A Pasqua fermi ma vivi - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 marzo 2020 A Pasqua fermi ma vivi di don Gianni Antoniazzi Nella nostra tradizione, Pasqua è una festa vivace: ci sono incontri con parenti e amici e gite fuori porta col sapore della primavera. Si dice così: "Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi". Anche il Van- gelo colora la Risurrezione di viva- cità: le donne lasciano in fretta il sepolcro, gli apostoli corrono alla tomba, i due discepoli vanno ad Emmaus e, la sera, tornano velo- ci a Gerusalemme. Quest’anno la nostra Pasqua sarà diversa. Reste- remo fermi, in casa. Sarà una festa statica e silenziosa, col dispiacere per la situazione di queste setti- mane e la speranza di tornare pre- sto alla vita quotidiana. I Vangeli ci raccontano degli episodi utili anche per interpretare questo tipo di situazione. Dopo tante attività, nella sua Pasqua Gesù fa silenzio, resta passivo fino alla morte e, nel sepolcro, per la prima volta “ripo- sa”. Anche le donne e gli apostoli, dopo gli eventi frenetici della Pas- sione, restano chiusi nel cenacolo per osservare il Sabato. La Risur- rezione non ha testimoni: tutti a casa. Quell’ambiente, sospeso e muto, non è di morte ma prelude alla vita. In effetti ci sono silenzi molto diversi: c’è la desolazione del lager nazista e c’è il silenzio della terra invernale, prorompen- te nella sua fertilità. C’è il silenzio dopo una battaglia e il raccogli- mento di chi organizza la vittoria. In questa Pasqua dipende da noi dare un senso festoso al blocco che ci viene imposto e, nell’ani- mo, organizzare un uomo nuo- vo, capace di aprirsi all’avvenire.
La lettera Una Pasqua di rinascita Dopo questa lunga Quaresima sia per tutti una vera Pasqua di rinascita e di nuova speranza Gli auguri di Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Usl 3 impegnata nella lotta al virus Non è facile, lo ammetto. Queste più forza speriamo che giunga settimane di difficoltà, di ansia, di per noi una vera Pasqua. Credo lutto per molti, di fatica per mol- sia già dentro di noi, questa vera tissimi, ci portano a domandarci Pasqua, perché quanto è succes- che senso può avere, quest’an- so sicuramente ci ha già portato no, farci gli auguri di Buona Pa- a ridisegnare le nostre priorità, e squa. A ben guardare, però, mi a riscoprire i veri valori, a rimet- sento di poter dire che mai come tere ordine in noi stessi, e tutto quest’anno questi stessi auguri questo è già fondamento di spe- hanno un senso profondo, e mai ranza. Credo poi che gli auguri, come quest’anno sono necessari. quest’anno più che in altri anni, Credo che davvero quest’anno la siano necessari. Lo sono perché nostra Pasqua sia stata precedu- ciascuno di noi sente forte il bi- ta da una vera Quaresima: quan- sogno di una rinascita – di vita, di to sta accadendo ci ha messo di serenità, di normalità, di lavoro, fronte alla nostra reale debolez- di speranza – e perché ciascuno za, e ci ha costretti ad una pro- di noi sente forte il bisogno di fonda domanda su noi stessi. Ci riavvicinarsi ai propri cari, agli ciale, un pensiero particolare agli sentiamo meno onnipotenti, non amici, agli affetti, di abbracciare operatori del mondo della sanità. c’è dubbio. E queste settimane e di stringere mani. Non possiamo Lo faranno in molti, quest’anno, di privazioni – privazioni di cose, davvero fare a meno, quest’anno, un augurio speciale alle persone di libertà, di sicurezza, di illu- di dirci a vicenda, come augurio che da settimane sono impegnate sioni, di benessere… - ci hanno davvero sentito, che con la Pa- con tutto il loro cuore a fronteg- indubbiamente messi alla prova. squa tutto rinascerà. Deve ac- giare l’emergenza; non posso che Abbiamo attraversato il deserto, cadere: ce lo promettiamo a vi- ribadirlo anch’io, il mio augurio e lo stiamo ancora attraversando. cenda, ce lo garantisce la Pasqua il mio grazie a tutte queste per- È stata Quaresima vera, quella stessa con il suo messaggio di sone. Ai medici, agli infermieri, del 2020. E per questo oggi con vita. Mi permetto un augurio spe- agli operatori sanitari dell’Emer- genza-Urgenza, degli Ospedali e delle strutture sul territorio, ma anche a chi, dentro gli uffici, nei magazzini, davanti ai computer, nelle amministrazioni, nella logi- stica… a tutti coloro che hanno dato e continuano a dare il massi- mo va il mio augurio sincero, con cui sono certo di interpretare il sentimento comune: la Pasqua sia per tutti la luce che torna a splendere dopo una lunga notte, sia un momento di svolta, di rina- scita, di nuova consapevolezza. Buona Pasqua, di cuore, a tutti. Giuseppe Dal Ben 2 ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020
Tradizioni popolari La lustrada di don Sandro Vigani Le nostre tradizioni raccontano chi siamo, come siamo cambiati e perché lo abbiamo fatto In viaggio tra usi, costumi e credenze che hanno attraversato la Pasqua dei nostri nonni Fino al 1951 la veglia Pasquale ve- le campane, silenziose dalla not- nell’acqua di mare, si facevano la niva celebrata la mattina del sa- te del giovedì, venivano sciolte e croce e recitavano un’Ave Maria. bato santo. Solo nel 1951 papa Pio suonavano a distesa il Gloria, la V’era inoltre usanza che l’acqua XII ristabilì l’orario antico della gente si bagnava gli occhi con l’ac- benedetta durante le celebrazio- Veglia e riformò i riti della setti- qua, le madri li bagnavano ai bam- ni pasquali venisse portata nella mana Santa che, dopo il concilio bini. Il gesto ricordava la liturgia case per tener lontane le malat- Vaticano II, nel 1969, assunsero battesimale celebrata nella Veglia tie, le difficoltà… e spesso anche la forma attuale. Il fuoco nuovo, pasquale, anche se col passare il malocchio e la cattiva fortuna. acceso sul sagrato della chiesa del tempo aveva assunto ormai un L’acqua benedetta veniva sparsa all’inizio della Veglia pasquale, valore quasi magico, poiché si era anche in stalla perché gli animali veniva portato nelle case per ac- persa la memoria del suo signifi- non si ammalassero. Interessante cendere il fuoco nel fogher. Anche cato battesimale. Tra il popolo si è l’usanza che troviamo nel saba- la cenere che rimaneva dal fuoco diceva che il gesto ricordasse lo to Santo di alcuni paesi trevigia- nuovo veniva raccolta e portata sbigottimento delle guardie che ni e lungo il Piave: la lustrada. I nelle case: erano i ragazzini a presidiavano la tomba dopo la Ri- ragazzini correvano per le strade farlo e per questo ricevevano una surrezione di Gesù. Al suono delle sassose trascinando dietro di sé piccola mancia. Veniva custodita campane le mamme ordinavano le catene e gli alari del fogher, con devozione, considerata santa ai figli piccoli di saltare il recinto in modo che i metalli si pulissero e dotata del potere di scacciare il o le cunette della strada perché dalla fuliggine prodotta dal fuoco male, tenere lontane le malattie così nella vita sarebbero stati ca- di un intero anno. In riva al Pia- e la grandine. Poi, finalmente, si paci di superare le fatiche. Sem- ve, poi, con la sabbia completa- slegavano le campane che taceva- pre in Veneto al suono delle cam- vano l’opera. Per ricompensa ri- no dal giovedì Santo e annunciava- pane i ragazzi erano soliti correre cevevano dalla mamma due uova no la gioia della Risurrezione. Uno al mare e bere un po’ d’acqua ma- sode. La lustrada non era soltanto dei segni più antichi della tradi- rina e bagnarsi la testa, creden- espressione di una necessità do- zione popolare con i quali la gen- do fermamente che il giorno nel vuta al fatto che gli alari, dopo te celebrava il sabato Santo era la quale si celebra la Risurrezione, un anno, erano ben sporchi di “benedizione degli occhi”. Quan- la Pasqua, essa diventasse dolce. I nerofumo. Essa, come le pulizie do, la mattina del sabato Santo, vecchi marinai bagnavano la mano pasquali, richiamava in qualche modo la necessità del rinnova- mento materiale e spirituale che la Pasqua portava con sé. Altro segno della Pasqua è l’uovo che richiama la vita, è segno di rina- scita, di fertilità, mistero e sacra- lità. Nella campagna le uova ve- nivano decorate facendole bollire con la buccia di cipolla (per avere il coloro rosso) o altre erbe (per il colore verde). Nel Trevigiano la mattina di Pasqua, appena alzate, le donne bevevano l’uovo che la gallina aveva deposto il venerdì Santo, contro el mal de panza. Gli uomini invece quello del sabato Santo, contro el mal de schena. ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020 3
Remare insieme Una bella lettera Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi di Luciana Mazzer Monumento ai nostri angeli Dopo il vento ed il freddo dei primi Il Covid19 è entrato al Don Vecchi giorni di primavera, esco in terraz- 1-2 di Carpenedo. Un uomo che za. Colonna sonora ed atmosfera aveva bisogno di cure frequenti sono quanto mai inconsueti: silen- all’ospedale è stato il primo caso. zio, assoluto silenzio. Non i vicen- Con lui sono stati coinvolti altri devoli richiami dei volontari, non il due amici che hanno svolto insie- consueto rumore dei carrelli carichi me un servizio. Già dal 22 febbra- di quanto viene donato e portato io i centri erano blindati e il 24 a destinazione per il pomeriggio, febbraio era nata la doppia cintu- tacciono anche i motori dei furgoni ra: la gente non poteva entrare ed in partenza. Non il reciproco saluto uscire e, contemporaneamente, dei residenti che escono ed entra- era vietato muoversi dal proprio no dai Centri. Solo il più che mai appartamento se non per casi di gradito cinguettio degli uccellini vera necessità. Scoperti i 3 casi di contagio è stata introdotta la Da alcuni giorni siamo in quarante- quarantena. Come fare col man- na perché tre dei nostri coinquilini giare e le spese? Chi provvedeva sono stati trovati positivi al Covid tempesta del momento, chiediamo a smaltire la spazzatura? Chi as- 19. Alle subitanee profilassi e disin- a Gesù di poter salire sulla sua bar- sicurava un contatto umano insie- fezioni del caso, si è aggiunta la to- ca tenendoci saldi al suo Corpo, alla me all’assistenza e l’accudienza tale reclusione nei nostri apparta- sua Croce; quello stesso Corpo che per le persone in difficoltà? Alcuni menti. Anche se ben sappiamo che nell’ormai prossima inconsueta set- angeli si sono resi disponibili no- prudenza e rispetto delle regole timana Santa, ancora una volta Lui nostante il rischio di esposizione emanate dovranno essere osservate sacrificherà per noi. Portandoci alla al contagio. Ringrazio molto Fat- ben oltre la data, per noi il giorno Sua e nostra futura Resurrezione. bardh Dedja (detto Bart), Eugenio della liberazione sarà l’attesissimo Alemanno e Sandro Minello (coor- 6 aprile. Per poter così passeggiare Cara Luciana, descrivi bene la fati- dinatore) che hanno provveduto nel bellissimo grande giardino del ca della quarantena che ci è stata al collegamento con l’esterno. Un Centro o poter far la spesa di per- imposta al Don Vecchi 1 e 2. Ga- monumento lo faccio anche a Nina sona nel vicino negozio. Il nostro rantisco che anche “fuori” dai Cen- Volcinschi che con Lucea Iepure, legame con il mondo esterno sono tri la vita non è così facile e libe- Tetanya Klap, Natalia Butnaru (ve- le care e più che mai preziose ope- ra. Manca a tutti la serena libertà nuta dal Don Vecchi 5) hanno as- ratrici. Anche uscire in terrazza per che avevamo in passato. In questo sistito i residenti. Costoro avreb- stendere la biancheria è divenuta momento, fra le urgenze del Vene- bero potuto mettersi in malattia, cercare pretesti, girarsi dall’altra per me cosa piacevole. Ha ragione to, c’è la condizione disastrosa di parte e invece hanno dato molto, don Armando quando, a normalità alcune case di riposo e comunità senza risparmiarsi. Grazie! Ogni raggiunta, si augura che ognuno di per anziani. Anche le case religio- attività è stata fin qui coordinata noi abbia imparato ad apprezza- se soffrono molto. Sono in contat- sotto la diretta regia di Rosanna re le minime cose del quotidiano. to con qualche operatore che mi Cervellin e Cristina Mazzucco e Questa generale, doverosa reclusio- racconta situazioni molto pesanti, l’incessante contributo della dot- ne ha cambiato ritmi e modo di vi- con numerosi decessi. Grazie a Dio, toressa Casarin Carla, sempre vere. Ossessiva fretta, mancanza di nei Centri don Vecchi, le regole di disponibile per ogni indicazione. ascolto delle altrui voci, delle altrui isolamento e quarantena, sembra- Grazie anche a Federica Zago, parole, giorni vissuti come minuti no essere efficaci contro il virus. che da casa ha tenuto la segre- non hanno più ragione d’essere. Un Ora serve estremo equilibrio. Da teria oltre l’orario convenuto, e contagiosissimo virus ha dimostrato una parte non si può incatenare le a Barbara Groppo che con Marino al mondo intero l’inutilità dell’uma- persone: la loro condizione uma- Fontanella hanno seguito una par- no affannarsi. In questo tempo la na, anche a livello intellettuale, ne te dell’organizzazione informatica nostra casa può divenire più che sarebbe compromessa. Dall’altra e amministrativa. A tutti costoro mai chiesa, accanto a libri, fascicoli non possiamo venire meno alle più e agli altri operatori dei Centri di enigmistica, telefono, occupazio- rigorose norme di igiene. Sarebbe don Vecchi di Marghera, Cam- ni vecchie e nuove, anche rosario e importante che tutti imparassimo palto e Arzeroni la Fondazione messale per una più intensa e pro- a tenere le distanze, la mascherina Carpinetum esprime il grazie più e un sorriso negli occhi. don Gianni vivo. Il Signore doni il centuplo. lungata preghiera. Nella terribile 4 ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020
Da sapere Il "Tavolo di passaggio" di Matteo Riberto Il virus lascerà difficoltà che andranno affrontate con la logica della condivisione Fondamentale sarà imparare a condividere sempre di più le risorse con chi ne ha bisogno Imparare a condividere ciò che ab- a creare questo spirito di condivi- ti all’indirizzo indicato suonando biamo. Sarà ancora più necessario sione. È stato infatti creato il "Ta- il campanello dell’interessato, la- quando usciremo dall’incubo coro- volo di passaggio": una lunga tavola sciando il tutto al portone. Una mo- navirus, perché dopo l’emergenza posta all’esterno della chiesa dove dalità per garantire la privacy di chi sanitaria arriverà quella economi- chi vuole può lasciare dei generi ali- ha fatto la richiesta, che potrà scen- ca. Sono già molte le persone in mentari e chi ne ha bisogno li può dere di casa quando vuole per ritira- difficoltà: donne e uomini che da prendere. Il concetto è semplice: re il cestino. L’auspicio è che in altre settimane non percepiscono lo sti- le persone che hanno disponibilità zone e strade possa nascere qualco- pendio, che sono costretti a tenere possono donare, portando al tavolo, sa di simile. Perché di sostegno ci l’attività o il negozio chiuso a causa dei generi alimentari, e chi si trova sarà e c’è bisogno. In tal proposito delle restrizioni imposte dall’emer- in difficoltà può prendere gratuita- segnaliamo altre due iniziative. La genza. E quando il virus placherà mente ciò che gli serve. Il tavolo è in gastronomia Annalisa di Viale Ga- la sua furia? Non nascondiamolo, gli funzione da giorni e si trova di tutto: ribaldi ha messo in piedi “la spesa economisti dicono che molti avran- pasta, farina, riso, marmellate, dol- sospesa”. Chi entra in negozio ha la no perso il lavoro e che dovranno ci, omogeneizzati, olio, bibite anal- possibilità di acquistare qualcosa da reinventarsi. Una prospettiva che ci coliche. Tanti hanno già iniziato ad lasciare in una cesta che verrà poi dice una cosa: sarà fondamentale il usarlo, sia per lasciare alimenti che consegnata a suor Gabriella di San sostegno reciproco perché non si ar- per usufruirne (sta arrivando anche Girolamo che destinerà gli alimenti rivi a un collasso sociale. E bisogna molta carne surgelata. Se qualcuno a chi ne ha bisogno. Altra iniziati- iniziare fin da subito ad entrare in avesse un'idea per conservarla non va riguarda la pasticceria Ceccon quest’ottica, avendone coscienza e abbia timore di farsi avanti). Ma c’è di Carpenedo che, fino a Pasqua, attuando gesti concreti. La parroc- di più. Sul tavolo c’è una “cassetta metterà davanti alla vetrina dalle chia di Carpenedo, insieme alla Fon- della privacy” dove chi ha bisogno 9 alle 12.30 un cestino con sacchet- dazione Carpinetum, l’associazione può lasciare il proprio indirizzo: tini contenenti una focaccina e un Il Prossimo e i giovani della Palla- non appena possibile i giovani della ovetto di cioccolato. Chi ha bisogno nuoto Mestrina, ha quindi, da gior- Pallanuoto Mestrina provvederanno potrà prendere un sacchettino per ni, lanciato un’iniziativa che mira a consegnare una cesta di alimen- sé o portarlo a chi vive un momen- to di difficoltà. I dolci non sono beni di prima necessità, ma è un gesto che può cambiare in positivo una giornata strappando un sorriso e un momento di dolcezza. Infine un’ul- tima iniziativa, diversa ma molto importante. Nella confusione gene- rale, spesso, passa infatti in secon- do piano un aspetto importante di questa emergenza. La costrizione a casa - sia per chi vive da solo, sia per chi sta in famiglia – può anche indurre stress psicologico, difficoltà, depressione. Il Comune e la Croce Rossa Italiana – Comitato di Venezia hanno quindi attivato una linea te- lefonica (il numero è 800 93 66 11) al quale risponderanno gli psicolo- gi volontari della Croce Rossa che, formati per queste situazioni emer- genziali, forniranno il loro supporto. ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020 5
L'intervista 1 A distanza di un anno di Daniela Bonaventura Il coronavirus impone a tutti di stare a casa e vivere una Pasqua diversa quest’anno Due coppie ci raccontano come l’hanno vissuta l’anno scorso e come la vivranno oggi Quest’anno, per forza di cose, tra- trascorso la Pasqua lo scorso anno, conto degli ultimi momenti di Gesù, scorreremo la Pasqua in modo com- ma abbiamo avuto la consolazione dall’ascolto delle sue parole è stata pletamente diverso da come erava- che non è solo un problema nostro sovrastata dal dolore di tutta una mo abituati. Ho chiesto a due cop- legato all’età, visto che, quando ab- nazione per la morte di così tante pie di amici che mi raccontassero biamo chiesto aiuto ai nostri figli, persone. Sarà, quindi, la Pasqua come l’hanno vissuta l’anno scorso anche loro si sono trovati in difficol- della rinascita, della speranza dopo e come la vivranno quest’anno. tà …Sicuramente non abbiamo fatto la disperazione, del sentimento di cose “speciali”, o meglio abbiamo una nuova appartenenza a tutto il Come ricordiamo le nostre Pasque fatto le cose che “normalmente”, genere umano accomunato dallo o almeno come sono state quelle da anni, ci portano alla Pasqua: la stesso sentire. Crediamo che la Pa- fino all’anno scorso? frequentazione delle celebrazio- squa quest’anno avrà questa sotto- Stefania e Carlo: Forse dobbiamo ni del triduo Pasquale, la via cru- lineatura: essere confortati dal Ri- fare mente locale per ricordarle cis lungo le strade del quartiere, sorto che è vicino a tutti quelli che perché, immersi nella frenesia dei la veglia e la messa della notte di hanno vissuto con lui il Calvario. nostri giorni, è probabile che ri- Pasqua, il pranzo della domenica manga solo il ricordo di qualche ce- in famiglia, ma il clima con cui ab- Daniela e Carlo: Ripensando alla lebrazione più intensa, o della Via biamo vissuto tutto questo è stato Pasqua dell’anno scorso, ci rendia- Crucis del Venerdì Santo partico- davvero particolare perché erano in mo conto di quanto sarà strano e larmente bella o della lavanda dei arrivo ben due nuovi nipotini (la no- difficile vivere quest’anno il perio- piedi coi bambini come protagoni- tizia del secondo era arrivata giusto do Pasquale in solitudine, senza il sti o il ricordo del pranzo di Pasqua la domenica delle Palme). contatto diretto con la comunità, gli passato con amici di lunga data. La amici, la famiglia. Anche se ci stia- quotidianità può essere responsabi- Come vivrete la Pasqua quest’an- mo organizzando per partecipare le del fatto che rimangano impresse no? alle celebrazioni Pasquali tramite i solo alcune cose di questo periodo Stefania e Carlo: sicuramente quel- mezzi di comunicazione, per vivere così importante, come fosse qual- la di quest’anno sarà una Pasqua momenti di condivisione con paren- cosa che, essendo stato vissuto già che vivremo col cuore pesante. Da ti e amici tramite videoconferenze, molte volte, non incide più nel no- settimane siamo immersi in una si- per preparare con attenzione e cura stro cuore. tuazione dolorosa che trasforma il il pranzo pasquale, resta la sensa- nostro quotidiano, facendoci sen- zione di vivere qualcosa di incom- Daniela e Carlo: Non è per nulla tire smarriti, impauriti. La nostra piuto che potremo e soprattutto semplice ricordare come abbiamo quaresima, quella scandita dal rac- dovremo completare in un futuro speriamo prossimo. Beh, a noi re- sta anche il rammarico di perdere la prima Pasqua dei nostri due nuovi nipotini, ma anche con loro siamo certi che recupereremo alla grande! Grazie a questi amici che hanno condiviso i loro pensieri che sicura- mente sono i pensieri di tutti noi. Speriamo di riuscire a raggiungere anche i nostri figli, parenti, amici lontani con il nostro affetto tramite messaggi o telefonate. Nel nostro cuore ci sia la certezza che il Signo- re risorto ci è vicino e ci aiuta a vi- vere questo periodo con la speranza che …andrà tutto bene. Buona Pasqua a tutti! 6 ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020
L'intervista 2 Una Pasqua social di Matteo Guerra A soffrire di più delle misure restrittive che ci tengono in casa sono forse i giovani Pietro Ferrazzi, 20enne che abita a Carpendo, ci racconta come sta vivendo questa Pasqua C'è l’esigenza di offrire ai giovani sembrare banale, ma credo sia una sone (dalle centinaia che seguono il una fede che non si limiti alla sola cosa più profonda di quanto sembri. nostro parroco alle decine di milioni conoscenza della Pasqua, ma che sia Durante l’anno tutti i ragazzi hanno che seguono il Papa) guardano nello esperienza diretta di comunità per le proprie attività consuete e può stesso momento lo stesso evento, la uscire dal proprio ambiente e riflet- capitare che anche le amicizie di- stessa celebrazione. È bello sapere tere seriamente in gruppo sullo stile ventino qualcosa di ordinario: non ci che non si è soli! Questo è il motivo di vita cristiana. A partire da questa accorgiamo più di quanto valore ab- del successo di tutte le dirette. Ag- riflessione, è nata una chiacchierata biano nella nostra vita. Con questo giungerei anche che le proposte della con Pietro Ferrazzi: giovane attivo su blocco improvviso di ogni attività ci parrocchia hanno un valore aggiunto: molti fronti e presente in parrocchia stiamo rendendo conto di quanto in- sono proprio pensate e rivolte a noi e in oratorio. Gli ho chiesto come sta vece quelle amicizie e quelle relazio- e alle persone che conosciamo, per vivendo questa Pasqua. ni che viviamo come normali e diamo questo mi sento di ringraziare chi se per scontate non lo siano affatto, di ne fa carico". Rispetto allo scorso anno quali dif- quanto siano importanti nella quoti- ferenze si possono riscontrare con dianità della vita. Vedere tutti i gior- Un’ultima domanda, che non si il periodo di emergenza che stiamo ni un amico, a scuola, all’università pone mai ai giovani anche se sono i vivendo da inizio Quaresima fino o in parrocchia, lo rende quasi una diretti interessati. Perché secondo alla celebrazione della Settimana “nota di contesto”. Essere costretti a te molti ragazzi non si avvicinano Santa? non vederlo gli ridà tutta la centrali- alla Chiesa? Cosa si potrebbe fare? "La diversità più grande è l’assenza tà che merita, e così c’è un desiderio "Secondo me la Chiesa ha di fronte delle celebrazioni. Da questa segue di vedersi straordinario". un pregiudizio di molti giovani che la mancanza della vita della comuni- credono di conoscerla quando inve- tà: non ci si incontra più nei gruppi, Come sono cambiati i vostri pro- ce quanto ne sanno è molto diverso non ci si vede, si fa fatica a portare grammi dopo la sospensione delle dalla realtà. Credo che ci sia bisogno avanti anche gli appuntamenti impor- attività di oratorio? di testimoni che sappiano racconta- tanti". "Abbiamo cercato di proseguire gli in- re con i fatti il Vangelo e spiegare contri tramite le videochiamate, ma chiaramente il perché vivano in quel In questo periodo di Quaresima ovviamente è molto diverso: manca modo. Ce ne sono molti, però forse qual è stata l’inventiva di giovani e il contatto diretto. Bisogna cercare dovrebbero sforzarsi tutti di raccon- ragazzi? di usare video, disegni, immagini e tare un po’ di più quello che fanno, "Una cosa positiva che ho notato è tutte le potenzialità di questi stru- rendere chiaro ai giovani quale sia il una rinnovata voglia di cercarsi. Può menti. Qualcuno poi ha modificato senso dei loro comportamenti". gli argomenti che aveva in mente di approfondire con i vari gruppi, qual- Domanda per entrare cun altro ha ritarato il contenuto per le nuove forme di contatto “a distan- ai Centri don Vecchi za”. Si cerca di fare il massimo, con Ai Centri don Vecchi il turnover degli appartamenti è costante. Chi pen- l’obiettivo di dare il senso di un cam- sasse di presentare domanda d’inse- mino che continua". rimento, mettendosi in lista d'attesa, può consegnarla in direzione al Cen- Sull’onda delle ordinanze per la tro don Vecchi 2 di via dei Trecento situazione sanitaria, che hanno campi a Carpenedo. Per richiedere un alloggio occorre: non avere meno sospeso le celebrazioni liturgiche, di 65 anni e più di 83; trovarsi in una quanto sono utili i social? condizione economica modesta; es- "Fondamentali direi, sono l’unico sere normalmente autosufficienti; mezzo per trovare un senso di comu- disporre di un garante che si assu- nità, di stare insieme. La Messa in di- ma la responsabilità di intervenire qualora la persona abbia necessità retta, le iniziative di papa Francesco, di una diversa collocazione, in se- le preghiere su YouTube di don Gianni guito alla perdita dell’autonomia. sono occasioni in cui moltissime per- ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020 7
Il bello della vita Desistenza di Plinio Borghi La quarantena può indurre a lasciarsi andare o a non rispettare le restrizioni in atto Vanno però respinte le sirene di istinti distruttivi e azioni pericolose per la comunità A qualcuno sarà venuto l’istinto di fare partecipare, lo dicevo la settimana più consistente e mirata solidarietà un salto dalla sedia nel leggere la pa- scorsa, e senza poter festeggiare in verso chi è in prima linea per garantir- rola “desistenza” in un periodo criti- amicizia. Mai è successo, nemmeno in ci salute e ordine pubblico, ma anche co come l’attuale, quando imperversa tempo di guerra o in occasione di altre la sopravvivenza in termini accetta- ovunque la parola d’ordine “teniamo epidemie. Viviamolo allora in termini bili. Non è a caso che molte attività, duro, ce la faremo!”. Occhio! Siamo già propositivi, proprio valorizzando tutte apparentemente non di prima neces- abituati a non cogliere negli argomenti le nostre risorse, dando un senso più sità, siano autorizzate a proseguire, che affrontiamo il senso più immedia- compiuto a ciò che in tempi di norma- proprio per aiutarci a “reggere” nel to. Quel che vale è l’aspetto positivo lità poteva scadere in routine. Evitia- modo migliore e correndo rischi non di ognuno; se non c’è, non mi sogno mo di cedere alla tentazione di “butar indifferenti. Ricambiamoli innanzitut- nemmeno di accostarlo alle cose bel- el manego drio la manera”, come di- to con una stretta osservanza delle le della vita. Distogliamo pertanto la remmo nel nostro fiorito gergo vene- regole, che diventa poi una bella so- nostra attenzione dal risvolto negati- ziano. E dato che siamo in argomento, lidarietà per chi si ammala sul serio vo, che è quello della passività, della un altro senso positivo della desisten- e deve trovare strutture capienti ed rassegnazione, di quell’atteggiamen- za è proprio la rinuncia a perseguire efficienti. Desistiamo dal sottovaluta- to che conduce lentamente all’apatia speciose questioni giuridiche, i diverbi re i nostri piccoli o grandi sforzi. C’è, e al fatalismo: tutti fattori che sono con gli altri (e stando a casa di più, però, anche la solidarietà più classica incombenti nella battaglia che stiamo si presentano con maggior evidenza i verso i deboli e gli emarginati, ai quali conducendo contro il nemico invisibi- rapporti condominiali), le rivalse e le si aggiungono tutti quelli che fatica- le. L’occasione di questa forzata per- piccole ripicche che siamo erronea- no a gestirsi da soli in un’emergenza manenza al domicilio, invece di diven- mente convinti ci appaghino e via di- come questa, specie se, anziani e più tare occasione per un opportuno ri- cendo: in poche parole e prendendo vulnerabili, sono più reclusi degli altri. lancio di attività accantonate o sopite, spunto da Colui che ha sublimato la Gli ingredienti per fare una Pasqua dato il suo prolungarsi, corre il rischio desistenza fino a subire con la croce speciale, come si vede, ci sono tutti e di far perdere la voglia di restare at- la prepotenza dei suoi aguzzini, è il la desistenza dal chiuderci nel nostro tivi. Qui deve scattare subito il primo periodo deputato al perdono, un per- piccolo interesse è un altro di quegli moto positivo di desistenza: il rifiuto dono da formulare a Dio, non prima elementi che possono fare la differen- di lasciarsi andare. Stiamo vivendo di averlo già esercitato verso gli altri, za nel dare un tono più consono alla comunque un momento storico senza come ci ostiniamo a ripetere, senza nostra vita. E allora anche quest’an- precedenti, come il celebrare una Pa- tanta convinzione, nel “Padre nostro”. no c’è tutto lo spazio e l’opportunità squa senza funzioni religiose cui poter È pure l’occasione di rispolverare una per augurarci una BUONA PASQUA! Camere disponibili ai Centri don Vecchi 6 e 7 Al Centro don Vecchi numero 6 degli Arzeroni, a non molta distanza dalla zona commerciale Aev del Terraglio e dall’ospedale dell’Angelo, può es- serci la disponibilità di qualche stan- za per chi dovesse trascorrere un certo periodo a Mestre per lavorare oppure, ad esempio, per assistere i propri parenti ricoverati in città. Queste stanze sono a disposizione anche di chi abbia per qualsiasi mo- tivo una necessità abitativa di carat- tere temporaneo. Per prenotare una stanza cosiddetta di "formula uno" è possibile chiamare lo 0413942214. 8 ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020
Pensieri a voce alta Non abbiate paura di Federica Causin Venerdì 27 marzo il Papa ha invocato la benedizione sul mondo assalito dal coronavirus Una minaccia contro la quale dobbiamo remare insieme perché “nessuno si salva da solo” In una piazza San Pietro vuota Non avete ancora fede?”, mi è par- nel cuore, d’interrogarmi su quello come non l’avevo mai vista e av- so che lo stesse chiedendo proprio che conta davvero. Il Papa ha par- volta in una coltre di buio e di piog- a me. Mai come adesso mi è stato lato di un’inversione di rotta che ci gia, la veste di Papa Francesco mi facile immedesimarmi negli apo- porti verso Dio e verso gli altri e, è sembrata ancora più candida, stoli impauriti, presi alla sprovvista per aiutarci, possiamo prendere a quasi sfolgorante. Penso di essere dalla tempesta che infuria. Anch’io modello le tante persone comuni stata una delle moltissime persone come loro, di fronte alla perdita di che si spendono per prendersi cura, che hanno partecipato, grazie alla tante certezze e al dolore di molti, per guarire, per infondere speranza televisione, alla preghiera per la mi sono sorpresa a dire “Non t’im- e seminare corresponsabilità: me- fine della pandemia e mi ha fatto porta di noi, Signore?” Le parole dici, infermieri, volontari, addetti davvero piacere ritrovare seduti del Santo Padre mi hanno spinto a dei supermercati, farmacisti, sa- accanto a me, sul divano, i miei riflettere sul fatto che questo non cerdoti, religiose, forze dell’ordi- genitori. Non siamo abituati a pre- è il modo giusto d’invocare aiuto e ne e tanti altri. Mentre ascoltavo, gare insieme forse perché, per una che l’incommensurabilità dell’amo- ho rivisto alcuni volti a me molto sorta di pudore, ognuno di noi si re di Dio per noi non merita di es- cari che operano in questi ambiti e ritaglia i propri “spazi di dialogo” sere messa in discussione. Essere ho rivolto un pensiero affettuoso e con il Signore. Quella sera, invece, accusati a torto d’indifferenza ci pieno di riconoscenza a suor Tere- ciascuno, in silenzio, ha deposto ferisce e allo stesso modo avrà fe- sa, a don Armando, a don Gianni, sotto la croce le proprie paure e le rito Gesù in quella circostanza, ha alle assistenti, alle badanti, ai vo- proprie speranze. Credo sia stato sottolineato Francesco. Questa re- lontari e a tutti coloro che si stan- uno dei momenti più intensi che azione così umana del Signore mi no prodigando per garantire ai resi- abbiamo vissuto come famiglia “a ha colto quasi di sorpresa. Mi sono denti dei Centri don Vecchi la salu- metà”. Certo, se ci fossero stati an- chiesta anche: se credere significa te, la serenità e la sicurezza di una che mia sorella, mio cognato e le andare verso Gesù e fidarsi di Lui, presenza operosa. Siamo chiamati mie nipotine sarebbe stato ancora io a che punto sono? In queste set- a remare insieme, perché abbiamo più speciale, ma in questo perio- timane in cui siamo tutti privati di capito, a caro prezzo, che nessuno do dobbiamo accontentarci della gran parte della nostra normalità, si salva da solo. La Pasqua ci ricor- vicinanza di cuore e di tante vide- della prossimità di alcuni affetti, da che la croce è salvezza e riscat- ochiamate. Quando il Papa ha ri- dell’immediatezza di alcuni gesti to, è speranza e impegno, per noi, petuto la domanda che Gesù pone che non sono più consentiti, sento a percorrere le strade che possono ai discepoli “Perché avete paura? forte il bisogno di mettere ordine aiutarci a custodirci e a custodire. L’editrice L’incontro La nostra editrice pubblica anche: Sole sul nuovo giorno, un quader- no mensile utile per la meditazio- ne quotidiana; Il messaggio di Papa Francesco, settimanale che riporta i passaggi più importanti dei discorsi tenuti dal Pontefice; Favole per adul- ti, quindicinale di racconti di fantasia con una finalità morale; Il libro delle preghiere, delle verità e delle fonda- mentali regole morali per un cristia- no, edito in 8 mila copie. Il settima- nale è pubblicato in 5 mila copie in distribuzione gratuita in tutta la cit- tà, ma può essere letto anche con la versione digitale scaricabile dal sito internet www.centrodonvecchi.org ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020 9
La toponomastica cittadina Via Pepe e via Forte Marghera di Sergio Barizza Con le modifiche portate alla to- strada che serviva soprattutto a tram trainato da cavalli e dal 1904 ponomastica cittadina nel 1886 (in Giuseppe Da Re per la sua fornace quello a trazione elettrica (primo occasione dell’inaugurazione del- e i suoi depositi di prodotti agrico- nel Veneto). Proprio dalla relazio- la colonna della Sortita in piazza li. Gestiva infatti anche, per conto ne tecnica stesa in occasione dei Barche) e nel 1898 (per ricordare di grandi proprietari terrieri, vasti lavori per adattare la strada a sup- il cinquantenario della rivoluzione terreni tra Favaro, Dese, Marcon, portare i binari veniamo a sapere del 1848) sul centro di Mestre si Mogliano e Roncade i cui prodotti che il percorso da piazza Barche era steso un lungo ‘velo tricolore’: (il frumento in particolare) veniva a punta San Giuliano “risultava di piazza XXVII Ottobre, piazzetta raccolto in numerosi granai presen- chilometri 4,446 dei quali solo 380 XXII Marzo, via Olivi, via Poerio. ti nella zona (delle teste di caval- metri di proprietà comunale (il L’operazione venne conclusa nel lo effigiate sulla facciata di alcuni primo tratto), mentre erano ben 1911 quando le due rive del Canal fabbricati sono ancora lì a testimo- 1.625 i metri di strada vicinale che Salso vennero denominate ‘via Gu- niarlo). Finiti gli edifici, diveniva si dovevano espropriare dai relati- glielmo Pepe e via Forte Marghe- una sconnessa strada di campagna vi proprietari e addirittura 2.441 ra’. Fino a quel momento erano (continuazione di ‘via della Forna- quelli di proprietà demaniale”. per lo più comunemente individua- ce’) utile per raggiungere i campi Come la strada sull’altro lato del te come ‘riva destra e riva sinistra coltivati della zona. Venne inter- canale solo il piccolo tratto inzia- del Canal Salso’: testimonianza ul- rotta nel 1908 quando fu costruita le era perciò contornato da edifi- teriore di quanto la toponomastica la darsena necessaria all’ormeggio ci, poi la strada diveniva privata storica sia legata al territorio e alla delle chiatte che dalla Marittima e serviva per raggiungere i campi vita che vi si svolgeva e quanto de- avrebbero portato merci nei nuovi coltivati e infine c’era il vasto ter- leterio sia stato, troppe volte, eli- magazzini del ‘porto di Mestre’ (in ritorio di ‘rispetto’ attorno all’area minarla e sostituirla. A Guglielmo particolare balle di cotone) che an- del forte. Fu relativamente facile Pepe, il generale napoletano ami- cora oggi fanno corona a ‘viale An- effettuare l’esproprio dei privati, co di famiglia dei Poerio, coman- cona’. Vanamente protestarono gli durò invece più di un decennio il dante della colonna di volontari agricoltori che, per raggiungere i braccio di ferro con i militari che provenienti da ogni parte d’Italia loro campi, avrebbero dovuto per- non vedevano di buon occhio che che, uscita da forte Marghera, correre qualche chilometro in più. una strada, che sarebbe stata mol- avrebbe ingaggiato una dura bat- Sul lato opposto la strada venne to frequentata dato che collegava taglia con gli austriaci tra piazza denominata ‘via Marghera’ e poi il tram con il vaporetto (la stori- Barche e il ponte della Campana, definitivamente ‘via Forte Marghe- ca ‘caponera’) della linea Mestre- venne intitolata la strada che cor- ra’. Nel 1911 raggiungeva già punta Venezia, passasse proprio sotto reva sulla destra del canale. Era la San Giuliano: dal 1891 vi correva il gli spalti del forte. (26/continua) Via Forte Marghera verso San Giuliano Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come scopo il supporto alle persone anziane accolte nei sei Centri don Vecchi pre- senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si so- stiene solo con le offerte e i contri- buti della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande gesto di generosità si tradurrà in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. 10 ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene I signori Ida e Fernando Ferrari Il signor Alessandro Minello hanno sottoscritto un’azione, pari ha sottoscritto mezza azione 5 per mille a € 50, per onorare la memoria dei abbondante pari a € 30, in Un modo concreto per aiutare loro cari defunti: Vittorio, Angela memoria di sua moglie Nadia Bin. e Ida. Il 5 per mille è una parte delle no- stre tasse a cui lo Stato "rinuncia" Il signor Gianni Bovo ha sottoscritto per sostenere un ente benefico che La moglie e i due figli del tre azioni, pari a € 150, per aiuta il prossimo in difficoltà. Non defunto Antonio Trinchillo hanno onorare la memoria di sua moglie costa nulla e se non si sceglie di do- sottoscritto un’azione, pari a € 50, Marisa Rosselli. narlo rimane comunque allo Stato. per onorare la memoria del loro Il 5 per mille non sostituisce l’8 per caro congiunto. Il marito e le due figlie della mille destinato alle confessioni reli- giose. Sono due opportunità diverse defunta Gigliola Scaioli hanno di destinare le proprie imposte per I due figli del defunto Marino sottoscritto quattro azioni, pari a € fini differenti. Amici lettori vi chie- Artico hanno sottoscritto quattro 200, per onorare la memoria della diamo di impiegare bene le tasse azioni, pari a € 200, per onorare la loro cara congiunta. scegliendo, nella dichiarazione dei memoria del loro caro padre. redditi, come destinare il 5 per mille. La famiglia della defunta Elena Tesi Il signor Ruggero Artico, fratello del ha sottoscritto due azioni, pari a Tre possibilità di scelta Se credete opportuno il lavoro fat- defunto Marino, ha sottoscritto due € 100, in memoria della loro cara to con gli anziani e le famiglie in azioni, pari a € 100, in memoria congiunta. difficoltà proponiamo di dare il 5 del suo caro congiunto. permille alla Fondazione Carpine- La moglie e il figlio del defunto tum dei Centri don vecchi: codi- La signora Marta Artico ha Emilio De Rossi hanno sottoscritto ce fiscale 94064080271. Se inve- ce preferite sostenere i bambini sottoscritto due azioni, pari a € un’azione abbondante pari a € 60, si può aiutare il Centro Infanzia Il 100, in ricordo del suo caro zio in sua memoria. Germoglio che da più di 100 anni Marino. si occupa della formazione e del- I familiari del defunto Emilio De la crescita dei bambini in via Ca’ Il figlio della defunta Onorina Borin Rossi hanno sottoscritto un’azione, Rossa: codice fiscale 90178890274. ha sottoscritto quattro azioni, pari a € 50, in suffragio della sua Da ultimo invece, per chi ritiene di sostenere le donne in difficol- pari a € 200, in ricordo della sua anima. tà da secoli c’è l’Associazione Pia- carissima madre. vento: codice fiscale 90017970279. La famiglia Lazzari Olivieri, in La figlia del defunto Giuseppe occasione del 1° anniversario Come destinarlo Sartori ha sottoscritto quasi mezza della morte del loro caro Se compili il Modello 730 o il Modello azione, pari a € 20, in memoria di Salvatore, hanno sottoscritto Redditi, nel riquadro “Sostegno del suo padre. mezza azione abbondante, pari a volontariato…” firma e scrivi il codi- ce fiscale dell'ente prescelto. Se non € 30, per onorare la sua memoria. sei tenuto a presentare la dichia- Una persona rimasta anonima ha razione dei redditi puoi comunque sottoscritto due azioni, pari a € La signora Loretta Davanzo, in donare il tuo 5 per mille: nella sche- 100, in suffragio della defunta occasione del 2° anniversario della da fornita insieme alla Certificazio- Onorina Borin. morte di Anna, ha sottoscritto ne Unica dal tuo datore di lavoro o dall’ente che eroga la pensione, quattro quinti di azione, pari a € firma nel riquadro “Sostegno del vo- I familiari del defunto Roberto 40, per onorarne la memoria. lontariato…” e scrivi nel riquadro il Moratelli hanno sottoscritto due codice fiscale dell'ente prescelto. In- azioni, pari a € 100, per onorare la Il signor Poligheri, in occasione serisci la scheda in una busta chiusa memoria del loro caro congiunto. del 1° anniversario della morte e scrivici “Destinazione 5 per mille di suo padre Salvatore, ha Irpef” insieme al tuo cognome, nome e codice fiscale, consegnala poi gra- Il figlio della defunta Ada ha sottoscritto quasi mezza azione, tuitamente ad un ufficio postale, al sottoscritto quasi mezza azione, pari pari a € 20, per onorarne la Caf oppure al tuo commercialista. a € 20, per ricordare sua madre. memoria. ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020 11
Il punto di vista Dal Calvario alla Risurrezione di don Fausto Bonini Comincio a essere stanco. La soli- pezzi della mia vita passata, fac- pongono. Le mostravo quello che tudine mi pesa. Non poter vedere cio ginnastica, mi sento al tele- vedevo dalle finestre della mia le persone, se non in videochia- fono con molte persone soprat- casa. Da un lato un giardino con mata, non poter stringere una tutto con chi vive solo come me, tanti alberi alti e sempre verdi e mano, guardare negli occhi, fare prego e celebro la Messa nel mio la cupola della chiesa dei Gesua- una carezza, dare un bacio. Mi angolo di preghiera e chiedo al Si- ti, la mia parrocchia, e dall’altro pesa tutto questo perché siamo gnore di non dimenticarsi di me, un grande giardino e, a qualche esseri sociali, abbiamo bisogno di ma soprattutto di tutte le perso- centinaio di metri, le cupole e i guardarci negli occhi, di toccarci ne che sono morte e che conti- campanili della basilica della Sa- fisicamente e non solo virtual- nuano a morire. In queste ultime lute. Le mostravo anche, sul lato mente, di sentire la presenza degli notti sogno molto. Questa notte sinistro fra le case, la cima del altri, di vivere momenti di sociali- ho sognato tanto, ma mi ricordo campanile di San Marco. E le rac- tà. Ebbene, tutto questo non c’è. solo l’ultimo di questi sogni. Ho contavo che quando tirava il ven- Da un mese ormai e fino a quando sognato di essere nella casa dove to buono sentivo il “campanone” non si sa. I miei amici, conoscen- sono nato, a Venezia, in Rio Terà che suonava la mezzanotte. Poi do la mia condizione di salute, mi San Vio Corte vecia Dorsoduro mi sono svegliato. Perché questo costringono all’isolamento totale 467, insieme a Letizia (una delle riandare al passato? Magari per- e mi portano la spesa quando ne tante Letizie della Casa studen- ché c’è poca fiducia nel futuro? ho bisogno. Comunque leggo mol- tesca Santa Fosca) che era venu- Forse sì, soprattutto perché il to, ascolto musica, guardo qual- ta a trovarmi. Nei sogni il tempo futuro è incerto e avvolto nella che bel film, metto per iscritto sparisce e le immagini si sovrap- nebbia. Ho scritto queste righe nei primi giorni di aprile, ma voi le leggerete nei giorni che prece- dono la Pasqua e allora per riu- scire a vivere il presente pieno di ombre e dimenticare il passato che non tornerà più, ricordo a me e anche a voi che mi leggerete, che dopo il Monte Calvario c’è il Giardino della Risurrezione. Gesù ci è già passato ed è risorto. Noi stiamo ancora salendo il Calva- rio, ma sono certo che anch’io e anche tutti noi raggiungeremo il Giardino della Risurrezione. Buo- na Pasqua di risurrezione, amici. Vista la particolare si- tuazione, per evita- re gli assembramenti, sono momentaneamen- te sospesi gli intratte- nimenti previsti pres- so i Centri don Vecchi. Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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