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L’Alpino Pavese Anno 34 dicembre 2019 n°3 NOTIZIARIO POSTE ITALIANE S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N.46) Art.1, Comma1 LOM/PV/3925 AUGURI A.N.A. PER IL SECONDO CENTENARIO Carlo Gatti Cari Alpini, siamo oramai giunti zio di leva con il conseguente innalzamento dell’età media alla fine di questo anno che segna dei soci, rappresenta un fardello che rischia di diventare anche la fine del primo secolo di intollerabile. Ma sappiamo anche che il nostro Presidente vita della nostra Associazione. Nazionale e il CDN, stanno lavorando molto attivamente Naturalmente, e non poteva essere per superare l’ostacolo, e ricordiamoci che come recita il diversamente, numerosi sono stati motto inciso all’entrate del Museo Nazionale delle TT.AA. gli eventi che lo hanno ricordato, di Trento “ per gli Alpini non esiste l’impossibile”. culminati nella manifestazione di Anche la nostra Sezione si avvicina al secolo di vita, sarà Milano dell’8 luglio scorso. Ma, al di nel 2022, e naturalmente anche per lei valgono tutte le là di quelli che sono stati gli aspetti considerazioni sopraesposte. A fronte di un’attività locale per così dire esteriori, la domanda che ci dobbiamo porre dei Gruppi che è sempre consistente, si nota un sensibile è cosa rimane dello spirito e delle motivazioni che spin- calo della partecipazione dei soci, cosa che purtroppo si sero quelle poche decine di reduci a dar vita alla nostra manifesta anche nelle occasioni più importanti. È stata Associazione. Certo da allora il mondo è profondamente rivolta un’importante iniziativa alle scuole provinciali di cambiato, sia per quanto riguarda la situazione geo-politi- ogni ordine e grado, che nel complesso ha avuto un buon ca mondiale, sia nel modo di porsi delle persone di fronte risultato, anche se non è mancato qualche chiaroscuro. a tutte le problematiche politiche e sociali. Ma se andia- Il Gruppo di Rovescala ha organizzato in modo veramente mo ad analizzare quelle che sono le ragioni e gli scopi lodevole il Raduno Sezionale, ma voglio ripetermi tutti i enunciati nello statuto associativo vediamo che sono Gruppi nel loro ambito lavorano complessivamente bene, singolarmente attuali. Non lo è forse, in rapporto a quanto quello che va meno bene è la tendenza a rimanere chiusi succede sempre più frequentemente, lo studio dei proble- in se stessi. La vita associativa, nella maggior parte dei mi della montagna e del rispetto dell’ambiente naturale? Gruppi procede tranquilla, anche se non mancano, in E in un’epoca in cui l’individualismo sembra prevalere alcuni casi, fortunatamente pochi, delle tensioni che sono sulla socialità, il rafforzare i vincoli di amicizia nati durante sempre causate da rivalità personali. Nel corso di un re- il comune servizio verso la Patria, non è forse un modo cente CDS allargato ai Capigruppo è stato votata, all’una- per aiutare a creare quell’identità nazionale che, purtrop- nimità, la proposta di svolgere un’importante manifestazio- po, sembra rivelarsi solo in occasione di alcune partite ne in occasione del centenario, mi auguro che al momento di calcio? Se analizziamo bene anche solo questi punti, di passare ai fatti permanga la stessa unanimità di intenti. vediamo che in fondo sono le semplici aspirazioni di tutte Concludo ringraziando tutti i Soci della Sezione, in partico- le persone. Vivere in comunità e amicizia in un ambiente lare quelli che a vario titolo ricoprono incarichi associativi sano, che aiuti a superare le inevitabili difficoltà della vita o che partecipano in prima persona alle diverse attività, e non a crearne di nuove. L’averle sapute intercettare va per quanto fanno. Auguro a tutti voi, alle vostre famiglie, ai a merito dei fondatori, e ha fatto sì che mantenessero la vostri cari, a coloro che per una qualsiasi ragione, sia essa loro validità fino ad oggi. morale o materiale, stanno soffrendo, che il Santo Natale Certo le sfide che il secondo centenario ci impone sono e l’Anno Nuovo possano mettere fine alle loro tribolazioni, grandi e di non facile soluzione, la sospensione del servi- e siano per tutti portatori di pace e serenità.
ROVESCALA SUPERBA Gen. B. (c.a.) Vittorio BIONDI C ome prassi, la Sezione Alpini Pavia, domenica 6 ottobre ha festeggiato col suo annuale raduno sezionale riunendo più di settecento alpini intorno al suo vessillo. È stata una festa riuscitissima grazie all’impegno del Gruppo Alpini Rovescala col suo Capogruppo Nicola Del- lafiore e i suoi alpini. La manifestazione della domenica è stata preceduta da un programma intenso che prevedeva la giornata ecolo- gica con i bambini della scuola primaria e l’inaugurazione della mostra fotografica il sabato 28 settembre, poi la premiazione del concorso “I Valori degli Alpini” venerdì 4 ottobre e l’inaugurazione del monumento agli alpini sabato 5 ottobre. Alla premiazione hanno presenziato La giornata ecologica le massime autorità della Provincia di è stata voluta dalla Pavia, il Prefetto dottoressa Silvana Sezione a sottolineare Tizzano, il Presidente Vittorio Poma, che nelle settimane il Sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi, precedenti era stata alcuni sindaci dei paesi delle scuole stipulata la convenzione premiate ed i molti sponsor che han- tra l’Unità di Protezione no contribuito alla raccolta dei fondi Civile sezionale ed il per i premi. Comune di Rovescala. Il gruppo di Rovescala ha donato Si è voluto dimostrare che l’impegno alla salvaguardia al suo paese un bel monumento agli alpini creando una dell’ambiente deve essere un “costume” da adottare in accogliente piazzetta e ha valorizzato un angolo prima ogni momento e non solo nelle emergenze partendo depresso. appunto dall’educazione di adulti e bambini. Questi ultimi, sotto lo sguardo vigile di adulti, sono stati impegnati a raccogliere, in un’area ben circoscritta, materiali estranei all’ambiente con un gioco tipo caccia al tesoro. Non c’è stato un premio al vincitore, ma tutti sono stati premiati con la soddisfazione di aver fatto qualcosa di bello e utile per il loro paese. La giornata si è conclusa con l’inaugurazione della mostra fotografica messa a disposizione dalla Asso- ciazione Nazionale. Una mostra didascalica sulla storia della Associazione Nazionale Alpini per la quale il parroco don Luciano ha detto che era necessario visitarla più volte per ricordare le tappe attraverso le quali si è arrivati al cen- tenario e alle attività che vengono fatte per la gente. Venerdi 4 ottobre con la premiazione delle scuole vincitrici del concorso “I Valori degli Alpini” si è concluso un impor- tante lavoro di comunicazione verso i giovani iniziato un anno prima. L’Alpino Pavese 3 - 2019 2
L’inaugurazione è stata fatta il sabato 5 ottobre alla presenza del Vicario vescovile, del Sindaco col gonfalone del comune, del parroco don Luciano, del Presidente sezionale col vessillo sezionale, di diversi capigruppo con i gagliardetti dei gruppi e di alcuni labari di altre associazioni. Subito dopo l’inaugurazione del mo- numento si sono resi gli onori alle Medaglie d’oro di Rovescala ed ai caduti riportati sulle lapidi poste sulla parete del Municipio. La parte solenne del raduno si è conclusa con la messa La domenica mattina Rovescala ha accolto gli alpini nella chiesa parrocchiale. confluiti da tutta la provincia e dalle provincie e comuni Il resto della giornata è stato dedicato alla festa tipica- limitrofi pavesata a festa. Il corteo formato davanti alla mente profana con il rancio, i brindisi, i canti, il concerto sede del gruppo e costituito dalla fanfara “Val Chiese”, della fanfara, ma soprattutto agli incontri degli amici ed gonfaloni, autorità, bambini con bandierine tricolori, labari alla gioia di stare insieme ricordando i bei tempi della di Associazioni non alpine scortati dai loro iscritti, vessillo gioventù.Grazie alla perfetta organizzazione realizzata, della Sezione di Pavia scortato dai consiglieri sezionali, tutto si è svolto con la più grande soddisfazione di tutti. vessilli delle sezioni ospiti, gagliardetti e alpini ha fatto Durante il concerto una enorme bandiera che sventolava tappa prima nella piazza dove si è fatta l’alza bandiera e su tutta la piazza ha fatto sgorgare sentimenti patriottici i discorsi. Durante i discorsi è stata consegnata la borsa dal cuore dei presenti. di studio alla migliore studentessa diplomatasi al termine A chi è arrivato a leggere fin qui questa cronaca del dello scorso anno scolastico. Dopo un breve tragitto il cor- raduno di Rovescala potrebbe, a ragione, venir voglia teo si è fermato di nuovo davanti al monumento ai Caduti di dire: “Ma a che serve? Si fanno e si dicono sempre le ove prima di rendere omaggio ai Caduti di tutte le guerre, stesse cose!!” Ed io gli risponderei cosi: “È vero si fanno il Cerimoniere ha invitato tutti a ricordare i due poliziotti e si dicono sempre le stesse cose, ma sono quelle che uccisi nella Questura di Trieste. servono per tenere fede ai valori fondamentali sui quali la nostra Associazione si basa.” Quando a pochi mesi dalla fine della Grande Guerra quei reduci si riunirono, senti- rono il bisogno di ricordare i loro amici che dalle trincee non erano tornati e forse, con spirito profetico, temettero che nessuna pubblica istituzione li avrebbe ricordati come meritavano e per questo fondarono questa Associazione. In tempo di pace, attraverso l’amicizia stretta durante il servizio militare e che si perpetua durante la vita, noi dob- biamo mantenere vivo il ricordo di chi si è sacrificato per darci la libertà di cui noi oggi godiamo. Ebbene chi ritiene questi nostri raduni inutili, e noiosi i discorsi che attorno ad essi si fanno si iscriva ad un’altra associazione. In discesa, verso il nichilismo, l’indifferenza e l’egoismo si va velocemente, in salita, verso la solidarietà, la par- tecipazione e la generosità si va a fatica e facendo un costante allenamento. L’Alpino Pavese 3 - 2019 3
PIACENZA RADUNO 2° RAGGRUPPAMENTO Carlo Gatti Il 19 e 20 ottobre, si è svolto a Piacen- za l’annuale Raduno del 2° Raggrup- pamento, che riunisce le Sezioni della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, e che, in ambito associativo viene, per importanza, subito dopo l’Adunata Nazionale. Sabato 19, in mattinata, riu- nione dei Presidenti, alla presenza del Presidente Nazionale Favero, dove si è discusso di argomenti di carattere gene- rale come, criteri di ammissione di nuovi soci, futuro associativo, assicurazione di responsabilità civile e di infortunio, prossima riunione plenaria dei Presi- denti e dei Capigruppo a Rimini. Nel pomeriggio arrivo del Labaro Nazionale, con breve sfilata fino alla centralissima Piazza Cavalli, alzabandiera, onori ai Caduti e S.Messa. Per quanto riguarda la presenza della nostra Sezione, le note non sono state purtroppo molto positive a causa della scarsa partecipazione, un centinaio di persone in tutto che, considerata anche la vicinanza geografica di Piacenza sono veramente molto poche. Abbiamo avu- to l’accompagnamento della fanfara di Magenta, Sezione di Milano, di recente formazione, che desiderosa di mettersi in mostra, si è seriamente impegnata nel suo compito, per cui chi, potendo, non è intervenuto, non solo non ha contribuito a far fare bella figura alla nostra Sezione, ma ha anche perso l’occasione di passa- re una bella giornata alpina. Domenica, ammassamento all’inter- no dell’enorme Polo di Mantenimen- to dell’Esercito (Arsenale militare) e sfilata per le vie cittadine, con cerimonia finale del passaggio della stecca alla Sezione di Lecco, a cui competerà di organizzare il pros- simo raduno il 17-18 ottobre 2020. Meritano i complimenti gli Alpini di Piacenza, per l’impegno e l’orga- nizzazione che è stata precisa e inappuntabile in ogni settore, anche il meteo, dopo qualche incertezza di sabato, è stato benigno e quindi si può dire che è stata proprio una bella giornata. L’Alpino Pavese 3 - 2019 4
QUATTRO NOVEMBRE UNA FESTA ATTESA Gen. B. (c.a.) Vittorio BIONDI La commemorazione della fine della Grande Guerra si è svolta a Pavia e in molti comuni della Provincia nel giorno indicato dal calendario: lunedì 4 novembre. Da molte parti viene richiesto il ripristino della festa nazionale come è stato dal 1919, quando fu istituita come “Giornata dell’Uni- tà Nazionale e delle Forze Armate”, al 1976, quando, in piena austerity,per la presunzione di recuperare ore lavorative e produttività, con legge 54 del 5 marzo 1976 fu ridotta a “festa mobile” da festeggiarsi la prima domenica di novembre. Sembrò averla vinta quella corrente di pensiero anti- militarista che nella seconda metà degli anni sessanta attraversò la società italiana e che tendeva a sminuire l’importanza di questo anniversario e degli avvenimenti ad esso collegati ed i meriti delle Forze Armate. Adesso Attualmente, grazie all’opera di valorizzazione dei simboli possiamo constatare che è rimasto nel sentimento collet- patriottici svolta dal compianto presidente della Repubbli- tivo il desiderio di veder riconosciuti i meriti di quei cinque ca Carlo Azeglio Ciampi, sembra prevalere negli Italiani la milioni di soldati, cittadini italiani, che combatterono la coscienza di una “Identità Nazionale” di cui andare orgo- Grande Guerra, patirono sofferenze inaudite e portarono gliosi e tesa alla valorizzazione della nostra storia. a compimento l’unità d’Italia. E questo avviene nonostante È forse per questo che la ricorrenza si è celebrata a Pavia che l’autoflagellazione faccia parte del DNA di una parte ed in molti comuni della Provincia lunedì 4 novembre rilevante del popolo italiano e della classe politica che via quasi ad esprimere l’auspicio della Amministrazione e del via si alterna al governo del paese. popolo del ripristino della festa nazionale. Ed è stata una scelta felice perché si è vista una cerimonia viva con molta gente che ha partecipato con fervore all’“Al- za Bandiera” e agli “Onori ai Caduti”, che ha ascoltato attenta i vari oratori che si sono alternati. Particolarmente significative le parole degli studenti della “Consulta degli Studenti” che hanno dato l’impressione di voler trasmettere negli ascoltatori un forte, quasi risorgimentale, senso di amor di Patria. Il Gen. D. Marcello Bellacicco, Vice Coman- dante delle Truppe Alpine, incaricato dell’orazione ufficiale, si è rivolto ai giovani ricordando l’art.11 della Costituzione, ma anche l’impegno dell’Italia a contribuire al mantenimen- to della pace e dell’ordine nelle aree di crisi e l’impegno meritorio dei nostri soldati nella lotta al terrorismo. A conclusione per tutti quelli che hanno dubbi sull’impor- tanza del Quattro Novembre e sul dovere di rispettare il soldato di uno stato democratico, non asservito ai capricci Forse soffriamo di vittimismo congenito di fronte ai nostri di una dittatura, è opportuno questo messaggio Whats partner europei che con molta fatica accettarono nel 1918 App: “È il soldato, non il giornalista che ci ha dato la la realtà di un’Italia che, nonostante la tragedia di Caporet- libertà di stampa. È il soldato, non l’attivista che ci ha dato to dell’anno precedente, provocò con la battaglia di Vittorio la libertà di protestare. È il soldato, non il pacifista che ci Veneto e l’applicazione, il 4 novembre 1918, dell’armistizio ha dato la pace. È il soldato che onora la bandiera che poi di Villa Giusti il crollo dell’Impero Austroungarico, la disfat- ricopre la sua bara che ha dato agli imbecilli la facoltà di ta del suo esercito e l’immediata fine della guerra sul fron- bruciarla”. te italiano e successivamente, l’11 novembre, anche sul fronte europeo in Francia. Purtroppo una copiosa lettera- tura prodotta da scrittori poco informati dei fatti e ingannati dal comunicato di Cadorna, subito dopo Caporetto, che aveva tacciato di vigliaccheria alcune Grandi Unità della IIa Armata e la ferocia con cui pacifisti ad oltranza avevano attaccato il governo, contribuì a creare la leggenda degli Italiani vigliacchi smidollati. L’impegno poi di altri storici più obbiettivi dimostrò che lo spirito di abnegazione e l’eroismo del soldato italiano fu incontestabile sia per il comportamento tenuto nei mesi precedenti nella battaglia dell’Hermada e della Bainsizza e sia confrontando il comportamento del soldato italiano con quello dei soldati russi e francesi nello stesso periodo ed in situazioni anche meno drammatiche. L’Alpino Pavese 3 - 2019 5
LA PRIMA ADUNATA ...DIVISIONE Mario Villani Sergio Guida Ci sono nomi che gli Alpini non possono ascoltare senza La memoria. Tramandare la memoria è l’imperati- provare un brivido di emozione: Monte Nero, Monte Canino, vo morale che gli alpini praticano fin dalle origini. La Pasubio, Golico, Novo Postojalovka, Nikolajewka. Tra questi memoria dei valori e dei fatti che di essi danno testi- sicuramente figura quello del monte Ortigara, definito “il Gol- monianza. gota degli Alpini”. Tra le aspre rocce di questa montagna ari- I nomi delle Divisioni alpine, Julia, Tridentina, Cune- da e costellata di grotte e doline si svolse dal 10 al 29 giugno ense, Taurinense, Orobica sono antologie dense di 1917 una tra le più sanguinose battaglie della grande guerra. esempi di valore, eroismi, di sacrifici, di amor di patria, Per 19 giorni le truppe italiane assaltarono le postazione au- di imprese al limite delle possibilità umane. Nell’eser- striache sul monte Ortigara tentando invano di conquistarle. cizio della memoria un velo nel tempo sembra calato Il peso maggiore della battaglia ricadde sui 22 battaglioni di sul ricordo di un’altra grande unità alpina: la Divisione Alpini che si batterono con un valore tale da lasciare stupe- Pusteria. fatti ed ammirati gli stessi nemici. Costituita il 31 dicembre del 1935 Un giornale austriaco infatti, riprenden- (insieme alla Taurinense, Tridentina, do i comunicati del Comando Supremo Julia, Cuneense), la 5a Divisione alpina pochi giorni dopo il termine della batta- ebbe vita brevissima. Fu sciolta l’11 glia così scrisse: «[...] le perdite italiane settembre 1943, dopo l’armistizio. La raggiunsero così quelle di una battaglia Divisione, raggiungendo Cuneo dal sull’Isonzo; i due terzi però furono contati sud della Francia, circondata dai te- su un fronte lungo soltanto due chilome- deschi con carri armati e mitragliatrici, tri. Bisogna aver presente questo parti- dato che era disarmata, diventò facile colare per capire il dolore e l’orrore per preda. Gran parte degli effettivi furono il sangue inutilmente versato soprattutto dagli alpini: questi internati; pochi riuscirono a fuggire, dandosi alla mac- sentimenti hanno contraddistinto in Italia il nome di Ortigara». chia nelle formazioni partigiane. Non fu per caso quindi che la neonata Associazione Nazio- Una storia breve e intensa quella della Divisione nale Alpini decise di celebrare quello che allora si chiamò Pusteria. Costituita per essere inviata in Etiopia ha Convegno Nazionale (il termine Adunata venne adottato solo operato su cinque fronti: Africa orientale (gennaio1936 alcuni anni dopo) proprio sulla cima del Monte Ortigara. - aprile 1937), Alpi occidentali (giugno - agosto 1940), La mattina del 5 settembre 1920 circa quattrocento Penne Albania (novembre 1940 - giugno 1941), Montenegro Nere si concentrarono a Grigno. La colonna si mise in mar- (luglio 1941- agosto 1942), Francia sud-orientale, cia preceduta dalla fanfara del Battaglione alpini “Belluno” e zona di Grenoble, (novembre 1942 - settembre 1943). in 5 ore raggiunse Barricate. Da qui a Alla sua costituzione nel dicembre Campo Magro da dove, dopo una sosta, 1935 la 5a Divisione Pusteria era co- venne raggiunto l’accampamento. Qui, stituita dal 7o Reggimento alpini (Btg. dopo aver dormito nelle tende con pa- Feltre, Pieve di Teco, Exilles), dall’11o glia e coperte, i convenuti partirono per Reggimento (Btg. Trento, Intra, Saluz- al vetta dell’Ortigara dove ebbero la sor- zo), dal 5o Reggimento artiglieria alpi- presa di trovare quasi duemila persone na (Gruppi, Belluno e Lanzo), VII° Btg. giunte da ogni parte del Trentino e del Complementi, XI° Btg. Complementi, Veneto, rappresentanze, vecchi com- 5a Compagnia mista genio. battenti, semplici montanari riuniti per L’impresa coloniale in Etiopia traeva celebrare con l’Associazione Nazionale Alpini il sacro rito. motivazione dalla realtà contadina della dell’Italia di La cima dell’Ortigara era popolata da una folla addensata in- allora, dalla voglia di terra da lavorare, dalla necessità torno ai vessilli. E questo fu per L’A.N.A. il vero ed insperato di arginare la necessità di emigrare per trovare so- successo dell’adunata, sanzionato dall’intervento spontaneo stentamento. Quasi e caloroso dei valligiani. la metà degli alpini Sul posto venne celebrata la Messa e il cappellano militare della Pusteria al padre Giulio Bevilacqua parlò con commossa eloquenza momento del rimpa- rievocando il cruento sacrificio di 18 Battaglioni alpini e di trio della Divisione 15 compagnie mitragliatrici che operarono durante la san- non tornò in Italia guinosa battaglia. “L’Ortigara non è una sconfitta [...] non vi ma rimase volonta- è sconfitta se non quando qualche cosa di umano è stato riamente a lavorare smarrito, impoverito, soppresso. Ortigara, cattedrale di Alpi- in Africa come civili. ni, monumento del sacrificio umano, monte della nostra tra- Fu una campa- sfigurazione.” Furono le parole conclusive della sua omelia, gna durissima in ascoltate con commosso raccoglimento da tutti i presenti. condizioni clima- Il 6 settembre i partecipanti al raduno raggiunsero Trento tiche inusuali per dove ricevettero affettuose e calde accoglienze. le truppe alpine, in Nessuno dei partecipanti poteva immaginare che in quei schiacciante inferio- giorni si era dato il via ad una tradizione che ancora oggi, è rità numerica, con viva e sentita da migliaia di Penne Nere. lunghi e continui trasferimenti in “via L’Alpino Pavese 3 - 2019 6
PUSTERIA?? Nel mese di novembre gli alpini della Divi- sione Pusteria venne trasferita in Albania, male armati, male equipaggiati, mal vestiti, ordinaria” (come in gergo venivano definite mal nutriti, peggio riforniti, pessimamente le marce), in territori impervi in cui la minima comandati militarmente e politicamente. logistica era garantita dall’apporto dei muli. Approdati a Valona vennero subito inviati Quando questi, falcidiati dal clima, dalla pe- al fronte, sebbene la Divisione non fosse nuria di acqua e di cibo, dalla fatica, crollava- sbarcata tutta e fosse ancora priva di salme- no senza un lamento, gli artiglieri si caricavano rie, tra il Monte Chiarista e il Monte Tomori. Con nello zaino una granata da 75/13. soli 2500 uomini, la Divisione “Pusteria” teneva Le battaglie che segnarono l’esito vittorioso della 25 chilometri di fronte; il 5º Reggimento artiglieria campagna d’Etiopia furono quelle del Tembien, di Mai non era ancora in linea mentre i battaglioni Belluno e Ceu, Amba Aradam, Passo Uarieu, Amba Alagi, Passo Bolzano erano stati impegnati in altre zone. Sostenne, dal Mecan, Cheren, lago Ascianghi. Una guerra di movimento 9 dicembre 1940 fino al 28 gennaio 1941 sanguinosi com- fatta tutta piedi senza mugugni. Unico caso nella tradizioni battimenti difensivi contro forze greche, perdendo in un delle unità alpine, la Divisione Pusteria tra i suoi battaglio- solo giorno il colonnello comandante del 7o Reggimento ni ne aveva uno che non riportava il nome di una località e tre comandanti di compagnia. In aprile entrò in territorio italiana: Battaglione alpini greco occupando Stratsami. Dai racconti dei reduci emer- “Uork Amba”. Quando la ge tutto il tetro scenario che caratterizzò questa campa- divisione venne impiegata gna: una vera e propria via crucis. Senza equipaggiamenti nella seconda battaglia del adeguati, sotto una costante pioggia battente, marciavano Tembien, il VII° Battaglione e combattevano, contro un nemico tenace e motivato, complementi si distinse par- immersi nel fango che inghiottiva letteralmente uomini e ticolarmente, il 27 febbraio muli in territori privi di strade e sentieri. La neve subentra 1936, nella conquista del alla pioggia sferzata dal vento gelava con temperature massiccio dell’Uork Amba che raggiungevano i quaranta gradi sotto zero. Nessun (“Montagna d’oro”), il 15 riparo se non il misero riparo di un telo tenda, torturati dai marzo 1936 il suo coman- morsi della fame. dante lo intitolò ufficialmen- L’intervento delle truppe tedesche a metà aprile 1941 te Battaglione alpini “Uork dalla frontiera con la Bulgaria determinò la capitolazione Amba”. dell’esercito greco. Nel 1938 in Brunico fu Rientrata in Albania nel maggio 1941, la Divisione Pu- dedicato un monumento steria venne inviata a presidiare il Montenegro dove si all’Alpino per commemorare trasferì nel mese di luglio per “via ordinaria” a Podgorica la vittoria della divisione Pu- presidi a Cettigne, Fiume, Pljevlja, Dubovjci e Milonci svol- steria nel conflitto etiopico. gendo azioni di controguerriglia. Un esperienza crudele e Nel maggio del 1937, in piena d’insidie, contro un nemico invisibile, nascosto tra la seguito a un riordinamento delle truppe da montagna, popolazione, che a volte ha rasentato la barbarie. Non fu l’organico della Divisione “Pusteria” subì un notevole teatro di combattimenti ma di colpi di mano. L’unica vera rinnovamento. La Divisione fu cosi ricostituita: 7o Reggi- battaglia fu combattuta a Pljevlja quando i partigiani titini, mento alpini (Belluno), 11o Reggimento alpini (Brunico), 5º nella notte del 1° dicembre 1941, attaccarono con forze Reggimento artiglieria alpina (Gruppi: Belluno e Lanzo), numericamente superiori il presidio della Pusteria per Battaglione misto Genio. prendere il controllo dell’importante posizione strategica. Nel 1940, il 10 giugno, dopo la dichiarazione di guerra Un battaglia dura, aspra e difficile. Sedici ore di battaglia alla Francia e la Gran Bretagna, la Ia Divisione “Pusteria” durissima, con assalti e contrassalti, corpo a corpo. Il monumento alla Divisione Pusteria a Brunico fu impiegata lungo il Alla fine gli jugoslavi si confine occidentale. ritirarono con fortissime Fu un’esperienza perdite. breve ma caratteriz- La battaglia di Pljevlja zata da difficili e aspri sembra quasi il simbolo combattimenti contro della Divisione Pusteria, i francesi saldamente non se ne parla mai. Scri- fortificati. verne è un recupero della Il 28 ottobre 1940 nostra storia, è rendere iniziata la guerra testimonianza dei sacrifici contro la Grecia, che degli alpini e di altri soldati in realtà fu combattu- italiani mandati a combat- ta in Albania, fu una tere una guerra che non delle campagne di capivano, non volevano, guerra tra le più scon- non condividevano. Ma siderate, ispirata solo fecero il loro dovere, pa- dall’ossessione mus- gando anche con la propria soliniana di emulare vita. l’alleato tedesco. L’Alpino Pavese 3 - 2019 7
I VALORI DEGLI I SALUTI DEL PRESIDENTE NAZIONALE Milano, 17 settembre 2019 Riflettevo qualche giorno fa, durante una intervista per dello stesso sudore. Quel cameratismo che sfociava poi un’emittente televisiva, circa il tema che la Sezione di in amicizia vera e che ci portava anno per anno a ritro- Pavia ha proposto per il concorso di quest’anno: “I Valori varci all’Adunata Nazionale per abbracciarci, per contarci, degli Alpini”. sorridendo ai nuovi e ricordando i Veci, purtroppo andati Quali sono i Valori fondanti che hanno fatto sì che, cento avanti; che ci spingeva ad aiutare chi era stato meno anni fa, una trentina di Reduci del primo Conflitto Mondia- fortunato, perché sui Fronti aveva lasciato pezzi le abbiano deciso di costituire la nostra Associazione in di sé o addirittura la vita e c’era una famiglia da aiutare, quel di Milano, sotto la Galleria Vittorio Emanuele. Valori da sostenere. che li hanno convinti a difendere il nostro Tricolore in un Furono questi i Valori che spinsero l’Associazione a im- momento in cui anche le Istituzioni vole- pegnarsi in prima persona, quando “l’ or- vano scendere a patti con chi quel Tricolo- colat” colpì il Friuli e corremmo, con alla re voleva distruggere. Valori che hanno testa il nostro Presidente, a soccorrere i portato decine di migliaia di ragazzi, nostri amici friulani, così dolorosamente nostri progenitori, a combattere e morire colpiti: il primo embrione della nostra a migliaia sui fronti della Prima e della Protezione Civile, che tanto si è prodiga- Seconda Guerra Mondiale, ovunque la ta negli anni, a favore delle popolazioni Patria li ha chiamati a servire. Valori che italiane colpite da calamità naturali, cui il hanno fatto crescere la nostra Associazio- sistema Italia non è in grado di risponde- ne in maniera incredibile e ineguagliata in re totalmente. tutto il mondo, fino agli oltre 350.000 Soci Questi valori sono ancora fondamentali? attuali. Sono importanti per la nostra Italia? È Ebbene ritengo che il primo sia il senso giusto portarli avanti? del dovere: quel dovere che è racchiuso Ebbene dovrei scrivere un “sì” enorme!!! nella formula di giuramento che ogni sol- In una società dove si è perso il senso dato ha dovuto e deve fare nell’apprestar- dell’ orientamento, dove sono diventati si a servire il proprio Paese. Il secondo importanti l’apparire, piuttosto che l’esse- è senz’altro l’amore per la nostra Patria: re, l’egoismo, piuttosto che l’altruismo, il quell’amore che ci fa commuovere ogni successo personale, piuttosto che il suc- volta che vediamo garrire al vento il no- cesso del sistema Paese, in cui anche stro Tricolore, che ci fa palpitare il cuore quando vediamo la politica sembra abbia smarrito qualsiasi scopo se non i nostri soldati, impiegati in ogni parte d’Italia e nel mondo. il tornaconto personale, noi Alpini teniamo fede ai nostri Ma ce n’è un terzo, non meno importante degli altri e che Valori, ai nostri Principi, restando un punto di riferimento forse è stato il primo a muovere le anime dei nostri Padri importante, da tutti riconosciuto, e con forza continueremo Fondatori: il “cameratismo”, inteso come il rispetto ed il a chiedere il rispetto per quei Valori che sono la nostra sostegno reciproco con il compagno d’armi. base e che dovrebbero essere la base di tutti gli Italiani Cameratismo che è nato già nelle prime compagnie e per garantire un degno futuro al nostro Paese. battaglioni, composti prevalentemente da ragazzi che pro- Evviva l’Italia, Evviva gli Alpini. venivano dalla stessa valle, che erano cresciuti insieme e Sebastiano Favero che insieme si erano avviati alle Armi. Cameratismo che è cresciuto poi nei Reggimenti, nelle Brigate e nelle Divisioni, dove la fatica di arrivare alla cima è stato un collante formidabile fra soldato e soldato, ma anche con i propri Comandanti, che camminavano in testa al reparto, soffrendo delle stesse fatiche, sudando L’Alpino Pavese 3 - 2019 8
ALPINI IL PROGETTO I Valori: ci siamo riferiti al 2° articolo del nostro Statuto che li indica con precisione. Infatti lo scopo dell’Associazione descritto nel nostro Statuto depositato a Milano il 19 luglio 1919 indica esattamente quali fossero i Valori ai quali doveva far fede l’operato dell’Associazione. Questi sono: a) tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini, di- fenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta; b) rafforzare tra gli Alpini di qualsiasi grado e condizione i vincoli di fratellanza nati dall’adempimento del comune dovere verso la Patria e curarne, entro i limiti di compe- tenza, gli interessi e l’assistenza; L’iniziativa della Sezione di Pavia per c) favorire i rapporti con i Reparti e con gli Alpini in armi; celebrare il centenario della fondazione d) promuovere e favorire lo studio dei problemi della montagna e del rispetto dell’ambiente naturale, anche ai dell’ANA fini della formazione spirituale e intellettuale delle nuove Nell’anno del centenario dalla fondazione dell’ANA, la Se- generazioni; zione di Pavia ha deciso di condividere i valori per i quali e) promuovere e concorrere in attività di volontariato e fu fondata con tutta la popolazione ed in particolare con la Protezione Civile, con possibilità di impiego in Italia e nostra splendida gioventù. all’estero, nel rispetto prioritario dell’identità associativa È nato quindi un progetto “I Valori degli Alpini” che aveva e della autonomia decisionale. lo scopo di illustrarli ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado e di favorire, nelle loro classi, una discussione ed un apprendimento di questi valori. Il progetto è iniziato nel febbraio di quest’anno ed è termi- nato in ottobre, in concomitanza con il raduno sezionale di Rovescala. Si è quindi indetto un concorso che invitava i ragazzi ad una discussione in classe e alla realizzazione di elabo- rati, diversi per ogni gruppo di studenti, più semplici per gli alunni delle elementari, più complessi per gli studenti delle medie e superiori e per l’università. I migliori lavori sono stati premiati, con una cerimonia pubblica, dove gli studenti hanno illustrato al pubblico i loro elaborati ed infine è stata realizzata un’opera teatrale che, il 12 ottobre scorso, presso il Teatro Carbonetti di Broni ha narrato gli stessi valori anche agli adulti. Questa, in estrema sintesi, la genesi del progetto ma vediamolo nel dettaglio: L’Alpino Pavese 3 - 2019 9
Non si trattava di surriscaldamento del pianeta o dell’in- quinamento delle plastiche: c’erano i campi da arare, le fabbriche e le case da ricostruire, il profilo stesso delle montagne che era cambiato. Ma come è attuale oggi questo scopo che ci siamo dati 100 anni fa. Vogliamo, anzi dobbiamo insegnare alle nuove generazioni il rispetto dell’ambiente perché rispettarlo significa rispettare noi stessi e migliorare le condizioni di vita del notro mondo. Per il quinto comma “promuovere e concorrere in attivi- tà di volontariato e Protezione Civile” abbiamo spiegato come per noi il volontariato sia concreta e fattiva opero- sità, non teoria. L’aiuto concreto che gli Alpini intendono Per ognuno di questi “valori” abbiamo spiegato ai ragaz- dare negli eventi calamitosi è un fatto che deriva dal zi il significato e abbiamo fatto degli esempi che hanno nostro essere. Dobbiamo fare in modo che i nostri ragazzi indirizzato la loro comprensione: possano capire e al di la del fatto di saper usare gli stru- menti di tipo virtuale possano anche saper capire e usare Per il primo comma “tenere vive e tramandare le nostre strumenti concreti. tradizioni” ci siamo riferiti all’adunata e l’abbiamo interpre- tata come l’opportunità di incontrarsi per rinnovare, ogni anno, la testimonianza del nostro bene alla nostra As- sociazione, perché dobbiamo essere noi i primi a volerci bene, per il senso di essere insieme, di essere fratelli, di appartenere alla stessa grande famiglia che per noi è l’Italia. Per avere un’identità, perché senza identità non c’è possibilità di confronto. Per il secondo comma “i vincoli di fratellanza” abbiamo spiegato che fratellanza per noi Alpini deriva dall’aver vissuto in trincea, così come oggi nelle attività di supporto alle popolazioni accanto al nostro Fratello. E si obbediva agli ordini, si rispettava la Patria, l’adempimento del do- vere era comune, non per un ordine impartito dall’alto ma per fratellanza con il nostro compagno di fianco con cui condividiamo gioia e allegria, ma anche dolore e spavento. La raccolta fondi: Le risorse economiche della Sezione di Pavia sono Per il terzo comma “favorire i rapporti con i Reparti e gli limitate e per tutte queste attività del progetto: i premi, Alpini in armi” abbiamo spiegato che oggi il servizio di le cerimonie pubbliche di premiazione, la realizzazione leva non c’è più ed è un peccato perché farebbe del bene dello spettacolo teatrale non potevamo gravare su queste ai nostri ragazzi, quanto meno imparerebbero cosa sono scarse risorse. Abbiamo allora indetto una raccolta fondi questi nostri valori di cui parliamo questa sera. Non c’è ed i risultati sono stati eccellenti: più la naja ma rimane il nostro impegno a formare, sui Abbiamo parlato del progetto, del coinvolgimento delle nostri principi, le nuove generazioni, attraverso campi scuole e soprattutto della volontà di trasferire i nostri valo- scuola, insegnamento scolastico e concorsi come questo ri alle nuove generazioni ad enti benefici o che potessero dove i ragazzi si impegnano e ci dimostrano di ben com- condividere l’impostazione del progetto. prendere se ben si insegna loro. Ed abbiamo trovato terreno fertile presso gli Enti che nel loro operato condividono i nostri valori: in primis la Per il quarto comma: “lo studio dei problemi della montagna Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia la cui e del rispetto dell’ambiente naturale” abbiamo fatto notare missione è: “Promuovere l’aggregazione sociale, fare che di ambiente parlava già il nostro statuto del 1919. crescere il settore non profit, raccogliere fondi per finan- ziare il maggior numero di progetti che siano di utilità per la società medesima, intervenire dove esiste un bisogno per migliorare la qualità della vita”. Abbiamo partecipato ad un bando di gara, siamo stati ammessi ed abbiamo ottenuto dalla Fondazione il 60% di finanziamento dell’in- tero progetto. Ma non possiamo dimenticare il Lions club, il Rotary club, il Kiwanis club, tutti Enti che hanno a cuore nel loro statuto la diffusione del bene comune e la formazione dei giovani su sani principi, come pure la Provincia di Pavia, il Comune di Pavia, la Prefettura, la Polizia di Stato. Alla fine il risultato economico dell’operazione, dopo aver consegnato i premi, allestito lo spettacolo teatrale, stam- pati gli inviti e le locandine, ha avuto un saldo positivo. L’Alpino Pavese 3 - 2019 10
Inoltre la Giuria ha deciso di assegnare un premio di par- tecipazione a tutte le classi primarie che hanno partecipa- to a riconoscimento del lavoro e dell’interesse dimostrato. A titolo esemplificativo le immagini riportano alcuni dei lavori presentati ma tra i tanti vorrei segnalare il quaderno di poesie scritto dai bambini di prima elementare della scuola primaria di Rovescala e, qui in foto, ne vediamo un esempio e la bellissima carrellati di immagini artistiche fatta del Liceo Artistico Volta di Pavia. Le scuole ed i loro lavori: Il progetto ha interessato 22 classi con circa 600 alunni e due studenti universitari. Un risultato assolutamente importante per la nostra provincia ma soprattutto ci ha dato la soddisfazione di aver portato il nostro messaggio ad una platea estesa fatta si dai ragazzi dei vari istituti ma anche dai loro insegnanti e dai dirigenti scolastici. Insom- ma il nostro messaggio è arrivato potente e lo scopo per il quale avevamo indetto questo concorso è stato raggiunto. I lavori sono i più disparati, dai più semplici delle scuole elementari a quelli artistici del Liceo Artistico Volta di Pavia, a quelli profondi ed autobiografici come il libro sulla storia degli Alpini presentato da uno studente universitario. Cito qui quelli premiati ma non sono da meno tutti gli altri e la commissione che ha giudicato i lavori ha avuto un Questi studenti hanno realizzato un libro, “cento pagine compito difficile nell’attribuire una graduatoria. per cento anni” dove ogni pagina è un piccolo capolavoro Comunque i premi sono stati assegnati a: Scuola Primaria artistico. I dipinti ci sono stati donati e certamente abbelli- di Rovescala, Istituto di istruzione superiore Volta di Pa- ranno le pareti della nostra Sede. via, Istituto Comprensivo di Casteggio, Studente universi- tario Loan Ureche dell’università di Piacenza. L’Alpino Pavese 3 - 2019 11
Lo spettacolo teatrale: Si percepiva nel racconto dei due reduci, per la voce di Fin dall’inizio del progetto avevamo ritenuto opportuno Claudio Villani, l’attaccamento estremo alla vita, ai nostri estendere la narrazione dei nostri valori anche al di fuori affetti, ai nostri compagni di sventura. Si percepiva la sof- dell’ambiente scolastico, interessando a questi temi anche ferenza profonda ingiustizia di quella situazione di guerra le Autorità, gli Alpini e le loro famiglie e più in generale il dalla quale si poteva scampare solo per un caso o, forse, pubblico adulto. perché un angelo Abbiamo quindi pensa- custode era in quel to di parlare al grande momento al nostro pubblico attraverso un fianco. sistema di comunica- Una splendida rappre- zione suggestivo: uno sentazione ma è un spettacolo teatrale. peccato che il pubbli- Così, la sera del 12 otto- co, quella sera, non bre scorso, nella splen- fosse molto numeroso. dida cornice del Teatro Tuttavia il nostro mes- Carbonettti di Broni è andato in scena il nostro spettacolo saggio lo abbiamo gridato “I Valori degli Alpini”. Regista e voce narrante Claudio forte e ci auguriamo che Villani, voce solista Francesca de Mori ed al pianoforte sia stato ascoltato. Salvatore Pezzotti. Tre amici ma soprattutto tre grandi Per il lettore incuriosito da professionisti dello spettacolo! queste parole e che aves- Per parlare dei nostri “valori” abbiamo scelto di raccon- se il desiderio di rivedere tare due storie realmente vissute da due reduci della lo spettacolo, comodamen- Campagna di Russia nella seconda guerra mondiale e di te da casa sua, lo abbiamo intervallare il racconto, a volte grave nei suoi toni ed emo- registrato e si può trovare tivamente coinvolgente, con sul nostro sito internet splendide canzoni attuali ma www.pavia.ana.it riferibili ad alcuni momenti del alla pagina dedicata racconto e splendidamente alle iniziative del interpretate dalla nostra voce Centro Studi. solista. Viva l’Italia, viva gli Questo spettacolo ci ha molto Alpini, viva i loro coinvolto, fino all’emozione valori che, nel cen- personale, perché sentivamo tenario della nostra di interpretare la parte miglio- Associazione sono re della nostra alpinità e dei sentimenti che dovrebbero stati illustrati in varie accompagnarci sempre quando parliamo di fratellanza e forme e, come meglio potevamo fare, ai nostri giovani quando sosteniamo che l’orrore delle guerre non dovreb- ed alla nostra Società con l’augurio di poter contribuire a be più essere scritto nelle pagine della nostra storia. renderla migliore. Giacomo Casarino L’Alpino Pavese 3 - 2019 12
Notizie dal Coro Ercole Aneomanti Settembre. Dopo la rimpianto per un mondo lunga pausa estiva, ci perduto, la consapevo- ritroviamo alle prove per lezza che non ritornerà affrontare un calendario e nel timore che quanto che, inaspettatamente si ha fatto venga inesorabil- è arricchito di numerosi mente dimenticato. appuntamenti, ai quali Ma su quest’ultimo punto cerchiamo di far fronte mi sento di dire che non al meglio delle nostre sarà così. I tuoi canti possibilità. hanno reso questo mon- È un momento di crisi, do migliore, magari per dovuto ad un insieme di pochi, ma le tue arie ispi- circostanze negative che, rate, semplici e immedia- purtroppo, nello stesso te, con testi che parlano momento colpiscono al cuore noi continuere- diversi di noi. Eppure è mo a cantarle, e finchè proprio adesso, in questi uno di noi le canterà momenti critici che viviamo quei valori che cerchiamo, vivranno e parleranno a chi ci vuol sentire, a chi crede col canto e a modo nostro di trasmettere: l’amicizia, il ancora nelle cose semplici della vita, nei nostri valori. senso di appartenenza, volontà e testardaggine, quella testardaggine che ci dice di non mollare e andare avanti, Chiudo ricordando ai nostri lettori i nostri due ultimi ap- cantare finchè c’è voce. puntamenti: A Siziano il 14 dicembre alle ore 21 ed il 15 Ed è proprio durante la nostra crisi che giunge notizia, dicembre alle 15 presso le suore benedettine. Il primo per per noi una vera bomba, del ritiro di Bepi De Marzi, con il Manuel ed il secondo per i bambini dell’asilo per un augu- conseguente scioglimento del suo coro “I crodaioli”. rio alpino di buon Natale e, naturalmente, buon Natale e Annunciato da una sua lunga lettera che ne spiega i felice anno nuovo a tutti voi. motivi, che in fondo possono riassumersi in un profondo Stille Nacht! Notizie dalla Protezione civile Gianni Varesi Ritorno dei nostri volontari nelle Aree Terremotate Ecologica con i ragazzi della locale scuola elementare e Nei giorni 12, 13 e 14 di settembre una decina di volontari alcuni rappresentanti della nostro PC. accompagnati da Michele Longo e dall’ex. Coordinatore Dopo, infatti, una didascalica “lezio magistralis” del no- nazionale, ing. Bonaldi, in occasione del rientro all’Aquila stro Generale Vittorio Biondi ,i ragazzi sono stati coinvolti del 9° reggimento alpini, oltre che per presenziare alla in una divertente quanto edificante “caccia al tesoro” nella manifestazione, si sono recati nelle aree terremotate ove recentemente e sapientemente ristrutturata area sportiva erano intervenuti dieci anni prima (Fossa e Paganica). comunale. I volontari hanno trovato il tempo per ripristinare il sentiero Ricostruendo i versi della poesia “Che cosa è Dio? Di del Santuario di Madonna Aleandro Aleardi la nutrita Fore a l’Aquila, riaperto e roboante platea di ragaz- dagli stessi nel 2015 in zini ha cosi’ avuto modo di occasione dell’adunata combinare un divertente nazionale. momento ludico con l’occa- Si sono poi recati nelle zone sione di mettere in pratica colpite dal sisma del 2016, i principi civili, precedente- ove avevano allestito un mente espostigli. campo di accoglienza, por- Si vuole, in ultimo, ricor- tando il saluto della sezione dare il riconoscimento di agli amministratori locali ed una lauta borsa di studio, ad amici del Gruppo Alpini dedicata al compianto Pier- di Arquata del Tronto. paolo Messineo, alla più I sani principi degli alpi- giovane dei volontari della ni hanno avuto modo di nostra Protezione Civile, materializzarsi, inoltre, alla perché le sia di sprone per fine del mese di settembre un impegno duraturo all’in- quando in occasione del segna dei nostri valori. Raduno Sezionale di Rove- scala si è svolta la Giornata L’Alpino Pavese 3 - 2019 13
Notizie dai Gruppi Voghera 21 settembre SOCIETÀ DI INSTALLAZIONE ABILITATA DM 37/08 di Ing. Paola Faravelli & C. ASSISTENZA PER: CONFORMITÀ IMPIANTI IDRICO-SANITARI, RISCALDAMENTO, GAS, ANTINCENDIO PRATICHE E PROGETTAZIONE ANTINCENDIO (PROFESSIONISTA ABILITATO AI SENSI DEL DM 05.08.2011) SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (DLGS 81/08) RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE (DIRETTIVA SEVESO) CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI E PRATICHE PER AGEVOLAZIONI FISCALI PER IL RISPARMIO ENERGETICO. Frazione Scazzolino 35/A - 27040 Rovescala (Pavia) e-mail: fimansas@gmail.com - tel.: 340 1829686 P.IVA: 0264922189 L’Alpino Pavese 3 - 2019 14
N ella giornata di giovedì 31 ottobre, su invito del “Centro S. Maria alle Fonti” di Salice Terme della Fondazione Carlo Gnocchi, una delegazione della Sezione Alpini Pavia ha partecipato ad una udienza speciale dal Santo Padre nella ricorrenza del decimo anniversario della beatificazione del cappellano degli alpini. Nella maestosa Sala Nervi, ovvero Sala Paolo VI, erano presenti oltre 4700 persone: tanti alpini, accompagnatori e molti ospiti dei Centri della Fondazione sulle loro carrozzelle, accuditi amo- revolmente dai loro assistenti. Con tutto lo staff della Fondazione erano presen- ti don Vincenzo Barbanti, presidente, e mons. Angelo Bazzari, presidente emerito. Prima dell’udienza, i convenuti sono stati allietati dai canti dei cori “La Pineta” e “Val Camonica”. Papa Francesco, nel suo saluto, ha indicato la Fondazione “una testimonianza esemplare di impegno al servizio delle vite più fragili; una società incapace di accogliere ha perso la pietà”, esortando poi medici, operatori e volontari presenti, a non stancarsi mai di servire lungo la frontiera dell’infermità e della malattia. Emozionante poi assistere all’incontro del Santo Padre con i tanti infermi presenti, giovani e meno giovani, con carez- ze baci e strette di mano e, soprattutto, tanto, tanto sorriso. Veramente commovente ed indimenticabile. Usciti poi dal Vaticano, prima di intraprendere il viaggio di ritorno, gli alpini si sono ritrovati insieme per le vie della città eterna e ... ma qui è un’altra storia: “L’alpin l’è semper quel”. Alessio Braga Dorno 8 settembre L’Alpino Pavese 3 - 2019 15
Rivanazzano 15 settembre Gropello 29 settembre L’Alpino Pavese 3 - 2019 16
Torre del Mangano 4 novembre Gli Alpini e il territorio A conferma dell’importanza del lavoro svolto sul terri- torio e delle relazioni intrattenute con le istituzioni locali del proprio comune e quelli viciniori, gli alpini del Gruppo Torre del Mangano sono stati invitati dal sindaco di Mar- cignago ad intervenire ufficialmente nella celebrazione del 4 novembre con una sintetica relazione sugli eventi e le conseguenze della Ia Guerra Mondiale. La serata è stata colorita dalla recita di poesie dialettali di autori pavesi e da musiche del repertorio alpino e della tradizione patriottica italiana. Sergio Guida Pavia-Certosa 10 novembre L’Alpino Pavese 3 - 2019 17
Mornico Losana 17 novembre Giorno del ricordo Anche sotto la pioggia, il Gruppo Alpini Mornico Losana ha celebrato domenica 17 novembre il suo 32° anniver- sario ed ha ricordato i tanti suoi amici alpini andati avanti. Per l’occasione l’amministrazione comunale rappresenta- ta dal sindaco Paolo Porcellana ha voluto porre una targa commemorativa per ricordare i cento anni dell’Associazio- ne Nazionale Alpini e i 32 anni di costituzione del gruppo. Gli intervenuti si sono intrattenuti, ben inquadrati, sulla piazza per l’Alza Bandiera, lo scoprimento della targa e gli Onori ai Caduti, successivamente si sono recati in chiesa dove, prima della messa sono stati fatti i saluti di rito da parte del Capogruppo Ermanno Vico, del Sindaco e del Presidente della Sezione Carlo Gatti. Vittorio Biondi Robbio G li Alpini di risaia anche se abitano in pianura volano alti come le aquile! Questi monumenti sono stati fatti nel prprio giardino dall’Al- pino Agostino Chieregato del Gruppo di Robbio. I lavori sono iniziati nel 2018 ed ultimati a giugno 2019 con la posa del cappello in bronzo. Una meraviglia! Calendario prossime attività 2 febbraio Commemorazione di Nikolajewka Gruppo di Broni 16 febbraio Commemorazione Alpini pavesi “Andati avanti” Sezione di Pavia 8 marzo Assemblea annuale ordinaria dei delegati sezionali 5 aprile Pellegrinaggio al tempio della Fraternità Protezione Civile 21 giugno Raduno intersezionale Capannette di Pey 27 settembre Commemorazione Alpini della Lomellina Gruppo di Gropello Cairoli 4 ottobre Raduno sezionale Alpini Gruppo di Broni AVVISO AI SOCI Presso i Capigruppo sono disponibili i BOLLINI per il tesseramento 2020 L’Alpino Pavese 3 - 2019 18
Andati avanti Stradella Broni I l 30 ottobre 2019 ha raggiunto il L’Alpino Giuliano Gilla è andato “ Paradiso di Cantore “ il Tenente avanti il 2 novembre. Gianrico Moroni. Fu arruolato al CAR di Montorio Classe 1957. Dopo gli studi ha Veronese il primo marzo 1962 frequentato il 112° Corso Auc ed e congedato dal 5° Rgt. A.Mon. al termine del quale è stato asse- Gruppo Vestone il 26 luglio gnato al Battaglione Aosta, 1963. 42 Comp. Caserma Testafochi. Gli Alpini del Gruppo di Broni lo Amico sincero e vero Alpino. ricordano con affetto. Ci Mancherà. Ora non possiamo che augurargli “Buon Viaggio Moroni.” Santa Maria della Versa Angelo Ghelfi Rivanazzano Giuseppe Bironi Montù Beccaria Carlo Vercesi Prossime Adunate Nazionali Ricordi di guerra 15-18 I l Consiglio Direttivo Nazionale nella riunione del Presentato a Casteggio, al Palazzo Certosa Cantù, il 9 novembre, ha deciso di affidare alla Sezione di Udine Diario del soldato De Ambrosi Carlo, alla presenza delle l’organizzazione dell’Adunata Nazionale del 2021. autorità comunali, sono intervenuti il presidente Carlo Pertanto le prossime Adunate Nazionali saranno: Gatti, il segretario Gen. Vittorio Biondi e il socio Michele Manfra ex sindaco di Casteggio. 2020 Rimini 2021 Udine L’Alpino Pavese 3 - 2019 19
I saluti di Padre Roda Cari Alpini e amici degli Alpini, dopo sei anni passati insieme in cui abbiamo vissuto dei momenti veramente felici, per una decisione presa dai Superiori sono stato destinato alla Comunità Barnabitica di Lodi. Per me gli anni passati con voi sono stati stupendi, ho potuto condividere con voi la nostra Alpinità sia nelle feste dei gruppi sia nelle Adunate Nazionali. Anche se non farò più parte della Sezione di Pavia ufficialmente lo sarò con il cuo- re. Non potrò dimenticare tantissimi amici alcuni dei quali sono già ritornati nel Paradiso di Cantore ma che rimangono sempre per me un esempio da seguire per gli esempi che mi hanno dato quando erano ancora tra noi. Un saluto speciale va al Presidente Carlo Gatti, ai Componenti del Consiglio sezionale ai Generali Vittorio Biondi e Roberto Abbiati. Non posso dimenticare il mio gruppo di Voghera che mi hanno accolto con grande amicizia fin dai primi giorni in cui ero arrivato. Con loro ho fatto un bel pezzo di strada, ho conosciuto Alpini che mi hanno mostrato come di deve agire e vive- re da Alpini, ricordo con tanto affetto tra coloro che sono andati avanti: Guerrino Setti, Renato Saviotti, Giovanni Gallo tre uomini, tre Alpini con la A maiuscola, tre uomini che hanno dato molto al gruppo. Se volete mandarmi ancora l’Alpino Pavese questo è il mio indirizzo nuovo: Padre Giuseppe Roda Collegio San Francesco Via san Francesco, N° 21 26900 Lodi (LO) Colgo l’occasione per augurare a tutti voi e alle vostre famiglie un Felice e Santo Natale e un Prospero Anno Nuovo Vostro Cappellano per sempre Padre Giuseppe Roda Alpino SOMMARIO Saluto e Auguri dal Presidente pag.1 Rovescala superba pag.2 Piacenza: raduno 2° Raggruppamento pag.4 Quattro novembre, una festa attesa pag.5 La prima adunata pag.6 ...Divisione Pusteria?? pag.6 I valori degli Alpini pag.8 Notizie dal Coro pag.13 Notizie dalla Protezione Civile pag.13 Notizie dai gruppi pag.14 Andati avanti pag.19 I saluti di Padre Roda pag.20 Festa del Gruppo Alpini di Voghera lo scorso 21 settembre. Abbeverata muli pag.20 Dopo la celebrazione della santa Messa, padre Giuseppe si è accomiatato. In primo piano il capogruppo di Lodi, Zaverio Farina che lo accoglierà nel suo Gruppo. Continua l’abbeverata Muli: L’Alpino Pavese - NOTIZIARIO Offerte pervenute Periodico della Sezione di Pavia dall’8 luglio al 16 novembre 2019 dell’Associazione Nazionale Alpini Direttore responsabile: Guida Sergio Ordinante Beneficiario Importi Redazione: Riporto (dal 7 luglio) € 10.478,43 Biondi Vittorio, Bolis Aurelio, Fam. Gatti e Guerci Memoria Messineo Pierpaolo € 110,00 Cartoni Raffaello, Casarino Giacomo, Gatti Carlo, Villani Mario Gruppo Montalto “Alpino Pavese” € 100,00 Sito internet: Abbiati Roberto Sezione € 500,00 www.pavia.ana.it Bernini Carlo Borsa di studio € 20,00 Indirizzo e-mail: redazione@alpinipavia.it Gruppo Gropello Cairoli Unità Protezione Civile € 50,00 Sede legale: Gruppo Tre Comuni “Alpino Pavese” € 200,00 viale Sardegna, 52 27100 Pavia Gruppo Stradella “Alpino Pavese” € 70,00 Stampa: Cooperativa Sociale Casa Del Giovane Gruppo Montalto Gruppo Sportivo ANA € 100,00 Via Folla di Sotto, 19 27100 Pavia Gruppo Pavia-Certosa Gruppo Sportivo ANA € 100,00 Iscrizione ROC n. 29545 dell’11 Aprile 2017 Situazione al 16 novembre 2019 € 11.728,43 Periodico registrato presso Registro Operatori Comunicazione. L’Alpino Pavese 3 - 2019 20
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