Tutti a cantare L'esercito delle corali - Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone

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Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone                                   Anno 55, Numero 10 – Novembre 2019

 L’esercito delle corali
Tutti a cantare

Quali sono le esigenze e le              ospitato “Corinsieme“, il primo            per la musica sacra. All’invito di
richieste delle corali parrocchiali      incontro delle corali parrocchiali         “Corinsieme“ hanno risposto diverse
di lingua italiana? Primo incontro       di lingua italiana. L’iniziativa,          corali delle parrocchie altoatesine:
a livello diocesano: occasione per       sostenuta dalla Diocesi, è la partenza     Vadena, Madre Teresa di Calcutta
presentarsi, scambiare esperienze,       del percorso avviato per favorire la       (Bolzano), S. Spirito Vipiteno,
analizzare la situazione.                conoscenza reciproca dei vari cori         Cantori della Schola Laives, Coretto
                                         parrocchiali italiani in Alto Adige,       Pineta, Laudamus San Giacomo,
Cantare è proprio di chi ama, e          fare il punto del loro prezioso servizio   San Domenico Bolzano, Regina
chi canta bene prega due volte: si       e approfondire eventuali esigenze di       Pacis e Visitazione Bolzano, Don
può sintetizzare così la giornata        formazione e sostegno. Allo scopo          Bosco Bolzano, SS. Rosario Bolzano,
particolare vissuta nel centro           è stato anche costituito di recente        Betania di Laives, San Michele
culturale della chiesa del SS. Rosario   un gruppo di lavoro all’interno            Bressanone.
a Oltrisarco a Bolzano, che ha           della     Commissione         diocesana                 Continua a pag. 2
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primo piano

Tutti a cantare
L’esercito delle corali parrocchiali in lingua italiana - continua dalla prima

I n apertura dell’incontro le corali si
  sono presentate, accompagnando la
breve cronistoria di ogni gruppo con
un canto, poi hanno scambiato espe-
rienze e discusso di esigenze di forma-
zione, coinvolgimento di altre persone,
servizio nella liturgia. Molteplici le im-
pressioni raccolte a fine manifestazio-
ne sulla situazione del settore.

Cosa serve alle corali?
• il bisogno di formazione (con riferi-
  mento specifico a corsi di impostazio-
  ne della voce, alle tecniche vocali, alla
  parte strumentistica adeguata),
• le difficoltà comuni a tutte le corali
  (“reclutare“ nuovi coristi, coinvolgere               messa per fare un concerto pubblico,                 mente animata da tutti i cori, e a segui-
  l’assemblea per migliorare il servizio                ma per fare un servizio a Dio.                       re con il pranzo preparato dal Gruppo
  nella liturgia, affinare la relazione               Da questo primo incontro scaturiran-                   giovani della parrocchia Regina Pacis.
  con il parroco, trovare tempo adegua-               no ora le piste di lavoro. Le corali di                Per la diocesi ha moderato l‘incontro
  to per le prove)                                    lingua italiana attive in diocesi sono                 Reinhard Demetz, il direttore dell’Uffi-
• 
  il punto di partenza fondamentale:                  attualmente una quarantina. L’appun-                   cio pastorale, per la parrocchia ha fatto
  la corale della parrocchia deve sem-                tamento “Corinsieme“ si è chiuso con                   gli onori di casa il decano e parroco
  pre tenere presente che non anima la                una celebrazione della Parola, ovvia-                  Luigi Cassaro.

In prima pagina e qui sopra: i rappresentanti delle corali di lingua italiana che si sono presentati ed esibiti nell’incontro a Bolzano

2    Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
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lettera pastorale

Un commiato dignitoso
“Mistero della fede: nella morte è la vita“: la lettera pastorale del vescovo Ivo Muser è un invito
alla riflessione sulla cultura cristiana delle esequie e l’accompagnamento adeguato dei defunti.
E ricorda che la Chiesa dice sì alla cremazione ma non alla dispersione anonima delle ceneri.

U    na lettera pastorale sulla cultura cri-
     stiana del rito funebre non solo per i
primi giorni di novembre, ma da discu-
tere e approfondire negli organismi par-
rocchiali, nelle unità pastorali e nelle con-
ferenze dei decanati. Il vescovo ricorda
che “l’ultimo colloquio, l’ultimo bacio, la
vestizione del defunto, la carezza amore-
vole della salma, il raccoglimento davanti
ad essa, la condivisione del lutto con altre
persone, il prendere congedo davanti al          Il vescovo Muser con i decani Cassaro e Holzer benedice le tombe al cimitero di Bolzano
feretro, la vista della tomba aperta, la cala-
ta della bara nella terra. Per l’elaborazione    quie nella stretta cerchia dei familiari o          praticato. La sepoltura rientra espressa-
del lutto, dare forma a queste esperienze        il funerale in forma privata, secondo il            mente nell’ultimo tratto di strada compiu-
può essere salutare. Sono momenti che            vescovo, “dimenticano che ogni persona              to con la persona defunta. Noi affidiamo
rendono possibile un addio dignitoso e           ha vissuto in un contesto sociale fatto di          la salma alla terra e quindi la accompa-
aiutano a rendere più intensi i giorni del       altre persone”. E rimarca che il commia-            gniamo fino alla fine”, osserva monsignor
commiato.”                                       to può essere anche un atto di riconcilia-          Muser. Considerato che in molti cimiteri
                                                 zione. Quindi l’assemblea che si raduna             sono entrate in uso modalità diverse, il
Un significato religioso e sociale               nella preghiera comunitaria per la perso-           vescovo invita espressamente “a riflettere
Citando Isaia, monsignor Muser ricorda           na defunta, sottolinea il presule, “ha un           su come poter restituire un significato a
che la cultura cristiana delle esequie “vive     significato religioso ma anche sociale.”            questo importante momento del fune-
della convinzione che Dio abbia chia-                                                                rale.” Ma allo stesso tempo ricorda che
mato per nome ogni persona. Il nome è            Sepoltura nella terra e cremazione                  “la cremazione è ammessa, a patto che
anche espressione dell’unicità e dell’ecce-      Il vescovo si sofferma poi anche sulla se-          non sia scelta per ragioni che mettano in
zionalità con cui Dio contraddistingue           poltura: “Del funerale cristiano fa parte           dubbio la fede nella resurrezione e nella
ogni persona. Perciò siamo persuasi che          anche l’interramento della bara. Questo             vita eterna. Nei casi in cui sia desiderata
funerali anonimi, senza la partecipazione        rito di inumazione dà il nome alla cele-            la cremazione, si troveranno riferimenti
di familiari e senza la possibilità di par-      brazione. È deplorevole che nella maggior           adeguati nei testi della liturgia.” Il vescovo
tecipare per amici e conoscenti, perdano         parte dei casi questo rito significativo del        precisa inoltre che “lo spargimento ano-
il loro senso.” La celebrazione delle ese-       calare la bara nella fossa non venga più            nimo delle ceneri di una persona decedu-
                                                                                                     ta non corrisponde alla cultura cristiana
                                                                                                     delle esequie.“ La norma della Chiesa, in-
   Cuore di luci                                                                                     fatti, non vieta la cremazione ma è contra-
                                                                                                     ria alla dispersione delle ceneri in natura,
   La perdita di un figlio pone genitori         to uomo nel Bambino Gesù: Egli                      temendo l’estinzione anzitempo del ricor-
   e parenti davanti a molti interrogati-        è la Luce del mondo, a questa Luce                  do dei propri defunti. Questa prassi, se-
   vi. Non possono credere che una vita          noi possiamo affidare i nostri figli,               condo la Chiesa, impedisce la possibilità
   possa spezzarsi così, proprio quan-           dicono i promotori dell’iniziativa:                 di esprimere con riferimento a un luogo
   do sta per cominciare, non possono            Assistenza religiosa ospedaliera di                 preciso il dolore personale e comunitario.
   credere che vada perso tutto ciò che          Bolzano, Associazione A.M.A. (Auto-
   significa un figlio. Spesso rimettere         MutuoAiuto Bolzano) e Katholische                   Vicino a morenti e familiari
   ordine tra sentimenti e pensieri ri-          Frauenbewegung. Durante la cele-                    In conclusione arriva dal vescovo un altro
   chiede un percorso molto lungo. La            brazione i genitori hanno la possibi-               duplice invito molto sentito: “Non lascia-
   celebrazione di domenica 1° di-               lità di percorrere con altre persone,               mo sole le persone morenti! Hanno biso-
   cembre alle 16.30 nella cappella              che hanno avuto esperienze simili,                  gno di vicinanza e accompagnamento.
   del cimitero di Bolzano a Oltri-              un tratto della via del lutto, condi-               Ma ne hanno bisogno anche i familiari,
   sarco invita ad un ascolto interiore,         videndo il dolore e presentandolo a                 che devono prepararsi alla perdita di una
   dando spazio e tempo per il proprio           Dio. Alla celebrazione sono invitati                persona o che sono colpiti da una disgra-
   lutto e i propri ricordi. Dio si è fat-       tutti i genitori, parenti e amici.                  zia.” Testo integrale della lettera pastorale
                                                                                                     su www.bz-bx.net

                                                                                                                Il Segno, numero 10 – Novembre 2019   3
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in diocesi

Nuove unità pastorali
Via libera in diocesi a tre nuove unità pastorali: riguardano le zone di Chiusa, Vandoies e San Lorenzo.
Positivi gli incontri con i Consigli pastorali parrocchiali coinvolti, i volontari e le persone interessate.

I   ncontri pubblici nelle ultime settima-
    ne hanno fornito informazioni e rispo-
sto ai quesiti sul percorso di tre future
unità pastorali. Nel dettaglio, gli incontri
promossi dalla diocesi sul territorio han-
no riguardato le seguenti parrocchie in
val d’Isarco e Pusteria:
• A Chiusa per l’unità pastorale che com-
   prenderà le parrocchie di Chiusa, Fu-
   nes, Tiso, Gudon, Velturno, Villandro,
   Lazfons, Colma, Ponte Gardena, Laion,
   S. Pietro di Laion, Barbiano.
• A Vandoies di sopra per l’unità pasto-
   rale che comprenderà le parrocchie di
   Rodengo, Rio Pusteria, Maranza, Val-
   les, Spinga, Vandoies di sotto, Vandoies
   di sopra, Vallarga e Fundres
• A San Lorenzo di Sebato per l’unità pa-
   storale che comprenderà le parrocchie
   di S. Lorenzo, Mantana, Onies, Falzes,
   Chienes, S. Sigismondo, Casteldarne e
   Terento.
Tutti gli incontri informativi hanno tro-         L’incontro pubblico per la nuova unità pastorale di Chiusa e dintorni in valle Isarco
vato un pubblico numeroso e partecipan-
te, interessato al futuro della pastorale         tematiche da affrontare congiuntamente                Herbert Prugger e Ricardo Brands da Sil-
nelle rispettive parrocchie. La questione         nell’unità pastorale e in che modo. Dopo              va, per quelle di Rodengo e S. Lorenzo il
principale ha riguardano infatti la pro-          circa un anno inizierà l’attuazione dei               diacono Günther Rederlechner. Tutte le
secuzione dell’attività pastorale alla luce       passi concordati, al termine della quale              informazioni generali sul tema unità pa-
della riduzione di sacerdoti ma anche dei         seguirà la festa di insediamento dell’uni-            storale in diocesi sono disponibili online
fedeli e dei volontari che si impegnano           tà pastorale. Diverse le domande e le os-             al link https://www.bz-bx.net/it/par-
nella chiesa. Il direttore dell’Ufficio pa-       servazioni emerse nei tre incontri in val             rocchie/unita-pastorali.html
storale Reinhard Demetz ha sottolineato           d’Isarco e Pusteria. La principale: con le
tra l’altro che la parrocchia non va con-         unità pastorali le parrocchie restano, ma
siderata un club che si occupa solo di se         per tutte ci sarà un solo parroco? Rispo-                La mappa
stesso e dei suoi appartenenti, ma invece         sta: in futuro i parroci saranno sempre
una comunità che esiste per gli altri. De-        meno, e a seconda delle sue dimensioni                   In diocesi 9 unità pastorali sono
metz ha poi ricordato che l’unità pasto-          l’unità pastorale potrà contare su più                   già operative, 15 sono in fase di
rale mette in rete le singole parrocchie,         parroci. Servirà quindi maggiore colla-                  costruzione, 5 sono partite in for-
che restano autonome ma che collabo-              borazione e anche proseguire sulla stra-                 ma ridotta e saranno ampliate.
rano e si sostengono a vicenda. La singo-         da del team pastorale, con persone re-                   Alla fine del processo il territorio
la parrocchia non sarà cancellata bensì           sponsabili che si occupano della gestione                diocesano sarà composto da 31
avrà una grande opportunità di guarda-            operativa della parrocchia. Si è inoltre                 unità pastorali e da una pastora-
re oltre i propri confini e di far parte di       parlato anche delle opportunità offerte                  le cittadina ciascuna a Bolzano
una comunità più ampia. Il cuore della            dall’unità pastorale per lanciare inizia-                e Merano. A fine ottobre è stata
nuova unità, in termini organizzativi, è          tive diffuse a favore dei giovani nonché                 costituita ufficialmente l’unità
il Consiglio pastorale unitario, nel qua-         del ruolo importante dei collaboratori                   pastorale di Tures (con le parroc-
le ogni parrocchia è rappresentata da             pastorali nel servizio a livello di unità                chie di Campo Tures, Selva dei
due persone. In questa sede si gettano            pastorale, come indicato dal Sinodo dio-                 Molini, Villa Ottone, Gais, Riva
le basi per progetti comuni e decisioni           cesano. Ad accompagnare nel cammino                      di Tures, Lappago, Acereto e Rio
congiunte tra le parrocchie. Dopo questi          verso l’istituzione delle unità pastorali                Molino), guidata dal decano Mar-
incontri pubblici inizia ora la fase di pia-      saranno alcuni consulenti debitamente                    tin Kammerer
nificazione, nella quale si definiscono le        formati: per l’unità pastorale di Chiusa

4    Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
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in diocesi

Verso la nuova cresima
Grande successo della Festa dei cresimati 2019, promossa per favorire l’incontro tra i ragazzi
che hanno ricevuto la cresima nell’ultimo anno. A che punto è il nuovo percorso in diocesi?

L   a “Festa dei cresimati – on fire“ é
    un progetto promosso dall‘Ufficio
diocesano scuola e catechesi, dall’uffi-
cio pastorale giovanile, dalla Südtirols
Katholische Jugend (SKJ) e dalla Ka-
tholische Jungschar Südtirols (KJS).
All’invito a festeggiare con il vescovo
Ivo Muser a Bolzano hanno risposto
quest’anno in 500: giovani che hanno
ricevuto il sacramento della cresima
negli ultimi 12 mesi, padrini e madrine
e sacerdoti che lo hanno amministrato.
La festa è iniziata nel centro pastorale
con le testimonianze dei ragazzi: “Se
prendiamo Gesù come esempio, il mon-
do potrà essere migliore e più solidale.“
Ospite a sorpresa, l’ex campionessa del-        Centro pastorale di Bolzano gremito per la festa dei cresimati 2019
lo sci alpino Isolde Kostner. Ha ricorda-
to ai ragazzi che “fare squadra è come          solo ai ragazzi dai 16 anni in su, con un            rare concretamente il nuovo percorso
avere una famiglia, che ti dà tanta forza       periodo di preparazione non inferiore ai             nelle parrocchie e nelle unità pastorali.
soprattutto nei momenti difficili. Pren-        12 mesi. Nel 2020-2021 si sospenderà la              Nel 2019 le cresime sono amministrate
detevi tempo e sfruttate le vostre doti,        celebrazione del sacramento per elabo-               ancora nella forma finora in vigore.
condividetele con gli altri, perchè così li
aiuterete a stare bene.“
                                                   L’ultima a Bolzano,                               vato hanno raggiunto Treviso per sa-
Il nuovo percorso                                  la prima a Treviso                                lutare il nuovo presule. L’ultima uscita
Nell’occasione Markus Felderer, diret-                                                               pubblica a Bolzano del neovescovo era
tore dell’ufficio diocesano scuola e ca-           Con una celebrazione nella cattedrale             stata domenica 29 settembre, quando
techesi, ha fatto il punto sulle novità            gremita da 1500 persone, esattamen-               monsignor Tomasi aveva celebrato
nella preparazione della cresima in Alto           te un mese fa si è insediato il nuovo             nella chiesa di Santa Maria in Augia,
Adige: “I membri dello specifico grup-             vescovo di Treviso, Michele Tomasi.               quartiere Don Bosco, la liturgia per la
po di lavoro stanno visitando in queste            “Spero di svolgere il mio compito con             Giornata 2019 del migrante e rifugia-
settimane tutte le unità pastorali della           saggezza, mitezza e fermezza“, queste le          to, momento culminante degli eventi
diocesi per presentare il futuro percor-           prime parole del bolzanino Tomasi ai              promossi in quel fine settimana da Uf-
so della cresima e le ragioni che sono             trevigiani. Presenti alla cerimonia an-           ficio pastorale diocesano, associazione
alla base del cambiamento. Il punto                che circa 200 altoatesini con il vescovo          Volontarius, Caritas diocesana con il
centrale è rafforzare il cammino di fede           Ivo Muser, che in autobus o mezzo pri-            Centro per la Pace e altre associazioni.
della persona.“ Riguardo alle reazioni
nelle unità pastorali, Felderer registra
posizioni differenti: “La novità provoca
generalmente un po‘ di timore, ma per-
cepiamo sempre più spesso la disponi-
bilità ad intraprendere la nuova strada.
Persone che giudicano il progetto inte-
ressante perchè offre una grande chan-
ce alle comunità parrocchiali.“ Come
noto, su indicazione del Sinodo e dopo
l’approvazione negli organismi diocesa-                   A sinistra, la celebrazione del vescovo Tomasi a Don Bosco, l‘ultima nella diocesi
ni, nella Chiesa di Bolzano-Bressanone                                  di Bolzano-Bressanone; a destra il suo ingresso a Treviso.
dal 2022 la cresima sarà amministrata

                                                                                                                Il Segno, numero 10 – Novembre 2019   5
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formazione

In parrocchia (in)formati
Tanti cambiamenti interessano anche la Chiesa locale e richiedono un rinnovato interesse formativo.
Le offerte del nuovo Percorso di formazione diocesano per i volontari nelle parrocchie..

N    ell’anno pastorale dedicato a for-
     mazione &comunicazione, il nuo-
vo Percorso diocesano vuole risponde-
                                                   pastorale ci sono proposte di formazio-
                                                   ne appropriate. E quindi per i vari ruoli
                                                   e incarichi svolti all’interno di:
                                                                                                  ne almeno un giorno all’anno. Accanto
                                                                                                  a corsi regolarmente proposti nelle case
                                                                                                  di formazione, ogni unità pastorale è li-
re a questa sfida con un nuovo sistema             • team pastorale o consiglio pastorale         bera anche di prenotare i corsi deside-
formativo a struttura modulare, che                • liturgia                                     rati, che verranno proposti in loco. In
accolga ed integri tutte le proposte di            • annuncio                                     tal modo, ognuno è libero di scegliere
formazione oggi presenti per i volonta-            • famiglia, bambini e giovani                  un percorso di formazione adeguato
ri. Ovviamente non è un obbligo, ma                • Caritas e Missio                             alle sue particolari esigenze. Il Percor-
un utile accompagnamento, a cui de-                • amministrazione.                             so di formazione diocesano nasce dalla
dicare una giornata all‘anno. Tramite                                                             cooperazione tra la Curia diocesana e
proposte coordinate fra di loro, è pos-            Moduli specifici, corsi ad hoc                 gli istituti diocesani di formazione: Ka-
sibile costruire un percorso di forma-             Oltre a 5 moduli di base (essere Chiesa        tholisches Bildungswerk, Accademia
zione individuale, che tenga conto dei             oggi; ascoltare e comprendere la Parola        Cusano, Studio Teologico Accademico
bisogni e degli interessi di ciascuno. Il          di Dio; vivere la Parola di Dio; appro-        di Bressanone, Istituto di Scienze Reli-
Percorso diocesano punta a rafforzare              fondire e trasmettere la fede; celebrare       giose. Sul sito web della diocesi c’è una
il volontariato nelle parrocchie e a for-          e vivere la liturgia) si aggiunge una lista    sezione dedicata al Percorso diocesano
nire strumenti adeguati per i diversi              di moduli specifici riguardanti temi im-       di formazione, dove sono disponibili
ruoli all’interno della comunità parroc-           portanti per uno o più ruoli: gestione e       informazioni aggiornate sui corsi di-
chiale. Volontari e interessati hanno la           comunicazione, celebrazione, annun-            sponibili.
possibilità di crescere nel loro impegno           ciare; servire/aiutare; amministrare. Il       Il link sul sito della Diocesi è www.bz-
e di essere rafforzati nelle loro compe-           volontario può scovare il corso che in-        bx.net/it/percorso-di-formazione.
tenze. In concreto: per ciascun ambito             tende seguire, dedicando alla formazio-        html

    Open day alle Marcelline                       1° grado, il liceo liguistico quadriennale.       Come funziona?
                                                   L’appuntamento con l’open day infor-
    Con il motto “Il tuo passaporto per il         mativo è per giovedì 28 novembre dal-             Un esempio su come procedere:
    domani“ l’Istituto Marcelline di Bolza-        le 14.30 alle 18 nell’Istituto Marcelline,        se io volontario desidero appro-
    no, scuola paritaria e cattolica, propone      con ingresso in via Principe Eugenio.             fondire le mie competenze nel
    l’open day 2019, un pomeriggio di in-          Nella presentazione, l’Istituto ricorda           servizio alla comunità, apro la
    formazione durante la quale le famiglie        che “privilegia i valori civili e religiosi       pagina web del Percorso diocesa-
    potranno conoscere l’offerta formativa         con un’educazione che parte dall’infan-           no di formazione, dove trovo una
    dell‘istituto, che si articola lungo quat-     zia fino alle porte dell’università, offren-      lista dettagliata di tutti i ruoli pre-
    tro direttrici: la scuola dell’infanzia, la    do a tutti i nostri studenti una visione          senti in parrocchia. Scopro così
    scuola primaria, la scuola secondaria di       internazionale e all’avanguardia.“                quali corsi sono proposti per il
                                                                                                     mio ruolo specifico, assieme alle
                                                                       istitUTO                      indicazioni di data, luogo e ora in

                                                                    MARCELLINE                       cui si terranno. Con un ulteriore
                                                                                                     click completo l’iscrizione. Altro
                                                                      bOLZANO                        esempio: se una stessa unità pa-

                                                      OPEN DAY                                       storale può contare già su diversi
                                                                                                     interessati a partecipare, può de-
                                                                                                     cidere di non iscrivere i volontari
                                                   GIOVEDì 28.11.2019                                a uno degli appuntamenti propo-
                                                                           14.30 -18.00              sti ma di prenotare direttamente
                                                                                                     il corso in loco, fissando luogo e

                                                  il tuO PASSAPORTO                                  data. Anche questo corso viene
                                                                                                     inserito sulla pagina web del Per-
                                                       PER IL DOMANI                                 corso di formazione, per eventuali
    L’ordinazione a vescovo di Michele sotto lo sguardo attento e commosso del fratello Roberto      altri interessati.

6    Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
Tutti a cantare L'esercito delle corali - Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone
dentro la notizia

Vademecum per coraggiosi
Dal sondaggio in dieci parrocchie a diverso grado di bilinguismo è scaturito un piccolo manuale, un “vademecum
per coraggiosi”, perchè la comunicazione vera richiede una certa dose di coraggio: aprirsi all’altro rende vulnerabili.
di Paolo Valente

L    ’assessore alla cultura Anton Zelger
     (1914-2008) è passato alla storia per
una frase: “Quanto più chiaramente di-
                                                   donne e uomini bilingui. Possono fare
                                                   da mediatori non solo linguistici ma
                                                   anche culturali. La comprensione alme-
                                                                                                       mecum offre alcune altre indicazioni.
                                                                                                       Alle comunità chiamate a riunire in un
                                                                                                       unico gruppo il Consiglio parrocchiale
vidiamo, tanto meglio ci capiremo”. La             no passiva dell’altra lingua è l’obiettivo          si consiglia “di favorire la conoscenza
realtà di ogni giorno dimostra il contra-          minimo da raggiungere. Essa permette,               reciproca fra i gruppi linguistici tramite
rio. Se non ci si avvicina non ci si capisce.      in una riunione, che tutti possano espri-           un incontro informale. In caso di sedute
La divisione può apparire facile, forse ga-        mersi nella propria lingua. Le tradizio-            comuni è importate porsi fini concreti
rantisce per qualche tempo il quieto vi-           ni consolidate a volte rappresentano un             e venirsi incontro nell’uso della lingua,
vere, ma certamente non favorisce quel-            ostacolo alla collaborazione. Anche qui             aiutando chi ne avesse bisogno”. Impor-
la reciproca conoscenza che sola porta             un gruppo può aver paura di dover ri-               tante trovare il giusto equilibrio tra ce-
a un’autentica collaborazione. Ciò vale            nunciare a qualcosa di importante. Ma               lebrazioni bilingui e monolingui, aven-
a maggior ragione sul piano ecclesiale,            senza demolire il vecchio, c’è sempre la            do sempre un’attenzione particolare “al
poiché la comunità cristiana è sempre              possibilità di creare qualcosa di inedito,          gruppo linguistico numericamente più
da considerarsi “una”, anche là dove ci            simile a quegli otri nuovi nei quali river-         esiguo”. Questo atteggiamento, se vo-
sono differenze di tipo linguistico o di           sare il vino nuovo. Col tempo anche que-            gliamo, è proprio la cifra evangelica del-
altro genere (come fu fin dal tempo degli          ste esperienze di incontro, di cammina-             la vita comune. “Il metro di misura della
apostoli). Cristiano è il “symbolon” (ciò          re insieme, diventeranno care tradizioni.           collaborazione e della convivenza fra i
che unisce), anticristiano è il “diabolon”         Un terreno di sicura collaborazione sono            gruppi linguistici consiste nel fatto che il
(ciò che divide”.                                  poi le iniziative di servizio al prossimo.          gruppo ‘più debole’ si senta più o meno
Il Sinodo diocesano ha voluto che si ri-           La carità è il linguaggio comune a tutti            accolto e protetto”, poiché “è compito dei
flettesse apertamente nelle comunità su            i cristiani.                                        ‘forti’ prendersi cura dei ‘deboli’”. Altro
come è possibile vivere in modo evan-                                                                  che dividersi per capirsi.
gelico le differenze linguistiche e cultu-         Indicazioni per le celebrazioni
rali. Per questo è stato creato il gruppo          Per chi non sa da che parte cominciare               Paolo Valente, giornalista e storico, è diretto-
                                                                                                        re della Caritas diocesana
di lavoro “Comunicare tra lingue” con il           per una nuova collaborazione il vade-
compito di fornire strumenti alla colla-
borazione fra i diversi gruppi linguistici.
Tra le sue prime attività un sondaggio
svolto in dieci parrocchie a diverso grado
di bilinguismo dove sono stati intervista-
ti i parroci e i rappresentanti dei grup-
pi conviventi. Ne è scaturito un piccolo
manuale, un “vademecum per coraggio-
si”, dal momento che la comunicazione
vera richiede una certa dose di coraggio,
perché aprirsi all’altro rende vulnerabili.

Bilinguismo e piccoli passi
Non a caso uno dei temi emersi è quel-
lo della “paura”. Di fronte all’altro nasce
il timore di perdere qualcosa di sé. Solo
nell’incontro ci si accorge di non aver
perso, ma guadagnato. “Si consiglia alle
parrocchie – dice il vademecum – di af-
frontare il tema della collaborazione tra-
mite piccoli passi concreti, di guardare
di più alle persone concrete e meno agli
stereotipi e di sfruttare il potenziale di
persone comprensive e sensibili”. Il son-
daggio mostra come sono importanti                 Dal sondaggio in 10 parrocchie bilingui indicazioni per comunicare nella Chiesa altoatesina

                                                                                                                  Il Segno, numero 10 – Novembre 2019   7
Tutti a cantare L'esercito delle corali - Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone
la beata

                                 Celebrazione di popolo
                                 Benedetta Bianchi Porro è stata proclamata beata sabato 14 settembre nella cattedrale di Forlì.
                                 A rappresentare la Diocesi di Bolzano-Bressanone – dove da oltre 30 anni la spi-ritualità di Benedetta
                                 è diffusa grazie a incontri, convegni, iniziative – c’erano don Giu-seppe Rizzi e Gianfranco Amati.
                                 di Giuseppe Rizzi

S    ono stato a lungo incerto: dove anda-
     re sabato 14 settembre, a Bressanone
per l’ordinazione epi-scopale di don Mi-
chele Tomasi (come sarebbe stato più
che naturale), oppure a Forlì per la bea-
ti-ficazione di Benedetta Bianchi Porro?
Alla fine, ha prevalso la seconda scelta,
riservandomi di ac-compagnare don Mi-
chele nel suo ingresso a Treviso. Da molti
anni rifletto sugli scritti di Benedetta e
mi sembra che il suo messaggio e la sua
testimonianza rispondano veramente
alle domande e alle crisi dei nostri tempi.
Ecco alcune riflessioni sulla sua beatifi-
cazione. Fin dal mio arrivo a Forlì ebbi
una prima netta impressione: la città era            La cerimonia di beatificazione a Forli di Benedetta Bianchi Porro
ancora sonnolenta e un po’ deserta, ma
per le vie si vedevano tanti giovani: scout,         nostri tempi. Certo il primo impatto con             popolo, canto di popolo. Mentre la Messa
addetti al servizio per la celebrazione col          la sua vita è sconcertante e turban-te, ma           si svolgeva, il pensiero andava spontane-
loro segno di riconoscimento o addetti al            poi ci rivela il segreto della pace. Papa            amente alla Messa quasi contemporanea
servizio dei disabili presenti in gran nu-           Francesco nella lettera apostolica per la            di Bressanone, con altra solennità e altro
mero (è stata una sorpresa vedere metà               beatifica-zione dice che per amore di Cri-           stile, ma nella Chiesa c’è posto per strade
cattedrale riservata a loro). Il vescovo di          sto accolse come dono prezioso la sua in-            e stili diversi. La beatificazione di Bene-
Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, ha             fermità unendola alla cro-ce gloriosa del            detta vuol essere un invito a leggere “Ol-
dichiarato di aver voluto espressamente              Signore. La celebrazione della beatifica-            tre il silenzio”, un estratto dei suoi diari e
i giovani e i disabili al centro della cele-         zione è stata molto seguita (anche la piaz-          scritti, tradotto in 17 lingue.
bra-zione. E così subito la nuova beata mi           za accanto alla cattedrale era gremita,
si è presentata con le sue caratteristiche:          provvista di grandi maxischermi): una                 Don Giuseppe Rizzi è vicario emerito della
                                                                                                           diocesi
una “cristiana” che parla ai giovani e li            celebrazione sem-plice, celebrazione di
attira e li coinvolge con la sua esperien-
za e una “cristiana” piena di soffe-renze
come poche altre eppure nella pace e                    100 anni di laici consacrati                     rimanendo nel proprio ambiente di
nella luce.                                                                                              lavoro, familiare, sociale, politico. A
                                                        Anche una delegazione della no-                  Padova si festeggiano 3 Istituti se-
Da Forlì a Bressanone                                   stra diocesi partecipa al Convegno               colari – comunità fraterne formate
Fin da quando ho conosciuto la figura                   del Triveneto sui laici consacrati in            appunto da laici che generalmente
di Benedetta e ho letto le sue lettere e i              programma a Padova il 9 novem-                   non hanno vita in comune e condivi-
suoi scritti ho capi-to che Benedetta era               bre, un’opportunità per conoscere                dono tempi di formazione, missione,
al centro della problematica della nostra               e riflettere sulla vocazione dei laici           impegno – che compiono 100 anni:
società. Lei che, cieca, sorda, muta e para-            consacrati nel mondo d’oggi. Ma chi              Missionarie della Regalità di Cristo,
lizzata, che poteva comunicare solo con                 sono? È la vocazione che presenta il             San Raffaele Arcangelo-Famiglia del-
l’alfabeto impresso sulla sua mano, e che               volto di donne e uomini chiamati a               le Figlie di Dio, Apostole del Sacro
quindi avrebbe potuto cadere con ogni                   vivere “in pienezza” di umanità l’ap-            Cuore. Il convegno nell’Istituto S.
probabilità e giustificazione nella dispe-              partenenza a Dio, senza un segno                 Antonio Dottore prevede l’interven-
razione, è riuscita non solo a vivere nel-              esteriore, un abito che li contraddi-            to di Catia Palladino, docente di sto-
la pace per quanto sofferta, ma anche a                 stingua. Si tratta di un’esperienza              ria e filosofia, sul carisma della laici-
comunicare speranza alla nostra società                 che si esprime nell’essere presen-               tà consacrata nella storia, a seguire
che ne è priva e cerca sempre più le vie                ti tra la gente, nello stare dentro la           le testimonianze al femminile del
della resa e della morte. A ragione pos-                storia complessa del nostro tempo,               cammino dei tre Istituti centenari.
siamo dire che Bene-detta è la santa per i

8    Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
Tutti a cantare L'esercito delle corali - Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone
anniversari

Kolbe, i primi 50 anni
C    on la pubblicazione “I nostri 50
     anni“, curata da Gabriella Vianello
Nardelli, il Consultorio familiare Kolbe
dell’Alto Adige ha festeggiato appunto il
suo primo mezzo secolo di vita e ne ha
ripercorso la storia. I primi passi dell’at-
tività consultoriale furono avviati nel
1964, su iniziativa della Commissione
Diocesana per la famiglia e in partico-
lare di don Pietro Giacomelli, all‘epoca
direttore dell’Ufficio pastorale di lingua
italiana della Diocesi Bolzano-Bressano-
ne. Con l’appoggio del vescovo Gargitter
e della Caritas, il Consultorio iniziò l’at-
tività: si puntava sul volontariato metten-
                                                    La cerimonia a Bolzano per i 50 anni del Consultorio Kolbe
do a disposizione del pubblico, per alcu-
ne ore settimanali, un’assistente sociale,          informazione serale “Chi si prende cura             il Consultorio Kolbe, oltre alla sede cen-
un medico e più tardi uno psicologo. Da             dei genitori?”, il “Gruppo di sostegno alla         trale di Bolzano (vicolo Mendola 19, tel.
allora il Kolbe ha fatto molta strada, con          genitorialità adottiva”, il corso “Coppie           0471 401959), ha ampliato la propria at-
gran parte dell’attività che oggi si espli-         in dialogo”. Nel 2018 sono aumentate                tività a Laives (via N. Sauro 20, tel. 0471
ca in diverse consulenze (psicologiche,             le richieste di consulenze e sono state             950600), Merano (Corso Libertà 106,
sociali, mediche, legali). La famiglia è al         erogate complessivamente oltre 12mila               tel. 0473 233411), Bressanone (via Trat-
centro dell‘attenzione e in tutte le sedi si        prestazioni a 2206 utenti, di cui 1539              ten 13, tel. 0472 830920) e Vipiteno (via
avviano progetti preziosi: il gruppo di             donne e 667 uomini. In questi 50 anni               San Giacomo 8, tel. 349 6543457).

Murialdo, e fanno 40
N    el quadro delle iniziative per il 40°
     anno di attività, su invito di don
Marco Demattè, il vescovo Ivo Mu-
                                                    tè, Claudia Prosser, Paolo Rebecchi e
                                                    Sandra Beltramolli) e la responsabile
                                                    territoriale Cristina Ferrarese hanno
                                                                                                        presenti: in Casa Famiglia, con il coor-
                                                                                                        dinatore Andrea Tomasi e Francesca
                                                                                                        Penner, che da 9 anni prestano questo
ser ha visitato la Comunità Murialdo                ripercorso la storia della Comunità                 servizio per la Comunità e che accoglie
di Laives. Il Consiglio di Presidenza               Murialdo sul territorio di Laives. Mon-             tre minori in forma residenziale; con i
della Comunità (don Marco Demat-                    signor Muser ha visitato tutti i servizi            coordinatori Tecla Sironi, Laura Eccli e
                                                                                                        Andrea Angeli che hanno raccontato la
                                                                                                        realtà dei Centri diurni, i Progetti di ac-
                                                                                                        compagnamento educativo individua-
                                                                                                        lizzato e di Sostegno alla genitorialità.
                                                                                                        Nei Centri diurni “Allerlei” e “C’entria-
                                                                                                        mo”, che accolgono 19 ragazzi e ragaz-
                                                                                                        ze, il vescovo ha respirato la bellezza
                                                                                                        del fare insieme in uno stile di sempli-
                                                                                                        cità e in allegria. Il progetto di Soste-
                                                                                                        gno alla genitorialità ha accompagnato
                                                                                                        18 nuclei familiari, mentre il progetto
                                                                                                        di accompagnamento educativo indi-
                                                                                                        vidualizzato, ha seguito 22 giovani.
                                                                                                        Il vescovo ha ringraziato la Comunità
                                                                                                        Murialdo per le attività svolte e invitato
                                                                                                        a continuare il cammino nel carisma
                                                                                                        di san Leonardo Murialdo e della sua
La visita del vescovo agli operatori della Comunità Murialdo di Laives                                  frase “Fare il bene e farlo bene.“

                                                                                                                  Il Segno, numero 10 – Novembre 2019   9
Tutti a cantare L'esercito delle corali - Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone
in missione

                                 Dalla parte degli ultimi
                                 Il Brasile, la Chiesa, l’impegno per l’ambiente e contro la povertà: seconda parte dell’intervista a don Pierluigi
                                 Sartorel, sacerdote Fidei Donum della nostra diocesi e missionario in Brasile dal 1977.
                                 di Paolo Zambaldi

Don Pierluigi, come è oggi la situa-
zione socio-politica-economica del
Brasile?
Quello di oggi è un Brasile con un’as-
surda sottomissione al capitale, so-
prattutto capitale finanziario e capi-
tale legato all’agricoltura industriale e
all’estrazione di minerali; è un Brasile
che sta abdicando alla sua sovranità
nazionale e sta riprendendo posizio-
ni di sottomissione internazionale, in
modo particolare agli USA; un Bra-
sile estremamente conservatore, con
molti pregiudizi discriminanti. Ma c’è
anche un Brasile con gruppi che man-
tengono viva la forza della resistenza,
con manifestazioni pubbliche in stra-
de e piazze.
                                                     Le favelas del Brasile sono uno dei luoghi in cui opera la Chiesa missionaria
Qualche dato significativo sulla vita
attuale in Brasile?
Secondo Marcello Neri, direttore del-
                                                     diritti, per la salvaguardia dell’am-                di imporsi ed agire a persone che rap-
la Fondazione Getúlio Vargas Sociale,
                                                     biente e del futuro delle comunità                   presentano gli interessi del capitale
il Brasile in dieci anni aveva tolto 30
                                                     indigene vengono uccisi, incarcerati,                nazionale e internazionale, l’agro-in-
                                                     perseguitati.
milioni di persone dalla povertà, di-                                                                     dustria, la ricerca ed estrazione di mi-
ventando punto di riferimento per le                 Direi che qui in Brasile, non è mai                  nerali nell’Amazzonia e nei territori
politiche di lotta contro la fame. Tra               stata facile la vita di chi si assume la             indigeni, svendendo così le ricchezze
la fine del 2015 e il 2017, gli indici si            difesa dei settori piú poveri e mar-                 nazionali. Nel documento finale del
sono invertiti e 6,3 milioni di persone              ginalizzati della popolazione. Il caso               recente Consiglio Indigenista Missio-
sono ripiombate nella miseria. Negli                 Marielle, consigliera comunale a Rio                 nario si dice tra l’altro che le mani-
ultimi 3 anni, l’aumento della povertá               de Janeiro, è forse il più eclatante. Le             festazioni pubbliche dell’attuale go-
è stato del 33% . Secondo i dati dell’I-             indagini per trovare chi ha ucciso Ma-               verno, associate alle sue polítiche di
BGE (Istituto di Statistica Brasiliano),             rielle e il suo motorista hanno porta-               distruzione, hanno generato ondate
15,2 milioni di persone vivono oggi                  to ad arrestare l’assassino e sono state             di violenza contro i popoli indigeni,
sotto la soglia della povertà con meno               rivelate circostanze che fanno sospet-               disboscamenti, incendi, invasioni di
di circa 100 euro al mese. La lista de-              tare seriamente il coinvolgimento di                 territori indigeni e la promessa che
gli esclusi continua ad aumentare: tra               persone della famiglia del Presiden-                 non si attuerà la separazione di ne-
il 2016 e il 2017 è cresciuta dal 25,7               te. Si parla apertamente di “milizie”                anche un centimetro di terra per gli
al 26,5% il che significa l’esclusione di            o “miliziani” che organizzano e ese-                 indíos. Combinato a questo, dice an-
quasi 2 milioni di persone in piú. Se-               guono crimini su ordini precisi e in-                cora il Documento, il governo ha pro-
condo questi dati, 55 milioni di brasi-              dirizzati a persone che combattono                   mosso la destrutturazione della Fon-
liani vivono in serie difficoltà, di que-            l’ordine voluto dalla politica corrotta              dazione Nazionale dell’Índio (Funai),
sti il 40% vive nel Nordest brasiliano.              che difende gli interessi smisurati dei              lasciandola senza i fondi previsti per
Durante la crisi, la rendita pro capite              potenti.                                             realizzare azioni di protezione e fisca-
dei ricchi é aumentata del 3% e quella                                                                    lizzazione dei territori. Credo che sia
dei poveri è diminuita del 20%!                      Un altro grande problema riguarda                    abbastanza chiaro, senza aggiungere
                                                     la distruzione dell’ambiente.                        altro.
Marielle Franco, Dilma Ferreira da                   Il presidente Bolsonaro si é dimostra-
Silva e tanti altri attivisti che lotta-             to totalmente disinteressato, anzi con               Bolsonaro (come tanti altri leader
no per i più poveri, per il rispetto dei             le sue proposte di legge ha permesso                 della destra populista…) ama defi-

10   Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
in missione

                                                   per esempio la Chiesa Universale per
                                                                                               decine di versioni ed è difficile fare
                                                                                               chiarezza… Ci può aiutare?
                                                   il Regno di Dio, e altre. Con tutta cer-
                                                   tezza, ha anche l’appoggio di settori       Riassumendo, posso dire che finora
                                                   conservatori del mondo cattolico e          tutte le accuse si sono basate su “de-
                                                   dei movimenti di alcune cosiddette          lazioni premiate”, ma che finora non
                                                   “nuove comunità”, che insegnano e in-       hanno trovato conferma. Già l’ONU
                                                   culcano una teologia anti-conciliare,       e anche l’organizzazione degli Stati
                                                   organizzano una azione anti-CNBB            Latino Americani hanno dichiarato
                                                   (Conferenza dei Vescovi del Brasile),       Lula prigioniero politico. Quello che
                                                   accusandola di essere comunista, e          non riesco a spiegarmi é come una
                                                   anti-Papa Francesco, accusandolo di         campagna fatta di fake news sia stata
                                                   eresia e di voler stravolgere la fede e     capace di trasformare Lula, valutato
                                                   la religione cattolica. Non mancano         da molti come il miglior Presidente
                                                   vescovi e preti compiacenti che bene-       del Brasile in senso assoluto, in un
Don Pierluigi Sartorel, missionario diocesano da   dicono il progetto rappresentato da         corrotto che ha rubato le ricchezze
oltre 40 anni in Brasile                           Bolsonaro, con la scusa della pace e        della nazione. Non si é provato nien-
                                                   dell’amore nel mondo. Come i profe-         te contro di lui, mentre altri politici
nirsi credente, ha affidato il Brasile al                                                      del giro del governo, trovati perfino
                                                   ti biblici, io definisco questi atteggia-
Cuore Immacolato di Maria. Don Sar-                                                            con un elicottero pieno di cocaina,
                                                   menti come prostituzione agli idoli
torel, come valuta questa cosa?
                                                   dell’interesse (soldi e potere) persona-    sono tutti liberi e tranquilli. Si puó
Fin da sempre la religione ha avuto                le e di gruppo. É un momento cruciale       dire che il caso Lula sia sintomatico
delle strette relazioni con la politica.           della nostra Chiesa, e Dio ci aiuti ad      della situazione in cui il Brasile sta
Anche nella Bibbia troviamo le va-                 essere fedeli alla missione che Gesú ci     vivendo. Mi pare che risulti abbastan-
rie dinastie dei re che sempre hanno               ha lasciato. É chiaro che c’é una buona     za evidente il progetto preparato per
cercato di avere “un dio” dalla loro               parte del mondo evangelico e cattolico      eliminare il “candidato” Lula e per far
parte. L’Italia, nella sua storia (anche           che svolge una lettura critica di tutto     apparire tutti i mali del Brasile come
recente), non é indifferente a questo              questo progetto politico-economico e        conseguenze del malgoverno del PT
fenomeno. Bolsonaro ha avuto, e ha                 non si lascia deviare.                      (Partido dos Trabalhadores).
tuttora, l’appoggio di una parte del
mondo evangelico, esplicito in alcune              Un accenno al caso dell’ex presiden-         Don Paolo Zambaldi è cooperatore a Bolzano
chiese di carattere pentecostale, come             te Lula: in Occidente si sono sentite        nelle parrocchie Tre Santi e Sacra Famiglia

   Per una nuova spiritualità

   Nel mondo cresce il benessere eco-              la Baghavad Gita (il Vangelo degli Indù)    ‘per’ Dio ma ‘in’ Dio.” Il libro vie-
   nomico e materiale, anche se non                che vede in ogni creatura ‘un’onda del      ne presentato giovedì 14 novem-
   per tutti, senza che però crescano la           medesimo oceano universale’; i canti        bre alle 18 nel Centro culturale
   gioia e la speranza. Per risolvere que-         cosmologici delle tribù indiane del Nor-    Cristallo a Bolzano nell’ambito
   sto stato di crisi globale è necessario         damerica; il Dio dei mistici Sufi conce-    della rassegna “Le vie del sacro”.
   passare a una visione unitaria, plane-          pito come Assoluta Plenitudine. Questa      Giuseppe Morotti ha condiviso per
   taria, cosmica, prendendo coscienza             spiritualità, secondo l’autore, fa parte    dieci anni la vita di alcune comunità
   che il nostro universo è un unico               anche della nostra tradi-                                  cristiane al confine con
   grande sistema in cui tutto è inter-            zione ebraico cristiana,                                   l’Iraq, altri dieci nella
   connesso. Da questa considerazione              testimoniata dai Salmi                                     Fraternità di accoglien-
   parte Giuseppe Morotti nel suo ulti-            cosmologici, dal Vangelo                                   za di Spello (Piccoli
   mo libro, “Per una nuova spirituali-            comunionale di Giovanni,                                   fratelli del Vangelo) e
   tà”, e arriva ad approfondire una spi-          dai detti dei Padri e dalle                                cinque nella Fraternità
   ritualità comunionale, interreligiosa           Madri del deserto, dalle                                   Generale di Bruxelles.
   e cosmica. Una spiritualità, spiega             mistiche Beghine, fino a                                   Ora vive a Bolzano,
   Morotti, “che non abbiamo bisogno               giungere ad Ildegarda di                                   dove ha lavorato nel
   di inventare di sana pianta perché              Bingen, Teillhard de Char-                                 Centro di accoglienza
   già inscritta a chiare lettere nel patri-       din, Charles De Foucauld,                                  della Caritas e anima
   monio filosofico e spirituale di tutta          Etty Hillesum, Raimondo                                    incontri di preghiera,
   l’umanità.” E nel libro (con prefazio-          Panikkar. Un’antica spiri-                                 meditazioni e ritiri ri-
   ne del padre cappuccino svizzero An-            tualità, per Morotti, “che                                 chiesti nell’ambito par-
   drea Schnöller) porta diversi esempi:           mi porta non più a vivere                                  rocchiale e diocesano.

                                                                                                         Il Segno, numero 10 – Novembre 2019   11
chiesa giovane

                                 Liberi di rinascere
                                 Per la seconda volta un gruppo giovani di Brunico e Merano ha aderito
                                 all’iniziativa Estate Liberi, promossa in Sicilia da Libera di don Luigi Ciotti
                                 e impegnata nella lotta alle mafie. Un’esperienza da ricordare.
                                 di Massimiliano Sposato

C     on i giovani di Brunico e Merano
      abbiamo visitato le terre siciliane,
confiscate dallo Stato a Cosa Nostra nel-
la zona del Palermitano, nelle campagne
di San Giuseppe Jato, terra nota per la
presenza della famiglia Brusca. Il lavoro
a cui abbiamo preso parte si articolava in
attività agricole, quali la raccolta dei po-
modori e la vendemmia. Le ore di lavoro
sui campi ci hanno permesso di aiutare
la cooperativa presente, la cui produzio-
ne di vino e sugo è molto apprezzata, an-
che grazie alla supervisione di agronomi
e specialisti che garantiscono un prodot-
to genuino e privo di sostanze chimiche
alteranti. La fatica del lavoro ci ha molto
stimolato nel credere che dal male può
nascere il bene. Dalle terre, segno una              I giovani altoatesini nel Centro Padre nostro fondato da padre Puglisi a Palermo
volta del potere mafioso, ora germina
l’impegno di tanti cittadini, che sudano             famiglia Badalamenti, cosca principale
                                                                                                         Il magistrato, Brancaccio, don Puglisi
ricavando dalle zolle frutti di speranza,            della località. Peppino venne ucciso nel            Interessante è stato inoltre l´incontro
essenziali per lo sviluppo di una econo-             1978. L’incontro con Vincenzo Agostino              col magistrato Vittorio Teresi nel centro
mia onesta, al servizio di tutti e contro            ci ha commosso. Un uomo, il cui figlio              di Palermo al Centro Studi Paolo e Rita
l’illegalitá. Il bene presente nel cuore             poliziotto venne ucciso assieme alla                Borsellino. Teresi per anni è stato uno
umano è più forte della prepotenza dei               moglie e al figlio in grembo il 5 ago-              dei magistrati in prima linea nel maxi
boss. Il futuro appartiene alla civiltà e            sto 1989: Antonino Agostino, agente di              processo e nelle udienze sulla trattativa
all’impegno di ciascuno.                             Polizia alla questura di Palermo, era a             Stato-mafia. La sede dell’istituto si trova
                                                     Villagrazia di Carini con la moglie Ida             in un’oasi arricchita da palme, piante di
Ancora in attesa di giustizia                        Castelluccio, sposata appena un mese                ogni specie, ville e piscine. Era il quar-
La Sicilia è una terra ricca di bellezza             prima ed incinta di due mesi. Mentre                tier generale di capi mafia come Riina.
come le persone che la abitano. Il no-               entravano nella villa di famiglia per fe-           La sua villa ora è sede della caserma dei
stro soggiorno è stato arricchito da tan-            steggiare il compleanno della sorella di            Carabinieri. Negli ultimi anni lo Stato
ta umanità, attraverso i diversi incontri            lui, un gruppo di sicari in motocicletta            ha convertito i luoghi di Cosa Nostra
pomeridiani. Il primo ha avuto come                  arrivò all’improvviso e cominciò a spa-             in sedi come istituti di cultura, musei
guida Francesco Citarda, coordinatore                rare sui due. Agostino venne colpito da             e luoghi militari. Per decenni Riina
di Libera a San Giuseppe Jato, persona               diversi proiettili. Vincenzo, dopo aver             abitava in questo quartiere idilliaco,
preparata e sempre disponibile ad assi-              riconosciuto in tribunale il killer, rima-          costruito da ditte, centinaia di murato-
stere i gruppi come un amico. La visita              ne da 30 anni in attesa di giustizia. Nel           ri, artigiani, giardinieri e manovali. Le
nella cantina Cento Passi ci ha consenti-            frattempo l’accusato tuttora libero, ha             istituzioni locali sapevano, così come
to di sperimentare il processo di produ-             indirettamente fatto si che scattasse il            molti cittadini e rappresentanti di alto
zione del vino secondo rigorosi principi             piano di protezione per Vincenzo, scor-             livello dello Stato. Il magistrato Teresi
biologici. Il racconto di Francesco sul              tato stabilmente da poliziotti. Gli occhi           ci ha illustrato i meccanismi che ave-
contesto mafioso ci ha fatto capire che,             azzurri di Vincenzo parlano da soli, de-            vano animato la trattativa Stato-mafia.
nonostante gli attentati, la voglia di rea-          luso ma pur sempre combattente, gene-               L’incontro nel quartiere di Brancaccio,
gire nel popolo siciliano è sempre forte.            roso e desideroso di amicizia. Abbiamo              dove era parroco il beato don Pino Pu-
Il nome della cantina (Cento Passi), de-             pregato insieme in chiesa e ci siamo la-            glisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre
riva dalla distanza che intercorreva fra             sciati con la promessa di rivederci. La             del 1993, ci ha fatto toccare con mano
la casa di Peppino Impastato, militante              sua umanità e fede personale ci rimar-              le esigenze di tante famiglie, desiderose
contro la mafia a Cinisi, e la casa della            ranno impressi.                                     di redenzione. Bimbi, genitori e giova-

12   Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
chiesa giovane

ni oggi sono in cammino nel tentativo
                                                L’ultimo superstite di Portella
                                                                                                    per i piani di sicurezza. A questi agen-
di ridare vita ad una zona con attività         Toccante è stata la testimonianza di                ti dobbiamo molto anche per il tempo
di gioco in oratorio e gruppi di mutuo          Serafino, 89 anni, ultimo sopravvissu-              che ci hanno dedicato: con cuore e col
aiuto. La visita al Centro Padre nostro,        to alla prima strage mafiosa della sto-             sorriso. Il mare trasparente, la bellis-
fondato da Puglisi, ha visto un incon-          ria (Portella della Ginestra, 1 maggio              sima convivenza autogestita (abbiamo
tro con una giovane animatrice e con            1947), dove persero la vita 18 persone,             cucinato, pulito, riordinato) nella villa
Gregorio Porcaro, collaboratore di don          più della metà minorenni. Fu una stra-              dello zio di Brusca, confiscata circa un
Puglisi, il quale ci ha delineato i tratti di   ge attraverso cui la mafia, nella Festa             decennio fa, e la visita di alcuni tratti
un sacerdote dal sorriso pieno di luce          del lavoro, affermò il suo potere di con-           della Palermo storica, con le sue pro-
e animato da bontà e fermezza. Con              trollo sulle terre contro l’impegno dei             cessioni popolari animose e chiassose,
grande mansuetudine don Pino parlava            sindacalisti e dei contadini. Il raccon-            hanno reso il nostro viaggio profondo
dal pulpito rivolgendosi ai mafiosi pre-        to di Serafino, molto dettagliato, ci ha            sotto tutti i punti di vista. Un gruppo
senti in chiesa invitandoli alla conver-        insegnato che il culto della memoria è              nasce da esperienze forti condivise:
sione. Un sorriso, il suo, presente anche       importante. Senza un’adeguata atten-                il quadernetto personale che i nostri
nelle ultime ore di vita di fronte al suo       zione al passato il presente risulta ste-           giovani hanno arricchito con molti
assassino. Uno dei motti di don Pino,           rile e incerto il futuro perche privo di            pensieri in quei giorni, possa nutri-
scritto sulle pareti dell´oratorio, era: “Se    figure di riferimento. Gli anziani sono             re la memoria del loro cuore per fare
ognuno fa qualcosa si può fare molto”.          preziosi. Quest’anno il viaggio è stato             scelte sempre più significative a livel-
L´impegno di ciascun membro della               arricchito dalla testimonianza di alcu-             lo umano e professionale. La preghie-
società porta la stessa a crescere nella        ni uomini di scorta di alcuni giudici               ra costante, che ci ha unito in questa
giustizia. Quartiere segnato in passato         che hanno espresso la loro solitudine               esperienza, ci unisca ora nelle nostre
da 700 omicidi in 10 anni, Brancaccio è         e la loro fatica di fronte agli eventi del-         case in onore anche degli amici che in
una delle realtà più povere della Sicilia.      la vita. I comuni e i meccanismi del-               Sicilia combattono per una vita libera
Solo la fede e il coraggio del popolo pos-      lo Stato non sempre sono venuti loro                dal male.
sono redimere le coscienze. Don Pino è          incontro. In tal senso mancano nelle
stato un faro assieme ai molti volontari        questure computer e carta, utili per                 Don Massimiliano Sposato è cooperatore a
                                                                                                     Brunico
che ancora oggi credono nella pace.             lo svolgimento del lavoro, e supporti

   Gemellaggio degli “anta”                     monianze sulla storia dei rispettivi               a base di the e dolci. Un segno impor-
                                                circoli nell’ambito di un breve con-               tante, questo incontro, che può essere
   In ottobre incontro a Brunico tra i          certo eseguito da don Massimiliano                 uno spunto per altre realtà parroc-
   Gruppi anziani di Merano e del ca-           alla Casa Pacher. Il pomeriggio allie-             chiali, per moltiplicare le relazioni e
   poluogo pusterese. 110 “giovani di           tato da barzellette e da uno scambio               dare vita a comunità intraprendenti.
   esperienza” hanno trascorso insieme          di doni è proseguito con la foto di                Il Padre Nostro finale ha suggellato
   un pomeriggio condividendo testi-            gruppo e un momento di convivialità                nel segno della fede un pomeriggio
                                                                                                   davvero originale.

                                                   I partecipanti al gemellaggio della terzà età fra Brunico e Merano

                                                                                                               Il Segno, numero 10 – Novembre 2019   13
la riflessione

                                 Spiritualità e politica
                                 Probabilmente molti ritengono che la spiritualità abbia ben poco a che fare con la politica.
                                 E questo è vero se per politica si intende potere, astuzia, compromessi, contrapposizione,
                                 manipolazione, pura efficienza. Ma…
                                 di Dario Fridel

S   e si parla di un agire politico senz’ani-
    ma, allora va bene ridurre la spiritua-
lità alla semplice appartenenza religiosa,
                                                    coraggio che questo compito ormai in-
                                                    derogabile richiede. Anche l’azione po-
                                                    litica quindi ha bisogno di ripartire su
                                                                                                    derive autoritarie, di uscire dall’indiffe-
                                                                                                    renza per entrare in un rapporto vitale
                                                                                                    con la realtà e con gli altri, di imparare
o peggio all’intimismo, al bigottismo, al           basi nuove più creative, più lungimiranti,      invece a nutrirsi di orizzonti che supe-
fanatismo. Il discorso cambia se per spi-           capaci di pilotare i grandi cambiamenti         rino l’asfittico individualismo e colgano
ritualità intendiamo la dimensione più              che stanno avvenendo verso orizzonti            il valore grande del bene comune, del
profonda di ogni essere umano, il suo bi-           sensati, che non tradiscano i grandi so-        bene dell’altro. L’uomo politico non è
sogno di relazionarsi correttamente con             gni di benessere, di pace, di giustizia del-    allora un politicante, ma è la persona
tutti i suoi simili e con tutte le altre fonti      la nuova umanità che sta faticosamente          matura che sa essere se stessa in tutte
della vita; insomma il bisogno di senso.            emergendo. Non abbiamo bisogno allora           le situazioni della vita. Essa non par-
Tutti noi infatti possiamo condividere              di personaggi, ma di persone autentiche,        la per ingannare e per manipolare; sa
la convinzione che è ora di “dare radici            che siano in contatto costante con la loro      dare alle parole il loro giusto peso e
più profonde, spirituali per l’appunto, a           interiorità, che condividano la convinzio-      quindi sa essere di parola. “Sia Socrate
quell’azione politica che spesso è asfit-           ne di Gandhi che “prima di trasformare          che Gesù non hanno scritto nulla, ma
tica, senza respiro, derubata del tempo             gli altri bisogna prima trasformare noi         la loro parola ha dimostrato una poten-
necessario al lavoro della concertazione,           stessi”, che sappiano intessere a tutti i       za e una forza capace di attraversare i
strangolata dalla pressione della comuni-           livelli relazioni di interscambio e rispet-     secoli”. Concludendo. Il pensiero solido,
cazione immediata e dell’informazione               tare il potere personale di cui ciascun         pacato, meditato di Luciano Manicardi
non-stop, sottomessa alla tirannia del              essere vivente – nella sua dignità – è de-      dice senz’altro molto di più di questi
breve termine, dell’economia capitalisti-           positario. “Lo spazio interiore è il primo      brevi cenni. La sua autorevolezza ser-
ca, della scadenza immediata”. Sto citan-           spazio di libertà in quanto spazio di colti-    ve comunque per sottolineare ancora
do Luciano Manicardi, attuale priore del-           vazione della rivolta, del “no”, dell’inizia-   una volta come la nostra epoca, aven-
la comunità di Bose, successore di Enzo             re a immaginare e pensare qualcosa di           do urgentemente bisogno di ripensar-
Bianchi.                                            alternativo allo stato delle cose. E la po-     si e rinnovarsi radicalmente, non può
                                                    litica deve fornire alternative tra opzioni     prescindere dal dare attuazione alle
Azione politica più creativa                        diverse…deve comunque trovare la forza          potenzialità umane più alte legate alla
In una sua recente pubblicazione dal tito-          per immaginare un futuro e resistere al         profondità dello Spirito. Anche - e forse
lo appunto “Spiritualità e Politica” edizio-        presente”, scrive Manicardi.                    in particolare - per quanto riguarda l’a-
ni Qiqajon, sottolinea quanto sia urgente                                                           zione politica.
che lo spirito umano sappia affrontare              Vicino alla realtà degli altri
le sfide della politica di oggi ricorrendo          Si tratta di resistere al paradigma tec-         Don Dario Fridel ha insegnato religione, psico-
                                                                                                     logia della religione e psicologia pastorale
all’immaginazione, alla creatività e al             nocratico oggi vincente, di evitare le

                                                                                                10 in religione
                                                                                                Mandato ecclesiale a tempo indeterminato
                                                                                                per 10 insegnanti di religione cattolica:
                                                                                                4 della scuola italiana (Michele Campanella,
                                                                                                Cristina Colantuono, Elisa Da Ronco e
                                                                                                Andrea Russo) e 6 della scuola tedesca.
                                                                                                12 insegnanti di religione vanno invece in
                                                                                                pensione. Quattro hanno lavorato nella
                                                                                                scuola italiana: l’ispettore provinciale di
                                                                                                religione Sandro Tarter e gli insegnanti
                                                                                                Antonella Zeni, Teresa Condello e Fausto
                                                                                                Turbiani. Sono circa 470 i docenti di religione
                                                                                                oggi nelle scuole altoatesine.

14   Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
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