XVI CONGRESSO NAZIONALE UNEBA
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n. 5/6 2021 www.uneba.org XVI CONGRESSO NAZIONALE UNEBA giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 ottobre 2021 anno XLVII - Poste Italiane SpA - spediz. in abb. post. 70% - C/RM/DBC ISSN 2532-8344 BELLA ITALIA VILLAGE - LIGNANO SABBIADORO (UD) all’interno: Congresso UNEBA: gli elaborati delle Commissioni nazionali L’intervista a mons. Angelelli (CEI)
“Esperienza, percezione, dati” L E ditoriale ’esperienza: ognuno di noi che operiamo nei servizi, guato in relazione ai bisogni della vita quotidiana e alle neces- con diversi ruoli, ha vissuto in questi anni l’ esperien- sità di tutti i giorni. Più acutamente grave appare il bisogno di za di servizi orientati a migliorare la “qualità della coloro che sono completamente soli, ben 638.913 individui, vita” delle persone “fragili” offrendo loro risposte che chia- o che vivono con conviventi anziani (372.735), per un tota- miamo “cura” e creando contesti nei quali le relazioni inter- le complessivo di oltre un milione di persone (14,7%), che personali continuino ad avere un “senso” attraverso servizi vivono in abitazione da soli o molto spesso con un coniuge che pensiamo e desideriamo siano anche una risposta ai biso- comunque anziano e percepiscono la mancanza di un adegua- gni delle loro famiglie. In questo periodo abbiamo sperimen- to supporto”. tato la difficoltà, talora inconciliabile, tra il “racconto” della Prosegue il rapporto: “….. tra i soli over 75 senza aiuto o con nostra esperienza e la nostra “esperienza” quotidiana. aiuto insufficiente, la quota di coloro che presentano difficol- La percezione: ognuno di noi, nel proprio agire quotidiano, tà motorie e grave compromissione dell’autonomia raggiunge nel suo rapporto con le persone “fragili” si è, nel tempo, con- il 64% mentre il 36% riporta condizioni di salute poco gravi vinto che il “vivere quotidiano” delle persone fragili travalica o non ha alcun problema di salute”. In sintesi 411.237 perso- la dimensione della disabilità per aprirsi ad una dimensione ne sono “sole” e hanno “gravi problemi motori e una severa delle relazioni tra “accudente” ed “accudito” nelle quali si compromissione dell’autonomia. Infatti il Rapporto afferma: scoprono le dimensioni affettive delle relazioni. “ ….Al di là delle modalità di risposta e correzione di queste L’insieme di esperienze e percezioni ci rende convinti lettori circostanze, è possibile affermare che ci si trova in presenza della realtà che siamo chiamati ad affrontare quotidianamente di una vera e propria fila di anziani in coda per entrare in e che fonda nella “percezione” del bisogno dei nostri assistiti, qualche lungodegenza, casa di riposo o RSA per mancanza nella “percezione” dei loro bisogni e che ci ha portato ad im- di un intervento puntuale di sostegno economico e sociale do- maginare risposte orientate a rispondere, in modo flessibile e miciliare, che si intuisce possa avere un importante impatto personalizzato ai bisogni che incontriamo. preventivo nei confronti di un “peggioramento” interamente L’insieme di esperienze e percezioni unita alla cultura delle residenziale e sanitaria nelle traiettorie di queste persone”. “politiche sociali” ci ha portato nel tempo a trasformare i ser- vizi adeguandoli non tanto e non solo al “bisogno”, ma anche Altri e più puntuali analisi sono contenute in questo rapporto alle aspettative e alle attese di coloro che “curiamo”. che, in ogni caso, rileva come oggi il “bisogno” che si affac- Questo periodo è stato assai complesso e ci siamo trovati di cia ai nostri servizi è, nella sua complessità, un bisogno che fronte ad una narrazione che ci ha fatto sentire “diversi” da non può riduttivamente essere ridotto ad una sola risposta se quello che pensavamo di essere: ci è sembrato, talora, di non non a rischio di privare una consistente parte delle persone essere la “risposta adeguata” ad un bisogno, ma soggetti che, “fragili” di possibili risposte coerenti con i loro “bisogni” e nel loro modo di operare “condizionavano” il bisogno a cui ri- “aspettative”. spondevano. Abbiamo, in certi momenti avuto la sensazione di una enorme distanza fra ciò che pensavamo di essere e fare e la Da tempo UNEBA sostiene, e le attività dei nostri as- “realtà” di quello che avremmo “potuto” e forse “dovuto” fare. sociati ne sono una prova, che il bisogno delle persone Lentamente, però, la distanza tra le nostre esperienze e le no- “fragili” è un “complesso insieme” di elementi indivi- stre percezioni e la “realtà” delle persone fragili e delle loro duali oggettivi che si modulano a seconda delle condi- famiglie e dei loro bisogni che noi pensiamo, ancora oggi, di zioni familiari e personali che “caratterizzano” la do- interpretare si sta riducendo attraverso un più “sereno” esame manda in modo differente e che consentono di essere dei DATI. affrontati solo avendo una attenzione a quello che ab- Un esempio, nell’area delle persone anziane >75enni, è dato biamo chiamato “insieme complesso”. Per questo moti- dalla pubblicazione del Rapporto ISTAT “Gli anziani e la vo prima di altri e più di altri abbiamo sostenuto l’esi- loro domanda sociale e sanitaria anno 2019”- Maggio 2021 -. genza di una programmazione locale che dia voce alle In questo Rapporto osserviamo come, su un totale di 6.891.337 persone fragili individuando servizi capaci di risponde- persone anziane >75enni, 2.776.220 sono definibili “fragili” re alle esigenze in modo articolato e flessibile attraverso avendo significative problematiche che riguardano aspetti servizi di assistenza domiciliare, centri diurni e servizi motori o compromissioni dell’autonomia e 1.397.273 persone residenziali sia sociali che sociosanitari capaci di farsi sono inquadrabili come “croniche” avendo una diffusa comor- carico della solitudine e della non autosufficienza nelle bilità. loro molteplici forme. Ma, “….circa 1,3 milioni di over 75, su un totale di circa 6,9 milioni, pari al 18,8%, dichiarano di non ricevere aiuto ade- Virginio Marchesi 2 N u o v a P r o p o s t a
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Il settore socio-sanitario, socio - sanitaria tra riforme e prospettive A ssistenza Gentile mons. Angelelli, si sta discutendo di una rifor- ma del settore socio-sanitario. Quali potrebbero essere, Abbiamo intervistato a suo avviso, alcuni passaggi essenziali ed imprescindi- bili di questo processo? mons. Massimo Angelelli, Credo che la riforma del settore socio-sanitario debba par- direttore dell’Ufficio nazionale tire da un’analisi dell’esistente e della storia recente. La pandemia ha svelato una serie di problematiche latenti, per la pastorale della salute della peraltro conosciute nella maggior parte dei casi, facen- dole emergere in questa situazione di stress del sistema. Conferenza Episcopale Italiana. Preliminarmente quindi occorrerebbe analizzare il sistema per capire dove non a raggiungere l’obiettivo. Se sei un sog- ha risposto adeguatamente: non ha retto getto fragile all’interno di un contesto sul territorio, nel senso che il definanzia- fragile, la burocrazia e il sistema diventa mento e la chiusura di diverse strutture un ostacolo, non più un aiuto, e non ti ac- hanno depotenziato l’efficacia del SSN; compagnano. E questo crea un’ulteriore non ha retto, inoltre, la catena sinergica diseguaglianza. Siamo inoltre in una fase tra le varie componenti del SSN (ad es. di digitalizzazione degli accessi alle cure. dal coinvolgimento dei medici di base, La tecnologia è un supporto ottimo ai ser- alla sanità privata, al socio-sanitario, vizi. Ma gli anziani realmente fragili han- ecc.). L’altro grande tema che ha mostra- no avuto qualcuno a fianco che li aiutasse to la debolezza del sistema è la carenza nella prenotazione del vaccino? di personale. Sono solo tre esemplifica- Il tema di fondo, quindi, è raccordare la zioni che non esauriscono tutte le problematiche. rete dei servizi. Soprattutto raccordare l’offerta sui territo- E’ auspicabile che il progetto di riforma parta da questi li- ri: pubblico/privato, componente accreditata, servizi terri- miti evidenziati durante la pandemia per arrivare a ridise- toriali, ecc. gnare un SSN che sia più capace di prossimità alle persone. Mi piacerebbe che ci fosse un’inversione di tendenza: non A partire dalla pandemia, si è rilevata una progressiva le persone che vanno verso il SSN, ma il SSN che vada carenza del personale sanitario e infermieristico nelle verso le persone nei luoghi, nei territori e nelle aree rurali strutture socio-sanitarie in quanto coinvolto nelle atti- che sono state completamente abbandonate. vità di assistenza ospedaliera. Come si potrebbe ovviare a questa situazione in prospettiva? Considerando la necessità di una rete socio-sanitaria Dobbiamo essere capaci di rileggere i bisogni nel medio pe- per la cura di soggetti fragili, come coniugare i servizi riodo e ritarare i tetti all’interno dell’Università. Quest’anno in modo che siano complementari e integrativi e non ci sarà un innalzamento dell’accesso alle lauree infermieri- alternativi, in un continuum assistenziale? stiche, di oltre 23.000 posti aggiuntivi. Quindi 23.000 gio- Mancano i punti di contatto, ossia un sistema che leghi vani che entreranno nel sistema e che, però, saranno pronti l’offerta sanitaria. Siamo ancora in uno scenario in cui il tra 4 anni. E’ opportuno che il decisore politico sia in grado paziente o il caregiver vanno alla ricerca dei servizi nel- di effettuare una programmazione di medio e lungo periodo. la speranza che, in qualche modo, qualcuno li aiuti, con Anche in virtù dei progetti che il Piano Nazionale di Ripresa tutti gli ostacoli della burocrazia. Il risultato è un’ulterio- e Resilienza (PNRR) andrà a mettere in campo, perché par- re diseguaglianza che si inserisce nel sistema, perché se liamo di una serie di prospettive e di scenari di attuazione: ad sai muoverti adeguatamente all’interno del sistema, riesci es. l’infermiere di comunità, la rete territoriale di supporto, 4 N u o v a P r o p o s t a
ecc.; ma se non abbiamo le persone rimarrà un “libro dei so- prevede che tutti abbiano realmente accesso alle cure. In socio - sanitaria gni”. Una sana programmazione significa creare le condizio- una grande sinergia tra pubblico e privato, in cui il privato ni affinchè i professionisti vengano adeguatamente preparati accreditato è a servizio tanto quanto il pubblico, ma deve e i tetti di accesso alle lauree, sia triennali che specialistiche, essere meglio integrato e meglio connesso nel sistema. sia di medici che di infermieri o di altri professionisti sa- A ssistenza nitari, siano adeguate. Oggi siamo in una situazione in cui Qual è, a suo avviso, il ruolo delle RSA e quali sono le manca tantissimo personale e stiamo sperando che dall’e- modalità per arrivare ad un sistema che non si limiti a stero vengano a lavorare in Italia. Poi però abbiamo alti tetti curare ma arrivi a prendersi cura delle persone fragili? di disoccupazione in Italia, perché molti ragazzi nei test di La struttura RSA è imprescindibile in un contesto socio-sa- accesso alle lauree infermieristiche restano fuori, ed è una nitario in cui le famiglie sono sempre più in difficoltà per situazione paradossale. assistere i propri cari. Ad es. nelle lunghe cronicità e nelle malattie neurodegenerative che gravano sulle famiglie in In che modo le risorse del Piano Nazionale di Ripresa maniera determinante, creando a volte disagio economico, e Resilienza (PNRR) potrebbero migliorare il sistema a volte disagio relazionale, perché le famiglie non sono più sociosanitario e quali potrebbero essere le scelte strate- composte da una decina di persone che possano prendersi giche fondamentali? cura della persona anziana. Ho conosciuto e sperimentato Siamo andati negli ultimi anni verso un definanziamento situazioni di famiglie che sono entrate in crisi perché non costante e un modello sanitario fondamentalmente impo- riuscivano a gestire il gravame di una persona in casa che stato sulle acuzie. Quindi abbiamo grandi centri di altissi- andava assistita per 24 ore. Le RSA non solo non vanno ma specializzazione, ma un territorio sguarnito di una rete demonizzate ma vanno reinserite in una rete assistenziale di servizi locali. Credo vada ricalibrata la presenza della dato che, in determinate situazioni, non è possibile prescin- sanità sul territorio. I modelli che vengono proposti in dere da queste strutture. Spero che le RSA evolvano in mo- questa fase di preparazione del PNRR sono estremamente delli estremamente flessibili, in cui siano capaci di dotarsi interessanti: si parla di ospedali di comunità, di strutture di rete domiciliare, semiresidenziale diurna e residenziale, per le cure intermedie, ecc. Sono ottime idee ma la mia in modo che le persone possano accedere a diversi livelli preoccupazione è che vengano distribuiti in modo equo sul di servizio. territorio, che vengano realizzati come anelli di un’unica L’auspicio è che la RSA diventi una sorta di rete di accom- catena, non come ulteriori strutture isolate. L’idea sbagliata pagnamento multilivello, che prenda in carico il paziente che l’ospedale fosse di un tipo unico e che ogni ospedale a domicilio nella misura in cui ciò sia possibile e, laddo- o struttura sanitaria dovesse avere tutte le specializzazioni ve ci sia bisogno di residenzialità, possa intervenire con non è sostenibile. Quindi occorre un modello di cure inter- quest’altro tipo di assistenza. medie che permettano di ridurre gli accessi alle strutture In questa evoluzione sarà opportuno che le RSA si preparino per acuti, laddove siano inopportune, e siano più presen- a questo cambiamento dal punto di vista qualitativo-profes- ti sul territorio, anche perché c’è un criterio geografico di sionale ed è però opportuno che lo Stato riconosca questo prossimità che rappresenta un elemento di cura: i livelli di servizio come strategico sul territorio. Altrimenti manchia- attesa di vita di un individuo cambiano anche in base al fat- mo quell’obiettivo di universalità, cioè facciamo ricadere to che la struttura di cura si trovi a 3 km, a 10 km o a 50 km. sulle famiglie il costo dell’accompagnamento della persona Quindi avere una struttura di base sul territorio, anche nelle ed è inaccettabile. Per arrivare ad un modello in cui oltre a zone rurali più difficilmente accessibili, è un elemento di curare si arriva a prendersi cura delle persone, occorre un prossimità e di cura agli squilibri all’interno del territorio. cambiamento culturale. Il nostro sistema è ancora pensato Il PNRR deve quindi andare a intercettare un modello di per gestisce una patologia e le dinamiche correlate. Occorre sanità che sia realmente di prossimità, che sia gestita su più un ripensamento dal punto di vista culturale, a cominciare livelli di accesso ma soprattutto che finalmente coinvolga dalla formazione dei giovani all’Università, ribaltando il tutte le componenti del SSN. Ad es. nel raccordo tra la me- meccanismo attuale, in modo che noi professionisti siamo dicina di base e quella specialistica, evitando che i pazienti intorno alla persona, capendone la situazione e i bisogni, e debbano ricorrere a più consulti sperando che qualcuno dia insieme ci attiviamo per il bene della persona stessa. Non una risposta. Non abbiamo ancora un fascicolo sanitario è la persona che deve andare a sommare visite e percorsi elettronico nazionale. Ogni volta che ci si sposta tra regioni terapeutici, ma noi intorno alla persona che dobbiamo pren- occorre rifare molti accertamenti in quanto non accessibi- dercene carico. E’ un modello culturale che richiede di cam- li on line. La quantità di problemi attuali confrontata con minare insieme non solo a livello strutturale e gestionale, la quantità di risorse disponibili crea un’occasione unica ma per creare una mentalità diversa. Potremmo chiamarlo di ridisegnare con coraggio il SSN che dal ‘78 ad oggi ha un “sogno 2030”, nel senso di ripensare la nostra rete di dimostrato tutta la sua forza in termini valoriali e la sua de- struttura, in questa dimensione di sviluppo, tra le risorse del bolezza in termini di attuazione. Questa è l’occasione per PNRR e l’opportunità di cambiamento, mettendo al centro il rilancio di un criterio realmente universalistico, in omag- realmente la persona. L’abbiamo detto molte volte e questa è gio alla magnifica intuizione della Costituzione, in cui si l’occasione per farlo sul serio. N u o v a P r o p o s t a 5
In questo numero di Nuova Proposta abbiamo raccolto gli elaborati delle Commissioni nazionali UNEBA, come contributi ai dibattiti che si svolgeranno nei Congressi provinciali e regionali preparatori al Congresso nazionale del 7-8-9 ottobre 2021. C ongresso UNEBA Commissione Assistenza Socio-Sanitaria Premessa le differenze e “spingerle” ad ascoltarsi e confrontarsi sia una grande fonte di ricchezza e di garanzia per il futuro Con l’obiettivo di fornire ai pre congressi provinciali e re- UNEBA. gionali un contributo per favorire riflessioni e proposte, la Commissione Assistenza socio sanitaria di Uneba ha se- lezionato una serie di “titoli”, corredati da brevi note di approfondimento redatte da diversi autori. Le lezioni della pandemia: Questo lavoro ed il metodo con cui lo abbiamo prodotto resilienza e valori, non hanno la pretesa di essere esaustivi delle tematiche at- storie di vita vissuta tinenti all’“assistenza socio sanitaria”; peraltro la dimen- sione di sintesi richiesta non lo permetterebbe in nessun a cura di Matteo Sabini modo. Ci auguriamo che le suggestioni proposte costituiscano L’interrogativo che nasce sin da subito è se alla fine (forse) un’ossatura di interesse per i vari consessi territoriali, da siamo stati in grado di imparare qualcosa da questa pan- arricchirsi con esperienze, chiavi di lettura, elementi di demia. Questo evento che cosa ci ha insegnato realmente? prospettiva che dagli stessi andranno a produrre, per com- Molti cercano risposte in questioni di senso ma siamo ope- porre un quadro finale in sede di Congresso Nazionale so- ratori e dobbiamo alla fine redigere bilanci che ci permet- stanzialmente in grado di: tano di tirare una riga e guardare avanti. Molti pensano che - valorizzare le esperienze dei nostri servizi durante la il problema siano stati solo “i vecchi e gli ospizi”. E già pandemia, oggettivandone punti di for- za ed elementi di debolezza; Componenti della Commissione - individuare opportunità e insidie che in Liguria Giuseppe Grigoni (Presidente) un prossimo futuro saremo chiamati a Friuli Venezia Giulia Matteo Sabini cogliere ed affrontare. Ci fa piacere inoltre sottolineare un ele- Lazio Massimo Scarpetta mento che ci sta particolarmente a cuore Liguria Mauro Vicenzi e che abbiamo cercato di tenere presente Lombardia Carla Pettenati nel costruire l’indice degli argomenti: il nostro è universo incredibilmente etero- Lombardia Virginio Marchesi geneo, per tipologia di servizi (socio sani- Marche Giovanni Di Bari tario, educativo, assistenziale) di compar- Puglia Leonardo Guaricci to (anziani, disabili, dipendenze, minori, Sicilia Giosuè Greco estreme povertà) per dimensioni organiz- zative (da Enti con centinaia di dipendenti Sicilia Salvatore Caruso a piccole Organizzazioni con poche risor- Toscana Ginevra Chieffi se ma grandissimo valore). Toscana Massimo Rapezzi La selezione dei “titoli” pertanto è stata Toscana Carmelo Capizzi fatta immaginando che gli stessi possano essere di interesse per tutti, trasversal- Toscana Giovanni Morero mente, nella convinzione che valorizzare Veneto Elisabetta Elio 6 N u o v a P r o p o s t a
da queste definizioni dovremmo porci delle domande. In autosufficienza e della promozione di pari opportunità per realtà, sappiamo che UNEBA non è solo RSA ma anche le persone con la disabilità. Auspicando che si proceda minori, disabili, inclusione, fragilità psichica, e questo ci senza furori ideologici UNEBA si rende disponibile, offre un osservatorio unico rispetto ad altre realtà associa- come già è stata in questi anni, per ogni utile confronto di tive sull’esperienza della pandemia. merito affinché il potenziamento della rete avvenga senza C ongresso Abbiamo raccolto tante testimonianze in questi mesi, ab- semplificazioni, metta al centro la prossimità dei servizi biamo condiviso le fatiche e a volte i sacrifici di tutto il anche più complessi in relazioni ai bisogni delle persone, UNEBA nostro personale, in qualche modo ne stiamo uscendo e si realizzi quel continuum di attenzioni alle persone fragili abbiamo capito da tutto questo probabilmente una cosa che è uno degli insegnamenti che la pandemia ci lascia. importante: siamo capaci di essere forti più di quanto pote- In questo contesto le nostre unità d’ offerta, presenti nel pa- vamo immaginare. Certamente molte cose potevano anda- ese in maniera variegata ed in aree d’intervento non facili, re meglio ma abbiamo combattuto un nemico sconosciuto sia dal punto di vista dei bisogni che delle localizzazioni ed invisibile a mani nude, molte volte nel silenzio qualche territoriali, sono chiamate a ripensare il loro ruolo. Anche volta in un clamore che ci ha fatto male. I nostri sguardi in questo il percorso è già cominciato e si tratta di conce- sono ancora stanchi perché i tempi sono lunghi ma quel pirsi non solo come erogatori di uno specifico servizio (che capitale di mani e di sorrisi c’è ancora e lo vogliamo ac- risponde ai pagatori delle prestazioni) ma come risorsa più crescere mai come ora assieme alle famiglie di chi abita complessiva del territorio. E ancora: non solo specialisti su e passa nei nostri servizi. Siamo Case e siamo Ponti nel un bisogno, ma attenti all’insieme delle necessità delle per- Mondo e dobbiamo difendere la nostra dignità nel quoti- sone, attuando una differenziazione dei servizi che superi diano perché chi ha vissuto il COVID merita rispetto anche i comportamenti che spesso le programmazioni regionali per la sua debolezza. Per questo pensiamo che il nostro hanno costruito generando rigidità. ’capitale umano’ debba essere maggiormente valorizzato, Certo sono sfide che esigono soprattutto sul versante nor- che si debba pensare al futuro sì con fiducia ma anche con mativo e programmatorio quel cambio di approccio che maggiori strumenti a disposizione del nostro operato, pun- tanti hanno invocato. Ma che chiedono anche da parte no- tando sulla formazione e il continuo accrescimento delle stra la partecipazione e l’utilizzo di tutti quegli strumenti professionalità coinvolte. di relazioni formali e di reti territoriali che già oggi sono Dobbiamo ripartire osservandoci, capendo cosa sono di- disponibili, anche nei settori al di fuori del sanitario o socio ventati i nostri servizi, le nostre iniziative al netto di quanto sanitario in senso stretto. abbiamo provato. Vogliamo condividere prima di tutto al Pensiamo alla pianificazione sociale della legge 328, alle nostro interno perché forse abbiamo il bisogno umano di opportunità offerte dalla riforma degli enti del terzo settore raccontarci. Dovremo saper ora dialogare ancora di più ed in particolare al decreto del ministro del lavoro dell’a- con le istituzioni, con gli altri e dovremo farlo qualche vol- prile 2021 che disciplina la coprogrammazione e la copro- ta con maggior fermezza evitando però di cadere nell’au- gettazione tra pubblica amministrazione ed ETS. E ancora toreferenzialità perché non siamo i soli a cercar di far del i patti di comunità, di sviluppo territoriale, di rigenerazione bene ma diamo un contributo, significativo ma non unico. territoriale che, a partire da tematiche ambientali ed urba- Confidiamo quindi di aver capito quanto possiamo essere nistiche, richiamano l’esigenza (per essere veramente tali) forti nella nostra fragilità ed ora guardiamo avanti, sì con di prevedere azioni sulla qualità della vita dei cittadini che preoccupazione ma con speranza, perché sperare di star chiamano in causa una costruzione di interventi e servizi bene, far star bene, di fare del bene fa parte del nostro me- diffusi, anche in relazione agli ambiziosi obiettivi dei 17 stiere e non solo. goals dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per una vera filiera dei servizi: PNRR: restiamo connessi la persona al centro a cura di Virginio Brivio a cura di Virginio Marchesi In altre parti del documento congressuale abbiamo sotto- Se il mondo dei servizi ha come fondamentale compito lineato l’esigenza di un’attenzione di UNEBA alle sfide quello della “qualità della vita” delle persone il problema è che la nuova programmazione 2021/2027dei fondi europei quindi quello della centralità della persona intesa come un e del recovery plan Italiano, in particolare, ci pongono in unicum nel quale la dimensione biologica e la dimensione maniera inedita. delle abilità funzionali si integrano con quelle relazionali, È bene sottolineare come nella parte introduttiva che affettive e sociali. In questa prospettiva il tema è quello di identifica gli obiettivi del PNRR accanto alle note saper leggere e riconoscere, nelle diverse fasi del ciclo di riforme di carattere strutturale vengono identificati vita, le diverse condizione di natura individuale e relazio- obiettivi specifici anche nel settore del sostegno alla non nale che la caratterizzano per attivare le risposte più appro- N u o v a P r o p o s t a 7
priate. L’insieme delle esperienze condotte, nelle diverse da meno, tutto accessibile anche a persone con disabilità, aree tematiche (anziani e disabili), in questi anni ci raccon- grazie anche alle nuove tecnologie: assistive, domotiche, tano di un “indissolubile” legame tra la dimensione sociale di monitoraggio. e quella sociosanitaria, di un intrinseco legame determina- In poche parole, strutture coerenti con i desideri e le aspet- to dall’evoluzione delle problematiche individuali e sociali tative di persone e famiglie, in continuità sia con la vita C ongresso tra il bisogno di sostegni, di assistenza e di protezione che, che con i servizi del territorio circostante. Oppure, veri e spesso, definiamo come “presa in carico” nella quale oltre propri centri di servizio per il territorio, capaci di garantire UNEBA che la dimensione della continuità appare determinante la risposte molteplici e personalizzabili ma sempre a misura dimensione della prossimità. d’uomo. Dall’assistenza domiciliare nelle sue diverse forme, alle attività diurne dedicate a sostenere la socialità o supportare la famiglia nel suo compito di assistenza, alle forme di resi- Pubblica amministrazione denzialità “assistita” – Comunità alloggio, alloggi protetti, e no profit: una prospettiva co-housing – fino alle forme di residenzialità “protetta” si costruisce la rete territoriale integrata. di collaborazione “alla pari” Solo il complesso di questi servizi e la loro copresenza co- a cura di Giuseppe Grigoni stituisce l’elemento centrale per assicurare quella risposta “appropriata” ai bisogni delle persone fragili qui intesa La crisi sanitaria e sociale generata dalla pandemia ha am- come risposta flessibile capace di coniugare il bisogno di plificato le debolezze del nostro sistema sanitario renden- “cura” delle persone fragili. do ancor più urgente una sua riforma, in particolare per quanto concerne l’assistenza territoriale ed i servizi per le cronicità. I luoghi della cura di domani: All’interno di questa auspicabile prospettiva di cambia- mento per noi operatori privati e più specificatamente per RSA e non solo noi Enti no profit riveste una radicale importanza la revi- a cura di Fabrizio Giunco sione dei modelli di collaborazione tra “pubblico” e “pri- vato”. Accreditamento, contrattualità, bandi, appalti sono Con una popolazione in costante invecchiamento, diffici- strumenti che ad oggi non sono risultati sufficienti a farci le pensare che si possa fare a meno delle RSA, anzi. Bi- sentire parte integrante del sistema sanitario; la percezione, sognerebbe piuttosto colmare il divario con gli altri paesi seppur differenziata a secondo dei diversi ambiti regionali, europei, accumulato in decenni di mancata programmazio- è quella di essere sempre considerati meri erogatori di ser- ne. Però, un’attenzione. In quasi tutte le regioni italiane le vizi ed a volte “controparti” da mettere in competizione per strutture residenziali per anziani sono datate, antiche. contenere la spesa. Il modello imposto dagli standard normativi (strutturali e Il 31 marzo 2021 il Ministro Orlando ha firmato il decreto gestionali) è più spesso quello ospedaliero: rigido, standar- di adozione delle Linee guida sul rapporto tra Pubbliche dizzato, totalizzante e più orientato alla cura delle malattie Amministrazioni ed Enti del Terzo Settore che ben evi- che alla qualità della vita. Non è l’RSA che vorremmo per denziano la rilevanza strategica degli istituti collaborativi noi. Le RSA dovranno tornare ad essere prima di tutto abi- previsti dal Codice del Terzo Settore (coprogrammazione e tazioni di buona qualità. coprogettazione), in quanto espressione autentica del prin- Nelle RSA si dovrebbe mangiare bene, dormire meglio, cipio costituzionale di sussidiarietà orizzontale. La colla- ridere, scherzare, incontrare molte persone e essere sicuri borazione ora non solo è possibile giuridicamente ma viene di essere “anche” curati al meglio da operatori competenti. indicata chiaramente come un valore aggiunto per la comu- Nella maggior parte dei paesi ad economia avanzata, ad nità da produrre attraverso percorsi “trasparenti”, condivi- esempio, è in via di superamento il concetto di camera di dendo obiettivi e strumenti, nel riconoscimento esplicito di degenza, tanto meno se a più letti o circondata da corridoi una condizione di “parità” tra Pubblica Amministrazione e impersonali, infermerie, medicherie, bagni assistiti. ETS (enti del terzo settore). L’unità abitativa dovrà sempre più assomigliare – per di- C’è molto da lavorare in tal senso, innanzitutto approfon- mensioni e organizzazione degli spazi – a un vero appar- dendo la conoscenza della materia specifica ma contestual- tamento, arredato in modo normale e domestico e con ser- mente perfezionando i nostri stili di lavoro: capacità di dia- vizi propri. Nel caso, adatto anche a due persone, se però logo, propositività, creatività, conoscenza del territororio e è una loro scelta di vita e non un obbligo dovuto a limiti non ultimo ricerca di un adeguato posizionamento all’in- organizzativi o costruttivi. Intorno, luoghi di soggiorno, terno di reti significative. salottini, spazi sociali pubblici e privati, aree ricreative o Andare oltre alle storiche modalità di concessione di ser- di vita condivisa. I luoghi di servizio e gli spazi tecnici vizi piuttosto che alle pratiche di affido di appalti signi- dovranno ancora esserci, ma resi meno visibili e orientati a fica mettere in campo competenze di co-progettazione e restituire priorità ai servizi alberghieri e alla persona. Non co-programmazione, assumendo come proprio un impe- 8 N u o v a P r o p o s t a
gnativo atteggiamento di co-responsabilità che va oltre gli per anziani. Uno stigma che in parte potrebbe ripercuotersi interessi, per quanto legittimi, della singola struttura o or- su tutto il settore sociosanitario. La sfida , quindi, è restituire ganizzazione. agli enti Uneba, dopo il Covid un’immagine pubblica più po- Può apparire come una sfida, probabilmente è una grande sitiva, o semplicemente più corrispondente alla loro realtà. opportunità, certamente UNEBA ed i suoi Enti hanno in sé Perché sono luoghi: C ongresso tutte le potenzialità ed i valori per essere co protagonisti di • di professionalità: nella cura delle persone fragili, nella questi nuovo modelli di collaborazione. progettazione educativa, personalizzata per ogni utente UNEBA • di dono: con l’attenuarsi della pandemia torna più pre- sente e visibile il volontariato UNEBA rete e laboratorio: • di gratuità: enti non profit • di innovazione: non solo residenze opportunità di conoscenza, Come valorizzare questi punti di forza? La pandemia ha opportunità di crescita puntato i riflettori sulle strutture per anziani: più facile ora a cura di Giovanni Di Bari anche farne conoscere le buone pratiche. Abbiamo ora cen- tinaia di contatti in più nei mass media: li possiamo sfrut- Uneba, come ogni organizzazione complessa, è prima di tare. La comunanza di valori e di fisionomia tra gli enti, tutto uno spazio di relazione e (quindi) di apprendimento. ed il legame con Uneba, rendono possibili collaborazioni Assumere questo principio come ordinatore di ogni attività nelle attività di comunicazione Uneba può farsi portavoce di sviluppo pone alcune questioni imprescindibili: di una campagna di comunicazione a tutela dell’intero set- Che conoscenza e consapevolezza abbiamo della nostra tore e di iniziative per mettere in evidenza le eccellenze identità comune? Quale linguaggio utilizziamo? Quale di- professionali ed umane, ricercando metodo e risorse per mensione di rete siamo in grado di sostenere? Verso quale promuovere e condividere le “buone pratiche”. scenario condiviso orientiamo i nostri progetti? Con quali strumenti? Visto che alcuni media sono in crisi Queste, che potrebbero sembrare domande retoriche, si di credibilità, e molti hanno dimostrato i loro limiti nel rac- scoprono determinanti quando rivolgiamo l’interesse al di conto della pandemia, puntare a una comunicazione rivolta fuori del perimetro delle nostre singole organizzazioni. direttamente ai nostri destinatari (famigliari degli utenti, La dimensione di Comunità di pratiche, in questo contesto azienda sanitaria/Regione/Comuni, donatori/volontari) at- di forzata polverizzazione dei contatti umani, non è un’op- traverso canali che non passano per i mass media: newslet- zione per chi si occupa di cura, ma l’humus nel quale e dal ter, messaggi WhatsApp...). quale far nascere nuova vita. Questa è la scommessa più Con quale linguaggio? La sfida è trovare un linguaggio nel grande, senza la quale si rimane contenitori senza conte- raccontare la nostra attività: né burocratico, né ospedaliero, nuto. né zuccheroso. Raccontare la dignità della fragilità. Rac- contare storie personali – le più efficaci – nel rispetto della riservatezza. Mettere al centro le persone – gli assistiti, i Comunicare la realtà volontari, i dipendenti – e non la struttura. dei nostri servizi: non più opzione Le immagini raccontano, le immagini spostano opinioni. ma necessità Quale utilizzo delle immagini delle persone accudite e del lavoro di cura è rispettoso, e quale invece è strumentale? a cura di Tommaso Bisagno Quali prassi hanno gli enti Uneba? Fondamentale essere parte di una rete, Uneba può dare più Luoghi di morte, di chiusura, di solitudine, questi i pregiu- forza alla voce degli enti, gli enti possono dare più forza dizi che la pandemia ha incollato alle strutture residenziali alla voce di Uneba. Direttore Responsabile: MAURIZIO GIORDANO Redazione: Alessio Affanni e Sergio Zanarella. Amministrazione: Via Gioberti, 60 - 00185 Roma Tel. 065943091 - Fax 0659602303 Il nostro sito internet è: www.uneba.org la nostra posta elettronica è: info@uneba.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 88 del 21/2/1991 Periodico dell’UNEBA Progetto e realizzazione grafica: www.fabiodesimone.it Unione Nazionale Istituzioni Stampa: Consorzio AGE - Pomezia (Roma) e Iniziative Il giornale è inviato gratuitamente agli associati dell’UNEBA di Assistenza Sociale Finito di stampare nel giugno 2021 N u o v a P r o p o s t a 9
Commissione Servizi agli Associati C ongresso Proposta per una strategia di azione ed offerta di servizi UNEBA alle associate aderenti ad UNEBA: idee per oggi e domani Componenti della Commissione Descrizione scopi principali • Linee guida in materia legale, fiscale, Lombardia Fabrizio Ondei (Presidente) Allargare le attività di UNEBA a fa- amministrativa vore delle associate anche nell’ottica • Assistenza sanitaria integrata Lazio Alessandro Baccelli di possibili economie di scala e di • Previdenza Complementare uniformità di processi organizzativi Liguria Luca Volpe e sistemici che costituiscano valore Situazione odierna: principali attività Lombardia Valeria Gamba uniformato L’Attuale CORE di UNEBA oltre a Possibilità di incrementare le po- garantire la rappresentanza in sedi Marche Salvatore Tomasso tenziali offerte di servizi da parte di istituzionali, oggi fornisce profes- Toscana Andrea Blandi UNEBA investendo su risorse interne sionalità in materia legale/regionale/ e professionalità specifiche già patri- CCNL Toscana Franco Barozzi monio dell’UNEBA CCNL nazionale Veneto Francesco Facci Raccogliere, sintetizzare e costruire CCNL Regionale un data base generalizzato ed esteso Consulenza ex d.lgs. 231 - Norme alle varie materie interessanti il set- anticorruzione del quadro normativo tore in cui opera UNEBA, finalizzan- Riforma del Terzo settore • Subire il cambiamento del mercato done i risultati per accrescere quale Convegni/Seminari (adeguarsi alle esigenze delle asso- punto di «forza» la visibilità e il peso Periodico di informazione UNEBA. ciate/uniformarsi) contrattuale di UNEBA così da esse- org re maggiormente rappresentativo in Lo sviluppo vede quindi un’azione di sede di rappresentanza sia territoriale Analisi di swot risposta al «singolo» che nazionale 1. Punti di forza La «regia» dell’attività dovrà tenere con- Apprendere dalla diversità regionale/ • Rappresentatività degli enti (nazio- to dell’obiettivo di «unicità d’azione/in- territoriale per essere «pro-attiva» in nale) tervento» che sarà garantita dalla costitu- un contesto di azione propositiva in • La cultura etica e la crescita costan- zione di un gruppo di coordinatori com- sede di apporto specifico ed esperien- te (ciò che sappiamo fare meglio di posto da 3 membri a rappresentanza del ziale ai tavoli nazionali (in materia altri) Nord, Centro, Sud e Isole. Il processo di laburistica, fiscale, legale, ecc.) • Partnership (sedi politico/istituziona- riorganizzazione prevede la ridefinizione Incrementare il numero delle adesio- li/parti sociali/sindacali) di ruoli e compiti partendo dall’analisi ni • Risorse interne (professionalità) delle risorse specialistiche di cui UNE- • Il valore della volontarietà (quota as- BA già dispone cercando di articolarne le Premesse sociativa contenuta) attività (governate da processi codificati) Costituire un «gruppo di lavoro» so- • Il valore della sussidiarietà (valenza in misura tale da rendere ripartiti i com- stanzialmente con caratteristiche di in- etica) piti pur in un contesto sinergico e di risul- dipendenza dal CORE di UNEBA(che 2. Punti di debolezza tato evitando doppioni e sovrapposizioni. deve rimanere il Consiglio Nazionale • La velocità con cui cambiano le nor- a cui è affidato il compito di stabilire me/leggi (aggiornamento continuo) Il sistema organizzativo: le sinergie le linee di indirizzo, politico-istituzio- • La struttura operativa centrale (ca- • Gruppo di lavoro in materia di ap- nali, di rappresentanza, ecc.), differen- rente?) plicazione/interpretazione del CCNL ziato per aree/professioni • Il conflitto d’interessi nazionale Fornire «risposte» in tempi brevi • Tempi di risposta (tempestività) • Gruppo di lavoro in materia di appli- (da definirsi anche in considerazione • Competitività interna (inefficacia e cazione/interpretazione Regolamento della predisposizione di un sintetico contrasto interno) EU 679/16 regolamento da portare a conoscenza 3. Opportunità • Gruppo di lavoro in materia di D.lgs. anche delle associate evitando aspet- • Ruolo primario nella rappresentativi- 231/01 e smi / norme anticorruzione tative e/o pretese a cui lo strumento tà nazionale • Gruppo di lavoro in materia di Salu- ideato non è in grado di rispondere) • Aumento del valore di rappresen- te e sicurezza sui luoghi di lavoro ex a titolo esemplificativo e non esaustivo: tanza (peso valoriale/decisionale/di T.U. 81/08 e smi • Sicurezza incidenza) • Gruppo di lavoro in materia fiscale • RSPP unico • Contrattazione sindacale (versus con- (II.DD. e Indirette) • Formazione a valere sui fondi e ren- tratto unico di settore) • Gruppo di lavoro in materia di siste- dicontazioni/accesso ai vari siti • Specializzazione (coinvolgimento di mi qualità (ISO) • HACCP diversi territori) • Gruppo di lavoro in materia di Rifor- • Privacy 4. Minacce ma del terzo settore • sistemi qualità • L’esponenziale crescita del settore • Gruppo di lavoro in materia di Ass. • Procedure/Protocolli standardizzati (offerta di servizi) San.Integ. e Previdenza Complemen- • Interpretazioni attuative del CCNL • Il costante e repentino cambiamento tare 10 N u o v a P r o p o s t a
Il sistema organizzativo: l’evoluzione IL PROCESSO DI RIORGANIZ- Riflessioni da condividere ai fini dello E’ indubbio che le materie oggi ZAZIONE PREVEDE LA RIDEFI- sviluppo del progetto oggetto di approfondimento e le NIZIONE DI RUOLI E COMPITI 1. Offerta di prestazioni gratuite? casistiche che costantemente ven- PARTENDO DALL’ANALISI DELLE (volontaristiche statutarie ed isti- gono segnalate dalle associate RISORSE SPECIALISTICHE DI CUI tuzionali) sono molteplici e quanto mai di- UNEBA GIA’ DISPONE CERCANDO 2. Remunerate mediante rimodula- C ongresso versificate. DI ARTICOLARNE LE ATTIVITA’ zione delle quote associative? E’ pertanto necessario prevedere una (GOVERNATE DA PROCESSI CO- 3. Richiesta di contributo pro-quota prima fase di avvio limitando le at- DIFICATI) IN MISURA TALE DA in relazione al tipo di prestazione? tività «proposte» per poi integrarle RENDERE RIPARTITI I COMPITI 4. Assetto organizzativo (anche logi- UNEBA in itinere ed ampliarle anche verifi- PUR IN UN CONTESTO SINERGI- stico) del chi fa chi e chi fa cosa candone l’efficacia e la risposta delle CO E DI RISULTATO EVITANDO 5. Tempi di avvio stesse associate DOPPIONI E SOVRAPPOSIZIONI. Fasi: Descrizione processo • Fase di avvio • Presentazione al Consiglio nazionale per • Fase di feed-back Esemplificazione tipo: condivisione del progetto/piano attuativo • Implementazione dei servizi 1. Richiesta pervenuta alla Regione Y • Valutazione sistemi informatici e tecno- 2. Invio alla cabina di regia logici Quali servizi ? 3. Individuazione del gruppo/area di • Regolamento di processo appartenenza • Componenti «Regia» AREA CONSULENZIALE 4. Ai TRE componenti è dato di predi- • Componenti gruppi (scheda check list) • Costituzione dell’Organismo di vigi- sporre la risposta entro 72 ore condi- • Istituzione del sistema di verifica e lanza con specifiche professionalità videndone ove necessario il testo controllo interno – indirizzi e linee pro- in ambito sanitario e socio sanitario 5. Risposta inviata alla regia che prov- grammatiche • vertenze/ giuslavoristiche vede ad aggiornare il DB e la invia • Predisposizione codici disciplinari- alla segreteria generale per il defini- Primo STEP: il CCNL codice etico tivo inoltro Abbiamo riscontrato che è sempre più • Riforma del terzo settore ricorrente la richiesta ad UNEBA di ave- • Consulenza giuridica/civilistica in re risposte interpretative del CCNL. Le materia di statuti OPZIONI VALUTABILI associate ricorrono sia al sito web che • Consulenza in materia fiscale (impre- Distinguere le attività consulenzia- all’indirizzo e-mail (nazionale, regiona- sa sociale/onlus/ii.dd./ecc.) li «pure» che devono mantenere le, provinciale). un’autonomia soggettiva in capo alle Tempestività, efficacia efficienza sono AREA DEI SERVIZI singole associate (rapporti fiduciari, ciò che UNEBA vuole (deve) offrire alle • Formazione obbligatoria mediante vincoli, prestazioni volontaristiche associate mediante risposte che: corsi con calendarizzazione periodi- offerte, ecc.) A. da un lato costituiscono uno stru- ca (anche con utilizzo di piattaforma Diversificare le attività in capo alla mento (data base) utile a futuro la- e-learning a valere sui fondi) segreteria nazionale voro nell’ambito del/dei rinnovo/i • MAPD (privacy mod. Standardizza- Attività esercitabile da remoto contrattuali anche al 2° livello to) B. dall’altro, uniformando la risposta • Individuazione della nuova figura di MODALITA’ interpretativa/applicativa rendono responsabile della Privacy con speci- TECNICO-ORGANIZZATIVE comune l’applicazione contrattuale fica formazione Regolamento e procedura di gestione • Sicurezza (DVR/DUVRI) servizi di Schema Hardware-Software IL SERVIZIO UNEBA. COS’E’? medina del lavoro • RTL settore CHIEDIMI (risposta • Convenzioni con laboratori per sorv. Tempi di avvio tempestiva lavoro) sanitaria Affinché il progetto possa concretizzarsi • SAIL (servizio assistenza informa- • Sistema HACCP (con particolare ri- è necessario avere definito un assetto or- zione lavoro) guardo a procedure secondo le recen- ganizzativo di base: Area ed argomenti differenziati: ti indicazioni regionali) · Vertice strategico/istituzionale • Risposte immediate, tempestive speci- • Manager HSE strategico e organiz- (esercizio del potere decisionale) fiche zativo · Linea manageriale intermedia (re- Area CCNL: • Auditor 1° e 2° parte sistemi qualità gia) • Aggiornamento versus associati/utenti e sicurezza · Nucleo «operativo» (gruppi di la- mediante circolari, norme, interpreta- • Fundraising voro per gestire le richieste) zioni, ecc. GRUPPO DI ACQUISTI Quali criticità? L’efficienza del modello proposto sarà • Utenze • Attività resa in regime di libera pro- strettamente legata alla specifica e dedi- • Acquisti per economie di scala fessione - Pareri certificati? cata informazione che DOVRA’ essere • Progetti di raccolta fondi • Figure titolari di carica istituzionale data alle associate. In tale documento (conflitto di interessi?) dovranno essere comunicati i canali da Sistema integrato • Necessità di avere una struttura di utilizzare (web, e-mail, ecc.), tempi e Alla segreteria generale l’aggiornamento base per la gestione delle richieste modalità di risposta (che potrà essere an- del data base e dell’inoltro della «rispo- • Software-hardware che riservata se non di utilità comune). sta». Ogni regione fornirà un riferimento • Tecnico informatico a cui le associate della regione stessa fa- • Diffusione del regolamento di parte- Patrimonio comune: aggiornamento pe- ranno riferimento. cipazione al consorzio riodico tramite il sito web che renderà Il comitato organizzativo si farà carico di • Eventuale quota di partecipazione quindi disponibili a tutte le associate le «costruire» la rete territoriale/regionale societaria informazioni ed aggiornamenti. di riferimento delle varie segreterie. La • Vincoli in relazione alla partecipa- Costi/benefici: UNEBA a fronte del nuo- regia «smista» le richieste in base alla zione vo servizio offerto potrà calmierare la competenza ed ai ruoli assegnati. • Modalità di libera scelta quota associativa. N u o v a P r o p o s t a 11
Commissione Minori C ongresso UNEBA U NEBA ha tenuto il suo Con- Componenti della Commissione gresso Nazionale a Padova nel Lombardia Suor Laura Airaghi (Presidente) 2017 e i nuovi consiglieri na- Lazio Carmine Pisacane zionali hanno approvato la realizzazio- ne del Convegno Nazionale “Bambini Lombardia Paola Lodovici e Ragazzi: quale futuro? Fra respon- Lombardia Serena Kaneklin sabilità e nuovi modelli di genitorialità Marche Giovanni Di Bari per la famiglia e per la comunità”. La Commissione Nazionale minori che Marche Fabiana Gara comprende Marche, Toscana, Veneto, Sicilia Daniela Maurel Sicilia, Puglia e Lombardia, su solle- Sicilia Suor Rosalia Caserta citazione del Presidente Massi, già da Toscana Augusto Borsi tempo aveva incominciato a lavorare su questa tematica. La necessità di un con- Toscana Andrea Blandi vegno nazionale nasceva dall’importan- Veneto Daniela Perenzin za di maturare e fare nostro un indispen- sabile passaggio culturale: la revisione delle forme di tutela poste in atto per attualizzare le rispo- denzialità oltre alla sofferenza emotiva e psichica di cui è ste ai bisogni emergenti dei minori e delle loro famiglie. portatore non si trova sufficientemente tutelato dalle leggi Urgente interrogarsi su come costruire collaborazione at- che governano il sistema. A tale proposito, pare urgente tenta e propositiva con le Amministrazioni Pubbliche per segnalare la lettera inviata il 25 maggio 2020 al Presiden- diffondere buone prassi e sollecitare le comunità locali ri- te del Consiglio Giuseppe Conte, ai Ministri interessati, ai spetto all’assunzione di una sorta di “responsabilità geni- Presidenti dei Tribunali per i Minorenni, alla Conferenza toriale”. In collaborazione con il Dipartimento di Scienze delle Regioni, all’Associazione Nazionale dei Comuni Ita- della Formazione dell’Università di Catania e della Scuola liani, che segnalava le difficoltà dei bambini e dei ragazzi Superiore di Scienze dell’Educazione san Giovanni Bosco inseriti nelle Comunità Educative Residenziali (i minori) di Firenze, ecco a Catania l’avverarsi del Convegno. Il suo proprio a causa della poca chiarezza del Legislatore. titolo è significativo perché frutto dell’urgenza di abbando- In questi anni abbiamo lavorato in diverse direzioni te- nare il generico “minori” che sottintende un lasso di tempo nendo al centro alcuni temi rilevanti. troppo lungo nella vita di una persona: zero-18 anni. Le Abbiamo dato centralità ai diritti dei minori e alle strutture leggi Nazionali o Regionali, che regolano questa fascia che li accolgono o che li affiancano nei diversi percorsi: di età, non differenziano gli interventi relativi ai passag- sociale, sanitario e sociosanitario. L’impegno forte mante- gi evolutivi. Inoltre, L’Ente ha bisogno di condividere la nuto dalla Commissione Minori è da considerarsi ancora in responsabilità con chi ha in affido il minore, soprattutto se corso e necessita di maggior supporto da parte del politico fuori famiglia. Il bambino va protetto, ma l’adolescente va e del legislatore. Ad esempio, in Lombardia, stiamo colla- avviato all’autonomia e le Istituzioni devono condividere i borando alla revisione della Legge 23 nei Tavoli sviluppati rischi connessi alla sua crescita. La mancanza di attenzione con Regione Lombardia e altri Enti di secondo livello per per i minori fuori famiglia si è manifestata anche durante rimodulare i modelli di accoglienza e i criteri fondanti gli l’emergenza Covid-19. Il minore che vive “in casa” sotto la ambiti sociale, sociosanitario e sanitario; nel 2016 nelle tutela dei suoi genitori ha, infatti, un margine di flessibilità Marche è stata promulgata la LR 21/2016 che, accorpan- garantita dalla patria potestà, ma il minore che vive in resi- do le precedenti 20/2000 e 20/2002, ha riunito in un unico 12 N u o v a P r o p o s t a
condiviso fra Enti UNEBA: la partecipazione al Bando Nazionale Ricucire i Sogni che ha coinvolto oltre a Tosca- na, Lombardia, Marche e Veneto anche Piemonte, Cala- bria e Sicilia insieme ai Salesiani per il sociale. Una proposta è quella di costruire un Osservatorio Na- C ongresso zionale che raccolga i dati relativi agli Enti UNEBA e che si concentri sulla raccolta dei bisogni (es. formazione, in- UNEBA terventi particolari di sostegno nelle diverse realtà: scuola, residenzialità, domiciliarità) a livello regionale, scambi di buone pratiche e che, nel tempo, individui azioni di soste- gno necessarie a livello politico e legislativo per declinare temi della qualità e del servizio. Il desiderio è quello di costituire una commissione che si occupi di questo tema. Non in tutte le Regioni vengono realizzati in modo com- pleto i programmi suggeriti e proposti a livello nazionale documento la disciplina relativa alle strutture sanitarie, so- dal Governo: es. gli interventi relativi ai minori stranieri ciosanitarie e sociali. Soltanto nel 2020 sono stati emanati non accompagnati, non vengono sviluppati con la dovu- i regolamenti attuativi in termini di requisiti autorizzativi e ta attenzione alla complessità dei bisogni che generano; di accreditamento, ma non per le strutture integrate, seppur ancora poco sviluppati gli interventi che tengono al cen- previste. Mentre stiamo scrivendo, è fissata una riunione in tro le famiglie dei minori fragili. Regione con anche la parte sanitaria, per parlare di tariffe e Recentemente, si evidenzia una ripresa delle polemiche loro aggiornamento che sono ferme al 2012. relative all’operato delle Comunità Educative Resi- Stiamo costruendo una rete nazionale che coinvolga più denziali. Tali Servizi sono fondamentali quando è neces- Regioni possibili. Come Tavoli regionali, non siamo an- sario l’allontanamento del minore dalla propria famiglia. cora allineati né partecipiamo in modo omogeneo a li- L’obiettivo delle Comunità Residenziali è quello di ac- vello nazionale, ma sicuramente abbiamo già realizzato compagnare la crescita dei bambini e giovani allontanati passi avanti. La fatica maggiore risiede nel fatto che in favorendo, dopo eventi avversi, una ripresa della fiducia ogni Regione le relazioni istituzionali si sviluppano con negli adulti, dei ritmi della vita quotidiana e l’appren- modalità differenti fra Terzo Settore, Comuni e Regione. dimento delle competenze necessarie per affrontare una Di base il tema su cui si arenano spesso le progettualità vita autonoma o il rientro in famiglia. Il sostegno alla ge- è quando si tenta di integrare logiche e risorse degli am- nitorialità, dalla prevenzione alla tutela minori, è tema biti sociale e sanitario. In Lombardia, per esempio, dal centrale di riflessione e di impegno. In molte Regioni, per 2015, esiste il Tavolo Minori UNEBA che si incontra pe- esempio, alcune comunità accolgono anche un genitore riodicamente (1 volta al mese) e che raccoglie gli Enti del proprio per operare sulla genitorialità, ma le rette corri- Terzo settore per valutare insieme bisogni, condividere sposte, per questo lavoro, sono irrisorie. aggiornamenti e affrontare questioni cogenti inerenti la In molti tavoli, auspichiamo una vigilanza equa e giusta gestione dei diversi interventi a favore dei bambini e del- che ponga in rilievo le criticità, ma anche le virtuosità le loro famiglie. Nelle Marche si era costituito un tavolo che sono presenti negli Enti che vigila. Sarebbe auspica- regionale che vedeva riuniti tutti gli attori coinvolti nella bile una vigilanza che ottemperi ai requisiti richiesti dalla tutela (TM, Azienda sanitaria, Procura...) ma si è riuni- Legge affinché non si abbia l’impressione di una disomo- to poche volte e si è infine arenato nel settembre 2020 geneità nell’interpretazione della stessa e una definizione dopo il rinnovo della Giunta Regionale a causa di una del tariffario sempre da parte dell’ente Vigilante. In que- conflittualità sempre presente nella relazione istituzionale sto senso, in Lombardia, si è aperto un tavolo operativo e fra sociale e sanitario. In Toscana, si realizza un incontro di confronto fra Enti del Terzo Settore (fra cui UNEBA) fisso mensile con il Dirigente dell’area famiglia e minori e la Regione per una revisione dei criteri di vigilanza e a cui partecipa ogni, due mesi, anche l’Assessore. Esiste nelle Marche un tavolo di ridefinizione delle tariffe. un programma di lavoro che riguarda la revisione del re- Dolente risulta sempre l’aspetto economico. La richiesta golamento autorizzativo (nuovi modelli) e la formazione di personale numeroso e qualificato incide su un bilancio congiunta operatori/strutture, assistenti sociali e operatori che non ha equiparazione nella retta che viene corrisposta ASL. Si realizzano contatti anche con il Presidente del dai vari Comuni. Bisognerebbe che chi definisce i requisi- Tribunale per i Minorenni di Firenze (ci ha già invitati a ti minimi di esercizio delle UDO, il non rispetto dei quali un convegno) e con il Garante regionale e, a breve, anche genera multe, si occupasse anche della valorizzazione con l’Ufficio Scolastico regionale. Sempre in Toscana si economica minima del Convenzionamento sulla base segnala la rete “Pollicino” di coordinamento tra Enti e degli stessi e la indicasse ai Comuni per tutelare gli Enti Istituzioni che affiancano bambini e ragazzi. Accreditati che spesso non riescono a coprire gli standard Consideriamo una prima sperimentazione del lavoro richiesti con le quote erogate. N u o v a P r o p o s t a 13
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