CSV FC - ASSIPROV Martedì, 22 gennaio 2019

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                                                         Martedì, 22 gennaio 2019

Prime Pagine
 22/01/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)                                                                       1
 22/01/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)                                                                             2
 22/01/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                                                            3
ambiente e protezione civile
 21/01/2019 Cesena Today
 "Allarmato per l' emergenza topi, fenomeno anomalo". Il sindaco ipotizza...                                  4
 21/01/2019 Cesena Today
 Taglio di alberi nel letto del fiume Savio, Fabbri: "Abbattimenti...                                         5
csv e scenario locale
 21/01/2019 Cesena Today
 Trapianto di midollo osseo, come diventare donatore: iscrizioni all'                                         6
 21/01/2019 Cesena Today
 "Mamme, moda e spettacolo": serata in allegria a Gatteo Mare                                                 7
 21/01/2019 Cesena Today
 La Cgil ricorda Marisa Marisi: "Una vita caratterizzata dalla militanza"                                     8
 22/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 6
 IN VASCA A 85 ANNI                                                                                           9
 22/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 8                            MATTEO MISEROCCHI
 Mille persone affollano la "Notte rosa del maiale"                                                           10
 22/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 11
 Addio alla lottatrice per le donne in prima linea anche all' Arrigoni                                        11
 21/01/2019 Forli Today
 50 vasche a 85 anni, la signora Natalina premiata dalla piscina di...                                        12
 21/01/2019 Forli Today
 Rosanna Ricci spiega l' arte di Roberto Casadio                                                              13
 21/01/2019 Forli Today
 Un viaggio nella SLA: un libro e un documentario per conoscere questa...                                     14
 22/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 41
 «Il vescovo non è cattocomunista» I fedeli lo difendono...                                                   15
 22/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 41
 Da destra e sinistra, lasciatelo stare                                                                       17
salute e assistenza
 21/01/2019 Forli Today
 Bus sovraffollato da 4 mesi, la protesta contro Start: "Bastava invertire...                                 18
volontariato
 22/01/2019 Avvenire Pagina 3                                                         MARINA CASINI BANDINI
 ABORTO, CINQUE DOMANDE E UN' AMARA CERTEZZA                                                                  20
 22/01/2019 Avvenire Pagina 4                                                                LUCA LIVERANI
 Castelnuovo di Porto, chiude il Cara modello: a casa 120 lavoratori                                          22
 22/01/2019 Avvenire Pagina 5                                                               DANIELA FASSINI
 Tornano i respingimenti in mare                                                                              24
 22/01/2019 Avvenire Pagina 28                                                        PIERFRANCO REDAELLI
 Migranti, Caritas in campo: no a fine dell' accoglienza                                                      26
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 6                                            GIOVANNA MARIA FAGNANI
 «Non ho più casa Cerco un posto dove mettere la tenda»                                                       28
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 7                                               ROBERTO RANDAZZO*
 FINANZA A IMPATTO E PROSPETTIVE IL GRANDE SALTO? ORA O MAI PIÙ                                               30
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 7
 FAI LA TUA PARTE, RACCONTA IL «BENE»                                                                         32
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 7
 IL MOMENTO DEGLI IMPRENDITORI SOCIALI                                                                        34
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 9                                                    STEFANO LANDI
 Musicisti reggae donatori di midollo                                                                         36
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 12                                                    FAUSTA CHIESA
 «Comunicare» Storie di vita di chi non sa parlare                                                            38
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 12                                                 WALTER MEDOLLA
 Quando l' avvocato aprì la porta al Sud                                                                      39
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 13
 Nuovo codice, un aiuto allo sportello del Cesvol                                                             41
 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 14
 Così il folklore diventa storia                                                                              42
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22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15
«Capacit' Azione» è formazione La Riforma del Terzo                                                   43
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15
Aifo contro la lebbra                                                                                 44
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15
Enti a lezione di privacy                                                                             45
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15
Obiettivi Onu con Rebirth                                                                             46
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 17
Le borracce portano l' acqua in Tanzania                                                              47
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 18
«I giovani preferiscono l' impatto al guadagno »                                                      48
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 24
Volontari a Karungu «Chi è stato povero può capire la...                                              50
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 25                                           DACIA MARAINI
La gentilezza contro la volgarità                                                                     52
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 25
Mamma e papà sono ammalati? Il manuale della sopravvivenza                                            54
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 25
Imposta Ires e manovra Il governo promette, ma bisogna ancora vigilare                                56
22/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 17                                             Gennaro Sangiuliano
Conte, il ruolo del capitalismo e il valore di fare impresa                                           57
22/01/2019 Italia Oggi Pagina 32                                             FRANCESCO CERISANO
Non profit, Ires al 12%                                                                               59
22/01/2019 La Repubblica Pagina 8
Dal recupero di palestre e campetti i giovani fanno rete contro il disagio                            61
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22 gennaio 2019
                  Corriere di Romagna
                   (ed. Forlì-Cesena)
                                     Prima Pagina

                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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22 gennaio 2019
                  Il Resto del Carlino (ed.
                            Forlì)
                                      Prima Pagina

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22 gennaio 2019
                  Il Resto del Carlino (ed.
                          Cesena)
                                      Prima Pagina

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21 gennaio 2019
                                            Cesena Today
                                            ambiente e protezione civile

  "Allarmato per l' emergenza topi, fenomeno
  anomalo". Il sindaco ipotizza le cause dell' invasione
  Il Comune in campo per risolvere il problema. "Abito a pochi chilometri da quella zona,
  scenario davvero inquietante"

  "Un fenomeno assolutamente anomalo e
  difficile da spiegare, la cosa più importante ora
  è procedere alla derattizzazione, perché
  questo problema sta creando
  preoccupazione". Nella mattinata di lunedì una
  squadra di una ditta specializzata è entrata in
  azione a Capannaguzzo per disinfestare la
  zona "invasa" dai roditori. Il sindaco Paolo
  Lucchi prende di petto l' emergenza topi nella
  zona di Capannguzzo, che va avanti ormai da
  qualche giorno. "Nella mattinata di lunedì è
  scattata la terza operazione da parte di addetti
  di una ditta specializzata. Sono state
  posizionate delle esche per attirare i roditori e
  tentare di eliminarli. Già venerdì notte, e nella
  nottata tra sabato e domenica Comune,
  Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Ausl si
  erano attivati per fronteggiare un fenomeno
  davvero anomalo. I residenti sono allarmati, io
  personalmente abito a pochi chilometri da
  quella zona e percorro quotidianamente via
  Medri. La scena che mi sono trovato di fronte è
  impressionante". Per evitare problemi di
  carattere igienico-sanitario gli operatori dell'
  Ausl, coadiuvati dai volontari di un'
  associazione animalista, hanno provveduto a
  rimuovere le carcasse, secondo un preciso
  protocollo in discarica. Un fenomeno davvero
  strano, ed è ancora difficile individuarne le esatte cause. Tra le ipotesi si parla di un allevamento di
  piccioni, che è stato abbandonato. Qui i roditori si sarebbero moltiplicati grazie all' abbondante
  presenza di cibo, e una volta terminate le riserve, si sarebbero riversati in strada. "La causa precisa
  ancora non è stata individuata - spiega Lucchi - si parla di questo allevamento di piccioni, ma
  potrebbero arrivare anche da qualche porcilaia, appare certo che a far 'impazzire' i topi sia stato il cibo.
  La mancanza di cibo li ha portati a riversarsi in strada andandosi a schiantare contro le auto". Una
  scenario davvero inquietante che ha visto anche la presenza di episodi di cannibalismo tra gli stessi
  roditori. "Al di là delle cause precise che saranno accertate a breve, in queste ore la priorità è eliminare
  del tutto questi topi perché è un problema che sta preoccupando tutti".

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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21 gennaio 2019
                                             Cesena Today
                                             ambiente e protezione civile

  Taglio di alberi nel letto del fiume Savio, Fabbri:
  "Abbattimenti indiscriminati"
  Davide Fabbri, candidato sindaco di "Cesena in Comune" lamenta gli abbattimenti di
  alberi anche di alto fusto lungo il fiume Savio, nel tratto di fiume fra Ponte Europa e il
  ponte della Secante

  Davide Fabbri, candidato sindaco di "Cesena
  in Comune" lamenta gli abbattimenti di alberi
  anche di alto fusto lungo il fiume Savio, nel
  tratto di fiume fra Ponte Europa e il ponte della
  Secante. Questa mattina Fabbri è tornato sul
  luogo per verificare i lavori in corso: "Sono
  allibito, poiché la cultura ecologista non fa
  ancora presa nei nostri territori. Anziché
  effettuare legittimi tagli selettivi degli alberi,
  degli arbusti e della vegetazione sulle sponde
  del Fiume Savio (all' interno solo ed
  esclusivamente dell' alveo) per contrastare il
  giustificato pericolo di esondazioni e alluvioni,
  si stanno abbattendo in maniera indiscriminata
  tutti gli alberi - anche di alto fusto, anche
  lontani dal ciglio dell' acqua - lungo il fiume
  Savio, nella zona fra il ponte Europa Unita e il
  ponte della Secante di Cesena. Una vera e
  propria "tabula rasa", un azzeramento dell'
  ecosistema". "La responsabilità di questo
  scempio ambientale è in capo alla Regione
  Emilia-Romagna, agenzia regionale per la
  sicurezza territoriale e la protezione civile. Il
  pretesto è la rimozione delle eventuali
  occlusioni nel tratto urbano del Fiume Savio a
  ridosso dell' attraversamento ferroviario, dal
  Ponte Europa Unita al Ponte della Secante.
  Costo dell' intervento pubblico: 80.000 euro".

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21 gennaio 2019
                                          Cesena Today
                                               csv e scenario locale

  Trapianto di midollo osseo, come diventare
  donatore: iscrizioni all' associazione Admo
  Il grande risultato di nuovi iscritti nel 2018 è solo l' inizio di una campagna che anche
  quest' anno vuole dare a tutti i malati in attesa di un trapianto di midollo osseo un
  donatore compatibile

  Admo Emilia-Romagna non si ferma: il grande
  risultato di nuovi iscritti nel 2018 è solo l' inizio
  di una campagna che anche quest' anno vuole
  dare a tutti i malati in attesa di un trapianto di
  midollo osseo un donatore compatibile. Per
  questo, questa settimana sarà possibile
  diventare donatori iscrivendosi lunedì dalle
  15.30 alle 18 nella sede forlivese di via
  Giacomo della Torre 7, ma anche a Cesena
  giovedì e venerdì dalle 16 alle 18 nella sede
  del Centro Servizi del Volontariato Assiprov,
  Via Serraglio 18. Gli eventi sono gratuiti e
  aperti a tutti; verranno fornite tutte le
  informazioni utili, grazie al personale sanitario
  associativo f o r m a t o e a u t o r i z z a t o , p e r
  effettuare un' iscrizione consapevole nel
  Registro Donatori Midollo Osseo tramite un
  semplice kit salivare. Admo Emilia Romagna è
  sempre al fianco di tutte le famiglie dei
  pazienti che attendono speranzose il gesto di
  uno sconosciuto per poter sconfiggere la
  malattia. Ogni anno, solo in Italia, circa 1800
  persone, di cui metà bambini, vengono colpite
  da una malattia del sangue e inizia la lunga
  battaglia per sconfiggerla. Il trapianto di
  midollo osseo offre una concreta possibilità di
  guarigione e, per alcune di queste, risulta
  essere l' unica cura possibile. Tale trapianto
  può essere effettuato solo se si trova una persona compatibile con il paziente e disponibile alla
  donazione delle cellule staminali emopoietiche. Purtroppo la compatibilità genetica è molto rara (1 su
  100.000) ed è quindi estremamente difficile trovare tale corrispondenza. Per diventare potenziale
  donatore di midollo osseo bisogna avere alcuni requisiti indispensabili: un' età compresa tra i 18 e 35
  anni, un peso superiore ai 50 kg e godere di buona salute. L' iscrizione al Registro Italiano Donatori
  Midollo Osseo può essere effettuata tramite un semplice prelievo di sangue presso i Centri Donatori
  autorizzati o tramite un semplice prelievo salivare nelle manifestazioni organizzate da Admo.

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CSV FC - ASSIPROV Martedì, 22 gennaio 2019
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                                           Cesena Today
                                                csv e scenario locale

  "Mamme, moda e spettacolo": serata in allegria a
  Gatteo Mare
  La Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti è impegnata in tutta Italia con le selezioni di "Miss
  Mamma Italiana", le cui Fasi Finali si terranno a Gatteo Mare da giovedì 20 a domenica
  23 giugno

  È stata davvero una bella serata quella che si
  è svolta sabato alla sala polivalente "Giulio
  Cesare" di Gatteo Mare. "Mamme, moda e
  spettacolo", con protagoniste l e m a m m e
  "Miss" vincitrici di fascia nazionale e regionale
  di "Miss Mamma Italiana" (marchio registrato),
  concorso nazionale di bellezza e simpatia
  riservato a tutte le mamme aventi un' età tra i
  25 ed i 45 anni, con fascia "Gold" per le
  mamme dai 46 ai 55 anni e fascia "Evergreen"
  per le mamme con più di 56 anni, giunto quest'
  anno alla sua 26esima edizione; le quali, per l'
  occasione hanno fatto passerella con i capi
  dell' atelier di Denise Maretti. All' evento erano
  presenti, le cesenati Erika Collina, Clio Ferri e
  Maura Rocchi; le ravennati Inna Tereshchenko
  e Natalia Odud; l' imolese Rosalia Ingrassia; la
  padovana Patrizia Modena; la torinese Paola
  Lippi e l' abruzzese Maria Luigia d' Orazio;
  Patrizia Verlicchi "Miss Suocera 2018" e Luca
  Pilato "il Babbo più Bello d' Italia 2015". Hanno
  partecipato il Maestro Leonardo Vallicelli; la
  cantante Daniele Vallicelli; il corpo di ballo
  "Casadei" d i C e s e n a d i r e t t o d a i M a e s t r i
  Casadei; i giovani campioni di ballo i fratelli
  Nicole e Lorenzo Ceccherini, la giovane
  ginnasta Jennifer Pilato e la chef stellata
  Albarosa Zoffoli. Alla serata, condotta da
  Barbara Semeraro, sono intervenuti il presidente del "Gatteo Mare Summer Village" Massimo Bondi; il
  presidente del Centro Ricreativo "Giulio Cesare" di Gatteo Mare Terzo Tosi; il Presidente Provinciale
  "Auser" di Cesena Carlo Sarpieri e gli imprenditori turistici Egisto Dall' Ara e Monica Montemaggi. Dopo
  questo evento legato alla bellezza, la Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti, è impegnata in tutta Italia con le
  selezioni di "Miss Mamma Italiana", le cui Fasi Finali si terranno a Gatteo Mare da giovedì 20 a
  domenica 23 giugno, per informazioni ed iscrizioni gratuite, è possibile contattare le segreteria del
  concorso al numero 0541 344300.

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  La Cgil ricorda Marisa Marisi: "Una vita
  caratterizzata dalla militanza"
  La Cgil cesenate ricorda l' impegno della sindacalista "per contrastare i licenziamenti all'
  Arrigoni negli anni 50"

  La Cgil cesenate esprime un ricordo
  commosso di Marisa Marisi, che si è spenta lo
  scorso venerdì a 89 anni. Sempre in prima
  linea nelle battaglie per i bisognosi, e con un
  impegno particolare per le donne, ha condotto
  fino all' ultimo iniziative contro la violenza di
  genere. Tra le tante esperienze una lunga
  militanza nel sindacato ortofrutticolo, e dieci
  anni in consiglio comunale nelle fila del Pci.
  "Marisa Marisi - la ricorda la Cgil - ha
  rappresentato qualcosa di più di un pezzo di
  storia del movimento democratico cesenate. Il
  suo modo d' essere è sempre stato
  caratterizzato dalla militanza. Militanza svolta
  con passione, con impegno, con dedizione e
  volontà". La Cgil ricorda l' impegno della
  sindacalista "per contrastare i licenziamenti all'
  Arrigoni negli anni cinquanta. Ma anche alla
  testa del movimento delle donne e consigliera
  comunale; a capo dell' Arci nel fecondo
  periodo del 1968 e negli anni del tetro
  popolare, con Dario Fo e Franca Rame,
  quando le case del popolo divennero luoghi di
  produzione di idee, cultura e dibattito politico;
  appassionata amministratrice del Roir, quando
  serviva una sterzata alle ingessate
  amministrazioni precedenti. La intensa
  passione politica ed umana è sempre stata la
  cifra del suo essere militante". "La città di Cesena, - conclude il sindacato - il movimento democratico, le
  donne, perdono, con Marisa Marisi, un sicuro riferimento, sul quale contare, ogni qual volta fosse
  necessario".

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                                                 csv e scenario locale

  IN VASCA A 85 ANNI
  FORLÌ Allenamenti da 50 vasche nell' impianto
  comunale di via Turati, due o tre volte la
  settimana, alla "tenera" età di 85 anni. Visto l'
  impegno e la dedizione anche nel volontariato,
  il presidente di "Piscinae Forlì" Maurizio
  Mancini ha premiato la signora Natalina
  consegnandole una targa ricordo proprio in
  occasione del suo 85° compleanno.

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Pagina 8                          Corriere di Romagna
                                   (ed. Forlì-Cesena)
                                                csv e scenario locale

  Mille persone affollano la "Notte rosa del maiale"
  L' antico rito dello "smontaggio" del maiale e della cottura in diretta delle sue carni attira
  ancora

  FORLIMPOPOLI Le 2 di notte per... fare la
  festa al maiale. "Notte Rosa del maiale" da
  tutto esaurito come sempre a Forlimpopoli. Un
  sabato sera, quello scorso, alternativo a
  discoteche e pub, che intercetta centinaia di
  persone (un migliaio circa a fine nottata).
  Risultato rimarchevole, considerato la
  competizione fra gli appuntamenti della serata
  di svago per eccellenza. I volontari d e l l '
  associazione "E gòz" non temono le sfide, anzi
  le bramano...
  ed hanno vinto ancora. «Dalle 18.30 alle 2 di
  notte - spiega Enrico Zambianchi, uno dei
  coordinatori della ventina di volontari al lavoro
  -abbiamo registrato un bell' afflusso di gente;
  scorrevole, senza intoppi. Abbiamo servito
  circa due quintali e mezzo di carne a tutti, in
  tempi rapidi, e siamo soddisfatti. Fino al
  termine della festa sono passate da piazza
  Fratti dalle 800 alle 1.000 persone». Un bel
  risultato, considerando che la ricetta dell'
  evento, giunto alla sua 12ª edizione, è
  semplice: un maiale che viene smontato in
  diretta, le sue carni cotte e mangiate con pane
  e sangiovese. Vengono offerti anche i
  "cuciarùl" (castagne secche cotte), per godere
  di un' antica tradizione contadina, che era
  occasione di festa e socialità. Un mondo rurale
  che non è più vissuto da tanta parte della
  popolazione quanto era nel passato, ma che
  pare aver conservato il suo fascino, semplice e anche brutale. Tutto per valorizzare le tradizioni
  contadine e il rispetto per un prodotto, la carne di maiale, che ha un suo grande valore e che, nel
  passato, voleva spesso dire la differenza fra un inverno di sofferenza e fame ed un altro di benessere e
  stomaco pieno. I volontari de "E gòz", tolte le spese, destineranno il ricavato ad offerta libera in
  beneficienza.

                                                                                              MATTEO MISEROCCHI

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                                                                                                                  10
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                                                 csv e scenario locale

  Addio alla lottatrice per le donne in prima linea
  anche all' Arrigoni
  CESENA Grande commozione, e anche tanta
  riconoscenza per l' impegno di un' intera vita a
  tutela delle donne, ieri per l' addio a Marisa
  Marisi, nell' ambito di una cerimonia presso il
  nuovo cimitero di Tipano.
  La segreteria della Cgil cesena te ricorda così
  questa grande donna, morta all' età di 88 anni:
  «Ha rappresentato qualcosa più di un pezzo di
  storia del movimento democratico cesenate. Il
  suo modo d' essere è sempre stato
  caratterizzato dalla militanza, svolta con
  passione, con impegno, con dedizione e
  volontà. Sindacalista della Cgil nelle lotte per
  contrastare i licenziamenti all' Arrigoni negli
  anni cinquanta; alla testa del movimento delle
  donne e consigliera comunale; a capo dell'
  Arci nel fecondo periodo del 1968 e negli anni
  del tetro popolare, con Dario Fo e Franca
  Rame, quando le case del popolo divennero
  luoghi di produzione di idee, cultura e dibattito
  politico; appassionata amministratrice del Roir,
  quando serviva una sterzata alle ingessate
  amministrazioni precedenti.
  L' intensa passione politica ed umana è
  sempre stata la cifra del suo essere militante».

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                                                   csv e scenario locale

  50 vasche a 85 anni, la signora Natalina premiata
  dalla piscina di Forlì
  Il presidente di Piscinae ha pensato di premiarla attraverso un pubblico riconoscimento
  consegnato in occasione proprio del compimento degli 85 anni, il giorno di Natale - da
  qui il nome

  Se è vero che tenersi in allenamento fa bene al
  fisico e a mantenersi giovani, questa ne è la
  dimostrazione lampante. Natalina è la vera
  campionessa della piscina di Forlì, in grado di
  fare allenamenti da 50 vasche a 85 anni
  compiuti. Frequenta la piscina due o tre volte a
  settimana da diversi anni, è impegnata nel
  sociale e in attività di volontariato. Attraverso la
  partecipazione ai corsi ha potuto sviluppare la
  tecnica per entrare in vasca senza istruttori.
  Così il presidente di Piscinae ha pensato di
  premiarla attraverso un pubblico
  riconoscimento consegnato in occasione
  proprio del compimento degli 85 anni, il giorno
  di Natale - da qui il nome. Nella targa si legge:
  "Cara Natalina, sei un esempio per tutte le
  donne: umanità, sport e benessere sono la tua
  essenza. Continua a nuotare con noi. Auguri
  dallo staff della piscina. Il presidente Maurizio
  Mancini". La piscina di Forlì ha un programma
  dedicato alla terza età per signore e signori
  che vogliono mantenersi in forma: un' acqua
  gym dolce che permette di fare movimento
  senza sforzare le articolazioni e la schiena. L'
  attività si svolge due mattine a settimana:
  martedì e venerdì alle 8.20; il martedì e
  giovedì alle 10.15. Per informazioni: 0543
  818805, info@piscinaforli.it.

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                                                csv e scenario locale

  Rosanna Ricci spiega l' arte di Roberto Casadio
  Una edizione molto speciale per finire il ciclo
  di conferenze a cura di AUSER Volontariato di
  Forlì - ONLUS, Accademia di Formazione
  Permanente "Informazione continua"
  2018/2019. Mercoledì 23 gennaio 2019 alle ore
  16, si tiene nel salone del Foro Boario
  (Piazzale Foro Boario, 7) la conferenza sul
  tema "L' amore per l' arte di Roberto Casadio".
  Relatore di questo incontro è Rosanna Ricci
  che accompagna lo svolgimento della
  conferenza con alcune proiezioni. Attendere un
  istante: stiamo caricando la mappa del posto...
  Caricamento in corso... Auto A piedi Bici.

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                                                   csv e scenario locale

  Un viaggio nella SLA: un libro e un documentario per
  conoscere questa malattia
  Venerdì 25 gennaio alle 18.00 nella sede della
  Pro Loco di Terra del Sole vengono presentati
  il documentario "SLA in men che non si dica"
  di Antonello Carboni (regista) e Antonio Pinna
  (giornalista) e il libro "Il mio viaggio nella SLA"
  di Antonio Pinna. Dialoga con gli autori il dott.
  Riccardo Visani, medico di base di Forli. Il
  documentario rappresenta l' ampia comunità
  dei malati di SLA, dei loro familiari, degli
  assistenti, dei medici e degli esperti e delle
  associazioni di volontariato, ma è anche un
  viaggio tra i malati di SLA resilienti, quelli che
  hanno fatto della malattia un opportunità, una
  risorsa per il miglioramento di sé stessi, anche
  sostenuti dalla famiglia e dai caregiver. Il libro
  di Pinna è Un racconto sulla condizione dei
  malati di SLA in Italia, ricco di informazioni sui
  problemi dell' assistenza, dei caregiver
  familiari, della ricerca terapeutica e della
  comunicazione con i pazienti. Il documentario,
  sottotitolato in lingua inglese, partecipa al
  concorso internazionale Uno Sguardo Raro,
  festival sul tema delle malattie rare la cui giuria
  è presieduta dall' attore GianMarco Tognazzi. Il
  ricavato della vendita del libro è destinato ad
  un contributo per la ricerca sulla malattia.

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  «Il vescovo non è cattocomunista» I fedeli lo
  difendono dagli attacchi
  Una lettera dopo le polemiche di Francesco Minutillo sui migranti

  IL FRONTE cattolico solidarizza con il vescovo
  della Diocesi di Forlì-Bertinoro, monsignor
  Livio Corazza. Lo fa attraverso due personalità
  conosciutissime in questo mondo, Martino
  Cichocki e Paolo Bergonzoni, la cui premessa
  è: «Parliamo da semplici cittadini». Dare
  qualche riferimento è però necessario per
  inquadrarli meglio: Cichocki è stato a lungo
  consigliere comunale, l' ultima sua esperienza
  in politica è quella con l' Udc; tra i suoi
  incarichi, la presidenza del Centro studi
  Giovanni Paolo II all' Ateneo Regina
  Apostolorum di Roma. Bergonzoni è
  componente della Consulta comunale della
  Famiglia. TORNIAMO alla scorsa settimana,
  quando Francesco Minutillo (Fratelli d' Italia),
  ha bollato il documento sui migranti del
  vescovo come «imbarazzante» e viziato da
  «infiltrazioni cattomuniste». Per Minutillo «è
  intollerabile che il vescovo si faccia
  strumentalizzare dalle polemiche della sinistra
  sulle nuove politiche che tentano il
  contenimento dell' invasione pseudo-
  migratoria attualmente in essere». Minutillo si
  è espresso «da fedele», chiedendo in sostanza alla Chiesa «di non fare politica». Parole che non sono
  piaciute a Cichocki e Bergonzoni: «Quando il giovane Minutillo dichiara che la Chiesa di Forlì pensa più
  alla politica che alla vera solidarietà ci sentiamo rabbrividire. Da una verifica si può accertare che la città
  di Forlì è fra le più avanzate sul tema della solidarietà», dicono.
  «Così pure la Caritas diocesana, guidata con umiltà e intelligenza da Sauro Bandi, è un esempio. Ci
  stupisce che fra le tante cose negative di Forlì Minutillo critichi il comportamento del vescovo Livio, da
  poco tempo nominato, che è la nota più positiva che sia successa in questa diocesi per le sue capacità
  di conoscenza, per il senso di equilibrio tale da garantire e sottolineare la preziosità del suo arrivo».
  I DUE si rivolgono al «caro Minutillo», ricordandogli che «questo vescovo è al di sopra delle parti, basta
  guardare come ha gestito l' elezione della Confraternita del Santuario della Suasia a Civitella di
  Romagna». In questo caso, grazie «alle capacità di mediazione e alla pazienza del vescovo», sono
  state superate le divisioni all' interno della Confraternita, facendo così in modo che all' interno del
  consiglio rientrassero persone «che si erano dimesse o erano state emarginate».
  INSOMMA, «non capiamo dove vedi il carattere cattocomunista del vescovo: semmai puoi dire che in
  Curia ci siano sacerdoti con simpatie di sinistra, ma ciò può succedere normalmente in tutte le diocesi.
  Con l' arrivo di monsignor Corazza, grazie alla sua personalità, non ci saranno mai scelte di parte, ma

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Pagina 41                      Il Resto del Carlino (ed.
                                         Forlì)
                                                csv e scenario locale

  L' INTERVENTO

  Da destra e sinistra, lasciatelo stare
  LA DESTRA, la sinistra, al centro la Chiesa: il
  vescovo. È incredibile come le persone
  possono approfittare della disponibilità di una
  persona, interpretare un messaggio e poi
  divenire paladini per la difesa... di che cosa? Il
  nostro vescovo Livio ha inviato un messaggio
  tramite il consiglio pastorale diocesano alle
  associazioni di volontariato e alla cittadinanza
  tutta. Lo scopo è abbastanza evidente:
  richiamare alla pace persone e istituzioni e a
  una maggiore attenzione a quanto la Chiesa
  locale intende proporre a tale fine. Punto: tutto
  qui! E cosa succede? Un componente politico
  di destra stravolge il senso del documento e
  addirittura lo utilizza (solo i politici lo sanno
  fare), la Chiesa tace (non mi sembra il caso),
  ma interviene l' altra parte: la sinistra e
  nientemeno che il sindaco che guarda caso è
  in scadenza di mandato. Ma è davvero un
  caso? Perché in prossimità di elezioni devono
  sempre esserci tali situazioni?
  Perché metterci in mezzo la Chiesa? La cosa
  che mi lascia stupito è la dichiarazione di
  Minutillo laddove afferma di essere un
  cristiano credente, osservante e praticante. Non sarebbe male una rilettura della Bibbia e in particolar
  modo dei Vangeli. L' altra parte non mi meraviglia in quanto il sindaco fa il politico e ogni occasione è
  quella buona per evidenziare la propria collocazione politica e ideologica: non è molto coerente ma è
  iniziata la campagna elettorale. Ci vorrebbe invece non solo solidarietà verbale al nostro vescovo ma
  anche una concreta e fattiva collaborazione per il suo piano pastorale.
  Pasquale Armagno, volontario del Centro di aiuto alla Vita.

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                                                   salute e assistenza

  Bus sovraffollato da 4 mesi, la protesta contro Start:
  "Bastava invertire due mezzi"
  La situazione, a detta di chi protesta, si è venuta a creare dal 17 settembre, inizio dell'
  anno scolastico, sulla Linea 96 Meldola - Forlì, e da 4 mesi non è migliorata

  Pendolari tra Forlì e Meldola sul piede di
  guerra contro Start Romagna per l'
  inadeguatezza del mezzo che effettua le corse.
  La protesta viene resa nota da Gian Luigi
  Ricci, che ha proposto un reclamo a Start, ma
  senza successo. La situazione, a detta di chi
  protesta, si è venuta a creare dal 17
  settembre, inizio dell' anno scolastico, sulla
  Linea 96 Meldola - Forlì, e da 4 mesi non è
  migliorata. "Tutto quello che si è richiesto fin
  dal primo giorno era semplicemente l'
  inversione degli automezzi più capienti, dagli
  orari pomeridiano-serali a quelli del mattino,
  orari di punta per pendolari e studenti (6,57
  per Forlì, 14,10 per Meldola)", spiega. Il
  risultato, invece, è che per molti viaggiatori il
  tragitto suburbano è disagevole. Spiega Ricci:
  "Abbiamo ripetutamente segnalato nei mesi
  scorsi, a Start Romagna, l' inadeguatezza del
  nuovo mezzo assegnato alle corse da e per
  Meldola, nonché la sua pericolosità;
  considerato che sono già cadute due persone
  e una si è anche fatta male". Viene lamentata
  la scarsa capacità del mezzo: 19 posti per una
  linea extra-urbana nei due orari di punta per i
  pendolari e gli studenti (le 6,57 da Meldola e le
  14,10 per Meldola) "sono vergognosamente
  pochi per almeno 40 persone - protesta il
  viaggiatore -. La linea 96, inoltre, prevede di effettuare tutte le fermate dalla zona artigianale di Carpena
  fino a Viale della Libertà, ci sono delle giornate nelle quali si fatica a "stringersi" o a "scorrere" come urla
  l' autista. Sono assolutamente convinto che ci debba essere il massimo rispetto per gli utenti che
  pagano l' abbonamento annuale, e che non debbano essere costretti ogni giorno a farsi tutto il percorso
  in piedi, come invece capita ai ragazzi che salgono alle fermate Case Popolari e Conad di Meldola; o
  alla corsa per Meldola delle 14,10, fermata centro studi". Il risultato è che si costringerebbe la metà
  degli utenti a farsi una corsa da 35-40 minuti in piedi due volte ogni giorno. "Questo può andare bene
  per le linee urbane a percorso breve", rileva il reclamo. Contrariamente a quanto accade al mattino,
  nelle ore serali per le corse dalle 18,05 alle 20,05 per Meldola e quelle dalle 18,35 alle 20,35, viene
  utilizzato il mezzo con capienza doppia, rispetto al mattino, di posti "seduti", quando ci sono pochissime
  persone che utilizzano la Linea 96 in quegli orari (2-3 persone, a volte addirittura vuoto). Il non volere

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21 gennaio 2019
                                                 Forli Today
22 gennaio 2019
Pagina 3                                          Avvenire
                                                      volontariato

  ABORTO, CINQUE DOMANDE E UN' AMARA
  CERTEZZA
  A proposito dell' ultimo Rapporto al
  Parlamento Caro direttore, il 31 dicembre
  2018 la ministra della Salute, Giulia Grillo, in
  ottemperanza all' art. 16 della legge 194/1978
  ha presentato l' annuale relazione, con i dati
  del 2017, della norma che ha legalizzato l'
  aborto. Secondo tale relazione, gli aborti legali
  sarebbero diminuiti fino alla cifra di 80.733 e la
  legge avrebbe funzionato perfettamente.
  Questo, come ha titolato 'Avvenire' domenica
  20 gennaio 2019, è l'«aborto che si vede».
  Come in tutti gli anni precedenti, il Movimento
  per la Vita ha messo in cantiere un suo
  rapporto di cui sarà fatto un riassunto nel
  numero di febbraio dell' inserto mensile di
  questo stesso giornale 'Noi Famiglia e Vita'.
  Nello sforzo di aprire un dialogo con i politici,
  le osservazioni critiche alla relazione
  ministeriale si possono formulare in forma di
  domande, con la speranza di suscitare un
  ripensamento personale della ministra e dei
  parlamentari.
  La prima domanda è: 'È proprio vero che gli
  aborti sono diminuiti?'. Secondo la stessa
  relazione ministeriale nel 2017 state vendute
  224.432 confezioni di EllaOne (pillola dei
  cinque giorni dopo) contenete Ulipistral acetato e 339.648 confezioni di Norlevo e Levonelle (pillola del
  giorno dopo) contenente il principio attivo Levonogestrel. Un grande aumento, dunque, rispetto agli anni
  precedenti. Questi prodotti sono contrabbandati come «contraccettivi di emergenza», ma in realtà sono
  idonei ad alterare la mucosa uterina in modo da respingere e quindi uccidere l' embrione già formato,
  come risulta dai pareri del Comitato nazionale per la Bioetica e dell' Istituto superiore di Sanità,
  confermati da studi internazionali.
  La seconda domanda è quella più conturbante, perché mette in crisi il giudizio di un perfetto
  funzionamento della legge: 'Il concepito è un essere umano?'. La risposta positiva è stata data più volte
  dal Comitato nazionale di Bioetica, ma anche dalla Corte costituzionale, e proprio nel momento stesso
  in cui ha legittimato l' aborto volontario (sentenza n. 27 del 1975) e quando nel 1997 (sentenza n. 35) ha
  affermato che il riconoscimento del diritto alla vita del concepito è contenuto anche nell' art. 1 della
  legge 194/1978. Più recentemente, nelle sentenze 229 del 2015 e 84 del 2016, la Corte ha ribadito che l'
  embrione umano non è una cosa; dunque è qualcuno.
  Non si può escludere che la ministra abbia dei dubbi, ma allora chiediamo: 'Il principio di precauzione
  vale solo nel campo ecologico o riguarda in primo luogo la vita umana?'. Quando un barcone di migranti
  naufraga, le ricerche devono continuare finché residua anche il minimo dubbio dell' esistenza in vita
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22 gennaio 2019
Pagina 3                                             Avvenire
22 gennaio 2019
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                                                         volontariato

  EFFETTI DEL DECRETO SICUREZZA

  Castelnuovo di Porto, chiude il Cara modello: a casa
  120 lavoratori
  Roma Chiude il Cara di Castelnuovo di Porto a
  pochi chilometri da Roma. Da questa mattina
  e fino a sabato oltre metà degli ospiti del
  Centro di accoglienza per richiedenti asilo -
  305 su 535 - saranno trasferiti nei Cas (Centri
  di accoglienza straordinaria) di altre regioni.
  Una struttura modello per l' accoglienza su cui
  cala la scure del Decreto sicurezza: presto tutti
  verranno portati via. Tranne qualche decina di
  titolari di permessi umanitari che finirà sulla
  strada, perché per loro non è più prevista
  assistenza. Pesanti le conseguenze
  occupazionali per i 120 operatori, tutti a tempo
  indeterminato.
  I sindacati promettono battaglia. Sconcerto e
  indignazione del sindaco di Castelnuovo
  Riccardo Travaglini: spazzati anni di impegno
  e buon lavoro per l' accoglienza, cancellati
  posti di lavoro.
  Una decisione che sorprende tutti, dalla
  Cooperativa Auxilium che da 5 anni lo gestisce
  al Comune di Castelnuovo, fino ai sindacati.
  Per Antonio Amantini della Fp-Cgil di Roma e
  Lazio «ha tutto l' aspetto di un vero e proprio
  blitz del Viminale». Il primo Cara a fare le
  spese delle nuove politiche securitarie non è
  dunque uno di quelli noti alle cronache giudiziarie. Come Isola Capo Rizzuto, sospettato di infiltrazione
  dai clan crotonesi. O Mineo, nel Catanese, attorno al quale pare orbitassero prostituzione e caporalato.
  O magari Borgo Mezzanone nel Foggiano, indagato per truffa e falso. A chiudere sarà la struttura che
  aveva avuto riconoscimenti dall' Acnur come dalla Fondazione Migrantes. E dove nel 2016 era venuto
  papa Francesco per la Lavanda dei piedi del Giovedì Santo.
  «Anni di impegno e buon lavoro - dice il sindaco Travaglini - per un' accoglienza fatta di progetti
  educativi, inserimento scolastico, corsi ricreativi, iscrizioni alle associazioni sportive, collaborazioni
  volontarie e lavori socialmente utili. Il Comune l' aveva portata avanti insieme alla Prefettura». Il sindaco
  si sente defraudato: «Il modello d' integrazione funzionava: uno dei primi atti, dopo il grande caos di
  'mafia capitale', è stato la sottoscrizione di un protocollo d' intesa con la Prefettura per progetti culturali e
  di volontariato (museo di arte e mestieri, rassegne fotografiche, corsi di teatro), ma soprattutto per l'
  inserimento scolastico dei bambini, che da domani saranno costretti a lasciare aula, maestre e
  compagni senza sapere dove andranno e cosa li aspetta». E sottolinea che «la gestione non ha mai
  dimenticato l' aspetto della sicurezza, in collaborazione coi Carabinieri di Bracciano».

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22 gennaio 2019
Pagina 4                                             Avvenire
22 gennaio 2019
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                                                      volontariato

  L' odissea degli ultimi

  Tornano i respingimenti in mare
  La Libia riporta a terra altre 250 persone, dopo
  le 393 intercettate nel fine settimane su
  richiesta di Roma. Open Arms: ma non
  chiamateli soccorsi. Nessuna soluzione per i
  migranti della Sea Watch salvati sabato «Non
  si chiamano soccorsi, ma respingimenti ». È la
  denuncia della Ong Open Arms in mare, in
  queste ore con 47 persone a bordo, salvate
  sabato sera di fronte alle coste libiche.
  Il riferimento è ai 393 migranti intercettati in
  mare e riportati a terra dalla Guardia costiera
  libica. In particolare ancora quei 150 a bordo
  del mercantile Lady Sham diretto a Misurata,
  intervenuto sull' area del gommone in difficoltà
  su indicazione di Tripoli. «Questi non si
  chiamano soccorsi, ma respingimenti e sono
  vietati dalla Convenzione di Ginevra»,
  denuncia in un tweet l' organizzazione non
  governativa spagnola, sottolineando che le
  persone saranno portate nei centri di
  detenzione.
  «L' Europa ha dato soldi alle milizie armate
  libiche per prendere persone e portarle
  indietro in Libia - spiega Veronica Alfonsi,
  coordinatrice della sede italiana di Proactiva
  Open Arms - l' ultimo rapporto Onu ci racconta
  cosa accade in quei centri di detenzione. Noi lo sappiamo perché vediamo quello che succede sui loro
  corpi». Anche Amnesty International punta il dito contro la politica europea secondo cui le persone che
  fuggono dalla Libia, sostiene l' associazione, hanno solo due possibilità: o morire annegati o ritornare
  nei campi di detenzione. «Questo anche grazie alla scelta, sempre più ostinata, di impedire le
  operazioni delle Ong che fanno ricerca e soccorso in mare» spiega Riccardo Noury, portavoce di
  Amnesty International Italia. Intanto dal cargo Lady Sham arriva il grido disperato dei naufraghi:
  «Preferiamo ucciderci piuttosto che tornare in Libia». Secondo la piattaforma Alarm phone, che è in
  contatto con i migranti, il rimpatrio in Libia «è uno choc». «Si sentono ingannati perchè pensavano di
  raggiungere l' Italia» scrive in un tweet la rete di volontariato. Dopo aver lanciato un Sos, i migranti
  hanno atteso quasi 20 ore un intervento di soccorso, ma alla fine è intervenuta una nave mercantile che
  ha fatto rotta verso Misurata.
  Ma in mare, in attesa di un porto che non è ancora stato indicato ci sono anche le 47 persone soccorse
  sabato dalla nave Ong Sea Watch. «Siamo fermi in mezzo al mare, con 47 persone tratte in salvo senza
  nessuno che ci dica dove andare. A 48 ore dall' evento non ci viene ancora detto di chi è il
  coordinamento dell' operazione - afferma l' equipaggio - Le loro condizioni di salute sono buone e
  stazionarie, ma ora a preoccupare sono le condizioni meteo in peggioramento». La nave ora rischia,

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22 gennaio 2019
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22 gennaio 2019
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  Migranti, Caritas in campo: no a fine dell'
  accoglienza
  A Lecco le prime cinque richieste di
  allontamento dalle strutture di ospitalità E in
  Brianza sono a rischio anni di lavoro su
  integrazione e formazione Nei giorni in cui
  arrivano le prime richieste di allontanamento
  dalle strutture di accoglienza, le Caritas
  lombarde lanciano la loro sfida di accoglienza:
  a quanti sarà tolto il titolo per ricevere
  assistenza, garantiremo accoglienza a nostre
  spese. L' annuncio del direttore di Caritas
  Ambrosiana Luciano Gualzetti (ne parliamo in
  pagina 5, ndr) ha confermato l' orientamento
  uscito dalla recente riunione della Cel
  (Conferenza episcopale lombarda) che si è
  tenuta a Caravaggio il 9 e 10 gennaio scorsi.
  Le diocesi lombarde in quell' occasione
  avevano incoraggiato le Caritas diocesane a
  proseguire la loro opera «in sintonia con la Cei
  e il magistero di papa Francesco», invitando le
  comunità ecclesiali a «sostenere con
  generosità quegli interventi di integrazione già
  in atto, tesi alla promozione della giustizia e
  della dignità di ogni persona». Nel contempo
  avevano osservato come il decreto Sicurezza
  «tende a ridurre» un tema complesso come l'
  immigrazione «ad una semplice questione di
  ordine pubblico ». Dalle parole ai fatti: se sono 500 le persone oggi ospitate in strutture delle Caritas
  lombarde che a causa del decreto Sicurezza rimarranno senza diritto all' accoglienza, ebbene, non
  finiranno in strada ma rimarranno ospiti delle Caritas. A totale carico della Chiesa, com' è già per altri
  407 migranti in Lombardia. Una scelta coraggiosa nel momento in cui a Lecco per un primo gruppo di
  cinque persone è stato richiesto l' allontanamento dalle strutture di accoglienza in quanto non più titolate
  ad essere ospitate. «La richiesta delle autorità - spiega Roberto Castagna presidente della cooperativa
  'L' Arcobaleno' - riguarda però persone che sono in stato di grande vulnerabilità: ospiti o con un disagio
  psichico o con patologie invalidanti. Per questo abbiamo deciso di tenerli all' interno delle strutture di
  accoglienza pagando noi».
  Anche in Brianza, intanto, è momento di bilanci. E di sguardi preoccupati al futuro. La rete Bonvena (
  accoglienza, in esperanto) in questi 5 anni ha accolto in Brianza 3.500 stranieri in fuga dal Paese d'
  origine. Oggi sono 954 gli immigrati accolti in 133 appartamenti, in piccole comunità diffuse in 44
  Comuni della provincia di Monza. Di questi 50 godono di protezione umanitaria che però rischiano di
  perdere, 100 sono in attesa di essere accolti negli Sprar, 700 in attesa di essere uditi o del responso
  delle commissioni che decidono se concedere o no l' asilo. La risposta arriverà entro fine anno.
  Accoglienza a basso impatto, che ha funzionato, favorendo l' inserimento di giovani e famiglie nel
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22 gennaio 2019
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  La storia

  «Non ho più casa Cerco un posto dove mettere la
  tenda»
  Volantini in centro con l' appello di un artista di strada

  Una cantina. Un garage inutilizzato. Un
  recinto. «Uno spazio di qualsiasi tipo, anche
  all' aperto». Per metterci la sua tenda,
  comprata usata su internet, e lasciare lì
  durante il giorno, al riparo dei ladri, i suoi
  pochi averi e la gabbietta con Biondina, il suo
  porcellino d' India bianco e beige, da cui non si
  separa mai. Pasquale Iorio, 51 anni, fa l' artista
  di strada. Di giorno fa i suoi numeri di mimo e
  palloncini in via Dante, poco lontano dal
  Piccolo Teatro, oppure in Duomo o in corso
  Vittorio Emanuele. Le notti, invece, le passa da
  due mesi a questa parte nei giardini pubblici a
  Maciachini. E in questi giorni ha appeso dei
  volantini sui muri in via Moscova, sperando di
  trovare qualcuno che gli dia un posto dove
  stare, per montare la sua tenda. «Va bene
  anche un locale senza acqua o elettricità, io mi
  so arrangiare», assicura. Tuttavia, finora il suo
  appello è andato a vuoto. Solo una chiamata,
  da parte di un uomo che ha chiesto
  informazioni e poi non si è più fatto vivo.
  «La gente ha tanti pregiudizi. Se uno vive in
  strada significa che ha scelto questa vita,
  invece io sono una persona normale, solo che
  non ho più un tetto e ciò mi rende difficile
  trovare altri lavori se non questo, perché devo
  sempre portarmi dietro tutto - racconta -. Se
  invece potessi lasciare la tenda da qualche
  parte, potrei cercare altri impieghi. Ho lavorato come cameriere e aiuto cuoco sia a Milano che in
  Trentino. Mio padre era fabbro e me la cavo anche coi lavori d' artigianato, so aggiustare le biciclette. Il
  mio sogno era avere un' agenzia di eventi». Iscritto nelle liste delle case popolari, Pasquale fino a due
  mesi fa pagava 250 euro per un posto letto in via Farini. Prende il «rei», il reddito d' inclusione e coi
  proventi di qualche lavoro a chiamata («quasi mai in regola purtroppo») di solito riusciva a pagare l'
  affitto abbastanza regolarmente.
  Ma poi le cose sono precipitate. E lo hanno sfrattato.
  Difficile non abbandonarsi all' amarezza: «Non voglio andare nei dormitori, non saprei chi ho accanto e
  poi dovrei lasciare la mia Biondina e non voglio.Uso solo il servizio delle docce - dice Iorio -. La gente
  che porta a passeggiare il cane ai giardini neppure nota noi senzatetto, resta indifferente. Ma è possibile
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22 gennaio 2019
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  L' analisi

  FINANZA A IMPATTO E PROSPETTIVE IL GRANDE
  SALTO? ORA O MAI PIÙ
  L' anno appena iniziato potrebbe essere quello
  della definitiva consacrazione della finanza ad
  impatto sociale, anche in Italia. Dopo anni di
  conferenze e dibattiti, accompagnati dalle
  immancabili polemiche e divisioni in fazioni di
  sostenitori e detrattori, nel corso del 2018 l'
  ecosistema della finanza ad impatto sociale ha
  iniziato a popolarsi di alcuni operatori che
  hanno affiancato il manipolo di pionieri, già da
  qualche anno presenti sul mercato. Una
  marcia di avvicinamento fortemente
  supportata da coloro che considerano di
  rilevanza strategica per il nostro Paese l'
  attrazione di capitali ed investimenti nell'
  ambito del business sociale: dai servizi di
  welfare all' inclusione di persone svantaggiate,
  dalla cooperazione internazionale al recupero
  di aziende in crisi, dall' innovazione
  tecnologica in ambito sociale alla gestione di
  beni confiscati. Il perimetro operativo di tali
  investimenti non deve essere necessariamente
  quello della tradizionale economia sociale,
  poiché l' impact investing non guarda alla
  natura ed alla forma giuridica delle imprese
  investite, quanto alla loro capacità di generare
  un impatto sociale positivo e misurabile. Certo,
  i soggetti di natura imprenditoriale del Terzo
  settore p o s s o n o a c c e d e r e a q u e s t i
  investimenti, ma la parte più rilevante di
  questo mercato sarà rappresentata dalle forme ibride, capaci di coniugare attività di impresa e finalità di
  interesse collettivo. Questi modelli innovativi rappresentano una tendenza che, a livello globale, sta
  mostrando il superamento dell' economia capitalistica attraverso ibridazioni che puntano a modelli
  imprenditoriali sostenibili e scalabili. La crescita del mercato dell' impact finance in Italia è
  rappresentata anche dai tentativi sempre più consistenti di costruire strumenti finanziari, soprattutto di
  carattere obbligazionario, ispirati ai modelli outcome-based o pay for success - già ampiamente diffusi
  in ambito globale - ma in grado di operare anche nel nostro ordinamento, nonostante i noti ostacoli di
  carattere tecnico che hanno impedito, ad esempio, l' importazione tout court dei social impact bonds.
  Dunque, l' anno si apre sotto i migliori auspici per lo sviluppo di questo settore in Italia, il cui
  consolidamento dipende da molteplici fattori, primo fra tutti quello della misurazione dell' impatto
  generato; se l' impact finance vorrà essere davvero un fenomeno innovativo, dovrà garantire chiarezza

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22 gennaio 2019
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  FAI LA TUA PARTE, RACCONTA IL «BENE»
  La nascita e la crescita di Buone Notizie
  rappresenta una novità importantissima nel
  panorama editoriale del nostro Paese con la
  quale il maggiore quotidiano italiano affronta il
  ben noto problema dell' asimmetria di
  attenzione e rappresentazione tra notizie
  negative e notizie positive (fa più notizia un
  albero che cade che una foresta che cresce).
  Asimmetria che ha tra gli effetti collaterali
  perversi quello di produrre una
  rappresentazione distorta della realtà per la
  quale le statistiche ci collocano purtroppo
  come italiani all' ultimo posto in Europa.
  Dove sta andando il bene ? Il cammino fatto
  sino ad ora ci consente di fare il punto su
  alcune direzioni di marcia interessanti che
  emergono dalle tante storie raccontate. Un
  primo dato strutturale (diventato anche
  copertina di un recente numero dell'
  Economist) è quello dell' ibridazione tra profit
  e no profit. Esisteva un tempo un fossato tra il
  mondo dei «ricchi di denaro e poveri di senso»
  fatto prevalentemente di imprese
  massimizzatrici di profitto e poco attente agli
  effetti esterni negativi che tale strategia poteva
  generare su ambiente, comunità locali e
  dignità del lavoro. E il mondo di «ricchi di
  senso e poveri di denaro» di organizzazioni
  benefiche o filantropiche a cui era vietato lo
  scopo di lucro e si limitavano a curare le ferite sociali in perenne dipendenza dalle risorse pubbliche o
  di donatori privati e dunque a continuo rischio di collateralismo e di cattura. In un mondo con questi
  difetti di partenza erano evidenti i benefici dell' incontro tra le due realtà, incontro che infatti sta
  avvenendo su molti fronti con un avvicinamento da entrambe le sponde. Sempre di più assistiamo oggi
  alla nascita di una nuova generazione di imprenditori «più ambiziosi» che guardano all' impatto e non
  solo al profitto e, con essa ad una proliferazione di iniziative di responsabilità sociale, ambientale e
  civile d' impresa che precipita anche in una varietà di nuove forme di governance. Che con le benefit
  corporation e le imprese sociali innova la tradizione della cooperazione.
  Dall' altro lato molte organizzazioni no profit affrontano la sfida di creare valore economico per
  finanziare il loro impegno sociale. Il punto centrale di convergenza di quest' ibridazione è la creazione di
  valore economico sostenibile di cui la società globale ha estremamente bisogno per vincere la duplice
  sfida della sostenibilità ambientale e di quella sociale.
  Un altro dato chiave comune a mio avviso è la capacità di moltissime delle iniziative raccontate di
  rispondere alla domanda più importante che è quella di generatività, ovvero di una vita «utile» perché in
  grado di contribuire al bene proprio contribuendo a quello altrui. E in particolare la buona notizia è
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22 gennaio 2019
Pagina 7                               Corriere della Sera
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  IL MOMENTO DEGLI IMPRENDITORI SOCIALI
  Negli ultimi anni in Italia ha preso piede un
  vero e proprio movimento di «social
  entrepreneurship»: si tratta di quella
  particolare forma di imprenditorialità sociale
  volta a sviluppare progetti di impresa di
  «qualità» capaci di dare risposte efficaci ai
  problemi sociali di persone e di territori, in
  modo economicamente virtuoso e sostenibile.
  Chi sono gli imprenditori sociali e quali
  differenze presentano rispetto a quelli
  tradizionali?
  Sono persone di tutte le età, formazione
  culturale e professionale «colpite», a un certo
  punto della loro vita, da un bisogno sociale di
  cui si «innamorano», e che mettono «in gioco»
  il proprio tempo, la propria professionalità e
  spesso le proprie risorse personali per dare
  vita a una modalità d' impresa funzionante per
  sé e per gli altri. Nascono così i progetti sociali
  d' impresa che toccano diversi ambiti. Si pensi
  allo sviluppo di piattaforme web per l' accesso
  virtuale ad alcune parti dei musei di tutto il
  mondo, di iniziative di agricoltura sociale con
  inserimento di immigrati, tossicodipendenti,
  disabili oppure all' avvio di attività di housing
  sociale per persone in difficoltà: il tutto con un'
  adeguata perfomance sociale ed economica
  per tutti gli attori «in gioco», in primis gli
  investitori. Tutte queste idee imprenditoriali
  infatti, per diventare una buona impresa, necessitano di un progetto strutturato, confrontato e
  sperimentato. Servono pertanto competenze sia tecniche, circa il bisogno che si intende soddisfare, sia
  di strategia, di management, di pianificazione economica e finanziaria, di organizzazione e gestione
  delle risorse umane, di finanza aziendale, di marketing, di comunicazione.
  Questo è il primo passaggio per non cadere nell' errore di avviare progetti d' impresa improvvisati. Un'
  impresa di qualità deve basarsi, infatti, su un business plan strutturato in tutte le sue componenti ed è
  tale quando è in grado di produrre un rilevante impatto sociale, cresce nel tempo, attrae persone e
  risorse, non produce perdite economiche, raggiungendo un necessario equilibrio e utile di bilancio.
  Condizione fondamentale quest' ultima anche per le imprese sociali se vogliono espandersi, effettuare
  gli investimenti necessari nelle persone e nelle strutture, ripagare i debiti, limitare la «finanza derivata»,
  attrarre capitale di rischio di soggetti privati, i quali, grazie alla recente Riforma del Terzo settore,
  potranno ricevere utili a fronte dell' investimento effettuato, alimentando un circolo imprenditoriale e
  sociale virtuoso. È necessaria, però, una nuova «generazione» di imprenditori sociali. E oggi il contesto
  nel nostro Paese è particolarmente favorevole: esistono fondazioni, banche e soggetti pubblici che si
  stanno muovendo in questa direzione, come pure esistono università e scuole di formazione, norme
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