Espo e Feport sollecitano Ue su cambi equipaggi - Messaggero Marittimo

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Espo e Feport sollecitano Ue su cambi equipaggi - Messaggero Marittimo
19 Giugno 2020 -

Espo e Feport sollecitano Ue su cambi
equipaggi

BRUXELLES – Espo e Feport sollecitano gli Stati membri Ue a consentire il
cambio dell’equipaggio in tutti i porti europei.

Sin dall’inizio della crisi Covid-19, tutti i porti europei sono stati
pienamente operativi e continuano a fare tutto il possibile per svolgere il
loro ruolo essenziale nella catena di approvvigionamento e fornire ai
cittadini, ai servizi sanitari e alle imprese in Europa i prodotti e il
materiale di cui necessitano.

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Espo e Feport sollecitano Ue su cambi equipaggi - Messaggero Marittimo
19 Giugno 2020 -

Per garantire la continuità della supply chain, i porti europei fanno
affidamento sul buon funzionamento e sulla mobilitazione di tutte le parti
interessate negli scali e sulla disponibilità e l’impegno di molti lavoratori
dei trasporti, sia sulle banchine che in mare.

La possibilità per gli equipaggi delle navi di imbarcarsi su una nave, di
tornare a casa o di riposizionarsi dopo un lungo periodo a bordo è una
priorità. Tuttavia, per il funzionamento delle catene logistiche europee è
essenziale che gli Stati membri dell’Ue facilitino il cambio dell’equipaggio
in tutti i loro porti. È essenziale che gli Stati Ue lavorino in
coordinamento per facilitare il passaggio dell’equipaggio e dei marittimi
attraverso le frontiere terrestri, ad esempio per raggiungere un volo di
rimpatrio in un aeroporto in un paese vicino. Né tecnicamente né
economicamente è possibile limitare il cambio dell’equipaggio a un solo
gruppo selezionato di porti principali.

A tale proposito, European Sea Ports Organisation (Espo) e Federation of
European Private Port Companies and Terminals (Feport) accolgono con favore
il concetto di Green Lanes, recentemente adottato dalla Commissione europea,
che prevede esenzioni per i lavoratori dei trasporti che attraversano le
frontiere. Espo e Feport chiedono agli Stati membri di applicare
correttamente queste linee guida e di utilizzare il concetto di Green Lane ai
valichi di frontiera, in modo che i movimenti degli equipaggi e dei marittimi
che devono imbarcarsi su una nave o tornare a casa possano essere agevolati e
avvenire nel modo più agevole possibile. Le linee di navigazione dovrebbero
inoltre collaborare con gli Stati membri e gli aeroporti al fine di garantire
che i necessari voli di ritorno a casa per gli equipaggi delle navi possano
essere organizzati, sia all’interno dell’Ue che verso Paesi terzi.

Pur riconoscendo pienamente gli sforzi della Commissione volti a garantire la
continuità del trasporto marittimo e il benessere di tutti i soggetti
coinvolti in tali operazioni, i porti europei si oppongono alla proposta
della Commissione che richiede agli Stati membri di designare porti specifici
in cui è possibile cambiare l’equipaggio. Gli scali nei porti sono
pianificati e fanno parte di una complessa catena logistica e della
distribuzione nelle destinazioni interne. Ad esempio, non è né possibile né
desiderabile reindirizzare una ore carrier verso un porto passeggeri,
semplicemente per cambiare un equipaggio. Inoltre, saranno necessari ormeggi

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in tutti i porti per ospitare le laid-up vessels, che a loro volta richiedono
anche la possibilità di sbarcare e imbarcare l’equipaggio.

“Oggi tutti i porti europei stanno davvero facendo del loro meglio per
rimanere operativi e svolgere il loro ruolo di nodi critici nella catena di
approvvigionamento e continuano a essere motori di crescita per la loro
regione. Selezionare solo alcuni porti dove consentire il cambio di
equipaggio può avere gravi ripercussioni sui alcuni scali e imprese portuali
e può interrompere inutilmente una filiera che è già sotto pressione. Se i
cambi di equipaggio e i trasferimenti possono essere agevolati da e verso un
porto di un Paese, possono essere facilitati in tutti i porti. Questo
problema dovrebbe essere risolto il più rapidamente possibile, ma non deve
portare ad una ridistribuzione dall’altro verso il basso di scali portuali in
Europa. Il concetto di Green Lanes, combinato con un miglior coordinamento
tra gli Stati membri, è la soluzione più efficace”, commenta Isabelle
Ryckbost, segretario generale dell’Espo.

Da parte sua, Lamia Kerdjoudj-Belkaid, segretario generale di Feport,
sostiene che “Tutte gli stakeholders del porto, compresi i terminal
operators, hanno dimostrato un alto livello di professionalità e dedizione
nel garantire la continuità del lavoro in condizioni di sicurezza e salute.
La nostra priorità è continuare a svolgere questo ruolo critico in questi
momenti critici. Riteniamo che un’iniziativa come Green Lanes sia sicuramente
utile e sostenga i nostri sforzi, ma avremmo preferito che la Commissione
europea avesse rivolto un invito agli Stati membri per facilitare i cambi di
equipaggio in qualsiasi porto dove sia possibile”.

L’8 Aprile, la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione
concernente gli orientamenti per la gente di mare, i passeggeri ed il
personale a bordo delle navi chiedendo, tra l’altro, che gli Stati membri
designassero i porti in cui possono avvenire rapidamente i cambi
dell’equipaggio.

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Un disastro la situazione degli Ncc

FIRENZE – Un disastro la situazione degli Ncc. Piccole e microimprese attive
nel servizio di trasporto con conducente sono nel dramma: il settore – che
vive prevalentemente dell’indotto del turismo internazionale e congressuale –
è completamente fermo e non vede all’orizzonte nessuna possibilità di
ripartenza con una “fase 2” assimilabile a quella di altri comparti
produttivi.

“E’ prevista una riapertura graduale per alcuni settori – dice il presidente
di Azione Ncc, Giorgio Dell’Artino – ma per bar, ristoranti e alberghi ancora
non se ne parla. Il turismo è allo zero con frontiere chiuse, treni e aerei

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che non arrivano e ad oggi non si ipotizza nemmeno una ritorno alla
normalità. Tutte le prenotazioni estive sono state cancellate, resiste ancora
qualcosa per settembre ma temiamo che possano arrivare annullamenti anche per
quelle, a seconda di quali saranno le evoluzioni.

E di certo non sono sufficienti 600 euro per imprese che non hanno alcuna
fonte di ricavi ma devono continuare a pagare le bollette e gli affitti delle
rimesse. A venirci incontro sono state per ora soltanto le case
automobilistiche che hanno sospeso i leasing dei mezzi”.

Ulteriore motivo di preoccupazione è la confusione sulle regole “con i
Governatori di regione che vanno in ordine sparso – prosegue Dell’Artino -.
Quello che ha chiesto il presidente della Regione Toscana, ovvero aumentare
la distanza di sicurezza da un metro a un metro e ottanta, per noi sarebbe un
colpo mortale: è impossibile rispettarla all’interno dell’abitacolo di una
vettura”.

Oltre al danno, c’è la beffa: “Il nostro codice Ateco – spiega il presidente
di Azione Ncc – non è legato al turismo, ma ai trasporti. Quindi, se anche
venissero adottate misure di sostegno pubblico per il settore turistico, noi
saremmo esclusi. Temo che molte delle piccole e piccolissime imprese di Ncc
non riusciranno a superare questo periodo buio”.

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Trieste rafforza network intermodale
con l’Austria

TRIESTE – Si rafforza il network intermodale con l’Austria. In un periodo di
contrazione di consumi e di scenari economici incerti per il lockdown, il
porto di Trieste gioca la carta dell’intermodalità, e risponde con
concretezza alle variabili e alle esigenze dei player della logistica e del
sistema produttivo europeo.

“In questa situazione, la ferrovia continua a dimostrarsi il nostro asset
vincente”, afferma il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare
Adriatico orientale, Zeno D’Agostino. “Da subito ci siamo attivati, portando
avanti soluzioni che possano garantire continuità e affidabilità dei traffici
su scala internazionale.”

Nella settimana pre-pasquale, è stato avviato un nuovo complesso di servizi
intermodali verso l’Austria. Una sorta di “one stop shop” capace di servire
il mercato, attraverso un sistema di soluzioni ferroviarie implementate
grazie alla collaborazione tra Alpe Adria, TO Delta e Rail Cargo Operator, e
composto da:

– un servizio a treno completo, che da Trieste triangola Vienna e Linz con
due circolazioni a settimana;

– un servizio diretto tra Trieste e Vienna che risponde in primis alle
esigenze del mercato austriaco della compagnia Msc, con una circolazione a
settimana;

– un servizio diretto che collega Trieste e Salisburgo, fino a due
circolazioni settimanali;

– un sistema di collegamento ad hoc a carro singolo che funge da back up per
domanda di volumi aggiuntivi, collegando Wolfurt, Salisburgo, Linz e Vienna.

Si tratta di un vero e proprio sistema integrato, che rafforza il
collegamento tra il porto di Trieste e i principali hub austriaci.

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“La nostra attenzione in queste settimane è rivolta anche alle aziende di
produzione del territorio”, continua D’Agostino. Un ulteriore soluzione
logistica adottata è stata infatti, quella di mettere a sistema i volumi
marittimi gestiti con un collegamento ferroviario già operativo sulla
Repubblica Ceca da Dfds, (gruppo logistico e armatoriale danese attivo nel
porto di Trieste), con volumi industriali operati nelle aree portuali che, a
causa della chiusura dei confini, non hanno potuto utilizzare il trasporto
via gomma. Grazie quindi all’attivazione di una tradotta ferroviaria dedicata
all’interno del porto, nata dalla collaborazione tra Adriafer e Alpe Adria, è
stato possibile inoltrare tali unità intermodali caricate con i volumi
industriali verso la Repubblica Ceca, unitamente ai volumi di semirimorchi e
casse mobili provenienti dalle navi ro-ro gestite da Dfds.

Va rilevato inoltre che il lockdown, e gli effetti futuri che ne deriveranno,
potranno generare sempre di più la necessità di spazi di stoccaggio e di
attività logistiche negli hub terrestri di prossimità dei porti. Ed è proprio
in tale contesto, che sono state fatte delle proposte a vari soggetti
interessati, per soluzioni di collegamento multimodali di breve distanza e di
stoccaggio negli interporti di Trieste, Cervignano e dell’area logistica di
FREEeste, grazie anche ai vantaggi offerti dal Punto Franco per l’area
triestina.

Tutte azioni di logistica “collaborativa” che possono diventare un elemento
distintivo per i nuovi scenari delle supply chains delle aziende. E il porto
di Trieste, grazie alle sue iniziative, unite a una governance integrata,
riesce a supportare tali dinamiche.

“Proprio in questi giorni – conclude D’Agostino – stiamo lavorando con
importanti player industriali per identificare soluzioni che posizionano
Trieste come hub di ingresso di nuovi volumi marittimi provenienti dal Far-
East”. Anche in questo caso è il consolidato network ferroviario del porto,
che riesce a garantire tempi e affidabilità alle catene di approvvigionamento
per le linee di produzione presenti nel centro-est Europa.

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Confcommercio Livorno: torniamo a fare
sistema
LIVORNO – “Questa terribile pandemia, che ci sta mettendo in ginocchio,
dovrebbe essere l’occasione per tornare davvero a fare sistema e non per
alzare muri rispolverando in maniera inappropriata toni anacronistici da
lotta di classe. Per questo motivo siamo profondamente dispiaciuti e offesi
del modo in cui il presidente della Regione ha stigmatizzato imprese e
imprenditori con la sua ultima ordinanza”. Lo dichiara il direttore della

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Confcommercio di Livorno Federico Pieragnoli (nella foto), auspicando invece
“un clima più collaborativo, dove tutti si sentano parte in causa nel
sostenere il sistema imprenditoriale, che è patrimonio comune in quanto fonte
di occupazione e di ricchezza per tutti”.
Ad offendere la Confcommercio sono alcune delle nuove regole imposte con
l’Ordinanza regionale del 13 Aprile scorso: “intanto, non si capisce perché
si continuino ad applicare due pesi e due misure, guarda caso sempre a favore
della grande distribuzione. Se infatti il distanziamento sociale da
rispettare obbligatoriamente è di 1,80 metri nei negozi di vicinato, nei
centri della grande distribuzione può restare di un metro, come del resto
prescrive anche la legislazione nazionale”.
Altro punto critico dell’ordinanza è l’aspetto relativo al controllo
giornaliero della salute dei dipendenti. “Si affida ai datori di lavoro la
responsabilità, anche penale, di misure che si configurano come vere e
proprie “prestazioni impossibili”, a partire dal controllo della temperatura.
Come può il titolare di un’attività garantire ed essere responsabile della
salute dei suoi dipendenti e, per esempio, assicurare che non ci siano i
sintomi della malattia, neanche fosse un medico?”, si chiede Pieragnoli.
“Questo è il momento delle decisioni coraggiose”, ribadisce il direttore di
Confcommercio Livorno, “la politica ha l’occasione di mostrarsi davvero
vicina alle imprese e alle famiglie ma deve farlo con provvedimenti equi,
legittimi e di buon senso. Non esasperando le differenze, ma facendo sentire
tutti partecipi dello stesso piano, che è poi quello di ricostruire insieme
il nostro futuro prossimo, Siamo a fianco della Regione Toscana in tante
delle sue scelte, che abbiamo apprezzato. Ma chiediamo con forza che si
abbassino certi toni e si porti rispetto al mondo delle piccole e medie
imprese, che è la vera ossatura dell’economia toscana”.
“Siamo certi che l’amministrazione regionale vorrà essere a fianco di tutte
le tipologie di impresa. A questo proposito facciamo notare che la Regione
Emilia Romagna ha stanziato una dotazione iniziale di 10 milioni di euro,
risorse finalizzate all’abbattimento dei costi per l’accesso al credito delle
Pmi e dei professionisti, un gesto concreto per la ripresa del sistema
produttivo”.

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A Febbraio 2020 export +1,1%, import
-3,8%
ROMA – L’Istat pubblica oggi i dati del commercio estero, relativi al mese di
Febbraio 2020. Da Febbraio, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea,
l’Istituto di statistica, in linea con la politica di diffusione Eurostat,
pubblica i dati di commercio estero per le nuove aree, Ue27 ed extra Ue27. Le
serie storiche per le due aree sono state ricostruite per rendere coerenti i
confronti temporali.
A Febbraio 2020 si stima una crescita congiunturale per le esportazioni (+
1,1%) e una flessione ampia per le importazioni (- 3,8%). L’aumento
congiunturale dell’export è dovuto in particolare all’incremento delle
vendite verso l’area Ue (+ 1,8%) mentre quello verso i mercati extra Ue è
contenuto (+ 0,3%).Nel trimestre Dicembre 2019 – Febbraio 2020, rispetto al

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precedente, si rileva un aumento sia delle esportazioni (+ 0,6%) sia delle
importazioni (+ 1,1%).

A Febbraio la crescita su base   annua dell’export è pari a + 7,0% ed è
determinata dall’aumento delle   vendite registrato sia nell’area Ue (+ 8,0%),
con maggiore intensità, sia in   quella extra Ue (+ 5,9%). La lieve diminuzione
tendenziale delle importazioni   (- 0,7%) è sintesi dell’incremento degli
acquisti dall’area Ue (+ 1,8%)   e del loro calo dai mercati extra Ue (- 4,0%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla crescita tendenziale
dell’export a Febbraio 2020 si segnalano articoli farmaceutici, chimico-
medicinali e botanici (+ 41,2%), altri mezzi di trasporto, autoveicoli
esclusi (+ 14,4%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+ 11,9%).

Su base annua, i paesi che contribuiscono in misura maggiore all’incremento
delle esportazioni nazionali sono Stati Uniti (+ 22,3%), Germania (+ 6,8%),
Francia (+ 7,5%), Belgio (+ 20,2%) e Turchia (+ 36,6%) mentre si registrano
ampie flessioni delle vendite verso Cina (- 21,6%) e Regno Unito (- 8,2%).

Sempre nel mese   in esame, si stima che il saldo commerciale aumenti di 2.847
milioni di euro   (da + 3.238 milioni a Febbraio 2019 a + 6.085 milioni a
Febbraio 2020).   Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a + 8.603
milioni di euro   (era + 6.499 milioni a Febbraio 2019).

Nel mese di Febbraio 2020 si stima che i prezzi all’importazione diminuiscano
dell’1,2% su gennaio 2020 e dell’1,5% su base annua.

Nel mese di Marzo si è registrata una parziale riduzione del flusso delle
dichiarazioni Intrastat, conseguente al differimento al 30 giugno dei termini
di trasmissione previsto dal decreto “Cura Italia”. Le azioni messe in atto
per fare fronte a queste perturbazioni nella fase di raccolta dei dati hanno
consentito di elaborare e diffondere, secondo il dettaglio informativo
usuale, i dati sui flussi commerciali intracomunitari relativi al mese di
Febbraio 2020. Questi saranno oggetto di revisione quando, concluso il
periodo di sospensione dei termini di trasmissione, si renderanno disponibili
tutte le dichiarazioni Intrastat relative al mese di Febbraio.

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Federagenti: mega yacht apripista del
rilancio
ROMA – I mega yacht e quindi la nautica da diporto che occupa la fascia più alta del
turismo di lusso potrebbe agire da apripista per la rimessa in moto dell’intero comparto
turistico italiano ed elemento di traino in particolare in quelle aree geografiche, in
primis la Sardegna, che corrono i rischi maggiori conseguenti l’emergenza Coronavirus.

Secondo un’analisi lampo messa a punto dalla Sezione Yacht di Federagenti, sono proprio

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le caratteristiche dei mega yacht, ovvero il numero limitato di passeggeri (non più di
12) che sono autorizzati a ospitare insieme con un equipaggio ridotto, a rendere
potenzialmente queste imbarcazioni veri e propri “messaggeri” della riapertura al turismo
di alcune fra le più suggestive e affascinanti destinazioni marine del turismo
internazionale.

Lo yacht per sue caratteristiche è autonomo, autosufficiente, facilmente controllabile
nei suoi movimenti, ma è al tempo stesso un concentrato di big spender.

“Certo: l’esordio iniziale di stagione – sottolinea Giovanni Gasparini, presidente della
Sezione Yacht della Federazione Nazionale Agenti Marittimi – sarà ispirato alla massima
prudenza, con ormeggio in rada o in zone dei porti turistici che non risultino di facile
accesso. In ogni caso anche questo start up comporterà la riattivazione di attività
tecniche, di manutenzione, di approvvigionamento e di catering in grado di risvegliare il
sistema. Quindi, man mano che la pressione del Covid-19 tenderà ad allentarsi i mega
yacht potranno anche simbolicamente favorire e “trascinare” un riavvicinamento globale
anche delle imbarcazioni nautiche di minori dimensioni, ridando linfa all’intera filiera
e favorendo un recupero ancorché tardivo, delle potenzialità della stagione estiva”.

È il caso di ricordare – sottolinea Federagenti – come nel 2019 la flotta mondiale di
mega yacht abbia superato le 5500 unità, con 416 nuove imbarcazioni in costruzione (38%
in cantieri italiani), e come queste grandi imbarcazioni di lusso abbiano effettuato in
porti turistici italiani, oltre 9000 toccate con soste medie di 4 giorni, assicurando
alla filiera turistica una media di occupazione pari a 9 addetti per ogni metro di
lunghezza di una grande imbarcazione da diporto”.

Secondo Gasparini, sarebbe ora indispensabile che Regioni come la Sardegna si
impegnassero in un ruolo attivo, in stretta collaborazione proprio con i grandi gruppi
che rappresentano le più importanti imbarcazioni da diporto che abitualmente operano in
Mediterraneo (nel 2019 sono state più di 1500), garantendo ad esempio aree non di libero
accesso nei porti turistici, procedure certificate (e quindi spendibili anche nell’ambito
di una campagna di marketing territoriale a livello internazionale) di sanificazione
delle banchine, percorsi sicuri a terra ad esempio verso esercizi commerciali e centri di
ristorazione che forniscano alte garanzie di protezione.

“ Il mondo degli yacht – conclude il presidente di Federagenti Yacht – ha alcune
caratteristiche uniche che ne fanno il portabandiera ottimale di un rilancio turistico.
Da un lato queste imbarcazioni sono controllabili e verificabili facilmente anche nei
loro spostamenti; dall’altro nell’immaginario collettivo, anche grazie alla frequente
presenza a bordo di personaggi Vip, sono in grado di fornire un segnale rassicurante a
una comunità internazionale, che uscirà dalla quarantena, trascinandosi addosso angosce e
paure e che avrà una necessità vitale di svago”.

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Caratterizzazione ambientale porto di
Manfredonia

BARI – Per le attività di caratterizzazione ambientale nel porto commerciale
di Manfredonia – quale prima concreta azione della intesa quadro stipulata
nel Novembre dello scorso anno – l’Autorità di Sistema portuale del Mar
Adriatico meridionale ha firmato una convenzione attuativa con Sogesid Spa,
società “in house” dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture.

Si tratta di un’azione prodromica finalizzata alla conoscenza delle
caratteristiche chimico-fisiche del materiale stratificato sul fondale del
porto, prima di procedere alle successive attività di dragaggio che
garantiranno allo scalo sipontino (nella foto di Bruno Mondelli Giuliani) il

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massimo grado di sicurezza alla navigazione e nuove possibili opportunità di
sviluppo.

L’accordo tra le parti – firmato dal presidente dell’AdSp MAM Ugo Patroni
Griffi e dal presidente e amministratore delegato di Sogesid Enrico Biscaglia
– prevede per la durata di un anno il supporto della società di proprietà del
Ministero dell’Economia in una serie di attività tecniche: la progettazione
del programma di caratterizzazione ambientale, la bonifica degli ordigni
bellici e tutti gli adempimenti necessari alla realizzazione della gara
d’appalto che dovrà assegnare i lavori di caratterizzazione, ma anche per il
corretto svolgimento delle attività. I risultati saranno poi esaminati e
interpretati, anche per individuare la migliore soluzione tecnica alla
gestione dei sedimenti da dragare.

“Manfredonia può e deve diventare destinazione croceristica per le piccole
crociere lusso– commenta il presidente Patroni Griffi. Proprio in ragione di
tale obiettivo con Sogesid, società che ci fornisce supporto tecnico agli
interventi ambientali e infrastrutturali previsti dal nostro piano di
investimenti, vogliamo avviare la caratterizzazione del porto commerciale,
uno step indispensabile per poter procedere successivamente con l’attività di
dragaggio. L’obiettivo principale è quello di disporre di fondali adeguati
per consentirci di proporre con maggiore vigore il porto commerciale di
Manfredonia anche quale destinazione crocieristica. Forti dell’attrattività
dell’hinterland, della sicurezza e dei servizi offerti dallo scalo– conclude
il presidente- potremo ospitare piccole crociere e grandi yacht, della
categoria lusso; un settore che vanta una crescita inarrestabile e rilevante,
in grado di riverberare impatti economici diretti e significativi su tutto il
territorio.”

“A Manfredonia -spiega il Biscaglia – prende forma l’intesa raggiunta con
l’Autorità portuale nel Novembre scorso. Sogesid potrà dare il proprio
contributo, con competenze tecnico-ingegneristiche, ma anche attraverso la
gestione efficace e trasparente delle procedure di gara, al percorso
ambizioso dell’Autorità che va nella direzione di valorizzare, con una nuova
infrastrutturazione attenta all’ambiente, gli scali adriatici meridionali”.

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Vard entra nel settore delle energie
rinnovabili

TRIESTE – Vard fa il suo ingresso nel settore delle energie rinnovabili. La
società del gruppo Fincantieri fra le principali al mondo per la
progettazione e costruzione di navi speciali, ha infatti firmato un nuovo
contratto per il design e la realizzazione di un Service Operation Vessel
(Sov) per Ta San Shang Marine Co., Ltd., una joint venture tra Mitsui O.S.K.
Lines Ltd. (Mol) e Ta Tong Marine Co., Ltd. (Ttm).

L’unità, la prima del suo genere in Asia, sarà costruita per essere dedicata
specificamente all’attività di manutenzione dei campi eolici marini di
Greater Changhua, gestiti dalla compagnia elettrica danese Ørsted, leader

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mondiale nel settore eolico offshore e delle energie rinnovabili.

L’ordine, che segue quello già annunciato lo scorso primo Aprile per una
innovativa unità per il settore dell’itticoltura, rientra nella più ampia
strategia di diversificazione implementata da Vard e ne segna l’ingresso nel
promettente settore delle energie rinnovabili, al fianco di Mol e Ttm, due
delle maggiori compagnie di shipping al mondo.

Il settore delle energie rinnovabili offshore è in una fase di transizione da
industria europea a mercato globale. Avendo già sviluppato numerosi concept
di questo tipo di unità, Vard potrà sfruttare un trend in cui le iniziative
relative al comparto sono in crescita, con importanti attività che si
apprestano ad essere avviate sia in Asia sia in Nord America, oltre a un
livello di investimenti ancora elevato in Europa.

Lo scopo primario dell’unità sarà quello di trasferire personale tecnico,
fungendo anche da base mobile, oltre alla componentistica di ricambio,
all’interno del parco eolico. Il progetto è frutto del design “Vard 4 19”,
sviluppato da Vard Design in stretta collaborazione con il cliente e i
partner, e fortemente orientato all’ottimizzazione della sicurezza, del
comfort e dell’operabilità. La propulsione sarà ibrida, con una soluzione
diesel-elettrica che garantirà la riduzione del consumo di carburante, della
manutenzione e delle emissioni, nonché una migliore reattività, regolarità e
sicurezza. La nave avrà una lunghezza di 84,4 metri, una larghezza di 19,5, e
potrà ospitare 87 persone in cabine singole. Sarà costruita interamente nel
cantiere Vard Vung Tau in Vietnam, con consegna prevista nella prima metà del
2022.

Vard è nota per la progettazione e costruzione di navi altamente avanzate per
il settore energetico: nel corso di decenni, la società ha realizzato una
vasta gamma di costruzioni all’avanguardia per l’industria petrolifera e del
gas, per la ricerca, la sorveglianza e l’attraversamento dei ghiacci, per la
pesca e altre operazioni marittime, oltre allo sviluppo e costruzione di
unità da crociera di tipo expedition.

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19 Giugno 2020 -

Ordinanza Regione Toscana sui cantieri
navali

FIRENZE – Attività di consegna dei mezzi navali, manutenzione delle
attività turistiche all’aperto, chiusure degli esercizi commerciali
per le prossime festività del 25 aprile e del 1° Maggio: sono questi i
tre punti inseriti nell’ordinanza firmata oggi dal presidente della

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19 Giugno 2020 -

Regione Toscana Enrico Rossi.

Il testo firmato dal presidente dedica il primo dei suoi tre articoli ai
cantieri navali, stabilendo che le attività di consegna dei mezzi navali già
allestiti possano essere effettuate previa comunicazione al Prefetto.

La decisione della Regione, risponde, almeno in parte, alla richiesta
avanzata ieri dal presidente della Commissione nautica e Economia costiera di
Confindustria Toscana Giovanni Costantino, di riaprire cantieri navali e
porti turistici in attesa dell’avvio della “fase 2” delle misure anti
Covid-19.

In seconda istanza l’ordinanza si occupa di strutture ricettive all’aperto
(stabilimenti balneari, i campeggi, i villaggi turistici, i parchi di
vacanza, le aree di sosta), stabilendo che vi sia consentito l’accesso solo
al personale impegnato in attività di manutenzione, vigilanza e pulizia “ivi
comprese – si legge testualmente – le attività di allestimento e
manutenzione delle strutture amovibili, previa comunicazione al Prefetto
nonché segnalazione dell’area per impedire l’accesso ad estranei”.

Sino al 3 Maggio e comunque fino a quando saranno vigenti le misure adottate
dal presidente del Consiglio dei ministri queste strutture, infatti,
resteranno chiuse al pubblico.

Il terzo e ultimo articolo dell’ordinanza riguarda le prossime festività del
25 Aprile e 1° Maggio. In entrambe queste occasioni tutti gli esercizi
commerciali dovranno restare chiusi con deroghe solo per farmacie e rivendite
di giornali e per le consegne a domicilio di generi alimentari. Questa
decisione è stata assunta anche per evitare che in quei due giorni si possa
verificare un diffuso afflusso di persone sia presso le strutture di vendita
sia per le strade rendendo più difficile l’attività di controllo per
prevenire, limitare e sanzionare i comportamenti vietati.

La finalità della misura è quindi di garantire il rispetto delle azioni di
contenimento dell’emergenza, evitando quindi concentrazioni di persone e
trasferimenti eccessivi.

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19 Giugno 2020 -

Emissione Btp Italia destinata a
ripresa economica

ROMA – Il ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia una nuova
emissione del Btp Italia, che sarà interamente dedicata a finanziare le spese
dei recenti provvedimenti del Governo a supporto del sistema sanitario, per
la salvaguardia del lavoro e a sostegno dell’economia nazionale.

Il Btp Italia, il Titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione
nazionale pensato per il risparmiatore individuale, sarà collocato sul
mercato, come sempre, in due fasi: la prima da lunedì 18 a mercoledì 20
Maggio, alla quale avranno accesso solo i risparmiatori individuali e affini
(il cosiddetto mercato retail) e il giorno 21 Maggio riservato invece agli
investitori istituzionali.

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19 Giugno 2020 -

Per favorire la massima partecipazione dei risparmiatori ed agevolare il
lavoro degli intermediari finanziari in questo particolare periodo, per
questa speciale emissione Btp Italia non sarà prevista la facoltà di chiusura
anticipata lasciando quindi tre intere giornate per le sottoscrizioni dei
risparmiatori retail per i quali rimane ovviamente aperta la possibilità di
utilizzare il canale dell’acquisto online, mediante l’opzione del trading-
online attivata sul proprio internet banking, senza quindi recarsi in filiale
o presso gli uffici postali dove si detiene il conto titoli. Quest’ultima è
un’opportunità da sempre caratteristica del Btp Italia e che risulta oggi
particolarmente utile proprio in ragione dell’emergenza in corso.

In considerazione del difficile contesto in cui l’operazione si svolge
l’annuncio dell’emissione viene dato ora, anche nelle more di una definizione
di dettaglio di alcuni elementi collegati a questa edizione speciale del Btp
Italia, a cominciare dalla durata che sarà comunque in linea con le
precedenti emissioni e con quanto già anticipato dalle linee guida del debito
pubblico 2020, ovvero fra i 4 e gli 8 anni.

Come di consueto il collocamento avverrà sulla piattaforma Mot (il mercato
telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso
le seguenti quattro banche dealers: Banca IMI Spa, BNP Paribas, Monte dei
Paschi di Siena Capital Services Banca per le imprese Spa, Unicredit Spa.

Tutte le successive comunicazioni saranno reperibili sul sito del ministero
dell’Economia e delle Finanze.

Ieri, inoltre, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, commentato
l’esito della riunione del Consiglio generale di Confindustria, ha rivolto a
Carlo Bonomi “i più sentiti auguri di buon lavoro. La sua designazione a
presidente di Confindustria arriva in uno dei momenti più ardui e impegnativi
della storia italiana del dopoguerra. Le aziende e i lavoratori italiani si
trovano di fronte a una sfida senza precedenti: sconfiggere il virus,
proteggere la nostra capacità industriale e gestire una graduale ripresa
delle attività produttive in condizioni di sicurezza”.

“Il governo è impegnato a sostenere il tessuto produttivo in questo difficile
compito. Così come è avvenuto durante la presidenza di Vincenzo Boccia, che
voglio ringraziare per il lavoro in questi anni, sono convinto che il dialogo
e la cooperazione con Confindustria proseguirà in maniera proficua per

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consentire al Paese di raggiungere l’obiettivo comune di superare questa
crisi e costruire le condizioni per la ripresa”, ha concluso il ministro
Gualtieri.

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