La forza della cultura - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   COPIA GRATUITA   ANNO 17 - N° 19 / Domenica 9 maggio 2021

La forza
della cultura
di don Gianni Antoniazzi

In periodo di crisi, si sa, bisogna an-
dare all’essenziale. Chi, come me, è
nato in campagna ritiene che il man-
giare venga dalla terra, non dai libri.
Molti, dunque, custodiscono un pen-
siero preciso: adesso promuoviamo
il lavoro; messa in sicurezza l’Italia,
avremo spazi e tempi per far cresce-
re anche la cultura. Quest’opinione
è ingannevole e va detto. Forse la
pandemia ci ha fatto dimenticare
un fatto: eravamo in crisi profonda
già prima che arrivasse il Virus. Era
una crisi di natura umana, di su-
perpotenze contrapposte per moti-
vi ideologici, di divisioni interne ai
mercati. Ciascuno cercava soltanto
il proprio tornaconto. Mancava la
cultura della vita, mancavano valo-
ri sufficienti per crescere insieme.
Per riavviare adesso l’economia ci
servirebbe uno sguardo nuovo, un
riferimento comune a valori di vita.
Diversamente, torneremo al mondo
malato di un tempo. Restare sani,
in un ambiente inquinato dalla rab-
bia, è un’illusione. È fondamentale,
dunque, dare fin da subito il giusto
valore alla sapienza perché quella
soltanto può edificare una realtà più
sana, capace di allontanarci da que-
sta condizione. Riattiviamo al più
presto la forza straordinaria della
cultura: diamo impulso allo studio,
agli spettacoli di arte, alle conferen-
ze, ai dibattiti in presenza. Decisiva,
ora più che mai, è la crescita cultu-
rale, a patto che con questo termine
non intendiamo le semplici nozioni
che si possono domandare a Google
ma l’universo di sapere e di valori
che fin qui ci hanno portato ad es-
sere uomini e donne fino in fondo.
L'intervista

                        Un nuovo inizio
                        di Matteo Riberto

Musei, cinema, teatri: il settore culturale, dopo mesi difficilissimi, sta ripartendo
Anche M9 ha riaperto: la sfida è riuscire ed entrare finalmente nel cuore dei mestrini
«Erano mesi che aspettavo questo          dini? La ripartenza, come per tutti     di pace e lanciano un segnale a fa-
momento. Amo il cinema, sedermi           gli altri musei, avviene seguendo i     vore dell’ambiente: le piante, ter-
in poltrona e farmi rapire dalla ma-      protocolli di sicurezza. È possibi-     minata la mostra, verranno donate
gia del grande schermo. È l’unica         le visitare M9 con ingressi contin-     ad alcuni comuni per andare ad ar-
cosa che mi fa uscire dal quotidia-       gentati il mercoledì, il giovedì e il   ricchire il patrimonio verde del loro
no, che mi trasporta quasi in una         venerdì, dalle 14.30 alle 20.30 con     territorio. «La Foresta M9 diventa
dimensione sospesa in cui sono feli-      biglietto speciale a 8 euro (5 euro     simbolo della rinascita di M9», ha
ce». Nelle parole di Marina – 33enne      per minori dai 7 a 18 anni, studenti,   spiegato il direttore scientifico del
appena uscita dalla prima proiezio-       diversamente abili e over 65). Una      museo Luca Molinari specificando
ne del Cinema di via Palazzo – si         delle novità principali della ripar-    che M9 vuole diventare sempre più
percepisce l’entusiasmo di ritrovare      tenza riguarda i fine settimana: M9      un luogo d’incontro con laboratori,
una passione che per troppo tempo         è aperto anche sabato e domenica        esposizioni e manifestazioni rivol-
non ha potuto coltivare. Tanti vivo-      dalle 10.30 alle ore 20.30 (si deve     te anche a giovani e famiglie. Un
no la sua stessa emozione per le ri-      prenotare almeno un giorno prima        museo interattivo, dove le perso-
aperture dei cinema. Piano piano –        scrivendo a ufficiogruppi@m9mu-           ne possono interagire con le ulti-
con ingressi contingentati e obbligo      seum.it). La novità più importan-       me tecnologie e tra di loro. «Con
di mascherina - stanno ripartendo         te è però la direzione impressa al      Foresta M9 si avvia il nuovo corso
tutti i luoghi della cultura della cit-   museo che, nel prossimo futuro,         delle mostre temporanee attraver-
tà. Teatri, musei e fioriscono anche       punterà sempre più su mostre tem-       so le quali il Museo si propone come
le prime iniziative all’aperto. Anche     poranee che andranno ad integrare       luogo di incontro e di confronto,
M9 – il Museo del ‘900 – ha riaperto.     quella permanente che consente di       capace di valorizzare ogni forma
L’obiettivo, e non sarà semplice vi-      fare un viaggio – con ambienti im-      di creatività sperimentale, poten-
ste le limitazioni imposte dal Covid,     mersivi e realtà virtuale – attraver-   te stimolo di riflessione sui grandi
è riuscire ad entrare finalmente nel       so il ‘900. La prima mostra tempo-      temi della contemporaneità e del
cuore dei mestrini che anche nel          ranea offerta ai visitatori è Foresta    futuro», ha precisato il presidente
periodo pre-pandemico non hanno           M9: un’installazione di 600 alberi;     della Fondazione di Venezia Miche-
dimostrato l’interesse atteso per         un piccolo bosco riprodotto al ter-     le Bugliesi annunciando il progetto
un museo altamente innovativo. Da         zo piano. Querce, carpini, farnie,      M9 Impatto Zero con il quale il polo
dove riparte M9? E su cosa punterà        frassini, ciliegi, noccioli, sambuchi   intende diventare il più grande mu-
per solleticare l’interesse dei citta-    trasportano il visitatore in un’oasi    seo italiano a impatto energetico
                                                                                  zero partendo dall’installazione di
                                                                                  un grande impianto fotovoltaico sui
                                                                                  tetti. «Con M9 Impatto Zero si rea-
                                                                                  lizza un passaggio concreto del pro-
                                                                                  getto che vedrà in M9 il principale
                                                                                  riferimento dell’innovazione – ha
                                                                                  concluso Bugliesi - Progetto capa-
                                                                                  ce di coniugare compiutamente il
                                                                                  dialogo tra arte e scienza, cultura
                                                                                  e tecnologia che rappresentano gli
                                                                                  elementi costitutivi del nuovo indi-
                                                                                  rizzo strategico per il Polo M9». La
                                                                                  mostra permanente, le temporanee
                                                                                  e il polo che diventerà sempre più
                                                                                  un centro dell’innovazione con in-
                                                                                  contri, iniziative e progetti guida-
                                                                                  ti dallo spirito di unire arte, inno-
                                                                                  vazione e tecnologia. M9 riparte.

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Il bello della vita

                             Cultura da bere
                             di Plinio Borghi

Una crescita culturale locale va favorita mediante la frequenza delle strutture deputate
In questo periodo con precauzione si tenta di riaprire: rispondiamo entusiasti e convinti
Timidamente, con cautela, ma sem-               hour che se lo possono preparare a       in rapporto alla consistenza della
bra che anche in campo cultura-                 casa alla stessa ora! Tanto vale ov-     popolazione, si ha la sensazione di
le si voglia rispondere al desiderio            viamente anche per le manifestazio-      avere per lo più risposte di seconda
pressante di riapertura che arriva              ni sportive: le partite viste in Tv a    mano. Manca, come si diceva anco-
da ogni dove. Per troppo tempo è                stadi vuoti, malgrado l’ampliamento      ra, quell’aspetto identitario che ca-
rimasto nel limbo dei tentativi: in             delle grida dei quattro scalmana-        ratterizza le altre città venete e che
estate perché i cicli stagionali si ri-         ti che vi assistevano, erano piatte.     funge da volano a tutto il resto. Il
ducono all’osso e subito dopo a cau-            Come ci si sta muovendo per ridare       mero tentativo del Palio dei Quartie-
sa dell’inevitabile seconda ondata,             impulso in questo scorcio di tempo,      ri degli anni ’80, peraltro naufragato
seguita dalla terza praticamente                e sempre ammesso che l’intempe-          a causa del maltempo, non è servito
senza soluzione di continuità. Nean-            ranza incontrollata di alcuni non        granché. Siamo più dotati di strutture
che qui sono serviti a più di tanto             induca a un repentino riflusso? Lo-       e iniziative nell’ambito sportivo, ma
i lockdown: gli spettacoli in parti-            devole l’iniziativa della Fenice a Ve-   anche qui ci si muove guardinghi e
colare, ma nemmeno i musei o le                 nezia, che ha mantenuto il nuovo as-     rode ancora la fine della vecchia Me-
mostre, non s’imbastiscono in due               setto spettacolare in tutta sicurezza    stre calcistica, fagocitata dal Vene-
e due quattro. I rischi che nella po-           ed ha rivolto l’attenzione ai giovani    zia che arrancava. D’altra parte sia-
polazione anziana dilaghi una forma             del millennio. Sembra che anche          mo e abbiamo voluto essere un’unica
di rassegnazione rinunciataria e che            l’M9 a Mestre voglia agire sulla stes-   realtà cittadina e un davanzale come
nei giovani non faccia più presa lo             sa scia (se ne parla ampiamente in       quello del Centro Storico è ineludi-
stimolo all’approccio sono concreti             altro articolo di questo numero). Ma     bile. Però, va ribadito, la cultura a
e consistenti. I vari tentativi fatti,          la domanda più importante è: come        tutto tondo, va bevuta in casa, dove
almeno per quest’ultimi più avvez-              risponderemo? Noi a Mestre abbiamo       si vive il giorno per giorno, perché
zi all’uso dei sistemi informatici, di          un rapporto con la “cultura da bere”     solo così si cresce socialmente, ci si
trasmettere performance in stree-               del tutto particolare, avendo alle       forma e quindi ci si apre volentieri
ming non hanno riscosso il successo             spalle e a portata di mano una fonte     anche verso il resto del territorio.
sperato: vuoi mettere il bello della            inesauribile come Venezia, sebbene       Allora diamoci una mossa, aderiamo
diretta, con tutti i preparativi che la         annoveriamo un passato peculiare di      volentieri a quanto ci viene propo-
precedono (prenotazioni, abbiglia-              tutto rispetto, che si riflette ancor     sto, usciamo dal torpore non solo
mento, ecc.) e gli strascichi che la            oggi in iniziative di un certo respi-    per correre al ristorante e facciamo
seguono? Come dire agli amanti del-             ro nazionale (vedi ad esempio i re-      in modo che i tentativi di riapertu-
lo spritz con gli amici o dell’happy            centi concorsi di pittura). Tuttavia,    ra in corso non restino solo pallidi.

                                                                                          Testamento a favore della
                                                                                           Fondazione Carpinetum
                                                                                          La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                          scopo il supporto alle persone anziane
                                                                                          accolte nei sei Centri don Vecchi pre-
                                                                                          senti tra Carpenedo, Marghera, Cam-
                                                                                          palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti
                                                                                          più fragili che vivono in città. Si so-
                                                                                          stiene solo con le offerte e i contri-
                                                                                          buti della gente di buona volontà che
                                                                                          vengono tutti destinati ad azioni di be-
                                                                                          neficienza. Per sostenerla è possibile
                                                                                          fare testamento a suo favore: chi non
                                                                                          avesse eredi o chi volesse comunque
                                                                                          lasciare un legato, sappia che il suo
                                                                                          grande gesto di generosità si tradurrà
                                                                                          in carità concreta, per fare del bene a
                                                                                          vantaggio del prossimo che ha bisogno.

ANNO 17 - N° 19 / Domenica 9 maggio 2021                                                                                               3
Sottovoce

                         La cultura paga
                         di don Gianni Antoniazzi

Qualcuno ancora è convinto che gli in-      scono. Generazioni e generazioni di        Una volta si pensava alla radio, ades-
vestimenti culturali comportino spese       giovani sono legati ai salesiani che li    so a rifare i siti. Bisogna ripartire.
e debiti. Mi spiace ma la storia non        hanno sottratti alla strada. Carpene-      Anche la Fondazione Carpinetum ci
dice così. Certo: inizialmente l’inve-      do adesso è ferma. In passato però ha      sta pensando e vorrebbe provare a
stimento nella ricerca e nello studio       sempre avuto attenzione per la cul-        dedicare qualche borsa di studio per
chiede dispendio di energie. Si trat-       tura: c’è stata l’associazione culturale   giovani che abbiano sinceramente vo-
ta di dissodare il terreno, seminare e      la Rotonda, le rassegne musicali, l’at-    glia di studiare e non ne abbiano le
coltivare prima di raccogliere. Ma se il    tenzione per la polifonica Benedetto       forze. Di questo si parlerà al pros-
seme è sano, dalla cultura si raccolgo-     Marcello, i settimanali, il dopo-scuola.   simo consiglio di amministrazione.
no frutti abbondanti. Solo se invece si
semina aria fritta allora ogni sforzo è
inutile. Permettete un esempio. Guar-
diamo ai salesiani. In ogni continente
essi hanno investito ogni energia nella
cultura. Pensate: i salesiani rinuncia-
no al proprio stipendio e lo mettono
di continuo in comune per disporre
degli strumenti culturali più aggiorna-
ti. L’ho visto di persona all’oratorio di
San Donà. Nei secoli hanno generato
una potenza: non solo qui in Italia ma
più ancora negli altri continenti. Han-
no piantato vita e tutti glielo ricono-

In punta di piedi

Topi di biblioteca
Rodari racconta di un vecchio topo di biblioteca che             quello. Io ne ho mangiato più d’uno… sapeva di carta
andò a trovare i suoi cugini nel solaio del castello. Li         e d'inchiostro. E proprio in quel momento un felino in
accusava di ignoranza e si gloriava della sua erudizio-          carne ed ossa balzò fuori minaccioso. I topolini volaro-
ne. – Per esempio – disse – avete mai mangiato un gat-           no a rintanarsi, tranne il topo di biblioteca, che per la
to? – Tu la sai lunga – risposero – ma da noi sono i gatti       sorpresa era rimasto immobile. Figuratevi la fine. Ri-
che mangiano i topi. – Perché siete ignoranti – disse            cordo questo racconto perché ogni tanto ripenso alle
                                                                 parole di mia nonna. Mi diceva che con tutto il mio
                                                                 studio non riuscivo a risolvere le questioni più sempli-
                                                                 ci della campagna. Mi pare quasi di sentirla: “Cosa ti
                                                                 servono i libri se poi non capisci i mestieri?”. Temo che
                                                                 ci sia qualcosa di attuale in quelle constatazioni. Penso
                                                                 a chi fa sentenze sui vaccini ma non conosce i danni
                                                                 del Virus. Penso a chi prende decisioni di alto livello
                                                                 senza avere mai sviluppato un legame con realtà. Tal-
                                                                 volta i “dirigenti” pensano che un topo possa mangiare
                                                                 i gatti ma alla prova dei fatti la realtà si prende la
                                                                 rivincita… A differenza del racconto di Rodari, però,
                                                                 le conseguenze le pagano spesso gli incolpevoli. C’è
                                                                 dunque una cultura che distrae e rovina la persona.
                                                                 È quello studio che al posto di condure all’interpreta-
                                                                 zione della vita porta gli alunni lontano dalla realtà.

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Pensieri a voce alta

                            Parlare ai giovani
                            di Federica Causin

La Fenice ha riaperto riservando il suo primo concerto a ragazzi tra i 18 e i 30 anni
Un bel segnale: la cultura deve riuscire a intercettare e a parlare alle nuove generazioni
“Ragazzi, ragazze, bentornati alla Fe-       Fenice è stata un’assoluta novità. Data    per raccontare due facce diverse della
nice. Verdi aveva la vostra età quando       la capienza ridotta, l’evento è stato      musica, ugualmente preziose. I teatri
venne a Venezia. Sono molto felice di        trasmesso anche in diretta sul sito e      comunque non sono stati gli unici a ri-
vedervi qui. La Fenice cambia acustica       sul canale Youtube del teatro. A mio       partire. Anche i cinema infatti hanno
con il suo pubblico”. Con queste paro-       avviso, la scelta di ripartire con una     riaperto e la programmazione ha ri-
le, il sovrintendente e direttore arti-      proposta dedicata ai giovani è stata       servato qualche graditissima sorpresa
stico de La Fenice, Fortunato Ortom-         particolarmente significativa, perché       come Nomadland, il film vincitore del
bina, ha salutato il pubblico presente       in qualche modo ha restituito loro la      premio Oscar. Confesso che sono mol-
la sera del 26 aprile. Dopo il passaggio     centralità che dovrebbero avere sem-       to curiosa di vederlo; già prima della
della regione in zona gialla, il teatro      pre; è stata una maniera per ricono-       pandemia, non andavo al cinema da
ha riaperto i battenti con un concerto       scere l’importanza del loro ruolo nella    moltissimo tempo e avrei proprio vo-
rivolto ai giovani tra i 18 e i 30 anni.     ripartenza della cultura, offrendo nel      glia di tornarci. Poco prima di appre-
Gli spettatori hanno avuto l’opportu-        contempo un’occasione d’incontro.          starmi a concludere questo articolo,
nità di compiere un viaggio attraverso       Un’opportunità per iniziare a rico-        ho letto una dichiarazione dell’attrice
le principali opere verdiane: Rigolet-       stituire quella rete di relazioni che il   Serena Rossi, che sarà la madrina della
to, Attila, Ernani, Simon Boccanegra e       lockdown ha pesantemente minato.           prossima Mostra del Cinema di Venezia
La Traviata, che debuttarono proprio         Dopo tanti mesi d’isolamento in cui        e mi sono soffermata su un passaggio:
a Venezia e furono commissionate             tutti si sono un po’ più ripiegati su se   “Sicuramente la chiusura dei cinema,
all’autore dalla Fenice stessa. Affinché       stessi, immagino che anche la dimen-       dei teatri, l’impossibilità di godere di
fossero alla portata di tutte le tasche,     sione sociale dell’arte, intesa come       qualunque spettacolo dal vivo non ci
i biglietti sono stati venduti online a      possibilità di ritrovarsi e di condivi-    ha aiutato a sorridere. A Venezia78,
2 euro e sono andati esauriti in poco        dere un’esperienza, sia risultata mol-     vorrei ritrovare quei sorrisi dimentica-
più di un’ora. Nelle intenzioni degli        to gradita. Devo ammettere che non         ti, vorrei che illuminassero le sale ci-
organizzatori, doveva essere un “click       pensavo che l’opera suscitasse tanta       nematografiche e tutti i luoghi del Fe-
day” ma la piattaforma non ha retto la       curiosità e sono rimasta piacevolmen-      stival. Vorrei che si riaccendessero sui
quantità di accessi ed è andata in tilt. I   te sorpresa. Il 30 aprile anche il tea-    volti di chi non ha potuto lavorare, ma
250 posti disponibili in galleria (in pla-   tro Toniolo di Mestre ha proposto, in      che adesso può tornare a sperare, pro-
tea c’erano il coro e l’orchestra) hanno     Piazzetta Malipiero, un concerto del       gettare, suonare, recitare, costruire
accolto studenti veneziani e fuorisede,      duo Baba Sissoko e Antonello Salis che     scenografie, scrivere…” Quale augurio
che si sono mostrati molto entusiasti.       combina i ritmi tradizionali africani      migliore? E speriamo che siano soltan-
Per tanti di loro varcare la soglia della    con l’improvvisazione jazz. Tante note     to i primi passi verso un nuovo inizio.

                                                                                              Camere disponibili
                                                                                          ai Centri don Vecchi 6 e 7
                                                                                         Al Centro don Vecchi numero 6 de-
                                                                                         gli Arzeroni, a non molta distanza
                                                                                         dalla zona commerciale Aev del
                                                                                         Terraglio e dall’ospedale dell’An-
                                                                                         gelo, può esserci la disponibilità
                                                                                         di qualche stanza per chi doves-
                                                                                         se trascorrere un certo periodo
                                                                                         a Mestre per lavorare oppure, ad
                                                                                         esempio, per assistere i propri pa-
                                                                                         renti ricoverati in città. Queste
                                                                                         stanze sono a disposizione anche
                                                                                         di chi abbia per qualsiasi motivo
                                                                                         una necessità abitativa di caratte-
                                                                                         re temporaneo. Per prenotare una
                                                                                         stanza cosiddetta di "formula uno"
                                                                                         è possibile chiamare lo 0413942214.

ANNO 17 - N° 19 / Domenica 9 maggio 2021                                                                                       5
Camminare insieme

                     Conoscere la vita
                     di don Sandro Vigani

Aver studiato, essere un’enciclopedia di nozioni non significa essere persone colte
La cultura è il desiderio e lo sforzo di imparare da chi ci ha preceduto e dalla vita
La cultura ha a che fare con la        confonde la cultura con le nozio-      di mare con la sua tavola. Ma ap-
conoscenza. Esistono vari tipi di      ni, i concetti. Il termine “cultura”   punto, solo una superfice. La co-
conoscenza o, meglio, molti modi       viene dal latino “còlere” che vuol     noscenza di un tempo assomigliava
per conoscere. C’è una conoscen-       dire “coltivare”. La vera cultura è    invece al palombaro che non occu-
za che viene dallo studio, dai libri   l’orizzonte dentro al quale si di-     pa un grande specchio d’acqua, ma
e oggi dalla comunicazione attra-      spiega l’esistenza di ciascuno. È      va in profondità. Ci sono donne e
verso internet e i social network.     quella sapientia cordis, la sapienza   uomini ‘semplici’ per i quali la cul-
È importante, perché permette di       del cuore, che permette di avere       tura è uno stile di vita. Era colto il
spaziare con la mente nel mondo        accesso al mistero della vita. Essa    padre di un mio zio: povero, prima
nel quale viviamo, di raggiungere      va coltivata, giorno dopo giorno,      della guerra viveva con la famiglia
attraverso l’informazione luoghi       con pazienza. Di fronte a questo       in una baracca, ma leggeva mol-
sempre più lontani che mai po-         tipo di cultura tutti – persone che    to e quando riusciva a racimolare
tremmo in altri modi raggiungere.      hanno studiato e persone che non       qualche quattrino andava a Vene-
Permette di imparare lavori e pro-     hanno potuto farlo, professori uni-    zia, alla Fenice, ad ascoltare Verdi
fessioni, di progredire, creare cose   versitari e contadini… - si trovano    e Puccini. Era colta mia nonna che
nuove. Ma questa forma di cono-        allo stesso punto di partenza. Cia-    raccontava in modo straordinario,
scenza, fatta di nozioni, di con-      scuno, se cerca il terreno buono,      come soltanto lei sapeva fare, la
cetti, non sempre si identifica con     quello nel quale il seme di questa     vita di quando lei era bambina e
la cultura, nel senso più autentico    saggezza spirituale può crescere,      adolescente, ma non era nostalgica
della parola. Ci sono persone che      può diventare una persona ‘col-        di quel passato, anzi, quella cono-
hanno studiato molto, hanno una        ta’ anche se non ha avuto modo         scenza le serviva per decifrare la
o più lauree, ma non sono ‘colte’.     di accedere a tante conoscenze.        complessità di un mondo che negli
Ci sono persone che, in forza di       Non è detto, ad esempio, che la        anni era completamente cambiato.
quello che sanno, camminano una        possibilità straordinaria di accesso   E ogni volta che la incontravo mi
spanna o due sopra la testa degli      alle informazioni e alle nozioni che   narrava di sé, della sua lunga vita,
altri, piene di quel massimalismo      abbiamo oggi sia sempre uno stru-      del suo passato e del suo futuro,
un poco adolescente che accom-         mento fondamentale per acquisire       con una saggezza che proprio non
pagna spesso chi sa molte cose in      cultura. Oggi infatti la conoscenza    riesco a non invidiare. La cultura
generale e molto poche sulla vita      spesso assomiglia al surfista che       vera è anche quella che molti anni
concreta e sul suo mistero. C’è chi    copre una superfice molto ampia         fa, durante una conferenza, Andrej
                                                                              Sinjavskij, dissidente dell’ex Unio-
                                                                              ne Sovietica, raccontando di una
                                                                              vecchietta, analfabeta, che duran-
                                                                              te la rivoluzione comunista salvò la
                                                                              preziosa biblioteca di un monaste-
                                                                              ro, definì “l’arte di fare le cose”. E
                                                                              lodava, con stupore, le botteghe di
                                                                              Venezia, dove la frutta, la carne,
                                                                              il pane e tutto il resto erano di-
                                                                              sposti con cura, con ‘senso artisti-
                                                                              co’: questa per lui era la cultura.
                                                                              Questo tipo di cultura apre sempre
                                                                              al mistero della vita, è sempre sa-
                                                                              pienziale. Soprattutto, può essere
                                                                              alla portata di ciascuno, perfino
                                                                              dell’analfabeta, purché uno sia
                                                                              umile e abbia la voglia di imparare
                                                                              da chi lo ha preceduto e dalla vita.

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Dal cuore

                              Elisabetta
                              di Luciana Mazzer

Fra quelle sopravvissute nel vec-             non perché regina, bensì in quanto
chio continente, considero la mo-             donna che ha sempre anteposto il
narchia inglese la più “ingessata”,           dovere ad ogni altra cosa. Gli anni
la più indissolubilmente legata ad            hanno fatto di lei un’anziana obbli-
ostentati, sorpassati - se pur regali         gata a destreggiarsi fra guai, tradi-
- paradossali orpelli; nonché la più          menti, scelte errate di ogni specie,
costosa. Sono comunque sempre                 se non addirittura gravi colpe, da
molti i sudditi d’oltre Manica ben            parte di figli e parenti prossimi. A
lieti di contribuire a mantenere la           posteriori mi vien da pensare che
mastodontica, costosissima nobile             se alcuni suoi dictat fossero stati     to una lunga vita matrimoniale, mi
stirpe. Ricca oltre ogni immagina-            meno inflessibili non pochi dispia-      ha colpita il dolore di questa vec-
zione grazie anche a sfruttamento             ceri le sarebbero stati risparmiati.    chia donna per la quale, nonostan-
di luoghi e popolazioni sino ad un            In occasione della morte del marito     te la sua corona, la sua ricchezza,
passato non lontano, la monarchia             i media si sono come di consueto        i suoi onori nulla sarà come prima.
inglese può annoverare fra i suoi             scatenati, vergognosamente scate-       Come avviene per ogni altra donna
regali membri un alto numero di co-           nati: l’arrivo del nipote “lontano      che ha amato e purtroppo perduto
stosissime e del tutto inutili presen-        ed epurato”, una certa collana in-      l’amore di tutta una vita. Fra i vari
ze. Primo fra tutti l’eterno erede, il        dossata dalla nuora…. Pettegolezzi      contemporanei principi, duchi ed
poco simpatico principe Carlo. Non            da comari. Ciò che mi ha colpita è      altri appartenenti alla reale stirpe
è che il da poco defunto principe             stato vedere la vecchia Elisabetta      dei Windsor non riesco a trovare
Filippo si sia logorato per il troppo         con la testa chinata ed il volto na-    nessuno che possa aver amato mo-
lavoro, ma più inutile del suo primo-         scosto dal cappello nero, la donna,     glie o marito o compagno quanto
genito non saprei chi altro trovare.          la moglie che ha perso il suo Filippo   la vecchia madre, nonna, bisnonna
Considero con rispetto Elisabetta II,         tanto amato e con il quale ha vissu-    Elisabetta ha amato il suo Filippo.

  Lente d'ingrandimento
  di don Gianni Antoniazzi

  Spesa solidale

  Sabato 15 maggio è possibile andare alla Coop di
  via San Donà a Carpenedo e fare una spesa per
  sostenere le persone in difficoltà. Negli anni
  scorsi, era una consuetudine, in una domenica
  prima di Natale, andare nei centri commercia-
  li e trovare l’occasione per lasciare in un con-
  tenitore qualche provvista a lunga scadenza. Il
  banco alimentare di Verona raccoglieva il ma-
  teriale offerto e lo distribuiva anche al nostro
  magazzino di viale don Sturzo. Quest’anno la
  pandemia ha bloccato quest’iniziativa. La ri-
  proponiamo adesso. È fatta solo per sostene-
  re i poveri accuditi da “Il Prossimo”. Il mate-
  riale raccolto, cioè, verrà portato interamente
  presso i centri don Vecchi di Mestre e sarà di-
  stribuito a chi li frequenta. Noi speriamo che
  sabato prossimo, 15 maggio, molti ricordino di
  compiere questo gesto di carità per chi ha più
  bisogno di aiuto. Da parte nostra non manche-
  remo di far arrivare l’aiuto dove c’è più bisogno.

ANNO 17 - N° 19 / Domenica 9 maggio 2021                                                                                 7
Vivere la comunità

                       Amore di mamma
                       di Daniela Bonaventura

La festa della mamma: una festa che      mamme che hanno avuto il coraggio
profuma di fiori, di cioccolatini, di     di denunciare i propri figli perché                      5x1000
caramelle. È una ricorrenza sicura-      delinquenti: chissà quanta sofferen-
                                                                                   Un modo concreto per aiutare
mente commerciale ma che ci ricor-       za nel loro cuore, pur sapendo che
da l’amore più dolce del mondo. Mia      stavano facendo la cosa migliore          Molti già cominciano con la dichia-
mamma amava ripetermi: ”Ricorda          per loro. E poi penso alle mamme          razione dei redditi. Ricordiamoci
che di mamma ce n’è una sola ed          che hanno vissuto il lockdown con         della scelta del 5x1000. Non sono
                                                                                   cifre stellari ma ugualmente pre-
è quella che ti consola”. Una frase      quarantene, tamponi, didattica a di-
                                                                                   ziose. Con 5 pani e 2 pesci Gesù
semplice che amo ricordare in ogni       stanza, smart working e non posso
                                                                                   ha sfamato una folla. Il 5x1000 non
momento sia come figlia che come          che considerarle eroine del nostro        costa niente e sostiene la Fonda-
mamma. La mia mamma non c’è più          tempo. Certo, mi si obietterà che         zione Carpinetum. Si tratta di uno
da alcuni anni ma riesce ancora a        mica erano in guerra, ma questa           strumento gratuito che lo Stato
consolarmi, la sento sempre vicina e     situazione che dura ormai da tanto        italiano mette nelle nostre mani.
le devo tanto sotto ogni punto di vi-    tempo è stata qualcosa di nuovo. Si       Al momento di fare la nostra di-
sta. I suoi insegnamenti mi sono stati   è dovuta affrontare una vita diver-        chiarazione dei redditi, possiamo
trasmessi soprattutto con l’esempio:     sa, direi ....sospesa ....e le mamme      indicare nell’apposita casella a
tenacia, coraggio, sopportazione,        l’hanno affrontata con coraggio e de-      quale ente destinare il contributo.
voglia di migliorarsi. Credo che tutte   terminazione. Davanti ad un bimbo               Tre possibilità di scelta
le mamme siano come la mia mam-          che sogna di rivedere il suo migliore
ma, e credo che questo amore reci-       amico o ad un adolescente che chiu-       Se credete opportuno il lavoro fat-
proco che nasce fin dalla gravidan-       so nella sua camera mugugna e sof-        to con gli anziani e le famiglie in
                                                                                   difficoltà proponiamo di dare il
za, duri per tutta la vita ed anche      fre per una vita negata una mamma
                                                                                   5x1000 alla Fondazione Carpinetum
oltre. Maria madre di Gesù, e madre      (assieme al papà) deve dare motiva-
                                                                                   dei Centri don vecchi: codice fisc.
nostra, appena nato il Salvatore,        zioni e risposte che possono nascere      94064080271. Se invece preferite
dopo la visita dei pastori “... serba-   solo da un amore grande. E allora         sostenere i bambini si può aiutare il
va tutte queste cose meditandole         cari figli riempite pure di regali le      Centro Infanzia Il Germoglio che da
nel suo cuore...” e le mamme hanno       vostre mamme, abbracciatele forte,        più di 100 anni si occupa della for-
imparato da Lei. Hanno imparato a        condividete dolci e coccole ma non        mazione e della crescita dei bam-
custodire l’amore per i propri figli, a   dimenticate di volere loro bene sem-      bini in via Ca’ Rossa: codice fisc.
farne tesoro. A volte ci sono amori      pre, anche quando vi negano qualco-       90178890274. Da ultimo invece, per
complicati, amori resi difficili dalle     sa o quando urlano perché facciate i      chi ritiene di sostenere le donne in
più svariate situazioni, ma sempre       compiti o per il disordine della vostra   difficoltà da secoli c’è l’Associazione
l’amore di una mamma supererà le         camera. Loro vi vogliono un bene in-      Piavento: codice fisc. 90017970279.
difficoltà. A volte penso alle mamme       finito che vi seguirà sempre anche                   Come destinarlo
coraggiose che seguono i figli diver-     quando lascerete il nido per vivere
                                                                                   Se compili il Modello 730 o il Modello
samente abili con il coraggio di una     la vostra vita e saranno felici quando
                                                                                   Redditi, nel riquadro “Sostegno del
leonessa e con una dolcezza difficile      voi sarete felici. La festa della mam-
                                                                                   volontariato…” firma e scrivi il codi-
da descrivere. Altre volte penso alle    ma cade il 9 maggio: auguri a tutte!      ce fiscale dell'ente prescelto. Se non
                                                                                   sei tenuto a presentare la dichia-
                                                                                   razione dei redditi puoi comunque
                                                                                   donare il tuo 5x1000: nella scheda
                                                                                   fornita insieme alla Certificazio-
                                                                                   ne Unica dal tuo datore di lavoro
                                                                                   o dall’ente che eroga la pensione,
                                                                                   firma nel riquadro “Sostegno del
                                                                                   volontariato…” e scrivi nel riquadro
                                                                                   il codice fiscale dell'ente prescelto.
                                                                                   Inserisci la scheda in una busta chiu-
                                                                                   sa e scrivici “Destinazione 5x1000 Ir-
                                                                                   pef” insieme al tuo cognome, nome
                                                                                   e codice fiscale, consegnala poi gra-
                                                                                   tuitamente ad un ufficio postale, al
                                                                                   Caf oppure al tuo commercialista.

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Viaggio nel tempo

                             Piacevoli distrazioni
                             di Adriana Cercato

Al giorno d’oggi, con la tecnologia di        stile di vita? Sì: esiste infatti una for-   ascoltato la canzone scritta da Bruno
cui disponiamo, siamo costantemente           ma più nobile di distrazione capace          Lauzi “La tartaruga”. Si tratta di un
bombardati da migliaia di informazio-         di aprirci orizzonti nuovi. I Francesi       vero e proprio inno alla lentezza. La
ni e di input che pervengono al nostro        la chiamano divertissement, gli Ingle-       tartaruga, si racconta nel testo, un
cervello in maniera estremamente ve-          si diversion. Dobbiamo riappropriarci        tempo era un animale che correva a
loce. Din din … ecco la notifica di Fa-        di quella forma di distrazione, che ci       testa in giù e filava via più veloce di
cebook. Din din … ecco il messaggio di        permette di viaggiare con la mente,          un treno in corsa. Dopo un incidente
Whatsapp… come si può resistere alla          anche di fantasticare. Tanti artisti,        rallentò e si accorse, andando pian
curiosità? E così si afferra il telefono,      scrittori e perfino scienziati si son         pianino, di moltissime cose che non
interrompendo ciò che si stava facen-         lasciati accompagnare da questa li-          aveva mai notato: “…un bosco di ca-
do. Addio concentrazione! Secondo             bertà di pensiero, per mettere in            rote, un mare di gelato e un biondo
una ricerca svolta nel 2015 la nostra         moto la loro creatività. Un simpatico        tartarugo che ha sposato un mese
soglia di attenzione è di soli 8 secon-       aneddoto racconta che Cartesio ab-           fa”. Questa canzone testimonia una
di. 10 anni fa le persone in ufficio si         bia avuto l’idea dei suoi celebri assi       grande verità: dovremmo recuperare
distraevano ogni 3 minuti. Oggi ogni          (cartesiani) osservando il volo di una       la lentezza come un valore, special-
40 secondi. È evidente che stiamo vi-         mosca sul soffitto. Dalle Confessioni          mente in un mondo che va sempre
vendo in un mondo frettoloso: siamo           di S. Agostino sappiamo che il santo         più a mille all’ora. Il saper rallentare
tutti multitasking, ovvero riusciamo a        non avrebbe mai aperto il libro delle        offre infatti la possibilità di cogliere
compiere diverse operazioni contem-           Lettere di S. Paolo se non fosse sta-        delle occasioni che, correndo troppo,
poraneamente, ma il prezzo da paga-           to distratto dalla voce di un bambino        non si vedrebbero neppure. L’esem-
re è alto. Il nostro cervello è inondato      che esclamava “Prendi e leggi, pren-         pio della moviola, in questo caso,
da una valanga di informazioni, ma            di e leggi”. Questa distrazione che ci       mi sembra decisamente calzante; le
non è in grado di approfondirle ed            porta lontano dalla tecnologia e dai         riprese rallentate sono molto più af-
elaborarle coscientemente, così che           social network è oggi un lusso, ma           fascinanti di quelle normali, perché
la nostra capacità di apprendimento           ogni tanto dovremmo concedercelo.            si possono vedere e gustare tutti i
reale è limitata. Perché quella che           Dovremmo riappropriarci di un modo           particolari: le espressioni, i gesti, le
noi oggi chiamiamo distrazione è una          di vivere a velocità ridotta. Ne trar-       sfumature, le diverse angolazioni,
vera e propria mancanza di concen-            remmo più gusto. È vero infatti che          che diversamente sono molto spesso
trazione, un corto circuito dell’atten-       certi gesti, quali l’abbraccio, il bacio     destinate a sfuggire all’attenzione
zione. Conseguenze ve ne son parec-           e la carezza, hanno il loro sapore mi-       dello spettatore. Considerato que-
chie, come il rischio di cadere nella         gliore se sono dati con lentezza, non        sto, allora, ogni tanto consentia-
trappola della fake news (notizie fal-        frettolosamente. La prima volta che          moci anche noi – come la tartaruga
se). Non siamo più allenati al pensiero       ho sentito parlare della logica della        - di rallentare e di staccare la spina!
critico. C’è un rimedio contro questo         lentezza è stato quando, anni fa, ho         Ne trarremo senz’altro beneficio.

                                                                                                     Il nostro aiuto
                                                                                                    è rivolto a tutti
                                                                                            Molti pensano che i generi alimenta-
                                                                                            ri, la frutta e la verdura, i mobili, gli
                                                                                            indumenti e gli oggetti per la casa,
                                                                                            distribuiti al Don Vecchi, siano desti-
                                                                                            nati esclusivamente ai senza tetto,
                                                                                            ai disperati e ai mendicanti. In real-
                                                                                            tà tutto ciò che viene raccolto e che
                                                                                            si può ricevere a fronte di un’offerta
                                                                                            simbolica, destinata ai costi di gestio-
                                                                                            ne, è a disposizione di chiunque abbia
                                                                                            una difficoltà ad arrivare alla fine del
                                                                                            mese: disoccupati, precari, lavorato-
                                                                                            ri con stipendio inadeguato, famiglie
                                                                                            numerose o in situazioni di disagio.
                                                                                            Per fortuna di prodotti e materiali ne
                                                                                            abbiamo spesso in abbondanza: chi ne
                                                                                            avesse bisogno non esiti a farsi avanti!

ANNO 17 - N° 19 / Domenica 9 maggio 2021                                                                                                9
Proverbi africani

                       L'egoismo
                       di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

Secondo un autore, Hobbes, l’egoi-        condannabile. Così dice il proverbio     (Baluba, Congo Rdc) (ricordiamoci
smo psicologico può prendere due          “Il fuoco sta nella barba di un amico    la parabola del ricco e del povero
forme distinte. La prima è quella         e sta anche nella mia barba. Prima       Lazzaro). E l’egoista porta difficil-
dell’egoismo EDONISTICO, secondo          estinguo il mio, poi vado ad aiuta-      mente avanti la sua vita, come dice
cui nel comportamento quotidiano,         re l’amico” (Malinkè, Senegal). E un     la parabola del ricco che aveva mol-
gli uomini non hanno altra motiva-        altro simile, che riprende il detto      ti beni, voleva ampliare i suoi ma-
zione che quella di ricercare il pro-     francese “la charitè bien ordonnèe       gazzini, ma la notte stessa muore.
prio piacere ed evitare il dolore. La     commence par soi-mème cioè “la           “Con la mano chiusa non progredisci
seconda asserisce che alcuni beni:        carità ben ordinata comincia da se       mai” (Bamoun, Cameroun). Soprat-
il potere, la conservazione, sono         stessi”. Ecco il proverbio “Un ladro     tutto nell’ambito gastronomico che
ricercati per se stessi, e non sem-       in casa tua, un ladro in casa del        gli africani giudicano la generosità
plicemente per il piacere che pro-        vicino; non puoi andare ad aiutare       o l’egoismo di un uomo. La perso-
ducono. Kant invece dice che ogni         il vicino e lasciare il ladro in casa”   na che sa dividere il cibo con altri è
motivazione umana sarebbe fondata         (Bakwa cienze, Congo RDC). In ef-        disposto a dividere il resto di cose,
su una INCLINAZIONE del desiderio,        fetti, si dice che nessuno è mai me-     e quindi si assicura il sostegno degli
fondata nell’egoismo del nostro io. In    glio servito da altrui che da se stes-   altri in caso di necessità. “Chi man-
sintesi, l’uomo ha in lui una inclina-    so. “Il cuoco non si dimentica mai”      gia da solo, soffoca da solo” (Bakwa
zione naturale all’egoismo. Andiamo       (Mongo, Congo RDC). E “Due galli-        cienze, Congo RDC). Infatti in Africa
subito in Africa, dove la solidarietà     ne non si aiutano mai a grattare la      non si mangia mai da soli, solo nel
è un cardine della vita individuale       terra” (Pygmèe, Gabon). I Monpgwe        caso che si sia ammalati o arrabbiati
e comunitaria; quindi l’egoismo vie-      del Gabon dicono che “Due scimmie        con qualcuno. Bisogna saper ferma-
ne condannato senza ritorno. Ogni         non si dividono mai uno stesso frut-     re l’egoismo, anche quello colletti-
atteggiamento che implica questo          to” (ogni atto di self-service non è     vo. “Mangiamo ciascuno una porzio-
difetto, deve essere offuscato. Ve-        egoismo). È normale che ogni egoi-       ne, ma non cerchiamo di saziarci”
diamo i proverbi. “Come fu nel seno       sta trovi giustificazione al suo com-     (Bahaya, Tanzania). (l’esempio viene
di sua madre, nel suo villaggio non       portamento. “Il ventre che sfrutta       dai bambini che condividono quel-
vuole rivali” (Tutsi, Burundi) (si vuol   un altro si dice sempre di essere il     lo che ricevono). L’egoista è senza
dire che l’egoista non sopporta la        più generoso” (Hutu, Rwanda). A          amici. “Da una bocca che mangia
concorrenza. Ricordiamoci la sto-         qualcuno che ricerca solo la felicità    senza dare, non sentirai il suo grido
ria di Esaù e Giacobbe). La morale        personale viene indirizzato questo       di dolore” (Peul, Mali). E non con-
africana ammette che chi pensa            proverbio “Mangia da solo, perché è      divide mai i propri averi. “Il leone
prima alle proprie difficoltà per poi       tuo, ma non dimenticare che la tua       non presta mai i denti a suo fratel-
affrontare quelle degli altri non è        sofferenza sarà sempre più grande”        lo” (Basuto, Lesotho). (98/continua)

                                                                                        L’editrice L’incontro
                                                                                    La nostra editrice pubblica anche:
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                                                                                    quotidiana; Il messaggio di Papa
                                                                                    Francesco, settimanale che riporta
                                                                                    i passaggi più importanti dei di-
                                                                                    scorsi tenuti dal Pontefice; Favole
                                                                                    per adulti, quindicinale di racconti
                                                                                    di fantasia con una finalità morale;
                                                                                    Il libro delle preghiere, delle verità
                                                                                    e delle fondamentali regole mora-
                                                                                    li per un cristiano, edito in 8 mila
                                                                                    copie. Il settimanale è pubblicato
                                                                                    in 5 mila copie in distribuzione
                                                                                    gratuita in tutta la città, ma può
                                                                                    essere letto anche con la versio-
                                                                                    ne digitale scaricabile dal sito in-
                                                                                    ternet www.centrodonvecchi.org

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Per trasparenza

Per realizzare il Centro di solidarietà
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
È stata sottoscritta quasi mezza           azioni, pari a € 350, in memoria         La moglie del defunto Bruno Dalla
azione, pari a € 20, in memoria dei        della sua amata moglie.                  Venezia ha sottoscritto mezza
defunti Maria e Riccardo.                                                           azione abbondante, pari a e 30, in
                                           Le signore Billy, Barbara, Dany,         memoria del marito.
È stata sottoscritta quasi mezza           Elena e Luigina hanno sottoscritto
azione, pari a € 20, in suffragio           cinque azioni, pari a € 250, per         La famiglia della defunta Argia
dell’anima del defunto Renato.             onorare la memoria della defunta         Pirgoli ha sottoscritto un’azione,
                                           Mirella Ravagnan.                        pari a € 50, per onorare la memoria
La figlia della defunta Annamaria                                                    della loro cara congiunta.
Pulich, in occasione dell’anniversario     La signora Silvia Spada ha
della morte di sua madre, ha               sottoscritto un’azione, pari a € 50,     La figlia e il genero della defunta
sottoscritto quasi mezza azione, pari      per onorare la memoria dei suoi cari     Clara Corti Gottardo hanno
a € 20, per onorarne la memoria.           defunti: Giovanni, Lucia e Salvatore.    sottoscritto quattro azioni, pari a
                                                                                    € 200, in memoria della loro cara
Il signor Cesare Folin, in occasione       La moglie del defunto Nicolò ha          congiunta.
del secondo anniversario della             sottoscritto quasi mezza azione,
morte della moglie Giorgina, ha            pari a € 20, in suffragio dell’anima di   La famiglia del defunto Aldo ha
sottoscritto quasi mezza azione,           suo marito.                              sottoscritto mezza azione, pari a €
pari a € 20, in suo ricordo.                                                        25, per onorarne la memoria.
                                           I signori Laura e Carlo Sambugaro
È stata sottoscritta quasi mezza           hanno sottoscritto due azioni, pari      La figlia della defunta Giuliana Zoffi
azione, pari a € 20, in ricordo della      a € 100, per riconoscenza verso la       ha sottoscritto mezza azione, pari a
defunta Annamaria Vianello.                Fondazione che ha assegnato loro un      € 25, in suffragio di sua madre.
                                           alloggio al Don Vecchi 1.
I familiari della defunta Elisabetta                                                I congiunti del defunto Francesco
Volpato hanno sottoscritto quasi           La moglie e il fratello del defunto      Fatato hanno sottoscritto mezza
mezza azione apri a € 20, per              Mauro De Rossi hanno sottoscritto        azione abbondante, pari a € 30, in
onorarne la memoria.                       due azioni, pari a € 100, per onorare    ricordo del loro caro defunto.
                                           la memoria del loro caro congiunto.
I familiari della defunta Diana                                                     In occasione del trigesimo
Zecchin, in occasione della morte          È stata sottoscritta quasi mezza         dalla morte di Valeria Neri è
della loro cara congiunta, hanno           azione, pari a € 20, in ricordo del      stata sottoscritta mezza azione
sottoscritto un’offerta, per onorane        defunto Mario.                           abbondante, pari a € 30, per
la memoria.                                                                         onorarne la memoria.
                                           I familiari dei defunti Lina Capato,
È stata sottoscritta un’azione, pari       Giuseppe Ghion, e Matteo Manente         La cognata della defunta Marisa ha
a € 50, per onorare la memoria             hanno sottoscritto mezza azione          sottoscritto quasi mezza azione,
del defunto Matteo, in occasione           abbondante, pari a € 30 per onorare      pari a € 20, per ricordare lei e il
del primo anniversario della sua           la memoria di questi loro cari           defunto Amedeo.
scomparsa.                                 congiunti.
                                                                                    La figlia della defunta Clara Rossi
I familiari dei defunti Maria e            La signora Leda Marascalchi Vianello     ha sottoscritto un’azione, pari a €
Riccardo hanno sottoscritto quasi          ha sottoscritto 100 azioni, pari a €     50, in occasione del trigesimo della
mezza azione, pari a € 20, per             5.000.                                   morte di sua madre.
onorare la loro memoria.
                                           La famiglia Vanin ha sottoscritto        La famiglia Biondi Sanfilippo ha
La moglie del defunto Andrea Simili        quasi mezza azione, pari a € 20, per     sottoscritto un’azione, pari a € 50,
ha sottoscritto un’azione, pari a          ricordare la loro carissima              in suffragio della loro cara Antonina.
€ 50, per onorare la memoria del           Bruna.
marito.                                                                             I familiari del defunto Gianni Rosso
                                           Un signore, che ha chiesto               hanno sottoscritto mezza azione,
Il marito della defunta Tiziana            l’anonimato, ha sottoscritto due         pari a € 25, in ricordo del loro caro
Chinellato ha sottoscritto sette           azioni, pari a € 100.                    congiunto.

ANNO 17 - N° 19 / Domenica 9 maggio 2021                                                                                  11
Il punto di vista

                        Napoleone a Venezia
                        di don Fausto Bonini

Il 5 maggio 1821, giusto duecento anni     timento di quattro edifici religiosi             e le ombre” che la costrinsero ad en-
fa, moriva Napoleone Bonaparte.            per aprire dei giardini pubblici. A             trare nella modernità, come sostie-
“Ei fu”, inizia una celebre poesia di      San Marco l’abbattimento della chie-            ne don Bruno Bertoli nel suo volume
Alessandro Manzoni, scritta in quello      sa di San Geminiano che chiudeva la             La Chiesa di Venezia dalle origini al
stesso anno e in quello stesso giorno      piazza verso ovest per costruire l’Ala          Duemila. “La modernità – scrive don
per celebrare quell’evento senza mai       napoleonica, un salone per i balli e            Bruno – si schiuse non grazie all’opera
nominare il morto a cui la poesia è        le grandi feste. Nella parte alta della         del nuovo papa né per l’iniziativa dei
dedicata. Moriva un personaggio fa-        sua facciata si trovano le statue dei           patriarchi, ma nel nome, esecrato,
moso che, nel bene e nel male, la-         generali di Napoleone, ma, al centro,           di Napoleone”. Infatti soppresse con-
sciò un segno duraturo nella storia        c’è un vuoto. C’era la statua di Napo-          fraternite e ordini religiosi maschili
dell’Europa di allora. E un segno del      leone che ora non c’è più. Qualche              e femminili, fece chiudere decine
suo passaggio Napoleone lo lasciò          anno fa è tornata a Venezia, ma i ve-           di chiese e oratori… egli si dimostrò
anche a Venezia. “Egli fu l’uragano        neziani non hanno voluto che fosse              un autentico flagello”. Ma Napoleo-
violento – così lo definisce don Anto-      rimessa al suo posto. Troppo negativo           ne va ricordato anche perché “avviò
nio Niero nel suo volume La vita del       il ricordo del suo passaggio a Vene-            un processo di rinnovamento della
Patriarcato di Venezia dalle origini       zia! Soprattutto il ricordo dei nume-           Chiesa veneziana”, ricorda don Bru-
ad oggi – che spazzò via tutto il pas-     rosissimi furti di opere d’arte, consi-         no Bertoli. Ridusse il numero delle
sato”. Fu Napoleone a decretare nel        derati “tributi di guerra”. I quattro           parrocchie da settanta a trenta, tra-
1897 la fine della Serenissima, che si      cavalli, restituiti più tardi a Venezia,        sferì la sede del Patriarcato da San
consegnò volontariamente nelle sue         Le nozze di Cana del Veronese del re-           Pietro di Castello a San Marco, unì
mani. Ma fu la sua venuta trionfale        fettorio dei monaci di San Giorgio e            alla diocesi di Venezia alcune piccole
nel 1807, come Imperatore dei Fran-        tantissime tele di pittori famosi come          diocesi presenti sul territorio. Tutto
cesi e Re d’Italia, a mettere in atto      Tintoretto, Tiepolo, Bellini e altri che        questo succedeva a Venezia duecen-
saccheggio e furti di opere d’arte e a     hanno arricchito il Louvre e altri mu-          to anni fa. Oggi, il Covid 19 è il nuovo
ridisegnare il volto della città in mol-   sei francesi. Nel 1807 anche per la             flagello che ci costringe a ripensa-
te sue parti. A Castello l’interramen-     Chiesa di Venezia cominciò “una nuo-            re anche la nostra pastorale e l’uso
to di un lungo rio, oggi via Garibaldi,    va storia, in cui confluirono vecchie            delle numerose strutture che abbia-
per aprire la Via Eugenia, e l’abbat-      istanze riformiste insieme con le luci          mo a disposizione. Sapremo farlo?

                                                                                                      I recapiti
                                                                                                dei Centri don Vecchi
                                                                                             Don Vecchi 1: Carpenedo - viale
                                                                                             don Sturzo, 53 - tel. 0415353000
                                                                                             Don Vecchi 2: Carpenedo - via dei
                                                                                             300 campi, 6 - tel. 0415353000
                                                                                             Don Vecchi 3: Marghera - via Car-
                                                                                             rara, 10 - tel. 0412586500
                                                                                             Don Vecchi 4: Campalto - via Or-
                                                                                             landa, 187 - tel. 0415423180
                                                                                             Don Vecchi 5: Arzeroni - via Mar-
                                                                                             sala, 14 - tel. 0413942480
                                                                                             Don Vecchi 6: Arzeroni - via Mar-
                                                                                             sala, 14 - tel. 0413942214
                                                                                             Don Vecchi 7: Arzeroni - via Mar-
                                                                                             sala, 14 - tel. 0413942214

                                           Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti
                                           a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del
                                           5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei
                                           Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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