PASQUA 2020 N.6 - PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA - Parrocchie San Leopoldo e San Silvestro

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PASQUA 2020 N.6 - PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA - Parrocchie San Leopoldo e San Silvestro
PASQUA 2020                                    N.6

PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA
PASQUA 2020 N.6 - PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA - Parrocchie San Leopoldo e San Silvestro
INDICE

                                              p.1   Una scelta da ascoltare
                                                    (don Mario)

                                              p.3   Rinsaldare una storia educativa
                                                    (Vania Vecchiato - Maristella Piccolo)

                                              p.6   Non esistono famiglie perfette
                                                    (Sara Busato)

                                              p.8   Vicini di casa
                                                    (Cresimandi 2020)

                                              p.9   Un grande cuore
                                                    (Ragazzi - Catechisti - Genitori)

                                              p.11 Va’ e ripara la mia casa
                                                    (I Pellegrini)

                                              p.13 Abitare la nostra storia
                                                    (Marta Trevisan)

                                              p.14 Grazie del vostro dono
Immagine di copertina:
Il buon Samaritano, olio su tela, 1890
                                                    (Monica Cazzin - Manuela Pattarello)
Autore:
Vincent van Gogh (1853-1890)                  p.16 Partecipazione e promozione in comunità
Luogo:
                                                    (Giuseppe Bovo)
Kröller Müller Museum, Otterlo, Paesi
Bassi                                         p.18 Ricucire insieme l’Italia
L’artista raffigura il buon Samaritano              (Sara Busato)
teso nello sforzo di sollevare il corpo
inerte del viandante per poggiarlo            p.20 Chi crede non è mai solo
sulla sella. I due passanti (il sacerdote           (don Mario)
e il levita), che hanno ignorato il ferito,
camminano sul sentiero nell’atto
di svanire all’orizzonte.Van Gogh             p.23 Pasqua di ripartenza
dipinge quest’opera nel tempo della                 (don Mario)
sua malattia, quando si sente solo
e abbandonato come l’uomo della
parabola trovato ferito. L’opera vuole
trasmettere l’idea che per aiutare
davvero il prossimo, è necessario
addossarsene il dolore e le difficoltà.
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EDITORIALE

UNA SCELTA DA ASCOLTARE
Il Consiglio Pastorale Interparrocchiale medita il Vangelo

                    N        ell’incontro del 20 gennaio i laici membri dei
                    CPP di S. Leopoldo e S. Silvestro hanno dedicato ampio
                    spazio all’ascolto e alla meditazione del noto brano di Lc
                    10,25-37, detto del “Buon Samaritano”. Quanto emerso
                    è stato intensamente condiviso e traccia un percorso
                    niente affatto scontato all’interno della scelta da vivere
                    nella nostra Collaborazione Pastorale, scelta che ci è stata
                    consegnata nel discernimento del Cammino Sinodale:
                    “Incrementare stili di vita maggiormente evangelici”.
                    Davanti alla domanda che il dottore della legge pone a
                    Gesù nel vangelo e ripensando alla parabola con la quale
                    il Signore gli risponde, si sono evidenziate otto tracce per
                    una conversione della nostra esperienza di Chiesa:
                    1. Agli “appelli della vita” Gesù invita a non rispondere
                    con scuse, giustificazioni o limiti pretestuosi.
                    2. Accogliamo una domanda molto scomoda: “Io di chi mi
                    faccio prossimo?” Gesù infatti ci invita ad “accettare una
                    prossimità che non rientra in parametri già bell’e pronti”.
                    3. Se ciascuno si facesse prossimo di chi gli è accanto, si
                    comporrebbe una vera “catena di solidarietà”.
                    4. Nel confronto tra gli atteggiamenti di sacerdote e levita
                    da un lato e del samaritano dall’altro, cogliamo l’invito
                    a superare una legge scritta dall’uomo per metterci in
                    ascolto di una legge “scritta nei nostri cuori”. Amare Dio,
                    possiamo ben dire, significa davvero “aver cura” gli uni
                    degli altri.
                    5. Al dottore che interroga Gesù, provocandolo sul “di più”
                    che Egli avrebbe da dire, il Signore risponde smascherando
                    una fede fatta di precetti per condurre ad una fede che
                    domanda di prendere posizione. Così oggi io mi chiedo:
                    “In questa situazione Gesù cosa farebbe?”.
                    6. Nel racconto di Luca il malcapitato, aggredito e derubato,
                    è “semplicemente un uomo”. Non serve sapere altro. Un
                    invito a guardare alla nostra storia, agli eventi di questi
                    nostri giorni con la stessa semplice chiarezza e verità.
                    7.Il Samaritano coinvolge altri nella sua premura. Un
                    “incoraggiamento a non isolarci nel fare il bene”, ma
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piuttosto ad allargare e condividere con altri ciò che le situazioni e gli eventi provocano
in ciascuno di noi, imparare a far affidamento sugli altri.
8. “Fa’ questo e vivrai”. La parola di Gesù indica la via della pienezza di vita e non
solamente un buon comportamento.

Altre cinque forti indicazioni sono state raccolte dalla lettura della Lettera del Consiglio
Pastorale Diocesano che è stata consegnata nel contesto del passaggio dal precedente
all’attuale episcopato, affidando in questo modo considerazioni e riflessioni emerse nel
Cammino Sinodale a tutti gli organismi di partecipazione e ai fedeli della nostra Diocesi.
1. “Non c’è un noi e gli altri”: condividiamo con tutti la nostra vita, la vita. Ciascuno
arricchisce, dona e riceve nella condivisione con l’altro.
2. “Mettere in atto una pastorale dei volti”: ognuno ha il suo percorso, non c’è una
risposta standard valida per tutti. È necessario coltivare maggiore sensibilità e la qualità
delle esperienze.
3. “È necessario prenderci cura della fede degli adulti”: offrire tempi e occasioni, che
lascino trasparire la presenza di Gesù è Lui che trasforma la nostra vita.
4. “Essere Chiesa aperta, accogliente, comunità significativa.” Si tratta di centrare
l’attenzione non sul quanto/quanti, ma sul come. Si tratta di percorrere una strada nuova
aperta dallo Spirito Santo. Può essere difficile, perché chiede l’impegno vero di noi stessi.
5. “Costruire relazioni vere”. Come afferma in una sua preghiera il card. Ballestrero, certo
siamo tutti “sassi diversi”, e dunque non è semplice e facile affiancarci nella costruzione
di qualcosa di comune a tutti, ma è proprio nei momenti più difficili che si può maturare.
“Chi crede non è mai solo” (Benedetto XVI, Omelia di inizio del ministero petrino).

Questo ascolto della Parola di Dio e della Lettera del
Consiglio Pastorale Diocesano impegna le nostre
Parrocchie ad una rinnovata consapevolezza della propria
azione missionaria, che prende la forma di quella scelta
sinodale assunta nella Collaborazione e tutta ancora da
ascoltare e vivere insieme.

                                         Don Mario Da Ros
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VANIA VECCHIATO E MARISTELLA PICCOLO

RINSALDARE UNA STORIA EDUCATIVA
L’adeguamento antisismico della Scuola dell’Infanzia a Vetrego
Domenica 26 gennaio 2020 è stato            interesse, la ditta che ha presentato
presentato alla Comunità Parrocchiale       l’offerta più idonea è stata la Semenzato
di Vetrego il progetto di adeguamento       Mario Srl con sede a Borbiago (VE).
antisismico della Scuola dell’Infanzia      Un’accurata valutazione ad opera
“Immacolata        Concezione”,       che   dell’Ing. Gianluca Pasqualon in merito
ha recentemente ricevuto parere             al rischio sismico per gli edifici
favorevole dagli uffici competenti della    scolastici al fine di garantire la staticità
Diocesi di Treviso.                         dell’edificio, trattandosi di un fabbricato
Questo impegnativo passo si è reso          “sensibile”, ha determinato la necessità
necessario al fine di soddisfare le         di eseguire un consolidamento statico,
normative, che si sono presentate nel       oltre ad opere di normale manutenzione
tempo, relativamente all’obbligo di         straordinaria al fine di raggiungere i
sottoporre a verifica sismica le opere      coefficienti di sicurezza dettati dalla
(edifici ed opere infrastrutturali) di      legge.
interesse strategico o rilevante, tra le    I lavori, supervisionati dal Geom.
quali rientrano anche le “Chiese ed i       Nicola Boldrin di INGEO Studio Tecnico
locali di culto non soggetti a vincoli      Associato, prevedono la rimozione dei
monumentali”. Così anche l’asilo della      serramenti esistenti per consentire
nostra parrocchia di San Silvestro in       la cerchiatura dei fori con successivo
Vetrego sarà interessato da un intervento   riposizionamento e chiusura di alcune
di consolidamento in senso verticale.       finestre per consolidare i punti più
Dopo aver interpellato 6 imprese            deboli dell’edificio. La cerchiatura dei
edili, delle quali 3 hanno concorso         fori avverrà con controtelai in acciaio
al preventivo avendo manifestato            costituiti da profilati metallici, saldati
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    e rinforzati agli angoli. Vi sarà poi       stato il desiderio di costruire un asilo
    l’esecuzione di murature in laterizio in    parrocchiale, ma mancavano i mezzi
    mattoni pieni di controventamento e di      finanziari e le persone disponibili
    collegamento; la posa in opera di profili   a gestirlo. Solo nel 1937, quando fu
    per carpenterie metallici compresi di       inaugurata la nuova chiesa, il vecchio
    piastre a rinforzo degli impalcati; il      edificio (oggi Patronato), restando libero
    ripristino degli intonaci e dipinture ed    divenne luogo per attivare la prima
    il rimontaggio dei serramenti esterni       forma di asilo. A quel tempo la signora
    ed interni. Sarà inoltre eseguito il        Corò Serafina si prestò a raccogliere un
    consolidamento della scala interna,         gruppo di bambini, fino al 1946, anno
    sempre con ancoraggi e strutture            in cui arrivarono le suore caldamente
    metalliche.                                 desiderate dalla comunità.
    Il costo complessivo dell’opera sarà        Con la loro semplicità ed il lodevole
    di € 137.000 finanziato principalmente      operato le Suore Francescane di Cristo
    con un mutuo bancario di € 100.000          Re sono state il punto di riferimento
    ed il restante con fondi propri della       per intere generazioni di famiglie e
    Scuola dell’Infanzia e della Parrocchia.    bambini cui hanno trasmesso i valori
    L’inizio dei lavori è previsto per il       cristiani attraverso la catechesi, il
    01.07.2020 e la loro conclusione per il     canto, la preghiera.
    31.08.2020. In questo modo le attività      Dal 1997 le 3 maestre della Scuola per
    didattiche non verranno in nessun           l’Infanzia “Immacolata Concezione” e
    modo compromesse.                           le 3 educatrici del Nido Integrato “San
    Dal 1957, anno della sua inaugurazione,     Silvestro” hanno raccolto e portato
    il nostro asilo è centro di aggregazione    avanti questo impegno, mentre le suore
    e motore di vita per le famiglie di         per la carenza di vocazioni hanno a
    Vetrego. Centinaia di bambini, nel corso    malincuore lasciato l’incarico.
    degli anni, sono cresciuti accompagnati     Il 50% dei bambini che oggi
    dall’amorevole cura prima delle Suore       frequentano la nostra scuola sono
    Francescane di Cristo Re ed in seguito      di Vetrego. In totale 50 bimbi sono
    delle insegnanti a loro succedute.          presenti nella Scuola dell’Infanzia e 24
    Da sempre nel cuore della comunità c’è      al Nido Integrato. Dallo scorso anno un
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Accordo di Rete ha inserito questa provata esperienza
educativa all’interno di un cammino comune con le
realtà analoghe presenti a Scaltenigo e Campocroce,
costituendo così il nucleo di un Polo Educativo per
l’Infanzia promosso dalle Parrocchie del Miranese.
Il Comitato di Gestione della Rete, confidando ora
anche nell’apporto della nuova Direttrice Manuela
Chinellato, recentemente assunta a coordinamento
dei tre istituti parrocchiali, sta progressivamente
aiutando il personale e le famiglie ad entrare in questo
nuovo percorso, che dovrà custodire e portare a
maturazione le singole storie, garantendone il futuro
ed un più sicuro sviluppo a fronte delle nuove sfide e
dei sempre più veloci cambiamenti nella nostra società.
I lavori che andremo ad eseguire segnano un convinto
indirizzo del Parroco e dei Consigli Pastorali nel
raccogliere ed aggiornare la preziosa eredità avuta
in dono in più di 70 anni di storia a servizio della
cura educativa per i più piccoli. Speriamo che più di
qualcuno sostenga anche con un aiuto concreto questa
impresa non scontata per la nostra piccola comunità.
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                                 SARA BUSATO

    NON ESISTONO FAMIGLIE PERFETTE
        Esistono famiglie che ogni giorno
    affrontano problemi senza mai mollare.

      L’
                 Oratorio san Francesco APS della parrocchia San
                 Leopoldo Mandic ha proposto tre incontri con il
                 prof. Salvatore Porcelluzzi, psicologo e pedagogista,
                 collaboratore del COSPES (Centro di Orientamento
      Scolastico Professionale e Sociale) di Mogliano Veneto, docente e
      dirigente scolastico.
      Da quarant’anni il prof. Porcelluzzi è relatore in corsi di
      aggiornamento per insegnanti ed in scuole per genitori, oltre
      ad essere operatore presso il Centro di Ascolto di Maerne, a
      cui si rivolgono molte persone per trovare risposta alle tante
      problematiche che ogni giorno la vita comporta e non sempre si
      riesce a risolvere in autonomia. In questi contesti ha raccolto molte
      testimonianze di “educatori in difficoltà”, a cui ha cercato di dare
      suggerimenti, consigli, che sono diventati poi dei libri, raccolte di
      esperienze vissute sul campo e non solo teorizzate.
      L’urgenza educativa che in questo momento molte famiglie si
      trovano ad affrontare è sicuramente la mancanza di dialogo, di
      comunicazione tra genitori e figli. “Gli adulti di oggi si trovano
      disorientati – dice il professore – hanno bisogno di chiarezza, di
      capire quali sono i valori educativi da trasmettere ai figli e devono
      trovare tutte le energie per dedicarsi a loro. Manca il tempo
      educativo”. Oggi siamo tutti molto impegnati: viviamo una vita
      frenetica che ci impegna nel lavoro, nelle attività domestiche, nel
      mantenere i contatti con gli amici, attraverso i social, il cellulare,
      internet. “Si parla di Autismo Tecnologico – continua Porcelluzzi -
      cioè di isolamento dalla realtà che ci circonda per chiuderci in noi
      stessi e instaurare un rapporto solo attraverso la tecnologia e non
      diretto con le persone”, quest’ultimo senz’altro più impegnativo
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ma sicuramente più appagante ed educativo. Un isolamento che
non è solo dei ragazzi, ma anche degli adulti.
“La famiglia deve riappropriarsi del valore del dialogo tra i suoi
componenti. Costruiamo un dialogo approfittando di tutti quei
momenti che riusciamo a cogliere nella giornata, nell’arco della
settimana, per confrontarci, per condividere le nostre esperienze,
ritrovando anche i valori della collaborazione domestica a cui
deve partecipare ogni componente della famiglia per le capacità
e competenza che può mettere a disposizione”. Il professore parla
di Autonomia Responsabile: il genitore deve essere d’esempio
e aiutare il proprio figlio a diventare responsabile di se stesso,
insegnandogli a far diventare “l’ordinario, straordinario nel
quotidiano!”. Una semplice colazione, magari alla domenica,
che diventi momento di condivisione, nel preparala insieme,
nel consumarla condividendo quanto successo nella settimana,
prendendosi cura dell’altro, di quel prossimo che è prima di tutto
la famiglia. “Prendiamo l’esempio dal Grande Educatore che è
Nostro Signore: sfamò una moltitudine di persone che erano
andate ad ascoltarlo, grazie alla collaborazione di chi stava con
Lui, che mise a disposizione il poco che aveva, 5 pani e 2 pesci.
Cominciamo dalla famiglia, mettiamo a disposizione le capacità
che ognuno ha e nel caso non fossero sufficienti, non abbiamo
timore di chiedere aiuto”.

Ci sono centri d’ascolto, associazioni per la famiglia, cattoliche e
laiche, che sono a disposizione per raccogliere le problematiche
e trovare le soluzioni per superarle. “La famiglia sana – conclude
Porcelluzzi – è quella che di fronte alle difficoltà si impegna per
capire quali sono le cause e per trovare le soluzioni, chiedendo
eventualmente aiuto; quella malata, patologica, invece, non
le vuole affrontare, preferisce nascondere i problemi sotto il
tappeto. Non abbiate paura di rivolgervi a chi può dare una mano”.
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    I CRESIMANDI 2020

    VICINI DI CASA
    Alla scoperta della carità
    Sabato 25 gennaio siamo andati            risposta ai loro bisogni; accanto c’è
    con il nostro gruppo di catechesi a       l’ufficio progetto giovani che elabora
    Treviso alla Casa della Carità, la sede   delle proposte proprio per loro, per
    della Caritas Tarvisina. Siamo stati      esempio il campo di servizio civile
    accolti da Paola, una collaboratrice      oppure “Mi illumino d’impegno”
    pastorale, da Alice, Valentina e Alice    (week-end di servizio e formazione
    tre ragazze che stanno facendo un         per ragazzi della Diocesi di Treviso).
    anno di volontariato sociale, ossia       Abbiamo poi visitato la mensa
    un servizio d’aiuto verso le persone      dove le persone si fermano a
    più bisognose.                            cenare e a fare colazione, in base
    Il volontariato sociale è un’esperienza   ai loro bisogni ci sono dei menù
    di un anno che si fa finiti gli studi     personalizzati e i volontari che
    superiori dai 18 ai 25 anni, il cui       prestano servizio cenano con loro.
    scopo è quello di aiutare i giovani       Poi vi è l’accoglienza dove le persone
    (anche noi!) ad interrogarsi sulle        che non hanno casa possono trovare
    possibili scelte per il loro futuro.      rifugio per qualche mese, qui oltre
    Tutti noi siamo chiamati in causa         alle stanze c’è anche un salotto dove
    perchè fare volontariato significa        si può guardare un film e stare in
    donare sé stessi agli altri.              compagnia per sentirsi meno soli.
    Dopo esserci presentati ci è stata        E’ stata una bella ed interessante
    proposta una caccia al tesoro con         esperienza che servirà per la nostra
    degli indizi che ci hanno portato a       vita, ha aperto i nostri occhi verso
    conoscere i vari luoghi che fanno         un mondo che noi non conoscevamo
    parte di questa casa, il centro           in modo così profondo, facendoci
    d’ascolto che serve ad ascoltare          scoprire un sacco di cose nuove
    le persone, la loro storia di vita, i     divertendoci.
    loro problemi e cercare di dare una
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RAGAZZI, CATECHISTI E GENITORI

UN GRANDE CUORE
Pellegrinaggio al Santuario di San Leopoldo

O
         gni anno si ripropone il Pellegrinaggio a San Leopoldo, la visita
         con la celebrazione dell’Eucaristia nel Santuario, dove riposano
         le spoglie del Santo della riconciliazione e dell’unità dei cristiani.
         Generalmente questo avveniva in concomitanza con la festa
patronale della parrocchia omonima di Mirano. Quest’anno invece abbiamo
voluto anticiparla ai giorni immediatamente successivi alla Settimana
di Preghiera per l’Unità dei Cristiani e alla vigilia della festa della
Presentazione al Tempio del Signore Gesù.

Sabato 1 febbraio i pellegrini, saliti su due pullman, hanno lasciato il
parcheggio della Parrocchia San Leopoldo e, preparandosi lungo il viaggio
in autostrada con una breve preghiera, hanno raggiunto il Santuario accolti
dai frati del Convento. Nel gruppo erano presenti i bambini del II e III anno
di Catechesi, con molti genitori ed altri amici, coristi ed anziani.

Nella visita ai luoghi di padre Leopoldo, nella preghiera presso la sua
tomba e nella celebrazione della S. Messa siamo stati invitati a rivolgere
una richiesta speciale a Dio: “Donaci Signore un cuore grande!”. Che
altro poteva aver aiutato il piccolo Bogdan, inginocchiato nella chiesa
del suo paese natale e rimproverato dal parroco per una cosa da poco, a
riconoscere la chiamata alla vita consacrata? Solamente questo cuore grande
può permetterci di amare e farlo alla maniera di Gesù, oltre il giudizio e la
condanna della legge dell’uomo, oltre la riduzione razionalistica e distante
della legge di Dio, che non permette di incontrare il Volto del Padre, ma solo
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     quello di un giudice severo.

     Quante volte Papa Francesco ci
     annuncia, senza stancarsi, la
     tenerezza e la misericordia di
     Dio Padre! I bambini, che stanno
     preparandosi ad accostarsi ai
     sacramenti della Riconciliazione
     e dell’Eucaristia, insieme ai loro
     genitori, e noi tutti veramente
     abbiamo potuto riempirci di gioia
     nell’ascoltare, nel vedere e nel
     sentirci coinvolti da tanto amore!
     Da questo annuncio e da questa
     preghiera con San Leopoldo
     ripartiamo con l’impegno a
     lasciarci allargare il cuore per
     ospitare in esso i bisogni e le storie
     di tutti quanti!
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             I PELLEGRINI

        VA’ E RIPARA
        LA MIA CASA
              Dal segno
            alla chiamata

P           reparandosi a ricevere il
            dono dello Spirito Santo
            nella Confermazione i nostri
Cresimandi sono partiti per La Verna
ed Assisi alla riscoperta di S. Francesco
                                             di S. Francesco, ed il siciliano p.
                                             Rosario alla Porziuncola. Abbiamo in
                                             qualche modo girato l’Italia, l’Europa
                                             ed il Mondo ritrovando attraverso
                                             di loro fatti e personaggi della storia
e S. Chiara. Dal 22 al 25 febbraio,          di Francesco, il festaiolo e sognatore
quasi un’introduzione al tempo del           Giovanni di Pietro di Bernardone che
pellegrinaggio      quaresimale     verso    non riuscì ad andare oltre Spoleto con
Pasqua, 21 ragazzi con le catechiste e       le sue ambizioni mondane, ma che
don Mario, coadiuvati da due cuochi          superò mari e monti, una volta risposto
speciali, i nostri Franca e Gabriele,        alla chiamata del Signore, incontrando
hanno sceso e risalito luoghi, incontrato    persino il Saladino al tempo delle
volti e ascoltato parole, che li hanno       crociate, parlando con lui di Vangelo e
accompagnati in un percorso spirituale       tornando in pace (800 anni prima dello
“dal segno alla chiamata”.                   storico Documento di Abu Dabi firmato
Com’è avvenuto per il Santo di Assisi,       dal nostro Papa Francesco!).
che nell’esperienza fallimentare della       Bello sentire nella sonorità degli
guerra, nell’incontro col lebbroso ed in     accenti differenti di questi fratelli di
quello singolarissimo con il crocefisso      S. Francesco, appartenenti ai diversi
nella chiesetta di S. Damiano, ha via        ordini scaturiti dall’unica radice, colori
via riconosciuto i segni della sua           e suoni di esperienze di fede capaci di
personale vocazione: i segni della           farci intuire la ricchezza che l’incontro
chiamata di Dio alla povertà, alla castità   con Gesù genera nel cuore di chi
e all’obbedienza come sua personale via      riconosce i segni e segue la voce della
al servizio del Signore.                     Sua chiamata!
Quattro frati francescani, davvero           Abbiamo camminato, cantato, pregato,
forti, ci hanno aiutato, guidandoci nella    chiacchierato e sentito nel silenzio
visita e nella lettura dei significati dei   la compagnia del frate cui anche
diversi luoghi: il toscano p. Lorenzo        l’Associazione NOI del nostro Oratorio
a La Verna, l’irlandese p. Eunan a           ha affidato la sua missione. Vorremmo
S. Damiano, il brasiliano p. Carlo           ringraziare proprio questa Associazione,
al Santuario della Spogliazione, il          che al nostro pellegrinaggio ha voluto
rumeno p. Claudio nelle Basiliche            contribuire con un sostanzioso aiuto…
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     e, quasi alla maniera di uno spot, potremmo dire:
     “Ricorda che, entrando in Oratorio, con una partita
     di ping pong ed un caffè, fai del bene a te ed anche
     a me!”.
     Suggestivi sono stati per tutti la discesa al masso
     sospeso a La Verna, dove Francesco si ritirava
     in preghiera, la sosta nella piccola chiesa di
     S. Damiano, dove il giovane uomo di Assisi ha
     avvertito il cambiamento irrompere nella sua vita,
     gli affreschi dei tanti artisti nelle due Basiliche
     sovrapposte ad Assisi, attraverso i quali la Chiesa
     ha voluto esaltare e proporre al mondo intero la
     spiritualità umile ed universale di questo suo figlio
     davvero, originale nello scegliere d’essere “minore”,
     quando i Papi erano re e andavano in battaglia!
     “Originali e non fotocopie” era pure uno dei richiami
     gioiosi ed esigenti del giovanissimo Carlo Acutis,
     oggi venerabile, ma che presto verrà proclamato
     beato dalla Chiesa Cattolica. Nel Santuario della
     Spogliazione abbiamo ritrovato proprio lui, il cui
     corpo è custodito in una tomba, che sembra alzarsi
     da terra per raggiungere quel Cielo tanto desiderato,
     così come un’altra sua espressione suggeriva:
     “L’Eucaristia, la mia autostrada per il cielo”.
     Così la testimonianza della vita di questo
     giovanissimo santo e quella di Francesco d’Assisi,
     lo sguardo, la parola e l’ascolto dei frati nel dialogo
     con i ragazzi e tutti noi, l’Eucaristia celebrata in
     luoghi tanto significativi e la Parola di Dio meditata
     in diversi momenti del viaggio, delle visite e della
     giornata anche a Borgo San Fortunato, dove eravamo
     ospitati, hanno coinvolto tutti nell’approfondire e
     nel chiedersi, una volta tornati: “Quali segni? Quale
     chiamata? Cosa vuoi, Signore Gesù, che io faccia
     per te?”.
     Papa Francesco, ad inizio del suo pontificato
     ci ha detto: “Camminare, edificare-costruire,
     confessare”, e su queste tre tappe di conversione
     indicate alla Chiesa e ai credenti abbiamo cercato
     di pregare anche noi. Il sacramento della Cresima-
     Confermazione, lungi dall’essere il “sacramento
     della partenza o dell’addio”, come molti oggi lo
     definiscono e lo vivono, è il punto di partenza di
     un impegno, meglio ancora, di un’apertura della
     mente e del cuore, della prontezza delle mani e
     dei piedi, a proseguire e progredire nella vita in
     compagnia dei fratelli nella Chiesa. Possa questo
     pellegrinaggio essere di incoraggiamento a tutti
     i ragazzi, alle catechiste ed alle nostre famiglie,
     affinché avvertiamo forte e chiaro, nella forma e nei
     tempi che l’originale cammino di ciascuno detterà,
     l’appello rivolto a Francesco: “Va’, ripara la mia
     casa!”.
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                                    MARTA
                                   TREVISAN

                   Abitare la nostra storia
           Un nuovo triennio per l’Azione Cattolica

Le nostre associazioni parrocchiali di Azione
Cattolica, verso la fine di novembre, sono state
coinvolte nelle nuove elezioni dei consigli AC per
il triennio 2020/2023. Per l’AC della parrocchia
San Silvestro di Vetrego sono state confermate
al secondo mandato le cariche di presidente per
Marta Trevisan, di responsabile giovani per Anna
Bertoldo e di responsabile ragazzi per Emanuele
Visentin, mentre è stata eletta al primo mandato
per il settore adulti Emanuela Pattarello. Per l’AC
della parrocchia San Leopoldo a Mirano è stato
completamente rinnovato il consiglio e sono stati
eletti Bianca Maria Catapano come presidente e
Mattia Lanza con Aurora Stevanato per il settore
giovani.
L’Azione Cattolica invita quest’anno i suoi
aderenti a riflettere sul valore del tempo e dello
spazio che ci sono donati, perché possiamo
riempirli della nostra testimonianza di cristiani per scelta, felici di esserlo!
Siamo invitati ad abitare la nostra parrocchia, la nostra diocesi, la nostra città, in
maniera attiva e responsabile, e allo stesso tempo a lasciarci abitare dagli altri,
favorendo le occasioni di incontro e fraternità e nella condivisione quotidiana
delle esperienze di vita. A fare spazio all’altro e insieme fare spazio a Dio, che
ogni giorno rinnova il Suo amore per noi, avendo posto la sua dimora in mezzo
agli uomini, avendo scelto di “Abitare la nostra vita”.
“Siate franchi, sinceri, combattivi, appassionati, onesti. Non è tempo di
simulazioni o dissimulazioni o di mezze tattiche. È tempo di essere cristiani,
testimoni di giusta pace, accoglienza, progetti per il futuro per un mondo che
ne ha bisogno”, queste le parole che il nostro nuovo vescovo Michele Tomasi
ha rivolto ai quasi 400 delegati lo scorso 9 febbraio a Treviso in occasione delle
Elezioni del Consiglio Diocesano di Azione Cattolica. Ci uniamo alle parole del
Vescovo per augurare ai nostri Consigli, ai nostri educatori e a tutti gli aderenti
un triennio di pieno di passione e attenzione educativa, di partecipazione e di
incontro, perché l’AC sia un “un popolo che abita con gioia la città”.
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                          MONICA CAZZIN - MANUELA PATTARELLO

      GRAZIE DEL VOSTRO DONO
              PER FAR CRESCERE LA SPERANZA,
       LA SPERANZA DI FAR CRESCERE UN MONDO NUOVO

     Ringraziamo tutti coloro che nelle nostre due comunità di San Leopoldo e San
     Silvestro, con costante generosità, rispondono sempre alle richieste dei nostri
     missionari, che da anni aiutiamo nelle iniziative di evangelizzazione, promozione
     umana e sociale. Nel corso del 2019 abbiamo potuto destinare la somma di 6.950
     euro così suddivisi:
     ▶ 1200 Euro per 5 adozioni a distanza con Cesvitem attraverso i progetti “Esperanca”
     e “Kukula”,
     ▶ 750 euro per l’iniziativa diocesana “Un posto a tavola”,
     ▶ 1200 euro per Colonia Venezia a Peruibe in Brasile,
     ▶ 600 euro al Caritas Baby Hospital di Betlemme,
     ▶ 600 euro a p. Giovanni Malvestio missionario del Pime che opera in Camerun,
     ▶ 600 euro alle Suore Francescane che operano in Bedanda, regione della Guinea Bissau,
     ▶ 1000 euro alla associazione “Chiesa che soffre” in Siria,
     ▶ 1000 euro all’Ospedale di Dubbo in Etiopia.

     Il gruppo missionario di San Silvestro a Vetrego ci ricorda le finalità dei due progetti
     sostenuti col Cesvitem ed esprime il grazie per quei volti che oggi con noi sorridono
     un po’ di più:
     - Il progetto “Esperanca”, che tradotto significa “speranza”, si propone di aiutare
     bambini e ragazzi del Mozzambico vittime dell’aids, i cui genitori sono sieropositivi
     o sono già deceduti. Alcuni di questi minori hanno già perso i genitori e vivono
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presso parenti o famiglie amiche, altri sono essi
stessi sieropositivi. Le attività previste dal progetto
sono: garantire l’iscrizione all’anagrafe (diritto
fondamentale per qualsiasi bambino e strumento
con cui un governo può pianificare servizi, centri
sanitari....), garantire l’accesso all’istruzione
sostenendo le spese scolastiche, garantire
l’assistenza sanitaria, distribuire vestiario e
calzature, favorire momenti di aggregazione
scolastica e appoggiare le famiglie più bisognose.
- Il progetto “Kukula” (che tradotto significa
“crescere”), come il primo, è stato attivato nei
quartieri periferici della capitale Maputo. In questi
quartieri le persone vivono in spazi ridottissimi
e privi di qualsiasi servizio: strade non asfaltate,
abitazioni fatiscenti prive di elettricità, servizi
igienici e acqua corrente, assenza di strutture
sanitarie. Il Cesvitem ha lanciato questo progetto
con lo scopo di favorire la crescita e l’integrazione
di bambini e ragazzi garantendo loro i diritti
fondamentali e favorendo l’integrazione sociale.
A questo scopo vengono promosse altre iniziative
allo scopo di migliorare le condizioni di vita
degli abitanti del quartiere implementando la
dotazione di servizi di base. Desideriamo infine
dare nome a chi è stato aiutato, perché significa
riconoscerne i volti, le storie, la dignità. Grazie a
tutti voi abbiamo potuto assicurare per un altro
anno cibo, istruzione, servizi sanitari a Tania,
Orlando, Maria, Vitoria e Frandosa.
Grazie per quanto avete donato, poco o tanto è
stato comunque espressione d’amore verso i più
deboli e bisognosi.
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                                      GIUSEPPE BOVO

                COMUNITA’ DI PARTECIPAZIONE
                   E PROMOZIONE UMANA
 Una telefonata che non ti aspetti per un progetto di cultura e sviluppo

 R
            icevo          una    noi non si vede più) chi      e cespugli e rampicanti e
            telefonata strana,    guida mi racconta che in      fiori) passiamo a vedere il
            una voce esile,       paese c’erano due grosse      teatro (300 posti a gradinata,
            quasi impacciata:     realtà   produttive    (una   una bella struttura un po’
 “Lei è…? Verrebbe da noi a       fabbrica di pasta e una di    malandata) dove nel foyer
 parlare di Etty Hillesum?”       lavorazione del pomodoro)     si sta ancora lavorando a
 Chiedo chi (suor Imma),          che davano lavoro a buona     montare la mostra. Lì c’è
 quando (metà gennaio),           parte del paese e che ora     suor Imma con una giovane
 dove: una cittadina in           sono chiuse: la realtà        consorella e ragazzi e
 provincia       di     Napoli,   sociale è problematica,       ragazze e donne e uomini
 13.000      abitanti.     Una    disoccupazione           ed   di tutte le età che attaccano,
 mostra sulla Hillesum?           emigrazione. C’è qualcuno     incollano,        dispongono,
 Sì, mi dice suor Imma            che cerca di resistere        piegano depliant, ecc. Ci
 prendendo confidenza, la         ma con fatica… c’è un         sono mamme che lavorano
 parrocchia in occasione          parroco nuovo che si          con figli e nipoti, un papà
 della festa del santo patrono    impegna molto, un gruppo      che con la figlia sistema
 vorrebbe fare qualcosa           parrocchiale che lo segue,    uno striscione, due fratelli
 che lasci un segno, che          c’è un certo fermento, si     che assieme dispongono la
 arricchisca le menti oltre       vuole smuovere il paese,      segnaletica della mostra,
 ai soliti svaghi paesani.        cercare di reagire alla       insomma coetanei, amici,
 Vorrebbe dare una scossa         situazione….                  famiglie che assieme si
 ai giovani perché “non si        Prima di portarmi a           impegnano in un progetto.
 lascino andare all’ apatia,      dormire (un B&B in una        Il giorno dopo conosco il
 subendo la vita invece           casa padronale storica, con   parroco, don Mariano,
 che viverla pienamente”          un giardino ricco di piante   di mezza età e di non
 (parole testuali come quelle
 che seguono) “Il nostro
 scopo non è quello di far
 proselitismo       servendoci
 di Etty ma ci piacerebbe
 che chi la incontra possa
 iniziare a “cercare dentro di
 sé la propria parte di cielo”.
 Se all’inizio stavo un po’
 sulle mie alla fine concludo:
 “A queste condizioni non
 posso che dire di sì”. E sono
 andato.
 Dall’aeroporto alla mia
 destinazione (sono le dieci
 e mezzo di sera, appena
 fuori Napoli ci avvolge
 un buio vero come da
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molte parole. Concreto,            impegno di fede… con gran        promozione umana, nella
comunicativo.         Facciamo     naturalezza e convinzione.       diversità delle funzioni dei
un giro (poco più di               La sensazione che ricavo (e      Vescovi e dei sacerdoti, dei
mezz’ora perché lo aspetta         che poi mi sarà confermata       religiosi e delle religiose, e
il vescovo) e mentre mi            in altri momenti e incontri      dei laici.”
racconta del paese non             della giornata) è di trovarmi    Alla sera, in teatro, non
smette di salutare, di             dentro a una realtà non          c’è una poltrona vuota,
coinvolgere chi incontra           facile ma con caratteristiche    parecchi sono seduti sui
su impegni e progetti della        sociali per me, che vengo dal    gradini della gradinata e in
comunità … In un bar per           nord, nuove, sconosciute e       alto una cinquantina sono
un caffè (buono come solo a        allo stesso tempo antiche e      in piedi. Con me parla di
Napoli lo sanno fare) parla        da noi irrimediabilmente         Etty Hillesum, la ragazza
col barista di un’iniziativa       perdute.                         olandese     che     “sceglie”
di cui non riesco a capire         Ed è il nostro don Mario         di morire a 29 anni ad
bene, ma subito dopo               a farmi tornare alla             Auschwitz col suo popolo,
entra un ragazzotto che ha,        memoria, mentre gli parlo        il curatore della mostra. C’è
mi racconta, una piccola           di questa esperienza, un         un’attenzione e un interesse
impresa di impianti elettrici      riferimento significativo,       davvero incredibili. Non un
e poi uno che fa il tappezziere    illuminante: anno 1976,          rumore, non un cellulare
e allora il progetto viene         Convegno della Chiesa            che suona, non gente che
fuori più chiaro: la diocesi       Italiana, “Evangelizzazione      entra o esce. C’è una fame
sta     proponendo           un    e promozione umana”!             vera di idee e di esempi non
Percorso di Formazione             “Un vero rinnovamento            banali.
Imprenditoriale.                   spirituale-pastorale
Il      progetto          vuole    delle nostre Chiese locali
aggregare       imprenditori       prenderà vigore nella
e professionisti tra i 21 e i      proporzione in cui queste
50 anni che si impegnano           riusciranno ad essere vere
a valorizzare le risorse           comunità di partecipazione
del territorio. Prevede            […] di approfondimento
formazione di alto livello,        del        legame          tra
con     testimonianze         di   l’evangelizzazione e la
investitori,       funzionari,     promozione            umana,
docenti universitari e             intesa nella sua accezione
professionisti, col sostegno       corrente      di     sviluppo
dell’Università e la Camera        integrale dell’uomo sia
di Commercio di Napoli.            nelle     sue     dimensioni
Si gusta il caffè e intanto        socio-politiche e culturali,
don     Mariano        illustra,   sia nella sua dimensione
convince, invita, organizza        spirituale e trascendente.
la     partecipazione        del   La comunità cristiana
paese, parla di lavoro e di        soggetto       attivo       di
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                                        SARA BUSATO

     Ricucire insieme l’Italia
     Padova Città Europea 2020 del Volontariato

     Un’iniziativa lunga 12 mesi, che ci proporrà un calendario di eventi molto ricco,
     tutti dedicati al volontariato, a quelle persone - in Europa sono più di cento
     milioni, di cui sei e mezzo in Italia - di tutte le età ed estrazione sociale, che si
     impegnano per il bene altrui, in associazioni e da soli.
     Padova, la prima città italiana a diventare Capitale di questa parte di popolazione
     che mette il proprio tempo e le proprie energie al servizio degli altri, senza alcuna
     costrizione e senza desiderare nulla in cambio. Per alcuni, fare volontariato è
     una scelta di vita, per altri una vocazione, per altri ancora un modo per dare
     qualcosa, non solo agli altri, ma anche a sé stessi. Essere volontario o volontaria
     significa non solo lavorare per le persone, ma con le persone, all’interno della
     propria comunità. Significa mettere a frutto le proprie competenze e capacità
     per migliorare le condizioni di vita delle persone più vulnerabili, chiunque esse
                                                       siano, ed essere consapevoli che,
                                                       per tanto che ciò che facciamo
                                                       possa sembrarci poco, stiamo
                                                       facendo la differenza. Nella loro
                                                       vita come nella nostra.
                                                       Il progetto si sviluppa in tre anni,
                                                       2019-2021. Lo scorso anno gli
                                                       organizzatori hanno individuato
                                                       7 aree di approfondimento che
                                                       accompagneranno il programma
                                                       di eventi per il 2020, attraverso
                                                       la creazione di altrettanti tavoli
                                                       di lavoro ed elaborazione:
                                                       povertà e nuove emarginazioni;
                                                       salute, sport e benessere;
                                                       cultura e istruzione; tecnologia
                                                       e innovazione; ambiente e
                                                       urbanistica; economia e sviluppo
                                                       sostenibile; pace, cooperazione
                                                       internazionale e diritti umani.
                                                       Nelle      iniziative      proposte
                                                       (soprattutto conferenze, ma
                                                       anche     mostre       fotografiche,
                                                       rappresentazioni teatrali e di
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danza, eccetera) saranno coinvolte ovviamente le Associazioni no-profit, ma
anche le Istituzioni, e soprattutto la cittadinanza, per rendere le ultime due
sempre più sensibili e attive ai bisogni di chi è in difficoltà.
Le associazioni che intendono organizzare degli eventi, possono chiedere il
patrocinio al Comune di Padova e al CSV (Centro Servizi Volontariato) e il logo
di “Padova Capitale europea del volontariato 2020”. Le iniziative devono essere
realizzare senza scopo di lucro ed essere attinenti a una o più delle aree tematiche
di approfondimento scelte dal comitato organizzatore di Padova.
Il presidente Sergio Mattarella ha aperto le celebrazioni il 7 febbraio, in fiera
a Padova, sottolineando come il volontariato, grande motore della società a cui
dovrebbe guardare anche la politica, è capace di “sconfiggere l’indifferenza
che inizia nei confronti delle difficoltà e delle sofferenze degli altri e che, nella
storia, è giunta a manifestarsi cinicamente persino in presenza di crudeli
persecuzioni”.
“La sfida – ha detto Emanuele Alecci, presidente del CSV – è trasformare Padova
in città laboratorio di respiro nazionale capace di attrarre idee, attivare progetti,
avviare processi ed esperienze. Per stimolare un’azione collaborativa tra tutte
le componenti sociali, favorendo così ricadute positive su Padova, sull’Italia e
sull’Europa”.
Una grande opportunità per “Ricucire insieme l’Italia” (questo il titolo della
cerimonia di apertura), perché è importante fare rete attraverso la grande fantasia
e la forte passione dei volontari. Dopo città come Barcellona, Lisbona, Londra,
per la prima volta una città italiana raccoglie il testimone. È questa la sfida che la
città di Padova lancia al mondo
della solidarietà italiana ed
europea.
Gli        appuntamenti         si
chiuderanno il 5 dicembre
2020, in occasione della
giornata internazionale del
volontariato, con un meeting
europeo a cui parteciperanno
le capitali europee passate, la
capitale 2021, Berlino, e verrà
proclamata la capitale del
2022.
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                                       DON MARIO

                CHI CREDE NON E’ MAI SOLO
        Festa di San Leopoldo 2020 e molto altro

     “Chi crede, non è mai solo” (Benedetto XVI, Omelia di inizio del Ministero
     Petrino, 24 aprile 2005), con questa espressione del Papa Emerito sottolineo il
     senso profondo della Festa di San Leopoldo, la sua motivazione originaria.
     Non si tratta unicamente di ritrovarsi tra amici, tra appassionati di uno sport,
     tra fans di un cantante o iscritti ad un movimento… Per quante ragioni ci si potrà
     trovare ai tavoli del nostro Stand Gastronomico sempre sorpresi da un ottimo
     menù, per quanta gioia e spensieratezza potremo condividere, ancora non avremo
     toccato la sorgente di tanto lavoro, di tanta appassionata e vivace organizzazione,
     non avremo riconosciuto la fiamma che ha acceso il ricco calendario preparato
     per adulti e bambini.
     Eccoci allora, davanti ad un piccolo frate, Leopoldo, al secolo Bogdan Ivan
     Mandic, nato a Castelnuovo di Cattaro il 12 maggio 1866 e morto a Padova il
     30 luglio 1942. Più d’una sono le immagini, che dentro e fuori la nostra chiesa
     parrocchiale lo rappresentano, ma nessuna capace di dirci molto o tutto di lui.
     Dovremmo forse entrare nella sua celletta, uno dei pochi spazi del suo convento
     ancora in piedi dopo il bombardamento alleato sulla città di Padova al tempo
     della seconda guerra mondiale.
     Sì, dovremmo entrare lì, dove tanti sono entrati piegando le ginocchia, forse
     con qualche lacrima agli occhi, magari velocemente o cercando a lungo quel
     sollievo e quella pace, che altrove non trovavano. Dovremmo entrare per
     respirare la semplicità, l’essenzialità e la potenza di una presenza, che rinnova,
     unisce e guarisce. Nel perdono dei peccati il sacerdote padre Leopoldo riportava
     novità nella vita dei fedeli, nella sua preghiera ponte tra occidente ed oriente
     cristiano collaborava alla comunione spirituale tra le Chiese separate, nella
     celebrazione dell’Eucaristia anticipava quella guarigione (lui, malato di tumore
     all’esofago senza saperlo), che tanti desiderano e scoprono non essere più soltanto
     cosa del corpo.
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Leopoldo Mandic è l’amico, che per primo troviamo alla Festa di San Leopoldo.
Lui che ha abbracciato con tutto se stesso l’Amico Gesù, il Consolatore, l’Amore,
il Grande Medico, ci offre con la sua testimonianza il vero motivo della festa e
del ritrovarci insieme a tavola, ma prima ancora dell’esser radunati attorno a
quella Mensa che ci mostra la verità: “Chi crede, non è mai solo”. Perché in quel
Pane spezzato, in quel Vino versato, in quella mano che si tende al peccatore, in
quella preghiera di intercessione per i malati ed i medici, noi vediamo, sì, vediamo
la Sorgente, la Fiamma, che disseta e riscalda, che dà vita ed accende la Gioia
vera, di cui la Festa di San Leopoldo è un po’ un annuncio, quasi un antipasto…
Venite alla nostra festa, partecipate alle proposte del suo ricco calendario, ma
fermatevi anche un istante davanti ad una delle immagini del Nostro Santo,
invocando con lui quella riconciliazione dal peccato, quell’unità dei credenti
e quell’accompagnamento nell’esperienza della malattia, di cui la Chiesa lo
riconosce Patrono. E ricordate: “Chi crede, non è mai solo”.
Da qui muovono anche le collaborazioni e le altre iniziative (le seguenti date
potrebbero subire cambiamenti):
• la Festa dell’Europa, che anche quest’anno ci vedrà insieme al Quartiere Aldo
Moro e all’Istituto Comprensivo G. Gabrieli nel rimotivare i passi verso l’“Unità
nella diversità”, come recita il motto dell’UE, giovedì 7 maggio mattina in piazza
Aldo Moro;
• la Processione per il Santo Patrono, che si terrà il 12 maggio, giorno della
memoria liturgica di San Leopoldo Mandic, opportunità di manifestare la gioia
di camminare insieme e dentro la vita della nostra città, con e per tanti nostri
fratelli e sorelle, credenti e non credenti;
• la Prima Comunione, domenica 24 maggio mattina;
• la Santa Cresima presieduta dal nostro nuovo Vescovo Michele Tomasi,
domenica 17 maggio mattina;
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       • I concerti con il Coro G. Gabrieli, con gli allievi
       dell’Istituto Comprensivo Gabrieli ed in occasione
       del Festival Organistico.
       • la partecipazione in vario modo all’appuntamento di
       pastorale giovanile Festa di Sguardi presso la
       Cittadella Scolastica di Mirano.

       Eventi culturali e sacramentali questi, che sempre
       traggono origine dall’essere “Chiesa”, come
       aveva intuito e vissuto padre Leopoldo, “in Cristo
       sacramento, ossia segno e strumento dell’intima
       unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”
       (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium,
       1). Possa San Leopoldo accompagnarci sempre,
       insieme al santo Papa Silvestro, Patrono di Vetrego,
       nel vivere con intensità e creatività questa missione.

     NUOVE
     DATE!                       EDIZIONE 2020

                   Dal 03 al 13 settembre: giovedì, venerdì, sabato e domenica
     Giovedì 03 Apertura festeggiamenti con cena di benvenuto scontata del 15% per tutti
                         Giovedì 10 Gran cena di pesce su prenotazione
                    Domenica 06 coi bambini e domenica 13 con gli adulti:
                              pomeriggi con Scuola di cucina
                Torneo di Minibasket in promosso con ASD Pallacanestro Mirano
        Menu ricco con due specialità: grigliata mista di carne non congelata e frittura di
                       paranza con pasci di scoglio freschi di giornata!

                                         Servizi di qualità:
     Allo Stand Gastronomico servizio ai tavoli con piatti di ceramica e posate in acciaio
     Baby free entry grazie all’ampia area protetta delimitata all’interno della tensostruttura,
       che ospiterà i più piccoli in compagnia dei nostri animatori, che li intratterranno con
      giochi e laboratori creativi… e i genitori potranno godersi pranzi e cene in tranquillità!
                 Seguiteci a breve sulle nostre pagine Facebook e Instagram
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DON MARIO

PASQUA DI
RIPARTENZA
TOLTA LA PIETRA LA VITA ESPLODE

F        orse mai, di recente, come in questa Pasqua,
         abbiamo l’opportunità di sentire nostra la
         Risurrezione del Signore! Chiusi in casa e
chiusi tanti luoghi nei quali per passione sportiva,
fede o formazione davamo per scontato trovarci
insieme e tessere relazioni, arricchire le nostre
storie e dare forma alle nostre vite… da molti giorni
sperimentiamo un sabato santo inaspettato e una
distanza di sicurezza, che ci hanno fatto vivere un
cammino di umanità fragile ed incerta.
In tanti, medici ed operatori sanitari di varia
competenza, ma anche amministratori e forze
dell’ordine, volontari e quant’altri stanno dando il
meglio di sé per centinaia, migliaia di persone, che
hanno contratto o rischiato di entrare in contatto
con il Covid-19. A loro va il pensiero e la gratitudine
immensa di tutti, anche per il lavoro che dovranno
ancora svolgere.
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Il cammino quaresimale non è            A Pasqua vogliamo, invece, gioire,
iniziato come di consueto. Il Rito      non del fatto che si sia o meno
dell’Imposizione delle Ceneri non       nuovamente tornati a scuola,
è stato celebrato, le Domeniche         tornati in chiesa o che altro, ma
con le chiese deserte hanno fatto       dell’esserci presi cura gli uni degli
esclamare al Patriarca di Venezia:      altri attraverso un’assunzione di
“Sine Dominico non possumus”,           responsabilità, che ha tolto la pietra
riprendendo un’antica testimonianza     del farsi gli affari propri, aprendo
di cristiani martiri messi davanti      ad una possibile ripartenza che
all’alternativa tra obbedienza allo     poggia sull’aperto, sullo sguardo
Stato e fedeltà a Cristo.               che va oltre, sulla fede, che si apre
                                        alla speranza e alla carità concreta.
Più propriamente, credo, si sia
trattato,   come      precisato  nel    L’augurio, che quest’anno desidero
comunicato del Vescovo Michele,         rivolgere a tutti voi, è l’augurio per
di    “comportarsi in maniera           una Pasqua di ripartenza, perché
responsabile” per limitare o almeno     tolta la pietra dell’indifferenza
controllare il contagio. Certamente     e della chiusura individualista,
abbiamo avvertito una pietra            dell’angoscia per se stessi, che
pesante, posta sulla soglia tra vita    diventa paura dell’altro, esplode la
e morte, tra speranza e condanna,       vita vera. Tolta la pietra, esplode la
tra ripresa e recessione… Una           vita!
pietra scomoda e ingombrante,
incomprensibile per certi aspetti.      Possa la Pasqua bussare alla porta
Niente Ss. Messe ed una proggressiva    dei nostri cuori e farci riscoprire la
chiusura della maggior parte delle      forza della condivisione e la potenza
nostre attività ordinarie…              del donare agli altri, la felicità del
                                        “camminare insieme”, come dice il
Le donne al sepolcro, desiderando       motto della nostra scuola materna
di compiere un gesto di pietà,          a Vetrego, la bellezza dell’“abitare
portavano anche un peso nel             la nostra storia”, come ci invitano a
cuore… “Chi ci farà rotolare via la     fare gli amici dell’Azione Cattolica.
pietra dall’ingresso del sepolcro?”
(Mc 16,2). Anche noi ci siamo trovati   Buona Pasqua e buona ripartenza a
un po’ così. Volevamo far del bene.     tutti quanti!
Si voleva tornare a scuola, andare      Il Signore è risorto, la vita ha vinto!
in chiesa, avvicinare persone,
riprendere al più presto riunioni…
Ma ci è stata messa una pietra
davanti. Un grande no.
Parrocchia San Leopoldo Mandic
                       Via E. Wolf Ferrari, 39/A - 30035 Mirano (VE)

                          Parrocchia San Silvestro Papa
                      Via Vetrego, 120 - 30035 Vetrego di Mirano (VE)

                                     Tel. 041 433345

                        www.leopoldosilvestro.it
                    sanleopoldo.mirano@gmail.com
         www.facebook.com/sanleopoldomirano.sansilvestrovetrego
                      instagram: leopoldosilvestro

                                  Santa Messa Feriale
      a San Leopoldo ore 18.30 (tutti i giorni tranne il giovedì) e ore 8.30 (giovedì)
            a San Silvestro ore 15.00 (martedì) e ore 18.30 (giovedì e sabato)
                                  Santa Messa Festiva
                          a San Leopoldo ore 10.45 e ore 18.30
                                 a San Silvestro ore 9.30

Per sostenere le attività pastorali (educative, liturgiche e caritative), i mezzi di comunicazione
e le strutture parrocchiali è possibile versare il proprio contributo su uno dei Conti Correnti
                         presso CentroMarca Banca - filiale di Scaltenigo
      IT40Q0874936190091000002704 - PARROCCHIA SAN LEOPOLDO MANDIC
        IT06X0874936190029000171410 - PARROCCHIA SAN SILVESTRO PAPA
          IT69W0874936190029000170592 - SCUOLA MATERNA VETREGO
  oppure con offerta libera da consegnare presso l’Ufficio Parrocchiale o al Parroco.
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