Piacenza economica RIVISTA TRIMESTRALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PIACENZA N. 3/2017
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piacenza economica RIVISTA TRIMESTRALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PIACENZA N. 3/2017 PRIMO PIANO Piacenza Parma Reggio Nasce una nuova Camera ECONOMIA E TERRITORIO Premio Coppa d’Oro Ambasciatore del Territorio ATTUALITA’ CAMERALE Promozione Export intelligente e internazionalizzazione RICERCHE E STUDI Gli Istituti di Credito a Piacenza nel XIX secolo Piacenza, Museo della Civiltà contadina
piacenzaeconomica 3/2017 ANNO XXXx SETTEMBRE 2017 Rivista trimestrale della Camera di commercio di Piacenza - Autorizzazione del Tribunale n° 58 del 16 luglio 1952 SOMMARIO PRIM O PIANO 4 PIACENZA, PARMA, REGGIO: NASCE UNA NUOVA CAMERA DI COMMERCIO ATTUALITA’ CAMERALE 7 STARTUP INNOVATIVE 8 AL VIA IL CASSETTO DIGITALE DELL’IMPRENDITORE - DISPONIBILI TUTTE LE INFORMAZIONI E I DOCUMENTI DELLA PROPRIA AZIENDA 9 LAVORO: 875MILA LE ENTRATE PREVISTE TRA AGOSTO E OTTOBRE 2017 FOOD, IL SETTORE PIÙ “ROSA” Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Piacenza COMPONENTI DELL’ORGANO DI GIUNTA 11 PROMOZIONE EXPORT E INTERNAZIONALIZZAZIONE INTELLIGENTE di Giuseppe Sangiorgi ECONOMIA E TERRITORIO Alfredo Parietti Presidente Filippo Cella Paola Dalla Donna Maria Luisa Maini Vice Presidente 15 PREMIO COPPA D’ORO: L’AMBASCIATORE DEL TERRITORIO di Giuseppe Sangiorgi Daniel Negri RICERCHE E STUDI Giovanni Luigi Cremonesi Direttore Editoriale Alfredo Pariettii 19 GLI ISTITUTI DI CREDITO A PIACENZA NEL XIX SECOLO di Valeria Poli VADEMECUM 37 LAYOUT, IMPAGINAZIONE E RAPPORTI CON I COLLABORATORI DECRETO LEGISLATIVO 25 novembre 2016, n. 219 Settore Internazionalizzazione Promozione Studi u.o Supporto alla comunicazione ed alle attività amministrative Chiuso il 15 Novembre 2017 piacenza economica 2 settembre 2017
PRIMO PIANO PIACENZA, PARMA, REGGIO: NASCE UNA NUOVA CAMERA DI COMMERCIO Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha firmato l’8 Agosto 2017 il decreto di riforma delle Camere di Commercio. Viene ridisegnato l’assetto territoriale delle Camere di Commercio che passano da 105 a 60. Ciò implica l’avvio di una serie di accorpamenti, stabiliti dal decreto in questione, che impegnerà fortemente il sistema camerale nei prossimi mesi. Il decreto ministeriale prevede l’accorpamento della Camera di Commercio di Piacenza, con quelle di Parma e Reggio Emilia; il decreto costituisce l’ultimo passaggio mancante all’iter di accorpamento tra i tre Enti deliberato in contemporanea dai tre Consigli Camerali di Piacenza, Parma e Reggio Emilia in data 30 gennaio 2017. Il nuovo Ente denominato “Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura dell’Emilia” avrà sede legale a Parma, via Verdi 2 e sedi secondarie a Piacenza, P.zza Cavalli 35, e Reggio Emilia, P.zza della Vittoria 3; avrà un bacino d’utenza di circa 160.000 imprese divenendo così la Camera dimensionalmente più consistente dell’Emilia- Romagna. Il nuovo Ente diverrà operativo a decorrere dalla data di costituzione di un nuovo Consiglio Camerale unico in grado di esprimere gli interessi delle imprese dell’intera area territoriale coinvolta nell’accorpamento. Allo scopo di adottare la norma statutaria di composizione del nuovo Consiglio (ai sensi dell’art. 10 della legge 580/1993 e successive modifiche e integrazioni), di avviare le procedure di costituzione dello stesso e di richiedere la designazione del nuovo Collegio dei revisori dei conti, il decreto in oggetto ha nominato come Commissario ad acta il Dott. Dalla Riva Michelangelo, attuale Segretario della Camera di Commercio di Reggio Emilia. Il decreto suindicato conclude un percorso avviato in ottemperanza al decreto legislativo n° 219/2016 e si fonda sulla proposta di Unioncamere di un piano complessivo di razionalizzazione delle sedi delle singole Camere di Commercio. Nello specifico, il decreto n° 219/2016 - in vigore dal 10 dicembre 2016 - prevede un piano di razionalizzazione, in un’ottica di efficientamento, di efficacia e di riforma della governance delle Camere di commercio nel rispetto dei seguenti vincoli direttivi: - almeno una Camera di commercio per Regione; - accorpamento delle Camere di commercio con meno di 75mila imprese iscritte. Al fine di alleggerire i costi di funzionamento delle Camere, il decreto prevede quattro ulteriori azioni che riguardano: - la riduzione del diritto annuale a carico delle imprese del 50% (riduzione peraltro già prevista per l’anno 2017 dall’art. 29 della legge n. 114/2014, di conversione del D.L. n. 90/2014); - la riduzione del 30% del numero dei consiglieri; - la gratuità per tutti gli incarichi degli organi diversi dai collegi dei revisori; - una razionalizzazione complessiva del sistema attraverso l’accorpamento di tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili, la limitazione del numero delle Unioni regionali ed una nuova disciplina delle partecipazioni in portafoglio. Viene infine rafforzata la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, che attraverso un comitato indipendente di esperti valuterà le performance delle Camere di commercio. Nell’ambito di questo piano complessivo di razionalizzazione organizzativa ricade anche la rideterminazione delle dotazioni organiche di personale dipendente delle Camere di commercio con possibilità di realizzare processi di mobilità tra le medesime Camere e definizione dei criteri di ricollocazione presso altre amministrazioni pubbliche. Si riporta di seguito l’art. 3 del D.Lvo 219/2016 avente ad oggetto la riduzione del numero delle Camere di Commercio mediante accorpamento, razionalizzazione delle sedi e del personale. Entro il termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l'Unioncamere dovrà trasmettere al Ministero dello sviluppo economico una proposta di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali, per ricondurre il numero complessivo delle camere di commercio entro il limite di 60, tenendo conto dei seguenti criteri: a) accorpamento delle camere di commercio nei cui registri delle imprese siano iscritte o annotate meno di 75.000 imprese e unita' locali, con altre camere di commercio presenti nella stessa Regione e, salvo eccezioni motivate, limitrofe, ivi comprese eventuali camere di commercio nei cui registri delle imprese siano gia' iscritte o annotate almeno 75.000 imprese e unita' locali, ove non vi siano altre adeguate soluzioni di accorpamento; b) salvaguardia della presenza di almeno una camera di commercio in ciascuna regione, indipendentemente dal numero delle imprese e unita' locali iscritte o annotate nel piacenza economica 4 settembre 2017
PRIMO PIANO registro delle imprese; c) possibilita' di mantenere una camera di commercio in ogni provincia autonoma e citta' metropolitana; d) possibilita' di istituire una camera di commercio tenendo conto delle specificita' geo-economiche dei territori e delle circoscrizioni territoriali di confine nei soli casi di comprovata rispondenza a criteri di efficienza e di equilibrio economico; e) possibilita' di mantenere le camere di commercio nelle province montane di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 7 aprile 2014, n. 56, nonche' le camere di commercio nei territori montani delle regioni insulari privi di adeguate infrastrutture e collegamenti pubblici stradali e ferroviari, nei soli casi di comprovata rispondenza a criteri di efficienza e di equilibrio economico; f) necessita' di tener conto degli accorpamenti deliberati alla data di entrata in vigore della legge 7 agosto 2015, n. 124, nonche' di quelli approvati con i decreti di cui all'articolo 1, comma 5, della legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive modificazioni; questi ultimi possono essere assoggettati ad ulteriori o diversi accorpamenti solo ai fini del rispetto del limite di 60 camere di commercio". Tale proposta dovrà, inoltre, prevedere: a) un piano complessivo di razionalizzazione delle sedi delle singole camere di commercio nonche' delle Unioni regionali, con individuazione di una sola sede per ciascuna nuova camera di commercio e con razionalizzazione delle sedi secondarie e delle sedi distaccate e, in ogni caso, con limitazione degli spazi utilizzati a quelli strettamente necessari per lo svolgimento dei compiti istituzionali, anche tenuto conto delle riduzioni e dei trasferimenti di personale derivanti dagli interventi di razionalizzazione di cui al comma 3. Nel medesimo piano devono essere, altresi', individuati le modalita' ed i termini per la dismissione ovvero la locazione a terzi, mediante procedura ad evidenza pubblica, delle parti di patrimonio immobiliare non piu' ritenuto essenziale alle finalita' istituzionali nel rispetto comunque dell'articolo 12 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e successive modificazioni; b) un piano complessivo di razionalizzazione e riduzione delle aziende speciali mediante accorpamento o soppressione; in particolare detto piano dovra' seguire il criterio dell'accorpamento delle aziende che svolgono compiti simili o che comunque possono essere svolti in modo coordinato ed efficace da un'unica azienda; in ogni caso non possono essere istituite nuove aziende speciali, salvo quelle eventualmente derivanti da accorpamenti di aziende esistenti o dalla soppressione di unioni regionali". piacenza economica 5 settembre 2017
PRIMO PIANO A ' C A L IT ME ATTUALITA’ CAMERALE A 7 ATTU RA L STARTUP INNOVATIVE 8 AL VIA IL CASSETTO DIGITALE DELL’IMPRENDITORE - DISPONIBILI TUTTE LE INFORMAZIONI E I DOCUMENTI DELLA PROPRIA AZIENDA E 9 LAVORO: 875MILA LE ENTRATE PREVISTE TRA AGOSTO E OTTOBRE 2017 FOOD, IL SETTORE PIÙ “ROSA” 11 PROMOZIONE EXPORT E INTERNAZIONALIZZAZIONE INTELLIGENTE ECONOMIA E TERRITORIO
ATTUALITA’ CAMERALE STARTUP INNOVATIVE Oltre quota 7.000 E’ stato pubblicata, sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, l’ultima edizione del rapporto, relativa al secondo trimestre 2017 sulle Startup innovative. Realizzato dalla Direzione Generale per la Politica Industriale del Ministero dello Sviluppo Economico e da InfoCamere, in collaborazione con UnionCamere, il rapporto presenta un’ampia gamma di informazioni relative alla distribuzione geografica e settoriale delle startup innovative, al valore complessivo e medio della produzione e del capitale sociale, alla redditività e alle presenze giovanili, femminili ed estere nelle compagini sociali. Al 30 giugno 2017 le Startup innovative iscritte nella sezione dedicata del Registro delle Imprese sono 7.394, ben 514 in più rispetto alle 6.880 dello scorso 31 marzo (+7,5%). In questo trimestre, dunque, le nuove imprese innovative varcano per la prima volta la soglia delle 7.000 unità. Il dato appare particolarmente significativo se si considera che, come già descritto nella precedente edizione di questo rapporto, negli ultimi mesi circa 800 società hanno perso lo status di startup innovativa per il venir meno del requisito anagrafico previsto dalla legge. Anche per effetto di una nuova modalità di costituzione digitale e gratuita, che sta contribuendo a rafforzare i trend delle nuove iscrizioni, buona parte delle Startup analizzate in questo rapporto sono di recente o recentissima creazione. Nello specifico, più della metà delle startup in esame non era stata ancora avviata nel 2015, anno cui si riferiscono gli ultimi dati di bilancio disponibili. Presentando i dati sui bilanci 2016, la prossima edizione di questo rapporto offrirà una panoramica più aggiornata sugli indicatori economici e finanziari delle startup innovative iscritte. Tuttavia, si rilevano interessanti segnali di un rafforzamento dimensionale del fenomeno, quanto meno sul fronte degli addetti: 9.365 all’ultima rilevazione, un incremento complessivo di 696 unità rispetto a fine 2016, che si traduce in un numero medio per impresa in visibile aumento (da 3,25 a 3,6). Gran parte della forza lavoro coinvolta nelle Startup italiane è rappresentata dai soci: a fine giugno se ne contavano quasi 30mila (29.651), in media oltre 4 a startup. Considerato che i dati sugli addetti vengono rilevati con un ritardo di tre mesi, è possibile assumere che al 30 giugno la somma di soci lavoratori e addetti abbia già toccato quota 40mila. Con riferimento alla distribuzione geografica del fenomeno, la Lombardia si conferma essere il principale hub delle startup italiane, con 1.694 imprese iscritte in sezione speciale (22,9% del totale nazionale): l’area metropolitana di Milano da sola ne conta 1.160, più di quante ne siano localizzate nella seconda regione per popolazione di startup, l’Emilia-Romagna (808, 10,9% del totale). Al terzo posto troviamo il Lazio con 719 (9,7%), in gran parte localizzate a Roma (625 startup, 8,5%); seguono il Veneto con 637 (8,6%) e la Campania con 547 (7,4%). La regione con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto alle società di capitali presenti è il Trentino-Alto Adige (1,07%), seguita dalle Marche (0,86%), e, appaiate, da Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia (0,72%). La prima provincia per incidenza è Trieste, con 142 startup ogni 10mila società di capitali, che proprio in questo trimestre ha superato Trento (ferma a 136). piacenza economica 7 settembre 2017
ATTUALITA’ CAMERALE Al via il Cassetto digitale dell’imprenditore - Disponibili tutte le informazioni e i documenti della propria azienda Avere sotto controllo le informazioni sulla propria impresa in qualunque momento accedendo da smartphone e tablet in modo facile, sicuro e veloce. E’ questo lo scenario che si apre ai 10 milioni di cittadini-imprenditori italiani attraverso il servizio impresa.italia.it, una piattaforma online - realizzata da InfoCamere per conto delle Camere di commercio - con cui ogni imprenditore potrà accedere senza oneri alle informazioni e ai documenti ufficiali della propria impresa. Impresa.italia.it, è la nuova piattaforma, punto di contatto tra imprenditore e Pubblica Amministrazione che si incardina nei 3 aspetti essenziali del futuro ecosistema del Paese: identità digitale, anagrafe nazionale di impresa, implementazione di servizio secondo linee guida governative. Il nuovo servizio è il punto di accesso in mobilità ad informazioni e documenti, ufficiali e aggiornati in tempo reale, della propria impresa: da visure, atti e bilanci dal Registro delle Imprese sino al fascicolo informatico e alle pratiche presentate presso gli Sportelli Unici delle Attività Produttive (SUAP). Attraverso il servizio il legale rappresentante di impresa potrà accedere ad informazioni anagrafiche ufficiali della propria impresa tramite l’accesso a dati e documenti presenti in pubblici registri. Dal Registro delle imprese è possibile consultare le visure aggiornate, gli atti principali e i bilanci delle ultime annualità di esercizio oltre al monitoraggio dello stato delle pratiche presentate e visualizzare le relative ricevute di protocollo. L’imprenditore può accedere al proprio fascicolo informatico di impresa, accedendo ad informazioni depositate o rilasciate all’impresa quali autocertificazioni, dichiarazioni, permessi, certificati, etc. L’utente ha inoltre la possibilità di monitorare le ultime pratiche presentate dalla propria impresa in uno dei circa 3500 Sportelli Unici delle Attività Produttive gestiti tramite le Camere di Commercio e distribuiti su tutto il territorio nazionale. Il servizio consente di accedere a servizi di carattere tributario, ovvero la consultazioni dello stato del pagamento del Diritto Annuale alla propria Camera di Commercio ed alla simulazione del calcolo dell’importo dovuto per l’annualità in corso. Il servizio consente di ricercare informazioni relative a Startup e PMI innovative per conoscere e valutare opportunità di contatto con realtà produttive appartenenti a questo nuovo contesto imprenditoriale. Al servizio si accede tramite autenticazione SPID di livello 2 o tramite dispositivo CNS o equivalente. CASSETTO DIGITALE D’AZIENDA piacenza economica 8 settembre 2017
ATTUALITA’ CAMERALE Lavoro: 875mila le entrate previste tra agosto e ottobre 2017 Food, il settore più “rosa” Roma, 11 agosto 2017 – L’industria dell’alimentare e delle bevande è il settore che Le professioni più richieste più di altri punterà sulle donne per coprire i posti di lavoro pianificati tra agosto e Tra agosto e ottobre le imprese saranno in cerca soprattutto di professionisti qualificati ottobre di quest’anno. Nei programmi occupazionali delle imprese sono in tutto da inserire nelle attività commerciali e nei servizi (27,6%), seguiti dai conduttori di 135mila le posizioni lavorative per le quali gli imprenditori ritengono più adatta una impianti e operai di macchinari (14,8%) e dagli artigiani e operai specializzati (12%). figura femminile. Si rivolgerà di preferenza alle donne il 15,4% delle 875mila ricerche Delle 875mila posizioni aperte nel periodo considerato, agosto pesa per un quarto. di personale pianificate, agli uomini il 28,8% e ad entrambi i generi indifferentemente Ai giovani sarà destinato il 34,2% dei posti di lavoro. Ma le aziende stimano che il 55,8%. E’ quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da sarà più difficile reperire sul mercato le figure professionali ricercate rispetto alla Unioncamere in accordo con l’ANPAL, sulle previsioni occupazionali delle imprese precedente rilevazione. Tra agosto e ottobre la difficoltà di reperimento è salita private dell’industria e dei servizi tra agosto e ottobre 2017. Indipendentemente dal al 24,2% delle entrate programmate contro il 20,6% rilevato per il periodo luglio- genere, maggiori opportunità di lavoro si troveranno in generale nel settore terziario settembre. A livello settoriale sono soprattutto le industrie metalmeccaniche ed in cui sono previste 613mila entrate (il 70% del totale) e, di queste, ben oltre la elettroniche a prevedere maggiori complessità per la ricerca del candidato giusto metà è diretta ai servizi alle persone (tra cui sanità, istruzione, servizi culturali), al (44% la difficoltà di reperimento). Seguite dalle imprese di servizi informatici e delle commercio e ai servizi legati all’accoglienza e alla ristorazione. Mentre all’interno del telecomunicazioni (41%) e, a ruota, dall’industrie metallurgiche (40%). In particolare settore industriale, a cui si indirizza il 30% delle ricerche complessive di personale, faranno fatica nella ricerca di personale soprattutto le imprese del Nord est (27,9% più chance di trovare occupazione la daranno i comparti della meccanica (16% delle la difficoltà di reperimento). Tra le regioni spiccano il Friuli Venezia Giulia (31%) e il 262mila entrate programmate dall’industria), della metallurgia (13%) e della filiera Veneto (28,4%). alimentare (13%). Maggiore è la domanda di lavoro proveniente dal Nord ovest (il 31% del totale Italia) in particolare nei servizi, ma nel Nord est, guidato dal Veneto, Entrate previste per dimensione aziendale appare più elevata della media la ricerca di personale destinata a coprire le esigenze Sono soprattutto le aziende di piccole dimensioni a programmare nuove posizioni di occupazionali dell’industria (il 34,7% delle entrate previste nell’area). lavoro. Nei tre mesi esaminati, 2 entrate su 3 sono pianificate dalle imprese con meno Entrate programmate dalle imprese tra agosto e ottobre 2017 di 50 dipendenti. Mentre il 22% delle ricerche di personale sarà avviata dalle aziende che hanno dai 50 ai 249 dipendenti. Il restante 13% degli ingressi è alimentato dalle imprese con classe dimensionale più elevata (oltre 250). Le opportunità di lavoro al femminile Le aziende preferiscono le donne per il 15,4% delle entrate programmate tra agosto e ottobre ma ritengono indifferente il genere per il 55,8% dei posti previsti. Tuttavia per alcune tipologie lavorative la preferenza dell’universo femminile registra tassi decisamente più elevati. Il colore “rosa” è più Fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2017 marcato per ricoprire posizioni specialistiche come quelle di operai nel piacenza economica 9 settembre 2017
ATTUALITA’ CAMERALE sistema moda (56% il tasso di preferenza delle donne) e nella filiera del food (39,8%), seguiti dagli operatori dell’assistenza sociale (31,2%). Ma la ricerca di personale femminile si rivolge anche a posizioni high skill. Stando alle previsioni delle aziende 1 dirigente su 4 sarà donna. A livello settoriale a preferire le donne sono soprattutto le industrie alimentari e delle bevande, il 35% delle entrate programmate sarà “rosa” mentre per il 48% degli ingressi previsti il genere viene giudicato indifferente. Seguono i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -tra cui attività immobiliari, di noleggio e attività per edifici e paesaggio- (25% le entrate femminili, 64% la quota di indifferenza tra generi), e dai servizi alle persone - tra cui istruzione, assistenza sociale e servizi culturali- (19% donne, 74% la quota di indifferenza). I principali settori che prevedono entrate di personale femminile (valori%) Entrate previste per ripartizione e regione, secondo la distribuzione settoriale e la difficoltà di reperimento (valori assoluti e valori %) con difficoltà di Entrate previste di cui per settori di attività (%): reperimento (v.a.) Industria Servizi (%) TOTALE ITALIA 875.570 30,0 70,0 24,2 NORD OV EST 270.210 28,1 71,9 25,2 NORD EST 211.240 34,7 65,3 27,9 CENTRO 181.180 28,1 71,9 23,4 SUD E ISOLE 212.940 29,2 70,8 20,0 PIEMONTE 65.130 29,3 70,7 26,7 VALLE D'AOSTA 2.470 19,6 80,4 19,5 LOMBARDIA 182.740 27,9 72,1 24,7 LIGURIA 19.880 26,9 73,1 25,8 TRENTINO ALTO ADIGE 21.380 25,8 74,2 27,7 VENETO 86.300 38,2 61,8 28,4 FRIULI VENEZIA GIULIA 19.750 37,5 62,5 31,0 EMILIA ROMAGNA 83.810 32,6 67,4 26,7 TOSCANA 59.380 36,8 63,2 26,4 UMBRIA 11.820 33,8 66,2 26,1 Fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2017 MARCHE 24.010 42,9 57,1 26,2 LAZIO 85.970 17,3 82,7 20,1 ABRUZZO 18.020 36,5 63,5 21,7 MOLISE 3.450 30,2 69,8 21,0 CAMPANIA 65.560 31,8 68,2 19,5 PUGLIA 43.350 28,4 71,6 20,1 BASILICATA 6.700 39,4 60,6 20,0 CALABRIA 16.820 22,7 77,3 18,7 SICILIA 41.660 27,0 73,0 20,9 SARDEGNA 17.380 21,4 78,6 18,6 Valori assoluti arrotondati alle decine. I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori Fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2017 piacenza economica 10 settembre 2017
ATTUALITA’ CAMERALE Progetto Regione Emilia-Romagna e Camere di commercio dell’Emilia-Romagna “Promozione Export e internazionalizzazione intelligente” Dal 23 ottobre disponibili oltre 500.000 euro di contributi alle imprese per progetti di internazionalizzazione La Regione Emilia-Romagna e le Camere di commercio dell’Emilia-Romagna insieme per offrire alle imprese del territorio concrete opportunità per rafforzare la loro presenza sui mercati internazionali e sostenere la competitività del sistema produttivo regionale. Il progetto del sistema camerale di “Promozione export e internazionalizzazione intelligente” approvato dal Mi.S.E. per il triennio 2017-2019 nell’ambito dell’incremento della misura del diritto annuale e condiviso dalla Regione Emilia-Romagna, prevede la concessione di contributi alle imprese emiliano- romagnole nell’ambito di un apposito bando regionale. Sono oltre 547 mila euro i fondi che le Camere di commercio dell’Emilia-Romagna, con risorse derivanti da tale incremento e/o con risorse proprie, destinano per la prima annualità a tale scopo, fondi che la Regione Emilia-Romagna è impegnata ad integrare con risorse proprie. Progetti di sistema definiti per Paese/settore, attività di incoming e b2b e progetti di internazionalizzazione realizzati direttamente dalle imprese regionali: sono queste le tre linee di intervento che saranno oggetto del bando regionale per la concessione di contributi a progetti di promozione export e di internazionalizzazione al quale potranno accedere tutte le imprese e le reti formali di imprese (L. 33/2009) con sede legale e unità operativa in Emilia-Romagna, ad esclusione delle imprese agricole. Il bando sarà promosso a partire dal 23 ottobre 2017, sarà aperto alle candidature dal 30 ottobre e si chiuderà il 20 novembre 2017. Si inserisce nella strategia progettuale integrata per il triennio 2017-2019 tra Regione, Unioncamere e Camere di commercio dell’Emilia-Romagna per l’internazionalizzazione e l’innovazione del sistema produttivo regionale, nonché nell’ambito della strategia regionale di innovazione per la “Smart Specialisation Strategy” e nel programma pluriennale di internazionalizzazione del sistema produttivo “Emilia-Romagna Go Global 2016-2020”. Tre le linee di intervento del bando regionale a cui potranno accedere tutte le imprese e le reti formali di imprese (L. 33/2009) con sede legale e unità operativa in Emilia-Romagna, a esclusione di quelle agricole: progetti di sistema definiti per Paese e settore attività di incoming e b2b iniziative di internazionalizzazione attuate e gestite direttamente dalle imprese. Il bando sarà promosso dal 23 ottobre 2017, sarà aperto alle candidature dal 30 ottobre e si chiuderà il 20 novembre 2017. Le linee A. Progetti di Sistema e B consentono alle imprese di ricevere servizi erogati dalle Camere di commercio e dalle loro Aziende Speciali - i soggetti gestori delle attività - e un contributo a fronte del versamento di una quota di adesione. La linea A comprende tre proposte: Paesi del Golfo per la filiera dell’abitare-costruire verso “Expo Dubai 2020”; Meccanizzazione agricola per l’India: soluzioni e tecnologie per una ortofrutticoltura moderna; Industria 4.0 e smart factory: Emilia-Romagna verso la Germania rivolto ai settori della meccatronica/motoristica, salute/benessere ed innovazione nei servizi; la linea B attività di incoming e b2b per il progetto rivolto alla filiera produttiva del settore “fashion” (prodotto finito) e “home living”, intende supportare le imprese nell’intraprendere rapporti commerciali con selezionati buyer dall’Europa (Scandinavia, Paesi Bassi, Germania); la linea C progetti delle imprese finanzia, con un contributo pubblico, proposte presentate direttamente dalle imprese. Ogni impresa potrà presentare una sola candidatura a valere sull’intero bando. Ogni progetto andrà presentato esclusivamente in modalità telematica attraverso lo sportello virtuale di Unioncamere Emilia-Romagna http://servizionline.ucer.camcom.it/front-rol/ Tre le linee di intervento del bando regionale: piacenza economica 11 settembre 2017
ATTUALITA’ CAMERALE LINEA A – PROGETTI DI SISTEMA: consente alle imprese di ricevere servizi erogati dalle Camere di commercio e dalle loro Aziende Speciali - i soggetti gestori delle attività - e di ricevere un contributo a fronte del versamento e del pagamento di una quota di adesione. La linea comprende tre distinte proposte progettuali, ognuna delle quali si sviluppa attraverso una serie consequenziale di attività: a) “Paesi del Golfo: la realtà aumentata e virtuale della filiera innovativa dell’abitare-costruire. Percorsi di accompagnamento personalizzati verso “Expo Dubai 2020”: il progetto, rivolto alle imprese della filiera edilizia-costruzioni-arredamento-sistema casa ed orientato agli Emirati Arabi Uniti, si prefigge di supportare le imprese attraverso attività informative e formative, di fornire gli strumenti tecnici per un primo approccio agli appalti internazionali e di intraprendere relazioni dirette con controparti istituzionali e commerciali locali, anche in vista della loro partecipazione e della Regione Emilia-Romagna a “Expo Dubai 2020”. Il soggetto gestore del progetto è Sidi Eurosportello, Azienda Speciale della Camera di commercio di Ravenna. b) c) “Meccanizzazione agricola per l’India: soluzioni e tecnologie per una ortofrutticoltura moderna”: il progetto, rivolto al comparto della macchine agricole (macchine e attrezzature per ortofrutticoltura e frutticoltura e macchine e tecnologie per il post raccolta), intende incrementare le azioni di sostegno alla politica agricola dell’India, con focus prioritario alla zona nord-ovest, attraverso la diffusione di innovazioni tecnologiche delle aziende emiliano-romagnole nel campo della filiera ortofrutticola, favorendo l’avvio di collaborazioni commerciali e di investimento con controparti locali operanti nel comparto dei macchinari agricoli. Il soggetto gestore è Pro.M.Ec., Azienda Speciale della Camera di commercio di Modena. d) “Industria 4.0 e smart factory: Emilia-Romagna vs Germania”: il progetto, rivolto ai settori della meccatronica/motoristica, salute/benessere ed innovazione nei servizi, si prefigge l’obiettivo di supportare le imprese manifatturiere regionali nei processi di innovazione, al fine di posizionarsi adeguatamente nei futuri scenari competitivi a livello internazionale, sempre più condizionati dai processi di digitalizzazione. Saranno attivate diverse azioni: una formazione di carattere generale sul mercato tedesco e tecnica sull’industria 4.0, un’azione personalizzata di check-up per identificare l’assessment dell’impresa e l’organizzazione di incontri b2b con vendor tedeschi di tecnologie e con potenziali partner per l’avvio di collaborazioni commerciali e tecnologiche. Il soggetto gestore è CISE, Azienda Speciale della Camera di commercio della Romagna. LINEA B – ATTIVITA’ DI INCOMING E B2B: consente alle imprese di ricevere servizi erogati dal soggetto gestore ad un costo agevolato grazie al contributo pubblico. La linea comprende un solo progetto: “Il fashion e il living: incoming buyer dall’Europa in Emilia-Romagna”. Il progetto, rivolto alla filiera produttiva del settore “fashion” (prodotto finito) e “home living”, intende supportare le imprese nell’intraprendere rapporti commerciali con selezionati buyer dall’Europa (Scandinavia, Paesi Bassi, Germania) attraverso la realizzazione di incontri personalizzati nell’ambito di due specifici momenti. La Camera di commercio della Romagna è il soggetto gestore. LINEA C – PROGETTI DELLE IMPRESE: questa linea di intervento finanzia, con un contributo pubblico, progetti presentati direttamente dalle imprese. Tali proposte non possono includere i Paesi/settori oggetto della linea A, devono essere focalizzati su un massimo di due Paesi e riguardare almeno tre tipologie di azioni. Ampia la possibilità per le imprese di presentare progetti di internazionalizzazione. Non saranno ammesse altre modalità, telematiche o cartacee, di presentazione delle domande. Tutte le attività inserite nelle tre linee di intervento devono concludersi entro e non oltre il 30 giugno 2018. Il contributo concesso con il bando regionale costituisce un aiuto “de minimis” ai sensi del Regolamento comunitario 1407/2013 e non può essere accumulato con altri contributi pubblici (regionali e/o nazionali). Unioncamere Emilia-Romagna erogherà, per conto delle Camere di commercio emiliano-romagnole, i contributi alle imprese, secondo quanto previsto da ciascuna linea di intervento. Linea A: - “Paesi del Golfo”: quota di partecipazione a carico dell’impresa euro 4.000,00; contributo erogato euro 3.200,00 (pari all’80% del costo totale del progetto); - “ Meccanizzazione agricola in India”: quota di partecipazione a carico dell’impresa euro 6.666,67; contributo erogato euro 5.333,33 (pari all’80% del costo totale del progetto); - “Industria 4.0”: quota di partecipazione a carico dell’impresa euro 9.333,33; contributo erogato euro 7.466,67 (pari all’80% del costo totale del progetto) - Linea B: - “Il fashion e il living”: è prevista una quota fissa di partecipazione di euro 250,00 a fronte di un importo del contributo fisso ad impresa reso in termini di servizi pari a euro 916,67. - piacenza economica 12 settembre 2017
ATTUALITA’ CAMERALE Linea C: è previsto un contributo pari al 50% dei costi dei progetti presentati dalle imprese, per un minimo di euro 10.000,00 di spese sostenute. Il contributo massimo ammesso per questa linea di interventi è pari ad euro 20.000,00. Una Commissione di valutazione esaminerà le candidature pervenute mediante una procedura “valutativa a sportello” in base alla quale le domande verranno istruite secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda e dovranno raggiungere una soglia minima di ammissibilità tecnica fissata in 60 punti. Le aziende candidate che avranno superato con esito positivo le verifiche del possesso dei requisiti formali entreranno a far di una graduatoria che sarà pubblicata sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna e della Regione Emilia-Romagna Servizio Attrattività e Internazionalizzazione. Successivamente, l’azienda ammessa al contributo per i progetti delle linee A e B, dovrà sottoscrivere un contratto con i soggetti gestori al fine di regolare gli oneri previsti, mentre per la linea C le imprese presenteranno le proposte progettuali e le relative documentazioni. Claudio Pasini ed Alberto Zambianchi, Segretario Generale e Presidente di UnionCamere ER La sede di Unioncamere Emilia-Romagna piacenza economica 13 settembre 2017
ATTUALITA’ CAMERALE I A&TER M RI T O E C ON ECONOMIA E TERRITORIO OR I 15 PREMIO COPPA D’ORO: L’AMBASCIATORE DEL TERRITORIO di Giuseppe Sangiorgi O RICERCHE E STUDI
ECONOMIA E TERRITORIO Cerimonia e convegno a Palazzo Gotico Premio Coppa d’Oro: l’ambasciatore del territorio Per la 10^ edizione, riconoscimenti a Giuseppe Parenti, Simone Inzaghi, Luigi Verrini e alla trasmissione di Rai Radio 2 “Il Ruggito del Coniglio” E’ diventato l’ideale messaggero del gusto, della tradizione, della qualità degli eccellenti prodotti piacentini. E’ il “Premio Coppa d’Oro” di cui si è svolta l’edizione del decennale nella suggestiva cornice unica del Palazzo Gotico di Piacenza. Il “Coppa d’Oro” è stato ideato nel 2007 da Giuseppe Parenti, che, in qualità di presidente della Camera di Commercio di Piacenza, insieme al Consorzio di tutela Salumi DOP Piacentini, pensò di scegliere come icona del territorio la Coppa Piacentina DOP - sintesi di identità, ambiente, cultura, gusto e creatività - per promuovere l’imprenditoria e la cultura del territorio piacentino. Dopo 10 anni si può dire che il risultato sia stato centrato. La “Coppa d’Oro” è un evento promozionale che si può considerare elemento distintivo, capace di richiamare tanti che si impegnano quotidianamente nella promozione e protezione dei prodotti DOP e IGP dei territori, tentando di andare oltre gli individualismi. Il mondo degli appassionati di qualità agroalimentare chiede questo, visibilità, continuità nelle azioni di comunicazione, e serietà nel legame tra le parole e i fatti. La manifestazione, fortemente voluta dalla Camera di Commercio di Piacenza, e Giuseppe Parenti La platea dei partecipanti a Palazzo Gotico realizzata dal Consorzio Salumi DOP Piacentini in collaborazione con il Comune di Piacenza, è riuscita negli anni a valorizzare il territorio, la sua imprenditoria e le sue eccellenze promuovendo i Salumi Piacentini DOP a una platea nazionale. A segnalare questo andamento, la crescita della Coppa Piacentina DOP e della Pancetta Piacentina DOP che nell’ultimo decennio hanno registrato un aumento di produzione del 170%, mentre nello stesso periodo il Salame Piacentino DOP ha avuto un incremento del 145%. Gli ambasciatori del gusto piacentino: ai premiati l’opera “La regina del sapore” Per rappresentare le eccellenze tutelate, anche per quest’anno, il premio ha celebrato personalità legate al territorio piacentino che hanno operato per promuovere le eccellenze agroalimentari locali e, attraverso le proprie carriere, si sono resi ambasciatori del territorio. Le premiazioni, molto applaudite, sono state condotte da Nicoletta Bracchi, direttore di Telelibertà. Primo, e non poteva esser altrimenti, l’ingegner Giuseppe Parenti, che ebbe l’intuizione decisiva. La scintilla era arrivata girando il mondo per la sua attività di imprenditore (nel suo curriculum anche la già presidenza di Confindustria Piacenza) e maturando la consapevolezza che anche la Coppa Piacentina potesse e dovesse trovare adeguato spazio nei menù dei ristoranti. Da quella volontà nasceva così il “Premio Coppa d’ Oro”, simboleggiato da una scultura in terracotta di Lella Bertante prima, di Paola Foppiani poi, che riproduce la raṡdùra, la tipica massaia emiliana, in diversi atteggiamenti. Del riconoscimento sono stati insigniti numerosissimi personaggi del mondo della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell’imprenditoria, delle arti, come Riccardo Muti, Filippo Inzaghi, o il “Gastronauta” Davide Paolini, il giornalista che dichiarò “di valutare la Coppa Piacentina superiore al Culatello” ha ricordato Parenti, sottolineando “la necessità di alzare l’asticella, Foto d’insieme dei premiati la critica costruttiva va presa in esame. La crescita c’è stata e ci sono state persone importanti che piacenza economica 15 settembre 2017
ECONOMIA E TERRITORIO hanno comunicato questa eccellenza di Piacenza, ma ci sono ancora spazi per crescere. E’ un trampolino formidabile, sarebbe un peccato buttare via dieci anni di investimenti che valgono tantissimo sul mercato. La Coppa d’Oro è un simbolo e un valore, la cui formula può essere migliorata e aggiornata. Nel 2016, anche per esigenze di cassa, non si è riusciti a svilupparla ma quest’anno siamo ripartiti e investiamo energie, compatti e coesi” Simone Inzaghi, già bravo calciatore di Serie A e oggi grande protagonista da allenatore della Lazio, ha parlato con un video, non potendo esserci per impegni sportivi, dedicando il premio ai nonni, ricordando come la Coppa piacentina lo “riporti ai tempi felici e spensierati di quando giocava all’oratorio a San Nicolò con il fratello Filippo e gli altri bambini”. Al papà Giancarlo il compito di ricevere il riconoscimento. Luigi Verrini, già docente di marketing agroalimentare alla Università Cattolica e prima all’istituto Raineri, ricevendo il premio, è entrato nel vivo dei temi e disegnato nuovi orizzonti. Verrini, promotore delle certificazioni alimentari a Bruxelles agli inizi degli anni ‘90, e del concetto di tracciabilità, ha prefigurato per le denominazioni “un ulteriore innalzamento delle garanzie per il produttore e per il consumatore sulle caratteristiche peculiari organolettiche e olfattive dei prodotti” anticipando la possibilità di “codificare e trasferire in data base per conferire alle Giancarlo, padre di Simone Inzaghi, ritira il premio a suo nome. Accanto la moderatrice Nicoletta Bracchi produzioni una oggettiva impronta genetica nativa”. Fabio Locatelli, dirigente Rai, ha rappresentato la trasmissione “Il Ruggito del Coniglio” di Antonello Dose e Marco Presta, che al Palazzo Gotico hanno parlato in video registrato di Piacenza come “una seconda patria”. A breve distanza di tempo, Antonio Grossetti, presidente del Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini e Roberto Belli, presidente del Consorzio Salumi Tipici Piacentini, sono stati ospiti della trasmissione radiofonica di Radio 2 per consegnare di persona ai brillanti conduttori il “Coppa D’Oro”. Questa iniziativa ha creato una ulteriore importante opportunità di visibilità per il Consorzio composto da tredici produttori, che è il solo a fregiarsi di tre Dop in Europa. Il valore dei prodotti tutelati La cerimonia è stata preceduta dal convegno “Il valore dei prodotti tutelati”, iniziativa organizzata con lo scopo di fare il punto sul valore sociale, culturale ed economico delle produzioni tipiche dell’Emilia-Romagna, nel cui ambito, negli ultimi anni, anche i Salumi Piacentini DOP hanno avuto un ruolo significativo. La tavola rotonda, moderata dal direttore Rai Emilia-Romagna Fabrizio Binacchi (che quando conduceva il programma Linea Verde ebbe 6,7 milioni di telespettatori nella puntata dedicata ai salumi piacentini DOP) si è confermata rilevante momento di approfondimento e riflessione. Hanno partecipato alcuni importanti attori del settore agroalimentare nazionale, come Luigi Polizzi, dirigente Ministero politiche agricole e Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura nel suo intervento ha ribadito il supporto della Regione Emilia-Romagna ai consorzi come quelli piacentini che “decidano di rivolgersi a uno mercato specifico”. L’assessore Caselli ha parlato del piacentino come di un territorio e vigne spettacolari “il vostro vino stravince tutte le selezioni e merita di più” e del ruolo dell’Università a supporto dello sviluppo e nel realizzare un dossier per prodotti Dop. La carta da giocare è l’innovazione e la Cattolica sta emergendo in questo senso vincendo molti bandi sull’innovazione. Gli straordinari salumi piacentini devono avere sbocchi all’estero, c’è un progetto da 257 mila euro in merito, la Regione ne mette a disposizione 180 mila”. Alfredo Parietti, presidente della Camera di commercio di Piacenza, in vista della aggregazione con gli enti camerali di Parma e Reggio Emilia ha sottolineato la possibilità “di giocare sempre in serie A e di allargare il bacino di acquisto degli eccellenti prodotti piacentini”. Alex Revelli Sorini, rettore Accademia italiana di gastronomia, nel suo gustoso excursus storico, ha menzionato il “marketing sopraffino del cardinale Giulio Alberoni alla corte di Spagna: salumi quali strumenti Simona Caselli - Assessore Regionale alle Politiche Agricole diplomatici”. piacenza economica 16 settembre 2017
ECONOMIA E TERRITORIO Mauro Rosati (direttore generale Fondazione Qualivita) nel descrivere il mercato globale e le performance del nostro export, ha elencato i capisaldi su cui fondarsi: “la rete fra imprese, con i consorzi, i consorzi di tutela che creano sviluppo, la certificazione che crea la qualità e la sicurezza, oltre al ruolo determinante del digitale, una sfida che va accolta, pensando anche all’indotto legato al turismo”. Raffaele Borriello, direttore di ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) facendo riferimento alle esportazioni alimentari - 38,4 miliardi di euro – si è soffermato sulle trattative con gli Usa (mercato di sbocco che vale il dieci per cento dell’export di qualità in vino, olio e salumi), sui dazi e sugli accordi bilaterali “utili a far conoscere le nostre unicità”. Lorenzo Beretta, presidente ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati) ha messo l’accento sul ruolo dei consorzi che si pongono tre obiettivi: “promozione e valorizzazione dei prodotti, vigilanza e lotta alla contraffazione, attività di ricerca”. Il consorzio dei Dop piacentini e altri 15 consorzi si sono riuniti con finalità comuni di tutela in Italia. Come è stato evidenziato nel convegno, al centro di una strategia che vuole guardare al futuro, c’è l’indispensabile coesione dei produttori, che potrebbe sfociare nell’obbligatorietà di consorziarsi – auspicata dalla Regione Emilia- Romagna su questo territorio - per essere sostenuti e per difendersi dalle contraffazioni. Altro elemento utile a sostenere straordinari prodotti di qualità, è investire sul digitale: i consorzi devono posizionarsi sui sociali media e guardare con attenzione all’e-commerce, alle potenzialità di Google Maps, che moltiplica le visualizzazioni in materia alimentare. Piacenza è un mare di sapori Il Presidente camerale Alfredo Parietti premia Luigi Verrini La Coppa d’Oro ha dato il via a una tre giorni dedicata al gusto, che è proseguita con la sesta edizione in piazza Cavalli di “Piacenza è un mare di sapori”, occasione unica per apprezzare i cibi migliori prodotti in un' intera regione, l’Emilia-Romagna, ai vertici dell’eccellenza alimentare con il primato italiano di DOP e IGP, ben 44, attraverso degustazioni e laboratori di educazione alimentare. piacenza economica 17 settembre 2017
ECONOMIA E TERRITORIO RICERCHE E STUDI 16 GLI ISTITUTI DI CREDITO A PIACENZA NEL XIX SECOLO di Valeria Poli
RICERCHE & STUDI GLI ISTITUTI DI CREDITO A PIACENZA NEL XIX SECOLO di Valeria Poli L’indagine sulle fonti utili per la conoscenza della città dal punto di vista economico, dizionari corografici e indicatori commerciali oggetto di precedenti studi1, ha permesso di ricostruire la presenza degli operatori nel settore creditizio. Si è già avuta occasione, in altro contesto, di affrontare il tema sotto il profilo dell’analisi tipologico- stilistica di fondamentale importanza nel dibattito2 architettonico del XIX secolo. La definizione di una tipologia, per la destinazione d’uso di istituto di credito, è ascrivibile all’età Neoclassica nell’ambito della definizione di una nuova estetica architettonica che, alla ricerca di un rinnovato linguaggio classico, prende l’avvio dalla riaffermazione dei principi vitruviani di coerenza tra forma e funzione. La destinazione pubblico-privata dell’edificio, filtro tra esterno urbano e interno architettonico, determina la valorizzazione del percorso d’accesso e del cuore dell’edificio, la sala dei Depositanti, luogo di incontro tra la clientela e l’istituto di credito. La sala dei Depositanti, ispirandosi a strutture aggregative del passato, viene realizzata a doppia altezza come il salone d’onore dei palazzi nobiliari barocchi, spesso sopraelevata rispetto alle cortine edificate per permettere l’apertura di ampi finestroni all’imposta della cupola come negli ambienti delle terme romane o, in sostituzione, di ampi lucernari in ferro e vetro che propongono una riedizione del cortile del palazzo nobiliare. E’ nella definizione dei caratteri distributivi dell’edificio, alla luce delle differenti destinazioni d’uso degli ambienti rispetto al palazzo nobiliare, che si definisce la tipologia della banca che però, non solo quando si tratta di un cambio d’uso, ma anche quando si tratta di una costruzione ex novo, dichiara la derivazione dal palazzo nobiliare quale organismo pubblico-privato organizzato attraverso percorsi di rappresentanza e spazi privati. Le soluzioni adottate nella definizione degli istituti di credito sono comuni ad altre tipologie, a caratterizzazione pubblico-privata, come gli alberghi e le stazioni ferroviarie secondo una soluzione tripartita: atrio di ingresso, sala per il pubblico, uffici. Per il tipo edilizio “banca” ricorre preferibilmente il riferimento a valori rassicuranti, nell’arredo e nei cicli decorativi, in stretta relazione con il messaggio adeguato alla clientela costituita da chi le affidava i propri risparmi, ma anche da chi lo otteneva in prestito. Le prime presenze documentate nella nostra città sono ospitate, non a caso, nei palazzi nobiliari; mentre in seguito si procede a occupazione stabile che rende necessaria una serie di interventi di ridefinizione (ad es. palazzo Galli-Banca Popolare Piacentina) o, in alternativa, la costruzione di edifici ex novo (Cassa di Risparmio, Banca S. Antonino). Nel 1834 il dizionario di Lorenzo Molossi registra “4 banche di cambia monete, e sono de’ signori Piatti, Ponti, Soressi, e Gatti”3. Gli studi condotti sull’industrializzazione a Piacenza, tra il 1860 e il 1940, ricostruiscono le origini storiche del rapporto tra banca e industria che definiscono un rapporto ancora difficile. Riconoscono infatti che, “anche se negli anni immediatamente successivi all’unificazione entrarono in funzione in città quattro istituto di credito (la piacenza economica 19 settembre 2017
RICERCHE & STUDI succursale della Banca Nazionale del Regno d’Italia nel 1862, la Cassa di Risparmio nel 1861, la Banca Popolare nel 1867, la succursale della Banca del Popolo di Firenze nel 1869) la loro azione, sia per la difficoltà di raccogliere il risparmio, sia per l’esiguità dei loro capitali, sia per la particolarità della politica degli impieghi, rimase, per lunghi anni molto limitata”4. Nella guida del 1868, sono indicati il cambia valute Francesco Pennaroli con sede in via XX Settembre n. 6 e due banchieri: Luigi Ponti in via Scalabrini 6 (Palazzo Radini Tedeschi, Appiani D’Aragona Poi Borromeo) e Camillo Piatti in via Roma 49. Nel 1881 oltre a Luigi Ponti, trasferito sul corso Vittorio Emanuele 30, e a Camillo Piatti, sono registrati Enrico Prati in cantone Serafini 6, l’avv. Emilio Mirra in strada Campagna 13, Giuseppe Cerri in corso Vittorio Emanuele 144, Giuseppe e Aurelio Moy in via S. Agnese 29 e Giambattista Cella in via Romagnosi 48. Per quanto riguarda gli istituti di credito, nel 1868 sono indicati la Banca Nazionale in via Poggiali 24 (palazzo Paveri Fontana poi Ricci Oddi), la Banca Popolare in via Mentana 5 e la Cassa di Risparmio, nata nel 1861, in cantone Monte di Pietà 1. Nella guida del 1879 si ricordava che “prima del 1860 Piacenza non aveva istituti di credito, venne un tempo che ne ebbe fino a cinque che furono la Cassa di Risparmio, la Banca Popolare, la Banca Nazionale, la Banca del Popolo, il Credito Fondiario. E’ naturale che tanti istituti erano in numero esuberante per i bisogni del piccolo commercio, e quindi uno dei detti istituti dovette fallire”5. Le presenze nel settore creditizio documentate negli Indicatori commerciali 18686 18707 18768 18799 188110 188711 1905-190612 CAMBIA VALUTE 1 1 1 2 1 2 BANCHIERI 2 2 3 7 7 Oltre agli istituti di credito presenti sul territorio nazionale, sono da ricordare alcune istituzioni locali. La Banca Popolare Piacentina nasce nel 1867, per iniziativa della Associazione Operaia di Mutuo Soccorso13, con delibera del 23 luglio 1865 “nell’intendimento di estendere i benefici del credito, agli operai, ai piccoli commercianti, ed in genere alle classi più laboriose e meno agiate dei cittadini”. Il giorno 24 febbraio 1866 il notaio Carlo Gregori stendeva l’atto costitutivo della Società denominata “Banca Popolare”14 assumendo successivamente (dal 1883) la forma di cooperativa. L’istituto di credito cittadino inizia la sua attività in alcuni locali degli uffici dell’Associazione Operaia in via Borghetto (nei locali che facevano parte dell’antico convento di S. Maria del Carmine) il 2 dicembre 1867; in un secondo tempo, si sposta in alcune stanze al piano terreno di una casa in via del Cappello15 mentre, il 13 settembre 1872, provvede ad acquistare il palazzo dei conti Galli in via Mazzini 1416. La Banca Raguzzi nasce nel 1878. Ha sede nel palazzo del Governatore, in piazza Cavalli 92, come testimonia una richiesta del 21 giugno 1898, di poter collocare “superiormente all’entrata dell’ufficio posto in Piazza Cavalli 92 una ditta in ferro colla scritta Banco A. Raguzzi”17. La direzione si trova invece in un altro stabile di proprietà ossia nel seicentesco palazzo Costa, in via Roma 80, acquistato nel 192118. La Banca Cattolica S. Antonino nasce nel 1897. Già nel maggio 1896 si costituisce il comitato promotore incaricato di raccogliere un capitale di 80.000 lire facendo sottoscrivere azioni da 10 lire l’una. Il 20 gennaio 1897 il notaio Giuseppe Vaciago redige l’atto costitutivo della “Società cooperativa anonima a capitale illimitato, Banca Cattolica S. Antonino“ costituita da 70 soci, tra cui 27 ecclesiastici capeggiati dal vescovo Giovan Battista Scalabrini, appartenenti per lo più all’aristocrazia piacentina19. La sede, inizialmente, si trova nel fabbricato dell’ex convento della Neve di via S. Salvatore (attuale sede del Politecnico di Milano in via Scalabrini) messa a disposizione dal vescovo. La nuova sede in via S. Antonino n. 38, commissionata nel 1911, apre gli sportelli il 2 novembre 191320. La Banca Commerciale e Agricola Piacentina nasce nel 191421. Si trovava in via Mazzini 20 nel palazzo Lampugnani, poi Barattieri, oggi parte della sede centrale della banca di Piacenza. Guglielmo della Cella, nel Vocabolario corografico-geologico storico pubblicato nel 1890, registra, a proposito degli istituti di credito: la Banca nazionale del Regno, ed Agenzia del Credito fondiario, succursale di Piacenza, la Banca Popolare Piacentina e la Cassa di Risparmio di Piacenza istituita piacenza economica 20 settembre 2017
RICERCHE & STUDI sino dal 186122. La Banca nazionale del Regno, ed Agenzia del Credito fondiario, succursale di Piacenza – casa Ricci Oddi, Strada S. Simone (attuale via Poggiali n. 24). La Banca Popolare Piacentina, sede casa propria, strada S. Nicolò, con succursale a Fiorenzuola d’Arda, a Borgo S. Donnino, a Castel S. Giovanni, a Cortemaggiore, ed a Bettola. La Cassa di Risparmio di Piacenza istituita sino dal 1861, che ha un patrimonio di oltre 1.800,000 Lire-Sede palazzo proprio, Strada S. Simone n. 18 (via Poggiali). La Società bancaria italiana apre nel 1906. Era specializzata in operazioni bancarie per commercianti ed industriali23. In occasione della crisi del 1932 viene compilato dal Tribunale di Piacenza un interessante prospetto, a dimostrazione della “saturazione delle dipendenze di banche nella provincia di Piacenza”24, che mette in relazione il numero degli abitanti e l’elenco degli istituti di credito. Nella città di Piacenza, che contava 65.750 abitanti, sono indicate: la Banca S. Antonino, la Banca Commerciale Agricola Piacentina, la Banca A. Raguzzi, la Cassa di Risparmio di Piacenza, il Primo Consorzio Agrario Cooperativo Piacentino, la Banca d’Italia, la Banca Commerciale Italiana, il Credito Italiano, la Banca Nazionale del lavoro, il Banco Ambrosiano e la Banca Luigi Agnelli25. NOTE FINALI 1 V. Poli, I Dizionari corografici per la conoscenza del territorio nel XIX secolo, Piacenza Economica, n. 2, 2016, pp. 18-21. V. Poli, le fonti per la conoscenza della città nel XIX secolo: le guide amministrative, Piacenza Economica, n. 2, 2017, pp. 29-33. 2 V. Poli, Le banche nella storia urbana di Piacenza. L’influenza degli istituti di credito nella trasformazione della città e nella definizione stilistico- tipologica dell’architettura dall’Unità d’Italia alla crisi del 1932, Piacenza, Tip. Le. Co., 2009. 3 L. Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Reale, 1832-34. 4 G. L. Basini- M. Cattini, L’industrializzazione a Piacenza dal 1860 al 1940, Associazione industriali di Piacenza, 1985, pp. 52-61. 5 Nuova guida della città di Piacenza per l’anno 1879 pubblicata per cura dell’impresa generale di pubblicità Cesare Fossati e C., Piacenza, presso Cesare Fossati e C. Strada al Teatro n. 23. 6 Piccola guida della città di Piacenza: contenente l'indicazione di tutti gli uffici pubblici, principali stabilimenti, negozii, monumenti ecc. Compilatore G. Ziliani, Piacenza, Marchesotti e C., 1868. 7 Piccola guida della città di Piacenza con aggiunte e correzioni all’altra stampata nel 1868: contenente l'indicazione di tutti gli uffici pubblici, principali stabilimenti, negozii, monumenti ecc. , Piacenza, a spese dell’editore, 1870. 8 Piccola guida della città di Piacenza (anno terzo): contenente l'indicazione di tutti gli uffici pubblici, nome, cognome e domicilio degli avvocati, procuratori e notai. Medici, ingegneri, nonché l’indicazione dei principali monumenti stabilimenti, negozii, fabbriche ecc. Compilatore G. Ziliani, Piacenza, Tipografia Tedeschi, 1876. 9 Nuova guida della città di Piacenza per l’anno 1879 pubblicata per cura dell’impresa generale di pubblicità Cesare Fossati e C., Piacenza, presso Cesare Fossati e C. Strada al Teatro n. 23. 10 Guida di Piacenza contenente l’indicazione di tutte le chiese e monumenti pubblici con la descrizione di tutte le opere d’arte in esse contenute. Nome e cognome e domicilio dei senatori, deputati, avvocati procuratori, notai medici impiegati ecc. nonché l’indicazione di tutti gli uffici pubblici, stabilimenti, negozi e fabbriche, laboratori ecc, Piacenza, C. Fossati e C. editori piazzetta S. Donnino 32, 1881. 11 Indicatore commerciale o guida di Piacenza per Giuseppe Ziliani, Piacenza, Ziliani editore proprietario, 1887. 12 Piacenza industriale, storica, commerciale. Nuova guida di Piacenza, Piacenza, Tipografia cooperativa Sociale, 1906. 13 G. Nicelli (a cura di), La Cassa Rurale di Creta. Credito Cooperativo Cassa Rurale ed Artigiana di Creta e Castel S. Giovanni 1897-1997, Castel S. Giovanni, Edizioni Pontegobbo, 1996, p. 42. 14 A. Polsi, Il mercato del credito a Piacenza. Storia della Banca Popolare Piacentina (1867-1932), Piacenza, Banca di Piacenza, 1997, pp. 11-13. 15 L. Ferrari, La Banca Popolare Piacentina (società anonima cooperativa) alla Esposizione di Milano, 1906, Piacenza, a stampa. 16 Acquisto del palazzo Galli da parte della Banca Popolare Piacentina, notaio Carlo Gregori, 13 settembre, 1872. Pubblicato in: I. Tampellini, Il palazzo Galli di Piacenza: un edificio in continua evoluzione, Strenna Piacentina 1996, p. 59. 17 ASPC, concessioni edilizie, 21 giugno 1898: richiesta di Raguzzi di poter collocare la targa del suo ufficio in Piazza Cavalli 92. 18 G. Fiori, I Raguzzi, ultimi banchieri piacentini, BSPc, 2001, p. 324. 19 G. Nicelli (a cura di), La Cassa Rurale di Creta. Credito Cooperativo Cassa Rurale ed Artigiana di Creta e Castel S. Giovanni 1897-1997, Castel S. Giovanni, Edizioni Pontegobbo, 1996, p. 91. 20 G. Fiori, Il centro storico di Piacenza. Quartiere degli Anguissola o di S. Antonino, Tomo 4, Piacenza, Tep, 2006, p. 27. 21 G. Nicelli (a cura di), La Cassa Rurale di Creta. Credito Cooperativo Cassa Rurale ed Artigiana di Creta e Castel S. Giovanni 1897-1997, Castel S. Giovanni, Edizioni Pontegobbo, 1996, p. 42. 22 G. Della Cella, Vocabolario corografico-geologico storico della Provincia di Piacenza, Piacenza, F.lli Bertola, 1890, rist. anastatica, Cassa di Rispermio di Piacenza e Vigevano, 1992., p. 90. 23 G. Nicelli (a cura di), La Cassa Rurale di Creta. Credito Cooperativo Cassa Rurale ed Artigiana di Creta e Castel S. Giovanni 1897-1997, Castel S. Giovanni, Edizioni Pontegobbo, 1996, p. 42. 24 ASPc, Tribunale di Piacenza, Fallimenti 1932, b. 347, vol. II. Pubblicato in: G. Fiori, I Raguzzi, ultimi banchieri piacentini, BSPc, 2001, pp. 338-340. 25 ASPc, Tribunale di Piacenza, Fallimenti 1932, b. 347, vol. II. Pubblicato in: G. Fiori, I Raguzzi, ultimi banchieri piacentini, BSPc, 2001, p. 339. piacenza economica 21 settembre 2017
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