FEBBRAIO - MARZO 2018 - Ticino Magazine
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TM 2018 Feb-Mar copertina_053862d6 Masco TM 06-06 Co 18.01.18 17:55 Pagina 1 Alla Fondation Gianadda la Belle Epoque di Latour-Lautrec FEBBRAIO - MARZO 2018
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 1 FEBBRAIO - MARZO 2018 - Anno 36° - Nr. 1 Rivista del tempo libero Redazione: TM - Masco Consult SA, 6955 Capriasca-Cagiallo Tel 091 923 28 77 - Mobile 079 620 51 91 ticino-magazine@ticino.com - www.ticino-magazine.ch Editore: Masco Consult SA Editore - Grafica e impaginazione: Mascografica MARTIGNY HenRi de ToulouSe-lAuTReC à lA Belle Époque, opeRe gRAfiCHe L a Fondation Pierre Gianadda propone per la prima volta in Europa una collezione privata eccezio- nale che comprende in particolare più di cento manifesti e stampe scelti tra i fogli più spettacolari di Henri de Tou- louse-Lautrec (1864-1901). È da ri- cordare che il giovane Lautrec ha rea- lizzato in meno di quindici anni una produzione considerevole dove ha grande rilievo l’opera grafica: egli morì nel 1901, due mesi prima del suo trentasettesimo compleanno - avendo vissuto meno a lungo di un’altra me- teora dell’arte del suo tempo, il suo amico Vincent Van Gogh. Henri di Toulouse-Lautrec nasce il 24 novembre 1864 ad Albi. È il fi- glio maggiore del conte Alphonse- Charles di Toulouse-Lautrec-Monfa (1838-1913, discendente di una anti- in copertina: Toulouse-Lautrec, “Divan Japonais“ 1892/1893, litografia a colori cm 81,4 x 61,1. Toulouse-Lautrec “La Revue Blanche“, 1895 litografia a colori cm 128,5 x 93,3 –1–
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 2 ARTE HenRi ToulouSe-lAuTReC AllA giAnAddA ca famiglia aristocratica francese, e di destro. Si scopre che il giovane adole- proprietà di campagna della sua fami- Adèle Tapié di Céleyran (1841-1930). scente soffre di una malattia congenita glia, l'insegnamento di René Prince- I suoi genitori di fatto sono cugini ger- grave dovuta alla consanguineità dei teau (1843-1914, pittore sordo e mu- manici. L'anno 1878 sarà segnato da suoi genitori che vieta la crescita delle to, grande amico di suo padre. A par- due gravi incidenti che avranno delle ossa delle sue gambe. Da lì non potrà tire dal 1882, Henri de Toulouse-Lau- conseguenze complesse sul destino e la più crescere in altezza. Immobilizzato trec, protetto e seguito da sua madre la carriera del giovane Henri. Ha 14 an- per lungo tempo da parecchi tratta- contessa Adèle, completa la sua forma- ni quando a pochi mesi di intervallo si menti dolorosi, occupa le sue giornate zione a Parigi al liceo Condorcet e poi rompe il femore sinistro, poi quello a disegnare. Riceve, nelle differenti a Montmartre nei laboratori dei pitto- ri Léon Bonnat e Fernand Cormon. Fa la conoscenza di Louis Anquetin, di Vincent van Gogh e di Emil Bernard ma anche di Maurice Joyant e di Mi- chel Manzi che difenderanno sempre il suo stile e la sua opera. Nel 1884 prende casa a Montmartre ed incontra Edgard Degas per cui nutre una profonda ammirazione. Fa la cono- scenza della giovane Suzanne Valadon che diventa la sua maitresse. La sua immersione nella vita del rione gli fornisce continue ispirazioni ed esperienze umane. Frequentatore dei cabaret (Le Chat Noir, Le Moulin- Rouge, Le Mirliton) Lautrec partecipa attivamente alla vita bohemienne di Montmartre. Osserva con un senso acuto e senza compiacenza i suoi com- pagni artisti come pure la clientela maschile di quei luoghi. Grazie a lui, le figure pittoresche de La Goulue (l’Ingorda), Jane Avril, Yvette Guil- bert, May Belfort e tanti altri sono en- trati nell'immaginario. Il teatro, la commedia, il “vaudeville” (le tipiche Jules Cheret “La Loïe Fuller“ 1893, litografia a colori, cm 127 x 90. –2–
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 3 ARTE HenRi ToulouSe-lAuTReC AllA giAnAddA commedie leggere infarcite di strofe cantate) o le scene di avanguardia per i quali crea programmi e manifesti, alimentano anche il suo gusto insazia- bile per una certo "serraglio sociale". Toulouse-Lautrec si impose dunque a quel tempo come uno dei migliori il- lustratori dell’editoria; i suoi disegni appaiono nel Figaro Illustré, la Dépè- che de Toulouse, le Matin, la Revue blanche, e altri. Si appassionerà anche presto per la moda nascente del cicli- smo e quello delle corse di cavalli. Pittore, cartellonista, incisore, li- tografo, Toulouse-Lautrec in meno di dodici anni, del 1890 a 1901, propo- ne una produzione considerevole: una trentina di manifesti che l'hanno fatto conoscere ancora prima delle sue 340 litografie ed incisioni e le sue 500 ope- re pittoriche. Lavoratore accanito, creatore fol- gorante, spirito libero ed indipenden- te, geloso di una vita personale inten- sa, Toulouse-Lautrec è uno dei princi- pi della Bella Époque. Ma il suo stato di alcolismo frenetico e cronico, come una sessualità sfrenata condotta nelle numerose case chiuse del tempo, alte- rano velocemente la sua salute, minata dall’etilismo e dalla sifilide. Ritornato nel 1900 nella sua re- gione natale, è vittima di una seria pa- ralisi; si spegne all'alba dei suoi trenta- sette anni, al castello di Malromé, in Gironde, il 9 settembre,1901. La mostra di opere di “Henri Tou- louse-Lautrec preso la Fondation Pier- re Gianadda (Rue du Forum 59, a Martigny, Canton Vallese) rimane al- lestita fino al 3 giugno; si può visitare (ingresso adulti Fr. 18) tutti i giorni ore 10.00-18.00. Oltre alla mostra so- Toulouse-Lautrec no visitabili con il medesimo biglietto la Collection Franck, il Parco delle “Moulin Rouge - La Goulue“, 1891 Sculture, il Museo gallo-romano, il litografia a colori su carta velina Museo dell’automobile. immagine cm 191 x 117 foglio cm 195 x 122 –3–
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 4 LA CORNICE Galleria Il Raggio Fabrizio Colciaghi via A. Giacometti 1 6900 Lugano tel e fax 091 923 15 83 lacornicelugano@bluewin.ch www.lacornice.ch –4–
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 5 LUGANO ARTE oMAggio A nAg ARnoldi AllA gAlleRiA viA MARConi,2 A d un anno dalla morte dell’ar- tista, avvenuta l’11 febbraio 2017, la galleria “Via Marconi, 2” di Paolo Blendinger e Flavio Piccinelli a Lugano, propone un omaggio all’ope- ra di Nag Arnoldi. Fino al 28 febbraio nella contenu- ta galleria situata nei pressi del Casinò di Lugano, sono visibili alcune scultu- re di media e piccola dimensione che hanno segnato la feconda e importan- te produzione dell’artista di Comano: i cavalli, i gufi, gli origami, gli acroba- ti, la sua scacchiera, il minotauro. In aggiunta sono esposti alcuni dipinti tra i quali uno splendido ritratto del clown Marcel Marceau e non da ulti- mo cinque libri d’arte con le acquatin- ta, le incisioni, le litografie, tutte tec- niche che hanno appassionato il gran- de artista ticinese. Nag Arnoldi - nato a Locarno il 18 settembre 1918 - è stato uno dei massimi rappresentanti dell’arte tici- nese dell’ultimo mezzo secolo. Profes- sore di disegno e arti visive già in gio- quando in Messico è venuto in contat- vanissima età presso vari istituti della to con l'arte indigena maya, azteca e regione e poi al CSIA (Centro scolasti- delle civiltà precolombiane. co per le industrie artistiche) dal 1962 Sue importanti esposizioni nel fino al pensionamento nel 1993, si è continente americano si sono tenute formato artisticamente tra l’altro pres- in Messico, a Porto Rico, alle Isole so gli atelier di Mario Chiattone, An- Vergini e negli USA. In Europa Nag tonio Chiattone, Carlo Cotti, Giusep- Arnoldi ha avuto notevoli riconosci- pe Foglia e Filippo Boldini. Ha inizia- menti con mostre prestigiose come per to ad esporre le sue opere pittoriche a esempio quelle al Palazzo della Gran Lugano nel 1954, per poi partecipare Guardia di Verona nel 1982, al Palaz- negli anni successivi ad esposizioni zo Ducale di Mantova nel 1983, poi a sempre più importanti in tutte le mag- Roma al Palazzo Barberini, a Ferrara al giori città svizzere. Il suo interesse per Palazzo dei Diamanti. Ma significative la scultura nasce però solo nel 1960, sue esposizioni sono state apprezzate a –5–
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 6 ARTE nAg ARnoldi AllA gAlleRiA viA MARConi,2 tri dalla galleria, sull’angolo sud di Piazza Indipendenza, è possibile am- mirare la bella fontana in cemento e matallo situata su luogo pubblico ed eseguita da un allora giovanissimo Nag, recentemente restaurata dalla Città di Lugano. LA CORNICE Fabrizio Colciaghi anche a Seul, a Nagano in Giappone, quella del 2013 con le sue grandi scul- via A. Giacometti 1 a Sydney, a San Diego, Basilea, Fran- ture nell’ampio Parco del Grand Hotel 6900 Lugano coforte…. In Ticino sono da ricordare Villa Castagnola a Lugano. le importanti rassegne, perlomeno le L’attuale mostra presso la galleria tel e fax 091 923 15 83 più recenti, alla Biennale di Cureglia che prende nome dal suo indirizzo ci- lacornicelugano@bluewin.ch (1991), al Parco Saroli e Banca del vico, Via Marconi 2, appunto, è libe- www.lacornice.ch Gottardo di Lugano (1998), al Castel- ramente visitabile fino al 28 febbraio. grande di Bellinzona (2008) e poi Tra l’altro, a pochissime decine di me- –6–
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 7 LOCARNO ARTE MARio BoTTA. SpAzio SACRo AllA pinACoTeCA CoMunAle CASA RuSCA D opo aver presentato artisti di fama internazionale (Valerio Adami, Fernando Botero, Hans Erni, Mimmo Rotella, Javier Marín e Ro- bert Indiana), il la Pinacoteca Comu- nale Casa Rusca a Locarno inaugura ad inizio primavera la programmazio- ne espositiva del 2018 con una mostra dedicata a Mario Botta, estendendo il proprio orizzonte di ricerca e interesse anche all’architettura. La mostra si svolgerà nelle sale della Pinacoteca e nel suggestivo padiglione costruito per l’occasione nel cortile esterno. Per la prima volta in assoluto saranno pre- sentate 22 architetture realizzate in differenti Paesi: Svizzera, Italia, Fran- cia, Israele, Ucraina, Sud Corea e Ci- na. Si tratta di 18 edifici, 3 opere in corso di realizzazione e una proposta Cattedrale della Resurrezione, Évry (Francia), 1988-95. per una cappella all’aeroporto della Malpensa. Tutti i progetti saranno do- diverse opportunità di confrontarsi gravità, di soglia e di luce come gene- cumentati con modelli originali, dise- con la dimensione del sacro, tanto da ratrice dello spazio, il gioco delle pro- gni e gigantografie. giungere ad affermare che “attraverso porzioni e l’andamento ritmico degli L’esposizione documenta una ti- gli edifici di culto ho l’impressione di elementi costruttivi, fanno riscoprire pologia cara all’architetto Mario Botta aver individuato le radici profonde all’architetto le ragioni primarie, di che, in tanti anni di attività, ha avuto dell’architettura stessa. I concetti di matrice in qualche modo sacra, del- l’architettura stessa.” La capacità del- l’architetto ticinese è infatti quella di sviluppare un linguaggio architettoni- co basato sullo studio delle forme pri- marie, dei volumi puri, della geome- tria elementare e dei materiali natura- li. Una sfida importante da vincere per Botta è misurarsi con l’infinito attra- verso elementi finiti, figure semplici che sono più facilmente distinguibili e in cui tutti si possono riconoscere. L’esposizione (dal 25 marzo al 12 agosto presso la Pinacoteca Comunale Casa Rusca, Locarno) sarà accompa- La Chiesa di San Giovanni Battista situata nel verde alpino di Mogno, in Val Verzasca, Svizzera, 1986-96. –7–
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 8 ARTE dAllA pRiMAveRA MARio BoTTA A CASA RuSCA Nel 1970 apre il proprio studio a Cappella di Santa Maria degli Angeli Lugano e, da allora, svolge parallela- Monte Tamaro (Svizzera) mente anche un’intensa attività didat- 1990-96 tica con conferenze, seminari e corsi presso scuole di architettura in Euro- pa, in Asia, negli Stati Uniti e in Ame- rica Latina. Nel 1976 è chiamato co- me professore invitato (visiting profes- sor) presso il Politecnico di Losanna e nel 1987 presso la Yale school of Ar- chitecture a New Haven, Stati Uniti. Dal 1983 è nominato professore tito- lare delle Scuole Politecniche Svizzere, dal 1982 al 1987 è stato membro del- la Commissione Federale Svizzera del- le Belle Arti. Partendo dalle prime realizzazioni di case unifamiliari in Canton Ticino il suo lavoro ha abbracciato molte ti- pologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici religiosi. Tra le sue opere si pos- sono ricordare: il San Francisco Mu- seum of Modern Art; la cattedrale del- la resurrezione a Évry; il Museum Jean Tinguely a Basilea; la sinagoga Cym- balista e centro dell’eredità ebraica a Tel Aviv; la biblioteca municipale a Dortmund; il Centre Dürrenmatt Neuchâtel; il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; la chiesa Papa Giovanni XXIII a Seria- te; la ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano; la chiesa del Santo Volto a Torino; la biblioteca dell’Uni- versità Tsinghua e il Tsinghua Univer- sity Art Museum a Pechino. Nel corso degli ultimi anni, nel- l’ambito della creazione dell’Univer- sità della Svizzera italiana, si è impe- gnata da un catalogo illustrato, ac- di apprendistato a Lugano, frequenta gnato come ideatore dell’Accademia compagnato da una introduzione di il liceo artistico a Milano e prosegue i di architettura - dove tuttora insegna – saggi critici (Salvatore Veca, Gianfran- suoi studi all’Istituto Universitario di e della progettazione e realizzazione co Ravasi, Corrado Bologna, Pierluigi Architettura di Venezia, dove si laurea del nuovo Teatro dell’architettura a Panza, Giorgio Ciucci) e da una sele- nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Mendrisio - che inizierà la sua attività zionata raccolta antologica a comple- Giuseppe Mazzariol. Durante il perio- nella primavera del 2018. Vive e lavo- mento di ogni capitolo. do trascorso a Venezia, ha occasione di ra a Mendrisio. Mario Botta è nato il 1. aprile incontrare e lavorare per Le Corbusier 1943 a Mendrisio. Dopo un periodo e Louis I. Kahn. –8–
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 9 SAN BERNARDINO ARTE AllA gAlleRiA SpAzio28 le “deClinAzioni dell'iMMAginARio" L a Galleria Spazio28 di San Bernardino propone la mostra "Declinazioni dell'immaginario", do- ve sei artisti di diversa provenienza esprimono il loro mondo reale e/o im- maginario attraverso tecniche e lin- guaggi personali. In questo caso la pit- tura e la scultura diventano i mezzi usati dagli artisti per descrivere mondi onirici, trasfigurando e reinterpretan- do la realtà. Andy Wildi costruisce spazi archi- tettonici di interni e di esterni dove si percepiscono o si intuiscono presenze simboliche, cui si possono attribuire significati differenti e soggettivi. Jean Marc Bühler presenta una serie di og- getti-scultura utilizzando minerali dif- ferenti simulando realisticamente la realtà. Le stoviglie in porcellana di Giorgio Robustelli, spaccate e assem- blate rimandano ad un mondo surrea- le in cui l'insieme di elementi del quo- tidiano assumono una nuova forma reale-simbolica. Gli oggetti che abita- no le opere di Armodio sono invece immersi nella luce e nella polvere di realtà antiche e misteriose, in una rap- presentazione immaginaria del mondo intimo e domestico. Carlo Bertè muo- ve la propria pittura all'interno di luo- ghi arcaici, complicate architetture in rovina e figure dell'immaginario in una dimensione onirica dai colori te- nui e mediterranei. Il segno inciso di Ettore Antonini conquista per la rap- Jean Marc Bühler, “Paté”. presentazione ironica e tecnicamente beramente visitare dal lunedì al ve- impeccabile di figurazioni affollate e nerdì nell’orario 15.00–18.00; sabato poetiche. In mostra anche una calco- e festivi aperta anche la mattina dalle grafia ed un piccolo libro di Niki de 10.00 alle 13.00. Due appuntamenti Saint Phalle, artista che negli anni ses- particolari in galleria sono previsti sa- santa, con Daniel Spoerri e Jean Tin- bato 10 febbraio alle 16.30 quando guely ha aderito al movimento del Elena Spoerl Vögtli leggerà delle poe- Nouveau Réalisme. sie dalla sua nuova raccolta “Bordi”, e La mostra alla “Galleria spazio28 sabato 17 febbraio alle 16.30 con uno arte contemporanea” sulla via princi- spettacolo acrobatico-musicale presen- pale nel paese di San Bernardino rima- tato dalla compagnia Companimi. ne allestita fino al 3 marzo quando è presso L'Ostello Comunale Centro previsto il finissage. Intanto si può li- Nordico di San Bernardino. –9–
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TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 11 PORZA ARTE Al MuSeo villA piA AdRiAnA BeReTTA. STAnze e diSTAnze L a Fondazione d’Arte Erich Lindenberg presenta a Vezia, un’esposizione dedicata all’artista Adriana Beretta. In mostra un nucleo di opere inedite realizzate sull’arco di diversi anni, caratterizzate da un equi- librio delicato tra poesia e concettua- lità in un dialogo continuo tra vari re- gistri linguistici. L’artista è impegnata in diverse espressioni dal disegno alla fotografia, all’elaborazione al compu- ter o all’installazione. A complemento della mostra temporanea è allestita una selezione di acquarelli di Erich Lindenberg, i “Piccoli quadri spaziali”. Adriana Beretta è nata a Brissago e vive e lavora a Bellinzona. Dopo aver conseguito il diploma alla scuola Magistrale di Locarno, si è trasferita a Monaco dove ha frequenta- to la Kunstakademie dal 1972 al 1974 e poi a Bologna dove ha seguito alcu- ni corsi al DAMS dal 1978 al 1980. Negli anni successivi ha soggiornato in alcune città europee. In seguito ha in- trapreso diversi viaggi, dapprima nei paesi arabi (Marocco, Iraq e Iran), poi in Tailandia e in Niger, dove ha vissu- to alcuni periodi, lavorando in stretto mane allestita fino all’8 aprile. Si può contatto con gli abitanti e la cultura visitare nei giorni di martedì 10.00- Tuareg. 18.00 e domenica 14.00-18.00. La mostra al Museo Villa Pia (in via Cantonale 24 a Porza) dal titolo “Adriana Beretta. Stanze e distanze” ri- – 11 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 12 CASLANO ARTE in MoSTRA All’ART-BAR poRTofino i “dolCi MoMenTi” di lilly polAnA U na nuova esposizione di ope- re di Lilly Polana è allestita all’Art-bar Portofino a Caslano, in via Stazione, accanto alla Coop. I quadri che Lilly Polana sono eseguiti con l’ac- costamento di francobolli svizzeri e d’ogni paese, in modo da dare forma e colore ai suoi differenti soggetti “pitto- rici”. Francobolli che utilizza come una tavolozza nella quale intingere il pennello della sua creatività. Dipinge ma senza usare pennelli; colora, ma senza pigmenti ad olio, acrilici, tem- pere o quant’altro; disegna, e bene, ma presto le tracce scompaiono come le sinopie in un affresco. Eppure i suoi sono inequivocabilmente dei quadri: belli, colorati, luminosi, che sprizzano Lilly Polana è nata a Berna da una olio e poi realizzando i suoi collages simpatia ed anche un pizzico di poe- dinastia di artisti di origine ungherese, esclusivamente con francobolli. Ama sia. Raffigurano animali, soprattutto vive e lavora a Montagnola-Collina la musica, da anni si esibisce in con- cani e gatti con frequenti incursioni d’oro. La nonna materna Helena certi pubblici suonando l’armonica nel mondo dei felini della savana, ti- Czyrnianska suonava a quattro mani il cromatica con grande virtuosismo. gri, leopardi e ghepardi; ma anche ve- pianoforte con Franz Liszt, il nonno La mostra di Lilly Polana all’Art- getazione, in particolare fiori in piena Oskar Dickmann era un eccellente bar Portofino di Caslano si intitola fioritura. Sempre con la stessa, incre- violinista con una vena tzigana ed un “Dolci momenti” e rimane aperta fino dibile maestria qualche volta affronta noto pittore. L’arte ha sempre ritmato al 28 aprile; tutti i giorni dalle 7 alle soggetti più impegnati come la pace, la vita di Lilly Frölicher-Polana, dap- 19, eccetto la domenica e giorni festi- la fratellanza, il dialogo. prima con la pittura tradizionale ad vi. Osteria Grotto Da PierinO - Cureggia i zione i: a trad 0 ann a nostr ben 5 1967 ! l a l ...e inua d tivi da t t coniamo a Cucina nostrana s La vera polenta e minestrone al camino - Salumi propri Formaggini - Ambiente familiare - Ampio giardino CUREGGIA- Lugano tel 091 941 87 96 - www.grottopieri- no.swiss - info@grottopierino.swiss Propr.: fam. Mauro Cassina – 12 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 13 PECCIA, LAVIZZARA ARTE AvRà pReSTo lA SuA nuovA Sede il CenTRo inTeRnAzionAle di SCulTuRA I l Centro Internazionale di Scul- tura (CIS) a Peccia, Lavizzara, ha ottenuto la licenza edilizia per poter mettere in atto il progetto elaborato dagli architetti Michele e Francesco Bardelli di Locarno che permetterà di dotarsi alla fine - l’inaugurazione del Centro è prevista per primavera 2019 – della nuova, moderna e funzionale sede. Il Centro comprenderà uno stabi- le per esposizioni all'entrata del paese di Peccia, dove saranno situati anche gli uffici amministrativi e tre laborato- ri per lavorare con i materiali pietra, legno e metallo, oltre ad un magazzino e ad istallazioni tecniche. Nel Centro sono inoltre previsti 5 atelier per gli artisti con accesso diretto all’area di la- voro con la gru centrale. Gli artisti abiteranno nel paese di Peccia in siste- Fondazione del CIS un milione di to delle arti del tridimensionale. Un mazioni individuali nella “Casa degli franchi. Il Comune di Lavizzara parte- primo progetto di massima viene ela- Artisti”: questa ulteriore iniziativa e il cipa ai costi di realizzazione e con una borato tra il 2000 e il 2001, quando a relativo investimento sono resi possi- fideiussione di 400 mila franchi per Peccia era già operativo il Centro, però bili grazie ad un donatore privato. permettere la fase iniziale dell’operati- portato avanti quasi su base di volon- Il costo complessivo del Centro è vità del Centro. tariato, sia pure con grande professio- stimato a 6 milioni di franchi, di cui 3 L’idea di progetto per un centro di nalità artistica. Nel 2011, con la costi- stanziati dal Cantone, mezzo milione scultura attrezzato per l’attività artisti- tuzione della Fondazione Internazio- dal Comune di Lavizzara e il resto as- ca nasce negli anni Novanta sulla con- nale per la Scultura (FIS), è avvenuta la sicurato da privati. Come fondo di ri- statazione di un diffuso bisogno di svolta che ha portato al progetto in serva per i costi di gestione durante i spazi e di infrastrutture che permetta- questione. primi 3 anni è stato accantonato dalla no la realizzazione di opere nell’ambi- – 13 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 14 6906 lugano-Cassarate Via del Tiglio 9 tel 091 972 67 51 mobile 079 620 63 40 agenzia Toyota C-HR Bindella Viticoltura-Commercio Vini SA Via al Molino 41, Scairolo - 6926 Montagnola tel 091 994 15 41 - fax 091 993 03 87 - info@bindellavini.ch – 14 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 17:58 Pagina 15 VALLEMAGGIA MAGIC BLUES MUSICA i “CoReleoni”, il nuovo pRogeTTo di leo leoni dei goTTHARd C on il nuovo slogan "Magic Spirit" fervono i preparativi per la 17a edizione della rassegna mu- sicale in programma quest’anno dal 6 luglio al 3 agosto, nella collaudata for- mula dei concerti infrasettimanali sul- l’arco di 5 settimane con alcune no- vità. La prima è il ritorno sulla bella piazza di Cevio per tre serate; oltre al- le due canoniche, venerdì 27 luglio ci sarà una serata speciale “Rock’n’roll senza compromessi!” dove si esibiran- no i “CoreLeoni”, vale a dire il nuovo progetto di Leo Leoni dei Gotthard. Anche quest’anno il Vallemaggia Magic Blues sarà all’altezza di quelle che l’hanno preceduta, con musicisti di caratura mondiale, capaci di rinno- vare la magia e la straordinaria inten- quella di Bignasco, che per il momen- batterista dei Gotthard Hena Habeg- sità delle esibizioni nelle splendide to cede il passo. Saranno addirittura ger, Mila Merker (Vomitiors) al basso piazze della valle. L’inizio è previsto tre le serate previste. Oltre alle due ca- elettrico e Ronnie Romero, fenomena- venerdì 6 luglio a Brontallo. Con la noniche, venerdì 27 luglio ci sarà co- le vocalist cileno, scritturato anche dai collaudata formula dei concerti infra- me detto una serata speciale “Rock’n’- nuovi Rainbow di Ritchie Blackmore. settimanali (mercoledì e giovedì) pro- roll senza compromessi!” dove si esibi- L’intenzione è di rivisitare e recupera- seguirà toccando Moghegno, Maggia, ranno i CoreLeoni, il progetto forte- re l’energia del primo periodo di atti- Cevio ed Avegno. Il 2018 segna dun- mente voluto dal chitarrista dei vità dei Gotthard e nel contempo ren- que il ritorno del carrozzone, denomi- Gotthard Leo Leoni con una lin-up da dere un doveroso omaggio a Steve Lee. nato stavolta “Magic Spirit”, a Cevio, brivido: insieme a lui un altro chitarri- Ne abbiamo conferma percorrendo la piazza molto amata dai fedelissimi e sta ticinese, Igor Gianola (ex song list dell’album, dal titolo emble- assente da qualche edizione. Sostituirà Gotthard, UDO, Alto Voltaggio), il matico “The greatest hits Part1”, che il gruppo lancerà sul mercato il prossi- mo 23 febbraio e che prevede un solo inedito, il singolo “Walk on water” uscito poco prima di Natale. Sound duro e puro come agli inizi, per la gioia dei fans della prima ora dei Gotthard e occasione per i più giovani di riscoprire brani che oggi non fanno più parte della scaletta del gruppo. Come opening act ci saranno i “Cry- stal Ball”, gruppo hard rock svizzero sulla scena già da parecchi anni, per una serata che si prospetta molto “cal- da”. Per gli appassionati questo primo nome non può lasciar indifferenti. – 15 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:07 Pagina 16 LUGANO MUSICA Due ConCertI Dell’oSI nel meSe DI febbraIo al laC I l mese di febbraio vede l’Orche- stra della Svizzera italiana impe- gnata a Lugano il 1. e il 22 febbraio, sempre alle ore 20.30, nella Sala Tea- tro del LAC, in due prestigiosi eventi con la partecipazione di grandi nomi del concertismo internazionale. Il 1. febbraio torna una protago- nista delle scene concertistiche mon- diali, la pluripremiata violoncellista argentina Sol Gabetta, impegnata nel raffinato Concerto per violoncello e orchestra n. 1 di Bohuslav Martinů. Completano il programma, diretto dal maestro spagnolo Pablo González, il celeberrimo Adagio per archi di Sa- muel Barber e l’omaggio di Felix Men- Maria Agresta, soprano. delssohn (la Sinfonia n. 5 in re mino- re) al terzo centenario della “Riforma di Augusta”. Un omaggio alla Giovane Scuola 2014, in brani di Cilea, Puccini, italiana e a Verdi invece nel concerto Leoncavallo e Verdi. La seconda parte del 22 febbraio. Il berlinese Michael presenta la sinfonia giovanile e geniale Sanderling, direttore principale della di un grande operista francese, Geor- Il programma Dresdner Philharmonie, accompagna ges Bizet. l’affermato soprano italiano Maria giovedì 22 febbraio, ore 20.30 Agresta, Premio Franco Abbiati nel Concerti RSI-OSI al LAC Michael Sanderling, direttore principale della Dresdner Philharmonie Orchestra della Svizzera italiana Direttore: Michael Sanderling Solista: Maria Agresta soprano Francesco Cilea: Ecco respiro appena. Io son l'umile ancella, aria di Adriana da Adriana Lecouvreur Giacomo Puccini Senza mamma, aria di Suor Angelica da Suor Angelica Ruggero Leoncavallo Qual fiamma avea nel guardo, aria di Nedda da I Pagliacci Giuseppe Verdi La canzone del salice, aria di Desde- mona da Otello Georges Bizet Sinfonia n. 1 in do maggiore – 16 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:07 Pagina 17 CHIASSO MUSICA SpettaColI al CInema teatro glI appuntamentI DI febbraIo Venerdì 9 febbraio Mister Voice con Claudio Lauretta I ‘live’ sono la giusta dimensione per Claudio Lauretta; dà tutto sé stesso, è a suo agio e lo spettatore viene rapito dalla sua presenza scenica. Dice sem- pre “Sul palco devi avere autorità: o ce l’hai o non ce l’hai; non la puoi né ru- bare né acquistare, ma soprattutto de- vi avere rispetto per il pubblico, lui è lì per te e non lo puoi tradire”. Imita, canta, racconta, recita, si tra- sforma; coinvolgente, da anni lo ac- compagna il maestro Sandro Picollo, Francesco Micheli. bravo chitarrista e grande spalla, che recita la parte di quello che in quel momento vorrebbe essere altrove, ma che entra subito nel cuore del pubbli- chie. Tale dispendio di mezzi per rac- insieme ben prima che la cibernetica co. contare cosa? Storie di donne che lot- ci abituasse alla cosiddetta “multime- tano per una vita migliore, salvo soc- dialità”. combere quasi sempre. Davvero profe- ‘Nonna’ opera, pur invecchiando, non Venerdì 23 febbraio tico. ha smesso di essere attiva e pimpante, Cantiere Opera L’opera lirica per almeno due secoli è anche mentre le sue creature ce la met- Il melodramma italiano stato il mezzo di comunicazione più tevano tutta per farsi strada nel mon- secondo Elio e Francesco Micheli diffuso al mondo: nato in Italia, il “re- do: cinema, televisione, internet. Ec- citar cantando” ha stregato il mondo coci a ricostruire l’albero genealogico Giacomo Puccini perché faceva convivere le più dispara- della grande opera italiana per giocare ovvero te forme espressive dell’arte umana in con i tutti i membri di questa famiglia buonanotte melodramma, un unico meraviglioso giocattolo, pazzesca. Un gioco di società molto se- buongiorno cinema! compatto e complesso. Letteratura, rio in cui si fanno incontrare l’anziana musica, arti figurative e teatro riunite signora Opera con tanti amici e pa- Oggetto e regia: Francesco Micheli con: Elio e Francesco Micheli pianoforte: Simone Soldati Marika Franchino, soprano. soprano: Marika Franchino Puccini è stato a lungo un composito- re tanto amato dal pubblico quanto minimizzato in ambito musicale: un toscanaccio gaudente che non si è oc- cupato tanto di teorizzare il senso del proprio lavoro quanto di farlo, e farlo da dio. Un grandioso profeta che ha anticipato l’uso della musica come sa fare il cinema, sontuosa colonna sono- ra che avvolge i personaggi di una spettacolare scenografia per le orec- – 17 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:07 Pagina 18 MUSICA Il Cartellone DI febbraIo a ChIaSSo Gaetano Donizetti Vittoriana De Amicis, soprano. ovvero: matti da slegare Elisa Maffi, soprano Donizetti? Chi è costui? Ma con quante zeta? Probabilmente se fosse una trasmissione TV, sarebbe “Chi l’ha visto?”, considerando che oggi di questo grande campione operistico la maggior parte della gente sa ben poco. Serio, gran lavoratore, complessiva- mente schivo: il classico bergamasco medio di cui ci sarebbe ben poco da dire se non avesse dato vita alle storie più incredibili e plasmando i perso- renti: la letteratura, la pop music, il ci- Vincenzo Bellini naggi più folli con una musica che nema e la tv. ovvero: che romantico! non smette di accenderci. Ospiti d’onore? I compositori medesi- Vittoriana de Amicis, soprano mi: grazie alla magia dell’opera (e al potere trasformistico di Elio Micheli) Misterioso e affascinante, tormentato Giuseppe Verdi prenderanno forma i grandi composi- e romantico. Vincenzo Bellini sì che è ovvero: facciamo gli italiani? tori dei principali capolavori operistici un compositore degno di questo no- Claudia Sasso, soprano italiani. Video, letture, improvvisazio- me: come le rock star, è un autentico ni, cantanti d’opera, battibecchi: così, eccentrico, bello e dannato, capace di Riusciranno i nostri eroi a tirar giù il ridendo e scherzando, si darà forma a far pur beneamato Peppino Verdi dal pie- una piccola enciclopedia dell’opera battere il cuore a mezza Europa con le distallo in cui l’ha collocato la nostra italiana. sue storie strazianti. Bellini, sul palco memoria, e con lui sdrammatizzare i o fuori, ti chiediamo: ma che ci fai tu monumenti post-risorgimentali che alle donne? Nemmeno le soap-opera occupano le nostre piazze, fino all’idea Gioachino Rossini brasiliane saranno capaci di tanto. stessa di tradizione e cultura? ovvero: la rivoluzione in musica Laura Macrì, soprano Come ha fatto un compositore, ispira- Elisa Maffi, soprano. to tanto in cucina quanto in teatro, a sconvolgere il mondo fino allora cono- sciuto in poche mosse? Come è possi- bile che un baby-pensionato come Rossini a 37 anni smetta di comporre opere e continui a vivere serenamente fino al- la morte, a 86 anni d’età? Un genio as- soluto? Lo Stanley Kubrick della mu- sica o un abile taroccatore? A voi l’ardua sentenza. – 18 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:07 Pagina 19 MUSICA E TEATRO Il Cartellone DI febbraIo a ChIaSSo Dietro il bronzo di Garibaldi a caval- L’attore Giuseppe Nitti lo, la cartapesta delle scenografie di- impegnato martedì 27 febbraio pinte o lo zum-pa-pà di Verdi c’è l’ac- al Cinema Teatro di Chiasso canimento di ragazzi e ragazze, nostri nella commedia in tre atti predecessori, che hanno lottato per un paese più libero, come i protagonisti di Carlo Goldoni del Trovatore o della Traviata, eroi che ‘Una delle ultime sere di Carnovale’. si sono sacrificati in nome di diritti di cui ancora godono i giovani di oggi. Un esempio? Far tardi il sabato sera. Dice Goldoni nella premessa a questa sua fortunata commedia di aver volu- Giacomo Puccini to raccontare una “metafora” autobio- ovvero grafica: in procinto di partire per la buonanotte melodramma, Francia, nel 1762, per sfuggire alle in- buongiorno cinema! vidie e alle critiche che la sua riforma Marika Franchino, soprano lio Cesare, la faccenda si fa seria. Le teatrale suscitava, ha pensato come cronache di guerra di un condottiero propria la storia di Anzoletto, disegna- Puccini è stato a lungo un composito- che intuisce quanto sia importante tore di stoffe veneziano deciso a porta- re tanto amato dal pubblico quanto raccontare le proprie gesta, comuni- re in Moscovia la sua creatività, anche minimizzato in ambito musicale: un carle, per conquistare a pieno il pote- lui disgustato dalle difficoltà di lavora- toscanaccio gaudente che non si è oc- re, ci sono parse, come si suole dire, di re in patria. cupato tanto di teorizzare il senso del scottante attualità. Ed è proprio la scelta di parlare d’altro proprio lavoro quanto di farlo. Un per parlare di sé che conferma la vali- grandioso profeta che ha anticipato dità di assumere le parole di un gran- l’uso della musica come sa fare il cine- de testo classico per riflettere sui nostri ma, sontuosa colonna sonora che av- problemi. volge i personaggi di una spettacolare Una delle ultime sere di Carnovale co- scenografia per le orecchie. Tale di- stituisce la terza tappa di un’ideale tri- spendio di mezzi per raccontare cosa? Teatro logia civile che, dopo l’Alfieri de “Il Storie di donne che lottano per una vi- divorzio” e il Marivaux de “Il Trionfo ta migliore, salvo soccombere quasi Martedì 27 febbraio del Dio Denaro”, attraverso i toni sar- sempre. Davvero profetico, il nostro Una delle ultime sere di Carnovale castici e irriverenti della commedia Giacomino. utopistica settecentesca, ha l’ambizio- di Carlo Goldoni ne probabilmente ingenua «di propor- regia Beppe Navello re umili pause di riflessione civile a un Nicola Campogrande paese troppo affannosamente confuso ovvero: l’opera che verrà con: A. Sarasso, M.A.Navello, nella propria contemporaneità». È il Vittoriana De Amicis, soprano A. Onofrietti, Diego Casalis momento di un’altra perdurante ra- Matteo Desole, tenore D.P. Attolini, A. Romero, gione di ansia collettiva, che dopo tre M.Favilla, M.Romoli, E.Molos, secoli riappare puntuale nel dibattito Qui abbiamo a che fare con un com- E.Urban, A.Meringolo, pubblico italiano: quello dei giovani positore talentuoso, pieno di estro tea- G.Rey-Penchenat, G.Nitti costretti dall’indifferenza del mondo trale e, soprattutto… vivente. Quale dei padri, a portare altrove, lontano, la ghiotta occasione assistere alla nascita scene e costumi Luigi Perego loro voglia di lavorare per il futuro. I di un lavoro, in cui parole e musica si musiche Germano Mazzocchetti titoli giornalistici si sprecano, svarian- fondono per raccontare una storia. Se luci Gigi Saccomandi do in formule stereotipate quali “la fu- poi il libretto di questa nuova opera coreografie Federica Pozzo ga dei cervelli” o “la ricerca in esilio” o scaturisce dal De Bello Gallico di Giu- produzione Teatro Piemonte Europa altro ancora. – 19 –
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TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:08 Pagina 21 LOCARNO FESTIVAL CINEMA Il genIo dI leo Mccarey per la grande retrospettIva L a grande Retrospettiva del Lo- carno Festival sarà dedicata a Leo McCarey (1898 - 1969), vincito- re di tre premi Oscar e autore che ha lasciato un’impronta indelebile, tanto sul cinema comico (Laurel & Hardy, Marx Brothers, Harold Lloyd) quanto nella grande stagione della commedia (Cary Grant, Charles Laughton, Bing Crosby). La Retrospettiva fa seguito a quelle che il Festival ha dedicato ad al- tri grandi maestri del genere, quali Lu- bitsch, Minnelli e Cukor. McCarey si forma negli anni Ven- ti lavorando con il produttore Hal Roach, dapprima come scrittore di gag e poi come regista. Insieme segna- no la grande stagione del cinema co- mico muto americano, lanciando e portando al successo comici come Charley Chase, Max Davidson e gli indimenticabili e popolari Laurel & “Seriously Funny”, Irene Dunne e Cary Grant. Hardy (Stanlio e Ollio). Deciso nel dare allo ‘slapstick’ una forma più mo- derna, McCarey diventa fautore di una star come Cary Grant (“The Aw- “Duck Soup” (1933). uno stile riconoscibile per la costruzio- ful Truth”, 1937) e lavorando in film Alla fine degli anni Trenta e poi ne sapiente delle gag, l’invenzione dei passati alla storia con i maggiori inter- dopo la guerra, McCarey addolcirà la gesti e l’eleganza coreografica. preti del genere come Harold Lloyd e vena comica orientandosi verso il me- Passato al lungometraggio e poi al Mae West, Charles Laughton e Eddie lodramma, realizzando opere che spa- sonoro, McCarey diventa un maestro Cantor nonché i fratelli Marx, che lo ziano dalla commedia romantica al della ‘screwball comedy’, lanciando vollero a dirigere il loro capolavoro, film religioso. Anche in quest’ultima fase della sua carriera McCarey saprà esaltare il talento di stelle come Ingrid Bergman e Paul Newman, Bing Cro- sby e Deborah Kerr, ritrovando il suo complice Cary Grant in film indimen- “La guerra lampo dei Fratelli Marx“ (in inglese “Duck Soup“ e per tale motivo noto anche come “Zuppa d'anatra” o “Zuppa d'anitra”) è un film comico statunitense del 1933 diretto da Leo McCarey, e interpretato dai fratelli Marx. – 21 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:08 Pagina 22 CINEMA la retrospettIva al locarno FestIval collaborazione de Le Giornate del Ci- nema Muto di Pordenone. Sarà com- pletata da una pubblicazione edita in inglese e francese da Capricci. Il pro- getto vede inoltre coinvolte prestigiose istituzioni svizzere e internazionali che assicureranno una circuitazione che farà viaggiare la Retrospettiva fino al 2019. Fra le istituzioni già conferma- te, in Svizzera la Cinémathèque suisse, il Filmpodium di Zurigo, il Kino REX di Berna e Les Cinémas du Grütli di Ginevra; in Italia il Museo del Cinema di Torino e il Festival I Milleocchi di Trieste e, infine, in Francia la Ciné- mathèque française. La 71.esima edizione del Locarno Festival si terrà dal 1 all’11 agosto prossimi. ticabili come “Good Sam” (1948) o to Turigliatto, è organizzata in part- “An Affair to Remember” (1957). nership con la Cinémathèque suisse e La Retrospettiva, curata da Rober- la Cinémathèque française e vedrà la varese - dI due regIstI tIcInesI Il traIler per Il FestIval cortIsonIcI ‘18 I l festival di cortometraggi a Va- rese dal 3 al 7 aprile ha scelto un filmato di due giovani registi ticinesi, festival, che sarà appunto sul cinema da combattimento. Cortisonici è un festival cinema- tografico internazionale che ogni anno propone, da quindici anni a questa Riccardo Bernasconi (regista e monta- parte, un concorso di cortometraggi tore) e Francesca Reverdito (co-regista (della durata massima di 15 minuti) e e art director) per il lancio della mani- una serie di eventi paralleli – concerti, festazione. Il trailer ufficiale. Protago- anteprime, proiezioni notturne fuori nista del trailer ufficiale è invece un’e- concorso, incontri con autori, labora- mergente attrice milanese, Valentina tori – che si svolgono in vari luoghi Violo, nel ruolo della Signorina Ada- della città di Varese. Negli anni ha vi- mantina, affiancata dall'attore Toni sto la partecipazione di filmakers pro- Pandolfo e da Omar Stellacci, musici- venienti da tutta Italia, Svizzera, Spa- sta e attore. Il personaggio della Si- gna, Francia, Portogallo, Germania, gnorina Adamantina, creato dai due Stati Uniti, Corea, Brasile, Giappone, registi svizzeri, è protagonista di un ca- Argentina, Russia e di altre nazionalità nale YouTube di tutorial 2.0, tra l'iro- ancora. nico e il vintage: per il trailer del festi- val invece Adamantina spiegherà come si gira un film d'azione, anticipando in tal modo il tema del Focus 2018 del Il regista Riccardo Bernasconi. – 22 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:08 Pagina 23 TRA LIBRI E LIBELLO GASTRONOMIA Il gastronoMo sputasentenze alcune notIzIe I Romani, che fi- sulla presunta capacItà no all'Impero erano aFrodIsIaca dI certI alIMentI stati grandi divoratori di verdure, asserivano glI elIsIr e le rIcette d'aMore che il sedano è un afrodisiaco. Erano dei alcunI consIglI sempliciotti, insom- trasMessIcI daglI antIchI ma. E lo furono sino a quando, con l'occupa- le abItudInI della MaIntenon zione di mezzo mon- do, conobbero alimen- ti che in varie epoche e A d un certo momento della vi- ta il vigore sessuale declina. Resta magari ancora vivo il desiderio per tempi più o meno lunghi furono chiama- ti afrodisiaci: gamberi che però, non potendo essere comple- della Calabria, spezie tamente soddisfatto, peggiora ancor di dell'Oriente, ostriche più la faccenda. Perciò, da che mondo dell'Atlantico. è mondo, molti, per sete di guadagno Fra i vari «ricerca- o per amore della ricerca, tentarono di tori» possiamo anche scoprire, o dissero di aver trovato, un indicare Caterina dei rimedio a questo malanno a cui ben Medici, regina di pochi sanno rassegnarsi. Fin dall'anti- Francia, che puntava chità cominciarono a darsi da fare sa- molto sui rosoli di sua cerdoti, maghi, stregoni, alchimisti. fabbricazione e anche Alcuni affermarono di aver individua- Lucrezia Borgia, con i to il toccasana in certe erbe e in certi suoi speciali filtri. Si dubita però che le che piccolo veleno a quasi tutto ciò alimenti. Fu così che si arrivò alla sco- preparazioni di quest'ultima trovasse- che preparava ai suoi ospiti. perta della cucina erotica. Niente di ro una numerosa clientela, visto che la Brillat Savarin, eccelso gastrono- garantito ovviamente, ma si sa che figlia del papa Alessandro V Borgia mo e filosofo del saper mangiare, nel l'ultima a morire è la speranza. aveva l'abitudine di aggiungere qual- suo libro «La fisiologia del gusto» non teme di parlare di afrodisiaci, fra i qua- li mette in prima fila l'ambra grigia e il tartufo. La prima ha un nome che de- riva dall'arabo Anbar ed è una secre- zione di taluni cetacei (le balene so- prattutto) che viene emessa e ritrovata in mare. Aspetto e consistenza come di cera, colore grigio e profumo mu- schiato. Già nell'antichità la Cina le ri- conosceva un grande potere: se ne confezionavano pillole che arrivarono più tardi sino alla corte di Francia do- ve, vendute ad altissimi prezzi, anda- vano a ruba. Ne faceva grande uso an- che il cardinale Richelieu che era sì un principe della Chiesa, ma anche un in- faticabile donnaiolo. Per quanto riguarda il tartufo, – 23 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:18 Pagina 24 GASTRONOMIA RISTORANTI TICINESI I TOP dI T ICINO M AgAzINE ristorante tel (091) giorni di chiusura ambiente Ecco, Hotel Giardino, Via del Segnale, Ascona 785 88 88 lunedì e martedì raffinato ❂❂Michelin Locanda Barbarossa, Hotel Castello del Sole, Ascona 791 02 02 elegante ❂Michelin Seven, Piazza/via Moscia 1, Ascona 780 77 77 domenica sera raffinato ❂Michelin Arté, Piazza Bossi, Lugano Cassarate 973 48 00 domenica e lunedì elegante ❂Michelin Locanda Orico, Via Orico 13, Bellinzona 825 15 18 domenica e lunedì rustico elegante ❂Michelin Conca Bella, San Simone, Vacallo 697 50 40 domenica e lunedì elegante ❂Michelin Da Candida, Via Marco 4, Campione d’Italia 649 75 41 lunedì e martedì classico elegante ❂Michelin Villa Principe Leopoldo, Via Montalbano, Lugano 985 88 55 raffinato Aphrodite, Hotel Giardino, Via al Segnale, Ascona 785 88 88 raffinato La Brezza, Hotel Eden Roc, Ascona 791 01 71 da novembre a marzo elegante Relais Villa Castagnola, Viale Castagnola 31, Lugano 973 25 55 classico elegante Al Portone, Viale Cassarate 3, Lugano 923 55 11 lunedì e domenica elegante La Brasera, Via Cantonale, San Vittore - Grigioni 827 47 77 lunedì rustico raffinato Osteria dell’Enoteca, Contrada Maggiore, Losone 791 78 17 lunedì e martedì elegante Vecchia Osteria Seseglio, Via Campora 11, Seseglio 682 72 72 rustico elegante Marina, Via Albarelle 16, Ascona 785 71 71 semplice elegante La Rucola, Viale Castagnola 31, Lugano 973 25 55 easy dinner elegante Lachiesa, Via del Tiglio 1, Locarno-Monti 752 03 03 lunedì classico Locanda Locarnese, Via Bossi 1-Piazza Grande, Locarno 756 87 56 moderno elegante Lago Swiss Diamond, Riva Lago Olivella, Vico Morcote 735 00 00 elegante Ai Giardini di Sassa, Via Tesserete 10, Lugano 911 41 11 elegante Osteria del Centenario, Viale Verbano 17, Muralto 743 82 22 domenica classico Osteria Boato, Viale Lungolago, Brissago 780 99 22 classico Forni, Via Stazione, Airolo 869 12 70 classico Ateneo del Vino, Via Pontico Virunio 1, Mendrisio 630 06 36 rustico elegante Da Enzo, Ponte Brolla 796 14 75 mercoledì e giovedì a mezzogiorno elegante Enoteca Bottega del Vino, Via Luini 13, Locarno 751 82 79 domenica stile cantina Antica Osteria Il Malatesta, Via Pescatori 8, Muralto 735 00 00 martedì e mercoledì semplice Vicania, Alpe Vicania, Vico Morcote-Carona 980 24 14 lunedì e martedì rustico elegante Al Ponte dei Cavalli, Cavigliano 796 27 05 semplice Rodolfo, Pablo Ratti, Vira Gambarogno 795 15 82 lunedì e martedì rustico elegante Golf Gerre, via alle Gerre 5, Losone 785 11 90 classico elegante Da Valentino Vicolo Torretta 7, Locarno 752 01 10 domenica, lun e sab a mezzogiorno rustico elegante Ronchetto, via Nasora 25, Comano 941 11 55 semplice Motto del Gallo, Via Bicentenario 2, Taverne 945 28 71 domenica, lunedì a mezzogiorno rustico elegante Osteria Centrale, Piazza della Chiesa, Intragna 796 12 84 semplice Osteria Concordia, Muzzano 966 44 34 lunedì semplice Bottegone del Vino, Via Magatti 3, Lugano 922 76 89 domenica e festivi conviviale Stazione, Strada Cantonale,Lavorgo 865 14 08 domenica sera e lunedì classico Grotto Grillo, Via Ronchetto 6, Lugano 970 18 18 domenica rustico elegante Della Carrà, Carrà dei Nasi, Ascona 791 44 52 domenica rustico elegante Stazione, da Agnese, Piazzale Fart, Intragna 796 12 12 classico Osteria Sasso Corbaro, Castello di Sopra, Bellinzona 825 55 32 rustico elegante Cittadella, Via Cittadella, Locarno 751 58 85 classico elegante Osteria Penel, Via Moncucco 35, Lugano-Besso 967 10 70 domenica rustico elegante Ristorante Stazione, Via Pietro Fontana, Tesserete 943 15 02 mercoledì classico Groven, Pascol de la Capela 1, Lostallo- Grigioni 830 16 42 domenica sera e lunedì classico – 24 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:05 Pagina 25 TRA LIBRI E GASTRONOMIA Il Gastronomo sputasentenze Brillat Savarin afferma solennemente che non si può mettere in dubbio la sua potenza come afrodisiaco. Lo sa- pevano già anche i Romani che negli anni dell'Impero lo facevano arrivare dall'Umbria con mille cautele, anche se i più ricchi preferivano quello della Libia, molto profumato e dal colore tendente al rosa. Apprezzato anche quello greco. In Francia se ne comin- ciò a fare un grande uso nella seconda metà del Settecento quando, come tutto ciò che piaceva a corte, divenne di gran moda. Il tacchino ripieno di tartufi era il piatto preferito dalle grandi dame, che sostenevano che questa portata rendeva più arrendevo- li le donne e più maschi gli uomini. vrebbero risultare alla fine «potentissi- buona quantità di burro e pepe di Per molto tempo vennero ritenuti mi». Ai sostenitori delle animelle (è il Caienna in abbondanza. afrodisiaci tutti quei frutti o quelle nome pudibondo dato in cucina a Cinghiale all'agrodolce. I pezzi di verdure che richiamavano la forma fal- queste parti anatomiche taurine) face- cinghiale vanno fatti marinare per al- lica. Altri ritennero di aver trovato una va riscontro la scuola di chi dava la meno un giorno e mezzo in vino rosso sorta di toccasana nei testicoli di vari palma a quelle dei galli. con abbondanti droghe, zucchero, animali (tori soprattutto) che si man- Durante la Belle époque primeg- cento grammi di cacao, pinoli e uva giano ancor oggi e che, a parte il gusto giarono Champagne e ostriche, un bi- passa. Cottura lunghissima. squisito (come affermano alcuni), do- nomio elegante e costoso che più che Costoletta di montone alla Main- la potenza sessuale scatenava attacchi tenon. La bellissima dama che aveva il di gotta. Una malattia indubbiamente suo bel da fare a compiacere Luigi XIV raffinata, visto che era chiamata «la di Francia (di cui alla fine era diventa- malattia dei re». In ogni epoca, dietro ta moglie morganatica), si tirava su i fornelli della cucina, generazioni e con: cinque o sei costolette di monto- generazioni di cuochi si sono date da ne, dieci filetti di acciuga, abbondante fare per trovare piatti ad alto potere prosciutto a strisce, cipolla, prezzemo- afrodisiaco. Non è che la cosa sia riu- lo, basilico, chiodi di garofano, corian- scita un gran che, ma tutto sommato è dolo, abbondante burro, un buon bic- bene ricordare almeno quelle ricette chiere di Cognac giustamente invec- che eminenti personaggi ritennero chiato. Cottura al forno. estremamente giovevoli al momento, Fagiano di re Stanislao. Re di Po- diciamo così, di corteggiare una dama. lonia, suocero di Luigi XV, affermava Eccone un piccolo campionario. di trarre buon giovamento con un fa- Astaco alla sibarita. L'astaco veni- giano molto frollato, spennato e farci- va tagliato a pezzi ancora vivo e im- to con la carne a pezzettini di due bec- merso in brodo bollente con due caro- cacce, quattro fegati d'anatra, un etto te e due cipolle. Si aggiungevano bur- di grasso di prosciutto crudo, il tutto ro e molte spezie e si allungava il tutto tritato e bagnato con vino della Mo- con una bottiglia di Champagne extra sella. Rimescolare più volte con pepe e dry (il brut all'epoca non era ancora altre spezie. Pare che il risultato, se- Marquise de Maintenon. conosciuto). Ben addensato il tutto condo le sue amanti, non fosse dei mi- con la bollitura, si aggiungeva una gliori. Dopo una simile abbuffata ca- – 25 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:05 Pagina 26 — Un Mondo di Vino — Grandi classici e piccoli tesori: Scoprite «tutta l’Italia» nella nostra Vinoteca. Bindella Viticoltura-Commercio Vini SA Via al Molino 41, Scairolo 6926 Montagnola Lu – Ve 07.30 – 12.00 13.30 – 17.00 – 26 –
TM 2018 Feb-Mar interno_TM mastro 18.01.18 18:05 Pagina 27 TRA LIBRI E GASTRONOMIA Il Gastronomo sputasentenze pitava infatti che il re si addormentas- se di colpo appena a letto. Insalata di re Luigi XV. Ricetta in- ventata dal re stesso che amava prepa- rarsela da solo in vista dei convegni ga- lanti del pomeriggio. Eccola: sei tuorli sbattuti con zucchero. Sei amaretti sbriciolati. Sei albumi montati a neve. Amalgamare con altri duecento gram- mi di zucchero e cento di burro. Me- scolare e cuocere in abbondante burro come si fa per una omelette. «Goûter bien chaud», raccomandava il regale cuoco. Purea di tartufi. Pare sia un classi- co della cucina afrodisiaca. Affettare accuratamente sei tartufi neri del Péri- gord, ricoprirli con vecchio Madera. Aggiungere mezza tazza di besciamella densa, sale, abbondante peperoncino a pezzettini, noce moscata, chiodi di ga- stengono alcuni. Lasciamo perdere gli trare e conservare in bottiglia. Non co- rofano e cannella in polvere. Fare ri- elisir vari, che sono sempre intrugli, nosciamo l'effetto e il sapore di questo scaldare bene rimestando e evitando il ma ci sono bevande normali che van- intruglio, comunque un tentativo si bollore. Ovviamente esistono anche no bene, a cominciare da vini, cham- può sempre fare. Per il resto non c'è bevande erotizzanti, almeno così so- pagne e liquori, senza contare i mille che da ricorrere ai prodotti dell'indu- ingredienti che si possono infilare in stria chimica. Tanto in questo settore un cocktail. Molti ripongono speranze nessuno esamina le urine e tanto me- esagerate nel vino ma capita sempre no condanna con pesanti squalifiche. che quando la signora ad un certo Ma consoliamoci: ad una certa età un punto, presa da una certa euforia, sia poco di riposo non fa certo male. ben disposta, l'uomo stia già ruzzolan- Le tragiche vicende che seguono do ubriaco sotto il letto. Riconosciute ne "Il Gastronomo sputasentenze" - di invece le proprietà afrodisiache del lat- Guglielmo Solci ed edito da Masco te di cammella. Il guaio, a meno di Consult di Lugano, da dove è tratto abitare tra i tuareg o i nomadi del de- questo capitolo - continueranno sulle serto, consiste tutto nel procurarselo. prossime edizioni di “Ticino Magazi- Ma si possono anche avere buoni ami- ne”. ci al Circo Knie. (continua) Una volta si usava preparare un «vino afrodisiaco». Eccone gli ingre- dienti: un litro di vino bianco (racco- mandata la Vernaccia sarda), trenta grammi di frutti disseccati di vaniglia, trenta grammi di cannella, trenta grammi di ginseng, trenta di rabarba- ro, cinque grammi di tintura d'ambra. Lasciar macerare il tutto nel vino bian- co per quindici giorni. Rimuovere ogni giorno il miscuglio. Alla fine fil- – 27 –
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