Da 18 anni al fianco dei bambini in Italia e nel Mondo - Fondazione L'Albero della ...
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Magazine semestrale • Anno XVII • Numero 1 • Giugno 2015 Autoriz.Tribunale di Milano n.106 del 21/02/2006 – Stampe Periodiche Da 18 anni al fianco dei bambini in Italia e nel Mondo Un progetto La nostra Tutte le per combattere accoglienza ultime attività la povertà dei a 7mila bimbi di sostegno, minori a Milano siriani in fuga dall’Asia alle e Palermo dalla guerra Americhe
Diciotto anni dopo... 18 anni di vite da salvare, di ferite da curare, di traumi da superare. Ma anche di storie da narrare, di futuro da ridise- gnare, di potenziali da liberare. 18 anni spesi tutti, istante per istante, a prendersi carico delle grandi difficoltà dei bambini in tutto il mondo e a lavorare con loro per trasformare il disagio in una nuova opportunità e la fragilità in una forza consapevole. È questo L’Albero della Vita che ti presentiamo nel nuovo “Nel Giardino del Re”. Una storia matura che rilegge se stessa, che è pronta per guardare al valore di ciò che ha saputo realizzare in passato e che sen- te, più forte che mai, il desiderio di puntare al futuro con il cuore pieno di passione, speranza e amore per i bambini e per le loro vite colme di possibilità, i semi di quel mondo migliore che tutti desideriamo. È un albero che ormai ha fatto crescere i suoi rami rigogliosi in tutta Italia, nell’Est europeo, in India e in Kenya, in Perù e ad Haiti e che si sta allargando con nuove fronde in Bangladesh e Myanmar. Nel nostro Paese lavoriamo con rinnovato impegno per affron- tare la povertà dei minori e delle famiglie: una piaga di proporzioni inimmaginabili appena pochi anni fa. Vogliamo fare tanto e vogliamo farlo al meglio, focalizzandoci sulla qualità e con l’obiettivo di far diventare le nostre metodologie di intervento delle eccellenze da condividere in tutti i contesti di lavoro. A 18 anni dalla costituzione de L’Albero della Vita, nel- la città di Assisi, è bello essere qui insieme a celebra- re la crescita della nostra missione sociale che ci lega a migliaia di sostenitori, che vibra nei cuori di tanti amici che di questo albero sono la vera linfa. Va a tutti voi il mio più caloroso ringraziamento per quan- to ci avete permesso di fare in questi anni e l’invito a essere insieme a noi, al fianco dei bambini, nelle tante sfide che sapremo accogliere nei prossimi anni. Ivano Abbruzzi Presidente Fondazione L’Albero della Vita
www.alberodellavita.org Sommario Giugno 2015 2 FOCUS MINORI Aumenta l’emergenza povertà infantile in Italia 4 VARCARE LA SOGLIA Un importante progetto per le famiglie bisognose 5 PER LA SCUOLA Abbiamo portato il circo nelle aule di Scampia 12 ACCOGLIENZA HAITI: gli obiettivi del 2015 6 AFFIDO FAMILIARE per il centro di suor Marcella Quasi cento famiglie si sono già messe in gioco 14 SOSTEGNO A DISTANZA Come puoi aiutare un bambino, 7 PROFUGHI SIRIANI cambiandogli la vita per sempre Come assistiamo i piccoli in fuga dalla guerra 16 PROTEZIONE KENYA: è iniziato il nostro progetto 8 I NUMERI per i ragazzi di strada di Nairobi I progetti della Fondazione in Italia e nel mondo Nel Giardino del Re Direttore responsabile: Fulvia Degl’Innocenti 10 EMERGENZE Anno 17 • n. 1 • Giugno 2015 Magazine semestrale - Registrazione Progetto editoriale: INDIA: i nostri interventi Tribunale di Milano n° 106 del 21/02/2006 L’Albero della Vita onlus dopo l’alluvione in Assam Realizzazione editoriale: Alessandro Giulio Midlarz Fondazione L’Albero della Vita Onlus Sede nazionale: Via Vittor Pisani, 13, Progetto grafico e impaginazione: Silvia Vignati 11 SOSTENIBILITÀ 20124 Milano - Tel. 02 90751517 info.fondazione@alberodellavita.org Stampa: IDMC srl PERÙ: un nuovo progetto Iconografia: archivio FADV www.alberodellavita.org Copertina: foto di A.G. Midlarz per le comunità andine Fondazione L’Albero della Vita | 1
Progetti IN ITALIA Focus minori Sempre più in difficoltà Gli ultimi allarmanti dati dicono che un minorenne italiano su tre è a rischio di povertà ed esclusione sociale e rilanciano l’urgenza di investire nell’infanzia N on è un Paese per giovani, il nostro. E, per dirla tutta, nemmeno l’intero continente reddito, secondo l’Istat erano circa 1 milione e 800mila nel 2011 e nel 2013 sono diventati gode di ottima salute. È questo 2 milioni e 382mila. Il dato il poco lusinghiero ritratto che riferito ai minorenni in povertà emerge dalla recente pubbli- assoluta è, se possibile, ancora cazione “Verso il benessere peggiore perché nello stesso dei bambini e dei ragazzi in biennio registra un raddop- Europa”, la versione italiana pio: da circa 700mila a oltre 1 nei bambini per interrom- del Quaderno sulla povertà dei milione e 400 mila. Di fronte pere il perpetrarsi dello minorenni nell’Unione Euro- a una simile realtà dei numeri La pubblicazione svantaggio sociale”, il docu- pea tradotta e integrata dalla diventa ancor più stringente la è disponibile sul mento che individua proprio nostra Fondazione in collabo- Raccomandazione della Com- nostro sito in nella lotta alla povertà infantile razione con Cilap Eapn Italia. ITALIA missione Europea “Investire 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 versione PDF e all’esclusione sociale e nel POVERTÀ ASSOLUTA 482 610 649 653 723 1058 1434 MEZZOGIORNO superamento del disagio le 275 380 400 380 417 522 707 CENTRO 0 0 0 100 92 158 201 NORD 151 Minorenni in povertà assoluta 2007-2013 (migliaia) 155 195 180 214 378 526 Numeri per riflettere 1500 strategie vincenti per raggiun- Minorenni in povertà assolutaMinorenni in povertà relativa I dati Eurostat parlano chiaro: il 1434 (incidenza % - 2013) per regione gere gli obiettivi di crescita 2007-2013 (migliaia, dati Istat) 31,9% dei minori italiani, quindi sostenibile che l’Europa si è quasi uno su tre, è a rischio di 1058 data per il 2020. povertà, contro una media UE In prima fila 707 del 27,6%. Ma ancor più di que- 750 610 649 723 sti dati, che pure sono davvero 482 653 522 526 Negli ultimi anni la nostra allarmanti, a preoccupare è la 374 401 359 417 378 Fondazione ha lavorato molto rapidità con cui si sta allargan- con Eurochild, la piattaforma 275 214 191 177 180 158 151 do il fenomeno. In particolare, europea dedicata alla promo- Totale minori Fino a 3 anni Da 4 a 6 anni Da 7 a 13 anni Da 14 a 17 anni 201 ITALIA 13.8 11.5 12.8 14.6 14.8 MEZZOGIORNO 57 19.1 14.4 59 19.6 19.5 21.2 zione dei diritti e del benesse- 56 i minorenni in povertà relativa, CENTRO 114 92 10.2 7.6 11.4 12.4 NORD 11.2 11.5 9.6 12.2 10.5 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 ovvero quelli che vivono in una ITALIA NORD CENTRO SUD re dell’infanzia in Europa, sul- famiglia con serie difficoltà di Minorenni in povertà assoluta per classi di età (incidenza % - 2013) la necessità di guardare con 30 Promuoviamo il benessere 21.2 19.1 19.6 19.5 14.4 14.6 14.8 15 13.8 12.8 12.4 12.2 11.2 11.5 11.5 11.4 10.2 10.5 9.6 È ora di ripensare alle strategie per combattere la povertà minorile 7.6 ITALIA Minorenni in povertà assoluta NORD (incidenza % - 2013) per regione CENTRO (*) SUD 0 Totale minori Fino a 3 anni Da 4 a 6 anni Da 7 a 13 anni Da 14 a 17 anni L Fonte: dati ISTAT a povertà materiale ed educativa che * dato non significativo a motivo della scarsa numerosità campionaria infatti, non significa solo disporre colpisce oltre 1,4 milioni di bambini italiani di opportunità 69 “materiali” molto si traduce in varie forme di disagio, in un alto ridotte, come avere una casa, rischio di esclusione sociale, di problemi di un’alimentazione o un guardaro- salute da adulti, in una possibilità compromessa ba non adeguati, ma soprattutto di sviluppare pienamente il loro potenziale nel non riuscire a fare alcune esperienze educative, Una Vela per corso della vita. “Incontrando questi bambini culturali e sportive che rappresentano delle tap- Sperare è il nostro progetto e ragazzi ogni giorno nei nostri interventi sul pe fondamentali nella crescita di un bambino, che promuove il territorio”, racconta Alessandra Pavani, Respon- fin dai primissimi anni di vita. valore educativo sabile Ricerca e Advocacy de L’Albero della dello sport Vita, “abbiamo compreso che la chiave per la Un nuovo modello costruzione del loro benessere è l’accesso ad “La nostra Fondazione si batte e cerca di coin- alcune esperienze fondamentali”. Essere poveri, volgere le istituzioni perché la famiglia povera 2 | Fondazione L’Albero della Vita
www.alberodellavita.org Il disagio in Italia L’indigenza cresce soprattutto nelle famiglie con bambini del Nord e di alcune regioni del Sud N el 2013, secondo l’Istat, 1 italiano su 10 è in povertà assoluta. È il record da quando (2005) l’Istituto nazionale di statistica fornisce questa stima: se dieci anni fa i più poveri tra i poveri erano il 4,1% della popolazione (2.381.000 persone), due anni fa erano aumentati al 9,9% (6.020.000 perso- ne). La povertà assoluta continua ad aumentare tra le famiglie con tre o più componenti e, soprattutto, tra quelle con figli, in particolare se minori. Sono il Nord occhi nuovi al disagio sociale. In Italia e e l’estremo Sud ad aver subito maggiormente questo La logica, finora prevalente, di in molti inasprimento, con centinaia di migliaia di bambini far crescere l’Europa attraver- altri Paesi e ragazzi costretti a vivere in condizioni familiari europei i di preoccupante so la crescita economica, non minorenni LAfragilità POVERTÀ materiale e psicologica. IN ITALIA ha dato i risultati sperati. Per In aumento il numero di minori a rischio hanno più questo siamo in prima fila nel probabilità sensibilizzare e sostenere le di essere istituzioni affinché rilancino poveri rispetto 2012 2013 gli investimenti sull’infanzia. agli adulti Poveri assoluti Nel 2013 1.206.000 Poveri assoluti Ogni euro dedicato ai mino- 4.814.000 persone in più. 6.020.000 ri non deve più essere visto 303.000 famiglie sono in povertà. come una “toppa” messa sull’emergenza dettata dalla crisi ma come una risorsa per 2012 2013 Minori poveri assoluti Minori poveri assoluti uscirne. Ogni governo do- 1.058.000 1.434.000 vrebbe avere un unico punto fermo da cui ripartire: sin dalla nascita tutti i bambini 428.587 bambini nel 2013 hanno avuto devono godere di condizioni bisogno di aiuto per poter bere latte o mangiare di vita adeguate. 2012 Bambini in povertà in Italia In Italia il e fragile sia al centro delle politiche per con- trastare la povertà come soggetto attivo”, 31% dei bambini è al di sotto prosegue Pavani. In Italia, in effetti, manca In oltre metà dei Paesi ad alto reddito nel mondo della soglia di povertà ancora un vero piano per arginare la povertà. A partire dal 2008 sono stati introdotti al- cuni strumenti utili e altri sono in fase di spe- rimentazione, ma i tempi sembrano maturi per affrontare il problema in modo struttura- le. “Di fronte al fallimento nei risultati di lotta alla povertà dell’infanzia è necessario partire Nell’Italia settentrionale Nell’Italia meridionale da un nuovo paradigma, un nuovo modello 129.420 149.002 in chiave preventiva, in cui la famiglia diventi bambini, pari al bambini, pari al protagonista nel processo di superamento 30% sono bisognosi di aiuto 35% sono bisognosi di aiuto. della propria fragilità in modo duraturo e il Oltre il 40 dei bambini % benessere dei bambini funzioni come perno bisognosi di aiuto alimentare è concentrato in Campania ed in Sicilia. del proprio progetto di rinascita”. L’Italia dispone di servizi, risorse umane ed econo- miche per fronteggiare le diverse forme di Fonti consultate: “La povertà in Italia” - Istat; “Le nuove povertà del Belpaese. Gli italiani che aiutano” - Coldiretti, “Atlante dell’Infanzia” - Save the Children, Unicef, fragilità, ma occorre riorganizzare le priorità. “Verso il benessere dei bambini e dei ragazzi in Europa”, ed. it. (ott. 2014) - a cura di Fondazione L’Albero della Vita - in collaborazione con Cilap Eapn Italia. Infografica_PiattaformaInfanzia.indd 2 17/04/15 11.05 Fondazione L’Albero della Vita | 3
Progetti IN ITALIA EMERGENZA POVERTÀ MINORILE Gli operatori dell’Albero della Vita Il progetto intervengono anche nei in 7 punti contesti di “povertà Cosa facciamo educativa”, con le famiglie dove la che aderiscono a relazione genitore- “Varcare la soglia” figlio viene Una volta al mese fornia- trascurata mo un piccolo paniere con beni materiali. Mettiamo a loro disposi- zione uno sportello di ac- Lencioni compagnamento e orienta- mento ai servizi sanitari. Varcare la soglia I nostri educatori indivi- duano con loro gli obiettivi da raggiungere nei sei mesi seguenti. Il lavoro prosegue È cominciato a Milano e Palermo il nuovo importante progetto finché una famiglia diventa della nostra Fondazione per combattere la povertà minorile autonoma (per esempio, trovando un’occupazione). Realizziamo un percorso G iornali e telegiornali lo ripeto- no ogni giorno: l’economia è in crisi. Ma dietro l’elenco infinito tenzialità”, spiega Andrea Crivelli, Responsabile Progetti Italiani de L’Albero della Vita. “Soprattutto di formazione e sensibiliz- zazione alla genitorialità. Tre volte alla settimana di numeri negativi che dipingono interveniamo nei contesti di ‘po- organizziamo dei laboratori il nostro Paese come un luogo vertà educativa’ in cui la relazione educativi per dove sempre più famiglie faticano genitore-figlio è trascurata, con i bambini, per ad arrivare a fine mese, c’è un gravi conseguenze sullo svilup- aiutare i più aspetto poco considerato; l’im- po psico-emotivo dei bambini”. piccoli a svi- patto psicologico della povertà Proprio in queste settimane, nella luppare nuove che avanza. Quando in un nucleo sede di Palermo, sono diventati capacità. familiare si perdono il lavoro e i ri- operativi i laboratori, sia quelli Gli operatori sparmi, è molto facile lasciarsi an- dedicati ai piccoli, con tanti giochi fanno perio- dare, cedere all’inedia, finché ci si ed esperimenti, sia quelli pre-par- diche visite a dimentica delle proprie capacità. to per le donne incinte. Nella sede di casa loro per verificare le È un circolo vizioso che “inchio- Palermo sono condizioni in cui vivono. da” al disagio sociale anche chi Passo dopo passo cominciati i Creiamo una rete per prima avrebbe saputo reagire alle Per ciascuno dei 180 nuclei laboratori per i bambini e aiutare le famiglie a soste- avversità. E a farne le spese sono familiari, italiani e stranieri, finora per le donne nersi, anche tra di loro. soprattutto i più deboli, cioè i più coinvolti nel progetto, i nostri incinte piccoli, al Nord come al Sud. operatori ed educatori hanno messo a fuoco una serie di obiet- Figli trascurati tivi da raggiungere nel tempo. di carcere. “Ho cresciuto da sola i I servizi sociali da soli non riesco- “Durante i colloqui con il perso- miei bambini perché nessuno mi no a fare fronte al crescente nu- nale ho capito che devo prendere ha aiutata e ora devo prendermi mero di famiglie bisognose e così la licenza media e poi frequentare cura anche di lui”, si sfoga Sa- la nostra Fondazione ha attivato un corso di formazione profes- mantha. La situazione è delicata “Varcare la soglia”, un progetto sionale”, racconta Samantha, 29 ma la donna sta traendo grandi per combattere la povertà minori- anni e mamma di tre bimbi, che benefici dalla partecipazione al le a Milano e Palermo. “Lavoriamo vive abusivamente in un box allo progetto. “Gli educatori mi fanno con le famiglie, soprattutto madri Zen, degradato quartiere di Pa- capire che da sola posso supe- sole con almeno un bambino, lermo. Da qualche mese con loro rare i periodi difficili. Con loro mi affinché ritrovino la fiducia in se abita anche il compagno, agli ar- confronto senza essere giudicata stesse e valorizzino le proprie po- resti domiciliari dopo alcuni anni come una cattiva mamma”. 4 | Fondazione L’Albero della Vita
www.alberodellavita.org DISPERSIONE SCOLASTICA Un salto nel futuro Abbiamo portato il circo in alcune classi di una scuola di Scampia per convincere i ragazzi a non abbandonare i loro banchi. E soprattutto i loro sogni I pregiudizi fanno sempre male, Massimo Udalrigo peggio ancora se sei un ragaz- zino che viene da Scampia. Lo sa bene il tredicenne Antonio che da sempre abita con mamma e papà in questo quartiere di Napo- li, reso tristemente famoso dalle cronache e dalla televisione per il degrado e la criminalità. “Non è In aula e ativi” per prevenire il fenomeno semplice vivere in una zona come nell’auditorium della dispersione scolastica: fare per le lezioni questa, non solo per quello che entrare il circo in classe! Nien- di circo sociale comporta, ma per ciò che la gen- te animali, naturalmente, ma te pensa di noi. Dovreste vedere tanta giocoleria, acrobazie ed la faccia che fanno quelli degli equilibrismo. “Salti Immortali” è altri quartieri della città appena il nome che la nostra Fondazio- scoprono da dove arriviamo”. ne ha dato a questo progetto Quella sensazione di doversi giu- basato sul circo sociale e che stificare, vergognare per colpe Alcuni dei progetti della Fondazione sta sviluppando durante le nor- che non esistono, non fa bene contro l’abbandono scolastico mali ore di lezione all’interno di all’equilibrio psicologico di ragaz- cinque classi (due prime medie zini come Antonio: la frustrazione Una vela per sperare e tre terze medie) dell’Istituto tende a prendere il sopravvento, Genova e Napoli, per ragazzi da 8 a 13 anni Virgilio 4; quelle segnalate dalla l’autostima si abbassa rapida- Salti immortali direzione come le più problema- mente ed è facile perdere la Napoli, per ragazzi da 10 a 16 anni tiche. L’idea, apparentemente “direzione”, fino a pensare che la Storie in gioco stravagante, è in realtà semplice: scuola sia una perdita di tempo. Bari, per ragazzi da 11 a 16 anni dedicandosi alle varie discipli- Promossi sul campo ne circensi, i ragazzi prendono Saltimbanchi e acrobati Reggio Calabria, per ragazzi da 12 a 14 anni consapevolezza delle proprie L’Albero della Vita ha quindi Tutor in lingua madre capacità, nell’essere costanti, deciso di portare a Scampia Reggio Emilia, per ragazzi da 14 a 16 anni nell’ascoltare e nel concentrarsi, uno dei suoi progetti più “cre- nel fare bene un lavoro. Riscatto sociale Troppi abbandoni in Italia “Prima di entrare in ‘Salti Im- mortali’, non ero in grado di È allarme rosso nella scuola: un ragazzo su sei si ferma alla licenza media far girare tre palline o tre birilli. Adesso ci riesco alla perfezio- I l fenomeno della dispersione scolastica passa spesso inosservato ma ha costi e conseguenze sociali molto alti. Secondo gli ultimi dati disponibili del Miur, il Ministero dell’Istruzione, l’Italia è tra i fanalini di coda in Europa per ne”, racconta lo stesso Antonio, che partecipa al progetto da quasi un anno. Per poi confidar- i tassi di abbandono: il 17,6% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha conseguito al ci ciò su cui i nostri operatori massimo il titolo di scuola media e non ha concluso alcun corso di formazio- puntavano sin dall’inizio: “Ho ne professionale. E non va meglio nelle scuole statali superiori, abbandonate più fiducia in me stesso. Ho ca- da quasi uno studente su tre (31,9%) senza aver completato i cinque anni che pito che posso fare molte cose portano alla maturità. Questi dati spiegano in parte perché nel nostro Paese i e mi è venuta persino più voglia giovani adulti che non studiano, non lavorano e non cercano un’occupazione di leggere un libro e di studia- (26% degli under 30), quindi a rischio di emarginazione sociale, siano molto re”. Il riscatto sociale di Antonio più numerosi rispetto alla maggior parte degli altri Paesi dell’Unione Europea; è già iniziato. Il fatto che venga in Germania, per esempio, sono solo l’8,7%, in Francia il 13,8%. da Scampia, in futuro potrebbe essere il suo orgoglio. Fondazione L’Albero della Vita | 5
Progetti IN ITALIA MINORI FUORI FAMIGLIA L’affido, un aiuto concreto una certezza: non sarà abbando- nato a se stesso. Abbiamo uno staff di educatori che sostiene le famiglie anche a domicilio e una Per prendere un bambino in affido temporaneo non bisogna essere psicologa che incontra i genitori supereroi. Quasi 100 famiglie l’hanno fatto grazie alla Fondazione affidatari (coppie sposate, coppie di fatto e single) con regolarità; le nostre famiglie, inoltre, si confron- L a famiglia è il pilastro di ogni società civile. Purtroppo, però, ancora oggi per alcuni bambini tano in rete”, assicura Zambaldo, precisando che “nella nostra lunga esperienza questo tipo di averne una è un lusso anziché supporto post-affido si è rivelato un diritto. In Italia sono 30mila uno strumento apprezzato, effi- i minori che i tribunali hanno cace e decisivo”. allontanato dalle famiglie d’origi- ne a causa delle gravi condizioni La storia di Giulia di inadeguatezza dei genitori o Come nel caso della piccola addirittura per abusi e maltratta- Giulia, una bimba che viveva in menti. Più della metà è ospite in comunità con la mamma finché una comunità e attende la pos- Per informazioni sull’affido familiare questa non riuscì più a occupar- sibilità di crescere in un contesto scrivi a affido@alberodellavita.org sene. Giulia fu quindi presa in familiare, finché il loro non sarà affido da Lucia e Marco. Grazie pronto a riaccoglierli. 100 quelle che hanno vissuto La nostra anche al costante sostegno della questa straordinaria, impegna- Fondazione nostra équipe, i genitori affida- Avventura impegnativa tiva, “avventura”. Ma si può fare fornisce un tari sono riusciti a instaurare una Il progetto di Affido Eterofami- ancora di più. “Non bisogna supporto post bellissima relazione con la mam- liare de L’Albero della Vita nasce certo avere i poteri dei supere- affido molto ma di Giulia che, essendo molto proprio per dare a questi piccoli roi per essere all’altezza di un apprezzato dai giovane, ha trovato in loro un neogenitori l’affetto e la serenità di cui hanno affido e, d’altro canto, servono importante punto di riferimen- bisogno. A oggi sono circa 150 le solide motivazioni e disponibilità to e si è riavvicinata alla figlia. famiglie che la nostra Fondazio- a mettersi in gioco”, spiega Ilaria Ma l’aspetto più importante è ne ha preparato per accogliere Zambaldo, Responsabile Proget- che per Giulia, oggi, è straordi- temporaneamente in casa un to Affido della Fondazione. “Chi nariamente normale avere due bambino in affido e sono quasi sceglie di appoggiarsi a noi ha famiglie che la amano. Il calore di una casa Nelle nostre comunità educative tanti piccoli in difficoltà trovano l’affetto e le attenzioni necessari ad affrontare e superare i loro traumi familiari L’attuale area giochi N elle comunità educative che L’Albero della Vita ha aperto dal 1998 per ospitare minori in difficoltà, allontanati dalle famiglie di origine dal Tribunale per gravi motivi, gli educatori sono altamente specializzati e studiano un programma specifico per ogni piccolo. La nostra di ZeroSei, la nostra Fondazione li accoglie in un clima familiare, creando le condizioni per una serena e rassicuran- comunità di Milano te vita quotidiana, in attesa che siano inseriti in un percorso di affido o di adozione. Minori da 0 a 6 anni Minori da 3 a 12 anni Minori da 6 a 18 anni Ragazzi da 16 a 21 anni ZEROSEI èMilano LA BUSSOLA LA FENICE GIOVANI Accoglie 9 bambini da 0 a 6 èPavia èOristano IN CRESCITA anni, soddisfacendo i loro biso- Accoglie 10 bambini da Accoglie 10 minori da èPalermo gni primari e offrendo supporto 3 a 12 anni all’interno di 6 a 18 anni, con finalità Ospita 7 ragazzi da 16 psicologico utile a fargli ritrovare un luogo rassicurante volte a normalizzare a 21 anni, generalmen- la serenità e la fiducia nell’adulto. e ricco di stimoli. Le la loro vita e a svilup- te stranieri, con finalità SOSTIENICI con una donazione per attività tengono conto pare le doti personali educative e funzionali realizzare un nostro grande sogno per del progetto di vita che verso una progressiva all’inserimento nel ZeroSei: una casa piu grande con giardino per svolgere piú attività con i bambini. li accompagnerà. autonomia. tessuto sociale. Chiamaci al numero 02 92276212. 6 | Fondazione L’Albero della Vita
www.alberodellavita.org MIGRAZIONE Gli educatori In rotta per il Nord della Fondazione Karam è uno dei 7mila bambini che assistono i siriani che nell’ultimo anno e piccoli profughi mezzo sono stati assistiti dagli parlano l’arabo operatori e dai volontari della e tutti i giorni nostra Fondazione all’interno di organizzano per due centri messi a disposizione loro numerose dal programma di accoglienza attività di svago e divertimento del Comune di Milano. In que- ste strutture, infatti, sono state convogliate molte delle famiglie siriane fuggite dal loro Paese in Alessandro G. Midlarz guerra, sbarcate sulle coste ita- liane e transitate dal capoluogo lombardo. Di solito la loro per- manenza è breve; restano solo qualche giorno, giusto il tempo di Speranze siriane trovare un po’ di calore umano e di riorganizzarsi, prima di riparti- re verso il Nord Europa, dove cer- cheranno di ricostruirsi una vita Prosegue in due centri di Milano il nostro progetto di assistenza stabile. In quelle giornate i piccoli ai piccoli che fuggono con le loro famiglie dal Paese arabo ancora profughi hanno la certezza di tro- martoriato dalla guerra. In un anno e mezzo ne abbiamo accolti 7mila vare uno spazio dedicato a loro, ideale per ritrovare rassicuranti P er i primi due mesi Karam non ha parlato. Dormiva male, mangiava poco e non Sempre più preparati momenti della quotidianità che hanno perso a causa della guerra e del lungo viaggio. riusciva nemmeno a colorare il mare con i pastelli. In quelle La collaborazione con l’Università Legami profondi settimane i nostri educatori Cattolica per formare gli operatori I nostri educatori parlano hanno visto molte lacrime riga- correntemente l’arabo e sanno re le sue guance e tanta paura in fondo ai suoi occhi. Il viaggio che dalla Siria lo ha portato in M olti dei piccoli siriani che arrivano alle nostre strutture hanno subito dei traumi e necessitano di attenzioni speciali. Per capire cosa serve per fare trascorrere a questi bambini traumatizzati qualche ora di svago: si disegna, Italia, passando per l’Egitto, è come assisterli al meglio, un anno fa la Fon- si organizza una piccola recita, si stato troppo duro per i suoi dazione ha intrapreso, in collaborazione con gioca a pallone e naturalmente si quattro anni d’età: otto giorni l’Università Cattolica, una ricerca finalizzata fa merenda tutti assieme. Talvolta in mezzo al Mediterraneo su a elaborare agli incontri partecipa- un barcone scalcinato, ammas- un percorso no anche le mamme, sato ad altre duecento perso- formativo cui non sembra vero ne, accanto al papà ma senza specifico per di ritrovare un po’ la mamma, e senza capirne la gli operatori di tranquillità per ragione… A Milano, un poco che lavorano giocare e confron- alla volta, dopo numerosi con le fami- tarsi con i propri abbracci, giochi e parole dolci, glie siriane. “A figli. Così i rapporti l’équipe de L’Albero della Vita è chiunque ab- si stringono in fretta, riuscita a regalargli il sorriso e bia un contat- anche perché, come una parvenza di normalità. to diretto con loro forniamo le competenze sempre, i bambini non ci adatte”, spiega Francesco Salvatore, referente pensano due volte ad affezio- del programma Emergenza Minori. “Alla fine narsi. E quando li avvisano che del percorso gli operatori sanno come stimo- è ora della partenza, i piccoli si lare le capacità di resilienza del bambino”. Ma buttano nelle braccia dei ragazzi cos’è la “resilienza”? Per lo psichiatra Boris della Fondazione per salutarli e Cyrulnik è “l’arte di navigare sui torrenti”: im- ringraziarli. Per quasi tutti sarà parare a reagire in modo positivo quando un l’ultimo dolce ricordo della loro trauma ti travolge e sembra trascinarti via. esperienza italiana, un prezioso riferimento di attenzioni e cure. Fondazione L’Albero della Vita | 7
Progetti NEL MONDO La Fondazione in cifre Italia Il nostro impegno e le nostre attività, in quasi tutto il territorio, abbracciano molti settori che hanno come obiettivo la tutela dei minori. Nell’ambito della protezione, gestiamo comunità educative, case di accoglienza e ci occupia- mo dei servizi di affido eterofamiliare. Inoltre, in molte città italiane abbiamo attivato programmi di contrasto alla dispersione scolastica e di prevenzione al bullismo. Di recente abbiamo aumentato i progetti di contrasto alla povertà e pro- muoviamo la partecipazione dei bambini e dei ragazzi nelle periferie disagiate. Infine, dedichiamo molta attenzione ai programmi di educazione ai diritti dell’infanzia e allo sviluppo sostenibile. 10.174 beneficiari 29 Numero progetti: Costo totale: 1.439.643 euro Haiti Nel quartiere di Waf Jere- mie della capitale soste- Perù niamo l’orfanotrofio Kay Pè Gius e il centro medico pediatrico della clinica Operiamo nel distretto andino di San Franswa, gestiti dalla Pamparomas e nella zona amaz- Fraternità Missionaria France- zonica di Loreto con progetti di scana di Suor Marcella. sicurezza alimentare, promozione dello sviluppo sostenibile, teleme- dicina e contrasto alla tratta e allo sfruttamento sessuale di minori. 8.150 beneficiari Numero progetti:2 Costo totale: 125.761 euro 2.593 beneficiari Numero progetti:4 Costo totale: 415.712 euro 88 || Fondazione Fondazione L’Albero L’Albero della della Vita Vita
www.alberodellavita.org Europa dell’Est I nostri progetti sono focalizzati nel difendere i diritti delle famiglie “transna- zionali”, quelle famiglie che si sono create in seguito alla massiccia mi- grazione degli adulti in età lavorativa dai Paesi dell’Europa Orienta- le verso quelli occidentali: mentre mamma e papà si trasferivano, tanti bambini sono rimasti a casa, soli o con i parenti anziani, e hanno bisogno di supporto sociale e psico-sociale. 3.054 beneficiari Numero progetti:3 Costo totale: 103.936 euro Kenya Lavoriamo nella capitale Nairobi e nel Samburuland, supportando India l’accoglienza dei minori di stra- da, il contrasto alla povertà e alla Siamo presenti in tre stati (Assam, malnutrizione, la tutela della salute Orissa e West Bengal) e abbiamo tre materno-infantile e lo sviluppo settori di intervento: educazione, nutri- rurale e agro-pastorale. In Africa zione e salute. I tantissimi progetti spaziano operiamo anche in Congo. dalla gestione delle emergenze ambientali alla scolarizzazione, dall’anti-trafficking alla formazio- ne professionale per giovani donne. 124.296 beneficiari Numero progetti: 25 Costo totale: 1.347.306 euro 13.735 beneficiari Numero progetti:6 Costo totale: 221.018 euro TOTALE BENEFICIARI: 162.002 TOTALE PROGETTI: 69 TOTALE COSTI: € 3.653.376 Dati dal Bilancio Sociale 2014 Fondazione FondazioneL’Albero L’Alberodella Vita || 99 dellaVita
Progetti NEL MONDO EMERGENZE INDIA Il dopo Q uaranta morti, cinquecen- to dispersi, ottocentomila persone coinvolte. La conta Naturalmente, dopo l’alluvione e l’emergenza che ne è deri- vata, la nostra Fondazione è alluvione dei danni delle alluvioni che lo scorso autunno, in appena 48 ore, hanno colpito lo stato intervenuta in modo ancora più mirato: portando acqua e cibo, somministrando ai bambini in Assam indiano dell’Assam assomiglia molto a un bollettino di guerra. Sono state necessarie parec- integratori multivitaminici e sciroppi contro i vermi inte- stinali, distribuendo sementi A 8 mesi dal disastro proseguono chie settimane per avere un e piantine e coinvolgendo le quadro completo del disastro. popolazioni colpite nei lavori di gli interventi della Fondazione La furia delle acque, infatti, ha pulizia e ricostruzione, secondo per sostenere le popolazioni locali spazzato via le case, distrutto una formula nota come “cash le coltivazioni, ucciso gli alle- for work”, denaro in cambio di vamenti domestici e lasciato lavoro. Con le dovute eccezio- innumerevoli famiglie senza ni. “Le famiglie più vulnerabili, alcuna fonte di reddito. quelle con disabili, anziani e donne sole con figli, ricevono i Risposte efficaci fondi in modo incondizionato”, “L’Assam è uno stato che precisa Azzini. conosciamo bene - spiega Ca- milla Azzini, desk manager de Nuovi pozzi e attività L’Albero della Vita - perché è per i più piccoli un’area periodicamente espo- In questi ultimi mesi gli opera- sta alle catastrofi naturali. Qui, tori che lavorano in Assam per infatti, già prima delle alluvioni la nostra Fondazione hanno dello scorso anno, erano attivi anche fatto riparare venti pozzi Come interveniamo i nostri progetti per prevenire i rischi e insegnare agli abitanti per l’acqua potabile e ne hanno fatti costruire dieci nuovi, in nelle situazioni critiche dei villaggi a reagire ai disastri”. particolare su piattaforme so- Perché nei nostri progetti i minori Per garantire l’acqua potabile diventano i protagonisti della rinascita ed evitare la diffusione di 2010: terremoto e colera ad Haiti. 2011: ca- gravi infezioni, restia in Kenya. 2014: alluvioni in India. Ogni abbiamo volta che si è trovata a dover affrontare riparato i pozzi una situazione critica, la nostra Fondazio- danneggiati ne ha imparato qualcosa di nuovo. Fino (nella foto sotto) alla consapevolezza che le emergenze che e ne abbiamo colpiscono spesso e volentieri i Paesi in cui costruiti 10 nuovi operiamo vanno affrontate seguendo tre (qui accanto) Archivio FADV distinte fasi di intervento: prevenzione, prime necessità (nei giorni del disastro) e aiuto a posteriori (nei mesi successivi). In questa sequenza, la metodologia ha un praelevate, così da mantenerli minimo comune denominatore: la centrali- funzionanti anche in caso tà del bambino. Non solo in quanto vittima di una futura, pressoché certa, delle catastrofi naturali ma come necessa- inondazione. Infine, i nostri rio protagonista della ripresa. Ecco perché educatori hanno dedicato nei nostri progetti coinvolgiamo sempre i molta attenzione al sostegno più piccoli, andando a parlare di preven- psicologico dei minori coin- zione con loro nelle scuole, educandoli alla volti nell’emergenza: in diversi consapevolezza dei comportamenti, e bus- villaggi hanno allestito uno sando alle porte delle autorità perché, nel spazio dotato di libri, fumetti, predisporre i piani di risposta alle emergen- giochi e hanno organizzato ze, inseriscano delle misure ad hoc per loro. numerose attività ricreative fatte su misura per loro. 10 | Fondazione L’Albero della Vita
www.alberodellavita.org SICUREZZA ALIMENTARE Grazie al denaro bambini e delle donne incinte. guadagnato con Nel caso del tarwi, per la prima la coltivazione e la volta questo prodotto agricolo vendita del tarwi, è coltivato dai contadini locali in le 120 donne che modo organico e con l’obiettivo partecipano al di generare un reddito. progetto avranno un ruolo sempre più importante Obiettivo EXPO all’interno delle A tale proposito la nostra proprie comunità Fondazione sta lavorando alla Federico Tovoli creazione di una rete commer- ciale che porti questo lupino dall’alto contenuto proteico in tutto il Paese: collaboriamo PERù Il tesoro delle Ande con la Provincia di Huaylas per costituire dei comitati locali di agricoltori e ci siamo accordati Il tarwi è un alimento d’eccellenza delle montagne peruviane con l’associazione peruviana dei produttori agroecologici affinché ed è il protagonista di un nostro nuovo progetto che migliorerà i prodotti arrivino nei negozi nella la vita delle comunità locali e favorirà l’emancipazione delle donne capitale Lima. Ma la Fondazione intende lanciare il tarwi anche nel M entre saliva sul palco, le tremavano un po’ le gambe per l’emozione. D’altronde era la L’impegno paga Il progetto “Mujeres andinas en camino” è solo l’ultima tappa La vendita mercato internazionale e, trat- tandosi di un alimento del tutto ecosostenibile, Expo 2015 è prima volta che Flor Vilma, con- di un percorso di successo del pregiato lupino l’occasione perfetta per pre- porterà un reddito a circa tadina di professione, si trovava a che L’Albero della Vita sentarlo al mondo. Così, nei parlare a un pubblico così nume- ha intrapreso nel 2010 400 famiglie prossimi mesi, porteremo a roso. Erano più di 300 le persone in Perù, nel distretto di di agricoltori e darà Milano una delegazione di lavoro anche ad almeno accorse lo scorso 23 gennaio Pamparomas, e che in produttori di tarwi e alcuni all’auditorium della cittadina di questi anni ha favorito lo 100 funzionari rappresentanti delle autori- Caraz, sulle Ande peruviane, sviluppo di un’agricoltura della provincia tà peruviane perché possa- per la presentazione dell’ultimo ecosostenibile, senza l’impie- di Huaylas no promuovere nella miglior progetto della nostra Fondazio- go di pesticidi, e ha contrastato vetrina possibile i loro prodotti ne: “Mujeres andinas en camino”, l’alto tasso di malnutrizione dei alimentari d’eccellenza. ovvero come promuovere il ruolo della donna nella produzione e nella commercializzazione del tarwi, un lupino dal grande va- KENyA Inaugurati gli orti urbani lore nutrizionale tipico di queste Anche negli slum di Nairobi è ora possibile raccogliere ortaggi freschi vallate. Nonostante la grande platea, Flor Vilma non si è lasciata intimorire e ha raccontato con C he legame può esistere tra un programma di sicurezza alimentare e una sovraffollata baraccopoli? La risposta è nell’innovativo progetto di agricoltura urbana che L’Albero della Vita ha inaugurato lo scorso dicembre negli slum di Ma- entusiasmo la propria esperienza di beneficiaria e protagonista thare e Korogocho, nella capitale kenyana. L’obiettivo è recuperare i pochi spazi del cambiamento: “Sono molto non costruiti e trasformarli in orti comunitari in cui gli abitanti possano coltivare in contenta di ciò che io e la mia co- modo biologico vari ortaggi per l’autoconsumo e per la vendita. Alla popolazione munità stiamo imparando, ovvero locale è stato dato il compito di ripulire i terreni dai rifiuti e arricchirli con suolo a coltivare il tarwi con fertilizzanti fresco. L’ambizioso progetto prevede anche la realizzazione di un impianto di fito- organici e non chimici. Abbiamo depurazione per utilizzare nei campi l’inquinatissima acqua di un fiume locale. capito quanto sia importante smettere di contaminare il terri- torio in cui viviamo, sempre più danneggiato in questi ultimi anni da violenti cambiamenti climati- Riccardo Gangale ci”. Parole che colgono appieno lo spirito del progetto e denotano un forte senso di responsabilità. Fondazione L’Albero della Vita | 11
Progetti NEL MONDO www.alberodellavita.org ACCOGLIENZA E PROTEZIONE HAITI Nuovi obiettivi per il centro di Waf Nel 2015 la casa d’accoglienza che sosteniamo punta a migliorare i servizi per i bimbi con la formazione Archivio FADV di personale altamente specializzato A una rapida occhiata, il Due operatrici destino dei bambini di della nostra Waf Jeremie sembra segnato. Fondazione incontrano Suor In questa grande baraccopoli Marcella e i suoi della capitale haitiana, dove piccoli ospiti scorrono fiumiciattoli di fogna putrida, proliferano le malattie infettive e vagano le pallottole dei trafficanti di armi e droga, i più piccoli hanno poche possi- Le persone bilità di arrivare all’età adulta dello staff che in buona salute. Eppure, parteciperanno ai anche in uno dei contesti più degradati dell’America nuovi corsi specialistici Latina è possibile scovare di assistenza educativa storie di speranza e di ri- sono oltre sostegno importante coprire alcuni costi correnti, scatto. Sono quelle dei bam- bini dell’orfanotrofio Kay Pè 40 de L’Albero della Vita, si prodiga quotidianamen- inclusi i salari, la nostra Fonda- zione ha un progetto impor- Gius, dove Suor Marcella, con il te per dare una casa e una tante per migliorare la qualità famiglia a chi non ce l’ha più, a dell’accoglienza. “Vogliamo causa dell’aids, di un parto fini- dare una formazione speciali- INDIA e perù Stop alla tratta to male, di un doloroso abban- dono o di una morte violenta. stica allo staff”, spiega la desk manager Idoia Ortiz. Per ora, Dall’Asia al Sudamerica continua la La struttura di Waf Jeremie è infatti, le madame che stanno nostra battaglia per combattere il aperta da due anni e attual- con i piccoli 24 ore su 24 si traffico e lo sfruttamento dei minori mente ospita più di ottanta occupano con grande amore piccoli: il più grande ha 8 anni, di accudirli ma non sono in L a nostra Fondazione ha rinnovato per altri tre anni il progetto attivo nello sta- to indiano del West Bengal per contrastare il più piccolo appena 15 giorni, ma tutti hanno già vissuto esperienze traumatiche e grado di organizzare attivi- tà specifiche per bambini. “Avendo sviluppato una grande la piaga dei minori utilizzati per prostitu- toccanti. Come Cassie, arrivata esperienza nel trattamento dei zione o lavori domestici. Oltre a svolgere al centro dopo essere stata minori nei nostri centri in Italia, come sempre attività di sensibilizzazione trovata terrorizzata, denutri- porteremo degli operatori ad nei villaggi, stiamo costituendo dei comi- ta, sporca e coperta di insetti Haiti che insegneranno a quelli tati locali che vigilano sulla protezione dei accanto al corpo della mam- locali come gestire al meglio minori e abbiamo stretto accordi con le ma, morta da qualche giorno. bambini fragili come questi. forze di polizia perché abbiano un cor- Dopo mesi di cure assidue, Individueremo i bisogni dei retto approccio nei casi oggi Cassie è guarita e nel piccoli ospiti e defini- sospetti di trafficking. suo sguardo è tornata remo con il perso- Nello stesso tempo in la luce. nale le soluzioni Perù abbiamo organiz- migliori, anche zato molti incontri con Attività specifiche nei dettagli. È le comunità della regio- L’Albero della Vita importante che ne di Loreto e abbiamo contribuisce a quando la sera realizzato un film che mantenere in vita il vanno a letto, racconta il grave pro- centro di Waf i bebè ricevano blema dei minori locali Jeremie. la buonanotte costretti a prostituirsi. Ma nel modo giusto”, oltre a conclude Ortiz. 12 | Fondazione L’Albero della Vita
www.bazarsolidale.org Che regalo vuoi? Lo voglio originale e solidale Una bomboniera colorata per condividere la gioia di un giorno indimenticabile, uno dei nostri originali portachiavi in metallo, una pergamena per ringraziare qualcuno… Tramite il Bazar Solidale de L’Albero della Vita hai davvero tante occasioni per fare un regalo speciale e generoso. Vai sul sito www.bazarsolidale.org e scegli il tipo di dono che preferisci per sorprendere i tuoi cari e per compiere un gesto d’amore e di solida- rietà nei confronti dei tanti bambini abbandona- Chi l’ha già provato... ti, maltrattati, abusati che, ogni giorno, aiutiamo perché possano sperare in un futuro migliore! Conoscevo già L’Albero della Vita perché, qualche anno fa, ho avuto la possibilitá di visitare una delle vostre case famiglia. Per questo non ho avuto dubbi nella scelta dei portaconfet- BOMBONIERE • REGALI SPECIALI ti-bomboniera per il battesimo di mia figlia: ho REGALI SOLIDALI • BIGLIETTI AUGURALI fatto l’ordine sul sito del Bazar solidale ed è stato LETTERE AZIENDALI • E-CARD SOLIDALI bellissimo ricevere in pochissi- mo tempo queste meravigliose bomboniere, agghindarle con il fiocchettino rosa abbinato e riem- pirle di confetti per tutti. La mia esperienza è stata molto positiva e continuerò a donare e ad acqui- stare per L’Albero della Vita anche in futuro. Valentina, mamma della piccola Virginia
Progetti NEL MONDO SOSTEGNO A DISTANZA INDIA Investire sul futuro Il Sostegno a Distanza è uno strumento molto efficace, capace di garantire una buona istruzione, la salute e delle sane relazioni sociali a bambini che altrimenti non potrebbero mai averle D ivya e Farha trascorrono insieme buona parte della giornata e sono felici. Ridono, di investire”, spiega Sara Galeo- ne, Coordinatrice del progetto Sostegno a Distanza (SAD). “Dal In missione nei villaggi indiani per conto della fanno i compiti e si raccontano momento che quando si spo- Fondazione, Sara consegna i segreti, proprio come tutte le serà, andrà a vivere nella famiglia a una bambina ragazzine del mondo. Ma loro del marito, l’idea diffusa è che un regalo del sono speciali perché sono diven- non valga la pena di spendere suo sostenitore 6 ai 17 anni) che ha il potere di tate le inseparabili compagne preziose risorse per farla stu- italiano cambiare davvero la vita dei di banco di una piccola scuola diare”. Divya e Farha, però, sono bambini più poveri e fragili, oltre nel West Bengal, a 300 chilo- state fortunate perché, lo scorso a quella delle loro famiglie. metri da Calcutta. “È come se ci anno, nella loro comunità sono conoscessimo da sempre”, rac- arrivati gli operatori che lavorano Liberi di studiare contano entusiaste. Eppure solo per L’Albero della Vita ed è stato L’obiettivo del SAD non è solo qualche mese fa non si erano attivato il SAD, un progetto di far andare a scuola i bambini, mai viste e le rispettive famiglie scolarizzazione dei minori (dai ma anche assicurarsi che i pic- avevano un’idea diversa per il coli completino il ciclo di studi loro futuro: una sarebbe presto e acquisiscano un’istruzione diventata la sposa di un agricol- completa, restando il più pos- tore amico dei genitori, l’altra sa- sibile lontano da situazioni di rebbe rimasta a casa per aiutare potenziale abuso o di lavoro mi- la madre ad accudire i cinque norile. In termini pratici, i nostri fratellini. “Ancora oggi in molti sostenitori versano alla Fonda- villaggi dell’India una ragazza è zione una quota fissa di 26 euro ‘qualcosa’ in cui non vale la pena al mese, ovvero 85 centesimi al giorno, che serve per pagare tutto il necessario, dalle tasse UN LEGAME CHE UNISCE DUE CUORI scolastiche, alle uniformi fino ai compensi per gli insegnanti del Bastano 26 euro al mese per sostenere un bambino a distanza doposcuola. Ma non solo. Con e cambiargli la vita. Per info: numero verde 800 30 40 30 questi soldi garantiamo anche www.sostieniadistanza.org che il bambino riceva i pasti e le merende, oltre a periodici con- HAITI E presto li aiuteremo anche È tutto pronto per portare il programma di sostegno ai bambini della poverissima isola caraibica D opo oltre dieci anni di esperienza, pos- siamo dirlo con certezza: il Sostegno a Distanza è uno dei nostri più grandi progetti seicento alunni della Repubblica Democratica del Congo, è arrivato il momento di trasferire anche ad Haiti questa formula così efficace. d’amore. Perché porta benefici reali ai piccoli che entrano nel programma e perché crea Un quartiere violento con i sostenitori un legame forte, un bisogno Da qualche settimana, infatti, insieme a suor reciproco che cresce nel tempo. E così, dopo Marcella abbiamo deciso di avviare il Sostegno Alcuni dei aver utilizzato le vostre preziose quote annua- a Distanza anche sulla martoriata isola caraibica, piccoli haitiani li per garantire istruzione, pasti regolari e cure dove migliaia di piccoli si vedono negare ogni che attendono mediche a quasi 4mila bambini degli stati giorno il diritto all’infanzia, crescendo abban- di essere inseriti indiani del West Bengal e dell’Assam, e a circa donati a se stessi ed esposti a ogni genere di nel programma 14 | Fondazione L’Albero della Vita
www.alberodellavita.org La testimonianza... ...del sostenitore Annalisa, Marina di Carrara Sono un’insegnante in pensione, ho 67 anni, nubile e non ho figli. Da tre anni sostengo a distanza 5 bambini del West Bengala: Mukul, Sujit, Kanchan, Arun, Dihini. Arun e Dihini hanno sostituito Rijwa e Priyanka i quali si sono trasferiti con la famiglia che ha trovato la possibilità di un lavoro. Ricevere le loro foto, i loro dise- gni, le loro lettere e le loro pagelle è per me una vera gioia. Tra noi si è instaurato un forte legame: mi parlano dei loro amici, dei loro trolli medici. Il più delle volte, giochi, ma anche dei loro sogni e io mi ritrovo a giocare con loro per le povere famiglie da cui e a consigliarli, come facevo con i miei alunni, per il loro meglio. provengono i ragazzi, tutte que- Le prime foto che mi sono arrivate erano di bambini tristi, stanchi, ste “attenzioni” rappresentano quasi privi di spirito. A lungo andare si sono trasformati! È l’affetto! un sollievo economico non indif- A Mokul nella mia prima lettera di presentazione avevo scritto che ferente. “Ogni donatore sostie- non ho bambini, ma che mi piacciono molto. La sua risposta è ne uno o più bambini, cui può stata: ‘Perché dici che non hai figli? Io sono il tuo bambino e tu sei scrivere e che può addirittura la mia mamma’. Penso non ci sia bisogno di commenti. Mi danno andare a trovare nel loro villag- tanto ed è più di quanto io dia loro”. gio”, spiega Galeone. “In ogni caso, chi decide di sostenere a ...dell’ex studente distanza, riceve con regolarità Sajal Manna, Baraipur informazioni specifiche su ogni ragazzo, le sue foto e le sue Qualche anno fa ho potuto beneficiare del pagelle scolastiche. E quando programma di istruzione attivato dalla Fonda- il piccolo manca da scuola per zione L’Albero della Vita e dal suo partner tre volte, verifichiamo che non locale Nistha. Senza il vostro supporto morale ed economi- ci siano problemi con la famiglia co, non credo che sarei riuscito a finire le scuole. Ma ce l’ho e che non sia stato costretto fatta! Oggi, che ho 20 anni, sto studiando per diventare insegnan- ad andare a lavorare”. Infine, te di matematica e raggiungere quindi il mio sogno di quando ero utilizziamo una parte delle piccolo. Ogni giorno mi alzo molto presto, vado alle lezioni dell’u- quote dei sostenitori per fornire niversità, studio e alla sera, anche quando sono stanchissimo, alcuni servizi a tutta la comunità corro alla mia ‘vecchia scuola’. Sono felice di aiutare i bambini di appartenenza del ragazzo, a fare i compiti e, in qualche modo, di ricambiare chi mi ha dato soprattutto di sensibilizzazione la possibilità di studiare per diventare un insegnante”. sui diritti dell’infanzia. in Centro America violenza. Nella prima fase dell’intervento supporteremo 90 dei 350 bambini che frequentano l’unica scuola di Waf Jeremie. Non si tratta solo di un quartiere “difficile” ma è addirittura tra le prime zone dove è esplosa l’emergenza colera nel 2010 e dove i livelli di criminalità sono così alti da darle la nomea di “zona interdetta dalle Nazioni Unite”. Per questo motivo, mai come in questo caso le quote non servono soltanto a pagare le spese scolastiche e i tre pasti che garantiamo ai bimbi, ma anche a in- centivare i pochi maestri disposti a entrare nella baraccopoli per insegnare. Grazie alla CreditoFoto generosità dei nostri sostenitori sappiamo che possiamo vincere anche questa sfida. Fondazione L’Albero della Vita | 15
Progetti NEL MONDO Protezione Quello di porto educativo né prospettive Kabete è di riabilitazione. La mole di lavoro uno degli è enorme: occorre innanzi tutto otto centri dare una formazione corretta governativi a chi si deve occupare di loro, per minori puntando su un approccio che di Nairobi stimoli la fiducia e la relazione in cui positiva tra il minore e il perso- opera L’Albero nale. “Ci serviamo di assistenti della Vita sociali, psicologi ed educatori per supportare lo staff nel delicato compito di stare accanto ai mino- ri, creando momenti di ascolto, così che possano esprimersi e accettare un percorso di recu- pero”, spiega la desk manager Rohini Das Carla Muscau. Intanto, si possono già cogliere i primi significativi risultati: i minori non tentano più KENyA Pronti per rinascere di scappare dai centri. Piccoli professionisti È partito un nuovo progetto di formazione professionale rivolto Oltre alla formazione, la Fon- ai ragazzi di strada di Nairobi. Con due precisi obiettivi: fare in dazione si occupa anche delle infrastrutture e, in due centri, ha modo che imparino un lavoro e che ritrovino la fiducia nel futuro già ristrutturato dei laboratori di formazione, dove gli adolescenti C’ è chi ha rubato una me- rendina da una bancarella del mercato e chi ha addirittura Al fianco del governo Lo scorso anno la nostra Fondazione ha stretto alcuni Nei prossimi dieci anni il progetto aiuterà possono imparare una profes- sione (dalla falegnameria alla sartoria, dalla meccanica alla ucciso lo zio, dopo averne subito gli abusi per anni. Negli istituti importanti accordi con il governo kenyano per sup- 40.000 panetteria) che permetterà loro di reinsersi nella società. governativi per minori disse- portarlo nel prendersi cura bambini e ragazzi Infine, aiutiamo gli staff dei in conflitto minati nell’area di Nairobi sono di questi minori, evitando con la legge, abusati centri a reintegrarli nelle fa- custoditi migliaia di bambini e che trascorrano lunghi periodi o abbandonati miglie d’origine, eventualmen- di ragazzi, dai 9 ai 17 anni, che di detenzione senza alcun sup- te allargate a nonni e zii. hanno problemi con la legge. In verità, quasi tutti quelli tratte- nuti in queste strutture hanno la sola colpa di essere “ragazzi Salute, igiene e benessere di strada”, rimasti invischiati nei periodici e indiscriminati rastrel- per le mamme e i bebè lamenti della polizia; chi di loro proviene dalla periferia di una Le nuove attività del nostro progetto dedicato città è spesso escluso da ogni alle comunità più povere della capitale kenyana forma di assistenza pubblica e di educazione e trascorre le proprie giornate all’aperto, senza meta. S i intensifica l’impegno della Fonda- zione per migliorare la vita degli abi- tanti delle baraccopoli di Nairobi. Grazie cho. Continua, infatti, il loro screening “casa per casa”, alla ricerca di donne in età fertile o incinte e di bambini malnu- al rinnovo del progetto dedicato alla triti per convincerli ad andare in clinica a salute delle mamme e dei neonati, che farsi visitare ed, eventualmente, entrare ci ha già permesso, tra l’altro, di allestire nei programmi di assistenza sanitaria. una clinica con sala operatoria attrez- Inoltre abbiamo cominciato una forte zata per i parti cesarei e di avviare un sensibilizzazione di studenti, insegnanti programma contro la malnutrizione, in e di altre persone di riferimento della queste settimane i nostri operatori sa- comunità così che diffondano buone nitari stanno aumentando le attività sul pratiche riguardanti salute, igiene e territorio negli slum di Kayole e Korogo- nutrizione a tutta la popolazione. 16 | Fondazione L’Albero della Vita
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