GIANLUCA RANIERI: L'EVOLUZIONE DEL DOLCE - CANÉ: IL BRASILIANO PARTENOPEO - Carlo Ancelotti
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COPIA GRATUITA IN EDICOLA CON IL ROMA La Città - La Squadra – Gli Eventi numero 4 del 22 Dicembre 2018 GIANLUCA RANIERI: L'EVOLUZIONE DEL DOLCE SORBINO: UNA STORIA LUNGA 50 ANNI CANÉ: IL BRASILIANO PARTENOPEO
L’ EDITORIALE Carlo Ancelotti Natale tra i vicoli di Napoli “Cenzì” il nuovo scugnizzo Il Napoli e l'Europa League di Giovanni Gaudiano vero e proprio punto d'incontro. sito museale ferroviario più Arrivano da tutto il mondo e da importante d'Europa. È noto tutta l'Italia i turisti attirati dalla questo primato? Se non lo fosse, qualità del lavoro dei nostri lo ricordiamo a tutti invitandoli maestri del presepe, ma anche i a recarsi in visita. Dalla prima napoletani non si fanno mancare ferrovia, Napoli – Portici, ad una visita in quelle stradine oggi la nostra città vanta uno L a notizia è di quelle che aprono il cuore: la carta stampata tiene, anzi è addirittura in crescita. I media tradizionali reggono l'urto della sempre uguali nelle quali sembra di vivere una mattinata, un pomeriggio o una serata d'altri tempi. È un turismo intelligente, è una consuetudine quasi storico e aggiornato primato che le parole del dr. Orvitti hanno bene rappresentato. A questo punto parliamo della nostra squadra. Con l'ultima settimana modernità ed anzi ribattono e doverosa ma è soprattutto un dell'anno si chiude il girone mantengono una maggiore modo per tuffarsi in un mondo d'andata. Il Napoli, uscito dalla credibilità e si riprendono che sembra essere rimasto q u e l l ' a u t o r evo l e z z a c h e fermo, anche se i personaggi che sembrava perduta. Per noi di danno vita ai pastori sono spesso “Napoli”, che abbiamo da poco attualissimi. Poi in questi giorni avviato la nostra avventura, è è in preparazione in tutte le case un'iniezione di fiducia e napoletane il pranzo della vigilia contemporaneamente uno di Natale ed allora abbiamo sprone a cercare di fare sempre pensato di chiedere ad un paio di meglio. Oggi partiamo dal operatori emergenti del settore nostro impegno per la città. Le di darci qualche idea, magari attività natalizie a Napoli sono fuori da ogni schema, senza farci davvero una parte importante mancare la presenza del per la nostra tradizione. La città pasticcere. Nel frattempo chiude si offre al turismo con il centro proprio oggi a Pietrarsa un storico che tra San Gregorio gradito e riuscito esperimento, Armeno e dintorni diventa un quello dei mercatini di Natale nel Il maestro Ugo Esposito 3
Champions, a febbraio ripartirà prossimo numero di gennaio. Il dall'Europa League con disegnatore si è ispirato alla l'intenzione di fare la maggior famosa scultura dello strada possibile. Il lavoro di “Scugnizzo” di Vincenzo Ancelotti prosegue senza soste e Gemito, un napoletano da senza alcun tentennamento: i annoverare di diritto tra i più risultati, quelli attesi da tutti, autentici visionari nella storia arriveranno. Bisogna pazientare, dell'arte italiana. Il nomignolo è in fondo per tre anni abbiamo stato scelto dall'autore proprio inseguito un calcio bello da reiterato e stucchevole palleggio per onorare la memoria di vedersi ma poco pratico e quasi dove troppo spesso la palla questo grande artista, nato e mai vincente. Ora si sta viaggia all'indietro piuttosto che cresciuto nei vicoli della Napoli lavorando sulla mentalità, sulla avanti. In questo numero, poi, fa antica, insofferente verso le determinazione, sulla il suo esordio nella rivista teorie dei parrucconi, capace di convinzione nei propri mezzi, “Cenzì”, un personaggio nato creare senza aver fatto la abituale sulla personalità e sulla dalla matita di Giancarlo Covino trafila scolastica e accademica. verticalizzazione della manovra, che ci accompagnerà con diverse Ora bando alle chiacchiere, Buon anche se è duro a morire quel sorprese che proporremo sin dal Natale e soprattutto Buon anno. ‘‘Napoli’’ La città, la squadra e gli eventi Direttore Responsabile: Giovanni Gaudiano Aut. Tribunale di Napoli n. 50 del 8/11/2018 Consulenza Amministrativa: Francesco Marchionibus Mensile a distribuzione Gratuita Stampa, Grafica e Pubblicità: Sport and Marketing Srl Numero 4 del 22 Dicembre 2018 Progetto Grafico ed Impaginazione: Daniela Altruda Redazione: Lorenzo Gaudiano, Bruno Marchionibus Direzione Editoriale della Soc. Editoriale Napoli Srls Sede: Viale V. Lamberti - Trav. Spinelli Sede Via F. Cilea, 129 Napoli - P.IVA 09045371219 Area Ex Saint Gobain - Caserta Tel. 081 5794009 Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa e.mail: gaudianog@alice.it Con interventi di: Pier Paolo Cattozzi Sito Web: www.magazinenapoli.it Fotografie: Foto Agenzia Mosca IL PROSSIMO NUMERO DI “NAPOLI” SARÀ IN EDICOLA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” ED ALLO STADIO IL 20 GENNAIO 2019 4
TESTIMONE DEL TEMPO Indagine scale su Lo Bello dopo quei tre rigori a Ferrara di Mimmo Carratelli L a prima domenica di febbraio del 1967 a Fe r r a r a f u u n i n d i m e n t i c a b i l e pomeriggio di ombrelli e calci di rigore sotto il cielo della Bassa, pesante di nuvole, cavalloni di nuvole nere e grigie, pioggia continua. Si giocò Spal-Napoli nella seconda allegra stagione azzurra con Sivori e Altafini, l'impareggiabile Petisso in panchina. Ci divertivamo un mondo. Un grande entusiasmo attorno alla squadra rilanciata da Roberto Fiore, il presidente dei centomila cuori. San Moretti sgambettò in area Canè, rigore Paolo gremito con 69.344 abbonati. Il Napoli realizzato da Altafini. L'arbitro era Concetto Lo giocava per l'alta classifica. Era arrivato terzo Bello, un monumento di uomo siciliano. Ai l'anno prima, la prima stagione di Altafini e giocatori che protestavano offriva il petto. Sivori, continuava a respirare l'aria dell'alta Molti che arrivavano di corsa per protestare, su classifica e, in certe domeniche, dava spettacolo. quel petto rimbalzavano. Assoluto dittatore del Arrivammo a Ferrara la settimana dopo che fischietto. Un giorno a Firenze lo canzonarono avevamo perso a Vicenza. Il Napoli era quarto dagli spalti: “Duce! Duce”. Lo Bello accordò un con 23 punti, l'Inter di Herrera il Mago prima a quota 28, seconda la Juventus dell'altro Herrera, Heriberto, a 26 punti, terzo il Cagliari di Gigi Riva a 25 punti. Stadio strapieno, campo ridotto a una unica pozzanghera. Il Napoli schierò una delle migliori formazioni di quei tempi: Bandoni; Nardin, Girardo; Ronzon, Panzanato, Bianchi; Canè, Juliano, Orlando, Altafini, Sivori. Era il 5 febbraio 1967. Pesaola si portò in panchina i soliti due pacchetti di sigarette. Si cominciò nel pantano. Nella Spal giocavano Osvaldo Bagnoli e Fabio Capello, mezzeali. Dopo venti minuti Juliano andò a segno con un gran diagonale dal limite. Partita Il Presidente Roberto Fiore in discesa. Cinque minuti dopo lo stopper 7
Cané, Altafini e Sivori: l'attacco del Napoli del 1967 Amadei, sei gol in sette partite. Nella seconda metà, Vinicio (sei gol in dodici gare). La stagione 1965-66, contro la Spal, fu il trionfo di Canè. Un rigore più due gol nel 4-2 al San Paolo, un gol e un rigore nel 2-1 a Ferrara. La Concetto Lo Bello da Siracusa Spal è tornata in serie A nella stagione scorsa. secondo rigore al Napoli. Bertuccioli falciò in Il Napoli l'ha battuta due volte. Fuori casa, area Ottavio Bianchi. Josè centrò il secondo decisivo il gol di Ghoulam (3-2) dopo le reti di penalty. A questo punto, lo stadio si irritò con Insigne e Callejon. A Fuorigrotta un risicato Lo Bello. Alla caduta di ogni azzurro in 1-0 firmato da Allan. qualsiasi zona del campo cominciò a gridare: Bruno Pesaola “Rigore! Rigore!”. Lo Bello concesse un terzo penalty al Napoli per fallo di mano di Moretti sul cross corto di Canè. Dagli undici metri, implacabile Altafini. I rigori c'erano tutti e tre. La partita finì 4-1 per il Napoli (autogol di Nardin per i ferraresi) e qualche tempo dopo si registrò una curiosa coincidenza. Il ministro delle finanze Luigi Preti, ferrarese, ordinò una indagine fiscale su Concetto Lo Bello. I tre rigori di Ferrara furono peggio di Equitalia. È il ricordo più curioso degli incontri fra Napoli e Spal che sono stati avversari anche in serie B e in serie C. Trentadue confronti con 17 vittorie azzurre, 6 pareggi e 10 sconfitte. Al San Paolo 11 vittorie del Napoli, 2 pareggi, 3 sconfitte. Nella prima metà degli anni Cinquanta, il cannoniere azzurro contro la Spal fu Amedeo 8
PAGINE AZZURRE 21 giugno 1962: il Napoli rompe il ghiaccio di Lorenzo Gaudiano La Coppa Italia del 1962 Napoli-Spal è stata anche una nale di Coppa Italia, a Roma assegnò agli azzurri il primo trofeo della loro storia Roma – Stadio Olimpico 21 Giugno 1962 Il Napoli batte la Spal grazie alle reti firmate da Corelli e Ronzon Napoli Spal Pontel Patregnani Molino Muccini Gatti Olivieri Girardo Gori Rivellino Cervato Corelli Riva Mariani Dell'Omodarme La squadra che conquistò il trofeo Ronzon Massei Tomeazzi Mencacci D odici sono i trofei conquistati dal Napoli nella sua storia. Fu la Coppa Italia 1962 ad inaugurare la serie di gingilli che oggi luccica nella bacheca della società partenopea, la più titolata di tutta l'Italia Fraschini Tacchi All. Pesaola Micheli Novelli All. Montanari Arbitro – Bonetto di Torino Marcatori – al 12' Corelli (N), al 16' Micheli (S), al 78' Ronzon (N) meridionale. Quel trofeo ancora oggi ha un sapore davvero particolare, non solo perché il Napoli finalmente riuscì a conquistare qualcosa, Pozzo di ridurre il numero di partecipanti al rompendo il ghiaccio, ma anche perché gli massimo campionato italiano fu respinta, azzurri compirono l'impresa di vincere la Coppa decisero di distaccarsi dalla FIGC per costituire pur militando in Serie B. L'Albo d'Oro della il CCI (Confederazione Calcistica Italiana), che Coppa Italia racconta che a vincere la prima organizzò campionati a parte. Quelli di Prima edizione del 1922 fu il Vado, squadra ligure che Categoria e di Promozione Regionale quindi conquistò il trofeo militando in Promozione. rimasero sotto la curatela della FIGC, che in Nella stagione '21/'22 i grandi club italiani, quell'occasione diede avvio anche alla prima dopo che la proposta portata avanti da Vittorio edizione della Coppa Nazionale. Per questo alla 9
PAGINE AZZURRE Pesaola e la sua Napoli “Napoli, città bella da riempire il cuore. A Napoli non ti senti mai solo, non conosci la solitudine della vita. Ho un'ammirazione sconfinata per i napoletani, li considero grandi filosofi che sanno prendere la vita come merita più alto nella competizione. La Spal, inoltre, in semifinale aveva eliminato la favorita Juventus con un netto e roboante 4 a 1. Il Napoli la spuntò grazie ai suoi due uomini più prolifici: Corelli e Ronzon. Il primo, tra l'altro ex della partita visto che proprio in quella stagione approdò dalla Spal alle falde del Vesuvio, era un mediano dotato di grande corsa e di un potente tiro da fuori. Aveva fiuto per il gol ed una grande abilità ad andare a segno nelle gare più importanti: sua fu la rete dell'1 a 0 a Verona con cui il Napoli fece un passo importante verso la promozione, così come quella che consentì agli azzurri di superare ai quarti di finale di Coppa la Roma. Bruno Pesaola tra un sorriso ed una sigaretta Corelli contro la Spal segnò su punizione la rete competizione non presero parte le realtà del primo vantaggio partenopeo, anche se calcistiche più importanti, ma soltanto alcune macchiò la sua partita con un errore dal squadre di Prima Categoria, come Parma ed dischetto che già nel primo tempo avrebbe Udinese, ed altre di Promozione, tra cui proprio potuto riportare il Napoli in vantaggio dopo il il Vado vincitore del trofeo. Il Napoli, invece, a pareggio dello spallino Micheli. A determinare 40 anni di distanza dal successo dei liguri la conquista del trofeo da parte degli azzurri realizzò un vero e proprio miracolo sportivo, quel giorno fu Ronzon, che si era trasferito al mai più replicato in seguito. In B quella squadra Napoli proprio in quella stagione. Oscurato era inizialmente sotto la guida di Fioravante dall'Abatino Rivera al Milan, Napoli fu per lui Baldi, esonerato dopo ventuno giornate e un'occasione da cogliere al volo per svoltare e sostituito da Bruno Pesaola. Dall'arrivo del Petisso il Napoli svoltò con il secondo posto in campionato, che valse la promozione in massima serie, e la conquista del primo trofeo della sua storia. Dopo le vittorie ai rigori contro Alessandria e Sampdoria al San Paolo, ancora sotto la gestione Baldi, gli azzurri prima della finale con la Spal superarono Torino e Roma in trasferta e il Mantova in casa. Il 21 giugno 1962 lo stadio Olimpico fu teatro di una finale tra due squadre che mai avevano raggiunto un punto Il mediano Gianni Corelli, l’uomo dei gol importanti 10
giocare con più continuità. Mezz'ala d'origine, spesso fu provato anche come libero in qualche partita da Pesaola, ma la sua inclinazione era per ruoli prettamente offensivi, data la sua grande tecnica e il discreto bottino di gol messi a segno negli anni. Erano gli anni della presidenza Lauro, che attraverso l'universo calcistico aveva l'obiettivo di puntellare il proprio prestigio politico. Quelli erano tempi di grande speranze, in alcuni casi disattese, che però portarono il Napoli a conquistare il suo primo trofeo e a porre le basi per un futuro ai vertici del calcio italiano. Napoli-Spal oggi è soltanto una sfida di campionato. Chi ha vissuto però quel momento di grande gioia ed entusiasmo in prima persona, oppure attraverso racconti familiari e libri, probabilmente sugli spalti o sul divano di casa volgerà la mente a quel giorno in cui tutto ebbe inizio e magari non potrà fare a meno di Pierluigi Ronzon guardare la partita con un sorriso e qualche lacrimuccia. Sono passati 56 anni ma, come ha detto Isabel Allende, “non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”. Il cammino del Napoli verso il trofeo Primo turno: Napoli-Alessandria 1-1 (6-5 d.c.r.) Secondo turno: Napoli-Sampdoria 0-0 (7-6 d.c.r.) Ottavi di finale: Torino-Napoli 0-2 Quarti di finale: Roma-Napoli 0-1 Semifinale: Napoli-Mantova 2-1 Finale: Napoli Spal 2-1 Una prima pagina dedicata da ‘‘Il Calcio Illustrato’’ al Petisso 11
dooa.it
LE STORIE Cané ed il suo cuore azzurro di Giovanni Gaudiano La sua tripletta alla Spal nel '65, l'affetto per Pesaola e Vinicio, il ritorno in azzurro nel '73 con la rete alla Juve ed i suoi pensieri sul calcio che partono dal Brasile anni ‘60 S ono passati 53 anni da quel 6 settembre del 1965 e per certi versi nella vecchia Europa il tempo sembra essersi fermato. In quel settembre di oltre mezzo secolo f a , i ve n t i d e l l a s e p a r a z i o n e e d e l l a contestazione portarono il presidente francese Charles De Gaulle ad annunziare l'uscita della Francia dalla NATO. Nel calcio, nel frattempo, il Napoli di Pesaola strapazzava al San Paolo la Spal con un netto 4 a 2: nella squadra estense giocavano Bagnoli, Reja, Capello, Bertuccioli; nel Napoli gli “indigeni” Juliano e Montefusco, Jarbas Faustino detto Cané affiancati da Sivori, Altafini, Bean, Panzanato e Brasile da mezzala di punta, anche se nel soprattutto da Cané. Sì “cioccolatino” come mio paese d'origine in quegli anni si giocava affettuosamente lo avevano soprannominato i con quattro punte mentre in Italia lo schema tifosi partenopei. Fu proprio lui, quella più diffuso prevedeva una punta e due mezze domenica, a portarsi il pallone a casa con tre reti ali». Erano gli anni del famoso 4-2-4 brasilero, messe a segno, bottino completato dall'altro il gioco che sembrava una riproduzione in brasiliano della truppa: José Altafini. «Era il campo del samba. Tanto era bello da vedersi, debutto con la maglia del Napoli di Sivori ed anche e soprattutto per merito dei tanti Altafini ed io realizzai una tripletta – ricorda campioni prodotti da quella scuola spontanea Jarbas Faustino –. Qualcuno mi aveva divisa tra carioca e paulista che lo interpretava. presentato, quando arrivai a Napoli, come «Avevo avvisato Pesaola e Monzeglio, un centravanti ma in realtà io giocavo in quando sono arrivato nel 1962, su quale 13
LE STORIE Napoli coincise con il ritorno in serie A e la vittoria in Coppa Italia e questo lo aiutò. Poi lui a Napoli avrebbe potuto fare ancora di più e di certo non sarebbe andato a Firenze senza i contrasti che aveva con il presidente Roberto Fiore». Cosa ne pensi di Lorenzo Con Juliano, Altafini e Sivori Insigne? «Ho seguito Insigne sin da ragazzo fosse il mio ruolo naturale nell'Olaria di perché giocava nella squadra Allievi del Rio. A Napoli c'era da un anno Fanello che Napoli allenata da mio figlio e poi anche in ricopriva il ruolo di centravanti ed io da Primavera. A quel livello Lorenzo già faceva brasiliano non potevo che essere un la differenza. Lui è stato sempre un attaccante. Poi nella rosa c'era anche un giocatore padrone del suo ruolo soprattutto altro centravanti: Tomeazzi. Da questa quando ha potuto giocare più libero da situazione scaturì il mio spostamento all'ala c o m p i t i f i s s i . Tu t t e voluto dal Petisso, ruolo nel quale mi trovai queste storie che girano bene perché c'era più spazio, tenuto conto attorno al nome di Sarri o che le marcature non erano rigide come Benitez lasciano il tempo quelle di oggi». Che Napoli era quello del 1965 che trovano: penso che che iniziò bene il campionato? «Era una Insigne sia un fenomeno. squadra emergente. L'arrivo di Altafini e Le esperienze avute con Sivori aveva galvanizzato l'ambiente. José Z e m a n a l Pe s c a ra e era nel pieno della maturità calcistica, prima ancora al Foggia Con la maglia azzurra mentre forse per Sivori si trattava di un hanno mostrato la sua personalità calcistica ripiego, visto che Agnelli fu costretto a che somiglia a quella del calcio di una volta, cederlo per i dissapori con l'allenatore cosa rara di questi tempi. I moduli con Heriberto Herrera». Un breve ricordo di Lorenzo non contano. Ancelotti, che non Pesaola. «Il Petisso mi ha cambiato ruolo e gioca con ruoli fissi, è per Lorenzo come per mi ha cambiato la vita. Senza di lui io non Mertens il miglior allenatore possibile: i due sarei qui ancora a parlare di calcio dopo 50 con le loro qualità tecniche e con la capacità anni. Pesaola era una guida, io l'ho anche di non dare punti di riferimento fanno la copiato nella mia carriera da allenatore e differenza in serie A come possono farla in speravo di poter fare quello che ha fatto lui Europa. Resto solo molto perplesso quando magari proprio con gli azzurri. Il suo arrivo a sento che Lorenzo viene criticato magari 14
perché in quel periodo non fa gol. Per me un mio gol allo scadere del primo tempo e al Insigne è un fuoriclasse nel calcio di oggi». raddoppio di Clerici nella ripresa. Era una Torniamo al suo Napoli. Cosa provò quando fu squadra costruita con giocatori ceduto al Bari? «Andare a Bari per me fu un d'esperienza e giovani che s'integrarono grande dispiacere. bene. Vinicio Ero andato in portò delle idee Brasile da solo n u o ve c h e n o n perché avevo la erano affatto garanzia da parte copiate dal calcio del presidente olandese, ma Fe r l a i n o e erano invece dall'allenatore tipicamente Chiappella che presenti nel calcio sarei rimasto a b r a s i l i a n o. L a La formazione tipo del Napoli del 65-66 Napoli. Tornando In piedi: Bandoni, Ronzon (cap), Nardin, Stenti, Montefusco e Panzanato. n o s t ra e ra u n a in aereo, ebbi la Accosciati: Cané, Juliano, Altafini, Sivori e Bean. zona brasiliana e notizia e diciamo se avessimo avuto che se non avessi una società più avuto la famiglia a forte alle spalle si Napoli me ne sarei poteva anche t o rn at o s u b i t o puntare allo indietro. Ma poi scudetto. Ferlaino dopo tre anni però, pur avendo ritornai a Napoli forse più carisma grazie a Vinicio, di De Laurentiis, che mi fece era geloso del debuttare proprio Jarbas Faustino durante una premiazione successo e della contro la Juventus il 14 ottobre del 1973 popolarità dell'allenatore, che aveva dal suo solo perché ho dovuto aspettare la canto un carattere un po' difficile. Vinicio riapertura delle liste autunnali. Fu una era ed è una bravissima persona ma a volte partita indimenticabile: erano 12 anni che per fare l'allenatore bisogna evitare non si vinceva contro i bianconeri e quel impuntature e le sue discussioni con il Napoli ci riuscì con un netto 2 a 0 grazie ad presidente non fecero bene all'ambiente». 15
LA PRESENTAZIONE Napoli e Spal: stessi colori ma obiettivi diversi di Bruno Marchionibus Allo stadio San Paolo un confronto tra due squadre che prediligono il gioco con Lazzari osservato speciale Hamsik lotta a centrocampo con Viviani Due squadre simili Accomunata al Napoli non soltanto dai colori biancoazzurri, ma anche dalla mentalità di gioco propositiva volta molto più alla costruzione che non alla distruzione della manovra avversaria, la S.P.A.L. si presenta al San Paolo ormai da vera realtà, più che da sorpresa, della nostra Serie A. Dopo il ritorno in m a s s i m a s e r i e d e l l a s c o r s a s t ag i o n e, quarantanove anni dopo l'ultima volta, infatti Callejon contrastato da Dramé gli estensi sono riusciti prima, al termine dell'ultimo torneo, ad ottenere un'ottima chiave nello scacchiere dell'allenatore toscano, salvezza, e poi a ripartire con la stessa fondamentali come sono per le punte i loro determinazione nell'annata corrente, nella rifornimenti dalle corsie esterne; ed a proposito quale la squadra di Fer rara si è resa di punte, ad un Antenucci che si sta protagonista anche di risultati importanti, come confermando sempre più bomber capace di l'affermazione per 2 a 0 in casa della Roma. lasciare il segno anche in massima serie e a Il Modulo della Spal Paloschi si è aggiunto in questa stagione anche Il tecnico Semplici è solito disporre i suoi con un l'ex atalantino Petagna, il quale in questi primi 3-5-2, schema che valorizza al massimo la corsa mesi di campionato ha trovato la via della rete di Manuel Lazzari, colui il quale si è rivelato con maggior frequenza rispetto a quanto visto a nell'ultimo anno la vera arma in più della Bergamo. Non imperforabile, invece, risulta S.P.A.L., arrivando ad indossare la maglia della essere la difesa dei ferraresi, la quale pur Nazionale, e di Fares, altro esterno che tanto essendo riuscita a mantenere la porta di Gomis bene sta facendo tra le fila della compagine imbattuta in alcune occasioni nel corso della emiliana. Sono i laterali, dunque, gli elementi stagione, in altre è andata incontro ad imbarcate 16
NAPOLI – SPAL CAMPIONATO SERIE A SPAL GIRONE D’ANDATA ALLENATORE SEMPLICI 17^ GIORNATA RUI MERET ZIELINSKI LAZZARI MALCUIT ANTENUCCI MISSIROLI MILIK CIONEK PETAGNA SCHIATTARELLA KURTIC VICARI NAPOLI FARES GOMIS 5- 2 ALLENATORE ANCELOTTI 3- AL FELIPE SP STADIO SAN PAOLO 22 DICEMBRE 2018 ORE 15.00 di notevoli dimensioni, come in casa col solamente nel finale grazie ad una sensazionale Frosinone o a Roma con la Lazio. giocata individuale di Ghoulam, a segno dopo Le armi del Napoli uno slalom speciale tra le maglie della difesa Il Napoli, dunque, avrà senza dubbio la estense, mentre a febbraio gli azzurri vinsero al possibilità di giocare la propria partita San Paolo per 1 a 0 con gol di Allan, trovandosi di fronte un avversario che nell'arco conquistando i tre punti dopo non poche dei novanta minuti potrà concedergli spazi, e sofferenze causate dall'ottima organizzazione grazie alla rapidità e all'imprevedibilità dei suoi dei ragazzi di Semplici. attaccanti, Insigne e Mertens su tutti, ha sicuramente nel proprio arsenale le armi giuste per arrecare sofferenza agli imponenti difensori della S.P.A.L. Così come, potenzialmente, una mano importante per i partenopei potrebbe venire dalle fasce laterali, dove se le catene di destra e di sinistra dovessero funzionare al meglio, gli uomini di Ancelotti potrebbero mettere seriamente in difficoltà il 3-5-2 spallino. Nella scorsa stagione, ad ogni modo, la S.P.A.L. è riuscita a creare seri grattacapi al Napoli sia all'andata che al ritorno; a settembre la banda Sarri si impose a Ferrara per 3 a 2 Allan dopo la rete del 18 febbraio 17
IL CONFRONTO Callejon I padroni della CALLEJON: DALLA SIERRA NEVADA AL GOLFO DI NAPOLI L a carriera di Callejón, dopo la trafila delle giovanili con il Real Madrid, ha una svolta con la squadra riserve dei “blancos”, il Real Madrid Castilla. Si fa notare in Segunda Division nel 2007-2008, realizzando 21 gol in 37 presenze, tanto da attirare le attenzioni dell'Espanyol di Barcellona, che lo acquista per 1,2 milioni di euro. Messosi in mostra per 3 stagioni in Liga, il Real Madrid lo riporta nella capitale, dove in due anni colleziona 55 presenze con la maglia delle “merengues”. Dalla Spagna al golfo di Napoli: nell'estate del 2013 arriva all'ombra del Vesuvio e da quel momento José María è diventato insostituibile. Perno della fascia destra, sembra avere tre polmoni per i km percorsi in ogni gara. Ha nelle sue corde la capacità di mandare in porta i compagni fornendo pregevoli assist. È anche freddo sotto porta ed arriva spesso al gol. È diventato, infatti, con il Napoli il calciatore spagnolo che ha realizzato più gol di sempre nel nostro campionato. José María Callejón: nato a Motril, età 31, nazionalità spagnola, altezza 178 cm, peso 73 kg 18
Lazzari fascia destra di Marco Boscia LAZZARI: SARÀ LUI L' EREDE IN AZZURRO DELLO SPAGNOLO? I l 1° settembre 2018 Lazzari è diventato il primo giocatore della Spal a rientrare nel giro della Nazionale italiana dopo ben 66 anni (Meret nel 2017 fu convocato ma non giocò), debuttando contro il Portogallo pochi giorni più tardi. Una gioia immensa per il calciatore, che solo nel 2010-2011 muoveva i primi passi da professionista, in serie D, con la maglia del Montecchio. Nelle due stagioni successive cambia due volte casacca, indossando prima quella del Delta Porto Tolle e poi quella della Giacomense. È quindi la Spal ad acquistarlo e con la squadra estense in due anni ottiene la doppia promozione, dalla Lega Pro alla Serie A. Lazzari è un esterno destro offensivo, dotato di una discreta tecnica e di un'ottima corsa. È giovane ed è un prospetto molto interessante, su cui già molte squadre di Serie A, tra cui anche il Napoli, hanno messo gli occhi. Stesso ruolo di Callejón, chissà che non possa essere proprio il motorino veneto l'erede dello spagnolo volante. Manuel Lazzari: nato a Valdagno, età 25, nazionalità italiana, altezza 174 cm, peso 67 kg 19
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L'APPROFONDIMENTO Una società solida ed in crescita di Francesco Marchionibus Aumento dei fatturati e partecipazione alle Coppe: come è cambiato il Napoli di Aurelio De Laurentiis D al ritorno in serie A ad oggi il Napoli ha vissuto un costante processo di crescita, con risultati in continuo miglioramento sia dal punto di vista sportivo che da quello economico - finanziario. Nel corso degli ultimi dieci anni la squadra azzurra ha raggiunto una dimensione nazionale ed internazionale che nella sua storia aveva conosciuto forse solo all'epoca di Maradona e, pur non riuscendo a cogliere ancora l'obiettivo più desiderato, ha conseguito una serie di ottimi risultati, imponendosi oramai con costanza come la seconda forza calcistica italiana ed entrando a pieno diritto tra le prime quindici squadre a livello europeo. La società partenopea oltre che in termini di risultati sportivi è però cresciuta molto anche sotto l'aspetto economico-finanziario, aumentando i propri ricavi di oltre il 300% rispetto alla prima stagione di serie A, sino a raggiungere nel 2017 il livello record di circa 300 milioni di euro, e chiudendo i propri bilanci quasi sempre in utile e con un indebitamento praticamente pari a zero. Questo aspetto, sicuramente di minore impatto per i tifosi, nel calcio di oggi è di fondamentale importanza in quanto rappresenta la premessa e la base indispensabile per mantenere nel tempo la squadra ad alti 21
livelli di competitività nei confronti di società Champions la squadra azzurra non è mai più ricche e tradizionalmente più forti. Il riuscita a superare gli ottavi di finale. E proprio Napoli, senza grandi multinazionali alle spalle e questo può e deve essere il prossimo passo in con uno stadio non in grado di produrre gli avanti del Napoli di De Laurentiis nel suo introiti ottenuti da altre società sia in Italia che processo di crescita: qualificarsi stabilmente all'estero, ha raggiunto i brillanti risultati alla Champions League e cercare di andare il più economico-finanziari che le hanno permesso di av a n t i p o s s i b i l e n e l l a c o m p e t i z i o n e . mantenere e migliorare la competitività della L'innalzamento dei ricavi derivanti dalla squadra, seguendo sino ad oggi essenzialmente partecipazione alla Champions, infatti, due vie: le plusvalenze realizzate con la cessione permetterebbe alla società di proseguire più di giocatori top e l'incremento degli introiti TV. agevolmente nella politica intrapresa negli In questa ottica la partecipazione alle Coppe ultimi due anni: limitare al massimo le cessioni Europee, e segnatamente alla Champions eccellenti, confermando tutti i big (la rosa del League, rappresenta per il Napoli un Napoli è ogni anno migliore per qualità e fondamentale strumento di crescita e di quantità) con l'innalzamento del monte consolidamento. La squadra azzurra è oramai ingaggi, ed acquistare giocatori di qualità, se alla nona partecipazione consecutiva alle possibile anche il tanto desiderato top-player, competizioni europee ed alla terza Champions per potenziare la rosa. E se poi ad una società League di fila. Negli anni ha ottenuto numerosi che negli anni ha dimostrato, nonostante i risultati di prestigio for nendo ottime pareri spesso discordi della tifoseria, di saper prestazioni contro squadre di consolidata condurre in alto il Napoli, si affianca in panchina tradizione internazionale, disputando anche un allenatore di respiro mondiale come Carlo una semifinale di Europa League. Il ranking Ancelotti, si può certamente essere ottimisti UEFA è migliorato tantissimo così come il sulla ulteriore crescita sopr attutto prestigio internazionale, anche se ad oggi in internazionale della squadra azzurra. Ancelotti durante una conferenza stampa Uefa 22
PROFILI di Marco Boscia Hysaj: L'inesauribile Elseid Hysaj e coriaceo Elseid Una storia che sembra una favola e la determinazione che mette a disposizione anche se gioca a sinistra Gli inizi e l’arrivo a Napoli Il giovane terzino è nato a Scutari, in Albania, il 2 febbraio 1994. La sua carriera inizia proprio in Le caratteristiche tecniche casa, nel Vllaznia. A soli 14 anni si trasferisce in Hysaj è un terzino destro, che all'occorrenza Italia e viene tesserato dall'Empoli, in cui milita può essere impiegato anche a sinistra, dove ha per quattro stagioni collezionando 98 presenze dimostrato diverse volte di cavarsela bene. È tra Serie B e Serie A. Nell'estate del 2015, dotato di un'inesauribile forza fisica, con una Maurizio Sarri, appena arrivato a Napoli spiccata propensione per la fase difensiva più proprio dall'Empoli, neanche “velatamente” fa che per quella offensiva, tanto da arrivare poche capire al nuovo presidente di volere ancora volte al tiro. Risulta però quasi sempre essere Elseid alle sue dipendenze. Aurelio De primatista di palloni intercettati durante una Laurentiis lo accontenta ed acquista Hysaj per 5 gara: un lavoro oscuro, spesso trascurato, ma milioni di euro. È così che il giovane difensore a imprescindibile, che consente alla squadra poi soli 21 anni diventa un elemento fondamentale di dipanare il proprio gioco con l'abilità dei dell'undici azzurro. propri attaccanti. La spinta di papà Gzim Hysaj è apparso visibilmente emozionato ogni volta che ha raccontato la sua storia. Si ritiene, e sa di esserlo, un ragazzo estremamente fortunato, non potrebbe essere altrimenti. Dopo solo due anni dalla sua nascita, il padre arriva in Italia su un gommone, allontanandosi dall'affetto dei cari, ma per garantire un futuro migliore alla propria famiglia. Gzim, il papà, si Contro l'Udinese impiegato a sinistra arrangia con piccoli lavoretti da muratore, e nel 24
Hysaj si racconta “La mia storia? Una vera favola. Perché io sono consapevole che quello che è successo a me ca pita solo a uno su un milione. Ed è per questo che mi colpiscono le immagini di questi mesi: chi arriva qui sui barconi lo fa per fame. La stessa che avevamo noi negli anni '90 “Sono venuto dal niente, i sacrifici portano a dei risultati inattesi, io per esempio ho giocato in Champions League e con la Nazionale. Per me è un orgoglio portare il mio nome dietro la maglietta “Il mister (Ancelotti) ha vinto ovunque in Europa, ha qualcosa di speciale, lavorare con lui è fantastico. Inoltre è stato bravo ad entrare subito in sintonia con noi, speriamo possa continuare così. Un giocatore stimolato da un grande tecnico dà di più, anche in relazione alle nuove posizioni in campo 25
PROFILI 2004 arriva la svolta: si ritrova a lavorare in casa di Marco Piccioli, procuratore sportivo, a cui strappa la promessa di far effettuare un provino al figlio. Quattro anni più tardi la promessa viene mantenuta ed il giovane Elseid effettua un provino con la Fiorentina, che ne resta impressionata e che solo per problemi burocratici non riesce ad acquistarlo. Subentra l'Empoli che lo tessera nel settore giovanile e che gli permette di iniziare quella che è una vera e propria favola. Hysaj ha ricevuto sempre più attestati di stima. Anche la Serie A Tim, solo due anni e mezzo fa lo omaggiò attraverso i propri canali Twitter e Facebook con una bellissima dedica: “Lo vedi giocare e ti domandi come sia possibile che un ragazzo di 21 anni abbia il carattere di un veterano. Poi leggi la sua storia e capisci perché Elseid Hysaj non ha paura di nessuno”. Dicono di lui “Hysaj sta facendo vedere che si può fare affidamento su di lui. Gioca sempre, non ha infortuni, non crea problemi e magari qualche volta non mette bene la palla, ma pochi altri a destra giocano con la continuità, la tecnica e la forza di Hysaj. È completo ed ha solo 24 anni per cui può ancora migliorare Gianni De Biasi (ex all. Albania) “Ha giocato diverse partite a sinistra facendo molto bene, ma purtroppo si parla solo quando uno fa male e commette degli errori. Accettiamo anche questo, non è un problema, è molto più gratificante essere il 13esimo terzino d'Europa per valutazione, le critiche non ci interessano Mario Giuffredi (suo procuratore) “Lui non ha molti grilli per la testa e sta bene qui. Un anno fa mi disse di lasciar perdere le offerte della Juventus perché voleva vincere qui lo Scudetto Mario Giuffredi (suo procuratore) 26
LA STRADA PER BAKU Dalla Champions all'Europa League di Lorenzo Gaudiano Il dopo Liverpool si chiama Zurigo. Il Napoli ai sedicesimi trova gli svizzeri allenati dall'ex terzino sinistro Magnin Espugnare Anfield è difficile per tutti. Il Napoli andare in visita al Letzigrund Stadion, poi il 21 ci ha provato, purtroppo senza riuscire febbraio il San Paolo ospiterà la gara di ritorno. nell'intento. La sconfitta per 1 a 0 subita per Il doppio confronto con la squadra elvetica mano del Liverpool ha retrocesso gli azzurri in avverrà in concomitanza con le sfide di Europa League dopo un girone impegnativo campionato contro Fiorentina al Franchi e disputato con grande personalità. Gli ottavi di Torino al San Paolo, gare sicuramente non finale di Champions, anche se sarebbero stati proibitive ma comunque impegnative e meritati, sono sfuggiti per un pelo. Come recita importanti per la classifica. Lo scorso anno il però un antico detto, quando si chiude una porta Napoli rinunciò all'Europa League per si apre sempre un portone. Adesso le porte inseguire il sogno Scudetto. Oggi si ripresenta dell'Europa League si sono spalancate per il di nuovo la possibilità di conquistare un trofeo, Napoli, che dal 14 febbraio inizierà il suo sulla carta, alla portata. Il cammino non sarà viaggio alle volte di Baku, sede della finale 2019. La prima tappa di questo percorso lungo e faticoso sarà Zurigo. Il sorteggio, abitualmente poco benevolo nei confronti dei partenopei, ha riservato per i sedicesimi alla squadra di Ancelotti una sfida questa volta agevole sulla carta, ma comunque da affrontare con la giusta concentrazione. Gli svizzeri, quarti in classifica nel loro campionato nazionale, hanno superato il girone di Europa League da secondi dietro al Bayer Leverkusen. Agli azzurri toccherà prima 27
facile, perché anche in questa competizione ci crescita internazionale del Napoli, che potrà sono squadre attrezzate per arrivare sino in contare sull'esperienza di Carlo Ancelotti e su fondo. Le gare contro Liverpool e Psg, insieme a un organico comunque all'altezza della nuova quelle che verranno, saranno importanti per la competizione da affrontare. Il film di Liverpool - Napoli Foto Mosca 28
VERSO INTER - NAPOLI Forza Ancelotti Firmato DRIBBLOSSI di Pier Paolo Cattozzi Evaristo Beccalossi “Il Becca”, senza pronostici per Inter – Napoli, ed il suo calcio fatto di qualità anche fuori dal rettangolo di gioco "DRIBBLOSSI", più che un acronimo, un vero e lunghi per i titoli e, in genere, anche per i proprio Titolo onorifico riconosciuto urbi et orbi tabellini della cronaca spicciola. Essendo il dalla DEA EUPALLA e tramandato ai posteri giovane cresciuto a Brescia giocatore di talento dallo scrittore e giornalista, anche di sport, e fantasia, non lo si poteva certo ignorare. Gianni Brera. Accadde così che l'autore settimanale dell'Arcimatto (rubrica settimanale di risposte “ Quando vidi per la prima volta il campo a 11, mi sembrò enorme. Ci andavo in bicicletta, una Graziella che piegavo in due per metterla ai lettori del Guerin Sportivo) ancora una volta seppe racchiudere in un solo suo neologismo tutto quanto sapeva inventare in campo quel Campione dal dribbling facile. Proprio tutto, invero, non lo si può affermare, perché il nell'automobile di papà, che veniva a personaggio aggiungeva all'estro un pizzico di prendermi quando finiva di lavorare "discontinuità" che lo faceva regredire al ruolo di semplice comprimario. Raccontano che i suoi -- Se devo essere sincero, quando mi colleghi di spogliatoio, prima di entrare in battezzò come DRIBBLOSSI, non la presi campo, usassero chiedersi se la partita in affatto bene. Mi lamentai. Poi scrisse che "io programma l'avrebbero giocata in dieci o in vedevo autostrade dove gli altri vedevano dodici a seconda dell'umore di DRIBBLOSSI. -- solo strade di campagna" e allora, capii che Non posso smentire: era proprio così. Perché non era il solito criticone e gli sono a me piaceva giocare per divertirmi e a volte addirittura riconoscente. Il soprannome mi gli altri evidentemente si divertivano meno. h a p o r t a t o f o r t u n a . E VA R I S T O Eri evidentemente insofferente agli schemi. -- BECCALOSSI per i giornalisti del tempo Che schemi e schemi: io e Altobelli erano considerati, nome e cognome, troppo giocavamo e ci intendevamo perfettamente, 30
ma nessuno ci ha mai dettato schemi. Gli schemi sono venuti dopo e, almeno io, non sono proprio convinto che abbiano aggiunto qualcosa di più al gioco: forse qualche alibi e rompicapo per voi giornalisti. Non è che il tuo rapporto con il giornalismo, quello che Frassica (il comico, categoria che oggi va per la maggiore ndr) ha definito il mestiere più antico del Mondo, sia stato sempre idilliaco. -- No, grande Gianni Brera rispetto per tutti, ma riconosco che oggi esempio. -- Davvero forti, ma niente siano troppo invadenti. Radio, tv, giornali, paragoni. Hanno tecnica, classe e si allenano social e così via. Tu sei un amico, quindi è come si fa oggi: al massimo. Non c'è più il un'altra cosa. In effetti per averti al telefono calcio naïf. Qualcuno dice anche a scapito della sono stato dribblato via cavo, con sms, whatsapp qualità. -- Tutte balle. Certo il e via dicendo in Italia e all'estero. A proposito, professionismo esasperato di oggi priva lo cosa ci facevi in Georgia. -- Ero con la Under spettacolo di qualche colpo del cosiddetto 19 come Capo delegazione. Una bella fantasista, privilegiando il collettivo. Però “ esperienza che mi gratifica. Oggi ci sono La maglia nerazzurra la ricordo giovani che a soli diciannove anni vengono di un peso incredibile. La gente convocati da Mancini in Nazionale A. Vedi Tonali, Zaniolo, ma non solo. Il problema è dell'Inter mi ha sempre amato e lo fa che vengono subito paragonati a campioni a nc ora , m a a rr iva re a gi oc a re del passato o recenti mentre non ci sono nell'Inter dopo i fenomeni che c'erano cloni: ognuno ha caratteristiche proprie. Mi stati mi faceva paura. Era incredibile, sembra sciocco paragonarli subito a Del passare da Brescia alla grande città, Piero o Pirlo. Inoltre si rischia anche di Milano, per giocare con l'Inter. mandarli fuori giri. Inutile chiederti se c'è qualcuno che ti assomiglia, ad esempio, nel Passare da Suarez, Corso, Mazzola a Napoli. -- Non me la sento proprio di fare Beccalossi, erano emozioni certe cose: io ero uno che cercava di fare impressionanti bene l'ultimo passaggio. Con Altobelli lo facevo a occhi chiusi e per questo ci quanti atleti e campioni che possono divertivamo. Non era vero che sbavavo per il comunque garantire lo spettacolo. Come dribbling: mi piaceva giocare per gli altri e Napoli e Inter: chi vedi come anti Juve. -- Il non mi piaceva correre. Da qui il fatto che Napoli ha fatto vedere qualche cosina in più. non tutti gli allenatori mi capivano. Ancelotti in soli sei mesi ha già valorizzato Nemmeno Bearzot (non lo convocò per i quel tanto di buono che aveva fatto Sarri. Mondiali dell'82, quelli vinti dall'Italia). -- Indubbiamente la sua esperienza Fammi il favore. Acqua passata, non ne internazionale è più che una garanzia. voglio più parlare. Allora ritorniamo alla Spalletti. -- Spalletti ha fatto bene alla Roma, Coppie Regine: come Mertens ed Insigne, ad ma la sua vera occasione di dimostrare cosa 31
VERSO INTER - NAPOLI sa fare è l'Inter. Se sbaglia, Milano potrebbe esser l'ultima spiaggia. Non mi chiedere La carriera di Beccalossi però quale sarà il risultato. Speriamo nello ... Brescia dal 1972 al 1978 Spettacolo. L'eliminazione di entrambe in Inter dal 1978 al 1984 Champions a chi porterà più problemi. -- È Sampdoria dal 1984 al 1985 difficile dirlo. Certo il Napoli è uscito Monza dal 1985 al 1986 veramente a testa alta. Nessuno aveva Brescia dal 1986 al 1988 pensato a una impresa tanto meritevole. Si Barletta dal 1988 al 1989 pensi che praticamente è stato eliminato a Pordenone dal 1989 al 1990 causa del golletto subito dalla Stella Rossa. Per Ancelotti solo un ulteriore Breno dal 1990 al 1991 riconoscimento nonostante l'eliminazione, ma si sa che in campo poi vanno solo i Nazionale Under 21 76 - 80 giocatori. Qualcosina in più ci si aspettava Nazionale Olimpica 79 - 80 sia da Mertens che da Insigne. Hanno ancora il Campionato per farsi perdonare, senza Palmarés dimenticare che anche l'Europa League Brescia – Camp. Primavera 74-75 resta un traguardo da non sottovalutare. E la Inter – Camp. Serie A 79- 80 tua Inter. -- Quasi lo stesso discorso anche Inter – Coppa Italia 81-82 per l'Inter, ma con l'aggravante di un calo di Sampdoria – Coppa Italia 84-85 condizione e concentrazione che Spalletti dovrà valutare molto attentamente. Anche perché non mancano rimproveri a suo carico. Guerin Sportivo che mi portava a San Siro a Forse anche un mea culpa non guasterebbe e vedere la sua Beneamata, ti ricordo anche un Milano resta per lui l'ultima spiaggia. Visto altro personaggio mai dimenticato fra i tuoi che sei fra i suoi collaboratori in Nazionale, prestigiosi ammiratori: l'avvocato Prisco. Lui come giudichi il lavoro di Mancini. -- Sono amava dire: "Non è BECCALOSSI che gioca col ottimista. La scelta di puntare sui giovani pallone, è il pallone che vuole giocare con lui". -- darà risultati molto lusinghieri. Io fra i Hai ragione: davvero indimenticabile come giovani lavoro e vedo ragazzi interessanti e la Beneamata di allora. Senza dimenticare i tecnicamente già affidabili. Mancini come suoi grandi Presidenti. A proposito di Ancelotti ha buona esperienza presidenti, cosa pensi di De Laurentiis. -- internazionale. Farà bene: lo auguro a lui e alla Nazionale. Dopo Brera, mio Direttore al Con la maglia dell'Inter “ È meglio giocare con una sedia che con Hansi Muller, perché con la sedia quando gli tiri la palla addosso ti torna indietro! 32
Il Becca con la Nazionale ha scelto Ancelotti per il dopo Sarri. Chiaro che a volte parla troppo, ma non devo essere proprio io a dirlo. Sta portando avanti un programma ambizioso che merita attenzione, non solo per la sua soddisfazione ma per quel pubblico che tutti vorrebbero avere. Forse anche la Juve, almeno qualche volta. Quindi alla fine Juve o Napoli o ....-- Ehi Catto, non ci riprovare: niente pronostici. Così, alla fine, non poteva che arrivare un bel Beccalossi ed il suo amico Altobelli tunnel, firmato DRIBBLOSSI. IL RICORDO Milano 15 Settembre 82, Inter - Slovan Bratislava: ‘‘Sbagliai due rigori in pochi minuti. Dal nervoso mi venne una contrattura muscolare e dovetti pure chiedere il cambio a Marchesi. Venivo da 12 rigori trasformati e mi sentivo sicuro’’ Evaristo sorridente risponde alle domande 33
LA PARTITA DI NATALE Milano – Napoli CAMPIONATO – SERIE A INTER - N GIRONE D'ANDATA sotto l' albero di Bruno Marchionibus 18^ GIORNATA FABIAN RU A San Siro Inter e Napoli si sfidano per inseguire la vetta e consolidare MAKSIMOVIC il proprio posto in zona Champions ST MERTENS ICA AD IO La partita SA NS PERISIC Accreditate da molti come le due principali e NAPOLI IRO potenziali antagoniste della Juventus in campionato, ALLENATORE ANCELOTTI MI LA l'una per la splendida stagione dello scorso anno e NO l'altra per la faraonica campagna acquisti estiva, Napoli ed Inter si sono presentate ai nastri di partenza di questa stagione con l'obiettivo minimo di conquistare una nuova qualificazione in Champions, cercando per quanto possibile di impensierire i bianconeri in vetta alla classifica. I nerazzurri, al secondo anno sotto la guida di STADIO SAN SIRO 26 DICE Spalletti, dopo una partenza stentata hanno trovato la quadratura del cerchio, iniziando ad inanellare Investimenti vs continuità tecnica una serie di risultati positivi consecutivi così come i I meneghini, come al solito, faranno grande ragazzi di Ancelotti, cosicché la sfida di San Siro del affidamento non soltanto sul proprio potenziale 26 dicembre tra le due compagini si presenta sulla offensivo, con Icardi ormai affermato rapace d'area carta come uno dei match più avvincenti del torneo. di rigore che in questa stagione oltre al supporto di Perisic può contare al suo fianco anche su Politano e Keita, ma anche su una rinnovata solidità del centrocampo e della difesa, ottenuta grazie ai fondamentali arrivi dalla Capitale di Nainggolan e De Vrij. Fattore determinante nel campionato interista, infine, è come sempre il “portierone” Handanovic, da anni ormai tra i migliori della Serie A nel suo ruolo. Gli azzurri, dal canto loro, hanno basato i risultati positivi di questa prima metà di annata sulla continuità tecnica rispetto alle passate stagioni, con buona parte dei protagonisti del Ancelotti e Spalletti qualche anno fa in un'amichevole triennio sarriano al centro anche del progetto di 34
Ancelotti, il quale ha saputo però trasmettere ai suoi - NAPOLI ragazzi quel quid in più dato da esperienza internazionale e capacità di cambiare pelle a seconda INTER degli incontri e dei momenti della partita. Hamsik e ALLENATORE SPALLETTI compagni affronteranno senza dubbio la sfida del Meazza puntando sul palleggio del proprio centrocampo e sulla fantasia dei propri uomini offensivi che, guidati da un Lorenzo Insigne in BIAN RUIZ questa stagione in formato deluxe e da un Mertens che recentemente ha tagliato il traguardo di quota 100 gol in maglia partenopea, potrebbero mettere POLITANO seriamente in difficoltà i giganti della retroguardia ICARDI VRSALJKO di Spalletti. NAINGGOLAN VECINO DE VRIJ Una trasferta storicamente difficile ERISIC BROZOVIC La Scala del calcio, storicamente, è un campo dove il 1 SKRINIAR HANDANOVIC 3- Napoli è spesso incappato in sconfitte brucianti, 2- 4- basti pensare alla contestata sconfitta in rimonta NO ASAMOAH TER IN subita nel 1970/71, che segnò la fine del sogno Scudetto per gli azzurri di Zoff e Juliano, o al fatto che anche negli anni dei due Scudetti la squadra di Maradona tornò in Campania da Milano a mani vuote (1 a 0 gol di Bergomi nel 1986/87, 3 a 1 nel 1989/90); non è mancata, tuttavia, per i partenopei qualche soddisfazione non da poco, come negli CEMBRE 2018 ORE 20.30 ultimi anni l'1 a 0 di due stagioni fa firmato da Callejon o il ben più rotondo 3 a 0 dell' ottobre 2011 (Campagnaro, Maggio, Hamsik), ar rivato – diciassette anni dopo l'ultima imposizione – napoletana in casa della Beneamata, siglata all'epoca dall'autogol di Jonk su tiro di Buso e da un magistrale calcio di punizione del brasiliano Andrè Cruz. Il gol vittoria di Callejon nel 2017 André Cruz contribuì al successo azzurro nel 1994 Il 3 a 0 di Hamsik nel 2011 35
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IL TORNEO Mauro De Maio e Federica Sacco campioni campani di Bruno Marchionibus Un successo tecnico e organizzativo per il Club Atheneo l'edizione 2018 dei Campionati Assoluti G rande successo di iscritti e di pubblico del T.C. e grande appassionato di questo nobile per l'edizione 2018 dei Campionati sport «toccando quota 184 giocatori iscritti Assoluti Campani di Tennis, tenutisi nelle varie categorie, di cui 141 uomini e ben sui campi del Tennis Club Atheneo, il circolo 43 donne, record assoluto a livello campano sito in Via Arcamone e gestito dalla famiglia La di presenze femminili in un torneo Open». Cava, che in meno di dieci anni grazie alle sue Tabelloni nutriti e competitivi, quelli della moder ne str utture ed alla passione e massima rassegna della Campania, sia per professionalità dell'intero staff tecnico ed quanto riguarda la Terza Categoria che la amministr ativo è riuscito a diventare Seconda, e torneo che ha avuto la possibilità di un'eccellenza a livello regionale e non solo. «I andare avanti regolarmente nonostante Campionati hanno registrato, rispetto alle qualche prevedibile, dato il periodo dell'anno, scorse edizioni, un notevole incremento di giorno di pioggia grazie ai campi al coperto di partecipanti» sottolinea Paolo La Cava, patron cui è dotato l'Atheneo: «Per quanto riguarda Le Premiazioni 37
la Terza Categoria abbiamo superato considerevole montepremi di 5.500 euro, la addirittura quota settanta iscritti» continua quale prima di questo 2018 da anni ormai La Cava «trenta invece i partecipanti per la veniva stabilmente assegnata al CUS Napoli: Seconda. Disporre di tre campi al coperto, «Ringrazio i partner commerciali che ci cosa estremamente rara da queste parti, ha hanno accompagnato nel corso di questi fatto sì che i match potessero disputarsi giorni» aggiunge il patron «in particolar regolarmente secondo i programmi anche modo il nostro main sponsor Articolo 1, e nelle giornate in cui ha piovuto». Proprio la voglio evidenziare come sui nostri campi in qualità di giocatori e partite, inevitabilmente, ha terra rossa siano stati anche diversi dei assicurato alla competizione, iniziata il 6 “nostri” ragazzi dell'Atheneo a mettersi in dicembre e conclusasi domenica 16 con le finali, mostra, a riprova ancora una volta della un'ottima risposta di pubblico. E nel giorno qualità tecnica raggiunta dal Circolo». delle finali, inoltre, indicativa dell'importanza dell'evento è stata la partecipazione delle istituzioni, sia per quanto riguarda il Comune di Le Finali Finale maschile Napoli con la presenza dell'Assessore allo Sport I° classificato Mauro De Maio (Tennis Club San Ciro Borriello, sia per quanto riguarda il Giorgio del Sannio) C o m i t a t o C a m p a n o Te n n i s , c o n l a II° classificato Giuseppe Caparro (Tennis Vomero) presidentessa Virginia Di Caterino. Doveroso, Finale Femminile ovviamente, ricordare chi ha contribuito a I^ classificata Federica Sacco (Tennis Fireball) II^ classificata Antonella La Cava (Tennis Club rendere possibile l'organizzazione di una Atheneo) rassegna sportiva di tale portata, dotata di un Le Premiazioni 38
STORIE NAPOLETANE Gianluca Ranieri ed i suoi dolci quadrati di Giovanni Gaudiano L'art creator dell'omonima pasticceria racconta la sua storia, i suoi sogni creativi e le sue idee per Napoli È domenica mattina e nel bar pasticceria di originale che viene sviluppato in Gianluca Ranieri di via Cilea sembra di stare laboratorio, questo percorso ha determinato partecipando ad un happening. C'è gente che il successo del nostro impegno. Le nostre entra, consuma al banco, si sofferma cercando torte provengono da un design originale, la un dolce; altri preferiscono consumare torta quadrata è nata per fornire un prodotto all'aperto, complice la bella giornata. Il che avesse la sua originalità e una sua pulizia movimento è continuo e non potrebbe essere il visiva e posso dire che caratterizza il mio contrario. Il fine pasto domenicale del modo di pensare al dolce. La base nella napoletano richiede il dolce e la Pasticceria preparazione è quella tradizionale, classica Ranieri offre un'ampia scelta, anche se non è ma il risultato finale è soprattutto questo il punto di forza. I dolci preparati sono visivamente attuale, moderno». A spiegare è frutto di un lavoro ricercato, di una voglia di proprio lui, Gianluca Ranieri, l'art creator della novità e di sperimentazione che non conosce pasticceria, il deus ex machina di una ricerca soste. «I nostri dolci partono da un disegno costante che produce risultati eccellenti. Ma 40
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