7 Pellegrinaggio della Vocazione di Sant'Angela
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Pellegrinaggi a piedi “Sulle orme di S. Angela Merici” 7° Pellegrinaggio della Vocazione di Sant’Angela Da Salò alle Grezze di Desenzano (per la via alta) Sabato 19 ottobre 2019 …nel frattempo, fate quello che dovete fare…” Compagnia di S. Orsola e Amici di S. Angela - Brescia
PROGRAMMA Sabato 19 ottobre 2019 Percorso Via alta: Salò – Villa di Salò -‐ Laghi Sovenigo -‐ S. Pietro in Lucone – Eremo Betania – Desenzano tappe orario descrizione orario km. partenza arrivo -‐ 5,55, partenza da Bs in autobus per Salò – San 7.00 -‐ Bernardino -‐ Lodi 1 7,40 Inizio cammino per Villa di Salò – 9,05 3,8 Chiesetta degli Alpini– sosta 2 9,25 Partenza per S. Pietro in Lucone -‐ sosta 10,55 9,4 3 11,05 Partenza per Eremo Betania a Padenghe 12,40 15.2 Sosta pasto al sacco 4 13,30 Partenza per C. del Mericianum -‐ Desenzano 14,15 17,3 -‐ con passaggio da Padenghe / S.Rocco 19,5 14,55 -‐ con passaggio da Maguzzano 21,7 Comunità del Mericianum – breve 15,30 sosta** 5 15,45 Partenza per le Grezze di Desenzano – 16,50 25,5 Chiesa parrocchiale di S.Angela -‐ 17,00 Celebrazione Eucaristica – Chiesa -‐ parrocch. di S. Angela -‐ Desenzano -‐ 17,50 Fine pellegrinaggio – ritorno a Brescia in -‐ treno, autobus o con mezzi propri. In copertina: Giuseppe Cordiano 2018: S. Angela Merici – (Collezione privata) 2
Inizio cammino : Salò, Chiesa di San Bernardino L o d i Nel nome del Pade, del Figlio, dello Spirito Santo Amen Canto Invochiamo la tua presenza vieni Signor. Invochiamo la tua presenza scendi su di noi. Vieni Consolatore e dona pace e umiltà. Acqua viva d'amore questo cuore apriamo a Te. Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi! Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi! Vieni su noi Maranathà, vieni su noi Spirito! Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi! Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi, scendi su di noi. Invochiamo la tua presenza, vieni Signor, invochiamo la tua presenza scendi su di noi. Vieni luce dei cuori dona forza e fedeltà. Fuoco eterno d'amore questa vita offriamo a te. Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi! Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi! Vieni su noi Maranathà, vieni su noi Spirito! Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi! Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi, scendi su di noi... E' bello dar lode all'Altissimo, annunziare al mattino il suo amore. 3
SALMO 91 E` bello dar lode al Signore * e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunziare al mattino il tuo amore, * la tua fedeltà lungo la notte, sull'arpa a dieci corde e sulla lira, * con canti sulla cetra. Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, * esulto per l'opera delle tue mani. Come sono grandi le tue opere, Signore, * quanto profondi i tuoi pensieri! L'uomo insensato non intende * e lo stolto non capisce: se i peccatori germogliano come l'erba * e fioriscono tutti i malfattori, li attende una rovina eterna: * ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore. Ecco, i tuoi nemici, o Signore, † ecco, i tuoi nemici periranno, * saranno dispersi tutti i malfattori. Tu mi doni la forza di un bufalo, * mi cospargi di olio splendente. I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, † e contro gli iniqui che mi assalgono * i miei orecchi udranno cose infauste. Il giusto fiorirà come palma, * crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, * 4
fioriranno negli atri del nostro Dio. Nella vecchiaia daranno ancora frutti, * saranno vegeti e rigogliosi, per annunziare quanto è retto il Signore: * mia roccia, in lui non c'è ingiustizia. Gloria… E' bello dar lode all'Altissimo, annunziare al mattino il suo amore. Lettura Breve 2 Pt 3, 13-‐14 Secondo la sua promessa del Signore, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova nei quali avrà stabile dimora la giustizia. Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza. Angela Merici, Regola, Prologo “….sforzatevi, con ogni vostro potere,di conservarvi secondo la chiamata di Dio... Non basta infatti incominciare, se non si avrà anche perseverato…… Bisogna che siamo vigilanti, in quanto l’impresa è di tale importanza che non potrebbe essercene una di importanza maggiore, perché ne va della nostra vita e delle nostra salvezza…. Bisogna essere accorte e prudenti, poiché quanto più un’impresa ha valore, tanto più fatica e pericolo comporta; perché non c’è sorta di male che qui non tenti di opporsi… E così si armeranno contro di noi l’acqua, l’aria e la terra….tuttavia non vi spaventate per questo… ..io ho questa indubitata e ferma fede, e questa speranza nella infinita bontà divina, che non solo supereremo facilmente tutti i pericoli e le avversità, ma li vinceremo anche con grande gloria e 5
gaudio nostro. Anzi, passeremo questa nostra vita consolatamente… Invocazioni Adoriamo Dio Padre che nel Cristo, suo Figlio, ha ridato al mondo la speranza e la vita. Animati da questa certezza, diciamo: Signore, ascolta la nostra preghiera. Dio, Padre di tutti, che ci hai fatto giungere all'alba del nuovo giorno, -‐-‐ fa' che viviamo nell'amore del Cristo a lode e gloria del tuo nome. Rafforza in noi la fede, la speranza e la carità, -‐-‐ che lo Spirito Santo ha seminato nei nostri cuori. Il nostro sguardo sia sempre rivolto a te, -‐-‐ perché rispondiamo prontamente alla tua chiamata. Salvaci dalle insidie e dalle seduzioni del male; -‐-‐ difendici da ogni pericoli nel cammino verso la patria del cielo. Padre nostro. Preghiamo O Dio, vera luce e giorno senza tramonto, accogli la lode mattutina del tuo popolo e fa' che il nostro spirito, libero dalle tenebre della colpa, risplenda nel fulgore della tua venuta. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. Angela Merici: la notizia In questo cammino richiameremo brevemente alcune tappe della 6
vita di Angela Merici, quelle che prevalentemente segnano il lembo di terra tra Salò e Desenzano. Chi era Angela? Una donna apparentemente fragile, che fu capace – come le grandi mistiche -‐ di intessere strette relazioni con le élites culturali e politiche, intervenendo nella vita sociale della città. L’agiografia tradizionale ce la presenta come una contadina illetterata in cui lo Spirito celebra le sue meraviglie. In realtà nel bresciano il termine contadino designava non tanto il lavoratore agricolo, generalmente definito bifolco o massaro, quanto piuttosto la categoria dei proprietari del contado. Lei, infatti era figlia di un esponente della piccola nobiltà rurale trasferitosi nel Lago di Garda, a Salò prima e poi a Desenzano, probabilmente per esercitare attività mercantili; in questo paese, infatti, si svolgeva uno dei più importanti mercati dei grani del nord Italia. È la stessa Angela, ormai adulta, a rivendicare con orgoglio di essere figlia di Joannis de Mericis, olim civis et habitatoris Brixie: figlia dunque di un ex cittadino di Brescia, membro cioè di quel ceto che godeva importanti vantaggi nell’ambito provinciale. Sappiamo infatti che egli sapeva leggere; che possedeva libri, cosa non da poco per l’epoca, e che li leggeva alle giovani figlie. La vita di Angela (nata attorno al 1476 a Desenzano) è precocemente segnata dai lutti, con la morte della sorella, a cui era legatissima, e dei genitori. È ormai una giovane già in età da marito, tra i quindici e i diciotto anni quando viene accolta dal facoltoso zio materno a Salò. Tutti i biografi concordano nell’affermare che in questo periodo Angela conduce una vita austera, di preghiera, digiuni e mortificazioni, pur svolgendo i consueti lavori domestici. Di prima mano è la testimonianza di Giacomo Tribesco, canonico lateranense di S. Afra e verace Predicatore, che Angela aveva cercato di avviare alla virtù della parsimonia per dimostrargli come questa virtù potesse essere praticata anche nelle forme più estreme pure da chi opera nel mondo, Qui, nel convento francescano di S. Bernardino a Salò, Angela vestirà l’abito di terziaria francescana che l’accompagnerà per tutta la vita e a cui ella rimarrà particolarmente legata al punto da voler 7
essere sepolta con esso. I primi biografi tendono a ricondurre questa scelta di Angela al desiderio di maggiore frequenza della mensa eucaristica, più che ad una sostanziale adesione alla spiritualità francescana. Tuttavia il rapporto con il movimento francescano è assai più profondo di quello lasciato intravvedere dalle parole dei biografi. Vi sono molti punti di contatto tra questi due grandi riformatori: entrambi hanno aperto vie uove di santità in periodi di crisi della Chiesa, bisognosa di riforma dall’interno, rispondendo sino in fondo alla “Chiamata”: San Damiano (riparare la Chiesa che va in rovina) e il Brudazzo (dare una nuova dignità “apostolica” alla consacrazione femminile nel mondo con la Compagnia di sant’Orsola). In tutta la Regola mericiana si respira un’aria di gioiosità francescana: l’ingresso nella Compagia avverrà infatti “allegramente e di propria volontà”. Nel Proemio e nei Ricordi si assite al capovolgimento dei binomi “dolore et tristezza, tribulazione e affanno” in “gaudio et allegrezza” che richiama quello che Francesco d’Assisi pone all’inizio della propria conversione. Angela praticò una povertà simile a quella di Francesco (dormiva su di una stuoia con una pietra come cuscino, praticava digiuni stenuanti e viveva dell’altrui ospitalità) tuttavia non la impose allo stesso modo alle donne che entravano nella Compagnia di sant’Orsola; accoglie così la radicalità del concetto di non lasciarsi possedere da nulla, ma distingue fra povertà temporale e povertà di spirito. Particolare è anche l’applicazione del concetto di “minorità”, di palese derivazione francescana, che Angela utilizza per qualificare il concetto di “autorità” nella Compagnia. Quando Angela matura e realizza la propria proposta di perfezione, opera un certo distacco dalla spiritualità francescana. Ciò la porterà ad avvicinarsi ai Canonici Lateranensi del monastero di san Salvatore; tuttavia non rinnegherà le proprie scelte giovanili, mantenendosi sempre fedele all’abito di terziaria francescana, anche se dopo la fondazione della Compagnia, lei stessa sottolineerà l’assoluta autonomia della nuova via di perfezione da lei tracciata. 8
Pochi anni prima di morire farà stendere la richiesta alla Sacra Penitenzideria di essere sepolta nella chiesa di s. Afra , divenuta il cenacolo della Compagnia, anziché in una chiesa francescana. Non sfugge il significato simbolico di questo gesto: ella ha una profonda consapevolezza della sua “maternità” nella nuova esperienza di famiglia spirituale che si sta concretizzando nella Compagnia, tanto che nei Ricordi affermerà: “Gesù Cristo mi ha eletta di esser madre, et viva et morta, di così nobil Compagnia”. Spirito Vieni, vieni (Liturgia di Bose) Cammina accanto a noi lungo la strada, si realizzi in noi la tua missione. Attingeremo forza dal tuo cuore, si realizzi in noi la tua missione. Spirito, vieni! Come sigillo posto sul tuo cuore, ci custodisci, Dio, nel tuo amore. Hai dato la tua vita per salvarci, ci custodisci, Dio nel tuo amore. Spirito, vieni! Dissiperai le tenebre del male, esulterà in te la creazione. Vivremo al tuo cospetto in eterno, esulterà in te la creazione. Spirito, vieni! lo spargeremo per le strade del mondo. Benediciamo il Signore Rendiamo grazie a Dio Canto E’ bello andar 9
E’ bello andar coi miei fratelli per le vie del mondo e poi scoprire Te, nascosto in ogni cuor. E veder che ogni mattino tu ci fai rinascere e fino a sera sei vicino nella gioia e nel dolor. Rit.: Grazie perchè sei con me, grazie perchè se ci amiamo rimani con noi. E’ bello udire la tua voce che ci parla delle grandi cose fatte dalla tua bontà. Vedere l’uomo fatto a immagine della tua vita, fatto per conoscere in Te il mistero della Trinità. Rit... E’ bello dare questa lode a Te, portando a tutto il mondo Il nome tuo, Signor, che sei l’Amor. Uscire e per le vie cantare che abbiamo un Padre solo E tutti quanti siamo figli veri nati dal Signor. Rit... Prima tappa – Chiesetta degli Alpini Villa di Salò 10
Angela Merici, Capo X, Della povertà “…ognuna si sforzi di mettere ogni suo bene, e amore, e piacere, non negli averi, non nei cibi e nelle golosità, non nei parenti e negli amici, non in se stessa né in alcuna sua risorsa e sapere, ma in Dio solo e nella sua sola benevola ed ineffabile Provvidenza….” Angela Merici, settimo Ricordo “…Tenete l’antica strada ed usanza della Chiesa, ordinate e confermate da tanti Santi per ispirazione dello Spirito Santo. E fate vita nuova. Quanto alle altre opinioni che adesso sorgono e sorgeranno lasciatele andare come cose che non vi riguardano. Ma pregate e fate pregare, perché Dio non abbandoni la sua Chiesa, ma la voglia riformare come a lui piace, e comne vede esser meglio per noi, e più ad onore e gloria sua…” Preghiamo Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono la lode, la gloria, l’onore ed ogni benedizione. A te solo Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di pronunciare il tuo nome. Tu sia lodato, mio Signore, insieme a tutte le creature specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu attraverso di lui ci illumini. Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia te, Altissimo. Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle. Tu sia lodato, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il 11
cielo; quello nuvoloso e quello sereno e ogni tempo tramite il quale dai sostentamento alle creature. Tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura. Tu sia lodato, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. E’ bello, giocondo, robusto e forte. Tu sia lodato, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento, ci mantiene e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba. Tu sia lodato, mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore e sopportano malattie e sofferenze. Beati quelli che le sopporteranno in pace, perchè saranno incoronati. Tu sia lodato, mio Signore, per la nostra morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scappare: guai a quelli che moriranno mentre sono in situazione di peccato mortale. Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue volontà, perché la seconda morte, non farà loro male. Lodate e benedicete il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà. Seconda Tappa – San Pietro in Lucone Polpenazze del Garda Angela Merici, la notizia 12
Tutta la letteratura mericiana concorda nel sottolineare la precoce inclinazione di Angela alla preghiera, alle mortificazioni corporali (astinenze e digiuni) e alla vita contemplativa. Forse è proprio nella fase di vita a Salò (secondo il Doneda, il Lombardi ed altri) che si colloca la fuga all’Eremo, cioè il tentativo di intraprendere una vita eremitica. A Salò perdura la convinzione che Angela sia stata nella zona della Madonna del Rio (dove ora sorge una chiesetta settecentesca in una valle poco sopra Renzano) per 40 giorni, ma forse una fuga così lunga, se si fosse effettuata davvero, non avrebbe potuto essere ignorata dai biografi. Sempre durante la sua permanenza a Salò si collocherebbero gli episodi, provenienti dalla tradizione popolare, sulla miscela di fuliggine e cenere passata sui capelli per spegnerne la lucentezza, o dell’insalata di erbe e fiori offertale da alcune compagne nella quale avrebbe messo una manciata di terra per renderla meno appetibile. Certo è che nessun biografo menziona alcuna proposta matrimoniale o alcuna pressione dei parenti in tal senso, nella vita e nelle agiografie delle sante uno dei luoghi comuni ricorrenti è la difesa della verginità minacciata dalla famiglia che vorrebbe maritarle. Eppure i beni per la dote non le mancavano; forse davvero come testimoniano i suoi biografi, la sua fama di santità si diffuse così tanto nella Riviera da rendere evidente a tutti che ella voleva consacrarsi interamente a Dio. Scriveva il Lombardi “…dentro Salò e fuori divulgatasi la maniera di vivere meravigliosa che in casa teneva quella Serva di Dio; e quindi spargendosi la fama della sua santitade molto attorno, e ogni dì di più per tutte quelle contrade crescendo la venerazione che al suo nome portavano quei Cittadini, comunemente chiamata era Vergine di Cristo, e Santa del Paradiso”. Nonostante l’ambiente abbastanza signorile in cui viene a ritrovarsi a Salò (lo zio era un notabile della città), Angela si dedica ad umili attività di carattere prettamente domestico, come ci testimonia Giacomo Tribesco, “…nella sua gioventù, stando in case de parenti, 13
faceva tutte quelle fatiche che sogliono fare le donne in una casa, come sono bugate, burattar, far pane, portar acqua, e molte altre fatiche”. Questa testimonianza di vita semplice ed ordinaria , che ci rimanda ai trentanni di vita vita umile, laboriosa e nascosta di Gesù a Nazareth, è lo spazio concreto in cui Angela matura gradualmente l’adesione al progetto che il Signore ha su di lei e realizza la sua missione. Angela Merici, Ricordi, V Ricordo …Raccomandate loro che nelle case, si comportino bene, con buon criterio, con prudenza e modestia; siano riservate e sobrie in ogni cosa. Mangino e bevano non per il gusto né per saziare l’appetito, ma solamente per il bisogno di sostenere la natura così da poter meglio servire Dio. Siano sobrie anche nel dormire, dormendo solamente quanto richiede la necessità; anche nel ridere siano garbate e sobrie. Nell’ascoltare non si dilettino di udire se non cose oneste, lecite e necessarie. Nel parlare, tutte le loro parole siano sagge e misurate; non aspre, non crude, ma umane e inducenti a concordia e carità. Dite loro che, in qualunque luogo si trovino, diano buon esempio. E che siano per tutti un profumo di vitù… Preghiamo Signore aiutaci a vivere nelle strade del mondo liberi e gioiosi. Insegnaci, la prudenza e la modestia, la semplicità e l’onestà, il buon comportamento e il buon giudizio, la riservatezza e la sobrietà, il garbo e la saggezza, l’umanità e la concordia, la carità e la pazienza, l’umiltà e l’affabilità. 14
Fa che in qualunque luogo ci troviamo, possiamo dare buon esempio, possiamo essere per tutti un profumo di virtù. Sant’Angela, ora che più ci vedi , ci conosci, ci puoi e ci vuoi aiutare, resta continuamente fra noi con l’Amatore tuo. Fa che abbiamo sempre Gesù Cristo come unico nostro tesoro e così avremo in Lui anche il nostro amore. Terza Tappa – Casa Betania Padenghe del Garda Angela Merici, la notizia Agostino Gallo è il testimone che con maggior equilibrio ci informa, senza cedere a tentazioni di apologia, dello stile orante di Angela. Egli aveva avuto modo di vederla da vicino per parecchi mesi, avendola ospitata nella propria casa a Brescia, di fronte alla Chiesa di San Clemente. Questa donna – dice – “haveva più tosto del divino che dell’humano…poichè era di pochissimo sonno è da credere che la maggior parte della notte facesse orationi, contemplando, speculando quelle cose divine che a pochissime persone sono concesse..” 15
Un solido alimento alla sua vita di orazione Angela dovette trovarlo nella lettura; stando sempre alla testimonianza di Agostino Gallo, pare infatti che leggesse molto: “…leggeva una quantità de libri santi…”. E inseme a Giacomo Chizzola, Agostino Gallo sottolinea come Angela comprendesse bene il latino e sapesse interpretare la sacra scrittura. Indicazioni più concrete sulla vita di preghiera di Angela sono fornite dalle norme che lei stessa prescrive ai membri della Compagnia, e dalle motivazioni con cui le accompagna: esse tradiscono una consumata esperienza frutto di una consuetudine orante prolungata. Madre e maestra delle sue discepole, Angela non poteva non averle precedute, e doveva certo accompagnarsi a loro, nella pratica di quell'intensa vita di preghiera che aveva loro proposta. E, proponendola, non aveva dimenticato una rapida notazione di carattere didattico: una di quelle notazioni che sapientemente dissemina nei suoi insegnamenti, sollecita com'è di evitare alle sue discepole qualsiasi confusione tra mezzi e fine: «per la oratione, si impetra da Dio la vera gratia della vita spirituale ... per il continuo bisogno che si ha dell'aiuto divino bisogna sempre orare». Preghiera che è vita, respiro, e coinvolge tutto l'essere, quindi anche i sensi: «consigliemo anche la frequente oratione vocale, per la quale, eccitandosi i sensi corporei, si dispone alla mentale»; e anche qui si rivela finissima psicologa. E, nello stesso tempo, figlia di quell'epoca ancora così vicina alla «devotio moderna», in cui tanta parte ha l'affettività nell'espressione della propria relazione con Dio, e la preghiera vocale ha un posto insostituibile come libera effusione del sentimento religioso. Angela Merici, regola, cap. V dell’orazione ..per dar materia e qualche avvio all’orazione mentale, esortiamo ciascuna ad innalzare la mente a Dio e ad esercitarvisi ogni giorno e, in questo od in altro modo, dire nel segreto del proprio cuore: 16
“Signor mio, illumina le tenebre del mio cuore, e dammi la grazia di morire piuttosto che offendere oggi stesso la tua divina maestà. E rendi sicuri i miei affetti ed i miei sensi, così che non deviino né a destra né a sinistra, né mi distolgano dal luminosissimo tuo volto, che fa contento ogni cuore afflitto…. Ti prego: ricevi il mio libero arbitrio, ogni atto della mia volontà, la quale da sé, infetta com’è dal peccato, non sa discernere il bene dal male. Ricevi ogni mio pensare, parlare ed operare; insomma ogni cosa mia tanto interiore quanto esteriore. Tutto questo io offro ai piedi della tua divina Maestà. E ti prego di riceverlo, benchè ne sia indegna. Preghiamo Sant’Angela… tu che ci hai dato l’esempio di un vita di preghiera fa che ricorriamo sempre ai piedi di Gesù Cristo. Insegnaci a pregare con lo spirito e con la mente; la fortezza e il conforto dello Spirito Santo siano con tutti noi, affinché possiamo sostenere ed eseguire virilmente e fedelmente la missione che che il Signore ci affida. Canto FRATELLO SOLE, SORELLA LUNA 17
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