CSV FC - Assiprov mercoledì, 20 gennaio 2021
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CSV FC - Assiprov mercoledì, 20 gennaio 2021 Prime Pagine 20/01/2021 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 3 Prima pagina del 20/01/2021 20/01/2021 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 4 Prima pagina del 20/01/2021 20/01/2021 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 5 Prima pagina del 20/01/2021 ambiente e protezione civile 19/01/2021 Forli Today 6 I temi ambientali in diretta Facebook: si parla di fonti di energia rinnovabile 20/01/2021 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 38 7 Tutti e 14 resterebbero insieme, ma con un sub-ambito montano csv e scenario locale 20/01/2021 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 31 8 Gli enti del terzo settore e tutte le nuove procedure del sovraindebitamento 19/01/2021 Forli 24 Ore 10 Aiuti allo sport previsti dalla Regione, il presidente Molea (AiCS): "Una vera boccata di ossigeno" 19/01/2021 Forli Today 11 Covid e aiuti allo sport, Molea (Aics): "Una vera boccata di ossigeno. E' importante per le famiglie" 20/01/2021 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 43 12 Servizio civile, 10 posti per volontariato in Africa 20/01/2021 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 11 13 «Lezioni online disastrose Grave danno ai ragazzi» volontariato 20/01/2021 Avvenire Pagina 8 DIEGO MOTTA 15 «Dosi in base al Pil Che errore I vaccini sono un bene comune» 20/01/2021 Corriere della Sera Pagina 5 17 Incontri online, riunioni in presenza quando possibile, confronti, nuovi contatti. 20/01/2021 La Repubblica Pagina 10 DI VALENTINA CONTE 18 Barca "Ci sono tante trappole, il piano così potrebbe fallire Serve il salario minimo legale" 19/01/2021 Redattore Sociale 20 Anziani, Uil Emilia-Romagna: obbligo alle case riposo di attrezzarsi per le visite
[ § 1 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 3
[ § 2 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 4
[ § 3 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 5
[ § 1 6 9 8 6 7 2 4 § ] martedì 19 gennaio 2021 Forli Today ambiente e protezione civile I temi ambientali in diretta Facebook: si parla di fonti di energia rinnovabile Sarà protagonista il professore Alberto Bellini esperto in conversione statica di energia da fonti energetiche rinnovabili Giovedì alle 21 si terrà il terzo appuntamento del ciclo di incontri organizzato dal Comitato per il No al Megastore di Forlì e Legambiente Forlì-Cesena. Sarà protagonista il professore Alberto Bellini esperto in conversione statica di energia da fonti energetiche rinnovabili; accompagnato nella discussione dal presidente di Legambiente Forlì-Cesena Francesco Occhipinti, entrambi mediati, in rappresentanza del Comitato stesso, da Sara Conficconi. L' incontro sarà in diretta sulle pagine Facebook di entrambi gli organizzatori.Il tema dell' incontro saranno le fonti di energia rinnovabile e gli impatti sull' ambiente. "L' obiettivo è quello di parlare dei temi quotidiani, di ciò che vediamo fuori dalla nostra finestra per cercare di ampliare il ragionamento e arrivare al solo e unico punto fondamentale, ovvero che la tutela del nostro ambiente merita di essere messa sempre al primo posto, perché l' irreversibilità dei comportamenti che stiamo mettendo in atto la pagheremo tutti - viene spiegato dagli ambientalisti -. La nostra battaglia può essere la battaglia di chiunque come noi sia stanco di vedere l' indifferenza con la quale si stia dando privilegio alla sola logica commerciale, ampliamo i nostri sguardi, perchè l' ambiente è solo uno,a prescindere da dove e come si contribuisca a distruggerlo". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 6
[ § 1 6 9 8 6 7 2 8 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Pagina 38 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) ambiente e protezione civile La seconda ipotesi Tutti e 14 resterebbero insieme, ma con un sub-ambito montano L' ente avrebbe più forza nell' attrarre finanziamenti Ma, dicono gli esperti, «resterebbe complesso» Un' opzione percorribile, secondo il gruppo di lavoro, è quella dell'«Unione a 14». Tutti tranne Forlì: «È un assetto che permetterebbe di tenere insieme i comuni della cintura di Forlì e le ex comunità montane e che dimostrerebbe che è possibile, con un progetto politico e organizzativo strutturato, gestire un numero elevato di comuni e un territorio vasto e complesso». Se si dovesse imboccare tale strada, si potrebbero gestire sei ambiti in forma associata: servizi informatici, personale, centrale unica di committenza, protezione civile, polizia municipale e sportello unico per le attività produttive; quindi creare un sub-ambito con al suo interno i comuni appenninici. Tutti tranne Castrocaro, Predappio, Meldola, Bertinoro e Forlimpopoli. Nell' Unione a 14 i vigili urbani sarebbero 31, contro i 67 previsti dalla legge. Sarà necessario assumere, nel corso del biennio 2021-22, almeno 15 agenti, per arrivare a 67 nel 2024-25. Il servizio di protezione civile andrebbe centralizzato. In caso di emergenza, «è fondamentale istituire un servizio h24 (attraverso anche il corpo di polizia municipale) e un numero unico per tutti i cittadini dei 14 comuni». Il sub-ambito potrebbe intercettare più risorse per le aree montuose, che hanno problematiche specifiche, presentando progetti per finanziamenti regionali e/o nazionali. Questo ente partirebbe con 58 dipendenti, per passare a 80 nel 2021-22 e a 106 nel 2024-25 (attualmente l' Unione conta 52 dipendenti). Considerando un costo medio per dipendente di 36mila euro annuali, entro il 2021-22 l' Unione dovrebbe investire sul personale circa 792mila euro. Il sub-ambito montano conterebbe oltre 20mila residenti e potrebbe confrontarsi con una sola voce con la Regione. Tra le funzioni che verrebbero gestite nel sub-ambito ci sono il vincolo idrogeologico, l' agricoltura e la forestazione. L' Unione a 14 sarebbe certamente «complessa. Tuttavia, è ormai opinione consolidata che i singoli confini comunali non sono più in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 7
[ § 1 6 9 8 6 7 3 4 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Pagina 31 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale I CONSIGLI DELL' AVVOCATO TRIBUTARISTA Gli enti del terzo settore e tutte le nuove procedure del sovraindebitamento Le disposizioni del Codice della Crisi d' impresa e dell ' i nsolve nza (C.C.I.I.) non hanno ancora sostituito, e così sarà sino al 1.09.2021, la L. 3/2012, che si occupa dei soggetti non fallibili e che si trovino in uno stato di "sovraindebitamento", concetto definito dall' articolo 6, co.2 della Legge 3/2012, ovvero una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente. Se un E.T.S. (Ente del Terzo Settore) n o n è assoggettabile al fallimento, è, invece, tecnicamente possibile, qualora sovraindebitato, che possa accedere ad una procedura disciplinata di legge 3/2012. Tali procedure si applicano volontariamente su richiesta dello stesso debitore. L' E.T.S. che risulta sovraindebitato dovrebbe procedere al suo scioglimento e liquidare il proprio patrimonio, trattandosi dell' unica procedura possibile, dunque, la liquidazione del patrimonio disciplinato dalla legge 3/2012. Con l' avvento del nuovo C.C.I.I., (D.Lgs 14/2019), in analogia alla legge numero 3/2012, tre sono le procedure concorsuali applicabili: la ristrutturazione dei debiti del consumatore, il concordato minore e la liquidazione controllata sovraindebitamento. Per accedere a quest' ultima occorre la presenza di presupposti oggettivi e soggettivi, meglio definiti all' art. 2 dello stesso decreto. Si definisce "sovraindebitamento" lo "stato di crisi o di insolvenza", ovvero lo stato di difficoltà economico finanzia ria che rende probabile insolvenza del debitore e che per le imprese minori e agricole si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate oppure come lo stato del debitore che si manifesta con inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni (la cosiddetta insolvenza). Riguardo al profilo soggettivo, per quanto qui d' interesse, manca un' espressa disposizione che si occupi della crisi da sovraindebitamento degli enti privati non commerciali, come i comitati, le associazioni riconosciute e non riconosciute, le fondazioni e tutti gli altri enti privati rientranti nel cosiddetto terzo settore. È da ritenere che tali enti privati rientrino nella nozione di "ogni altro debitore non assog gettabile alla liquidazione giudiziale" ovvero alla liquidazione coatta amministrativa, in quanto la prima è destinata Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 8
[ § 1 6 9 8 6 7 3 4 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale agli imprenditori commerciali non minori, la seconda si applica nei casi espressamente previsti dalla legge, per cui la procedura coattiva loro applicabile pare la liquidazione controllata a norma dell' articolo 268. Fermo restando l' Art. 1 della L.F. e l' inevitabile incertezza che discende dal quadro regolatorio che si è sopra delineato, è ragionevole concludere nel senso che l' ente non profit possa essere dichiarato fallito tutte le volte in cui eserciti un' attività commerciale, non solo quando questa costituisca suo oggetto esclusivo principale, ma anche quando sia prevista nello statuto come strumentale o secondaria oppure non sia tra quelle previste statutaria mente. Alcuna possibilità di estendere il fallimento, in applicazione analogica dell' articolo 147 L.F., o dell' articolo 1 L.F. agli associati illimitatamente responsabili, soprattutto se l' ente del terzo settore abbia rispettato le regole generali e sia stato iscritto al nuovo Registro Unico del Terzo Settore, escludendo quindi la sua natura di associazione non riconosciuta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 9
[ § 1 6 9 8 6 7 2 5 § ] martedì 19 gennaio 2021 Forli 24 Ore csv e scenario locale Aiuti allo sport previsti dalla Regione, il presidente Molea (AiCS): "Una vera boccata di ossigeno" L' intervento del presidente dell' Associazione italiana cultura sport sugli aiuti previsti da Bonaccini a palestre e piscine " Le misure messe in campo dalla Regione Emilia Romagna a favore dello sport di base nel corso dell' emergenza Covid sono una vera boccata di ossigeno per i centri sportivi e i volontari della promozione sportiva, ma lo sono ancora di più per le famiglie. La Giunta Bonaccini dimostra così di credere davvero allo sport come strumento di welfare e di benessere di comunità ". Così Bruno Molea , presidente dell' Associazione Italiana Cultura Sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese, commenta gli ultimi aiuti economici a favore dello sport di base annunciati nei giorni scorsi dal capo di Gabinetto della Giunta Bonaccini, Giammaria Manghi. " AiCS vanta in questa regione un ricco tessuto associativo - spiega Molea -: qui, attraverso la normale pratica sportiva ma anche attraverso una spinta progettazione sociale sportiva, promuoviamo inclusione delle persone a rischio marginalità proprio attraverso lo sport. Un aiuto fondamentale ci è dato dalla Regione in tal senso che da tempo dimostra di guardare lo sport di base dal verso giusto, quello di un valido strumento per garantire benessere di comunità ". Ma molto è stato fatto in tal senso anche per far fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia, rimarca il presidente Molea. " La Regione è stata tra i primi enti a varare i voucher sportivi a favore delle famiglie per la ripresa dello sport per i più piccoli ed è stata tra i primi a mettere in campo aiuti economici diretti alle associazioni e alle società sportive - ricorda Molea -. I 3 milioni e mezzo appena annunciati a favore di palestre e piscine vanno in questo senso. Ma ha ragione Manghi: i centri sportivi sono al collasso, altri due mesi di chiusura e molti di loro non riapriranno più, per danni economici e sociali inimmaginabili. Lo stesso vale per i centri culturali e ricreativi, anch' essi importanti luoghi aggregativi specie per anziani e giovani, e per i quali i ristori sono stati ben minori e sui quali è bene intervenire subito. C' è bisogno di riaprire: noi siamo pronti a farlo in sicurezza". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 10
[ § 1 6 9 8 6 7 2 6 § ] martedì 19 gennaio 2021 Forli Today csv e scenario locale Covid e aiuti allo sport, Molea (Aics): "Una vera boccata di ossigeno. E' importante per le famiglie" Il presidente dell' Associazione italiana cultura sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese, sugli aiuti previsti da Bonaccini a palestre e piscine "Le misure messe in campo dalla Regione Emilia Romagna a favore dello sport di base nel corso dell' emergenza Covid sono una vera boccata di ossigeno per i centri sportivi e i volontari della promozione sportiva, ma lo sono ancora di più per le famiglie. La Giunta Bonaccini dimostra così di credere davvero allo sport come strumento di welfare e di benessere di comunità". Così Bruno Molea, presidente dell' Associazione Italiana Cultura Sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese, commenta gli ultimi aiuti economici a favore dello sport di base annunciati nei giorni scorsi dal capo di Gabinetto della Giunta Bonaccini, Giammaria Manghi."Aics vanta in questa regione un ricco tessuto associativo - spiega Molea -: qui, attraverso la normale pratica sportiva ma anche attraverso una spinta progettazione sociale sportiva, promuoviamo inclusione delle persone a rischio marginalità proprio attraverso lo sport. Un aiuto fondamentale ci è dato dalla Regione in tal senso che da tempo dimostra di guardare lo sport di base dal verso giusto, quello di un valido strumento per garantire benessere di comunità".Ma molto è stato fatto in tal senso anche per far fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia, rimarca il presidente Molea. "La Regione è stata tra i primi enti a varare i voucher sportivi a favore delle famiglie per la ripresa dello sport per i più piccoli ed è stata tra i primi a mettere in campo aiuti economici diretti alle associazioni e alle società sportive - ricorda Molea -. I 3 milioni e mezzo appena annunciati a favore di palestre e piscine vanno in questo senso. Ma ha ragione Manghi: i centri sportivi sono al collasso, altri due mesi di chiusura e molti di loro non riapriranno più, per danni economici e sociali inimmaginabili. Lo stesso vale per i centri culturali e ricreativi, anch' essi importanti luoghi aggregativi specie per anziani e giovani, e per i quali i ristori sono stati ben minori e sui quali è bene intervenire subito. C' è bisogno di riaprire: noi siamo pronti a farlo in sicurezza". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 11
[ § 1 6 9 8 6 7 3 0 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) csv e scenario locale Servizio civile, 10 posti per volontariato in Africa Anche quest' anno l' Onlus 'L' Africa chiama' mette a disposizione 10 posti per volontari in servizio civile universale: 12 mesi che garantiscono ai giovani un' esperienza formativa e di crescita personale attraverso cui contribuire, a livello nazionale e internazionale, a processi di coesione sociale e di impegno civile. I posti diponibili sono rispettivamente: 4 in Italia nella sede di Fano (PU), 2 in Kenya, 2 in Tanzania e 2 in Zambia. Informazioni www.lafricachiama.org Contatti: volontariato@lafricachiama.org; tel. 0721 865159; Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 12
[ § 1 6 9 8 6 7 2 9 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Pagina 11 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale «Lezioni online disastrose Grave danno ai ragazzi» La professoressa che guida l' Invalsi: a scuola si impara solo stando insieme «Due anni quasi buttati. Gli studenti di oggi faranno fatica a trovare lavoro» di Alessandro Belardetti ROMA Professoressa Anna Maria Ajello, diversi studi internazionali lo dimostrano: si apprende meno e male con la didattica a distanza. Perché? «A scuola si impara insieme. Mentre si spiega, si ascolta e si interviene, si articola la conoscenza - risponde la presidente dell' Invalsi e professoressa di Psicologia dell' educazione -. Tutto questo è depotenziato dalle slide della Dad». Quale futuro sociale e lavorativo rischiano i figli della Dad? «Faranno fatica a inserirsi nel mondo del lavoro. Hanno perso la costruzione dell' identità, che si forma stando a scuola e dialogando con gli altri. Ora, comunque, si sbaglia ancora: i ragazzi non vengono coinvolti in nessun processo e risultano banalizzati, infantilizzati anche se sono grandi: insomma, iperprotetti». In Italia il flop della Dad è solo causato dalla difficoltà tecnologiche e dagli strumenti che mancano? «No, anche i Paesi tecnologicamente avanzati hanno fatto marcia indietro. Se in Olanda, dove hanno avuto incentivi alla digitalizzazione e hanno tra le migliori connessioni al mondo, gli studi dimostrano che due mesi di lockdown corrispondono a due mesi di mancato apprendimento, significa che non è solo un problema di strumenti». Si può dire che, con questa pandemia, tra 2020 e 2021 gli studenti hanno perso due anni a livello di apprendimento? «Il 100% mi sembra un po' tanto, ma ci siamo vicini». E si va verso un' altra maturità light: questo quanto danneggia i nostri ragazzi? «Siamo nell' emergenza, in questa situazione non si può fare un esame uguale al passato. Sarebbe una cattiveria verso gli studenti. È una scelta coerente». Le faccio una provocazione: si può affermare che per un ragazzo di 14-15 anni è più utile un anno in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 13
[ § 1 6 9 8 6 7 2 9 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale presenza con una bocciatura finale, piuttosto che un anno in Dad con la promozione? «No, ma sicuramente un anno di dad significa imparare poco o niente. Passa l' idea della dispersione implicita: quando regaliamo le promozioni di fatto diamo una carta senza valore e socialmente questo è un danno. Io scelgo un medico che ha fatto un percorso di studi serio». Si rischia un aumento dell' abbandono scolastico nei prossimi anni? «Questo problema purtroppo esiste già». Dagli studi appare che la materia in cui si registrano le maggiori lacune è la matematica. Cosa significa per i nostri ragazzi? «Mentre con la lingua si riesce ad avere una buona padronanza comunque, la matematica è sistematica e se manca questo aspetto, sono pochi i genitori competenti in grado di integrare i professori. Così l' Italia approfondisce una peculiarità negativa: avremo un deficit scientifico ancora più accentuato». Serve un piano serio e strutturato di recupero dell' apprendimento. Qual è la sua ricetta? Più ore di scuola, niente vacanze estive? «Bisogna integrare la scuola con attività di supporto. In diverse parti d' Italia, da Trento a Verona, fino a Bologna, molte cooperative lavorano nelle classi al pomeriggio svolgendo compiti molto stimolanti e creativi. Deve essere un impegno sociale, serve un allarme nazionale per le perdite: attorno all' istruzione va coinvolto il terzo settore. Gli insegnanti da soli non ce la fanno. Rischiamo di creare un' Italia di incompetenti, le eccellenze non bastano». Cosa si aspetta dalle prove Invalsi quest' anno? «Risultati carenti, ma puntiamo alle attività compensative subito dopo: avremo dati specifici e dare agli insegnanti una mappa su dove intervenire è un fatto molto importante». Perché lo Stato ha rinunciato a mappare gli studenti italiani lo scorso anno? «Da noi prevale la preoccupazione sanitaria rispetto alla didattica in presenza. Questa scelta danneggia i ragazzi. In Germania, basandosi sulle ricerche del contagio tra bimbi, fino a 10 anni andavano a scuola». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 14
[ § 1 6 9 8 6 7 3 1 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Pagina 8 Avvenire volontariato L' INTERVISTA «Dosi in base al Pil Che errore I vaccini sono un bene comune» DIEGO MOTTA «Ricorda cosa diceva il poeta? 'Voce dal sen sfuggita, poi richiamar non vale'. Adesso è troppo facile ritrattare, ma dopo l' infelice uscita della vicepresidente Moratti, c' è comunque una riflessione da fare». Risponde subito Stefano Zamagni, economista e presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, quando gli si chiede un commento sull' ipotesi di subordinare la somministrazione dei vaccini alla ricchezza prodotta da un territorio (ipotesi poi cancellata dalla Regione Lombardia). Perché il tema posto sul tavolo è troppo importante per chi chiede da tempo un' azione concordata e solidale sul fronte della profilassi. Cosa svelano questi ragionamenti, professor Zamagni? Spiegano che a un anno ormai dallo scoppio della pandemia, non si è ancora individuato un vero criterio di allocazione dei vaccini. E prima dei vaccini, lo stesso problema aveva riguardato i respiratori e le mascherine. A chi va data la precedenza? Per questo è necessario colmare il gravissimo ritardo che c' è in termini di riflessione bioetica. Se risorse e vaccini non sono sufficienti per soddisfare tutti, soprattutto nella fase iniziale, dobbiamo chiederci quali parametri utilizzare. C' è chi dice che in realtà Moratti non ha fatto altro che fotografare, col principio 'dosi in base al Pil', quanto sta già accadendo nel mondo, dove i Paesi ricchi possono contare su molti più vaccini rispetto ai Paesi poveri. Non è già così? È vero, le parole di Letizia Moratti di fatto tolgono il velo su una situazione già in essere, è inutile far finta di stracciarsi le vesti. Adesso è necessario ribaltare il problema. Dal punto di vista della produzione, occorrerebbe il coraggio da parte del G20 di dichiarare la non brevettabilità dei vaccini. Il vaccino è un bene comune, non è né privato né pubblico. Se fosse un bene pubblico, il potere di gestione sarebbe nelle mani dei governi. Ma non può essere così. Attenzione: dire che il vaccino non è brevettabile non vuol dire che i produttori non debbano avere rimborsi e margini di profitto. Vuol dire semplicemente che è vietato fare attività speculativa su un bene comune. Cioè di tutti. Esiste un precedente, peraltro. Quale? Nel 1962 Jonas Salk, l' inventore del vaccino contro la polio, rifiutò di brevettare la sua invenzione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 15
[ § 1 6 9 8 6 7 3 1 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Avvenire volontariato Disse parole chiarissime: si può forse brevettare il sole? Ora siamo nella stessa situazione di allora. Bisogna promuovere un vaccino che sia gratis e per tutti. A marzo, con il progetto del fondo Covax, abbiamo aperto la strada per un' intesa internazionale a favore dei Paesi poveri che coinvolga tutti: gli Stati, le Ong, le autorità sanitarie internazionali. L' importante è che questo piano non venga boicottato dalle case farmaceutiche, come purtroppo sta accadendo. Come affrontare l' iniquità nella distribuzione dei vaccini? Se seguissimo le teorie utilitaristiche, il ragionamento sarebbe semplice: bisognerebbe dare la risorsa scarsa, il vaccino, a coloro per i quali la speranza residua di vita è più alta. Significherebbe in un colpo solo tagliar fuori la popolazione anziana. Questa prassi è rimasta, ma io preferisco un altro criterio. Quale? Tra 9-10 anni scoppierà nuova pandemia e noi non possiamo perdere tempo. Serve un gruppo di lavoro subito che ragioni di equità nella distribuzione. Anche nello stesso Paese. Ha ragione chi chiede in una fase come questa che ci sia un meccanismo di solidarietà tra Regioni: potrebbero occuparsene realtà come il Banco farmaceutico abituate a ragionare in termini di sussidiarietà. Ecco, dall' utilitarismo dovremmo passare a un altro principio: quello della fraternità. Innanzitutto tra i territori. Come giudica l' avvio della campagna vaccinale in Italia? Era ovvio partire da medici e infermieri, il vero punto è mettere in campo un coinvolgimento dal basso, anche del Terzo settore. I vaccini richiedono rapidità di intervento e la società civile, in questa sfida, chiede di poter contare davvero. RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 16
[ § 1 6 9 8 6 7 3 3 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Pagina 5 Corriere della Sera volontariato Incontri online, riunioni in presenza quando possibile, confronti, nuovi contatti. Incontri online, riunioni in presenza quando possibile, confronti, nuovi contatti. L' agenda del neoassessore e vicegovernatore Letizia Moratti è più che mai fitta. Basta ripercorrere gli appuntamenti ufficiali (almeno otto) dei suoi primi giorni in Regione per rendersene conto. Chiamata a ricoprire un ruolo di peso in un momento difficile, da subito ha lavorato per prendere le redini della situazione. La nuova giunta lombarda è stata presentata ufficialmente sabato 9 gennaio. Già il lunedì successivo Moratti ha incontrato i direttori generali delle Asst (aziende ospedaliere) e delle Ats. Con lei il direttore generale Welfare, Marco Trivelli ed Eugenio Vignati, scelto come capo della segreteria. Nella riunione via Internet, dai toni molto formali, ha parlato delle questioni calde di sua competenza, riprese negli incontri successivi con altri interlocutori. La campagna vaccinale anti-Covid, innanzitutto, la gestione dell' epidemia ma anche delle altre patologie, il percorso di revisione della legge 23, la cosiddetta riforma Maroni sui malati cronici. Martedì 12 ha dedicato tempo ai mondi della sanità privata e del socio-sanitario profit e non profit. Ai privati in particolare ha chiesto collaborazione per potenziare l' assistenza ai cittadini sul territorio. In questa occasione, come in altre, ha anche ascoltato i portavoce delle realtà convocate, raccogliendone le proposte. Con mercoledì l' assessore ha debuttato in giunta. L' impegno non le ha permesso di essere presente in commissione sanità (dedicata ai vaccini e alla revisione della legge 23). I consiglieri Pd infatti avevano chiesto che prendesse parte ai lavori. Il giorno successivo in videoconferenza ha incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi. Tra i risultati, la decisione di nominare in ogni città un referente per la campagna vaccinale. I sindaci inoltre hanno consegnato a Moratti un documento di revisione della riforma Maroni. Di epidemia e riorganizzazione della sanità territoriale la vicepresidente ha discusso anche venerdì con i rappresentanti degli ordini provinciali dei medici di famiglia. «Un incontro conoscitivo - riassume Gianluigi Spata, presidente Fromceo Lombardia -, in cui abbiamo offerto la nostra collaborazione». Il fitto elenco di impegni è proseguito questa settimana: lunedì appuntamento con i capigruppi di maggioranza e opposizione al Pirellone e i sindacati, ieri in consiglio. E per oggi è già in calendario un nuovo confronto con le categorie regionali delle sigle sindacali. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 17
[ § 1 6 9 8 6 7 3 2 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 Pagina 10 La Repubblica volontariato L' ex ministro chiede al governo di aprire una discussione ampia in tutto il Paese e di non farsi "ingoiare dalla fretta burocratica" Ci sono due settimane per scaldare il Recovery, dargli un' anima e un orizzonte Barca "Ci sono tante trappole, il piano così potrebbe fallire Serve il salario minimo legale" DI VALENTINA CONTE ROMA - «Due settimane per scaldare il Recovery, dargli un' anima e un orizzonte, trasformarlo da elenco di buoni propositi a racconto dell' Italia che vogliamo tra due o tre anni», dice Fabrizio Barca, economista ed ex ministro per la Coesione territoriale nell' esecutivo Monti. «Il tempo c' è, chi dice il contrario bara, cerca alibi per non uscire dalle stanze chiuse e va contro un muro. Ma attenzione, perché così com' è il Recovery è pieno di trappole che ne possono determinare il fallimento». Il commissario Ue all' Economia Paolo Gentiloni esorta l' Italia a rafforzarlo e mette nel mirino le riforme da accelerare. Concorda? «Rafforzare a dir poco, dopo 50 giorni dalla prima bozza. Il documento è ormai strutturato, i titoli ci sono e anche progetti buoni, come sul digitale. Ma va migliorato in direzioni molto precise che come Forum disuguaglianze e diversità abbiamo indicato nel nostro documento inviato al presidente Conte sei ore prima che il Consiglio dei ministri lo approvasse. Se il Recovery non adotterà il linguaggio dei risultati attesi, il rischio per l' Italia è molto alto». Quali trappole legge nel Recovery attuale? «Si confonde il risultato con la realizzazione. Quando si parla di interventi a favore delle imprese si spacciano per risultati il numero di aziende aiutate o la quantità di investimenti favoriti. Ma non si dice se hanno fatto il salto, se esportano di più, se il management è cambiato, se la tecnologia è migliorata. Tutti gli interventi e le riforme del Recovery devono esplicitare quale esito e quale effetto avranno sulle nostre vite. Se più asili nido significano anche più posti di lavoro e secondo quali iter rapidi di selezione. Se l' innovazione tecnologica porta occupazione di qualità, lavoro buono, non sottopagato e irregolare. Se il piano per le case popolari può incidere sui 10 milioni di italiani che non hanno risparmi per vivere oltre le due settimane. In che modo gli interventi trasversali per superare le disparità di genere migliorano la vita delle donne». Entro fine febbraio Bruxelles si aspetta un documento fatto e finito. Tempi troppo stretti? «Il governo non deve temere la palude, non deve farsi ingoiare dalla fretta burocratica che uccide la politica e le scelte. Qui bisogna tornare a costruire democrazia, prima che la gente cominci a pensare: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 18
[ § 1 6 9 8 6 7 3 2 § ] mercoledì 20 gennaio 2021 La Repubblica volontariato chissà cosa hanno combinato in quelle stanze. Occorrono incontri mirati per esplicitare i progetti. Tutte le organizzazioni intermedie imprese, sindacati, terzo settore, associazioni - sono pronte a dare un contributo di qualità. Ma aprire Villa Pamphilj e la Sala Verde non serve a niente. Pochi incontri mirati su obiettivi e strumenti, come tra l' altro prevede il Codice di partenariato dell' Ue. Il governo ascolta e poi ci dice perché accoglie o respinge le proposte. Si può fare nella metà del tempo a disposizione». Parlare di Recovery senz' anima non è retorica? «Cosa scalda un documento? Se esplicita i miglioramenti, se dice come e quando aumenta la qualità della vita di tutti. Tutto questo per ora non c' è. Sapere che Catanzaro avrà 400 posti nido in più, significa muratori che costruiscono gli asili, insegnanti da assumere, coppie che tornano a fare figli, donne che tornano al lavoro. Una strategia win-win: la Commissione Ue ottiene un cronoprogramma certo e si vince lo smarrimento dei cittadini per una crisi politica incomprensibile». Un libro dei sogni, senza riforme di cornice? «Ha ragione Gentiloni a chiedere un impegno coerente con la realizzazione del piano. Per primi, insieme a Forum Pa e Movimenta, abbiamo chiesto di mettere mano alla Pubblica amministrazione e migliorare i bandi per le assunzioni. Torniamo a chiedere di inserire il salario minimo legale nel Recovery, come segnale forte di ripartenza del Paese contro i contratti pirata e la concorrenza sporca sui salari. Era nel patto di governo, dov' è finito? Infine chiediamo una governance intelligente, con un referente per ogni ministero e l' indicazione delle amministrazioni decentrate che dovranno realizzare il 60% degli interventi del piano. Senza una filiera attuativa non si va da nessuna parte». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 19
[ § 1 6 9 8 6 7 2 7 § ] martedì 19 gennaio 2021 Redattore Sociale volontariato Anziani, Uil Emilia-Romagna: obbligo alle case riposo di attrezzarsi per le visite Accedi tramite i social Oppure inserisci le credenziali con cui ti sei registrato sul sito: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2020 Pagina 20
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