A Pasqua fermi ma vivi - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   COPIA GRATUITA   ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 marzo 2020

A Pasqua
fermi ma vivi
di don Gianni Antoniazzi

Nella nostra tradizione, Pasqua è
una festa vivace: ci sono incontri
con parenti e amici e gite fuori
porta col sapore della primavera.
Si dice così: "Natale con i tuoi e
Pasqua con chi vuoi". Anche il Van-
gelo colora la Risurrezione di viva-
cità: le donne lasciano in fretta il
sepolcro, gli apostoli corrono alla
tomba, i due discepoli vanno ad
Emmaus e, la sera, tornano velo-
ci a Gerusalemme. Quest’anno la
nostra Pasqua sarà diversa. Reste-
remo fermi, in casa. Sarà una festa
statica e silenziosa, col dispiacere
per la situazione di queste setti-
mane e la speranza di tornare pre-
sto alla vita quotidiana. I Vangeli
ci raccontano degli episodi utili
anche per interpretare questo tipo
di situazione. Dopo tante attività,
nella sua Pasqua Gesù fa silenzio,
resta passivo fino alla morte e, nel
sepolcro, per la prima volta “ripo-
sa”. Anche le donne e gli apostoli,
dopo gli eventi frenetici della Pas-
sione, restano chiusi nel cenacolo
per osservare il Sabato. La Risur-
rezione non ha testimoni: tutti a
casa. Quell’ambiente, sospeso e
muto, non è di morte ma prelude
alla vita. In effetti ci sono silenzi
molto diversi: c’è la desolazione
del lager nazista e c’è il silenzio
della terra invernale, prorompen-
te nella sua fertilità. C’è il silenzio
dopo una battaglia e il raccogli-
mento di chi organizza la vittoria.
In questa Pasqua dipende da noi
dare un senso festoso al blocco
che ci viene imposto e, nell’ani-
mo, organizzare un uomo nuo-
vo, capace di aprirsi all’avvenire.
La lettera

Una Pasqua di rinascita
Dopo questa lunga Quaresima sia per tutti una vera Pasqua di rinascita e di nuova speranza
Gli auguri di Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Usl 3 impegnata nella lotta al virus
Non è facile, lo ammetto. Queste      più forza speriamo che giunga
settimane di difficoltà, di ansia, di   per noi una vera Pasqua. Credo
lutto per molti, di fatica per mol-   sia già dentro di noi, questa vera
tissimi, ci portano a domandarci      Pasqua, perché quanto è succes-
che senso può avere, quest’an-        so sicuramente ci ha già portato
no, farci gli auguri di Buona Pa-     a ridisegnare le nostre priorità, e
squa. A ben guardare, però, mi        a riscoprire i veri valori, a rimet-
sento di poter dire che mai come      tere ordine in noi stessi, e tutto
quest’anno questi stessi auguri       questo è già fondamento di spe-
hanno un senso profondo, e mai        ranza. Credo poi che gli auguri,
come quest’anno sono necessari.       quest’anno più che in altri anni,
Credo che davvero quest’anno la       siano necessari. Lo sono perché
nostra Pasqua sia stata precedu-      ciascuno di noi sente forte il bi-
ta da una vera Quaresima: quan-       sogno di una rinascita – di vita, di
to sta accadendo ci ha messo di       serenità, di normalità, di lavoro,
fronte alla nostra reale debolez-     di speranza – e perché ciascuno
za, e ci ha costretti ad una pro-     di noi sente forte il bisogno di
fonda domanda su noi stessi. Ci       riavvicinarsi ai propri cari, agli     ciale, un pensiero particolare agli
sentiamo meno onnipotenti, non        amici, agli affetti, di abbracciare     operatori del mondo della sanità.
c’è dubbio. E queste settimane        e di stringere mani. Non possiamo      Lo faranno in molti, quest’anno,
di privazioni – privazioni di cose,   davvero fare a meno, quest’anno,       un augurio speciale alle persone
di libertà, di sicurezza, di illu-    di dirci a vicenda, come augurio       che da settimane sono impegnate
sioni, di benessere… - ci hanno       davvero sentito, che con la Pa-        con tutto il loro cuore a fronteg-
indubbiamente messi alla prova.       squa tutto rinascerà. Deve ac-         giare l’emergenza; non posso che
Abbiamo attraversato il deserto,      cadere: ce lo promettiamo a vi-        ribadirlo anch’io, il mio augurio e
lo stiamo ancora attraversando.       cenda, ce lo garantisce la Pasqua      il mio grazie a tutte queste per-
È stata Quaresima vera, quella        stessa con il suo messaggio di         sone. Ai medici, agli infermieri,
del 2020. E per questo oggi con       vita. Mi permetto un augurio spe-      agli operatori sanitari dell’Emer-
                                                                             genza-Urgenza, degli Ospedali e
                                                                             delle strutture sul territorio, ma
                                                                             anche a chi, dentro gli uffici, nei
                                                                             magazzini, davanti ai computer,
                                                                             nelle amministrazioni, nella logi-
                                                                             stica… a tutti coloro che hanno
                                                                             dato e continuano a dare il massi-
                                                                             mo va il mio augurio sincero, con
                                                                             cui sono certo di interpretare il
                                                                             sentimento comune: la Pasqua
                                                                             sia per tutti la luce che torna a
                                                                             splendere dopo una lunga notte,
                                                                             sia un momento di svolta, di rina-
                                                                             scita, di nuova consapevolezza.
                                                                             Buona Pasqua, di cuore, a tutti.

                                                                                                 Giuseppe Dal Ben

2                                                                                  ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020
Tradizioni popolari

                              La lustrada
                              di don Sandro Vigani

Le nostre tradizioni raccontano chi siamo, come siamo cambiati e perché lo abbiamo fatto
In viaggio tra usi, costumi e credenze che hanno attraversato la Pasqua dei nostri nonni
Fino al 1951 la veglia Pasquale ve-            le campane, silenziose dalla not-       nell’acqua di mare, si facevano la
niva celebrata la mattina del sa-              te del giovedì, venivano sciolte e      croce e recitavano un’Ave Maria.
bato santo. Solo nel 1951 papa Pio             suonavano a distesa il Gloria, la       V’era inoltre usanza che l’acqua
XII ristabilì l’orario antico della            gente si bagnava gli occhi con l’ac-    benedetta durante le celebrazio-
Veglia e riformò i riti della setti-           qua, le madri li bagnavano ai bam-      ni pasquali venisse portata nella
mana Santa che, dopo il concilio               bini. Il gesto ricordava la liturgia    case per tener lontane le malat-
Vaticano II, nel 1969, assunsero               battesimale celebrata nella Veglia      tie, le difficoltà… e spesso anche
la forma attuale. Il fuoco nuovo,              pasquale, anche se col passare          il malocchio e la cattiva fortuna.
acceso sul sagrato della chiesa                del tempo aveva assunto ormai un        L’acqua benedetta veniva sparsa
all’inizio della Veglia pasquale,              valore quasi magico, poiché si era      anche in stalla perché gli animali
veniva portato nelle case per ac-              persa la memoria del suo signifi-        non si ammalassero. Interessante
cendere il fuoco nel fogher. Anche             cato battesimale. Tra il popolo si      è l’usanza che troviamo nel saba-
la cenere che rimaneva dal fuoco               diceva che il gesto ricordasse lo       to Santo di alcuni paesi trevigia-
nuovo veniva raccolta e portata                sbigottimento delle guardie che         ni e lungo il Piave: la lustrada. I
nelle case: erano i ragazzini a                presidiavano la tomba dopo la Ri-       ragazzini correvano per le strade
farlo e per questo ricevevano una              surrezione di Gesù. Al suono delle      sassose trascinando dietro di sé
piccola mancia. Veniva custodita               campane le mamme ordinavano             le catene e gli alari del fogher,
con devozione, considerata santa               ai figli piccoli di saltare il recinto   in modo che i metalli si pulissero
e dotata del potere di scacciare il            o le cunette della strada perché        dalla fuliggine prodotta dal fuoco
male, tenere lontane le malattie               così nella vita sarebbero stati ca-     di un intero anno. In riva al Pia-
e la grandine. Poi, finalmente, si              paci di superare le fatiche. Sem-       ve, poi, con la sabbia completa-
slegavano le campane che taceva-               pre in Veneto al suono delle cam-       vano l’opera. Per ricompensa ri-
no dal giovedì Santo e annunciava-             pane i ragazzi erano soliti correre     cevevano dalla mamma due uova
no la gioia della Risurrezione. Uno            al mare e bere un po’ d’acqua ma-       sode. La lustrada non era soltanto
dei segni più antichi della tradi-             rina e bagnarsi la testa, creden-       espressione di una necessità do-
zione popolare con i quali la gen-             do fermamente che il giorno nel         vuta al fatto che gli alari, dopo
te celebrava il sabato Santo era la            quale si celebra la Risurrezione,       un anno, erano ben sporchi di
“benedizione degli occhi”. Quan-               la Pasqua, essa diventasse dolce. I     nerofumo. Essa, come le pulizie
do, la mattina del sabato Santo,               vecchi marinai bagnavano la mano        pasquali, richiamava in qualche
                                                                                       modo la necessità del rinnova-
                                                                                       mento materiale e spirituale che
                                                                                       la Pasqua portava con sé. Altro
                                                                                       segno della Pasqua è l’uovo che
                                                                                       richiama la vita, è segno di rina-
                                                                                       scita, di fertilità, mistero e sacra-
                                                                                       lità. Nella campagna le uova ve-
                                                                                       nivano decorate facendole bollire
                                                                                       con la buccia di cipolla (per avere
                                                                                       il coloro rosso) o altre erbe (per
                                                                                       il colore verde). Nel Trevigiano la
                                                                                       mattina di Pasqua, appena alzate,
                                                                                       le donne bevevano l’uovo che la
                                                                                       gallina aveva deposto il venerdì
                                                                                       Santo, contro el mal de panza. Gli
                                                                                       uomini invece quello del sabato
                                                                                       Santo, contro el mal de schena.

ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020                                                                                  3
Remare insieme

                        Una bella lettera                                           Lente d'ingrandimento
                                                                                      di don Gianni Antoniazzi
                        di Luciana Mazzer
                                                                                   Monumento ai nostri angeli
Dopo il vento ed il freddo dei primi                                              Il Covid19 è entrato al Don Vecchi
giorni di primavera, esco in terraz-                                              1-2 di Carpenedo. Un uomo che
za. Colonna sonora ed atmosfera                                                   aveva bisogno di cure frequenti
sono quanto mai inconsueti: silen-                                                all’ospedale è stato il primo caso.
zio, assoluto silenzio. Non i vicen-                                              Con lui sono stati coinvolti altri
devoli richiami dei volontari, non il                                             due amici che hanno svolto insie-
consueto rumore dei carrelli carichi                                              me un servizio. Già dal 22 febbra-
di quanto viene donato e portato                                                  io i centri erano blindati e il 24
a destinazione per il pomeriggio,                                                 febbraio era nata la doppia cintu-
tacciono anche i motori dei furgoni                                               ra: la gente non poteva entrare ed
in partenza. Non il reciproco saluto                                              uscire e, contemporaneamente,
dei residenti che escono ed entra-                                                era vietato muoversi dal proprio
no dai Centri. Solo il più che mai                                                appartamento se non per casi di
gradito cinguettio degli uccellini                                                vera necessità. Scoperti i 3 casi
                                                                                  di contagio è stata introdotta la
Da alcuni giorni siamo in quarante-
                                                                                  quarantena. Come fare col man-
na perché tre dei nostri coinquilini
                                                                                  giare e le spese? Chi provvedeva
sono stati trovati positivi al Covid      tempesta del momento, chiediamo         a smaltire la spazzatura? Chi as-
19. Alle subitanee profilassi e disin-     a Gesù di poter salire sulla sua bar-   sicurava un contatto umano insie-
fezioni del caso, si è aggiunta la to-    ca tenendoci saldi al suo Corpo, alla   me all’assistenza e l’accudienza
tale reclusione nei nostri apparta-       sua Croce; quello stesso Corpo che      per le persone in difficoltà? Alcuni
menti. Anche se ben sappiamo che          nell’ormai prossima inconsueta set-     angeli si sono resi disponibili no-
prudenza e rispetto delle regole          timana Santa, ancora una volta Lui      nostante il rischio di esposizione
emanate dovranno essere osservate         sacrificherà per noi. Portandoci alla    al contagio. Ringrazio molto Fat-
ben oltre la data, per noi il giorno      Sua e nostra futura Resurrezione.       bardh Dedja (detto Bart), Eugenio
della liberazione sarà l’attesissimo                                              Alemanno e Sandro Minello (coor-
6 aprile. Per poter così passeggiare      Cara Luciana, descrivi bene la fati-    dinatore) che hanno provveduto
nel bellissimo grande giardino del        ca della quarantena che ci è stata      al collegamento con l’esterno. Un
Centro o poter far la spesa di per-       imposta al Don Vecchi 1 e 2. Ga-        monumento lo faccio anche a Nina
sona nel vicino negozio. Il nostro        rantisco che anche “fuori” dai Cen-     Volcinschi che con Lucea Iepure,
legame con il mondo esterno sono          tri la vita non è così facile e libe-   Tetanya Klap, Natalia Butnaru (ve-
le care e più che mai preziose ope-       ra. Manca a tutti la serena libertà     nuta dal Don Vecchi 5) hanno as-
ratrici. Anche uscire in terrazza per     che avevamo in passato. In questo       sistito i residenti. Costoro avreb-
stendere la biancheria è divenuta         momento, fra le urgenze del Vene-       bero potuto mettersi in malattia,
                                                                                  cercare pretesti, girarsi dall’altra
per me cosa piacevole. Ha ragione         to, c’è la condizione disastrosa di
                                                                                  parte e invece hanno dato molto,
don Armando quando, a normalità           alcune case di riposo e comunità
                                                                                  senza risparmiarsi. Grazie! Ogni
raggiunta, si augura che ognuno di        per anziani. Anche le case religio-     attività è stata fin qui coordinata
noi abbia imparato ad apprezza-           se soffrono molto. Sono in contat-       sotto la diretta regia di Rosanna
re le minime cose del quotidiano.         to con qualche operatore che mi         Cervellin e Cristina Mazzucco e
Questa generale, doverosa reclusio-       racconta situazioni molto pesanti,      l’incessante contributo della dot-
ne ha cambiato ritmi e modo di vi-        con numerosi decessi. Grazie a Dio,     toressa Casarin Carla, sempre
vere. Ossessiva fretta, mancanza di       nei Centri don Vecchi, le regole di     disponibile per ogni indicazione.
ascolto delle altrui voci, delle altrui   isolamento e quarantena, sembra-        Grazie anche a Federica Zago,
parole, giorni vissuti come minuti        no essere efficaci contro il virus.       che da casa ha tenuto la segre-
non hanno più ragione d’essere. Un        Ora serve estremo equilibrio. Da        teria oltre l’orario convenuto, e
contagiosissimo virus ha dimostrato       una parte non si può incatenare le      a Barbara Groppo che con Marino
al mondo intero l’inutilità dell’uma-     persone: la loro condizione uma-        Fontanella hanno seguito una par-
no affannarsi. In questo tempo la          na, anche a livello intellettuale, ne   te dell’organizzazione informatica
nostra casa può divenire più che          sarebbe compromessa. Dall’altra         e amministrativa. A tutti costoro
mai chiesa, accanto a libri, fascicoli    non possiamo venire meno alle più       e agli altri operatori dei Centri
di enigmistica, telefono, occupazio-      rigorose norme di igiene. Sarebbe       don Vecchi di Marghera, Cam-
ni vecchie e nuove, anche rosario e       importante che tutti imparassimo        palto e Arzeroni la Fondazione
messale per una più intensa e pro-        a tenere le distanze, la mascherina     Carpinetum esprime il grazie più
                                          e un sorriso negli occhi. don Gianni    vivo. Il Signore doni il centuplo.
lungata preghiera. Nella terribile

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Da sapere

                              Il "Tavolo di passaggio"
                              di Matteo Riberto

Il virus lascerà difficoltà che andranno affrontate con la logica della condivisione
Fondamentale sarà imparare a condividere sempre di più le risorse con chi ne ha bisogno
Imparare a condividere ciò che ab-            a creare questo spirito di condivi-       ti all’indirizzo indicato suonando
biamo. Sarà ancora più necessario             sione. È stato infatti creato il "Ta-     il campanello dell’interessato, la-
quando usciremo dall’incubo coro-             volo di passaggio": una lunga tavola      sciando il tutto al portone. Una mo-
navirus, perché dopo l’emergenza              posta all’esterno della chiesa dove       dalità per garantire la privacy di chi
sanitaria arriverà quella economi-            chi vuole può lasciare dei generi ali-    ha fatto la richiesta, che potrà scen-
ca. Sono già molte le persone in              mentari e chi ne ha bisogno li può        dere di casa quando vuole per ritira-
difficoltà: donne e uomini che da               prendere. Il concetto è semplice:         re il cestino. L’auspicio è che in altre
settimane non percepiscono lo sti-            le persone che hanno disponibilità        zone e strade possa nascere qualco-
pendio, che sono costretti a tenere           possono donare, portando al tavolo,       sa di simile. Perché di sostegno ci
l’attività o il negozio chiuso a causa        dei generi alimentari, e chi si trova     sarà e c’è bisogno. In tal proposito
delle restrizioni imposte dall’emer-          in difficoltà può prendere gratuita-        segnaliamo altre due iniziative. La
genza. E quando il virus placherà             mente ciò che gli serve. Il tavolo è in   gastronomia Annalisa di Viale Ga-
la sua furia? Non nascondiamolo, gli          funzione da giorni e si trova di tutto:   ribaldi ha messo in piedi “la spesa
economisti dicono che molti avran-            pasta, farina, riso, marmellate, dol-     sospesa”. Chi entra in negozio ha la
no perso il lavoro e che dovranno             ci, omogeneizzati, olio, bibite anal-     possibilità di acquistare qualcosa da
reinventarsi. Una prospettiva che ci          coliche. Tanti hanno già iniziato ad      lasciare in una cesta che verrà poi
dice una cosa: sarà fondamentale il           usarlo, sia per lasciare alimenti che     consegnata a suor Gabriella di San
sostegno reciproco perché non si ar-          per usufruirne (sta arrivando anche       Girolamo che destinerà gli alimenti
rivi a un collasso sociale. E bisogna         molta carne surgelata. Se qualcuno        a chi ne ha bisogno. Altra iniziati-
iniziare fin da subito ad entrare in           avesse un'idea per conservarla non        va riguarda la pasticceria Ceccon
quest’ottica, avendone coscienza e            abbia timore di farsi avanti). Ma c’è     di Carpenedo che, fino a Pasqua,
attuando gesti concreti. La parroc-           di più. Sul tavolo c’è una “cassetta      metterà davanti alla vetrina dalle
chia di Carpenedo, insieme alla Fon-          della privacy” dove chi ha bisogno        9 alle 12.30 un cestino con sacchet-
dazione Carpinetum, l’associazione            può lasciare il proprio indirizzo:        tini contenenti una focaccina e un
Il Prossimo e i giovani della Palla-          non appena possibile i giovani della      ovetto di cioccolato. Chi ha bisogno
nuoto Mestrina, ha quindi, da gior-           Pallanuoto Mestrina provvederanno         potrà prendere un sacchettino per
ni, lanciato un’iniziativa che mira           a consegnare una cesta di alimen-         sé o portarlo a chi vive un momen-
                                                                                        to di difficoltà. I dolci non sono beni
                                                                                        di prima necessità, ma è un gesto
                                                                                        che può cambiare in positivo una
                                                                                        giornata strappando un sorriso e un
                                                                                        momento di dolcezza. Infine un’ul-
                                                                                        tima iniziativa, diversa ma molto
                                                                                        importante. Nella confusione gene-
                                                                                        rale, spesso, passa infatti in secon-
                                                                                        do piano un aspetto importante di
                                                                                        questa emergenza. La costrizione a
                                                                                        casa - sia per chi vive da solo, sia
                                                                                        per chi sta in famiglia – può anche
                                                                                        indurre stress psicologico, difficoltà,
                                                                                        depressione. Il Comune e la Croce
                                                                                        Rossa Italiana – Comitato di Venezia
                                                                                        hanno quindi attivato una linea te-
                                                                                        lefonica (il numero è 800 93 66 11)
                                                                                        al quale risponderanno gli psicolo-
                                                                                        gi volontari della Croce Rossa che,
                                                                                        formati per queste situazioni emer-
                                                                                        genziali, forniranno il loro supporto.

ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020                                                                                     5
L'intervista 1

                      A distanza di un anno
                      di Daniela Bonaventura

Il coronavirus impone a tutti di stare a casa e vivere una Pasqua diversa quest’anno
Due coppie ci raccontano come l’hanno vissuta l’anno scorso e come la vivranno oggi
Quest’anno, per forza di cose, tra-     trascorso la Pasqua lo scorso anno,     conto degli ultimi momenti di Gesù,
scorreremo la Pasqua in modo com-       ma abbiamo avuto la consolazione        dall’ascolto delle sue parole è stata
pletamente diverso da come erava-       che non è solo un problema nostro       sovrastata dal dolore di tutta una
mo abituati. Ho chiesto a due cop-      legato all’età, visto che, quando ab-   nazione per la morte di così tante
pie di amici che mi raccontassero       biamo chiesto aiuto ai nostri figli,     persone. Sarà, quindi, la Pasqua
come l’hanno vissuta l’anno scorso      anche loro si sono trovati in difficol-   della rinascita, della speranza dopo
e come la vivranno quest’anno.          tà …Sicuramente non abbiamo fatto       la disperazione, del sentimento di
                                        cose “speciali”, o meglio abbiamo       una nuova appartenenza a tutto il
Come ricordiamo le nostre Pasque        fatto le cose che “normalmente”,        genere umano accomunato dallo
o almeno come sono state quelle         da anni, ci portano alla Pasqua: la     stesso sentire. Crediamo che la Pa-
fino all’anno scorso?                    frequentazione delle celebrazio-        squa quest’anno avrà questa sotto-
Stefania e Carlo: Forse dobbiamo        ni del triduo Pasquale, la via cru-     lineatura: essere confortati dal Ri-
fare mente locale per ricordarle        cis lungo le strade del quartiere,      sorto che è vicino a tutti quelli che
perché, immersi nella frenesia dei      la veglia e la messa della notte di     hanno vissuto con lui il Calvario.
nostri giorni, è probabile che ri-      Pasqua, il pranzo della domenica
manga solo il ricordo di qualche ce-    in famiglia, ma il clima con cui ab-    Daniela e Carlo: Ripensando alla
lebrazione più intensa, o della Via     biamo vissuto tutto questo è stato      Pasqua dell’anno scorso, ci rendia-
Crucis del Venerdì Santo partico-       davvero particolare perché erano in     mo conto di quanto sarà strano e
larmente bella o della lavanda dei      arrivo ben due nuovi nipotini (la no-   difficile vivere quest’anno il perio-
piedi coi bambini come protagoni-       tizia del secondo era arrivata giusto   do Pasquale in solitudine, senza il
sti o il ricordo del pranzo di Pasqua   la domenica delle Palme).               contatto diretto con la comunità, gli
passato con amici di lunga data. La                                             amici, la famiglia. Anche se ci stia-
quotidianità può essere responsabi-     Come vivrete la Pasqua quest’an-        mo organizzando per partecipare
le del fatto che rimangano impresse     no?                                     alle celebrazioni Pasquali tramite i
solo alcune cose di questo periodo      Stefania e Carlo: sicuramente quel-     mezzi di comunicazione, per vivere
così importante, come fosse qual-       la di quest’anno sarà una Pasqua        momenti di condivisione con paren-
cosa che, essendo stato vissuto già     che vivremo col cuore pesante. Da       ti e amici tramite videoconferenze,
molte volte, non incide più nel no-     settimane siamo immersi in una si-      per preparare con attenzione e cura
stro cuore.                             tuazione dolorosa che trasforma il      il pranzo pasquale, resta la sensa-
                                        nostro quotidiano, facendoci sen-       zione di vivere qualcosa di incom-
Daniela e Carlo: Non è per nulla        tire smarriti, impauriti. La nostra     piuto che potremo e soprattutto
semplice ricordare come abbiamo         quaresima, quella scandita dal rac-     dovremo completare in un futuro
                                                                                speriamo prossimo. Beh, a noi re-
                                                                                sta anche il rammarico di perdere la
                                                                                prima Pasqua dei nostri due nuovi
                                                                                nipotini, ma anche con loro siamo
                                                                                certi che recupereremo alla grande!

                                                                                Grazie a questi amici che hanno
                                                                                condiviso i loro pensieri che sicura-
                                                                                mente sono i pensieri di tutti noi.
                                                                                Speriamo di riuscire a raggiungere
                                                                                anche i nostri figli, parenti, amici
                                                                                lontani con il nostro affetto tramite
                                                                                messaggi o telefonate. Nel nostro
                                                                                cuore ci sia la certezza che il Signo-
                                                                                re risorto ci è vicino e ci aiuta a vi-
                                                                                vere questo periodo con la speranza
                                                                                che …andrà tutto bene.
                                                                                               Buona Pasqua a tutti!

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L'intervista 2

                              Una Pasqua social
                              di Matteo Guerra

A soffrire di più delle misure restrittive che ci tengono in casa sono forse i giovani
Pietro Ferrazzi, 20enne che abita a Carpendo, ci racconta come sta vivendo questa Pasqua
C'è l’esigenza di offrire ai giovani              sembrare banale, ma credo sia una          sone (dalle centinaia che seguono il
una fede che non si limiti alla sola             cosa più profonda di quanto sembri.        nostro parroco alle decine di milioni
conoscenza della Pasqua, ma che sia              Durante l’anno tutti i ragazzi hanno       che seguono il Papa) guardano nello
esperienza diretta di comunità per               le proprie attività consuete e può         stesso momento lo stesso evento, la
uscire dal proprio ambiente e riflet-             capitare che anche le amicizie di-         stessa celebrazione. È bello sapere
tere seriamente in gruppo sullo stile            ventino qualcosa di ordinario: non ci      che non si è soli! Questo è il motivo
di vita cristiana. A partire da questa           accorgiamo più di quanto valore ab-        del successo di tutte le dirette. Ag-
riflessione, è nata una chiacchierata             biano nella nostra vita. Con questo        giungerei anche che le proposte della
con Pietro Ferrazzi: giovane attivo su           blocco improvviso di ogni attività ci      parrocchia hanno un valore aggiunto:
molti fronti e presente in parrocchia            stiamo rendendo conto di quanto in-        sono proprio pensate e rivolte a noi
e in oratorio. Gli ho chiesto come sta           vece quelle amicizie e quelle relazio-     e alle persone che conosciamo, per
vivendo questa Pasqua.                           ni che viviamo come normali e diamo        questo mi sento di ringraziare chi se
                                                 per scontate non lo siano affatto, di       ne fa carico".
Rispetto allo scorso anno quali dif-             quanto siano importanti nella quoti-
ferenze si possono riscontrare con               dianità della vita. Vedere tutti i gior-   Un’ultima domanda, che non si
il periodo di emergenza che stiamo               ni un amico, a scuola, all’università      pone mai ai giovani anche se sono i
vivendo da inizio Quaresima fino                  o in parrocchia, lo rende quasi una        diretti interessati. Perché secondo
alla celebrazione della Settimana                “nota di contesto”. Essere costretti a     te molti ragazzi non si avvicinano
Santa?                                           non vederlo gli ridà tutta la centrali-    alla Chiesa? Cosa si potrebbe fare?
"La diversità più grande è l’assenza             tà che merita, e così c’è un desiderio     "Secondo me la Chiesa ha di fronte
delle celebrazioni. Da questa segue              di vedersi straordinario".                 un pregiudizio di molti giovani che
la mancanza della vita della comuni-                                                        credono di conoscerla quando inve-
tà: non ci si incontra più nei gruppi,           Come sono cambiati i vostri pro-           ce quanto ne sanno è molto diverso
non ci si vede, si fa fatica a portare           grammi dopo la sospensione delle           dalla realtà. Credo che ci sia bisogno
avanti anche gli appuntamenti impor-             attività di oratorio?                      di testimoni che sappiano racconta-
tanti".                                          "Abbiamo cercato di proseguire gli in-     re con i fatti il Vangelo e spiegare
                                                 contri tramite le videochiamate, ma        chiaramente il perché vivano in quel
In questo periodo di Quaresima                   ovviamente è molto diverso: manca          modo. Ce ne sono molti, però forse
qual è stata l’inventiva di giovani e            il contatto diretto. Bisogna cercare       dovrebbero sforzarsi tutti di raccon-
ragazzi?                                         di usare video, disegni, immagini e        tare un po’ di più quello che fanno,
"Una cosa positiva che ho notato è               tutte le potenzialità di questi stru-      rendere chiaro ai giovani quale sia il
una rinnovata voglia di cercarsi. Può            menti. Qualcuno poi ha modificato           senso dei loro comportamenti".
                                                 gli argomenti che aveva in mente di
                                                 approfondire con i vari gruppi, qual-          Domanda per entrare
                                                 cun altro ha ritarato il contenuto per
                                                 le nuove forme di contatto “a distan-
                                                                                                ai Centri don Vecchi
                                                 za”. Si cerca di fare il massimo, con       Ai Centri don Vecchi il turnover degli
                                                                                             appartamenti è costante. Chi pen-
                                                 l’obiettivo di dare il senso di un cam-
                                                                                             sasse di presentare domanda d’inse-
                                                 mino che continua".                         rimento, mettendosi in lista d'attesa,
                                                                                             può consegnarla in direzione al Cen-
                                                 Sull’onda delle ordinanze per la            tro don Vecchi 2 di via dei Trecento
                                                 situazione sanitaria, che hanno             campi a Carpenedo. Per richiedere
                                                                                             un alloggio occorre: non avere meno
                                                 sospeso le celebrazioni liturgiche,
                                                                                             di 65 anni e più di 83; trovarsi in una
                                                 quanto sono utili i social?                 condizione economica modesta; es-
                                                 "Fondamentali direi, sono l’unico           sere normalmente autosufficienti;
                                                 mezzo per trovare un senso di comu-         disporre di un garante che si assu-
                                                 nità, di stare insieme. La Messa in di-     ma la responsabilità di intervenire
                                                                                             qualora la persona abbia necessità
                                                 retta, le iniziative di papa Francesco,
                                                                                             di una diversa collocazione, in se-
                                                 le preghiere su YouTube di don Gianni       guito alla perdita dell’autonomia.
                                                 sono occasioni in cui moltissime per-

ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020                                                                                              7
Il bello della vita

                         Desistenza
                         di Plinio Borghi

La quarantena può indurre a lasciarsi andare o a non rispettare le restrizioni in atto
Vanno però respinte le sirene di istinti distruttivi e azioni pericolose per la comunità
A qualcuno sarà venuto l’istinto di fare    partecipare, lo dicevo la settimana         più consistente e mirata solidarietà
un salto dalla sedia nel leggere la pa-     scorsa, e senza poter festeggiare in        verso chi è in prima linea per garantir-
rola “desistenza” in un periodo criti-      amicizia. Mai è successo, nemmeno in        ci salute e ordine pubblico, ma anche
co come l’attuale, quando imperversa        tempo di guerra o in occasione di altre     la sopravvivenza in termini accetta-
ovunque la parola d’ordine “teniamo         epidemie. Viviamolo allora in termini       bili. Non è a caso che molte attività,
duro, ce la faremo!”. Occhio! Siamo già     propositivi, proprio valorizzando tutte     apparentemente non di prima neces-
abituati a non cogliere negli argomenti     le nostre risorse, dando un senso più       sità, siano autorizzate a proseguire,
che affrontiamo il senso più immedia-        compiuto a ciò che in tempi di norma-       proprio per aiutarci a “reggere” nel
to. Quel che vale è l’aspetto positivo      lità poteva scadere in routine. Evitia-     modo migliore e correndo rischi non
di ognuno; se non c’è, non mi sogno         mo di cedere alla tentazione di “butar      indifferenti. Ricambiamoli innanzitut-
nemmeno di accostarlo alle cose bel-        el manego drio la manera”, come di-         to con una stretta osservanza delle
le della vita. Distogliamo pertanto la      remmo nel nostro fiorito gergo vene-         regole, che diventa poi una bella so-
nostra attenzione dal risvolto negati-      ziano. E dato che siamo in argomento,       lidarietà per chi si ammala sul serio
vo, che è quello della passività, della     un altro senso positivo della desisten-     e deve trovare strutture capienti ed
rassegnazione, di quell’atteggiamen-        za è proprio la rinuncia a perseguire       efficienti. Desistiamo dal sottovaluta-
to che conduce lentamente all’apatia        speciose questioni giuridiche, i diverbi    re i nostri piccoli o grandi sforzi. C’è,
e al fatalismo: tutti fattori che sono      con gli altri (e stando a casa di più,      però, anche la solidarietà più classica
incombenti nella battaglia che stiamo       si presentano con maggior evidenza i        verso i deboli e gli emarginati, ai quali
conducendo contro il nemico invisibi-       rapporti condominiali), le rivalse e le     si aggiungono tutti quelli che fatica-
le. L’occasione di questa forzata per-      piccole ripicche che siamo erronea-         no a gestirsi da soli in un’emergenza
manenza al domicilio, invece di diven-      mente convinti ci appaghino e via di-       come questa, specie se, anziani e più
tare occasione per un opportuno ri-         cendo: in poche parole e prendendo          vulnerabili, sono più reclusi degli altri.
lancio di attività accantonate o sopite,    spunto da Colui che ha sublimato la         Gli ingredienti per fare una Pasqua
dato il suo prolungarsi, corre il rischio   desistenza fino a subire con la croce        speciale, come si vede, ci sono tutti e
di far perdere la voglia di restare at-     la prepotenza dei suoi aguzzini, è il       la desistenza dal chiuderci nel nostro
tivi. Qui deve scattare subito il primo     periodo deputato al perdono, un per-        piccolo interesse è un altro di quegli
moto positivo di desistenza: il rifiuto      dono da formulare a Dio, non prima          elementi che possono fare la differen-
di lasciarsi andare. Stiamo vivendo         di averlo già esercitato verso gli altri,   za nel dare un tono più consono alla
comunque un momento storico senza           come ci ostiniamo a ripetere, senza         nostra vita. E allora anche quest’an-
precedenti, come il celebrare una Pa-       tanta convinzione, nel “Padre nostro”.      no c’è tutto lo spazio e l’opportunità
squa senza funzioni religiose cui poter     È pure l’occasione di rispolverare una      per augurarci una BUONA PASQUA!

                                                                                              Camere disponibili
                                                                                          ai Centri don Vecchi 6 e 7
                                                                                         Al Centro don Vecchi numero 6 degli
                                                                                         Arzeroni, a non molta distanza dalla
                                                                                         zona commerciale Aev del Terraglio
                                                                                         e dall’ospedale dell’Angelo, può es-
                                                                                         serci la disponibilità di qualche stan-
                                                                                         za per chi dovesse trascorrere un
                                                                                         certo periodo a Mestre per lavorare
                                                                                         oppure, ad esempio, per assistere
                                                                                         i propri parenti ricoverati in città.
                                                                                         Queste stanze sono a disposizione
                                                                                         anche di chi abbia per qualsiasi mo-
                                                                                         tivo una necessità abitativa di carat-
                                                                                         tere temporaneo. Per prenotare una
                                                                                         stanza cosiddetta di "formula uno"
                                                                                         è possibile chiamare lo 0413942214.

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Pensieri a voce alta

                             Non abbiate paura
                             di Federica Causin

Venerdì 27 marzo il Papa ha invocato la benedizione sul mondo assalito dal coronavirus
Una minaccia contro la quale dobbiamo remare insieme perché “nessuno si salva da solo”
In una piazza San Pietro vuota                Non avete ancora fede?”, mi è par-       nel cuore, d’interrogarmi su quello
come non l’avevo mai vista e av-              so che lo stesse chiedendo proprio       che conta davvero. Il Papa ha par-
volta in una coltre di buio e di piog-        a me. Mai come adesso mi è stato         lato di un’inversione di rotta che ci
gia, la veste di Papa Francesco mi            facile immedesimarmi negli apo-          porti verso Dio e verso gli altri e,
è sembrata ancora più candida,                stoli impauriti, presi alla sprovvista   per aiutarci, possiamo prendere a
quasi sfolgorante. Penso di essere            dalla tempesta che infuria. Anch’io      modello le tante persone comuni
stata una delle moltissime persone            come loro, di fronte alla perdita di     che si spendono per prendersi cura,
che hanno partecipato, grazie alla            tante certezze e al dolore di molti,     per guarire, per infondere speranza
televisione, alla preghiera per la            mi sono sorpresa a dire “Non t’im-       e seminare corresponsabilità: me-
fine della pandemia e mi ha fatto              porta di noi, Signore?” Le parole        dici, infermieri, volontari, addetti
davvero piacere ritrovare seduti              del Santo Padre mi hanno spinto a        dei supermercati, farmacisti, sa-
accanto a me, sul divano, i miei              riflettere sul fatto che questo non       cerdoti, religiose, forze dell’ordi-
genitori. Non siamo abituati a pre-           è il modo giusto d’invocare aiuto e      ne e tanti altri. Mentre ascoltavo,
gare insieme forse perché, per una            che l’incommensurabilità dell’amo-       ho rivisto alcuni volti a me molto
sorta di pudore, ognuno di noi si             re di Dio per noi non merita di es-      cari che operano in questi ambiti e
ritaglia i propri “spazi di dialogo”          sere messa in discussione. Essere        ho rivolto un pensiero affettuoso e
con il Signore. Quella sera, invece,          accusati a torto d’indifferenza ci        pieno di riconoscenza a suor Tere-
ciascuno, in silenzio, ha deposto             ferisce e allo stesso modo avrà fe-      sa, a don Armando, a don Gianni,
sotto la croce le proprie paure e le          rito Gesù in quella circostanza, ha      alle assistenti, alle badanti, ai vo-
proprie speranze. Credo sia stato             sottolineato Francesco. Questa re-       lontari e a tutti coloro che si stan-
uno dei momenti più intensi che               azione così umana del Signore mi         no prodigando per garantire ai resi-
abbiamo vissuto come famiglia “a              ha colto quasi di sorpresa. Mi sono      denti dei Centri don Vecchi la salu-
metà”. Certo, se ci fossero stati an-         chiesta anche: se credere significa       te, la serenità e la sicurezza di una
che mia sorella, mio cognato e le             andare verso Gesù e fidarsi di Lui,       presenza operosa. Siamo chiamati
mie nipotine sarebbe stato ancora             io a che punto sono? In queste set-      a remare insieme, perché abbiamo
più speciale, ma in questo perio-             timane in cui siamo tutti privati di     capito, a caro prezzo, che nessuno
do dobbiamo accontentarci della               gran parte della nostra normalità,       si salva da solo. La Pasqua ci ricor-
vicinanza di cuore e di tante vide-           della prossimità di alcuni affetti,       da che la croce è salvezza e riscat-
ochiamate. Quando il Papa ha ri-              dell’immediatezza di alcuni gesti        to, è speranza e impegno, per noi,
petuto la domanda che Gesù pone               che non sono più consentiti, sento       a percorrere le strade che possono
ai discepoli “Perché avete paura?             forte il bisogno di mettere ordine       aiutarci a custodirci e a custodire.

                                                                                            L’editrice L’incontro
                                                                                        La nostra editrice pubblica anche:
                                                                                        Sole sul nuovo giorno, un quader-
                                                                                        no mensile utile per la meditazio-
                                                                                        ne quotidiana; Il messaggio di Papa
                                                                                        Francesco, settimanale che riporta i
                                                                                        passaggi più importanti dei discorsi
                                                                                        tenuti dal Pontefice; Favole per adul-
                                                                                        ti, quindicinale di racconti di fantasia
                                                                                        con una finalità morale; Il libro delle
                                                                                        preghiere, delle verità e delle fonda-
                                                                                        mentali regole morali per un cristia-
                                                                                        no, edito in 8 mila copie. Il settima-
                                                                                        nale è pubblicato in 5 mila copie in
                                                                                        distribuzione gratuita in tutta la cit-
                                                                                        tà, ma può essere letto anche con la
                                                                                        versione digitale scaricabile dal sito
                                                                                        internet     www.centrodonvecchi.org

ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020                                                                                          9
La toponomastica cittadina

                        Via Pepe e via Forte Marghera
                        di Sergio Barizza

Con le modifiche portate alla to-            strada che serviva soprattutto a        tram trainato da cavalli e dal 1904
ponomastica cittadina nel 1886 (in          Giuseppe Da Re per la sua fornace       quello a trazione elettrica (primo
occasione dell’inaugurazione del-           e i suoi depositi di prodotti agrico-   nel Veneto). Proprio dalla relazio-
la colonna della Sortita in piazza          li. Gestiva infatti anche, per conto    ne tecnica stesa in occasione dei
Barche) e nel 1898 (per ricordare           di grandi proprietari terrieri, vasti   lavori per adattare la strada a sup-
il cinquantenario della rivoluzione         terreni tra Favaro, Dese, Marcon,       portare i binari veniamo a sapere
del 1848) sul centro di Mestre si           Mogliano e Roncade i cui prodotti       che il percorso da piazza Barche
era steso un lungo ‘velo tricolore’:        (il frumento in particolare) veniva     a punta San Giuliano “risultava di
piazza XXVII Ottobre, piazzetta             raccolto in numerosi granai presen-     chilometri 4,446 dei quali solo 380
XXII Marzo, via Olivi, via Poerio.          ti nella zona (delle teste di caval-    metri di proprietà comunale (il
L’operazione venne conclusa nel             lo effigiate sulla facciata di alcuni     primo tratto), mentre erano ben
1911 quando le due rive del Canal           fabbricati sono ancora lì a testimo-    1.625 i metri di strada vicinale che
Salso vennero denominate ‘via Gu-           niarlo). Finiti gli edifici, diveniva    si dovevano espropriare dai relati-
glielmo Pepe e via Forte Marghe-            una sconnessa strada di campagna        vi proprietari e addirittura 2.441
ra’. Fino a quel momento erano              (continuazione di ‘via della Forna-     quelli di proprietà demaniale”.
per lo più comunemente individua-           ce’) utile per raggiungere i campi      Come la strada sull’altro lato del
te come ‘riva destra e riva sinistra        coltivati della zona. Venne inter-      canale solo il piccolo tratto inzia-
del Canal Salso’: testimonianza ul-         rotta nel 1908 quando fu costruita      le era perciò contornato da edifi-
teriore di quanto la toponomastica          la darsena necessaria all’ormeggio      ci, poi la strada diveniva privata
storica sia legata al territorio e alla     delle chiatte che dalla Marittima       e serviva per raggiungere i campi
vita che vi si svolgeva e quanto de-        avrebbero portato merci nei nuovi       coltivati e infine c’era il vasto ter-
leterio sia stato, troppe volte, eli-       magazzini del ‘porto di Mestre’ (in     ritorio di ‘rispetto’ attorno all’area
minarla e sostituirla. A Guglielmo          particolare balle di cotone) che an-    del forte. Fu relativamente facile
Pepe, il generale napoletano ami-           cora oggi fanno corona a ‘viale An-     effettuare l’esproprio dei privati,
co di famiglia dei Poerio, coman-           cona’. Vanamente protestarono gli       durò invece più di un decennio il
dante della colonna di volontari            agricoltori che, per raggiungere i      braccio di ferro con i militari che
provenienti da ogni parte d’Italia          loro campi, avrebbero dovuto per-       non vedevano di buon occhio che
che, uscita da forte Marghera,              correre qualche chilometro in più.      una strada, che sarebbe stata mol-
avrebbe ingaggiato una dura bat-            Sul lato opposto la strada venne        to frequentata dato che collegava
taglia con gli austriaci tra piazza         denominata ‘via Marghera’ e poi         il tram con il vaporetto (la stori-
Barche e il ponte della Campana,            definitivamente ‘via Forte Marghe-       ca ‘caponera’) della linea Mestre-
venne intitolata la strada che cor-         ra’. Nel 1911 raggiungeva già punta     Venezia, passasse proprio sotto
reva sulla destra del canale. Era la        San Giuliano: dal 1891 vi correva il    gli spalti del forte. (26/continua)

                                            Via Forte Marghera verso San Giuliano
                                                                                     Testamento a favore della
                                                                                      Fondazione Carpinetum
                                                                                     La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                     scopo il supporto alle persone anziane
                                                                                     accolte nei sei Centri don Vecchi pre-
                                                                                     senti tra Carpenedo, Marghera, Cam-
                                                                                     palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti
                                                                                     più fragili che vivono in città. Si so-
                                                                                     stiene solo con le offerte e i contri-
                                                                                     buti della gente di buona volontà che
                                                                                     vengono tutti destinati ad azioni di be-
                                                                                     neficienza. Per sostenerla è possibile
                                                                                     fare testamento a suo favore: chi non
                                                                                     avesse eredi o chi volesse comunque
                                                                                     lasciare un legato, sappia che il suo
                                                                                     grande gesto di generosità si tradurrà
                                                                                     in carità concreta, per fare del bene a
                                                                                     vantaggio del prossimo che ha bisogno.

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Per trasparenza

Per realizzare l'Ipermercato solidale
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
I signori Ida e Fernando Ferrari            Il signor Alessandro Minello
hanno sottoscritto un’azione, pari          ha sottoscritto mezza azione                       5 per mille
a € 50, per onorare la memoria dei          abbondante pari a € 30, in              Un modo concreto per aiutare
loro cari defunti: Vittorio, Angela         memoria di sua moglie Nadia Bin.
e Ida.                                                                              Il 5 per mille è una parte delle no-
                                                                                    stre tasse a cui lo Stato "rinuncia"
                                            Il signor Gianni Bovo ha sottoscritto
                                                                                    per sostenere un ente benefico che
La moglie e i due figli del                  tre azioni, pari a € 150, per           aiuta il prossimo in difficoltà. Non
defunto Antonio Trinchillo hanno            onorare la memoria di sua moglie        costa nulla e se non si sceglie di do-
sottoscritto un’azione, pari a € 50,        Marisa Rosselli.                        narlo rimane comunque allo Stato.
per onorare la memoria del loro                                                     Il 5 per mille non sostituisce l’8 per
caro congiunto.                             Il marito e le due figlie della          mille destinato alle confessioni reli-
                                                                                    giose. Sono due opportunità diverse
                                            defunta Gigliola Scaioli hanno
                                                                                    di destinare le proprie imposte per
I due figli del defunto Marino               sottoscritto quattro azioni, pari a €   fini differenti. Amici lettori vi chie-
Artico hanno sottoscritto quattro           200, per onorare la memoria della       diamo di impiegare bene le tasse
azioni, pari a € 200, per onorare la        loro cara congiunta.                    scegliendo, nella dichiarazione dei
memoria del loro caro padre.                                                        redditi, come destinare il 5 per mille.
                                            La famiglia della defunta Elena Tesi
Il signor Ruggero Artico, fratello del      ha sottoscritto due azioni, pari a            Tre possibilità di scelta
                                                                                    Se credete opportuno il lavoro fat-
defunto Marino, ha sottoscritto due         € 100, in memoria della loro cara       to con gli anziani e le famiglie in
azioni, pari a € 100, in memoria            congiunta.                              difficoltà proponiamo di dare il 5
del suo caro congiunto.                                                             permille alla Fondazione Carpine-
                                            La moglie e il figlio del defunto        tum dei Centri don vecchi: codi-
La signora Marta Artico ha                  Emilio De Rossi hanno sottoscritto      ce fiscale 94064080271. Se inve-
                                                                                    ce preferite sostenere i bambini
sottoscritto due azioni, pari a €           un’azione abbondante pari a € 60,
                                                                                    si può aiutare il Centro Infanzia Il
100, in ricordo del suo caro zio            in sua memoria.                         Germoglio che da più di 100 anni
Marino.                                                                             si occupa della formazione e del-
                                            I familiari del defunto Emilio De       la crescita dei bambini in via Ca’
Il figlio della defunta Onorina Borin        Rossi hanno sottoscritto un’azione,     Rossa: codice fiscale 90178890274.
ha sottoscritto quattro azioni,             pari a € 50, in suffragio della sua      Da ultimo invece, per chi ritiene
                                                                                    di sostenere le donne in difficol-
pari a € 200, in ricordo della sua          anima.
                                                                                    tà da secoli c’è l’Associazione Pia-
carissima madre.                                                                    vento: codice fiscale 90017970279.
                                            La famiglia Lazzari Olivieri, in
La figlia del defunto Giuseppe               occasione del 1° anniversario                     Come destinarlo
Sartori ha sottoscritto quasi mezza         della morte del loro caro               Se compili il Modello 730 o il Modello
azione, pari a € 20, in memoria di          Salvatore, hanno sottoscritto           Redditi, nel riquadro “Sostegno del
suo padre.                                  mezza azione abbondante, pari a         volontariato…” firma e scrivi il codi-
                                                                                    ce fiscale dell'ente prescelto. Se non
                                            € 30, per onorare la sua memoria.       sei tenuto a presentare la dichia-
Una persona rimasta anonima ha                                                      razione dei redditi puoi comunque
sottoscritto due azioni, pari a €           La signora Loretta Davanzo, in          donare il tuo 5 per mille: nella sche-
100, in suffragio della defunta              occasione del 2° anniversario della     da fornita insieme alla Certificazio-
Onorina Borin.                              morte di Anna, ha sottoscritto          ne Unica dal tuo datore di lavoro
                                                                                    o dall’ente che eroga la pensione,
                                            quattro quinti di azione, pari a €
                                                                                    firma nel riquadro “Sostegno del vo-
I familiari del defunto Roberto             40, per onorarne la memoria.            lontariato…” e scrivi nel riquadro il
Moratelli hanno sottoscritto due                                                    codice fiscale dell'ente prescelto. In-
azioni, pari a € 100, per onorare la        Il signor Poligheri, in occasione       serisci la scheda in una busta chiusa
memoria del loro caro congiunto.            del 1° anniversario della morte         e scrivici “Destinazione 5 per mille
                                            di suo padre Salvatore, ha              Irpef” insieme al tuo cognome, nome
                                                                                    e codice fiscale, consegnala poi gra-
Il figlio della defunta Ada ha               sottoscritto quasi mezza azione,
                                                                                    tuitamente ad un ufficio postale, al
sottoscritto quasi mezza azione, pari       pari a € 20, per onorarne la            Caf oppure al tuo commercialista.
a € 20, per ricordare sua madre.            memoria.

ANNO 16 - N° 15 / Domenica 12 aprile 2020                                                                                 11
Il punto di vista

                      Dal Calvario alla Risurrezione
                      di don Fausto Bonini

Comincio a essere stanco. La soli-     pezzi della mia vita passata, fac-              pongono. Le mostravo quello che
tudine mi pesa. Non poter vedere       cio ginnastica, mi sento al tele-               vedevo dalle finestre della mia
le persone, se non in videochia-       fono con molte persone soprat-                  casa. Da un lato un giardino con
mata, non poter stringere una          tutto con chi vive solo come me,                tanti alberi alti e sempre verdi e
mano, guardare negli occhi, fare       prego e celebro la Messa nel mio                la cupola della chiesa dei Gesua-
una carezza, dare un bacio. Mi         angolo di preghiera e chiedo al Si-             ti, la mia parrocchia, e dall’altro
pesa tutto questo perché siamo         gnore di non dimenticarsi di me,                un grande giardino e, a qualche
esseri sociali, abbiamo bisogno di     ma soprattutto di tutte le perso-               centinaio di metri, le cupole e i
guardarci negli occhi, di toccarci     ne che sono morte e che conti-                  campanili della basilica della Sa-
fisicamente e non solo virtual-         nuano a morire. In queste ultime                lute. Le mostravo anche, sul lato
mente, di sentire la presenza degli    notti sogno molto. Questa notte                 sinistro fra le case, la cima del
altri, di vivere momenti di sociali-   ho sognato tanto, ma mi ricordo                 campanile di San Marco. E le rac-
tà. Ebbene, tutto questo non c’è.      solo l’ultimo di questi sogni. Ho               contavo che quando tirava il ven-
Da un mese ormai e fino a quando        sognato di essere nella casa dove               to buono sentivo il “campanone”
non si sa. I miei amici, conoscen-     sono nato, a Venezia, in Rio Terà               che suonava la mezzanotte. Poi
do la mia condizione di salute, mi     San Vio Corte vecia Dorsoduro                   mi sono svegliato. Perché questo
costringono all’isolamento totale      467, insieme a Letizia (una delle               riandare al passato? Magari per-
e mi portano la spesa quando ne        tante Letizie della Casa studen-                ché c’è poca fiducia nel futuro?
ho bisogno. Comunque leggo mol-        tesca Santa Fosca) che era venu-                Forse sì, soprattutto perché il
to, ascolto musica, guardo qual-       ta a trovarmi. Nei sogni il tempo               futuro è incerto e avvolto nella
che bel film, metto per iscritto        sparisce e le immagini si sovrap-               nebbia. Ho scritto queste righe
                                                                                       nei primi giorni di aprile, ma voi
                                                                                       le leggerete nei giorni che prece-
                                                                                       dono la Pasqua e allora per riu-
                                                                                       scire a vivere il presente pieno di
                                                                                       ombre e dimenticare il passato
                                                                                       che non tornerà più, ricordo a me
                                                                                       e anche a voi che mi leggerete,
                                                                                       che dopo il Monte Calvario c’è il
                                                                                       Giardino della Risurrezione. Gesù
                                                                                       ci è già passato ed è risorto. Noi
                                                                                       stiamo ancora salendo il Calva-
                                                                                       rio, ma sono certo che anch’io e
                                                                                       anche tutti noi raggiungeremo il
                                                                                       Giardino della Risurrezione. Buo-
                                                                                       na Pasqua di risurrezione, amici.

                                                                                         Vista la particolare si-
                                                                                         tuazione, per evita-
                                                                                         re gli assembramenti,
                                                                                         sono momentaneamen-
                                                                                         te sospesi gli intratte-
                                                                                         nimenti previsti pres-
                                                                                         so i Centri don Vecchi.

                                       Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti
                                       a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del
                                       5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei
                                       Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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