TRIESTE MUSICA, AL TEATRO VERDI - SALA RIDOTTO ARRIVANO I "CONCERTI GROSSI" - Il Discorso
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TRIESTE MUSICA, AL TEATRO VERDI – SALA RIDOTTO ARRIVANO I “CONCERTI GROSSI” In vista della Pasqua, la stagione inverno/primavera 2018 del Conservatorio Tartini propone, lunedì 26 marzo alle 20.30 al Teatro Verdi – Sala Victor De Sabata, l’esibizione dell’Orchestra d’Archi del Tartini preparata da Fabio Pirona. In programma i Concerti Grossi di tre autori del ‘900: le partiture sono datate 1952 per Ernest Bloch (Concerto Grosso n. 2 per orchestra d’archi), 1989 per Ferenc Farkas (Aria e rondò all’ungherese per due violini e orchestra d’archi) e 1950 per Ralph Vaughan Williams (Concerto Grosso per orchestra d’archi). Nel Novecento molti compositori importanti si sono ispirati a forme musicali dei secoli precedenti: Stravinsky nel neoclassicismo, Respighi nel neorinascimentale; meno rievocato è stato il mondo barocco. Nel programma di lunedì 26 marzo saranno presenti tre pezzi che
guardano al Concerto Grosso come forma barocca e anche strumentale. Il Concerto Grosso, in auge nella prima metà del ‘700, vede sempre contrapposti due gruppi strumentali ben distinti: il Concertino con dei solisti e il Tutti con il resto dell’orchestra; forma che i tre compositori – Ernest Bloch, Ferenc Farkas e Ralph Vaughan Williams – rispettano pienamente con un alternarsi che prevede delle rievocazioni settecentesche pur non dimenticando il ‘900, secolo nel quale sono state composte. L’ingresso è gratuito, previa prenotazione. Info: 040.6724911, www.conservatorio.trieste.it. L’Orchestra d’archi del Conservatorio “G. Tartini”, suona senza l’ausilio di un direttore perché il lavoro svolto in sede di preparazione mira a una concezione del quartetto d’archi esteso all’orchestra intera. L’Orchestra ha già eseguito un vasto repertorio, dal barocco al ‘900 storico e, oltre che in Regione, ha eseguito numerosi concerti anche in Austria, Slovenia e Bielorussia. Nel 2012 e nel 2013 è stata
invitata al Quirinale a Roma dove ha eseguito due concerti alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana. Nell’estate del 2017 è stata invitata ad eseguire un programma vivaldiano al Festival di Minsk in Bielorussia. Docente preparatore dell’Orchestra d’archi è Fabio Pirona. Andrea Forliano POSTICIPATO AL 15 MAGGIO IL CONCERTO DI RENZO ARBORE AL POLITEAMA ROSSETTI Sono posticipate, per motivi organizzativi, due tappe del tour RENZO ARBORE L’ORCHESTRA ITALIANA previste in calendario per fine marzo: Trieste sarà il 15 maggio, al Politeama Rossetti (recupero del concerto del 28 marzo); Milano sarà il 17 maggio , al Teatro Ciak (recupero del concerto del 26 marzo). I biglietti già acquistati sono validi per le nuove date. Invece chi volesse richiedere il rimborso dovrà farlo entro e non oltre il 10 aprile sia per i tagliandi acquistati online sia per quelli comprati nei punti vendita. Renzo Arbore L’Orchestra Italiana: dopo 26 anni di Orchestra Italiana, Arbore ammette di soffrire di recidività “Sono recidivo e ne vado fiero. Sono un italiano, un italiano vero”. Con ironia e delicatezza, Renzo Arbore sa come scatenare il suo pubblico. Lo ha fatto ovunque nel mondo con l’Orchestra Italiana e continua ancora oggi a coinvolgere le generazioni dei padri e quelle dei figli. Tre ore dense di spettacolo, durante
le quali lo showman foggiano non si risparmia mai per il suo pubblico. “La scaletta del concerto – spiega Renzo Arbore – coniuga il nuovo e l’antico suono di Napoli: voci e cori appassionati, girandole di assoli strumentali, un’altalena di emozioni sprigionate dalle melodie della musica napoletana che evocano albe e tramonti, feste al sole e serenate notturne, gioie e pene d’amore”. “Al suono di “Reginella”, ad esempio – aggiunge lo showman – vedo il pubblico (di tutto il mondo) cantare a squarciagola il ritornello di questo celebre brano e, magicamente, farsi trasportare proprio là (a Napoli) nella terra da dove quelle emozioni sono partite”. Lo showman italiano più conosciuto al mondo gira ininterrottamente con la sua Orchestra, da un’estremità all’altra, agli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record. In questi anni Arbore – facendo presa sul pubblico di qualsiasi latitudine – ha ottenuto tantissimi premi e riconoscimenti, quantità di spettatori, cifre da “capogiro” che hanno premiato lo spirito assolutamente travolgente e contagioso dell’artista. Renzo Arbore L’Orchestra Italiana approda, accolta sempre con un entusiasmo senza pari, in molti dei più prestigiosi teatri d’Italia e del resto del mondo: New York, Londra, Parigi, Mosca, Tokyo, Caracas, Buenos Aires, San Paolo, Rio de Janeiro, Toronto, Montreal, Sidney, Melbourne, Pechino, Shanghai… e addirittura in questi ultimi anni sembrerebbe essersi rafforzato il ruolo per così dire “istituzionale” dell’Orchestra Italiana con Arbore ormai diffusamente riconosciuto come autentico “ambasciatore” della musica e della cultura “italiana” nel mondo.
Renzo Arbore è circondato da 15 talentuosi musicisti: “…all stars” come ama definirli egli stesso, tra i quali spiccano l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, quella ironica di Mariano Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca Pica, le chitarre di Michele Montefusco, Paolo Termini e Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Nunzio Reina, Salvatore Esposito, Salvatore della Vecchia. Il tour di Renzo Arbore L’Orchestra Italiana è prodotto dalla “Gazebo Giallo” e dalla “Galileo Galilei Production Tv Srl”. RTL 102.5 è media partner ufficiale del tour. Infoline: 06. 39732536 – www.theboss.it Andrea Forliano Direttamente dal trionfale tour con Zucchero, venerdì 23 marzo 2018 al café Rossetti arriva il sassofonista americano James Thompson Un ospite d’eccezione è atteso per venerdì 23 marzo dalle ore 21.00 al café Rossetti di Largo Gaber 2 a Trieste. Reduce dal successo dei trionfali concerti con Zucchero, per il prossimo
degli Swingin’ Friday sarà di scena il sassofonista americano James Thompson, che per l’occasione si esibirà assieme a Stefano Franco ricostituendo per una speciale serata il leggendario The Dukes of Rhythm Duo, formazione che per 20 anni si è esibita in tutta Europa. Impreziosito dalla calda voce di James, il loro repertorio spazia dai classici di Duke Ellington al soul tipico della Stax degli anni ‘60, al rock’n roll degli anni ‘50 fino a delle magnifiche reinterpretazioni di canzoni notissime di Jimi Hendrix con delle bellissime armonizzazioni vocali su un tappeto sostenuto dal potente pianismo ritmico di Franco che tiene il groove usando magistralmente un hi-hat amplificato al piede destro e una mano sinistra assolutamente incalzante. Thompson si fonde insieme a Franco con assoli di sax contralto, flauto e blues harp, cantando con il suo stile caldo e ormai leggendario. Un duo di altissimo spessore artistico per una serata a tutto swing . Ingresso libero, prenotazione consigliata allo 040 573143. Con le sue innate doti di entertainer e showman, James Thompson spazia attraverso stili e generi musicali diversi (dal Soul al Blues, dal R&B allo Smooth Jazz), offrendo un sound personale e inconfondibile, con uno stile che si lega al passato pur non trascurando un linguaggio fresco e innovativo rivolto al futuro. James è un personaggio senza eguali dotato di grande creatività: storico sassofonista di Zucchero (sarà impegnato con lui nel Tour 2018 “Wanted – Un’altra Storia”), si dedica costantemente alla composizione di musica che propone nei suoi progetti live insieme a cover ricercate che interpreta con uguale passione, come se gli appartenessero. Quando James è in scena, ironia, humor e tanto groove fanno vivere al pubblico un momento divertente pieno di piacevoli emozioni. Evento facebook: https://www.facebook.com/events/912594028923003/
Andrea Forliano TEATRO COMUNALE GIUSEPPE VERDI – PORDENONE SABATO 24 MARZO ALLE 20.45 L’ENSEMBLE “SENTIERI SELVAGGI” Ancora grande musica al Teatro Verdi di Pordenone con un attesissimo appuntamento dedicato alla musica contemporanea: sul palcoscenico del Verdi salirà, sabato 24 marzo 2018 (ore 20.45), una delle ensemble più celebri nell’ambito di questo genere musicale, i Sentieri Selvaggi diretti dal grande Carlo Boccadoro, compositore, direttore d’orchestra, pianista, percussionista e musicologo. Sentieri Selvaggi nasce nel 1997 da un’idea di Boccadoro con Filippo Del Corno e Angelo Miotto con lo scopo di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico, grazie ad un approccio informale e fortemente divulgativo. I musicisti – Lorenzo D’Erasmo (che sostituisce Andrea Dulbecco) per vibrafono e percussioni, Paola Fre flauto, Mirco Ghirardini clarinetto, Andrea Rebaudengo pianoforte, Piercarlo Sacco violino e viola, Aya Shimura violoncello, diretti proprio da Carlo Boccadoro – riescono ad unire eccellenti doti tecniche a flessibilità ed efficacia comunicativa in costante contatto con il pubblico, così necessarie per rendere davvero felice l’ascolto della musica “nuova”.
Sentieri Selvaggi Ensemble Sentieri Selvaggi è regolarmente ospite delle più prestigiose stagioni musicali italiane (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Società del Quartetto di Milano e molte altre), dei maggiori eventi culturali del nostro paese e di festival internazionali a New York, San Pietroburgo, Cracovia, in Uzbekistan. Il gruppo ha stretto collaborazioni con i più influenti compositori internazionali come Nyman, Glass, Lang, Andriessen, MacMillan, Bryars, Wolfe, Vacchi e promuove una nuova generazione di compositori italiani quali Antonioni, Colasanti, Mancuso, Montalbetti e Verrando. Il catalogo delle loro produzioni editoriali e discografiche conta oltre 10 titoli, significative sono anche le produzioni di teatro musicale. Diffondono il proprio repertorio anche in contesti inusuali, in spazi alternativi alla consueta sala da concerto, dando ampio spazio ad attività trasversali con scrittori, architetti, scienziati, video-maker, attori, registi, musicisti rock e jazz.
Il concerto pordenonese, costellato di brani di grandi firme della migliore musica contemporanea, prevede una interessantissima prima assoluta – occasione non rara al Comunale Giuseppe Verdi – di Un guanciale di nuvole azzurre di Carlo Boccadoro, scritto su commissione proprio del Teatro Verdi. Il testo su cui si basa è una rielaborazione di Cecilia Ligorio di antiche liriche cinesi che hanno come tema principale il viaggio. Dedicato alla memoria di Severino Cesari, un amico del compositore scomparso di recente, il brano per voce e ensemble ha una struttura musicale rarefatta, malinconica e delicata. In programma anche Love Always Counts, un brano frizzante di Michael Nyman del 2007, dedicato proprio a Sentieri selvaggi. Si tratta della rielaborazione per sestetto dell’ouverture dell’opera Love Counts del compositore inglese, che racconta di una storia d’amore tra un’insegnante di matematica e un pugile della categoria dei pesi medi. Anche Insieme II di Luca Francesconi è una seconda versione di un brano precedente, scritta per l’ensemble in occasione della stagione di musica contemporanea 2015, che annualmente Sentieri Selvaggi organizza a Milano. In programma anche Facades, una pagina molta conosciuta di Philip Glass, che in parte deve la sua fama al film Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio, di cui è colonna sonora. Si proseguirà con Music for pieces of wood di un altro celeberrimo compositore americano, Steve Reich e con A ricompor l’infranto, l’ultima frase che chiude l’opera musicale Il sogno di una cosa di Mauro Montalbetti, composta per il quarantennale della strage di Piazza della Loggia a Brescia. Il brano è stato scritto dopo l’ultimazione dell’opera come a dover ricomporre la memoria infranta di questa triste pagina della storia recente. Biglietti a partire da 16 Euro e Licinio caffè drink & smart food aperto dalle ore 19. Informazioni e Biglietteria tel 0434 247624 www.comunalegiuseppeverdi.it
Venerdì 23 marzo ore 21.30 Teatro Miela Miela Music-Live CHASSOL Big Sun Un talento carismatico unico e difficilmente classificabile. Le sue composizioni sono veri e propri panorami di culture in cui immergersi, tra voci, musiche, suoni e immagini che lo stesso artista definisce “armonizzazioni della realtà”. Che si tratti di un viaggio in India, di una passeggiata nei quartieri di New Orleans o nelle isole caraibiche, il musicista francese parte da questo per costruire l’impalcatura della sua musica. Pianista, compositore, arrangiatore e direttore musicale per artisti icone electro-pop come Phoenix e Sebastien Tellier, nonché collaboratore per il producer americano Frank Ocean, è stato per anni il miglior segreto nascosto della scena musicale parigina, ed ora è la nuova stella della musica francese. Di lui si sono innamorati artisticamente personaggi del calibro diLaurie Anderson, Terry Riley e Gilles Peterson che lo hanno promosso a più non posso negli ultimi tempi. L’inventore di un genere, o meglio di una modalità compositiva, che deriva dal suo amore per il cinema e per la musica da film e che negli ultimi anni lo ha fatto conoscere parecchio e gli sta dando diverse soddisfazioni: l’ultra- score. In pratica tramite il montaggio audio-visivo di immagini, spezzoni di film o riprese di eventi dal vivo, costruisce un’ideale colonna sonora per ciò che ha montato. Come è facilmente immaginabile la nascita di una piattaforma come Youtube, fonte inesauribile e gratuita di materiale audio-visivo, è stata per lui fondamentale.
Nascono così progetti come “Indiamore” e l’ultimo “Big Sun” (i più recenti e riusciti) che fondono immagini meravigliose con le composizioni a cavallo fra classica e jazz del nostro, con un risultato impossibile da descrivere a parole, cosa che infatti Chassol evita di fare lasciando parlare la musica: “Se dovessi descrivere la mia musica a chi non la conosce partirei dai miei ascolti: adoro le colonne sonore, la musica orchestrale e la classica “strana”, così come Miles Davis, Frank Zappa ed Ennio Morricone. Dato che siamo nel 2017 poi è tecnologicamente possibile prendere dei video ed editarli creando suoni che vanno a comporre una nuova colonna sonora per ciò che viene fuori dall’editing del video. Poi la musica che esce è Jazz, Rock, musica classica contemporanea, hip-hop, roba che ricorda Marvin Gaye.” Stiamo quindi parlando di arte, non di musica. Questo perché ciò che Chassol ci regala è un’esperienza artistica a tutto tondo, una gioia per le orecchie e per gli occhi, è il creare un ponte fra diversi mondi e restituirceli tutti arricchiti l’uno dall’altro in un matrimonio artistico fra i più felici che ci sia capitato di ascoltare. Sul palco Chassol è accompagnato da Mathieu Edouard alla batteria. organizzazione: Bonawentura Ingresso € 18,00, ridotto soci Bonawentura e under 26 € 15,00. Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. oppure su vivaticket Andrea Forliano
Tutto è pronto per la seconda edizione di Jazz Area Metropolitana! Venezia, 14 marzo 2018. Jazz Area Metropolitana, il network diffuso tra le ex province di Padova, Venezia e Treviso, torna per il suo secondo anno di attività e coinvolge nuovamente diversi paesi della riviera del Brenta. “Flussi” è il titolo del percorso di concerti che – tra marzo e maggio – coinvolge e dà nuova linfa al territorio regionale. Teatri, ville, scuole, strade e negozi sono “invasi” da nuove energie, idee e proposte all’insegna del comun denominatore della musica d’oggi: un modo creativo di generare occasioni di incontro e rafforzare la comunità. La serie di appuntamenti comincia a Martellago venerdì 23 marzo 2018 alle ore 21 con Giaro TangJazz, nella Barchessa di Ca’ della Nave (Ingresso libero, prenotazione consigliata). Sul palcoscenico, insieme all’appassionato titolare del progetto – Paolo Giaro – sono Eliana Melone (voce), Raffaele Damen (fisarmonica), Carlo Colocci (sax), Massimiliano Tonelli (contrabbasso) e Ivan Gambini (batteria). Giaro è chitarrista, compositore e arrangiatore, ma è soprattutto un’anima accogliente, che assorbe suoni e sentimenti dalle strade del mondo per farli propri e per restituirli con un vestito nuovo. Ha lavorato con i più grandi ed ha sperimentato incisioni, festival, direzioni artistiche. Nel progetto “TangJazz” la musica del Rio de la Plata sposa il jazz meno convenzionale e si aggancia al contesto musicale contemporaneo europeo, per una miscela sonora affascinante, dal sentimento struggente e ricchissimo di colori.
Si prosegue sabato 24 marzo, dalle ore 18, quando a Dolo torna “Jazz in the Shops”: il centro storico del paese (negozi, cortili, strade) è palcoscenico per diversi concerti diffusi: i musicisti e le loro sonorità fanno parte della vita del paese, ne compongono il paesaggio e si accostano alla gente che normalmente vi abita. Tra i luoghi protagonisti sono il nuovo Punto Vela, i negozi Dimore e Clarté – tutti in via Matteotti – e (per finire) la storica location de I Molini del Dolo. Ensemble di fiati, solisti o gruppi da camera si divertono a “jazzare” tra la gente e, punta di diamante degli incontri, la funambolica band di Helga Plankensteiner (artista altoatesina oggi sulla breccia nazionale), protagonista anche del concerto di domenica 25 marzo. Ed è proprio una giornata speciale, quella di domenica 25 marzo. ben due concerti e un brunch sono ospitati a Dolo nella sede dell’Ex Macello, restituita alla città come “contenitore” culturale. Alle 11.30 si “aprono le danze” con un aperitivo di benvenuto, seguito alle 12 dal concerto di Helga Plankensteiner e del suo vulcanico progetto “Plankton”. A seguire il brunch (ore 13) curato dall’Osteria-Ristorante Galleria 24 e alle 14 il concerto del trio Hyper+ con il trombettista Amir ElSaffar. Musica, cibo e luogo sono all’insegna della commistione tra la tradizione e la ricerca del nuovo. Così l’esplosivo concerto della sassofonista, cantante, compositrice Helga Plankensteiner con il suo progetto “Plankton” (Italia, Germania, Austria) intende spazzare via qualsiasi possibile confine tra vecchio e nuovo, tra classico e jazz, tra narrazione e improvvisazione. Gli interpreti di “Plankton” sono eccellenti musicisti che provengono da ambo i
versanti alpini (dalla Baviera al Veneto): Matthias Schriefl alla tromba; Gerhard Gschlössl al trombone, Michael Lösch all’Hammond e pianoforte, Enrico Terragnoli alla chitarra e banjo e Nelide Bandello alla batteria. Una band di grande livello e incontenibile fantasia che supporta l’eclettismo di Helga nel suo ultimo lavoro di ricerca, raccolto nel cd “Lieder/Songs” recentemente pubblicato da Jazzwerkstatt. Sono in particolare i romantici Lieder di Schubert ad essere rivisitati e rigenerati tra improvvisazione e reinterpretazioni avvenieristiche, tra jazz non convenzionale, rispetto dello schema canzone e suo stravolgimento. Alle 13 un originale “Jazz Brunch”, proposto dal Ristorante Osteria Galleria 24 (di Dolo) – delle vere delizie in armonia fra tradizione e nuove frontiere della cucina – in attesa del secondo concerto, con il progetto in trio Hyper+, una combinazione veneto-friulana composta dal sassofonista Nicola Fazzini, dal bassista Alessandro Fedrigo e dal percussionista Luca Colussi: strumentisti di spessore e fantasia, la cui musica si muove tra jazz, improvvisazione e musica contemporanea alla ricerca di nuove dimensioni sonore. Il trio accoglie nuovamente (dopo il successo di “Saadif” del 2016) il trombettista di origine irachena Amir ElSaffar, figura di grande rilievo nell’attuale scena musicale newyorkese, già collaboratore, tra gli altri, di Vijar Iyer, Cecil Taylor, Marc Ribot. La tradizione che in questo caso l’ensemble esplora è proposta dallo stesso ElSaffar, che accosta alla sua innata necessità di ricerca alle più antiche tradizioni del suo paese. Il mâquam ottomano è tra gli spunti principali degli arrangiamenti dell’ensemble, così come gli elementi microtonali e i modi musicali arabi, di antichissima derivazione. La loro musica è un viaggio evocativo, un incontro tra panorami sonori urbani e antichi, che si avventura ogni volta attraverso strade originali, mai percorse prima.
In questa prima parte di Jazz Area Metropolitana hanno collaborato alla realizzazione delle attività il Comune di Dolo, il Comune di Martellago, Centromarca Banca, Fondazione Riviera Miranese e Galleria 24. Si confermano al fianco del network, che prosegue nella programmazione fino a maggio, anche i Comuni di Stra, di Mogliano Veneto, di Mirano e di Santa Maria di Sala con il loro contributo insieme a Conte 131 e Ca’ della Nave; Cortivo 2.0, Novarex e Voltan come partner; lo Studio 15 Design per le grafiche, I-Jazz e Europe Jazz Network – di cui fanno parte gli organizzatori – e Pro Helvetia per l’ospitalità all’interno delle proposte musicali. Il Giornale della Musica si conferma media partner di Jazz Area Metropolitana. Nei prossimi mesi Jazz Area Metropolitana si sposta (per la prima volta) anche in provincia di Rovigo e a Santa Maria di Sala; tornano tra le mete anche Padova e Stra, con nuovi partner, progetti sempre innovativi e con ospiti illustri e di fama internazionale. Andrea Forliano IV Segovia Guitar Week dal 22 al 25 marzo nel Convento di san Francesco Si aprono le danze per la IV Segovia Guitar Week, il festival internazionale pordenonese – organizzato da Segovia Guitar Academy in collaborazione con Polinote, Comune di Pordenone, Mp Musica Eurapo, Care, Bcc pordenonese, Pordenone with love, Acqua Pradis – interamente dedicato alla chitarra classica tra concerti, masterclass e uno stage orchestrale per 40 ragazzi
provenienti dal Triveneto. Cinque Federica Guerra gli appuntamenti che si terranno dal 22 al 25 marzo nel Convento di San Francesco a Pordenone, tutti a ingresso libero: i protagonisti saranno giovanissimi artisti delle sei corde provenienti da Polonia, Uzbekistan, Svizzera e Slovenia così come dalla regione Friuli Venezia Giulia. Aprono l’edizione, giovedì 22 marzo alle 20.45, le otto Scene dal “Don Quijote”, viaggio musicale sulle orme del famoso cavaliere errante di Cervantes. Lo spettacolo, ispirato alle musiche della compositrice inglese Maria Linnemann, vedrà sul palco l’attrice Federica Guerra come voce recitante, accompagnata dall’ EnArmonia Guitar Ensemble, con la partecipazione di Mauricio González. I testi poetici (brevi rivisitazioni poetiche dell’originale testo seicentesco di Cervantes) e la
Josué Gutiérrez. direzione musicale sono di Josué Gutiérrez. Maria Linnemann (1947), è una nota autrice di composizioni orchestrali, per chitarra e pianoforte particolarmente amate fra per ragazzi. Nel 2012 scrive le “Scenes from Don Quixote”, suite orchestrale per ensemble di chitarre, dal carattere fortemente descrittivo e con sottili tinte autobiografiche. Gli otto pezzi narrano le diverse avventure di Don Chisciotte, dalla pazzia al ravvedimento prima della morte, senza dimenticare alcuni famosi episodi come l’incontro con Sancio Panza e Dulcinea o la battaglia contro i mulini a vento. A sostegno delle musiche Federica Guerra, darà lettura delle introduzioni ai componimenti musicali. L’attrice, formatasi con Carlo Pontesilli alla Scuola di Teatro Ortoteatro, è autrice, regista o interprete in molteplici spettacoli quali “Histoire du Soldat” di I. Stravinskij, “Hansel e Gretel, fratelli di cuore” nel teatro per bambini, “Annie Wobler” in quello per adulti. Da ricordare il suo debutto nel settembre 2013 al Parco Auditorium della Musica di Roma con lo spettacolo “L’Arca di Noè”. L’ EnArmonia Guitar Ensemble, formazione chitarristica composta da ragazzi dai quattordici ai diciannove anni, seguita dai maestri Mauricio González e Alberto Spada e vincitrice nel 2015 del primo premio al 3° Concorso Musicale “Città di Palmanova”.
Il calendario della Segovia Guitar week proseguirà venerdì 23 marzo, col doppio concerto di Marcin Kuzniar (Polonia) e Elena Fomenko (Uzbekistan), entrambi, allievi dei corsi di perfezionamento della Mauricio González Segovia Guitar Academy e già affermati vincitori di numerosissimi concorsi internazionali. L’appuntamento di sabato 23 marzo vedrà sul palco il bravissimo chitarrista Damiano Pisanello, grande talento proveniente dalla Svizzera. L’incontro finale, domenica 24 marzo, prevede un accattivante doppio appuntamento. Dalle 15.30 il concerto finale dello stage “La città delle mille corde 2018”, eseguito da 40 ragazzi dal Triveneto, diretti da Angela Tagliariol e a seguire il concerto del giovanissimo talento sloveno Urbaan Reiter, classe 2003, studente all’Università della Musica e delle Arti di Graz sotto la guida del M° Paolo Pegoraro nel corso per giovani con particolare talento. Ancora una volta il festival prevede, oltre ai concerti, due giornate di masterclass; una dedicata ai giovanissimi tenuta da Alberto Spada, l’altra all’alto perfezionamento, tenuta da Paolo Pegoraro.
Dal 23 al 25 marzo ‘Casamia’: tre giorni di musica, ospitalità e montagna Dici Friuli, dici casa. Dici casa, dici famiglia, focolare. La casa è luogo dell’accoglienza, del confronto e dello scontro, il luogo delle storie e delle memorie che custodisce e ‘tiene insieme’, protegge con le sue quattro mura, fatte di malta e pietre. Ed è proprio ‘lei’ la protagonista (di nome e di fatto) di ‘Casamia’, il Festival in programma dal 23 al 25 marzo a Povolaro e Maranzanis, due borghi del Comune di Comeglians. Che cos’è Casamia? Super Egos Casamia (progetto realizzato da Associazione Culturale Modo con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia e Promoturismo Fvg, e in collaborazione con Albergo Diffuso Comeglians, Associazione Culturale Cocula, Comune di Comeglians, Circolo Cas’Aupa, Associazione Culturale Artport, Cooperativa Serra Hub) è un ciclo di concerti ‘da soggiorno’ per un pubblico ristretto, durante i quali artisti,
provenienti da ogni parte d’Italia, presenteranno un lavoro che hanno creato proprio durante il loro ‘soggiorno’ in una delle abitazioni dell’Albergo Diffiso di Comeglians. Piccoli eventi (tutti a ingresso gratuito) capaci di unire musica e ospitalità, storie e memorie, cultura e territorio. Dal 23 al 25 marzo è quindi in programma un weekend di concerti, ma anche di incursioni acustiche, camminate immersive, aperitivi nelle case, picnic e passeggiate in montagna: sarà l’occasione per far conoscere a tutti la bellissima struttura ricettiva, ma anche i luoghi incontaminati che la ospitano e, ovviamente, un festival che propone una formula innovativa e senza uguali. Le residenze artistiche Le abitazioni dell’Albergo Diffuso di Comeglians nel periodo precedente alla tre giorni si sono (già) trasformate in spazio creativo: al loro interno i musicisti (i ‘The Superegos’, i ‘Cinque uomini sulla ‘Cinque uomini sulla cassa del morto’ cassa del morto’, i ‘Radio Zastava’ e la ‘North East Ska Jazz Orchestra’) hanno trascorso un periodo di residenza, hanno composto brani e video. Si sono immersi completamente nella loro musica lasciandosi contaminare vicendevolmente. Ma non solo. Durante le loro residenze, hanno avuto l’occasione di conoscere le comunità e i territori, con la loro storia e le loro peculiarità. ‘Casamia’, che farà scoprire al pubblico il ‘frutto’ di questo intenso e coinvolgente
‘North East Ska Jazz Orchestra’ periodo di residenza, vuole portare con sè un significato che va oltre la ‘mera’ ospitalità ma che abbraccia anche importanti aspetti come quello culturale e dello sviluppo del territorio. Il programma ‘Casamia’ prenderà il via venerdì 23 marzo, dalle 19.30. Nell’occasione, alla sede dell’Albergo Diffuso Comeglians (nell’ex latteria), sarà presentato agli ospiti l’intero progetto. Il Festival entrerà nel vivo sabato 24 marzo. Alle 10.30 è in programma una camminata immersiva da Maranzanis a Vuezzis. A seguire, il concerto di ‘The Superegos’, one man band con venti mani e tanti aggeggi colorati. Nel pomeriggio, dalle 16 alle 18, alla sala da pranzo dell’Albergo Diffuso Comeglians, si apriranno le porte della cucina per preparare insieme i cjarsons, la pasta ripiena tipica della Carnia. ‘Radio Zastava’ A seguire, dalle 18, a palazzo De Gleria di Povolaro, l’appuntamento sarà con le incursioni acustiche all’ora
dell’aperitivo. A seguire, ci sarà un concerto dei ‘Cinque uomini sulla cassa del morto’: chitarre acustiche, violino, basso, tastiere e percussioni per canzoni in italiano, sempre a più voci, sempre con energia. Dalle 21.30, alla sede dell’Albergo Diffuso Comeglians (nell’ex latteria) ancora concerti: prima i Radio Zastava con la loro musica balcanica onirica, lisergica, eclettica, furiosa e irriverente; e dalle 23 con la North East Ska Jazz Orchestra, diciotto musicisti alla ricerca di nuove sonorità tra jazz e swing. Dalla mezzanotte la musica continua. Casamia chiuderà domenica 25 marzo: alle 10.30 è in programma infatti un’altra passeggiata in montagna. Informazioni e prenotazioni: 0433.619002 | info@albergodiffuso.it | www.albergodiffuso.it | Facebook | FABRI FIBRA – La star del rap italiano live a Lignano Sabbiadorosabato 28 luglio FABRI FIBRA “Le Vacanze Tour” Sabato 28 luglio 2018 – Ore 21.30 LIGNANO SABBIADORO, Arena Alpe Adria Biglietti in vendita sul circuito Ticketone dalle 10.00 di mercoledì 21 marzo. Info e punti vendita su www.azalea.it Dopo il grande successo del tour autunnale nei più importanti club della penisola, Fabri Fibra, star assoluta del rap
italiano, annuncia oggi a grande richiesta i live estivi de “Le Vacanze Tour”, nuova tournée nella quale l’artista presenterà dal vivo il suo ultimo album “Fenomeno”, pubblicato nel 2017 e certificato disco di platino. A distanza di oltre 5 anni dal suo ultimo live in Friuli Venezia Giulia, Fabri Fibra sarà protagonista sabato 28 luglio all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro, in quello che sarà anche l’unico concerto nel Nordest della nuova tournée del rapper. I biglietti per l’importante evento, organizzato da Zenit srt, in collaborazione con Città di Lignano Sabbiadoro, Regione Friuli Venezia Giulia e PromoturismoFVG, saranno in vendita a partire dalle 10.00 di domani, mercoledì 21 marzo sul circuito Ticketone. Info e punti vendita su www.azalea.it . “Le Vacanze Tour” sarà l’occasione per saltare al ritmo di alcune delle più grandi hit di Fabri Fibra e cantare insieme a lui i grandi successi del 2017: “Fenomeno” (certificato doppio platino da Fimi/Gfk Italia), “Stavo Pensando a te” (certificato doppio platino da Fimi/Gfk Italia) e “Pamplona” (feat. Thegiornalisti), quest’ultimo reduce dall’enorme successo estivo e da 4 certificazioni platino. Fabrizio Tarducci, in arte Fabri Fibra, è il top rapper indiscusso della scena musicale italiana, a cui si deve il merito di aver dato una precisa identità a questo genere in Italia, riconosciuto come specchio e voce di una generazione. Per molti visto come “il nostro Eminem”, è un’artista amatissimo, odiatissimo, idolatrato e criticato allo stesso tempo, come tutti i più grandi, ma è sarà per sempre un pezzo di storia dell’underground italiano.
L’esordio avviene negli anni novanta con il gruppo Uomini di Mare, ma il vero successo arriva nel 2002, quando debutta come solista con l’album “Turbe Giovanili”. Il disco, seguito subito dopo dal secondo progetto “Mr. Simpatia”, lascia il suo marchio indelebile nella scena musicale di allora, spianando il terreno al contratto con l’etichetta Universal Music Group, con la quale pubblica “Tradimento” (2006). In tutta la sua carriera ha venduto oltre 1 milione di copie, guadagnato numerosi dischi d’oro, di platino e multiplatino, vincendo inoltre diversi riconoscimenti, tra i quali tre Wind Music Awards e un TRB Awards. Nella memoria degli amanti del rap e non solo, resteranno per sempre hit come “Applausi per Fibra”, “Rap Futuristico” “Tranne Te” e “Bugiardo”. Negli anni collabora con diversi artisti, tra i quali sono da ricordare Alborosie, Gianna Nannini, Federico Zampaglione (Tiromancino), Thegiornalisti, Neffa e Gué Pequeno. Nel 2017 pubblica l’album “Fenomeno”, contraddistinto come tutti i suoi dischi da pezzi forti e di critica, ma caratterizzati da una maggior lucidità e maturità, essendo oramai il nono album del rapper. Dal disco
prende il nome il “Fenomeno Tour”, tournée che ha portato l’artista nei più importanti club italiani, ottenendo sempre il tutto esaurito. DOMANI, MERCOLEDÌ 21 MARZO CONSERVATORIO TARTINI “GIOVANNA D’ARCO E L’ALBERO DELLA VITA”. TRIESTE – In occasione della Giornata Europea della Musica Antica, i Concerti del Conservatorio Tartini in collaborazione con il Festival Wunderkammer – Trieste, propongono mercoledì 21 marzo alle 20.30 in Sala Tartini “Giovanna D’Arco e l’Albero della Vita”, con protagoniste due note concertiste del repertorio antico, Claudia Caffagni voce, liuto e salterio e Paola Erdas, clavisimbalum e salterio. Si tratta di un vero e proprio allestimento scenico su musiche di Gilles de Binchois, Guillaume Dufay, Thomas Morton e anonimi francesi e italiani. Annalisa Metus e Carlo Villa firmano paper engineer e light design. Il concerto riporta al bosco di Domremy, la piccola cittadina in cui nacque Jehanne d’Arc. In questo bosco vi era una fontana e un albero speciale, chiamato Albero di Maggio o Albero della Vita, e da tempi immemorabili le giovani donne del villaggio andavano in questo luogo di pace per chiedere alla Vergine Maria la grazia di essere felici, con un fidanzato o con la venuta di un bambino. Ed è qui, in un luogo di culto, da sempre frequentato per la sua energia benefica, che la giovanissima Jehanne sente le voci che la spingeranno alla folle e incredibile avventura di spiritualità e di guerra per il Delfino di Francia contro gli Inglesi e i Borgognoni.
Ed è intorno a questo albero che lo spettacolo si anima: un albero le cui fronde fanno da schermo per la proiezione di immagini tratte dal film di Carl Theodor Dreyer, illustrando i sentimenti e le pulsioni emotive che animano la prodigiosa pulzella. Al contempo, le musiche, coeve alla vicenda storica, raccontano attraverso i testi cantati, gli stati d’animo di Jehanne, la sua devozione, le sue paure, la sua fede incrollabile, il suo coraggio, in un dialogo costante con le suggestive immagini proposte. Modernità e Musica Antica uniti per dare nuova vita a Jehanne d’Arc. Come sempre l’ingresso è gratuito, previa prenotazione. Info 040.6724911, www.conservatorio.trieste.it.
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