L'ambiente e il clima che cambia Riflessioni sul cammino lento e l'alpinismo - l'Adige.it

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L'ambiente e il clima che cambia Riflessioni sul cammino lento e l'alpinismo - l'Adige.it
Editrice: S.I.E. Spa Società Iniziative Editoriali - Stampa: Athesia Druck S.r.l. - Inserto all’Adige del 26 aprile 2019
                                                         a cura di Media Alpi Pubblicità Srl - Progetto grafico Media Alpi Pubblicità Srl

                                                                                                                                                                                                                               Concorso - Manaslu

Numerosi appuntamenti di richiamo, con nomi celebri del mondo dell’alpinismo, del cinema, della cultura e dello spettacolo
e con un programma cinematografico di alto livello che ha come sfondo la montagna e le sue culture, l’avventura e l’esplorazione

L’ambiente e il clima che cambia
Riflessioni sul cammino lento e l’alpinismo                                                                                                                                                                   Concorso Montanistas

I
  l programma cinematografico e di eventi della 67.             le proiezioni di 127 film, di cui 27 (15 lungometraggi e                                       non solo a dare risposte concrete, ma anche a ripensare
  edizione del Trento Film Festival anche quest’anno è          12 cortometraggi) provenienti da 18 paesi diversi che                                          il rapporto tra bellezza e fragilità. Numerosi e di grande
  ricco e articolato, proponendo al pubblico una serie          concorreranno alle Genziane d’Oro e d’Argento. Oltre alle                                      richiamo anche gli appuntamenti dedicati al Paese ospite
di appuntamenti che ruotano sui temi dell’ambiente e            tradizionali sezioni, la 67. edizione sarà caratterizzata dai                                  di questa 67. edizione del festival, il Marocco, custode
i cambiamenti climatici, la ricerca scientifica finalizzata     programmi speciali «Amici Fragili» dedicato ad alberi e                                        di un patrimonio culturale ricchissimo, frutto di millenni
a una vita sostenibile, la scoperta della natura che ci         boschi, ispirato dalla catastrofica tempesta sulle Dolomiti                                    d’incontri, relazioni e contaminazioni tra culture e civiltà
circonda attraverso il camminare lento, la riflessione          di fine ottobre 2018, in collaborazione con la Fondazione                                      diverse. Un invito alla scoperta del territorio e delle genti
sulle nuove frontiere dell’alpinismo e delle nuove              Dolomiti UNESCO e con il contributo dei Fondi Comuni                                           di questo affascinante Paese nordafricano, caratterizzato
pratiche in montagna. In programma, durante il festival,        di Confine. Un evento davanti al quale siamo chiamati                                          dalla presenza di spettacolari catene montuose.
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In anteprima internazionale la spettacolare biografia diretta da Espen Sandberg,
sabato 27 aprile sarà il film di apertura della 67° edizione

Amundsen: il kolossal nel segno
dell’esplorazione e dell’avventura
                                                                                                                                                            Una scena del film Amundsen

D
             opo aver superato per la prima volta nel 2018
             la soglia dei 20mila ingressi al cinema, in una
                                                               La relazione tra l’uomo e il mondo fragile della montagna: i limiti che l’umanità deve porsi
             città che ne conta poco più di 100mila, il
             67. Trento Film Festival conferma la formula      affinché gli straordinari ecosistemi di tutto il mondo possano continuare ad esistere
             di successo delle ultime edizioni, che alla

                                                               Il manifesto della rassegna
programmazione di oltre 100 documentari nelle varie
sezioni, dedicati alle tante anime della montagna, affianca
i migliori lungometraggi di finzione di ambientazione
estrema, scelti dai migliori festival internazionali, e
la riproposta di film muti, classici e di culto, in nuove
versioni restaurate. È nel segno dell’esplorazione e
dell’avventura la scelta dell’apertura del programma
                                                               Firmato da Javier Jaén
cinematografico del festival, sabato 27 aprile, con la

                                                               I
spettacolare biografia kolossal di produzione norvegese
Amundsen, diretta dal regista candidato all’Oscar nel
                                                                  l presidente del Trento Film                                                alte» di tutto il mondo possano
2012 per Kon-Tiki Espen Sandberg, in collaborazione con           Festival, riferendosi al grido di                                           continuare ad esistere così come
il Norwegian Film Institute. Nel ruolo del leggendario e          allarme e di speranza lanciato                                              li conosciamo noi. L’allarme è
controverso esploratore norvegese Roald Amundsen,              recentemente dai giovani di                                                    alto e impone a tutti di fermarsi
che dedicò l’intera vita alla scoperta di nuove terre,         tutto il mondo - con in testa                                                  per riflettere sul futuro che
sacrificando tutto per realizzare i suoi sogni, la star        Greta Thunberg - per richiamare                                                vogliamo costruire con la
internazionale Pål Sverre Hagen. Culmine del film le           l’impegno dei governanti contro                                                montagna, per abbandonare
impressionanti ricostruzioni delle trasvolate polari dei       i cambiamenti del clima, ha                                                    quella visione antropocentrica
giganteschi dirigibili di concezione e                         evidenziato come la rassegna                                                   che non permette di guardare
fabbricazione italiana Norge e Italia,
                                                               sia già da diverse edizioni                                                    verso orizzonti futuri. La natura,
quest’ultima conclusasi con il
tragico incidente del 25 maggio
                                                               attenta a questo tema, che                                                     teatro del sublime, appare
1928, con 6 dispersi e 4 superstiti,                           rappresenta anche quest’anno                                                   però sempre più minacciata
tra cui Umberto Nobile, che                                    uno degli assi portanti della                                                  dalle variazioni climatiche, i cui
resistettero sul pack nella celebre                            manifestazione, sia dal punto                                                  effetti sono stati sperimentati
«tenda rossa». Uscito nelle sale                               di vista della programmazione                                                  anche nel territorio dolomitico
norvegesi lo scorso 15 febbraio,                               cinematografica, sia degli eventi                                              lo scorso ottobre. In questo
Amundsen avrà la sua anteprima                                 collaterali. «Anche il manifesto                                               senso il Trento Film Festival,
internazionale al Trento Film                                  ufficiale di questa 67. edizione,                                              nell’anno dedicato al turismo
Festival.                                                      ideato dall’artista e illustratore                                             lento, vuole contribuire con
                                                               Javier Jaén, rappresenta un                                                    la sua programmazione a
                                                               richiamo al rapporto dell’uomo                                                 creare momenti di riflessione
                                                               con il mondo fragile della montagna», ha detto Mauro      rimettendo al centro del dibattito anche il concetto
                                                               Leveghi. «Una relazione che deve essere ripensata         di alpinismo, inteso nella sua accezione più ampia
                                                                  anche in termini di limiti che l’umanità deve porsi,   di modo di vivere la montagna e l’ambiente che ci
           Espen                                                  affinché gli straordinari ecosistemi delle «terre      circonda».
        Sandberg
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                                                                                                                                                                             Destinazione... Marocco - Razzia

Dopo avere esplorato territori e culture in ogni altro continente la sezione speciale guarda
per la prima volta all’Africa e all’altra sponda del Mediterraneo

Destinazione… Marocco:
deserti e montagne del Nordafrica
N
            Nell’immaginario     collettivo    il   antica, sul cui territorio civiltà molto diverse   recente, che vede protagonista assoluto           Renault 12 del noto regista teatrale Mohamed
            Marocco non è forse associato           si sono intrecciate, lasciando il segno su un      il paesaggio marocchino: Mimosas dello            El Khatib, qui per la prima volta impegnato in
            alla montagna, ma oltre il mare e       mosaico culturale in continua trasformazione,      spagnolo Oliver Laxe, vincitore della Semaine     un progetto cinematografico, per raccontare
            il deserto nel Paese si ergono le       che ha affascinato per secoli i viaggiatori.       de la Critique di Cannes nel 2016. Una vallata    un viaggio di ritorno in Marocco in seguito
            catene del Rif a nord e soprattutto     «Destinazione… Marocco» è realizzata in            sorprendentemente verdeggiante è lo               alla morte in Francia della madre. Come
dell’Atlante a sud, attualmente tra le mete         collaborazione con l’Ambasciata in Italia del      scenario di House in the Fields di Tala Hadid,    abitudine «Destinazione...» volgerà lo sguardo
più ambite dei viaggiatori a caccia di nuove        Regno del Marocco e con il contributo della        uno dei documentari africani più apprezzati       anche al passato, con un classico del cinema
scoperte ed emozioni. L’Atlante in particolare      Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e          degli ultimi anni, mentre verso territori         marocchino,         recentemente        restaurato
è un sistema montuoso che si estende per            Rovereto.                                          più remoti e aspri si spingono Pastorales         dalla World Cinema Foundation grazie
2.500 km e il cui nome berbero (Adrar n Dern,                                                          électriques di Ivan Boccara e Le ciel, la terre   all’ammirazione di Martin Scorsese per il
«il Monte dei Monti») spiega bene quale             Il Programma Cinematografico                       et l’homme della tedesca Caroline Reucker,        cineasta Ahmed El Maanouni: Alyam Alyam
considerazione abbia nelle culture locali.          Ideale     introduzione     al    programma        il primo documentando le conseguenze              del 1978, è un’elegia per lo stile di vita rurale e
Ben tre cime dell’Atlante superano i 4.000          l’appassionato e coraggioso Razzia, dal            dell’arrivo della corrente elettrica in           le sue tradizioni. A completare la proposta una
metri: la più alta, il Jbel Toubkal «la vetta da    festival di Cannes 2017, in cui i ritratti di      una comunità di montagna, il secondo              selezione di cortometraggi dai migliori festival
cui si vede tutto» con i suoi 4.167 metri è la      quattro personaggi in una affascinante             immergendosi nella maestosità delle «terre        nordafricani e internazionali, ulteriori chiavi
montagna più alta di tutto il Nord Africa, e        Casablanca contemporanea si riflettono in          alte» marocchine, e nell’ascolto dei racconti     per scoprire l’unicità del territorio marocchino,
ogni anno attira alpinisti e turisti da tutto il    una vicenda accaduta trent’anni prima, in un       dei loro abitanti. Sul tema della religione si    le storie e le culture delle sue genti.
mondo. Il Marocco sarà dunque protagonista          villaggio tra i maestosi paesaggi dell’Atlante.    concentra invece Au nom du frère di Youssef
della sezione «Destinazione...» del 67. Trento      Diretto dal grande regista marocchino Nabil        Ait Mansour. L’inevitabile questione delle
Film Festival, che inviterà il pubblico alla        Ayouch. Secondo episodio fiction della             migrazioni che hanno affrontato generazioni
scoperta di questo paese africano dalla storia      rassegna un altro acclamato lungometraggio         di marocchini è al centro anche del recente

  Non solo film e documentari: attesi a Trento la cantante Malika Ayane e Mohammed Al Achaari, intellettuale e uomo politico

  Incontri culturali, letterari, mostre e show cooking
  M
          ohammed Al Achaari sarà a Trento                            vinto l’Arabic Booker Prize nel 2011. Venerdì 3 maggio            con il singolo «E se poi», ed infine nel 2015 dove arriva
          giovedì 1° maggio alle 18.00 a Palazzo                      è la volta di Malika Ayane e in questa occasione non              terza con «Adesso e qui (nostalgico presente)», che le
          Roccabruna, dialogando con Raffaele                         sarà la musica la protagonista, ma il racconto di ricordi         permette di conquistare per la seconda volta il Premio
  Crocco nell’appuntamento «Sulle spalle di Atlante».                 e memorie anche grazie all’esperienza maturata con la             della Critica. Sabato 27 aprile alle ore 11.00 l’incontro
  Nato nel 1951 a Moulay Driss Zarhoun, in Marocco,                   onlus Oxfam Italia. Malika Ayane nasce a Milano il 31             Still of peace inaugurerà la mostra fotografica
  oggi vive nella città di Rabat. Militante di sinistra, ha           gennaio 1984 da padre marocchino e madre italiana.                «Amazigh. Berberi del Marocco», visitabile fino al 15
  conosciuto la repressione e negli anni 80 il carcere                La sua formazione musicale ha inizio al Conservatorio             maggio presso lo Spazio Archeologico SASS, la «Trento
  prima di diventare deputato nel 1998 e poi Ministro                 «Giuseppe Verdi» di Milano dove dal 1995 al 2001                  sotterranea»: un affascinante viaggio che rappresenta
  della Cultura dal 2002 al 2007. Si è sempre battuto per             studia violoncello. Ha partecipato quattro volte al               un momento di riflessione sulla storia comune che
  una modernizzazione in senso laico del suo paese. Per               Festival di Sanremo: la prima volta nella sezione                 ha attraversato il Mediterraneo, crocevia di popoli.
  tre anni consecutivi è stato presidente dell’Unione                 Giovani nel 2009, conquistando il podio grazie al                 L'appuntamento offre l’occasione per tornare sul tema
  degli scrittori marocchini. Con 11 raccolte di poesie,              secondo posto ottenuto dal brano «Come foglie»;                   della necessità di salvaguardare l’identità culturali dei
  è considerato la voce poetica più importante della                  successivamente nel 2010, vincendo il Premio della                popoli e di tutte le minoranze. Il programma completo
  generazione ’70 in Marocco. Sue poesie sono state                   Critica del Festival della canzone italiana «Mia Martini»         ricco di show cooking, presentazioni di libri e incontri
  tradotte in francese, italiano, spagnolo, russo e                   e il Premio della Sala Stampa Radio e Tv nella categoria          culturali, è disponibile sul sito www.trentofestival.it.
  olandese. Con «L’arco e la farfalla» (Fazi editore, 2012) ha        Artisti con la canzone «Ricomincio da qui»; nel 2013
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  127 film in programma, di cui 27 provenienti da 18 paesi diversi concorreranno alle Genziane d’Oro e d’Argento

  Le montagne e gli elementi si raccontano
 D
         ai documentari ai lungometraggi, dai classici               Oltre alle tradizionali sezioni, con la variegata offerta       Doc, e i film di animazione per i più piccoli in TFF
         restaurati alle sperimentazioni contemporanee,              di qualità del Concorso, le sorprese delle Proiezioni           Family, la 67. edizione è caratterizzata dai programmi
         dal cinema internazionale a quello locale, la               speciali, il meglio del film di avventura in Alp&ism, i         speciali «Destinazione… Marocco», invito alla scoperta
  selezione 2019 ci racconta le montagne come sensibili              lungometraggi fiction delle Anteprime, lo sguardo               del territorio e delle genti del paese nordafricano, e
  punte di iceberg del pianeta Terra, nell’anno in cui               etnografico di Terre Alte, il cinema del Trentino-              «Amici fragili» dedicata ad alberi e boschi, ispirata
  si è svegliata la coscienza delle giovani generazioni              Alto Adige in Orizzonti Vicini, i lavori sperimentali e         dalla catastrofica tempesta sulle Dolomiti di fine
  per il riscaldamento globale e i rischi ambientali.                d’artista in Sestogrado, il cinema naturalistico in Muse.       ottobre 2018.

In concorso opere                                                                                            SEZIONE ANTEPRIME

da tutto il mondo

                                                                                                                                                                        Anteprime - The Sweet Requiem

                                                                                                             Grandi restauri
                                                                                                             e thriller
27 Film (15 lungometraggi e 12 cortometraggi)
                                                                             Concorso - This Mountain Life

                                                                                                             tra i monti

T                                                                                                            P
                                                                                                                   rima italiana per The Sweet Requiem di Ritu Sarin e Tenzing Sonam,
           re i documentari italiani: In questo     Sulima (anteprima italiana), seguendo
                                                                                                                   presentato al festival di Toronto 2018. Ispirato a un incidente avvenuto nel
           mondo di Anna Kauber (miglior            l’impossibile viaggio di un pianoforte da
                                                                                                                   settembre 2006 sul passo Nangpa-La, a 5.800 metri di altezza sul confine
           documentario della sezione Italiana.     Londra fino a un’isolata scuola a oltre 4.000
                                                                                                             Tibet-Nepal, quando le guardie di frontiera cinesi aprirono il fuoco su un gruppo
           doc all’ultimo Torino Film Festival)     metri di altitudine; torneremo tra le Alpi per
                                                                                                             di tibetani in fuga uccidendo una suora di 17 anni. Il mangiatore di pietre di
           racconta la vita delle pastore in        La Grand-Messe di Valéry Rosier e Méryl
                                                                                                             Nicola Bellucci con Luigi Lo Cascio è un cupo thriller ambientato sulle montagne
Italia, mestiere tradizionalmente maschile;         Fortunat-Rossi, spassoso ritratto dei tifosi in
                                                                                                             tra Italia e Svizzera; Fortuna dello svizzero Germinal Roaux, in bianco e nero,
La regina di Casetta di Francesco Fei (miglior      attesa del passaggio del Tour de France e con
                                                                                                             ambientato in un monastero a 2000 metri sulle Alpi innevate, sarà l’occasione
film del Concorso Italiano al Festival dei Popoli   The Border Fence, del grande documentarista
                                                                                                             di un omaggio al grande Bruno Ganz; Yara del cineasta franco-iraniano Abbas
2018) racconta quattro stagioni nella vita di       austriaco Nikolaus Geyrhalter, sul confine
                                                                                                             Fahdel porterà il pubblico alla scoperta della Kadisha Valley in Libano, patrimonio
Gregoria, unica ragazzina rimasta a Casetta         tra Austria e Italia quando il governo
                                                                                                             mondiale dell’umanità UNESCO.
di Tiara, in una remota zona dell’Appennino         austriaco annunciò la costruzione di un
                                                                                                             Torna il grande spettacolo del cinema muto musicato dal vivo con il recente
Tosco-Emiliano; anteprima assoluta invece           muro al Brennero. In Beloved di Yaser Talebi
                                                                                                             restauro del Deutsches Filminstitut di Francoforte di Der Kampf Ums Matterhorn,
per Storie di pietre di Alessandro Leone, forse     l’ottantenne Firouzeh, donna straordinaria
                                                                                                             o La grande conquista nella versione italiana, prodotto nel 1928 in Germania ma
il miglior film realizzato sul post-terremoto       e coraggiosa sceglie una vita con le mucche
                                                                                                             diretto dagli italiani Mario Bonnard e Nunzio Malasomma. Dal Cervino si passerà
in Italia centrale. Quattro i lungometraggi         tra le montagne dell’Iran; l’isolamento è la
                                                                                                             al Monte Bianco con la prima italiana del restauro, promosso da Pathé e realizzato
che rappresentano l’anima alpinistica e             scelta anche del sessantenne norvegese Nils
                                                                                                             presso i laboratori de L’Immagine Ritrovata a Bologna, del film francese del 1943
avventurosa del festival, tutti in anteprima        in Drømmeland dell’olandese Joost van der
                                                                                                             Premier de cordée di Louis Daquin. Venerdì 3 maggio appuntamento notturno
italiana: Manaslu di un veterano del genere,        Wiel (anteprima italiana), che però ha portato
                                                                                                             con Dead Mountaineer's Hotel, cult movie sovietico anni ‘70, folle commistione
l’austriaco Gerald Salmina, ripercorre la           con sé il suo smartphone; i paesaggi della
                                                                                                             tra thriller, fantascienza e psichedelia diretta da Grigori Kromanov.
biografia di Hans Kammerlander in occasione         Turchia profonda fanno da sfondo a Time to
del ritorno sulla montagna dove nel 1991            Leave di Tekeoglu Orhan (anteprima italiana),
perse tragicamente due dei suoi migliori            protagonista l’ex-immigrato in Germania
amici; This Mountain Life di Grant Baldwin          Hasan; l’alta valle tirolese di Lareintal è il
dal Canada è un ritratto della passione             teatro di Are You Sleeping, Brother Jakob?
dell’uomo per la montagna tra le splendide          di Stefan Bohun (anteprima italiana), in cui
Coast Mountains del British Columbia; Return        quattro fratelli, tra cui il regista, si interrogano
to Mount Kennedy di Eric Becker intreccia           sul percorso e il destino del quinto, morto
politica, alpinismo, musica ed ecologia con         suicida. Tra i cortometraggi da segnalare
al centro le figure di John Fitzgerald e Robert     la prima italiana di Riafn del pluripremiato
Kennedy; infine, 4 Years In 10 Minutes di           regista altoatesino Hannes Lang, viaggio nelle
Mladen Kovačević è la sognante rievocazione         Alpi tra dialetti, canti e richiami di pastori;
di un’impresa sull’Everest attraverso le riprese    Somnivm dell’artista finlandese Jonna Kina,
e i diari di uno scalatore serbo. Sul altopiano     misteriosa reinterpretazione del paesaggio
desertico di Atacama in Cile è girato Cielo         delle cave di marmo di Carrara; Stations
della canadese Alison McAlpine (anteprima           di Julien Huger, visionario ritratto della
italiana), affascinante sogno cinematografico       profonda antropizzazione delle Alpi e Circus
che spazia tra scienza e spiritualità; tra i        Movements del fotografo Lukas Berger, in cui
paesaggi maestosi dell’Himalaya indiano,            gli spettacolari paesaggi dell’Etiopia fanno da
andremo con Piano to Zanskar di Michal              sfondo alle esibizioni degli allievi di un circo.                                                                                Concorso - Cielo
L'ambiente e il clima che cambia Riflessioni sul cammino lento e l'alpinismo - l'Adige.it
6

  SEZIONE ALP&ISM

Alpinismo
sport estremi
e avventura
                                                                                          »
                                                                                                                                                                                                              »
Anche quest’anno è la sezione più corposa del Trento Film
                                                                                                          Dobbiamo andare e non fermarc
Festival, con 28 lavori tra lunghi e corti dedicati alle imprese e
ai protagonisti del mondo dell’alpinismo, degli sport estremi
e dell’avventura. Il «cast» è al solito di fortissimo richiamo
                                                                                                          Per andare dove, amico?
per gli appassionati, con i nomi più celebri e seguiti della
scena mondiale: dalle giovani superstar come Alex Honnold,
Adam Ondra, David Lama, Tommy Caldwell, Kilian Jornet, i
                                                                                                          Non lo so, ma dobbiamo andare.
fratelli Pou e Aaron Durogati, a leggende come Alex Txikon,
Reinhold Messner, Lynn Hill, Conrad Anker, Peter Habeler,                                                 JACK KEROUAC
Christoph Heinz e Maciej Berbeka. Vero documentario all
star che conta molti di questi protagonisti è Fine Lines
di Dina Khreino (anteprima italiana), in cui venti tra i più
grandi alpinisti e scalatori al mondo, per la prima volta in un
unico film, raccontano cosa li spinge a rischiare tutto per il
brivido dell’ignoto; Kilian Jornet: Camino Al Everest di Josep
Serra documenta la storica doppia salita all'Everest, senza
ossigeno, del più grande corridore di montagna di sempre,
culmine del suo progetto pluriennale «Summits of My Life»;
in Pumori, la hija de la montaña il fortissimo alpinista basco
Alex Txikon rende omaggio ai giovani alpinisti spagnoli morti
nella spedizione del 2001 sul Monte Pumori, sull’Himalaya,
mentre l’impareggiabile campione di arrampicata Adam
Ondra sarà protagonista di ben due film, Age of Ondra e The
A.O. I lungometraggi italiani alla ribalta di Alp&ism sono Non
abbiate paura di sognare di Klaus Pierluigi Dell'Orto, in cui
Nicola Tondini prendendo spunto dall'apertura di una nuova
via si confronta con altri alpinisti come Christoph Hainz,
Hansjorg Auer e Reinhold Messner sul senso dell'avventura in
montagna; Climbing the elixir di Monica Dovarch, in cui due
appassionati escursionisti ripercorrono le impervie scalate
dei coraggiosi pastori sardi nell'Ogliastra e nel Nuorese, dove
risiede la maggiore concentrazione di centenari al mondo;
Sutt'u picu ru suli di Fabrizio Antonioli, storia dell’alpinismo
siciliano dagli anni ’30 ad oggi; e The Ascent of Everest di
Antonello Padovano, in cui Sir Edmund Hillary rievoca le
tappe della prima vittoriosa salita all’Everest, attraverso una
testimonianza senza precedenti.

  Alp&ism
  Kilian Jornet: Camino Al Everest

  SEZIONE TERRE ALTE
                                                                       SEZIONE ORIZZONTI VICINI                                               SEZIONE SESTOGRADO
Presente e futuro
dei territori e dei popoli                                           Autori, produzioni e racconti Sperimentazioni
di montagna                                                          dal Trentino-Alto Adige       internazionali
                                                                     La sezione dedicata alle produzioni, le storie e gli autori del        Cinque film sperimentali che esplorano nuovi modi di mostrare
È la sezione non competitiva dedicata al presente e futuro           Trentino-Alto Adige, in collaborazione con Trentino Film               e raccontare la montagna, tra cinema e arti visive. Filmato
dei territori e dei popoli di montagna, definizione che              Commission, presenterà 10 lavori tra lunghi e cortometraggi,           sulle Ande cilene e argentine, Altiplano di Malena Szlam
calza alla perfezione per il film italiano La nostra pietra          tanto di autori affermati della scena regionale come Michele           (Cile, Argentina, Canada / 2018) è ambientato in un universo
di Alessandro Soetje sul visionario progetto di Daniele              Trentini con Latte nostro, Soheila Mohebi con Una casa                 geologico di pianure di sale ancestrali, deserti vulcanici e
Kihlgren, eccentrico terzogenito ribelle di una ricca famiglia       sulle nuvole e Elena Goatelli e Angel Luis Esteban Vega con            laghi colorati. Attraverso un paesaggio sonoro interamente
di imprenditori, che vuole restaurare un borgo abbandonato           Auspicio, quanto di talenti emergenti ai loro primi film, come         naturale, crea ritmi visivi evocativi attraverso lo scontro di
sulle montagne abruzzesi per farne un albergo diffuso. Gli           gli studenti della scuola di cinema Zelig di Bolzano Antonio           colori e forme. Divieto 2 di Alex Tyson (Stati Uniti, Italia / 2019)
altri lungometraggi della sezione invitano all’ennesimo giro         Di Biase e Clara Delva, o il filmmaker e artista roveretano            segue un team di vulcanologi dell’INGV nelle banche dati
del mondo offerto dal Trento Film Festival: da una vallata del       Gaetano Liberti.                                                       vicino alla vetta del Monte Etna. Movimenti tettonici, vapori
Pakistan trasformata da una diga nel visionario The Absence
                                                                                                                                            innocui, acidi tossici, minerali bollenti e la possibilità di una
of Apricots di Daniel Asadi Faezi (anteprima italiana), alle
foreste tropicali della Colombia con le loro infinite specie                                                  Orizzonti vicini - Auspicio   nuova geografia. Empire Valley di Ryan Ermacora (Canada /
di piante in Homo Botanicus di Guillermo Quintero; dalla                                                                                    2018), anteprima italiana. Girato nel territorio dei Tsilhqot'in
memoria della resistenza all'occupazione fascista della                                                                                     nel British Columbia, il film contempla la capacità del cinema di
Jugoslavia conservata dai boschi sloveni di Greetings                                                                                       veicolare attraverso il paesaggio la sovrapposizione di diverse
From Free Forests di Ian Soroka, al Kirghizistan e alla più                                                                                 dimensioni temporali: geologiche, personali o politiche.
grande foresta di noci al mondo in Harvest Moon di Zaheed                                                                                   Memory Room di Feargal Ward, Adrian Duncan (Irlanda /
Mawani (anteprima italiana). Tre i corti italiani in Terre Alte:                                                                            2018). Nel 1946, una giovane guardia forestale viene mandata
A History About Silence di Caterina Erica Shanta girato nel                                                                                 nel nord della Finlandia per trovare dei grandi alberi da usare
Cadore bellunese, Val Grande: itinerario di circostanza di                                                                                  come pali dell’elettricità in Irlanda. Planine di Hrvoslava
Ivan Gnani sulla valle del nord del Piemonte, e Tecchiaioli                                                                                 Brkusic (Croazia / 2018). Il punto di partenza di questo lavoro
di Alessio Salvini sugli operatori che mettono in sicurezza le                                                                              sono le diapositive trovate alla Zora Film, società che negli
pareti di marmo nelle cave delle Alpi Apuane.                                                                                               anni Cinquanta produceva film didattici.
L'ambiente e il clima che cambia Riflessioni sul cammino lento e l'alpinismo - l'Adige.it
7

                                                                                                              MuSE.doc - Queen Without Land        SEZIONE TFF FAMILY

                                                                                                                                                 Film per famiglie
                                                                                                                                                 e gli appassionati
                                                                                                                                                 di cinema in erba

»
ci mai finché non arriviamo.                                                                                                                     Oltre alle tantissime attività e laboratori,
                                                                                                                                                 la proposta del festival per i più piccoli e
                                                                                                                                                 le famiglie è anche al cinema, quest’anno
                                                                                                                                                 con due divertenti lungometraggi d’animazione scelti dai

.                                                                                                                                                migliori festival internazionali: Gordon & Paddy della svedese
                                                                                                                                                 Linda Hambäck, in uscita anche in Italia grazie a Wanted Cinema,
                                                                                                                                                 mescola le divertenti avventure degli animali di un bosco a
                                                                                                                                                 strizzate d’occhio al popolare genere poliziesco scandinavo; e
                                                                                                                                                 The Big Bad Fox and Other Tales di Patrick Imbert e Benjamin
                                                                                                                                                 Renner, già creatori dello straordinario classico Ernest &
                                                                                                                                                 Celestine, spassosa raccolta di racconti animati ambientati in
                                                                                                                                                 una campagna... molto meno calma e pacifica di quanto si creda.

                                                                                                                                                   SEZIONE MUSE.DOC

                                                                                                                                                 Documentari naturalistici
                                                                                                                                                 dedicati all’ambiente
                                                                                                                                                 e alla fauna dei territori
                                                                                                                                                 di montagna
                                                                                                                                                 Confermata la spettacolare sezione dedicata ai migliori
                                                                                                                                                 documentari naturalistici, selezionati e proposti in
                                                                                                                                                 collaborazione con il MUSE, Museo delle Scienze di Trento.
                                                                                                                                                 Tra i film in programma le anteprime italiane di Queen
                                                                                                                                                 Without Land di Asgeir Helgestad dalla Norvegia, che segue
                                                                                                                                                 la vita di una mamma orso polare e dei suoi cuccioli alle
                                                                                                                                                 prese con il cambiamento radicale del loro territorio causato
                                                                                                                                                 dal riscaldamento globale, e Bird of Prey dell’americano
                                                                                                                                                 Eric Liner, coinvolgente documentazione di un progetto di
                                                                                                                                                 salvaguardia della maestosa Aquila delle Filippine, il più raro
                                                                                                                                                 rapace del pianeta, tra impressionanti scenari di montagna
                                                                                                                                                 assolutamente inediti per il festival.

                                                                                                                                                     Chi assegnerà le Genziane d'Oro e d'Argento

                                                                                                                                                     La giuria
                                                                                                                                                     internazionale
                                                                                                                                                     Come ogni anno, sarà una giuria internazionale a
                                                                                                                                                     valutare le opere in concorso – quest’anno 27 – e
                                                                                                                                                     ad assegnare le Genziane d'Oro e d'Argento e gli
                                                                        tema, alla ricerca tanto di tracce identitarie quanto di ipotesi             altri premi ufficiali della rassegna. I componenti
      SEZIONE PROIEZIONI SPECIALI                                       per il futuro dell’interno del nostro Paese; Fosco Maraini,                  sono: Arūnas Matelis (Lituania) che ha diretto
                                                                        il miramondo di Marco Colli e Alberto Meroni (anteprima                      numerosi documentari e ricevuto più di 30
    Dalla bellezza e potenza
                                                                        italiana) è un originale ritratto del celebre antropologo,                   premi internazionali, tra cui a IDFA, DOK Leipzig,
                                                                        viaggiatore, scrittore, alpinista e fotografo, segnato dalla                 ZagrebDox, Warsaw Film Festival, Documenta
                                                                        frenesia che lo spinse fin da giovanissimo a viaggiare ed
    dell’acqua alla morte                                               esplorare prima il Sud e la Sicilia, poi l’Oriente, il Tibet e il
                                                                        Giappone. Dopo la recente tragedia sul Nanga Parbat, con la
                                                                                                                                                     Madrid, Trieste FF, Oberhausen e la Directors
                                                                                                                                                     'Guild of America (DGA). Ed Douglas (Regno
    dei due alpinisti                                                   morte dei due alpinisti Tom Ballard e Daniele Nardi, il festival
                                                                        renderà omaggio alla memoria dell’inglese e dell’italiano con
                                                                                                                                                     Unito) scrittore e giornalista con la passione
                                                                                                                                                     per le regioni più estreme del mondo, alpinista
    Tom Ballard e Daniele Nardi                                         la riproposizione del documentario Tom di Elena Goatelli
                                                                        e Angel Luis Esteban Vega, già presentato al festival 2015,
                                                                                                                                                     di lunga data e viaggiatore di montagna, con
                                                                                                                                                     un particolare interesse per l'Himalaya. Eliane
    Oltre alla presentazione dei restauri di Der Kampf Ums              insieme al cortometraggio Da zero a ottomila, la storia di                   Raheb (Libano) ha iniziato a dirigere nel 2002
    Matterhorn di Mario Bonnard e Nunzio Malasomma                      Daniele Nardi di Stefano Ardito. Completano la sezione un                    documentari sulla realtà socio-politica postbellica
    (Germania, 1928) con l’accompagnamento dal vivo del                 ricordo del cineasta trentino Francesco Dal Bosco, scomparso                 del suo paese e sui conflitti in corso nel mondo
    maestro Marco Dalpane e dell’ensemble Musica nel buio, del          a inizio anno, con la riproposizione del suo Apocalisse del                  arabo, da un punto di vista personale. Charlène
    classico del cinema di montagna d’oltralpe Premier de cordée        2010, e le anteprime assolute di due produzioni sostenute                    Dinhut (Francia) curatrice e programmatrice
    (Francia, 1943) e del cult movie sovietico Dead Mountaineer's       dal main sponsor del festival Montura: Ani, le monache di
                                                                                                                                                     cinematografica, con un master in letteratura
    Hotel (Estonia, 1978), la sezione conta anche il film di chiusura   Yaqen gar di Eloise Barbieri e Keno City, Yukon di Paola Rosà
                                                                        e Antonio Senter.
                                                                                                                                                     contemporanea, ha lavorato nel campo del
    della 67. edizione, sabato 4 maggio: l’impressionante Aquarela                                                                                   cinema, delle arti visive e della poesia in varie
    del maestro del cinema documentario Victor Kossakovsky, già                                                                                      strutture come il centro d'arte Les Laboratoires
    vincitore della Genziana d’Oro a Trento nel 2012 con ¡Vivan
                                                                                                                Proiezioni speciali - Aquarela       d'Aubervilliers e il Musée de la Chasse et de
    las antipodas! è un’esplorazione della bellezza mutevole
    e della pura potenza dell’acqua, del lago Baikal in Russia
                                                                                                                                                     la Nature di Parigi. Giulio Sangiorgio (Italia)
    alla cascata Salto Angel in Venezuela: un indimenticabile                                                                                        giornalista e critico cinematografico, vive e lavora
    capolavoro già celebrato in decine di festival internazionali.                                                                                   a Milano. Attualmente è direttore responsabile
    Due i documentari italiani su un tema e una figura molto cari                                                                                    del settimanale di cinema, televisione, musica
    al festival: L'altro spazio - Viaggio nelle aree interne d'Italia                                                                                e spettacolo Film Tv, per cui si occupa anche di
    di Marcello Pastonesi segue il viaggio attraverso la penisola                                                                                    coordinare il programma di proiezioni, incontri e
    dell’architetto Mario Cucinella, già curatore del Padiglione                                                                                     corsi del progetto Film Tv Lab.
    Italia della Biennale Architettura 2018 dedicato allo stesso
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Da Reinhold Messner a Luca Barbarossa, dalla filosofia alla bicicletta, dalle Dolomiti all’Himalaya.
Otto eventi imperdibili che spaziano tra ecologia, alpinismo, musica, filosofia e avventura

Otto serate evento: tanti temi
un’unica lingua, la contemporaneità
                                                                                                                                                                                           La strada del Pamir

D
            a sempre le serate del Trento Film Festival                28 aprile, sempre alle ore 21.00 e ancora una volta alla Sala della   mozzafiato e situazioni estreme, ecco il percorso più comune
            rappresentano uno dei momenti più attesi dell’intera       Filarmonica, in una serata a cura della Fondazione Dolomiti           che mai, tra due grandi sportivi molto affiatati.
            rassegna: non solo perché portano sul palco nomi           UNESCO (con il contributo dei Fondi Comuni di Confine). Con           Di nuovo in scena l’alpinismo giovedì 2 maggio, sempre
            importanti e volti noti del mondo dell’alpinismo e         il noto filosofo Vito Mancuso, intervistato da Fausta Slanzi, si      all’Auditorium Santa Chiara. Indimenticabile Kukuczka
            della cultura, ma soprattutto perché rappresentano         rifletterà su La fragilità della bellezza. Mancuso affronta da        vuole essere un omaggio alla memoria del grande alpinista
un’occasione per riflettere sui grandi temi del nostro presente        tempo il tema della bellezza e del suo rapporto con il bene,          polacco, a 30 anni dalla tragedia del Lhotse. Il 24 ottobre 1989
utilizzando un linguaggio contemporaneo, mixando immagini,             la verità, l'uomo. La natura, teatro del sublime, appare però         la rottura di una corda costò la vita al fenomenale polacco.
parole, musica e ogni sorta di forma di espressione narrativa e        sempre più minacciata dai cambiamenti climatici, i cui effetti        Stava concludendo la salita della più difficile parete degli
artistica.                                                             sono stati sperimentati anche nel territorio dolomitico lo            8000. In meno di 9 anni li aveva saliti tutti con audacia, forza
La serata di apertura è nel segno di un grande amico del               scorso ottobre. Un evento davanti al quale siamo chiamati non         e resistenza sbalorditive. Con Hervé Barmasse e Luca Calvi
Trento Film Festival, lo scrittore Paolo Cognetti, già membro          solo a dare risposte concrete, ma anche a ripensare il rapporto       dialogheranno Celina Kukuczka e Krzysztof Wielicki.
della giuria nella scorsa edizione e ora giurato del Premio Itas       tra bellezza e fragilità.                                             Grande attesa per la serata che vede protagonista Reinhold
del Libro di Montagna. É tratto infatti dal suo best seller lo         Lunedì 29 aprile torna al centro l’alpinismo, con un                  Messner, «il re degli Ottomila»: venerdì 3 maggio il pubblico
spettacolo Le otto montagne, che sarà portato sul palco del            appassionante confronto intergenerazionale: Alpinismo e               dell’Auditorium Santa Chiara potrà assistere ad una serata
Teatro Sociale venerdì 26 aprile ore 21.00: con l’adattamento          oltre, tre generazioni a confronto è una serata-spettacolo per        memorabile, dedicata a Alexander von Humboldt, il padre
drammaturgico di Francesca Sangalli e la regia di Marta Maria          scoprire modi diversi di vivere la montagna attraverso il racconto    dell’ecologia, nel duecentocinquantesimo anniversario della
Marangoni, lo spettacolo Le otto montagne racconta una                 dei suoi protagonisti: dall'arrampicata allo sky running, dallo       nascita. Quel vulcano di Humboldt. Dalle Alpi al Chimborazo,
storia di padri e figli, abbandono della civiltà, libertà della vita   scialpinismo alla slackline, freeride, parapendio, base jumping       l’incredibile attualità di uno scienziato-esploratore
selvatica. Lo spettacolo si dipana come una memoria, in una            e mountain bike. Conducono la fortissima alpinista Tamara             ingiustamente dimenticato vedrà salire sul palco Ariane
narrazione distorta dal ricordo che apre a scorci sul passato e        Lunger e il conduttore televisivo Massimiliano Ossini. Con la         Benedikter, Massimo Bernardi, Telmo Pievani, Veronica Lisino,
sul futuro inarrestabile, come lo è il destino di ciascuno di noi.     partecipazione dei Bastard Sons of Dioniso, che suoneranno            Filippo Thiery, Julio Velasco.
Sabato 27 aprile ore 21.00 si passa dal teatro alla musica,            live la «colonna sonora» di queste tre generazioni.                   Si chiude domenica 5 maggio alla Sala della Filarmonica con
grazie alla presenza a Trento di Luca Barbarossa, che presso           Dall’alpinismo all’esplorazione, dalla montagna al mare:              un evento dedicato all’avventura su due ruote: La strada del
la Sala della Filarmonica sarà protagonista della serata Tra           martedì 30 aprile il palco dell’Auditorium Santa Chiara sarà          Pamir. In bicicletta sui grandi altipiani dell’Asia Centrale è
musica e parole. Dialogando con Alberto Faustini, direttore            tutto per Hervè Barmasse e Giovanni Soldini, in una serata            il racconto del viaggio del trentino Alessandro De Bertolini
del quotidiano L’Adige, il cantante romano racconterà il suo           a cura di Luca Castaldini, giornalista de La Gazzetta dello           dal Tagikistan al Kirghizistan lungo la Pamir Highway, una delle
rapporto con la montagna, tra silenzi, natura, tradizioni e            Sport: Amicizia estrema. Montagne e oceani. Diversità e               strade più alte del mondo, fino ai 4.600 m. del Passo Akbaital.
ricordi d'infanzia, proponendo alcuni dei suoi più grandi              fratellanza. Navigatore oceanico l'uno, alpinista l'altro. Due        In collaborazione con Montura Editing e BikeTheHistory, con
successi in un set acustico.                                           mondi talmente differenti che... le funi uno le chiama cime e         De Bertolini saliranno sul palco Roberto Della Maria, Fabrizio
Un altro campo del sapere caratterizzerà la serata di domenica         l'altro le chiama corde. Invece, tra imprese solitarie, scenari       Sartori e Enzo Macor.

                                                   Luca Barbarossa                                                                             Tamara Lunger

                                                                          Vito Mancuso
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Il festival non poteva ignorare il disastro che ha colpito le nostre montagne
con milioni di alberi abbattuti dal maltempo dopo la disastrosa tempesta di fine ottobre 2018

Amici fragili: film e iniziative
per riflettere su alberi e boschi
                                                                                                                                                                              Amici fragili - Le Temps des forêts

S
           ubito dopo lo shock dei massicci abbattimenti            spettacolare Bamboo Stories (Germania/Bangladesh, 2019,             2018) degli artisti olandesi Persijn Broersen e Margit Lukács,
           causati dal «ventomoto» sulle Dolomiti è emerso il       anteprima italiana). Il pluripremiato regista del Bangladesh        ricostruzione digitale astratta della foresta vergine di
           desiderio di elaborare, all’interno del programma,       ma attivo da anni in Germania, Shaheen Dill-Riaz, introduce         Białowieża, in Polonia, attraversata dalla presenza e dal canto
           la profonda reazione emotiva che quelle immagini         lo spettatore al mondo degli uomini che lavorano duramente          di un misterioso personaggio.
           hanno suscitato e la rivelazione della fragilità di un   da generazioni nei boschi e sulle zattere lungo il fiume, per       Non solo film … la mostra «Sradicati. Illustratori per il
patrimonio naturale che eravamo abituati a considerare              consegnare il bambù ai grossisti della capitale Dacca.              bosco» è un’iniziativa dello Studio d’Arte Andromeda, che ha
eterno. Una ricognizione della produzione cinematografica           Anteprima italiana anche per Wildland (Stati Uniti, 2018) su        chiamato a raccolta 37 illustratori trentini invitandoli a fare
recente ha rivelato diverse opere che mettevano al centro           un’altra minaccia, forse la più comune, che insidia i boschi del    una riflessione sul bosco. Anche il libro fotografico «Immagini
alberi e foreste, ed è nato così, in collaborazione con la          mondo: gli incendi. L’epico documentario di Alex Jablonski e        per non dimenticare» di Ervino Filippi Gilli mette al centro
Fondazione Dolomiti UNESCO (con il contributo dei Fondi             Kahlil Hudson è stato girato nel corso di una stagione nello        l’impatto della tempesta Vaia sui boschi trentini. Tanti gli
Comuni di Confine) in occasione del suo decennale, il desiderio     stato dell’Oregon.                                                  incontri pubblici, da quello con il filosofo Vito Mancuso,
di riunirli in un programma speciale intitolato Amici fragili: un   Walden (Svizzera, 2018) del regista e artista Daniel                che domenica 28 aprile rifletterà sulla fragilità della bellezza,
programma su alberi e boschi nel tempo dei cambiamenti,             Zimmermann, propone in 13 impressionanti piani sequenza             al dialogo di giovedì 2 maggio tra Michele Lanzinger,
per processare le sensazioni di quei giorni, fornendo insieme       circolari, il provocatorio trasporto di una partita di legname da   Emanuele Montibeller e il filosofo Silvano Tagliagambe
suggestioni e spunti utili alla gestione del post-catastrofe, e     una foresta austriaca all’Amazzonia brasiliana.                     sull’uomo, l’arte, la natura e il tempo, fino al Caffè Scientifico di
del futuro dei territori boschivi di montagna.                      Gli alberi di Acid Forest (Lituania, 2018) sono ancora in piedi,    venerdì 3 maggio sul clima e la salute del bosco, con Cristina
Le Temps des forêts (Francia, 2018) di François-Xavier Drouet       ma non se la passano benissimo, a causa dell’aggressione            Salvadori e Nicola La Porta (Fondazione Edmund Mach). Non
è l’ideale introduzione al tema: le foreste francesi stanno         chimica degli escrementi dei cormorani. Questo paesaggio            poteva mancare un omaggio a Jean Giono e al suo capolavoro
cambiando, questi simboli di natura autentica vivono una fase       naturalmente devastato è stato ritratto dall’artista Rugilė         «L’uomo che piantava gli alberi»: mercoledì 1°maggio Nadia
di industrializzazione senza precedenti, tra meccanizzazione,       Barzdžiukaitė.                                                      Ischia e Laura Lotti terranno una lettura animata con i disegni
monocoltura, fertilizzanti e pesticidi.                             Unico cortometraggio della sezione la visionaria opera di           di sabbia ispirati dal libro, un modo suggestivo e creativo per
Lo sfruttamento del legname è al centro anche dello                 animazione Forest on Location (Olanda/Germania/Polonia,             pensare e al rapporto tra uomo e natura.

    Oltre 500 le opere presentate, provenienti da 25 differenti nazioni: tra reportage, storie di alpinismo, libri illustrati e per l’infanzia

    33° MontagnaLibri: la più grande rassegna
    al mondo dell’editoria di montagna
   I
      n questa 67° edizione sono oltre 500 libri i libri             Canestrini (Piemme Edizioni) ha al centro l’esperienza             anche quest’anno il rapporto tra Trento e Matera, con
      proposti da circa 200 editori, provenienti da 25               personale dell’autrice, che si intreccia con la presenza           la presentazione del libro «La via dei Sassi. Da Bari
      differenti nazioni: molti i libri che verranno presentati      del lupo in Italia. «Alti e bassi della mia vita» di Hans          a Matera lungo il Cammino Materano» (Ediciclo
    in anteprima assoluta al Trento Film Festival. «Il lupo          Kammerlander (Corbaccio) e «La mia scelta. Vita e                  Editore). Nell’anno di «Matera 2019 Capitale Europea
    e l’equilibrista» di Max Solinas (Garzanti) è la storia          imprese di una leggenda dell’alpinismo polacco»,                   della Cultura», il libro di Andrea Mattei descrive un
    di un’amicizia singolare e senza tempo: quella tra               di Krzysztof Wielicki (Hoepli) sono due grandi                     percorso che mescola avventura, storia, natura,
    un uomo desideroso di ritrovare sé stesso e il lupo              anteprime di narrativa alpinistica. Nel primo, Lina                leggende e tradizioni popolari. MontagnaLibri è
    che gli ha insegnato a guardare la realtà con occhi              Cottino dialoga con un fuoriclasse dell’alpinismo,                 anche amore per la storia, e ogni anno dedica uno
    nuovi. «Le Dolomiti dopo la tempesta» (Valentina                 che ha raggiunto incredibili successi ma che è anche               spazio speciale al libro antico e alle rarità editoriali:
    Trentini Editore) è un libro che nasce dal profondo              sprofondato in abissi di dolore. Il secondo è l’opera              anche quest’anno il 3 e 4 maggio appuntamento
    amore per la natura dell’autrice Erika Di Marino, che            autobiografica di uno dei più forti alpinisti polacchi             quindi alla «Mostra mercato internazionale del libro
    per quest’opera ha collaborato con l’illustratrice               di sempre, grande interprete delle invernali e delle               antiquario di montagna».
    trentina Anna Formilan. «La ragazza dei lupi» di Mia             imprese solitarie sulle vette himalayane. Prosegue
L'ambiente e il clima che cambia Riflessioni sul cammino lento e l'alpinismo - l'Adige.it
10
Dalla mostra dell’artista valdostano Donato Savin, che con «Stele» interpreta e rivisita le rocce
delle sue montagne a «Amazigh», un viaggio ideale tra i monti dell’Atlante, in Marocco

Le mostre del Festival
Un grande laboratorio artistico
dalla fotografia alla scultura
                                                                                                                                                                                                  Amazigh

I
     l Trento Film Festival è un grande laboratorio, che da            originale, hanno scelto di vivere in luoghi impervi e isolati       difficoltà è riuscito a instaurare in equilibrio con l'universo
     sempre esplora con curiosità i più diversi campi della            per difendere la loro identità. Quattordici immagini                della natura. Un piccolo viaggio, fra le tante problematiche
     cultura e dell’arte. Non a caso, in ogni edizione sono            rappresentano l’antologia di un copioso lavoro fotografico          che evidenziano, il fragile e già compromesso mondo della
     moltissime le mostre che vengono organizzate o ospitate,          svolto da D’Angelo in questo Paese tra il 2010 e il 2014. «Ho       Pastorizia tra i monti. «La Voce delle Dolomiti» è invece una
     spaziando dalla fotografia al fumetto, dalla scultura alla        conosciuto il Marocco attraverso una quindicina di viaggi, ma       mostra di 60 fotografie di grande formato che celebrano lo
pittura. In questa 67°edizione sono ben 16 le esposizioni              i Berberi, questi «uomini liberi» così diversi per cultura e modi   splendore di attimi speciali e diventano fonte emozionale per
inserite nel programma, collocate in diverse location della            rispetto al contesto marocchino, mi hanno particolarmente           trasmettere quei valori di rispetto e protezione per la Natura,
città e aperte gratuitamente al pubblico del festival.                 affascinato per questo mi sono impegnato in una ricerca             quale patrimonio personale di ciascuno di noi: un dialogo
Ve ne segnaliamo quattro in particolare. La prima, inaugurata          attenta e profonda sul significato di una popolazione che           tra la straordinaria bellezza del paesaggio dolomitico e un
lo scorso 23 aprile, qualche giorno prima dell’inizio del              non conoscevo e ho incontrato una realtà inimmaginabile»,           fotografo, Alessandro Gruzza, in ascolto dei suoi messaggi
festival, è una delle mostre più attese, organizzata in                spiega l’autore. Grazie alla collaborazione con la Presidenza       preziosi.
collaborazione con la Regione Autonoma Valle d’Aosta –                 del Consiglio della Provincia autonoma di Trento e il Museo         La mostra, realizzata con la collaborazione della Fondazione
Région Autonome Vallée d’Aoste e curata da Aldo Audisio –              della Malga di Caderzone Terme, anche quest’anno la                 Dolomiti UNESCO (Fondi Comuni di Confine), Trentino
consigliere del Trento Film Festival - e Daria Jorioz. Si tratta       prestigiosa sede espositiva di Palazzo Trentini ospiterà una        Marketing e Provincia Autonoma di Trento, ha sede presso il
di «Donato Savin. Stele», un progetto espositivo che ha                mostra: si tratta di «L’uomo di nuvole e lana. L’ultimo dei         Palazzo delle Albere e sarà visitabile fino al 1°settembre.
sede a Palazzo Thun sotto i porticati e nel cortile ed espone          pastori d’altura», con fotografie e testi di Gianluigi Rocca,
venti pezzi dell’artista valdostano. Donato Savin, ormai noto          che sarà inaugurata il 29 aprile e rimarrà aperta fino al 19
a livello internazionale, è un artigiano contemporaneo che             maggio.
interpreta e rivisita le rocce delle sue montagne in modo              Tra immagini e poesia, una grande mostra documenta la vita
essenziale, con molti tipi di realizzazioni ma, soprattutto, con       di colui che è stato l'ultimo testimone dei «Pastori d' altura»,
le sue stele – Dèi di pietra – a cui la mostra è dedicata.             all'alba del terzo millennio. Il «vissuto» di un uomo, nelle
Una reinterpretazione di una dimensione ancestrale,                    pieghe sconosciute di quel rapporto profondo, che fra mille
palpabile nell’aria della sua Valle d’Aosta, dove vive e lavora a
Cogne, nella frazione Epinel. Come tutte le persone che sono
abituate a vivere in stretto contatto con la natura, Savin è,
prima di tutto, un abilissimo osservatore. Del paesaggio, degli
animali, delle sue montagne. Solo così si può spiegare la sua
attenzione sottile nella scelta dei monoliti e dei particolari su
cui intervenire. «L’idea delle stele – ricorda l’artista – mi venne
al Museo Archeologico di Aosta, vidi in quelle forme di roccia
allungate Dèi di pietra, e iniziai a cercare pezzi di scisti di quel
tipo, con la spaccatura naturale, con la superficie cosparsa
dai licheni. Le mie opere sono aperte a ogni interpretazione.
Io vedo degli Dèi, principalmente femminili, che salgono
verso l’alto; quando non ci sarò più, saranno testimoni del
mio passaggio nella vita terrena».
Si colloca invece nel contesto di «Destinazione…» la mostra
«Amazigh: Berberi del Marocco», che sarà inaugurata
sabato 27 aprile alle ore 11.00 e resterà aperta fino al 15
maggio presso la suggestiva sede dello Spazio Archeologico
SASS, la «Trento sotterranea». La mostra fotografica di
Luciano D’Angelo, a cura di Sandra Fiore per Fondazione
Aria, offre l’occasione per intraprendere un viaggio ideale
tra i monti dell’Atlante, in Marocco, e scoprire la ricchezza
culturale e lo stile di vita di un popolo che abita il Nord                                                                                                                                  Donato Savin
Africa da millenni. Indomiti e fieri, legati al loro idioma
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