CSV FC - Assiprov mercoledì, 20 gennaio 2021

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                                                  mercoledì, 20 gennaio 2021

Prime Pagine

 20/01/2021   Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)                                                                           3
 Prima pagina del 20/01/2021

 20/01/2021   Il Resto del Carlino (ed. Forlì)                                                                                 4
 Prima pagina del 20/01/2021
 20/01/2021   Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                                                                5
 Prima pagina del 20/01/2021

ambiente e protezione civile

 19/01/2021   Forli Today                                                                                                      6
 I temi ambientali in diretta Facebook: si parla di fonti di energia rinnovabile
 20/01/2021   Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 38                                                                       7
 Tutti e 14 resterebbero insieme, ma con un sub-ambito montano

csv e scenario locale

 20/01/2021   Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 31                                                                 8
 Gli enti del terzo settore e tutte le nuove procedure del sovraindebitamento
 19/01/2021   Forli 24 Ore                                                                                                    10
 Aiuti allo sport previsti dalla Regione, il presidente Molea (AiCS): "Una vera boccata di ossigeno"
 19/01/2021   Forli Today                                                                                                     11
 Covid e aiuti allo sport, Molea (Aics): "Una vera boccata di ossigeno. E' importante per le famiglie"
 20/01/2021   Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 43                                                                     12
 Servizio civile, 10 posti per volontariato in Africa

 20/01/2021   Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 11                                                                      13
 «Lezioni online disastrose Grave danno ai ragazzi»

volontariato

 20/01/2021   Avvenire Pagina 8                                                                                DIEGO MOTTA    15
 «Dosi in base al Pil Che errore I vaccini sono un bene comune»
 20/01/2021   Corriere della Sera Pagina 5                                                                                    17
 Incontri online, riunioni in presenza quando possibile, confronti, nuovi contatti.
 20/01/2021   La Repubblica Pagina 10                                                                    DI VALENTINA CONTE   18
 Barca "Ci sono tante trappole, il piano così potrebbe fallire Serve il salario minimo legale"
 19/01/2021   Redattore Sociale                                                                                               20
 Anziani, Uil Emilia-Romagna: obbligo alle case riposo di attrezzarsi per le visite
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[ § 1 § ]

            mercoledì 20 gennaio 2021
                                        Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)

                                          Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020   Pagina 3
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[ § 2 § ]

     mercoledì 20 gennaio 2021
                                     Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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[ § 3 § ]

     mercoledì 20 gennaio 2021
                                   Il Resto del Carlino (ed. Cesena)

                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020   Pagina 5
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[ § 1 6 9 8 6 7 2 4 § ]

                          martedì 19 gennaio 2021

                                                                                  Forli Today
                                                                         ambiente e protezione civile

                          I temi ambientali in diretta Facebook: si parla di fonti di energia rinnovabile
                          Sarà protagonista il professore Alberto Bellini esperto in conversione statica di energia da fonti energetiche
                          rinnovabili

                          Giovedì alle 21 si terrà il terzo appuntamento del ciclo di incontri organizzato
                          dal Comitato per il No al Megastore di Forlì e Legambiente Forlì-Cesena. Sarà
                          protagonista il professore Alberto Bellini esperto in conversione statica di
                          energia da fonti energetiche rinnovabili; accompagnato nella discussione dal
                          presidente di Legambiente Forlì-Cesena Francesco Occhipinti, entrambi
                          mediati, in rappresentanza del Comitato stesso, da Sara Conficconi. L'
                          incontro sarà in diretta sulle pagine Facebook di entrambi gli organizzatori.Il
                          tema dell' incontro saranno le fonti di energia rinnovabile e gli impatti sull'
                          ambiente. "L' obiettivo è quello di parlare dei temi quotidiani, di ciò che
                          vediamo fuori dalla nostra finestra per cercare di ampliare il ragionamento e
                          arrivare al solo e unico punto fondamentale, ovvero che la tutela del nostro
                          ambiente merita di essere messa sempre al primo posto, perché l'
                          irreversibilità dei comportamenti che stiamo mettendo in atto la pagheremo
                          tutti - viene spiegato dagli ambientalisti -. La nostra battaglia può essere la
                          battaglia di chiunque come noi sia stanco di vedere l' indifferenza con la
                          quale si stia dando privilegio alla sola logica commerciale, ampliamo i nostri
                          sguardi, perchè l' ambiente è solo uno,a prescindere da dove e come si contribuisca a distruggerlo".

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020            Pagina 6
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[ § 1 6 9 8 6 7 2 8 § ]

                          mercoledì 20 gennaio 2021
                          Pagina 38

                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Forlì)
                                                                         ambiente e protezione civile

                          La seconda ipotesi

                          Tutti e 14 resterebbero insieme, ma con un sub-ambito montano
                          L' ente avrebbe più forza nell' attrarre finanziamenti Ma, dicono gli esperti, «resterebbe complesso»

                          Un' opzione percorribile, secondo il gruppo di lavoro, è quella dell'«Unione
                          a 14». Tutti tranne Forlì: «È un assetto che permetterebbe di tenere
                          insieme i comuni della cintura di Forlì e le ex comunità montane e che
                          dimostrerebbe che è possibile, con un progetto politico e organizzativo
                          strutturato, gestire un numero elevato di comuni e un territorio vasto e
                          complesso». Se si dovesse imboccare tale strada, si potrebbero gestire
                          sei ambiti in forma associata: servizi informatici, personale, centrale
                          unica di committenza, protezione civile, polizia municipale e sportello
                          unico per le attività produttive; quindi creare un sub-ambito con al suo
                          interno i comuni appenninici. Tutti tranne Castrocaro, Predappio,
                          Meldola, Bertinoro e Forlimpopoli. Nell' Unione a 14 i vigili urbani
                          sarebbero 31, contro i 67 previsti dalla legge. Sarà necessario assumere,
                          nel corso del biennio 2021-22, almeno 15 agenti, per arrivare a 67 nel
                          2024-25. Il servizio di protezione civile andrebbe centralizzato. In caso di
                          emergenza, «è fondamentale istituire un servizio h24 (attraverso anche il
                          corpo di polizia municipale) e un numero unico per tutti i cittadini dei 14 comuni». Il sub-ambito potrebbe intercettare
                          più risorse per le aree montuose, che hanno problematiche specifiche, presentando progetti per finanziamenti
                          regionali e/o nazionali. Questo ente partirebbe con 58 dipendenti, per passare a 80 nel 2021-22 e a 106 nel 2024-25
                          (attualmente l' Unione conta 52 dipendenti). Considerando un costo medio per dipendente di 36mila euro annuali,
                          entro il 2021-22 l' Unione dovrebbe investire sul personale circa 792mila euro. Il sub-ambito montano conterebbe
                          oltre 20mila residenti e potrebbe confrontarsi con una sola voce con la Regione. Tra le funzioni che verrebbero
                          gestite nel sub-ambito ci sono il vincolo idrogeologico, l' agricoltura e la forestazione. L' Unione a 14 sarebbe
                          certamente «complessa. Tuttavia, è ormai opinione consolidata che i singoli confini comunali non sono più in grado
                          di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020            Pagina 7
CSV FC - Assiprov mercoledì, 20 gennaio 2021
[ § 1 6 9 8 6 7 3 4 § ]

                          mercoledì 20 gennaio 2021
                          Pagina 31

                                                              Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)
                                                                                csv e scenario locale

                          I CONSIGLI DELL' AVVOCATO TRIBUTARISTA

                          Gli enti del terzo settore e tutte le nuove procedure del sovraindebitamento

                          Le disposizioni del Codice della Crisi d' impresa e dell ' i nsolve nza (C.C.I.I.) non
                          hanno ancora sostituito, e così sarà sino al 1.09.2021, la L. 3/2012, che si
                          occupa dei soggetti non fallibili e che si trovino in uno stato di
                          "sovraindebitamento", concetto definito dall' articolo 6, co.2 della Legge 3/2012,
                          ovvero una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il
                          patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante
                          difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di
                          adempierle regolarmente. Se un E.T.S. (Ente del Terzo Settore) n o n è
                          assoggettabile al fallimento, è, invece, tecnicamente possibile, qualora
                          sovraindebitato, che possa accedere ad una procedura disciplinata di legge
                          3/2012. Tali procedure si applicano volontariamente su richiesta dello stesso
                          debitore. L' E.T.S. che risulta sovraindebitato dovrebbe procedere al suo
                          scioglimento e liquidare il proprio patrimonio, trattandosi dell' unica procedura
                          possibile, dunque, la liquidazione del patrimonio disciplinato dalla legge 3/2012.
                          Con l' avvento del nuovo C.C.I.I., (D.Lgs 14/2019), in analogia alla legge numero
                          3/2012, tre sono le procedure concorsuali applicabili: la ristrutturazione dei
                          debiti del consumatore, il concordato minore e la liquidazione controllata sovraindebitamento. Per accedere a quest'
                          ultima occorre la presenza di presupposti oggettivi e soggettivi, meglio definiti all' art. 2 dello stesso decreto. Si
                          definisce "sovraindebitamento" lo "stato di crisi o di insolvenza", ovvero lo stato di difficoltà economico finanzia ria
                          che rende probabile insolvenza del debitore e che per le imprese minori e agricole si manifesta come inadeguatezza
                          dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate oppure come lo stato del
                          debitore che si manifesta con inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non è più in
                          grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni (la cosiddetta insolvenza). Riguardo al profilo soggettivo,
                          per quanto qui d' interesse, manca un' espressa disposizione che si occupi della crisi da sovraindebitamento degli
                          enti privati non commerciali, come i comitati, le associazioni riconosciute e non riconosciute, le fondazioni e tutti gli
                          altri enti privati rientranti nel cosiddetto terzo settore. È da ritenere che tali enti privati rientrino nella nozione di "ogni
                          altro debitore non assog gettabile alla liquidazione giudiziale" ovvero alla liquidazione coatta amministrativa, in
                          quanto la prima è destinata

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020                 Pagina 8
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[ § 1 6 9 8 6 7 3 4 § ]

                          mercoledì 20 gennaio 2021

                                                            Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)
                                                                              csv e scenario locale

                          agli imprenditori commerciali non minori, la seconda si applica nei casi espressamente previsti dalla legge, per cui
                          la procedura coattiva loro applicabile pare la liquidazione controllata a norma dell' articolo 268. Fermo restando l' Art.
                          1 della L.F. e l' inevitabile incertezza che discende dal quadro regolatorio che si è sopra delineato, è ragionevole
                          concludere nel senso che l' ente non profit possa essere dichiarato fallito tutte le volte in cui eserciti un' attività
                          commerciale, non solo quando questa costituisca suo oggetto esclusivo principale, ma anche quando sia prevista
                          nello statuto come strumentale o secondaria oppure non sia tra quelle previste statutaria mente. Alcuna possibilità
                          di estendere il fallimento, in applicazione analogica dell' articolo 147 L.F., o dell' articolo 1 L.F. agli associati
                          illimitatamente responsabili, soprattutto se l' ente del terzo settore abbia rispettato le regole generali e sia stato
                          iscritto al nuovo Registro Unico del Terzo Settore, escludendo quindi la sua natura di associazione non riconosciuta.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020             Pagina 9
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[ § 1 6 9 8 6 7 2 5 § ]

                          martedì 19 gennaio 2021

                                                                                   Forli 24 Ore
                                                                               csv e scenario locale

                          Aiuti allo sport previsti dalla Regione, il presidente Molea (AiCS): "Una vera boccata di
                          ossigeno"
                          L' intervento del presidente dell' Associazione italiana cultura sport sugli aiuti previsti da Bonaccini a palestre e
                          piscine

                          " Le misure messe in campo dalla Regione Emilia Romagna a favore dello
                          sport di base nel corso dell' emergenza Covid sono una vera boccata di
                          ossigeno per i centri sportivi e i volontari della promozione sportiva, ma lo
                          sono ancora di più per le famiglie. La Giunta Bonaccini dimostra così di
                          credere davvero allo sport come strumento di welfare e di benessere di
                          comunità ". Così Bruno Molea , presidente dell' Associazione Italiana Cultura
                          Sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese, commenta gli ultimi
                          aiuti economici a favore dello sport di base annunciati nei giorni scorsi dal
                          capo di Gabinetto della Giunta Bonaccini, Giammaria Manghi. " AiCS vanta in
                          questa regione un ricco tessuto associativo - spiega Molea -: qui, attraverso
                          la normale pratica sportiva ma anche attraverso una spinta progettazione
                          sociale sportiva, promuoviamo inclusione delle persone a rischio marginalità
                          proprio attraverso lo sport. Un aiuto fondamentale ci è dato dalla Regione in
                          tal senso che da tempo dimostra di guardare lo sport di base dal verso giusto,
                          quello di un valido strumento per garantire benessere di comunità ". Ma
                          molto è stato fatto in tal senso anche per far fronte alla crisi economica
                          scatenata dalla pandemia, rimarca il presidente Molea. " La Regione è stata tra i primi enti a varare i voucher sportivi
                          a favore delle famiglie per la ripresa dello sport per i più piccoli ed è stata tra i primi a mettere in campo aiuti
                          economici diretti alle associazioni e alle società sportive - ricorda Molea -. I 3 milioni e mezzo appena annunciati a
                          favore di palestre e piscine vanno in questo senso. Ma ha ragione Manghi: i centri sportivi sono al collasso, altri due
                          mesi di chiusura e molti di loro non riapriranno più, per danni economici e sociali inimmaginabili. Lo stesso vale per i
                          centri culturali e ricreativi, anch' essi importanti luoghi aggregativi specie per anziani e giovani, e per i quali i ristori
                          sono stati ben minori e sui quali è bene intervenire subito. C' è bisogno di riaprire: noi siamo pronti a farlo in
                          sicurezza".

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020              Pagina 10
[ § 1 6 9 8 6 7 2 6 § ]

                          martedì 19 gennaio 2021

                                                                                   Forli Today
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                          Covid e aiuti allo sport, Molea (Aics): "Una vera boccata di ossigeno. E' importante per le
                          famiglie"
                          Il presidente dell' Associazione italiana cultura sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese, sugli aiuti
                          previsti da Bonaccini a palestre e piscine

                          "Le misure messe in campo dalla Regione Emilia Romagna a favore dello
                          sport di base nel corso dell' emergenza Covid sono una vera boccata di
                          ossigeno per i centri sportivi e i volontari della promozione sportiva, ma lo
                          sono ancora di più per le famiglie. La Giunta Bonaccini dimostra così di
                          credere davvero allo sport come strumento di welfare e di benessere di
                          comunità". Così Bruno Molea, presidente dell' Associazione Italiana Cultura
                          Sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese, commenta gli ultimi
                          aiuti economici a favore dello sport di base annunciati nei giorni scorsi dal
                          capo di Gabinetto della Giunta Bonaccini, Giammaria Manghi."Aics vanta in
                          questa regione un ricco tessuto associativo - spiega Molea -: qui, attraverso
                          la normale pratica sportiva ma anche attraverso una spinta progettazione
                          sociale sportiva, promuoviamo inclusione delle persone a rischio marginalità
                          proprio attraverso lo sport. Un aiuto fondamentale ci è dato dalla Regione in
                          tal senso che da tempo dimostra di guardare lo sport di base dal verso giusto,
                          quello di un valido strumento per garantire benessere di comunità".Ma molto
                          è stato fatto in tal senso anche per far fronte alla crisi economica scatenata
                          dalla pandemia, rimarca il presidente Molea. "La Regione è stata tra i primi enti a varare i voucher sportivi a favore
                          delle famiglie per la ripresa dello sport per i più piccoli ed è stata tra i primi a mettere in campo aiuti economici diretti
                          alle associazioni e alle società sportive - ricorda Molea -. I 3 milioni e mezzo appena annunciati a favore di palestre e
                          piscine vanno in questo senso. Ma ha ragione Manghi: i centri sportivi sono al collasso, altri due mesi di chiusura e
                          molti di loro non riapriranno più, per danni economici e sociali inimmaginabili. Lo stesso vale per i centri culturali e
                          ricreativi, anch' essi importanti luoghi aggregativi specie per anziani e giovani, e per i quali i ristori sono stati ben
                          minori e sui quali è bene intervenire subito. C' è bisogno di riaprire: noi siamo pronti a farlo in sicurezza".

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020                  Pagina 11
[ § 1 6 9 8 6 7 3 0 § ]

                          mercoledì 20 gennaio 2021
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Cesena)
                                                                             csv e scenario locale

                          Servizio civile, 10 posti per volontariato in Africa

                          Anche quest' anno l' Onlus 'L' Africa chiama' mette a disposizione 10
                          posti per volontari in servizio civile universale: 12 mesi che garantiscono
                          ai giovani un' esperienza formativa e di crescita personale attraverso cui
                          contribuire, a livello nazionale e internazionale, a processi di coesione
                          sociale e di impegno civile. I posti diponibili sono rispettivamente: 4 in
                          Italia nella sede di Fano (PU), 2 in Kenya, 2 in Tanzania e 2 in Zambia.
                          Informazioni www.lafricachiama.org Contatti:
                          volontariato@lafricachiama.org; tel. 0721 865159;

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020   Pagina 12
[ § 1 6 9 8 6 7 2 9 § ]

                          mercoledì 20 gennaio 2021
                          Pagina 11

                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Forlì)
                                                                              csv e scenario locale

                          «Lezioni online disastrose Grave danno ai ragazzi»
                          La professoressa che guida l' Invalsi: a scuola si impara solo stando insieme «Due anni quasi buttati. Gli studenti di
                          oggi faranno fatica a trovare lavoro»

                          di Alessandro Belardetti ROMA Professoressa Anna Maria Ajello, diversi
                          studi internazionali lo dimostrano: si apprende meno e male con la
                          didattica a distanza. Perché? «A scuola si impara insieme. Mentre si
                          spiega, si ascolta e si interviene, si articola la conoscenza - risponde la
                          presidente dell' Invalsi e professoressa di Psicologia dell' educazione -.
                          Tutto questo è depotenziato dalle slide della Dad». Quale futuro
                          sociale e lavorativo rischiano i figli della Dad? «Faranno fatica a
                          inserirsi nel mondo del lavoro. Hanno perso la costruzione dell' identità,
                          che si forma stando a scuola e dialogando con gli altri. Ora, comunque, si
                          sbaglia ancora: i ragazzi non vengono coinvolti in nessun processo e
                          risultano banalizzati, infantilizzati anche se sono grandi: insomma,
                          iperprotetti». In Italia il flop della Dad è solo causato dalla difficoltà
                          tecnologiche e dagli strumenti che mancano? «No, anche i Paesi
                          tecnologicamente avanzati hanno fatto marcia indietro. Se in Olanda,
                          dove hanno avuto incentivi alla digitalizzazione e hanno tra le migliori
                          connessioni al mondo, gli studi dimostrano che due mesi di lockdown corrispondono a due mesi di mancato
                          apprendimento, significa che non è solo un problema di strumenti». Si può dire che, con questa pandemia, tra
                          2020 e 2021 gli studenti hanno perso due anni a livello di apprendimento? «Il 100% mi sembra un po' tanto,
                          ma ci siamo vicini». E si va verso un' altra maturità light: questo quanto danneggia i nostri ragazzi? «Siamo
                          nell' emergenza, in questa situazione non si può fare un esame uguale al passato. Sarebbe una cattiveria verso gli
                          studenti. È una scelta coerente». Le faccio una provocazione: si può affermare che per un ragazzo di 14-15
                          anni è più utile un anno in

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020           Pagina 13
[ § 1 6 9 8 6 7 2 9 § ]

                          mercoledì 20 gennaio 2021

                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Forlì)
                                                                              csv e scenario locale

                          presenza con una bocciatura finale, piuttosto che un anno in Dad con la promozione? «No, ma sicuramente un
                          anno di dad significa imparare poco o niente. Passa l' idea della dispersione implicita: quando regaliamo le
                          promozioni di fatto diamo una carta senza valore e socialmente questo è un danno. Io scelgo un medico che ha
                          fatto un percorso di studi serio». Si rischia un aumento dell' abbandono scolastico nei prossimi anni? «Questo
                          problema purtroppo esiste già». Dagli studi appare che la materia in cui si registrano le maggiori lacune è la
                          matematica. Cosa significa per i nostri ragazzi? «Mentre con la lingua si riesce ad avere una buona padronanza
                          comunque, la matematica è sistematica e se manca questo aspetto, sono pochi i genitori competenti in grado di
                          integrare i professori. Così l' Italia approfondisce una peculiarità negativa: avremo un deficit scientifico ancora più
                          accentuato». Serve un piano serio e strutturato di recupero dell' apprendimento. Qual è la sua ricetta? Più
                          ore di scuola, niente vacanze estive? «Bisogna integrare la scuola con attività di supporto. In diverse parti d' Italia, da
                          Trento a Verona, fino a Bologna, molte cooperative lavorano nelle classi al pomeriggio svolgendo compiti molto
                          stimolanti e creativi. Deve essere un impegno sociale, serve un allarme nazionale per le perdite: attorno all' istruzione
                          va coinvolto il terzo settore. Gli insegnanti da soli non ce la fanno. Rischiamo di creare un' Italia di incompetenti, le
                          eccellenze non bastano». Cosa si aspetta dalle prove Invalsi quest' anno? «Risultati carenti, ma puntiamo alle attività
                          compensative subito dopo: avremo dati specifici e dare agli insegnanti una mappa su dove intervenire è un fatto
                          molto importante». Perché lo Stato ha rinunciato a mappare gli studenti italiani lo scorso anno? «Da noi
                          prevale la preoccupazione sanitaria rispetto alla didattica in presenza. Questa scelta danneggia i ragazzi. In
                          Germania, basandosi sulle ricerche del contagio tra bimbi, fino a 10 anni andavano a scuola». © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020             Pagina 14
[ § 1 6 9 8 6 7 3 1 § ]

                          mercoledì 20 gennaio 2021
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                                                                                     Avvenire
                                                                                    volontariato

                          L' INTERVISTA

                          «Dosi in base al Pil Che errore I vaccini sono un bene comune»

                                                                                                                                   DIEGO MOTTA

                          «Ricorda cosa diceva il poeta? 'Voce dal sen sfuggita, poi richiamar non
                          vale'. Adesso è troppo facile ritrattare, ma dopo l' infelice uscita della
                          vicepresidente Moratti, c' è comunque una riflessione da fare». Risponde
                          subito Stefano Zamagni, economista e presidente della Pontificia
                          Accademia delle Scienze sociali, quando gli si chiede un commento sull'
                          ipotesi di subordinare la somministrazione dei vaccini alla ricchezza
                          prodotta da un territorio (ipotesi poi cancellata dalla Regione Lombardia).
                          Perché il tema posto sul tavolo è troppo importante per chi chiede da
                          tempo un' azione concordata e solidale sul fronte della profilassi. Cosa
                          svelano questi ragionamenti, professor Zamagni? Spiegano che a un
                          anno ormai dallo scoppio della pandemia, non si è ancora individuato un
                          vero criterio di allocazione dei vaccini. E prima dei vaccini, lo stesso
                          problema aveva riguardato i respiratori e le mascherine. A chi va data la
                          precedenza? Per questo è necessario colmare il gravissimo ritardo che c'
                          è in termini di riflessione bioetica. Se risorse e vaccini non sono sufficienti
                          per soddisfare tutti, soprattutto nella fase iniziale, dobbiamo chiederci
                          quali parametri utilizzare. C' è chi dice che in realtà Moratti non ha fatto altro che fotografare, col principio
                          'dosi in base al Pil', quanto sta già accadendo nel mondo, dove i Paesi ricchi possono contare su molti più
                          vaccini rispetto ai Paesi poveri. Non è già così? È vero, le parole di Letizia Moratti di fatto tolgono il velo su una
                          situazione già in essere, è inutile far finta di stracciarsi le vesti. Adesso è necessario ribaltare il problema. Dal punto
                          di vista della produzione, occorrerebbe il coraggio da parte del G20 di dichiarare la non brevettabilità dei vaccini. Il
                          vaccino è un bene comune, non è né privato né pubblico. Se fosse un bene pubblico, il potere di gestione sarebbe
                          nelle mani dei governi. Ma non può essere così. Attenzione: dire che il vaccino non è brevettabile non vuol dire che i
                          produttori non debbano avere rimborsi e margini di profitto. Vuol dire semplicemente che è vietato fare attività
                          speculativa su un bene comune. Cioè di tutti. Esiste un precedente, peraltro. Quale? Nel 1962 Jonas Salk, l' inventore
                          del vaccino contro la polio, rifiutò di brevettare la sua invenzione.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020            Pagina 15
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                          mercoledì 20 gennaio 2021

                                                                                    Avvenire
                                                                                   volontariato

                          Disse parole chiarissime: si può forse brevettare il sole? Ora siamo nella stessa situazione di allora. Bisogna
                          promuovere un vaccino che sia gratis e per tutti. A marzo, con il progetto del fondo Covax, abbiamo aperto la strada
                          per un' intesa internazionale a favore dei Paesi poveri che coinvolga tutti: gli Stati, le Ong, le autorità sanitarie
                          internazionali. L' importante è che questo piano non venga boicottato dalle case farmaceutiche, come purtroppo sta
                          accadendo. Come affrontare l' iniquità nella distribuzione dei vaccini? Se seguissimo le teorie utilitaristiche, il
                          ragionamento sarebbe semplice: bisognerebbe dare la risorsa scarsa, il vaccino, a coloro per i quali la speranza
                          residua di vita è più alta. Significherebbe in un colpo solo tagliar fuori la popolazione anziana. Questa prassi è
                          rimasta, ma io preferisco un altro criterio. Quale? Tra 9-10 anni scoppierà nuova pandemia e noi non possiamo
                          perdere tempo. Serve un gruppo di lavoro subito che ragioni di equità nella distribuzione. Anche nello stesso Paese.
                          Ha ragione chi chiede in una fase come questa che ci sia un meccanismo di solidarietà tra Regioni: potrebbero
                          occuparsene realtà come il Banco farmaceutico abituate a ragionare in termini di sussidiarietà. Ecco, dall'
                          utilitarismo dovremmo passare a un altro principio: quello della fraternità. Innanzitutto tra i territori. Come giudica l'
                          avvio della campagna vaccinale in Italia? Era ovvio partire da medici e infermieri, il vero punto è mettere in campo un
                          coinvolgimento dal basso, anche del Terzo settore. I vaccini richiedono rapidità di intervento e la società civile, in
                          questa sfida, chiede di poter contare davvero. RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020             Pagina 16
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                          mercoledì 20 gennaio 2021
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                                                                             Corriere della Sera
                                                                                    volontariato

                          Incontri online, riunioni in presenza quando possibile, confronti, nuovi contatti.

                          Incontri online, riunioni in presenza quando possibile, confronti, nuovi contatti.
                          L' agenda del neoassessore e vicegovernatore Letizia Moratti è più che mai
                          fitta. Basta ripercorrere gli appuntamenti ufficiali (almeno otto) dei suoi primi
                          giorni in Regione per rendersene conto. Chiamata a ricoprire un ruolo di peso
                          in un momento difficile, da subito ha lavorato per prendere le redini della
                          situazione. La nuova giunta lombarda è stata presentata ufficialmente sabato
                          9 gennaio. Già il lunedì successivo Moratti ha incontrato i direttori generali
                          delle Asst (aziende ospedaliere) e delle Ats. Con lei il direttore generale
                          Welfare, Marco Trivelli ed Eugenio Vignati, scelto come capo della segreteria.
                          Nella riunione via Internet, dai toni molto formali, ha parlato delle questioni
                          calde di sua competenza, riprese negli incontri successivi con altri
                          interlocutori. La campagna vaccinale anti-Covid, innanzitutto, la gestione dell'
                          epidemia ma anche delle altre patologie, il percorso di revisione della legge 23,
                          la cosiddetta riforma Maroni sui malati cronici. Martedì 12 ha dedicato tempo
                          ai mondi della sanità privata e del socio-sanitario profit e non profit. Ai privati
                          in particolare ha chiesto collaborazione per potenziare l' assistenza ai cittadini
                          sul territorio. In questa occasione, come in altre, ha anche ascoltato i portavoce delle realtà convocate,
                          raccogliendone le proposte. Con mercoledì l' assessore ha debuttato in giunta. L' impegno non le ha permesso di
                          essere presente in commissione sanità (dedicata ai vaccini e alla revisione della legge 23). I consiglieri Pd infatti
                          avevano chiesto che prendesse parte ai lavori. Il giorno successivo in videoconferenza ha incontrato i sindaci dei
                          capoluoghi lombardi. Tra i risultati, la decisione di nominare in ogni città un referente per la campagna vaccinale. I
                          sindaci inoltre hanno consegnato a Moratti un documento di revisione della riforma Maroni. Di epidemia e
                          riorganizzazione della sanità territoriale la vicepresidente ha discusso anche venerdì con i rappresentanti degli ordini
                          provinciali dei medici di famiglia. «Un incontro conoscitivo - riassume Gianluigi Spata, presidente Fromceo
                          Lombardia -, in cui abbiamo offerto la nostra collaborazione». Il fitto elenco di impegni è proseguito questa
                          settimana: lunedì appuntamento con i capigruppi di maggioranza e opposizione al Pirellone e i sindacati, ieri in
                          consiglio. E per oggi è già in calendario un nuovo confronto con le categorie regionali delle sigle sindacali.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020           Pagina 17
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                          mercoledì 20 gennaio 2021
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                                                                                 La Repubblica
                                                                                    volontariato

                          L' ex ministro chiede al governo di aprire una discussione ampia in tutto il Paese e di non farsi
                          "ingoiare dalla fretta burocratica" Ci sono due settimane per scaldare il Recovery, dargli un' anima e un
                          orizzonte

                          Barca "Ci sono tante trappole, il piano così potrebbe fallire Serve il salario minimo legale"

                                                                                                                             DI VALENTINA CONTE

                          ROMA - «Due settimane per scaldare il Recovery, dargli un' anima e un
                          orizzonte, trasformarlo da elenco di buoni propositi a racconto dell' Italia
                          che vogliamo tra due o tre anni», dice Fabrizio Barca, economista ed ex
                          ministro per la Coesione territoriale nell' esecutivo Monti. «Il tempo c' è, chi
                          dice il contrario bara, cerca alibi per non uscire dalle stanze chiuse e va
                          contro un muro. Ma attenzione, perché così com' è il Recovery è pieno di
                          trappole che ne possono determinare il fallimento». Il commissario Ue all'
                          Economia Paolo Gentiloni esorta l' Italia a rafforzarlo e mette nel
                          mirino le riforme da accelerare. Concorda? «Rafforzare a dir poco, dopo
                          50 giorni dalla prima bozza. Il documento è ormai strutturato, i titoli ci sono
                          e anche progetti buoni, come sul digitale. Ma va migliorato in direzioni molto
                          precise che come Forum disuguaglianze e diversità abbiamo indicato nel
                          nostro documento inviato al presidente Conte sei ore prima che il Consiglio
                          dei ministri lo approvasse. Se il Recovery non adotterà il linguaggio dei
                          risultati attesi, il rischio per l' Italia è molto alto». Quali trappole legge nel
                          Recovery attuale? «Si confonde il risultato con la realizzazione. Quando si
                          parla di interventi a favore delle imprese si spacciano per risultati il numero di aziende aiutate o la quantità di
                          investimenti favoriti. Ma non si dice se hanno fatto il salto, se esportano di più, se il management è cambiato, se la
                          tecnologia è migliorata. Tutti gli interventi e le riforme del Recovery devono esplicitare quale esito e quale effetto
                          avranno sulle nostre vite. Se più asili nido significano anche più posti di lavoro e secondo quali iter rapidi di
                          selezione. Se l' innovazione tecnologica porta occupazione di qualità, lavoro buono, non sottopagato e irregolare. Se
                          il piano per le case popolari può incidere sui 10 milioni di italiani che non hanno risparmi per vivere oltre le due
                          settimane. In che modo gli interventi trasversali per superare le disparità di genere migliorano la vita delle donne».
                          Entro fine febbraio Bruxelles si aspetta un documento fatto e finito. Tempi troppo stretti? «Il governo non
                          deve temere la palude, non deve farsi ingoiare dalla fretta burocratica che uccide la politica e le scelte. Qui bisogna
                          tornare a costruire democrazia, prima che la gente cominci a pensare:

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020           Pagina 18
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                          mercoledì 20 gennaio 2021

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                                                                                   volontariato

                          chissà cosa hanno combinato in quelle stanze. Occorrono incontri mirati per esplicitare i progetti. Tutte le
                          organizzazioni intermedie imprese, sindacati, terzo settore, associazioni - sono pronte a dare un contributo di qualità.
                          Ma aprire Villa Pamphilj e la Sala Verde non serve a niente. Pochi incontri mirati su obiettivi e strumenti, come tra l'
                          altro prevede il Codice di partenariato dell' Ue. Il governo ascolta e poi ci dice perché accoglie o respinge le proposte.
                          Si può fare nella metà del tempo a disposizione». Parlare di Recovery senz' anima non è retorica? «Cosa scalda
                          un documento? Se esplicita i miglioramenti, se dice come e quando aumenta la qualità della vita di tutti. Tutto
                          questo per ora non c' è. Sapere che Catanzaro avrà 400 posti nido in più, significa muratori che costruiscono gli asili,
                          insegnanti da assumere, coppie che tornano a fare figli, donne che tornano al lavoro. Una strategia win-win: la
                          Commissione Ue ottiene un cronoprogramma certo e si vince lo smarrimento dei cittadini per una crisi politica
                          incomprensibile». Un libro dei sogni, senza riforme di cornice? «Ha ragione Gentiloni a chiedere un impegno
                          coerente con la realizzazione del piano. Per primi, insieme a Forum Pa e Movimenta, abbiamo chiesto di mettere
                          mano alla Pubblica amministrazione e migliorare i bandi per le assunzioni. Torniamo a chiedere di inserire il salario
                          minimo legale nel Recovery, come segnale forte di ripartenza del Paese contro i contratti pirata e la concorrenza
                          sporca sui salari. Era nel patto di governo, dov' è finito? Infine chiediamo una governance intelligente, con un
                          referente per ogni ministero e l' indicazione delle amministrazioni decentrate che dovranno realizzare il 60% degli
                          interventi del piano. Senza una filiera attuativa non si va da nessuna parte». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020             Pagina 19
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                          martedì 19 gennaio 2021

                                                                             Redattore Sociale
                                                                                   volontariato

                          Anziani, Uil Emilia-Romagna: obbligo alle case riposo di attrezzarsi per le visite

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