GIANLUCA RANIERI: L'EVOLUZIONE DEL DOLCE - CANÉ: IL BRASILIANO PARTENOPEO - Carlo Ancelotti

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GIANLUCA RANIERI: L'EVOLUZIONE DEL DOLCE - CANÉ: IL BRASILIANO PARTENOPEO - Carlo Ancelotti
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                           La Città - La Squadra – Gli Eventi        numero 4 del 22 Dicembre 2018

GIANLUCA RANIERI: L'EVOLUZIONE DEL DOLCE

SORBINO: UNA STORIA LUNGA 50 ANNI                               CANÉ: IL BRASILIANO PARTENOPEO
GIANLUCA RANIERI: L'EVOLUZIONE DEL DOLCE - CANÉ: IL BRASILIANO PARTENOPEO - Carlo Ancelotti
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L’ EDITORIALE
                                                                                                       Carlo Ancelotti

Natale tra i vicoli di Napoli
“Cenzì” il nuovo scugnizzo
Il Napoli e l'Europa League                      di Giovanni Gaudiano

                                            vero e proprio punto d'incontro.          sito museale ferroviario più
                                            Arrivano da tutto il mondo e da           importante d'Europa. È noto
                                            tutta l'Italia i turisti attirati dalla   questo primato? Se non lo fosse,
                                            qualità del lavoro dei nostri             lo ricordiamo a tutti invitandoli
                                            maestri del presepe, ma anche i           a recarsi in visita. Dalla prima
                                            napoletani non si fanno mancare           ferrovia, Napoli – Portici, ad
                                            una visita in quelle stradine             oggi la nostra città vanta uno

L           a notizia è di quelle che
            aprono il cuore: la carta
            stampata tiene, anzi è
addirittura in crescita. I media
tradizionali reggono l'urto della
                                            sempre uguali nelle quali sembra
                                            di vivere una mattinata, un
                                            pomeriggio o una serata d'altri
                                            tempi. È un turismo intelligente,
                                            è una consuetudine quasi
                                                                                      storico e aggiornato primato che
                                                                                      le parole del dr. Orvitti hanno
                                                                                      bene rappresentato. A questo
                                                                                      punto parliamo della nostra
                                                                                      squadra. Con l'ultima settimana
modernità ed anzi ribattono e               doverosa ma è soprattutto un              dell'anno si chiude il girone
mantengono una maggiore                     modo per tuffarsi in un mondo             d'andata. Il Napoli, uscito dalla
credibilità e si riprendono                 che sembra essere rimasto
q u e l l ' a u t o r evo l e z z a c h e   fermo, anche se i personaggi che
sembrava perduta. Per noi di                danno vita ai pastori sono spesso
“Napoli”, che abbiamo da poco               attualissimi. Poi in questi giorni
avviato la nostra avventura, è              è in preparazione in tutte le case
un'iniezione di fiducia e                   napoletane il pranzo della vigilia
contemporaneamente uno                      di Natale ed allora abbiamo
sprone a cercare di fare sempre             pensato di chiedere ad un paio di
meglio. Oggi partiamo dal                   operatori emergenti del settore
nostro impegno per la città. Le             di darci qualche idea, magari
attività natalizie a Napoli sono            fuori da ogni schema, senza farci
davvero una parte importante                mancare la presenza del
per la nostra tradizione. La città          pasticcere. Nel frattempo chiude
si offre al turismo con il centro           proprio oggi a Pietrarsa un
storico che tra San Gregorio                gradito e riuscito esperimento,
Armeno e dintorni diventa un                quello dei mercatini di Natale nel                   Il maestro Ugo Esposito

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Champions, a febbraio ripartirà                                                          prossimo numero di gennaio. Il
dall'Europa League con                                                                   disegnatore si è ispirato alla
l'intenzione di fare la maggior                                                          famosa scultura dello
strada possibile. Il lavoro di                                                           “Scugnizzo” di Vincenzo
Ancelotti prosegue senza soste e                                                         Gemito, un napoletano da
senza alcun tentennamento: i                                                             annoverare di diritto tra i più
risultati, quelli attesi da tutti,                                                       autentici visionari nella storia
arriveranno. Bisogna pazientare,                                                         dell'arte italiana. Il nomignolo è
in fondo per tre anni abbiamo                                                            stato scelto dall'autore proprio
inseguito un calcio bello da                      reiterato e stucchevole palleggio      per onorare la memoria di
vedersi ma poco pratico e quasi                   dove troppo spesso la palla            questo grande artista, nato e
mai vincente. Ora si sta                          viaggia all'indietro piuttosto che     cresciuto nei vicoli della Napoli
lavorando sulla mentalità, sulla                  avanti. In questo numero, poi, fa      antica, insofferente verso le
determinazione, sulla                             il suo esordio nella rivista           teorie dei parrucconi, capace di
convinzione nei propri mezzi,                     “Cenzì”, un personaggio nato           creare senza aver fatto la abituale
sulla personalità e sulla                         dalla matita di Giancarlo Covino       trafila scolastica e accademica.
verticalizzazione della manovra,                  che ci accompagnerà con diverse        Ora bando alle chiacchiere, Buon
anche se è duro a morire quel                     sorprese che proporremo sin dal        Natale e soprattutto Buon anno.

                ‘‘Napoli’’ La città, la squadra e gli eventi                          Direttore Responsabile: Giovanni Gaudiano
                Aut. Tribunale di Napoli n. 50 del 8/11/2018                Consulenza Amministrativa: Francesco Marchionibus
                Mensile a distribuzione Gratuita                            Stampa, Grafica e Pubblicità: Sport and Marketing Srl
                Numero 4 del 22 Dicembre 2018                                 Progetto Grafico ed Impaginazione: Daniela Altruda
                                                                             Redazione: Lorenzo Gaudiano, Bruno Marchionibus
Direzione Editoriale della Soc. Editoriale Napoli Srls                                      Sede: Viale V. Lamberti - Trav. Spinelli
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Tel. 081 5794009                                                                       Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa
e.mail: gaudianog@alice.it                                                                  Con interventi di: Pier Paolo Cattozzi
Sito Web: www.magazinenapoli.it                                                                  Fotografie: Foto Agenzia Mosca

 IL PROSSIMO NUMERO DI “NAPOLI” SARÀ IN EDICOLA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” ED ALLO STADIO IL 20 GENNAIO 2019

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GIANLUCA RANIERI: L'EVOLUZIONE DEL DOLCE - CANÉ: IL BRASILIANO PARTENOPEO - Carlo Ancelotti
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TESTIMONE DEL TEMPO

Indagine scale su Lo Bello dopo
quei tre rigori a Ferrara                                                         di Mimmo Carratelli

L        a prima domenica di febbraio del 1967 a
         Fe r r a r a f u u n i n d i m e n t i c a b i l e
         pomeriggio di ombrelli e calci di rigore
sotto il cielo della Bassa, pesante di nuvole,
cavalloni di nuvole nere e grigie, pioggia
continua. Si giocò Spal-Napoli nella seconda
allegra stagione azzurra con Sivori e Altafini,
l'impareggiabile Petisso in panchina. Ci
divertivamo un mondo. Un grande entusiasmo
attorno alla squadra rilanciata da Roberto
Fiore, il presidente dei centomila cuori. San                     Moretti sgambettò in area Canè, rigore
Paolo gremito con 69.344 abbonati. Il Napoli                      realizzato da Altafini. L'arbitro era Concetto Lo
giocava per l'alta classifica. Era arrivato terzo                 Bello, un monumento di uomo siciliano. Ai
l'anno prima, la prima stagione di Altafini e                     giocatori che protestavano offriva il petto.
Sivori, continuava a respirare l'aria dell'alta                   Molti che arrivavano di corsa per protestare, su
classifica e, in certe domeniche, dava spettacolo.                quel petto rimbalzavano. Assoluto dittatore del
Arrivammo a Ferrara la settimana dopo che                         fischietto. Un giorno a Firenze lo canzonarono
avevamo perso a Vicenza. Il Napoli era quarto                     dagli spalti: “Duce! Duce”. Lo Bello accordò un
con 23 punti, l'Inter di Herrera il Mago prima a
quota 28, seconda la Juventus dell'altro
Herrera, Heriberto, a 26 punti, terzo il Cagliari
di Gigi Riva a 25 punti. Stadio strapieno, campo
ridotto a una unica pozzanghera. Il Napoli
schierò una delle migliori formazioni di quei
tempi: Bandoni; Nardin, Girardo; Ronzon,
Panzanato, Bianchi; Canè, Juliano, Orlando,
Altafini, Sivori. Era il 5 febbraio 1967. Pesaola si
portò in panchina i soliti due pacchetti di
sigarette. Si cominciò nel pantano. Nella Spal
giocavano Osvaldo Bagnoli e Fabio Capello,
mezzeali. Dopo venti minuti Juliano andò a
segno con un gran diagonale dal limite. Partita
                                                                  Il Presidente Roberto Fiore
in discesa. Cinque minuti dopo lo stopper

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Cané, Altafini e Sivori: l'attacco del Napoli del 1967
                                                          Amadei, sei gol in sette partite. Nella seconda
                                                          metà, Vinicio (sei gol in dodici gare). La
                                                          stagione 1965-66, contro la Spal, fu il trionfo
                                                          di Canè. Un rigore più due gol nel 4-2 al San
                                                          Paolo, un gol e un rigore nel 2-1 a Ferrara. La
Concetto Lo Bello da Siracusa                             Spal è tornata in serie A nella stagione scorsa.
secondo rigore al Napoli. Bertuccioli falciò in           Il Napoli l'ha battuta due volte. Fuori casa,
area Ottavio Bianchi. Josè centrò il secondo              decisivo il gol di Ghoulam (3-2) dopo le reti di
penalty. A questo punto, lo stadio si irritò con          Insigne e Callejon. A Fuorigrotta un risicato
Lo Bello. Alla caduta di ogni azzurro in                  1-0 firmato da Allan.
qualsiasi zona del campo cominciò a gridare:              Bruno Pesaola
“Rigore! Rigore!”. Lo Bello concesse un terzo
penalty al Napoli per fallo di mano di Moretti
sul cross corto di Canè. Dagli undici metri,
implacabile Altafini. I rigori c'erano tutti e tre.
La partita finì 4-1 per il Napoli (autogol di
Nardin per i ferraresi) e qualche tempo dopo si
registrò una curiosa coincidenza. Il ministro
delle finanze Luigi Preti, ferrarese, ordinò una
indagine fiscale su Concetto Lo Bello. I tre
rigori di Ferrara furono peggio di Equitalia. È il
ricordo più curioso degli incontri fra Napoli e
Spal che sono stati avversari anche in serie B e in
serie C. Trentadue confronti con 17 vittorie
azzurre, 6 pareggi e 10 sconfitte. Al San Paolo
11 vittorie del Napoli, 2 pareggi, 3 sconfitte.
Nella prima metà degli anni Cinquanta, il
cannoniere azzurro contro la Spal fu Amedeo

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PAGINE AZZURRE

21 giugno 1962:
il Napoli rompe
il ghiaccio                                   di Lorenzo Gaudiano
                                                                                       La Coppa Italia del 1962

Napoli-Spal è stata anche una nale di Coppa Italia, a
Roma assegnò agli azzurri il primo trofeo della loro storia
                                                               Roma – Stadio Olimpico 21 Giugno 1962
                                                                Il Napoli batte la Spal grazie alle reti
                                                                     firmate da Corelli e Ronzon
                                                                       Napoli                Spal
                                                                      Pontel                Patregnani
                                                                      Molino                Muccini
                                                                      Gatti                 Olivieri
                                                                      Girardo               Gori
                                                                      Rivellino             Cervato
                                                                      Corelli               Riva
                                                                      Mariani               Dell'Omodarme
La squadra che conquistò il trofeo
                                                                      Ronzon                Massei
                                                                      Tomeazzi              Mencacci

D         odici sono i trofei conquistati dal
          Napoli nella sua storia. Fu la Coppa
          Italia 1962 ad inaugurare la serie di
gingilli che oggi luccica nella bacheca della
società partenopea, la più titolata di tutta l'Italia
                                                                      Fraschini
                                                                      Tacchi
                                                                      All. Pesaola
                                                                                            Micheli
                                                                                            Novelli
                                                                                            All. Montanari
                                                                     Arbitro – Bonetto di Torino
                                                                    Marcatori – al 12' Corelli (N),
                                                                 al 16' Micheli (S), al 78' Ronzon (N)
meridionale. Quel trofeo ancora oggi ha un
sapore davvero particolare, non solo perché il
Napoli finalmente riuscì a conquistare qualcosa,            Pozzo di ridurre il numero di partecipanti al
rompendo il ghiaccio, ma anche perché gli                   massimo campionato italiano fu respinta,
azzurri compirono l'impresa di vincere la Coppa             decisero di distaccarsi dalla FIGC per costituire
pur militando in Serie B. L'Albo d'Oro della                il CCI (Confederazione Calcistica Italiana), che
Coppa Italia racconta che a vincere la prima                organizzò campionati a parte. Quelli di Prima
edizione del 1922 fu il Vado, squadra ligure che            Categoria e di Promozione Regionale quindi
conquistò il trofeo militando in Promozione.                rimasero sotto la curatela della FIGC, che in
Nella stagione '21/'22 i grandi club italiani,              quell'occasione diede avvio anche alla prima
dopo che la proposta portata avanti da Vittorio             edizione della Coppa Nazionale. Per questo alla

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GIANLUCA RANIERI: L'EVOLUZIONE DEL DOLCE - CANÉ: IL BRASILIANO PARTENOPEO - Carlo Ancelotti
PAGINE AZZURRE

                                                           Pesaola e la sua Napoli
                                                           “Napoli, città bella da riempire il cuore. A
                                                           Napoli non ti senti mai solo, non conosci la
                                                           solitudine della vita. Ho un'ammirazione
                                                           sconfinata per i napoletani, li considero grandi
                                                           filosofi che sanno prendere la vita come merita
                                                           più alto nella competizione. La Spal, inoltre, in
                                                           semifinale aveva eliminato la favorita Juventus
                                                           con un netto e roboante 4 a 1. Il Napoli la spuntò
                                                           grazie ai suoi due uomini più prolifici: Corelli e
                                                           Ronzon. Il primo, tra l'altro ex della partita
                                                           visto che proprio in quella stagione approdò
                                                           dalla Spal alle falde del Vesuvio, era un mediano
                                                           dotato di grande corsa e di un potente tiro da
                                                           fuori. Aveva fiuto per il gol ed una grande abilità
                                                           ad andare a segno nelle gare più importanti: sua
                                                           fu la rete dell'1 a 0 a Verona con cui il Napoli fece
                                                           un passo importante verso la promozione, così
                                                           come quella che consentì agli azzurri di
                                                           superare ai quarti di finale di Coppa la Roma.
Bruno Pesaola tra un sorriso ed una sigaretta              Corelli contro la Spal segnò su punizione la rete
competizione non presero parte le realtà                   del primo vantaggio partenopeo, anche se
calcistiche più importanti, ma soltanto alcune             macchiò la sua partita con un errore dal
squadre di Prima Categoria, come Parma ed                  dischetto che già nel primo tempo avrebbe
Udinese, ed altre di Promozione, tra cui proprio           potuto riportare il Napoli in vantaggio dopo il
il Vado vincitore del trofeo. Il Napoli, invece, a         pareggio dello spallino Micheli. A determinare
40 anni di distanza dal successo dei liguri                la conquista del trofeo da parte degli azzurri
realizzò un vero e proprio miracolo sportivo,              quel giorno fu Ronzon, che si era trasferito al
mai più replicato in seguito. In B quella squadra          Napoli proprio in quella stagione. Oscurato
era inizialmente sotto la guida di Fioravante              dall'Abatino Rivera al Milan, Napoli fu per lui
Baldi, esonerato dopo ventuno giornate e                   un'occasione da cogliere al volo per svoltare e
sostituito da Bruno Pesaola. Dall'arrivo del
Petisso il Napoli svoltò con il secondo posto in
campionato, che valse la promozione in
massima serie, e la conquista del primo trofeo
della sua storia. Dopo le vittorie ai rigori contro
Alessandria e Sampdoria al San Paolo, ancora
sotto la gestione Baldi, gli azzurri prima della
finale con la Spal superarono Torino e Roma in
trasferta e il Mantova in casa. Il 21 giugno 1962
lo stadio Olimpico fu teatro di una finale tra due
squadre che mai avevano raggiunto un punto                    Il mediano Gianni Corelli, l’uomo dei gol importanti

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giocare con più continuità. Mezz'ala d'origine,
spesso fu provato anche come libero in qualche
partita da Pesaola, ma la sua inclinazione era per
ruoli prettamente offensivi, data la sua grande
tecnica e il discreto bottino di gol messi a segno
negli anni. Erano gli anni della presidenza
Lauro, che attraverso l'universo calcistico aveva
l'obiettivo di puntellare il proprio prestigio
politico. Quelli erano tempi di grande speranze,
in alcuni casi disattese, che però portarono il
Napoli a conquistare il suo primo trofeo e a
porre le basi per un futuro ai vertici del calcio
italiano. Napoli-Spal oggi è soltanto una sfida di
campionato. Chi ha vissuto però quel momento
di grande gioia ed entusiasmo in prima persona,
oppure attraverso racconti familiari e libri,
probabilmente sugli spalti o sul divano di casa
volgerà la mente a quel giorno in cui tutto ebbe
inizio e magari non potrà fare a meno di
                                                                         Pierluigi Ronzon
guardare la partita con un sorriso e qualche
lacrimuccia. Sono passati 56 anni ma, come ha
detto Isabel Allende, “non esiste separazione
definitiva finché esiste il ricordo”.

 Il cammino del Napoli
 verso il trofeo

 Primo turno:
 Napoli-Alessandria 1-1 (6-5 d.c.r.)
 Secondo turno:
 Napoli-Sampdoria 0-0 (7-6 d.c.r.)
 Ottavi di finale:
 Torino-Napoli 0-2
 Quarti di finale:
 Roma-Napoli 0-1
 Semifinale:
 Napoli-Mantova 2-1
 Finale:
 Napoli Spal 2-1
                                                            Una prima pagina dedicata da
                                                          ‘‘Il Calcio Illustrato’’ al Petisso

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dooa.it
LE STORIE

Cané ed il suo cuore azzurro                                                             di Giovanni Gaudiano
La sua tripletta alla Spal nel '65, l'affetto per Pesaola e
Vinicio, il ritorno in azzurro nel '73 con la rete alla Juve ed
i suoi pensieri sul calcio che partono dal Brasile anni ‘60

S
          ono passati 53 anni da quel 6 settembre
          del 1965 e per certi versi nella vecchia
          Europa il tempo sembra essersi
fermato. In quel settembre di oltre mezzo secolo
f a , i ve n t i d e l l a s e p a r a z i o n e e d e l l a
contestazione portarono il presidente francese
Charles De Gaulle ad annunziare l'uscita della
Francia dalla NATO. Nel calcio, nel frattempo, il
Napoli di Pesaola strapazzava al San Paolo la
Spal con un netto 4 a 2: nella squadra estense
giocavano Bagnoli, Reja, Capello, Bertuccioli;
nel Napoli gli “indigeni” Juliano e Montefusco,                                              Jarbas Faustino detto Cané
affiancati da Sivori, Altafini, Bean, Panzanato e                   Brasile da mezzala di punta, anche se nel
soprattutto da Cané. Sì “cioccolatino” come                         mio paese d'origine in quegli anni si giocava
affettuosamente lo avevano soprannominato i                         con quattro punte mentre in Italia lo schema
tifosi partenopei. Fu proprio lui, quella                           più diffuso prevedeva una punta e due mezze
domenica, a portarsi il pallone a casa con tre reti                 ali». Erano gli anni del famoso 4-2-4 brasilero,
messe a segno, bottino completato dall'altro                        il gioco che sembrava una riproduzione in
brasiliano della truppa: José Altafini. «Era il                     campo del samba. Tanto era bello da vedersi,
debutto con la maglia del Napoli di Sivori ed                       anche e soprattutto per merito dei tanti
Altafini ed io realizzai una tripletta – ricorda                    campioni prodotti da quella scuola spontanea
Jarbas Faustino –. Qualcuno mi aveva                                divisa tra carioca e paulista che lo interpretava.
presentato, quando arrivai a Napoli, come                           «Avevo avvisato Pesaola e Monzeglio,
un centravanti ma in realtà io giocavo in                           quando sono arrivato nel 1962, su quale

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LE STORIE

                                                       Napoli coincise con il ritorno in serie A e la
                                                       vittoria in Coppa Italia e questo lo aiutò. Poi
                                                       lui a Napoli avrebbe potuto fare ancora di
                                                       più e di certo non sarebbe andato a Firenze
                                                       senza i contrasti che aveva con il presidente
                                                       Roberto Fiore». Cosa ne pensi di Lorenzo

Con Juliano, Altafini e Sivori
                                                       Insigne? «Ho seguito Insigne sin da ragazzo
fosse il mio ruolo naturale nell'Olaria di             perché giocava nella squadra Allievi del
Rio. A Napoli c'era da un anno Fanello che             Napoli allenata da mio figlio e poi anche in
ricopriva il ruolo di centravanti ed io da             Primavera. A quel livello Lorenzo già faceva
brasiliano non potevo che essere un                    la differenza. Lui è stato sempre un
attaccante. Poi nella rosa c'era anche un              giocatore padrone del suo ruolo soprattutto
altro centravanti: Tomeazzi. Da questa                 quando ha potuto giocare più libero da
situazione scaturì il mio spostamento all'ala          c o m p i t i f i s s i . Tu t t e
voluto dal Petisso, ruolo nel quale mi trovai          queste storie che girano
bene perché c'era più spazio, tenuto conto             attorno al nome di Sarri o
che le marcature non erano rigide come                 Benitez lasciano il tempo
quelle di oggi». Che Napoli era quello del 1965        che trovano: penso che
che iniziò bene il campionato? «Era una                Insigne sia un fenomeno.
squadra emergente. L'arrivo di Altafini e              Le esperienze avute con
Sivori aveva galvanizzato l'ambiente. José             Z e m a n a l Pe s c a ra e
era nel pieno della maturità calcistica,               prima ancora al Foggia Con la maglia azzurra
mentre forse per Sivori si trattava di un              hanno mostrato la sua personalità calcistica
ripiego, visto che Agnelli fu costretto a              che somiglia a quella del calcio di una volta,
cederlo per i dissapori con l'allenatore               cosa rara di questi tempi. I moduli con
Heriberto Herrera». Un breve ricordo di                Lorenzo non contano. Ancelotti, che non
Pesaola. «Il Petisso mi ha cambiato ruolo e            gioca con ruoli fissi, è per Lorenzo come per
mi ha cambiato la vita. Senza di lui io non            Mertens il miglior allenatore possibile: i due
sarei qui ancora a parlare di calcio dopo 50           con le loro qualità tecniche e con la capacità
anni. Pesaola era una guida, io l'ho anche             di non dare punti di riferimento fanno la
copiato nella mia carriera da allenatore e             differenza in serie A come possono farla in
speravo di poter fare quello che ha fatto lui          Europa. Resto solo molto perplesso quando
magari proprio con gli azzurri. Il suo arrivo a        sento che Lorenzo viene criticato magari

                                                  14
perché in quel periodo non fa gol. Per me                           un mio gol allo scadere del primo tempo e al
Insigne è un fuoriclasse nel calcio di oggi».                       raddoppio di Clerici nella ripresa. Era una
Torniamo al suo Napoli. Cosa provò quando fu                        squadra costruita con giocatori
ceduto al Bari? «Andare a Bari per me fu un                         d'esperienza e giovani che s'integrarono
grande dispiacere.                                                                                   bene. Vinicio
Ero andato in                                                                                        portò delle idee
Brasile da solo                                                                                      n u o ve c h e n o n
perché avevo la                                                                                      erano affatto
garanzia da parte                                                                                    copiate dal calcio
del presidente                                                                                       olandese, ma
Fe r l a i n o e                                                                                     erano invece
dall'allenatore                                                                                      tipicamente
Chiappella che                                                                                       presenti nel calcio
sarei rimasto a                                                                                      b r a s i l i a n o. L a
                          La formazione tipo del Napoli del 65-66
Napoli. Tornando          In piedi: Bandoni, Ronzon (cap), Nardin, Stenti, Montefusco e Panzanato.   n o s t ra e ra u n a
in aereo, ebbi la         Accosciati: Cané, Juliano, Altafini, Sivori e Bean.                        zona brasiliana e
notizia e diciamo                                                                                    se avessimo avuto
che se non avessi                                                                                    una società più
avuto la famiglia a                                                                                  forte alle spalle si
Napoli me ne sarei                                                                                   poteva anche
t o rn at o s u b i t o                                                                              puntare allo
indietro. Ma poi                                                                                     scudetto. Ferlaino
dopo tre anni                                                                                        però, pur avendo
ritornai a Napoli                                                                                    forse più carisma
grazie a Vinicio,                                                                                    di De Laurentiis,
che mi fece                                                                                          era geloso del
debuttare proprio                         Jarbas Faustino durante una premiazione                    successo e della
contro la Juventus il 14 ottobre del 1973                          popolarità dell'allenatore, che aveva dal suo
solo perché ho dovuto aspettare la                                 canto un carattere un po' difficile. Vinicio
riapertura delle liste autunnali. Fu una                           era ed è una bravissima persona ma a volte
partita indimenticabile: erano 12 anni che                         per fare l'allenatore bisogna evitare
non si vinceva contro i bianconeri e quel                          impuntature e le sue discussioni con il
Napoli ci riuscì con un netto 2 a 0 grazie ad                      presidente non fecero bene all'ambiente».

                                                            15
LA PRESENTAZIONE

Napoli e Spal: stessi colori ma obiettivi diversi                                         di Bruno Marchionibus
Allo stadio San Paolo un
confronto tra due
squadre che prediligono il
gioco con Lazzari
osservato speciale
                                                                                  Hamsik lotta a centrocampo con Viviani
Due squadre simili
Accomunata al Napoli non soltanto dai colori
biancoazzurri, ma anche dalla mentalità di
gioco propositiva volta molto più alla
costruzione che non alla distruzione della
manovra avversaria, la S.P.A.L. si presenta al
San Paolo ormai da vera realtà, più che da
sorpresa, della nostra Serie A. Dopo il ritorno in
m a s s i m a s e r i e d e l l a s c o r s a s t ag i o n e,
quarantanove anni dopo l'ultima volta, infatti
                                                                                           Callejon contrastato da Dramé
gli estensi sono riusciti prima, al termine
dell'ultimo torneo, ad ottenere un'ottima                            chiave nello scacchiere dell'allenatore toscano,
salvezza, e poi a ripartire con la stessa                            fondamentali come sono per le punte i loro
determinazione nell'annata corrente, nella                           rifornimenti dalle corsie esterne; ed a proposito
quale la squadra di Fer rara si è resa                               di punte, ad un Antenucci che si sta
protagonista anche di risultati importanti, come                     confermando sempre più bomber capace di
l'affermazione per 2 a 0 in casa della Roma.                         lasciare il segno anche in massima serie e a
Il Modulo della Spal                                                 Paloschi si è aggiunto in questa stagione anche
Il tecnico Semplici è solito disporre i suoi con un                  l'ex atalantino Petagna, il quale in questi primi
3-5-2, schema che valorizza al massimo la corsa                      mesi di campionato ha trovato la via della rete
di Manuel Lazzari, colui il quale si è rivelato                      con maggior frequenza rispetto a quanto visto a
nell'ultimo anno la vera arma in più della                           Bergamo. Non imperforabile, invece, risulta
S.P.A.L., arrivando ad indossare la maglia della                     essere la difesa dei ferraresi, la quale pur
Nazionale, e di Fares, altro esterno che tanto                       essendo riuscita a mantenere la porta di Gomis
bene sta facendo tra le fila della compagine                         imbattuta in alcune occasioni nel corso della
emiliana. Sono i laterali, dunque, gli elementi                      stagione, in altre è andata incontro ad imbarcate

                                                                16
NAPOLI – SPAL
         CAMPIONATO SERIE A                                                                   SPAL
          GIRONE D’ANDATA                                                              ALLENATORE SEMPLICI
           17^ GIORNATA

                                                   RUI
                                MERET                    ZIELINSKI

                                                                                         LAZZARI
                            MALCUIT                                       ANTENUCCI
                                                                                  MISSIROLI
                                           MILIK                                            CIONEK
                                                               PETAGNA SCHIATTARELLA

                                                                       KURTIC      VICARI

              NAPOLI                                           FARES
                                                                                            GOMIS
                                                                                                       5-
                                                                                                          2
       ALLENATORE ANCELOTTI                                                                          3-
                                                                                                AL
                                                                         FELIPE

                                                                                              SP

        STADIO SAN PAOLO 22 DICEMBRE 2018 ORE 15.00
di notevoli dimensioni, come in casa col                               solamente nel finale grazie ad una sensazionale
Frosinone o a Roma con la Lazio.                                       giocata individuale di Ghoulam, a segno dopo
Le armi del Napoli                                                     uno slalom speciale tra le maglie della difesa
Il Napoli, dunque, avrà senza dubbio la                                estense, mentre a febbraio gli azzurri vinsero al
possibilità di giocare la propria partita                              San Paolo per 1 a 0 con gol di Allan,
trovandosi di fronte un avversario che nell'arco                       conquistando i tre punti dopo non poche
dei novanta minuti potrà concedergli spazi, e                          sofferenze causate dall'ottima organizzazione
grazie alla rapidità e all'imprevedibilità dei suoi                    dei ragazzi di Semplici.
attaccanti, Insigne e Mertens su tutti, ha
sicuramente nel proprio arsenale le armi giuste
per arrecare sofferenza agli imponenti difensori
della S.P.A.L. Così come, potenzialmente, una
mano importante per i partenopei potrebbe
venire dalle fasce laterali, dove se le catene di
destra e di sinistra dovessero funzionare al
meglio, gli uomini di Ancelotti potrebbero
mettere seriamente in difficoltà il 3-5-2
spallino. Nella scorsa stagione, ad ogni modo, la
S.P.A.L. è riuscita a creare seri grattacapi al
Napoli sia all'andata che al ritorno; a settembre
la banda Sarri si impose a Ferrara per 3 a 2                                                        Allan dopo la rete del 18 febbraio

                                                            17
IL CONFRONTO

                                                        Callejon
                                                       I padroni della
CALLEJON:
DALLA SIERRA NEVADA
AL GOLFO DI NAPOLI

L
          a carriera di Callejón, dopo la
          trafila delle giovanili con il Real
          Madrid, ha una svolta con la
squadra riserve dei “blancos”, il Real Madrid
Castilla. Si fa notare in Segunda Division nel
2007-2008, realizzando 21 gol in 37
presenze, tanto da attirare le attenzioni
dell'Espanyol di Barcellona, che lo acquista
per 1,2 milioni di euro. Messosi in mostra per
3 stagioni in Liga, il Real Madrid lo riporta
nella capitale, dove in due anni colleziona 55
presenze con la maglia delle “merengues”.
Dalla Spagna al golfo di Napoli: nell'estate
del 2013 arriva all'ombra del Vesuvio e da
quel momento José María è diventato
insostituibile. Perno della fascia destra,
sembra avere tre polmoni per i km percorsi
in ogni gara. Ha nelle sue corde la capacità di
mandare in porta i compagni fornendo
pregevoli assist. È anche freddo sotto porta
ed arriva spesso al gol. È diventato, infatti,
con il Napoli il calciatore spagnolo che ha
realizzato più gol di sempre nel nostro
campionato.
José María Callejón:
nato a Motril, età 31, nazionalità
spagnola, altezza 178 cm, peso 73
kg
                                                  18
Lazzari
fascia destra
                di Marco Boscia

                                       LAZZARI:
                                       SARÀ LUI L' EREDE IN
                                       AZZURRO DELLO SPAGNOLO?

                                       I
                                             l 1° settembre 2018 Lazzari è
                                             diventato il primo giocatore della Spal
                                             a rientrare nel giro della Nazionale
                                       italiana dopo ben 66 anni (Meret nel 2017 fu
                                       convocato ma non giocò), debuttando contro
                                       il Portogallo pochi giorni più tardi. Una
                                       gioia immensa per il calciatore, che solo nel
                                       2010-2011 muoveva i primi passi da
                                       professionista, in serie D, con la maglia del
                                       Montecchio. Nelle due stagioni successive
                                       cambia due volte casacca, indossando prima
                                       quella del Delta Porto Tolle e poi quella
                                       della Giacomense. È quindi la Spal ad
                                       acquistarlo e con la squadra estense in due
                                       anni ottiene la doppia promozione, dalla
                                       Lega Pro alla Serie A. Lazzari è un esterno
                                       destro offensivo, dotato di una discreta
                                       tecnica e di un'ottima corsa. È giovane ed è
                                       un prospetto molto interessante, su cui già
                                       molte squadre di Serie A, tra cui anche il
                                       Napoli, hanno messo gli occhi. Stesso ruolo
                                       di Callejón, chissà che non possa essere
                                       proprio il motorino veneto l'erede dello
                                       spagnolo volante.
                                       Manuel Lazzari:
                                       nato a Valdagno, età 25, nazionalità
                                       italiana, altezza 174 cm, peso 67 kg
                                  19
Forniture per uffici Software e Hardware
L'APPROFONDIMENTO

     Una società solida
     ed in crescita  di Francesco Marchionibus
     Aumento dei fatturati e
     partecipazione alle Coppe:
     come è cambiato il Napoli
     di Aurelio De Laurentiis

     D           al ritorno in serie A ad oggi il Napoli
                 ha vissuto un costante processo di
                 crescita, con risultati in continuo
     miglioramento sia dal punto di vista sportivo
     che da quello economico - finanziario. Nel corso
     degli ultimi dieci anni la squadra azzurra ha
     raggiunto una dimensione nazionale ed
     internazionale che nella sua storia aveva
     conosciuto forse solo all'epoca di Maradona e,
     pur non riuscendo a cogliere ancora l'obiettivo
     più desiderato, ha conseguito una serie di ottimi
     risultati, imponendosi oramai con costanza
     come la seconda forza calcistica italiana ed
     entrando a pieno diritto tra le prime quindici
     squadre a livello europeo. La società partenopea
     oltre che in termini di risultati sportivi è però
     cresciuta molto anche sotto l'aspetto
     economico-finanziario, aumentando i propri
     ricavi di oltre il 300% rispetto alla prima
     stagione di serie A, sino a raggiungere nel 2017
     il livello record di circa 300 milioni di euro, e
     chiudendo i propri bilanci quasi sempre in utile
     e con un indebitamento praticamente pari a
     zero. Questo aspetto, sicuramente di minore
     impatto per i tifosi, nel calcio di oggi è di
     fondamentale importanza in quanto
     rappresenta la premessa e la base indispensabile
     per mantenere nel tempo la squadra ad alti

21
livelli di competitività nei confronti di società           Champions la squadra azzurra non è mai
più ricche e tradizionalmente più forti. Il                 riuscita a superare gli ottavi di finale. E proprio
Napoli, senza grandi multinazionali alle spalle e           questo può e deve essere il prossimo passo in
con uno stadio non in grado di produrre gli                 avanti del Napoli di De Laurentiis nel suo
introiti ottenuti da altre società sia in Italia che        processo di crescita: qualificarsi stabilmente
all'estero, ha raggiunto i brillanti risultati              alla Champions League e cercare di andare il più
economico-finanziari che le hanno permesso di               av a n t i p o s s i b i l e n e l l a c o m p e t i z i o n e .
mantenere e migliorare la competitività della               L'innalzamento dei ricavi derivanti dalla
squadra, seguendo sino ad oggi essenzialmente               partecipazione alla Champions, infatti,
due vie: le plusvalenze realizzate con la cessione          permetterebbe alla società di proseguire più
di giocatori top e l'incremento degli introiti TV.          agevolmente nella politica intrapresa negli
In questa ottica la partecipazione alle Coppe               ultimi due anni: limitare al massimo le cessioni
Europee, e segnatamente alla Champions                      eccellenti, confermando tutti i big (la rosa del
League, rappresenta per il Napoli un                        Napoli è ogni anno migliore per qualità e
fondamentale strumento di crescita e di                     quantità) con l'innalzamento del monte
consolidamento. La squadra azzurra è oramai                 ingaggi, ed acquistare giocatori di qualità, se
alla nona partecipazione consecutiva alle                   possibile anche il tanto desiderato top-player,
competizioni europee ed alla terza Champions                per potenziare la rosa. E se poi ad una società
League di fila. Negli anni ha ottenuto numerosi             che negli anni ha dimostrato, nonostante i
risultati di prestigio for nendo ottime                     pareri spesso discordi della tifoseria, di saper
prestazioni contro squadre di consolidata                   condurre in alto il Napoli, si affianca in panchina
tradizione internazionale, disputando anche                 un allenatore di respiro mondiale come Carlo
una semifinale di Europa League. Il ranking                 Ancelotti, si può certamente essere ottimisti
UEFA è migliorato tantissimo così come il                   sulla ulteriore crescita sopr attutto
prestigio internazionale, anche se ad oggi in               internazionale della squadra azzurra.

                                                                    Ancelotti durante una conferenza stampa Uefa
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PROFILI
di Marco Boscia

Hysaj: L'inesauribile                                         Elseid Hysaj

e coriaceo Elseid
Una storia che sembra una
favola e la determinazione
che mette a disposizione
anche se gioca a sinistra
Gli inizi e l’arrivo a Napoli
Il giovane terzino è nato a Scutari, in Albania, il
2 febbraio 1994. La sua carriera inizia proprio in          Le caratteristiche tecniche
casa, nel Vllaznia. A soli 14 anni si trasferisce in        Hysaj è un terzino destro, che all'occorrenza
Italia e viene tesserato dall'Empoli, in cui milita         può essere impiegato anche a sinistra, dove ha
per quattro stagioni collezionando 98 presenze              dimostrato diverse volte di cavarsela bene. È
tra Serie B e Serie A. Nell'estate del 2015,                dotato di un'inesauribile forza fisica, con una
Maurizio Sarri, appena arrivato a Napoli                    spiccata propensione per la fase difensiva più
proprio dall'Empoli, neanche “velatamente” fa               che per quella offensiva, tanto da arrivare poche
capire al nuovo presidente di volere ancora                 volte al tiro. Risulta però quasi sempre essere
Elseid alle sue dipendenze. Aurelio De                      primatista di palloni intercettati durante una
Laurentiis lo accontenta ed acquista Hysaj per 5            gara: un lavoro oscuro, spesso trascurato, ma
milioni di euro. È così che il giovane difensore a          imprescindibile, che consente alla squadra poi
soli 21 anni diventa un elemento fondamentale               di dipanare il proprio gioco con l'abilità dei
dell'undici azzurro.                                        propri attaccanti.
                                                            La spinta di papà Gzim
                                                            Hysaj è apparso visibilmente emozionato ogni
                                                            volta che ha raccontato la sua storia. Si ritiene, e
                                                            sa di esserlo, un ragazzo estremamente
                                                            fortunato, non potrebbe essere altrimenti. Dopo
                                                            solo due anni dalla sua nascita, il padre arriva in
                                                            Italia su un gommone, allontanandosi
                                                            dall'affetto dei cari, ma per garantire un futuro
                                                            migliore alla propria famiglia. Gzim, il papà, si
Contro l'Udinese impiegato a sinistra                       arrangia con piccoli lavoretti da muratore, e nel

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Hysaj si racconta
“La mia storia? Una vera favola.
Perché io sono consapevole che
quello che è successo a me
ca pita solo a uno
su un milione. Ed è
per questo che mi
colpiscono le
immagini
di questi
mesi: chi      arriva qui sui barconi lo
fa per fame. La stessa che avevamo noi
negli anni '90

“Sono venuto dal niente, i sacrifici
portano a dei risultati inattesi, io per
esempio ho giocato in Champions
League e con la Nazionale. Per me è un
orgoglio portare il mio nome dietro la
maglietta

“Il mister (Ancelotti) ha vinto ovunque
in Europa, ha qualcosa di speciale,
lavorare con lui è fantastico. Inoltre è
stato bravo ad entrare subito in sintonia
con noi, speriamo possa continuare così.
Un giocatore stimolato da un grande
tecnico dà di più, anche in relazione alle
nuove posizioni in campo
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PROFILI

2004 arriva la svolta: si ritrova a lavorare in casa
di Marco Piccioli, procuratore sportivo, a cui
strappa la promessa di far effettuare un provino
al figlio. Quattro anni più tardi la promessa
viene mantenuta ed il giovane Elseid effettua un
provino con la Fiorentina, che ne resta
impressionata e che solo per problemi
burocratici non riesce ad acquistarlo. Subentra
l'Empoli che lo tessera nel settore giovanile e
che gli permette di iniziare quella che è una vera
e propria favola. Hysaj ha ricevuto sempre più
attestati di stima. Anche la Serie A Tim, solo
due anni e mezzo fa lo omaggiò attraverso i
propri canali Twitter e Facebook con una
bellissima dedica: “Lo vedi giocare e ti domandi
come sia possibile che un ragazzo di 21 anni
abbia il carattere di un veterano. Poi leggi la sua
storia e capisci perché Elseid Hysaj non ha
paura di nessuno”.

Dicono di lui
“Hysaj sta facendo vedere che si può fare affidamento su di lui. Gioca sempre, non
ha infortuni, non crea problemi e magari qualche volta non mette bene la palla, ma
pochi altri a destra giocano con la continuità, la tecnica e la forza di Hysaj. È
completo ed ha solo 24 anni per cui può ancora migliorare
                                                             Gianni De Biasi (ex all. Albania)
“Ha giocato diverse partite a sinistra facendo molto bene, ma purtroppo si parla
solo quando uno fa male e commette degli errori. Accettiamo anche questo, non è un
problema, è molto più gratificante essere il 13esimo terzino d'Europa per
valutazione, le critiche non ci interessano
                                                            Mario Giuffredi (suo procuratore)
“Lui non ha molti grilli per la testa e sta bene qui. Un anno fa mi disse di lasciar
perdere le offerte della Juventus perché voleva vincere qui lo Scudetto
                                                            Mario Giuffredi (suo procuratore)

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LA STRADA PER BAKU

Dalla Champions
all'Europa League
                        di Lorenzo Gaudiano

Il dopo Liverpool si chiama Zurigo. Il Napoli ai sedicesimi
trova gli svizzeri allenati dall'ex terzino sinistro Magnin
Espugnare Anfield è difficile per tutti. Il Napoli         andare in visita al Letzigrund Stadion, poi il 21
ci ha provato, purtroppo senza riuscire                    febbraio il San Paolo ospiterà la gara di ritorno.
nell'intento. La sconfitta per 1 a 0 subita per            Il doppio confronto con la squadra elvetica
mano del Liverpool ha retrocesso gli azzurri in            avverrà in concomitanza con le sfide di
Europa League dopo un girone impegnativo                   campionato contro Fiorentina al Franchi e
disputato con grande personalità. Gli ottavi di            Torino al San Paolo, gare sicuramente non
finale di Champions, anche se sarebbero stati              proibitive ma comunque impegnative e
meritati, sono sfuggiti per un pelo. Come recita           importanti per la classifica. Lo scorso anno il
però un antico detto, quando si chiude una porta           Napoli rinunciò all'Europa League per
si apre sempre un portone. Adesso le porte                 inseguire il sogno Scudetto. Oggi si ripresenta
dell'Europa League si sono spalancate per il               di nuovo la possibilità di conquistare un trofeo,
Napoli, che dal 14 febbraio inizierà il suo                sulla carta, alla portata. Il cammino non sarà
viaggio alle volte di Baku, sede della finale 2019.
La prima tappa di questo percorso lungo e
faticoso sarà Zurigo. Il sorteggio, abitualmente
poco benevolo nei confronti dei partenopei, ha
riservato per i sedicesimi alla squadra di
Ancelotti una sfida questa volta agevole sulla
carta, ma comunque da affrontare con la giusta
concentrazione. Gli svizzeri, quarti in classifica
nel loro campionato nazionale, hanno superato
il girone di Europa League da secondi dietro al
Bayer Leverkusen. Agli azzurri toccherà prima

                                                      27
facile, perché anche in questa competizione ci          crescita internazionale del Napoli, che potrà
sono squadre attrezzate per arrivare sino in            contare sull'esperienza di Carlo Ancelotti e su
fondo. Le gare contro Liverpool e Psg, insieme a        un organico comunque all'altezza della nuova
quelle che verranno, saranno importanti per la          competizione da affrontare.

                      Il film di Liverpool - Napoli                                       Foto Mosca

                                                   28
VERSO INTER - NAPOLI

Forza Ancelotti
Firmato DRIBBLOSSI
                              di Pier Paolo Cattozzi
                                                                                         Evaristo Beccalossi

“Il Becca”, senza pronostici per Inter –
Napoli, ed il suo calcio fatto di qualità
anche fuori dal rettangolo di gioco
"DRIBBLOSSI", più che un acronimo, un vero e              lunghi per i titoli e, in genere, anche per i
proprio Titolo onorifico riconosciuto urbi et orbi        tabellini della cronaca spicciola. Essendo il
dalla DEA EUPALLA e tramandato ai posteri                 giovane cresciuto a Brescia giocatore di talento
dallo scrittore e giornalista, anche di sport,            e fantasia, non lo si poteva certo ignorare.
Gianni Brera.                                             Accadde così che l'autore settimanale
                                                          dell'Arcimatto (rubrica settimanale di risposte

“     Quando vidi per la prima volta il
campo a 11, mi sembrò enorme. Ci
andavo in bicicletta, una Graziella che
piegavo in due per metterla
                                                          ai lettori del Guerin Sportivo) ancora una volta
                                                          seppe racchiudere in un solo suo neologismo
                                                          tutto quanto sapeva inventare in campo quel
                                                          Campione dal dribbling facile. Proprio tutto,
                                                          invero, non lo si può affermare, perché il
nell'automobile di papà, che veniva a
                                                          personaggio aggiungeva all'estro un pizzico di
prendermi quando finiva di lavorare                       "discontinuità" che lo faceva regredire al ruolo
                                                          di semplice comprimario. Raccontano che i suoi
-- Se devo essere sincero, quando mi                      colleghi di spogliatoio, prima di entrare in
battezzò come DRIBBLOSSI, non la presi                    campo, usassero chiedersi se la partita in
affatto bene. Mi lamentai. Poi scrisse che "io            programma l'avrebbero giocata in dieci o in
vedevo autostrade dove gli altri vedevano                 dodici a seconda dell'umore di DRIBBLOSSI. --
solo strade di campagna" e allora, capii che              Non posso smentire: era proprio così. Perché
non era il solito criticone e gli sono                    a me piaceva giocare per divertirmi e a volte
addirittura riconoscente. Il soprannome mi                gli altri evidentemente si divertivano meno.
h a p o r t a t o f o r t u n a . E VA R I S T O          Eri evidentemente insofferente agli schemi. --
BECCALOSSI per i giornalisti del tempo                    Che schemi e schemi: io e Altobelli
erano considerati, nome e cognome, troppo                 giocavamo e ci intendevamo perfettamente,

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ma nessuno ci ha mai dettato schemi. Gli
schemi sono venuti dopo e, almeno io, non
sono proprio convinto che abbiano aggiunto
qualcosa di più al gioco: forse qualche alibi e
rompicapo per voi giornalisti. Non è che il tuo
rapporto con il giornalismo, quello che Frassica
(il comico, categoria che oggi va per la maggiore
ndr) ha definito il mestiere più antico del
Mondo, sia stato sempre idilliaco. -- No, grande                                              Gianni Brera
rispetto per tutti, ma riconosco che oggi                 esempio. -- Davvero forti, ma niente
siano troppo invadenti. Radio, tv, giornali,              paragoni. Hanno tecnica, classe e si allenano
social e così via. Tu sei un amico, quindi è              come si fa oggi: al massimo. Non c'è più il
un'altra cosa. In effetti per averti al telefono          calcio naïf. Qualcuno dice anche a scapito della
sono stato dribblato via cavo, con sms, whatsapp          qualità. -- Tutte balle. Certo il
e via dicendo in Italia e all'estero. A proposito,        professionismo esasperato di oggi priva lo
cosa ci facevi in Georgia. -- Ero con la Under            spettacolo di qualche colpo del cosiddetto
19 come Capo delegazione. Una bella                       fantasista, privilegiando il collettivo. Però

                                                          “
esperienza che mi gratifica. Oggi ci sono                       La maglia nerazzurra la ricordo
giovani che a soli diciannove anni vengono
                                                          di un peso incredibile. La gente
convocati da Mancini in Nazionale A. Vedi
Tonali, Zaniolo, ma non solo. Il problema è               dell'Inter mi ha sempre amato e lo fa
che vengono subito paragonati a campioni                  a nc ora , m a a rr iva re a gi oc a re
del passato o recenti mentre non ci sono                  nell'Inter dopo i fenomeni che c'erano
cloni: ognuno ha caratteristiche proprie. Mi              stati mi faceva paura. Era incredibile,
sembra sciocco paragonarli subito a Del                   passare da Brescia alla grande città,
Piero o Pirlo. Inoltre si rischia anche di
                                                          Milano, per giocare con l'Inter.
mandarli fuori giri. Inutile chiederti se c'è
qualcuno che ti assomiglia, ad esempio, nel               Passare da Suarez, Corso, Mazzola a
Napoli. -- Non me la sento proprio di fare                Beccalossi, erano emozioni
certe cose: io ero uno che cercava di fare                impressionanti
bene l'ultimo passaggio. Con Altobelli lo
facevo a occhi chiusi e per questo ci                     quanti atleti e campioni che possono
divertivamo. Non era vero che sbavavo per il              comunque garantire lo spettacolo. Come
dribbling: mi piaceva giocare per gli altri e             Napoli e Inter: chi vedi come anti Juve. -- Il
non mi piaceva correre. Da qui il fatto che               Napoli ha fatto vedere qualche cosina in più.
non tutti gli allenatori mi capivano.                     Ancelotti in soli sei mesi ha già valorizzato
Nemmeno Bearzot (non lo convocò per i                     quel tanto di buono che aveva fatto Sarri.
Mondiali dell'82, quelli vinti dall'Italia). --           Indubbiamente la sua esperienza
Fammi il favore. Acqua passata, non ne                    internazionale è più che una garanzia.
voglio più parlare. Allora ritorniamo alla                Spalletti. -- Spalletti ha fatto bene alla Roma,
Coppie Regine: come Mertens ed Insigne, ad                ma la sua vera occasione di dimostrare cosa

                                                     31
VERSO INTER - NAPOLI

sa fare è l'Inter. Se sbaglia, Milano potrebbe
esser l'ultima spiaggia. Non mi chiedere
                                                        La carriera di Beccalossi
però quale sarà il risultato. Speriamo nello ...        Brescia      dal 1972 al 1978
Spettacolo. L'eliminazione di entrambe in               Inter        dal 1978 al 1984
Champions a chi porterà più problemi. -- È              Sampdoria dal 1984 al 1985
difficile dirlo. Certo il Napoli è uscito               Monza        dal 1985 al 1986
veramente a testa alta. Nessuno aveva                   Brescia      dal 1986 al 1988
pensato a una impresa tanto meritevole. Si              Barletta     dal 1988 al 1989
pensi che praticamente è stato eliminato a
                                                        Pordenone dal 1989 al 1990
causa del golletto subito dalla Stella Rossa.
Per Ancelotti solo un ulteriore
                                                        Breno        dal 1990 al 1991
riconoscimento nonostante l'eliminazione,
ma si sa che in campo poi vanno solo i                  Nazionale Under 21 76 - 80
giocatori. Qualcosina in più ci si aspettava            Nazionale Olimpica 79 - 80
sia da Mertens che da Insigne. Hanno ancora
il Campionato per farsi perdonare, senza                Palmarés
dimenticare che anche l'Europa League                   Brescia – Camp. Primavera 74-75
resta un traguardo da non sottovalutare. E la           Inter – Camp. Serie A 79- 80
tua Inter. -- Quasi lo stesso discorso anche
                                                        Inter – Coppa Italia 81-82
per l'Inter, ma con l'aggravante di un calo di
                                                        Sampdoria – Coppa Italia 84-85
condizione e concentrazione che Spalletti
dovrà valutare molto attentamente. Anche
perché non mancano rimproveri a suo carico.             Guerin Sportivo che mi portava a San Siro a
Forse anche un mea culpa non guasterebbe e              vedere la sua Beneamata, ti ricordo anche un
Milano resta per lui l'ultima spiaggia. Visto           altro personaggio mai dimenticato fra i tuoi
che sei fra i suoi collaboratori in Nazionale,          prestigiosi ammiratori: l'avvocato Prisco. Lui
come giudichi il lavoro di Mancini. -- Sono             amava dire: "Non è BECCALOSSI che gioca col
ottimista. La scelta di puntare sui giovani             pallone, è il pallone che vuole giocare con lui". --
darà risultati molto lusinghieri. Io fra i              Hai ragione: davvero indimenticabile come
giovani lavoro e vedo ragazzi interessanti e            la Beneamata di allora. Senza dimenticare i
tecnicamente già affidabili. Mancini come               suoi grandi Presidenti. A proposito di
Ancelotti ha buona esperienza                           presidenti, cosa pensi di De Laurentiis. --
internazionale. Farà bene: lo auguro a lui e
alla Nazionale. Dopo Brera, mio Direttore al            Con la maglia dell'Inter

“     È meglio giocare con una sedia
che con Hansi Muller, perché con la
sedia quando gli tiri la palla addosso ti
torna indietro!

                                                   32
Il Becca con la Nazionale

ha scelto Ancelotti per il dopo Sarri. Chiaro
che a volte parla troppo, ma non devo essere
proprio io a dirlo. Sta portando avanti un
programma ambizioso che merita
attenzione, non solo per la sua soddisfazione
ma per quel pubblico che tutti vorrebbero
avere. Forse anche la Juve, almeno qualche
volta. Quindi alla fine Juve o Napoli o ....-- Ehi
Catto, non ci riprovare: niente pronostici.
Così, alla fine, non poteva che arrivare un bel                 Beccalossi ed il suo amico Altobelli
tunnel, firmato DRIBBLOSSI.
IL RICORDO
Milano 15 Settembre 82, Inter - Slovan
Bratislava: ‘‘Sbagliai due rigori in pochi
minuti. Dal nervoso mi venne una
contrattura muscolare e dovetti pure
chiedere il cambio a Marchesi. Venivo da
12 rigori trasformati e mi sentivo sicuro’’
                                                          Evaristo sorridente risponde alle domande

                                                     33
LA PARTITA DI NATALE

    Milano – Napoli                                               CAMPIONATO – SERIE A
                                                                                              INTER - N
                                                                    GIRONE D'ANDATA

     sotto l' albero
         di Bruno Marchionibus
                                                                      18^ GIORNATA

                                                                                                                       FABIAN RU

A San Siro Inter e Napoli si sfidano
per inseguire la vetta e consolidare                                                     MAKSIMOVIC

il proprio posto in zona Champions                                                         ST              MERTENS
                                                                                                                            ICA

                                                                                             AD
                                                                                                 IO
La partita                                                                                            SA
                                                                                                        NS              PERISIC

Accreditate da molti come le due principali e                              NAPOLI                           IRO
potenziali antagoniste della Juventus in campionato,                ALLENATORE ANCELOTTI                          MI
                                                                                                                     LA
l'una per la splendida stagione dello scorso anno e                                                                     NO
l'altra per la faraonica campagna acquisti estiva,
Napoli ed Inter si sono presentate ai nastri di
partenza di questa stagione con l'obiettivo minimo
di conquistare una nuova qualificazione in
Champions, cercando per quanto possibile di
impensierire i bianconeri in vetta alla classifica. I
nerazzurri, al secondo anno sotto la guida di                       STADIO SAN SIRO 26 DICE
Spalletti, dopo una partenza stentata hanno trovato
la quadratura del cerchio, iniziando ad inanellare            Investimenti vs continuità tecnica
una serie di risultati positivi consecutivi così come i       I meneghini, come al solito, faranno grande
ragazzi di Ancelotti, cosicché la sfida di San Siro del       affidamento non soltanto sul proprio potenziale
26 dicembre tra le due compagini si presenta sulla            offensivo, con Icardi ormai affermato rapace d'area
carta come uno dei match più avvincenti del torneo.           di rigore che in questa stagione oltre al supporto di
                                                              Perisic può contare al suo fianco anche su Politano e
                                                              Keita, ma anche su una rinnovata solidità del
                                                              centrocampo e della difesa, ottenuta grazie ai
                                                              fondamentali arrivi dalla Capitale di Nainggolan e
                                                              De Vrij. Fattore determinante nel campionato
                                                              interista, infine, è come sempre il “portierone”
                                                              Handanovic, da anni ormai tra i migliori della Serie
                                                              A nel suo ruolo. Gli azzurri, dal canto loro, hanno
                                                              basato i risultati positivi di questa prima metà di
                                                              annata sulla continuità tecnica rispetto alle passate
                                                              stagioni, con buona parte dei protagonisti del
Ancelotti e Spalletti qualche anno fa in un'amichevole        triennio sarriano al centro anche del progetto di

                                                         34
Ancelotti, il quale ha saputo però trasmettere ai suoi
- NAPOLI                                                                ragazzi quel quid in più dato da esperienza
                                                                        internazionale e capacità di cambiare pelle a seconda
                                     INTER                              degli incontri e dei momenti della partita. Hamsik e
                              ALLENATORE SPALLETTI                      compagni affronteranno senza dubbio la sfida del
                                                                        Meazza puntando sul palleggio del proprio
                                                                        centrocampo e sulla fantasia dei propri uomini
                                                                        offensivi che, guidati da un Lorenzo Insigne in
BIAN RUIZ                                                               questa stagione in formato deluxe e da un Mertens
                                                                        che recentemente ha tagliato il traguardo di quota
                                                                        100 gol in maglia partenopea, potrebbero mettere
                      POLITANO
                                                                        seriamente in difficoltà i giganti della retroguardia
   ICARDI                          VRSALJKO                             di Spalletti.
         NAINGGOLAN     VECINO
                                 DE VRIJ                                Una trasferta storicamente difficile
ERISIC
          BROZOVIC                                                      La Scala del calcio, storicamente, è un campo dove il
                                                    1
                     SKRINIAR HANDANOVIC
                                                 3-                     Napoli è spesso incappato in sconfitte brucianti,
                                              2-
                                            4-                          basti pensare alla contestata sconfitta in rimonta
NO       ASAMOAH
                                      TER
                                   IN                                   subita nel 1970/71, che segnò la fine del sogno
                                                                        Scudetto per gli azzurri di Zoff e Juliano, o al fatto
                                                                        che anche negli anni dei due Scudetti la squadra di
                                                                        Maradona tornò in Campania da Milano a mani
                                                                        vuote (1 a 0 gol di Bergomi nel 1986/87, 3 a 1 nel
                                                                        1989/90); non è mancata, tuttavia, per i partenopei
                                                                        qualche soddisfazione non da poco, come negli
CEMBRE                   2018 ORE 20.30                                 ultimi anni l'1 a 0 di due stagioni fa firmato da
                                                                        Callejon o il ben più rotondo 3 a 0 dell' ottobre 2011
                                                                        (Campagnaro, Maggio, Hamsik), ar rivato
                                                        –
                                                                        diciassette anni dopo l'ultima imposizione
                                                   –
                                                                        napoletana in casa della Beneamata, siglata all'epoca
                                                                        dall'autogol di Jonk su tiro di Buso e da un
                                                                        magistrale calcio di punizione del brasiliano Andrè
                                                                        Cruz.

                     Il gol vittoria di Callejon nel 2017

                   André Cruz contribuì al successo azzurro nel 1994                                  Il 3 a 0 di Hamsik nel 2011

                                                                       35
www.protom.com
IL TORNEO

                                      Mauro De Maio e Federica
                                      Sacco campioni campani
                                                                               di Bruno Marchionibus

Un successo tecnico e organizzativo per il Club
Atheneo l'edizione 2018 dei Campionati Assoluti

G
           rande successo di iscritti e di pubblico        del T.C. e grande appassionato di questo nobile
           per l'edizione 2018 dei Campionati              sport «toccando quota 184 giocatori iscritti
           Assoluti Campani di Tennis, tenutisi            nelle varie categorie, di cui 141 uomini e ben
sui campi del Tennis Club Atheneo, il circolo              43 donne, record assoluto a livello campano
sito in Via Arcamone e gestito dalla famiglia La           di presenze femminili in un torneo Open».
Cava, che in meno di dieci anni grazie alle sue            Tabelloni nutriti e competitivi, quelli della
moder ne str utture ed alla passione e                     massima rassegna della Campania, sia per
professionalità dell'intero staff tecnico ed               quanto riguarda la Terza Categoria che la
amministr ativo è riuscito a diventare                     Seconda, e torneo che ha avuto la possibilità di
un'eccellenza a livello regionale e non solo. «I           andare avanti regolarmente nonostante
Campionati hanno registrato, rispetto alle                 qualche prevedibile, dato il periodo dell'anno,
scorse edizioni, un notevole incremento di                 giorno di pioggia grazie ai campi al coperto di
partecipanti» sottolinea Paolo La Cava, patron             cui è dotato l'Atheneo: «Per quanto riguarda

Le Premiazioni

                                                      37
la Terza Categoria abbiamo superato                         considerevole montepremi di 5.500 euro, la
addirittura quota settanta iscritti» continua               quale prima di questo 2018 da anni ormai
La Cava «trenta invece i partecipanti per la                veniva stabilmente assegnata al CUS Napoli:
Seconda. Disporre di tre campi al coperto,                  «Ringrazio i partner commerciali che ci
cosa estremamente rara da queste parti, ha                  hanno accompagnato nel corso di questi
fatto sì che i match potessero disputarsi                   giorni» aggiunge il patron «in particolar
regolarmente secondo i programmi anche                      modo il nostro main sponsor Articolo 1, e
nelle giornate in cui ha piovuto». Proprio la               voglio evidenziare come sui nostri campi in
qualità di giocatori e partite, inevitabilmente, ha         terra rossa siano stati anche diversi dei
assicurato alla competizione, iniziata il 6                 “nostri” ragazzi dell'Atheneo a mettersi in
dicembre e conclusasi domenica 16 con le finali,            mostra, a riprova ancora una volta della
un'ottima risposta di pubblico. E nel giorno                qualità tecnica raggiunta dal Circolo».
delle finali, inoltre, indicativa dell'importanza
dell'evento è stata la partecipazione delle
istituzioni, sia per quanto riguarda il Comune di           Le Finali
                                                            Finale maschile
Napoli con la presenza dell'Assessore allo Sport            I° classificato Mauro De Maio (Tennis Club San
Ciro Borriello, sia per quanto riguarda il                  Giorgio del Sannio)
C o m i t a t o C a m p a n o Te n n i s , c o n l a        II° classificato Giuseppe Caparro (Tennis Vomero)
presidentessa Virginia Di Caterino. Doveroso,               Finale Femminile
ovviamente, ricordare chi ha contribuito a                  I^ classificata Federica Sacco (Tennis Fireball)
                                                            II^ classificata Antonella La Cava (Tennis Club
rendere possibile l'organizzazione di una                   Atheneo)
rassegna sportiva di tale portata, dotata di un

Le Premiazioni

                                                       38
STORIE NAPOLETANE

Gianluca Ranieri ed i suoi dolci quadrati                                     di Giovanni Gaudiano

L'art creator dell'omonima pasticceria racconta la
sua storia, i suoi sogni creativi e le sue idee per Napoli
È domenica mattina e nel bar pasticceria di             originale che viene sviluppato in
Gianluca Ranieri di via Cilea sembra di stare           laboratorio, questo percorso ha determinato
partecipando ad un happening. C'è gente che             il successo del nostro impegno. Le nostre
entra, consuma al banco, si sofferma cercando           torte provengono da un design originale, la
un dolce; altri preferiscono consumare                  torta quadrata è nata per fornire un prodotto
all'aperto, complice la bella giornata. Il              che avesse la sua originalità e una sua pulizia
movimento è continuo e non potrebbe essere il           visiva e posso dire che caratterizza il mio
contrario. Il fine pasto domenicale del                 modo di pensare al dolce. La base nella
napoletano richiede il dolce e la Pasticceria           preparazione è quella tradizionale, classica
Ranieri offre un'ampia scelta, anche se non è           ma il risultato finale è soprattutto
questo il punto di forza. I dolci preparati sono        visivamente attuale, moderno». A spiegare è
frutto di un lavoro ricercato, di una voglia di         proprio lui, Gianluca Ranieri, l'art creator della
novità e di sperimentazione che non conosce             pasticceria, il deus ex machina di una ricerca
soste. «I nostri dolci partono da un disegno            costante che produce risultati eccellenti. Ma

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