IL DISORDINE CRESCENTE: L'ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI - Ipsos
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IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI Dopo le elezioni amministrative e il Brexit un aggiornamento del clima politico, economico e social del Paese. GLI SPECIALISTI Nando Pagnoncelli Luca Comodo A PROPOSITO DI IPSOS: Ipsos è una società di ricerca di mercato indipendente, controllata e gestita da professionisti della ricerca. Fondata in Francia nel 1975, Ipsos è cresciuta come gruppo di ricerca internazionale, con una forte presenza in tutti i mercati chiave. Nell’ottobre 2011 Ipsos ha completato l’acquisizione di Synovate. La combinazione ha costituito la terza più grande società di ricerche di mercato del mondo. Con uffici in 87 paesi, Ipsos offre expertise in sei specializzazioni di ricerca: pubblicità e media, fidelizzazione del cliente, marketing mix, opinione pubblica e survey management. www.ipsos.it 2
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI UN DISASTRO ANNUNCIATO Il voto delle amministrative, per Già con la crisi post elezioni quanto, come vedremo, non estendibile regionali il tema era decisamente chiaro: automaticamente ai comportamenti il rapporto con il territorio da un lato, la dell’insieme degli elettori, è stato relazione con i ceti deboli dall’altro. comunque, dal punto di vista delle sue conseguenze politiche, un tornante Il rapporto con il territorio: la rilevante, che ha riguardato innanzitutto rottamazione che ha convinto molti il PD e il progetto renziano. degli italiani, un cambiamento radicale di un sistema percepito come oramai Le difficoltà del Presidente del degenerato, non sembra ripercuotersi Consiglio sono diventate sempre più sulle realtà regionali. Il distacco del evidenti. La valutazione che se ne dà partito dai territori è sempre più da parte degli elettori raggiunge i punti evidente. Un primo segnale si era avuto più bassi nel luglio 2015, partendo dal nell’autunno 2014 con le elezioni in Emilia livello elevatissimo delle europee. E, al Romagna dopo le dimissioni di Vasco di là di qualche sbalzo, non riesce più a Errani rinviato a giudizio (e dopo circa riprendersi. due anni completamente assolto). TABELLA 1. LA VALUTAZIONE DELL’OPERATO DEL GOVERNO E DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Premier Governo 70 60 50 40 30 0 mar apr mag giu lug set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug set ott nov dic gen feb mar apr mag giu 2014 2015 2016 4
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI Una partecipazione ai minimi storici, Bene in Campania e Puglia, ma si frutto della delusione e dello scarso tratta di due “repubbliche autonome”, investimento sull’istituzione regione. dove contano esclusivamente o quasi i due leader locali, De Luca ed Emiliano. La tornata del 2015 conferma le difficoltà, sia in termini di partecipazione La relazione con i ceti deboli: la (complessivamente si reca alle urne crisi di consenso di Renzi, pur trasversale meno del 50% degli elettori richiamati per le dimensioni in cui si esplicita, al voto), sia in termini di risultati. Se colpisce di più i ceti che sono esposti alle da un lato infatti il PD conferma la difficoltà economiche. Se infatti il calo è propria prevalenza in cinque delle sette di circa 35 punti mediamente tra operai e regioni coinvolte, lo fa però con evidenti disoccupati raggiunge e supera i 40 punti, difficoltà soprattutto nelle regioni come avviene anche nel Sud del paese. E “rosse”, dove i candidati perdono oltre superiore alla media è il calo del consenso 10 punti rispetto alle elezioni precedenti. tra le casalinghe, che spesso gestiscono E ottiene una secca sconfitta in Liguria, il bilancio quotidiano delle famiglie. È un a causa delle divisioni e della cattiva gap che non si recupererà. Le elezioni gestione del percorso delle primarie e dei comunali sembrano certificare che non rapporti interni al PD, nonché un risultato si tratta di una défaillance momentanea imbarazzante in Veneto, dove la candidata ma di una vera e propria frattura la cui avrebbe dovuto essere una delle punte del ricomposizione richiede probabilmente nuovo corso renziano. una profonda revisione strategica. 5
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI Se compariamo la popolarità di Questi i dati a poco prima delle Renzi con i governi italiani più recenti, elezioni amministrative. è evidente come le performances del Presidente del Consiglio siano preoccupanti: Romano Prodi Silvio Berlusconi 17 mag 2006 - 8 mag 2008 8 mag 2008 - 16 nov 2011 55 57 36 2007 2008 2009 2010 2011 Images licensed under Creative Commons CC BY 2.0 Generic. (ht tps:// creativecommons.org/licenses/by/2.0/). Edited from originals. Credits—Photos (in order of use): 1) “Photo L2007021412380” by Public.Resource.Org Source: ht tps://f lic.kr/p/Hq64WL 2) “#Ser vizioPubblico stasera farà il record della Social T V” by paz.ca Source: ht tps://f lic.kr/p/dKkHGX 6
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI Mario Monti Enrico Letta Matteo Renzi 16 nov 2011 - 28 apr 2013 28apr 13 - 22feb 14 22 feb 2014 76 67 62 47 38 27 25 2012 2013 2014 2015 2016 3)” Mario Monti, President of Università Bocconi and Praesidium Member of Friends of Europe” by Friends of Europe Source: ht tps://f lic.kr/p/avQTEu 4) “Visita Of icial del señor Enrico Let ta, Presidente del Consejo de Ministros de la República Italiana: Ceremonia Of icial de Bienvenida.” by Presidencia de la República Mexicana Source: ht tps://f lic.kr/p/jbENWZ 5) “Mat teo Renzi a San Giobbe” by Università Ca’ Foscari Venezia Source: ht tps://f lic.kr/p/zYC4pP 7
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI LE AMMINISTRATIVE: IL RIFIUTO DEL SISTEMA Come abbiamo più volte detto, • La scarsa omogeneità. In diversi l’analisi del voto delle amministrative è comuni il MoVimento 5stelle non si è particolarmente complesso per diverse presentato, in altri mancano coalizioni o ragioni: partiti (emblematico il caso di Salerno). La lettura sul totale quindi non è del tutto • La difficile comparabilità dei dati. corretta; Se infatti si scegliesse di comparare i risultati alle precedenti tornate • L’elevato astensionismo: amministrative, ci si troverebbe di fronte con l’eccezione di Roma, che vede ad un impetuoso incremento dei 5stelle. crescere la partecipazione rispetto alle Dato assolutamente vero, beninteso, amministrative precedenti, in tutte le ma superato, poiché nel frattempo ci principali città essa cala vistosamente. sono state le elezioni politiche che hanno sancito la rilevante presenza di LA PARTECIPAZIONE AL VOTO NELLE questa formazione nell’arena politica. PRINCIPALI CITTÀ Se si scegliesse di compararli con le Europee 2014 si produrrebbe anche qui ROMA 4,4% 57,2% una distorsione: sono state il momento, 52,8% presumibilmente irripetibile, del più elevato consenso recente al PD. In questo MILANO -13,0% 54,7% caso troveremmo un crollo di questo 67,6% partito, dato vero anch’esso ma di dubbia utilità interpretativa; NAPOLI -6,2% 54,1% 60,3% • La difficoltà nell’identificare precisamente le coalizioni. In molti comuni TORINO -9,4% 57,2% si registra una diffusa presenza di liste 66,5% civiche, non sempre chiaramente collegabili ad una o all’altra coalizione. Elemento che BOLOGNA -11,8% 59,7% rende ulteriormente complessa e aleatoria 71,4% la comparazione dei dati; 2016 precedenti delta • La difficoltà nel dare un peso effettivo ai principali partiti. Come per le Il che induce ulteriormente a coalizioni, la comparazione dei principali considerare i dati con un certo distacco. partiti manifesta margini di ambiguità. Per quanto chiaramente identificabili, in Detto per inciso, i sindaci delle molti casi si registra la presenza di liste grandi città sono stati tutti eletti da meno del sindaco che drenano voti di questi di un terzo degli elettori: stessi partiti. Anche qui comparazione discutibile; 8
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI % VOTI OTTENUTI DAL SINDACO ELETTO SUL Con una percezione prevalente che TOTALE DEGLI AVENTI DIRITTO Torino si muovesse sul binario giusto. ROMA 32,6% La conclusione è stata una sconfitta quasi umiliante per il sindaco. MILANO 29,1% Certo, c’è stata una convergenza tutta politica dell’elettorato di centrodestra NAPOLI 27,9% sulla candidata pentastellata e la partecipazione ha visto recarsi alle urne TORINO 26,3% solo poco più della metà degli elettori. Ma il dato politico è evidente. BOLOGNA 23,6% E colpisce il fatto che siano state prevalentemente le periferie a decretare la sconfitta del sindaco, ex comunista A queste motivazioni potremmo formatosi a Mirafiori. aggiungerne altre (ad esempio la plateale differenza nel comportamento Lo stesso avviene a Roma. Vale la di voto delle città, funzione dell’offerta pena riportare la cartina dei voti nei politica e della capacità coalizionale, municipi al primo turno che dà l’idea come evidenziano i risultati di Forza plastica del voto (in viola Raggi, in verde Italia, praticamente scomparsa a Torino, Giachetti): in piena salute a Milano), ma queste crediamo siano sufficienti. ROMA: CANDIDATO PIÙ VOTATO PER QUARTIERE – PRIMO TURNO Ma, detto questo, non sfugge a nessuno il significato politico di queste consultazioni. Per il PD sembra essere stato prevalente tra gli elettori un atteggiamento “generale”, con poche eccezioni come ad esempio Milano e Varese, per cui il voto appare essere espresso prevalentemente contro, per un cambiamento purchessia, pensando più al livello nazionale che non al livello locale. Emblematico di questo voto “antisistema” il caso di Torino. Una città con una qualità della vita decisamente buona e dove sindaco e amministrazione erano tutto sommato salvati dagli elettori come emerge da un nostro sondaggio del Si potrebbe pensare che sia un novembre 2015: fenomeno collegato alla presenza dei candidati pentastellati: in una situazione AMMINISTRAZIONE SINDACO di disagio evidente a Torino e massima 50,0% 47,0% per Roma, non ci si può aspettare altro. Ma in realtà non è così. Se guardiamo infatti al dato di Milano, dove la competizione si è ristretta ai due candidati di coalizioni “classiche”, i 47% 3% 47% 2% risultati sono gli stessi: positivo negativo non sa 9
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI DELTA SALA-PARISI Il voto di chi è più colpito dalla crisi tende a privilegiare Parisi. Anche a Torino, in un contesto politico profondamente differente, troviamo analoghe tendenze: imprenditori, professionisti, dirigenti 45% 55% autonomi, commercianti, artigiani 31% 69% impiegati, insegnanti 42% 58% operai ed affini 33% 67% disoccupati, inoccupati ZONA delta 36% 64% 1 2,3% 11 7,7% totale 0,9% studenti 2 0,6% 12 0,2% 44% 3 5,3% 13 -4,5% 56% 4 2,2% 14 -4,6% casalinghe 5 12,6% 15 1,1% 53% 47% 6 6,4% 16 -0,5% pensionati 7 -1,7% 17 -0,6% 60% 8 -5,9% 18 -4,9% 40% 9 3,5% 19 0,6% 10 -3,5% 20 -5,6% Fassino Appendino Il candidato di centrodestra, manager anch’esso e sicuramente privo Solo tra i pensionati si mantiene di profili populisti, vince nelle estreme un apprezzabile consenso a Fassino. periferie: Comasina, Quarto Oggiaro, Ma anche qui sono i ceti più a disagio Baggio, Corvetto…In entrambe le (autonomi, operai, disoccupati) che si città del Nord, sia pur con importanti orientano sull’Appendino. Sembra quindi differenze, i fenomeni sono molto che anche in riferimento ad un’offerta simili. A Milano il voto per condizione politica sensibilmente differente, i professionale si esprime così: comportamenti tendono ad assomigliarsi. È il segno di una frattura che sembra imprenditori, professionisti, dirigenti 51% diventare drammatica. 49% autonomi, commercianti, artigiani 47% 53% impiegati, insegnanti 54% 46% operai ed affini 45% 55% disoccupati, inoccupati 46% 54% studenti 63% 37% casalinghe 48% 52% pensionati 54% 46% Sala Parisi 10
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI LA FRATTURA POPOLO/ÉLITE “L’analisi politologica individua lacerazioni. L’avanzata dei populismi ci quattro grandi fratture – i cleavages – racconta questo processo in maniera che spaccano in due parti contrapposte evidente. Tutti i profili di voto richiamano grandi aggregati di popolazione: città queste divisioni. Ad esempio la recente e campagna, operai e padroni, centro e consultazione austriaca per la Presidenza. periferia, Stato e Chiesa. La profondità Vinta di un soffio (ma il voto andrà e la durata di queste fratture saranno ripetuto per vizi riscontrati nei voti determinanti nel fornire ai nascenti espressi per corrispondenza) da Van partiti di massa un serbatoio costante der Bellen, contro Hofer, un esponente di partecipazione e sistemi valoriali, esplicitamente xenofobo e di ultradestra. che consentiranno loro di consolidare la propria organizzazione come attore Con una drammatica spaccatura istituzionale.”1 città/campagna che indica una faglia che sempre più si va allargando. Non solo in Si tratta di fratture ancora attuali Italia o in Austria. È in fondo una frattura che però, non governate, producono che parla a tutto l’occidente: 1 - Mauro Calise La democrazia del leader, Laterza, Roma-Basi, 2016, p.14 11
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI In Italia si riproducono È la crisi della scelta razionale comportamenti simili e il voto (ammesso che si possa davvero pensare metropolitano è sempre più orientato che sia stata l’aspetto prevalente delle all’inclusione, quello periferico e rurale decisioni umane). E la Brexit lo evidenzia all’esclusione. Sembra quindi che questo drammaticamente. ultimo cleavage (esclusione/inclusione) riassuma gli altri. È la frattura centrale, non solo europea. Donald Trump negli USA insiste sugli stessi temi. L’Europa sente soffiare in maniera impetuosa questo vento. 12
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI BREXIT: LA VITTORIA DEL POPULISMO? La crisi dell’istituzione europea del Paese. Qui il distacco sembra più è anch’essa annunciata da tempo. Il essere dettato dalla delusione per un trend della fiducia presso gli italiani lo progetto politico che non decolla e che evidenzia plasticamente: ha mostrato profondamente la corda nel corso della drammatica crisi economica. 80 E in assenza di progetto politico crescono le tendenze nazionaliste, come 60 dimostrano i dati di una recente indagine di Pew Research Center condotta in 10 paesi europei: 40 DISAGREEMENT ON “EVER CLOSER” UNION Which statement best describes your views 20 about the future of the European Union? GREECE 68% 18% 8% 0 UK 65% 25%6% ‘08 ‘09 ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 SWEDEN 47% 38% 13% NETHETRLANDS 44% 29% 24% 60 GERMANY 43% 25% 26% HUNGARY 40% 35% 17% 40 ITALY 39% 26% 21% 20 FRANCE 39% 21% 34% 0 POLAND 38% 39% 9% feb apr lug nov feb apr 2015 2016 SPAIN 35% 27% 30% Il calo di fiducia nella UE, Some powers should be returned to national govts drammatico in Italia come in altri Division of powers should remain the same paesi, è più concentrato su quelli che National govts should transfer more powers to EU potremmo definire ceti dinamici: giovani, Note: Don’t know responses not shown. professionalizzati o studenti, con alti Source: Spring 2016 Global Attitudes Survey. Q49. “Euroskepticism Beyond Brexit” titoli di studio, residenti nel Nord PEW RESEARCH CENTER 13
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI Sembra però che la risposta di un percorso all’altezza del dramma che chiusura nazionale, per quanto diffusa e si è aperto nel paese. Il fatto è che non presente soprattutto, come ha evidenziato c’era nessun piano per il dopo exit. il referendum in Gran Bretagna, nelle L’Italia corre meno rischi di altri periferie, nelle zone rurali e povere, non paesi. Rimane, per quanto sbiadita, sia davvero praticabile. L’implosione una vocazione europeista importante e assoluta della classe dirigente inglese lo soprattutto è prevalente l’idea che, pur dimostra. Nessuno dei leader del paese con molte perplessità l’uscita dall’Europa riesce a dare una risposta e ad articolare non sia praticabile: Molto favorevole SE CI FOSSE OGGI UN REFERENDUM 20% SULL'USCITA DELL'ITALIA DALL'EUROPA LEI QUANTO SAREBBE FAVOREVOLE? 7% 22% non sa Abbastanza favorevole E COSA VOTEREBBE? 25% 26% Per nulla Poco Per rimanere in Europa favorevole favorevole Per uscire dall'Europa TOTALE non voterebbe, non sa Fonte: banca dati sondaggi Ipsos – giugno 2016 46% 28% 26% 23% 44% 26% 6% 6% 10% 11% 2% 8% 5% 22% 21% 37% 38% 41% MoVimento 5 Stelle Partito Democratico Liste di Centro 37% 41% 22% 80% 13% 7% 56% 27% 17% 39% 35% 20% 44% 0% 13% 1% 15% 18% 12% 8% 17% 31% 20% 27% altro, indecisi, astensione Forza Italia Lega Nord 38% 40% 22% 20% 47% 33% 41% 23% 36% 14
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI Il problema è a che prezzo e in quale L’Europa infatti si qualifica molto direzione l’Europa saprà riprendersi. nettamente per due aspetti centrali, come evidenzia una recente indagine di Intanto, e non è un aspetto Eurobarometro: secondario, è necessario che le élite, La pace tra gli stati sempre meno riconosciute, anzi spesso 56% membri dell'UE contrastate e considerate un problema, riprendano la capacità di ascolto e La libera circolazione di comunicazione. È l’incrinarsi della 55% di persone, beni voce degli esperti. Gli economisti in e servizi nell'UE particolare, ma non solo, sempre più additati come incapaci di prevedere o 25% L'EURO addirittura responsabili della crisi per una parte non secondaria dell’opinione I programmi di scambio pubblica. Le opinioni di questi settori 22% tra studenti dell'UE come l'ERASMUS sono guardate con sempre maggiore sospetto, quando non derise. Lo L'influenza politica 19% e dplomatica sottolinea con grande franchezza dell'UE nel mondo Christine Lagarde ai Rencontres di Aix Il potere en Provence che coinvolgono i massimi 19% economico dell'UE rappresentanti economici francesi e internazionali, come riportato da Il livello di benesere sociale 18% ( salute,educazione, Repubblica: “… purtroppo si vede che gli pensione) nell'UE esperti avevano ragione. Perché allora La politica non sono stati ascoltati?”. E ancora: 10% agricola comune “… perché i nostri commenti, basati su fatti e comprovati dall’esperienza FONTE: Eurobarometro (nov-2015) non sono serviti a convincere?”. Non si tratta solo di una progressiva crescita Ma le richieste vertono su un di atteggiamenti emotivi o irrazionali allargamento delle politiche comuni: nell’elettorato, cosa vera ma non La libera circolazione dei cittadini prevalente. Si tratta di una disaffezione al 78% dell'Unione, per vivere, lavorare e progetto politico che non ha corrisposto studiare in qualsiasi paese UE alle attese. Una politica di sicurezza e di 72% difesa comune tra gli Stati Innanzitutto perché c’è una membri dell'Unione europea drammatica crescita delle diseguaglianze, Una politica energetica acuita fortemente dalla crisi economica. 70% comune tra gli Stati membri Anche questo è un elemento riconosciuto dell'Unione europea dal FMI per bocca del suo direttore che parla della necessità di una globalizzazione 68% Una politica comune europea in materia di immigrazione benevola, dal volto più umano, capace di redistribuire la ricchezza. Una politica estera comune 63% dei 28 Stati membri dell'UE E proprio questo è il problema centrale. Sembra cadere definitivamente il Un'unione economica e tema dell’autoregolazione dei mercati e della 56% monetaria europea con una moneta unica, l'euro sua capacità di produrre ricchezza diffusa, dato che invece è accaduto il contrario. Ma Libero scambio e accordi di 53% investimento tra l'Unione europea la redistribuzione della ricchezza richiede e gli Stati Uniti un chiaro e pesante intervento politico nel Un ulteriore allargamento momento in cui la politica appare sempre 38% dell'Unione Europea ad altri Paesi nei prossimi anni più messa nell’angolo. FONTE: Eurobarometro (nov-2015) 15
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI E per rafforzare l’identità europea E anche in Italia la povertà si al primo posto ci sono i temi del welfare, mantiene rilevante e segna una profonda come ci ricorda sempre Eurobarometro. frattura territoriale: Oggi le difficoltà dei singoli paesi INCIDENZA DI POVERTÀ RELATIVA PER sono evidenti, con molti di essi che RIPARTIZIONE GEOGRAFICA evidenziano un elevato rischio di povertà: Anni 2011-2014, valori percentuali 7,2% 7,1% 6,6% A RISCHIO DI POVERTÀ (ANNO 2014) 4,4% 5,2% 4,6% 4,9% 6,3% ROMANIA 25,4% 0 0 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 SERBIA 25,4% NORD CENTRO SPAGNA 22,2% GRECIA 22,1% 21,5% 21,4% 21,1% 19,6% MACEDONIA 22,1% BULGARIA 21,8% 10,8% 10,4% 10,3% 9,9% PORTOGALLO 19,5% CROAZIA 19,4% 0 0 ITALIA 19,4% ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 POLONIA 17,0% SUD ITALIA REGNO UNITO 16,8% FONTE: Istat GERMANIA 16,7% Come molti suggeriscono, la IRLANDA 25,4% risposta ad una crisi lunga, intensa e non BELGIO 15,6% uniforme poiché tende a colpire di più segmenti specifici della popolazione, ed in SVEZIA 15,5% particolare i giovani, non può che passare UNGHERIA 15,0% attraverso un surplus di coesione e quindi SLOVENIA 14,5% di politica europea. Anche perché la crisi sociale innescata da questi processi AUSTRIA 14,1% presumibilmente durerà più a lungo della SVIZZERA 13,8% crisi economica. FRANCIA 13,3% E questo tema mette in evidenza la FINLANDIA 12,8% strettoia in cui si trova l’Europa, tra la necessità di ampliare gli spazi di governo SLOVACCHIA 12,6% effettivo dell’economia (appunto il tema DANIMARCA 12,1% della redistribuzione), la necessità di rivedere i criteri e gli strumenti PAESI BASSI11,6% dell’austerità e le pulsioni diffuse che NORVEGIA 10,9% spingono alla chiusura e all’esclusione. REPUBBLICA CECA 9,7% È evidente che molto del peso e ISLANDA 7,9% delle responsabilità dell’attuazione di un percorso che sganci l’Europa dalla MEDIA UE (28) 17,2% crisi, politica innanzitutto, in cui si FONTE: Eurostat trova pesa sulle spalle della Germania: 16
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI “Se nella situazione impietosa in cui è In tutto questo si inserisce, con scivolata l’Europa è dovere di tutti i suoi forza preponderante, il tema dei flussi partner fare ognuno la propria parte per migratori e della loro gestione che sono scongiurare una disintegrazione della stati in gran parte alla base delle ultime Ue, è un fatto che da Berlino dipende, reazioni negative dei cittadini verso in primo luogo, il futuro dell’Europa l’istituzione europea. Su questo anche comunitaria. […]Ciò comporta, in e forse soprattutto gli italiani chiedono sostanza, una concreta sensibilità ed un intervento forte e visibile dell’Europa, apertura della Germania verso soluzioni che si ritiene abbia lasciato solo il nostro sinergiche che valgano a coniugare paese a gestire l’emergenza. stabilità finanziaria, crescita economica ed equità sociale. D’altronde, si tratta di Tanto più che gli italiani ritengono rilanciare e legittimare quella che in fondo che l’immigrazione sia solo un problema, costituisce la precipua ragion d’essere senza ricadute positive sull’economia: della Comunità Europea”. 2 I primi segnali in questo senso non 71% Ci sono troppi immigrati sono del tutto confortanti. Schauble nel nostro Paese in particolare tende ad enfatizzare il ruolo dei governi a scapito di quelli della L'immigrazione ha messo a Commissione e pensa ad un’Europa a due dura prova i servizi pubblici velocità, convinto che un rafforzamento 67% nel nostro Paese (ad esempio la salute, i trasporti, i servizi dell’intergovernativo funzionerebbe educativi) così come, a suo parere, ha funzionato durante la crisi. Se pragmaticamente potrebbe funzionare, sembra essere 54% A causa degli immigrati è più difficile trovare un lavoro distante dalla richiesta di una visione e di un’empatia che i cittadini si aspettano. La priorità dovrebbe essere E poi il prossimo anno ci saranno le data agli immigrati con livelli elezioni legislative in Germania. Pensare 24% di istruzione più alta o a quelli con qualifiche professionali a concessioni in questo momento è carenti nel Paese che li ospita improbabile. Quindi di nuovo una situazione 14% L'immigrazione è un bene per l'economia del nostroPaese di grande difficoltà. Con il rischio di ritrovarsi nelle condizioni iniziali mirabilmente descritte da Joschka Fisher: “Il nostro destino è di stare al centro. La FONTE: Ipsos Global View on immigration Tracking 2011 2015 – Agosto 2015 Germania è troppo grande per l’Europa e troppo piccola per avere un ruolo globale come stato indipendente. […] ci siamo svegliati ed improvvisamente ci Su questa sfida è strategico che siamo accorti di avere un ruolo da leader, l’Europa trovi una via praticabile e almeno in Europa, senza averne la voglia. fattiva. Prima che il 2 ottobre, quando Il paese non aveva la minima idea di cosa ci saranno il referendum ungherese sui volesse dire avere un ruolo egemone”. 3 profughi e la ripetizione del ballottaggio in Austria, segni un ulteriore passo verso la disgregazione. 2 - Valerio Castronovo, L’Europa e la rinascita dei nazionalismi, Laterza, Roma-Bari, 2016, pp.207-208 3 - Citato in Gian Enrico Rusconi, Egemonia vulnerabile. La Germania e la sindrome di Bismarck, Il Mulino, Bologna, 2016 17
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI L’ECONOMIA Gli scenari economici di conseguenze non irrilevanti sulla Confindustria del giugno 2016 hanno un modernizzazione e quindi sulla capacità titolo emblematico: “La risalita modesta e di ripresa del paese, è indubbiamente una i rischi di instabilità”. sintesi efficace delle condizioni attuali e delle percezioni dei consumatori. Pur se forse troppo segnato dallo shock Brexit e dai diffusi timori che Un decremento della fiducia dei un risultato negativo al referendum consumatori è ben evidenziato da Istat: costituzionale possa produrre LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI (2010=100) Clima Consumatori Clima Economico Clima Personale 110 100 90 80 0 2010 2011 2012 2013 2014 160 150 140 130 120 110 100 0 giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu 2015 2016 FONTE: Istat 18
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI La dinamica sembra molto evidente: dalla fine del 2014 risale la fiducia dei consumatori, trainata dal clima economico, più che dal clima personale. Ma dagli inizi del 2016 si assiste ad un’evidente contrazione, anche in questo caso trainata dal clima economico, mentre la contrazione di quello personale è più contenuta. Questo clima è evidenziato anche dai nostri sondaggi continuativi: LE PREVISIONI SULLA PROPRIA SITUAZIONE PERSONALE migliorerà peggiorerà 40% 30% 20% 10% 0% 1° sem 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 30% 20% 10% 0% gen feb mar apr mag giu 2016 FONTE: banca dati sondaggi Ipsos 19
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI In questo caso il pessimismo E se i consumi hanno dato segnali rispetto alla propria situazione personale positivi che dovrebbero confermarsi nel tende ad essere un po’ più evidente. 2016, le previsioni si orientano su un calo nel 2017. In sostanza si tratta di una sorta di strabismo rovesciato: nei primi anni della Lo prevede Confindustria, così come crisi il paese appariva in netta difficoltà altre fonti autorevoli. mentre l’impatto diretto sulle proprie condizioni di vita era un po’ più ridotto, Il clima insomma è davvero percorso oggi la situazione appare rovesciata. Il da luci ed ombre. Oggi chi pensa che miglioramento dell’andamento economico l’uscita dalla crisi sia lunga, tra i 5 e i del paese, pur con le recenti contrazioni, 10 anni, è poco meno della metà degli sembra più evidente rispetto all’impatto italiani. Ma se la crisi è cominciata nel sulla situazione personale. In soldoni, 2008 e finirà, se va bene, nel 2021, tra luci e ombre, sicuramente in maniera l’arco è quello di una generazione. In stentata, l’Italia sta dando qualche sostanza gli italiani hanno interiorizzato segnale di ripresa, ma questa non si è la crisi e percepiscono una evidente ancora ripercossa nella vita quotidiana precarizzazione della loro condizione di dei cittadini. vita, non solo lavorativa. Questo panorama è confermato da Lo evidenziano i giovani lavoratori: gran parte delle stime e delle previsioni: COME SI PERCEPISCE IL PROPRIO PIL var. % DEFICIT/PIL % 2016 2017 2016 2017 FUTURO TRA 10 ANNI PRESSO I GIOVANI LAVORATORI: Intesa San Paolo 1,4 1,2 2,5 24 GIUGNO 2016 1,9 sarà migliore Governo 1,4 17% 1,2 2,3 8 APRILE 2016 11% 1,8 ISTAT 1,4 1,1 uguale cioè positivo come ora 17 MAGGIO 2016 10% 22% FMI 1,3 2,7 1,1 1,6 23 MAGGIO 2016 % uguale, cioè negativo come ora Commissione europea 1,3 23% 1,1 2,4 3 MAGGIO 2016 17% 1,9 UniCredit 1,2 1,2 peggiore 24 MARZO 2016 2,4 1,4 29% 31% OCSE 1,4 18 FEBBRAIO 2016 1,0 non sa/non indica Banca d’Italia 20% 1,1 1,2 20% 6 GIUGNO 2016 Deutsche Bank 1,1 1,1 2,5 13 MAGGIO 2016 2,1 a livello economico per qualità della vita Prometeia 1,1 2,4 FONTE:banca dati sondaggi Ipsos – novembre 2015 6 MAGGIO 2016 1,0 2,1 IHS Global Insight 2,6 22 GIUGNO 2016 0,9 1,0 2,2 Con la pratica scomparsa del REF 2,4 2,3 pilastro della previdenza sempre più 27 GIUGNO 2016
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI LA PENSIONE BASTERÀ? sì, completamente 2% 5% sì ma dovrò fare qualche rinuncia 12% 20% no, dovrò ridurre drasticamente il mio tenore di vita 22% 38% no, non mi farà vivere in maniera accettabile 29% 25% non credo che avrò mai una pensione pubblica 31% 11% non so 5% 2% giovani lavoratori lavoratori maturi FONTE:banca dati sondaggi Ipsos – novembre 2015 E questa condizione di precarizzazione si riverbera sulla percezione della propria condizione sociale come ci ricordano le indagini sul capitale sociale di Diamanti: LA PERCEZIONE DI CLASSE 2006 28% 60% 12% 2008 44% 48% 8% 2011 42% 50% 8% 2016 54% 39%7% bassa-medio/bassa media alta-medio/alta FONTE: sondaggio Demos & PI aprile 2016 È la pratica scomparsa del ceto medio. Indice di un problema non solo sociale ma politico, dato che il ceto medio è stato il nerbo delle democrazie moderne. 21
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI ALCUNE RIFLESSIONI: INTERVISTA A NANDO PAGNONCELLI CHI È IL MAGGIOR SCONFITTO DI veloce disorientano l’elettorato, ed è QUESTA TORNATA ELETTORALE? in un contesto sempre più liquido come quello attuale che gli elettori si rifugiano È difficile decretare chi sia il nell’astensionismo. Basti pensare che i vincitore e chi lo sconfitto di questa sindaci delle grandi città sono stati tutti tornata elettorale. La difficile eletti da meno di un terzo degli elettori. comparabilità dei dati e l’elevato astensionismo rendono l’analisi del voto particolarmente complesso. Tuttavia, se le osserviamo in un’ottica nazionale e non solo locale queste elezioni segnano un passaggio molto importante: la trasformazione del M5S da partito di protesta in partito di governo. Seppur la vittoria di Roma e Torino segna la maturità politica del movimento di Beppe Grillo, attenzione comunque a non sottovalutare l’effetto bandwagon per il M5S. Un effetto simile a quello che si verificato alle Elezioni Europee del 2014 quando il Partito Democratico di Matteo Renzi ha ottenuto il fatidico 40,8% e nelle settimane successive la fiducia nel Premier schizzò al 70% e le intenzioni di voto per il PD superarono il 43%. A SUO AVVISO QUAL È IL SIGNIFICATO I DATI MOSTRANO CHE NELLE GRANDI POLITICO DI QUESTE ELEZIONI? CITTÀ I CANDIDATI DEL CENTROSINISTRA HANNO OTTENUTO UNO SCARSISSIMO Come suggerisce il titolo di CONSENSO NELLE PERIFERIE. COME SPIEGA quest’edizione speciale di Flair ”Il QUESTO RISULTATO? disordine crescente”, questa tornata elettorale ribadisce una tendenza in atto Come ha riconosciuto lo stesso Piero dal 2013: ovvero l’estrema fluidità del Fassino dopo il risultato di Torino: “Il voto sistema politico italiano. Quello attuale riflette una situazione di crisi sociale che si conferma un sistema poli-centrico in si è sentita nelle grandi città”. Stiamo cui le opinioni e i giudizi verso partiti assistendo infatti ad un momento storico e leader sono estremamente volatili. in cui le fratture sociali, le divisioni Le appartenenze politiche sempre più inclusi/esclusi, garantiti/non garantiti, deboli e la comunicazione sempre più élite/popolo si fanno sempre più marcate. 22
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI Stando ai dati, il Partito Democratico non ARRIVIAMO AL TEMA FORSE PIÙ è riuscito ad intercettare quelle categorie IMPORTANTE IN QUESTO MOMENTO: IL maggiormente colpite dalla crisi. Hanno BREXIT. SECONDO MOLTI LA CAMPAGNA PER votato per il M5s, oltre ai giovani, i ceti IL REMAIN - E LO STESSO JEREMY CORBYN- È più in disagio, come gli autonomi, gli STATA TROPPO “SOFT” RISPETTO A QUELLA operai e i disoccupati e questo effetto DEL LEAVE. SE GLI ORGANIZZATORI E IL si è dimostrato in maniera plastica LABOUR PARTY FOSSERO INTERVENUTI CON nelle grandi città. C’è poi da aggiungere MAGGIOR FORZA SIA ARGOMENTATIVA CHE un ulteriore elemento: la campagna ORGANIZZATIVA IL RISULTATO SAREBBE elettorale per le amministrative è stata STATO DIVERSO? condizionata dal dibattito sul referendum costituzionale, soprattutto all’interno del Sicuramente sì. Quello che è PD. I problemi delle città hanno perso di mancato nella campagna per il Remain significato e di importanza e questo ha è stata una forza argomentata positiva. sicuramente avvantaggiato il M5S. E’ stato uno scontro tra paure. Si è discusso solo delle conseguenze negative dell’uscita dall’Unione Europea e poco DOPO LA VITTORIA DEL M5S A ROMA dei benefici che comporta essere E TORINO MATTEO RENZI HA DICHIARATO: membro della grande famiglia europea. “QUELLO PER IL M5S NON È UN VOTO DI Come abbiamo già detto nelle pagine PROTESTA MA DI CAMBIAMENTO”. LEI precedenti, il Brexit segna la fine del voto CONDIVIDE QUESTA AFFERMAZIONE? razionale e il fallimento di una classe dirigente, non solo britannica, che si In realtà credo che esistano dimostra sempre meno all’altezze dei entrambi gli aspetti. Per una parte degli grandi avvenimenti in corso in questi elettori, il voto espresso per il M5S è ultimi anni. ancora un voto di protesta, per altri invece una richiesta e una speranza GLI ITALIANI SONO PREOCCUPATI di cambiamento. Al momento il M5S è SULLE POSSIBILI CONSEGUENZE DEL BREXIT senza dubbio l’unico partito in grado di NEL NOSTRO PAESE? canalizzare la “domanda di cambiamento”. Tuttavia quanto durerà questa luna di Sì, e in particolare sono miele? Vorrei ricordare che quella del preoccupati di un possibile effetto Brexit cambiamento, anche come sola forza sull’economia del nostro paese, proprio argomentativa, non è un tema nuovo ora che sta facendo segnare timidi segni nel nostro paese: è nato nel 2011 con di ripresa. In un recente sondaggio Ipsos i sindaci arancioni, passando per il per il Corriere della Sera il 50% degli risultato inaspettato del M5S alle elezione italiani si aspetta conseguenze negative. politiche del 2013, fino alle primarie del Ancora una volta il pessimismo è più Partito Democratico nel 2013. Piacciano evidente tra i ceti deboli: le persone più o meno, Matteo Renzi in questi due anni anziane, quello meno istruite e i «non e mezzo di governo ha attuato delle garantiti» (disoccupati, commercianti, riforme importanti per il nostro paese. artigiani, piccoli imprenditori). Quindi la mia domanda è: che genere di cambiamento chiedono realmente gli E SE ANCHE IN ITALIA CI FOSSE UN italiani? La mia sensazione è che questo REFERENDUM SULL’USCITA DALL’UNIONE paese sia restio al cambiamento e che chi EUROPEA, GLI ITALIANI COSA ci cerca di attuarlo, indipendentemente VOTEREBBERO? dall’area politica a cui appartiene, ne rimanga poi vittima in prima persona. Nonostante i trend di lungo periodo mostrino un evidente calo nella fiducia nell’UE, nel nostro paese rimane una certe tendenza europeista. 23
IL DISORDINE CRESCENTE: L’ITALIA TRA CRISI DELLA LEADERSHIP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI La maggioranza degli italiani si dichiara PASSIAMO ADESSO ALL’ECONOMIA. contraria all’uscita dell’Italia dall’UE. NELL’ULTIMO ANNO NEL NOSTRO PAESE CI C’è comunque una larga percentuale SONO STATI, SEPPUR PICCOLI, CENNI DI (42%) di cittadini che si dichiara RIPRESA MA GLI ITALIANI DICHIARANO CHE favorevole a indire un referendum in IN FUTURO LA LORO SITUAZIONE PERSONALE proposito, nonostante l’articolo 75 della PEGGIORERÀ. COME SE LO SPIEGA? Costituzione lo escluda esplicitamente. Con un concetto: mancanza di fiducia. C’è un forte disallineamento STANDO AL BREXIT E ALL’AVANZATA tra le aspettative personali e i dati DEI MOVIMENTI DI ESTREMA DESTRA reali. Nonostante gli indicatori facciano ANTIEUROPEISTI SEMBREREBBE CHE IL segnare un lieve miglioramento della PROGETTO EUROPEISTA STIA FALLENDO. condizione generale del nostro paese, non QUESTO VUOL DIRE CHE I CITTADINI si percepiscono ancora i miglioramenti a EUROPEI CHIEDONO MENO INTEGRAZIONE? livello personale e familiare. Insomma, il paese sta faticosamente uscendo dalla No, in realtà è l’esatto contrario: crisi ma io non ne sto traendo benefici. i cittadini europei chiedono più Europa Questo fenomeno è particolarmente e una maggiore integrazione. Qui il evidente nelle nuove generazioni, distacco sembra essere dettato dalla che avendo interiorizzato la crisi, delusione per un progetto politico che percepiscono il loro futuro sempre più non decolla. Come l’Eurobaromentro ci grigio e precario. indica da diversi anni, i cittadini europei, in particolare la generazione Erasmus, chiedono più welfare, più politiche comuni, una vera unione politica, anche se ciò contrasta con la resistenza a cedere ulteriore sovranità nazionale. La retorica dell’Unione Europa che ci ha permesso di vivere il periodo di pace più lungo della storia non attecchisce più su una generazione nata con gli smartphone. La pace viene data per scontata, nessuno o quasi conosce il manifesto di Ventotene o i motivi che portarono al trattato di Parigi del 1951 che istituì la CECA o a quello di Roma del 1957, da cui nacque la Comunità Economica Europea. Bisognerebbe dunque lavorare e comunicare nuovi valori che vadano oltre l’Europa dell’austerità, del rigore e della tecnocrazia. È necessario un nuovo mito fondativo. Solo in questo modo si potranno arginare quei fenomeni populisti che stanno dilagando in Europa, e non solo, che sempre più fanno leva sulle emozioni e sulle paure dei cittadini. 24
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