Il "CUORE" al centro - LA VOCE DELLA SCUOLA APOSTOLICA

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Il "CUORE" al centro - LA VOCE DELLA SCUOLA APOSTOLICA
LA VOCE
      DELLA SCUOLA APOSTOLICA
                     n.2 / 2021

Il “CUORE” al centro          1
Il "CUORE" al centro - LA VOCE DELLA SCUOLA APOSTOLICA
Lettera di presentazione

                             SCUOLA APOSTOLICA S. CUORE
                             24021 ALBINO (BERGAMO), VIA PADRE DEHON 1

    noi Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù - Dehoniani - abbiamo alle spalle
    una bella storia di presenza in Italia. Lo scorso 2 dicembre abbiamo
    festeggiato i cento anni di fondazione della nostra Provincia Religiosa
    Italiana.

    In realtà l’avvio della nostra presenza risale al 1907 con la fondazione
    della “Scuola Apostolica del Sacro Cuore” ad Albino, primo seminario
    minore voluto dallo stesso p. Dehon.

    Nell’inserto della rivista vi raccontiamo in breve la prima parte della
    storia del centenario. Emerge un cammino segnato da una espansione
    inattesa di opere e di attività apostoliche che ha toccato molte regioni
    d’Italia e ha raggiunto anche alcune zone di Missione.

    Nasce spontaneo il nostro ringraziamento al Signore, come pure nei
    vostri confronti, per la collaborazione e generosità che avete sempre
    manifestato e che ci hanno permesso di portare la devozione al Cuore di
    Gesù nelle anime e nelle società, come amava dire p. Dehon

                                                        P. Bruno Scuccato,
                                                               e Comunità

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Il "CUORE" al centro - LA VOCE DELLA SCUOLA APOSTOLICA
Sommario
REDAZIONE: Arrighini Angelo, Cortesi Lorenzo,
               Giusto Angelo, Scuccato Bruno.
            PAG. 4-6:       La parola di Papa Francesco
                            San Giuseppe, ombra del Padre celeste

            PAG. 7-8:       Spiritualità nel quotidiano
                            Un Cuore da amare

            PAG. 9-13:      Noi Dehoniani
                            Comunità di Padova e Comunità di Trento

            PAG. 14:        Poesia
                            Sbocci

            PAG. 15-18:     Approfondimento
                            Provincia dehoniana in Italia:
                            100 anni di testimonianza
            PAG. 19-20:     Testimoni del Vangelo
                            A servizio della vita: Jérôme Lejeune

            PAG. 21-24:     Orizzonte missionario
                            Notizie dal mondo missionario

            PAG. 25-27:     La vostra corrispondenza
                            Lettere dei benefattori con risposta

            PAG. 28-32:     Proposte di collaborazione
                            Progetti per le nostre missioni - Indirizzi delle nostre comunità
                            Modalità di collaborazione

 AVVISO PER BONIFICI POSTALI O BANCARI (IBAN)
 Visto che per l’età o per le limitazioni Covid diventa difficile recarsi alle Poste
 per fare il versamento con ccp, si può utilizzare l’IBAN.
 Lo trovate indicato, per la vostra casa di riferimento, a p. 31 di questa rivista.
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 corrispondenza viene respinta.
                                                                                                3
Il "CUORE" al centro - LA VOCE DELLA SCUOLA APOSTOLICA
LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO

GIUSEPPE ombra
del padre celeste
«Dopo Maria, Madre di Dio, nessun santo occupa tanto spazio
nel magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo».
Lo afferma Papa Francesco nella sua recente
lettera apostolica Patris Corde scritta in
occasione del 150° anniversario della
dichiarazione di San Giuseppe quale
patrono della Chiesa universale.

Padre amato
Per Papa Francesco San Giuseppe è
un padre amato, tenero, obbediente,
accogliente, coraggioso, lavoratore,
un padre nell’ombra. Che sia un
padre amato lo dimostra il fatto che
in tutto il mondo gli sono state
dedicate numerose chiese, molti
Istituti religiosi, confraternite e
gruppi ecclesiali ispirati alla sua
spiritualità. In ogni manuale di
pietà, inoltre, non mancano
preghiere a lui dedicate.

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GIUSEPPE OMBRA DEL PADRE CELESTE

San Giuseppe è quel padre tenero che ha visto Gesù crescere giorno dopo giorno “in
sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini”. Veniamo a capire che la tenerezza
è la maniera migliore per evidenziare la nostra fragilità, ben sapendo che «il dito
puntato e il giudizio che usiamo nei confronti degli altri molto spesso sono segno
dell’incapacità di accogliere dentro di noi la nostra stessa debolezza».

Padre disponibile
Nel nascondimento di Nazaret, alla           convinzione che Giuseppe «é stato
scuola di Giuseppe, Gesù ha imparato a       chiamato da Dio a servire direttamente la
fare sempre la volontà del Padre, anche      persona e la missione di Gesù mediante
nel momento più difficile della sua           l’esercizio della sua paternità; proprio in
vita, quando nel Getsemani, si è fatto       tal modo egli coopera nella pienezza dei
«obbediente fino alla morte…di croce».        tempi al grande mistero della Redenzione
Citando Giovanni Paolo II, anche Papa        ed è veramente ministro della salvezza».
Francesco può affermare con piena

Padre accogliente
San      Giuseppe     è     padre    anche aspettative e delle
nell’accoglienza; infatti, «accoglie Maria c o n s e g u e n t i
senza mettere condizioni preventive; si delusioni».
fida delle parole dell’angelo». Quante
volte, osserva Papa Francesco, anche nella
nostra vita «accadono avvenimenti
di cui non comprendiamo il
significato». È il caso di
Giuseppe che lasciando da
parte i suoi ragionamenti
per fare spazio a ciò che
accade anche se in modo
misterioso, «se ne assume la
responsabilità e si riconcilia con
la propria storia». E questo porta
Papa Francesco a dire che «se
non ci riconciliamo con la nostra
storia, non riusciremo nemmeno
a fare il passo successivo,
perché rimarremo sempre
in ostaggio delle nostre
                                                                                       5
Il "CUORE" al centro - LA VOCE DELLA SCUOLA APOSTOLICA
GIUSEPPE OMBRA DEL PADRE CELESTE

Padre coraggioso
Giuseppe non è per nulla un uomo              che gli sta capitando, assumendosene
passivamente rassegnato. Dal suo              in prima persona la responsabilità». Nel
comportamento emerge invece un                comportamento di Giuseppe c’è un chiaro
“coraggioso e forte protagonismo” ricco       invito «ad accogliere gli altri, senza
di insegnamenti per tutti anche oggi.         esclusione, così come sono, riservando
Giuseppe, infatti, «non cerca scorciatoie,    una predilezione ai deboli, perché Dio
ma affronta “ad occhi aperti” quello          sceglie ciò che è debole».

Uomo laborioso
Un aspetto che, fin dai tempi della “Rerum Novarum” di Leone
XIII, caratterizza la vita di San Giuseppe, è il suo rapporto con il
lavoro. Era un carpentiere e come tale ha lavorato onestamente per
garantire il sostentamento della sua famiglia. È facile dedurre che
proprio da lui Gesù abbia imparato “il valore, la dignità e la gioia
di ciò che significa mangiare il pane frutto del proprio lavoro”.

Padre umile
Accennando alla vita romanzata di San         in particolare l’atteggiamento silenzioso
Giuseppe, nel libro L’ombra del Padre di      di Giuseppe. Questo suo persistente
un autore polacco, Papa Francesco nella       silenzio, osserva, «non contempla
figura di Giuseppe intravvede l’ombra          lamentele ma sempre gesti concreti
sulla terra del Padre celeste nei confronti   di fiducia». Mai come oggi, forse, «il
di Gesù: lo custodisce, lo protegge, non      mondo ha bisogno di padri, rifiuta i
si stacca mai da Lui per seguire i suoi       padroni, rifiuta cioè chi vuole usare il
passi. San Giuseppe è lì a ricordarci che     possesso dell’altro per riempire il proprio
“padri non si nasce, lo si diventa”. Egli     vuoto; rifiuta coloro che confondono
«non ha mai messo sé stesso al centro.        autorità con autoritarismo, servizio con
Ha saputo decentrarsi, mettere al centro      servilismo, confronto con oppressione,
della sua vita Maria e Gesù».                 carità con assistenzialismo, forza con
Anche Papa Francesco, come tutti, nota        distruzione».

Segno dell’altro Padre
Tutte le volte che ci si trova nella di possesso, ma “segno” che rinvia a una
condizione di esercitare la paternità, paternità più alta…».
conclude Papa Francesco, «dobbiamo
sempre ricordare che non è mai esercizio                     Angelo Arrighini
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Il "CUORE" al centro - LA VOCE DELLA SCUOLA APOSTOLICA
SPIRITUALITÀ NEL QUOTIDIANO

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                                                  DA AMARE
Un invito pressante
“Sacro Cuore” è l’espressione entrata nel      conosciuto e corrisposto: “Ecco quel cuo-
linguaggio della Chiesa per esprimere l’a-     re che ha tanto amato gli uomini e che da
more di Gesù. La devozione si è diffusa        essi non riceve che ingratitudini e offese”.
tantissimo dopo le visioni e le rivelazioni
private di Santa Margherita Maria Alaco-       “Sacro Cuore” significa Gesù nell’a-
que. Gesù si è presentato a lei con il cuore   spetto del suo amore immenso e gratui-
in mano, sormontato dalla croce, coronato      to manifestato fino al dono cruento della
di spine, con la ferita provocata dalla lan-   vita. Egli ci ha preceduto nell’amore e ci
cia. Le ha rivelato il suo grande amore per    amerà sempre nonostante la nostra possi-
gli uomini e l’amarezza di non vederlo ri-     bile non corrispondenza.

Una risposta riconoscente
Ma è anche vero che Gesù si attende            la come un “apprendimento dell’amore”:
una risposta riconoscente, un ricambio         nella misura in cui noi scopriamo l’amore
d’amore che viene spontaneo tra perso-         di Gesù, impariamo ad amare come lui.
ne che si vogliono bene. Non dobbiamo,         Egli ha amato in modo solidale, gratuito,
però, interpretare la sua richiesta come       in totale oblazione, in spirito di risposta
un “ricatto affettivo”: poiché ci ha ama-      amorosa al Padre.
to, dobbiamo amarlo. È più giusto veder-
                                                                                          7
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UN “CUORE” DA AMARE

Un cuore per amare
Da qui ne consegue il versante che ci ri-
guarda: da lui, “mite e umile di cuore”,
impariamo ad avere un cuore per amare.
Non viene spontaneo amare come Gesù
ha amato e ci ha insegnato ad amare, con
la sua intensità e continuità. Sovente il
nostro voler bene è vissuto a intermitten-
za e spesso è inficiato dal tornaconto. Ci
è chiesto, invece, di maturare nell’ave-
re un “cuore grande”: vivere con la pas-
sione che ha animato lui e l’ha portato
a dare la vita per tutti. Forse non riusci-
remo a raggiungere il suo livello – pur
ricordando che i martiri hanno donato la
vita fino al versamento del sangue -, ma
certamente possiamo tenere alto l’impe-
gno, consapevoli che siamo chiamati a
mettere al primo posto il “suo coman-
damento” della carità, che è il cuore del
messaggio evangelico.                       ti a guardare a lui con sentimenti di affet-
                                            to e con intenti di corrispondenza al suo
L’icona di “Cristo Cuore” ci interpella amore che ci ha preceduto. Egli rimane il
sempre, perché l’amore di Cristo non ha Cuore da amare e da imitare nell’amore.
avuto né limiti né confini. Siamo chiama-                               Bruno Scuccato

                 Gesù esempio perfetto della vita d’amore
    «Gesù ci dà l’esempio più perfetto del-        Dio e redentore, del Cuore di Gesù, il
    la vita d’amore, d’immolazione, di ab-         Cuore della Vittima d’amore?
    bandono, di conformità alla volontà di-        Nessuno ha sofferto più dolorosamen-
    vina. Egli ci ha preceduti nel cammino         te di lui, e sappiamo per chi e per qual
    del sacrificio; l’ha reso praticabile per       motivo. La sua volontà era quella del
    tutti i suoi veri discepoli, per i suoi ami-   Padre celeste. Dopo la sua incarnazio-
    ci e le sue spose. Ove trovare, in effetti,    ne, in tutta la sua vita, nella sua passio-
    un cuore che ci abbia amato maggior-           ne e anche nell’eucaristia, l’Ecce venio
    mente, più puramente, più perfettamen-         è stato la sua regola di vita».
    te e generosamente di quello del nostro                           (P. Dehon, DS c.1, §1)

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NOI DEHONIANI

PADOVA
PARROCCHIA
DEL CROCIFISSO e
SEGRETARIATO ATTIVITÀ
MISSIONARIA
La comunità dehoniana di Padova è             Riferimento al “Cuore di Gesù”
presente dal 1960. Dapprima con il se-        Essere appartenenti alla Congregazio-
minario minore “Scuola Missionaria” e         ne dei Sacerdoti del Sacro Cuore fa una
la parrocchia del Crocifisso. Ora con la       certa “differenza” nel rapportarsi con le
parrocchia e il Segretariato per l’attività   varie situazioni che si affacciano sul ter-
missionaria (SAM)                             ritorio: la gente ci vede meno “istituzio-
                                              nali” e più “paterni” (ecco la specificità
Già al suo nascere, la parrocchia è sta-      di chiamarci “padri”), più capaci di leg-
ta imbevuta dal carisma di padre Dehon        gere con il “cuore di Dio padre” le com-
grazie ai tanti confratelli che si sono av-   plesse situazioni personali e familiari che
vicendati. In effetti, tale clima “deho-      “bussano” alla porta della parrocchia.
niano” continua a essere respirato dalla      Nella mia esperienza da parroco la defi-
gente che vede nella nostra comunità          nizione principale che identifica la nostra
dehoniana un “modo diverso” di leggere        parrocchia è stata: “Abbiamo trovato una
il vangelo, applicandolo alle scelte pa-      casa accogliente”. La duplice azione pa-
storali di questa parrocchia.                 storale che ci contraddistingue come co-
                                                                                        9
Il "CUORE" al centro - LA VOCE DELLA SCUOLA APOSTOLICA
PARROCCHIA CROCIFISSO – PADOVA

munità dehoniana a servizio di questa porzione di popolo di Dio e nel proporci come
riferimento per mantenere viva la sensibilità verso l’azione e l’animazione missiona-
ria, è segnata dalla fraternità, imbevuta di misericordia e di speranza.

 Volontari con esperienza in missione

Comunità e apertura missionaria                avere paura di “osare” nella carità a tut-
La comunità della Scuola Missionaria è         ti i livelli perché ogni uomo e donna ri-
attualmente composta da sei confratelli        scopra la sua dignità di “figlio” amato da
tre dei quali hanno alle spalle anni di vita   Dio padre. Padre Dehon, attento a legge-
trascorsi in missione. Con la loro sempli-     re i “segni” del suo tempo, ci insegna a
ce presenza essi ci ricordano che la Chie-     sapere leggere e intuire cosa il Signore
sa non ha confini ristretti e che deve sem-     chiede alle persone di questo tempo nella
pre ‘parlare’ un linguaggio universale.        corresponsabilità dei ministeri, nella for-
La nostra spiritualità che continuamente       mazione a partire dalla parola di Dio e
ci sollecita ad essere “profeti dell’amore     nella fiducia che solo insieme come co-
e servitori della riconciliazione” si espri-   munità dehoniana e parrocchiale possia-
me nell’attenzione alle fragilità del no-      mo camminare per costruire il Regno di
stro territorio.                               Dio “nelle anime e nelle società”. I limiti
                                               sono tanti, ma ancora più grande è la fi-
Essere dehoniani in parrocchia ci impe-        ducia che “Colui che ha iniziato quest’o-
disce di essere “sordi” alle tante grida       pera la porterà a compimento” secondo
strozzate che esigono da noi un’atten-         il suo progetto. Noi siamo solo strumenti
zione discreta ma puntuale. Il vangelo,        del suo Cuore “accogliente”!
letto attraverso la griglia della nostra
spiritualità dehoniana, ci induce a non                                Mauro Pizzighini
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TRENTO

CASA SACRO CUORE
DI TRENTO
da sinistra: p. Silvano, p. Giorgio, p. Sandro, p. Giovanni, p. Antonio, p. Giampietro

Oramai sono più di 20 anni che noi deho-           Gesù con la vita e soprattutto con rela-
niani siamo in questa “ nuova” Casa Sa-            zioni fraterne, che è frutto più del suo
cro Cuore, collocata a Villazzano, zona            Spirito che del nostro impegno. È per
collinare di Trento. Nel frattempo non             questo che ci teniamo ai nostri momenti
solo sono passati molti padri, ma sono             comunitari, specialmente quelli dedicati
avvenute parecchie novità.                         alla preghiera. La mezz’ora di adorazio-
                                                   ne che ogni sera precede la preghiera dei
Siamo 6 padri chiamati a condividere la            vespri è il momento più bello e più in-
spiritualità del Sacro Cuore di Gesù. Vi-          tenso della giornata. Ci sediamo attorno
viamo uno stile di vita che cerca di es-           a Gesù per sentire che prima di essere
sere fraterno ed evangelico. Per noi ciò           mandati ad annunciarlo abbiamo biso-
che è importante è vivere la nostra scelta         gno di sentirci amati. È proprio durante
religiosa dentro una comunità che opera            l’adorazione eucaristica quotidiana che
nel territorio, dove ognuno cerca di met-          ricordiamo tutti i nostri cari benefattori.
tere a disposizione i talenti che il Si-           Proprio lì, in quel momento di silenzio
gnore gli ha dato. Crediamo fortemente             di fronte a Gesù Eucaristia, che voi ogni
che il nostro vivere insieme da fratelli,          sera siete presentati a Lui con le vostre
attorno a Gesù, è la prima testimonian-            richieste, i vostri desideri, le vostre fati-
za che possiamo offrire alla gente che             che e le vostre gioie.
ci conosce e ci frequenta. Si annuncia
                                                                                              11
CASA S. CUORE – TRENTO

Il ministero
Per quanto riguarda il ministero pastora-      Molte altre sono le attività che svolgia-
le ci sono state affidate due parrocchie:       mo a servizio del territorio: l’impegno
quella di Villazzano e quella confinante        con gli scout, l’attenzione alle famiglie,
di Povo. Il carico pastorale è sulle spalle    il servizio di ritiri spirituali a gruppi e
soprattutto di padre Giorgio e gli altri pa-   comunità religiose, la direzione spiri-
dri, impegnati anche in altri settori, sono              tuale a singole persone e so-
disponibili per offrire tempo ed energie                       prattutto l’attenzione alle
alle due comunità parrocchiali.                                  situazioni di margina-
Forte e interessante è la nostra collabo-                        lità, accresciute con la
razione con la diocesi di Trento. Padre                          pandemia del Covid, che
Antonio collabora atti-                                         a livello di salute non ha
vamente con la pa-                                                   risparmiato neppure
storale giovanile e                                                    la nostra comunità.
universitaria della                                                     Uno di noi è stato
diocesi.                                                                anche in terapia
                                                                         intensiva.

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CASA S. CUORE – TRENTO

L’accoglienza
A riguardo di situazioni di povertà è ini-     Concludo ricordando ancora una vol-
ziata da un po’ la collaborazione con il       ta voi, cari nostri benefattori, a cui sia-
Centro Astalli, che si occupa di creare        mo legati da molti anni. Grazie a voi le
progetti di accoglienza per i richiedenti      nostre missioni estere possono portare
asilo che vengono soprattutto dall’Africa      avanti i loro progetti e la loro presenza
e dall’Asia. Abbiamo la fortuna di ave-        di aiuto e sostegno di molte popolazioni
re una casa di accoglienza accanto alla        povere.
nostra abitazione (Casa Colonica) dove         Con voi abbiamo una particolare sinto-
di solito si ospitano gruppi di famiglie,      nia, tenuta viva soprattutto da lettere e
giovani, scout e altre associazioni. Dal       telefonate. Anche questa piccola rivista,
2016 ospitiamo anche sei richiedenti asi-      ora rinnovata, è un legame che ci tiene
lo, seguiti da operatori del Centro Astalli,   uniti. Ma è soprattutto attraverso la pre-
in stretta collaborazione con noi.             ghiera che scorre questa amicizia, resa
Uno dei punti fermi della nostra comuni-       salda e forte dal Cuore di Gesù. È lui che
tà è proprio l’accoglienza. Apriamo le no-     ci accompagna ogni giorno nelle nostre
stre porte anche alle persone che vogliono     vicende umane e nelle nostre scelte.
fermarsi con noi e condividere la nostra       Grazie ancora per la vostra fiducia carica
vita religiosa. Al momento, c’è Matteo         di affetto e di stima. Noi continueremo
che ha scelto di vivere con noi un periodo     a ricordarvi!
di pausa e di riflessione personale.                                    p. Silvano Volpato
La cultura e la mentalità dell’accoglienza            e la comunità di Casa Sacro Cuore
è certamente la sfida più bella e
più interessante che come reli-
giosi siamo chiamati a vivere.
Ci piace pensare che come re-
ligiosi possiamo sperimentare
questi percorsi nuovi, che di-
ventano trainanti e di esempio
anche per le comunità cristiane
che ci sono state affidate.
Oramai fa parte della nostra
famiglia allargata, anche il no-
stro cane Leon, un magnifico
esemplare di Hovawart, tan-
to affettuoso con noi quanto è
diffidente e riservato verso gli
estranei.
                                                                                        13
PILLOLE DI SAPIENZA

                             SBOCCI
      Sbocci nel cuore                    Ti ammiro
      e Ti sento                          nell’albero del deserto,
      nella goccia d’acqua                nel vento
      dei ghiacciai,                      che modella le pietre,
      nel tepore del sole                 nelle ondeggianti immagini
      nel fragore del mare                dei miraggi,
      nell’armonia dell’anima             nella luce di ricami
      nel profumo di viole                che danza sulle foglie,
      di prima primavera.                 nella Lampada ascosa
                                          del Tabernacolo.

                       Maria Caterina Scandàle, 2018
                         (da Armonia di universo)

14
APPROFONDIMENTO

                                             PROVINCIA
                                            DEHONIANA
                                               IN ITALIA
                                             100 anni di
                                          testimonianza
                                                             (Prima parte)

Celebrare un centenario è, prima             di Gesù», siete chiamati a essere
di tutto, riconoscere la fedeltà            «profeti dell’amore e servitori della
dell’amore di Dio. Se siamo ancora in     riconciliazione degli uomini e del
Italia, è perché lui è fedele.            mondo in Cristo».
Come si è consegnato nelle mani di
coloro che ci hanno preceduto, si         Il centenario non è il traguardo finale,
consegna oggi nelle nostre mani. Sono     ma una tappa significativa su cui
cambiate molte cose, sono diversi gli     soffermarci per ripensare le meraviglie
ambiti e le modalità di annuncio, ma      dell’amore di Dio e ritrovare le
la realtà carismatica rimane la stessa.   motivazioni profonde per continuare
Anche oggi sentiamo risuonare la          il cammino, sempre tenendo vivi i due
consegna di p. Dehon: «Vi lascio il       riferimenti essenziali: «il cuore di Cristo
più meraviglioso dei tesori, il Cuore     e il cuore del mondo».
                                                                                   15
DEHONIANI IN ITALIA, CENTO ANNI

                                La partenza
                                P. Dehon ha fatto i suoi studi ecclesiastici a Roma,
                                una città che ha sempre amato; la considerava la sua
                                seconda patria. Veniva spesso a Roma e da tempo
                                accarezzava I’idea di aprire anche in Italia un’opera
                                della Congregazione. Nel 1891 aprì una sede a Roma
                                per ospitare la Procura e alcuni studenti che veniva-
                                no a terminare gli studi ecclesiastici nelle università
                                romane. Contemporaneamente si dava da fare per
                                trovare giovani che aspirassero al sacerdozio, che
                                poi orientava in Belgio per la formazione. Il primo di
                                questi giovani che perseverò e in seguito pose le fon-
                                damenta dei dehoniani in Italia, fu Ottavio Gasparri,
                                originario della Calabria (Vibo Valentia).
                                Dal sacerdozio in poi la sua vita fu tutta intrecciata
       P. Ottavio Gasparri      con quella della Provincia italiana.

Le prime fondazioni
P. Dehon si impegnò personalmente            la vita religiosa». Ad accompagnarlo
ad aprire la prima casa in Italia. Fu        nelle sue ricerche in città e in Val Seriana,
consigliato di orientarsi nella diocesi di   fu don Angelo Roncalli, segretario del
Bergamo. In una udienza privata, Papa        vescovo e futuro Papa Giovanni XXIII.
Pio X gli disse: «Bergamo è una diocesi      Nel 1907 iniziò la “Scuola Apostolica”
eccellente. Ci sono molte vocazioni          ad Albino.
ecclesiastiche. Ce ne saranno anche per
                                             Una volta bene avviata la casa di Albino,
                                             egli si preoccupò di una fondazione per i
                                             corsi di filosofia e di teologia. A Bologna
                                             aveva un grande amico, l’arcivescovo
                                             mons. Giacomo Dalla Chiesa, il futuro
                                             papa Benedetto XV. Nel 1910 l’arcive-
                                             scovo si dichiarò “felice” di accogliere i
                                             “Sacerdoti del S. Cuore” nella sua città.
                                             La comunità dello Studentato prese av-
                                             vio nel 1914 presso il santuario della Ma-
                                             donna Regina dei Cieli, in via Nosadella.
                                             Nel 1925 passò in una sede più ampia in
 Scuola Apostolica di Albino                 via sante Vincenzi 45, mentre la casa di
16
DEHONIANI IN ITALIA, CENTO ANNI

Nosadella restava sede della curia provinciale e dal 1965 sede del Centro Dehoniano.
Nel 1919 si aprì il Noviziato ad Albisola con la presenza di 8 novizi. La formazione
veniva così svolta in Italia, anziché in Belgio. Si prospettava un futuro rassicurante.

 Studentato per le Missioni - Bologna

La nascita della Provincia
Fino al 1920 le tre case esistenti      alla Santa Sede, la quale rispose con il decreto di
dipendevano giuridicamente dalla        erezione datato 2 dicembre 1920.
Provincia Franco-Belga, con dele-       Nasceva così la piccola Provincia Dehoniana
ga di “quasi provinciale” a p. Ga-      d’Italia, che contava 5 sacerdoti, alcuni novizi,
sparri. P. Dehon inoltrò la domanda     8 scolastici e un fratello cooperatore. C’erano
di erezione della Provincia Italiana    inoltre altri padri in aiuto, di diverse nazionalità.

                                                 Lo sviluppo della Provincia
                                                 Nei successivi trent’anni avvenne lo
                                                 sviluppo inatteso che permise di esten-
                                                 dersi in varie parti d’Italia e di godere
                                                 di molteplici vocazioni e attività apo-
                                                 stoliche.

                                                  I seminari
                                                  Il settore maggiormente incrementato
                                                  fu quello delle “case di formazione”,
                                                  che potessero garantire vocazioni re-
                                                  ligiose e sacerdotali. Oltre ad Albino,
                                                  Albisola e Bologna (seminario minore,
                                                  noviziato, filosofia-teologia), si pensò
                 Santuario della Pace - Noviziato
                                                  ad altri seminari minori e ad una casa
                                                                                           17
DEHONIANI IN ITALIA, CENTO ANNI

autonoma per la filosofia. Sorsero così          Si è così iniziata la presenza in Portogal-
“Casa S. Cuore” a Trento (1930), “Casa         lo (1946) e, quasi in contemporanea, in
S. Maria” a Pagliare - AP (1935), “L’Isti-     Mozambico (1947).
tuto Missionario” a Foligno – PG (1948),
“Santuario Gesù Bambino a S. Antonio           Nel tempo si è aggiunta la presenza, in
Abate – NA (1955), “Collegio Missio-           condivisione con altri membri della Con-
nario del Sacro Cuore” ad Andria- BA           gregazione, in Finlandia, in Germania, in
(1956), “Scuola Missionaria” a Padova          Lituania, in Madagascar, nelle Filippine,
(1960), “Casa Papa Giovanni” a Palagano        in India, in Vietnam, in Angola, in Para-
– MO (1966), “Casa P. Dehon” a Cone-           guay. La presenza di dehoniani italiani in
gliano Veneto” – TV (1974). A Monza,           terra di missione ha raggiunto le cento-
dopo dieci anni di peregrinazione, si trovò    cinquanta unità. Per il sostegno delle at-
la sede stabile per la filosofia nell’“Isti-     tività missionarie venne costituita la co-
tuto Missionario S. Cuore” – MI (1946).        munità di Genova come procura (1958).
                                               Purtroppo, in questi ultimi decenni, l’in-
                                               vecchiamento e la mancanza di forze
                                               nuove hanno provocato una forte dimi-
                                               nuzione della presenza missionaria. Ma è
                                               anche consolante il fatto che tutte le real-
                                               tà animate dai nostri missionari sono di-
                                               ventate autonome e ora si gestiscono da
                                               sole, con personale dehoniano indigeno.
                                               Da ricordare anche momenti molto pro-
                                               vati, culminati nella ribellione dei Simba
Arricchita di ragazzi in prospettiva voca-     in Congo, con il martirio di p. Bernardo
zionale e di giovani religiosi, la provincia   Longo (1964), e la guerra civile in Mo-
ebbe un lusinghiero sviluppo. Nel 1960         zambico (1976/92).
poteva contare quasi 600 membri.               L’azione della Provincia Italiana scj è
                                               stata significativa sia in Europa che all’e-
L’apostolato missionario                       stero, avendo dato origine a una duplice
La presenza missionaria fu avviata fin          Provincia italiana (1960), alla Provincia
dall’inizio in Congo (1920), Camerun           portoghese (1966), alla Provincia di Ar-
(1928) e Argentina-Uruguay (1938). La          gentina-Uruguay (1983) e alla Provincia
seconda guerra mondiale obbligò a una          del Mozambico (1998), oltre alla colla-
pausa, ma la partenza per le missioni ri-      borazione in altre parti del mondo.
prese subito dopo con slancio. È matura-
to il progetto di avere una missione af-                       a cura di Bruno Scuccato
fidata interamente alla nostra Provincia.                                      CONTINUA
18
TESTIMONI DEL VANGELO

SCIENZIATO
PER LA VITA
Jérôme Lejeune
Jérôme Lejeune è conosciuto per la
scoperta dell’anomalia genetica che
causa la sindrome di Down. Si è sempre
contrapposto      alle   argomentazioni
razziste ed eugenetiche che tendono ad       i portatori della sindrome di Down
eliminare i bambini che ne sono affetti.     divenne centrale per fermare l’aborto.
È diventato uno strenuo difensore            La sua battaglia di medico divenne
della vita, che ha difeso non solo come      civile e pubblica. Fu il presidente
credente ma anche come scienziato.           onorario del primo movimento “pro-
A motivo della sua scoperta a soli           life” francese (“SOS futures mères”),
33 anni della trisomia 21, Lejeune è         opponendosi all’aborto e all’uso della
considerato uno dei padri della genetica     pillola abortiva, che definì il “primo
moderna. L’amore che portava verso           pesticida umano”.

Amore incondizionato alla vita
Lejeune sosteneva che “il feto è già un      sopprimere quanti colpiti dalla sindrome
piccolo uomo” e in quanto tale, anche        down e da altre malattie genetiche. Un
quando è imperfetto, ha diritto alla vita,   giorno un ragazzo trisomico di dieci
perché “compito del medico è di guarire,     anni si presentò allo studio di Lejeune,
non di uccidere”, e “una società che         piangendo in modo inconsolabile. La
uccide i suoi figli ha perduto l’anima e      mamma spiegò: “Ha visto con noi il
la speranza”.                                dibattito di ieri sera”. Il ragazzo gettò
Nel libro che la figlia Clara ha scritto      le braccia al collo di Lejeune e disse:
in suo ricordo, riporta un episodio che      “Vogliono ucciderci. Ci devi difendere.
ha toccato profondamente suo padre.          Noi siamo troppo deboli, non sappiamo
Una sera ci fu un dibattito televisivo       farlo da soli!”. Da quel giorno lo
sull’approvazione dell’aborto in Francia,    scienziato difese anima e corpo la causa
nel quale molti sostenevano il diritto di    dei nascituri.
                                                                                    19
SCIENZIATO PER LA VITA

Una battaglia contro
Lejeune si trovò fortemente          La figlia Clara ha raccontato: “Bambini, avevamo
contrastato nella sua difesa         un padre degno di onori, scienziato geniale conteso
della vita nascente, compresa        dalle élites. Adolescenti, era diventato un appestato:
quella toccata dalla disabilità.     aveva commesso un delitto d’opinione. Adesso
La sua battaglia gli venne fatta     che rileggo con occhi di adulta gli avvenimenti
pagare cara dalla lobby antivita.    che hanno costellato la sua vita, mi accorgo che ha
Venne isolato dai colleghi della     dovuto soffrire molto. Ha conosciuto la rinuncia
comunità scientifica e venne          alle cose del mondo, alla gloria, alla celebrità,
attaccato duramente dai mezzi        ai riconoscimenti scientifici. Ha conosciuto il
di comunicazione di massa,           tradimento di amici, il logorio amministrativo,
passando per un estremista. Gli      la moderna condanna esercitata dalla stampa. Se
vennero tagliati i fondi per la      ha sofferto non l’ha mai fatto capire. Davanti ai
ricerca sull’acido folico per le     soprusi, sorrideva dicendo: Non combatto per me,
mamme in gravidanza.                 allora gli attacchi non hanno importanza”.
In una riunione nella sede
dell’Onu, che cercava di
giustificare l’aborto con la scusa
di evitare gli aborti clandestini,
Lejeune disse: “Qui c’è
un’istituzione per la salute che
si è trasformata in un’istituzione
per la morte”. Quella stessa sera
scrisse a sua moglie e a sua figlia
dicendo: “Oggi mi sono giocato
il mio Premio Nobel”.

Verso gli altari
Lo scienziato francese morì di cancro il 3     dell’ostracismo di cui era oggetto. Siamo
aprile 1994, giorno di Pasqua. Giovanni        oggi di fronte alla morte di un grande
Paolo II il 22 agosto 1997 è andato a          cristiano del XX secolo di un uomo per
visitare la sua tomba a Chalo-Saint-Mars.      il quale la difesa della vita è diventata un
Ha detto: “Il professor Jérôme Lejeune         apostolato”.
si è assunto pienamente la responsabilità      Il 25 febbraio 2007 è stato aperto il
specifica dello scienziato, pronto a            processo per la causa di beatificazione di
diventare un ‘segno di contraddizione’         Lejeune. È ricordato come il protettore
senza tener conto di pressioni                 dei disabili.
esercitate dalla società permissiva né                                     Bruno Scuccato
20
ORIZZONTE MISSIONI DEHONIANE

UNA MORTE
ASSURDA

Morire a 39 anni in un assalto di            promuovendo varie attività di carattere
uomini armati entrati in casa per            sociale a favore dei più svantaggiati.
rubare, è drammatico. È stata la sorte       Aveva uno spirito carismatico che lo
del dehoniano P. José Manuel de Jesus        portava a sviluppare attività pastorali
Ferreira, del Venezuela.                     innovative. Ha saputo interiorizzare la
In questa Nazione tali drammatiche           spiritualità dehoniana dell’”Ecce venio”,
notizie entrano ormai nella cronaca          della disponibilità. Seppur passato
ordinaria. Basti pensare che nel 2019 si     al servizio della diocesi, frequentava
sono contate circa 16.505 morti violente.    regolarmente i nostri confratelli e
Dietro alle drammatiche storie ci stanno     lavorava a fianco della nostra scuola
famiglie nella disperazione, vittime di      tecnica. Era un uomo di “porte aperte”
tante storie cariche di miserie sfociate     all’accoglienza, sempre sorridente,
in violenze. Protagoniste sono l’estrema     fervente devoto dell’Eucaristia e della
povertà e le rivalità politiche, che         Madonna. Che il suo sacrificio porti
portano all’uso della forza e spesso della   a sradicare le ingiustizie e la violenza
prepotenza.                                  e sviluppi il valore del rispetto e della
Dispiace che un giovane sacerdote pieno      fraternità.
di vitalità pastorale sia stato stroncato                               Manuel Lagos
dalla violenza gratuita. Alla sua reazione
ne è seguito lo sparo mortale. Il suo
senso della giustizia non ha tollerato la
prepotenza ingiustificata.
Figlio di immigrati portoghesi, è entrato
nella Congregazione dehoniana nel 2000
e ordinato sacerdote nel 2009. Ha lavorato
in modo creativo sviluppando molte
attività di promozione sociale nell’area
rurale. In quella parrocchia, un santuario
che risale all’epoca coloniale, stava                    P. Manuel Ferreira
                                                                                    21
ORIZZONTE MISSIONI DEHONIANE

                PADRE EZIO TOLLER
P. Ezio Toller è stato uno dei grandi testi-
moni della nostra missione in Mozambi-
co: lì ha svolto l’apostolato per 56 anni e
lì è sepolto. Con lui perdiamo forse l’ulti-
ma grande “memoria storica” della nostra
presenza in Mozambico.

Ha dedicato i primi anni del suo servizio       sull’opportunità di rimanere in Mozambi-
missionario alla formazione dei giovani         co, anche se costretti solo ad un servizio
che sceglievano la vocazione religiosa e        di “presenza” in mezzo alla gente, o di ri-
sacerdotale. Divenuto superiore regiona-        entrare in Europa in segno di protesta per
le, si è trovato a gestire il difficile pas-     le prevaricazioni subite.
saggio dell’indipendenza che tante atte-        Ma sono anche gli anni delle scelte eccle-
se aveva suscitato nei missionari, subito       siali importanti per una svolta decisamen-
smorzate dalle scelte politiche e ammini-       te laicale: formazione alla ministerialità,
  strative improntate all’ideologia marxi-      alla collaborazione fra Istituti religiosi e
                   sta più intransigente.       con la Diocesi, nello stile del “lavorare
                       Sono gli anni delle      insieme”.
                        nazionalizzazioni
                         delle missioni e di    Dopo l’indipendenza arriva la guerra civi-
                         tutte le opere mis-    le e con essa tutte le difficoltà che questa
                          sionarie, delle       comporta. A p. Ezio riserva l’esperienza
                          restrizioni nell’e-   del rapimento, con gli altri due confratelli,
                         sercizio del servi-    da parte della Renamo e i 700 km fatti a
                       zio missionario nel-     piedi da una parte all’altra del Mozambi-
                     le comunità cristiane,     co prima di essere liberati in Malawi.
                        delle grandi discus-
                                     sioni      Dopo l’ultimo rientro in Italia per vari
                                                problemi di salute, ha voluto rientrare in
                                                Mozambico con l’intenzione di vivere gli
                                                ultimi anni. Il covid-19 gli ha spento l’esi-
                                                    stenza in poche ore.
                                                     Rimane un esempio di fervente mis-
                                                      sionario dedito alla causa del Vange-
                                                       lo e al bene delle persone.
                                                                              Marino Bano
22
ORIZZONTE MISSIONI DEHONIANE

               MOZAMBICO:
           Assemblea provinciale
All’inizio del nuovo anno ci siamo riuni-   Purtroppo l’atmosfera è stata rattristata
ti tutti come provincia mozambicana per     dalla notizia della morte improvvisa del
l’assemblea plenaria. Sono stati giorni     nostro confratello p. Messias all’ospeda-
                                            le di Quelimane, vittima di polmonite.
intensi, ricchi di grazie speciali, a partire
dalla fraternità e dalla condivisione della P. Messias si stava inserendo nel clero
vita e delle attività apostoliche delle no- diocesano di Quelimane e la notizia della
stre comunità e missioni. È stata precedu-  sua morte ci ha lasciato molto tristi, non
ta dagli Esercizi spirituali sul tema della solo per la sua ancora giovane età, ma
comunione fraterna alla luce dell’inse-     anche perché, nonostante i processi di di-
gnamento della bibbia.                      scernimento personale, gli anni della sua
                                            vita nella Congregazione fanno parte del-
Con la professione di fede e il giuramento la nostra storia.
di fedeltà, P. Alessandro Capoferri ha ini-
ziato il suo secondo mandato di Superiore Si è programmato anche il calendario per
provinciale al servizio della Provincia con celebrare il 75° anniversario della presen-
il supporto di quattro confratelli che for- za dehoniana in terra di missione mozam-
mano il nuovo Consiglio provinciale.        bicana, con momenti di festa significativi
                                            per tutto il 2021-2022.
Nella celebrazione eucaristica conclusiva,                           Giuseppe Meloni
presieduta dall’arcivescovo di Beira,
nostro confratello, mons. Claudio
Dalla Zuanna, il confratello Egas
ha emesso la sua professione
perpetua con la quale fa parte
definitiva dell’Istituto.

Mons. Dalla Zuanna ha pure
presieduto in cattedrale,
con la presenza del popolo,
la messa di ordinazione dia-
conale del nostro confratello
Egas, seguita da un momento
di agape fraterna.

                                                                                     23
ORIZZONTE MISSIONI DEHONIANE

       CONGO: Incendio nella
     parrocchia di San Clemente
Verso l’una di notte la chiesa
della parrocchia di San Clemen-
te, gestita dai padri Dehoniani, è
stata intenzionalmente incendia-
ta da persone non ancora iden-
tificate. La comunità religiosa
presta servizio in diversi settori
oltre la pastorale parrocchiale: la
scuola “Giuliano Lever” che va
dall’asilo alla scuola secondaria,
molteplici attività di animazio-
ne. La chiesa è anche circondata
da vicini che lavorano al nostro
fianco in una collaborazione di
cui siamo grati. Essi avrebbero
visto tre persone scappare dopo
aver acceso il fuoco.

                                      Si è subito intervenuti per spegnere
                                      l’incendio che era giunto fino all’al-
                                      tezza delle porte della Chiesa.
                                      Questo tipo di incidenti non sono iso-
                                      lati. Diverse parrocchie e comunità
                                      religiose hanno già subito alcuni at-
                                      tacchi. E in diverse regioni del paese,
                                      alcune diocesi e congregazioni hanno
                                      visto i loro sacerdoti aggrediti fisi-
                                      camente o rapiti. E altri ecclesiastici
                                      sono scomparsi o sono stati assassina-
                                      ti. In un paese dove gli aspetti politi-
                                      ci, economici e sociali sono in rovina,
                                      anche la Chiesa, che è l’unico rifugio
                                      del popolo, è diventata il bersaglio di
                                      persone malintenzionate.
24
LA VOSTRA
               CORRISPONDENZA

Quel libro di Dio che è la natura
Rev.do padre, sono una catechista, vec-       e lasciare ai politici e agli ambientalisti
chio stampo, e le scrivo questa lettera per   le questioni ecologiche. Anch’io amo la
sottoporle un interrogativo che da qual-      natura e voglio che sia protetta, ma mi
che tempo è diventato il mio inseparabile     piacerebbe che la Chiesa non se ne im-
compagno di viaggio: perché la Chiesa         mischiasse e trattasse solo di religione.
continua a parlare di ecologia e di pro-      Ne ho parlato anche con due sacerdoti:
blemi legati al pianeta? Non ha niente di     uno mi ha dato ragione e l’altro, invece,
più importante da annunciare? Non vor-        mi ha detto che sono fuori strada. Ciò mi
rei sembrare scortese e critica nei con-      ha fatto capire che tra il clero non c’è
fronti del Papa e dei Vescovi, ma perso-      uniformità di opinioni, manca una linea
nalmente trovo fuori posto che si dedichi     comune ed è per questo che oggi i catto-
troppo tempo a discutere queste temati-       lici sono disorientati. Vorrei sentire an-
che. La Chiesa dovrebbe ricominciare a        che il suo parere in proposito.
predicare quei valori morali tradizionali
che purtroppo stiamo perdendo di vista                                     Giusy, Varese.
                                                                                       25
LA VOSTRA CORRISPONDENZA

Cara Signora, se vuole trovare una rispo-        Vorrei ricordare, inoltre, che nel Catechi-
sta adeguata alla sua domanda, le con-           smo della Chiesa universale al n. 2415
siglio di prendere in mano l’enciclica di        si parla espressamente del tema della re-
Papa Francesco, Laudato si’, che è stata         sponsabilità dell’uomo di fronte al cre-
pubblicata nel 2015. Dalla lettura capirà        ato: «Il settimo comandamento esige il
che la questione ecologica non solo non è        rispetto dell’integrità della creazione. Gli
in contrasto con il messaggio evangelico,        animali, come anche le piante e gli esseri
ma ne è parte integrante. Nel secondo ca-        inanimati, sono naturalmente destinati al
pitolo dell’enciclica, il Papa, partendo dai     bene comune dell’umanità passata, pre-
racconti della creazione, passando attra-        sente e futura. L’uso delle risorse minerali,
verso i Salmi e i testi dei Profeti e arrivan-   vegetali e animali dell’universo non può
do fino al Nuovo Testamento, traccia un           essere separato dal rispetto delle esigenze
percorso avvincente alla scoperta di quel        morali. La signoria sugli esseri inanimati
libro di Dio che è la natura. Accanto alla       e sugli altri viventi accordata dal Creatore
rivelazione, contenuta nelle Sacre Scrittu-      all’uomo non è assoluta; deve misurarsi
re, vi è una manifestazione di Dio anche         con la sollecitudine per la qualità della
nell’intero universo, in qualsiasi forma di      vita del prossimo, compresa quella delle
vita: «Tutto l’universo materiale – scrive       generazioni future; esige un religioso ri-
Papa Francesco – è un linguaggio dell’a-         spetto dell’integrità della creazione». Le
more di Dio, del suo affetto smisurato           principali questioni legate all’ambien-
per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è         te riguardano il cambiamento climatico,
carezza di Dio. La storia
della propria amicizia con
Dio si sviluppa sempre in
uno spazio geografico che
diventa un segno molto
personale, e ognuno di noi
conserva nella memoria
luoghi il cui ricordo gli fa
tanto bene. Chi è cresciuto
tra i monti, o chi da bam-
bino sedeva accanto al ru-
scello per bere, o chi gio-
cava in una piazza del suo
quartiere, quando ritorna in
quei luoghi si sente chia-
mato a recuperare la pro-
pria identità».
26
LA VOSTRA CORRISPONDENZA

ma anche la minaccia per l’acqua pulita,         ologo Jürgen Moltmann ha scritto: «Non
i terreni fertili e la biodiversità. La crisi    esiste cosa in cui Dio non sia presente e
ecologica ci sprona ad ascoltare il grido        nella quale noi non potremmo incontrar-
della terra che «geme e soffre le soglie del     lo. Perciò dovremmo trattare ogni cosa
parto» (Rm 8,22) e ad adottare uno stile di      con rispetto e includerla nella nostra fede.
vita più sobrio, assumendo una posizione         Vedremo allora tutte le cose nella presen-
critica rispetto alla mentalità consumisti-      za di Dio e coglieremo la presenza di Dio
ca. Abbiamo creato un’emergenza clima-           in tutte le cose. Nel momento in cui cre-
tica che insidia la natura e tutte le forme      diamo questo, inizia una nuova spiritua-
di vita, compresa la nostra. Per la cura e       lità cosmica. Incominciamo a stupirci di
la salvaguardia dell’ambiente, occorre           tutte le cose e siamo presi da un profondo
mettere in atto risposte credibili e azioni      rispetto della vita. Non dobbiamo lasciare
trasparenti. E ciò è fattibile soprattutto se    questo mondo per cercare Dio nell’aldilà:
si parte dal presupposto che Dio si rivela       dobbiamo solamente abbandonarci a que-
in tutte le sue opere: «tutta la terra è piena   sto mondo con le sue bellezze e i suoi or-
delle sue creature» (Sal 104). Ogni cosa         rori, perché Dio è già qui. Egli ci aspetta
riflette la bellezza e la bontà del Creato-       in tutte le sue creature e ci parla per mezzo
re. Se Dio è ovunque, abbraccia tutto, è         di tutte. Chi ha occhi per vedere lo vede;
presente in tutto, pur non assimilandosi a       chi ha orecchi per udire lo sente. Tutta la
cosa alcuna, è ovvio che il nostro modo          creazione è un grande mirabile sacramen-
di guardare la natura dovrà essere conse-        to della presenza inabitante di Dio». Per
guente. Ogni essere che ci circonda, non         questo la Chiesa ha preso a cuore il pro-
solo umano, ma anche animale, vegetale           blema ecologico e lo considera il nuovo
e minerale, merita grande attenzione e           segno dei tempi.
rispetto. In una recente pubblicazione Il
Dio vivente e la pienezza della vita, il te-                             p. Lorenzo Cortesi
                                                                                            27
PROPOSTE DI COLLABORAZIONE

 PROGETTI PER DONARE

 Banchi scolastici
 a Gbonzunzu
Gbonzunzu, nella Repubblica Democratica del Congo, è l’ultima Missione aperta dai padri
dehoniani. Vi lavora p. Renzo Busana.
La popolazione di questa zona vive in una situazione di povertà economica e culturale che si
riflette irrimediabilmente nel settore scuola: mancanza di aule, mancanza di banchi, mancanza
di stipendio per gli insegnanti e professori. Il 30 % di scuole funziona grazie allo Stato,
mentre l’altra grande parte il 70% “funziona un pò” grazie al sostegno dei genitori. Tra tutti
i bimbi in età scolare una buona metà rimane a casa per mancanza di mezzi economici. Un
circolo vizioso si instaura e alle povertà esistenti si aggiunge la mancanza di scolarizzazione
ed educazione delle nuove generazioni. Inoltre il livello
di preparazione dell’altro 50% che frequenta la scuola
continua ad abbassarsi piuttosto che crescere.
Come chiesa locale e missionaria tentiamo di reagire
secondo le possibilità e secondo gli aiuti e la generosità
di tanti fratelli lontani ma sensibili.
Un piccolo progetto a cui abbiamo pensato di dar corso,
è quello di poter dotare la scuola di banchi scolastici
attualmente inesistenti o arrangiati localmente con
del legno di foresta. Al momento non ci poniamo il
problema della distanziazione dovuta al COVID 19. Se il virus arriverà, vedremo in seguito
come poter fare. Un banco scolastico può essere costruito sul posto con una spesa di 30 euro.

        Costo di 1 banco scolastico doppio €. 30,00
        Costo per 150 banchi (300 posti) €. 4.500,00
28
PROGETTI CONDIVISI

                                                         PROGETTI PER DONARE

                                    ATELIER DI TAGLIO
                                             E CUCITO
                                       A Gbonzunzu, nella Repubblica Democratica del
                                       Congo, da alcuni mesi abbiamo iniziato un Centro
                                       di formazione professionale di Taglio e Cucito,
                                       indirizzato soprattutto alle giovani mamme che
                                       hanno dovuto interrompere i loro studi a causa di
                                       gravidanze precoci o di altri problemi familiari o
                                       sociali. In questo modo cerchiamo di rispondere al
                                       bisogno di qualificare professionalmente persone che
                                       rischierebbero di rimanere ai margini della società.
                                       Si sono iscritte alla scuola 80 ragazze e mamme che
                                       hanno iniziato il corso di taglio e cucito. Con i mezzi
                                       a disposizione che avevamo abbiamo acquistato 8
                                       macchine da cucire e abbiamo sdoppiato i corsi il
                                       mattino ed il pomeriggio. Nonostante questo le
                                       macchine da cucire sono insufficienti e le allieve
devono “stringersi” in due/tre ogni macchina. Vorremmo poter acquistare qualche altra
macchina da cucire e qualche altro tavolo di lavoro.

        Costo      per una macchina da cucire €. 150,00
        Costo      per 10 macchine da cucire €. 1500,00
        Costo      di 1 tavolo da lavoro €. 50,00
        Costo      di 5 tavoli da lavoro €. 250,00
                                                                                            29
PROGETTI CONDIVISI

PROGETTI PER DONARE

“CAPANNE PER VIVERE”
a Quelimane - Mozambico
Il progetto intende mettere a disposizione di famiglie povere o disagiate, a persone anziane
rimaste sole e a chi non ha la possibilità di procurarsi un alloggio, una casa costruita con
la metodologia e i materiali tradizionali, (palhota), ma anche provvista di un minimo di
consistenza che garantisca la durata nel tempo.
Molte persone, ogni giorno, bussano alla porta di casa dei padri Dehoniani a Quelimane per
chiedere aiuto. Sono poveri che cercano qualcosa da mangiare, ammalati che chiedono i
soldi per comprare le medicine, persone sole che non hanno mezzi di sussistenza.
Normalmente questi casi sociali sono soccorsi dalla comunità cristiana locale. Si fanno delle
raccolte di contributi solidali, ma il più delle volte il valore raccolto è poca cosa a causa della
povertà diffusa in tutta la popolazione e gli interventi di aiuto sono poco più che simbolici.
La solidarietà tra i poveri non manca mai e il sostegno reciproco che sanno darsi fra loro è
sempre molto importante e significativo, anche se fatto soltanto di piccole cose.
I padri Dehoniani, con la collaborazione delle comunità locali hanno costituito un gruppo di
volontari mozambicani che dedicano il loro tempo alla costruzione o alla riparazione di case
per i poveri e gli anziani soli.
Usando i materiali di costruzione tradizionali, pali di legno e fango o adoperando mattoni
di argilla cotti al sole, costruiscono nuove casette o riparano quelle danneggiate dal tempo o
dalle intemperie.
La base delle case, per garantire una certa stabilità e durata nel tempo, viene fatta in cemento
e il tetto di lamiera zincata.

        Costo medio per una “palhota” €. 550,00
        Costo medio per la riparazione
        di una “palhota” €. 150,00
30
VITA DI CASA
                                                          NOSTRA

Anche la nostra attività di accoglienza è stata penalizzata dal Covid-19 che perdura da più di
un anno. A parte due mesi estivi dello scorso anno, tutto è stato nuovamente bloccato nella
seconda ondata del contagio.

Ora, lentamente, si è ripreso ad accogliere i gruppi per i corsi di Esercizi spirituali, i ritiri, le
giornate di formazione cristiana.

Vi riportiamo alcune iniziative in programma nei mesi estivi e aperte alla libera partecipazione,
come indicato nei singoli corsi.

    Amici Scuola Apostolica Onlus                         Spiritualità del Sacro Cuore
            Riunione Spirituale                                 Esercizi Spirituali
Referente: albino.onlus@dehoniani.it                               Aperto a tutti
Domenica, 30 maggio, ore 08:30 – 16:00             Predicatore: P. Gian Paolo Carminati
                                                   Tema: “Volgeranno lo sguardo a colui che
                 Cappuccini                        hanno trafitto” (Gv 19,37).
             Esercizi Spirituali                   Fondamenti biblici della spiritualità del
Aperto a sacerdoti e consacrati                    Cuore di Gesù.
Referente: 035.758711                              Referente: 035.758711
Predicatore: don Matteo Crimella                   Domenica, 18 luglio, ore 16:00
Tema: La fraternità nel Vangelo di Matteo          Sabato, 24 luglio, ore 13:00
Domenica, 6 giugno, ore 17:00
Sabato, 12 giugno, ore 09:30

 SCUOLA APOSTOLICA DEL SACRO CUORE
 Via Leone Dehon 1 - 24021 Albino - BG Tel. 035.758711 - albino@dehoniani.it
 Ccp 211243 IBAN: IT 17 V 05034 52480 0000 0000 3900
                                                                                                   31
LA VOCE
                                                                                                                     DELLA SCUOLA APOSTOLICA

                                          UNA CASA PER RITROVARSI
                                          UNA CASA PER INCONTRARLO
Per ritrovarsi e riprendere in mano la propria vita di persone che avvertono la
necessità di cercare e trovare risposte ai tanti perché e dubbi.
Tante sono le persone che in questo luogo possono fermarsi per riscoprire il
messaggio, la “buona novella” di Gesù.
Il servizio offerto dalla Scuola Apostolica di Albino vuole andare incontro al bisogno
di tutte quelle sorelle e quei fratelli che vogliono approfondire la loro vocazione
cristiana per meglio vivere la loro presenza nel nostro mondo.
Anche la vostra collaborazione permette di proseguire questo servizio a beneficio di
tutti.
La bella intuizione di p. Leone Dehon: “fare di Cristo il cuore del mondo” è la
bussola del nostro impegno quotidiano.
Grazie per la vostra collaborazione.

LA VOCE                                                                                                       N. 2 – Aprile - Giugno 2021
DELLA SCUOLA APOSTOLICA                                                                                                 Poste Italiane S.p.A
                                                                                                                           Sped.Abb.Post.
Via Padre Dehon, 1 - 24021 Albino (Bergamo)                                                  D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
Tel. 035.758711                                                                                                art. 1, comma 2, DCB - BO
c.c.p. 211243                                                                   Autorizzazione Tribunale di Bergamo: 29/11/1958 - n. 360
Sito internet: www.scuolaapostolica.com                                                                  Con approvazione ecclesiastica
                                                                                                    Direttore resp.: P. Fernando Armellini
Banco Popolare Società Cooperativa
IBAN: IT17V 05034 5248 000 000 000 3900                                                             Grafica: Make image.it - Savona (SV)
                                                                                                 STAMPA: Casma Tipolito Bologna (BO)

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