CRESIMA o CONFERMAZIONE - ESSERE CHIESA OGGI
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ESSERE CHIESA OGGI Circolare interna delle Parrocchie S. Lorenzo e S. Giacomo di Giaveno S. Giovanni Battista di Valgioie Anno X– N. 4 Dicembre 2019 CRESIMA o CONFERMAZIONE Con il sacramento della Confermazione coloro l’evento quasi che il regalo di Dio non sia suffi- “ineffabile, che sono rinati nel Battesimo ricevono il dono lo Spirito Santo stesso, per cui sono ar- ciente? La Chiesa parla di carattere sacramentale a proposito della Confermazione come del Batte- ricchiti di una forza speciale, e, segnati dal carattere simo e dell’Ordine che fa sì che si ricevano una dello stesso sacramento, sono collegati più perfet- volta sola. Non che questi sacramenti siano supe- tamente alla Chiesa mentre sono più strettamente riori all’Eucarestia e alla Riconciliazione che pos- obbligati a diffondere e a difendere con la parola e siamo ricevere infinite volte, ma l’unicità della con l’opera, la loro fede, come autentici testimoni celebrazione è segno evidente che i doni di Dio di Cristo”: così scriveva Paolo VI il 15 agosto 1971 sono per sempre. nella costituzione apostolica sul sa- La Confermazione, ci ricorda ancora cramento della Cresima che pro- Paolo VI, ci collega più perfetta- mulgava il nuovo rito sacramentale. mente alla Chiesa, “ci obbliga a dif- Ancora una volta le nostre comu- fondere e difendere... la fede come nità parrocchiali, il 23 e 24 no- autentici testimoni”: tre parole pe- vembre, hanno presentato ben 85 santi ma indiscutibili: dove c’è ragazzi e ragazze a ricevere la Con- amore, dove ci si gioca la vita, se è fermazione. Cresima o Conferma- così che ci sentiamo uniti a Cristo, è zione? I due termini sono usati possibile comportarsi diversamente? indifferentemente anche se sono o la Cresima è un gesto formale, sottolineature complementari dello esteriore? In questo momento sto- stesso gesto sacramentale. rico delle nostre Chiese occidentali Cresima sta per unzione. L’olio con quando sempre più vengono a man- cui è fatta si chiama crisma, olio care quelli a cui siamo soliti delegare d’oliva con aggiunta di balsamo o di altro profumo l’essere Chiesa, preti, religiosi e religiose è proprio tipo il bergamotto nel nostro caso per dire che la la responsabilità di ogni battezzato che dobbiamo vita del cristiano dev’essere profumo di Cristo. riscoprire. Il Vangelo è affidato a ognuno di noi, di- Confermazione: è il Signore che “arricchisce di scepoli missionari come ama definirci papa Fran- forza speciale” colui che ha già ricevuto il Batte- cesco. simo, confermando così il suo dono. Conferma- Parole sacrosante quelle della teologia. Ma che ne zione inoltre esprime anche la presa di coscienza sarà della fede e della vita di Chiesa dei nostri ra- della grazia da parte del cresimato. gazzi? Segue a pagina 3 Non siamo di fronte a un rito magico bensì al segno del dono dello Spirito Santo così come l’Eucarestia è segno del dono di Gesù. Egli è lo Spirito Paraclito, consolatore, av- A tutti i più calorosi Auguri di Natale vocato come ce lo presenta Gesù, spirito di ϐ sapienza e di intelletto, di consiglio e di for- tezza, di scienza, di pietà e del santo timore È Natale ogni volta che sorridi a È Natale ogni volta che ricono- di Dio: questo chiede il vescovo al Padre un fratello e gli tendi la mano sci con umiltà i tuoi limiti e la tua nella preghiera che precede l’unzione. Ma noi, siamo coscienti di aver ricevuto que- È Natale ogni volta che rimani debolezza in silenzio per ascoltare l’altro È Natale ogni volta che permetti sti doni e che Dio non se li è ripresi qualora noi li avessimo ignorati? Se questi sono i È Natale ogni volta che speri con al Signore di rinascere per donarlo Doni non è superficiale l’idea e la prassi di quelli che disperano nella povertà agli altri. fare ai ragazzi costosi regali per solennizzare ϔ 1
La parola ai pastori Conversione pastorale, culturale, ecologica e sinodale questa la parola chiave tro alle necessità nelle È a conclusione del si- nodo panamazzonico di zone remote dove una grave mancanza di preti, i sabato 26 ottobre che ha vescovi potranno chiedere articolato un lavoro profi- al Papa, di ordinare sacer- cuo di 21 giorni, antici- doti diaconi già lì presenti. pato dalla visita svolta dal Altra richiesta emersa dal Papa in Amazzonia il 19 Sinodo riguarda la revi- gennaio 2018. sione del Motu proprio di Al Sinodo hanno parteci- Paolo VI Ministeria quae- pato 9 Paesi dell’area dam del 1972 che, prati- amazzonica (Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Ve- camente, escludeva de donne da qualsiasi nezuela, Brasile, Guyana, Suriname e Guyana fran- ordinazione. La richiesta è che possano invece es- cese). 87mila gli uomini e donne che hanno sere ordinate al Lettorato e all’Accolitato. Il sinodo partecipato ai 260 eventi preparatori e hanno ri- in pratica ha rilevato che si possa estendere questa sposto al questionario base per il Documento di la- prassi, peraltro già esistente, e che diventi rego- vori. 185 padri sinodali di cui 137 presuli da 7 lare. In diocesi europee, ad esempio Vienna, una conferenze episcopali di cui 113 provenienti dalle trentina di donne già praticano questi ministeri circoscrizioni ecclesiastiche panamazzoniche. Al di avendo ricevuto dal vescovo la facoltà di presiedere là dei numeri ‘’Il clima che ha contraddistinto l’as- funerali e guidano la liturgia della Parola. sise è stato sereno e fraterno. Ci si è ascoltati, con- I lavori sinodali si sono concentrati su due aspetti dividendo le esperienze e le preoccupazioni’’, ha versanti: il rispetto della natura e la tutela dei po- ribadito il card. Christoph Schonborn, arcivescovo veri. Due facce della stessa medaglia, perché di- di Vienna e grande teologo, uno dei porporati più fendere la terra vuol dire garantire futuro alla gente influenti del Collegio Cardinalizio. del posto e insieme al mondo intero che da quelle Il principale obiettivo del Sinodo è stato lanciare un regioni riceve aria pura. allarme al mondo, perché la devastazione della re- Il dibattito si è concentrato sulle difficoltà della co- gione panamazzonica mette in pericolo l’umanità munità ecclesiale, a partire dalla carenza di preti. del nostro pianeta. Un problema cristiano e non I diaconi permanenti sono ‘’ministri’’ della Chiesa solo ambientalista. I partecipanti al Sinodo hanno che hanno facoltà di battezzare, benedire matri- fatto sentire la voce degli indigeni, una delle popo- moni, amministrare l’unzione degli infermi, cele- lazioni più povere e fruttate della terra. brare la liturgia della Parola, ma non possono Migliaia di comunità in Amazzonia ricevono l’Eu- celebrare l’Eucaristia e confessare. caristia una o due volte l’anno. Ecco perchè si è Il documento finale del Sinodo contiene tutte le sollevata la richiesta di un apertura a ordinazioni proposte che il Papa dovrà decidere se e come ac- dei ‘’viri probati’’. Cioè diaconi permanenti, di cettare. Un’intera sezione del testo è dedicata alla norma uomini sposati con famiglia, che potranno presenza femminile nella Chiesa. essere ordinati eccezionalmente sacerdoti nelle In particolare al punto 103 si evidenzia che durante zone più remote . Una richiesta per venire incon- i lavori sono emerse voci che chiedono di consen- tire anche alle donne di ricevere il diaconato. Molto interessanti sono state le parole di Papa Francesco all’Angelus di domenica 27 ottobre ri- verite alle culture dei popoli che vanno sempre ri- spettate. ‘’Non c’è una cultura standard, non c’è una cultura pura, che purifica le altre; c’è il Van- gelo, puro, che si incultura’’. Alla Vergine Maria, che nella casa di Nazaret si prese cura di Gesù, af- fidiamo i figli più poveri e la nostra casa comune. E. U. 2
S. Paolo - La lettera ai Romani La Parola Lo scritto più lungo di Paolo è anche quello più teo- conferito lo Spirito Santo che abita in noi. Esso logicamente denso. La lettera è indirizzata ad una non soltanto conferma la nostra figliolanza divina comunità che non è stata fondata dall’apostolo, spingendoci a chiamare Dio come Abbà-Padre anzi non è ancora stato a Roma quando scrive (Rm (8,15), ma sostiene la nostra preghiera interce- 1,13). dendo per noi e suggerendoci cosa chiedere al Ci sono diversi motivi che possono avere spinto Padre, dato che noi stessi non sappiamo cosa do- Paolo a mettere mano a questa lettera, tra i quali la mandare per il nostro bene. ricerca di un sostegno economico per la progettata Nei capitoli 9-11 Paolo tratta poi della delicata que- missione in Spagna e il desiderio di mettere a ta- stione del rifiuto che la maggioranza degli ebrei ha cere le voci che lo descrivevano come un predica- manifestato nei confronti di Gesù, un elemento che tore non ortodosso. suscitava scandalo nei pagani, che non si capacita- Il solenne inizio della lettera mette subito in chiaro vano del fatto che proprio il popolo che Dio si era che lo stile sarà ricercato. scelto non avesse risposto a questa chiamata. Sebbene anche Romani sia una lettera occasionale Paolo vede in questa situazione un disegno provvi- e non un trattato, è qui che si trova la formulazione denziale: come prima il privilegio degli ebrei do- più articolata della dottrina della salvezza dell’apo- veva suscitare l’invidia dei pagani e il loro desiderio stolo. Sia i pagani che i giudei, infatti, erano in una di potervi accedere, così ora sono i giudei che de- situazione che richiedeva un intervento speciale da vono essere gelosi di ciò che Dio ha donato in Cri- parte di Dio, che si è realizzato nell’Incarnazione e sto ai pagani per aderire anch’essi al nuovo patto. nella morte e risurrezione di Ma questo non comporta af- Gesù. Tutta l’umanità è colpe- fatto che Dio abbia ripudiato vole davanti a Dio perché i pa- Israele né che questa lonta- gani avrebbero potuto seguire nanza debba protrarsi per la legge naturale, ma non lo sempre. hanno fatto, mentre i giudei Come spesso accade nelle let- avrebbero dovuto osservare la tere di Paolo, la seconda parte legge mosaica, ma non lo riguarda indicazioni di carat- hanno fatto. Perciò tutti sono tere più concreto e pastorale. peccatori, “ma sono giustificati Nei capitoli 12-13 viene spie- gratuitamente per la sua gra- gato in cosa consiste il culto zia, per mezzo della reden- Basilica di S. Paolo fuori le Mura a Roma spirituale, si esortano i cre- zione che è in Cristo Gesù” (3,24). denti a non rendere male per male e a vivere in Con il Battesimo, si può beneficiare dei meriti che pace con l’autorità civile. Cristo ci ha ottenuto e così presentarci serena- Quindi in 14-15 passa a trattare di un problema mente al cospetto di Dio, non in virtù di una giu- alimentare sorto all’interno di quella chiesa, dove stizia nostra, ma di quella che Gesù ci ha meritato. alcuni avevano adottato (per scrupoli religiosi) una Questa novità che si è introdotta nella nostra vita ri- dieta vegetariana mentre altri ritenevano di poter chiede però un cambiamento anche nel nostro mangiare di tutto. Paolo chiede buonsenso e invita modo di comportarci. Se quel peccato che Cristo i primi (i deboli) a non giudicare chi mangia e i se- ha sconfitto sulla croce torniamo a praticarlo e a condi (i forti) a non disprezzare quelli che si asten- “servirlo” torniamo ad esserne schiavi e quella li- gono da certi cibi (14,3). bertà che ci ha procurato resta di fatto smentita dai La lettera si chiude poi con un intero capitolo di nostri fatti. saluti, che implica una fitta rete di comunicazioni Per resistere alle seduzioni del peccato, ci è stato tra le chiese di quel tempo. don Gianluca Carrega Cresima Segue da pagina 1 A questo punto mentre gioiamo per il traguardo rag- giunto dai nostri ragazzi prendiamo sul serio la no- Ogni anno, ci diciamo, sarà diverso...ma ricevuta la stra responsabilità di educatori alla fede. E’ urgente Cresima la maggioranza dei ragazzi scompaiono in- domandarci: che abbiamo fatto dei Doni dello Spi- seguendo un modello di vita adulta dove sempre rito? Che testimonianza, che aiuto diamo a questi meno è presente la proposta di fede e di vita eccle- ragazzi per la loro crescita di fede? siale. don Gianni Mondino 3
Vita delle nostre Comunità 7 passi per tornare umani ’ il cammino più importante. Quello che ci Compassione E conduce a riconoscere il valore infinito di ogni essere vivente. Un cammino che oggi è C’è un modo di guardare indifferente, frettoloso, come se non volessimo sporcarci, occhi che alzano spesso controcorrente, rispetto a come viviamo un muro per non lasciarsi penetrare. E c’è invece ed agli atteggiamenti che, spesso, mettiamo in uno sguardo abitato di tenerezza, che si commuove atto. quando incontra un’imperfezione, una sofferenza, Proviamo allora a ripartire da capo con le parole una pena.La compassione è un allargare la nostra che fondano la nostra umanità: rispetto, re- tenda per far entrare l’altro, per poterlo accogliere, sponsabilità, passione, pazienza, compas- non tanto per sentirci a posto con la coscienza e sione, ascolto, gentilezza. compiere così un’opera buona, ma perché una scheggia del dolore dell’altro ci ha trafitto il cuore (Seconda parte) ed abbiamo con-patito, cioè sofferto insieme. E’ ciò che abbiamo nel nostro cuore che ci rende Passione degni di chiamarci umani, non solo la nostra intel- “Quando ero piccolo mi inna- ligenza o la capacità di rag- moravo di tutto” cantava Fabri- giungere i nostri obbiettivi: zio De André: quando ero la capacità di sanguinare, piccolo, quando tutto era pos- soffrire, con i graffi e le fe- sibile, quando era tutto nuovo. rite dell’altro. Siamo vecchi forse già a ven- t’anni se non sentiamo pas- Ascolto sioni; siamo vecchi dentro se E’ cosa viva il tacere e pre- non ci innamoriamo della vita. stare orecchio, l’ascoltare e Dio ci dice: “Io faccio nuove l’aspettare: ci sveglia dal tutte le cose, voi non ve ne ac- sonno nel quale siamo di corgete!”. solito immersi, fa risaltare e Forse Dio è un bambino entu- brillare i dettagli che trascu- siasta con la sua voglia di cre- riamo e perdiamo, non sa- scere e trasformare, con la sua sete di novità e di pendo che sono, proprio quelli, i miracoli della vita. creazione infinita. Gesù ce lo ha detto: “Se non di- Dobbiamo re-imparare ad ascoltare, dobbiamo venterete come bambini non entrerete nel regno riappropriarci di questo senso, distratto dalle dei cieli”. Come a dirci: “Tornate sui banchi della troppe cose e dalle troppe parole, inceppato dalla vita, restate eterni scolari desiderosi di apprendere, presunzione di sapere già tutto e di avere per tutto di capire e di gustare la vita”. una risposta. Pazienza Gentilezza “Chi non conosce l’attesa non sa nulla dell’amore” “Sii dolce con me. Sii gentile. / E’ breve il tempo (R.M. Rilke): l’amore è dunque impastato anche di che resta. Poi / saremo scie luminosissime. / E un qualcosa fatto di nulla, di un tempo carico del- quanta nostalgia avremo / dell’umano … Non po- l’energia del desiderio, proiettato in un momento tremo / fare carezze con le mani. / E nemmeno che ancora non c’è. guance da sfiorare / leggere.” (M.Gualtieri) La pazienza non è stanca e vuota rassegnazione o Può essere la preghiera di ogni essere vivente: sii passività, ma il creare un tempo diverso, capace di gentile, sii leggero con me. La gentilezza è impa- sospensione, come una pausa nel ritmo della mu- stata di leggerezza, e la sua presenza rende leggera sica. la vita ferita dalla noncuranza e dall’indifferenza. Si E’ saper stare in attesa. Ed è direttamente propor- tratta della nostra capacità di scrollarci di dosso il zionale all’amore per la vita, come il tempo del lie- peso dell’egoismo: il gesto gentile benedice l’altro, vito che fa crescere la pasta. gli sussurra: “Tu sei degno come me”. C’è bisogno di un grande amore per essere pa- E’ l’infinito che ci portiamo dentro a richiamarci zienti: la vita cresce lentamente e tortuosamente, verso la nostra umanità, quella scintilla di Dio pre- spesso nascosta, vuole fiducia al buio e domanda sente in ognuno di noi che urla, da sotto le mace- calore. Ma solo una forza tranquilla e profonda, ed rie, per essere portata alla luce come un tesoro. un provare e riprovare ostinato le consente di cre- osto bello, vivo, sano. Un paradiso. scere. Da un articolo della “Fraternità di Romena” di Maria Teresa Abignente (www.romena.it) 4
Vita delle nostre Catechesi con le famiglie: Comunità tobia riparte! Iscrizione o tempo opportuno? queste ragioni, abbiamo vissuto un tempo prezioso; innanzi tutto per noi. Tra il serio e lo scherzo due parole sull’”inizio” Lasciarsi interrogare da chi si affaccia alla soglia (o continuazione) di una storia. della comunità è una grande opportunità per i no- La nostra comunità, da qualche anno, sta pro- stri cammini di fede; vando a ripensare i cammini di catechesi attorno Offrire una merenda mentre si racconta come ab- alla famiglia; non si inventa nulla ma sollecitati dalla biamo pensato il percorso, non è marketing pa- chiesa italiana, provocati ed accompagnati dal no- storale ma è lo stile che immaginiamo possa dire di stro vescovo Cesare e con uno sguardo attento alle una chiesa in uscita. dinamiche che le famiglie vivono oggi sul nostro L’inizio della catechesi non è un vero inizio perché, territorio abbiamo provato a guardare cosa di in qualche modo, le famiglie che abbiamo incon- buono abbiamo sempre vissuto rimodulandolo trato sono già la comunità; lo sono perché anni fa verso possibili nuovi orizzonti. abbiamo vissuto un altro pezzettino insieme attorno E così, anche quest’anno, le famiglie che hanno al sacramento del battesimo. figli nati nel 2012 hanno fatto arrivare alla parroc- Lo sono perché la comunità è molto di più di chi chia la fatidica domanda: quando si aprono le iscri- frequenta abitualmente ma è la rete di legami, di zioni per il catechismo? Quando inizia? Ed altre relazioni che si raccontano la vita di Dio. Infatti la domande che da sempre ci poniamo. bellezza del dirsi “eccoci qua, ci pare l’altro ieri che E proprio con lo spirito del farsi compagni di viag- abbiamo battezzato la bambina ed ora iniziamo una gio l’equipe che anche quest’anno si è andata via altra storia” è già la Chiesa. Sguardi conosciuti, sor- via formando ha immaginato un pomeriggio in ora- risi rimessi in moto e mani che si toccano possono torio a cui invitare le famiglie che erano interessate ridare vita ad una storia d’amore con Cristo. ad intraprendere un cammino di catechesi. Quella I luoghi dell’incontro dicono l’accoglienza; perché roba che chiamiamo ancora, ma dovremmo impa- i segni e gli ambienti parlano molto di più delle pa- rare a cambiare, il catechismo. role. Il pomeriggio è stato vissuto in oratorio per- Sabato 19 ottobre alcuni locali dell’oratorio erano ché l’oratorio non è il luogo dei ragazzi ma è uno pronti per vivere il primo incontro: si! spaccato di comunità che prova a camminare. Così lo abbiamo immaginato; lo stile, l’attenzione Gabriella e Davide che accolgono, Marco ed Elisa e lo sguardo che abbiamo cercato di avere incon- che si inseriscono per accompagnare, Roberta che trando le famiglie (ma già in realtà si occupa della cucina dell’orato- negli incontri in cui abbiamo pre- rio che prepara merende e be- parato questo giorno) è stato per vande, Fabiana che piano piano noi il primo incontro di catechesi si inserisce in una comunità che di quest’anno! sta imparando a conoscere, Tina Non eravamo interessati innanzi che cuce copridivani e cuscini per tutto a prendere i dati anagrafici rendere i luoghi funzionali e belli ed a completare l’iscrizione alla per la catechesi... NOI ma l’obiettivo era veramente Ecco; per noi il cammino di fede è quello di accogliere chi, con per- già iniziato. corsi vari, con storie differenti e con sguardi di fede di vari colori, A presto! sceglie di fare un percorso. Gerardo Allora quel sabato, proprio per 5
Vita delle nostre Comunità La domenica della parola 1° dicembre 2019 La parola del parroco ’è un passo dell’Apocalisse (3,20) C nella lettera ai cristiani di Laodicea, che suona sempre attuale “Ascoltate: io sto alla porta e busso. Se uno mi sente e mi apre io entrerò e ceneremo insieme, io con lui e lui con me”. Oggi tanti bussano alla nostra porta, fisi- camente e con messaggi sui social o al te- lefono e ne siamo sempre più infastiditi. Fra l’altro i carabinieri ci raccomandano di stare attenti, di non aprire, di non fornire alcun dato personale a sconosciuti. Ma noi oggi vogliamo disattendere tale rac- comandazione, vogliamo “aprire la porta”! E lo facciamo incoraggiati da papa Fran- cesco che ha indetto per ogni 3^ dome- nica del tempo ordinario (nel 2020 domenica 26 gennaio) la “giornata della Parola”. Nella lettera apostolica del 30 settembre u.sc. avente come titolo “Aperuit illis” gnore sia nell’azione liturgica, sia nella preghiera (Lc24,45) sottolinea anzitutto il carattere sacra- che nella riflessione personali. mentale della Parola di Dio: rende presente Dio “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete stesso così come l’Eucarestia significa e rende pre- ascoltato” (Lc4,21) dice Gesù ai suoi compaesani sente Colui che è cibo e bevanda per l’uomo, il suo di Nazareth (n.12): la Parola è contemporanea alle Corpo e il suo Sangue. (n.2). persone che incontra: “non lascia spazio alle no- E’ profondo allora il vincolo tra la S.Scrittura e la stalgie sterili del passato, ne’ alle utopie disincar- fede dei credenti (n.7) onde deriva l’importanza nate verso il futuro”. che i credenti devono riservare alla Parola del Si- E’ necessario, dice ancora il papa, non assuefarsi mai alla Parola di Dio ma nutrirsi di essa per sco- prire e vivere in profondità la nostra relazione con Dio e coi fratelli. “La Parola di Dio è in grado di aprire i nostri occhi per permetterci di uscire dal- l’individualismo che conduce all’asfissia e alla steri- lita’ mentre spalanca la strada della condivisione e della solidarietà” (n.13). Francesco conclude il suo documento con un ver- setto del Deuteronomio (30,14) che vogliamo scam biarci vicendevolmente come augurio natalizio “Questa Parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica”. don Gianni Mondino 6
Vita delle nostre Comunità La giornata di oggi l'ho trovata "giusta", intensa e molto partecipata. Intanto si partiva da una base di persone che voleva veramente trovarsi e non per effetto trascinamento dei figli. Mi pare che tutto fosse corretto come tempi ed anche il farla durare mezza giornata fosse un fattore vin- cente che non genera alibi. Gianmarco r i piccoli. C’è uno spazio anche pe Per me è stato davvero un bellissimo incontro. Della serie avevo fame e mi avete preparato un pranzo di nozze. Tanta sostanza, tanti spunti, proprio bello, tempi giusti. Suggerimento: mi sa- rebbe piaciuto conoscere i signori che sono in- tervenuti e che sono stati coinvolgenti e davvero bravi. I ragazzi che cantavano e suonavano bra- vissimi.Giudizio assolutamente positivo. Abbiamo raccolto alcune impressioni di chi ha potuto partecipare alla domenica della Parola; non è un articolo ma è la storia di ognuno di noi. Una storia che, grazie all'esperienza dell'incontro, diventa un STORIA Sacra 7
Vita delle nostre Comunità Pastorale battesimale a nostra equipe incontra le famiglie che richie- sul Padre Nostro, così come lo sentono. A disposi- L dono il Battesimo per i loro bambini, tre volte all’anno con tre incontri. zione ci sono molti materiali: foto, articoli, colori, colla, nastri, filati, ecc... ma la vera protagonista è Il primo è di venerdì sera, propone la volontà di esprimere, la scoperta del significato del non a parole, quanto sia segno dell’acqua all’interno del rito importante sentirsi amati e un laboratorio mirato. dal Padre. Dopo la condi- Il terzo incontro, di domenica mat- visione dei propri lavori tina, presenta il rito nelle sue parti chiediamo ai genitori di e a seguire, nella S. Messa delle motivare la scelta di tale 11.15, avviene la presentazione attività. alla comunità dei piccoli, con le Quasi sempre restano prime parti del rito. Il Battesimo a spiazzati dalla nostra mo- tappe è già largamente applicato tivazione. Sì perché quel in diocesi. Il segno della luce con laboratorio è stata un’oc- la candela accesa al cero pasquale e casione di preghiera. la lanternina personalizzata, posta nella cappella Abbiamo pregato con i nostri bambini, a misura di del battistero antico, accompagna e caratterizza bambini, con le categorie dei bambini. Per circa questo momento. un’ora, Dio è stato il soggetto delle nostre scelte, Desideriamo però, portare alla vostra attenzione il dei nostri pensieri. nostro secondo incontro. È quello che abbiamo de- È davvero riduttivo pensare che i bambini siano ciso di proporre all’interno della giornata interge- troppo piccoli per capire o per pregare. Pregare è nerazionale del 13 ottobre nello stand aperto a dialogare con Dio, i bambini, anche piccolissimi, tutte le famiglie con bimbi 0-6 anni. Lo propo- percepiscono che una cosa è bella se fa stare bene niamo alla domenica mattina, dopo la colazione in- papà e mamma e di norma stare con Dio in sere- nità e in famiglia è un’esperienza bella che fa stare bene. Domenica 13 ottobre abbiamo vissuto un bel mo- mento di comunità, iniziato già il sabato per la preparazione dell’ambiente e dei materiali e conti- nuato dopo. Come sempre succede, è maggiore ciò che ci portiamo a casa di quanto riusciamo a dare. Vedere mamme e papà, padrini e madrine, fratel- lini e sorelline per terra, con le mani sporche di colla, di colori, ritagliare e confrontarsi con gli altri sieme, e ha come oggetto il Nome. Non solo quello adulti, alla ricerca del pensiero comune e condiviso dei bambini, ma soprattutto quel Nome nel cui che meglio rappresenti la preghiera che ci ha inse- segno ci ritroviamo figli con i nostri figli di un unico gnato Gesù, è davvero commovente e formante. Padre. Credeteci! Grazie a un canto e a un lavoro di squadra, tutti, genitori e bambini insieme, realizzano un cartellone L’equipe C.P.B. 8
Vita delle nostre Nuovo educatore Comunità delle parrocchie S. Lorenzo e S. Giacomo di Giaveno iao a tutti, dell’opera senza di esso è tutto più difficile. C mi presento, sono Alessandro Caccavo il nuovo Ho una visione di oratorio inclusiva, dove tutti si possano sentire a casa, dove chi entra possa sen- educatore dell’oratorio, ho 28 anni, sono di Torino. tire la presenza di una comunità viva e presente Sono ultimo di tre fratelli e zio di due fantastici che va avanti nonostante le difficoltà, un luogo bambini Federico 7 anni e Edoardo quasi 3. dove si possa sentire la presenza del Signore a par- Io sono cresciuto nell’oratorio vicino a casa, il “Mi- tire dalle persone che lo abitano. chele Rua”, luogo dove ho conosciuto san Un oratorio con dei giovani impegnati nella cura Giovanni Bosco e i salesiani, dove ho fatto anima- di se stessi e dell’prossimo senza la scusa di aspet- zione, catechista e luogo dove ho preso alcune tare “il prossimo”, l’oratorio seconde me deve delle decisioni più importanti, come ad esempio assolvere il suo compito principale quello di tram- quella lavorativa. Si perché la mia professione, polino alla vita, cioè formare giovani coscienti, at- l’educatore, nasce dal mio essere animatore prima tenti, credenti e attivi, pronti e aiutati a prendere la di tutto. loro vita in mano e farne un capolavoro, tutto que- Al Michele Rua ho mosso i miei primi passi lavo- sto attraverso l’animazione, la formazione e la pre- rativi come educatore del cortile prima, poi anche ghiera. come co-responsabile di alcuni progetti nelle scuole Ringrazio tutta la comunità per avermi accolto cosi contro la dispersione scolastica e responsabile di calorosamente e spero di riuscire a fare un buon un progetto per aiutare i giovani fuori da circuito lavoro con voi si fosse fermato proprio come in un formativi a trovare lavoro. sogno. Il cortile di un oratorio è il centro di tutta l’attività Alessandro Caccavo 9
Voce agli PATRIARCATO ROMENO - Diocesi Ortodossa Romena dell’Italia Ortodossi Parrocchia Ortodossa Romena “San Teotimo vescovo di Tomis” Giaveno arissimi fratelli e sorelle in Cristo, C Ho pensato di raccontarvi una pagina storica per noi cristiani ortodossi di Giaveno e per tutti quelli che hanno avuto l’occasione di partecipare il giorno 28/09/2019 alla benedizione dell’altare e dell’iconostasi. Come sapete, ormai da più di 8 anni noi cristiani ortodossi celebriamo la Santa Liturgia ogni dome- nica dalle 10:00 alle 12:00 nella città di Giaveno. Dal 2011 fino al 2013 abbiamo celebrato la Litur- gia nella “Cappella Valletti”, grazie al carissimo Don Gianni Mondino che ci ha accolto con le brac- cia aperte fin dall’inizio. boli distinti dei 4 Evangelisti dopo di che l’altare Invece dal 20/10/2013 fino ad adesso siamo nella viene ricoperto di tela bianca. chiesa dell’ex seminario di Giaveno, però non ab- In precedenza, l’altare è stato lavato dal vescovo e biamo avuto fino ad ora l’opportunità di avere in- dai sacerdoti concelebranti prima con acqua bene- sieme a noi il nostro vescovo vicario Atanasio di detta e poi con vino rosso misto a profumi ed es- Bogdania per benedire il tavolo dell’altare e l’ico- senze. nostasi. L’iconostasi non è solo un elemento fondamentale Volevo raccontare in poche parole un po’ di cose dell’arredo di una Chiesa Ortodossa odierna, ma è essenziali per quanto riguarda il tavolo dell’altare e anche un piccolo compendio di verità di fede e di l’iconostasi. Il Santo tavolo è posto al centro del- storia della Salvezza cristiana sotto forma di imma- l’altare di fronte all’iconostasi ed è destinato esclu- gini. Pertanto ha un forte valore di testimonianza di sivamente al Santo Sacrificio, è di forma quadrata fede! La descrizione non rende comunque il senso e può essere realizzato in pietra, metallo, marmo o profondo del rito consacratorio, ma spero che legno. Al centro dell’altare viene posta un’urna possa essere di stimolo alle persone interessate. contenente le Sante Reliquie di almeno tre Santi Accolgo l’occasione per ringraziare e abbracciare Martiri. calorosamente tutte le persone che ci hanno aiu- Il contenitore che le racchiude è posto all’interno tato e sostenuto fin dall’inizio. Vorrei ricordare il si- dell’urna e viene annegato in una miscela di cera gnor “Abele Luigi Bergeretti” che purtroppo non è vergine e di resine aromatiche e balsamiche fuse più tra di noi, la direttrice della Casa di Cura Im- insieme nel giorno della consacrazione della chiesa. macolata, il personale della Casa di Cura Immaco- Nel corso della Sacra funzione di consacrazione sui lata, che sono i nostri “bravi vicini di casa”, e tutti 4 angoli dell’altare vengono posti i nomi e i sim- quelli per i quali non ho avuto spazio per nominarli, e tutti i fedeli. Concludo con un ringraziamento particolare al- l’onorevole Daniela Ruffino, al console Ioan Cal- ciu, al nostro sindaco Carlo Giacone, al sindaco Paolo Allais di Coazze, a Don Giovanni Griva, al- l’architetto Nicola Pirera, all’architetta Elena Griva, al signor Giorgio Solera dall’Arciconfraternita di Torino, all’ex economo della Chiesa del Semina- rio, il signor Giovanni Maritano ecc. Ringraziamo il Signore per tutto! Padre Livius Todirascu 10
Questo nostro “5 cose che tutti dovremmo mondo sapere sull’immigrazione” E’ il titolo del libro del sociologo Stefano Allievi autoctoni. presentato da Enrico Peyretti sulla rivista «Una politica di apertura all’immigrazione regolare “Rocca” della Cittadella Cristiana di Assisi sarebbe l’unica vera legittimazione per una politica di fermezza verso l’immigrazione irregolare». iamo arrivati anche noi dall’Africa in Europa, Bloccare i salvataggi abdicando all’umanità, con- S 40.000 anni fa. Non siamo nativi europei. Oggi le migrazioni sono diventate circolari: chi dannare le ong e «tassare la bontà» (denuncia di Mattarella), deforma la faccia dell’Europa, crea in- esce e chi entra sono quasi pari. In Italia, nel 2017, sicurezza per vendere sicurezza armata. Il respingi- emigrati 200.000, immigrati 119.000 con gli sbar- mento ottuso ha sulla coscienza 34.361 morti chi. accertati nel Mediterraneo, dal 1993 al 2018. Stefano Allievi scrive: «La gestione emergenziale Quelli arrivati vivi sono la metà della media storica dei singoli casi di salvataggio in mare mostra tutta degli emigranti italiani tra 1861 e 1961: 25 mi- l’insipienza e l’inadeguatezza non solo del governo lioni, quasi 700 al giorno. Emigranti siamo noi. italiano, ma dell’intera Europa. Sarebbe più utile se Per mantenere la sua popolazione attiva, l’Italia ha i leader europei si occupassero delle cause del pro- bisogno di un innesto di 325.000 lavoratori l’anno: blema, invece che delle sole conseguenze ». vogliamo rinunciarvi e invecchiare lavo- I fattori di spinta a fuggire sono evi- rando meno e spendendo per gli over denti: guerre, fame, ingiustizie, 75 otto volte la spesa sanitaria che enormi differenze di Pil. va per i giovani? Poi, la demografia. In Europa e La percezione degli italiani sul in Italia siamo sempre meno. Gli numero di immigrati è distorta africani entro il 2050 saranno il e stupida: per ogni immigrato doppio di oggi: da 800 a 1.700 reale gli italiani ne «vedono» tre, milioni. I dieci stati più giovani grazie all’informazione defor- nel mondo sono tutti africani. mante e all’utilizzo politico della Gli italiani anziani sono più dei gio- falsità. vani, moriamo più che nascere. La diversità culturale è un problema Ogni politica pro-natalità avrebbe ef- solo se se ne fa un problema. fetto fra vent’anni. Altrimenti è anche risorsa e attrazione. L’Europa attrae per le maggiori opportunità: se Fa rumore uno scontro, ma non i molti incontri. l’Europa non se ne rende conto si dimostra infe- Possiamo sperare che i «nativi nella mobilità» pos- riore al proprio ruolo. Ecco perché non sarà pos- sano capire la nuova realtà, senza la paura dei nati sibile (ammesso che sia auspicabile) fermare le prima. Certo, «Bisogna capire le paure, anche immigrazioni. Chi lo promette, inganna. E poi, ci quando sono mal motivate. Ascoltare le paure aiuta piacerebbe che i nostri emigranti trovassero anche ad evitare le chiusure». loro dei muri? Qual è la vera differenza di tratta- La «cosa da fare» è «riaprire i canali regolari di im- mento? È il pregiudizio etnico-razziale, cinicamente migrazione», concordati con i paesi d’origine, usato per mettere paura e farsi dare potere! anche ponendo condizioni, e così toglierne il mo- Dallo shock petrolifero degli anni 70, tutti i paesi nopolio alle mafie; superare la distinzione tra ri- europei hanno chiuso gli accessi regolari. Così, chiedenti asilo e migranti economici, che sono hanno aperto, senza accorgersene, all’immigra- sempre stati la grande maggioranza dei migranti. zione irregolare: «Abbiamo regalato un intero set- Soprattutto capire che questa mobilità di popoli è tore alle mafie transnazionali». Chi deve scappare, inarrestabile e positiva. Far credere il contrario è chiusa la via legale, ci prova sull’unica via possibile, una truffa. Murare porti e acque nazionali è illudere illegale: «Accetto il rischio di affogare, tanto qui e ingannare gli ignoranti spaventati. morirei». La difficoltà può essere una nuova risorsa. Bloccare l’immigrazione non salva il lavoro degli A cura di F. G. 11
Vita delle nostre Comunità I cresimandi alla Piccola Casa della Divina Provvidenza l 25 ottobre 2019 abbiamo accompagnato i ra- come ospedale per i senzatetto che Giuseppe Cot- I gazzi che questo novembre dovranno fare la cre- sima alla piccola casa della divina provvidenza al tolengo vedeva tutti i giorni soffrire. L’ospedale ini- zialmente era una camera di un ostello che poteva Cottolengo di Torino. Alle 14: 30 abbiamo preso mantenere poche persone, ma poco a poco e con il pullman tutti insieme e alle 15: 30 circa eravamo l’aiuto di molte persone l’ospedale si ingrandì e di- alla piccola casa della divina provvidenza. venne ciò che ora è. Ai ragazzi era stato detto di portare qualche ali- In questo periodo all’interno della piccola casa si mento che potesse aiutare a cucinare i 2000 pasti stanno ristrutturando dei palazzi per ospitare gli an- caldi al giorno che la piccola casa offre ai poveri e ziani in una RSA (Residenza Sanitaria per gli An- ai meno fortunati nella mensa comune, per esem- ziani), cosicché il grande lavoro del santo non si pio pasta o biscotti o riso ecc ... e abbiamo portato interrompa, o si fermi a ciò che è già presente. questi alimenti nella mensa. Per ultima abbiamo visitato la La suora Maria Angela e un vo- bellissima chiesa centrale della lontario ci hanno accompa- piccola casa, soffermandoci gnato a visitare la piccola casa. nella cappellina che comunica Abbiamo visitato la lavanderia con la chiesa per fare una pre- degli indumenti usati. Tutti ghiera. hanno la possibilità di lasciare i Infine la nostra parrocchia ha propri indumenti usati ma an- offerto ai ragazzi la merenda. cora in buono stato in una cesta Ai ragazzi la visita ha interes- fuori dalla lavanderia: in questo sato molto e sono stati molto modo è possibile riciclarli e darli contenti di conoscere una re- ai bisognosi di Torino. altà di aiuto e sostenimento Tornati dalla lavanderia abbiamo guardato un video per tutti coloro che hanno bisogno nella nostra so- sulla vita e sulla nascita della piccola casa della Di- cietà, sempre meno accogliente. vina Provvidenza: il Cottolengo nacque prima I catechisti dei bimbi della Cresima Le litanie della Madonna a nostra grotta, rivestita di mosaico, contiene Madonna è chiamata “Litania Lauretana”. L alcune raffigurazioni delle cosiddette “Litanie della Madonna”. Alcune invocazioni sono state aggiunte dai Papi nel corso dei tempi, ad esempio l’ultima La parola “litania” deriva dal greco (assieme al la- inclusa da Papa San Giovanni Paolo II è stata “Re- tino è la nostra lingua madre) e significa “supplica”. gina della famiglia”. Fin dagli inizi della Chiesa sono state utilizzate per Ecco quelle raffigurate nella nostra Grotta: CASA indicare le suppliche recitate insieme dai fedeli, so- D’ORO – TORRE D’AVORIO – REGINA DEL prattutto durante le processioni. CIELO – PORTA DEL CIELO – STELLA DEL Una delle più note pregate nella Chiesa, special- MATTINO – ARCA DELL’ALLEANZA – VAS mente dopo il Rosario, è la “Litania Lauretana”, HONORABILE ( espressione latina, intraducibile in che invoca la Madonna e le rende omaggio. italiano: Colei che contiene in sè la realtà più pre- Fulcro della devozione che si ziosa del mondo: il Figlio di esprime con queste piccole e Dio). Come un bimbo dice semplici preghiere è il Santuario alla sua mamma: sei bella, di Loreto, meta di numerosi pel- sei buona, sei cara, sei la più legrinaggi. Col tempo una serie bella del mondo…. così il di suppliche alla Madonna venne popolo umile e semplice, composta dai pellegrini che la che siamo tutti noi, dice alla invocavano con i suoi più im- nostra comune mamma del portanti titoli spirituali. cielo: sei la Regina del cielo, E’ per via della sua origine nel sei la stella del mattino, sei Santuario di Loreto che la litania la porta del cielo... più tradizionale in onore della don Michele Olivero 12
Vita delle nostre L’arte della professione Comunità infermieristica A colloquio con suor Anna Maria Derossi L’infermieristica è petente, ma anche umana, carica di emotività e af- “ scienza e arte: deve avere una base fetto”. Il “prendersi cura” è quindi un cardine del- l’infermieristica con sfaccettature diverse. “Nei miei scientifica, ma è arte corsi parto sempre dall’etica della cura e dall’im- perché ognuno di noi portanza della qualità della relazione, che nasce si presenta all’altro dallo sguardo, dalla capacità di saper ascoltare (la con il proprio modo cosiddetta medicina narrativa) e, soprattutto, dai di essere, con lo gesti. Perché, pensiamoci, il tatto accompagna sguardo e la gestua- tutta la nostra vita, dalla nascita alla morte, pas- lità. Ho sempre cer- sando per l’accompagnamento nella malattia. cato di far passare Anche quando il malato è grave, in coma, avverte questo concetto ai miei allievi”. come lo si tocca. A dirlo è suor Anna Maria Derossi, da un anno di- Ecco, allora, un altro insegnamento: acquisire la rettrice del Cottolengo -Piccola Casa della Divina consapevolezza che ogni gesto che compio in que- Provvidenza di Giaveno. Alle sue spalle un lungo sta professione è un gesto di cura importante”. trascorso nel campo dell’infermieristica: gli esordi Argomento di tesi della laurea di suor Anna Maria come infermiera negli ospedali di Pinerolo e Cot- è stato il fine vita, argomento delicato, complesso tolengo di Torino, poi l’avvio del percorso da diri- e quanto mai d’attualità. gente, strada che l’ha portata a diventare direttrice “Ho svolto un’analisi su cosa significasse accom- della scuola Infermieri di Cuneo, per sei anni, e per pagnare le persone verso la morte, come impegno vent’anni del Centro di Formazione di Torino e co- etico, che considero un privilegio. Ai giovani che ordinatrice del corso di laurea in Infermieristica (Fa- s’iscrivono al nostro corso di laurea, chiediamo il coltà di Medicina e Chirurgia “Gemelli” di Roma, rispetto dei valori, della vita, della dignità della per- Università Cattolica "Sacro Cuore”). sona dall’inizio alla fine: nessun accanimento, ma A queste specializzazioni, suor Anna Maria ha ag- l’accompagnamento ad una morte naturale senza giunto la laurea in Scienze della Formazione. sofferenza. E su questo argomento i giovani s’in- Due ambiti, l’infermieristica e la formazione uma- terrogano e m’interrogano. Partendo dalla nostra nistica, che sono parti integranti di una vita dedi- tradizione cristiana, dal valore dell’esistenza e del cata all’insegnamento di una professione “che non principio della dignità dell’uomo, senza proclami, è per tutti – tiene ad evidenziare – Bisogna avere dico: io non ho alcun potere di dare la vita e nem- l’attitudine, ossia una spiccata capacità relazionale. meno di toglierla. E a tutti coloro che intrapren- Lo dice lo stesso codice deontologico: il tempo di dono questa professione – continua suor Anna relazione è tempo di cura. Se non è chiaro e non Maria – noi docenti non trasmettiamo le nostre faccio mio questo assunto, questo lavoro sarà solo idee, ma offriamo loro delle sfide e gli strumenti un insieme di gesti meccanici. Invece, occorre per affrontarle: lo studio, il confronto e il rapporto prendersi cura della persona in tutta la sua globa- con i malati. lità, perché di fronte a me non ho solo un corpo Perché l’obiettivo non è laureare persone che sap- malato che ha bisogno di essere curato e movi- piano fare tutto, ma che sappiano pensare, riflet- mentato, ma una persona che necessita di essere tere e rielaborare l’accaduto. E’ dal pensiero che accolta. La responsabilità dell’infermiera è grande, deriva la scelta etica”. Anita perché da te gli altri si aspettano una risposta com- Ringraziamento Grazie alle offerte devolute in cambio di sacchetti di Gent.mo Don Giovanni Mondino, riso, sono stati raccolti € 1.695 che contribuiranno l’Associazione Luce per la Vita onlus La ringrazia di a coprire parte dei costi dell’assistenza gratuita of- cuore per aver accolto i suoi volontari e sostenuto ferta alle persone in fase avanzata di malattia e alle l’iniziativa, finalizzata alla diffusione delle cure pal- loro famiglie nel 2019. liative per le persone in fase avanzata di malattia, Riconoscente per l’attenzione ricevuta, Luce per la durante le SS. Messe del 16 e 17 novembre 2019 Vita porge cordiali e sentiti saluti a Lei, e con Lei nella chiesa di San Lorenzo a Giaveno e nella a tutta la Comunità di Giaveno. chiesa di San Giacomo Apostolo - Sala. Il Presidente - Eugenia Malinverni 13
Vita delle nostre Comunità Cresime 23 novembre 2019 Cresimati di S. Lorenzo - Giaveno 24 novembre 2019 Cresimati di S. Giacomo - Sala 24 novembre 2018 Cresimati di S. Giovanni Battista - Valgioie 14
Anagrafe SONO ENTRATI NELLA COMUNITà CON IL BATTESIMO PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO 29/09/19 TERRANEGRA Melissa 27/10/19 MARTOGLIO Isabella – DENICU Emiliano SONO TORNATI ALLA CASA dEL PAdRE PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO 27/11/19 PIRRO Severo Antonio anni 70 20/09/19 BISIGNANO Maria Antonia v.BRUNO anni 92 28/11/19 DI SOMMA Giacomo anni 84 21/09/19 GIOANA Renato anni 91 29/11/19 BUSINARO Barbara anni 54 23/09/19 DI SAURO Pasqualina v.NUNZIANTE anni 87 30/11/19 PAVESIO Maria Ernesta ved. ROCCISANO anni 90 29/09/19 GIAI VIA Silvano anni 71 03/10/19 GALLIA Maria v. RALLI anni 100 PARROCCHIA S. GIACOMO DI SALA 07/10/19 VANZETTI Catterina v.PIANTANIDE anni 96 23/09/19 ROLANDO Margherita v. CANALE anni 92 17/10/19 PORTIGLIATTI PIANCERA Rina v. ROLANDO annbi 11/10/19 MITRACHE Doru anni 70 91 12/10/19 FARCA Ernesta v. PLUVIANO anni 92 21/10/19 RUFFINO Michelina v. GIAI LEVRA anni 84 23/10/19 CHIALVO Elide v. BERARDO anni 95 24/10/19 RAMPONE Rina v. CORBELLA anni 89 MOSSA Pasquale anni 92 27/10/19 GIAI VIA Enrichetta v. SABATINO anni 99 26/10/19 VOLPE Idelma v. CHEMELLO anni 89 30/10/19 GIUGANINO Maria v. DE POLLI anni 84 27/11/19 MANGIA Domenico anni 79 01/11/19 CHIAPETTO Gabriella Lucia in VITTONE anni 66 29/11/19 DOWLING Domenica anni 90 03/11/19 FORESTO Maria Teresa in LUSSIANA anni 72 01/12/19 CHIAMBRETTO Carlo anni 90 05/11/19 GIAI ARCOTA Paolo anni 78 09/11/19 TURBIL Ezio anni 65 PARROCCHIA S. GIOVANNI BATTISTA DI VALGIOIE 10/11/19 MARITANO Ferruccio anni 72 13/10/19 CAMPIA Luigia v. ANSALDI anni 88 11/11/19 GIAI LEVRA Maria anni 81 16/11/19 BRUNO Catterina ved. RUFFINATTI anni 96 HANNO RICEVUTO LA CONFERMAZIONE PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO Sabato 23 novembre ALTOMONTE Gabriele - ANSELMO Enrico -ANSELMO Pietro - BALDO Riccardo -BASSO Ginevra - BATTAGLIOTTI Giulia BELTRANI Marco - BERTOLOTTI Luca - BIANCHINI Krystel - BIANCO Lorenzo - BORMIDA Viola - BOSCO Viviana - CANAVESE Sofia - CERESA Luca - CINETTO Eugenio Claudio - COMITO Federico – CONDO’ Giorgia- CRUTO Carlo – CUGLIARI Martina D’ALESIO Chiara – DEL DUCE Angel Melik - DE MARCO Alice – DICHIO Carlotta – DI MURO Alessandro – DI PAOLO Chiara FERRANTE Ludovica – FERRARI Marta - GIANSANTE Camilla – GIARDINO Vittorio –GIOVALE ALET Sofia - GRAMOLELLI Giulia ICARDI Riccardo - IENCO Daniele – LOTTINO Andrea – LUBRANO Edoardo – LUCA’ Davide – MANAVELLA Filippo – MASOERO Sara – MATTIA Federico – MELI Ludovica – MILIONE Maria Giulia – MORONE Giulia - OGLIERO Gabriele – OLDANI Matteo OLIVA Giulia- PISCIONERI Lisa – PORTIGLIATTI BARBOS Elisa – PORTIGLIATTI PANCERA Gioele – POZZI Agnese – RIGGIO Fabio ROASENDA Vittorio - ROSANO Liliana – ROSSETTO Matteo – RUFFINATTI Giorgia – RUGOLO Aurora – SCALISE Alessandro SIMONETTA Antonio – TENTI Sofia Teresa – TONELLO Andrea – TONELLO Maria Teresa – USSEGLIO GROS Luca – ZASCEV Gabriel – ZECCHINI Antonio. PARROCCHIA S. GIACOMO DI SALA Domenica 24 novembre BERTRAND Ettore – BROGLIO Eleonora – CUGNO Simone – CHIURCA Federico – GIAI CHEL Ginevra – GIAI CHEL Luca GIOVALE ALET Francesco – LAMBERTINI Marinella – MIOLA Riccardo – MOMESSO Luca – NOVENA Virginia – OCHISOR Matteo – PLANO Lorenzo – ROMANO Emma – ROMANO Sofia – SICURELLA - Alessandro – VECA Gabriele – ZANARDI Martina. PARROCCHIA S. GIOVANNI BATTISTA DI VALGIOIE Domenica 24 novembre BERGERO Alberto – BERNAR Zoe – CARBONE Chiara – CUATTO Leonardo – CUATTO Mattia – TUVERI Elena. 15
Appuntamenti PARROCCHIA SAN LORENZO - GIAVENO Via Ospedale, 2 - tel. 011.9376127 - 338.8049972 UFFICIO PARROCCHIALE Per le Parrocchie di S. Lorenzo, Sala e Valgioie, l’ufficio parrocchiale è unico a Lunedì 16 dicembre Inizio NOVENA DEL S.NATALE durante la preghiera delle 8,30 Giaveno in via Ospedale, 2. a S. Lorenzo Orario: 9 - 12 martedì, giovedì, sabato 16 - 18 mercoledì e venerdì Lunedì 23 dicembre ore 21 CELEBRAZIONE PENITENZIALE COMUNITARIA Telefono: 011.9376127 Cellulare parroco: 338.8049972 Martedì 24 dicembre ore 18.00 “S. Messa della notte” per le famiglie a S. Lorenzo ore 21.30 “S. Messa della notte” per le famiglie a Sala La Caritas parrocchiale ore 22.30 “S. Messa della notte” per le famiglie a Valgioie ringrazia per la generosità dimostrata nel donare ore 24.00 “S. Messa della notte” per le famiglie a S. Lorenzo viveri e altri generi per i bisognosi Mercoledì 25 dicembre SOLENNITA’ DEL S. NATALE Orario festivo normale a S.Lorenzo e Sala Ore 10.00 S.Messa a Valgioie Giovedì 26 dicembre ore 11.15 S.Messa solo a S.Lorenzo Martedì 31 dicembre ore 18.00 S. Messa prefestiva solo a S. Lorenzo Mercoledì 1 gennaio 54ª GIORNATA MONDIALE DELLA PACE “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” Es.10,2. La vita si fa storia. (tema scelto da papa Francesco per la giornata) Orario festivo normale a S. Lorenzo e Sala Ore 10.00 S. Messa a Valgioie ORARIO SANTE MESSE NELLA NOSTRA UNITÀ PASTORALE PARROCCHIA SAN LORENZO MARTIRE - GIAVENO • FESTIVE: 8,30 - 11,15 - 18,00 • PREFESTIVA: 18,00 • FERIALE con Lodi: 8,00 (lunedì e giovedì) • MERCOLEDI: 20,30 (sostituita ogni 1° mercoledì del mese dall’adorazione eucaristica) CHIESA SAN GIOVANNI frazione Buffa • Ogni ultima domenica del mese: 8,30 PARROCCHIA SAN GIACOMO frazione Sala • FESTIVA: 10,00 • PREFESTIVA: 18,00 PARROCCHIA BEATA VERGINE CONSOLATA fraz. Ponte Pietra - Tel. 011.9340644 • FESTIVA: 10,00 • GIOVEDI: 9,00 CHIESA SANTA MARIA MADDALENA frazione Maddalena • FESTIVA: 11,15 PARROCCHIA SANTA MARIA DEL PINO - Coazze - Via Torino 5 - Tel. 011.9349101 • PREFESTIVA:18,00 • FESTIVE: 9,00 - 10,30 - 18,00 • FERIALI: 17,00 CHIESA SAN GIACOMO - Indiritto di Coazze, Borgata Marone,1: FESTIVA: 11,00 SANTUARIO NOSTRA SIGNORA DI LOURDES - Selvaggio - Tel. 011.9349671 • PREFESTIVA: 17,30 • FESTIVA: 8,00 - 10,30 - 16,30 • FERIALE: 17,30 PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA - Valgioie • PREFESTIVA: 17,00 PARROCCHIA SAN GIUSEPPE - Forno di Coazze - Borgata Ferria, 13 - Tel. 338.8049972 • Orario festivo: una S.Messa celebrata da marzo a novembre alle ore 8,30 (informarsi sul giorno) SANTUARIO GROTTA DI NOSTRA SIGNORA DI LOURDES - Forno di Coazze - Via Resistenza, 30 - Tel. 331.7673694 (www.santuariogrottaforno.it - info@santuariogrottaforno.it) • S. Messe prefestive e festive: ore 16,00 nel periodo invernale (ora solare), ore 17,00 nel periodo estivo (ora legale) • Feriale: luglio e agosto ore 10,30 e 17,00 La redazione del prossimo numero del giornalino si terrà giovedì 30 gennaio alle ore 21.00 16
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