I Luoghi del Cuore Fai, i risultati parziali - Il Mascalzone
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I Luoghi del Cuore Fai, i risultati parziali RISULTATI PARZIALI DELLA 10ª EDIZIONE DEL CENSIMENTO NAZIONALE FAI “I LUOGHI DEL CUORE” IL FAI E INTESA SANPAOLO PER IL FUTURO DELLA BELLEZZA ITALIANA Già arrivati oltre 650.000 voti da tutta Italia. Nelle MARCHE i luoghi più votati nella classifica provvisoria sono: Villa e Parco Cerboni Rambelli a San Benedetto del Tronto (AP),
l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace (PU), la Pieve di Santo Stefano di Gaifa e Torre Brombolona a Canavaccio (PU), la Rocca Varano a Camerino (MC), l’Antica farmacia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Jesi (AN) e il borgo di Visso (MC) Si può votare fino al 15 dicembre 2020 Classifica 2020 Marche Il censimento è aperto! Vota (e fai votare) i tuoi Luoghi del Cuore: hai tempo fino al 15 dicembre 2020. La classifica definitiva verrà pubblicata a febbraio 2021. Classifica web aggiornata alle ore 10:27 del 24/07/2020 I voti vengono registrati in tempo reale dal sistema ma l’aggiornamento in classifica richiede circa 60 minuti. Per le classifiche locali cerca una località e seleziona nei suggerimenti un comune, provincia o regione. Potrai anche filtrare per tipologia di luogo
VILLA VILLA E PARCO CERBONI RAMBELLI SAN BENEDETTO DEL TRONTO, ASCOLI PICENO 20° Posto 2.692 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
ABBAZIA ABBAZIA DI SAN MICHELE ARCANGELO A LAMOLI DI BORGO PACE LAMOLI, PESARO E URBINO 37° Posto 1.973 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
BORGO PIEVE DI S. STEFANO DI GAIFA E TORRE BROMBOLONA CANAVACCIO CANAVACCIO, PESARO E URBINO 52° Posto 1.433 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
NEGOZIO STORICO ANTICA FARMACIA DELL’OSPEDALE FATEBENEFRATELLI JESI, ANCONA 70° Posto 1.258 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
AREA URBANA, PIAZZA CENTRO STORICO DI VISSO VISSO, MACERATA 98° Posto 1.053 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
EDIFICIO MILITARE TORRE SUL PORTO SENTINA SAN BENEDETTO DEL TRONTO, ASCOLI PICENO 113° Posto 875 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
TORRE TORRE E SACRARIO DEI CADUTI LAMOLI, PESARO E URBINO 157° Posto 621 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
CHIESA CHIESA DI S. STEFANO IN FELCINO BORGO PACE, PESARO E URBINO 167° Posto 583 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
BORGO LAMOLI DI BORGO PACE (PU) LAMOLI, PESARO E URBINO 192° Posto 543 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
PALAZZO STORICO, DIMORA STORICA PALAZZO GHERARDI SENIGALLIA, ANCONA 197° Posto 527 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
SENTIERO STRADA STATALE DELLA BOCCA TRABARIA BORGO PACE, PESARO E URBINO 198° Posto 522 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
BORGO SOMPIANO DI BORGO PACE BORGO PACE, PESARO E URBINO 213° Posto 479 Voti totali VOTA CON 1 CLIC
PALAZZO STORICO, DIMORA STORICA PALAZZO GANGANELLI BORGO PACE, PESARO E URBINO 214° Posto 478 Voti totali VOTA CON 1 CLIC MOSTRA ALTRI È possibile visualizzare la classifica parziale completa relativa alle MARCHE e votare a questo link: https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-lu oghi-del-cuore/classifica?regione=11 RISULTATI PARZIALI DELLA 10ª EDIZIONE DEL CENSIMENTO NAZIONALE FAI
I LUOGHI DEL CUORE IL FAI E INTESA SANPAOLO PER IL FUTURO DELLA BELLEZZA ITALIANA Già arrivati al FAI oltre 650.000 voti Ai primi posti della classifica provvisoria il Castello e Parco di Sammezzano a Reggello (FI), il Ponte dell’Acquedotto a Gravina in Puglia (BA) e la città di Bergamo Si può votare fino al 15 dicembre 2020 I LUOGHI DEL CUORE IL FAI E INTESA SANPAOLO PER IL FUTURO DELLA BELLEZZA ITALIANA Nelle MARCHE i luoghi più votati nella classifica provvisoria sono: Villa e Parco Cerboni Rambelli a San Benedetto del Tronto (AP), l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace (PU), la Pieve di Santo Stefano di Gaifa e Torre Brombolona a Canavaccio (PU), la Rocca Varano a Camerino (MC), l’Antica farmacia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Jesi (AN) e il borgo di Visso (MC) Si può votare fino al 15 dicembre 2020 A oggi il luogo nelle Marche al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it) si trova Villa e Parco Cerboni
Rambelli a San Benedetto del Tronto (AP). Costruita intorno al 1870 dal medico Angelo Cerboni, la grande casa, che si articola in un corpo centrale e due laterali sovrastati da terrazze panoramiche, è un esempio di architettura signorile del XIX secolo. È circondata da un parco di 11.600 mq, percorso da vialetti e arricchito da numerose essenze arboree. Dal 2001, grazie al lascito testamentario del suo ultimo proprietario Paolo Rambelli, è proprietà del Comune. Il parco rappresenta un importante polmone verde e grazie a un progetto speciale ha cominciato a essere utilizzato come spazio distensivo e terapeutico per il vicino ospedale, ma necessita di interventi di recupero, così come la villa, oggi inagibile. Il comitato “Amici della Villa e Parco Cerboni Rambelli” raccoglie i voti per chiedere la riqualificazione del complesso, con l’obiettivo di farne un polo culturale per la cittadinanza. Segue l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace (PU), situata alle pendici dell’Appennino Umbro- Marchigiano, presso il crinale di confine tra Marche, Umbria e Toscana. I monaci benedettini la fecero costruire tra IX e X secolo, anche se oggi l’edificio appare nella più recente veste duecentesca. Di imponenti dimensioni, il complesso comprende la chiesa – che conserva un ciclo di affreschi databile al XV secolo e una piccola raccolta di arte sacra e manoscritti – il monastero e la foresteria. Il sito, accessibile e ben conservato, è stato già votato nei precedenti due censimenti grazie all’attivissimo “Comitato per la Valorizzazione e il Restauro dell’Abbazia Benedettina di San Michele Arcangelo di Lamoli” perché necessitava di un recupero del tetto e nel 2018 si è classificato all’ottavo posto nazionale, con oltre 24.000 voti, nonostante si trovi in un paesino di soli 600 abitanti. La Parrocchia lo ha poi candidato nel 2019 al bando che FAI e Intesa Sanpaolo lanciano dopo ogni censimento e l’intervento di restauro, cofinanziato dalla Diocesi, è oggi in corso. Come spesso accade con “I Luoghi del Cuore”, è inoltre scaturito un effetto virtuoso:
verrà realizzato un nuovo sistema d’illuminazione, con piccoli apparecchi che si integreranno nel contesto architettonico rispettandone ed esaltandone lo spirito. Il bene rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”. Al terzo posto la Pieve di Santo Stefano di Gaifa e la Torre Brombolona a Canavaccio (PU), località a 7 km da Urbino. La pieve, attestata dal XIII secolo, era legata ai castelli di Gaifa e Primicilio e all’antico Monastero benedettino di Sant’Angelo di Gaifa, ma venne più volte distrutta e riedificata. L’edificio attuale, che sorge in posizione isolata in mezzo alla campagna coltivata, venne consacrato nel 1727; danneggiata dal sisma del 1997, la chiesa è oggi in buono stato di conservazione. I due castelli sono pressoché scomparsi: restano solo i ruderi della Torre Brombolona, che apparteneva al forte di Primicilio. Il suo nome è legato ai “bromboli”, le stalattiti di ghiaccio che in inverno si formavano all’interno della sua campana, contesa tra i due castelli. Il comitato “Valorizzazione Pieve Santo Stefano di Gaifa”, nato per volontà degli abitanti del piccolo borgo di Canavaccio, partecipa al censimento per rendere più noti questi luoghi. Molti voti per la Rocca Varano a Camerino (MC), una spettacolare fortezza che sorge in posizione dominante su uno sperone roccioso a breve distanza dal centro abitato e a controllo della Valle del Chienti. Venne edificata nel Duecento come residenza fortificata della nobile famiglia dei Da Varano, che da qui imponevano gabelle a chi percorreva la strada tra Roma, l’Umbria e l’Adriatico: fu proprio in tal modo che i Da Varano costruirono la fortuna che gli permise di diventare signori di Camerino per quasi tre secoli e tra le dinastie signorili di maggiore durata nella storia marchigiana. La rocca venne trasformata nel secolo successivo in fortezza con funzione difensiva e, dopo l’estinzione della dinastia, in casa colonica. Luogo di grande valenza storica e simbolica, la rocca è stata resa inagibile dal sisma del 2016.
Il comitato “Rocca Varano” si definisce “un gruppo di amici innamorati del proprio territorio” e partecipa al censimento con l’auspicio che il sito venga recuperato e valorizzato. Il Bene rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”. Numerose le segnalazioni giunte per l’Antica farmacia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Jesi (AN) che si trova nel centro storico cittadino. Edificata nel 1757 insieme all’ospedale, all’epoca di grande modernità, conserva gli arredi originari in legno, alcuni dotati di meccanismi segreti per nascondere i preparati più preziosi. È articolata in due ambienti, uno più interno, detto “delle scattole”, deputato alla conservazione delle materie prime, e la farmacia vera e propria, dove si custodivano i prodotti galenici nei tipici vasi in maiolica dipinta, che sono stati trasferiti – ve ne sono ben 206 – nella Pinacoteca di Palazzo Pianetti. La Spezieria risulta dunque vuota ed è chiusa dal 2015, anno in cui l’ospedale è stato trasferito in una nuova struttura. È inoltre minacciata da infiltrazioni, che in mancanza di intervento rischiano di compromettere le boiseries settecentesche. Il comitato “Proposta Jesi” ne auspica il recupero e la valorizzazione. La raccolta voti è sostenuta da due jesini d’eccezione: la campionessa olimpica di fioretto Elisa Di Francisca e il CT della Nazionale Italiana di Calcio Roberto Mancini. La farmacia rientra nella classifica speciale dedicata ai “Luoghi storici della salute”. Tra i beni più segnalati anche il borgo di Visso (MC), tra i più colpiti dal terremoto del 2016. Il suo centro storico per il quale era conosciuto come la “perla dei Sibillini” – si trova infatti all’interno del Parco Nazionale – è stato gravemente danneggiato, con il 92% degli edifici dichiarato inagibile. Sorto in posizione strategica sul percorso di collegamento tra Roma, Spoleto e Camerino, il borgo, cinto da mura, conserva ancora la sua impronta medievale, con caratteristiche vie tortuose, mentre la piazza principale è
circondata da edifici di epoca rinascimentale. La ricostruzione, però, stenta ad avviarsi e attraverso il censimento si auspica di poter dare nuova vita a un paese che rischia un inarrestabile spopolamento e, con esso, la scomparsa. Il Museo Civico conserva 27 scritti autografi di Giacomo Leopardi, acquistati nel 1868 dall’allora Sindaco Gaola Antinori, tra cui il manoscritto originale de “L’Infinito”. Visso appartiene alla classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”. Milano, 23 luglio 2020. Cosa accomuna un borgo vicino a La Spezia raggiungibile con una scalinata di 1.200 gradini e la strada immersa nella natura che costeggia il Mar Piccolo di Taranto? O ancora una bianca parete rocciosa a picco sul mare in provincia di Agrigento e un eremo del XIII secolo a Sulmona? Luoghi così diversi e distanti l’uno dall’altro ma tutti protagonisti di una grande storia d’amore: quella che lega gli italiani alle bellezze culturali e paesaggistiche del loro territorio. Un racconto senza tempo di cui il FAI – Fondo Ambiente Italiano sta scrivendo proprio ora un nuovo capitolo grazie alla decima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo e attraverso il quale fino al 15 dicembre 2020 sarà possibile votare i propri luoghi italiani più amati e in questo modo permettere loro di essere conosciuti, tutelati e valorizzati come meritano. Un progetto a cui era molto affezionata anche la fondatrice e Presidente Onoraria del FAI Giulia Maria Crespi, scomparsa pochi giorni fa, che vedeva nei “luoghi del cuore” degli straordinari “comunicatori di Bellezza, punti di Riferimento, ispiratori di Gioia, risvegliatori di nascoste Pulsioni Spirituali di cui tutti noi al giorno d’oggi abbiamo più che mai bisogno”. Lanciato il 6 maggio, dopo due mesi di isolamento forzato e in un momento molto delicato per l’Italia, il censimento ha
riscosso fin dai primi giorni un enorme successo: a una settimana dal via erano arrivati al FAI più di 100.000 voti e oggi, dopo due mesi e mezzo, sono oltre 650.000 – più del doppio rispetto a quelli registrati a luglio della precedente edizione – la maggior parte dei quali effettuati tramite il sito del progetto www.iluoghidelcuore.it. Una dimostrazione tangibile del fatto che i cittadini hanno interpretato questa iniziativa non solo come un modo per riavvicinarsi virtualmente a luoghi cari legati alla vita quotidiana o a preziosi ricordi personali, di cui hanno sentito la mancanza nei tanti giorni confinati in casa, ma anche come una ripartenza culturale e sociale che ha permesso di riappropriarsi di un orizzonte positivo, in cui proiettare desideri, speranze e un rinnovato impegno civico. Non è un caso che più di 250 comitati spontanei si siano già mobilitati per raccogliere voti a favore di luoghi importanti per le rispettive comunità, in modo da proteggerli, renderne nota la bellezza e garantirgli un futuro. Un’edizione da record, dunque, in cui stanno giungendo segnalazioni per tantissimi “luoghi del cuore” – per ora se ne contano oltre 30.000, dei quali circa 100 hanno superato la ragguardevole soglia di 1.000 voti raccolti – e delle tipologie più varie: dai castelli alle ferrovie storiche, dalle aree naturali e archeologiche ai borghi, dai complessi religiosi alle ville, dalle piazze ai giardini, dai teatri agli osservatori astronomici fino ad arrivare a un trampolino olimpionico in disuso a Cortina d’Ampezzo. Ognuno di essi offre un piccolo ma significativo spaccato del nostro Paese, della sua bellezza variegata, a volte ferita da incuria e abbandono, ma che merita sempre di essere conosciuta e valorizzata e che deve essere curata e protetta; è l’Italia del patrimonio diffuso, punteggiato di mille possibilità di visita, che in questa estate diversa da ogni altra chiede più che mai di essere percorsa e scoperta.
«L’idea che il FAI, con il contributo e la collaborazione di una grande banca come Intesa Sanpaolo, offra agli italiani la possibilità di votare ed eleggere i luoghi più amati consentendo ad alcuni di loro – finora ben 118 in 19 regioni – di essere recuperati, protetti e adeguatamente valorizzati mi pare sempre più bella perché rafforza la liberaldemocrazia della nostra Repubblica, dandole una concretezza territoriale e donando a tutti gioia», dichiara Andrea Carandini, Presidente del FAI – Fondo Ambiente Italiano. «‘I Luoghi del Cuore’ è un progetto di cui Intesa Sanpaolo è partner e promotore duraturo. Apprezziamo la sua capacità di coinvolgere le persone e i territori in modo capillare con un obiettivo collettivo di crescita, un tratto che ci accomuna profondamente. L’entusiasmo che ha portato in poco più di due mesi seicentocinquantamila persone ad esprimersi con un voto dimostra la reale affezione degli italiani per i luoghi dove abitano, per l’arte, per la natura. Una felice intuizione di Giulia Maria Crespi che fondò il FAI nel 1975 e a cui rivolgiamo un commosso e grato ricordo. In questo momento delicato per il nostro Paese, ‘I Luoghi del Cuore’ aiutano ad esprimere quel sentimento identitario necessario per superare le difficoltà e ripartire», ha commentato Gian Maria Gros- Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo. A oggi ecco i luoghi ai primi posti della classifica provvisoria (descrizioni nella scheda a seguire): * Castello di Sammezzano a Reggello (FI) * Ponte dell’acquedotto a Gravina in Puglia (BA) * Città di Bergamo * Circumarpiccolo a Taranto * Cuneo-Ventimiglia-Nizza: la Ferrovia delle Meraviglie * Eremo di Sant’Onofrio al Morrone a Sulmona (AQ)
* Bacino del Rio Grande ad Amelia (TR) * Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano a La Spezia * Borgo di Monesteroli (SP) * Scala dei Turchi a Realmonte (AG) La classifica nazionale provvisoria – consultabile sul sito www.iluoghidelcuore.it – è guidata dal Castello di Sammezzano a Reggello (FI), capolavoro di arte eclettica in stile orientalista, già vincitore nel 2016 dell’ottava edizione de “I Luoghi del Cuore”, ma che si trova ancora in uno stato di stallo a causa della sua complicata situazione proprietaria e che per tale motivo viene nuovamente votato. Segue il Ponte dell’acquedotto a Gravina in Puglia (BA), un manufatto eccezionale, con la sua struttura ad archi lunga 90 metri e alta 37, che collega le due sponde del torrente che dà il nome al paese. Terza, dopo aver dominato la classifica per tutto il primo mese, la città di Bergamo, simbolo dell’epidemia di coronavirus e del valore di coesione sociale e civile sempre sotteso al censimento. Le due classifiche speciali che caratterizzano l’edizione di quest’anno sono entrambe molto ricche di luoghi, in particolare quella dedicata all’“Italia sopra i 600 metri”, ovvero alle aree interne montane del Paese di cui il FAI si sta occupando anche attraverso il “Progetto Alpe”, che custodiscono un inestimabile capitale di natura, arte, tradizioni ed energie, ma che si trovano ad affrontare gravi problemi di spopolamento, abbandono del territorio e scarsità di servizi. Due esempi tra tutti: il borgo di Aielli (AQ) nell’Appennino Abruzzese che sta lavorando per rilanciarsi e dove è stato creato un museo a cielo aperto di street art che richiama visitatori da tutta Italia e Visso (MC), borgo medievale incastonato nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini terribilmente ferito dal terremoto del 2016. L’altra classifica, dedicata ai “Luoghi storici della salute”
di costruzione risalente almeno a 70 anni fa e molto movimentata nel mese di maggio, con il progressivo calo dell’epidemia di Covid-19 ha subito un rallentamento, ma vanta comunque un rilevante numero di beni indicati, tra cui terme antiche e moderne, come l’Antico Stabilimento Termale di Porretta Terme (BO), votato nuovamente dopo il terzo posto nel censimento 2018, e le Terme Tettuccio a Montecatini Terme (PT); farmacie, quali ad esempio l’antica farmacia dell’Ospedale Fatebenefratelli a Jesi (AN) o quella dell’Ospedale degli Incurabili a Napoli; ospedali storici, ville e palazzi riconvertiti nei secoli in strutture sanitarie, quale la Villa Medicea Ambrogiana a Montelupo Fiorentino (FI), ma anche costruzioni più recenti, che hanno contribuito ad arricchire la storia dell’architettura, come la Chiesa di Ignazio Gardella nell’Ospedale di Alessandria o l’Ospedale Forlanini a Roma. Non mancano inoltre segnalazioni di luoghi curiosi o particolarmente significativi. Tra questi il Pozzo di Gammazita, fonte medievale che racconta lo stretto rapporto fra Catania e le sue acque; la Funicolare del Campo dei Fiori a Varese, edificata nel 1911 in stile liberty su progetto di Giuseppe Sommaruga e dismessa dal 1953; cammini e sentieri da percorrere, perché no, anche in occasione di queste vacanze estive, come il Sentiero del brigante a Santo Stefano in Aspromonte (RC) o il Cammino di Santa Giulia itinerario spirituale e naturalistico da Livorno a Brescia, passando per l’Emilia Romagna. E ancora la Villa per Michelangelo Antonioni a Costa Paradiso (SS), costruita nel 1970 da Dante Bini e anche detta la “Cupola” per via della sua forma particolare, il borgo di campagna di Altino (VE), un tempo importante città lagunare, e lo splendido Altopiano di Campitello di Sepino (CB), il primo sito molisano nella storia de “I Luoghi del Cuore” ad aver superato i 1.000 voti nel mese di luglio. Come sempre, al termine del censimento verranno premiati i luoghi più votati, a fronte della presentazione di un progetto
concreto: 50.000, 40.000 e 30.000 euro saranno assegnati al primo, secondo e terzo classificato; i luoghi vincitori delle due classifiche speciali riceveranno invece 20.000 euro ognuno mentre al bene più votato via web sarà destinato un video, storytelling o promozionale, curato dal FAI. Dopo la pubblicazione dei risultati finali, verrà anche lanciato il consueto Bando per la selezione degli interventi in base al quale tutti i proprietari (pubblici o non profit) e i portatori di interesse dei luoghi con almeno 2.000 voti potranno presentare alla Fondazione una richiesta di restauro, valorizzazione o istruttoria, di cui verrà successivamente valutata l’idoneità a ricevere i fondi resi disponibili da Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto. Per votare i propri “luoghi del cuore” c’è tempo fino al 15 dicembre 2020: un’opportunità unica per i singoli cittadini e le comunità di dare visibilità alle necessità dei propri territori in termini di tutela e valorizzazione e far nascere collaborazioni virtuose tra istituzioni e stakeholder locali. La classifica definitiva verrà resa nota a febbraio 2021. Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. Il supporto della Banca al progetto ‘I Luoghi del Cuore’ si inserisce nel più ampio impegno in ambito culturale e artistico, considerato tra i settori più strategici per il rilancio del Paese. Anche nel periodo di emergenza appena trascorso non sono venuti meno l’attenzione e il sostegno del Gruppo a favore della cultura e dell’arte, oltre all’impegno profuso per far fronte alle esigenze sanitarie, economiche e sociali del Paese, sin dalle prime fasi di diffusione dell’epidemia Covid-19. MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE AL CENSIMENTO È possibile votare fino al 15 dicembre 2020
1. Sito www.iluoghidelcuore.it 2. Con moduli cartacei di raccolta voti dedicati a ogni “luogo del cuore”, scaricabili dal sito www.iluoghidelcuore.it Il censimento è realizzato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Rai, Main Media Partner del FAI, conferma l’impegno del Servizio Pubblico radiotelevisivo alla cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano con il sostegno alla decima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, anche grazie alla collaborazione di Rai Responsabilità Sociale. FAI – Fondo Ambiente Italiano Ufficio Comunicazione Stampa e New Media – Elisabetta Cozzi tel. 349 5572117; e.cozzi@fondoambiente.it Ufficio Comunicazione Tv e Radio – Novella Mirri tel. 334 6516702; n.mirri@fondoambiente.it Intesa Sanpaolo Rapporti con i Media – Silvana Scannicchio tel. 335 7282324; stampa@intesasanpaolo.com ***** I luoghi ai primi posti della classifica provvisoria Castello di Sammezzano a Reggello (FI) Tenuta di caccia in epoca medicea, nel 1605 la proprietà venne acquistata dagli Ximenes D’Aragona. La veste attuale risale alla seconda metà dell’Ottocento e si deve al marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes: eclettico protagonista della vita culturale e politica fiorentina, riprogettò il castello in stile orientalista, rendendolo un edificio senza pari in
Italia e con pochi confronti anche a livello internazionale. Ne fece una rievocazione di capolavori architettonici di arte moresca, trasformando in particolare 13 sale del primo piano in sogni decorativi e arricchendo il parco che circonda il castello, di ben 190 ettari, con numerose specie arboree. Trasformato con le sue 140 stanze in hotel di lusso, il complesso venne acquistato nel 1999 dalla Sammezzano Castle srl, che intendeva farne un grandioso resort. Il progetto si è arenato per problemi economici e dopo una serie di aste giudiziarie mai aggiudicate, tra 2015 e 2017, il castello è tornato da pochi mesi proprietà della società citata, uscita da una procedura di fallimento. Set del film Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone, Sammezzano è di fatto in stato di grave abbandono e privo di tutti gli arredi storici: mancano i vetri a molte finestre, ci sono problemi al tetto, anche se qualche intervento è stato realizzato dal commissario liquidatore negli anni scorsi, e le statue del parco sono state rubate. Già vincitore del censimento del FAI 2016, ma senza che nessun intervento potesse essere realizzato con il contributo “I Luoghi del Cuore” di 50.000 euro messo a disposizione per il primo classificato (rimasto congelato per via della situazione proprietaria), il castello rientra anche tra i 7 most endangered sites in Europe nominati dall’Associazione Europa Nostra. I voti per il censimento 2020 vengono raccolti dai comitati “Savesammezzano” e “FPXM”, che da anni si battono per la tutela e la valorizzazione del sito e che si sono nuovamente mobilitati per chiederne il recupero e la fruizione, auspicando che possa diventare di proprietà pubblica. La raccolta voti è sostenuta dalla cantante Irene Grandi. Ponte dell’acquedotto a Gravina in Puglia (BA) Importante struttura ad archi, alta 37 metri, lunga 90 e larga 5,5, che collega le sponde del torrente Gravina. Fu costruito per permettere l’attraversamento del Crapo (l’antico nome del torrente Gravina) e consentire ai fedeli di raggiungere la
Chiesetta della Madonna della Stella. Poco si sa circa la data della sua costruzione, ma le fonti ne attestano l’esistenza almeno dal 1686. Reso probabilmente instabile dal sisma del 1686, il ponte crollò col terremoto del 1722. Fu la famiglia Orsini di Roma, che si era trasferita nel feudo di Gravina, a ordinare, intorno a metà Settecento, la ricostruzione e la trasformazione del ponte in acquedotto, per portare oltre le mura della città le acque di due sorgenti. La struttura portante che lo collegava alle due fontane ancora oggi esistenti ai due lati del ponte era costituita da 25 archi. Resi pericolanti da un’alluvione nel 1855, furono sostituiti da una spalliera in tufo. La struttura, ancora oggi percorribile, è discretamente conservata; avrebbe bisogno di migliore illuminazione e di recupero del basolato per migliorarne la fruibilità. Il comitato “Ponte dell’Acquedotto nel Cuore”, nato per volontà del Club Lions di Gravina in Puglia e di associazioni locali, attraverso la raccolta voti al censimento si pone l’obiettivo di vedere valorizzato il manufatto. Città di Bergamo Situata ai piedi delle Prealpi bergamasche all’imbocco delle valli del Serio e del Brembo, è nettamente distinta in due centri. La città vecchia o Bergamo Alta, arroccata sul colle di San Virgilio, dall’aspetto tipicamente medievale con vie strette e tortuose, palazzi antichi e le mura venete, nominate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, trasformate oggi in camminamenti; e la città nuova o Bergamo Bassa, ai piedi della prima, con vie larghe, giardini, edifici pubblici, progettata dall’urbanista Piacentini. La città alta è la parte artisticamente più ricca: nella piazza Vecchia e nella piazza del Duomo sono raccolti i monumenti più insigni, quali la Chiesa di Santa Maria Maggiore, una delle testimonianze del romanico lombardo, il Duomo e la Cappella Colleoni, con la stupenda facciata policroma, di epoca rinascimentale. La raccolta voti per questa città che ha pagato un prezzo
altissimo in termini di vite umane a causa del Covid-19 è sostenuta dall’attore Alessio Boni. Circumarpiccolo a Taranto Molto votata anche in questa edizione del censimento FAI, è una strada silenziosa e immersa nella natura, che circonda i due golfi del Mar Piccolo di Taranto, una laguna costiera che si estende per poco più di 20 km quadrati, a nord della città. Percorrendo la strada, che come dice il suo nome circonda ad anello questo bacino, si abbraccia un panorama ricco di fascino, con gli aironi e i fenicotteri che popolano la Palude La Vela, un’area naturale protetta in riva al mare. L’ambiente dell’oasi è palustre con canneti, macchia mediterranea e acquitrini costellati di orchidee spontanee. Da sempre il Mar Piccolo ha ospitato gli allevamenti delle “Cozze Nere” di Taranto, un’eccellenza gastronomica, il cui gusto inimitabile è reso tale dalle sorgenti d’acqua dolce (i Citri) e dall’apporto di due brevi corsi d’acqua, il Cervaro e il Galeso. Salvaguardare la Circumarpiccolo dalle fonti di inquinamento e dal degrado, arginare l’antico corso d’acqua Galeso e qualificare la zona quale Parco Naturalistico è ciò che ha spinto i cittadini, guidati dal comitato “2020 – A difesa del Mar Piccolo”, a votarla in questa e nelle precedenti edizioni de “I Luoghi del Cuore”. Cuneo-Ventimiglia-Nizza: la Ferrovia delle Meraviglie Una straordinaria opera dell’ingegno umano che sfida i limiti fisici – in meno di 50 km in linea d’aria supera un dislivello di mille metri – per creare un ardito collegamento tra territori e nazioni, pensata e realizzata quasi due secoli fa per unire l’Italia alla Francia, il Piemonte alla Liguria, i monti al mare, la pianura alla costa. Nonostante la sua spettacolarità e l’utilità per tutte le persone che ne usufruiscono, dagli anni Ottanta del Novecento la linea ferroviaria non è stata sufficientemente valorizzata e sostenuta. Malgrado i considerevoli investimenti per la sua
messa in sicurezza, è mancata una vera e propria politica di rilancio, con un inevitabile declino e una drastica riduzione delle corse (attualmente 2 al giorno), ma anche un’incombente minaccia di chiusura, acuita dalla doppia gestione italiana/francese. Eppure questa è la “Ferrovia delle Meraviglie”, inserita nel 2016 dalla rivista tedesca Hörzu tra le dieci linee ferroviarie più belle del mondo. I tre comitati: “Amici del Treno delle Meraviglie”, “Amici della Ferrovia Cuneo Ventimiglia Nizza” e “Amis du Train des Merveilles” auspicano, attraverso l’attivazione a “I Luoghi del Cuore”, un potenziamento della linea ferroviaria e la sua valorizzazione. La ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”. Eremo di Sant’Onofrio al Morrone a Sulmona (AQ) Luogo di grande valore spirituale dove, si narra, l’eremita Pietro da Morrone fu raggiunto nel 1294 dai messi papali che gli annunciarono l’elezione al soglio pontificio come Celestino V, da cui abdicò dopo pochi mesi, con “il gran rifiuto” citato da Dante nell’Inferno. Ancora oggi si può visitare la grotta che fu rifugio del Santo Eremita e i devoti, seguendo un rito apotropaico, vi si stendono per guarire i dolori articolari. L’eremo risale al XIII secolo: dal suo straordinario belvedere la vista domina l’Abbazia di Santo Spirito a Morrone, lo storico campo di prigionia 78 e l’intera Valle Peligna. L’obiettivo della raccolta voti del comitato “Custodi dell’Eremo di Celestino V” al censimento “I Luoghi del Cuore” 2020, dopo le difficoltà seguite al terremoto del 2009 e al disastroso incendio del Monte Morrone che lambì l’eremo nel 2017, è quello di restaurare gli affreschi trecenteschi della cappella presente nella struttura e mettere in sicurezza l’accesso alla grotta nella quale Pietro da Morrone, poi Celestino V e infine San Pietro Confessore, visse per gran parte della sua permanenza sulla montagna. Il bene rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”.
Bacino del Rio Grande ad Amelia (TR) Luogo di suggestiva bellezza, un tempo risorsa economica, oggi ambientale, turistica e sociale. Incastonato tra i Monti Amerini e con essi Sito di Interesse Comunitario, il Rio Grande è un torrente tributario del Tevere che nei pressi della città di Amelia incontra due sbarramenti: una prima diga di monte, detta la Para, che ha generato il Lago Vecchio, e una seconda di valle, detta dei Finestroni, dalla quale, ricevuto l’afflusso del fosso di Macchie con cui costituisce un ulteriore bacino lacustre, si getta nella valle sottostante. Le dighe sono di grande valore: una è probabilmente tra le poche sopravvissute di epoca romana, l’altra è di origine duecentesca e tra le più antiche dighe ad arco sopravvissute. Grazie ai due bacini, Amelia disponeva di una notevole riserva idrica, venuta meno a causa del loro progressivo interramento, iniziato negli anni Settanta del Novecento con il tamponamento degli scarichi di una delle dighe. I materiali di sedimentazione, non più trattenuti, vengono riversati nel Rio Grande. La mancata manutenzione idraulica ha ridotto l’invaso a pochi centimetri d’acqua e in estate l’alveo è del tutto arido Il ripristino della funzionalità idrica del bacino, auspicato dal comitato “Un voto per il Rio Grande” potrebbe consentire il recupero di orti e vivai oggi scomparsi, che per secoli hanno ravvivato le sponde, ma anche il ripopolamento di specie lacustri in passato presenti, ponendo le basi per la nascita di un’oasi naturale e faunistica. La raccolta voti è sostenuta dall’attrice Maddalena Crippa. Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano a La Spezia Costruita nel 1348 come ampliamento di un edificio preesistente, fu più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Subì danni durante la Seconda Guerra Mondiale e venne usata come magazzino nel dopoguerra; ulteriori utilizzi impropri hanno provocato un progressivo degrado del bene. Già votata ai censimenti 2012 e 2014, la chiesa, a cui gli abitanti del
quartiere Pegazzano sono molto legati, ha beneficiato di un contributo messo a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito del Bando per la selezione degli interventi che viene lanciato al termine di ogni censimento, grazie al quale è stato reso possibile il restauro di due altari settecenteschi, parte di un processo di recupero complessivo che ha già riguardato l’abside e ha permesso la riapertura al pubblico. I lavori devono però essere completati e per tenere alta l’attenzione sui bisogni di questo luogo il comitato “Salviamo San Michele Vecchio di Pegazzano” ha scelto di attivarsi nuovamente in occasione de “I Luoghi del Cuore” 2020. Borgo di Monesteroli (SP) Minuscolo borgo in provincia di La Spezia inserito nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Si raggiunge attraverso una scalinata di oltre 1.200 gradini, che scendono dalla collina sovrastante, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato. Proprio i vigneti sono parte della ragion d’essere del borgo: nelle sue cantine, infatti, veniva vinificata l’uva raccolta, trasportata a spalle in gerle lungo la ripida scalinata. Soltanto il rumore del vento e delle onde rompe il silenzio in questo borgo aggrappato alla roccia, sul filo del mare. A Monesteroli non abita nessuno, non è arrivata la linea elettrica, né il metano. Solo piccoli pannelli solari e un acquedotto irriguo permettono una fruizione meno spartana. Oggi, per salvare questo luogo serve mettere in sicurezza una frana, manutenere il sentiero che congiunge il borgo con il crinale e il mare e ricominciare a coltivare i terreni: questo è l’intento con il quale si è attivato il comitato “Per Monesteroli”, nato dall’idea di un gruppo di amici. La raccolta voti è sostenuta dal comico Dario Vergassola, dal giornalista Emilio Casalini e dall’attore Clayton Norcross. Scala dei Turchi a Realmonte (AG)
La grande scogliera di marna bianca, vero e proprio monumento naturale, si protende sul mare tra Agrigento e Porto Empedocle, separando due spiagge sabbiose. È una parete rocciosa che riproduce la forma di una scala dal profilo smussato, curvo e irregolare. Il suo nome risale al XVI secolo, quando i pirati Saraceni, impropriamente chiamati Turchi, la utilizzavano come punto di approdo per saccheggiare i paesi limitrofi. L’intera costa dove insiste la Scala dei Turchi è stata catalogata come zona a rischio idrogeologico, ma ciononostante l’area è da tempo oggetto di abusivismo. Nell’ultimo ventennio ci si è però mossi verso la sua riqualificazione. Dagli anni Ottanta del Novecento una delle spiagge ai suoi piedi era deturpata dallo scheletro di cemento di un complesso alberghiero mai concluso. Grazie alla mobilitazione al censimento del 2008, il FAI ha agito in favore del bene affiancando Legambiente in una battaglia legale, che nel 2013 ha portato all’abbattimento dell’ecomostro. Inoltre FAI e Intesa Sanpaolo hanno sostenuto la demolizione di un altro edificio abusivo su uno dei terrazzi rocciosi in cima alla Scala. È seguita la riqualificazione dell’area, trasformata in belvedere pubblico in collaborazione con il Comune. Il comitato “Realmonte-Città della Scala dei Turchi” sta nuovamente raccogliendo voti per tutelarla.
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