Un presidente della "mutua" e coma
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Un presidente della “mutua” e l’Italia in coma farmacologico Siamo in mano al’ISS, – Istituto Superiore della Sanità – propaggine di quella Organizzazione Mondiale della Sanità che ha proibito i tamponi a tappeto, e le mascherine come ‘allarmanti’. L’accesso di prudenza rischia di salvare clinicamente il malato, ma di farlo morire. Ormai è sotto gli occhi di tutti che Conte ripete a pappagallo la lezioncina imparata da coloro che la pandemia la guardano solo attraverso il vetrino di un microscopio, senza voler vedere i danni, invece macroscopici, che sta producendo. Non c’è in effetti equilibrio fra la situazione del paese e le decisioni prudenziali adottate dal governo, tutte orientate ad un unico scopo: rendere inoffensivo il virus, o almeno circoscrivere la sua diffusione. In realtà, non essendo stati capaci di farlo a tempo debito, i personaggi che stanno dietro al nostro Presidente del
Consiglio – prodigo di decreti ad ogni piè sospinto – tendono a monopolizzare la situazione: anzi l’hanno monopolizzata a tal punto, che fanno uscire notizie come quella secondo la quale in Germania – che vanta il minor numero di morti – i contagi sarebbero aumentati in virtù della riapertura dei negozi. Sappiamo benissimo che i Tedeschi conteggiano soltanto i morti ‘per’ Coronavirus, e non ‘in conseguenza’ di Coronavirus. Sappiamo anche che dalle autopsie svolte dopo tre o quattro giorni il virus è sparito. Eppure, si agita lo spettro dei contagi ‘in conseguenza della riapertura dei negozi’. Mentre la parte attiva della nostra nazione non può ripartire per, almeno, limitare i danni. Tutto ciò in seguito a discriminazioni assolutamente di fantasia. Non si capisce che differenza possa fare se il mio viaggio si fermi ai confini della regione, o prosegua oltre, quando sono munito di guanti, mascherina e magari di gel igienizzante. Non si capisce che differenza possa fare non riaprire i ristoranti che offrono distanza sociale e diaframmi ai clienti. Non si capisce perchè alcuni negozi possano riaprire dopo il 4 di maggio e altri no: forse perchè i loro servizi non sono considerati importanti? Ricordiamoci che i supermercati non hanno mai subito alcuna discriminazione, anzi. E nei supermercati siamo andati tutti, facendo la coda per l’ingresso e indossando guanti e mascherine. Che differenza c’è fra questi e tutti gli altri negozi, compresi quelli che offrono un servizio al clienti, e che ogni giorno perdono la possibilità di continuare ad esistere? In queste occasioni, è vero, bisogna guardare alla lotta al virus. Ma bisogna anche avere intelligenza e coraggio. La prima, il nostro governo ha ampiamente dimostrato di non averne, preso fra capo e collo da una pandemia che qualcuno aveva già prevenuto, e questo nonostante l’avviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del primo di febbraio. Il secondo, analogamente, sta dimostrando che è merce rara, da queste
parti. Non sarebbe, come si difende Conte, un ‘liberi tutti’. Ma un po’ di coraggio serve anche al chirurgo che deve effettuare una difficile operazione, senza la quale il paziente è certo che morirà. Gli accessi alla Caritas sono aumentati del 114%. I senza tetto in conseguenza di perdita di lavoro sono sotto gli occhi di tutti. Gente che fino a venti giorni fa aveva una casa e un lavoro, ora piange per la strada, chiedendo qualcosa da mangiare. Piccole imprese che avevano, fino a due mesi fa, un presente florido e un futuro proiettato verso la crescita, ora rischiano di chiudere, avendo diminuito il loro lavoro dell’80/90%. Un paziente normale si può mettere in coma farmacologico, affinchè il suo organismo ripari i danni. L’Italia no. I soldi promessi, sbandierati e forse ‘stanziati’, oltre ad essere una miseria, ai più non sono mai arrivati, e c’è già qualcuno a cui saranno richiesti indietro. Soffochiamo nella burocrazia, e mai come oggi ne possiamo vedere gli effetti nefasti. Basterebbe che il retorico e verboso Presidente del Consiglio, che ama tanto il palcoscenico televisivo quando deve snocciolare alla Camera o al Senato le sue faticose e prolisse composizioni, ricche di un italiano dotto e anch’esso burocratico, avesse un po’ più di ‘palle’, visto che autonomamente ha assunto il ruolo di ‘uomo forte’ al potere, quello che quando parla dice ‘noi’ e non ‘io’, e non si sa se lo fa per dividere con altri la responsabilità delle sue decisioni, oppure, come il papa, adotta un improvvido plurale maiestatis. Insomma, l’Italia affonda, osservata dai componenti della commissione scientifica nominata a cura del Coronavirus, e tutti stanno a guardare senza gettarle un salvagente. Come l’avessero messa in coma farmacologico, e pensassero di poterla risvegliare a cose finite. Non vorremmo, e questo l’abbiamo già scritto, che alla fine della fiera dovessimo dire che l’operazione è riuscita, ma il paziente è morto.
Albano Laziale, tante le proposte uscite dal tavolo di confronto tra l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria e commercianti per il rilancio economico ALBANO LAZIALE (RM) – Il Sindaco Nicola Marini e l’Assessore alle Attività Produttive Franca Anna Di Matteo, insieme ad altri componenti dell’Amministrazione Comunale, hanno incontrato in videoconferenza le associazioni di categoria, CNA Roma Castelli nella persona di Valerio Galeotti e
Confartigianato Area Castelli rappresentata da Antonio Natale, il consorzio Enolan rappresentato dal Presidente Alvaro Sesta, l’Unione Commercianti Albano Laziale nella persona del Presidente Enrico Guglielmo e i titolari di alcune attività di Albano, Cecchina e Pavona. Dal tavolo di confronto, che sarà aggiornato entro breve tempo, sono uscite varie proposte. Tra le principali: sospensione – riduzione tasse e tributi comunali, deroga al piano dehors per occupazioni di suolo pubblico, creazione di una piattaforma per l’e-commerce locale, direttive comportamentali certe per evitare di incorrere in contestazioni da parte degli organi di controllo, snellimento delle procedure burocratiche, sostegno al commercio con iniziative estive qualora l’emergenza rientri e la disponibilità di una sede per le riunioni. A tale proposito i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale hanno dato piena disponibilità a trovare soluzioni rapide, coerentemente con le misure di sostegno ai Comuni al vaglio del Governo e della Regione Lazio, e a farsi portavoce delle difficoltà presso gli organi sovracomunali preposti.Tutte le parti hanno concordato sulla necessità di mettere in campo sinergie, in grado di garantire una maggiore efficacia. Bracciano, obiettivo strade. Partiti i lavori di asfaltatura. Il Sindaco:
“Continua il rilancio della città. L’opposizione non continui con la misera opera di sciacallaggio politico” BRACCIANO (RM) – Iniziata l’asfaltatura delle strade a Bracciano Nuova. Gli interventi di rifacimento dell’intero manto stradale riguardano via Omo Morto, via Borsellino, via Lecci, via Perugini e via Bombieri. Soddisfatto il Sindaco Armando Tondinelli: “Intendiamo dare un segnale concreto alla cittadinanza – dice Tondinelli – anche quest’opera è stata programmata nell’ottica di rilancio della città che può avvenire soltanto mettendo mano al decoro urbano, un’azione che non veniva fatta da decenni. Facciamo
presente che La delibera di Consiglio con cui avevamo predisposto il rifacimento delle strade è datata 8 ottobre 2019 e in quell’occasione Donato Mauro si astenne dalla votazione e Marco Tellaroli addirittura votò contro. Questa precisazione è dovuta, viste le ultime strumentalizzazioni dei due soggetti di minoranza, onde evitare che questa coppia di personaggi in cerca d’autore tenti di nuovo di fare sciacallaggio politico anche sulle strade, cercando di appropriarsi la paternità di una iniziativa di questa Amministrazione senza avere il buon senso di tacere in un momento drammatico come questo. È chiaro che se neppure sono in grado di produrre proposte che sia farina del loro sacco allora farebbero bene a tacere ed evitare polemiche che ci fanno perdere solo tempo. Lavorare per la comunità significa comportarsi correttamente e con onestà intellettuale. Detto questo, proseguiamo dritti con i nostri obiettivi per fare di Bracciano un salotto dell’accoglienza”.
Renzi, ultimo appello a Conte: “Siamo a un bivio”
“Ultimo appello” di Renzi a Conte al Senato. “Glielo diciamo in faccia: siamo a un bivio. E’ stato bravo a rassicurare gli italiani, è stato molto bravo. Il punto però è che nella fase 2 della politica non basta giocare su paura e preoccupazione. C’è una ricostruzione da fare che è devastante e richiederà visione e scelte coraggiose. Dia un occhio in più ai dati dell’Istat o noi non saremo al suo fianco. Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva. Il nostro Paese – prosegue Renzi – ha avuto momenti in cui la politica ha abdicato rispetto alle sue responsabilità, nel 92-93 ha abdicato alla magistratura, nel primo decennio del 2000 quando ha abdicato ai tecnici, ora non possiamo abdicare ai virologi, non possiamo chiedere loro come combattere la disoccupazione, tocca alla politica. C’è una nuova divisione più profonda, tra garantiti e non garantiti. La richiamiamo ad avere uno sguardo più ampio sul futuro economico. Voteremo il decreto sulla liquidità predisposto da Gualtieri ma il mondo va avanti e di fronte a questo ora è il momento di agire: prevenire, non rincorrere. Sia più prudente quando parla agli italiani: lei ha detto 11 volte ‘noi consentiamo’. Un presidente del Consiglio non consente, perché le libertà costituzionali vengono prima di lei. Lei non le consente, le riconosce. Io ho negato a Salvini i pieni poteri: non l’ho
fatto per darli ad altri. Il Coronavirus è una bestia terribile che ha fatto 30mila morti nel modo più vigliacco ma noi non siamo dalla parte del Coronavirus quando diciamo di riaprire, onoriamo quei morti. La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire”. “Quale ultimatum? risponde Conte – Renzi ha chiesto di fare politica? E’ quello che stiamo facendo, quindi non c’è nessun ultimatum”. Quindi la maggioranza esiste ancora?, gli viene chiesto. “Sì”, risponde il presidente del Consiglio. Chongqing Medical University: chi guarisce dal Covid-19 sviluppa sempre gli anticorpi
Chi guarisce dal Covid-19 sviluppa sempre gli anticorpi protettivi al virus. La conferma arriva da uno studio della Chongqing Medical University, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, che ha rilevato nel 100% dei pazienti analizzati (285) la presenza degli anticorpi IgG, cioè quelli prodotti durante la prima infezione e che proteggono a lungo termine. Ciò significa che il test sierologico può essere utile per diagnosticare i pazienti sospetti, risultati negativi al tampone, e identificare quelli asintomatici. Finora non era chiaro se la risposta degli anticorpi al virus SarsCov2 durasse nel tempo e se il test sierologico potesse essere utile. In questa ricerca, guidata da Ai-Long Huang, si è visto che tutti i 285 pazienti studiati avevano sviluppato gli anticorpi specifici per il virus dopo circa 17-19 giorni dalla comparsa dei sintomi, mentre quelli con gli anticorpi IgM (quelli cioè che si attivano subito quando l’organismo entra in contatto con una nuova infezione, dando una protezione di breve durata) erano il 94,1%, dopo 20-22 giorni dall’inizio dei sintomi. Nelle prime 3 settimane dalla comparsa dei sintomi, c’è stato dunque un aumento di entrambi i tipi di anticorpi, anche se quelli IgM hanno mostrato un lieve calo nella terza settimana. Non sono stati invece trovati legami tra le caratteristiche cliniche di ogni malato e il diverso livello di anticorpi. Lo studio ha dimostrato inoltre l’utilità del test sierologico come metodo di sorveglianza su un gruppo di 164 contatti stretti dei pazienti positivi al Covid-19. Di queste persone, 16 erano risultate positive al tampone, di cui tre asintomatiche. Le altre 148 erano negative al tampone e non avevano sintomi. L’esame sierologico per gli anticorpi è stato fatto 30 giorni dopo l’esposizione al virus. Sedici persone positive al tampone avevano tutte gli anticorpi, mentre 7 dei 148 negativi al tampone avevano gli anticorpi specifici per il virus: ciò significa che il 4,3% dei contatti stretti era sfuggito al tampone. Inoltre, 10 dei 164 contatti stretti di chi aveva gli anticorpi, era asintomatico. Tuttavia, avvertono gli studiosi,
il lavoro presenta alcune limitazioni: non è stato fatto il test per rilevare le attività degli anticorpi IgG nel neutralizzare il virus, e inoltre il campione di pazienti in gravi condizioni studiato è piccolo. Il tampone rimane efficace per confermare precocemente l’infezione, ma l’esame degli anticorpi può essere importante come complemento per la diagnosi dei casi sospetti negativi al tampone, e nel sorvegliare le persone entrate in contatto con i malati ma asintomatici. Bologna, ordinanza del Gip per tre giovani “aspiranti boss”: carcere, domiciliari e dimora nel territorio
BOLOGNA – Obbligo di dimora nel territorio della Città Metropolitana di Bologna, presentazione alla Polizia Giudiziaria dal lunedì al venerdì e custodia cautelare in carcere: queste le misure adottate rispettivamente per i tre giovani bolognesi che lo scorso 29 settembre avevano tentato una rapina. L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Bologna, Dott. Domenico Truppa, a seguito della richiesta avanzata dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, Dott. Bruno Fedeli nei confronti di tre bolognesi, G.L. e Z.L., 20enni e S.G., 21enne. L’ordinanza è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro. La richiesta della Procura della Repubblica nasce da un’informativa dei Carabinieri che ad autunno 2019 avevano iniziato a indagare sull’esistenza di soggetti che, con flessibile ripartizione di ruoli e compiti, avevano perpetrato
una tentata rapina aggravata, molteplici furti ai danni di strutture pubbliche, come il cimitero comunale di Castenaso e veicoli in sosta, nonché avevano avviato una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti. La tentata rapina era stata commessa la sera del 29 settembre ai danni di un cuoco italiano che era stato inseguito e minacciato da tre giovani, di cui uno armato di coltello che, dopo essersi spacciati per appartenenti alle Forze di polizia, avevano tentato di entrargli nell’auto, desistendo da una telefonata in viva voce che la vittima aveva fatto al numero unico di emergenza 112 per chiedere aiuto. Le indagini, inoltre, hanno rilevato che i tre ragazzi, ambiziosi di farsi conoscere nell’ambiente criminale, avevano iniziato ad aumentare gli introiti proiettandosi nel mercato bolognese del traffico della droga, vendendo sostanze stupefacenti del tipo marijuana e hashish che acquistavano a minor prezzo da fornitori non ancora identificati. In base alla pericolosità dei soggetti e ai ruoli assunti durante gli eventi (tentata rapina, furto aggravato e spaccio di sostanze stupefacenti), sono state emesse le seguenti misure: custodia cautelare in carcere per S.G. e obbligo di dimora nel territorio della Città Metropolitana di Bologna e presentazione alla Polizia Giudiziaria dal lunedì al venerdì alle ore 11:00 per Z.L. e G.L. Abbandono incontrollato di mascherine e guanti dopo
l’uso: Fare Verde lancia l’allarme Il Presidente Greco: “Ritrovate anche in mare. Rischiamo un disastro sanitario ed ambientale “usa e getta”. Attuare sistemi di sterilizzazione e riutilizzo delle mascherine” L’associazione ambientalista Fare Verde lancia l’allarme sul malcostume in atto in questi giorni di emergenza “coronavirus”: l’abbandono incontrollato di mascherine protettive e guanti di plastica, evidenziando sia l’aspetto sanitario che quello ambientale della questione. “Da ogni parte d’Italia i nostri volontari segnalano episodi del genere in tutta Italia – dichiara Francesco Greco,
Presidente Nazionale di Fare Verde – addirittura mascherine sono state rinvenute in mare, ripercorrendo il triste fenomeno, già verificato con “Il Mare d’Inverno”, della plastica trasportata dalle città in mare aperto.” Fare Verde invita i cittadini a non gettare a terra le protezioni personali e a conferire mascherine e guanti, secondo le indicazioni diffuse dagli enti preposti, nel sacco dell’indifferenziato. Anche nei prossimi mesi, per affrontare l’emergenza covid-19, ci vorranno milioni di mascherine e guanti, una “montagna” di rifiuti “usa e getta” che dovrà essere gestita responsabilmente da cittadini ed amministrazioni”. Inoltre, “Fare Verde chiede alle Autorità di intervenire per cercare di gestire e ridurre il rifiuto “usa e getta” connesso alla prevenzione del Covid-19, ad esempio mediante la sterilizzazione delle mascherine per riutilizzarle. A tal fine Fare Verde ha scritto al Ministro dell’Ambiente – conclude Greco – chiedendo, con particolare riferimento alle mascherine che saranno prodotte dallo Stato, come comunicato nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio, Conte, di studiare la possibilità di lavare e sterilizzare le mascherine usate, affinché siano riutilizzabili e, quindi, ridurre l’impatto ambientale della pandemia.” Guidonia Montecelio, buoni spesa. Ammaturo: “Una
carneficina sociale” Per i sussidi del Covid 19 ai titolari delle carte Soldo, che oscillano da 300 a 500 euro, si “consente” di spendere 100 euro a settimana. L’assessore smentisce l’informativa. Qual’è la verità chiede Giovanna Ammaturo consigliere comunale di FdI GUIDONIA MONTECELIO (RM) – “Una carneficina sociale. Solo cosi si può definire la saga dei buoni spesa in atto a Guidonia Montecelio – dichiara Giovanna Ammaturo consigliere comunale di FdI- dopo la quarta giornata di consegna di 227 carte Soldo Care ad altrettanti capifamiglia in silenziosa fila sotto l’acqua ed il sole nel piazzale del centro commerciale Tiburtino in cui il sindaco Barbet (M5S) ha voluto che si svolgessero le operazioni. Non bastassero le forche caudine di dieci dipendenti tra cui due vigili che, più lontano, verificavano la presenza dei cittadini richiamati con sms fossero in elenco. Alla fine del mesto tunnel la ciliegina: un questionario da riempire, identico a quello inviato per e-mail
dal richiedente e su cui l’assessorato sociale aveva basato la valutazione unitamente all’informativa su due pagine fitte oltre alla consegna della Carta e per ultimo la raccomandazione reiterata che l’utilizzo era “consentito” per 100 euro a settimana. Come ben descritto in grassetto al punto 15 che l’addetto sottolineava con il dito, parafrasando il paternalismo casareccio che il sindaco Barbet e l’assessore Russo non avrebbero potuto non accondiscendere. Semmai – conferma l’Ammaturo- sono i tributi degli italiani onesti che hanno consentito il piccolo aiuto che a Guidonia Montecelio varia a seconda dei componenti del nucleo familiare da 300 a 500 euro. La terza città del Lazio ha ottenuto in totale 1.001.240,07 euro di cui 645.279,05 ( reversale di accredito del 29 marzo) con il Dpcm 658 quanto a 355.961,02 dalla Regione Lazio delibera 138 ( reversale di accredito 31 marzo). La cura del cittadino inizia con la sua libertà e “ consentire” scimmiottando il presidente Conte la spesa di 100 euro a settimana è un orrore di posizione dominante. Oltremodo l’assessore Russo, interpellato telefonicamente, ha negato, ribadendo che la raccomandazione al punto 15 dell’informativa fosse un retaggio della delibera regionale assentita dalla dirigente da ricopiare. Nulla di più inveritiero. Sul Dpcm di 3 pagine, la delibera regionale di 4 fogli e sull’allegato sulle modalità di erogazione di 3 nulla del genere è descritto semmai per aumentare la platea dei beneficiari di abbassare a 100 euro a settimana specificando un fabbisogno giornaliero di 5 euro procapite e 7 per i minori. Sebbene in questi giorni tutti parlano di sburocratizzare l’Italia a Guidonia il sindaco Barbet attende che si reiteri lo stesso questionario già presentato, “ consente “ di spendere solo 100 euro a settimana, l’assessore conferma il contrario e i dipendenti continuano a dare indicazioni tecniche contro ogni sentimento di libertà mentre la dirigente in smart working. L’informativa consegnata è prima di tutto un errore politico oltre che tecnico. Raccomandare spregiudicatamente il limite di spesa, finora a 924 cittadini, equivale a profittare della ingenuità dei bisognosi. Ad oggi 250 le richieste non ammesse. Non si
può essere tanto maldestri contro chi per la prima volta ha chiesto un sussidio che esclude chiunque abbia avuto altri contributi ( es. reddito di cittadinanza). Occorre riflessione , umanità non parafrasata, reale sburocratizzazione e assunzione dei doveri. Esiste un diritto speciale per le situazioni d’emergenza ma non si può mettere la costituzione ed il rispetto sotto i tacchi quasi a dominare lo stato di bisogno. Qual è la rete solidale? Barbet ha l’obbligo di intervenire perché è il sindaco e ripristinare la legalità di cui ha delega dopo averla ritirata a Russo. Non si debbono trattare così 2100 cittadini richiedenti. Le necessità, i bisogni e le esigenze di una famiglia sono valori che non si possono annichilire ed asservire ai giochini di chi eufemisticamente ha una leva più corta di un chiodo. Avevo proposto in videoconferenza con il sindaco il recapito delle 2100 carte a Poste Italiane unitamente alla lettera di accompagno: una discrezione maggiore e un costo più basso, di certo. È evidente che sarà materia del prossimo consiglio straordinario richiesto dall’opposizione. Quanto l’istanza ufficiale della convenzione sottoscritta con Soldo Financial Services Ltd con sede a Londra comprensivo dei bonifici effettuati alla Società . Dopo due settimane di vaghe promesse non si può riferire di averle richieste al dirigente dott. Roccolino. Abbiamo onore e rispetto per tutti ma chiediamo il rispetto per i cittadini di Guidonia Montecelio soprattutto per coloro che dovrebbero andare più fieri di tanti caricature del marchese del Grillo. 2100 cittadini hanno compreso quanto sia importante la propria famiglia e davanti a loro occorre togliersi il cappello non giocare a fare i forti offrendo indicazioni in aperto contrasto negli stessi uffici”.
Albano Laziale, Guglielmino e Giorgi sulla fase 2: “Quale aiuto alle famiglie?” Il 4 maggio è alle porte e con un numero presunto di quasi 3 milioni di Italiani che riprenderanno le proprie attività lavorative, Albano certamente non sarà da meno e molte famiglie si troveranno a vivere il disagio di non sapere dove lasciare i propri piccoli. A tal proposito, intervengono i rappresentanti di Area Democratica e Forza Italia di Albano, per sollecitare l’amministrazione a rendere note le misure che intende adottare per sostenere le famiglie che patiranno questo grave disagio. In particolare si chiede quali siano i provvedimenti immaginati, oltre agli aiuti paventati dal governo, per agevolare i genitori che tornando a lavoro dal prossimo 4 maggio, non sapranno dove lasciare i propri figli anche in considerazione del fatto che non potranno essere aiutati dai nonni come in passato. Contestualmente si invita l’amministrazione ad approntare
tutti gli interventi necessari alla fruibilità dei parchi e dei giardini pubblici che, come ipotizzato dal Ministro della Pubblica Istruzione, diverranno potenzialmente luogo di ritrovo e di didattica. Con il consueto spirito di collaborazione, i capigruppo consiliari Pina Guglielmino e Romeo Giorgi auspicano che il Comune di Albano ponga la massima attenzione alle tematiche rappresentate e intervenga senza ulteriori indugi. Marsala, gli alberi monumentali si rifanno il look: partita la sistemazione straordinaria del verde pubblico
MARSALA (TP) – In corso una sistemazione straordinaria del verde pubblico a Marsala, secondo un piano di priorità che l’Assessorato al Decoro urbano ha concordato con il competente settore comunale che, in questo mese, ha già effettuato
diversi interventi in alcune vie del centro. I lavori, sottolinea l’assessore Rino Passalacqua, riguardano anche gli alberi monumentali cittadini che sorgono in diversi siti e per i quali occorre una manutenzione particolare per non creare pericoli alla pubblica incolumità. Inoltre, vista l’importanza delle piante anche sotto l’aspetto storico- culturale, è stato incaricato un professionista per sovrintendere a queste particolari potature che sono disciplinate da apposita normativa”.
Interessati sono i Ficus di piazza Caprera, piazza Del Popolo, via Frisella, via Giuseppe Garraffa, Atrio Palazzo Comunale, taluni alti anche oltre 15 metri. Il primo degli interventi di questa tipologia ha riguardato piazza Filippo Milazzo Maggio, sulla via Cammareri Scurti, i cui lavori sono stati eseguiti dagli operatori comunali del verde pubblico sotto la direzione dell’agronomo Vincenzo Sciacca, esperto nella sostenibilità degli Spazi Verdi Urbani e Periurbani. Un’assistenza tecnica necessaria, tenuto conto che la potatura straordinaria dei Ficus presenti in città – come afferma lo stesso consulente – “viene effettuata in una pianta che si trova in stato vegetativo e, pertanto, è necessario salvaguardarne la vitalità secondo le vigenti norme che regolano la tutela degli alberi monumentali”. Finalità, queste, che coincidono con quella che è la volontà dell’Amministrazione Di Girolamo, ossia rivalutare l’importanza storica di questi monumenti viventi attraverso cure programmate e un corretto trattamento della pianta.
Chiarisce ancora l’agronomo Sciacca: “Tagli di capitozzatura o manutenzione a lungo termine sono dannosi per l’albero e portano a squilibri o deperimenti vegetazionali. Al contrario, occorre applicare specifiche tecniche di potatura, come quella di rimonta che elimina le parti secche e riduce la comparsa di problemi fitosanitari, riducendo notevolmente il rischio di spezzamenti dei rami”. Gli interventi mirano altresì a sfoltire la chioma per far penetrare maggiormente la luce all’interno della struttura arborea ed aumentarne la resistenza meccanica al vento, facendo sì che la pianta riacquisti un equilibrio vegetazionale da mantenersi, poi, con successive manutenzioni biennali. Revenge Porn: denunciati gli amministratori dei canali telegram LA BIBBIA 5.0 e STUPRO TUA SORELLA 2.0
La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha effettuato, in diverse città del territorio nazionale, una vasta operazione identificando e denunciando gli amministratori di tre canali telegram contenenti le immagini più denigranti e i commenti più offensivi: LA BIBBIA 5.0, IL VANGELO DEL PELO e uno dei canali denominati STUPRO TUA SORELLA 2.0. L’indagine è stata coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e ha visto coinvolte le Procure presso il Tribunale Ordinario di Milano, Palermo, Bergamo e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo. E’ stata colpita una parte del network di revenge porn presente su Telegram, identificando e denunciando gli amministratori dei tre canali contenenti le immagini più denigranti e i commenti più offensivi: LA BIBBIA 5.0, IL VANGELO DEL PELO e uno dei canali denominati STUPRO TUA SORELLA 2.0. Tutti e tre annoverano migliaia di utenti, uno dei quali, 29enne bergamasco, è stato indagato per aver utilizzato i citati canali a scopo di revenge porn nei confronti della ex compagna.
Tra le vittime, anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo, che hanno deciso di esporsi in prima persona per dimostrare l’importanza di denunciare questo tipo di fatti. In particolare, l’amministratore di STUPRO TUA SORELLA 2.0 e di IL VANGELO DEL PELO, 35enne della provincia di Nuoro, è stato trovato nell’atto di operare su Telegram quando gli investigatori hanno fatto accesso alla sua abitazione, mentre l’amministratore di LA BIBBIA 5.0 è risultato un minore di 17 anni, il quale, mettendo in vendita le immagini pornografiche dell’archivio La Bibbia 5.0, aveva raccolto circa 5.000 euro.
Puoi anche leggere