Un presidente della "mutua" e coma

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Un presidente della "mutua" e coma
Un presidente della “mutua” e
l’Italia        in       coma
farmacologico

Siamo in mano al’ISS, – Istituto Superiore della Sanità –
propaggine di quella Organizzazione Mondiale della Sanità che
ha proibito i tamponi a tappeto, e le mascherine come
‘allarmanti’.

L’accesso di prudenza rischia di salvare
clinicamente il malato, ma di farlo
morire.
Ormai è sotto gli occhi di tutti che Conte ripete a pappagallo
la lezioncina imparata da coloro che la pandemia la guardano
solo attraverso il vetrino di un microscopio, senza voler
vedere i danni, invece macroscopici, che sta producendo. Non
c’è in effetti equilibrio fra la situazione del paese e le
decisioni prudenziali adottate dal governo, tutte orientate ad
un unico scopo: rendere inoffensivo il virus, o almeno
circoscrivere la sua diffusione.

In realtà, non essendo stati capaci di farlo a tempo debito, i
personaggi che stanno dietro al nostro Presidente del
Un presidente della "mutua" e coma
Consiglio – prodigo di decreti ad ogni piè sospinto – tendono
a monopolizzare la situazione: anzi l’hanno monopolizzata a
tal punto, che fanno uscire notizie come quella secondo la
quale in Germania – che vanta il minor numero di morti – i
contagi sarebbero aumentati in virtù della riapertura dei
negozi.

Sappiamo benissimo che i Tedeschi conteggiano soltanto i morti
‘per’ Coronavirus, e non ‘in conseguenza’ di Coronavirus.
Sappiamo anche che dalle autopsie svolte dopo tre o quattro
giorni il virus è sparito. Eppure, si agita lo spettro dei
contagi ‘in conseguenza della riapertura dei negozi’. Mentre
la parte attiva della nostra nazione non può ripartire per,
almeno, limitare i danni. Tutto ciò in seguito a
discriminazioni assolutamente di fantasia.

Non si capisce che differenza possa fare se il mio viaggio si
fermi ai confini della regione, o prosegua oltre, quando sono
munito di guanti, mascherina e magari di gel igienizzante. Non
si capisce che differenza possa fare non riaprire i ristoranti
che offrono distanza sociale e diaframmi ai clienti. Non si
capisce perchè alcuni negozi possano riaprire dopo il 4 di
maggio e altri no: forse perchè i loro servizi non sono
considerati importanti? Ricordiamoci che i supermercati non
hanno mai subito alcuna discriminazione, anzi. E nei
supermercati siamo andati tutti, facendo la         coda   per
l’ingresso e indossando guanti e mascherine.

Che differenza c’è fra questi e tutti gli altri negozi,
compresi quelli che offrono un servizio al clienti, e che ogni
giorno perdono la possibilità di continuare ad esistere? In
queste occasioni, è vero, bisogna guardare alla lotta al
virus. Ma bisogna anche avere intelligenza e coraggio. La
prima, il nostro governo ha ampiamente dimostrato di non
averne, preso fra capo e collo da una pandemia che qualcuno
aveva già prevenuto, e questo nonostante l’avviso pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale del primo di febbraio. Il secondo,
analogamente, sta dimostrando che è merce rara, da queste
Un presidente della "mutua" e coma
parti. Non sarebbe, come si difende Conte, un ‘liberi tutti’.

Ma un po’ di coraggio serve anche al chirurgo che deve
effettuare una difficile operazione, senza la quale il
paziente è certo che morirà. Gli accessi alla Caritas sono
aumentati del 114%. I senza tetto in conseguenza di perdita di
lavoro sono sotto gli occhi di tutti. Gente che fino a venti
giorni fa aveva una casa e un lavoro, ora piange per la
strada, chiedendo qualcosa da mangiare. Piccole imprese che
avevano, fino a due mesi fa, un presente florido e un futuro
proiettato verso la crescita, ora rischiano di chiudere,
avendo diminuito il loro lavoro dell’80/90%. Un paziente
normale si può mettere in coma farmacologico, affinchè il suo
organismo ripari i danni. L’Italia no. I soldi promessi,
sbandierati e forse ‘stanziati’, oltre ad essere una miseria,
ai più non sono mai arrivati, e c’è già qualcuno a cui saranno
richiesti indietro.

Soffochiamo nella burocrazia, e mai come oggi ne possiamo
vedere gli effetti nefasti. Basterebbe che il retorico e
verboso Presidente del Consiglio, che ama tanto il
palcoscenico televisivo quando deve snocciolare alla Camera o
al Senato le sue faticose e prolisse composizioni, ricche di
un italiano dotto e anch’esso burocratico, avesse un po’ più
di ‘palle’, visto che autonomamente ha assunto il ruolo di
‘uomo forte’ al potere, quello che quando parla dice ‘noi’ e
non ‘io’, e non si sa se lo fa per dividere con altri la
responsabilità delle sue decisioni, oppure, come il papa,
adotta un improvvido plurale maiestatis. Insomma, l’Italia
affonda, osservata dai componenti della commissione
scientifica nominata a cura del Coronavirus, e tutti stanno a
guardare senza gettarle un salvagente. Come l’avessero messa
in coma farmacologico, e pensassero di poterla risvegliare a
cose finite. Non vorremmo, e questo l’abbiamo già scritto, che
alla fine della fiera dovessimo dire che l’operazione è
riuscita, ma il paziente è morto.
Un presidente della "mutua" e coma
Albano Laziale, tante le
proposte uscite dal tavolo di
confronto                 tra
l’amministrazione comunale e
le associazioni di categoria
e   commercianti    per    il
rilancio economico

ALBANO LAZIALE (RM) – Il Sindaco Nicola Marini e l’Assessore
alle Attività Produttive Franca Anna Di Matteo, insieme ad
altri componenti dell’Amministrazione Comunale, hanno
incontrato in videoconferenza le associazioni di categoria,
CNA Roma Castelli nella persona di Valerio Galeotti e
Un presidente della "mutua" e coma
Confartigianato Area Castelli rappresentata da Antonio Natale,
il consorzio Enolan rappresentato dal Presidente Alvaro Sesta,
l’Unione Commercianti Albano Laziale nella persona del
Presidente Enrico Guglielmo e i titolari di alcune attività di
Albano, Cecchina e Pavona.

Dal tavolo di confronto, che sarà aggiornato entro breve
tempo, sono uscite varie proposte. Tra le principali:
sospensione – riduzione tasse e tributi comunali, deroga al
piano dehors per occupazioni di suolo pubblico, creazione di
una piattaforma per l’e-commerce locale, direttive
comportamentali certe per evitare di incorrere in
contestazioni da parte degli organi di controllo, snellimento
delle procedure burocratiche, sostegno al commercio con
iniziative estive qualora l’emergenza rientri           e   la
disponibilità di una sede per le riunioni.

A tale proposito i rappresentanti dell’Amministrazione
Comunale hanno dato piena disponibilità a trovare soluzioni
rapide, coerentemente con le misure di sostegno ai Comuni al
vaglio del Governo e della Regione Lazio, e a farsi portavoce
delle difficoltà presso gli organi sovracomunali
preposti.Tutte le parti hanno concordato sulla necessità di
mettere in campo sinergie, in grado di garantire una maggiore
efficacia.

Bracciano, obiettivo strade.
Partiti    i    lavori    di
asfaltatura.   Il   Sindaco:
Un presidente della "mutua" e coma
“Continua il rilancio della
città.   L’opposizione     non
continui con la misera opera
di sciacallaggio politico”

BRACCIANO (RM) – Iniziata l’asfaltatura delle strade a
Bracciano Nuova. Gli interventi di rifacimento dell’intero
manto stradale riguardano via Omo Morto, via Borsellino, via
Lecci, via Perugini e via Bombieri.

Soddisfatto il Sindaco Armando Tondinelli: “Intendiamo dare un
segnale concreto alla cittadinanza – dice Tondinelli – anche
quest’opera è stata programmata nell’ottica di rilancio della
città che può avvenire soltanto mettendo mano al decoro
urbano, un’azione che non veniva fatta da decenni. Facciamo
Un presidente della "mutua" e coma
presente che La delibera di Consiglio con cui avevamo
predisposto il rifacimento delle strade è datata 8 ottobre
2019 e in quell’occasione Donato Mauro si astenne dalla
votazione e Marco Tellaroli addirittura votò contro. Questa
precisazione è dovuta, viste le ultime strumentalizzazioni dei
due soggetti di minoranza, onde evitare che questa coppia di
personaggi in cerca d’autore tenti di nuovo di fare
sciacallaggio politico anche sulle strade, cercando di
appropriarsi la paternità di una iniziativa di questa
Amministrazione senza avere il buon senso di tacere in un
momento drammatico come questo. È chiaro che se neppure sono
in grado di produrre proposte che sia farina del loro sacco
allora farebbero bene a tacere ed evitare polemiche che ci
fanno perdere solo tempo. Lavorare per la comunità significa
comportarsi correttamente e con onestà intellettuale. Detto
questo, proseguiamo dritti con i nostri obiettivi per fare di
Bracciano un salotto dell’accoglienza”.
Un presidente della "mutua" e coma
Un presidente della "mutua" e coma
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Renzi,   ultimo  appello    a
Conte: “Siamo a un bivio”
“Ultimo appello” di Renzi a Conte al Senato. “Glielo diciamo
in faccia: siamo a un bivio. E’ stato bravo a rassicurare gli
italiani, è stato molto bravo. Il punto però è che nella fase
2 della politica non basta giocare su paura e preoccupazione.
C’è una ricostruzione da fare che è devastante e richiederà
visione e scelte coraggiose. Dia un occhio in più ai dati
dell’Istat o noi non saremo al suo fianco. Se sceglierà la
strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva. Il
nostro Paese – prosegue Renzi – ha avuto momenti in cui la
politica ha abdicato rispetto alle sue responsabilità, nel
92-93 ha abdicato alla magistratura, nel primo decennio del
2000 quando ha abdicato ai tecnici, ora non possiamo abdicare
ai virologi, non possiamo chiedere loro come combattere la
disoccupazione, tocca alla politica. C’è una nuova divisione
più profonda, tra garantiti e non garantiti. La richiamiamo ad
avere uno sguardo più ampio sul futuro economico. Voteremo il
decreto sulla liquidità predisposto da Gualtieri ma il mondo
va avanti e di fronte a questo ora è il momento di agire:
prevenire, non rincorrere. Sia più prudente quando parla agli
italiani: lei ha detto 11 volte ‘noi consentiamo’. Un
presidente del Consiglio non consente, perché le libertà
costituzionali vengono prima di lei. Lei non le consente, le
riconosce. Io ho negato a Salvini i pieni poteri: non l’ho
fatto per darli ad altri. Il Coronavirus è una bestia
terribile che ha fatto 30mila morti nel modo più vigliacco ma
noi non siamo dalla parte del Coronavirus quando diciamo di
riaprire, onoriamo quei morti. La gente di Bergamo e Brescia
che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire”.

“Quale ultimatum? risponde Conte – Renzi ha chiesto di fare
politica? E’ quello che stiamo facendo, quindi non c’è nessun
ultimatum”. Quindi la maggioranza esiste ancora?, gli viene
chiesto. “Sì”, risponde il presidente del Consiglio.

Chongqing Medical University:
chi guarisce dal Covid-19
sviluppa sempre gli anticorpi
Chi guarisce dal Covid-19 sviluppa sempre gli anticorpi
protettivi al virus. La conferma arriva da uno studio della
Chongqing Medical University, pubblicato sulla rivista Nature
Medicine, che ha rilevato nel 100% dei pazienti analizzati
(285) la presenza degli anticorpi IgG, cioè quelli prodotti
durante la prima infezione e che proteggono a lungo termine.
Ciò significa che il test sierologico può essere utile per
diagnosticare i pazienti sospetti, risultati negativi al
tampone, e identificare quelli asintomatici.

Finora non era chiaro se la risposta degli anticorpi al virus
SarsCov2 durasse nel tempo e se il test sierologico potesse
essere utile. In questa ricerca, guidata da Ai-Long Huang, si
è visto che tutti i 285 pazienti studiati avevano sviluppato
gli anticorpi specifici per il virus dopo circa 17-19 giorni
dalla comparsa dei sintomi, mentre quelli con gli anticorpi
IgM (quelli cioè che si attivano subito quando l’organismo
entra in contatto con una nuova infezione, dando una
protezione di breve durata) erano il 94,1%, dopo 20-22 giorni
dall’inizio dei sintomi. Nelle prime 3 settimane dalla
comparsa dei sintomi, c’è stato dunque un aumento di entrambi
i tipi di anticorpi, anche se quelli IgM hanno mostrato un
lieve calo nella terza settimana. Non sono stati invece
trovati legami tra le caratteristiche cliniche di ogni malato
e il diverso livello di anticorpi. Lo studio ha dimostrato
inoltre l’utilità del test sierologico come metodo di
sorveglianza su un gruppo di 164 contatti stretti dei pazienti
positivi al Covid-19. Di queste persone, 16 erano risultate
positive al tampone, di cui tre asintomatiche. Le altre 148
erano negative al tampone e non avevano sintomi. L’esame
sierologico per gli anticorpi è stato fatto 30 giorni dopo
l’esposizione al virus. Sedici persone positive al tampone
avevano tutte gli anticorpi, mentre 7 dei 148 negativi al
tampone avevano gli anticorpi specifici per il virus: ciò
significa che il 4,3% dei contatti stretti era sfuggito al
tampone. Inoltre, 10 dei 164 contatti stretti di chi aveva gli
anticorpi, era asintomatico. Tuttavia, avvertono gli studiosi,
il lavoro presenta alcune limitazioni: non è stato fatto il
test per rilevare le attività degli anticorpi IgG nel
neutralizzare il virus, e inoltre il campione di pazienti in
gravi condizioni studiato è piccolo. Il tampone rimane
efficace per confermare precocemente l’infezione, ma l’esame
degli anticorpi può essere importante come complemento per la
diagnosi dei casi sospetti negativi al tampone, e nel
sorvegliare le persone entrate in contatto con i malati ma
asintomatici.

Bologna, ordinanza del Gip
per tre giovani “aspiranti
boss”: carcere, domiciliari e
dimora nel territorio
BOLOGNA – Obbligo di dimora nel territorio della Città
Metropolitana di Bologna, presentazione alla Polizia
Giudiziaria dal lunedì al venerdì e custodia cautelare in
carcere: queste le misure adottate rispettivamente per i tre
giovani bolognesi che lo scorso 29 settembre avevano tentato
una rapina.

L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Bologna,
Dott. Domenico Truppa, a seguito della richiesta avanzata dal
Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Bologna, Dott. Bruno Fedeli nei confronti di tre
bolognesi, G.L. e Z.L., 20enni e S.G., 21enne. L’ordinanza è
stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo della
Compagnia Bologna Centro.

La richiesta della Procura della Repubblica nasce da
un’informativa dei Carabinieri che ad autunno 2019 avevano
iniziato a indagare sull’esistenza di soggetti che, con
flessibile ripartizione di ruoli e compiti, avevano perpetrato
una tentata rapina aggravata, molteplici furti ai danni di
strutture pubbliche, come il cimitero comunale di Castenaso e
veicoli in sosta, nonché avevano avviato una fiorente attività
di spaccio di sostanze stupefacenti.

La tentata rapina era stata commessa la sera del 29 settembre
ai danni di un cuoco italiano che era stato inseguito e
minacciato da tre giovani, di cui uno armato di coltello che,
dopo essersi spacciati per appartenenti alle Forze di polizia,
avevano tentato di entrargli nell’auto, desistendo da una
telefonata in viva voce che la vittima aveva fatto al numero
unico di emergenza 112 per chiedere aiuto.

Le indagini, inoltre, hanno rilevato che i tre ragazzi,
ambiziosi di farsi conoscere nell’ambiente criminale, avevano
iniziato ad aumentare gli introiti proiettandosi nel mercato
bolognese del traffico della droga, vendendo sostanze
stupefacenti del tipo marijuana e hashish che acquistavano a
minor prezzo da fornitori non ancora identificati.

In base alla pericolosità dei soggetti e ai ruoli assunti
durante gli eventi (tentata rapina, furto aggravato e spaccio
di sostanze stupefacenti), sono state emesse le seguenti
misure: custodia cautelare in carcere per S.G. e obbligo di
dimora nel territorio della Città Metropolitana di Bologna e
presentazione alla Polizia Giudiziaria dal lunedì al venerdì
alle ore 11:00 per Z.L. e G.L.

Abbandono incontrollato di
mascherine e guanti dopo
l’uso: Fare                    Verde          lancia
l’allarme

Il Presidente Greco: “Ritrovate anche in
mare. Rischiamo un disastro sanitario ed
ambientale “usa e getta”. Attuare sistemi
di sterilizzazione e riutilizzo delle
mascherine”
L’associazione ambientalista Fare Verde lancia l’allarme sul
malcostume in atto in questi giorni di emergenza
“coronavirus”: l’abbandono incontrollato di mascherine
protettive e guanti di plastica, evidenziando sia l’aspetto
sanitario che quello ambientale della questione.

“Da ogni parte d’Italia i nostri volontari segnalano episodi
del genere in tutta Italia – dichiara Francesco Greco,
Presidente Nazionale di Fare Verde – addirittura mascherine
sono state rinvenute in mare, ripercorrendo il triste
fenomeno, già verificato con “Il Mare d’Inverno”, della
plastica trasportata dalle città in mare aperto.”

Fare Verde invita i cittadini a non gettare a terra le
protezioni personali e a conferire mascherine e guanti,
secondo le indicazioni diffuse dagli enti preposti, nel sacco
dell’indifferenziato.

Anche nei prossimi mesi, per affrontare l’emergenza covid-19,
ci vorranno milioni di mascherine e guanti, una “montagna” di
rifiuti “usa e getta” che dovrà essere gestita
responsabilmente da cittadini ed amministrazioni”.

Inoltre, “Fare Verde chiede alle Autorità di intervenire per
cercare di gestire e ridurre il rifiuto “usa e getta” connesso
alla prevenzione del Covid-19, ad esempio mediante la
sterilizzazione delle mascherine per riutilizzarle. A tal fine
Fare Verde ha scritto al Ministro dell’Ambiente – conclude
Greco – chiedendo, con particolare riferimento alle mascherine
che saranno prodotte dallo Stato, come comunicato nei giorni
scorsi dal Presidente del Consiglio, Conte, di studiare la
possibilità di lavare e sterilizzare le mascherine usate,
affinché siano riutilizzabili e, quindi, ridurre l’impatto
ambientale della pandemia.”

Guidonia             Montecelio,                  buoni
spesa.               Ammaturo:                     “Una
carneficina sociale”

Per i sussidi del Covid 19 ai titolari delle carte
Soldo, che oscillano da 300 a 500 euro, si
“consente” di spendere 100 euro a settimana.
L’assessore smentisce l’informativa. Qual’è la
verità chiede Giovanna Ammaturo consigliere
comunale di FdI
GUIDONIA MONTECELIO (RM) – “Una carneficina sociale. Solo cosi
si può definire la saga dei buoni spesa in atto a Guidonia
Montecelio – dichiara Giovanna Ammaturo consigliere comunale
di FdI- dopo la quarta giornata di consegna di 227 carte Soldo
Care ad altrettanti capifamiglia in silenziosa fila sotto
l’acqua ed il sole nel piazzale del centro commerciale
Tiburtino in cui il sindaco Barbet (M5S) ha voluto che si
svolgessero le operazioni. Non bastassero le forche caudine di
dieci dipendenti tra cui due vigili che, più lontano,
verificavano la presenza dei cittadini richiamati con sms
fossero in elenco. Alla fine del mesto tunnel la ciliegina: un
questionario da riempire, identico a quello inviato per e-mail
dal richiedente e su cui l’assessorato sociale aveva basato la
valutazione unitamente all’informativa su due pagine fitte
oltre alla consegna della Carta e per ultimo la
raccomandazione reiterata che l’utilizzo era “consentito” per
100 euro a settimana. Come ben descritto in grassetto al punto
15 che l’addetto sottolineava con il dito, parafrasando il
paternalismo casareccio che il sindaco Barbet e l’assessore
Russo non avrebbero potuto non accondiscendere. Semmai –
conferma l’Ammaturo- sono i tributi degli italiani onesti che
hanno consentito il piccolo aiuto che a Guidonia Montecelio
varia a seconda dei componenti del nucleo familiare da 300 a
500 euro. La terza città del Lazio ha ottenuto in totale
1.001.240,07 euro di cui 645.279,05 ( reversale di accredito
del 29 marzo) con il Dpcm 658 quanto a 355.961,02 dalla
Regione Lazio delibera 138 ( reversale di accredito 31 marzo).
La cura del cittadino inizia con la sua libertà e “
consentire” scimmiottando il presidente Conte la spesa di 100
euro a settimana è un orrore di posizione dominante. Oltremodo
l’assessore Russo, interpellato telefonicamente, ha negato,
ribadendo che la raccomandazione al punto 15 dell’informativa
fosse un retaggio della delibera regionale assentita dalla
dirigente da ricopiare. Nulla di più inveritiero. Sul Dpcm di
3 pagine, la delibera regionale di 4 fogli e sull’allegato
sulle modalità di erogazione di 3 nulla del genere è descritto
semmai per aumentare la platea dei beneficiari di abbassare a
100 euro a settimana specificando un fabbisogno giornaliero di
5 euro procapite e 7 per i minori. Sebbene in questi giorni
tutti parlano di sburocratizzare l’Italia a Guidonia il
sindaco Barbet attende che si reiteri lo stesso questionario
già presentato, “ consente “ di spendere solo 100 euro a
settimana, l’assessore conferma il contrario e i dipendenti
continuano a dare indicazioni tecniche contro ogni sentimento
di libertà mentre la dirigente in smart working. L’informativa
consegnata è prima di tutto un errore politico oltre che
tecnico. Raccomandare spregiudicatamente il limite di spesa,
finora a 924 cittadini, equivale a profittare della ingenuità
dei bisognosi. Ad oggi 250 le richieste non ammesse. Non si
può essere tanto maldestri contro chi per la prima volta ha
chiesto un sussidio che esclude chiunque abbia avuto altri
contributi ( es. reddito di cittadinanza). Occorre riflessione
, umanità non parafrasata, reale sburocratizzazione e
assunzione dei doveri. Esiste un diritto speciale per le
situazioni d’emergenza ma non si può mettere la costituzione
ed il rispetto sotto i tacchi quasi a dominare lo stato di
bisogno. Qual è la rete solidale? Barbet ha l’obbligo di
intervenire perché è il sindaco e ripristinare la legalità di
cui ha delega dopo averla ritirata a Russo. Non si debbono
trattare così 2100 cittadini richiedenti. Le necessità, i
bisogni e le esigenze di una famiglia sono valori che non si
possono annichilire ed asservire ai giochini di chi
eufemisticamente ha una leva più corta di un chiodo. Avevo
proposto in videoconferenza con il sindaco il recapito delle
2100 carte a Poste Italiane unitamente alla lettera di
accompagno: una discrezione maggiore e un costo più basso, di
certo. È evidente che sarà materia del prossimo consiglio
straordinario richiesto dall’opposizione. Quanto l’istanza
ufficiale della convenzione sottoscritta con Soldo Financial
Services Ltd con sede a Londra comprensivo dei bonifici
effettuati alla Società . Dopo due settimane di vaghe promesse
non si può riferire di averle richieste al dirigente dott.
Roccolino. Abbiamo onore e rispetto per tutti ma chiediamo il
rispetto per i cittadini di Guidonia Montecelio soprattutto
per coloro che dovrebbero andare più fieri di tanti caricature
del marchese del Grillo. 2100 cittadini hanno compreso quanto
sia importante la propria famiglia e davanti a loro occorre
togliersi il cappello non giocare a fare i forti offrendo
indicazioni in aperto contrasto negli stessi uffici”.
Albano Laziale, Guglielmino e
Giorgi sulla fase 2: “Quale
aiuto alle famiglie?”

Il 4 maggio è alle porte e con un numero presunto di quasi 3
milioni di Italiani che riprenderanno le proprie attività
lavorative, Albano certamente non sarà da meno e molte
famiglie si troveranno a vivere il disagio di non sapere dove
lasciare i propri piccoli.

A tal proposito, intervengono i rappresentanti di Area
Democratica e Forza Italia di Albano, per sollecitare
l’amministrazione a rendere note le misure che intende
adottare per sostenere le famiglie che patiranno questo grave
disagio. In particolare si chiede quali siano i provvedimenti
immaginati, oltre agli aiuti paventati dal governo, per
agevolare i genitori che tornando a lavoro dal prossimo 4
maggio, non sapranno dove lasciare i propri figli anche in
considerazione del fatto che non potranno essere aiutati dai
nonni come in passato.
Contestualmente si invita l’amministrazione ad approntare
tutti gli interventi necessari alla fruibilità dei parchi e
dei giardini pubblici che, come ipotizzato dal Ministro della
Pubblica Istruzione, diverranno potenzialmente luogo di
ritrovo e di didattica.
Con il consueto spirito di collaborazione, i capigruppo
consiliari Pina Guglielmino e Romeo Giorgi auspicano che il
Comune di Albano ponga la massima attenzione alle tematiche
rappresentate e intervenga senza ulteriori indugi.

Marsala,      gli     alberi
monumentali si rifanno il
look: partita la sistemazione
straordinaria     del   verde
pubblico
MARSALA (TP) – In corso una sistemazione straordinaria del
verde pubblico a Marsala, secondo un piano di priorità che
l’Assessorato al Decoro urbano ha concordato con il competente
settore comunale che, in questo mese, ha già effettuato
diversi interventi in alcune vie del centro.

I lavori, sottolinea l’assessore Rino Passalacqua, riguardano
anche gli alberi monumentali cittadini che sorgono in diversi
siti e per i quali occorre una manutenzione particolare per
non creare pericoli alla pubblica incolumità. Inoltre, vista
l’importanza delle piante anche sotto l’aspetto storico-
culturale, è stato incaricato un professionista per
sovrintendere a queste particolari potature che sono
disciplinate da apposita normativa”.
Interessati sono i Ficus di piazza Caprera, piazza Del Popolo,
via Frisella, via Giuseppe Garraffa, Atrio Palazzo Comunale,
taluni alti anche oltre 15 metri. Il primo degli interventi di
questa tipologia ha riguardato piazza Filippo Milazzo Maggio,
sulla via Cammareri Scurti, i cui lavori sono stati eseguiti
dagli operatori comunali del verde pubblico sotto la direzione
dell’agronomo Vincenzo Sciacca, esperto nella sostenibilità
degli Spazi Verdi Urbani e Periurbani.

Un’assistenza tecnica necessaria, tenuto conto che la potatura
straordinaria dei Ficus presenti in città – come afferma lo
stesso consulente – “viene effettuata in una pianta che si
trova in stato vegetativo e, pertanto, è necessario
salvaguardarne la vitalità secondo le vigenti norme che
regolano la tutela degli alberi monumentali”. Finalità,
queste, che coincidono con quella che è la volontà
dell’Amministrazione Di Girolamo, ossia rivalutare
l’importanza storica di questi monumenti viventi attraverso
cure programmate e un corretto trattamento della pianta.
Chiarisce ancora l’agronomo Sciacca: “Tagli di capitozzatura o
manutenzione a lungo termine sono dannosi per l’albero e
portano a squilibri o deperimenti vegetazionali. Al contrario,
occorre applicare specifiche tecniche di potatura, come quella
di rimonta che elimina le parti secche e riduce la comparsa di
problemi fitosanitari, riducendo notevolmente il rischio di
spezzamenti dei rami”. Gli interventi mirano altresì a
sfoltire la chioma per far penetrare maggiormente la luce
all’interno della struttura arborea ed aumentarne la
resistenza meccanica al vento, facendo sì che la pianta
riacquisti un equilibrio vegetazionale da mantenersi, poi, con
successive manutenzioni biennali.

Revenge Porn: denunciati gli
amministratori dei canali
telegram LA BIBBIA 5.0 e
STUPRO TUA SORELLA 2.0
La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha effettuato, in
diverse città del territorio nazionale, una vasta operazione
identificando e denunciando gli amministratori di tre canali
telegram contenenti le immagini più denigranti e i commenti
più offensivi: LA BIBBIA 5.0, IL VANGELO DEL PELO e uno dei
canali denominati STUPRO TUA SORELLA 2.0.

L’indagine è stata coordinata dal Servizio Polizia Postale e
delle Comunicazioni e ha visto coinvolte le Procure presso il
Tribunale Ordinario di Milano, Palermo, Bergamo e la Procura
della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di
Palermo. E’ stata colpita una parte del network di revenge
porn presente su Telegram, identificando e denunciando gli
amministratori dei tre canali contenenti le immagini più
denigranti e i commenti più offensivi: LA BIBBIA 5.0, IL
VANGELO DEL PELO e uno dei canali denominati STUPRO TUA
SORELLA 2.0. Tutti e tre annoverano migliaia di utenti, uno
dei quali, 29enne bergamasco, è stato indagato per aver
utilizzato i citati canali a scopo di revenge porn nei
confronti della ex compagna.
Tra le vittime, anche diversi personaggi del mondo dello
spettacolo, che hanno deciso di esporsi in prima persona per
dimostrare l’importanza di denunciare questo tipo di fatti.

In particolare, l’amministratore di STUPRO TUA SORELLA 2.0 e
di IL VANGELO DEL PELO, 35enne della provincia di Nuoro, è
stato trovato nell’atto di operare su Telegram quando gli
investigatori hanno fatto accesso alla sua abitazione, mentre
l’amministratore di LA BIBBIA 5.0 è risultato un minore di 17
anni, il quale, mettendo in vendita le immagini pornografiche
dell’archivio La Bibbia 5.0, aveva raccolto circa 5.000 euro.
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