Verso le comunali di giugno: intervista

Pagina creata da Sofia Scarpa
 
CONTINUA A LEGGERE
Verso le comunali di giugno: intervista
Verso le comunali di giugno:
Pomezianews       intervista
Stefano Mengozzi
    Pomezianews intervista il candidato Sindaco del centro
          sinistra alle prossime comunali di giugno

Stefano Mengozzi, nuovo candidato sindaco per il centro
sinistra a Pomezia: si presenti

“Sono giornalista e commerciante, due grandi passioni
diventate (per mia fortuna) un lavoro. Dopo la laurea in
filosofia mi sono dedicato all’impresa più bella: mia moglie
ed i miei due figli. Ho sempre fatto politica, sin
dall’università, portando avanti professione e passione
politica”

Una candidatura, la sua, arrivata al termine di un percorso di
valutazione lungo: ci spiega come si è arrivati al suo nome?

“Già qualche settimana fa avevamo iniziato ad incontrarci con
un gruppo di persone per discutere di quella che, secondo noi,
doveva essere la Pomezia del domani. Nel confrontarci abbiamo
capito che c’era un filo conduttore comune, quel senso di
solitudine da cui, che si fosse pendolare, giovane, nonno,
genitore, commerciante, lega chi vive a Pomezia. Siamo
partiti dall’immagine efficace di una città autogrill, dove
si entra solo per passarci e non per viverla. A questo si deve
rispondere riscoprendo il senso di comunità. Per iniziare a
farlo avevamo convocato un incontro pubblico il 17 marzo al
Cefme, all’interno di una scuola per maestranze edili. Un
cantiere che fosse metafora di quello che ci aspettava:
rimboccarci le maniche e mattone su mattone, idea su idea,
costruire la Pomezia del domani. Durante questi incontri è
Verso le comunali di giugno: intervista
emersa la possibilità di esprimere la mia candidatura a
Sindaco. Un’idea condivisa dagli altri partiti del centro-
sinistra e dal Partito Democratico”

Pomezia, dopo quasi 5 anni di governo del Movimento 5 Stelle:
come valuta lo “stato di salute” della nostra Città?

“Quello che risulta evidente è che, se da una parte c’è stata
attenzione al decoro, dall’altra non c’è stata un’idea che
abbia guidato lo sviluppo della città. Cosa dovrà essere
Pomezia tra 10 o 20 anni? Non si capisce. Siamo passati in 5
anni da un’amministrazione che diceva no a tutti i costruttori
all’approvazione definitiva di diversi piani urbanistici,
alcuni anche molto impattanti. Nel frattempo si è persa la
grande occasione di ridisegnare la viabilità e la mobilità
inserendo queste nuove costruzioni in un piano generale più
ampio. Noi proprio da qui vogliamo partire. Mettere in rete i
cittadini: che significa costruire una nuova mobilità, un
nuovo modo di vivere la città e significa sopratutto
partecipazione ai processi decisionali”

Parliamo di programmi per il futuro di Pomezia: quali sono le
priorità della sua agenda politica?

“Come dicevo, proprio dal ridisegnare la città. Nei prossimi 5
anni non ci interessa andare ad inaugurare panchine o aiuole
con la fascia al collo. Ovviamente saremo attenti al decoro,
ma ciò che più ci preme è dare una linea di indirizzo precisa
a Pomezia. Pomezia Domani si chiama il progetto che mi ha
portato alla candidatura a sindaco. E Pomezia domani è proprio
quello che vogliamo fare. Progettare una città a misura di
persona, superando tutte le criticità ad oggi esistenti.
Vogliamo che chiunque verrà dopo di noi debba necessariamente
proseguire sulla strada tracciata. Questa città ha bisogno,
dopo tanti anni, di sapere come svilupparsi e l’obiettivo più
grande che ci prefiggiamo è proprio quello di gettare le basi
per questo sviluppo. Un grande piano strategico di sviluppo,
che viaggerà in parallelo con la necessità di mettere in atto
Verso le comunali di giugno: intervista
una vasta riqualificazione delle periferie e di Torvaianica”

Con quale proposta politica si presenta il centro sinistra
pometino alle elezioni amministrative del prossimo giugno?

“Vogliamo voltare pagina dopo cinque anni di ordinaria
amministrazione. Bisogna capire che Pomezia cambia passo se si
mettono in atto processi di profonda trasformazione, in ogni
settore. Altrimenti non riparte la crescita ed il benessere
dei cittadini. Noi abbiamo idee concrete e la volontà di
condurle in porto”

Donazione Sangue: Mercoledì
25 Aprile a Torvaianica
                     MERCOLEDI’ 25 APRILE, il Comitato Locale
                     di Pomezia di Croce Rossa Italiana, Vi
                     invita a donare il sangue in Piazza
                     Ungheria a Torvaianica, dalle ore 8:00
                     alle 11:30. Non mancare, bastano dieci
                     minuti del tuo tempo per donare nuova
                     vita.

Scarica il volantino cliccando sull’immagine o cliccando   QUI

Per maggiori informazioni, vai alla pagina ufficiale
Nasce la nuova Pro Loco
Torvajanica: le parole del
Presidente Paolo Fiorentini
Pomezianews, da sempre attenta al territorio e alle nuove
iniziative, ha intervistato il Presidente della nuova Pro Loco
Torvajanica, Paolo Fiorentini.

Paolo Fiorentini, ci racconti un po’ di lei…

“Ho 55 anni e sono arrivato a Torvajanica a nemmeno 1 anno di
età, con il babbo sottufficiale dell’Aeronautica, trasferito
da Roma/Centocelle, a Pratica di Mare; quindi questo
territorio è a tutti gli effetti casa per me. Ho con esso un
legame molto profondo e lo vivo in maniera totale, da sempre,
conoscendone tutti i pregi ed ahimè, anche i difetti; così
come ho molto chiara la percezione della società locale e le
dinamiche che la caratterizzano.

Torvajanica e i suoi dintorni non hanno segreti per me nemmeno
a livello ambientale; a piedi e in bicicletta ho percorso ogni
metro quadrato di campagna romana e boschi che ci sono fin
nell’entroterra, ben oltre Pomezia e la passione per il mare
che coltivo fin da bambino partendo proprio dall’esplorazione
del nostro litorale, mi ha permesso di sviluppare via via
competenze ed esperienze tali, da far diventare il mare stesso
luogo del mio lavoro da circa trent’anni, in quanto sono
OTS/Operatore Tecnico Subacqueo (sommozzatore, nel gergo
popolare) oltre che Maestro Istruttore. Una condizione che mi
ha permesso di lavorare in Italia e all’estero e venire a
contatto lungamente con realtà molto diverse dalla nostra, non
solo professionalmente, socialmente, culturalmente ecc., ma
anche nella diversificazione delle attività riguardanti il mio
campo. Situazione questa che mi ha permesso non solo di
sviluppare competenze negli aspetti correlati alle opere
marittime di recupero ambientale; allevamenti ittici off-
shore; condotte sottomarine ecc. ma anche ad installazioni
cinematografiche subacquee (scenografie) e sicurezza degli
attori, oltre che a ruoli attivi nella realizzazione di
documentari e reportage sia naturalistici che storici.
Inoltre, parallelamente, ho portato avanti anche la parte
sportiva ed escursionistica, con l’insegnamento cui accennavo
prima, ma anche come guida sub: questo mi ha permesso di
lavorare con tour operator ed enti turistici anche
istituzionali, diventando anno dopo anno anche Guida
Autorizzata nei Parchi Marini (AMP) di “La Maddalena”
(Sardegna), “Lavezzi”, (Corsica), “Regno di Nettuno” (Isole
Flegree) ed ovviamente non poteva mancare quello delle “Secche
di Tor Paterno”; il nostro meraviglioso ed esteso sito
d’immersione, situato di fronte la costa nord-ovest di
Torvajanica.

Com’è nata l’idea di costituire una Pro Loco a Torvajanica?

Beh nella descrizione precedente, non ho fatto riferimento
all’impegno come “cittadino attivo” che ho respirato in casa
da sempre; tutti e due i miei genitori sono stati per anni
parte integrante del volontariato locale a 360°, e un curioso
precedente rispetto alla Pro Loco riguarda mio padre Francesco
(Franco per gli amici) che collaborò molto attivamente con le
prime Pro Loco formatesi prima a Torvajanica e poco dopo a
Pomezia, nei primi anni ’70 (ho ancora un suo porta-chiave
dedicato al 1° Carnevale Pometino, che gli fu dato da Mario
Bianchi per la partecipazione come pluri-carrista). Comunque,
aneddoto a parte, sono nell’Associazionismo locale da decenni
e su “vari fronti”, quindi l’approdo in un simbolo così
distintivo del mondo sociale, era diciamo abbastanza
inevitabile; nello specifico, va però evidenziato che, tolte
le iniziative pionieristiche della prima Pro Loco Torvajanica
a guida di Claudio Nocella ed il periodo degli anni ’80 con il
picco culturale ed artistico raggiunto con il grande e
compianto Ivo Spila, dagli anni ’90 in poi questo strumento
non è stato utilizzato per valorizzare opportunamente la
nostra località balneare. Cosa che, sommandosi all’assenza
totale di questa Associazione negli ultimi anni, ha
determinato la sua definitiva scomparsa; aspetto quest’ultimo
che, paradossalmente, è stata la cosa migliore che potesse
accadere, poiché ha permesso che, burocraticamente,         si
verificassero le condizioni per rifondarla completamente”

Quali sono gli obiettivi che intendete raggiungere?

“Questa è una domanda che, se approfondita, meriterebbe
naturalmente un discorso lungo ed articolato, ma per
schematizzare sommariamente gli intenti e le azioni che il
gruppo fondatore (che compone anche il Direttivo) intende
perseguire, ci sono sicuramente tutti quegli ambiti relativi
allo sviluppo dell’offerta turistica e alla riqualificazione
delle iniziative culturali; perché per dare una connotazione
distintiva a Torvajanica e incentivare al tempo stesso
un’economia basata sulla presenza di turisti e villeggianti,
non basta solo organizzare eventi festaioli, ma occorre anche
distinguersi rispetto alle proposte che vengono replicate
confusamente ovunque. Ciò non vuol dire che intendiamo
occuparci solo di cultura elevata, affatto, ma certamente ci
impegneremo per dare una sorta di marchio distintivo e
qualitativo alle attività che promuoveremo; anche quando si
tratterà di sane iniziative a carattere popolare e
tradizionale. Naturalmente in tutto ciò non trascureremo il
contesto sociale di Torvajanica e gli aspetti che riguardano
la semplice quotidianità dei residenti, poiché essere Pro Loco
significa anche questo. Ho nominato il Direttivo, ne
approfitto quindi per presentare gli altri che lo compongono:
il Vicepresidente è la Prof.ssa Carola Masini, quotata artista
delle arti visive, nonché insegnante presso il Liceo Artistico
Pablo Picasso di Pomezia; Segretaria e Tesoriera, Stefania
Piumarta, scrittrice freelance, esperta di comunicazione.
I Consiglieri sono: Silvio La Bella, perito tecnico
industriale e appassionato di creazioni artistiche e Nicola
Zurlo, imprenditore balneare e della ristorazione. Splendidi
compagni di avventura, che mi inorgogliscono sia per il
livello delle loro competenze, sia soprattutto per la loro
grandissima qualità come persone.

Quali saranno i rapporti di lavoro sul territorio con la Pro
Loco Pomezia?

“Uno degli obiettivi fondamentali della Pro Loco Torvajanica è
proprio quello di instaurare delle cooperazioni con ogni
realtà esistente sul territorio, della società civile, dei
commercianti e particolarmente con quelle organizzazioni
impegnate a valorizzare Torvajanica e i suoi dintorni.
Partendo da questo presupposto posso affermare che la Pro Loco
Pomezia è un partner privilegiato oltre che naturale. Tra
l’altro questo gruppo, che ha un’esperienza già consolidata
nel merito, è stato al nostro fianco e ci ha supportato nella
ricostituzione della Pro Loco Torvajanica; ulteriore motivo
per curare questa collaborazione e farla diventare sempre più
proficua e a vantaggio del nostro territorio, che può
diventare assolutamente il riferimento turistico e culturale a
sud di Roma”
Prima Comunione, se avanti a
tutto si mettono i regali
Famiglie e bambini vivono sempre più questo importante
sacramento come occasione per ricevere regali, ostentare e
 fare feste, mettendo in secondo piano il momento religioso e
spirituale

In questo periodo primaverile, come ogni anno, iniziano i
preparativi per i matrimoni, ma anche per la Prima Comunione
che sta divenendo sempre più simile all’organizzazione delle
nozze: dal vestito all’acconciatura, dal servizio fotografico
al catering, fino ai regali che fanno sempre più parte di una
lista-regali con l’inclusione oramai anche dei viaggi, proprio
come quelli degli gli sposi (la destinazione più richiesta è
Disneyland Paris).

La tendenza è quella di ‘sconsacrare’ il sacramento dal suo
significato religioso, anteponendo la festa consumistica alla
preparazione spirituale che si scontra con il significato
della Prima Comunione, in cui il bambino si avvicina
all’eucarestia per crescere spiritualmente, accogliendo il
corpo di Cristo.

Sempre più spettacolizzata in tutte le sue forme, la Comunione
(per i cristiani seconda per importanza dopo il battesimo),
viene affidata dai genitori sempre più spesso ad un baby
planner, che si occupa di tutta l’organizzazione a partire
dagli inviti, per proseguire poi con bomboniere e animatori
fino alla torta, spesso personalizzata al luogo dove si svolge
il rinfresco o il pranzo.
I genitori vogliono rendere la Comunione dei figli sempre più
unica e indimenticabile, una sorta di matrimonio in miniatura.
Il fenomeno riguarda tutte le classi sociali, con famiglie che
spesso ricorrono anche ad un prestito per poter affrontare
l’impegno economico delle spese, perdendo purtroppo di vista
il reale valore di questo sacramento che dovrebbe essere un
momento familiare, soprattutto religioso, ma che è divenuto
una ‘festa’ in cui l’obiettivo primo del bambino e della
bambina è prendere il regalo dagli invitati, doni molto più
costosi dei classici regali in voga fino a qualche tempo fa
come l’orologio, la catenina d’oro con i ciondoli, la
macchinetta fotografica, o quelli sportivi      come la divisa
della squadra del cuore o una bicicletta nuova.

Sembra quasi che i genitori colgano l’occasione di questo
evento per far accettare i figli nella società, farli stare al
passo con gli altri bambini, come purtroppo hanno iniziato a
fare con il cellulare che già a 7-8 anni viene messo a
disposizione dei ragazzini per dar loro, così dicono, maggior
sicurezza, anche se di fatto i bambini crescono molto più
insicuri.

La Prima Comunione sembra quasi divenuta una festa d’ingresso
nella mondanità e, invece di essere intesa come condivisione,
diviene sfoggio e esibizione, con l’uomo al centro al posto di
Dio e del momento spirituale.

L’Istat ha registrato che nel 2015 in Italia solo il 52% dei
bambini fra i 6 e i 13 anni ha partecipato a riti religiosi, e
sono circa mezzo milione l’anno quelli che ricevono la Prima
Comunione, con tanto di mercato del ‘consumo’ che ne segue,
anche se la Chiesa invita alla semplicità, con le famiglie che
però la pongono tra i momenti simbolo della vita anche per chi
ha una pratica religiosa poco sviluppata.
Pomezia     festeggia                                    il
compleanno: sono 80 !
La storia della nostra Città inizia in epoca fascista quando,
il 25 aprile del 1938, conclusa l’opera di bonifica della
palude pontina, venne posata la prima pietra di quel
Comune costituito formalmente il 3 giugno 1938, con Regio
Decreto Legge n. 935 e definito all’epoca “la porta di accesso
della Capitale al territorio redento”.

Ebbe inizio così la costruzione di Pomezia, mediante la
realizzazione di un primo gruppo di edifici di rappresentanza:
la Casa Comunale, la Torre-Serbatoio, la Posta,la Chiesa, la
Casa del Fascio e la Scuola.

Per il Centro Storico ci vollero invece 18 mesi, nei quali
furono costruiti abitazioni, servizi e spazi adeguati ad
accogliere un agglomerato urbano di 3000 abitanti.

In seguito Pomezia – lo sappiamo –      divenne un importante
centro industriale del Lazio, grazie alla sua vicinanza a Roma
e ai benefici derivanti dalle politiche di sviluppo economico
poste in essere dall’Ente Cassa del Mezzogiorno.

L’Amministrazione ha organizzato una festa della fondazione,
anche in concomitanza con il 73° anniversario della
liberazione d’Italia: si inzierà alle ore 7, nella sede dei
coloni fondatori, con la mostra fotografica, di pittura e di
poesia; alle 9 arriveranno i Fanfara “nulli secundus” e
bersaglieri della sezione di Pomezia; alle 10 si continuerà
con l’apertura della torre civica, un’esposizione di macchine
d’epoca e una mostra di artisti organizzata dalla Pro Loco
Pomezia.

Si prosegue alle 10.45 con il corteo e la posa del cesto di
rose davanti al monumento dei coloni fondatori,        poi   la
sfilata della Fanfara dei carabinieri a cavallo alle 11.

Alle 15 la sfilata in costume d’epoca, canti e balli
folkloristici insieme alla banda musicale S. Cecilia e alle
15.30 la visita guidata al nucleo della fondazione di Pomezia
con l’associazione Latium Vetus.

Alle 16.30, concerto e scuola ballo di musica swing, mentre
l’associazione Magnolia provvederà a realizzare una galleria
fotografica con creazioni e animazioni di artisti.

Alle 18 l’aula consiliare ospiterà un incontro sulla storia
urbanistica della cittadina a cura di D. De angelis e A.
Bello, con un omaggio conclusivo alla città di Pomezia con
degustazioni e musica al quartiere Nuova Lavinium.

Dulcis in fundo, alle ore 19, il concerto organizzato dalla
Pro Loco di Pomezia del coro Nisi vox, che si esibirà nella
chiesa di San Benedetto insieme all’orchestra.

In occasione di questa ricorrenza, infine, il museo Lavinium e
l’area archeologica rimarranno aperti dalle ore 10 alle ore 13
e dalle 16 alle 19.

Habemus dune, il progetto che
rispetta la natura
L’architetto Cristiano Casafina si occupa di paesaggi e natura
 del territorio di Pomezia dal 2003, dalla forte erosione che
investì il litorale di Torvaianica (al 13° km del Lungomare
delle Sirene)    fino ai progetti per affrontare il degrado
delle dune costiere.

Romano, appena laureato ha iniziato a curare, insieme ad un
gruppo di abitanti del quartiere Garbatella, il verde del
cortile della sua abitazione con risultati positivi ancora
evidenti nel giardino condominiale. Tra i vari incarichi,
porta avanti collaborazioni con il Comune di Pomezia inerenti
le dune di Torvaianica ed il suo paesaggio nel rispetto
dell’ambiente tra cui il progetto ‘Habemus dune’ che ha
l’obiettivo di conservare le specie dunali e progettare la
riqualificazione delle coste nel rispetto dell’ambiente. E’
stato attivista volontario dell’associazione ambientalista
Fare Verde onlus per più di dieci anni.Lo incontro a
Torvaianica all’interno degli spazi della Lega navale presso
il giardino didattico dunale, il ‘suo’ gioiello sul mare.

 Lavora da tempo al progetto ‘Habemus dune’, di cosa si
tratta?

È un progetto che, dal 2013, analizza e mette insieme idee per
progettare il litorale di Torvaianica secondo natura,
lanciando una sfida per il futuro di tutti, ma soprattutto dei
più giovani. Si intende recuperare spazi con vegetazione
dunale, sia proteggendo quella esistente, sia preparando nuove
plantule per cambiare direzione rispetto al degrado e
all’erosione dell’arenile, che poi è anche un modo per
migliorare la qualità della vita dei cittadini e riportare i
turisti in villeggiatura; dal 2014 il progetto ha ottenuto il
patrocinio dal Comune di Pomezia. Tra le varie iniziative c’è
il giardino didattico per le scuole.

Come si sviluppa    il   percorso   all’interno   del   giardino
didattico?

Proponiamo la visita del giardino didattico attraverso il
‘Gioco della duna’ che si rifà, per modalità e articolazione,
al più famoso ‘Gioco dell’oca’: qui le specie del giardino,
sia animali che vegetali, vengono descritte attraverso i
pannelli tattili, che indicano piante ed animali interessati
alla natura dunale. I bambini, soprattutto della scuola
primaria e secondaria di primo grado, vengono coinvolti
all’interno del percorso interattivo dove si trova un
microsistema che si autoregolamenta con piante strutturali,
che sono le ammofile che preparo io da seme. I gruppi-classe
vengono suddivisi in squadre (premiate a fine percorso) con
l’obiettivo di cercare piante diverse, per imparare che le
‘erbacce’ che si trovano nei giardini non sono da buttare, ma
da riconoscere e rispettare per la salvaguardia della
biodiversità. In questo mese di aprile ospitiamo, ogni
giovedì, studenti della scuola Trilussa di Pomezia, per un
totale di sei classi.

Da cosa parte il percorso didattico ‘Il Gioco della duna’?

Parte dal valore del rispetto, per se stessi, per i compagni e
quindi per l’ambiente in cui i ragazzi vivono. Il rispetto è
la sola regola che vige nella visita del giardino didattico.

Da due anni lavoro nel giardino pulendo la terra fino ad una
profondità di 40 cm, disponendo il recinto e il passaggio per
la visita con l’aiuto di altre persona, tra cui Stefano Mini e
Mauro Zecca soci della Lega navale italiana sezione di
Pomezia, nella convinzione che il rispetto per la natura e
l’uomo è l’elemento fondamentale di questo spazio.

 Nel giardino didattico svetta un fiore grande e alto,
l’Albero dell’agave: che significato ha?

L’ho chiamato ‘L’albero della fratellanza’ che con i suoi
fiori indica le tante diverse provenienze geografiche e
culturali dei giovani visitatori che, nel giardino, vengono
accolti come persone, con la libertà di tornare qui quando lo
desiderano. Invito i docenti delle scuole e i dirigenti
scolastici a considerare questo percorso didattico come
un’attività da proporre ai bambini per far loro conoscere il
territorio in cui vivono.

Tra i partner dell’iniziativa Lega navale italiana, le
associazioni Creature del mare con la biologa Valentina
Braccia e Care the Oceans con Nicola di Battista che ha curato
le scritte braille dei pannelli e tra gli sponsor Pomezianews
per dare un contributo a questa proposta ludico-didattica
rivolta non solo ai più giovani, ma a tutta la cittadinanza di
Pomezia. Il progetto ha curato l’accessibilità al giardino
anche per ipovedenti e non vedenti.

Al via Romics 2018 alla Fiera
di Roma
La kermesse internazionale dedicata al fumetto, all’animazione
e ai videogames riapre i battenti presentando eventi, incontri
 e laboratori con artisti italiani e internazionali
Torna dal 5 all’8 aprile, alla Fiera di Roma, ‘Romics 2018’ la
rassegna internazionale sul mondo del fumetto, animazione e
videgames con eventi, incontri, conferenze, spettacoli e le
performace dei cosplay per un pubblico di tutte le età.

Tra gli eventi: la gara dei cosplay organizzata in
collaborazione con il World Cosplay Summit di Nagoya con
l’Eurocosplay di Londra; la Yamato Cup Cosplay International;
il Romics Kids & Junior per i bambini con laboratori e giochi
creativi.

Tra i protagonisti delle quattro giornate fumettisti e
scrittori da Massimiliano Bruno a Sio, da Simon Hanselmann a
Diego K. Pierini e l’immancabile Cristina D’Avena con le sue
canzoni.

I Romics d’Oro 2018 saranno consegnati a Martin Freeman,
tornato di recente in casa Marvel e fresco del successo con
Black Panther, a Massimo Rotundo artista a tutto tondo che
spazia dal fumetto al cinema, dal teatro ai cartoni animati,
dalla pittura alla didattica con un inizio carriera a
 Satyricon di Repubblica fino alla Sergio Bonelli Editore con
Brendon e Tex, e Tsukasa Hojo, il padre giapponese delle serie
Occhi di Gatto, City Hunter e Angel Heart che il 7 aprile sarà
ospite a Romics, per la prima volta in Italia.

L’orario è dalle 10.00 alle 20.00 per tutti e quattro i
giorni; il prezzo del biglietto varia rispetto a giornate ed
età dei visitatori con possibilità di acquisto anche online.
Info: www.romics.it
Claudio Mazza si candida
Sindaco di Pomezia e si
dimette da Presidente della
Proloco
Il vulcanico Presidente della Pro Loco Città di Pomezia ha
rassegnato le dimissioni con un post pubblicato sulla sua
pagina Facebook motivandole con l’impegno di candidarsi per le
prossime consultazioni amministrative.

Non ha fornito altri particolari ma dai commenti e’ evidente
che si tratta di una scelta che la base dell’associazione
condivide definendola la ciliegina sulla torta che mancava in
città.

“Voglio riunire in una nuova esperienza politica la crema
della città”

Da più parti non sono mancate le critiche sul conflitto di
interessi di questa affermazione.

Sbarca a Roma la Formula E
Il 14 aprile 2018 si disputa il Gran Premio mondiale di
Formula E all’Eur, lungo un circuito che tocca i luoghi
simbolo del quartiere. Dal 3 al 22 aprile deviazioni stradali
e delle linee bus
Si svolge il 14 aprile a Roma, nel quartiere dell’Eur, la
settima tappa del Gran Premio mondiale di Formula E lungo un
tracciato di 2,84 km con 21 tornanti e dieci team in gara. La
competizione internazionale, dedicata alle monoposto
elettriche, è partita da Hong Kong lo scorso dicembre e si
concluderà a luglio in Canada: la tappa romana passerà per
alcuni luoghi simbolo dell’Eur: la Nuvola, il Palazzo dei
Congressi, il Salone delle Fontane, l’Obelisco.

L’E-Prix è la Formula 1 dei veicoli da corsa con motore
elettrico, ideata dalla Federazione internazionale
dell’automobile (Fia) nel    2012 e inaugurata nel 2014. Le
vetture possiedono tutte lo stesso motore, telaio, batteria e
componenti elettronici forniti dai medesimi produttori e case
automobilistiche per evitare favoreggiamenti.

La vettura per essere ammessa alla qualifica deve avere 200 kW
(272 cavalli) di potenza, mentre in gara salirà da 170 kW (231
cavalli) a 180 kW (245 cavalli); la capacità delle batterie
deve essere di 28 kWh. Tutte le monoposto sono progettate e
realizzate da Spark Racing Technology, come Spark-Renault
SRT-01E, e supportate da McLaren, Williams, Dallara, Renault e
Michelin.

Le prove e le qualifiche si svolgono la mattina del 14 aprile,
la gara effettiva si tiene nel primo pomeriggio con una sosta
di circa due ore tra le qualifiche e la gara, per ridare
carica alle batterie delle autovetture che gareggiano.
Particolare per gli spettatori è il pit stop che le auto
effettuano: non si fermano per cambiare le gomme come siamo
abituati a vedere nelle gare di Formula 1, ma fanno un vero e
proprio cambio di vettura, con il cambio gomma solo in caso di
foratura. Con la F1, invece, queste monoposto hanno in comune
il fatto di poter aver due macchine in pista della stessa
scuderia, e la gara può essere aperta fino ad un massimo di 20
partecipanti. La novità di questa competizione è la
possibilità di agevolare, tramite votazione sui social fino ad
un’ora prima della gara, tre piloti che grazie a questo voto
potranno portare, durante la gara, la potenza del proprio
motore dai 150 kilowatt consentiti sino ai 180, per un tempo
limitato a cinque secondi. Questo significa che seppur solo
per cinque secondi, quei tre piloti possono andare più veloci
degli altri in gara. Sicuramente il rombo non sarà lo stesso
delle classiche auto della Formula 1 che siamo abituati a
sentire e vedere in televisione, ma quando ricapita di vivere
un’emozione tale, vicino a Pomezia?

Dal 3 al 22 aprile saranno giorni difficili per il quartiere e
zone limitrofe per deviazioni stradali e di linee bus, già
segnalate sul sito dell’E-Prix e dell’Atac.

Caro Papa Francesco fermiamo
la     Congregazione     dei
taglialegna
Una raccolta firme per un appello al Papa da parte di
cittadini e associazioni che vogliono salvare il bosco
all’interno della riserva di decima Malafede dove da qualche
giorno la Congregazione proprietaria ha iniziato la
deforestazione.

Per informazioni e per le adesioni la mail di riferimento
e’ amiciboscomalafede@gmail.com

Sua Santità Francesco

Casa Santa Marta

00120 Città del Vaticano
Roma, 26/03/2018

Caro Papa Francesco,

ti scriviamo perché riponiamo in te una grande speranza.

Vorremmo portare alla tua conoscenza un evento che sta
rattristando fortemente la comunità della Campagna Romana.

Come forse saprai, all’interno della riserva di Decima
Malafede, riserva naturale bellissima, piena di biodiversità,
che costituisce una delle maggiori foreste planiziali del
bacino del Mediterraneo, ci sono alcuni terreni di proprietà
della Congragazione di Propaganda Fide. Purtroppo la
Congregazione ha deciso di deforestare 21 Ettari di bosco di
Sua proprietà: per questa opera di deforestazione ha ottenuto
i permessi dell’ente Roma Natura, che gestisce il sistema
delle aree naturali protette della Capitale per conto della
Regione.

RomaNatura avrebbe potuto salvare l’area rifacendosi alla
direttiva della Comunità Europea che prevede misure
particolari per i siti dove nidificano specie protette, come
nel caso del parco in questione, ma purtroppo ha deciso di non
farlo e la proprietà si è già attivata con il taglio degli
alberi: cerri, farnetti, ontani, salici ed enormi pioppi,
habitat di una grande varietà di animali e rapaci.

Noi realtà del territorio ci siamo mobilitati per tentare di
bloccare il taglio di questa area che amiamo e rispettiamo, ma
ci è stato risposto che l’unica possibilità, a questo punto,
sarebbe quella di risarcire il proprietario dal mancato
guadagno per il taglio degli alberi. Dalle informazioni che
abbiamo reperito il guadagno in questione si aggira tra i
10.000 ed i 20.000 €. Con questa cifra potremmo preservare il
bosco per i prossimi venticinque anni, sperando che nel
frattempo venga approvato dal consiglio regionale il Piano
d’Assetto che metterebbe al riparto molte aree verdi del
territorio e che attendiamo da almeno sedici anni. Se la
Congregazione sospendesse il taglio degli alberi che sta
andando avanti già da due giorni avremmo modo di mobilitarci
con una campagna di raccolta fondi per offrire il risarcimento
e salvare il bosco.

Tuttavia nutriamo anche una speranza più grande, e cioè che
tu, come Padre di Famiglia, possa invitare i membri della
Congregazione a ritornare sui loro passi, dimostrando di
condividere i valori di Amore e Cura del Creato che ci hai
mirabilmente trasmesso nell’Enciclica Laudato sì.

Il tuo intervento sarebbe per noi il più bel segno di speranza
che insieme possiamo vincere la sfida della protezione della
Natura ed il più bel regalo per questa nuova primavera.

Ti ringraziamo per il tuo sostegno e ci uniamo alla tua
preghiera di Pace per questa Santa Pasqua.

Firme
Puoi anche leggere