Le misure di sostegno per i trasporti - Messaggero Marittimo

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Le misure di sostegno per i trasporti - Messaggero Marittimo
11 Giugno 2020 -

Le misure di sostegno per i trasporti

ROMA –Misure di sostegno economico per i trasporti. Su questo tema
fondamentale si è tenuto un incontro al ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti per i settori del trasporto e della logistica, penalizzati
dall’emergenza sanitaria da Covid19, ma rimasti operativi per la
movimentazione di merci e beni essenziali in tutto il Paese.

Collegati in video conferenza con la ministra Paola De Micheli i

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rappresentanti delle confederazioni del settore nelle sue varie
articolazioni: Confetra, Confartigianato Trasporti, Aicai, Confindustria, Cna
Fita, Confcooperative, Legacoop, Assarmatori, Assocostieri.

La ministra De Micheli ha fornito rassicurazioni sui contenuti del prossimo
Decreto all’attenzione del Governo, che dovrà porre le basi per la piena
ripartenza dell’economia e anche del comparto del trasporto.

“Dopo aver ottenuto nel Decreto “Cura Italia” – ha ricordato la ministra – la
sospensione delle imposte per tutta la filiera dell’autotrasporto, e aver
messo a disposizione ingenti risorse per le imprese nel secondo Decreto sul
credito, le proposte del mondo del trasporto e della logistica troveranno
pieno ascolto nel Decreto economico in arrivo subito dopo Pasqua.

Quel provvedimento conterrà le norme per le ulteriori risposte economiche per
la ripresa del settore, che in queste settimane di emergenza non ha mai
smesso di operare, svolgendo un compito strategico per l’Italia,
l’approvvigionamento delle merci, in primo luogo sanitarie e alimentari”.

Confetra con il direttore generale Ivano Russo ha ribadito le priorità per il
settore del trasporto. “E’ essenziale rinnovare la proroga dei diritti
differiti doganali, riaprire i magazzini merci delle imprese produttrici,
tutelare il servizio di consegna dei corrieri, alleggerire gli oneri per i
terminalisti portuali, rafforzare il cargo ferroviario, sbloccare i troppi
nodi amministrativi che ancora gravano sull’autotrasporto. Siamo fiduciosi
che coi prossimi provvedimenti tali nodi siano sciolti”.

Per Confartigianato Trasporti “è fondamentale attuare misure efficaci che
permettano alle imprese di gestire l’emergenza”. “Apprezziamo l’approccio
pragmatico impresso dalla ministra de Micheli – sottolinea il presidente
Amedeo Genedani – che ha annunciato che i principali provvedimenti per la
categoria saranno contenuti nel prossimo Decreto, in particolare i ristori a
chi subito crolli fatturato, certezza dei termini di pagamento e la fornitura
di dispositivi di protezione di difficile reperimento”.

Alessandro Lega, presidente di Aicai, l’associazione dei corrieri aerei,
ringrazia il Mit per il supporto al settore: “I corrieri espresso stanno
contribuendo all’approvvigionamento di beni essenziali per il sistema
sanitario e per il Paese ma con volumi bassi e costi significativi, è quanto

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mai importante quindi l’azione di contenimento degli oneri operativi per
creare le premesse di un ritorno alla normalità”.

Il tavolo si riunira’ nuovamente la prossima settimana.

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Corridoi ed efficienza logistica dei
territori

LA SPEZIA – “Corridoi ed efficienza logistica dei territori” è la nuova
edizione di un Report organizzato dal Gruppo Contship Italia ed Srm – Studi e
Ricerche per il Mezzogiorno. Sarà presentato il prossimo 16 Aprile via
webinar, in ottemperanza alle misure di contenimento dell’epidemia Covid-19.

Durante il webinar, gli analisti di Srm e il team Contship Italia
presenteranno la metodologia, i risultati e gli spunti di riflessione legati
all’ultima edizione del report.

L’obiettivo di questo lavoro è offrire una “fotografia logistica” di un panel
di 400 imprese manifatturiere, selezionate in tre regioni che rappresentano
più del 40% del Pil italiano e oltre il 53% dell’interscambio commerciale
totale del nostro Paese: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

“Attraverso questa indagine, informa Daniele Testi, responsabile
Comunicazione e Marketing di Contship Italia, abbiamo cercato di dare
risposta a quesiti complessi e articolati che riguardano i corridoi logistici
utilizzati dalle imprese che impiegano i container per trasportare le proprie
merci, le modalità di trasporto usate per raggiungere le infrastrutture
portuali dalla sede dell’impresa e viceversa, e i porti italiani più
utilizzati per raggiungere i mercati di destinazione.

Rispetto alla precedente edizione, il gruppo di lavoro di Srm e Contship ha
deciso di introdurre alcune novità, frutto dei contributi raccolti durante i
due focus group organizzati a Maggio 2019. Il nuovo report propone un focus
sul tema della sostenibilità e una sezione dedicata ad uno dei distretti
produttivi più performanti in termini di export, quello del prosecco di
Conegliano Valdobbiadene.

La finalità del report, conclude Testi, è anche quella di proseguire il
percorso volto a fornire indirizzi alle istituzioni, alle imprese, alle
associazioni di categoria su quali sono le possibili linee da seguire per
definire una corretta strategia per spingere l’acceleratore sul comparto nei

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prossimi anni”.

Assocostieri, le richieste per la

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logistica energetica

ROMA – Assocostieri, in ambito Conftrasporto, in considerazione
dell’emergenza sanitaria, senza precedenti, che sta destabilizzando
profondamente anche il settore della logistica energetica, ha chiesto ancora
al Governo, di mettere in campo una serie di azioni per le imprese del
trasporto e della logistica energetica.

Le principali misure riguardano la liquidità alle imprese e fondi di
garanzia. Assocostieri ritiene assolutamente prioritario intervenire con
decisione e soprattutto tempestività per garantire alle imprese di settore la
liquidità necessaria per poter continuare ad operare, posto che la crisi, per
molte di esse, ha generato un sostanziale crollo di ricavi ed incassi.

E’ necessario rafforzare le garanzie sui prestiti bancari attraverso il Fondo
Centrale di Garanzia e la Cassa Depositi e Prestiti ed individuare strumenti
innovativi per far superare la fase di crisi di liquidità che rischia di
mettere fuori mercato interi comparti di attività.

Le disposizioni relative alle garanzie di cui agli articoli 49 (fondo di
garanzia) e 57 (garanzia CdP) del DL Cura Italia devono essere estese a tutte
le imprese con non più di 500 dipendenti, potenziando conseguentemente le
risorse disponibili.

La garanzia deve essere prevista nella misura del 100% dell’importo per
evitare lungaggini e analisi del merito creditizio valutative ed arbitrarie
da parte delle banche. La società destinataria del prestito garantito dovrà
rendicontare a consuntivo di aver utilizzato l’importo garantito per il
pagamento dei debiti commerciali o per investimenti attinenti all’attività
produttiva.

Per quanto riguarda in particolar modo il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti,
andrebbe potenziata l’attività di garanzia dei finanziamenti concessi alle
imprese prevedendola per le operazioni di sconto/anticipo delle fatture da
parte delle imprese di ogni dimensione.

Sulla moratoria fiscale e contributiva, Assocostieri ha segnalato l’urgente

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esigenza, per le imprese del settore della logistica energetica, di giungere
ad una compiuta moratoria fiscale e contributiva che si estenda ai mesi di
Aprile e Maggio. Tale moratoria dovrebbe comprendere anche, per quanto
riguarda nello specifico il settore del trasporto e della logistica
energetica, il pagamento di accise ed Iva da parte delle imprese, senza alcun
limite di fatturato.

La sospensione delle imposte darebbe vita ad una sorta di ravvedimento
operoso, (figura oggi già prevista per l’iva per un mese di dilazione), senza
interessi e sanzioni. I pagamenti riprenderebbero al termine della
sospensione, con possibilità di pagare gli importi sospesi, con rate sino a 5
mesi in aggiunta al carico tributario mensile.

Rilevante infine la proposta Assocostieri di intervenire sui gravosi costi di
esercizio che si manifesteranno nel 2020 sui bilanci degli operatori del
settore della logistica energetica in termini di costi fissi incomprimibili
nonostante la pesante riduzione di fatturato, la svalutazione dei magazzini
(merci e prodotti finiti) e la svalutazione dei crediti.

La proposta avanzata è di intervenire capitalizzando in tutto o in parte i
costi di esercizio che non potranno essere recuperati nell’esercizio in corso
o in quelli successivi attraverso un “onere pluriennale Covid-19” da
ammortizzare in cinque esercizi. Ciò al fine di evitare difficoltà per le
aziende nelle interlocuzioni con le società di revisione e l’insorgenza di
problemi per le aziende quotate a causa dell’inevitabile peggioramento dei
rating economico – finanziari delle aziende e dell’erosione del patrimonio
netto.

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Betty Schiavoni accoglie l’appello di
Boccia

MILANO – Betty Schiavoni presidente di Alsea, rompe il silenzio di questi
giorni per accogliere l’appello lanciato dal presidente di Confindustria,
Vincenzo Boccia, volto a garantire il rispetto degli impegni presi nei
pagamenti, salvo gravi e comprovate difficoltà.

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“In queste settimane difficili abbiamo preferito evitare di uscire con
dichiarazioni pubbliche poiché abbiamo ritenuto essenziale lasciare spazio a
Confetra e Fedespedi per la necessaria interlocuzione istituzionale a livello
nazionale.

Facciamo una piccola eccezione a questo assunto oggi perché riteniamo
doveroso accogliere ed appoggiare l’appello lanciato prima dal presidente di
Confindustria Bergamo e poi dal presidente di Confindustria nazionale,
Vincenzo Boccia, volto a spronare tutte le imprese a mantenere gli impegni
assunti nei pagamenti dei propri fornitori.

Il sistema imprenditoriale italiano, scrive ancora Betty Schiavoni non   si
distingue per la puntualità nei pagamenti tanto è vero che nell’ultima   nota
congiunturale Confetra, riferita al 2019, quindi in periodi ampiamente   pre
Coronavirus, si evidenziava come i tempi medi di incasso per le nostre
imprese fossero di 79 giorni. Una enormità, che la crisi attuale ci fa   dire
che verrà ampiamente superata.

Con un crollo del lavoro che in questi giorni varia dal 50 al 70% e oltre in
alcuni casi, conclude la presidente di Alsea, l’insufficienza delle risorse
messe a disposizione dal Decreto Cura Italia nonché il loro difficile
accesso, è indispensabile che il sistema di imprese mantenga comportamenti
sociali corretti, pagando i fornitori nei tempi previsti. Tutti devono fare
la loro parte, a partire dalle grandi società partecipate che, in questo
momento, possono essere d’esempio”.

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Conftrasporto: azioni a favore dei
trasporti

ROMA – Liquidità, moratoria fiscale e contributiva, ristori economici. Sono
le azioni che Conftrasporto – Confcommercio chiede di mettere in campo per le
imprese del trasporto, da quello su gomma a quello marittimo-portuale. Lo fa
con una lettera inviata oggi al Governo, dove traccia la strada per
scongiurare la débacle di un settore che in questo momento, sta garantendo
l’arrivo a destinazione dei dispositivi medici e dei beni di prima necessità.

Tutto questo in un quadro che parla di un calo medio dei fatturati – per le
sole imprese di autotrasporto – di oltre il 60%, con punte del 90%. “Con la
chiusura dei cantieri e delle attività produttive, anche l’operatività delle
imprese di autotrasporto si è drasticamente ridotta, e la percentuale di
perdita stimata due settimane fa dal Cerved nel 30% è praticamente

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raddoppiata nel giro di soli 14 giorni”, spiega il vicepresidente di
Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè, che aveva già auspicato la
richiesta da parte dell’Italia del Fondo di solidarietà all’Unione eropea.

Le proposte al Governo:

Liquidità alle imprese e fondi di garanzia per poter continuare a operare.
Rafforzare le garanzie sui prestiti bancari con il Fondo Centrale di Garanzia
e la Cassa Depositi e Prestiti. Individuare strumenti innovativi per superare
la crisi di liquidità che rischia di mettere fuori mercato il settore, a
cominciare dai collegamenti marittimi ro-ro con le isole. Prevedere la
garanzia del 100% dell’importo e, nel caso di investimenti in navi da
crociera, la garanzia dello Stato andrebbe potenziata innalzando il limite di
2,6 miliardi di euro attualmente previsto.

Moratoria fiscale e contributiva. Estendere le sospensioni dei versamenti
fiscali e contributivi fino al termine dell’emergenza nazionale, comprendendo
– per trasporto e logistica energetica – il pagamento di accise e Iva da
parte delle imprese, senza alcun limite di fatturato e sfruttare le nuove
opportunità del regime temporaneo degli aiuti di Stato promosso dalla
Commissione Europea.

Le richieste nel dettaglio:

                          Settore marittimo portuale

Sostegno analogo a quello del settore aereo per compensare le perdite del più
importante mercato europeo nel trasporto di medio e corto raggio. Estendere
la prevista, apprezzata sospensione del pagamento della tassa di ancoraggio
fino alla fine dell’anno, così come la tassa di ancoraggio supplementare nei
porti di Genova, Napoli e Venezia. Per i concessionari e le imprese dei
terminal portuali, chiediamo di estendere la sospensione dei canoni di
concessione alla fine del 2020, e che non sia un semplice ritardato incasso
del canone, ma che preveda coperture alternative a compensazione dei mancati
incassi delle Autoritàdi Sistema Portuale.

Azzeramento costi portuali delle navi in disarmo per alleviare i costi delle
imprese costrette allo ‘smantellamento’ delle imbarcazioni. Risorse
straordinarie per i mancati introiti delle Autorità di Sistema portuale. È

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necessario prevedere uno stanziamento straordinario, per il 2020, di 100
milioni di euro, grazie al quale le stesse Autorità potranno ridurre o
sospendere i costi dei servizi portuali alle imprese.

Sgravi contributivi marittimi per i collegamenti di cabotaggio con le isole

La crisi sta particolarmente colpendo i collegamenti di cabotaggio con le
isole, con pesanti ricadute occupazionali e perdite di fatturato fino al 90%.
Bisogna prevedere la decontribuzione del costo del personale marittimo, in
forma di credito d’imposta. Occorre poi, ottimizzare gli interventi al
sostegno al reddito per tutti i lavoratori, inclusi i marittimi che hanno
visto ridotta o sospesa l’attività  , garantendo certezza di capienza di
risorse per il Fondo di solidarietàSolimare.

Indennitàlavoratori stagionali

Trasporto passeggeri: è necessario estendere a questo settore l’indennità
prevista per i lavoratori stagionali del turismo che hanno involontariamente
cessato il rapporto di lavoro.

Accise carburante
Sospendere il pagamento delle accise sui combustibili utilizzati dalle navi
nel collegamento con le isole per ridurre i costi di gestione della attività
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Semplificazione pratiche nave

Prevedere una semplificazione delle modalitàdi presentazione delle ‘pratiche
nave’, con la sospensione dei bolli e l’inoltro delle pratiche in via
telematica per limitare le occasioni di contagio.

                          Autotrasporto e Logistica

Attivarsi con l’Ue perché la prorogata validità delle revisioni sia efficace
anche nei trasporti internazionali, e prevedere deroghe ai tempi di guida e
di riposo, nel rispetto della sicurezza. Sospendere il calendario dei divieti
di circolazione ai veicoli pesanti fuori dai centri abitati fino a fine
emergenza.

Consentire le revisioni dei veicoli pesanti anche nelle officine private.

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Prorogare al 31 ottobre 2020 i termini per il super ammortamento dei veicoli
per completare l’acquisto di mezzi con relativi i benefici fiscali.

Proroga adempimenti depositi carburante minori

Prevedere una proroga fino a fine anno dell’entrata in vigore delle
disposizioni sui depositi di carburante a uso privato, che hanno esteso anche
agli impianti di ridotto stoccaggio obblighi e adempimenti, generando un
carico economico e burocratico per le imprese, certamente inopportuno in
questa fase emergenziale.

Rimborso integrale accise sul gasolio

Per garantire un sostegno concreto e inclusivo al settore dell’autotrasporto,
in assenza di un provvedimento più generale di sospensione del pagamento
delle accise sarebbe opportuno prevedere per il secondo e terzo trimestre
dell’anno il rimborso integrale delle accise versate sul gasolio consumato.

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Interporto Padova: nuovo collegamento
ferroviario

PADOVA – Dall’Interporto di Padova è partito ieri sera il primo treno del
nuovo collegamento intermodale multicliente di Mercitalia Intermodal (Polo
Mercitalia – Gruppo FS Italiane) diretto ai terminal di Bari e Catania.

Affidato ai locomotori di Mercitalia Rail, il nuovo treno parte nella serata
di venerdì da Padova per giungere ai terminal in Puglia nella giornata di
sabato e in Sicilia il lunedì. Il convoglio in direzione sud nord, invece
parte da Catania nella giornata di martedì e riparte da Bari il mercoledì,
per giungere nell’interporto padovano la mattina di giovedì.

Il treno è composto da carri bimoduli ribassati, carri convenzionali e carri
a tasca, che sono in grado di trasportare semirimorchi, casse mobili e

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container, coprendo così l’intera gamma di unità di carico intermodale ed è
multicliente.   Lungo il percorso, nella stazione di Bari Lamasinata avviene
la divisione (in direzione nord sud) o la riunificazione (per il percorso
inverso) delle sezioni per Bari e per Catania. Si rafforzano così le
relazioni intermodali sull’asse nord sud della Penisola in un momento
delicato per l’economia del paese, nel quale il traffico ferroviario merci,
con la sua regolarità ed affidabilità offre un importante elemento di
sicurezza e continuità di servizio. Interporto Padova ha prontamente messo a
disposizione il proprio terminal intermodale, che con gli ingenti
investimenti degli ultimi anni è in grado di rispondere in tempi brevissimi
alle richieste di nuove relazioni e servizi da parte degli Mto, svolgendo
anch’esso appieno il proprio ruolo di infrastruttura cardine nella rete
intermodale italiana ed europea.

Il direttore generale dell’Interporto, Roberto Tosetto, sottolinea che
“Interporto Padova è pienamente operativo e continua a svolgere il suo ruolo
fondamentale della rete di trasporto intermodale che in queste settimane ha
il compito insostituibile di tenere unita l’Italia e consentire il
funzionamento delle attività essenziali del Paese. L’avvio di una nuova
relazione intermodale sull’asse nord-sud tra Padova e quindi tutto il nord
est e i terminal di Bari e Catania consente di offrire un ulteriore
collegamento sicuro e affidabile per i traffici interni e, nel caso di Bari,
anche internazionali. Grazie agli investimenti realizzati in questi ultimi
anni nel terminal intermodale, siamo stati in grado di organizzare in breve
tempo la gestione di questo nuovo servizio ferroviario multicliente messo a
punto da Mercitalia Intermodal, e affidato per la trazione, a Mercitalia
Rail.   Interporto Padova vuole fare pienamente la sua parte a servizio del
Paese in questo momento difficile ed è a disposizione di tutte le imprese per
ogni necessità di tipo logistico”.

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Il credito primo problema delle
aziende

GENOVA – “Il credito primo problema delle aziende, scrive Mino Giachino
presidente di Saimare. Se a Marzo il mondo della logistica e dei trasporti
hanno dovuto affrontare la prima fase del lavoro in sicurezza, all’epoca del
Coronavirus e del taglio dei traffici prima dalla Cina e poi, in misura
diversa dal resto del mercato mondiale, nel mese di Aprile il credito
diventerà il primo problema e qui sconteremo i ritardi e le partite perse
degli ultimi anni.

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L’autotrasporto sino al 2009 era l’unico settore italiano che non aveva
neanche un Fondo di garanzia, che istituii io quando ero al Governo
ampliandone via via la sfera di influenza sino al finanziamento dell’acquisto
dei Tir. Il Fondo, continua Giachino, venne rifinanziato tre volte poi nella
indifferenza venne messo dentro il calderone generale.

Ora ci si è accorti in ritardo che il Decreto Cura Italia non risolve i
problemi e da giorni ognuno di noi sta premendo con il Governo perchè adotti
il sistema del Credito, sul modello usato in Germania o in Svizzera, garanzia
totale o al 90% da parte dello Stato, finanziamento del 10 o 20% del
fatturato a tasso zero e decennale. La Confindustria propone trentennale.

Al tema del Credito si affianca a quello dei tempi di pagamento. Qui giace
inapplicata la Legge 127 che feci approvare ad Agosto del 2010, una legge che
interessa trasporto e terminal portuali oltre ai magazzini della grande
distribuzione perché norma anche i tempi di attesa.

Credito e tempi di pagamento sono i problemi vitali in un periodo che non
sappiamo quanto durerà il calo dei traffici. A questi temi si affianca il
tema delle infrastrutture e quindi del rilancio degli investimenti nelle
infrastrutture portuali, a partire dalla nuova Diga a Genova, ferroviarie e
autostradali che vede semi paralizzato il Governo.

Eppure, conclude Giachino, di fronte alla prima nave che evita il
Mediterraneo e ritorna a circumnavigare, dopo 153 anni, l’Africa, l’unica
difesa del nostro Paese è quella di rendere più competitivi i nostri porti
collegandoli meglio con l’Europa attraverso le tratte italiane dei Corridoi
ferroviari Ten-T.

Qui si inserisce il tema dei rapporti tra l’Italia e l’Africa che per noi
dovrebbero essere rilanciati come necessari punti di collegamento tra
l’Africa e l’Europa. Il mondo dei trasporti e della logistica deve rinserrare
le fila perché andare in modo separato e troppo accondiscendente, come è
capitato, ci si scopre ……. e ci si accorge in ritardo di ciò che manca nel
Cura Italia”.

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Fedespedi: la logistica non è una
banca

MILANO – La logistica non è una banca, e nelle attuali condizioni il sistema
logistico non potrà garantire a lungo la propria attività al servizio
dell’economia del Paese. Alle gravi difficoltà operative dovute al
congestionamento dei nodi logistici si aggiunge una crisi di liquidità

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finanziaria che rischia di minare l’attività delle imprese del settore della
supply chain.

Questo l’allarme che arriva da Fedespedi e dal presidente, Silvia Moretto:
“L’emergenza Coronavirus ha confermato la strategicità del settore della
logistica, delle spedizioni e del trasporto merci che vale il 9% del Pil
nazionale. Anche inquesta congiuntura eccezionale di sospensione delle
attività non essenziali – prorogata con un nuovo Dpcm fino al 13
Aprile – la supply chain continua con senso di responsabilità a lavorare al
servizio dell’economia del Paese in base a quanto disposto dai decreti
governativi, ma non può sostenere interamente gli oneri del lockdown. Siamo
riconosciuti tra le attività essenziali ma non ci sono le condizioni per
poter garantire il nostro servizio”.

Come abbiamo già denunciato – prosegue Moretto – è necessario che il Governo
chiarisca che l’attività di magazzinaggio è consentita per tutte le imprese,
anche quelle in cui il processo produttivo è fermo. Questo è fondamentale
perché i nostri operatori possano proseguire le attività di consegna e ritiro
della merce: gli hub portuali e aeroportuali sono vicini al livello di
capacità massima di contenimento dei container.

Se raggiungiamo il livello di saturazione scatteranno ulteriori oneri a
carico della merce. A questo si aggiunge la preoccupazione per la crisi di
liquidità finanziaria che ha già gravi conseguenze sui bilanci aziendali. Le
imprese clienti chiedono dilazioni di pagamento e delle scadenze che noi non
possiamo accordare. Siamo operatori della logistica e non istituzioni di
credito e non possiamo lavorare senza essere remunerati”.

Moretto aggiunge: “l dati analizzati dal Centro Studi Fedespedi mostrano una
contrazione del Pil italiano tra il 4% e il 7% nel 2020. La contrazione degli
scambi commerciali, inoltre, impatta gravemente in termini di fatturato su
tutti i comparti della filiera logistica. Come evidenziato dal Centro Studi
di Confetra, la Confederazione generale italiana dei trasporti e della
logistica, nel 2020 si prevede una contrazione dei volumi di merce
movimentata del 20 – 25%.

È assolutamente necessario che le imprese nostre clienti paghino i servizi
che hanno attivato con noi e che abbiamo portato a termine anche in questa
congiuntura eccezionale, come previsto e nelle condizioni richieste dalle

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disposizioni governative. Già ad oggi sono calcolati oltre 2,5 miliardi di
euro di crediti insoluti (Centro Studi Confetra) che stanno mettendo a
rischio la sopravvivenza delle nostre imprese nel breve termine. Il nostro è
un settore labour intensive che impiega 50.000 addetti: le aziende devono,
innanzitutto, essere in grado di pagare il lavoro delle persone,
checontinuano ad alimentare ogni giorno la circolazione delle merci nel
nostro sistema paese”.

“Rivolgiamo, quindi, un appello alle nostre imprese clienti per invitarle a
non scaricare sul nostro comparto gli oneri del lockdown, consapevoli della
difficoltà che questa emergenza comporta per tutto il tessuto economico del
Paese. Chiediamo al Governo, inoltre, di fornire al settore tutte le garanzie
operative e finanziarie perché le imprese possano proseguire la propria
attività”, conclude Moretto.

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                                  2020 -
11 Giugno 2020 -

Le proposte di Assologistica al
Governo

MILANO – Poche, ma sostanziali misure per fronteggiare la situazione al
termine dell’emergenza, sono state proposte da Assologistica al Governo.

Sebbene l’impegno (per non dire lotta) per contenere e risolvere l’emergenza
sanitaria generata dal Coronavirus sia ancora in atto, tuttavia

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11 Giugno 2020 -

l’Associazione ritiene opportuno iniziare a pensare a come affrontare
concretamente il dopo-evento, che – come tutti sappiamo – metterà a dura
prova la tenuta economica del nostro Paese e, conseguentemente, anche del
settore della logistica e del trasporto merci.

Un settore il cui valore supera i 110 miliardi di euro, con un’occupazione
che sfiora un milione di addetti e che svolge un ruolo strategico per lo
sviluppo industriale e commerciale, garantendo consumi, distribuzione,
approvvigionamento, import ed export e producendo benefici a consumatori,
cittadini e famiglie, e al sistema imprenditoriale nel suo complesso. Di
questa strategicità, del resto, hanno finalmente tutti preso atto nel corso
di questa pandemia.

Dal primo istante in cui le autorità di Governo hanno impartito le direttive
a tutela della salute pubblica e di quella dei lavoratori, Assologistica ha
informato e aggiornato i propri associati mediante un puntuale servizio di
domande e risposte per affrontare in presa diretta l’adozione delle misure
governative, compresa la raccomandazione di adozione del Protocollo condiviso
di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della
diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, firmato dalle parti
sociali sotto l’egida del Governo.

Il settore sta affrontando un aggravio di costi, oltre a un calo dei volumi
dalle proporzioni allarmanti e che si prevede debba crescere ancora, anche a
seguito del prolungamento nel tempo delle misure di contenimento del
contagio. La continuità aziendale di moltissime imprese è in grave pericolo e
con essa la relativa base occupazionale.

Assologistica vuole dare il proprio contributo per il bene del Paese e del
settore: per questo intende presentare a Governo e Parlamento alcune proposte
valide per il settore (rappresentato dai codici Ateco 49-50-51-52-53-89.92).
Il tutto nella consapevolezza che occorra una terapia d’urto forte e
prolungata nel tempo, anche se basata su pochi essenziali interventi, qui
sotto riassunti.

Decontribuzione straordinaria per abbattere il costo del lavoro e mantenere
l’occupazione:

Assologistica chiede una riduzione straordinaria del 40% dell’aliquota

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contributiva IVS (Invalidità, Vecchiaia, Superstiti) a carico dell’azienda
con decorrenza dal 1/4/2020 fino a tutto il 31/12/2021 a condizione che
l’impresa mantenga fino a tale data almeno l’80% dei livelli occupazionali in
forza alla data dell’1/2/2020, intendendo per tali i lavoratori non in prova
a tempo indeterminato ed esclusi gli apprendisti. Resta ferma l’aliquota di
computo delle prestazioni pensionistiche.

Credito di imposta sugli acquisti di Dpi (Dispositivi per la protezione
individuale):

Assologistica chiede il riconoscimento di un credito di imposta del 50% sul
costo di acquisto sostenuto e documentabile da parte dell’azienda dei Dpi
necessari ai lavoratori, in applicazione delle misure previste dal protocollo
condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento
della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro. I costi ammessi
al credito di imposta sono quelli sostenuti con decorrenza 1/3/2020 e fino al
31/12/2021.

Riconoscimento immediato per la logistica dello status di “Servizio pubblico
essenziale”

con relativa applicazione delle norme della Legge n. 146/90 e successive
modificazioni per tutta la durata di permanenza dello stato di emergenza,
così come da delibera del Consiglio dei ministri del 31/1/2020. Una norma di
questo tipo (a onere zero per lo Stato) potrebbe generare un effetto
mediatico molto positivo: sarebbe chiaro a tutti che chi lavora in logistica
sta contribuendo al sostegno del Paese. Tale status viene richiesto
limitatamente al periodo di permanenza dello stato di emergenza.

Oltre a queste proposte, Assologistica richiede poi l’adozione di misure
destinate al sostegno finanziario delle imprese. E in particolare chiede che
quanto già disposto all’art. 56 del D.L. 17/3/2020 n. 18 (Cura Italia) venga
esteso anche alle grandi imprese, così da meglio supportare le forme di
tutela occupazionale. Tale norma, se adottata, non produce oneri per lo
Stato. E ancora l’Associazione chiede lo sblocco immediato dei crediti
fiscali vantati dalle imprese (Iva, Ires, Irap) in forma di liquidazione
oppure, se non fosse possibile, in forma di smobilizzo del credito verso il
settore bancario, con copertura di garanzia da parte dello Stato. E ancora
Assologistica chiede la soppressione per il 2020 dell’aumento Ires per i

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concessionari di demanio pubblico, di cui all’articolo 1 comma 716 della
Legge 27/12/2019 n. 160, una norma recentemente introdotta con l’ultima Legge
di Bilancio e che ora non risulta sostenibile, rischiando pure di apparire
beffarda.

Un’ultima richiesta concerne le misure a sostegno delle imprese che esportano
e per le quali si chiede la sospensione delle restrizioni previste dal Dpcm
del 22/3/2020 per le sole attività svolte dalle imprese del settore logistico
a favore di clienti esteri. Pertanto, qualunque attività di servizio resa a
favore esclusivamente di clienti esteri viene consentita. L’Associazione
comprende e condivide la ratio dei provvedimenti presi dal Dpcm del
22/3/2020, ma l’esperienza concreta di questi giorni sta facendo emergere il
grave rischio che i committenti esteri delle nostre imprese, per i quali non
vige alcuna restrizione all’attività, possano decidere di approvvigionarsi
altrove. Quando l’emergenza sarà passata, il cliente estero sarà
difficilmente recuperabile, con tutte le conseguenze del caso.

Dopo aver elencato queste proposte, il presidente di Assologistica, Andrea
Gentile ha dichiarato: “In questo difficile momento e nei momenti che
seguiranno nel dopo-emergenza al nostro Paese e a tutte le sue componenti
produttive sarà chiesto uno sforzo importante. Le imprese, anche del nostro
settore, non possono essere lasciate sole ad affrontare quello che le
aspetta, nella consapevolezza che la nostra Economia deve continuare a essere
una delle maggiori economie del Vecchio Continente (e non solo). Noi
logistici faremo la nostra parte, come abbiamo sempre fatto (e dimostrato
anche in questi giorni), ma lo Stato deve fare la sua, stando al nostro
fianco in quella che si sta configurando come una sorta di ricostruzione del
Paese”.

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11 Giugno 2020 -

Donazione Consorzio Zai per emergenza
Covid-19
VERONA – Il Consorzio Zai Interporto Quadrante Europa di Verona, attraverso il proprio
Consiglio direttivo, ha deliberato all’unanimità una donazione di 65 mila euro per far
fronte all’emergenza Covid-19.

Lo stanziamento della donazione è così suddiviso: 30 mila euro a favore del Banco
Alimentare del Veneto; 30 mila euro a favore della Fondazione della Comunità Veronese
#AiutiAMO Verona; 5 mila euro andranno invece alla Società Cooperativa Salute e
Territorio tramite la Federazione Italiana Medici di Famiglia della Sede Provinciale di
Verona, in prima linea sul nostro territorio per aiutare la popolazione.

Il Consiglio direttivo riunito in via straordinaria da remoto ha individuato le suddette
aree di intervento per dare immediatamente aiuti concreti nell’attesa di un confronto con
le forze politiche ed economiche della città.

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11 Giugno 2020 -

Il presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato e il suo Consiglio sensibilizzati dalla
difficoltà di molti veronesi che a causa della pandemia non possono lavorare o si vedono
privati anche di un minimo sostentamento economico oltre che dalle numerose famiglie
disagiate, hanno deciso di offrire la somma stanziata come primo intervento per tamponare
l’attuale emergenza che vede i bisogni alimentari tra necessità urgenti.

D’intesa con il Banco Alimentare di Verona ha dunque portato all’attenzione del Consiglio
direttivo le richieste trovando piena accoglienza.

La decisione di aiutare la Fondazione della Comunità Veronese #AiutiAMO Verona è stata
presa alla luce della grave e pesante situazione in cui si trovano le strutture
ospedaliere per il crescente numero di casi di ammalati e dalle difficoltà in cui opera
il personale sanitario a cui va tutto il sostegno e la riconoscenza da parte del
Consorzio Zai per come sta operando. Il contributo di 30 mila euro verrà utilizzato per
l’acquisto di materiale medico e sanitario specifico per affrontare l’emergenza
sanitaria.

La somma di 65 mila euro è stata immediatamente erogata agli enti beneficiari.

Il Consorzio Zai Interporto Quadrante Europa di Verona da oltre 70 anni è motore dello
sviluppo economico del territorio veronese ed ha affiancato Verona negli anni della
ripresa, un ruolo che continua ad esercitare: in questa situazione emergenziale il
Consorzio Zai ha voluto dare un forte segnale di presenza anche nell’ambito della
solidarietà, rinnovando un patto di vicinanza non solo sul piano economico, ma anche
sociale con la comunità veronese.

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