Varese sconfitto 5 a 2 ad Appiano: la dura legge del gol punisce i Mastini - Varese7Press

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Varese sconfitto 5 a 2 ad Appiano: la dura legge del gol punisce i Mastini - Varese7Press
Varese sconfitto 5 a 2 ad
Appiano: la dura legge del
gol punisce i Mastini
VARESE, 1 novembre 2020-Sconfitta dei Mastini sul ghiaccio
altoatesino per 5 a 2, con le reti dei padroni di casa
arrivate immediatamente dopo le clamorose occasioni
giallonere, spentesi tra i guantoni di Paller. Prima i Mastini
avrebbero potuto allungare il vaantaggio, poi trovare il
pareggio, poi rientrare in partita. La dura legge del gol è
stata però impietosa.

Con le assenze di Francis Drolet, Raimondi, M. Mazzacane e
Andreoni, i Mastini si presentano ad Appiano con un roster
comunque agguerrito e pronto a dare battaglia. Le intenzioni
si colgono fin dall’inizio: i primi dieci minuti sono un
dominio assoluto della formazione giallonera. Dopo un paio di
ottimi interventi di Paller, il Varese al minuto 8’20” passa
sfruttando una situazione di superiorità numerica, grazie alla
conclusione di Re che riceve da Schina e M. Borghi. La gioia
non dura molto perchè quando i numeri sul ghiaccio si
invertono, col 5 contro 4 a favore dei Pirati, questi
impattano con il nuovo acquisto Vallerand che lascia Tura di
stucco. Prima del termine del drittel è Schina a trovare il
vantaggio per gli ospiti.

Il secondo tempo inizia senza Di Vincenzo, rimasto negli
spogliatoi per un infortunio al ginocchio. L’Appiano prova a
spingere con un po’ più di convinzione, ma è il Varese ad
andare vicinissimo al tris con Privitera, se non fosse per un
superlativo Paller che col gambale allontana il pericolo
cancellando la gioia del gol al varesino.

I Pirati trovano il pareggio con Mair al minuto 28 con una
bella azione che aggira la gabbia di Tura, puck che gli passa
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davanti senza che nessun giallonero riesca ad intervenire e il
più lesto di tutti è proprio il giocatore altoatesino che
insacca.

I gialloneri riprendono il gioco con immediatezza, mandando
Piroso verso la gabbia avversaria, ma la bella conclusione del
numero 55 varesino si infrange sul palo a portiere battuto.

La dura legge del gol punisce la formazione giallonera: gol
sbagliato, gol subito. Von Payr sigla indisturbato la
marcatura con un’azione molto simile a quella sviluppasi pochi
istanti prima, spiazzando Tura. I Mastini sono un po’ fuori
fase e cadono in due penalità che costringono la squadra in 3
contro 5, ma la difesa è ottima. I Mastini da qui migliorano
sensibilmente e crescono di ritmo e di idee. Al minuto 37,
invece, l’occasione della doppia superiorità sul ghiaccio è a
favore dei gialloneri, che però non riescono a incidere, pur
trovando continuità di gioco nel terzo d’attacco. Paller
diventa protagonista bloccando il puck in più di un’occasione.

Nel terzo drittel passano poco meno di 90” e il poker
gialloblu è timbrato da Galimberti.

L’Appiano appare un po’ in affanno in quanto ha speso molto
per ribaltare il match, ma i Mastini non sanno approfittarne,
nemmeno quando M. Borghi si presenta tutto solo davanti a
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Paller facendosi parare il tiro. I Mastini non marcano nemmeno
nel powerplay successivo e qui si spengono le speranze
varesine, anche perchè i gialloneri cadono in alcune penalità
di troppo in rapida sequenza. Nonostante questo, l’occasione è
ancora molto ghiotta in doppia inferiorità con M. Borghi che
replica l’azione precedente e davanti al portiere non riesce
ad insaccare. Sul ribaltamento di fronte Schina appare
impreciso nella chiusura e gli avversari vanno a concludere:
Tura perde il bastone e nulla può sul tiro di Von Payr. Dopo
diverse proteste la rete viene concessa.

Appiano Pirates – Mastini Varese   5 – 2 (1:2   2:0   2:0)

08’20” (MV) Re (M. Borghi, Schina) PP1, 12’07” (AP) Vallerand
PP1, 19’10” (MV) Schina (Piroso, Vanetti), 28’13” (AP) Mair
(Galimberti), 30’24” (AP) Von Payr (Tombolato, Vallerand),
41’26” (AP) Galimberti (Mair, Stauder), 56’40” (AP) Tombolato
PP2

APPIANO PIRATES: 30 Paller, (29 Gaiser), 9 Dellagiacoma, 14
Morganti, 19 Unterrainer, 24 Gamper, 71 Hofer, 75 Spitaler, 95
Matonti, 6 Spoegler, 10 Tsurkan, 11 Oberrauch, 12 Mair, 17
Stauder, 55 Von Payr, 88 Galimberti, 91 Tombolato. Coach:
Patrice Lefebvre

MASTINI VARESE: 65 Tura (29 Bertin), 3 Schina, 5 Re, 8 A.
Bertin, 11 Papalillo, 22 E. Mazzacane, 44 De Biasio, 90 Ilic,
13 Gasparini, 16 Vanetti, 18 Cordin, 23 M. Borghi, 32 P.
Borghi, 54 Gherardi, 55 Piroso, 75 Di Vincenzo, 88 Privitera,
96 Odoni. Coach: Claude Devèze
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Da lunedí test tamponi rapidi
per le scuole, Rsa, Pronto
soccorso      e     istituti
penitenziari
VARESE, 31 ottobre 2020-Da lunedì i tamponi rapidi antigenici
inizieranno ad essere utilizzati      dalle ATS e ASST della
Lombardia in determinati ambienti pubblici e successivamente,
grazie ad una delibera che sarà presentata in Giunta martedì 3
novembre, saranno forniti a medici e pediatri di famiglia che
daranno la disponibilità. Queste tipologie di test consentono
una rapida definizione dell’esito e sono quindi molto
importanti per l’individuazione dei possibili casi Covid in
diversi ambiti”.

Lo annuncia il presidente della Regione Lombardia, Attilio
Fontana, a seguito della riunione con tutte le direzioni
strategiche delle ATS e delle ASST della Lombardia avvenuta
ieri. L’utilizzo dei test antigenici rapidi sarà disciplinato
attraverso un apposito provvedimento iscritto all’ordine del
giorno della prossima Giunta regionale.

“I tamponi antigenici rapidi – spiega l’assessore al Welfare
Giulio Gallera – saranno resi disponibili per medici e
pediatri di famiglia, per le USCA che effettuano test a
domicilio su indicazione del medico, o in determinate
collettività, nel settore scolastico, nelle unità d’offerta
residenziali e semiresidenziali, nei Pronto Soccorso, negli
istituti penitenziari per una rapida definizione dei casi
positivi e dei contatti stretti”.

I test antigenici intercettano specifiche porzioni proteiche
presenti sulla superficie virale del Sars-Cov-2.

“Viene disciplinato l’utilizzo del tampone antigenico –
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aggiunge Gallera – anche al di fuori dei percorsi di sanità
pubblica. I medici potranno eseguire i test rapidi in centri e
ambulatori privati, oppure nelle farmacie dei servizi purché
venga garantita la segnalazione degli esiti all’ATS e fornite
le opportune informazioni sulla quarantena o sull’isolamento
in caso di positività, oltre alla prenotazione del tampone
molecolare di conferma senza costi o procedure aggiuntive per
il cittadino.

Analoghe prescrizioni valgono in caso di effettuazione dei
test da parte del medico in ambito aziendale”.

“Le nostre ATS e ASST – conclude Gallera – in raccordo con i
Comuni e avvalendosi in alcuni casi della collaborazione con
la sanità militare, hanno predisposto progetti specifici che
prevedono l’allestimento di punti tamponi sul territorio”.

Il virus a Varese non ferma
la Lega: Maroni incontra
rappresentanti          del
centrodestra nella sede del
Carroccio
VARESE, 31 ottobre 2020- di GIANNI BERALDO-

Nemmeno il Covid ferma la Lega di Varese. D’altronde lo
spirito tenace e combattivo dei suoi rappresentanti ha sempre
contraddistinto il partito fondato da Umberto Bossi a metá
degli anni Ottanta.
Ad accompagnare il senatur fin dai primi tempi troviamo
Roberto Maroni, lo stesso che nel giro di qualche decennio ha
poi ricoperto ruoli importantissimi nella politica nazionale.

Il ”Bobo” appunto. Pur distante dai riflettori (per scelta)
l’ex Governatore della Lombardia non ha mai abbandonato la
politica attiva, spesso dedicandosi al suo territorio e alla
sua Varese. Attualmente ricopre il ruolo di consigliere
comunale nel capoluogo di provincia, ma pronto a lanciare una
nuova importante sfida essendo il candidato sindaco per la
coalizione di centrodestra nelle prossime elezioni
amministrative previste nel 2021.

Dopo aver dichiarato la sua disponibilitá, Maroni non ha perso
tempo sapendo quanto é irta e non priva di difficoltá la
strada che potrebbe riportare la Lega e tutta la coalizione ai
vertici della politica cittadina dopo 5 anni ad appannaggio
del centrosinistra con la sorpresa Davide Galimberti, sindaco
del Pd con non aveva nessuna esperienza pregressa a livello
politico.

                                  Roberto Maroni

Di colpi di scena e di sorprese questa volta la Lega non ne
vuole proprio sapere: il sindaco deve essere un loro
rappresentante annullando quel fastidioso (a detta loro)
status quo di questi ultimi anni.

Dopo i primi colloqui informali avvenuti nelle scorse
settimane, questa mattina alle 11 nella sede della Lega Maroni
ha convocato i vari rappresentanti del centrodestra varesino
come Salvatore Giordano di Fratelli d’Italia, il consigliere
regionale Giacomo Cosentino e quello comunale Stefano Clerici
di Lombardia Ideale, Domenico Battaglia e    Simone Longhini
(capogruppo in Consiglio comunale) per Forza Italia e
l‘assessore regionale Raffaele Cattaneo in rappresentanza
dll’Udc.

«E’stato un primo interessante incontro conoscitivo con il
candidato sindaco-ci dice Cristiano Angioy commissario
cittadino della Lega-. Incontro utile per snocciolare e
intavolare argomenti e discussioni».

Angioy sottolinea che ovviamente sono ancora incontri semi
ufficiali «in realtá vi saranno i ”soliti” riti interni dove
ognuno dei coordinatori cittadini andrá a parlare con i suoi.
Poi, covid permettendo, vi sará l’ufficializzazione della
candidatura Maroni che verrá dichiarata        con   tutti   i
rappresentanti della coalizione».

Comunque vada sará una campagna elettorale molto interessante
e vivace tra due personaggi (l’altro chiaramente é Galimberti
che ha giá ufficializzato la sua ricandidatura) che in fondo
si temono ma nel contempo si stimano.

Speriamo nel frattempo cambi pure lo scenario pandemico che
vede Varese triste protagonista nazionale come numero di
contagi.

Dati in continua ascesa con un trend che, se confermato anche
nei prossimi giorni, porterá quasi certamente ad una sorta di
lockdown locale.

direttore@varese7press.it
Gli Infermieri professionali
incrociano le braccia per un
giorno: sciopero generale il
2 novembre
VARESE, 31 ottobre 2020 – «Nel pieno della riesplosione
dell’emergenza Covid, di fronte alla palese cattiva gestione
di quella che poteva essere una seconda fase, se non indolore,
certamente dai contorni non drammatici come quella che stiamo
vivendo in questi ultimi giorni, in tutti gli ospedali,
piccoli e grandi, da Nord a Sud, impegnati nell’ardua
battaglia contro la pandemia, gli infermieri italiani
incrociano le braccia per 24 ore, da lunedì 2 novembre alle
ore 7.00 fino alle ore 7.00 di martedì 3 novembre, per dire
ancora una volta “no” all’indifferenza, alla mancanza costante
di un dialogo costruttivo con il Governo, le Regioni al non
coinvolgimento nelle decisioni “chiave” per il futuro della
categoria.

Ed è emblematico che in un frangente così delicato per la
storia della sanità pubblica del nostro Paese, siano gli
infermieri, perno indiscutibile di un sistema deficitario che
si regge a galla grazie al loro impegno e alla loro dedizione
per la strenua difesa della salute della società civile, a
decidere volontariamente di non recarsi sul posto di lavoro e
di aderire all’azione    promossa dal nostro sindacato, con
tutte quelle che possono essere le conseguenze del loro gesto,
garantendo beninteso, come la legge vuole e come vogliono gli
stessi infermieri a beneficio dei cittadini, i servizi
minimi».

Quasi tutte le aziende sanitarie hanno pubblicamente informato
dei possibili disagi dovuti al rinvio delle prestazioni
ordinarie. Purtroppo saranno centinaia di migliaia le
prestazioni infermieristiche che verranno meno in Italia. Così
Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up,
Sindacato Infermieri Italiani, annuncia il programmato
sciopero che prenderà il via lunedì mattina.

                Infernieri    in   piazza      (fonte    foto
                RavennaNotizie.it)

«A chi ci chiede di tirarci indietro rispondiamo che se non lo
abbiamo fatto, è perché troppo importanti sono le istanze in
gioco, troppo lunga è l’attesa di una svolta che non è mai
arrivata. Il gioco delle promesse mancate è finito, continua
De Palma. Gli infermieri italiani, logorati e stanchi di
essere presi in giro, sono pronti a fermarsi per 24 ore. E
sono davvero tanti i colleghi che da tutta Italia ci hanno
chiamato confermando la loro volontà di aderire. Prevediamo
perciò una massiccia partecipazione, ma soprattutto vogliamo
lanciare un messaggio al Governo ed alle regioni che, nei
fatti, ci stanno ancora una volta voltando le spalle, con
accompagnamento di inutili elogi e lodi sdolcinate.
L’adeguamento di stipendio con la snervante attesa di un
aumento in busta paga, la creazione di un alveo contrattuale
autonomo che valorizzi economicamente e professionalmente il
nostro ruolo e provvedimenti concreti, che ci consentano di
svolgere il nostro lavoro in sicurezza, non come accade oggi:
sono queste e molte altre le ragioni per le quali abbiamo
deciso di fermarci. Consapevoli che lottiamo contro un
“mostro” di nuovo agguerrito e lo facciamo oggi più che mai
con armi spuntate, con una carenza di infermieri che ad inizio
pandemia era di almeno 53000 unità e che a causa di politiche
inconcludenti si acuisce giorno per giorno. Contestiamo quei
provvedimenti secondo i quali un infermiere che viene a
contatto con un soggetto infetto debba continuare a lavorare
fin quando non avrà sintomi della malattia, rappresentando un
rischio per se e per gli altri, mentre qualsiasi altro
cittadino nelle stesse condizioni viene collocato in
quarantena. Anche noi abbiamo famiglie, i nostri figli sono
come quelli degli altri, non vogliamo metterli a rischio,
pretendiamo di lavorare in sicurezza.

Eppure, nonostante tutto questo, noi da martedì riprenderemo a
rischiare la vita, con turni anche di 24 ore consecutive. A
dimostrazione che ci siamo e ci saremo sempre. I cittadini
capiscono le ragioni della nostra protesta, ora più che noi
mai siamo al loro fianco e loro lo sono al nostro. Chi perde
di credibilità non siamo certo noi. La colpa è di chi avrebbe
dovuto garantire una organizzazione tale, nella sanità
pubblica, da permetterci di gestire la nuova emergenza senza i
patemi che viviamo oggi. E non è escluso, se Governo e Regioni
non considereranno seriamente le nostre richieste, che non
si decida di di acuire la lotta, e che il nostro prossimo
passo non sia quello di proclamare uno sciopero di 48 ore.
I quattro infermieri con i nomi dei giocatori
                sulle tute (foto gazzetta.it)

Insomma, dove sono le nuove assunzioni? Che fine hanno fatto
le promesse dei contratti a tempo indeterminato? Gli
infermieri, precari con contratti a termine fino a dicembre, e
con gli stipendi tra i più bassi d’Europa. Sino ad oggi
abbiamo conosciuto solo il dovere, abbiamo lavorato con la
cenere in testa durante tutta la pandemia senza nulla
chiedere, anche in questa giornata di sciopero continuiamo a
lottare contro la morte assumendoci comunque la responsabilità
di garantire i servizi minimi alla cittadinanza, e certo non
ci arrendiamo. Quello che è sicuro, è che saremo ancora una
volta noi a tirare fuori gli italiani dalle sabbie mobili,
dalle paludi più nere, rischiando di finirci dentro mentre
riportiamo a riva chi è in pericolo. Mentre dietro di noi,
“gli altri”, rimarranno a guardare inermi, talvolta
continuando     ad  elargire    inutili    quanto   patetici
elogi», conclude De Palma.
Controlli Covid ai confini
con la svizzera: diverse le
infrazioni
LUINO, 31 ottobre 2020-Proseguono i servizi di controllo sul
rispetto delle misure di prevenzione al contagio da Covid-19
da parte degli Agenti della Polizia di Frontiera di Luino, nei
pressi dei valichi di frontiera con la Svizzera e lungo le
arterie stradali ad essi afferenti, oltre che nei pressi delle
principali stazioni ferroviarie dove transitano convogli
provenienti dalla Svizzera.

Nella sola giornata di ieri sono state controllate 50 persone
in vari tratti della fascia di confine, riscontrando talune
violazioni amministrative immediatamente contestate ai sensi
della vigente normativa.

Nei pressi del valico di Zenna, ieri pomeriggio due giovani
elvetici sono stati contravvenzionati perché, senza essere
classificabili come conviventi, a bordo dell’autovettura (che
costituisce luogo chiuso ai fini della normativa Covid-19) non
indossavano la mascherina né rispettavano il prescritto
distanziamento interpersonale dato che il passeggero sedeva
sul posto anteriore destro anziché su quello posteriore. Alle
02.00 circa di stanotte, invece, nei pressi del valico di
Lavena Ponte Tresa una donna di nazionalità brasiliana
residente in Italia è stata contravvenzionata al suo rientro
dalla Svizzera perché il motivo del suo spostamento notturno
non è stato ritenuto rientrante nelle straordinarie esigenze
ammesse per spostamenti tra le 23:00 e le 05:00 (divieto
tuttora valido in Regione Lombardia ed ovviamente comprendente
anche gli ingressi dalla Svizzera). Si ricorda che i
lavoratori transfrontalieri sono esentati da tale divieto ma
limitatamente agli spostamenti per motivi professionali e per
il successivo rientro alle loro abitazioni.
Busto  Arsizio,   arrestato
pregiudicato    dopo    una
rocambolesca fuga con auto
rubata
BUSTO ARSIZIO,   3 ottobre 2020-Un’altra fuga rocambolesca su
un’auto rubata   si è conclusa con l’arresto del responsabile
eseguito dalla    Volante del Commissariato della Polizia di
Stato di Busto   Arsizio.

Teatro dell’inseguimento è stata, ancora una volta, la zona ai
confini tra Busto Arsizio e Castellanza, circondata da boschi
che costituiscono uno dei luoghi dello spaccio di sostanze
stupefacenti. La pattuglia che alle 17,30 di ieri stava
perlustrando quell’area ha incrociato una Fiat Punto che
viaggiava in direzione opposta con a bordo il solo autista.
L’uomo, che indossava un cappellino, dopo aver notato a sua
volta i poliziotti si è voltato per non farsi vedere in volto
ma così facendo ha definitivamente insospettito gli Agenti
che, dopo aver invertito la marcia, gli hanno inutilmente
intimato l’alt. Il guidatore ha infatti iniziato una fuga
spericolata, imboccando curve a elevatissima velocità e
mettendo in pericolo la sicurezza degli altri automobilisti di
passaggio. L’inseguimento è durato alcuni minuti, fino a
quando i poliziotti hanno notato la Punto entrare in un
parcheggio senza vie di uscita, se non attraverso un bosco,
dietro al muro di cinta di una ditta.

A questo punto i poliziotti hanno deciso di appostarsi
nascondendo l’auto di servizio e infatti, dopo qualche minuto,
hanno notato l’uomo col cappellino sporgersi da dietro il muro
di cinta e osservare la strada per verificare se la Polizia
fosse ancora sulle sue tracce. Gli operatori della Volante
sono quindi usciti dal loro nascondiglio e hanno bloccato
l’uomo, trovando subito dopo la Punto, con il motore caldo e
gli pneumatici fumanti, parcheggiata a pochi metri.

L’individuo ha fatto un estremo tentativo di negare la propria
presenza alla guida dell’auto, che si presentava chiusa e
senza chiavi di accensione, ma è stato definitivamente
smentito dalle immagini registrate da alcune telecamere che lo
mostravano mentre, issatosi sul muro di cinta della ditta, vi
posava un oggetto. In quello stesso punto i poliziotti hanno
infatti recuperato le chiavi dell’utilitaria, che è risultata
rubata a Vergiate.

Il fermato, un italiano di 53 anni con numerosi precedenti, è
stato arrestato per ricettazione e resistenza a pubblico
ufficiale.

Emergenza   Covid:   chiuso
centro prelievi di Malnate
MALNATE, 31 ottobre 2020-Il centro prelievi di MALNATE resterà
chiuso a seguito dell’emergenza Covid e riorganizzazione del
personale di laboratorio dal 2 al 7 novembre compresi.
L’emergenza Covid ha ridotto il personale operativo del
laboratorio BIANALISI di Carate Brianza che analizza i
campioni. Per questo motivo la maggior parte dei centri
prelievi BIANALISI resteranno chiusi dal 2 al 7 di novembre
2020.
Anche il centro prelievi di MALNATE resterà chiuso del 2 al 7
novembre compresi.
L’Europa in ginocchio per
Covid: ondata pandemica senza
precedenti
VARESE, 31 ottobre 2020-L’Europa affronta ormai la seconda
ondata della pandemia, con gran parte dei Paesi che devono
affrontare situazioni sempre più allarmanti.

Come gli oltre 31’000 casi in un giorno in Italia e la
Lombardia ancora “maglia nera” tra le regioni – tanto da aver
segnalato 8’960 casi in 24 ore, valore prossimo a quello
registrato venerdì nella Confederazione dove si sono
registrate 9’207 nuove infezioni.

Allo scopo di fronteggiare l’emergenza, sempre più nazioni
ricorrono a misure drastiche, come il coprifuoco e altre
limitazioni applicate dai Governi nazionali quasi ovunque,
come è il caso di Spagna, Francia, Germania, Belgio, Regno
Unito.

Gli Stati Uniti dal canto loro continuano a essere la nazione
più colpita dal Covid-19. Stando ai dati diffusi sabato
mattina dalla Johns Hopkins University, i contagi nel Paese
sono ormai oltre nove milioni, mentre le persone decedute sono
quasi 230’000, 33’500 nel solo Stato di New York. Ma per
quanto riguarda i casi accertati, l’India evidenzia a sua
volta valori impressionanti, come gli 8’137’000 contagiati che
la pongono al secondo posto in questa triste classifica. In
merito al numero di persone decedute, dopo gli USA segue il
Brasile (quasi 160’000) e poi, appunto, l’India con 121’700
morti.(fonte Rsi.ch)

A    Varese    iniziano   le
restrizioni Covid: ordinanza
comunale     per   cimiteri,
parchi,     musei   e   area
Schiranna
VARESE, 30 ottobre 2020-Sette giorni con precauzioni e controlli
ulteriori per limitare i contagi da coronavirus. In attesa delle
decisioni che potrebbero arrivare da Milano e Roma dopo gli ultimi
numeri sulla diffusione della pandemia. In vista del prossimo weekend,
nel quale rientrano importanti ricorrenze, il livello di attenzione a
Palazzo Estense è salito al massimo. La situazione è costantemente
monitorata, soprattutto considerando una curva dei contagi che, in
provincia di Varese, si è impennata in modo molto preoccupante nelle
ultime settimane. Per questo è stata emanata oggi un’ordinanza che
resterà in vigore fino a venerdì prossimo, 6 novembre.

«Questa soluzione – afferma il sindaco Davide Galimberti – è una forma
preventiva e di auspicabile contenimento, in attesa che Governo e
Regione decidano cosa fare nell’immediato futuro. Rispetto a quanto
contenuto già nell’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei
ministri e nell’ultima ordinanza di Regione Lombardia non è al momento
prevista nessuna ulteriore chiusura, ma abbiamo lavorato per maggiori
controlli e regolamentazioni. Ovviamente i numeri che questa sera
abbiamo letto dai bollettini delle autorità sanitarie ci preoccupano
notevolmente. Complici le belle giornate e le due ricorrenze religiose
che ci apprestiamo a vivere, così, vogliamo evitare che troppe persone
si ritrovino concentrate in alcuni luoghi della città. Per questo
motivo ho firmato oggi pomeriggio un’ordinanza che stabilisce
particolari attenzioni per gli accessi ai cimiteri, al Sacro Monte e
alla Schiranna. Saranno inoltre sospese per lo stesso periodo di tempo
le aperture delle sale studio. Faremo tutto quanto è possibile per
contenere il contagio e resteremo in costante contatto con le autorità
sanitarie e i massimi livelli istituzionali».

Misure puntuali, quelle dell’ordinanza, che vogliono aumentare le
tutele permettendo comunque di vivere le prossime festività nel modo
più sicuro possibile. «Nessuno vuole toccare l’importante tradizione
di commemorare i propri cari – prosegue il sindaco – ma quest’anno è
importante che non si creino assembramenti. È anche molto probabile,
poi, che durante le festività di questo weekend saranno soprattutto
gli anziani a recarsi nei cimiteri; proprio quei cittadini, quindi,
che in questo momento dobbiamo proteggere maggiormente e che, anche
personalmente, invito, per quanto possibile, a rinviare uscite non
necessarie. I controlli, comunque, avverranno anche in altre zone
della città individuate come possibili mete per la popolazione.
Vigileremo sui possibili assembramenti e, nel caso si verificassero,
saremo costretti a limitare gli accessi. Un’ultima raccomandazione è
rivolta ai più giovani per la festa di Halloween: quest’anno,
purtroppo, dovremo rinunciare a questo momento di socialità. I piccoli
sacrifici che oggi chiediamo a tutti, però, puntano a evitare scenari
che abbiamo vissuto nel recente passato».
Centro cittá deserto per restrizioni durante
                    lockdown

Nel dettaglio, l’ordinanza firmata oggi prevede che, dal 31 ottobre al
6 novembre, quanti si recheranno nei quattordici cimiteri cittadini
indossino le mascherine e rispettino il distanziamento interpersonale.
Particolari limitazioni potranno essere individuate per l’accesso alle
aree chiuse delle strutture e, in caso di eccessive presenze, potrà
essere disposta anche la temporanea chiusura di singoli cimiteri.
Proprio per favorire un ordinato afflusso gli orari di apertura, per
tutto il periodo di validità dell’ordinanza, saranno estesi dalle 7.30
alle 17.30.

Sarà sospesa, nelle giornate di sabato 31 ottobre, lunedì 2 novembre e
giovedì 4 novembre, la vendita dei beni usati nei mercati di piazzale
Kennedy.      Sospensione   anche   per   le   concessioni   riguardanti
l’occupazione temporanea di suolo pubblico; misura questa che prevede
l’eccezione lo svolgimento di attività economiche, che saranno
pertanto regolarmente consentite.

Limitazioni poi, come anticipato, per quanto riguarda l’accesso al
Sacro Monte e alla Schiranna:       i cittadini che percorreranno la Via
Sacra, le vie del borgo del Sacro Monte, le località Campo dei Fiori,
Schiranna e il Parco Zanzi, avranno l’obbligo di indossare i
dispositivi di protezione individuale e quello di mantenere il
distanziamento interpersonale. In caso di assembramenti e situazioni
di affollamento tali da non poter garantire le condizioni di
sicurezza, potranno essere chiuse alla circolazione veicolare –
eccetto le consuete deroghe vigenti – le vie di accesso alle località
Sacro Monte – Campo dei Fiori e alla Schiranna. Sospesa, inoltre,
l’attività della funicolare da e per Santa Maria del Monte. I parchi
cittadini saranno regolarmente aperti, ma, in caso di presenze
numericamente eccessive, potranno essere temporaneamente chiusi.

Nelle biblioteche della città resta disponibile, con le modalità già
attive, il servizio di prestito libri, sia cartacei che nelle sempre
più richieste versioni ebook. Sono invece chiusi i locali della
Biblioteca civica di via Sacco, della Biblioteca dei ragazzi “Gianni
Rodari” di via Cairoli, dell’Archivio storico di via XXV Aprile e
quelli   della   Biblioteca   specialistica   del   liceo   musicale   via
Garibaldi. Chiusura anche per le sale espositive Veratti e Nicolini,
nonché per le sale studio di piazza XX Settembre e di via Como.

Ultimo punto quello riguardante i musei cittadini. Anche in questo
caso i visitatori avranno l’obbligo di indossare le mascherine e di
mantenere il distanziamento, mentre per gli ingressi, tenuto conto
della dimensioni dei singoli spazi, saranno osservati particolari
scaglionamenti.      Venti    le   persone    che    potranno     essere
contemporaneamente presenti all’interno del Museo di arte moderna e
contemporanea del Castello di Masnago; quindici per il Museo etno
archeologico Castiglioni di Villa Toeplitz; venticinque per il Museo
tattile di Villa Baragiola; quattro, fino alla chiusura del 2
novembre, per il Museo preistorico dell’Isolino Virginia; trenta per
la sede del Fondo Ambiente Italiano di Villa e collezione Panza;
quindici per la Casa museo Lodovico Pogliaghi; cinque per la cripta
del Sacro Monte. Restano infine chiusi al pubblico il Museo
archeologico di Villa Mirabello, il Museo Baroffio e del Santuario, il
Centro espositivo Paolo VI alla Prima Cappella.
A Varese ancora alto il
numero di persone contagiate.
Dramma Milano con oltre 1600
nuovi casi
VARESE, 30 ottobre 2020-Rimangono ancora molto elevati i
numeri relativi a persone contagiate a Varese e provincia. I
dati odierni infatti parlano di altri 804 tamponi positivi
relegando Varese tra le cittá piú a rischio della Lombardia.

Importanti anche i dati della provincia di Como che oggi
superano addirittura Varese con 809 tamponi positivi rilevati.

Drammatica invece la situazione di Milano sempre piú vicina
alla chiusura.

In questo caso i numeri impietosi dicono che nella sola cittá
di Milano i positivi rileveati oggi sono 1.607 per un totale
di 3.979 in tutta la sua provincia.

Cifre che fanno rabbrividire pensando soprattutto ai ricoveri
ospedalieri, ora quasi al limite.

Sulla questione interviene Massimo De Rosa (M5S) consigliere
regionale: «Misure stringenti, per riaprire prima. È quanto
chiediamo a Regione Lombardia. La situazione in Lombardia è
seria. Siamo prossimi allo scenario 4, il peggiore, perdere
tempo e non decidere oggi significherebbe ritardare la ripresa
di domani. Per questo chiediamo al presidente Fontana quale
sia la sua strategia, di fronte a una curva dei contagi ormai
sempre più simile a una retta verticale. Regione Lombardia non
commetta gli stessi errori commessi a marzo. Scaricare la
responsabilità di lockdown sul governo è tanto comodo quanto
sbagliato, dal momento che il governo prende decisioni su
scala nazionale, ma la situazione in Lombardia è, ancora una
volta, decisamente peggiore rispetto al resto d’Italia. Qua lo
scenario è più simile a quanto sta accadendo in Francia.
Tralasciando quelle che sono le responsabilità specifiche e le
ripetute mancanze di questa Giunta, ad esempio si doveva
potenziare la medicina territoriale e invece mancano le Usca,
in questo momento di crisi serve unità, chiediamo quali misure
intenda prendere Fontana al fine di frenare l’incremento della
curva dei contagi e non rischiare il collasso delle strutture
ospedaliere».

redazione@varese7press.it
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