CSV FC - Assiprov venerdì, 13 marzo 2020

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Prime Pagine

 13/03/2020    Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)                                                                              3
 Prima pagina del 13/03/2020

 13/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Forlì)                                                                                    4
 Prima pagina del 13/03/2020
 13/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                                                                   5
 Prima pagina del 13/03/2020

ambiente e protezione civile

 12/03/2020    Forli Today                                                                                                         6
 A Forlimpopoli il servizio ritiro dei medicinali direttamente in farmacia
 12/03/2020    Forli Today                                                                                                         7
 Carta da forno, elastici ed una puntatrice: ecco le mascherine anti-coronavirus fai da te
 12/03/2020    Forli Today                                                                                                         8
 Coronavirus, appello con l' altoparlante del sindaco di Forlimpopoli: "Non uscite di casa"

csv e scenario locale

 12/03/2020    Cesena Today                                                                                                        9
 Emergenza Coronavirus, "Situzione ancora più pericolosa per i senza fissa dimora"
 13/03/2020    Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 6-7                                               ENRICO PASINI      10
 Arriva il cordone della solidarietà per i più fragili
 13/03/2020    Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 7                                                 ENRICO PASINI      12
 L' Auser chiude: «I nostri volontari sono in buona parte over 60 Non possiamo fargli correre rischi»

 13/03/2020    Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 28                                             GIORGIO MAGNANI       13
 La Caritas di Gambettola va avanti nella sua missione di solidarietà

 12/03/2020    Forli Today                                                                                                        14
 Galeata al fianco di disabili e anziani: spesa e medicinali arrivano a domicilio

 13/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 34                                                       Lucia Caselli.   15
 Spesa a domicilio gratuita per chi non può uscire da solo
 13/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 18                                                    Tiziano Troianello   17
 Codogno, libertà amara: «Sacrifici inutili»

salute e assistenza

 13/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 18                                                                         19
 «Il paziente 1? Speranza per tutti»

volontariato

 13/03/2020    Italia Oggi Pagina 5                                                                     DOMENICO CACOPARDO        20
 Il pasticcio del supercommissario
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[ § 1 § ]

            venerdì 13 marzo 2020
                                    Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)

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[ § 2 § ]

     venerdì 13 marzo 2020
                                 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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[ § 3 § ]

     venerdì 13 marzo 2020
                               Il Resto del Carlino (ed. Cesena)

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[ § 1 5 5 4 6 8 6 0 § ]

                          giovedì 12 marzo 2020

                                                                                    Forli Today
                                                                           ambiente e protezione civile

                          A Forlimpopoli il servizio ritiro dei medicinali direttamente in farmacia
                          "Questo significa che nessuno per nessun motivo deve recarsi alla casa della Salute per ritare ricette", evidenzia l'
                          amministrazione comunale

                          Da giovedì è attivo nel comune di Forlimpopoli il servizio di ritiro dei farmaci
                          direttamente in farmacia, senza la necessità di passare alla Casa della
                          Salute. Grazie alla collaborazione tra i Medici di medicina generale, la
                          Protezione Civile e le farmacie, le ricette, preparate dai medici, verranno
                          smistate dai volontari della protezione civile alle farmacie del territorio,
                          secondo le indicazioni degli stessi pazienti. In questo modo si eviteranno file
                          alla casa della salute e i pazienti potranno avere le ricette nelle loro farmacie
                          di fiducia. "Questo significa che nessuno per nessun motivo deve recarsi alla
                          casa della Salute per ritare ricette - evidenzia l' amministrazione comunale -.
                          Il presidio rimane attivo, come già detto in tante occasioni, solo previo
                          contatto col proprio medico che valuterà l' opportunità o meno di ricevere in
                          ambulatorio". L' amministrazione comunale coglie l' occasione "per
                          ringraziare nuovamente tutti coloro che si stanno dando da fare per
                          ottimizzare le procedure, garantire i servizi, aiutare i più deboli. Con l' aiuto di
                          tutti usciremo da questo periodo difficile".

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 6
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[ § 1 5 5 4 6 8 6 1 § ]

                          giovedì 12 marzo 2020

                                                                                  Forli Today
                                                                         ambiente e protezione civile

                          Carta da forno, elastici ed una puntatrice: ecco le mascherine anti-coronavirus fai da te
                          Un metodo artigianale che è stato diffuso anche dalla popolare conduttrice televisiva Barbara Palombelli in un
                          tutorial durante il suo programma "Stasera Italia"

                          Negli ultimi giorni sono comparsi sul web e nelle chat di tutto il mondo decine
                          e decine di video per realizzare una mascherina protettiva per limitare il
                          contagio del Coronavirus. L' insufficienza di mascherine è stato un problema
                          rilevato fin dall' inizio dell' emergenza, anche se la Protezione civile s i è
                          impegnata a distribuire un grande numero di mascherine di tipo ffp2 e ffp3
                          (entrambe dotate di filtro) destinate al personale sanitario di tutte le regioni
                          italiane e nelle zone dei primi focolai. Insomma, la gente ha cercato
                          maschere per prevenire il contagio fin da subito, trovandosi spesso di fronte
                          a grandi rincari di questi prodotti. Anche se l' Oms ha raccomandato di usare
                          la mascherina di protezione solo se si sospetta di aver contratto il
                          Coronavirus e si presentano sintomi quali tosse o starnuti, oppure se si era
                          stati a contatto con una persona con sospetta infezione, in molti hanno
                          sentito la necessità di correre al riparo con soluzioni fai da te . Perché la
                          carta da forno? Dato che altri materiali come tovaglioli, fazzoletti di carta e
                          tessuti non riescono a contenere le microparticelle del virus, e altri (come la
                          plastica) non consente all' aria di filtrare, varie persone hanno pensato alla
                          carta da forno. La carta da forno consente, infatti, un limitato passaggio di umidità e consente all' aria di passare.
                          Oltretutto si tratta di un materiale leggero, che la maggior parte delle famiglie possiede già in casa e non ha un costo
                          elevato. Per completare la mascherina fai da te, una volta data la forma appropriata alla carta da forno, in modo che
                          copra naso e bocca, sono sufficienti un paio di elastici e una puntatrice per fissare il tutto. Un metodo artigianale che
                          è stato diffuso anche dalla popolare conduttrice televisiva Barbara Palombelli in un tutorial durante il suo programma
                          "Stasera Italia".

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 7
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[ § 1 5 5 4 6 8 6 2 § ]

                          giovedì 12 marzo 2020

                                                                                   Forli Today
                                                                          ambiente e protezione civile

                          Coronavirus, appello con l' altoparlante del sindaco di Forlimpopoli: "Non uscite di casa"
                          È uno dei passaggi del messaggio del sindaco Milena Garavini diffuso dagli altoparlanti di un' auto della Protezione
                          civile che gira per le strade di Forlimpopoli

                          L' invito a "non uscire di casa", tranne per questioni strettamente necessarie.
                          È uno dei passaggi del messaggio del sindaco Milena Garavini diffuso dagli
                          altoparlanti di un' auto della Protezione civile che gira per le strade di
                          Forlimpopoli. "Un messaggio a nome dell' amministrazione comunale -
                          afferma il primo cittadino - che ricorda a tutti di non uscire di casa, tranne per
                          validi motivi, di non andare dal medico e alla Casa della salute senza prima
                          aver telefonato, di seguire le regole di comportamento che ormai tutti
                          sanno". Il primo cittadino ringrazia "tutti per la collaborazione in questo
                          momento così impegnativo. Non è semplice, ma se ciascuno farà la propria
                          parte andra tutto bene". Da giovedì è attivo nel comune artusiano il servizio di
                          ritiro dei farmaci direttamente in farmacia, senza la necessità di passare alla
                          Casa della Salute. Grazie alla collaborazione tra i Medici di medicina
                          generale, la Protezione Civile e le farmacie, le ricette, preparate dai medici,
                          verranno smistate dai volontari della protezione civile alle farmacie del
                          territorio, secondo le indicazioni degli stessi pazienti. In questo modo si
                          eviteranno file alla casa della salute e i pazienti potranno avere le ricette nelle
                          loro farmacie di fiducia. "Questo significa che nessuno per nessun motivo deve recarsi alla casa della Salute per
                          ritare ricette - evidenzia l' amministrazione comunale -. Il presidio rimane attivo, come già detto in tante occasioni,
                          solo previo contatto col proprio medico che valuterà l' opportunità o meno di ricevere in ambulatorio". L'
                          amministrazione comunale coglie l' occasione "per ringraziare nuovamente tutti coloro che si stanno dando da fare
                          per ottimizzare le procedure, garantire i servizi, aiutare i più deboli. Con l' aiuto di tutti usciremo da questo periodo
                          difficile".

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 8
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[ § 1 5 5 4 6 8 6 3 § ]

                          giovedì 12 marzo 2020

                                                                                Cesena Today
                                                                              csv e scenario locale

                          Emergenza Coronavirus, "Situzione ancora più pericolosa per i senza fissa dimora"
                          L' Associazione Avvocato di Strada: "Chi non ha una casa ha molta difficoltà ad adeguarsi alle norme igieniche di
                          base previste dal governo"

                          In un momento delicato per tutti i cittadini, l' associazione Avvocato di Strada
                          solleva il problema dei senza fissa dimora, in grossa difficoltà a rispettare le
                          misure restrittive per contenere la diffusione del Coronavirus. "A seguito dei
                          dati forniti da "Binario 95", centro polivalente per persone senza dimora a
                          Roma Termini, gestito dalla cooperativa sociale Europe Consulting ONLUS,
                          che segnala una problematica quanto mai attuale, con riferimento all'
                          emergenza sanitaria che copre l' intero territorio italiano: la sicurezza dei
                          senza fissa dimora rispetto alle misure adottate dal Governo in questi giorni.
                          Tali misure e tali norme sono ormai note alla cittadinanza. Tuttavia le
                          persone senza fissa dimora, ancora una volta, si trovano in una situazione
                          ancora più tragica e pericolosa rispetto all' emergenza sanitaria in corso".
                          "Oltre a non avere una casa nella quale isolarsi, le persone senza dimora
                          sono infatti costrette ad utilizzare le mense per nutrirsi e i centri di
                          accoglienza per dormire, entrambi luoghi in genere affollati e promiscui, nei
                          quali la distanza minima non può essere, in molti casi, rispettata. Chi non ha
                          un' abitazione, inoltre, pur avendo compreso la gravità della situazione e
                          sforzandosi con buona volontà di rispettare le regole, ha molta difficoltà ad adeguarsi alle norme igieniche di base
                          previste dal DPCM, per non parlare della complessità nel reperire i dispositivi di protezione, perché non ne ha le
                          possibilità economiche." L' Associazione Avvocato di Strada, sede di Cesena solleva la problematica, "onde esortare
                          con forza l' Amministrazione Comunale, responsabile dei luoghi destinati e deputati all' accoglienza e all' assistenza
                          delle persone senza fissa dimora, a prendere al più presto gli opportuni provvedimenti al fine di proteggere e tutelare
                          tutti i cittadini. Oltre alla necessaria informazione e divulgazione di tali norme, anche penali, nei confronti delle
                          persone senza fissa dimora, ci chiediamo con preoccupazione in quali conseguenze tali persone potranno incorrere,
                          posto che, anche se fossero a conoscenza delle suddette norme, non potrebbero in alcun modo rispettarle per ovvie
                          ragioni. Incorrerebbero forse nella violazione del precetto penale?"

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 9
CSV FC - Assiprov venerdì, 13 marzo 2020
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                                                              Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)
                                                                                csv e scenario locale

                          Arriva il cordone della solidarietà per i più fragili
                          Protocollo siglato da Prefettura, Comune, forze dell' ordine, enti e associazionismo: assistenza sociale e sanitaria a
                          partire da anziani e disabili Predappio mobilitata per i suoi nonni

                                                                                                                                    ENRICO PASINI

                          FORLÌ Generi alimentari e di prima necessità come i farmaci, ma anche
                          assistenza e tante piccole e grandi necessità, l' una diversa dall' altra, da
                          soddisfare: nasce il "cordone di solidarietà" forlivese. Un filo che in queste
                          settimane di spostamenti inibiti, è imprescindibile, e verrà teso in stretta sinergia
                          tra tutti gli attori in gioco: Prefettura, Comune, forze dell' ordine, enti e
                          associazionismo. Dopo una serie di riunioni e una conferenza a distanza tra
                          Regione, Province e Comuni capoluogo, verrà siglato nelle prossime ore un
                          protocollo che attiva e coordina tutte le potenziali risorse del territorio,
                          pubbliche e private, per portare assistenza sociale e sanitaria a casa dei
                          soggetti più fragili, a partire da anziani e disabili. La spiegazione L' assessora al
                          welfare, Rosaria Tassinari e la dirigente dei servizi sociali, Rossella Ibba, stanno
                          provvedendo a definirlo, ma intanto alcune iniziative sono già partite o stanno
                          definendosi. Come il potenziamento dello Sportello sociale del Municipio, con
                          un numero telefonico al quale sono stati demandati due operatori, pronti a
                          diventare tre se il bisogno lo richiedesse. Il numero è 0543.712888 «ed è
                          possibile rivolgervisi per necessità di assistenza domiciliare» spiega Tassinari.
                          Quella che adesso l' Amministrazione intende garantire caso per caso con visite, accompagnamento e cure mirate ai
                          tanti soggetti con disabilità grave che sino a pochi giorni favenivano seguiti ai centri diurni. «I nostri operatori e quelli
                          del terzo settore cui collaboriamo, restano pienamente operativi, stiamo definendo nuove modalità in seguito alle iL'
                          ASSESSORA ROSARIA TASSINARI disposizioni ministeriali e ai diversi bisogni da soddisfare. Anche gli operatori
                          socio -sanitari di quartiere, potranno essere attivati in questa fase particolare». La consegna Si è mossa anche la
                          Croce Rossa d' intesa con Ausl, Federfarma e Assofarm. «Da ieri, in accordo con la direzione farmaceutica dell'
                          ospedale, abbiamo iniziato a effettuare la consegna a domicilio dei medicinali alle persone anziane e a chiunque ne
                          abbia necessità - spiega il presidente della Cri di Forlì, Davide Gudenzi -. Assieme al Comitato di Forlimpopoli, oralo
                          faremo su tutto il territorio potendo anche ritirare ricette dai medici e presidi nelle singole farmacie, per poi
                          consegnarli a casa. Mettiamo in campo due volontari a turno per un servizio che copre tutte le 24 ore. E abbiamo un
                          numero dedicato». È il 334.8413550 che si aggiunge all' 800065510 nazionale. Croce Rossa, però, rientra anche nel
                          protocollo che il Comune sta per siglare e i suoi operatori saranno disponibili anche per la consegna, casa per casa,
                          di pasti e generi alimentari. Assieme a loro, altre realtà tra cui le Misericordie,

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 10
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                          venerdì 13 marzo 2020

                                                             Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)
                                                                               csv e scenario locale

                          i Lions Club, il Progetto Ruffilli, la Caritas e l' associazionismo cattolico coordinato dalla Pastorale Giovanile
                          Diocesana: Agesci, Rinnovamento nello Spirito, Azione Cattolica, Quelli della Via, Neo Catecumenali, Comunione e
                          Librazione. «Ci siamo incontrati con il vescovo e poi tra noi per capire le urgenze del momento e abbiamo messo a
                          disposizione della collettività le risorse dei nostri giovani che possono rinforzare la risposta assistenziale ai soggetti
                          più vulnerabili - afferma don Andrea Ca rubia, responsabile della Pastorale Giovanile -. Lo faremo in stretto
                          coordinamento con le autorità e nel rispetto dei protocolli affinché la risposta sia efficacee non disorganizzata.
                          Stileremo una lista di persone selezionate e disponibili a consegnare la spesa, i farmaci, a chiamare le persone sole,
                          la consegneremo a Comune e forze dell' ordine e saremo pronti a intervenire». Il Comune di Predappio si mobilita per
                          i suoi cittadini della terza età. «Stiamo contattando tutti gli anziani che vivono da soli nel nostro Comune - spiega il
                          vice sindaco Luca Lambruschi - grazie al lavoro dei dipendenti comunali che hanno raccolto tantissimi recapiti e
                          numeri di telefono. Ringrazio tutti gli insegnanti del nostro istituto comprensivo che insieme alla Banca del Tempo
                          stanno cercando di contattare oltre 250 nostri concittadini che vivono soli e hanno più di 65 anni. Tanti, per fortuna,
                          sono autonomi o hanno una solida rete familiare e quindi sono informati e aiutati dai parenti. Altri, invece, hanno
                          bisogno di risposte, medicinali e generi di prima necessità. Con gli assistenti sociali, l' associazione "L' Amaranto" e
                          ad altri volontari stiamo cercando di aiutare tutti». tre attività che vedono i volontari Auser recarsi di casa in casa a
                          servizio degli assistiti: la consegna deipasti e, soprattutto, quella dei farmaci e l' accompagnamento dal domicilio alle
                          strut ture sanitarie per visite e terapie. «È tutto sospeso anche in attesa di chiarimenti su come possiamo operare,
                          ma c' è anche un' altra ragione - afferma la presidente -. Abbiamo oltre 200 volontari, ma loro stessi hanno in media
                          60-65 anni: farli circolare tra un comune e l' altro e metterli a contatto con altri, può essere un rischio per loro stessi.
                          Purtroppo sarebbero necessità impellenti perché noi, attraverso il progetto "Filo d' Argento", accompagniamoo
                          diamo medicinali a diabetici, pazienti oncologici, persone con impedimento motorio. Sono bisogn i che non vanno in
                          isolamento». E.P.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 11
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                          venerdì 13 marzo 2020
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                                                             Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)
                                                                               csv e scenario locale

                          L' Auser chiude: «I nostri volontari sono in buona parte over 60 Non possiamo fargli
                          correre rischi»
                          Un operatore risponde alle telefonate e contatta le persone che normalmente vengono seguite

                                                                                                                                ENRICO PASINI

                          FORLÌ Non c' era bisogno di un' epidemia virale per ricordarsi che gli anziani
                          sono i soggetti più a rischio. Un' epidemia come quella che stiamo affrontando,
                          però, serve a rammentarci che essere anziani ed essere invisibili sono due
                          aspetti troppo contigui, che al rischio sanitario, per tante persone, si abbina una
                          certezza: la solitudine. Oggi, questa, è ulteriormente amplificata e rende l'
                          isolamento una prigione "a cielo aperto" proprio perché stanno venendo a
                          mancare quei supporti quotidiani che per tanti ultrasettantenni rappresentavano
                          al contempo una risposta a un bisogno concreto e un sostegno psicologico.
                          Realtà come Auser forniscono tutto questo a un migliaio di persone sul
                          territorio comprensoriale e, oggi, possono farlo soltanto al telefono. Non è la
                          stessa cosa. «L' emergenza e i decreti ministeriali ci hanno da tempo indotto a
                          sospendere tutte le attività nei centri operativi di Forlì, Forlimpopoli, Meldola,
                          Bertinoro, Galeata, Civitella, Portico, Rocca San Casciano, Santa Sofia e
                          Modigliana - spiega la presidente Maria Luisa Bargossi-. Sino al 3 aprile sono
                          fermi i corsi, le attività di socializzazione e ricreative, le uscite e le conferenze,
                          ma abbiamo deciso di mantenere, comunque, un operatore in ognuna delle
                          nostre sedi e il suo compito, quotidianamente è rispondere alle telefonate e farle lui stesso per sentire le persone
                          che normalmente seguiamo, farle compagnia, dare informazioni, spiegazioni e suggerimenti, raccoglierne i bisogni
                          sia pratici che relazionali. È un' attività fondamentale per alleviare la solitudine e assistere, seppure a distanza. Le
                          esigenze più urgenti, le segnaliamo immediatamente al Comune che se ne fa carico». Sono inoltre sospese tante al.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 12
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                          venerdì 13 marzo 2020
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                                                             Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)
                                                                               csv e scenario locale

                          La Caritas di Gambettola va avanti nella sua missione di solidarietà

                                                                                                                             GIORGIO MAGNANI

                          GAMBETTOLA Alla Caritas la solidarietà non si ferma. Nonostante le misure anti
                          coronavirus, continuala distribuzione di alimenti e beni di prima necessità alle
                          famiglie bisognose residenti a Gambettola. Si tratta non solo di persone in
                          difficoltà economica, ma anche di anziani fragili, persone sole, malate e con
                          disabilità. Per evitare assembramenti nei momenti di distribuzione sono stati
                          dati a ciascuna famiglia appuntamenti con l' orario in cui presentarsi per il ritiro.
                          Inoltre sono state impartite peri scritto, e in varie lingue, le istruzioni sul
                          comportamento da tenere. Tra questi: una sola persona per famiglia, non
                          portare bambini, entrare uno pervolta, attendere all' esterno e mantenere le
                          distanze. Le famiglie hanno rispettato orari e regole. Resterà invece chiuso fino
                          al 4 aprile il mercatino solidale "Riporta -mi", le cui offerte sostengono la spesa
                          degli alimenti. È dunque difficile in questo momento reperire le risorse che
                          consentano di fare la spesa per circa 30 famiglie al mese, Chi vuole, in chiesa
                          troverà una cesta dove riporre in dono alimenti a lunga scadenza.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019        Pagina 13
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                          giovedì 12 marzo 2020

                                                                                   Forli Today
                                                                               csv e scenario locale

                          Galeata al fianco di disabili e anziani: spesa e medicinali arrivano a domicilio
                          Il primo cittadino spiega inoltre "che per la prescrizione dei farmaci è sufficiente contattare telefonicamente il
                          proprio medico di base"

                          Anche nel territorio del Comune di Galeata spesa e medicinali arrivano a
                          domicilio nelle case di anziani e persone affette da patologia. "Abbiamo
                          provveduto ad attivare un servizio di consegna a domicilio della spesa e dei
                          medicinali dedicato alle persone più anziane, immunodepresse o affette da
                          patologie, reso possibile grazie alla pronta e proficua collaborazione dei
                          nostri commercianti locali ed una rete di volontari comunali, al fine di far
                          fronte alla necessità di limitare gli spostamenti dalla propria abitazione ai
                          casi strettamente necessari", spiega il sindaco Elisa Deo. "Chiunque ne abbia
                          necessità potrà quindi contattare telefonicamente gli esercizi commerciali
                          delle varie località del Comune per gli ordini di generi alimentari, che saranno
                          consegnati gratuitamente e direttamente a casa - prosegue il primo cittadino
                          -. A tal proposito ribadiamo che tutti gli esercizi commerciali saranno
                          regolarmente riforniti. Pertanto, non c' è alcun pericolo di rimanere senza
                          scorte. In questo momento, in cui il senso di Comunità deve essere
                          rafforzato per renderci utili gli uni agli altri, rivolgiamo un appello a tutti, ma
                          soprattutto ai giovani, a mettersi a disposizione per aiutare parenti, amici,
                          vicini di casa a svolgere le commissioni necessarie, quali ritirare la spesa o i farmaci o pagare una bolletta. In quest'
                          ottica, chiediamo ai giovani di mettere a disposizione delle persone più anziane le tecnologie e conoscenze
                          informatiche che si rilevano molto utili per accedere ai servizi e rimanere informati sulle nuove disposizioni". Il primo
                          cittadino spiega inoltre "che per la prescrizione dei farmaci è sufficiente contattare telefonicamente il proprio
                          medico di base. La ricetta del medico potrà essere ritirata anche da terzi di fiducia. La Farmacia Chiadini non si è
                          resa disponibile a consegnare medicinali a domicilio. Pertanto, in caso di necessità, sono disponibili alcuni volontari
                          autorizzati che ritireranno le ricette a domicilio e reperiranno i medicinali: Lara Casamenti (3406199653), Vittorio
                          Cangialeoni (3383795796), Davide Casamenti di San Zeno (3332319445), Luca Mancini, (3490065997) e Cristiano
                          Zambelli (3337881232) L' elenco delle attività CONAD Valentini. 0543 981277 FORNO Samorani. 0543 981660
                          FORNO Fantini 0543 981104 BAR De Borg ( torte e gelato) 3488956748 RISTORANTE PIZZERIA La Rupe 0543
                          981774.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 14
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                                                                               csv e scenario locale

                          Le iniziative di volontariato a Cesena, Bagno e in molti centri del comprensorio

                          Spesa a domicilio gratuita per chi non può uscire da solo

                                                                                                                                       Lucia Caselli.

                          L' emergenza che stiamo vivendo in questi giorni di quarantena forzata ci
                          mostra il lato bello della vita: la solidarietà che si rincorre di comune in
                          comune, e di porta in porta, come la consegna di spesa e medicinali a chi
                          ha più di 65 anni o è a rischio perché affetto già da patologie. I primi a
                          comunicare l' iniziativa sono stati i comuni di Mercato Saraceno e San
                          Mauro, a cui si sono accodati Gambettola, Sarsina, Bagno di Romagna,
                          Cesenatico e Cesena, per iniziativa delle amministrazioni o dei singoli
                          negozianti. Il comune di Cesena ha lanciato l' iniziativa solidale 'quei
                          ragazzi della spesa', coordinata dal Centro Risorse Anziani di Asp Cesena
                          valle del Savio che ha iniziato a raccogliere (allo 0547 26700) le
                          necessità di chi è costretto a rimanere a casa e a condividerle con i
                          volontari di varie associazioni come Adra, Agesci, Masci, Azione
                          Cattolica, Gmi (Giovani Musulmani d' Italia - sezione femminile), Auser
                          Cesena, Michelangelo, Fondamenta, Croce Rossa, Cittadini attivi di
                          Borello, della rete 'Un aiuto per tutti' e dai singoli cittadini. A Bagno
                          invece, chiunque abbia bisogno può contattare direttamente gli esercizi commerciali per gli ordini di generi
                          alimentari, che saranno consegnati gratuitamente a casa, anche a chi vive più lontano dal centro. Dal comune
                          termale parte anche un accorato appello ai giovani a mettersi a disposizione per aiutare parenti, amici, vicini di casa
                          a svolgere le commissioni necessarie, quali ritirare la spesa e i farmaci o pagare una bolletta, e di mettere a
                          disposizione delle persone più anziane tecnologie e conoscenze informatiche per accedere ai servizi. «Ad esempio -
                          comunicano l' assessora al Welfare di Bagno Enrica Lazzari insieme a Claudia Mazzoli, assessora allo Sviluppo
                          economico - intendiamo sollecitare la collaborazione dei giovani ad attivare il Fascicolo Sanitario Elettronico, per sé
                          e per i propri parenti più anziani, e ciò che è essenziale ad agevolare l' assistenza del paziente da parte del medico di
                          famiglia, come la consultazione degli esami e la possibilità di prenotare visite e analisi. Per l' attivazione si può
                          consultare il sito www.fascicolo-sanitario.it». Per la prescrizione dei farmaci è sufficiente contattare la segreteria dei
                          medici di base allo 0543/904180. Hanno aderito esercizi di San Piero in Bagno, Bagno di Romagna, Acquapartita e
                          Selvapiana. A Mercato Saraceno, oltre ai generi alimentari del capoluogo, di Montecastello, Taibo, Piavola, Linaro e
                          Bora, hanno attivato il servizio di consegna anche alcuni ristoranti e pizzerie. A Sarsina il servizio è rivolto a chi ha più
                          di 65 anni, che per le ricette mediche può rivolgersi alla Misericordia telefonando

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                          venerdì 13 marzo 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Cesena)
                                                                             csv e scenario locale

                          al 392 9619000. Disponibili anche negozi di Quarto e Ranchio. A Verghereto per il momento ha aderito al servizio la
                          farmacia del capoluogo. Lucia Caselli.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 16
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                                                                                csv e scenario locale

                          Codogno, libertà amara: «Sacrifici inutili»
                          Delusione nel paese che per primo ha sperimentato la chiusura totale. Cittadini preoccupati dalla ripresa del contagio
                          dopo la riapertura

                                                                                                                              Tiziano Troianello

                          di Tiziano Troianello CODOGNO (Lodi) Il 'modello Codogno' era ancora
                          più duro. La zona rossa che era stata istituita nei dieci comuni del Basso
                          Lodigiano dal 23 febbraio aveva regole ancor più stringenti rispetto a
                          quella scattata ieri in tutt' Italia. E gli effetti positivi della misura ancora
                          non si riescono a vedere con una netta linea di demarcazione. Una
                          speranza si era accesa martedì quando a Codogno erano emersi zero
                          nuovi contagi (un dato che però, si è saputo successivamente, doveva
                          scontarsi col problema che quel giorno c' era stato con gli esiti dei
                          tamponi). Ma il trend non è più stato confermato. Già mercoledì c' era
                          stato un incremento di 10. E anche ieri un nuovo gradino all' insù, ancora
                          di 10 unità (frutto del saldo tra nuovi positivi e persone guarite). «Il
                          comportamento dei residenti qui è stato molto responsabile, ma
                          evidentemente non basta» testimoniano i sindaci dei comuni della prima
                          zona rossa. Nel Basso Lodigiano il giro di vite era stato ancor più
                          pesante. Immediatamente dopo la scoperta del 'paziente 1' (la sera del
                          20 febbraio) la serrata è stata pressoché totale. Tutto chiuso già dal pomeriggio del venerdì. I sindaci della zona, con
                          apposite ordinanze, avevano disposto che restassero aperti solo i piccoli negozi che vendevano alimentari. E così è
                          stato per tutto sabato 22 con difficoltà persino a trovare il pane. Successivamente, da domenica (23 febbraio), è
                          entrato in vigore il primo decreto del presidente del Consiglio. E hanno cominciato a riaprire i supermercati
                          (inizialmente a turno), ma sono rimaste sbarrate tutte le altre attività: bar ovviamente, ma anche aziende piccole e
                          grandi, banche, assicurazioni, tabaccai, edicole e uffici postali. Persino le fermate dei treni erano state soppresse. Se
                          avevi bisogno di un ti dovevi arrangiare. Idem se ti rompeva una chiave nella serratura. Decisamente misure
                          drastiche e più pesanti rispetto a quelle a cui sono sottoposti ora tutti gli italiani. Tutto questo, unito alla
                          raccomandazione di stare il più possibile in casa e di indossare sempre guanti e mascherine, dopo 15 giorni di
                          sacrifici qualche minimo risultato positivo sembrava averlo portato. Almeno a livello di rallentamento dell' epidemia.
                          Forse il massimo che si può pretendere adesso. Tanto per avere un' idea del fenomeno nel microcosmo dell' ex zona
                          rossa lombarda si pensi che il 2 marzo i positivi al coronavirus risultavano essere 74 a Codogno, 101 a Castiglione d'
                          Adda, 47 a Casalpusterlengo, 9 a San Fiorano, 9 a Somaglia, 13 a Fombio e 19 a Maleo. Eravamo nel pieno dell'
                          epidemia e sembrava inarrestabile. Già due giorni dopo c' erano 114 casi a Codogno, 112 a Castiglione,

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                          venerdì 13 marzo 2020

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                                                                             csv e scenario locale

                          74 a Casalpusterlengo, 15 a Fombio e 21 a Maleo. Il 6 marzo eravamo a 149 contagiati a Codogno, 126 a
                          Castiglione, 90 a Casale, 20 a Fombio, 12 a Somaglia e 24 a Maleo. Già da domenica scorsa, 8 marzo (quattordici
                          giorni dopo l' isolamento totale), qualche migioramento: quattro casi in più nel giro di 24 ore a Castiglione (134 il
                          totale), 11 in più a Codogno (170), 3 in più a Casale (100), uno a Fombio (22) e due a Maleo. Mercoledì poi 198
                          positivi a Codogno, 144 a Castiglione, 116 a Casalpusterlengo, 21 a San Fiorano, 23 a Somaglia, 27 a Fombio e 33 a
                          Maleo. Infine ieri ci si è attestati a 208 a Codogno, 147 a Castiglione d' Adda, 123 a Casalpusterlengo, 22 a San
                          Fiorano, 23 a Somaglia, 27 a Fombio e 36 a Maleo. «Quella varata dal Governo è una zona rossa annacquata -
                          dichiara il sindaco di Codogno Francesco Passerini -. Rigida, ma annacquata. Capisco che non si possa chiudere
                          completamente un Paese come l' Italia, ma fare di più credo sia doveroso». Intanto nel Basso Lodigiano, dove la
                          paura è stata veramente toccata con mano e ancora oggi, nonostante i posti di blocco siano stati tolti, la gente
                          continua a essere ligia al coprifuoco ed esce di casa il minimo indispensabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                                                                               salute e assistenza

                          «Il paziente 1? Speranza per tutti»

                          PAVIA Continuano a migliorare le condizioni di Mattia, il «paziente 1» che,
                          dal 22 febbraio, si trova ricoverato al Policlinico San Matteo di Pavia. I
                          medici sono molto soddisfatti dei progressi che il 38enne sta facendo.
                          «Se procede in questo modo - ha detto Raffaele Bruno, il primario del
                          reparto di malattie infettive che ha in cura il 38enne di Castiglione d' Adda
                          - avremo un decorso molto buono». Arrivato in Policlinico in condizioni
                          assai critiche, l' uomo ha trascorso tre settimane in terapia intensiva
                          finché non ha aperto gli occhi e si è trovato davanti medici e infermieri
                          con tute e mascherine. Stupito e cosciente ha chiesto dove fosse e che
                          ci facesse. Poi ha cominciato a riprendersi. «I miglioramenti di Mattia
                          portano speranza: da questa malattia si può guarire», dice l' anestesista
                          dell' ospedale di Codogno Annalisa Malara, 38 anni, che il 20 febbraio ha
                          forzato il protocollo nazionale effettuando il tampone sul giovane
                          lodigiano ricoverato in Rianimazione nel presidio del Basso Lodigiano.
                          Calo D' Elia Manuela Marziani © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                                                                                     volontariato

                          Bisognava scegliere una persona abituata a comandare, scegliere, motivare, insomma dirigere

                          Il pasticcio del supercommissario
                          Non si discutono le persone ma il profilo necessario

                                                                                                                              DOMENICO CACOPARDO

                          È impossibile non condividere l' ultima decisione del governo: siamo in uno
                          stato di guerra e la guerra impone comportamenti, scelte, sacrifici. Molti di
                          noi sono preparati altri no. Ma la guerra è una livella, nella quale noi tutti
                          occupiamo un posto non stabilito noi stessi, trasformandoci in pecore di un
                          enorme gregge condotto da pastori che, occasionalmente, si trovano a
                          esercitare questo mestiere. Certo, ci sarebbero piaciuti altri pastori, ma ormai
                          è impossibile cambiare, rinnovare, scegliere. E poi questi pastori li abbiamo
                          scelti noi, votando il 4 marzo 2018. A dire il vero, non avevamo scelto questi
                          precisi pastori, tuttavia i pastori che ci conducono sono tra coloro che
                          abbiamo scelto a suo tempo tranne uno: Giuseppe Conte, il capo-pastore, lui
                          scelto dal duo Luigi Di Maio-Alfonso Bonafede. E non aggiungo altro. Per
                          carità di patria e per evitare di spingere i lettori alla depressione. Ci
                          incamminiamo quindi su una strada di quarantena generale, abbastanza
                          simile a quella adottata dalla Cina, tranne che per un particolare dirimente,
                          che può determinare il successo o l' insuccesso dell' operazione: la sua
                          effettività. L' abbiamo visto tutti come il regime totalitario cinese sia riuscito
                          a rendere impermeabile il blocco. Certo, in alcuni casi, i violatori sono stati passati per le armi e, quindi, oltre alla
                          convinzione è stata messa in campo la forza, in una modalità da noi irrealizzabile. Ma, orsù, quel poco di forza di cui
                          disponiamo, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia locale, forze armate siano schierate a controllare che il
                          blocco sia rispettato e a scoraggiare chi il blocco non lo rispetta. Durante gli eventi calamitosi del passato, Guido
                          Bertolaso imponeva continue riunioni provinciali di coordinamento: Protezione civile, polizie, Vigili del fuoco, forze
                          armate, volontariato. Non mi risulta che sia stato seguito lo stesso metodo. Penso alla storia delle mascherine. Già
                          da gennaio ci voleva qualcuno che, senza badare alle formalità, ordinasse mascherine in quantità sufficiente per le
                          esigenze degli italiani. Che fosse capace di chiamare qualche industriale italiano spingendolo a dedicarsi alla loro
                          produzione. In attesa che un procuratore della Repubblica aprisse un fascicolo e lo indicasse al pubblico ludibrio. Il
                          milione di mascherine che la Cina ci ha regalato (che Di Maio si appunta sul petto come un' ambita medaglia) sono
                          un milione di fronte a 55 milioni di italiani, cui vanno aggiunti 5 milioni e mezzo di stranieri ufficiali e un paio di milioni
                          di non registrati. E allora? Dovremo pagare centinaia di euro

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 20
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                          venerdì 13 marzo 2020

                                                                                    Italia Oggi
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                          ad Amazon per mascherine la cui consegna viene prevista tra il 3 aprile e il 3 maggio? A proposito, nella città
                          padana in cui vivo gli immigrati islamici girano in gruppo senza nessuna attenzione alle norme sul distanziamento e
                          alle altre misure di difesa (guanti e mascherine). Non sarebbe il caso che il governo o i comuni affiggessero avvisi in
                          lingua araba segnalando gli obblighi di legge da rispettare? Piccole semplici questioni organizzative e di metodo che
                          solo chi si è misurato sul campo ha affrontato e imparato ad affrontare. Domenico Arcuri, il supercommissario
                          appena nominato viene da esperienze lontane migliaia di miglia dalle calamità naturali, come quella che stiamo
                          vivendo. Il comunicato della presidenza del consiglio dichiara che «si coordinerà con il commissario Angelo Borrelli».
                          Il che dimostra che a Palazzo Chigi, nella stanza di Conte, alla sua scrivania non si è ancora (a due mesi dall'
                          emergenza) capito nulla: se il supercommissario è super, deve essere in cima alla piramide, e Borrelli si deve
                          coordinare (e obbedire) con lui. E il supercommissario dirà al governo quali provvedimenti adottare, quali iniziative
                          intraprendere, quali forze schierare in campo. Capiranno strada facendo. Forse. E al netto dei piccoli interessi di
                          bottega che nessuno ha accantonato per abbracciare l' interesse complessivo della Patria. In ogni caso, il punto più
                          critico della situazione sono gli ospedali. Sovraccarichi, al collasso, impossibilitati a far fronte alla massa di cittadini
                          che deve essere ricoverata. Comprendiamo bene che questo è l' epilogo di una lunga storia di tagli, restrizioni,
                          clientele. E di preferenza nei confronti della sanità privata, meritoria, ma votata al profitto. E proprio la Lombardia è
                          stato il terreno più fertile per questa scelta da Ligresti in poi. Grandi nosocomi privati operano nel territorio con
                          successo e dobbiamo essere grati a coloro che li hanno pensati, realizzati e che li gestiscono. Sull' altro lato della
                          sanità, quella pubblica, governanti miopi o interessati hanno imposto sacrifici che scontiamo tutti. © Riproduzione
                          riservata.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 21
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