L'Alpino Pavese - Sfogliami.it

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L’Alpino Pavese
  Anno 34 dicembre 2019                                                 n°3                       NOTIZIARIO

POSTE ITALIANE S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N.46) Art.1, Comma1 LOM/PV/3925

AUGURI A.N.A. PER IL SECONDO CENTENARIO
Carlo Gatti
Cari Alpini, siamo oramai giunti                                    zio di leva con il conseguente innalzamento dell’età media
alla fine di questo anno che segna                                  dei soci, rappresenta un fardello che rischia di diventare
anche la fine del primo secolo di                                   intollerabile. Ma sappiamo anche che il nostro Presidente
vita della nostra Associazione.                                     Nazionale e il CDN, stanno lavorando molto attivamente
Naturalmente, e non poteva essere                                   per superare l’ostacolo, e ricordiamoci che come recita il
diversamente, numerosi sono stati                                   motto inciso all’entrate del Museo Nazionale delle TT.AA.
gli eventi che lo hanno ricordato,                                  di Trento “ per gli Alpini non esiste l’impossibile”.
culminati nella manifestazione di                                   Anche la nostra Sezione si avvicina al secolo di vita, sarà
Milano dell’8 luglio scorso. Ma, al di                              nel 2022, e naturalmente anche per lei valgono tutte le
là di quelli che sono stati gli aspetti                             considerazioni sopraesposte. A fronte di un’attività locale
per così dire esteriori, la domanda che ci dobbiamo porre           dei Gruppi che è sempre consistente, si nota un sensibile
è cosa rimane dello spirito e delle motivazioni che spin-           calo della partecipazione dei soci, cosa che purtroppo si
sero quelle poche decine di reduci a dar vita alla nostra           manifesta anche nelle occasioni più importanti. È stata
Associazione. Certo da allora il mondo è profondamente              rivolta un’importante iniziativa alle scuole provinciali di
cambiato, sia per quanto riguarda la situazione geo-politi-         ogni ordine e grado, che nel complesso ha avuto un buon
ca mondiale, sia nel modo di porsi delle persone di fronte          risultato, anche se non è mancato qualche chiaroscuro.
a tutte le problematiche politiche e sociali. Ma se andia-          Il Gruppo di Rovescala ha organizzato in modo veramente
mo ad analizzare quelle che sono le ragioni e gli scopi             lodevole il Raduno Sezionale, ma voglio ripetermi tutti i
enunciati nello statuto associativo vediamo che sono                Gruppi nel loro ambito lavorano complessivamente bene,
singolarmente attuali. Non lo è forse, in rapporto a quanto         quello che va meno bene è la tendenza a rimanere chiusi
succede sempre più frequentemente, lo studio dei proble-            in se stessi. La vita associativa, nella maggior parte dei
mi della montagna e del rispetto dell’ambiente naturale?            Gruppi procede tranquilla, anche se non mancano, in
E in un’epoca in cui l’individualismo sembra prevalere              alcuni casi, fortunatamente pochi, delle tensioni che sono
sulla socialità, il rafforzare i vincoli di amicizia nati durante   sempre causate da rivalità personali. Nel corso di un re-
il comune servizio verso la Patria, non è forse un modo             cente CDS allargato ai Capigruppo è stato votata, all’una-
per aiutare a creare quell’identità nazionale che, purtrop-         nimità, la proposta di svolgere un’importante manifestazio-
po, sembra rivelarsi solo in occasione di alcune partite            ne in occasione del centenario, mi auguro che al momento
di calcio? Se analizziamo bene anche solo questi punti,             di passare ai fatti permanga la stessa unanimità di intenti.
vediamo che in fondo sono le semplici aspirazioni di tutte          Concludo ringraziando tutti i Soci della Sezione, in partico-
le persone. Vivere in comunità e amicizia in un ambiente            lare quelli che a vario titolo ricoprono incarichi associativi
sano, che aiuti a superare le inevitabili difficoltà della vita     o che partecipano in prima persona alle diverse attività,
e non a crearne di nuove. L’averle sapute intercettare va           per quanto fanno. Auguro a tutti voi, alle vostre famiglie, ai
a merito dei fondatori, e ha fatto sì che mantenessero la           vostri cari, a coloro che per una qualsiasi ragione, sia essa
loro validità fino ad oggi.                                         morale o materiale, stanno soffrendo, che il Santo Natale
Certo le sfide che il secondo centenario ci impone sono             e l’Anno Nuovo possano mettere fine alle loro tribolazioni,
grandi e di non facile soluzione, la sospensione del servi-         e siano per tutti portatori di pace e serenità.
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ROVESCALA SUPERBA
Gen. B. (c.a.) Vittorio BIONDI

C   ome prassi, la Sezione Alpini Pavia, domenica 6 ottobre
ha festeggiato col suo annuale raduno sezionale riunendo
più di settecento alpini intorno al suo vessillo.
È stata una festa riuscitissima grazie all’impegno del
Gruppo Alpini Rovescala col suo Capogruppo Nicola Del-
lafiore e i suoi alpini.
La manifestazione della domenica è stata preceduta da
un programma intenso che prevedeva la giornata ecolo-
gica con i bambini della scuola primaria e l’inaugurazione
della mostra fotografica
il sabato 28 settembre,
poi la premiazione del
concorso “I Valori degli
Alpini” venerdì 4 ottobre
e l’inaugurazione del
monumento agli alpini
sabato 5 ottobre.                                                                           Alla premiazione hanno presenziato
La giornata ecologica                                                                       le massime autorità della Provincia di
è stata voluta dalla                                                                        Pavia, il Prefetto dottoressa Silvana
Sezione a sottolineare                                                                      Tizzano, il Presidente Vittorio Poma,
che nelle settimane                                                                         il Sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi,
precedenti era stata                                                                        alcuni sindaci dei paesi delle scuole
stipulata la convenzione                                                                    premiate ed i molti sponsor che han-
tra l’Unità di Protezione                                                                   no contribuito alla raccolta dei fondi
Civile sezionale ed il                                                                      per i premi.
Comune di Rovescala.                                                                        Il gruppo di Rovescala ha donato
Si è voluto dimostrare che l’impegno alla salvaguardia                 al suo paese un bel monumento agli alpini creando una
dell’ambiente deve essere un “costume” da adottare in                  accogliente piazzetta e ha valorizzato un angolo prima
ogni momento e non solo nelle emergenze partendo                       depresso.
appunto dall’educazione di adulti e bambini. Questi ultimi,
sotto lo sguardo vigile di adulti, sono stati impegnati a
raccogliere, in un’area ben circoscritta, materiali estranei
all’ambiente con un gioco tipo caccia al tesoro. Non c’è
stato un premio al vincitore, ma tutti sono stati premiati con
la soddisfazione di aver fatto qualcosa di bello e utile per il
loro paese. La giornata si è conclusa con l’inaugurazione
della mostra fotografica messa a disposizione dalla Asso-
ciazione Nazionale. Una mostra didascalica sulla storia
della Associazione Nazionale Alpini per la quale il parroco
don Luciano ha detto che era necessario visitarla più volte
per ricordare le tappe attraverso le quali si è arrivati al cen-
tenario e alle attività che vengono fatte per la gente.
Venerdi 4 ottobre con la premiazione delle scuole vincitrici
del concorso “I Valori degli Alpini” si è concluso un impor-
tante lavoro di comunicazione verso i giovani iniziato un
anno prima.

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L’inaugurazione è stata
                                    fatta il sabato 5 ottobre
                                    alla presenza del Vicario
                                    vescovile, del Sindaco col
                                    gonfalone del comune,
                                    del parroco don Luciano,
                                    del Presidente sezionale
                                    col vessillo sezionale, di
                                    diversi capigruppo con
                                    i gagliardetti dei gruppi
                                    e di alcuni labari di altre
                                    associazioni. Subito dopo
                                    l’inaugurazione del mo-
                                    numento si sono resi gli
                                    onori alle Medaglie d’oro
                                    di Rovescala ed ai caduti
                                    riportati sulle lapidi poste
                                    sulla parete del Municipio.        La parte solenne del raduno si è conclusa con la messa
La domenica mattina Rovescala ha accolto gli alpini                    nella chiesa parrocchiale.
confluiti da tutta la provincia e dalle provincie e comuni             Il resto della giornata è stato dedicato alla festa tipica-
limitrofi pavesata a festa. Il corteo formato davanti alla             mente profana con il rancio, i brindisi, i canti, il concerto
sede del gruppo e costituito dalla fanfara “Val Chiese”,               della fanfara, ma soprattutto agli incontri degli amici ed
gonfaloni, autorità, bambini con bandierine tricolori, labari          alla gioia di stare insieme ricordando i bei tempi della
di Associazioni non alpine scortati dai loro iscritti, vessillo        gioventù.Grazie alla perfetta organizzazione realizzata,
della Sezione di Pavia scortato dai consiglieri sezionali,             tutto si è svolto con la più grande soddisfazione di tutti.
vessilli delle sezioni ospiti, gagliardetti e alpini ha fatto          Durante il concerto una enorme bandiera che sventolava
tappa prima nella piazza dove si è fatta l’alza bandiera e             su tutta la piazza ha fatto sgorgare sentimenti patriottici
i discorsi. Durante i discorsi è stata consegnata la borsa             dal cuore dei presenti.
di studio alla migliore studentessa diplomatasi al termine             A chi è arrivato a leggere fin qui questa cronaca del
dello scorso anno scolastico. Dopo un breve tragitto il cor-           raduno di Rovescala potrebbe, a ragione, venir voglia
teo si è fermato di nuovo davanti al monumento ai Caduti               di dire: “Ma a che serve? Si fanno e si dicono sempre le
ove prima di rendere omaggio ai Caduti di tutte le guerre,             stesse cose!!” Ed io gli risponderei cosi: “È vero si fanno
il Cerimoniere ha invitato tutti a ricordare i due poliziotti          e si dicono sempre le stesse cose, ma sono quelle che
uccisi nella Questura di Trieste.                                      servono per tenere fede ai valori fondamentali sui quali la
                                                                       nostra Associazione si basa.” Quando a pochi mesi dalla
                                                                       fine della Grande Guerra quei reduci si riunirono, senti-
                                                                       rono il bisogno di ricordare i loro amici che dalle trincee
                                                                       non erano tornati e forse, con spirito profetico, temettero
                                                                       che nessuna pubblica istituzione li avrebbe ricordati come
                                                                       meritavano e per questo fondarono questa Associazione.
                                                                       In tempo di pace, attraverso l’amicizia stretta durante il
                                                                       servizio militare e che si perpetua durante la vita, noi dob-
                                                                       biamo mantenere vivo il ricordo di chi si è sacrificato per
                                                                       darci la libertà di cui noi oggi godiamo. Ebbene chi ritiene
                                                                       questi nostri raduni inutili, e noiosi i discorsi che attorno
                                                                       ad essi si fanno si iscriva ad un’altra associazione.
                                                                       In discesa, verso il nichilismo, l’indifferenza e l’egoismo si
                                                                       va velocemente, in salita, verso la solidarietà, la par-
                                                                       tecipazione e la generosità si va a fatica e facendo un
                                                                       costante allenamento.

                                                                                                          L’Alpino Pavese    3 - 2019
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PIACENZA
RADUNO 2° RAGGRUPPAMENTO
Carlo Gatti

Il 19 e 20 ottobre, si è svolto a Piacen-
za l’annuale Raduno del 2° Raggrup-
pamento, che riunisce le Sezioni della
Lombardia e dell’Emilia-Romagna, e
che, in ambito associativo viene, per
importanza, subito dopo l’Adunata
Nazionale. Sabato 19, in mattinata, riu-
nione dei Presidenti, alla presenza del
Presidente Nazionale Favero, dove si è
discusso di argomenti di carattere gene-
rale come, criteri di ammissione di nuovi
soci, futuro associativo, assicurazione
di responsabilità civile e di infortunio,
prossima riunione plenaria dei Presi-
denti e dei Capigruppo a Rimini. Nel
pomeriggio arrivo del Labaro Nazionale,
con breve sfilata fino alla centralissima
Piazza Cavalli, alzabandiera, onori ai
Caduti e S.Messa.

                                                Per quanto riguarda la presenza della
                                                nostra Sezione, le note non sono state
                                                purtroppo molto positive a causa della
                                                scarsa partecipazione, un centinaio di
                                                persone in tutto che, considerata anche
                                                la vicinanza geografica di Piacenza sono
                                                veramente molto poche. Abbiamo avu-
                                                to l’accompagnamento della fanfara di
                                                Magenta, Sezione di Milano, di recente
                                                formazione, che desiderosa di mettersi
                                                in mostra, si è seriamente impegnata nel
                                                suo compito, per cui chi, potendo, non è
                                                intervenuto, non solo non ha contribuito
                                                a far fare bella figura alla nostra Sezione,
                                                ma ha anche perso l’occasione di passa-
                                                re una bella giornata alpina.

Domenica, ammassamento all’inter-
no dell’enorme Polo di Mantenimen-
to dell’Esercito (Arsenale militare)
e sfilata per le vie cittadine, con
cerimonia finale del passaggio della
stecca alla Sezione di Lecco, a cui
competerà di organizzare il pros-
simo raduno il 17-18 ottobre 2020.
Meritano i complimenti gli Alpini di
Piacenza, per l’impegno e l’orga-
nizzazione che è stata precisa e
inappuntabile in ogni settore, anche
il meteo, dopo qualche incertezza
di sabato, è stato benigno e quindi
si può dire che è stata proprio una
bella giornata.

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QUATTRO NOVEMBRE UNA FESTA ATTESA
Gen. B. (c.a.) Vittorio BIONDI
La commemorazione della fine della Grande Guerra si è
svolta a Pavia e in molti comuni della Provincia nel giorno
indicato dal calendario: lunedì 4 novembre. Da molte parti
viene richiesto il ripristino della festa nazionale come è
stato dal 1919, quando fu istituita come “Giornata dell’Uni-
tà Nazionale e delle Forze Armate”, al 1976, quando,
in piena austerity,per la presunzione di recuperare ore
lavorative e produttività, con legge 54 del 5 marzo 1976 fu
ridotta a “festa mobile” da festeggiarsi la prima domenica
di novembre.
Sembrò averla vinta quella corrente di pensiero anti-
militarista che nella seconda metà degli anni sessanta
attraversò la società italiana e che tendeva a sminuire
l’importanza di questo anniversario e degli avvenimenti
ad esso collegati ed i meriti delle Forze Armate. Adesso               Attualmente, grazie all’opera di valorizzazione dei simboli
possiamo constatare che è rimasto nel sentimento collet-               patriottici svolta dal compianto presidente della Repubbli-
tivo il desiderio di veder riconosciuti i meriti di quei cinque        ca Carlo Azeglio Ciampi, sembra prevalere negli Italiani la
milioni di soldati, cittadini italiani, che combatterono la            coscienza di una “Identità Nazionale” di cui andare orgo-
Grande Guerra, patirono sofferenze inaudite e portarono                gliosi e tesa alla valorizzazione della nostra storia.
a compimento l’unità d’Italia. E questo avviene nonostante             È forse per questo che la ricorrenza si è celebrata a Pavia
che l’autoflagellazione faccia parte del DNA di una parte              ed in molti comuni della Provincia lunedì 4 novembre
rilevante del popolo italiano e della classe politica che via          quasi ad esprimere l’auspicio della Amministrazione e del
via si alterna al governo del paese.                                   popolo del ripristino della festa nazionale.
                                                                       Ed è stata una scelta felice perché si è vista una cerimonia
                                                                       viva con molta gente che ha partecipato con fervore all’“Al-
                                                                       za Bandiera” e agli “Onori ai Caduti”, che ha ascoltato
                                                                       attenta i vari oratori che si sono alternati. Particolarmente
                                                                       significative le parole degli studenti della “Consulta degli
                                                                       Studenti” che hanno dato l’impressione di voler trasmettere
                                                                       negli ascoltatori un forte, quasi risorgimentale, senso di
                                                                       amor di Patria. Il Gen. D. Marcello Bellacicco, Vice Coman-
                                                                       dante delle Truppe Alpine, incaricato dell’orazione ufficiale,
                                                                       si è rivolto ai giovani ricordando l’art.11 della Costituzione,
                                                                       ma anche l’impegno dell’Italia a contribuire al mantenimen-
                                                                       to della pace e dell’ordine nelle aree di crisi e l’impegno
                                                                       meritorio dei nostri soldati nella lotta al terrorismo.
                                                                       A conclusione per tutti quelli che hanno dubbi sull’impor-
                                                                       tanza del Quattro Novembre e sul dovere di rispettare il
                                                                       soldato di uno stato democratico, non asservito ai capricci
Forse soffriamo di vittimismo congenito di fronte ai nostri            di una dittatura, è opportuno questo messaggio Whats
partner europei che con molta fatica accettarono nel 1918              App: “È il soldato, non il giornalista che ci ha dato la
la realtà di un’Italia che, nonostante la tragedia di Caporet-         libertà di stampa. È il soldato, non l’attivista che ci ha dato
to dell’anno precedente, provocò con la battaglia di Vittorio          la libertà di protestare. È il soldato, non il pacifista che ci
Veneto e l’applicazione, il 4 novembre 1918, dell’armistizio           ha dato la pace. È il soldato che onora la bandiera che poi
di Villa Giusti il crollo dell’Impero Austroungarico, la disfat-       ricopre la sua bara che ha dato agli imbecilli la facoltà di
ta del suo esercito e l’immediata fine della guerra sul fron-          bruciarla”.
te italiano e successivamente, l’11 novembre, anche sul
fronte europeo in Francia. Purtroppo una copiosa lettera-
tura prodotta da scrittori poco informati dei fatti e ingannati
dal comunicato di Cadorna, subito dopo Caporetto, che
aveva tacciato di vigliaccheria alcune Grandi Unità della
IIa Armata e la ferocia con cui pacifisti ad oltranza avevano
attaccato il governo, contribuì a creare la leggenda degli
Italiani vigliacchi smidollati.
L’impegno poi di altri storici più obbiettivi dimostrò che lo
spirito di abnegazione e l’eroismo del soldato italiano fu
incontestabile sia per il comportamento tenuto nei mesi
precedenti nella battaglia dell’Hermada e della Bainsizza
e sia confrontando il comportamento del soldato italiano
con quello dei soldati russi e francesi nello stesso periodo
ed in situazioni anche meno drammatiche.
                                                                                                          L’Alpino Pavese    3 - 2019
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LA PRIMA ADUNATA                                                                          ...DIVISIONE
Mario Villani                                                                             Sergio Guida
Ci sono nomi che gli Alpini non possono ascoltare senza            La memoria. Tramandare la memoria è l’imperati-
provare un brivido di emozione: Monte Nero, Monte Canino,          vo morale che gli alpini praticano fin dalle origini. La
Pasubio, Golico, Novo Postojalovka, Nikolajewka. Tra questi        memoria dei valori e dei fatti che di essi danno testi-
sicuramente figura quello del monte Ortigara, definito “il Gol-    monianza.
gota degli Alpini”. Tra le aspre rocce di questa montagna ari-     I nomi delle Divisioni alpine, Julia, Tridentina, Cune-
da e costellata di grotte e doline si svolse dal 10 al 29 giugno   ense, Taurinense, Orobica sono antologie dense di
1917 una tra le più sanguinose battaglie della grande guerra.      esempi di valore, eroismi, di sacrifici, di amor di patria,
Per 19 giorni le truppe italiane assaltarono le postazione au-     di imprese al limite delle possibilità umane. Nell’eser-
striache sul monte Ortigara tentando invano di conquistarle.       cizio della memoria un velo nel tempo sembra calato
Il peso maggiore della battaglia ricadde sui 22 battaglioni di     sul ricordo di un’altra grande unità alpina: la Divisione
Alpini che si batterono con un valore tale da lasciare stupe-      Pusteria.
fatti ed ammirati gli stessi nemici.                                                 Costituita il 31 dicembre del 1935
Un giornale austriaco infatti, riprenden-                                            (insieme alla Taurinense, Tridentina,
do i comunicati del Comando Supremo                                                  Julia, Cuneense), la 5a Divisione alpina
pochi giorni dopo il termine della batta-                                            ebbe vita brevissima. Fu sciolta l’11
glia così scrisse: «[...] le perdite italiane                                        settembre 1943, dopo l’armistizio. La
raggiunsero così quelle di una battaglia                                             Divisione, raggiungendo Cuneo dal
sull’Isonzo; i due terzi però furono contati                                         sud della Francia, circondata dai te-
su un fronte lungo soltanto due chilome-                                             deschi con carri armati e mitragliatrici,
tri. Bisogna aver presente questo parti-                                             dato che era disarmata, diventò facile
colare per capire il dolore e l’orrore per                                           preda. Gran parte degli effettivi furono
il sangue inutilmente versato soprattutto dagli alpini: questi     internati; pochi riuscirono a fuggire, dandosi alla mac-
sentimenti hanno contraddistinto in Italia il nome di Ortigara».   chia nelle formazioni partigiane.
Non fu per caso quindi che la neonata Associazione Nazio-          Una storia breve e intensa quella della Divisione
nale Alpini decise di celebrare quello che allora si chiamò        Pusteria. Costituita per essere inviata in Etiopia ha
Convegno Nazionale (il termine Adunata venne adottato solo         operato su cinque fronti: Africa orientale (gennaio1936
alcuni anni dopo) proprio sulla cima del Monte Ortigara.           - aprile 1937), Alpi occidentali (giugno - agosto 1940),
La mattina del 5 settembre 1920 circa quattrocento Penne           Albania (novembre 1940 - giugno 1941), Montenegro
Nere si concentrarono a Grigno. La colonna si mise in mar-         (luglio 1941- agosto 1942), Francia sud-orientale,
cia preceduta dalla fanfara del Battaglione alpini “Belluno” e     zona di Grenoble, (novembre 1942 - settembre 1943).
in 5 ore raggiunse Barricate. Da qui a                                                Alla sua costituzione nel dicembre
Campo Magro da dove, dopo una sosta,                                                  1935 la 5a Divisione Pusteria era co-
venne raggiunto l’accampamento. Qui,                                                  stituita dal 7o Reggimento alpini (Btg.
dopo aver dormito nelle tende con pa-                                                 Feltre, Pieve di Teco, Exilles), dall’11o
glia e coperte, i convenuti partirono per                                             Reggimento (Btg. Trento, Intra, Saluz-
al vetta dell’Ortigara dove ebbero la sor-                                            zo), dal 5o Reggimento artiglieria alpi-
presa di trovare quasi duemila persone                                                na (Gruppi, Belluno e Lanzo), VII° Btg.
giunte da ogni parte del Trentino e del                                               Complementi, XI° Btg. Complementi,
Veneto, rappresentanze, vecchi com-                                                   5a Compagnia mista genio.
battenti, semplici montanari riuniti per                                              L’impresa coloniale in Etiopia traeva
celebrare con l’Associazione Nazionale Alpini il sacro rito.       motivazione dalla realtà contadina della dell’Italia di
La cima dell’Ortigara era popolata da una folla addensata in-      allora, dalla voglia di terra da lavorare, dalla necessità
torno ai vessilli. E questo fu per L’A.N.A. il vero ed insperato   di arginare la necessità di emigrare per trovare so-
successo dell’adunata, sanzionato dall’intervento spontaneo        stentamento. Quasi
e caloroso dei valligiani.                                         la metà degli alpini
Sul posto venne celebrata la Messa e il cappellano militare        della Pusteria al
padre Giulio Bevilacqua parlò con commossa eloquenza               momento del rimpa-
rievocando il cruento sacrificio di 18 Battaglioni alpini e di     trio della Divisione
15 compagnie mitragliatrici che operarono durante la san-          non tornò in Italia
guinosa battaglia. “L’Ortigara non è una sconfitta [...] non vi    ma rimase volonta-
è sconfitta se non quando qualche cosa di umano è stato            riamente a lavorare
smarrito, impoverito, soppresso. Ortigara, cattedrale di Alpi-     in Africa come civili.
ni, monumento del sacrificio umano, monte della nostra tra-        Fu una campa-
sfigurazione.” Furono le parole conclusive della sua omelia,       gna durissima in
ascoltate con commosso raccoglimento da tutti i presenti.          condizioni clima-
Il 6 settembre i partecipanti al raduno raggiunsero Trento         tiche inusuali per
dove ricevettero affettuose e calde accoglienze.                   le truppe alpine, in
Nessuno dei partecipanti poteva immaginare che in quei             schiacciante inferio-
giorni si era dato il via ad una tradizione che ancora oggi, è     rità numerica, con
viva e sentita da migliaia di Penne Nere.                          lunghi e continui
                                                                   trasferimenti in “via
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PUSTERIA??                                                                                          Nel mese di novembre gli alpini della Divi-
                                                                                                     sione Pusteria venne trasferita in Albania,
                                                                                                     male armati, male equipaggiati, mal vestiti,
 ordinaria” (come in gergo venivano definite                                                        mal nutriti, peggio riforniti, pessimamente
 le marce), in territori impervi in cui la minima                                                   comandati militarmente e politicamente.
 logistica era garantita dall’apporto dei muli.                                                     Approdati a Valona vennero subito inviati
 Quando questi, falcidiati dal clima, dalla pe-                                                    al fronte, sebbene la Divisione non fosse
 nuria di acqua e di cibo, dalla fatica, crollava-                                                sbarcata tutta e fosse ancora priva di salme-
 no senza un lamento, gli artiglieri si caricavano                                              rie, tra il Monte Chiarista e il Monte Tomori. Con
 nello zaino una granata da 75/13.                                                           soli 2500 uomini, la Divisione “Pusteria” teneva
 Le battaglie che segnarono l’esito vittorioso della                                       25 chilometri di fronte; il 5º Reggimento artiglieria
 campagna d’Etiopia furono quelle del Tembien, di Mai                                   non era ancora in linea mentre i battaglioni Belluno e
 Ceu, Amba Aradam, Passo Uarieu, Amba Alagi, Passo                                 Bolzano erano stati impegnati in altre zone. Sostenne, dal
 Mecan, Cheren, lago Ascianghi. Una guerra di movimento                            9 dicembre 1940 fino al 28 gennaio 1941 sanguinosi com-
 fatta tutta piedi senza mugugni. Unico caso nella tradizioni                      battimenti difensivi contro forze greche, perdendo in un
 delle unità alpine, la Divisione Pusteria tra i suoi battaglio-                   solo giorno il colonnello comandante del 7o Reggimento
 ni ne aveva uno che non riportava il nome di una località                         e tre comandanti di compagnia. In aprile entrò in territorio
                                           italiana: Battaglione alpini            greco occupando Stratsami. Dai racconti dei reduci emer-
                                           “Uork Amba”. Quando la                  ge tutto il tetro scenario che caratterizzò questa campa-
                                           divisione venne impiegata               gna: una vera e propria via crucis. Senza equipaggiamenti
                                           nella seconda battaglia del             adeguati, sotto una costante pioggia battente, marciavano
                                           Tembien, il VII° Battaglione            e combattevano, contro un nemico tenace e motivato,
                                           complementi si distinse par-            immersi nel fango che inghiottiva letteralmente uomini e
                                           ticolarmente, il 27 febbraio            muli in territori privi di strade e sentieri. La neve subentra
                                           1936, nella conquista del               alla pioggia sferzata dal vento gelava con temperature
                                           massiccio dell’Uork Amba                che raggiungevano i quaranta gradi sotto zero. Nessun
                                           (“Montagna d’oro”), il 15               riparo se non il misero riparo di un telo tenda, torturati dai
                                           marzo 1936 il suo coman-                morsi della fame.
                                           dante lo intitolò ufficialmen-          L’intervento delle truppe tedesche a metà aprile 1941
                                           te Battaglione alpini “Uork             dalla frontiera con la Bulgaria determinò la capitolazione
                                           Amba”.                                  dell’esercito greco.
                                           Nel 1938 in Brunico fu                  Rientrata in Albania nel maggio 1941, la Divisione Pu-
                                           dedicato un monumento                   steria venne inviata a presidiare il Montenegro dove si
                                           all’Alpino per commemorare              trasferì nel mese di luglio per “via ordinaria” a Podgorica
                                           la vittoria della divisione Pu-         presidi a Cettigne, Fiume, Pljevlja, Dubovjci e Milonci svol-
                                           steria nel conflitto etiopico.          gendo azioni di controguerriglia. Un esperienza crudele e
                                           Nel maggio del 1937, in                 piena d’insidie, contro un nemico invisibile, nascosto tra la
 seguito a un riordinamento delle truppe da montagna,                              popolazione, che a volte ha rasentato la barbarie. Non fu
 l’organico della Divisione “Pusteria” subì un notevole                            teatro di combattimenti ma di colpi di mano. L’unica vera
 rinnovamento. La Divisione fu cosi ricostituita: 7o Reggi-                        battaglia fu combattuta a Pljevlja quando i partigiani titini,
 mento alpini (Belluno), 11o Reggimento alpini (Brunico), 5º                       nella notte del 1° dicembre 1941, attaccarono con forze
 Reggimento artiglieria alpina (Gruppi: Belluno e Lanzo),                          numericamente superiori il presidio della Pusteria per
 Battaglione misto Genio.                                                          prendere il controllo dell’importante posizione strategica.
 Nel 1940, il 10 giugno, dopo la dichiarazione di guerra                           Un battaglia dura, aspra e difficile. Sedici ore di battaglia
 alla Francia e la Gran Bretagna, la Ia Divisione “Pusteria”                       durissima, con assalti e contrassalti, corpo a corpo.
  Il monumento alla Divisione Pusteria a Brunico fu impiegata lungo il             Alla fine gli jugoslavi si
                                                   confine occidentale.            ritirarono con fortissime
                                                   Fu un’esperienza                perdite.
                                                   breve ma caratteriz-            La battaglia di Pljevlja
                                                   zata da difficili e aspri       sembra quasi il simbolo
                                                   combattimenti contro            della Divisione Pusteria,
                                                   i francesi saldamente           non se ne parla mai. Scri-
                                                   fortificati.                    verne è un recupero della
                                                   Il 28 ottobre 1940              nostra storia, è rendere
                                                   iniziata la guerra              testimonianza dei sacrifici
                                                   contro la Grecia, che           degli alpini e di altri soldati
                                                   in realtà fu combattu-          italiani mandati a combat-
                                                   ta in Albania, fu una           tere una guerra che non
                                                   delle campagne di               capivano, non volevano,
                                                   guerra tra le più scon-         non condividevano. Ma
                                                   siderate, ispirata solo         fecero il loro dovere, pa-
                                                   dall’ossessione mus-            gando anche con la propria
                                                   soliniana di emulare            vita.
                                                   l’alleato tedesco.
                                                                                                                      L’Alpino Pavese     3 - 2019
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I VALORI DEGLI
I SALUTI DEL PRESIDENTE NAZIONALE
Milano, 17 settembre 2019
Riflettevo qualche giorno fa, durante una intervista per              dello stesso sudore. Quel cameratismo che sfociava poi
un’emittente televisiva, circa il tema che la Sezione di              in amicizia vera e che ci portava anno per anno a ritro-
Pavia ha proposto per il concorso di quest’anno: “I Valori            varci all’Adunata Nazionale per abbracciarci, per contarci,
degli Alpini”.                                                        sorridendo ai nuovi e ricordando i Veci, purtroppo andati
Quali sono i Valori fondanti che hanno fatto sì che, cento            avanti; che ci spingeva ad aiutare chi era stato meno
anni fa, una trentina di Reduci del primo Conflitto Mondia-           fortunato, perché sui Fronti aveva lasciato pezzi
le abbiano deciso di costituire la nostra Associazione in             di sé o addirittura la vita e c’era una famiglia da aiutare,
quel di Milano, sotto la Galleria Vittorio Emanuele. Valori           da sostenere.
che li hanno convinti a difendere il nostro Tricolore in un           Furono questi i Valori che spinsero l’Associazione a im-
momento in cui anche le Istituzioni vole-                                                pegnarsi in prima persona, quando “l’ or-
vano scendere a patti con chi quel Tricolo-                                              colat” colpì il Friuli e corremmo, con alla
re voleva distruggere. Valori che hanno                                                  testa il nostro Presidente, a soccorrere i
portato decine di migliaia di ragazzi,                                                   nostri amici friulani, così dolorosamente
nostri progenitori, a combattere e morire                                                colpiti: il primo embrione della nostra
a migliaia sui fronti della Prima e della                                                Protezione Civile, che tanto si è prodiga-
Seconda Guerra Mondiale, ovunque la                                                      ta negli anni, a favore delle popolazioni
Patria li ha chiamati a servire. Valori che                                              italiane colpite da calamità naturali, cui il
hanno fatto crescere la nostra Associazio-                                               sistema Italia non è in grado di risponde-
ne in maniera incredibile e ineguagliata in                                              re totalmente.
tutto il mondo, fino agli oltre 350.000 Soci                                             Questi valori sono ancora fondamentali?
attuali.                                                                                 Sono importanti per la nostra Italia? È
Ebbene ritengo che il primo sia il senso                                                 giusto portarli avanti?
del dovere: quel dovere che è racchiuso                                                  Ebbene dovrei scrivere un “sì” enorme!!!
nella formula di giuramento che ogni sol-                                                In una società dove si è perso il senso
dato ha dovuto e deve fare nell’apprestar-                                               dell’ orientamento, dove sono diventati
si a servire il proprio Paese. Il secondo                                                importanti l’apparire, piuttosto che l’esse-
è senz’altro l’amore per la nostra Patria:                                               re, l’egoismo, piuttosto che l’altruismo, il
quell’amore che ci fa commuovere ogni                                                    successo personale, piuttosto che il suc-
volta che vediamo garrire al vento il no-                                                cesso del sistema Paese, in cui anche
stro Tricolore, che ci fa palpitare il cuore quando vediamo           la politica sembra abbia smarrito qualsiasi scopo se non
i nostri soldati, impiegati in ogni parte d’Italia e nel mondo.       il tornaconto personale, noi Alpini teniamo fede ai nostri
Ma ce n’è un terzo, non meno importante degli altri e che             Valori, ai nostri Principi, restando un punto di riferimento
forse è stato il primo a muovere le anime dei nostri Padri            importante, da tutti riconosciuto, e con forza continueremo
Fondatori: il “cameratismo”, inteso come il rispetto ed il            a chiedere il rispetto per quei Valori che sono la nostra
sostegno reciproco con il compagno d’armi.                            base e che dovrebbero essere la base di tutti gli Italiani
Cameratismo che è nato già nelle prime compagnie e                    per garantire un degno futuro al nostro Paese.
battaglioni, composti prevalentemente da ragazzi che pro-             Evviva l’Italia, Evviva gli Alpini.
venivano dalla stessa valle, che erano cresciuti insieme e                                                     Sebastiano Favero
che insieme si erano avviati alle Armi.
Cameratismo che è cresciuto poi nei Reggimenti, nelle
Brigate e nelle Divisioni, dove la fatica di arrivare alla
cima è stato un collante formidabile fra soldato e soldato,
ma anche con i propri Comandanti, che camminavano in
testa al reparto, soffrendo delle stesse fatiche, sudando

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ALPINI
IL PROGETTO

                                                                     I Valori:
                                                                     ci siamo riferiti al 2° articolo del nostro Statuto che li
                                                                     indica con precisione. Infatti lo scopo dell’Associazione
                                                                     descritto nel nostro Statuto depositato a Milano il 19 luglio
                                                                     1919 indica esattamente quali fossero i Valori ai quali
                                                                     doveva far fede l’operato dell’Associazione.
                                                                     Questi sono:
                                                                       a) tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini, di-
                                                                       fenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta;
                                                                       b) rafforzare tra gli Alpini di qualsiasi grado e condizione
                                                                       i vincoli di fratellanza nati dall’adempimento del comune
                                                                       dovere verso la Patria e curarne, entro i limiti di compe-
                                                                       tenza, gli interessi e l’assistenza;
L’iniziativa della Sezione di Pavia per                                c) favorire i rapporti con i Reparti e con gli Alpini in armi;
celebrare il centenario della fondazione                               d) promuovere e favorire lo studio dei problemi della
                                                                       montagna e del rispetto dell’ambiente naturale, anche ai
dell’ANA                                                               fini della formazione spirituale e intellettuale delle nuove
Nell’anno del centenario dalla fondazione dell’ANA, la Se-             generazioni;
zione di Pavia ha deciso di condividere i valori per i quali           e) promuovere e concorrere in attività di volontariato e
fu fondata con tutta la popolazione ed in particolare con la           Protezione Civile, con possibilità di impiego in Italia e
nostra splendida gioventù.                                             all’estero, nel rispetto prioritario dell’identità associativa
È nato quindi un progetto “I Valori degli Alpini” che aveva            e della autonomia decisionale.
lo scopo di illustrarli ai ragazzi delle scuole di ogni ordine
e grado e di favorire, nelle loro classi, una discussione ed
un apprendimento di questi valori.
Il progetto è iniziato nel febbraio di quest’anno ed è termi-
nato in ottobre, in concomitanza con il raduno sezionale di
Rovescala.
Si è quindi indetto un concorso che invitava i ragazzi ad
una discussione in classe e alla realizzazione di elabo-
rati, diversi per ogni gruppo di studenti, più semplici per
gli alunni delle elementari, più complessi per gli studenti
delle medie e superiori e per l’università.
I migliori lavori sono stati premiati, con una cerimonia
pubblica, dove gli studenti hanno illustrato al pubblico i
loro elaborati ed infine è stata realizzata un’opera teatrale
che, il 12 ottobre scorso, presso il Teatro Carbonetti di
Broni ha narrato gli stessi valori anche agli adulti.
Questa, in estrema sintesi, la genesi del progetto ma
vediamolo nel dettaglio:

                                                                                                         L’Alpino Pavese     3 - 2019
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Non si trattava di surriscaldamento del pianeta o dell’in-
                                                                   quinamento delle plastiche: c’erano i campi da arare, le
                                                                   fabbriche e le case da ricostruire, il profilo stesso delle
                                                                   montagne che era cambiato. Ma come è attuale oggi
                                                                   questo scopo che ci siamo dati 100 anni fa. Vogliamo,
                                                                   anzi dobbiamo insegnare alle nuove generazioni il rispetto
                                                                   dell’ambiente perché rispettarlo significa rispettare noi
                                                                   stessi e migliorare le condizioni di vita del notro mondo.

                                                                   Per il quinto comma “promuovere e concorrere in attivi-
                                                                   tà di volontariato e Protezione Civile” abbiamo spiegato
                                                                   come per noi il volontariato sia concreta e fattiva opero-
                                                                   sità, non teoria. L’aiuto concreto che gli Alpini intendono
Per ognuno di questi “valori” abbiamo spiegato ai ragaz-           dare negli eventi calamitosi è un fatto che deriva dal
zi il significato e abbiamo fatto degli esempi che hanno           nostro essere. Dobbiamo fare in modo che i nostri ragazzi
indirizzato la loro comprensione:                                  possano capire e al di la del fatto di saper usare gli stru-
                                                                   menti di tipo virtuale possano anche saper capire e usare
Per il primo comma “tenere vive e tramandare le nostre             strumenti concreti.
tradizioni” ci siamo riferiti all’adunata e l’abbiamo interpre-
tata come l’opportunità di incontrarsi per rinnovare, ogni
anno, la testimonianza del nostro bene alla nostra As-
sociazione, perché dobbiamo essere noi i primi a volerci
bene, per il senso di essere insieme, di essere fratelli,
di appartenere alla stessa grande famiglia che per noi è
l’Italia. Per avere un’identità, perché senza identità non
c’è possibilità di confronto.

Per il secondo comma “i vincoli di fratellanza” abbiamo
spiegato che fratellanza per noi Alpini deriva dall’aver
vissuto in trincea, così come oggi nelle attività di supporto
alle popolazioni accanto al nostro Fratello. E si obbediva
agli ordini, si rispettava la Patria, l’adempimento del do-
vere era comune, non per un ordine impartito dall’alto ma
per fratellanza con il nostro compagno di fianco con cui
condividiamo gioia e allegria, ma anche dolore e spavento.         La raccolta fondi:
                                                                   Le risorse economiche della Sezione di Pavia sono
Per il terzo comma “favorire i rapporti con i Reparti e gli        limitate e per tutte queste attività del progetto: i premi,
Alpini in armi” abbiamo spiegato che oggi il servizio di           le cerimonie pubbliche di premiazione, la realizzazione
leva non c’è più ed è un peccato perché farebbe del bene           dello spettacolo teatrale non potevamo gravare su queste
ai nostri ragazzi, quanto meno imparerebbero cosa sono             scarse risorse. Abbiamo allora indetto una raccolta fondi
questi nostri valori di cui parliamo questa sera. Non c’è          ed i risultati sono stati eccellenti:
più la naja ma rimane il nostro impegno a formare, sui             Abbiamo parlato del progetto, del coinvolgimento delle
nostri principi, le nuove generazioni, attraverso campi            scuole e soprattutto della volontà di trasferire i nostri valo-
scuola, insegnamento scolastico e concorsi come questo             ri alle nuove generazioni ad enti benefici o che potessero
dove i ragazzi si impegnano e ci dimostrano di ben com-            condividere l’impostazione del progetto.
prendere se ben si insegna loro.                                   Ed abbiamo trovato terreno fertile presso gli Enti che
                                                                   nel loro operato condividono i nostri valori: in primis la
Per il quarto comma: “lo studio dei problemi della montagna        Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia la cui
e del rispetto dell’ambiente naturale” abbiamo fatto notare        missione è: “Promuovere l’aggregazione sociale, fare
che di ambiente parlava già il nostro statuto del 1919.            crescere il settore non profit, raccogliere fondi per finan-
                                                                   ziare il maggior numero di progetti che siano di utilità per
                                                                   la società medesima, intervenire dove esiste un bisogno
                                                                   per migliorare la qualità della vita”. Abbiamo partecipato
                                                                   ad un bando di gara, siamo stati ammessi ed abbiamo
                                                                   ottenuto dalla Fondazione il 60% di finanziamento dell’in-
                                                                   tero progetto.
                                                                   Ma non possiamo dimenticare il Lions club, il Rotary
                                                                   club, il Kiwanis club, tutti Enti che hanno a cuore nel loro
                                                                   statuto la diffusione del bene comune e la formazione dei
                                                                   giovani su sani principi, come pure la Provincia di Pavia, il
                                                                   Comune di Pavia, la Prefettura, la Polizia di Stato.
                                                                   Alla fine il risultato economico dell’operazione, dopo aver
                                                                   consegnato i premi, allestito lo spettacolo teatrale, stam-
                                                                   pati gli inviti e le locandine, ha avuto un saldo positivo.

L’Alpino Pavese    3 - 2019
                                                                  10
Inoltre la Giuria ha deciso di assegnare un premio di par-
                                                                 tecipazione a tutte le classi primarie che hanno partecipa-
                                                                 to a riconoscimento del lavoro e dell’interesse dimostrato.
                                                                 A titolo esemplificativo le immagini riportano alcuni dei
                                                                 lavori presentati ma tra i tanti vorrei segnalare il quaderno
                                                                 di poesie scritto dai bambini di prima elementare della
                                                                 scuola primaria di Rovescala e, qui in foto, ne vediamo
                                                                 un esempio e la bellissima carrellati di immagini artistiche
                                                                 fatta del Liceo Artistico Volta di Pavia.

Le scuole ed i loro lavori:
Il progetto ha interessato 22 classi con circa 600 alunni
e due studenti universitari. Un risultato assolutamente
importante per la nostra provincia ma soprattutto ci ha
dato la soddisfazione di aver portato il nostro messaggio
ad una platea estesa fatta si dai ragazzi dei vari istituti ma
anche dai loro insegnanti e dai dirigenti scolastici. Insom-
ma il nostro messaggio è arrivato potente e lo scopo per il
quale avevamo indetto questo concorso è stato raggiunto.
I lavori sono i più disparati, dai più semplici delle scuole
elementari a quelli artistici del Liceo Artistico Volta di
Pavia, a quelli profondi ed autobiografici come il libro sulla
storia degli Alpini presentato da uno studente universitario.
Cito qui quelli premiati ma non sono da meno tutti gli altri
e la commissione che ha giudicato i lavori ha avuto un           Questi studenti hanno realizzato un libro, “cento pagine
compito difficile nell’attribuire una graduatoria.               per cento anni” dove ogni pagina è un piccolo capolavoro
Comunque i premi sono stati assegnati a: Scuola Primaria         artistico. I dipinti ci sono stati donati e certamente abbelli-
di Rovescala, Istituto di istruzione superiore Volta di Pa-      ranno le pareti della nostra Sede.
via, Istituto Comprensivo di Casteggio, Studente universi-
tario Loan Ureche dell’università di Piacenza.

                                                                                                    L’Alpino Pavese     3 - 2019
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Lo spettacolo teatrale:                                             Si percepiva nel racconto dei due reduci, per la voce di
Fin dall’inizio del progetto avevamo ritenuto opportuno             Claudio Villani, l’attaccamento estremo alla vita, ai nostri
estendere la narrazione dei nostri valori anche al di fuori         affetti, ai nostri compagni di sventura. Si percepiva la sof-
dell’ambiente scolastico, interessando a questi temi anche          ferenza profonda ingiustizia di quella situazione di guerra
le Autorità, gli Alpini e le loro famiglie e più in generale il     dalla quale si poteva scampare solo per un caso o, forse,
pubblico adulto.                                                                                          perché un angelo
Abbiamo quindi pensa-                                                                                     custode era in quel
to di parlare al grande                                                                                   momento al nostro
pubblico attraverso un                                                                                    fianco.
sistema di comunica-                                                                                      Una splendida rappre-
zione suggestivo: uno                                                                                     sentazione ma è un
spettacolo teatrale.                                                                                      peccato che il pubbli-
Così, la sera del 12 otto-                                                                                co, quella sera, non
bre scorso, nella splen-                                                                                  fosse molto numeroso.
dida cornice del Teatro                                                                                   Tuttavia il nostro mes-
Carbonettti di Broni è andato in scena il nostro spettacolo         saggio lo abbiamo gridato
“I Valori degli Alpini”. Regista e voce narrante Claudio            forte e ci auguriamo che
Villani, voce solista Francesca de Mori ed al pianoforte            sia stato ascoltato.
Salvatore Pezzotti. Tre amici ma soprattutto tre grandi             Per il lettore incuriosito da
professionisti dello spettacolo!                                    queste parole e che aves-
Per parlare dei nostri “valori” abbiamo scelto di raccon-           se il desiderio di rivedere
tare due storie realmente vissute da due reduci della               lo spettacolo, comodamen-
Campagna di Russia nella seconda guerra mondiale e di               te da casa sua, lo abbiamo
intervallare il racconto, a volte grave nei suoi toni ed emo-       registrato e si può trovare
                                 tivamente coinvolgente, con        sul nostro sito internet
                                 splendide canzoni attuali ma                                               www.pavia.ana.it
                                 riferibili ad alcuni momenti del                                           alla pagina dedicata
                                 racconto e splendidamente                                                  alle iniziative del
                                 interpretate dalla nostra voce                                             Centro Studi.
                                 solista.                                                                   Viva l’Italia, viva gli
                                 Questo spettacolo ci ha molto                                              Alpini, viva i loro
                                 coinvolto, fino all’emozione                                               valori che, nel cen-
                                 personale, perché sentivamo                                                tenario della nostra
                                 di interpretare la parte miglio-                                           Associazione sono
re della nostra alpinità e dei sentimenti che dovrebbero                                                    stati illustrati in varie
accompagnarci sempre quando parliamo di fratellanza e               forme e, come meglio potevamo fare, ai nostri giovani
quando sosteniamo che l’orrore delle guerre non dovreb-             ed alla nostra Società con l’augurio di poter contribuire a
be più essere scritto nelle pagine della nostra storia.             renderla migliore.
                                                                                                               Giacomo Casarino

L’Alpino Pavese     3 - 2019
                                                                12
Notizie dal Coro
Ercole Aneomanti
Settembre. Dopo la                                                                                 rimpianto per un mondo
lunga pausa estiva, ci                                                                             perduto, la consapevo-
ritroviamo alle prove per                                                                          lezza che non ritornerà
affrontare un calendario                                                                           e nel timore che quanto
che, inaspettatamente si                                                                           ha fatto venga inesorabil-
è arricchito di numerosi                                                                           mente dimenticato.
appuntamenti, ai quali                                                                             Ma su quest’ultimo punto
cerchiamo di far fronte                                                                            mi sento di dire che non
al meglio delle nostre                                                                             sarà così. I tuoi canti
possibilità.                                                                                       hanno reso questo mon-
È un momento di crisi,                                                                             do migliore, magari per
dovuto ad un insieme di                                                                            pochi, ma le tue arie ispi-
circostanze negative che,                                                                          rate, semplici e immedia-
purtroppo, nello stesso                                                                            te, con testi che parlano
momento colpiscono                                                                                 al cuore noi continuere-
diversi di noi. Eppure è                                                                           mo a cantarle, e finchè
proprio adesso, in questi                                                                          uno di noi le canterà
momenti critici che viviamo quei valori che cerchiamo,            vivranno e parleranno a chi ci vuol sentire, a chi crede
col canto e a modo nostro di trasmettere: l’amicizia, il          ancora nelle cose semplici della vita, nei nostri valori.
senso di appartenenza, volontà e testardaggine, quella
testardaggine che ci dice di non mollare e andare avanti,         Chiudo ricordando ai nostri lettori i nostri due ultimi ap-
cantare finchè c’è voce.                                          puntamenti: A Siziano il 14 dicembre alle ore 21 ed il 15
Ed è proprio durante la nostra crisi che giunge notizia,          dicembre alle 15 presso le suore benedettine. Il primo per
per noi una vera bomba, del ritiro di Bepi De Marzi, con il       Manuel ed il secondo per i bambini dell’asilo per un augu-
conseguente scioglimento del suo coro “I crodaioli”.              rio alpino di buon Natale e, naturalmente, buon Natale e
Annunciato da una sua lunga lettera che ne spiega i               felice anno nuovo a tutti voi.
motivi, che in fondo possono riassumersi in un profondo           Stille Nacht!

Notizie dalla Protezione civile
Gianni Varesi
Ritorno dei nostri volontari nelle Aree Terremotate               Ecologica con i ragazzi della locale scuola elementare e
Nei giorni 12, 13 e 14 di settembre una decina di volontari       alcuni rappresentanti della nostro PC.
accompagnati da Michele Longo e dall’ex. Coordinatore             Dopo, infatti, una didascalica “lezio magistralis” del no-
nazionale, ing. Bonaldi, in occasione del rientro all’Aquila      stro Generale Vittorio Biondi ,i ragazzi sono stati coinvolti
del 9° reggimento alpini, oltre che per presenziare alla          in una divertente quanto edificante “caccia al tesoro” nella
manifestazione, si sono recati nelle aree terremotate ove         recentemente e sapientemente ristrutturata area sportiva
erano intervenuti dieci anni prima (Fossa e Paganica).            comunale.
I volontari hanno trovato il tempo per ripristinare il sentiero   Ricostruendo i versi della poesia “Che cosa è Dio? Di
del Santuario di Madonna                                                                           Aleandro Aleardi la nutrita
Fore a l’Aquila, riaperto                                                                          e roboante platea di ragaz-
dagli stessi nel 2015 in                                                                           zini ha cosi’ avuto modo di
occasione dell’adunata                                                                             combinare un divertente
nazionale.                                                                                         momento ludico con l’occa-
Si sono poi recati nelle zone                                                                      sione di mettere in pratica
colpite dal sisma del 2016,                                                                        i principi civili, precedente-
ove avevano allestito un                                                                           mente espostigli.
campo di accoglienza, por-                                                                         Si vuole, in ultimo, ricor-
tando il saluto della sezione                                                                      dare il riconoscimento di
agli amministratori locali ed                                                                      una lauta borsa di studio,
ad amici del Gruppo Alpini                                                                         dedicata al compianto Pier-
di Arquata del Tronto.                                                                             paolo Messineo, alla più
I sani principi degli alpi-                                                                        giovane dei volontari della
ni hanno avuto modo di                                                                             nostra Protezione Civile,
materializzarsi, inoltre, alla                                                                     perché le sia di sprone per
fine del mese di settembre                                                                         un impegno duraturo all’in-
quando in occasione del                                                                            segna dei nostri valori.
Raduno Sezionale di Rove-
scala si è svolta la Giornata
                                                                                                     L’Alpino Pavese     3 - 2019
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Notizie dai Gruppi
Voghera 21 settembre

                              SOCIETÀ DI INSTALLAZIONE ABILITATA DM 37/08
                                           di Ing. Paola Faravelli & C.
 ASSISTENZA PER:
 CONFORMITÀ IMPIANTI IDRICO-SANITARI, RISCALDAMENTO, GAS, ANTINCENDIO
 PRATICHE E PROGETTAZIONE ANTINCENDIO (PROFESSIONISTA ABILITATO AI SENSI DEL DM 05.08.2011)
 SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (DLGS 81/08)
 RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE (DIRETTIVA SEVESO)
 CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI E PRATICHE PER AGEVOLAZIONI FISCALI PER IL RISPARMIO ENERGETICO.
                                 Frazione Scazzolino 35/A - 27040 Rovescala (Pavia)
                                  e-mail: fimansas@gmail.com - tel.: 340 1829686
                                                P.IVA: 0264922189

L’Alpino Pavese    3 - 2019
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N   ella giornata di giovedì 31 ottobre, su invito
del “Centro S. Maria alle Fonti” di Salice Terme
della Fondazione Carlo Gnocchi, una delegazione
della Sezione Alpini Pavia ha partecipato ad una
udienza speciale dal Santo Padre nella ricorrenza
del decimo anniversario della beatificazione del
cappellano degli alpini.
Nella maestosa Sala Nervi, ovvero Sala Paolo VI,
erano presenti oltre 4700 persone: tanti alpini,
accompagnatori e molti ospiti dei Centri della
Fondazione sulle loro carrozzelle, accuditi amo-
revolmente dai loro assistenti.
Con tutto lo staff della Fondazione erano presen-
ti don Vincenzo Barbanti, presidente, e mons.
Angelo Bazzari, presidente emerito.
Prima dell’udienza, i convenuti sono stati allietati
dai canti dei cori “La Pineta” e “Val Camonica”.
Papa Francesco, nel suo saluto, ha indicato
la Fondazione “una testimonianza esemplare
di impegno al servizio delle vite più fragili; una
società incapace di accogliere ha perso la pietà”, esortando
poi medici, operatori e volontari presenti, a non stancarsi mai di servire lungo la frontiera dell’infermità e della malattia.
Emozionante poi assistere all’incontro del Santo Padre con i tanti infermi presenti, giovani e meno giovani, con carez-
ze baci e strette di mano e, soprattutto, tanto, tanto sorriso. Veramente commovente ed indimenticabile.
Usciti poi dal Vaticano, prima di intraprendere il viaggio di ritorno, gli alpini si sono ritrovati insieme per le vie della città
eterna e ... ma qui è un’altra storia: “L’alpin l’è semper quel”.
                                                                                                                  Alessio Braga

Dorno 8 settembre

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Rivanazzano 15 settembre

Gropello 29 settembre

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Torre del Mangano 4 novembre
           Gli Alpini e il territorio
           A conferma dell’importanza del lavoro svolto sul terri-
           torio e delle relazioni intrattenute con le istituzioni locali
           del proprio comune e quelli viciniori, gli alpini del Gruppo
           Torre del Mangano sono stati invitati dal sindaco di Mar-
            cignago ad intervenire ufficialmente nella celebrazione
            del 4 novembre con una sintetica relazione sugli eventi
            e le conseguenze della Ia Guerra Mondiale.
            La serata è stata colorita dalla recita di poesie dialettali
             di autori pavesi e da musiche del repertorio alpino e
             della tradizione patriottica italiana.
                                                           Sergio Guida

Pavia-Certosa 10 novembre

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Mornico Losana
17 novembre
Giorno del ricordo
Anche sotto la pioggia, il Gruppo Alpini Mornico Losana
ha celebrato domenica 17 novembre il suo 32° anniver-
sario ed ha ricordato i tanti suoi amici alpini andati avanti.
Per l’occasione l’amministrazione comunale rappresenta-
ta dal sindaco Paolo Porcellana ha voluto porre una targa
commemorativa per ricordare i cento anni dell’Associazio-
ne Nazionale Alpini e i 32 anni di costituzione del gruppo.
Gli intervenuti si sono intrattenuti, ben inquadrati, sulla
piazza per l’Alza Bandiera, lo scoprimento della targa e gli
Onori ai Caduti, successivamente si sono recati in chiesa
dove, prima della messa sono stati fatti i saluti di rito da
parte del Capogruppo Ermanno Vico, del Sindaco e del
Presidente della Sezione Carlo Gatti.
                                                Vittorio Biondi

Robbio
G   li Alpini di risaia anche se
abitano in pianura volano alti
come le aquile!
Questi monumenti sono stati
fatti nel prprio giardino dall’Al-
pino Agostino Chieregato del
Gruppo di Robbio.
I lavori sono iniziati nel 2018
ed ultimati a giugno 2019 con
la posa del cappello in bronzo.
Una meraviglia!

 Calendario prossime attività
  2 febbraio Commemorazione di Nikolajewka                       Gruppo di Broni
 16 febbraio Commemorazione Alpini pavesi “Andati avanti”        Sezione di Pavia
  8 marzo     Assemblea annuale ordinaria dei delegati sezionali
  5 aprile    Pellegrinaggio al tempio della Fraternità          Protezione Civile
 21 giugno    Raduno intersezionale                              Capannette di Pey
 27 settembre Commemorazione Alpini della Lomellina              Gruppo di Gropello Cairoli
  4 ottobre   Raduno sezionale Alpini                            Gruppo di Broni

 AVVISO AI SOCI                                                   Presso i Capigruppo sono disponibili
                                                                  i BOLLINI per il tesseramento 2020
L’Alpino Pavese     3 - 2019
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Andati avanti
Stradella                                                        Broni
                          I l 30 ottobre 2019 ha raggiunto il                            L’Alpino Giuliano Gilla è andato
                          “ Paradiso di Cantore “ il Tenente                             avanti il 2 novembre.
                          Gianrico Moroni.                                               Fu arruolato al CAR di Montorio
                          Classe 1957. Dopo gli studi ha                                 Veronese il primo marzo 1962
                          frequentato il 112° Corso Auc ed                               e congedato dal 5° Rgt. A.Mon.
                          al termine del quale è stato asse-                             Gruppo Vestone il 26 luglio
                          gnato al Battaglione Aosta,                                    1963.
                          42 Comp. Caserma Testafochi.                                   Gli Alpini del Gruppo di Broni lo
                          Amico sincero e vero Alpino.                                   ricordano con affetto.
                          Ci Mancherà.
                          Ora non possiamo che augurargli
                          “Buon Viaggio Moroni.”

                                                                 Santa Maria della Versa
                                                                 Angelo Ghelfi

                                                                 Rivanazzano
                                                                 Giuseppe Bironi

                                                                 Montù Beccaria
                                                                 Carlo Vercesi

                        Prossime
                        Adunate Nazionali
Ricordi di guerra 15-18 I                                          l Consiglio Direttivo Nazionale nella riunione del
Presentato a Casteggio, al Palazzo Certosa Cantù, il             9 novembre, ha deciso di affidare alla Sezione di Udine
Diario del soldato De Ambrosi Carlo, alla presenza delle         l’organizzazione dell’Adunata Nazionale del 2021.
autorità comunali, sono intervenuti il presidente Carlo          Pertanto le prossime Adunate Nazionali saranno:
Gatti, il segretario Gen. Vittorio Biondi e il socio Michele
Manfra ex sindaco di Casteggio.
                                                                 2020 Rimini                      2021 Udine
                                                                                                 L’Alpino Pavese    3 - 2019
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I saluti di Padre Roda
Cari Alpini e amici degli Alpini, dopo sei anni passati insieme in cui abbiamo vissuto dei momenti veramente felici, per
una decisione presa dai Superiori sono stato destinato alla Comunità Barnabitica di Lodi.
Per me gli anni passati con voi sono stati stupendi, ho potuto condividere con voi la nostra Alpinità sia nelle feste dei
gruppi sia nelle Adunate Nazionali. Anche se non farò più parte della Sezione di Pavia ufficialmente lo sarò con il cuo-
re. Non potrò dimenticare tantissimi amici alcuni dei quali sono già ritornati nel Paradiso di Cantore ma che rimangono
sempre per me un esempio da seguire per gli esempi che mi hanno dato quando erano ancora tra noi.
Un saluto speciale va al Presidente Carlo Gatti, ai Componenti del Consiglio sezionale ai Generali Vittorio Biondi e
Roberto Abbiati.
Non posso dimenticare il mio gruppo di Voghera che mi hanno accolto con grande amicizia fin dai primi giorni in cui ero
arrivato. Con loro ho fatto un bel pezzo di strada, ho conosciuto Alpini che mi hanno mostrato come di deve agire e vive-
re da Alpini, ricordo con tanto affetto tra coloro che sono andati avanti: Guerrino Setti, Renato Saviotti, Giovanni Gallo
tre uomini, tre Alpini con la A maiuscola, tre uomini che hanno dato molto al gruppo.
Se volete mandarmi ancora l’Alpino Pavese questo è il mio indirizzo nuovo:
Padre Giuseppe Roda          Collegio San Francesco       Via san Francesco, N° 21     26900 Lodi (LO)
Colgo l’occasione per augurare a tutti voi e alle vostre famiglie un Felice e Santo Natale e un Prospero Anno Nuovo
                                                                                             Vostro Cappellano per sempre
                                                                                              Padre Giuseppe Roda Alpino

                                                                                 SOMMARIO
                                                                                 Saluto e Auguri dal Presidente     pag.1
                                                                                 Rovescala superba                  pag.2
                                                                                 Piacenza: raduno 2° Raggruppamento pag.4
                                                                                 Quattro novembre, una festa attesa pag.5
                                                                                 La prima adunata                   pag.6
                                                                                 ...Divisione Pusteria??            pag.6
                                                                                 I valori degli Alpini              pag.8
                                                                                 Notizie dal Coro                   pag.13
                                                                                 Notizie dalla Protezione Civile    pag.13
                                                                                 Notizie dai gruppi                 pag.14
                                                                                 Andati avanti                      pag.19
                                                                                 I saluti di Padre Roda             pag.20
 Festa del Gruppo Alpini di Voghera lo scorso 21 settembre.                      Abbeverata muli                    pag.20
 Dopo la celebrazione della santa Messa, padre Giuseppe si è accomiatato.
 In primo piano il capogruppo di Lodi, Zaverio Farina che lo accoglierà nel suo Gruppo.

 Continua
 l’abbeverata Muli:                                                                           L’Alpino Pavese - NOTIZIARIO
 Offerte pervenute                                                                            Periodico della Sezione di Pavia
 dall’8 luglio al 16 novembre 2019                                                           dell’Associazione Nazionale Alpini
                                                                                                    Direttore responsabile:
                                                                                                         Guida Sergio
 Ordinante                         Beneficiario                        Importi
                                                                                                          Redazione:
 Riporto (dal 7 luglio)                                                € 10.478,43               Biondi Vittorio, Bolis Aurelio,
 Fam. Gatti e Guerci               Memoria Messineo Pierpaolo          €      110,00       Cartoni Raffaello, Casarino Giacomo,
                                                                                                   Gatti Carlo, Villani Mario
 Gruppo Montalto                   “Alpino Pavese”                     €      100,00
                                                                                                         Sito internet:
 Abbiati Roberto                   Sezione                             €      500,00                   www.pavia.ana.it
 Bernini Carlo                     Borsa di studio                     €       20,00                   Indirizzo e-mail:
                                                                                                   redazione@alpinipavia.it
 Gruppo Gropello Cairoli           Unità Protezione Civile             €       50,00
                                                                                                          Sede legale:
 Gruppo Tre Comuni                 “Alpino Pavese”                     €      200,00        viale Sardegna, 52 27100 Pavia
 Gruppo Stradella                  “Alpino Pavese”                     €       70,00                        Stampa:
                                                                                          Cooperativa Sociale Casa Del Giovane
 Gruppo Montalto                   Gruppo Sportivo ANA                 €      100,00
                                                                                            Via Folla di Sotto, 19 27100 Pavia
 Gruppo Pavia-Certosa              Gruppo Sportivo ANA                 €      100,00      Iscrizione ROC n. 29545 dell’11 Aprile 2017
 Situazione al 16 novembre 2019                                        € 11.728,43                Periodico registrato presso
                                                                                            Registro Operatori Comunicazione.
L’Alpino Pavese    3 - 2019
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