziativa dall’India, presa in cui gli Ex Allievi, insieme con i Salesiani stanno
      realizzando un database locale per l’inserimento nel mondo del lavoro di Ex Allievi imprenditori e persone in cerca di lavoro. Preghiamo che

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                                                                 Confederazione Mondiale             Via Tiburtina, 994           +421 915 966 549
                                                                 Exallievi ed Exallieve              00156 - Roma (RM)            office@exallievi.org
                                                                 di Don Bosco                        Italia                       www.exallievi.org

      un giorno, in un prossimo futuro, riusciremo a fornire un tale servizio in tutto il mondo tramite il nostro database degli Ex Allievi: il Bosco-
      base. Per questo vi chiedo preghiere e collaborazione.

      Purtroppo, non ci sono solo queste notizie positive, lo scoppio della Pandemia da Corona Virus porta tristezza, dubbi e perfino paura nelle no-
      stre vite e nei nostri cuori. Vi invito a restare forti e positivi, come lo è stato Don Bosco durante i molti momenti difficili e pericolosi della sua
      esistenza. Lui dedicò sempre la sua vita agli altri, ai giovani – e soprattutto ai bisognosi.

      La situazione odierna può rappresentare una nuova sfida per noi Ex Allievi, deve farci meditare su come aiutare, su come essere presenti fra
      coloro che ne hanno bisogno. Un grande esempio è il generoso aiuto che gli Ex Allievi di Hong Kong hanno dato alla Famiglia Salesiana in Spa-
      gna, inviando, alla fine di marzo 2020, delle attrezzature mediche. È stato un bellissimo gesto che ci invita tutti a interrogarci e a riflettere
      su come ognuno di noi può essere servizio e aiuto in questi giorni. Abbiamo la preghiera, una grande varietà di mezzi di comunicazione e molti
      dispositivi di supporto. Questa crisi potrebbe rappresentare per noi Ex Allievi di Don Bosco un incentivo per rispondere all’importante domanda
      del Questionario del Giubileo per l’Anno 2020: “Cosa farò, da Ex Allievo, nel 21° secolo?”. È una vera sfida che la società del 21° secolo in cui
      viviamo ci sta presentando. Vi invito a essere sensibili alle chiamate che questo momento difficile ci sta portando, a essere attivi restando,
      però, sempre calmi e positivi. Cerchiamo di impegnarci al meglio per essere buoni cristiani e retti cittadini.

      Personalmente ritengo che la crisi del Corona Virus ci dia la possibilità di vivere la Strenna del 2020 e il nostro motto di Ex Allievi, ogni giorno,
      nella sua profondità.

      Spero che questo mio notiziario porti conforto e ristoro a tutti coloro che sono in quarantena. Un grazie a coloro che si prendono cura di noi
      – medici, infermieri, sacerdoti, vigili del fuoco, poliziotti, negozi di alimentari e farmacisti – ringraziamoli con le nostre preghiere e teniamoli
      sempre presenti nelle nostre intenzioni.

                In Don Bosco

                                            Michal Hort
                Presidente della Confederazione Mondiale degli Ex Allievi di Don Bosco

                                                                                                        EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020               7
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                                   Gli “infermieri volanti” di Don Bosco
                                                          1854: Il colera a Torino

                Carissime Amiche ed Amici,

      In Italia (e nel mondo) stiamo vivendo la cruda realtà del “coronavirus”. Leggendo i più svariati bollettini quotidiani il pensiero mi è andato
      spesso a Don Bosco. Anche lui ha patito un’analoga esperienza. Così, una volta tanto, depongo la penna e mi affido completamente a quanto
      testimoniato dal santo torinese nelle sue “Memorie Biografiche”.

      Anche in mezzo alle più crude sofferenze i ragazzi crescevano alla sua scuola con la “voglia di fare del bene”. L’apostolato tra i compagni era
      il principale modo di vivere dell’Oratorio.

      L’estate del 1854 portò una notizia paurosa: il colera. L’epidemia investì dapprima la Liguria, facendo 3.000 vittime. Il 30-31 luglio i primi casi
      a Torino. Non dimentichiamo che il batterio, il “Vibrio Cholera”, sarebbe stato scoperto da Robert Koch solo nel 1884; così come tutti sanno
      che la Croce Rossa fu fondata nel 1864; dieci anni dopo!

      In mancanza di notizie scientifiche si diffusero in città le solite voci alimentate dall’ignoranza e dalla paura. «Il basso popolo – si sentiva dire
      – s’incaponiva nell’idea che i medici somministrassero ai malati una bibita avvelenata, cui a Torino si dava il nome di “acquetta”, e ciò allo scopo
      di farli più presto morire e per tal modo scongiurare più facilmente il pericolo per sé e per gli altri»

      La paura provocò “il chiudersi delle botteghe, il fuggire che tosto moltissimi facevano dal luogo invaso”. Un esempio non certo di nobile co-
      raggio fu dato dalla famiglia reale, che si diede alla fuga in carrozze chiuse, e riparò nel castello di Caselette.

      La zona di Torino più colpita, com’era facile prevedere, fu quella più inquinata e sporca: Borgo Dora, confinante con Valdocco. Don Bosco
      prese le misure del caso. «Si anticiparono gli esami e prima che finisse luglio (cioè, con un mese di anticipo) tutte le scuole furono chiuse».
      Il colera infieriva sulla città piemontese. In dieci casi, sei risultavano mortali. L’Oratorio era attorniato da moribondi, da cadaveri e, attorno

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                Gli “infermieri volanti”                                                                                Don Bosco e i giovani oratoriani

                                                                   Istruzioni per il colera del 1854

      a questi sventurati, la paura aveva fatto il vuoto. Pochi i coraggiosi che si prestavano a curare i malati. Il Sindaco fece appello ai migliori della
      città perché si fossero trasformati in infermieri e assistenti dei colerosi.

      Allora Don Bosco si rivolse ai suoi giovani cercando qualcuno che desiderasse unirsi a lui in quell’opera di misericordia. Lo ringraziava a
      nome di Dio. «Quattordici gli si presentarono ben tosto, pronti a compiere i suoi desideri... e pochi giorni dopo altri trenta ne seguirono l’esem-
      pio» (MB 5,87).

      All’igiene rudimentale del tempo, Don Bosco aggiunse la sua fede. Una sera, udendo come tutti parlavano del male che faceva strage in To-
      rino, esortò a sperare nella Madonna: «Se voi, o miei cari, mi promettete di non commettere volontariamente alcun peccato, credo di potervi
      assicurare che nessuno di voi sarà colpito dal colera».

      Così gli “infermieri volanti” accorrevano a prestare i primi soccorsi d’urgenza, a qualsiasi richiesta e a qualsiasi ora del giorno e della notte
      Ai poveri (e ce n’erano) si regalarono lenzuola, camicie, coperte. Le riserve dell’Oratorio furono ben presto esaurite. L’epidemia durò tre mesi
      e per tre mesi proseguì quella carità... Quando, con le piogge d’autunno, il colera finì, si contarono 1.248 morti a Torino, 320mila in Italia. La
      fine dell’emergenza venne dichiarata il 21 novembre.

      Un risultato prodigioso: tra i 44 volontari dell’Oratorio nessuno fu colpito dal contagio!

      Lo scrittore Nicolò Tommaseo, che abitava in quegli anni in via Dora Grossa (ora via Garibaldi) 22, scrisse a Don Bosco il 3 ottobre: «So della
      generosa carità esercitata da lei e dai suoi nella malattia che minacciava specialmente i poveri della città... Le debbo ringraziamenti vivissimi
      come Cristiano» (MB, 5,118).

                                                                   Pierluigi Lazzarini

                                                                                                        EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020                 9
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      S OLIDARIETÀ - C OVID -19

                                                                        RETTOR MAGGIORE:
                                                                “Più grande di tutto è l’amore”
                                                                          (San Paolo)
                Rosario - Argentina - Casa Salesiana

                                Questo è il tempo del sacrificio.
                       In prove difficili come queste l’amore ci dà la vita
                          Miei cari amici del Bollettino,

      vi scrivo in un momento in cui siamo tutti attoniti e smarriti. E penso al mese di maggio, il mese dedicato alla Madre. In tutto il mondo sale-
      siano ci siamo affidati alla nostra mamma comune, Maria Ausiliatrice, e abbiamo pregato chiedendo al Signore, con la sua mediazione, aiuto
      e conforto in queste ore terribili per tutti. Con in più il timore per le difficoltà che dovremo affrontare “dopo”.
      Ma accade che in mezzo a tanto dolore, pianto e morte, anche nelle perdite più dolorose, scopriamo persone che sono “parola di Dio” e sua
      mediazione per noi con la loro testimonianza di fede e di forza. Non me la sento di usare parole mie, da quando ho conosciuto quelle di altre
      persone, cariche di autenticità e di fede provata, vere testimonianze di "abbandono in Dio".
      Così vi offro questa testimonianza reale. Grazie ad essa scopriamo che “miracolo” sono le persone.

      Ha appena perso il marito. Si sono sposati 23 anni fa e insieme hanno avuto 5 figli formando una bella famiglia. Oggi, all'età di 50 anni, il co-
      ronavirus le ha portato via il marito.
      Tutto è iniziato con una malattia, il giorno del compleanno di una delle loro figlie. Lui si è svegliato con la febbre piuttosto alta. Aveva sintomi
      simili all'influenza, congestione e una tosse che pensavano fosse temporanea. Tuttavia, con il passare delle ore, il quadro si è fatto più com-
      plicato.
      Non c'erano difficoltà respiratorie, ma soffriva di vertigini. È stata chiamata un'ambulanza ed è stato ricoverato in ospedale. All'inizio era sotto
      osservazione. Non sospettavano affatto che fosse un coronavirus. A quel tempo, inoltre, non c’era l'attrezzatura necessaria per il test del Covid-
      19. Tuttavia, quella stessa notte, lo isolarono in un reparto come misura preventiva.

      Il giorno dopo lo portarono in terapia intensiva, dove fu sottoposto al test. I medici dissero alla moglie che non poteva più stare con lui, che
      doveva tornare a casa. Poco dopo è stata richiamata in ospedale per salutare il marito perché le sue condizioni erano molto delicate.
      Lei arrivò all'ospedale con un sacerdote per impartire il sacramento dell'unzione dei malati e lo salutò. Lo stesso pomeriggio, seppero che il
      test del coronavirus era positivo e da allora lei è rimasta con i suoi figli già in quarantena a casa, mentre il marito ha passato le ultime ore
      in ospedale. Solo.

      Dice che durante tutto questo tempo la cosa più difficile è stata non poter andare a trovarlo, stare con lui e parlare con lui. Era isolato e non
      facevano entrare nessuno. L'intero ospedale aveva pazienti affetti da coronavirus e nessuno poteva entrare.

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                                                                                           S OLIDARIETÀ - C OVID -19

      «Mi fido di Dio»
      Nel frattempo, a casa, questa donna, moglie e madre ha vissuto questo dolore con un cuore enorme.
      «È molto difficile, ma Cristo mi tiene in braccio. Sentire che Lui è con me sulla croce e io con Lui e che ci sorreggiamo a vicenda, e sapere
      che anche mio marito è nelle sue mani mi dà forza».

      Questa madre e i suoi figli hanno trovato conforto nella preghiera: «Preghiamo il Rosario ogni giorno e facciamo una novena a San Giuseppe
      che abbiamo finito e ricominciato. Preghiamo anche per tutti coloro che si trovano in situazioni simili».
      Con una fede ammirevole confida che «ci sono giorni in cui sono stata malissimo, ma ora vedo tutto con più pace, con più accettazione. Vi-
      vere con l'accettazione aiuta a vivere con meno disperazione, con la sofferenza di non vederlo, ma con la pace che alla fine è la volontà di Dio,
      in ogni caso, amen».

      Pochi giorni prima della morte del marito, sentiva di voler condividere con gli altri come la stavano vivendo in famiglia.
      La sua testimonianza ci insegna che anche se non siamo preparati a prove difficili come queste, sentire la presenza amorevole di Dio ci dà
      forza e ci aiuta a vivere la sofferenza «con meno disperazione», afferma questa donna credente che sa che l'amore non conosce limiti e che
      è importante aggrapparsi alla croce soprattutto in momenti come questi.
      Due giorni prima della morte del marito ha inviato questo messaggio: «Grazie per i tanti messaggi di sostegno e di preghiera. Mi tengono in
      vita. Sapere che ci sono molte persone che pregano per lui. Che alla fine, se non guarisce, è perché c'è un bene più grande. È una ferita san-
      guinosa, molto forte, ma allo stesso tempo Dio ti permette di vedere l'amore degli altri, di come ci ama Lui. E questo è molto più alto e più
      grande di noi stessi».
      Questa moglie e la sua famiglia quando hanno ricevuto la notizia della morte del marito e padre si sono più uniti che mai. Continuano a respi-
      rare quell'amore con la certezza di non essere soli. Soltanto un cuore che ama profondamente può dire: «È andato in cielo, con Gesù. Mi fido
      di Dio, che mi dà forza e pace».

      Vi lascio questa testimonianza. Forse altre persone vivranno perdite simili con disperazione. Ci sarà chi non capisce che si può reagire come
      questa moglie e questa madre. Ma dobbiamo accettare che ogni persona è unica e irripetibile, e in questo caso la Fede ha fatto trascendere
      e superare la perdita di una persona così amata, anche se il dolore e il grande vuoto della perdita esistono sempre.

      Don Bosco ci ha sempre ricordato di avere fiducia in Maria Ausiliatrice, e vedremo cosa sono i miracoli. La nostra tendenza naturale, rapida
      e immediata è di considerare un miracolo solo la cura di un cancro o di una malattia simile..., ma ciò che è stato vissuto nel cuore di questa
      moglie e madre e dei suoi cinque figli è un miracolo vissuto nella Fede.
      Non perdiamo questa Fede nè la Speranza che ci deve caratterizzare. Che l'Ausiliatrice continui a tenerci per mano come Mamma, poiché ciò
      che ha detto Gesù è sempre assolutamente vero per tutti: «Donna, questo è tuo figlio; figlio, questa è tua madre» (Gv 19, 26-27).

                                                         Don Ángel Fernández Artime
                                                                Rettor Maggiore

                                                                                                    EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020            11
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      S OLIDARIETÀ - C OVID -19

      Italia
         PONTI DI SOLIDARIETÀ SALESIANA AVVICINANO LA CINA E L’ITALIA
                                                  ALLA LOTTA AL CORONAVIRUS
      (ANS – Milano)

      Alle minacce del coronavirus la Famiglia
      Salesiana reagisce sostenendosi come un
      corpo unico, come un vasto movimento di
      persone impegnato per la salvezza, non
      solo dei giovani, ma di ogni essere umano.
      Lo ha testimoniato con la partecipazione
      globale e devota alla novena straordinaria
      e all’Atto di Affidamento a Maria Ausilia-
      trice, con migliaia di persone che da ogni
      Paese si sono strette – virtualmente e spi-
      ritualmente – attorno al Rettor Maggiore e
      ai suoi Consiglieri nella Basilica del Sacro
      Cuore di Roma; e lo testimonia con il so-
      stegno pratico ed efficace degli aiuti sani-          inviare...?» (Macao).                           virus. Nel compiere quello che fondamen-
      tari.                                                 «I nostri amici si chiedono, come possiamo      talmente è un compito banale, ci rendiamo
                                                            aiutare le persone che soffrono in Italia.      anche conto di essere chiamati, come Exal-
      In questi giorni, infatti, quattro diverse re-        Quali sono i modi per aiutarli? È preferibile   lievi, a partecipare alla grande opera di
      altà della Famiglia Salesiana presenti nella          inviare scorte mediche, come maschere e         realizzare il sogno di Don Bosco… Come
      cosiddetta “Grande Cina” (Cina Continen-              altro materiale sanitario oppure denaro?»       segno della nostra solidarietà con i Sale-
      tale, Hong Kong, Macao e Taiwan) si sono              (Hong Kong).                                    siani presso la Sede Centrale di Roma,
      offerte di far arrivare il loro aiuto in Italia                                                       stiamo elaborando modi per inviarvi una
      per sostenere la popolazione italiana che             «Ho appena ricevuto una chiamata da un          piccola spedizione di mascherine chirurgi-
      sta affrontando proprio ora la fase più dura          mio amico, che vorrebbe donare 10.000           che, che speriamo possano essere utili per
      dell’epidemia. Grazie alle indicazioni del Vi-        maschere chirurgiche ai salesiani e allo        prevenire la diffusione della malattia. Ti
      cario del Rettor Maggiore, don Stefano                staff medico in Italia, ma non sa come fare     preghiamo di farci sapere se hai bisogno
      Martoglio, tutti gli aiuti sono stati indiriz-        e chiede la mia assistenza. Potete aiu-         di questo o altri materiali di emergenza e
      zati nell’epicentro italiano dell’epidemia, in        tarmi?» (Taiwan).                               noi faremo del nostro meglio per darvi il
      Lombardia.                                                                                            nostro aiuto».
                                                            Un altro gruppo di Exallievi di Don Bosco ha    Dall’altro lato di questo ponte di solidarietà,
      Dai laici attivi nell’Ispettoria con sede a           scritto direttamente al Rettor Maggiore:        la Famiglia Salesiana della Lombardia, gui-
      Hong Kong sono pervenuti infatti messaggi             «La pandemia ci ha riuniti come mai prima       data dall’Ispettore salesiano, don Giuliano
      come quelli che riportiamo qui di seguito:            d’ora, poiché stiamo lavorando a stretto        Giacomuzzi, ha fatto sapere agli Exallievi e
      «Alcune persone qui nell’Ispettoria stanno            contatto con l’Ispettoria a Hong Kong nella     a tutta la Famiglia Salesiana della Cina:
      parlando di raccogliere donazioni e inviarle          fornitura di attrezzature di emergenza          «Cari amici e amiche, molte grazie! Questa
      al Rettor Maggiore per combattere la pan-             come maschere chirurgiche e disinfettanti       generosità riscalda i nostri cuori e ci aiuta
      demia di COVID-19. Cosa ne pensi, le ma-              per le mani, che ora sono considerati indi-     ad essere forti in questo momento storico
      schere chirurgiche sono le migliori da                spensabili per contenere la diffusione del      in cui tutti ci sentiamo più fragili!».

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                                                                                                                                           Spagna

                             SOLIDARIETÀ PER FAR FRONTE AL CORONAVIRUS
                                                                                                                 progetto di un dispositivo per la ventila-
                                                                                                                 zione. «Se lo accettano, possono esserne
                                                                                                                 prodotti molti in breve tempo», afferma il
                                                                                                                 docente.
                                                                                                                 I Centri salesiani di Santander, Madrid-Ato-
                                                                                                                 cha o Puertollano vedono professori e al-
                                                                                                                 lievi impegnati a realizzare mascherine con
                                                                                                                 i materiali a disposizione nelle rispettive
                                    Atocha                                           Marti Codolar               case.
                                                                                                                 Con il contributo di docenti, allievi ed exal-
                                                                                                                 lievi del locale istituto salesiano, un’azienda
                                                                                                                 di Elche sta progettando un respiratore ba-
                                                                                                                 silare per rifornire i centri sanitari.
                                                                                                                 I docenti di Ingegneria dei salesiani di Pam-
                                                                                                                 plona, in collaborazione con l’exallievo
                                                                                                                 Pablo Goñi, della Noxon Technology, colla-
                                                                                                                 borano con il complesso ospedaliero della
                                                   Palma del Rio                                                 Navarra alla realizzazione di elementi ne-
                                                                                                                 cessari per i respiratori.
      (ANS - Madrid)                                       stema sanitario spagnolo.                             Da Cadice, infine, è giunta la notizia che
      Nel contesto di emergenza e sofferenza a             I salesiani di Palma del Río (Córdoba) hanno          Juan Camacho, professore di Elettronica
      motivo del coronavirus, le case salesiane            aderito al progetto, coordinato in tutta la           presso la locale Scuola salesiana di For-
      di Palma del Río, Elche, Cadice, Martí Codo-         Spagna, di produrre con stampanti 3D ele-             mazione Professionale, ha co-progettato
      lar, Atocha, Pamplona, Puertollano, Sala-            menti per la protezione individuale degli             un nuovo sistema per completare il si-
      manca o Santander, tra le altre, mettono i           operatori sanitari. I salesiani stanno con-           stema di ventilazione dei pazienti e far
      loro doni al servizio di diverse iniziative di       tribuendo alla realizzazione di un migliaio           espandere il polmone, portando ossigeno
      collaborazione con i centri sanitari.                di visiere protettive, le prime delle quali           alle aree scarsamente ventilate.
      «A volte sentiamo che quello che facciamo            verranno consegnate all’ospedale “Reina               «Questo virus rappresenta una minaccia
      è solo una goccia nell’oceano, ma se non ci          Sofía”.                                               senza precedenti, ma anche un’opportunità
      fosse quella goccia all’oceano manche-               Gli stessi dispositivi sono in corso di pro-          senza precedenti per unirci come tutti con-
      rebbe». Questa frase, attribuita a Madre             duzione anche da parte della Piattaforma              tro un nemico dell’umanità», ha sottoli-
      Teresa di Calcutta, può riassumere il senso          di Educazione Sociale di Martí Codolar                neato Tedros Adhanom Ghebreyesus,
      della solidarietà seminato dalle presenze            (Barcellona).                                         Direttore Generale dell’Organizzazione
      salesiane per far fronte al coronavirus.             Al tempo stesso, un insegnante del centro             Mondiale della Sanità.
      In tempi di crisi, la solidarietà umana mo-          educativo “Maria Ausiliatrice” di Salamanca           I salesiani stanno lavorando in questo
      stra il suo lato migliore: in questo caso            partecipa ad un gruppo di 154 persone che             nuovo scenario nella consapevolezza che
      mettendo in evidenza le risorse disinte-             stanno realizzando delle nuove visiere anti-          ogni piccola goccia apportata si aggiungerà
      ressate che cominciano a scaturire dalle             spruzzo. Il materiale è stato presentato agli         all’oceano delle iniziative di solidarietà con-
      presenze salesiane per raggiungere il si-            uffici sanitari di Castiglia e León insieme al        tro il coronavirus.

                                                                                                            EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020             13
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      S OLIDARIETÀ - C OVID -19

      Portogallo
          “L’UMANITÀ SOCCOMBERÀ PERCHÉ MANCA UNA MACCHINA?”
         Un tweet di João Nascimento, ex allievo salesiano,
                    genera una sinergia globale
      (ANS – Lisbona)

      Uno scienziato portoghese sta riunendo
      specialisti da tutto il mondo per sviluppare
      nuovi respiratori in formato open source
      (senza licenza commerciale): è João Na-
      scimento, exallievo dell’Istituto Salesiano
      di Estoril, che attraverso Twitter, ha lan-
      ciato la sfida alla comunità accademica, a
      ricercatori, ingegneri, medici, sviluppatori
      di software e aziende tecnologiche per
      creare una soluzione veloce e delocalizzata
      di produzione di dispostivi sanitari, dato il
      grande fabbisogno attuale e globale a mo-
      tivo della pandemia di Covid-19.
                                                           Al quotidiano “Observador”, che sta se-        lesiano – Ovviamente, di fronte a una pan-
      Con la comparsa del coronavirus in molti             guendo l’avanzamento del progetto, João        demia mondiale ho pensato di smantellare
      Paesi di tutto il mondo, ospedali pubblici e         Nascimento ha detto che esso è la prova        il problema: qual è la causa principale dei
      privati si sono presto resi conto di una tri-        tangibile che l’umanità, quando lavora unita   decessi? Qual è la ragione principale della
      ste realtà: non ci sono macchinari per la            e solidale, non ha confini, anche se ha sot-   mancanza di ventilatori? L’umanità soc-
      respirazione, per la ventilazione e polmoni          tolineato che «allo stato attuale non è pos-   comberà perché manca una macchina? Ho
      artificiali sufficienti per assistere tutte le       sibile fare previsioni su risultati o          iniziato a pensare alla macchina, che è es-
      persone che ne avrebbero bisogni. I pro-             applicazioni immediate».                       senzialmente in materiale plastico, il che
      duttori di questi dispositivi dicono di non                                                         mi ha portato subito all’idea che possa es-
      avere la «capacità di soddisfare la do-              João Nascimento studia attualmente Neu-        sere prodotta a partire da uno stampo e,
      manda globale».                                      roscienze e Filosofia all’Università di Har-   quindi, riproducibile con la tecnologia delle
                                                           vard ed è il mentore del “Progetto Aria        stampanti 3D... Ecco come sono arrivato a
      Che fare dunque: restare fermi con le                Aperta”, basato sulla piattaforma Slack e      Twitter e alla mia ricerca di ventilatori e
      braccia incrociate ad aspettare?                     con diversi canali di discussione.             macchinari per la respirazione open
                                                                                                          source».
      La risposta di tanti e tanti studiosi e scien-       «Come è nata l’idea e come è nato il pro-
      ziati e stata un secco: «No!».                       getto dei respiratori meccanici open           «Non sono il creatore di nulla – si scher-
                                                           source?», gli ha chiesto la giornalista        misce João – mi sono solo unito alle per-
      L’ex studente salesiano João Nascimento              Laura Cordeiro.                                sone che ci stavano già pensando e ho
      attraverso Twitter ha allora lanciato la                                                            suggerito di organizzarci. Il merito va in-
      sfida e in poche ore dapprima centinaia e            «Sono una di quelle persone che non rie-       teramente a chi ci sta lavorando, sta ri-
      infine migliaia di esperti di vari settori           scono a stare ferme o ad aspettare che le      cercando e si impegna per trovare
      hanno risposto al suo appello.                       cose accadano – ha spiegato l’ex allievo sa-   soluzioni».

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                                                                                                                Filippine
                           L’AZIONE DEGLI “ANGELI DEL LABORATORIO”
                                 PER COMBATTERE IL COVID-19

      Mandaluyong City, Filippine – marzo 2020

      Come in altre parti del mondo anche a Manila e in tutta l’isola di Luzon è stato dichiarato lo stato di quarantena, quindi le
      attività didattiche sono state sospese e gli studenti sono rientrati nelle loro case.

      14 studenti, però, che non hanno un posto dove andare, sono rimasti presso il “Convitto Pinardi” di Mandaluyong. Fedeli
      agli insegnamenti di Don Bosco i 14 giovani si sono organizzati per produrre visiere protettive per il personale medico,
      con l’aiuto di salesiani, exallievi e benefattori, utilizzando materiali di comune reperimento.

      Il 26 marzo tre membri del team hanno consegnato la prima produzione di 450 visiere protettive a 8 ospedali di Manila.

                                                                                       EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020      15
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      S OLIDARIETÀ - C OVID -19

      Italia

                                             LIVIA, EX ALLIEVA ED INFERMIERA
                         “Nei momenti di sconforto risento i miei docenti
                               e quello che mi hanno trasmesso”

      (ANS - Torino)                                       prima secondo le linee guida dell’OMS con        per i capelli, ora monouso. Infine si arriva
                                                           acqua e sapone e poi con antisettico.            al terzo paio di guanti, l’ultimo, da cambiare
      Livia Borello è una giovane mamma, un’in-                                                             dopo qualunque attività».
      fermiera in prima linea nella lotta contro il        Per quanto riguarda la divisa, che deve es-
      coronavirus, nonché un’ex allieva del Liceo          sere cambiata ogni giorno, utilizziamo dei       Hai scritto che quelli che ci rimettono di più
      Classico salesiano “Valsalice” di Torino.            camici plastificati idrorepellenti in aggiunta   sono i “Filippo” della situazione. Quali sono
      La famiglia, il lavoro e l’educazione sono tre       ad un primo paio di guanti che arriva fino al    i comportamenti che devi avere con le per-
      dimensioni intrecciate nella sua vita, di cui        gomito; seguono poi un secondo paio di           sone a te vicine?
      parla nell’intervista che segue.                     guanti, mascherina chirurgica, per proteg-
                                                           gere il paziente stesso a causa del fatto        «Prima di avere contatti con mio figlio Fi-
      Buongiorno Livia, descrivi tutte le precau-          che fino a pochi giorni fa non erano dispo-      lippo metto sempre la mascherina chirur-
      zioni che devi adottare prima di poter en-           nibili tamponi per noi operatori sanitari, e     gica, e questo implica niente tocchi, baci o
      trare a contatto con i pazienti.                     filtrante facciale.                              abbracci.

      «Tecnicamente parte tutto dal lavaggio               Dopo si aggiungono occhiali protettivi, un       Quando arrivo a casa devo sempre togliere
      delle mani, che va eseguito due volte: la            caschetto con visiera (viser) e la cuffietta     le scarpe e il giubbotto, tutti i vestiti vanno

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                                                                                             S OLIDARIETÀ - C OVID -19

      messi a lavare, mi devo lavare le mani e            esempio, la “pronazione”, manovra che                che potrebbe essere una bella idea. Biso-
      solo allora posso “giocare” con Filippo, ma         aiuta gli scambi respiratori, per quanto fa-         gna comunque ricordare che il periodo di
      il tutto molto ridotto rispetto all’inizio.         cile, richiede circa 30 minuti per persona,          incubazione è di 14 giorni e vi sono casi
                                                          contando che bisogna avere particolare at-           asintomatici, che possono comunque infet-
      Poi io ho un amore viscerale nei confronti          tenzione per tutte le flebo a cui il paziente        tare».
      di mio nonno, ma ora devo fare molta più            è attaccato.
      attenzione: ieri, per esempio, sono andata                                                               Cosa ti ha lasciato Valsalice che ti ha aiu-
      sotto casa sua e l’ho semplicemente potuto          Ovviamente noi cerchiamo di fare tutto ciò           tato a fronteggiare la situazione?
      salutare dal balcone.                               che possiamo, ma quando ci sono 10 pa-
                                                          zienti che hanno bisogno di te è davvero             «Mi hanno lasciato molto i miei insegnanti:
      So anche bene che purtroppo, se si do-              difficile».                                          nei momenti di sconforto risento i miei do-
      vesse arrivare al punto di dover scegliere,                                                              centi e quello che mi hanno trasmesso mi
      si opta per scegliere chi ha più probabilità        Come può un cittadino comune aiutare?                dà forza per andare avanti; magari rileg-
      di vivere, e quindi rinunciare al caffè o alla                                                           gendo un passo dei Promessi Sposi, ma so-
      sigaretta con lui, per quanto pesante, è in         «Già solo se la gente stesse a casa sa-              prattutto della Divina Commedia sento un
      realtà la cosa giusta.                              rebbe un aiuto grande: troppi escono, fanno          po’ meno pesante quello che c’è fuori, in-
                                                          la spesa due volte alla settimana, utilizzano        somma mi dà quel respiro che a volte
      Già dal 28 febbraio avevo subodorato che            il cane come scusa, corrono quando non               manca.
      la situazione sarebbe stata più grave di            l’hanno mai fatto…                                   In particolare ricordo che durante un
      quello che dicevano, perciò da allora avevo                                                              Giorno della Memoria, il professore Bove ci
      iniziato ad evitare i contatti con gli altri».      È pesante stare a casa, io sono fortunata            aveva letto un pezzo di, se non erro, Se
                                                          ad andare a lavorare, anche con un bam-              questo è un uomo, dove Primo Levi si sen-
      Come è la realtà dell’ospedale?                     bino piccolo da gestire può essere pesante,          tiva come me adesso: l’unica cosa che lo
                                                          quindi, se davvero non si riesce a stare a           teneva vivo era un passo della Divina Com-
      «In ospedale ci sono davvero tanti pazienti         casa, leggevo che la Croce Rossa propo-              media, e ricordandoselo si sentiva meno
      che muoiono da soli a causa del Covid-19.           neva un progetto di volontariato tempora-            bestia e un po’ più uomo».
      Tutte le procedure sono molto lunghe: per           neo per aiutare le fasce più deboli, e trovo         Fonte: Il Salice

                                                                                                          EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020          17
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      S TRENNA 2020

      Portogallo

                               PRESENTATA ALLA FAMIGLIA SALESIANA
                                LA STRENNA DEL RETTOR MAGGIORE

      Fátima, Portogallo – gennaio 2020

      Il 25 gennaio l’Auditorium del Centro Paolo VI di Fátima ha accolto 800 membri della Famiglia Salesiana per la presenta-
      zione della Strenna 2020 del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, sul tema “Buoni Cristiani e Onesti Cittadini”.

      La presentazione è stata guidata da don José Aníbal Mendonça, Ispettore dei salesiani del Portogallo, e suor Rosa Cân-
      dida Gomes, Ispettrice delle FMA, attraverso la visualizzazione del video ufficiale.

      Successivamente un gruppo di giovani dei salesiani di Porto e Lisbona e due exallievi hanno messo in scena alcune rap-
      presentazioni sceniche, musicali e di testimonianza ispirate al tema della Strenna.

      L’incontro si è concluso con la celebrazione eucaristica presieduta da don Américo Chaquisse, Consigliere per la Regione
      Africa-Madagascar.

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                                                                                                                      S TRENNA 2020

                                                                                                  Giappone - Cambogia

                                      AUSILI VISIVI PER LA STRENNA 2020
                                          Osservatorio dell’Est Asiatico (EAO)

      Come diffondere in giro la notizia della bel-      Scena: I giovani giocano a calcio e Don              Anche le delegazioni della Mongolia o della
      lissima Strenna 2020? Ogni Provincia EAO                   Bosco gioca con loro.                        Cambogia hanno prodotto le loro versioni
      ha le sue dinamiche. Alcune Province sale-         Tema: Gioia, Assistenza.                             rudimentali del poster per la Strenna 2020.
      siane producono la loro versione Poster,           Scena: Un giovane aiuta una persona an-              Tutte le versioni sono disponibili sul Bo-
      come Channai (India), la delegazione della                 ziana.                                       scolink: Strenna 2020 Buoni Cristiani e
      Cambogia (Tha) o la Provincia Giapponese.          Tema: Spirito di Servizio.                           Onesti Cittadini. Allo stesso tempo, grazie al
      Ogni anno, sempre più province o singoli           Scena: Persone che stanno lavorando sodo.            duro lavoro dei nostri traduttori ed editori
      individui si avvalgono del Poster Strenna          Tema: Adempiere ai nostri Doveri. La Di-             digitali disponiamo già on line di tutte e 13
      Giapponese in stile Manga, realizzato da un                gnità del Lavoro.                            le versioni in lingua EAO del video Strenna
      famoso fumettista , Guri Suzuki (autore del        Scena: Gesù accogli i bambini.                       2020, di quindici minuti.
      fumetto su Don Bosco “Coraggio!”), già tra-        Tema: L’Amore Compassionevole di Gesù.
      dotto in sei lingue, fra cui Mongolo, Co-                  (Bontà)                                      Da questo gennaio, Grazie a Padre Jacob,
      reano, Cinese e Inglese.                           Scena: I Genitori leggono un libro con i loro        ogni canale linguistico è separato, quindi la
                                                                 figli.                                       navigazione e l’accesso sono molto più fa-
      Per comprendere il Poster Strenna del              Tema: Rispetto reciproco in Famiglia, in             cili: Cinese, Giapponese, Coreano, Inglese,
      Giappone 2020, ecco una semplice spiega-                   particolare Cura dei Bambini.                Vietnamita, Tailandese, Urdu, Cebuano, Ba-
      zione:                                             Scena: una Ragazza si prende cura delle              hasa Indonesia, Tetum, Birmano, Kmer e
                                                                 Piante.                                      Mongolo. Quindi incoraggiamo la crescita
      Scena: Studenti che stanno studiando.              Tema: prendersi cura della Terra. Lo Spi-            di Buoni Cristiani e Onesti Cittadini durante
      Tema: Adempiere ai nostri doveri.                          rito dell’Ecologia.                          tutto l’Anno 2020!

                                                                                                         EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020            19
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      F ESTA DI D ON B OSCO

      Italia

         DON FRANCESCO CEREDA ALLA FESTA DI DON BOSCO A NOVARA

      Novara, Italia – gennaio 2020

      Il 26 gennaio il Vicario del Rettor Maggiore,
      don Francesco Cereda, si è recato presso
      la comunità salesiana di Novara per la
      festa di Don Bosco della Famiglia salesiana.

      Novara è una presenza salesiana in cui si
      svolge l’attività della scuola media, con cin-
      que sezioni, e del liceo scientifico, con due
      sezioni; c’è un fiorente oratorio, con ani-
      matori e attività sportive; la comunità
      anima anche il Santuario di Maria Ausilia-
      trice, ed è stato avviato un Centro di For-
      mazione Professionale.

      Sono presenti inoltre due comunità delle
      Figlie di Maria Ausiliatrice, che animano due
      scuole e un CFP.

      L’impegno educativo di SDB e FMA è ap-
      prezzato dalle famiglie e dai giovani stessi,
      che hanno un forte senso di appartenenza
      al carisma di Don Bosco.

      L’Eucaristia celebrata nel Duomo è stata
      presieduta da don Cereda e animata da un
      folto gruppo di ministranti e da un coro gio-
      vanile, alla presenza di ragazzi, giovani, in-
      segnanti, educatori e genitori, numerosi
      Salesiani Cooperatori ed Exallievi.

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                                                               EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020   21
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      F ESTA DI D ON B OSCO

      Malta

                                                            EX ALLIEVI E AMICI DI DON BOSCO
                                                        CELEBRANO LA FESTA DI S. GIOVANNI BOSCO

      Domenica 2 febbraio 2020, la Federazione             La Federazione Nazionale degli Ex Allievi e
      Nazionale Maltese e quattro associazioni             Amici di Don Bosco ha mostrato un Diploma
      locali si sono riunite per la loro consueta          d’Onore e uno speciale distintivo emesso
      celebrazione annuale della Festa di San              dalla Confederazione Mondiale e assegnato
      Giovanni Bosco.                                      ai membri che sono stati veri testimoni e
                                                           hanno prestato servizio verso gli altri nella
      La Messa è stata celebrata dal Vice-Pro-             Famiglia Salesiana.
      vinciale, Padre Louis Grech SDB alla St. Pa-
      trick’s School e concelebrata dai Salesiani          Quest’anno, fra gli Ex Allievi e Amici di Don
      delle quattro Comunità.                              Bosco, sono stati premiati: Simon Bugeja,
                                                           Carmel Busuttil, Peter ed Alaine Apap Bo-
      I fratelli Salesiani hanno aiutato a officiare       logna, Mary Cachia, Joe Ciappara, Rina Ca-
      la Messa e Padre Wictor, venuto dalla Po-            milleri, Chris Cuschieri, Dr. Louise Sant
      lonia, ha suonato l’organo insieme con Paul          Fournier, Glen Farrugia, Margaret Buha-
      Buhagiar.                                            giar, Tony Sammut, Alfred Borg, Felix
                                                           Grech, e Alvin Scicluna.
      Dopo la Messa si è tenuto un pranzo a buf-
      fet presso il Marina Corinthia Hotel nella
      Baia di San Giorgio dov’erano presenti
      anche oltre 150 membri dei vari gruppi
      della Famiglia Salesiana.

      Quest’anno, gli Ex Allievi e gli amici di Don
      Bosco festeggiano i 150 anni da quando
      Carlo Gastini e i suoi amici si ritrovarono
      con Don Bosco per festeggiare il suo ono-
      mastico il 24 giugno 1870.

      Fu proprio quello il giorno in cui Don Bosco
      li invitò a unirsi per prendersi cura gli uni
      degli altri e per aiutarlo nel suo lavoro con
      i giovani.

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                                                                                                      Malta

                                                           GOZO
                         L’ASSOCIAZIONE LOCALE DEGLI EX ALLIEVI
                       celebra la Festa di S. Giovanni Bosco
                                                                       La Festa di San Giovanni Bosco si è cele-
                                                                       brata domenica scorsa, all’Oratorio Don
                                                                       Bosco di Victoria. La Festa è stata organiz-
                                                                       zata dall’Associazione locale degli Ex Allievi
                                                                       e Amici di Don Bosco di Gozo.

                                                                       Il Vescovo ha concelebrato la Messa, ani-
                                                                       mata dal coro Laudate Pueri, cui è seguita
                                                                       la benedizione degli animali domestici in
                                                                       Piazza Sant’Agostino.

                                                                       Dopo la Messa si è svolta una mostra di fo-
                                                                       tografie che ha raccontato le attività del-
                                                                       l’oratorio di Don Bosco fin dagli anni della
                                                                       sua fondazione. In serata la Banda Leone
                                                                       ha suonato delle marce per accompagnare
                                                                       la statua di Don Bosco durante la proces-
                                                                       sione.

                                                                       Al termine della processione c’è stato uno
                                                                       spettacolo di fuochi d’artificio. I festeggia-
                                                                       menti si sono conclusi con un grande con-
                                                                       certo della Banda e dell’Orchestra
                                                                       Giovanile di Gozo, diretta dal M° Joseph
                                                                       Grech, nel Teatro dell’Oratorio di Don
                                                                       Bosco.
                                                                       La Federazione Nazionale Maltese ha con-
                                                                       ferito un’onorificenza a due Ex Allievi Gozi-
                                                                       tani: Felix Grech e Alvin Scicluna.

                                                                  EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020            23
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      F ESTA DI D ON B OSCO

      Ecuador

                                                JUANITO, IL SANTO DELLA GIOIA

      Dicono che due secoli fa nelle terre della vecchia Italia,                       e sono i giovani segregati e indifesi; perseguitato e frainteso,
      un bambino robusto è nato dal grembo di un umile contadina,                      da coloro che dichiarano di essere corretti e onesti, dei riflessi della so-
      e sulla madre Donna Margherita, ha scelto un nome per suo figlio,                cietà,
      e quando Giovanni lo battezzò e Juanito lo chiamò affettuosamente,               quei giovani sono i preferiti di Don Bosco,
      tutti quelli che hanno incontrato il ragazzo sempre sorridente sulla loro        come già faceva un certo Gesù di Nazaret, con i poveri del suo tempo,
      scia,                                                                            il prete contadino dei Becchi lasciò cadere i semi su una buona terra,
      lì correndo per il cortile o saltando sull'erba verde,                           il cui raccolto abbondante nel mondo era già intravisto nei suoi sogni.
      il bambino nato in povertà sin da quando era un ragazzo ha mostrato la sua       La gioia segnava il suo cammino e ovunque camminava audacemente,
      grandezza,                                                                       le sue braccia tese ad ogni incontro per l'abbraccio sempre fraterno,
      con un cuore nobile, giocoso e dal cuore pulsante, gioia traboccante,            uno strumento nelle tue mani o un libro e una pagnotta per una piacevole
      Il generoso Juanito condivide il suo pane con quello che sopravvive,             condivisione,
      perché la fame abita nel suo popolo e l'ingiustizia prevale senza sospetti,      una piccola parola nel tuo orecchio, ha imparato la dolcezza di San Fran-
      i poveri sono fraterni tra i poveri mentre i ricchi credono di essere eman-      cesco di Sales,
      cipatori,                                                                        non essere mai un ragazzo triste, perché un santo triste è un santo triste,
      Giovanni Bosco non è intimidito dal fatto, e combatte giorno dopo giorno         anche nella povertà estrema e nel dolore che pervade l'anima, la gioia non
      anche sul proprio tetto,                                                         è mai vana,
      e trova nello studio e nel lavoro quotidiano l'emancipazione desiderata,         perché da Dio viene ciò che la Provvidenza fornisce e il pane non manca mai,
      e nella preghiera emanava la forza di Dio, per la sua causa non ancora di-       se la Fede rimane alta, quella con l'aiuto di Maria Ausiliatrice, Madre di Dio,
      mensionata.                                                                      la pazienza raggiunge tutto e alla fine della strada è sufficiente solo l'amore
                                                                                       di Dio.
      Tenero adolescente a piedi nudi cammina verso la scuola della comunità,
      di tanto in tanto, lungo la strada, una spina o un sasso si fora a piedi nudi,   Vivi armoniosamente la vita quotidiana, sii gentile con tutti,
      la neve d’inverno non impedisce il cammino, né le paure delle caldi estati       a somiglianza di Don Bosco, Juanito quello della storia e Santo della gioia.
      per lui la primavera è eterna quando il cuore che ama fortemente batte,
      e la mente lucida non vaga, né si perde nei colori autunnali,                                    Dr. Fredi Portilla Farfán (31 gennaio 2020).
      i doni conferiti dal Creatore devono essere moltiplicati,                                   Universitá Politécnica Salesiana - Cuenca – Ecuador

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                                                                                                                                   R EGIONI

                                                                                                                                    Spagna

                                                DON BOSCO IN ANTARTIDE?
        Patrono del “Corpo degli Specialisti dell’Esercito di Terra”

      (ANS – Siviglia)                                  Come è nata quest’iniziativa?

      Fino a dove arriva Don Bosco? Certa-              Il 27 e 28 novembre 1998 si tenne presso la
      mente, fino agli oltre 130 Paesi dei cinque       Residenza Navacerrada (Madrid) il Primo
      continenti dove oggi i Salesiani sono pre-        Seminario sul Corpo degli Specialisti. E tra
      senti. E se si volesse arrivare ancora più        le altre cose, è stata dimostrata la conve-
      in là? Ebbene, non ci sbaglieremmo se an-         nienza e la necessità di avere un Patrono
      dassimo in Antartide per trovare anche lì         specifico che potesse servire come ele-
      una sua piccola immagine. Questa foto è           mento di unità e generatore dello spirito di
      stata scattata a 15.073 chilometri dalla          Corpo.
      Spagna e Don Bosco è presente come Pa-
      trono del contingente militare che ac-            Nelle elezioni sono state valorizzate le tra-
      compagna i ricercatori ambientali nel             dizioni esistenti, avendo cura di conservare
      continente antartico.                             quella con la quale si è identificata la mag-
                                                        gioranza dei membri del personale del
      «Don Bosco ci motiva ad essere rispet-            Corpo degli Specialisti, poiché la maggior
      tosi per la tutela del nostro pianeta», af-       parte di loro erano stati allievi degli Istituti
      fermano dopo aver inviato la foto. Ma             Professionali, Centri che molto spesso ve-
      cos’è che ha portato Don Bosco fin lag-           neravano San Giovanni Bosco, patrono
      giù? Il fatto di essere un Patrono “multi-        delle Scuole di Formazione Professionale.
      disciplinare”.                                    Il 24 gennaio 2000, in una comunicazione
                                                        del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito,
      Secondo l’Associazione dei Militari Spa-          San Giovanni Bosco venne ufficialmente de-
      gnoli (AME), è Patrono del Corpo degli            signato come Patrono del Corpo degli Spe-
      Specialisti dell’Esercito di Terra e delle        cialisti dell’Esercito di Terra, dopo la sua
      specialità fondamentali di questo Corpo:          approvazione nell’atto corrispondente,
      Elettronica e Telecomunicazioni, Manu-            emanato dalla Congregazione per il Culto
      tenzione e Montaggio di Attrezzature, Elet-       Divino e la Disciplina dei Sacramenti e san-
      tricità, Informatica, Automobilistica,            cito da mons. José Manuel Estepa Llaurens,
      Manutenzione di Aerei, Manutenzione di            all’epoca Ordinario Militare della Spagna.
      Armi e Materiali, Manutenzione di Veicoli,        Ogni anno gli Specialisti dell'Esercito di
      Manutenzione Elettronica e delle Teleco-          Terra festeggiano Don Bosco il 1° febbraio.
      municazioni, Saldatura, Elettricità e As-         Fonte: AME
      semblaggio di Attrezzature.                       Foto: Dr. Jesús Anzano Lacarte

                                                                                                           EX ALLIEVI Newsflash - Pasqua 2020   25
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