Comunità in Cammino PASQUA 2021 - Bollettino Interparrocchiale - Comune di Faido

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Comunità in Cammino PASQUA 2021 - Bollettino Interparrocchiale - Comune di Faido
Crocifisso di S. Damiano (Assisi)

              Comunità
              in Cammino

PASQUA 2021 – Bollettino Interparrocchiale

Anzonico             Campello       Chironico   Mairengo   Osco
Calonico             Cavagnago      Faido       Molare     Rossura
Calpiogna            Chiggiogna     Lavorgo     Nivo       Sobrio
Comunità in Cammino PASQUA 2021 - Bollettino Interparrocchiale - Comune di Faido
Bollettino Interparrocchiale

RECAPITI

Convento Cappuccini                              Ostello Cappuccini
Canton Lucerna 7                                 ostello.faido@cappuccini.ch
Casella Postale 1261                             Tel. +41 (0)91 866 26 25
6760 Faido
Tel. +41 (0)91 873 52 40

Fr. Edy Rossi-Pedruzzi                           Fr. Davide Albisetti
edy.rossipedruzzi@cappuccini.ch                  albisetti.davide@gmail.com
Tel. +41 (0)91 873 52 43                         Tel. +41 (0)91 873 52 42
Cell. +41 (0)79 344 97 50

Fr. Boris Muther
boris.muther@cappuccini.ch
Tel. +41 (0)91 873 52 41
Cell. +41 (0)77 468 04 49

Collaboratori parrocchiale
Don Gregorio Urban
xgurban@gmail.com
Cell. +41 (0)78 731 42 21

Bollettino parrocchiale online                   Eventuali comunicazioni da inviare
www.eticinforma.ch – www.faido.ch                a comunitaincammino@gmail.com

Il bollettino interparrocchiale vive soprattutto grazie alla generosità di molte persone
che ringraziamo di cuore per il loro sostegno.

C.C.P 65-3028-2

Grafica e Stampa        6747 Chironico           info@dazzi.ch
Dazzi SA Tipografia     6710 Biasca              www.dazzi.ch

02
Comunità in Cammino PASQUA 2021 - Bollettino Interparrocchiale - Comune di Faido
PASQUA 2021

PASQUA 2021 – Bollettino Interparrocchiale

Cari lettori di Comunità in cammino,                Molta strada è già stata fatta ma ne resta anco-
                                                    ra da fare parecchia. Verso dove? L’aggregazio-
per questa Pasqua 2021 ci presentiamo con una       ne? La Diocesi dovrà ridurre il numero delle Par-
nuova veste grafica, grazie ai collaboratori del-   rocchie di almeno la metà, siamo già in ritardo
la Tipografia Dazzi di Chironico, come pure ai      rispetto ai Comuni, per cui non possiamo pen-
generosi benefattori che ci permettono di an-       sare di non venir coinvolti in questa evoluzione.
dare avanti! Saremmo curiosi di sapere cosa ne
pensate. Fatecelo sapere attraverso i vari cana-    Piu importante e urgente comunque sarà la vo-
li, anche per la strada va bene!                    lontà di collaborare, soprattutto a livello am-
                                                    ministrativo e pastorale. Gli organi ormai col-
Vorremmo dare maggior risaldo a quegli arti-        laudati li abbiamo: il PLENUM (gremio che riu-
coli che ricorrono, come il frizzante “Cantuc-      nisce tutti i membri dei Consigli Parrocchiali e
cio di fra’ Davide” chi in molti leggono e ap-      dei Consigli di Amministrazione degli Oratori),
prezzano. O i racconti della “zia Maria” (questa    si è riunito a scadenza annuale trattando argo-
volta non c’è perché in aria per via della vacci-   menti importanti (storia, legislazione, ecc). E
nazione anti covid...). Gli eventi nelle nostre     il GRUPPO DI LAVORO che riunisce un rappre-
parrocchie durante questo tempo di pandemia         sentante per Parrocchia, ha portato avanti ad
sono stati piuttosto ridotti, le “Statistiche”      esempio la approvato la nuova griglia oraria
comunque ci riportano almeno i momenti fon-         delle celebrazioni (meno quantità di celebra-
damentali della nostra vita comunitaria: dalla      zioni per più qualità un fatto sperimentato) e
nascita alla morte, dai Battesimi ai matrimo-       soprattutto il progetto di Convenzione di cui
ni. I numeri sono li da vedere, si assiste ad una   sopra. Vi sono ancora vari problemi ammini-
leggera ma costante diminuzione. Segni dei          strativi, pastorali da affrontare. Quest’anno ci
tempi: per la prima volta mettiamo in vendita       sono le elezioni comunali, auguri a tutti e gra-
una casa parrocchiale. Abbiamo anche da ral-        zie per l’impegno a favore del nostro Comune.
legrarci per un progetto importante quello          È anche un anno di elezione per le Parrocchie:
della nuova Convenzione tra il Comune di Fai-       rinnovo dei Consigli Parrocchiali e delle Com-
do e le tredici Parrrocchie della media Leventi-    missioni della Gestione. Grazie a chi resta e a
na le cui Assemblee avevano approvato il testo      chi se ne va, grazie a chi si metterà a disposi-
da sottoporre all’Autorità comunale lo scorso       zione. Si tratta di un servizio di volontariato
anno. Grazie al Municipio per l’appoggio e ai       che richiede delle competenze o la disponibili-
Consiglieri comunali che hanno votato il pro-       tà ad acquisirle.
getto in occasione della sessione di dicembre
2020. Grazie anche a coloro che pur non appro-      Auguriamo già sin d’ora buon lavoro a tutti.
vando si sono chinati con intelligenza e se-        L’augurio che rivolgiamo a ognuno per questa
rietà sul dossier. Della Convenzione parleremo      Pasqua 2021 è quello di pace e serenità con la
in maniera più esaustiva nel prossimo numero.       speranza che il tempo che stiamo vivendo ce lo
La convenzione verrà accolta dalle Assemblee        lasceremo presto alle spalle se ognuno farà la
parrocchiali (Faido ha già provveduto). L’augu-     sua parte. E che Dio ci assista!
rio per il prossimo futuro è che si continui in
spirito di collaborazione.                          Buona Pasqua

                                                                                                  03
Bollettino Interparrocchiale

01 – IL CANTUCCIO DI FRA’ DAVIDE

Gocce di rugiada – Percorso di vita cristiana

Cari amici e amiche di Comunità in Cammino, i         Il cristiano del tempo pasquale è animato
nostri bambini/e, ragazzi/e, si stanno prepa-         dalla Spirito che ha risuscitato il Cristo.
rando chi per ricevere la Prima Comunione e           Porta in sé la vita dello spirito.
chi la Cresima. Durante la celebrazione della         Desidera illuminare la sua fede per contempla-
Messa, ascolteranno la Parola di Dio, pane            re in essa la vita divina; alimenta la sua pre-
spirituale e riceveranno il Corpo di Cristo, pa-      ghiera personale e imbeve di essa ogni mo-
ne materiale. La Cresima effonderà su di loro         mento della vita.
lo Spirito Santo, “dono” destinato a rinvigo-
rire la presenza di Dio nei cuori.                    Il cristiano del tempo pasquale
                                                      è un uomo nuovo.
I sette doni delle Spirito Santo:                     Mostra la sua novità di vita con una separa-
Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza,            zione più netta dal mondo antico e dai suoi
Scienza, Pietà, Timor di Dio.                         miraggi. Non teme l’opposizione, il rifiuto di
                                                      coloro che sono rimasti ancorati alla loro de-
Il cristiano del tempo pasquale                       crepitezza, ma porta loro, infaticabilmente
è un uomo libero.                                     la testimonianza della vita nuova.
Libero nei confronti della verità, non si lascia
legare dalle opinioni altrui, da slogans di classe    Gesù donaci ogni giorno:
o da verità imposte.                                  Fede, Speranza, Carità.

Il cristiano del tempo pasquale
vuole la libertà per i suoi fratelli.                                                        Shalom
Li aiuta con il suo amore ad uscire dalla schiavitù                                       fra’ Davide
della sofferenza e del peccato.

04
PASQUA 2021

02 – FAIDO: A.D. 2021 I TABLECK TACCIONO... ANCORA!

Nell’edizione pasquale del bollettino inter-          per anno ci aiutano e ci sostengono, in primis
parrocchiale usualmente inseriamo il pro-             gli attori principali ovvero tutti i partecipanti
gramma concernente gli appuntamenti per               che rendono viva questa tradizione che ci ac-
battere assieme i tableck del Venerdì e del           compagna puntualmente per Pasqua da molti
Sabato Santo. Anche quest’anno non è pur-             decenni.
troppo così e oltre alla campane delle chiese
taceranno anche i tableck, evento raro ma già         Nessun tableck per strada, nessuna
vissuto in precedenza, per esempio in occa-           foto di gruppo nell’A.D. 2021.
sione del rifacimento della strada cantonale          La presenza di fotografi è da sempre stata
e purtroppo anche lo scorso anno all’inizio           un’abitudine consolidata della nostra piccola
della pandemia. I motivi sanitari sono noti a         manifestazione; a tutti vada il nostro sentito
tutti e pertanto ci adeguiamo senz’altro alle         ringraziamento nell’attesa dei futuri scatti.
vigenti norme emesse in materia dalle autori-
tà civili ed ecclesiali.                              Nessun tableck per strada, nessuna
                                                      foto di gruppo nell’A.D. 2021.
Nessun tableck per strada, nessuna                    … ma la Pasqua si compirà e allora Buona Pa-
foto di gruppo nell’A.D. 2021.                        squa a tutti e arrivederci nel 2022!
In questo particolare momento della nostra
comunità ci è grata l’occasione in questa sede                                 Per il gruppo Tableck:
per ringraziare di cuore tutti coloro che anno                           Andrea Pedrini, marzo 2021

Anni 60 (Archivio fotografico fu Andreino Pedrinis, Faido)

                                                                                                    05
Bollettino Interparrocchiale

03 – MONS. MARTINOLI 50 ANNI FA
     PRIMO VESCOVO DI LUGANO

La diocesi di Lugano comprende le terre che        Il 7 settembre 1888: una diocesi ma
civilmente formano la «Repubblica e Cantone        unita a Basilea
Ticino». Ecclesiasticamente, queste terre ab       Grazie alle conferenze di Berna nei mesi di
immemorabili appartenevano per la maggior          febbraio e marzo 1888 si giunse infine alla
parte alla diocesi di Como e per l’altra parte     convenzione stipulata tra la Svizzera e la San-
(la pieve di Biasca, la Capriasca e il borgo di    ta Sede per un regolamento definitivo dei rap-
Brissago) all’arcidiocesi di Milano; per questo,   porti ecclesiastici del Canton Ticino, siglata il
conservano tutt’ora il rito ambrosiano. Già da     16 marzo 1888. Il 7 settembre 1888, Leone
quando le terre ticinesi divennero baliaggi dei    XIII con la bolla Ad universam fondava la
Cantoni Svizzeri iniziò a porsi il problema di     «diocesi di Lugano» (Bulla qua fundatur Dioe-
una diocesi autonoma.                              cesis Luganensis). Il documento pontificio
                                                   prevedeva l’erezione del Ticino in diocesi, ma
Una lunga storia                                   unita canonicamente e a parità di diritti alla
Il 22 luglio 1859 il Consiglio federale decreta-   diocesi di Basilea. La chiesa di S. Lorenzo di
va, unilateralmente, la separazione del Canto-     Lugano era elevata al titolo di cattedrale; la
ne Ticino dalle diocesi lombarde di Como e         diocesi veniva governata da un Amministrato-
Milano con l’interdizione dei vescovi di Como      re avente carattere vescovile, nominato dalla
e Milano ad esercitare giurisdizione sulla por-    Santa Sede, e scelto fra il clero ticinese, dopo
zione elvetica delle loro diocesi. Il 1° settem-   d’aver udito il vescovo di Basilea. Nel 1905,
bre 1884 si giunse alla convenzione stipulata      per una maggior chiarezza, mons. Peri Morosi-
fra il Consiglio federale e la Santa Sede: le      ni al «Monitore Officiale Ecclesiastico» (l’at-
parrocchie del Cantone venivano staccate ca-       tuale Rivista diocesana) cambiò la specifica-
nonicamente dalle diocesi di Milano e Como e       zione «dell’Amministrazione Apostolica Tici-
poste sotto l’autorità di un amministratore        nese» in quello, giuridicamente più esatto,
apostolico, nominato dalla Santa Sede ed           «della Diocesi di Lugano».
avente carattere vescovile.
                                                   1971: l’atto ufficiale di Papa Montini
Fu scelto quale primo amministratore il ve-        Nel gennaio 1967 iniziarono le pratiche per
scovo rinunciatario di Basilea mons. Euge-         quella che si riteneva la separazione della
nio Lachat. A Balerna fissò la sua residenza       diocesi di Lugano da quella di Basilea ma che
provvisoria. Alla morte del Lachat (1 novem-       in realtà staccava semplicemente il titolo epi-
bre 1886) la Santa Sede affidò, interinal-         scopale luganese dalla persona del vescovo
mente, il governo spirituale del Ticino a          della città renana. Già il 20 aprile 1966 mons.
mons. Giuseppe Castelli che del defunto ar-        von Streng si dichiarava disposto a rinunciare,
civescovo era stato Vicario Generale. Si apri-     per sé e per i suoi successori, alle prerogative
rono poi nuove trattative per ridefinire l’as-     che gli erano riconosciute negli atti del 1884
setto giuridico ed ecclesiastico dell’Ammini-      e del 1888 e in particolare al titolo di vescovo
strazione Apostolica. Il 20 settembre 1887         di Lugano. Il 24 luglio 1968 fu firmata a Berna
l’arciprete di Bellinzona Vincenzo Molo era        la Convenzione tra la Confederazione e la San-
nominato nuovo amministratore apostolico           ta Sede e il 9 ottobre 1970 il relativo decreto
del Ticino.                                        federale ricevette l’approvazione del Consi-
06
PASQUA 2021

                   glio degli Stati e del Consi-   diocesi svizzere, di una rappresentanza del
                   glio Nazionale. L’8 marzo       clero ticinese e delle autorità federali, canto-
                   1971 papa Paolo VI promul-      nali e comunali. Seguì una «generosa agape»
                   gò la bolla Paroecialis et      nel salone del Seminario Pio XII di Lucino.
                   collegialis che poneva fine a   Con la lettura della bolla pontificia in San Lo-
                   «qualsivoglia vincolo di        renzo si compiva l’ultimo atto della «questio-
                   unione [fra le due sedi epi-    ne diocesana». Già prima si aveva una vera
                   scopali]; il titolo di Vesco-   diocesi (Cattedrale, Capitolo, Curia, Semina-
                   vo di Lugano non sarà più       rio) che però non ne portava il nome. È vero
                   conservato dal Vescovo di       infine quanto mons. Domenico Ferrata, abile
                   Basilea e suoi successori».     diplomatico, diceva scherzando: «Si tratta di
                                                   una vera diocesi senza il nome; è come una
Una comunità in festa                              bottiglia di eccellente sciampagna, a cui man-
Alla sede episcopale di Lugano fu promosso         ca unicamente l’etichetta».
mons. Giuseppe Martinoli. La domenica 25
aprile 1971 il primo vescovo di Lugano cele-
brava in cattedrale un solenne pontificale alla                              Don Carlo Cattaneo,
presenza dei vescovi svizzeri, del nunzio apo-                               direttore dell’Archivio
stolico, del Capitolo, dei rappresentanti delle                                  storico diocesano

04 – UN’EPOCA DI GRANDI CAMBIAMENTI

Diocesi autonoma da quella di Basilea anche        della concezione monarchica della Chiesa e
sotto il punto di vista del titolo di vescovo      del Papa abilitasse alla messa in questione
dal 1971, quella di Lugano poteva partecipa-       della stessa idea di autorità.
re al grande gesto della Chiesa svizzera: il
Sinodo 72, così denominato dall’anno del suo       Si manifestavano clamorosi fenomeni di dis-
inizio, un’assise che si radunò periodicamen-      senso, si faceva largo la teologia della libera-
te fino al 1975.                                   zione, frutto dell’adozione dell’analisi marxi-
                                                   sta nell’affronto del problema enorme della
Il Concilio Vaticano II ed il ›68:                 povertà del Terzo Mondo. Un tema popolaris-
due scosse di terremoto                            simo tra i giovani segnati dalla contestazio-
Il Concilio Vaticano II si era concluso nel        ne del 1968 e facilmente egemonizzati da
1965, lasciando importanti documenti ed            un’ideologia, che, per non essere al potere
una notevole confusione. Durante i lavori          nelle società occidentali, appariva nuova e
erano emerse con chiarezza forti tensioni tra      persuasiva.
avversari e fautori di un radicale rinnova-
mento della Chiesa: era in gioco la sua imma-      L’anelito alla libertà ed all’autenticità con-
gine, il rapporto con il mondo ed il ruolo dei     dannava il perbenismo di una società ritenu-
laici. Al termine del Concilio, non mancò chi      ta ipocrita; soprattutto la morale sessuale
si sentiva abilitato a continuare a mettere        era giudicata una forma di repressione e un
tutto in discussione, come se l’abbandono          tabù borghese.
                                                                                                07
Bollettino Interparrocchiale

Una nuova mentalità avanza                         più larga accettazione dell’aborto, osteggia-
Paesi come l’Italia, che aveva mantenuta           to dalle forze cristiane – cattoliche e rifor-
ferma l’indissolubilità del matrimonio anche       mate – e richiesto dalle sinistre e non solo da
come legame civile, si avviavano sotto la          loro, forze motrici di un progresso impronta-
spinta di una rapida evoluzione della menta-       to alla massima libertà dell’individuo. Il te-
lità ad ammettere il divorzio e, quasi senza       ma fu al centro di dibattiti parlamentari ed il
soluzione di continuità, a riconoscere dap-        popolo più volte chiamato alle urne.
prima l’impunibilità e poi un sempre più lar-
go diritto all’aborto, inteso non più come         La battaglia per l’aborto però non fu decisa
estrema ratio, ma come diritto tout court          in parlamento, ma nella mentalità della gen-
delle donne.                                       te (da una maggioranza popolare ostile a lar-
                                                   ghe soluzioni quale quella dei termini e delle
Al momento della decisione sul divorzio qua-       indicazioni sociali nel 1977 e 1978, all’appro-
si nessuno sembrava in grado di riconoscere        vazione con il 72% di favorevoli alla soluzio-
che l’indissolubilità del matrimonio, l’impe-      ne dei termini nel 2002), tanto che partiti ed
gnativo «per sempre», non era solo un obbli-       associazioni anche cristiane avrebbero pro-
go imposto dalla Chiesa tramite il sacramen-       gressivamente rinunciato a fare crociate nel-
to ma anche l’aspirazione profonda di ogni         la speranza di non perdere la loro base popo-
amore. Così come, anche nel mondo cattoli-         lare. Ma oggi quanti e quanto ancora si impe-
co, si accettò con fatica la dottrina della Hu-    gnano in difesa della vita?
manae vitae di papa S. Paolo VI. La società
svizzera conosceva il divorzio nel matrimo-        Un tentativo di dialogo: il Sinodo ›72
nio civile fin dal XIX secolo, ma negli anni '70   Il Sinodo svizzero si poneva all’inizio di que-
iniziava a sua volta l’iter verso una sempre       sto processo. Verso la fine degli anni '60 la
08
PASQUA 2021

Conferenza dei vescovi svizzeri ne promuo-         sano e in seguito diocesano, un documento
veva la convocazione come momento di ri-           sottoposto all’esame delle assemblee sinoda-
flessione e strumento per l’attuazione del         li. L’imitazione delle strutture politiche de-
Concilio Vaticano II, con la grande novità del     mocratiche, basti pensare che i membri del
coinvolgimento attivo del laicato. Su questa       Sinodo diocesano erano 90, veniva meno per
iniziativa si potevano appuntare speranze e        il fatto che le decisioni divenivano operative
progetti divergenti tra loro, con il rischio che   solo se approvate dal vescovo.
si rendesse manifesta la fragilità del tessuto
ecclesiale. Improntato al modello federale, il     Un ultimo colpo di coda del vecchio clericali-
Sinodo avrebbe avuto una preparazione co-          smo? No: come spiegava il prof. Eugenio Co-
mune, uno svolgimento diocesano seguito da         recco in un saggio del 1972, intitolato «Par-
un coordinamento nazionale.                        lamento ecclesiale o diaconia sinodale?» la
                                                   democrazia, pur lodevole, era e restava una
Le parrocchie, gli ordini religiosi ed altri am-   modalità di gestione del potere, ma la Chiesa
biti ecclesiali riconosciuti erano chiamati ad     non era un potere, bensì comunione con una
eleggere i membri dell’assemblea sinodale          dinamica propria. Non mancarono le resi-
diocesana, cui si aggiungevano i delegati del      stenze all’impresa del Sinodo e neppure man-
vescovo. L’assemblea avrebbe votato l’entra-       cò chi lo considerò un parlamento, chiaman-
ta in materia, l’approvazione o l’emendamen-       do il vescovo a rendere conto delle sue scel-
to dei documenti sottoposti al suo esame.          te, ma mons. Giuseppe Martinoli non impedì
                                                   il dialogo e seppe reggere il timone, rispar-
I delegati avevano diritto di interpellanza e      miando alla diocesi pericolose derive, come
di mozione. I temi di riflessione, concordati      osservava mons. Corecco nell’omelia funebre
a livello federale e definiti a partire dalle      del suo predecessore nel dicembre 1994.
suggestioni emerse da vaste consultazioni,
furono raccolti in 12 tematiche, affidate ad                              Antonietta Moretti,
altrettante commissioni speciali (COSPE),                                     docente di storia
che elaborarono, prima a livello interdioce-                        www.catt.ch – 8 marzo 2021

                                                                                              09
Bollettino Interparrocchiale

ANNUNCIO – CHIRONICO, AFFITTASI APPARTAMENTO

Affittasi appartamento 3½ in casa bifamiglia-
re al 1° piano, completamente ristrutturato
nel 2011.

Fr. 800.–
MENSILI + SPESE

Soggiorno e cucina openspace, 1 camera con
locale guardaroba, 1 camera, servizio con doc-
cia e anche lavatrice personale a disposizione.
Spazio cantina. Scuola dell’infanzia a 2 minuti
a piedi.

Tel. ore pasti al +41 (0)79 547 92 20
Casa parrocchiale.

10
PASQUA 2021

ANNUNCIO – PARROCCHIA DI CAVAGNAGO, VENDITA CASA

1. La Parrocchia di Cavagnago, rappresentata          5. Il bene sarà venduto nello stato di fatto e di
dall'Ordinario Diocesi di Lugano, così autorizzata    diritto in cui si trova. La venditrice non rilascia
con decreto prot. N. 850 / 2020 del 14 dicembre       garanzie.
2020, mette in vendita mediante il presente pub-
blico bando di concorso, la seguente proprietà        6. È previsto un sopralluogo il giorno sabato 13
immobiliare sita nel comune di Cavagnago: mapp.       marzo 2021 dalle ore 15.00 alle ore 16.00, con ri-
210 RFD Faido - Cavagnago con una superficie to-      trovo sul posto, per visionare gli oggetti immobi-
tale di mq 1710 (millesettecentodieci).               liari part. 210 RFD Faido - Cavagnago.

2. Il prezzo di base è di CHF 210'000.00 (franchi     7. Spese, tasse e onorari notarili e di iscrizione a
svizzeri duecentodiecimila).                          Registro fondiario saranno a carico dell'acquirente.

3. Il bando di concorso è aperto a tutti. Le offer-   8. La Diocesi di Lugano si riserva la possibilità di
te sono da inoltrare, in busta chiusa e per racco-    rinunciare al perfezionamento dell'operazione,
mandata, con la dicitura: "Pubblico bando di          anche una volta determinato l'esito del bando di
concorso acquisto particella n. 210 Cavagnago",       concorso, senza obbligo di motivazione.
all'indirizzo: Diocesi di Lugano, Borghetto 6, CP
5382, 6901 Lugano, entro e non oltre il 31 marzo      9. Il presente bando verrà affisso agli albi della
2021. Fa stato la data di consegna. L'apertura        Parrocchia di Cavagnago, del Comune di Faido e
delle buste avverrà in data 01 aprile 2021, alle      pubblicato sul sito web: www.tutti.ch.
ore 11.00, presso gli uffici amministrativi della
Curia vescovile a Lugano.                             Lugano, 01 marzo 2021

4. Per l'attribuzione verranno presi in considera-                       Per la Parrocchia di Cavagnago
zione non solo i prezzi di acquisto proposti nelle
singole offerte, ma anche ulteriori elementi a di-
screzione della Diocesi di Lugano, senza obbligo
di rendicontazione. Sarà data preferenza a perso-
ne domiciliate nel Comune di Faido. La decisione
della Diocesi di Lugano non è soggetta a ricorsi.

                                                                                                       11
PASQUA 2021
Inserto Diocesano

01 – LA CULTURA DELLA CURA                08 – DOMENICA 13 MAGGIO 2021,
     COME PERCORSO DI PACE                     FESTIVITÀ DELL’ASCENSIONE

02 – PADRE MAURO LEPORI COMMENTA          09 – DOMENICA 23 MAGGIO 2021,
     L’ENCICLICA “FRATELLI TUTTI”              SOLENNITÀ DI PENTECOSTE
     DI PAPA FRANCESCO
                                          10 – AD HAITI OGNI GIORNO GESU’
03 – DAL MESSAGGIO DEL VESCOVO                 NASCE TRA I POVERI
     VALERIO IN TEMPO DI PANDEMIA
                                          11 – UFCT: UNA FORZA GENTILE
04 – BREVE RIFLESSIONE SULLA SITUAZIONE        DA RISCOPRIRE
     DI PANDEMIA
                                          12 – UFCT: 100 ANNI
05 – QUARESIMA E PASQUA CON PASSAGGI
     DELLE OMELIE DEL NOSTRO VESCOVO      13 – ASCOLTARE IL GRIDO DELLA TERRA
     VALERIO                                   E DEI POVERI

06 – DAGLI INSEGNAMENTI DEL VESCOVO       14 – SACRIFICIO QUARESIMALE,
     EUGENIO, QUARESIMA 1989                   TRE PAESI, TRE PROGETTI

07 – MESE DI MAGGIO, PER RIPERCORRERE     15 – INVOCARE LA GIUSTIZIA CLIMATICA
     IL CAMMINO DI MARIA NEL TEMPO
PASQUA 2021

01 – LA CULTURA DELLA CURA COME PERCORSO DI PACE

Passaggi del Messaggio di Papa Francesco per
la LIV giornata mondiale della pace
Il 2020 è stato segnato dalla grande crisi sa-
nitaria del Covid 19, trasformatasi in un feno-
meno multisettoriale e globale, aggravando
crisi tra loro fortemente interrelate, come
quelle climatica, alimentare, economica e mi-
gratoria, e provocando pesanti sofferenze e
disagi. Penso anzitutto a coloro che hanno
perso un familiare o una persona cara, ma an-
che a quanti sono rimasti senza lavoro. Un ri-
cordo speciale va ai medici, agli infermieri, ai
farmacisti, ai ricercatori, ai volontari, ai cap-
pellani e al personale di ospedali e centri sa-
nitari, che si sono prodigati e continuano a        © www.gauchonews.it
farlo, con grandi fatiche e sacrifici, al punto
che alcuni di loro sono morti nel tentativo di      della cura quale impegno comune, solidale e
essere accanto ai malati, di alleviarne le sof-     partecipativo per proteggere e promuovere la
ferenze o salvarne la vita. Nel rendere omag-       dignità e il bene di tutti, quale disposizione
gio a queste persone, rinnovo l’appello ai re-      ad interessarsi, a prestare attenzione, alla
sponsabili politici e al settore privato affin-     compassione, alla riconciliazione e alla guari-
ché adottino le misure adeguate a garantire         gione, al rispetto mutuo e all’accoglienza re-
l’accesso ai vaccini contro il Coivid-19 e alle     ciproca, costituisce una via privilegiata per la
tecnologie essenziali necessarie per assistere      costruzione della pace. In molte parti del
i malati e tutti coloro che sono più poveri e       mondo occorrono percorsi di pace che condu-
più fragili.                                        cano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di ar-
                                                    tigiani di pace disposti ad avviare processi di
Duole constatare che, accanto a numerose te-        guarigione e di rinnovato incontro con inge-
stimonianze di carità e solidarietà, prendano       gno e audacia. Non cediamo alla tentazione di
purtroppo nuovo slancio diverse forme di na-        disinteressarci degli altri, specialmente dei
zionalismo, razzismo, xenofobia, e anche            più deboli, non abituiamoci a voltare lo sguar-
guerre e conflitti che seminano morte e di-         do, ma impegniamoci ogni giorno concreta-
struzione. Ho scelto come tema di questo            mente per formare una comunità composta da
messaggio: la cultura della cura come percor-       fratelli che si accolgono reciprocamente,
so di pace. Cultura della cura per debellare la     prendendosi cura gli uni degli altri.
cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello
scontro, oggi spesso prevalente. La cultura                                      (1° gennaio 2021)

                                                                                                 13
Inserto Diocesano

02 – PADRE MAURO LEPORI COMMENTA L’ENCICLICA
     “FRATELLI TUTTI” DI PAPA FRANCESCO

                                                      che non toccano l’uomo ferito, che non si
                                                      coinvolgono come il samaritano. La fraternità
                                                      prima che un portare il Vangelo nel mondo, è
                                                      un permettere al Vangelo di giungere a noi,
                                                      nel nostro cuore, nella nostra vita, nei nostri
                                                      rapporti.

                                                      Le comunità ecclesiali sono chiamate ad esse-
                                                      re il cammino dell’unità, il cantiere dell’uma-
“Fratelli tutti” è provvidenziale perché in           nità rinnovata, quindi dei luoghi in cui si la-
questo momento propone una prospettiva di             vora coscientemente alla costruzione della
conversione e di lavoro che tiene conto di tut-       fraternità. Per questo, devono essere le prime
ti i fattori della crisi, ma anche di tutti i fat-    ad abbracciare quelle piste di conversione alla
tori dell’umano. Propone un cammino che par-          fraternità che papa Francesco descrive con
la ad ogni uomo, in qualsiasi condizione si           paterna precisione, per esempio come cresce-
trovi, perché è un cammino a cui la natura            re nel dialogo, nella riconciliazione, nella cu-
umana è chiamata dall’origine fino al suo de-         ra degli ultimi. Se non facciamo questo cam-
stino ultimo: il cammino della vita come rela-        mino nelle nostre comunità non possiamo
zione di fraternità per vivere da figli e da figlie   pretendere che il mondo diventi migliore, più
di un Dio che, comunque lo si concepisca, è un        umano e fraterno, perché è come pretendere
Dio di amore che chiama all’amore.                    che gli altri si possano riscaldare e illuminare
                                                      nascondendo loro il fuoco. Gesù ha detto: “so-
La fraternità è Vangelo vissuto. Se la “buona         no venuto a gettare fuoco sulla terra, ma
novella” di Cristo Salvatore non cambia tutti i       quanto vorrei che fosse già acceso” (Luca
nostri rapporti nel senso della fraternità, al-       2,49). L’amore fraterno è un fuoco che Cristo
meno come coscienza e desiderio del nostro            ci comunica dalla mangiatoia di Betlemme al-
cuore, vuol dire che il Vangelo non ci raggiun-       la croce e che la comunità cristiana deve sem-
ge veramente, non entra nella carne della no-         pre attizzare anche lasciandosene consumare
stra vita, e quindi non può neppure penetrare         come la legna o la cera, perché possa trasmet-
nel mondo. Il papa in “Fratelli tutti” medita a       tersi al mondo intero.
lungo sulla parabola del buon samaritano. La
si potrebbe prendere anche per farci capire
come il Vangelo, e la nostra fede in Cristo, de-                            Dall’intervista curata da
vono incarnarsi in rapporti fraterni, altrimen-                         Cristina Vonzun per l’inserto
ti “passano via”, come il sacerdote e il levita                             Catholica del 19.12.2020

14
PASQUA 2021

03 – DAL MESSAGGIO DEL VESCOVO VALERIO
     IN TEMPO DI PANDEMIA

29 ottobre 2020
Ancora una volta la nostra vita ecclesiale è            Vi chiedo di continuare a essere pazienti e se-
chiamata a confrontarsi con una limitazione             reni, rafforzando il nostro impegno ad adorare
che le autorità civili, nella loro responsabilità       il Signore, Cristo, nei nostri cuori e a dare ra-
propria, giungono a imporre alle manifestazio-          gione, a chiunque ce la domandi, della spe-
ni pubbliche – e quindi anche alle nostre Cele-         ranza che rimane in noi (cf. 1 Pt 3,15), nono-
brazioni – a seguito dell'evolversi preoccupan-         stante tutto, in virtù di Colui che non cessa di
te della pandemia. Questo dispiace davvero a            farla fiorire in ogni cuore disponibile alla lotta
tutti, ma il tempo tribolato che stiamo viven-          perseverante e alla supplica incessante.
do esige sacrifici. Comprendo perfettamente i
sentimenti di tristezza e amarezza che si po-           Vi lascio con le parole di San Paolo ai cristiani
tranno provare. Però, vorrei nondimeno esor-            di Efeso, che faccio mie, soprattutto quando
tarvi a vivere questa situazione con intelli-           parla in prima persona: "Rafforzatevi nel Si-
genza e grandezza d'animo. Non sentiamoci               gnore e nel vigore della sua potenza... Pren-
esclusi. Cerchiamo di custodire sopra ogni co-          dete l'armatura di Dio, perché possiate resi-
sa la pace del cuore, anche di fronte a questa          stere nel giorno cattivo e restate saldi dopo
contrarietà. Il Signore non ci lascerà mancare          aver superato tutte le prove...
il frutto di grazia preparato per noi anche in
tale circostanza. È una testimonianza preziosa          In ogni occasione, pregate con ogni sorta di
che, come cristiani, siamo chiamati a dare a            preghiere e di suppliche nello Spirito, e a que-
tutti. Non dobbiamo pensare solo al nostro di-          sto scopo vegliate con ogni perseveranza e
spiacere. Il mondo sarebbe diverso se comin-            supplica per tutti i santi. E pregate anche per
ciassimo ad avere occhi anche per il dolore             me, affinché, quando apro la bocca, mi sia da-
dell'altro, dei malati, dei loro familiari, di chi li   ta la parola, per far conoscere con franchezza
deve curare, di tutte le categorie più fragili          il mistero del Vangelo... affinché io possa an-
della società, che già in tempi normali devono          nunciarlo con quel coraggio con il quale devo
rinunciare a tante cose e che ora si trovano in         parlare" (Ef 6, 10-20). Di cuore, vi saluto tutti
un pericolo ancora più grande.                          e vi benedico nel Signore!

                                                                                                       15
Inserto Diocesano

04 – BREVE RIFLESSIONE SULLA SITUAZIONE DI PANDEMIA

Quello che stiamo vivendo, da ormai diversi        della fiducia, vi è una grande sfida alla quale
mesi, è sicuramente una situazione nuova per       siamo chiamati: quella, oggi, di trasformare
la nostra società. Siamo confrontati con limi-     l’attuale situazione di crisi in una nuova rina-
tazioni che ci vengono imposte a tutela del        scita. Questo non tanto coltivando l’impossi-
bene comune, e che ci portano a dover rinun-       bile sogno di tornare a ciò che eravamo pri-
ciare alle manifestazioni spontanee degli af-      ma, a risolvere quello che sembra abbiamo
fetti, aspetto, questo, intrinseco all’uomo.       perso. Ma facendo sì che il nostro vissuto
                                                   quotidiano evolva verso un cambiamento ra-
E’ una circostanza che ci deve portare a riflet-   dicale, capace di renderci sempre più umani e
tere per cercare di riscoprire quella forza di     umili tra noi, più coscientemente fraterni l’u-
comunione che unisce tutti gli uomini in Cri-      no con l’altro. Il messaggio sempre attuale di
sto. E questo avviene non tanto per i nostri       Gesù, risorto dai morti, deve essere la spe-
meriti o le nostre azioni, ma per la gratuità di   ranza che tiene acceso il nostro cuore, anche
quel dono, invisibile e incondizionato, che ci     nei momenti più bui della nostra esistenza,
viene offerto da Dio, sorgente inesauribile di     rischiarando con la sua luce e il suo calore la
risposte per il cuore umano.                       nostra vita.

Il futuro che ci si presenta davanti appare ai                                 Lugano, 1.11.2020
nostri occhi negativo, contornato di ombre,                                      Luca Montagner
ci fa paura. Ma dentro questa condizione, che                                Addetto stampa della
porterebbe unicamente alla perdita totale                                       Diocesi di Lugano

16
PASQUA 2021

05 – QUARESIMA E PASQUA CON PASSAGGI
     DELLE OMELIE DEL NOSTRO VESCOVO VALERIO

Mercoledì delle Ceneri (26 febbraio 2020)
E’ vero che la conversione è essenzialmente un
impegno che riguarda il singolo, come ricorda la
cenere che ciascuno di noi riceve sul suo capo.

Non dobbiamo però trascurare i mezzi concre-
ti che ci vengono offerti per camminare insie-
me come popolo e non semplicemente come
individui isolati. “Se il chicco di grano caduto
in terra non muore, rimane da solo; se invece
muore produce molto frutto”. C’è davvero da
augurarsi che questa parola che riassume tut-      stre risorse, passiamo all’esperienza della co-
to il mistero pasquale di Gesù, morto e risorto,   munione dei cuori, della condivisione, antici-
ci accompagni in maniera privilegiata in que-      po su questa terra della Vita inesauribile e
sto tempo di grazia e, dall’isolamento in cui      divina di cui l’universo intero un giorno sarà il
spesso consumiamo in maniera sterile le no-        sacramento.

Domenica delle Palme (5 aprile 2020)                                                D OMEN
                                                                                              IC A
                                                                                       U L I V I 2 D EG L I
                                                                                                  021
I discepoli sono mandati in città da un tale.      tenzione al Suo dolore,
Perché questa figura rimane indeterminata?         alla Sua tristezza e an-
Perché può essere ciascuno di noi! A chiun-        goscia, di fronte all’a-
que, anche oggi, viene portato il proposito        bisso del rifiuto che il
pressante del Maestro: “Il mio tempo è vicino,     cuore umano è in gra-
farò la Pasqua da te con i miei discepoli”.        do di opporre all’Amo-
                                                   re che lo ha creato.
Nessuno ritenga di avere un’abitazione trop-
po piccola e poco significativa per esaudire la
richiesta di Gesù. Nessuno si agiti e si con-
fonda, pensando che tutti i locali a sua dispo-
sizione sono in questo momento troppo in-
gombri di ansie, di paure e di sgomento. Per
“mangiare la Pasqua”, Gesù non si aspetta
che noi riusciamo a offrirGli solenni apparati.
Gli basta un piccolo, ma sincero gesto di at-
                                                                         “Vi lasc
                                                                                  io
                                                                        vi do la la pace,
                                                                                  mia pac
                                                                              (Gv        e.”
                                                                                14,27)

                                                                                                        17
Inserto Diocesano

Giovedì Santo (9 aprile 2020)

“Ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta
vi ho trasmesso”. Le parole dell’apostolo Paolo
ravvivano in noi questa sera il senso di una
fondamentale consapevolezza: ogni aspetto
vissuto oggi da chi cammina nei sentieri del
tempo è vitalmente collegato con l’unica Sor-
gente; ogni frammento della nostra fragile
esistenza rimanda al mistero della morte e ri-
surrezione di Gesù, l’Evento, il cui significato
ultimo si compie, comunica ogni volta nelle
parole e nei gesti dell’ultima cena.
                                                   chetto, una linfa divina di libertà e di amore
Non si è mai spezzata, nel corso dei secoli,       fluisce nella nostra storia, nel nostro essere in
questa prodigiosa continuità. Il pane e il vino    cammino per le strade del mondo. E’ un fiume
offerti ogni volta in memoria di Lui ci rendono    di grazia che scorre e ci raggiunge intimamen-
infatti realmente contemporanei del dono pa-       te, guarisce le nostre ferite, ci raduna da ogni
squale del Signore. Partecipando a questo ban-     dispersione.

Venerdì Santo (10 aprile 2020)
La croce di Gesù ci illumina. Ci conduce a
cambiare il nostro modo di guardare. Ci fa ve-
dere l’invisibile, credere possibile ciò che
avevamo ormai escluso, sperare l’insperabile.
Dalla morte di Gesù fluisce la sorgente ine-
sauribile. Dal Suo corpo che ha ormai esalato
l’ultimo respiro, scaturisce immediatamente
la vita: “subito ne uscì sangue e acqua”.

Impossibile per il discepolo amato dubitare
del Mistero: “Chi ha visto ne dà testimonian-
za e la sua testimonianza è vera; egli sa che
dice il vero”. E dal Golgota si rivolge diretta-   una tenerezza da osare, un affetto, che, pur
mente a noi: “perché anche voi crediate”. E’ il    tardivamente, possiamo tributarGli.
momento di fidarci apertamente, di venire
allo scoperto. C’è un amore che ancora pos-        Possiamo oggi ricominciare a vivere nella Sua
siamo esprimere a Colui che è morto per noi,       misericordia e nel Suo perdono.

18
PASQUA 2021

Veglia di Pasqua (11 aprile 2020)

Due strade si aprono a Pasqua: da un lato,
quella di chi tenta, con tutti i mezzi, di tene-
re insieme un mondo che crolla, un ordine di
cui vediamo moltiplicarsi le crepe e le incon-
sistenze; dall’altro, la via di coloro che apro-
no finalmente gli occhi su un vuoto che co-
mincia a parlare, su un’assenza rivelatrice di
una nuova presenza: “Venite, guardate il luo-
go dove era stato deposto.

Presto, andate a dire ai suoi discepoli: ‘E’ ri-
sorto dai morti, ed ecco, vi precede in Gali-       importa è saperci fin da ora preceduti da Lui,
lea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto’”. “Ve   il Signore, pronto in ogni momento a comuni-
l’ho detto”. Colpisce questo modo di raffor-        carci il suo dono pasquale, la Sua vita donata
zare l’avvenuta trasmissione del messaggio.         per noi una volta per tutte, sottratta al pote-
E’ il modo di farci capire che non dobbiamo         re della morte, sempre più intensa e viva, an-
aspettarci nulla oltre l’annuncio. Quel che         cora tutta da scoprire.

Domenica di Pasqua (12 aprile 2020)
“Era ancora buio… in quel primo giorno della        con un amore più forte della morte, perché
settimana”. Eppure, qualcuno non ha aspet-          resi capaci di amare in Lui ogni creatura, ogni
tato il sorgere del sole per mettersi in cammi-     fratello e sorella in umanità.
no. Certo, le intenzioni di Maria di Magdala, i
suoi sentimenti e i suoi pensieri, sono ancora      Ricordiamoci: non è un mondo sano, senza
molto confusi. Quando trova la tomba vuota,         malattie e in pace che ha convinto Maria di
la prima cosa a cui pensa è a un trafugamento       Magdala, Pietro e l’altro discepolo, gli apo-
di cadavere. Di lì a poco, non avrà subito gli      stoli e i primi testimoni della risurrezione a
occhi per riconoscere chi è veramente il giar-      mettersi in cammino. E’ piuttosto la loro fe-
diniere che le si presenta davanti. Quel che        de, faticosamente maturata, che ha conte-
conta, però, è che il buio non l’ha fermata,        stato un ordine del mondo costruito sul domi-
non ha spento in lei il dinamismo dell’amore        nio della morte. E’ la loro fede che si è diffusa
per Gesù, più forte di tutto ciò che le consi-      e ha attraversato i secoli.
gliava di lasciar perdere. C’è una scoperta che
siamo chiamati a fare.                              La loro fede interpella i nostri cuori e ci chie-
                                                    de di anticipare con la nostra vita il Giorno
Noi non amiamo perché esistiamo, ma esi-            pieno, che già ha cominciato a inondare il
stiamo veramente solo perché amati da Lui           mondo.

                                                                                                  19
Inserto Diocesano

06 – DAGLI INSEGNAMENTI DEL VESCOVO EUGENIO,
     QUARESIMA 1989

La testimonianza personale
Solo se siamo in grado di vivere esistenzial-
mente in noi stessi l’effetto salvifico delle ve-
rità che crediamo nella fede, la nostra testi-
monianza diventa veramente comunicativa.
Comunicativo infatti, per sua forza, diviene
l’annuncio in ogni uomo che lo vive nella pro-
pria persona.

E’ una comunicazione che produce in noi e negli
altri una trasformazione radicale e continua. Se
il Vangelo ha toccato il nostro cuore, può tocca-
re anche quello degli altri, perché la nostra
esperienza personale dà una vibrazione interio-
re alle nostre parole, così da produrre sull’altro
il sapore e il convincimento della verità.

La catechesi degli adulti                            La catechesi della Cresima
Nella prima lettera pastorale ho esortato so-        E’ fondamentale dare ai cresimandi la possibili-
prattutto gli adulti a riprendere il cammino         tà di incontrare il fatto cristiano concreto, pre-
della catechesi, quale elemento ineliminabile        sente nella comunità ecclesiale locale, così da
della nostra esperienza cristiana ed ecclesia-       coinvolgerli in una realtà viva: quella appunto
le. Ciò deve avvenire assieme ai presbiteri del-     della comunità ecclesiale parrocchiale cui ap-
la nostra Chiesa particolare, alle religiose e ai    partengono. Non basta perciò il momento dida-
religiosi, ai catechisti operanti nelle scuole,      scalico, esso deve essere accompagnato da in-
nelle parrocchie e nei movimenti.                    contri tra i cresimandi, da attività comuni, da
                                                     momenti di preghiera, da ritiri spirituali ecc.
Ci vorranno magari anni prima di ridare ancora
alle comunità ecclesiali, parrocchiali o non, la     Solo così i ragazzi capiscono che la fede esige
consuetudine della catechesi. Urge uno sforzo        una conversione della loro persona, un cambia-
collettivo per far riacquistare a tutti gli adulti   mento nel loro modo di essere, di vedere le cose
il desiderio di una formazione catechetica           e di comportarsi. Devono imparare a considera-
permanente.                                          re la comunità cristiana e la Chiesa come punto
                                                     di riferimento della loro persona. Solo così ma-
                                                     tura in essi la consapevolezza che la cresima è il
                                                     sacramento che li conferma nella loro adesione
                                                     al Cristo e alla Chiesa.
20
PASQUA 2021

07 – MESE DI MAGGIO, PER RIPERCORRERE
     IL CAMMINO DI MARIA NEL TEMPO

Nazareth                                                Presentazione al Tempio
Era preghiera il silenzio e il cuore di quella fan-     “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”,
ciulla, scelta fin dall’eternità, si apriva all’infi-   (Luca 2, 34) dice Simeone a Maria, che vive il
nito di Dio in una risposta generosa e sublime.         suo cammino in piena fedeltà al sì detto all’an-
Mentre dice il suo “sì”, riponendo la sua fiducia       gelo, in risposta alla chiamata del Padre per
nel Padre che chiama ed invita, Maria non co-           una missione sublime.
nosce ancora la povertà di Betlemme, l’ango-
scia della fuga in Egitto, il dolore straziante
del Calvario. E’ beata perché ha creduto.               La fuga in Egitto
                                                        Maria vive l’angoscia di dover cercare un rifu-
Ain Karem                                               gio per quel bambino minacciato da tanta vio-
                                                        lenza. Il figlio di Dio vive, con Maria e Giusep-
Maria si mette in cammino per portare aiuto,            pe, la prova dell’esilio e del cercare un rifugio
affetto, sostegno all’anziana Elisabetta. Un            altrove. E’ l’esperienza amara che ha attraver-
gesto di bontà, di servizio, di dono. Due don-          sato i secoli e ancora perseguita il cuore di
ne, due madri, due storie, avvolte nel mistero          molti nell’indifferenza che percorre la storia.
di amore del Padre e scelte per una missione
sublime. L’incontro di Giovanni e Gesù nel
grembo materno diviene la prima testimo-
nianza che l’atteso Messia entra nella storia:
il Figlio di Dio cammina con noi.

Betlemme
E’ il secondo andare di Maria. Un cammino fa-
ticoso avvolto nel mistero di un’attesa che
porta alla storia il dono del Salvatore. Un an-
dare, ci direbbe Giuseppe, per obbedire alla
superbia di un sovrano straniero che voleva
contare i suoi sudditi. Fino a Betlemme, la cit-
tà di Davide, perché il falegname di Nazareth
discende dal grande re.

                                                                                                      21
Inserto Diocesano

Nazareth                                           Dopo la risurrezione

Il tempo in cui Gesù cresceva in età, sapienza     Maria in preghiera con gli apostoli, in pre-
e grazia, mentre Maria custodiva tutte queste      ghiera con la Chiesa, in preghiera con ognu-
cose in silenzio nel suo cuore. Anche in questa    no di noi. Nel suo silenzio di amore, Maria,
missione di madre Maria è guida sincera, lumi-     beata perché ha creduto, ci guida, ci inse-
nosa e sicura.                                     gna, ci accoglie.

Il ritrovamento nel tempio                         Maria, donna di tutti i giorni
“Angosciati ti cercavamo”: anche in questo         Maria, la vogliamo sentire così. Di casa. Men-
Maria è esempio e luce per il nostro cuore pel-    tre parla il nostro dialetto. Esperta di tradi-
legrino nel tempo: in continua ricerca verso       zioni antiche e di usanze popolari. Vogliamo
l’Infinito di Dio e in cammino verso il destino    vederla così. Immersa nella cronaca paesana.
eterno dell’abbraccio d’amore del Padre.           Con gli abiti del nostro tempo. Che non mette
                                                   soggezione a nessuna. Che si guadagna il pane
                                                   come le altre. Che parcheggia la macchina ac-
Cana                                               canto alla nostra. Donna di ogni età: a cui tut-
                                                   te le figlie di Eva, quale che sia la stagione
“Non hanno più vino”: la delicata attenzione       della loro vita, possano sentirsi vicine.
di Maria ci insegna a tenere sempre aperto il
nostro cuore verso chi vive con noi e incon-                                      Don Tonino Bello
triamo lungo la nostra strada.

Il Calvario
Il sì di Nazaret, di Betlemme, della fuga in
Egitto, di una lunga strada di attesa, diveniva
eterno e infinito in quell'istante di immenso
dolore e di offerta sublime. Maria vedeva la
sofferenza del Figlio, coglieva il suo respiro,
parlava ai suoi occhi, che riflettevano l'intero
dolore del mondo. In silenzio, madre di dolo-
re, accanto al Figlio trascinato alla morte.

22
PASQUA 2021

08 – DOMENICA 13 MAGGIO 2021,
     FESTIVITÀ DELL’ASCENSIONE

Destini soprannaturali ci richiama la solennità
d’oggi: Gesù è il primo di noi che sale al cielo, a
prepararci il posto.

C’è la sua preghiera: “Padre, io voglio che dove
sono io siano anch’essi con me nella gloria, per-
ché hanno creduto in me e mi hanno amato”. E
c’è la sua promessa. “Vado: ma tornerò a pren-
dervi, e allora, ogni vostra tristezza si cambierà
in gioia; una gioia che nessuno potrà più rubar-
vi”. Ogni nostra attività terrena – anche le più
ardite esplorazioni della intelligenza nei segreti
dell’universo – non deve distrarci da Dio e dal
destino soprannaturale per il quale Dio ci ha cre-
ati. Se no, si risolverebbe non in conquista di
civiltà, ma in pericoloso strumento di violenza
(l’uomo che non accetta la sovranità di Dio sino
all’eternità diventa inesorabilmente cattivo) e
ci avvierebbe a un irreparabile fallimento: “Che
serve all’uomo diventare padrone del mondo, se
poi perde l’anima”? “Signore, fa’ che nella va-
rietà delle vicende umane, i nostri cuori restino
fissi là dov’è la vera gioia”. E’ una bella preghiera
della Chiesa, che riassume la nostra vocazione.           rendi perfetti nell’amore coloro che
Occuparci, intensamente, per il nostro bene e             hai redenti con il tuo sangue.
l’altrui, ognuno al proprio posto, delle cose ter-
rene, ma non permettere che ci distraggano dal          Sacerdote eterno e mediatore della nuova al-
fine al quale dobbiamo tendere: Dio, gioia vera,        leanza, che intercedi per la nostra pace, salva
termine del nostro camminare, del nostro ama-           il popolo cristiano, che prega unito a te nello
re, del nostro lavoro, del nostro soffrire terreni”.    Spirito Santo.

                         Mons. Corrado Cortella,          Dopo la passione, sei apparso per
                                 13 maggio 1961           quaranta giorni ai tuoi discepoli,
                                                          confermaci nella fede oggi e sempre.
Cristo, innalzato da terra, attrae tutti a sé.
La Chiesa lo saluta e lo invoca: Tu sei il re del-      Hai promesso ai discepoli lo Spirito Santo, per
la gloria, o Cristo.                                    renderli tuoi testimoni sino ai confini della
                                                        terra, rafforza la nostra testimonianza con la
   Signore Gesù, che avendo offerto                     potenza dello Spirito Santo.
   un solo sacrificio una volta per sempre,
   regni vittorioso alla destra del Padre,                                    dalla preghiera delle Lodi
                                                                                                     23
Inserto Diocesano

09 – DOMENICA 23 MAGGIO 2021,
     SOLENNITÀ DI PENTECOSTE

                                                    re che lo Spirito deve condurci alla Verità tutta
                                                    intera, alla Verità che è dinamica, che cresce, si
                                                    completa, si approfondisce.

                                                    3. Ma lo Spirito ci liberi anche da un’altra ten-
                                                    tazione: credere che la Chiesa – dice papa
                                                    Francesco – sia giovane quando cede a tutto
                                                    quello che il mondo le offre, crede che si rin-
                                                    nova perché nasconde il suo messaggio e si
                                                    mimetizza con gli altri. Venga lo Spirito Santo
                                                    per aiutarci a comprendere che la Chiesa è
                                                    giovane quando si lascia convertire dalla luce
                                                    e dalla forza dello Spirito Santo, quando rice-
                                                    ve l’energia sempre nuova che viene dalla Pa-
                                                    rola di Dio, dall’Eucaristia, dai Sacramenti,
                                                    dalla preghiera, dalla lettura dei segni dei
                                                    tempi, dalla presenza di Cristo, il Risorto, il
                                                    Vivente, dai suoi esempi e comportamenti,
1. Festa di Pentecoste, festa del 50.mo giorno      quando non dimentica nessuno, quando fa
dopo Pasqua. Giorno in cui gli Apostoli ricevet-    partecipare tutti, anche le donne, allo svolgi-
tero il dono dello Spirito Santo. Lo Spirito è il   mento della sua Missione.
soffio di Dio. Invisibile come il vento, ma come
il vento sperimentabile attraverso la sua azio-     Vieni, Spirito Santo, e riempi il cuore
ne. Come il vento è brezza leggera che porta        dei tuoi fedeli.
pace, o tempesta che sradica il male e le sue
mediocrità; lo Spirito è come acqua ristoratri-
ce o fuoco trasformatore; lo Spirito Santo è la                              Pier Giacomo Grampa,
forza di Dio che ha creato dal nulla tutte le co-                                   Vescovo Emerito,
se, che ha fatto sgorgare la vita, che è conti-                                     Pentecoste 2019
nuamente all’opera tra gli uomini per far nasce-
re l’amore nei cuori degli uomini che si pongo-
no al suo ascolto.

2. Ma come nasce l’amore nei cuori degli uomi-
ni? Se impariamo a parlare una lingua che tutti
possono comprendere, che tutti possono senti-
re come propria: appunto la lingua del Vangelo,
la lingua di Dio, la lingua dell’Amore, perché
Dio è Amore. La Chiesa e i cristiani devono im-
parare a parlare la lingua del Vangelo per co-
struire il loro rapporto reciproco. Occorre capi-
24
PASQUA 2021

10 – AD HAITI OGNI GIORNO GESU’ NASCE TRA I POVERI

E’ già trascorso un anno dal loro arrivo nell’i-    Sebastiano in quanto insegnante di professio-
sola di Haiti. Una scelta coraggiosa quella di      ne è invece occupato nella formazione dei do-
Maria Laura e Sebastiano Pron, due giovani          centi. “Scopo di tale progetto - spiega - è in-
coniugi ticinesi che hanno deciso di spendere       nanzitutto quello di formare altri formatori,
alcuni anni del loro cammino nella missione         cercando di cambiare la mentalità e l’approc-
che la diocesi di Lugano svolge in collabora-       cio pedagogico”.
zione con la diocesi haitiana di Anse-à-Veau -
Miragoâne. Fin da subito i due giovani si sono      E’ un progetto molto ambizioso: le scuole del
trovati in grande sintonia con Francisco Fa-        Paese, infatti, sono in uno stato molto precario
bres, il terzo membro dell’equipe diocesana         “caratterizzato da una completa assenza di in-
presente ad Haiti. “Ognuno di noi ha un ruolo       frastrutture e materiale didattico e soprattutto
preciso nei progetti che stiamo portando            dalla mancanza di formazione dei docenti. Mol-
avanti”, spiegano. Insieme riescono a colla-        ti di essi, in particolare quelli delle scuole par-
borare a vantaggio della popolazione con cui        rocchiali, non hanno neanche terminato gli stu-
lavorano.                                           di”. La formazione portata avanti dai volontari
                                                    ticinesi avviene in tre gradi: “quello pedagogi-
Maria Laura, essendo medico di professione,         co, curato da me; quello sanitario, in cui Maria
è stata impegnata fin da subito nei progetti        Laura si occupa di formare i docenti all’igiene,
in ambito sanitario: “Il sistema sanitario –        all’alimentazione e all’educazione sessuale;
commenta – è estremamente carente, lento e          quello legato alla comunità, in cui Francisco si
disorganizzato, e assicura l’assistenza sola-       occupa di formare la popolazione a prendere
mente a chi può permetterselo economica-            coscienza dell’importanza della scuola”.
mente. Il personale è formato male, non lavo-
ra con professionalità. Per fortuna la pande-       Commentando la loro esperienza di coppia, Lau-
mia qui è arrivata in maniera molto lieve”. E’      ra e Sebastiano si esprimono così: “ci sostenia-
stata fin da subito coinvolta nel progetto          mo a vicenda, condividiamo le nostre esperien-
della Caritas diocesana sulla malnutrizione,        ze e portiamo la nostra silenziosa testimonian-
che si svolge nel dispensario locale. “Con tan-     za alle persone che incontriamo. Tanti isolani
ta pazienza, con l’ascolto e la supervisione        non sono sposati, ma convivono in maniera mol-
sono riuscita a poco a poco a entrare nella         to flessibile. Spesso le donne vengono abbando-
realtà haitiana e a ridare vita a questo centro.    nate dai loro compagni, appena questi trovano
Insieme alle infermiere abbiamo fatto un            un’altra donna e con lei formano una nuova fa-
grande lavoro di riordino e di riorganizzazio-      miglia. E’ una mancanza di fedeltà che ci impres-
ne degli spazi per poter lavorare in modo più       siona molto, perché così la donna viene consi-
efficiente. Sono partiti poi corsi di sensibiliz-   derata un essere di poco valore. Per noi è dun-
zazione rivolti alle mamme sul tema dell’igie-      que importante poter portare la nostra testimo-
ne e della corretta alimentazione”. “Il paese       nianza di coppia, di fedeltà e di unione”.
ha subìto una gravissima crisi politica che ha
causato il blocco totale dei commerci e di          Pensando al Natale così si esprimono Maria
conseguenza tanta povertà; un anno fa la po-        Laura e Sebastiano: “Per noi è Natale ogni
polazione stava iniziando a riprendersi, poi è      giorno: ogni volta che andiamo a visitare le
arrivata la pandemia a peggiorare nuovamen-         famiglie povere incontriamo il Bambino Gesù
te la situazione”.                                  con Maria e Giuseppe, o spesso solo con Maria.
                                                                                                   25
Inserto Diocesano

Anche se non vivremo il Natale tradizionale,                     Passaggi tratti dal servizio curato
ci sembra sicuramente di sentirne di più il                da Silvia Guggiari, apparso nell’inserto
senso oggi in questo contesto”.                              Catholica di sabato 19 dicembre 2020

11 – UFCT: UNA FORZA GENTILE DA RISCOPRIRE

«Una donna forte chi potrà trovarla? Ben su-        te, rinnovando il linguaggio, ma tenendo vivo
periore alle perle è il suo valore», leggiamo       il medesimo spirito delle origini. Molte sono
nel libro dei Proverbi (31,10). Di «donne forti»    le riflessioni nuove, le esigenze, le attese ri-
l’Unione femminile cattolica ticinese (UFCT)        spetto alla missione della donna nella Chiesa.
ne ha preparate molte in questi 100 anni di         C’è molto cammino da fare, ma anche molto da
esistenza. È indubbio infatti il grande contri-     imparare dalle esperienze preziose del passa-
buto dato da questa realtà associativa catto-       to. Mi auguro che il ricordo dei volti e dei nomi
lica alla realtà ecclesiale, sociale e culturale    che hanno fatto la lunga e ininterrotta storia
del nostro Ticino. Soprattutto, mi pare di do-      dell’UFCT possano spronare tutti oggi a risco-
ver mettere in rilievo il dono della perseveran-    prire la forza gentile, ma anche ferrea nel ser-
za nella vocazione, testimoniata dalle donne        vizio al Signore e alla Chiesa, che continua a
dell’UFCT anche negli anni di maggiore diffi-       essere il segreto della sua fecondità e un’ispi-
coltà dell’Azione Cattolica. È un dono del Si-      razione per tutti. Auguri di cuore!
gnore questa capacità di resistere, di mettere
a frutto le risorse concrete, di aprire in ogni     Come espressione di incoraggiamento mi pare
modo possibile spazi alla vita, senza lasciarsi     davvero di poter dire a proposito dell’UFCT
schiacciare dai limiti e dalle povertà dei mez-     quello che i Proverbi dicono della donna: «Sia-
zi. Quanto ne abbiamo bisogno in questo tem-        tele riconoscenti per il frutto delle sue mani e
po travagliato!                                     le sue opere la lodino alle porte della città».

Sono sicuro che le attuali componenti dell’UFCT
ne sono consapevoli e stanno facendo di tutto                               Dall’omelia del Vescovo
per continuare nel solco di chi le ha precedu-                          Valerio Lazzeri, 17.11.2020

12 – UFCT: 100 ANNI

Una storia, quella dell’Unione Femminile, co-       ro, queste attività hanno rappresentato la pri-
stellata di idee ed iniziative, di successi e mo-   ma occasione per uscire di casa e avviare un
menti di difficoltà. Per decenni le donne           cammino di emancipazione. Molte ragazze
dell’UFCT hanno operato nelle parrocchie. Im-       dell’UFCT sono poi diventate maestre, opera-
pegnate nelle mille attività che comporta           trici sociali, infermiere, quando questi mestie-
mandare avanti la Casa di Dio. Per molte di lo-     ri non erano di facile accesso per le donne o,
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