PASQUA 2020 N.6 - PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA - Parrocchie San Leopoldo e San Silvestro
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INDICE p.1 Una scelta da ascoltare (don Mario) p.3 Rinsaldare una storia educativa (Vania Vecchiato - Maristella Piccolo) p.6 Non esistono famiglie perfette (Sara Busato) p.8 Vicini di casa (Cresimandi 2020) p.9 Un grande cuore (Ragazzi - Catechisti - Genitori) p.11 Va’ e ripara la mia casa (I Pellegrini) p.13 Abitare la nostra storia (Marta Trevisan) p.14 Grazie del vostro dono Immagine di copertina: Il buon Samaritano, olio su tela, 1890 (Monica Cazzin - Manuela Pattarello) Autore: Vincent van Gogh (1853-1890) p.16 Partecipazione e promozione in comunità Luogo: (Giuseppe Bovo) Kröller Müller Museum, Otterlo, Paesi Bassi p.18 Ricucire insieme l’Italia L’artista raffigura il buon Samaritano (Sara Busato) teso nello sforzo di sollevare il corpo inerte del viandante per poggiarlo p.20 Chi crede non è mai solo sulla sella. I due passanti (il sacerdote (don Mario) e il levita), che hanno ignorato il ferito, camminano sul sentiero nell’atto di svanire all’orizzonte.Van Gogh p.23 Pasqua di ripartenza dipinge quest’opera nel tempo della (don Mario) sua malattia, quando si sente solo e abbandonato come l’uomo della parabola trovato ferito. L’opera vuole trasmettere l’idea che per aiutare davvero il prossimo, è necessario addossarsene il dolore e le difficoltà.
1 EDITORIALE UNA SCELTA DA ASCOLTARE Il Consiglio Pastorale Interparrocchiale medita il Vangelo N ell’incontro del 20 gennaio i laici membri dei CPP di S. Leopoldo e S. Silvestro hanno dedicato ampio spazio all’ascolto e alla meditazione del noto brano di Lc 10,25-37, detto del “Buon Samaritano”. Quanto emerso è stato intensamente condiviso e traccia un percorso niente affatto scontato all’interno della scelta da vivere nella nostra Collaborazione Pastorale, scelta che ci è stata consegnata nel discernimento del Cammino Sinodale: “Incrementare stili di vita maggiormente evangelici”. Davanti alla domanda che il dottore della legge pone a Gesù nel vangelo e ripensando alla parabola con la quale il Signore gli risponde, si sono evidenziate otto tracce per una conversione della nostra esperienza di Chiesa: 1. Agli “appelli della vita” Gesù invita a non rispondere con scuse, giustificazioni o limiti pretestuosi. 2. Accogliamo una domanda molto scomoda: “Io di chi mi faccio prossimo?” Gesù infatti ci invita ad “accettare una prossimità che non rientra in parametri già bell’e pronti”. 3. Se ciascuno si facesse prossimo di chi gli è accanto, si comporrebbe una vera “catena di solidarietà”. 4. Nel confronto tra gli atteggiamenti di sacerdote e levita da un lato e del samaritano dall’altro, cogliamo l’invito a superare una legge scritta dall’uomo per metterci in ascolto di una legge “scritta nei nostri cuori”. Amare Dio, possiamo ben dire, significa davvero “aver cura” gli uni degli altri. 5. Al dottore che interroga Gesù, provocandolo sul “di più” che Egli avrebbe da dire, il Signore risponde smascherando una fede fatta di precetti per condurre ad una fede che domanda di prendere posizione. Così oggi io mi chiedo: “In questa situazione Gesù cosa farebbe?”. 6. Nel racconto di Luca il malcapitato, aggredito e derubato, è “semplicemente un uomo”. Non serve sapere altro. Un invito a guardare alla nostra storia, agli eventi di questi nostri giorni con la stessa semplice chiarezza e verità. 7.Il Samaritano coinvolge altri nella sua premura. Un “incoraggiamento a non isolarci nel fare il bene”, ma
2 piuttosto ad allargare e condividere con altri ciò che le situazioni e gli eventi provocano in ciascuno di noi, imparare a far affidamento sugli altri. 8. “Fa’ questo e vivrai”. La parola di Gesù indica la via della pienezza di vita e non solamente un buon comportamento. Altre cinque forti indicazioni sono state raccolte dalla lettura della Lettera del Consiglio Pastorale Diocesano che è stata consegnata nel contesto del passaggio dal precedente all’attuale episcopato, affidando in questo modo considerazioni e riflessioni emerse nel Cammino Sinodale a tutti gli organismi di partecipazione e ai fedeli della nostra Diocesi. 1. “Non c’è un noi e gli altri”: condividiamo con tutti la nostra vita, la vita. Ciascuno arricchisce, dona e riceve nella condivisione con l’altro. 2. “Mettere in atto una pastorale dei volti”: ognuno ha il suo percorso, non c’è una risposta standard valida per tutti. È necessario coltivare maggiore sensibilità e la qualità delle esperienze. 3. “È necessario prenderci cura della fede degli adulti”: offrire tempi e occasioni, che lascino trasparire la presenza di Gesù è Lui che trasforma la nostra vita. 4. “Essere Chiesa aperta, accogliente, comunità significativa.” Si tratta di centrare l’attenzione non sul quanto/quanti, ma sul come. Si tratta di percorrere una strada nuova aperta dallo Spirito Santo. Può essere difficile, perché chiede l’impegno vero di noi stessi. 5. “Costruire relazioni vere”. Come afferma in una sua preghiera il card. Ballestrero, certo siamo tutti “sassi diversi”, e dunque non è semplice e facile affiancarci nella costruzione di qualcosa di comune a tutti, ma è proprio nei momenti più difficili che si può maturare. “Chi crede non è mai solo” (Benedetto XVI, Omelia di inizio del ministero petrino). Questo ascolto della Parola di Dio e della Lettera del Consiglio Pastorale Diocesano impegna le nostre Parrocchie ad una rinnovata consapevolezza della propria azione missionaria, che prende la forma di quella scelta sinodale assunta nella Collaborazione e tutta ancora da ascoltare e vivere insieme. Don Mario Da Ros
3 VANIA VECCHIATO E MARISTELLA PICCOLO RINSALDARE UNA STORIA EDUCATIVA L’adeguamento antisismico della Scuola dell’Infanzia a Vetrego Domenica 26 gennaio 2020 è stato interesse, la ditta che ha presentato presentato alla Comunità Parrocchiale l’offerta più idonea è stata la Semenzato di Vetrego il progetto di adeguamento Mario Srl con sede a Borbiago (VE). antisismico della Scuola dell’Infanzia Un’accurata valutazione ad opera “Immacolata Concezione”, che dell’Ing. Gianluca Pasqualon in merito ha recentemente ricevuto parere al rischio sismico per gli edifici favorevole dagli uffici competenti della scolastici al fine di garantire la staticità Diocesi di Treviso. dell’edificio, trattandosi di un fabbricato Questo impegnativo passo si è reso “sensibile”, ha determinato la necessità necessario al fine di soddisfare le di eseguire un consolidamento statico, normative, che si sono presentate nel oltre ad opere di normale manutenzione tempo, relativamente all’obbligo di straordinaria al fine di raggiungere i sottoporre a verifica sismica le opere coefficienti di sicurezza dettati dalla (edifici ed opere infrastrutturali) di legge. interesse strategico o rilevante, tra le I lavori, supervisionati dal Geom. quali rientrano anche le “Chiese ed i Nicola Boldrin di INGEO Studio Tecnico locali di culto non soggetti a vincoli Associato, prevedono la rimozione dei monumentali”. Così anche l’asilo della serramenti esistenti per consentire nostra parrocchia di San Silvestro in la cerchiatura dei fori con successivo Vetrego sarà interessato da un intervento riposizionamento e chiusura di alcune di consolidamento in senso verticale. finestre per consolidare i punti più Dopo aver interpellato 6 imprese deboli dell’edificio. La cerchiatura dei edili, delle quali 3 hanno concorso fori avverrà con controtelai in acciaio al preventivo avendo manifestato costituiti da profilati metallici, saldati
4 e rinforzati agli angoli. Vi sarà poi stato il desiderio di costruire un asilo l’esecuzione di murature in laterizio in parrocchiale, ma mancavano i mezzi mattoni pieni di controventamento e di finanziari e le persone disponibili collegamento; la posa in opera di profili a gestirlo. Solo nel 1937, quando fu per carpenterie metallici compresi di inaugurata la nuova chiesa, il vecchio piastre a rinforzo degli impalcati; il edificio (oggi Patronato), restando libero ripristino degli intonaci e dipinture ed divenne luogo per attivare la prima il rimontaggio dei serramenti esterni forma di asilo. A quel tempo la signora ed interni. Sarà inoltre eseguito il Corò Serafina si prestò a raccogliere un consolidamento della scala interna, gruppo di bambini, fino al 1946, anno sempre con ancoraggi e strutture in cui arrivarono le suore caldamente metalliche. desiderate dalla comunità. Il costo complessivo dell’opera sarà Con la loro semplicità ed il lodevole di € 137.000 finanziato principalmente operato le Suore Francescane di Cristo con un mutuo bancario di € 100.000 Re sono state il punto di riferimento ed il restante con fondi propri della per intere generazioni di famiglie e Scuola dell’Infanzia e della Parrocchia. bambini cui hanno trasmesso i valori L’inizio dei lavori è previsto per il cristiani attraverso la catechesi, il 01.07.2020 e la loro conclusione per il canto, la preghiera. 31.08.2020. In questo modo le attività Dal 1997 le 3 maestre della Scuola per didattiche non verranno in nessun l’Infanzia “Immacolata Concezione” e modo compromesse. le 3 educatrici del Nido Integrato “San Dal 1957, anno della sua inaugurazione, Silvestro” hanno raccolto e portato il nostro asilo è centro di aggregazione avanti questo impegno, mentre le suore e motore di vita per le famiglie di per la carenza di vocazioni hanno a Vetrego. Centinaia di bambini, nel corso malincuore lasciato l’incarico. degli anni, sono cresciuti accompagnati Il 50% dei bambini che oggi dall’amorevole cura prima delle Suore frequentano la nostra scuola sono Francescane di Cristo Re ed in seguito di Vetrego. In totale 50 bimbi sono delle insegnanti a loro succedute. presenti nella Scuola dell’Infanzia e 24 Da sempre nel cuore della comunità c’è al Nido Integrato. Dallo scorso anno un
5 Accordo di Rete ha inserito questa provata esperienza educativa all’interno di un cammino comune con le realtà analoghe presenti a Scaltenigo e Campocroce, costituendo così il nucleo di un Polo Educativo per l’Infanzia promosso dalle Parrocchie del Miranese. Il Comitato di Gestione della Rete, confidando ora anche nell’apporto della nuova Direttrice Manuela Chinellato, recentemente assunta a coordinamento dei tre istituti parrocchiali, sta progressivamente aiutando il personale e le famiglie ad entrare in questo nuovo percorso, che dovrà custodire e portare a maturazione le singole storie, garantendone il futuro ed un più sicuro sviluppo a fronte delle nuove sfide e dei sempre più veloci cambiamenti nella nostra società. I lavori che andremo ad eseguire segnano un convinto indirizzo del Parroco e dei Consigli Pastorali nel raccogliere ed aggiornare la preziosa eredità avuta in dono in più di 70 anni di storia a servizio della cura educativa per i più piccoli. Speriamo che più di qualcuno sostenga anche con un aiuto concreto questa impresa non scontata per la nostra piccola comunità.
6 SARA BUSATO NON ESISTONO FAMIGLIE PERFETTE Esistono famiglie che ogni giorno affrontano problemi senza mai mollare. L’ Oratorio san Francesco APS della parrocchia San Leopoldo Mandic ha proposto tre incontri con il prof. Salvatore Porcelluzzi, psicologo e pedagogista, collaboratore del COSPES (Centro di Orientamento Scolastico Professionale e Sociale) di Mogliano Veneto, docente e dirigente scolastico. Da quarant’anni il prof. Porcelluzzi è relatore in corsi di aggiornamento per insegnanti ed in scuole per genitori, oltre ad essere operatore presso il Centro di Ascolto di Maerne, a cui si rivolgono molte persone per trovare risposta alle tante problematiche che ogni giorno la vita comporta e non sempre si riesce a risolvere in autonomia. In questi contesti ha raccolto molte testimonianze di “educatori in difficoltà”, a cui ha cercato di dare suggerimenti, consigli, che sono diventati poi dei libri, raccolte di esperienze vissute sul campo e non solo teorizzate. L’urgenza educativa che in questo momento molte famiglie si trovano ad affrontare è sicuramente la mancanza di dialogo, di comunicazione tra genitori e figli. “Gli adulti di oggi si trovano disorientati – dice il professore – hanno bisogno di chiarezza, di capire quali sono i valori educativi da trasmettere ai figli e devono trovare tutte le energie per dedicarsi a loro. Manca il tempo educativo”. Oggi siamo tutti molto impegnati: viviamo una vita frenetica che ci impegna nel lavoro, nelle attività domestiche, nel mantenere i contatti con gli amici, attraverso i social, il cellulare, internet. “Si parla di Autismo Tecnologico – continua Porcelluzzi - cioè di isolamento dalla realtà che ci circonda per chiuderci in noi stessi e instaurare un rapporto solo attraverso la tecnologia e non diretto con le persone”, quest’ultimo senz’altro più impegnativo
7 ma sicuramente più appagante ed educativo. Un isolamento che non è solo dei ragazzi, ma anche degli adulti. “La famiglia deve riappropriarsi del valore del dialogo tra i suoi componenti. Costruiamo un dialogo approfittando di tutti quei momenti che riusciamo a cogliere nella giornata, nell’arco della settimana, per confrontarci, per condividere le nostre esperienze, ritrovando anche i valori della collaborazione domestica a cui deve partecipare ogni componente della famiglia per le capacità e competenza che può mettere a disposizione”. Il professore parla di Autonomia Responsabile: il genitore deve essere d’esempio e aiutare il proprio figlio a diventare responsabile di se stesso, insegnandogli a far diventare “l’ordinario, straordinario nel quotidiano!”. Una semplice colazione, magari alla domenica, che diventi momento di condivisione, nel preparala insieme, nel consumarla condividendo quanto successo nella settimana, prendendosi cura dell’altro, di quel prossimo che è prima di tutto la famiglia. “Prendiamo l’esempio dal Grande Educatore che è Nostro Signore: sfamò una moltitudine di persone che erano andate ad ascoltarlo, grazie alla collaborazione di chi stava con Lui, che mise a disposizione il poco che aveva, 5 pani e 2 pesci. Cominciamo dalla famiglia, mettiamo a disposizione le capacità che ognuno ha e nel caso non fossero sufficienti, non abbiamo timore di chiedere aiuto”. Ci sono centri d’ascolto, associazioni per la famiglia, cattoliche e laiche, che sono a disposizione per raccogliere le problematiche e trovare le soluzioni per superarle. “La famiglia sana – conclude Porcelluzzi – è quella che di fronte alle difficoltà si impegna per capire quali sono le cause e per trovare le soluzioni, chiedendo eventualmente aiuto; quella malata, patologica, invece, non le vuole affrontare, preferisce nascondere i problemi sotto il tappeto. Non abbiate paura di rivolgervi a chi può dare una mano”.
8 I CRESIMANDI 2020 VICINI DI CASA Alla scoperta della carità Sabato 25 gennaio siamo andati risposta ai loro bisogni; accanto c’è con il nostro gruppo di catechesi a l’ufficio progetto giovani che elabora Treviso alla Casa della Carità, la sede delle proposte proprio per loro, per della Caritas Tarvisina. Siamo stati esempio il campo di servizio civile accolti da Paola, una collaboratrice oppure “Mi illumino d’impegno” pastorale, da Alice, Valentina e Alice (week-end di servizio e formazione tre ragazze che stanno facendo un per ragazzi della Diocesi di Treviso). anno di volontariato sociale, ossia Abbiamo poi visitato la mensa un servizio d’aiuto verso le persone dove le persone si fermano a più bisognose. cenare e a fare colazione, in base Il volontariato sociale è un’esperienza ai loro bisogni ci sono dei menù di un anno che si fa finiti gli studi personalizzati e i volontari che superiori dai 18 ai 25 anni, il cui prestano servizio cenano con loro. scopo è quello di aiutare i giovani Poi vi è l’accoglienza dove le persone (anche noi!) ad interrogarsi sulle che non hanno casa possono trovare possibili scelte per il loro futuro. rifugio per qualche mese, qui oltre Tutti noi siamo chiamati in causa alle stanze c’è anche un salotto dove perchè fare volontariato significa si può guardare un film e stare in donare sé stessi agli altri. compagnia per sentirsi meno soli. Dopo esserci presentati ci è stata E’ stata una bella ed interessante proposta una caccia al tesoro con esperienza che servirà per la nostra degli indizi che ci hanno portato a vita, ha aperto i nostri occhi verso conoscere i vari luoghi che fanno un mondo che noi non conoscevamo parte di questa casa, il centro in modo così profondo, facendoci d’ascolto che serve ad ascoltare scoprire un sacco di cose nuove le persone, la loro storia di vita, i divertendoci. loro problemi e cercare di dare una
9 RAGAZZI, CATECHISTI E GENITORI UN GRANDE CUORE Pellegrinaggio al Santuario di San Leopoldo O gni anno si ripropone il Pellegrinaggio a San Leopoldo, la visita con la celebrazione dell’Eucaristia nel Santuario, dove riposano le spoglie del Santo della riconciliazione e dell’unità dei cristiani. Generalmente questo avveniva in concomitanza con la festa patronale della parrocchia omonima di Mirano. Quest’anno invece abbiamo voluto anticiparla ai giorni immediatamente successivi alla Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani e alla vigilia della festa della Presentazione al Tempio del Signore Gesù. Sabato 1 febbraio i pellegrini, saliti su due pullman, hanno lasciato il parcheggio della Parrocchia San Leopoldo e, preparandosi lungo il viaggio in autostrada con una breve preghiera, hanno raggiunto il Santuario accolti dai frati del Convento. Nel gruppo erano presenti i bambini del II e III anno di Catechesi, con molti genitori ed altri amici, coristi ed anziani. Nella visita ai luoghi di padre Leopoldo, nella preghiera presso la sua tomba e nella celebrazione della S. Messa siamo stati invitati a rivolgere una richiesta speciale a Dio: “Donaci Signore un cuore grande!”. Che altro poteva aver aiutato il piccolo Bogdan, inginocchiato nella chiesa del suo paese natale e rimproverato dal parroco per una cosa da poco, a riconoscere la chiamata alla vita consacrata? Solamente questo cuore grande può permetterci di amare e farlo alla maniera di Gesù, oltre il giudizio e la condanna della legge dell’uomo, oltre la riduzione razionalistica e distante della legge di Dio, che non permette di incontrare il Volto del Padre, ma solo
10 quello di un giudice severo. Quante volte Papa Francesco ci annuncia, senza stancarsi, la tenerezza e la misericordia di Dio Padre! I bambini, che stanno preparandosi ad accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia, insieme ai loro genitori, e noi tutti veramente abbiamo potuto riempirci di gioia nell’ascoltare, nel vedere e nel sentirci coinvolti da tanto amore! Da questo annuncio e da questa preghiera con San Leopoldo ripartiamo con l’impegno a lasciarci allargare il cuore per ospitare in esso i bisogni e le storie di tutti quanti!
11 I PELLEGRINI VA’ E RIPARA LA MIA CASA Dal segno alla chiamata P reparandosi a ricevere il dono dello Spirito Santo nella Confermazione i nostri Cresimandi sono partiti per La Verna ed Assisi alla riscoperta di S. Francesco di S. Francesco, ed il siciliano p. Rosario alla Porziuncola. Abbiamo in qualche modo girato l’Italia, l’Europa ed il Mondo ritrovando attraverso di loro fatti e personaggi della storia e S. Chiara. Dal 22 al 25 febbraio, di Francesco, il festaiolo e sognatore quasi un’introduzione al tempo del Giovanni di Pietro di Bernardone che pellegrinaggio quaresimale verso non riuscì ad andare oltre Spoleto con Pasqua, 21 ragazzi con le catechiste e le sue ambizioni mondane, ma che don Mario, coadiuvati da due cuochi superò mari e monti, una volta risposto speciali, i nostri Franca e Gabriele, alla chiamata del Signore, incontrando hanno sceso e risalito luoghi, incontrato persino il Saladino al tempo delle volti e ascoltato parole, che li hanno crociate, parlando con lui di Vangelo e accompagnati in un percorso spirituale tornando in pace (800 anni prima dello “dal segno alla chiamata”. storico Documento di Abu Dabi firmato Com’è avvenuto per il Santo di Assisi, dal nostro Papa Francesco!). che nell’esperienza fallimentare della Bello sentire nella sonorità degli guerra, nell’incontro col lebbroso ed in accenti differenti di questi fratelli di quello singolarissimo con il crocefisso S. Francesco, appartenenti ai diversi nella chiesetta di S. Damiano, ha via ordini scaturiti dall’unica radice, colori via riconosciuto i segni della sua e suoni di esperienze di fede capaci di personale vocazione: i segni della farci intuire la ricchezza che l’incontro chiamata di Dio alla povertà, alla castità con Gesù genera nel cuore di chi e all’obbedienza come sua personale via riconosce i segni e segue la voce della al servizio del Signore. Sua chiamata! Quattro frati francescani, davvero Abbiamo camminato, cantato, pregato, forti, ci hanno aiutato, guidandoci nella chiacchierato e sentito nel silenzio visita e nella lettura dei significati dei la compagnia del frate cui anche diversi luoghi: il toscano p. Lorenzo l’Associazione NOI del nostro Oratorio a La Verna, l’irlandese p. Eunan a ha affidato la sua missione. Vorremmo S. Damiano, il brasiliano p. Carlo ringraziare proprio questa Associazione, al Santuario della Spogliazione, il che al nostro pellegrinaggio ha voluto rumeno p. Claudio nelle Basiliche contribuire con un sostanzioso aiuto…
12 e, quasi alla maniera di uno spot, potremmo dire: “Ricorda che, entrando in Oratorio, con una partita di ping pong ed un caffè, fai del bene a te ed anche a me!”. Suggestivi sono stati per tutti la discesa al masso sospeso a La Verna, dove Francesco si ritirava in preghiera, la sosta nella piccola chiesa di S. Damiano, dove il giovane uomo di Assisi ha avvertito il cambiamento irrompere nella sua vita, gli affreschi dei tanti artisti nelle due Basiliche sovrapposte ad Assisi, attraverso i quali la Chiesa ha voluto esaltare e proporre al mondo intero la spiritualità umile ed universale di questo suo figlio davvero, originale nello scegliere d’essere “minore”, quando i Papi erano re e andavano in battaglia! “Originali e non fotocopie” era pure uno dei richiami gioiosi ed esigenti del giovanissimo Carlo Acutis, oggi venerabile, ma che presto verrà proclamato beato dalla Chiesa Cattolica. Nel Santuario della Spogliazione abbiamo ritrovato proprio lui, il cui corpo è custodito in una tomba, che sembra alzarsi da terra per raggiungere quel Cielo tanto desiderato, così come un’altra sua espressione suggeriva: “L’Eucaristia, la mia autostrada per il cielo”. Così la testimonianza della vita di questo giovanissimo santo e quella di Francesco d’Assisi, lo sguardo, la parola e l’ascolto dei frati nel dialogo con i ragazzi e tutti noi, l’Eucaristia celebrata in luoghi tanto significativi e la Parola di Dio meditata in diversi momenti del viaggio, delle visite e della giornata anche a Borgo San Fortunato, dove eravamo ospitati, hanno coinvolto tutti nell’approfondire e nel chiedersi, una volta tornati: “Quali segni? Quale chiamata? Cosa vuoi, Signore Gesù, che io faccia per te?”. Papa Francesco, ad inizio del suo pontificato ci ha detto: “Camminare, edificare-costruire, confessare”, e su queste tre tappe di conversione indicate alla Chiesa e ai credenti abbiamo cercato di pregare anche noi. Il sacramento della Cresima- Confermazione, lungi dall’essere il “sacramento della partenza o dell’addio”, come molti oggi lo definiscono e lo vivono, è il punto di partenza di un impegno, meglio ancora, di un’apertura della mente e del cuore, della prontezza delle mani e dei piedi, a proseguire e progredire nella vita in compagnia dei fratelli nella Chiesa. Possa questo pellegrinaggio essere di incoraggiamento a tutti i ragazzi, alle catechiste ed alle nostre famiglie, affinché avvertiamo forte e chiaro, nella forma e nei tempi che l’originale cammino di ciascuno detterà, l’appello rivolto a Francesco: “Va’, ripara la mia casa!”.
13 MARTA TREVISAN Abitare la nostra storia Un nuovo triennio per l’Azione Cattolica Le nostre associazioni parrocchiali di Azione Cattolica, verso la fine di novembre, sono state coinvolte nelle nuove elezioni dei consigli AC per il triennio 2020/2023. Per l’AC della parrocchia San Silvestro di Vetrego sono state confermate al secondo mandato le cariche di presidente per Marta Trevisan, di responsabile giovani per Anna Bertoldo e di responsabile ragazzi per Emanuele Visentin, mentre è stata eletta al primo mandato per il settore adulti Emanuela Pattarello. Per l’AC della parrocchia San Leopoldo a Mirano è stato completamente rinnovato il consiglio e sono stati eletti Bianca Maria Catapano come presidente e Mattia Lanza con Aurora Stevanato per il settore giovani. L’Azione Cattolica invita quest’anno i suoi aderenti a riflettere sul valore del tempo e dello spazio che ci sono donati, perché possiamo riempirli della nostra testimonianza di cristiani per scelta, felici di esserlo! Siamo invitati ad abitare la nostra parrocchia, la nostra diocesi, la nostra città, in maniera attiva e responsabile, e allo stesso tempo a lasciarci abitare dagli altri, favorendo le occasioni di incontro e fraternità e nella condivisione quotidiana delle esperienze di vita. A fare spazio all’altro e insieme fare spazio a Dio, che ogni giorno rinnova il Suo amore per noi, avendo posto la sua dimora in mezzo agli uomini, avendo scelto di “Abitare la nostra vita”. “Siate franchi, sinceri, combattivi, appassionati, onesti. Non è tempo di simulazioni o dissimulazioni o di mezze tattiche. È tempo di essere cristiani, testimoni di giusta pace, accoglienza, progetti per il futuro per un mondo che ne ha bisogno”, queste le parole che il nostro nuovo vescovo Michele Tomasi ha rivolto ai quasi 400 delegati lo scorso 9 febbraio a Treviso in occasione delle Elezioni del Consiglio Diocesano di Azione Cattolica. Ci uniamo alle parole del Vescovo per augurare ai nostri Consigli, ai nostri educatori e a tutti gli aderenti un triennio di pieno di passione e attenzione educativa, di partecipazione e di incontro, perché l’AC sia un “un popolo che abita con gioia la città”.
14 MONICA CAZZIN - MANUELA PATTARELLO GRAZIE DEL VOSTRO DONO PER FAR CRESCERE LA SPERANZA, LA SPERANZA DI FAR CRESCERE UN MONDO NUOVO Ringraziamo tutti coloro che nelle nostre due comunità di San Leopoldo e San Silvestro, con costante generosità, rispondono sempre alle richieste dei nostri missionari, che da anni aiutiamo nelle iniziative di evangelizzazione, promozione umana e sociale. Nel corso del 2019 abbiamo potuto destinare la somma di 6.950 euro così suddivisi: ▶ 1200 Euro per 5 adozioni a distanza con Cesvitem attraverso i progetti “Esperanca” e “Kukula”, ▶ 750 euro per l’iniziativa diocesana “Un posto a tavola”, ▶ 1200 euro per Colonia Venezia a Peruibe in Brasile, ▶ 600 euro al Caritas Baby Hospital di Betlemme, ▶ 600 euro a p. Giovanni Malvestio missionario del Pime che opera in Camerun, ▶ 600 euro alle Suore Francescane che operano in Bedanda, regione della Guinea Bissau, ▶ 1000 euro alla associazione “Chiesa che soffre” in Siria, ▶ 1000 euro all’Ospedale di Dubbo in Etiopia. Il gruppo missionario di San Silvestro a Vetrego ci ricorda le finalità dei due progetti sostenuti col Cesvitem ed esprime il grazie per quei volti che oggi con noi sorridono un po’ di più: - Il progetto “Esperanca”, che tradotto significa “speranza”, si propone di aiutare bambini e ragazzi del Mozzambico vittime dell’aids, i cui genitori sono sieropositivi o sono già deceduti. Alcuni di questi minori hanno già perso i genitori e vivono
15 presso parenti o famiglie amiche, altri sono essi stessi sieropositivi. Le attività previste dal progetto sono: garantire l’iscrizione all’anagrafe (diritto fondamentale per qualsiasi bambino e strumento con cui un governo può pianificare servizi, centri sanitari....), garantire l’accesso all’istruzione sostenendo le spese scolastiche, garantire l’assistenza sanitaria, distribuire vestiario e calzature, favorire momenti di aggregazione scolastica e appoggiare le famiglie più bisognose. - Il progetto “Kukula” (che tradotto significa “crescere”), come il primo, è stato attivato nei quartieri periferici della capitale Maputo. In questi quartieri le persone vivono in spazi ridottissimi e privi di qualsiasi servizio: strade non asfaltate, abitazioni fatiscenti prive di elettricità, servizi igienici e acqua corrente, assenza di strutture sanitarie. Il Cesvitem ha lanciato questo progetto con lo scopo di favorire la crescita e l’integrazione di bambini e ragazzi garantendo loro i diritti fondamentali e favorendo l’integrazione sociale. A questo scopo vengono promosse altre iniziative allo scopo di migliorare le condizioni di vita degli abitanti del quartiere implementando la dotazione di servizi di base. Desideriamo infine dare nome a chi è stato aiutato, perché significa riconoscerne i volti, le storie, la dignità. Grazie a tutti voi abbiamo potuto assicurare per un altro anno cibo, istruzione, servizi sanitari a Tania, Orlando, Maria, Vitoria e Frandosa. Grazie per quanto avete donato, poco o tanto è stato comunque espressione d’amore verso i più deboli e bisognosi.
16 GIUSEPPE BOVO COMUNITA’ DI PARTECIPAZIONE E PROMOZIONE UMANA Una telefonata che non ti aspetti per un progetto di cultura e sviluppo R icevo una noi non si vede più) chi e cespugli e rampicanti e telefonata strana, guida mi racconta che in fiori) passiamo a vedere il una voce esile, paese c’erano due grosse teatro (300 posti a gradinata, quasi impacciata: realtà produttive (una una bella struttura un po’ “Lei è…? Verrebbe da noi a fabbrica di pasta e una di malandata) dove nel foyer parlare di Etty Hillesum?” lavorazione del pomodoro) si sta ancora lavorando a Chiedo chi (suor Imma), che davano lavoro a buona montare la mostra. Lì c’è quando (metà gennaio), parte del paese e che ora suor Imma con una giovane dove: una cittadina in sono chiuse: la realtà consorella e ragazzi e provincia di Napoli, sociale è problematica, ragazze e donne e uomini 13.000 abitanti. Una disoccupazione ed di tutte le età che attaccano, mostra sulla Hillesum? emigrazione. C’è qualcuno incollano, dispongono, Sì, mi dice suor Imma che cerca di resistere piegano depliant, ecc. Ci prendendo confidenza, la ma con fatica… c’è un sono mamme che lavorano parrocchia in occasione parroco nuovo che si con figli e nipoti, un papà della festa del santo patrono impegna molto, un gruppo che con la figlia sistema vorrebbe fare qualcosa parrocchiale che lo segue, uno striscione, due fratelli che lasci un segno, che c’è un certo fermento, si che assieme dispongono la arricchisca le menti oltre vuole smuovere il paese, segnaletica della mostra, ai soliti svaghi paesani. cercare di reagire alla insomma coetanei, amici, Vorrebbe dare una scossa situazione…. famiglie che assieme si ai giovani perché “non si Prima di portarmi a impegnano in un progetto. lascino andare all’ apatia, dormire (un B&B in una Il giorno dopo conosco il subendo la vita invece casa padronale storica, con parroco, don Mariano, che viverla pienamente” un giardino ricco di piante di mezza età e di non (parole testuali come quelle che seguono) “Il nostro scopo non è quello di far proselitismo servendoci di Etty ma ci piacerebbe che chi la incontra possa iniziare a “cercare dentro di sé la propria parte di cielo”. Se all’inizio stavo un po’ sulle mie alla fine concludo: “A queste condizioni non posso che dire di sì”. E sono andato. Dall’aeroporto alla mia destinazione (sono le dieci e mezzo di sera, appena fuori Napoli ci avvolge un buio vero come da
17 molte parole. Concreto, impegno di fede… con gran promozione umana, nella comunicativo. Facciamo naturalezza e convinzione. diversità delle funzioni dei un giro (poco più di La sensazione che ricavo (e Vescovi e dei sacerdoti, dei mezz’ora perché lo aspetta che poi mi sarà confermata religiosi e delle religiose, e il vescovo) e mentre mi in altri momenti e incontri dei laici.” racconta del paese non della giornata) è di trovarmi Alla sera, in teatro, non smette di salutare, di dentro a una realtà non c’è una poltrona vuota, coinvolgere chi incontra facile ma con caratteristiche parecchi sono seduti sui su impegni e progetti della sociali per me, che vengo dal gradini della gradinata e in comunità … In un bar per nord, nuove, sconosciute e alto una cinquantina sono un caffè (buono come solo a allo stesso tempo antiche e in piedi. Con me parla di Napoli lo sanno fare) parla da noi irrimediabilmente Etty Hillesum, la ragazza col barista di un’iniziativa perdute. olandese che “sceglie” di cui non riesco a capire Ed è il nostro don Mario di morire a 29 anni ad bene, ma subito dopo a farmi tornare alla Auschwitz col suo popolo, entra un ragazzotto che ha, memoria, mentre gli parlo il curatore della mostra. C’è mi racconta, una piccola di questa esperienza, un un’attenzione e un interesse impresa di impianti elettrici riferimento significativo, davvero incredibili. Non un e poi uno che fa il tappezziere illuminante: anno 1976, rumore, non un cellulare e allora il progetto viene Convegno della Chiesa che suona, non gente che fuori più chiaro: la diocesi Italiana, “Evangelizzazione entra o esce. C’è una fame sta proponendo un e promozione umana”! vera di idee e di esempi non Percorso di Formazione “Un vero rinnovamento banali. Imprenditoriale. spirituale-pastorale Il progetto vuole delle nostre Chiese locali aggregare imprenditori prenderà vigore nella e professionisti tra i 21 e i proporzione in cui queste 50 anni che si impegnano riusciranno ad essere vere a valorizzare le risorse comunità di partecipazione del territorio. Prevede […] di approfondimento formazione di alto livello, del legame tra con testimonianze di l’evangelizzazione e la investitori, funzionari, promozione umana, docenti universitari e intesa nella sua accezione professionisti, col sostegno corrente di sviluppo dell’Università e la Camera integrale dell’uomo sia di Commercio di Napoli. nelle sue dimensioni Si gusta il caffè e intanto socio-politiche e culturali, don Mariano illustra, sia nella sua dimensione convince, invita, organizza spirituale e trascendente. la partecipazione del La comunità cristiana paese, parla di lavoro e di soggetto attivo di
18 SARA BUSATO Ricucire insieme l’Italia Padova Città Europea 2020 del Volontariato Un’iniziativa lunga 12 mesi, che ci proporrà un calendario di eventi molto ricco, tutti dedicati al volontariato, a quelle persone - in Europa sono più di cento milioni, di cui sei e mezzo in Italia - di tutte le età ed estrazione sociale, che si impegnano per il bene altrui, in associazioni e da soli. Padova, la prima città italiana a diventare Capitale di questa parte di popolazione che mette il proprio tempo e le proprie energie al servizio degli altri, senza alcuna costrizione e senza desiderare nulla in cambio. Per alcuni, fare volontariato è una scelta di vita, per altri una vocazione, per altri ancora un modo per dare qualcosa, non solo agli altri, ma anche a sé stessi. Essere volontario o volontaria significa non solo lavorare per le persone, ma con le persone, all’interno della propria comunità. Significa mettere a frutto le proprie competenze e capacità per migliorare le condizioni di vita delle persone più vulnerabili, chiunque esse siano, ed essere consapevoli che, per tanto che ciò che facciamo possa sembrarci poco, stiamo facendo la differenza. Nella loro vita come nella nostra. Il progetto si sviluppa in tre anni, 2019-2021. Lo scorso anno gli organizzatori hanno individuato 7 aree di approfondimento che accompagneranno il programma di eventi per il 2020, attraverso la creazione di altrettanti tavoli di lavoro ed elaborazione: povertà e nuove emarginazioni; salute, sport e benessere; cultura e istruzione; tecnologia e innovazione; ambiente e urbanistica; economia e sviluppo sostenibile; pace, cooperazione internazionale e diritti umani. Nelle iniziative proposte (soprattutto conferenze, ma anche mostre fotografiche, rappresentazioni teatrali e di
19 danza, eccetera) saranno coinvolte ovviamente le Associazioni no-profit, ma anche le Istituzioni, e soprattutto la cittadinanza, per rendere le ultime due sempre più sensibili e attive ai bisogni di chi è in difficoltà. Le associazioni che intendono organizzare degli eventi, possono chiedere il patrocinio al Comune di Padova e al CSV (Centro Servizi Volontariato) e il logo di “Padova Capitale europea del volontariato 2020”. Le iniziative devono essere realizzare senza scopo di lucro ed essere attinenti a una o più delle aree tematiche di approfondimento scelte dal comitato organizzatore di Padova. Il presidente Sergio Mattarella ha aperto le celebrazioni il 7 febbraio, in fiera a Padova, sottolineando come il volontariato, grande motore della società a cui dovrebbe guardare anche la politica, è capace di “sconfiggere l’indifferenza che inizia nei confronti delle difficoltà e delle sofferenze degli altri e che, nella storia, è giunta a manifestarsi cinicamente persino in presenza di crudeli persecuzioni”. “La sfida – ha detto Emanuele Alecci, presidente del CSV – è trasformare Padova in città laboratorio di respiro nazionale capace di attrarre idee, attivare progetti, avviare processi ed esperienze. Per stimolare un’azione collaborativa tra tutte le componenti sociali, favorendo così ricadute positive su Padova, sull’Italia e sull’Europa”. Una grande opportunità per “Ricucire insieme l’Italia” (questo il titolo della cerimonia di apertura), perché è importante fare rete attraverso la grande fantasia e la forte passione dei volontari. Dopo città come Barcellona, Lisbona, Londra, per la prima volta una città italiana raccoglie il testimone. È questa la sfida che la città di Padova lancia al mondo della solidarietà italiana ed europea. Gli appuntamenti si chiuderanno il 5 dicembre 2020, in occasione della giornata internazionale del volontariato, con un meeting europeo a cui parteciperanno le capitali europee passate, la capitale 2021, Berlino, e verrà proclamata la capitale del 2022.
20 DON MARIO CHI CREDE NON E’ MAI SOLO Festa di San Leopoldo 2020 e molto altro “Chi crede, non è mai solo” (Benedetto XVI, Omelia di inizio del Ministero Petrino, 24 aprile 2005), con questa espressione del Papa Emerito sottolineo il senso profondo della Festa di San Leopoldo, la sua motivazione originaria. Non si tratta unicamente di ritrovarsi tra amici, tra appassionati di uno sport, tra fans di un cantante o iscritti ad un movimento… Per quante ragioni ci si potrà trovare ai tavoli del nostro Stand Gastronomico sempre sorpresi da un ottimo menù, per quanta gioia e spensieratezza potremo condividere, ancora non avremo toccato la sorgente di tanto lavoro, di tanta appassionata e vivace organizzazione, non avremo riconosciuto la fiamma che ha acceso il ricco calendario preparato per adulti e bambini. Eccoci allora, davanti ad un piccolo frate, Leopoldo, al secolo Bogdan Ivan Mandic, nato a Castelnuovo di Cattaro il 12 maggio 1866 e morto a Padova il 30 luglio 1942. Più d’una sono le immagini, che dentro e fuori la nostra chiesa parrocchiale lo rappresentano, ma nessuna capace di dirci molto o tutto di lui. Dovremmo forse entrare nella sua celletta, uno dei pochi spazi del suo convento ancora in piedi dopo il bombardamento alleato sulla città di Padova al tempo della seconda guerra mondiale. Sì, dovremmo entrare lì, dove tanti sono entrati piegando le ginocchia, forse con qualche lacrima agli occhi, magari velocemente o cercando a lungo quel sollievo e quella pace, che altrove non trovavano. Dovremmo entrare per respirare la semplicità, l’essenzialità e la potenza di una presenza, che rinnova, unisce e guarisce. Nel perdono dei peccati il sacerdote padre Leopoldo riportava novità nella vita dei fedeli, nella sua preghiera ponte tra occidente ed oriente cristiano collaborava alla comunione spirituale tra le Chiese separate, nella celebrazione dell’Eucaristia anticipava quella guarigione (lui, malato di tumore all’esofago senza saperlo), che tanti desiderano e scoprono non essere più soltanto cosa del corpo.
21 Leopoldo Mandic è l’amico, che per primo troviamo alla Festa di San Leopoldo. Lui che ha abbracciato con tutto se stesso l’Amico Gesù, il Consolatore, l’Amore, il Grande Medico, ci offre con la sua testimonianza il vero motivo della festa e del ritrovarci insieme a tavola, ma prima ancora dell’esser radunati attorno a quella Mensa che ci mostra la verità: “Chi crede, non è mai solo”. Perché in quel Pane spezzato, in quel Vino versato, in quella mano che si tende al peccatore, in quella preghiera di intercessione per i malati ed i medici, noi vediamo, sì, vediamo la Sorgente, la Fiamma, che disseta e riscalda, che dà vita ed accende la Gioia vera, di cui la Festa di San Leopoldo è un po’ un annuncio, quasi un antipasto… Venite alla nostra festa, partecipate alle proposte del suo ricco calendario, ma fermatevi anche un istante davanti ad una delle immagini del Nostro Santo, invocando con lui quella riconciliazione dal peccato, quell’unità dei credenti e quell’accompagnamento nell’esperienza della malattia, di cui la Chiesa lo riconosce Patrono. E ricordate: “Chi crede, non è mai solo”. Da qui muovono anche le collaborazioni e le altre iniziative (le seguenti date potrebbero subire cambiamenti): • la Festa dell’Europa, che anche quest’anno ci vedrà insieme al Quartiere Aldo Moro e all’Istituto Comprensivo G. Gabrieli nel rimotivare i passi verso l’“Unità nella diversità”, come recita il motto dell’UE, giovedì 7 maggio mattina in piazza Aldo Moro; • la Processione per il Santo Patrono, che si terrà il 12 maggio, giorno della memoria liturgica di San Leopoldo Mandic, opportunità di manifestare la gioia di camminare insieme e dentro la vita della nostra città, con e per tanti nostri fratelli e sorelle, credenti e non credenti; • la Prima Comunione, domenica 24 maggio mattina; • la Santa Cresima presieduta dal nostro nuovo Vescovo Michele Tomasi, domenica 17 maggio mattina;
22 • I concerti con il Coro G. Gabrieli, con gli allievi dell’Istituto Comprensivo Gabrieli ed in occasione del Festival Organistico. • la partecipazione in vario modo all’appuntamento di pastorale giovanile Festa di Sguardi presso la Cittadella Scolastica di Mirano. Eventi culturali e sacramentali questi, che sempre traggono origine dall’essere “Chiesa”, come aveva intuito e vissuto padre Leopoldo, “in Cristo sacramento, ossia segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 1). Possa San Leopoldo accompagnarci sempre, insieme al santo Papa Silvestro, Patrono di Vetrego, nel vivere con intensità e creatività questa missione. NUOVE DATE! EDIZIONE 2020 Dal 03 al 13 settembre: giovedì, venerdì, sabato e domenica Giovedì 03 Apertura festeggiamenti con cena di benvenuto scontata del 15% per tutti Giovedì 10 Gran cena di pesce su prenotazione Domenica 06 coi bambini e domenica 13 con gli adulti: pomeriggi con Scuola di cucina Torneo di Minibasket in promosso con ASD Pallacanestro Mirano Menu ricco con due specialità: grigliata mista di carne non congelata e frittura di paranza con pasci di scoglio freschi di giornata! Servizi di qualità: Allo Stand Gastronomico servizio ai tavoli con piatti di ceramica e posate in acciaio Baby free entry grazie all’ampia area protetta delimitata all’interno della tensostruttura, che ospiterà i più piccoli in compagnia dei nostri animatori, che li intratterranno con giochi e laboratori creativi… e i genitori potranno godersi pranzi e cene in tranquillità! Seguiteci a breve sulle nostre pagine Facebook e Instagram
23 DON MARIO PASQUA DI RIPARTENZA TOLTA LA PIETRA LA VITA ESPLODE F orse mai, di recente, come in questa Pasqua, abbiamo l’opportunità di sentire nostra la Risurrezione del Signore! Chiusi in casa e chiusi tanti luoghi nei quali per passione sportiva, fede o formazione davamo per scontato trovarci insieme e tessere relazioni, arricchire le nostre storie e dare forma alle nostre vite… da molti giorni sperimentiamo un sabato santo inaspettato e una distanza di sicurezza, che ci hanno fatto vivere un cammino di umanità fragile ed incerta. In tanti, medici ed operatori sanitari di varia competenza, ma anche amministratori e forze dell’ordine, volontari e quant’altri stanno dando il meglio di sé per centinaia, migliaia di persone, che hanno contratto o rischiato di entrare in contatto con il Covid-19. A loro va il pensiero e la gratitudine immensa di tutti, anche per il lavoro che dovranno ancora svolgere.
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25 Il cammino quaresimale non è A Pasqua vogliamo, invece, gioire, iniziato come di consueto. Il Rito non del fatto che si sia o meno dell’Imposizione delle Ceneri non nuovamente tornati a scuola, è stato celebrato, le Domeniche tornati in chiesa o che altro, ma con le chiese deserte hanno fatto dell’esserci presi cura gli uni degli esclamare al Patriarca di Venezia: altri attraverso un’assunzione di “Sine Dominico non possumus”, responsabilità, che ha tolto la pietra riprendendo un’antica testimonianza del farsi gli affari propri, aprendo di cristiani martiri messi davanti ad una possibile ripartenza che all’alternativa tra obbedienza allo poggia sull’aperto, sullo sguardo Stato e fedeltà a Cristo. che va oltre, sulla fede, che si apre alla speranza e alla carità concreta. Più propriamente, credo, si sia trattato, come precisato nel L’augurio, che quest’anno desidero comunicato del Vescovo Michele, rivolgere a tutti voi, è l’augurio per di “comportarsi in maniera una Pasqua di ripartenza, perché responsabile” per limitare o almeno tolta la pietra dell’indifferenza controllare il contagio. Certamente e della chiusura individualista, abbiamo avvertito una pietra dell’angoscia per se stessi, che pesante, posta sulla soglia tra vita diventa paura dell’altro, esplode la e morte, tra speranza e condanna, vita vera. Tolta la pietra, esplode la tra ripresa e recessione… Una vita! pietra scomoda e ingombrante, incomprensibile per certi aspetti. Possa la Pasqua bussare alla porta Niente Ss. Messe ed una proggressiva dei nostri cuori e farci riscoprire la chiusura della maggior parte delle forza della condivisione e la potenza nostre attività ordinarie… del donare agli altri, la felicità del “camminare insieme”, come dice il Le donne al sepolcro, desiderando motto della nostra scuola materna di compiere un gesto di pietà, a Vetrego, la bellezza dell’“abitare portavano anche un peso nel la nostra storia”, come ci invitano a cuore… “Chi ci farà rotolare via la fare gli amici dell’Azione Cattolica. pietra dall’ingresso del sepolcro?” (Mc 16,2). Anche noi ci siamo trovati Buona Pasqua e buona ripartenza a un po’ così. Volevamo far del bene. tutti quanti! Si voleva tornare a scuola, andare Il Signore è risorto, la vita ha vinto! in chiesa, avvicinare persone, riprendere al più presto riunioni… Ma ci è stata messa una pietra davanti. Un grande no.
Parrocchia San Leopoldo Mandic Via E. Wolf Ferrari, 39/A - 30035 Mirano (VE) Parrocchia San Silvestro Papa Via Vetrego, 120 - 30035 Vetrego di Mirano (VE) Tel. 041 433345 www.leopoldosilvestro.it sanleopoldo.mirano@gmail.com www.facebook.com/sanleopoldomirano.sansilvestrovetrego instagram: leopoldosilvestro Santa Messa Feriale a San Leopoldo ore 18.30 (tutti i giorni tranne il giovedì) e ore 8.30 (giovedì) a San Silvestro ore 15.00 (martedì) e ore 18.30 (giovedì e sabato) Santa Messa Festiva a San Leopoldo ore 10.45 e ore 18.30 a San Silvestro ore 9.30 Per sostenere le attività pastorali (educative, liturgiche e caritative), i mezzi di comunicazione e le strutture parrocchiali è possibile versare il proprio contributo su uno dei Conti Correnti presso CentroMarca Banca - filiale di Scaltenigo IT40Q0874936190091000002704 - PARROCCHIA SAN LEOPOLDO MANDIC IT06X0874936190029000171410 - PARROCCHIA SAN SILVESTRO PAPA IT69W0874936190029000170592 - SCUOLA MATERNA VETREGO oppure con offerta libera da consegnare presso l’Ufficio Parrocchiale o al Parroco.
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