CSV FC - ASSIPROV Martedì, 22 gennaio 2019
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CSV FC - ASSIPROV Martedì, 22 gennaio 2019 Prime Pagine 22/01/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 1 22/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 22/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 ambiente e protezione civile 21/01/2019 Cesena Today "Allarmato per l' emergenza topi, fenomeno anomalo". Il sindaco ipotizza... 4 21/01/2019 Cesena Today Taglio di alberi nel letto del fiume Savio, Fabbri: "Abbattimenti... 5 csv e scenario locale 21/01/2019 Cesena Today Trapianto di midollo osseo, come diventare donatore: iscrizioni all' 6 21/01/2019 Cesena Today "Mamme, moda e spettacolo": serata in allegria a Gatteo Mare 7 21/01/2019 Cesena Today La Cgil ricorda Marisa Marisi: "Una vita caratterizzata dalla militanza" 8 22/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 6 IN VASCA A 85 ANNI 9 22/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 8 MATTEO MISEROCCHI Mille persone affollano la "Notte rosa del maiale" 10 22/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 11 Addio alla lottatrice per le donne in prima linea anche all' Arrigoni 11 21/01/2019 Forli Today 50 vasche a 85 anni, la signora Natalina premiata dalla piscina di... 12 21/01/2019 Forli Today Rosanna Ricci spiega l' arte di Roberto Casadio 13 21/01/2019 Forli Today Un viaggio nella SLA: un libro e un documentario per conoscere questa... 14 22/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 41 «Il vescovo non è cattocomunista» I fedeli lo difendono... 15 22/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 41 Da destra e sinistra, lasciatelo stare 17 salute e assistenza 21/01/2019 Forli Today Bus sovraffollato da 4 mesi, la protesta contro Start: "Bastava invertire... 18 volontariato 22/01/2019 Avvenire Pagina 3 MARINA CASINI BANDINI ABORTO, CINQUE DOMANDE E UN' AMARA CERTEZZA 20 22/01/2019 Avvenire Pagina 4 LUCA LIVERANI Castelnuovo di Porto, chiude il Cara modello: a casa 120 lavoratori 22 22/01/2019 Avvenire Pagina 5 DANIELA FASSINI Tornano i respingimenti in mare 24 22/01/2019 Avvenire Pagina 28 PIERFRANCO REDAELLI Migranti, Caritas in campo: no a fine dell' accoglienza 26 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 6 GIOVANNA MARIA FAGNANI «Non ho più casa Cerco un posto dove mettere la tenda» 28 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 7 ROBERTO RANDAZZO* FINANZA A IMPATTO E PROSPETTIVE IL GRANDE SALTO? ORA O MAI PIÙ 30 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 7 FAI LA TUA PARTE, RACCONTA IL «BENE» 32 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 7 IL MOMENTO DEGLI IMPRENDITORI SOCIALI 34 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 9 STEFANO LANDI Musicisti reggae donatori di midollo 36 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 12 FAUSTA CHIESA «Comunicare» Storie di vita di chi non sa parlare 38 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 12 WALTER MEDOLLA Quando l' avvocato aprì la porta al Sud 39 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 13 Nuovo codice, un aiuto allo sportello del Cesvol 41 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 14 Così il folklore diventa storia 42
22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15 «Capacit' Azione» è formazione La Riforma del Terzo 43 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15 Aifo contro la lebbra 44 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15 Enti a lezione di privacy 45 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15 Obiettivi Onu con Rebirth 46 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 17 Le borracce portano l' acqua in Tanzania 47 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 18 «I giovani preferiscono l' impatto al guadagno » 48 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 24 Volontari a Karungu «Chi è stato povero può capire la... 50 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 25 DACIA MARAINI La gentilezza contro la volgarità 52 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 25 Mamma e papà sono ammalati? Il manuale della sopravvivenza 54 22/01/2019 Corriere della Sera Pagina 25 Imposta Ires e manovra Il governo promette, ma bisogna ancora vigilare 56 22/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 17 Gennaro Sangiuliano Conte, il ruolo del capitalismo e il valore di fare impresa 57 22/01/2019 Italia Oggi Pagina 32 FRANCESCO CERISANO Non profit, Ires al 12% 59 22/01/2019 La Repubblica Pagina 8 Dal recupero di palestre e campetti i giovani fanno rete contro il disagio 61
22 gennaio 2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
22 gennaio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
22 gennaio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
21 gennaio 2019 Cesena Today ambiente e protezione civile "Allarmato per l' emergenza topi, fenomeno anomalo". Il sindaco ipotizza le cause dell' invasione Il Comune in campo per risolvere il problema. "Abito a pochi chilometri da quella zona, scenario davvero inquietante" "Un fenomeno assolutamente anomalo e difficile da spiegare, la cosa più importante ora è procedere alla derattizzazione, perché questo problema sta creando preoccupazione". Nella mattinata di lunedì una squadra di una ditta specializzata è entrata in azione a Capannaguzzo per disinfestare la zona "invasa" dai roditori. Il sindaco Paolo Lucchi prende di petto l' emergenza topi nella zona di Capannguzzo, che va avanti ormai da qualche giorno. "Nella mattinata di lunedì è scattata la terza operazione da parte di addetti di una ditta specializzata. Sono state posizionate delle esche per attirare i roditori e tentare di eliminarli. Già venerdì notte, e nella nottata tra sabato e domenica Comune, Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Ausl si erano attivati per fronteggiare un fenomeno davvero anomalo. I residenti sono allarmati, io personalmente abito a pochi chilometri da quella zona e percorro quotidianamente via Medri. La scena che mi sono trovato di fronte è impressionante". Per evitare problemi di carattere igienico-sanitario gli operatori dell' Ausl, coadiuvati dai volontari di un' associazione animalista, hanno provveduto a rimuovere le carcasse, secondo un preciso protocollo in discarica. Un fenomeno davvero strano, ed è ancora difficile individuarne le esatte cause. Tra le ipotesi si parla di un allevamento di piccioni, che è stato abbandonato. Qui i roditori si sarebbero moltiplicati grazie all' abbondante presenza di cibo, e una volta terminate le riserve, si sarebbero riversati in strada. "La causa precisa ancora non è stata individuata - spiega Lucchi - si parla di questo allevamento di piccioni, ma potrebbero arrivare anche da qualche porcilaia, appare certo che a far 'impazzire' i topi sia stato il cibo. La mancanza di cibo li ha portati a riversarsi in strada andandosi a schiantare contro le auto". Una scenario davvero inquietante che ha visto anche la presenza di episodi di cannibalismo tra gli stessi roditori. "Al di là delle cause precise che saranno accertate a breve, in queste ore la priorità è eliminare del tutto questi topi perché è un problema che sta preoccupando tutti". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 4
21 gennaio 2019 Cesena Today ambiente e protezione civile Taglio di alberi nel letto del fiume Savio, Fabbri: "Abbattimenti indiscriminati" Davide Fabbri, candidato sindaco di "Cesena in Comune" lamenta gli abbattimenti di alberi anche di alto fusto lungo il fiume Savio, nel tratto di fiume fra Ponte Europa e il ponte della Secante Davide Fabbri, candidato sindaco di "Cesena in Comune" lamenta gli abbattimenti di alberi anche di alto fusto lungo il fiume Savio, nel tratto di fiume fra Ponte Europa e il ponte della Secante. Questa mattina Fabbri è tornato sul luogo per verificare i lavori in corso: "Sono allibito, poiché la cultura ecologista non fa ancora presa nei nostri territori. Anziché effettuare legittimi tagli selettivi degli alberi, degli arbusti e della vegetazione sulle sponde del Fiume Savio (all' interno solo ed esclusivamente dell' alveo) per contrastare il giustificato pericolo di esondazioni e alluvioni, si stanno abbattendo in maniera indiscriminata tutti gli alberi - anche di alto fusto, anche lontani dal ciglio dell' acqua - lungo il fiume Savio, nella zona fra il ponte Europa Unita e il ponte della Secante di Cesena. Una vera e propria "tabula rasa", un azzeramento dell' ecosistema". "La responsabilità di questo scempio ambientale è in capo alla Regione Emilia-Romagna, agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Il pretesto è la rimozione delle eventuali occlusioni nel tratto urbano del Fiume Savio a ridosso dell' attraversamento ferroviario, dal Ponte Europa Unita al Ponte della Secante. Costo dell' intervento pubblico: 80.000 euro". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 5
21 gennaio 2019 Cesena Today csv e scenario locale Trapianto di midollo osseo, come diventare donatore: iscrizioni all' associazione Admo Il grande risultato di nuovi iscritti nel 2018 è solo l' inizio di una campagna che anche quest' anno vuole dare a tutti i malati in attesa di un trapianto di midollo osseo un donatore compatibile Admo Emilia-Romagna non si ferma: il grande risultato di nuovi iscritti nel 2018 è solo l' inizio di una campagna che anche quest' anno vuole dare a tutti i malati in attesa di un trapianto di midollo osseo un donatore compatibile. Per questo, questa settimana sarà possibile diventare donatori iscrivendosi lunedì dalle 15.30 alle 18 nella sede forlivese di via Giacomo della Torre 7, ma anche a Cesena giovedì e venerdì dalle 16 alle 18 nella sede del Centro Servizi del Volontariato Assiprov, Via Serraglio 18. Gli eventi sono gratuiti e aperti a tutti; verranno fornite tutte le informazioni utili, grazie al personale sanitario associativo f o r m a t o e a u t o r i z z a t o , p e r effettuare un' iscrizione consapevole nel Registro Donatori Midollo Osseo tramite un semplice kit salivare. Admo Emilia Romagna è sempre al fianco di tutte le famiglie dei pazienti che attendono speranzose il gesto di uno sconosciuto per poter sconfiggere la malattia. Ogni anno, solo in Italia, circa 1800 persone, di cui metà bambini, vengono colpite da una malattia del sangue e inizia la lunga battaglia per sconfiggerla. Il trapianto di midollo osseo offre una concreta possibilità di guarigione e, per alcune di queste, risulta essere l' unica cura possibile. Tale trapianto può essere effettuato solo se si trova una persona compatibile con il paziente e disponibile alla donazione delle cellule staminali emopoietiche. Purtroppo la compatibilità genetica è molto rara (1 su 100.000) ed è quindi estremamente difficile trovare tale corrispondenza. Per diventare potenziale donatore di midollo osseo bisogna avere alcuni requisiti indispensabili: un' età compresa tra i 18 e 35 anni, un peso superiore ai 50 kg e godere di buona salute. L' iscrizione al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo può essere effettuata tramite un semplice prelievo di sangue presso i Centri Donatori autorizzati o tramite un semplice prelievo salivare nelle manifestazioni organizzate da Admo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
21 gennaio 2019 Cesena Today csv e scenario locale "Mamme, moda e spettacolo": serata in allegria a Gatteo Mare La Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti è impegnata in tutta Italia con le selezioni di "Miss Mamma Italiana", le cui Fasi Finali si terranno a Gatteo Mare da giovedì 20 a domenica 23 giugno È stata davvero una bella serata quella che si è svolta sabato alla sala polivalente "Giulio Cesare" di Gatteo Mare. "Mamme, moda e spettacolo", con protagoniste l e m a m m e "Miss" vincitrici di fascia nazionale e regionale di "Miss Mamma Italiana" (marchio registrato), concorso nazionale di bellezza e simpatia riservato a tutte le mamme aventi un' età tra i 25 ed i 45 anni, con fascia "Gold" per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia "Evergreen" per le mamme con più di 56 anni, giunto quest' anno alla sua 26esima edizione; le quali, per l' occasione hanno fatto passerella con i capi dell' atelier di Denise Maretti. All' evento erano presenti, le cesenati Erika Collina, Clio Ferri e Maura Rocchi; le ravennati Inna Tereshchenko e Natalia Odud; l' imolese Rosalia Ingrassia; la padovana Patrizia Modena; la torinese Paola Lippi e l' abruzzese Maria Luigia d' Orazio; Patrizia Verlicchi "Miss Suocera 2018" e Luca Pilato "il Babbo più Bello d' Italia 2015". Hanno partecipato il Maestro Leonardo Vallicelli; la cantante Daniele Vallicelli; il corpo di ballo "Casadei" d i C e s e n a d i r e t t o d a i M a e s t r i Casadei; i giovani campioni di ballo i fratelli Nicole e Lorenzo Ceccherini, la giovane ginnasta Jennifer Pilato e la chef stellata Albarosa Zoffoli. Alla serata, condotta da Barbara Semeraro, sono intervenuti il presidente del "Gatteo Mare Summer Village" Massimo Bondi; il presidente del Centro Ricreativo "Giulio Cesare" di Gatteo Mare Terzo Tosi; il Presidente Provinciale "Auser" di Cesena Carlo Sarpieri e gli imprenditori turistici Egisto Dall' Ara e Monica Montemaggi. Dopo questo evento legato alla bellezza, la Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti, è impegnata in tutta Italia con le selezioni di "Miss Mamma Italiana", le cui Fasi Finali si terranno a Gatteo Mare da giovedì 20 a domenica 23 giugno, per informazioni ed iscrizioni gratuite, è possibile contattare le segreteria del concorso al numero 0541 344300. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 7
21 gennaio 2019 Cesena Today csv e scenario locale La Cgil ricorda Marisa Marisi: "Una vita caratterizzata dalla militanza" La Cgil cesenate ricorda l' impegno della sindacalista "per contrastare i licenziamenti all' Arrigoni negli anni 50" La Cgil cesenate esprime un ricordo commosso di Marisa Marisi, che si è spenta lo scorso venerdì a 89 anni. Sempre in prima linea nelle battaglie per i bisognosi, e con un impegno particolare per le donne, ha condotto fino all' ultimo iniziative contro la violenza di genere. Tra le tante esperienze una lunga militanza nel sindacato ortofrutticolo, e dieci anni in consiglio comunale nelle fila del Pci. "Marisa Marisi - la ricorda la Cgil - ha rappresentato qualcosa di più di un pezzo di storia del movimento democratico cesenate. Il suo modo d' essere è sempre stato caratterizzato dalla militanza. Militanza svolta con passione, con impegno, con dedizione e volontà". La Cgil ricorda l' impegno della sindacalista "per contrastare i licenziamenti all' Arrigoni negli anni cinquanta. Ma anche alla testa del movimento delle donne e consigliera comunale; a capo dell' Arci nel fecondo periodo del 1968 e negli anni del tetro popolare, con Dario Fo e Franca Rame, quando le case del popolo divennero luoghi di produzione di idee, cultura e dibattito politico; appassionata amministratrice del Roir, quando serviva una sterzata alle ingessate amministrazioni precedenti. La intensa passione politica ed umana è sempre stata la cifra del suo essere militante". "La città di Cesena, - conclude il sindacato - il movimento democratico, le donne, perdono, con Marisa Marisi, un sicuro riferimento, sul quale contare, ogni qual volta fosse necessario". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 8
22 gennaio 2019 Pagina 6 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale IN VASCA A 85 ANNI FORLÌ Allenamenti da 50 vasche nell' impianto comunale di via Turati, due o tre volte la settimana, alla "tenera" età di 85 anni. Visto l' impegno e la dedizione anche nel volontariato, il presidente di "Piscinae Forlì" Maurizio Mancini ha premiato la signora Natalina consegnandole una targa ricordo proprio in occasione del suo 85° compleanno. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 9
22 gennaio 2019 Pagina 8 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Mille persone affollano la "Notte rosa del maiale" L' antico rito dello "smontaggio" del maiale e della cottura in diretta delle sue carni attira ancora FORLIMPOPOLI Le 2 di notte per... fare la festa al maiale. "Notte Rosa del maiale" da tutto esaurito come sempre a Forlimpopoli. Un sabato sera, quello scorso, alternativo a discoteche e pub, che intercetta centinaia di persone (un migliaio circa a fine nottata). Risultato rimarchevole, considerato la competizione fra gli appuntamenti della serata di svago per eccellenza. I volontari d e l l ' associazione "E gòz" non temono le sfide, anzi le bramano... ed hanno vinto ancora. «Dalle 18.30 alle 2 di notte - spiega Enrico Zambianchi, uno dei coordinatori della ventina di volontari al lavoro -abbiamo registrato un bell' afflusso di gente; scorrevole, senza intoppi. Abbiamo servito circa due quintali e mezzo di carne a tutti, in tempi rapidi, e siamo soddisfatti. Fino al termine della festa sono passate da piazza Fratti dalle 800 alle 1.000 persone». Un bel risultato, considerando che la ricetta dell' evento, giunto alla sua 12ª edizione, è semplice: un maiale che viene smontato in diretta, le sue carni cotte e mangiate con pane e sangiovese. Vengono offerti anche i "cuciarùl" (castagne secche cotte), per godere di un' antica tradizione contadina, che era occasione di festa e socialità. Un mondo rurale che non è più vissuto da tanta parte della popolazione quanto era nel passato, ma che pare aver conservato il suo fascino, semplice e anche brutale. Tutto per valorizzare le tradizioni contadine e il rispetto per un prodotto, la carne di maiale, che ha un suo grande valore e che, nel passato, voleva spesso dire la differenza fra un inverno di sofferenza e fame ed un altro di benessere e stomaco pieno. I volontari de "E gòz", tolte le spese, destineranno il ricavato ad offerta libera in beneficienza. MATTEO MISEROCCHI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 10
22 gennaio 2019 Pagina 11 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Addio alla lottatrice per le donne in prima linea anche all' Arrigoni CESENA Grande commozione, e anche tanta riconoscenza per l' impegno di un' intera vita a tutela delle donne, ieri per l' addio a Marisa Marisi, nell' ambito di una cerimonia presso il nuovo cimitero di Tipano. La segreteria della Cgil cesena te ricorda così questa grande donna, morta all' età di 88 anni: «Ha rappresentato qualcosa più di un pezzo di storia del movimento democratico cesenate. Il suo modo d' essere è sempre stato caratterizzato dalla militanza, svolta con passione, con impegno, con dedizione e volontà. Sindacalista della Cgil nelle lotte per contrastare i licenziamenti all' Arrigoni negli anni cinquanta; alla testa del movimento delle donne e consigliera comunale; a capo dell' Arci nel fecondo periodo del 1968 e negli anni del tetro popolare, con Dario Fo e Franca Rame, quando le case del popolo divennero luoghi di produzione di idee, cultura e dibattito politico; appassionata amministratrice del Roir, quando serviva una sterzata alle ingessate amministrazioni precedenti. L' intensa passione politica ed umana è sempre stata la cifra del suo essere militante». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 11
21 gennaio 2019 Forli Today csv e scenario locale 50 vasche a 85 anni, la signora Natalina premiata dalla piscina di Forlì Il presidente di Piscinae ha pensato di premiarla attraverso un pubblico riconoscimento consegnato in occasione proprio del compimento degli 85 anni, il giorno di Natale - da qui il nome Se è vero che tenersi in allenamento fa bene al fisico e a mantenersi giovani, questa ne è la dimostrazione lampante. Natalina è la vera campionessa della piscina di Forlì, in grado di fare allenamenti da 50 vasche a 85 anni compiuti. Frequenta la piscina due o tre volte a settimana da diversi anni, è impegnata nel sociale e in attività di volontariato. Attraverso la partecipazione ai corsi ha potuto sviluppare la tecnica per entrare in vasca senza istruttori. Così il presidente di Piscinae ha pensato di premiarla attraverso un pubblico riconoscimento consegnato in occasione proprio del compimento degli 85 anni, il giorno di Natale - da qui il nome. Nella targa si legge: "Cara Natalina, sei un esempio per tutte le donne: umanità, sport e benessere sono la tua essenza. Continua a nuotare con noi. Auguri dallo staff della piscina. Il presidente Maurizio Mancini". La piscina di Forlì ha un programma dedicato alla terza età per signore e signori che vogliono mantenersi in forma: un' acqua gym dolce che permette di fare movimento senza sforzare le articolazioni e la schiena. L' attività si svolge due mattine a settimana: martedì e venerdì alle 8.20; il martedì e giovedì alle 10.15. Per informazioni: 0543 818805, info@piscinaforli.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 12
21 gennaio 2019 Forli Today csv e scenario locale Rosanna Ricci spiega l' arte di Roberto Casadio Una edizione molto speciale per finire il ciclo di conferenze a cura di AUSER Volontariato di Forlì - ONLUS, Accademia di Formazione Permanente "Informazione continua" 2018/2019. Mercoledì 23 gennaio 2019 alle ore 16, si tiene nel salone del Foro Boario (Piazzale Foro Boario, 7) la conferenza sul tema "L' amore per l' arte di Roberto Casadio". Relatore di questo incontro è Rosanna Ricci che accompagna lo svolgimento della conferenza con alcune proiezioni. Attendere un istante: stiamo caricando la mappa del posto... Caricamento in corso... Auto A piedi Bici. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 13
21 gennaio 2019 Forli Today csv e scenario locale Un viaggio nella SLA: un libro e un documentario per conoscere questa malattia Venerdì 25 gennaio alle 18.00 nella sede della Pro Loco di Terra del Sole vengono presentati il documentario "SLA in men che non si dica" di Antonello Carboni (regista) e Antonio Pinna (giornalista) e il libro "Il mio viaggio nella SLA" di Antonio Pinna. Dialoga con gli autori il dott. Riccardo Visani, medico di base di Forli. Il documentario rappresenta l' ampia comunità dei malati di SLA, dei loro familiari, degli assistenti, dei medici e degli esperti e delle associazioni di volontariato, ma è anche un viaggio tra i malati di SLA resilienti, quelli che hanno fatto della malattia un opportunità, una risorsa per il miglioramento di sé stessi, anche sostenuti dalla famiglia e dai caregiver. Il libro di Pinna è Un racconto sulla condizione dei malati di SLA in Italia, ricco di informazioni sui problemi dell' assistenza, dei caregiver familiari, della ricerca terapeutica e della comunicazione con i pazienti. Il documentario, sottotitolato in lingua inglese, partecipa al concorso internazionale Uno Sguardo Raro, festival sul tema delle malattie rare la cui giuria è presieduta dall' attore GianMarco Tognazzi. Il ricavato della vendita del libro è destinato ad un contributo per la ricerca sulla malattia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 14
22 gennaio 2019 Pagina 41 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale «Il vescovo non è cattocomunista» I fedeli lo difendono dagli attacchi Una lettera dopo le polemiche di Francesco Minutillo sui migranti IL FRONTE cattolico solidarizza con il vescovo della Diocesi di Forlì-Bertinoro, monsignor Livio Corazza. Lo fa attraverso due personalità conosciutissime in questo mondo, Martino Cichocki e Paolo Bergonzoni, la cui premessa è: «Parliamo da semplici cittadini». Dare qualche riferimento è però necessario per inquadrarli meglio: Cichocki è stato a lungo consigliere comunale, l' ultima sua esperienza in politica è quella con l' Udc; tra i suoi incarichi, la presidenza del Centro studi Giovanni Paolo II all' Ateneo Regina Apostolorum di Roma. Bergonzoni è componente della Consulta comunale della Famiglia. TORNIAMO alla scorsa settimana, quando Francesco Minutillo (Fratelli d' Italia), ha bollato il documento sui migranti del vescovo come «imbarazzante» e viziato da «infiltrazioni cattomuniste». Per Minutillo «è intollerabile che il vescovo si faccia strumentalizzare dalle polemiche della sinistra sulle nuove politiche che tentano il contenimento dell' invasione pseudo- migratoria attualmente in essere». Minutillo si è espresso «da fedele», chiedendo in sostanza alla Chiesa «di non fare politica». Parole che non sono piaciute a Cichocki e Bergonzoni: «Quando il giovane Minutillo dichiara che la Chiesa di Forlì pensa più alla politica che alla vera solidarietà ci sentiamo rabbrividire. Da una verifica si può accertare che la città di Forlì è fra le più avanzate sul tema della solidarietà», dicono. «Così pure la Caritas diocesana, guidata con umiltà e intelligenza da Sauro Bandi, è un esempio. Ci stupisce che fra le tante cose negative di Forlì Minutillo critichi il comportamento del vescovo Livio, da poco tempo nominato, che è la nota più positiva che sia successa in questa diocesi per le sue capacità di conoscenza, per il senso di equilibrio tale da garantire e sottolineare la preziosità del suo arrivo». I DUE si rivolgono al «caro Minutillo», ricordandogli che «questo vescovo è al di sopra delle parti, basta guardare come ha gestito l' elezione della Confraternita del Santuario della Suasia a Civitella di Romagna». In questo caso, grazie «alle capacità di mediazione e alla pazienza del vescovo», sono state superate le divisioni all' interno della Confraternita, facendo così in modo che all' interno del consiglio rientrassero persone «che si erano dimesse o erano state emarginate». INSOMMA, «non capiamo dove vedi il carattere cattocomunista del vescovo: semmai puoi dire che in Curia ci siano sacerdoti con simpatie di sinistra, ma ciò può succedere normalmente in tutte le diocesi. Con l' arrivo di monsignor Corazza, grazie alla sua personalità, non ci saranno mai scelte di parte, ma Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 15
22 gennaio 2019 Pagina 41 Il Resto del Carlino (ed.
22 gennaio 2019 Pagina 41 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale L' INTERVENTO Da destra e sinistra, lasciatelo stare LA DESTRA, la sinistra, al centro la Chiesa: il vescovo. È incredibile come le persone possono approfittare della disponibilità di una persona, interpretare un messaggio e poi divenire paladini per la difesa... di che cosa? Il nostro vescovo Livio ha inviato un messaggio tramite il consiglio pastorale diocesano alle associazioni di volontariato e alla cittadinanza tutta. Lo scopo è abbastanza evidente: richiamare alla pace persone e istituzioni e a una maggiore attenzione a quanto la Chiesa locale intende proporre a tale fine. Punto: tutto qui! E cosa succede? Un componente politico di destra stravolge il senso del documento e addirittura lo utilizza (solo i politici lo sanno fare), la Chiesa tace (non mi sembra il caso), ma interviene l' altra parte: la sinistra e nientemeno che il sindaco che guarda caso è in scadenza di mandato. Ma è davvero un caso? Perché in prossimità di elezioni devono sempre esserci tali situazioni? Perché metterci in mezzo la Chiesa? La cosa che mi lascia stupito è la dichiarazione di Minutillo laddove afferma di essere un cristiano credente, osservante e praticante. Non sarebbe male una rilettura della Bibbia e in particolar modo dei Vangeli. L' altra parte non mi meraviglia in quanto il sindaco fa il politico e ogni occasione è quella buona per evidenziare la propria collocazione politica e ideologica: non è molto coerente ma è iniziata la campagna elettorale. Ci vorrebbe invece non solo solidarietà verbale al nostro vescovo ma anche una concreta e fattiva collaborazione per il suo piano pastorale. Pasquale Armagno, volontario del Centro di aiuto alla Vita. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 17
21 gennaio 2019 Forli Today salute e assistenza Bus sovraffollato da 4 mesi, la protesta contro Start: "Bastava invertire due mezzi" La situazione, a detta di chi protesta, si è venuta a creare dal 17 settembre, inizio dell' anno scolastico, sulla Linea 96 Meldola - Forlì, e da 4 mesi non è migliorata Pendolari tra Forlì e Meldola sul piede di guerra contro Start Romagna per l' inadeguatezza del mezzo che effettua le corse. La protesta viene resa nota da Gian Luigi Ricci, che ha proposto un reclamo a Start, ma senza successo. La situazione, a detta di chi protesta, si è venuta a creare dal 17 settembre, inizio dell' anno scolastico, sulla Linea 96 Meldola - Forlì, e da 4 mesi non è migliorata. "Tutto quello che si è richiesto fin dal primo giorno era semplicemente l' inversione degli automezzi più capienti, dagli orari pomeridiano-serali a quelli del mattino, orari di punta per pendolari e studenti (6,57 per Forlì, 14,10 per Meldola)", spiega. Il risultato, invece, è che per molti viaggiatori il tragitto suburbano è disagevole. Spiega Ricci: "Abbiamo ripetutamente segnalato nei mesi scorsi, a Start Romagna, l' inadeguatezza del nuovo mezzo assegnato alle corse da e per Meldola, nonché la sua pericolosità; considerato che sono già cadute due persone e una si è anche fatta male". Viene lamentata la scarsa capacità del mezzo: 19 posti per una linea extra-urbana nei due orari di punta per i pendolari e gli studenti (le 6,57 da Meldola e le 14,10 per Meldola) "sono vergognosamente pochi per almeno 40 persone - protesta il viaggiatore -. La linea 96, inoltre, prevede di effettuare tutte le fermate dalla zona artigianale di Carpena fino a Viale della Libertà, ci sono delle giornate nelle quali si fatica a "stringersi" o a "scorrere" come urla l' autista. Sono assolutamente convinto che ci debba essere il massimo rispetto per gli utenti che pagano l' abbonamento annuale, e che non debbano essere costretti ogni giorno a farsi tutto il percorso in piedi, come invece capita ai ragazzi che salgono alle fermate Case Popolari e Conad di Meldola; o alla corsa per Meldola delle 14,10, fermata centro studi". Il risultato è che si costringerebbe la metà degli utenti a farsi una corsa da 35-40 minuti in piedi due volte ogni giorno. "Questo può andare bene per le linee urbane a percorso breve", rileva il reclamo. Contrariamente a quanto accade al mattino, nelle ore serali per le corse dalle 18,05 alle 20,05 per Meldola e quelle dalle 18,35 alle 20,35, viene utilizzato il mezzo con capienza doppia, rispetto al mattino, di posti "seduti", quando ci sono pochissime persone che utilizzano la Linea 96 in quegli orari (2-3 persone, a volte addirittura vuoto). Il non volere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
21 gennaio 2019 Forli Today
22 gennaio 2019 Pagina 3 Avvenire volontariato ABORTO, CINQUE DOMANDE E UN' AMARA CERTEZZA A proposito dell' ultimo Rapporto al Parlamento Caro direttore, il 31 dicembre 2018 la ministra della Salute, Giulia Grillo, in ottemperanza all' art. 16 della legge 194/1978 ha presentato l' annuale relazione, con i dati del 2017, della norma che ha legalizzato l' aborto. Secondo tale relazione, gli aborti legali sarebbero diminuiti fino alla cifra di 80.733 e la legge avrebbe funzionato perfettamente. Questo, come ha titolato 'Avvenire' domenica 20 gennaio 2019, è l'«aborto che si vede». Come in tutti gli anni precedenti, il Movimento per la Vita ha messo in cantiere un suo rapporto di cui sarà fatto un riassunto nel numero di febbraio dell' inserto mensile di questo stesso giornale 'Noi Famiglia e Vita'. Nello sforzo di aprire un dialogo con i politici, le osservazioni critiche alla relazione ministeriale si possono formulare in forma di domande, con la speranza di suscitare un ripensamento personale della ministra e dei parlamentari. La prima domanda è: 'È proprio vero che gli aborti sono diminuiti?'. Secondo la stessa relazione ministeriale nel 2017 state vendute 224.432 confezioni di EllaOne (pillola dei cinque giorni dopo) contenete Ulipistral acetato e 339.648 confezioni di Norlevo e Levonelle (pillola del giorno dopo) contenente il principio attivo Levonogestrel. Un grande aumento, dunque, rispetto agli anni precedenti. Questi prodotti sono contrabbandati come «contraccettivi di emergenza», ma in realtà sono idonei ad alterare la mucosa uterina in modo da respingere e quindi uccidere l' embrione già formato, come risulta dai pareri del Comitato nazionale per la Bioetica e dell' Istituto superiore di Sanità, confermati da studi internazionali. La seconda domanda è quella più conturbante, perché mette in crisi il giudizio di un perfetto funzionamento della legge: 'Il concepito è un essere umano?'. La risposta positiva è stata data più volte dal Comitato nazionale di Bioetica, ma anche dalla Corte costituzionale, e proprio nel momento stesso in cui ha legittimato l' aborto volontario (sentenza n. 27 del 1975) e quando nel 1997 (sentenza n. 35) ha affermato che il riconoscimento del diritto alla vita del concepito è contenuto anche nell' art. 1 della legge 194/1978. Più recentemente, nelle sentenze 229 del 2015 e 84 del 2016, la Corte ha ribadito che l' embrione umano non è una cosa; dunque è qualcuno. Non si può escludere che la ministra abbia dei dubbi, ma allora chiediamo: 'Il principio di precauzione vale solo nel campo ecologico o riguarda in primo luogo la vita umana?'. Quando un barcone di migranti naufraga, le ricerche devono continuare finché residua anche il minimo dubbio dell' esistenza in vita Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 20
22 gennaio 2019 Pagina 3 Avvenire
22 gennaio 2019 Pagina 4 Avvenire volontariato EFFETTI DEL DECRETO SICUREZZA Castelnuovo di Porto, chiude il Cara modello: a casa 120 lavoratori Roma Chiude il Cara di Castelnuovo di Porto a pochi chilometri da Roma. Da questa mattina e fino a sabato oltre metà degli ospiti del Centro di accoglienza per richiedenti asilo - 305 su 535 - saranno trasferiti nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) di altre regioni. Una struttura modello per l' accoglienza su cui cala la scure del Decreto sicurezza: presto tutti verranno portati via. Tranne qualche decina di titolari di permessi umanitari che finirà sulla strada, perché per loro non è più prevista assistenza. Pesanti le conseguenze occupazionali per i 120 operatori, tutti a tempo indeterminato. I sindacati promettono battaglia. Sconcerto e indignazione del sindaco di Castelnuovo Riccardo Travaglini: spazzati anni di impegno e buon lavoro per l' accoglienza, cancellati posti di lavoro. Una decisione che sorprende tutti, dalla Cooperativa Auxilium che da 5 anni lo gestisce al Comune di Castelnuovo, fino ai sindacati. Per Antonio Amantini della Fp-Cgil di Roma e Lazio «ha tutto l' aspetto di un vero e proprio blitz del Viminale». Il primo Cara a fare le spese delle nuove politiche securitarie non è dunque uno di quelli noti alle cronache giudiziarie. Come Isola Capo Rizzuto, sospettato di infiltrazione dai clan crotonesi. O Mineo, nel Catanese, attorno al quale pare orbitassero prostituzione e caporalato. O magari Borgo Mezzanone nel Foggiano, indagato per truffa e falso. A chiudere sarà la struttura che aveva avuto riconoscimenti dall' Acnur come dalla Fondazione Migrantes. E dove nel 2016 era venuto papa Francesco per la Lavanda dei piedi del Giovedì Santo. «Anni di impegno e buon lavoro - dice il sindaco Travaglini - per un' accoglienza fatta di progetti educativi, inserimento scolastico, corsi ricreativi, iscrizioni alle associazioni sportive, collaborazioni volontarie e lavori socialmente utili. Il Comune l' aveva portata avanti insieme alla Prefettura». Il sindaco si sente defraudato: «Il modello d' integrazione funzionava: uno dei primi atti, dopo il grande caos di 'mafia capitale', è stato la sottoscrizione di un protocollo d' intesa con la Prefettura per progetti culturali e di volontariato (museo di arte e mestieri, rassegne fotografiche, corsi di teatro), ma soprattutto per l' inserimento scolastico dei bambini, che da domani saranno costretti a lasciare aula, maestre e compagni senza sapere dove andranno e cosa li aspetta». E sottolinea che «la gestione non ha mai dimenticato l' aspetto della sicurezza, in collaborazione coi Carabinieri di Bracciano». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
22 gennaio 2019 Pagina 4 Avvenire
22 gennaio 2019 Pagina 5 Avvenire volontariato L' odissea degli ultimi Tornano i respingimenti in mare La Libia riporta a terra altre 250 persone, dopo le 393 intercettate nel fine settimane su richiesta di Roma. Open Arms: ma non chiamateli soccorsi. Nessuna soluzione per i migranti della Sea Watch salvati sabato «Non si chiamano soccorsi, ma respingimenti ». È la denuncia della Ong Open Arms in mare, in queste ore con 47 persone a bordo, salvate sabato sera di fronte alle coste libiche. Il riferimento è ai 393 migranti intercettati in mare e riportati a terra dalla Guardia costiera libica. In particolare ancora quei 150 a bordo del mercantile Lady Sham diretto a Misurata, intervenuto sull' area del gommone in difficoltà su indicazione di Tripoli. «Questi non si chiamano soccorsi, ma respingimenti e sono vietati dalla Convenzione di Ginevra», denuncia in un tweet l' organizzazione non governativa spagnola, sottolineando che le persone saranno portate nei centri di detenzione. «L' Europa ha dato soldi alle milizie armate libiche per prendere persone e portarle indietro in Libia - spiega Veronica Alfonsi, coordinatrice della sede italiana di Proactiva Open Arms - l' ultimo rapporto Onu ci racconta cosa accade in quei centri di detenzione. Noi lo sappiamo perché vediamo quello che succede sui loro corpi». Anche Amnesty International punta il dito contro la politica europea secondo cui le persone che fuggono dalla Libia, sostiene l' associazione, hanno solo due possibilità: o morire annegati o ritornare nei campi di detenzione. «Questo anche grazie alla scelta, sempre più ostinata, di impedire le operazioni delle Ong che fanno ricerca e soccorso in mare» spiega Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Intanto dal cargo Lady Sham arriva il grido disperato dei naufraghi: «Preferiamo ucciderci piuttosto che tornare in Libia». Secondo la piattaforma Alarm phone, che è in contatto con i migranti, il rimpatrio in Libia «è uno choc». «Si sentono ingannati perchè pensavano di raggiungere l' Italia» scrive in un tweet la rete di volontariato. Dopo aver lanciato un Sos, i migranti hanno atteso quasi 20 ore un intervento di soccorso, ma alla fine è intervenuta una nave mercantile che ha fatto rotta verso Misurata. Ma in mare, in attesa di un porto che non è ancora stato indicato ci sono anche le 47 persone soccorse sabato dalla nave Ong Sea Watch. «Siamo fermi in mezzo al mare, con 47 persone tratte in salvo senza nessuno che ci dica dove andare. A 48 ore dall' evento non ci viene ancora detto di chi è il coordinamento dell' operazione - afferma l' equipaggio - Le loro condizioni di salute sono buone e stazionarie, ma ora a preoccupare sono le condizioni meteo in peggioramento». La nave ora rischia, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
22 gennaio 2019 Pagina 5 Avvenire
22 gennaio 2019 Pagina 28 Avvenire volontariato Migranti, Caritas in campo: no a fine dell' accoglienza A Lecco le prime cinque richieste di allontamento dalle strutture di ospitalità E in Brianza sono a rischio anni di lavoro su integrazione e formazione Nei giorni in cui arrivano le prime richieste di allontanamento dalle strutture di accoglienza, le Caritas lombarde lanciano la loro sfida di accoglienza: a quanti sarà tolto il titolo per ricevere assistenza, garantiremo accoglienza a nostre spese. L' annuncio del direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti (ne parliamo in pagina 5, ndr) ha confermato l' orientamento uscito dalla recente riunione della Cel (Conferenza episcopale lombarda) che si è tenuta a Caravaggio il 9 e 10 gennaio scorsi. Le diocesi lombarde in quell' occasione avevano incoraggiato le Caritas diocesane a proseguire la loro opera «in sintonia con la Cei e il magistero di papa Francesco», invitando le comunità ecclesiali a «sostenere con generosità quegli interventi di integrazione già in atto, tesi alla promozione della giustizia e della dignità di ogni persona». Nel contempo avevano osservato come il decreto Sicurezza «tende a ridurre» un tema complesso come l' immigrazione «ad una semplice questione di ordine pubblico ». Dalle parole ai fatti: se sono 500 le persone oggi ospitate in strutture delle Caritas lombarde che a causa del decreto Sicurezza rimarranno senza diritto all' accoglienza, ebbene, non finiranno in strada ma rimarranno ospiti delle Caritas. A totale carico della Chiesa, com' è già per altri 407 migranti in Lombardia. Una scelta coraggiosa nel momento in cui a Lecco per un primo gruppo di cinque persone è stato richiesto l' allontanamento dalle strutture di accoglienza in quanto non più titolate ad essere ospitate. «La richiesta delle autorità - spiega Roberto Castagna presidente della cooperativa 'L' Arcobaleno' - riguarda però persone che sono in stato di grande vulnerabilità: ospiti o con un disagio psichico o con patologie invalidanti. Per questo abbiamo deciso di tenerli all' interno delle strutture di accoglienza pagando noi». Anche in Brianza, intanto, è momento di bilanci. E di sguardi preoccupati al futuro. La rete Bonvena ( accoglienza, in esperanto) in questi 5 anni ha accolto in Brianza 3.500 stranieri in fuga dal Paese d' origine. Oggi sono 954 gli immigrati accolti in 133 appartamenti, in piccole comunità diffuse in 44 Comuni della provincia di Monza. Di questi 50 godono di protezione umanitaria che però rischiano di perdere, 100 sono in attesa di essere accolti negli Sprar, 700 in attesa di essere uditi o del responso delle commissioni che decidono se concedere o no l' asilo. La risposta arriverà entro fine anno. Accoglienza a basso impatto, che ha funzionato, favorendo l' inserimento di giovani e famiglie nel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
22 gennaio 2019 Pagina 28 Avvenire
22 gennaio 2019 Pagina 6 Corriere della Sera volontariato La storia «Non ho più casa Cerco un posto dove mettere la tenda» Volantini in centro con l' appello di un artista di strada Una cantina. Un garage inutilizzato. Un recinto. «Uno spazio di qualsiasi tipo, anche all' aperto». Per metterci la sua tenda, comprata usata su internet, e lasciare lì durante il giorno, al riparo dei ladri, i suoi pochi averi e la gabbietta con Biondina, il suo porcellino d' India bianco e beige, da cui non si separa mai. Pasquale Iorio, 51 anni, fa l' artista di strada. Di giorno fa i suoi numeri di mimo e palloncini in via Dante, poco lontano dal Piccolo Teatro, oppure in Duomo o in corso Vittorio Emanuele. Le notti, invece, le passa da due mesi a questa parte nei giardini pubblici a Maciachini. E in questi giorni ha appeso dei volantini sui muri in via Moscova, sperando di trovare qualcuno che gli dia un posto dove stare, per montare la sua tenda. «Va bene anche un locale senza acqua o elettricità, io mi so arrangiare», assicura. Tuttavia, finora il suo appello è andato a vuoto. Solo una chiamata, da parte di un uomo che ha chiesto informazioni e poi non si è più fatto vivo. «La gente ha tanti pregiudizi. Se uno vive in strada significa che ha scelto questa vita, invece io sono una persona normale, solo che non ho più un tetto e ciò mi rende difficile trovare altri lavori se non questo, perché devo sempre portarmi dietro tutto - racconta -. Se invece potessi lasciare la tenda da qualche parte, potrei cercare altri impieghi. Ho lavorato come cameriere e aiuto cuoco sia a Milano che in Trentino. Mio padre era fabbro e me la cavo anche coi lavori d' artigianato, so aggiustare le biciclette. Il mio sogno era avere un' agenzia di eventi». Iscritto nelle liste delle case popolari, Pasquale fino a due mesi fa pagava 250 euro per un posto letto in via Farini. Prende il «rei», il reddito d' inclusione e coi proventi di qualche lavoro a chiamata («quasi mai in regola purtroppo») di solito riusciva a pagare l' affitto abbastanza regolarmente. Ma poi le cose sono precipitate. E lo hanno sfrattato. Difficile non abbandonarsi all' amarezza: «Non voglio andare nei dormitori, non saprei chi ho accanto e poi dovrei lasciare la mia Biondina e non voglio.Uso solo il servizio delle docce - dice Iorio -. La gente che porta a passeggiare il cane ai giardini neppure nota noi senzatetto, resta indifferente. Ma è possibile Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 28
22 gennaio 2019 Pagina 6 Corriere della Sera
22 gennaio 2019 Pagina 7 Corriere della Sera volontariato L' analisi FINANZA A IMPATTO E PROSPETTIVE IL GRANDE SALTO? ORA O MAI PIÙ L' anno appena iniziato potrebbe essere quello della definitiva consacrazione della finanza ad impatto sociale, anche in Italia. Dopo anni di conferenze e dibattiti, accompagnati dalle immancabili polemiche e divisioni in fazioni di sostenitori e detrattori, nel corso del 2018 l' ecosistema della finanza ad impatto sociale ha iniziato a popolarsi di alcuni operatori che hanno affiancato il manipolo di pionieri, già da qualche anno presenti sul mercato. Una marcia di avvicinamento fortemente supportata da coloro che considerano di rilevanza strategica per il nostro Paese l' attrazione di capitali ed investimenti nell' ambito del business sociale: dai servizi di welfare all' inclusione di persone svantaggiate, dalla cooperazione internazionale al recupero di aziende in crisi, dall' innovazione tecnologica in ambito sociale alla gestione di beni confiscati. Il perimetro operativo di tali investimenti non deve essere necessariamente quello della tradizionale economia sociale, poiché l' impact investing non guarda alla natura ed alla forma giuridica delle imprese investite, quanto alla loro capacità di generare un impatto sociale positivo e misurabile. Certo, i soggetti di natura imprenditoriale del Terzo settore p o s s o n o a c c e d e r e a q u e s t i investimenti, ma la parte più rilevante di questo mercato sarà rappresentata dalle forme ibride, capaci di coniugare attività di impresa e finalità di interesse collettivo. Questi modelli innovativi rappresentano una tendenza che, a livello globale, sta mostrando il superamento dell' economia capitalistica attraverso ibridazioni che puntano a modelli imprenditoriali sostenibili e scalabili. La crescita del mercato dell' impact finance in Italia è rappresentata anche dai tentativi sempre più consistenti di costruire strumenti finanziari, soprattutto di carattere obbligazionario, ispirati ai modelli outcome-based o pay for success - già ampiamente diffusi in ambito globale - ma in grado di operare anche nel nostro ordinamento, nonostante i noti ostacoli di carattere tecnico che hanno impedito, ad esempio, l' importazione tout court dei social impact bonds. Dunque, l' anno si apre sotto i migliori auspici per lo sviluppo di questo settore in Italia, il cui consolidamento dipende da molteplici fattori, primo fra tutti quello della misurazione dell' impatto generato; se l' impact finance vorrà essere davvero un fenomeno innovativo, dovrà garantire chiarezza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 30
22 gennaio 2019 Pagina 7 Corriere della Sera
22 gennaio 2019 Pagina 7 Corriere della Sera volontariato FAI LA TUA PARTE, RACCONTA IL «BENE» La nascita e la crescita di Buone Notizie rappresenta una novità importantissima nel panorama editoriale del nostro Paese con la quale il maggiore quotidiano italiano affronta il ben noto problema dell' asimmetria di attenzione e rappresentazione tra notizie negative e notizie positive (fa più notizia un albero che cade che una foresta che cresce). Asimmetria che ha tra gli effetti collaterali perversi quello di produrre una rappresentazione distorta della realtà per la quale le statistiche ci collocano purtroppo come italiani all' ultimo posto in Europa. Dove sta andando il bene ? Il cammino fatto sino ad ora ci consente di fare il punto su alcune direzioni di marcia interessanti che emergono dalle tante storie raccontate. Un primo dato strutturale (diventato anche copertina di un recente numero dell' Economist) è quello dell' ibridazione tra profit e no profit. Esisteva un tempo un fossato tra il mondo dei «ricchi di denaro e poveri di senso» fatto prevalentemente di imprese massimizzatrici di profitto e poco attente agli effetti esterni negativi che tale strategia poteva generare su ambiente, comunità locali e dignità del lavoro. E il mondo di «ricchi di senso e poveri di denaro» di organizzazioni benefiche o filantropiche a cui era vietato lo scopo di lucro e si limitavano a curare le ferite sociali in perenne dipendenza dalle risorse pubbliche o di donatori privati e dunque a continuo rischio di collateralismo e di cattura. In un mondo con questi difetti di partenza erano evidenti i benefici dell' incontro tra le due realtà, incontro che infatti sta avvenendo su molti fronti con un avvicinamento da entrambe le sponde. Sempre di più assistiamo oggi alla nascita di una nuova generazione di imprenditori «più ambiziosi» che guardano all' impatto e non solo al profitto e, con essa ad una proliferazione di iniziative di responsabilità sociale, ambientale e civile d' impresa che precipita anche in una varietà di nuove forme di governance. Che con le benefit corporation e le imprese sociali innova la tradizione della cooperazione. Dall' altro lato molte organizzazioni no profit affrontano la sfida di creare valore economico per finanziare il loro impegno sociale. Il punto centrale di convergenza di quest' ibridazione è la creazione di valore economico sostenibile di cui la società globale ha estremamente bisogno per vincere la duplice sfida della sostenibilità ambientale e di quella sociale. Un altro dato chiave comune a mio avviso è la capacità di moltissime delle iniziative raccontate di rispondere alla domanda più importante che è quella di generatività, ovvero di una vita «utile» perché in grado di contribuire al bene proprio contribuendo a quello altrui. E in particolare la buona notizia è Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 32
22 gennaio 2019 Pagina 7 Corriere della Sera
22 gennaio 2019 Pagina 7 Corriere della Sera volontariato IL MOMENTO DEGLI IMPRENDITORI SOCIALI Negli ultimi anni in Italia ha preso piede un vero e proprio movimento di «social entrepreneurship»: si tratta di quella particolare forma di imprenditorialità sociale volta a sviluppare progetti di impresa di «qualità» capaci di dare risposte efficaci ai problemi sociali di persone e di territori, in modo economicamente virtuoso e sostenibile. Chi sono gli imprenditori sociali e quali differenze presentano rispetto a quelli tradizionali? Sono persone di tutte le età, formazione culturale e professionale «colpite», a un certo punto della loro vita, da un bisogno sociale di cui si «innamorano», e che mettono «in gioco» il proprio tempo, la propria professionalità e spesso le proprie risorse personali per dare vita a una modalità d' impresa funzionante per sé e per gli altri. Nascono così i progetti sociali d' impresa che toccano diversi ambiti. Si pensi allo sviluppo di piattaforme web per l' accesso virtuale ad alcune parti dei musei di tutto il mondo, di iniziative di agricoltura sociale con inserimento di immigrati, tossicodipendenti, disabili oppure all' avvio di attività di housing sociale per persone in difficoltà: il tutto con un' adeguata perfomance sociale ed economica per tutti gli attori «in gioco», in primis gli investitori. Tutte queste idee imprenditoriali infatti, per diventare una buona impresa, necessitano di un progetto strutturato, confrontato e sperimentato. Servono pertanto competenze sia tecniche, circa il bisogno che si intende soddisfare, sia di strategia, di management, di pianificazione economica e finanziaria, di organizzazione e gestione delle risorse umane, di finanza aziendale, di marketing, di comunicazione. Questo è il primo passaggio per non cadere nell' errore di avviare progetti d' impresa improvvisati. Un' impresa di qualità deve basarsi, infatti, su un business plan strutturato in tutte le sue componenti ed è tale quando è in grado di produrre un rilevante impatto sociale, cresce nel tempo, attrae persone e risorse, non produce perdite economiche, raggiungendo un necessario equilibrio e utile di bilancio. Condizione fondamentale quest' ultima anche per le imprese sociali se vogliono espandersi, effettuare gli investimenti necessari nelle persone e nelle strutture, ripagare i debiti, limitare la «finanza derivata», attrarre capitale di rischio di soggetti privati, i quali, grazie alla recente Riforma del Terzo settore, potranno ricevere utili a fronte dell' investimento effettuato, alimentando un circolo imprenditoriale e sociale virtuoso. È necessaria, però, una nuova «generazione» di imprenditori sociali. E oggi il contesto nel nostro Paese è particolarmente favorevole: esistono fondazioni, banche e soggetti pubblici che si stanno muovendo in questa direzione, come pure esistono università e scuole di formazione, norme Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 34
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