Tutti a cantare L'esercito delle corali - Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone
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IP Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone Anno 55, Numero 10 – Novembre 2019 L’esercito delle corali Tutti a cantare Quali sono le esigenze e le ospitato “Corinsieme“, il primo per la musica sacra. All’invito di richieste delle corali parrocchiali incontro delle corali parrocchiali “Corinsieme“ hanno risposto diverse di lingua italiana? Primo incontro di lingua italiana. L’iniziativa, corali delle parrocchie altoatesine: a livello diocesano: occasione per sostenuta dalla Diocesi, è la partenza Vadena, Madre Teresa di Calcutta presentarsi, scambiare esperienze, del percorso avviato per favorire la (Bolzano), S. Spirito Vipiteno, analizzare la situazione. conoscenza reciproca dei vari cori Cantori della Schola Laives, Coretto parrocchiali italiani in Alto Adige, Pineta, Laudamus San Giacomo, Cantare è proprio di chi ama, e fare il punto del loro prezioso servizio San Domenico Bolzano, Regina chi canta bene prega due volte: si e approfondire eventuali esigenze di Pacis e Visitazione Bolzano, Don può sintetizzare così la giornata formazione e sostegno. Allo scopo Bosco Bolzano, SS. Rosario Bolzano, particolare vissuta nel centro è stato anche costituito di recente Betania di Laives, San Michele culturale della chiesa del SS. Rosario un gruppo di lavoro all’interno Bressanone. a Oltrisarco a Bolzano, che ha della Commissione diocesana Continua a pag. 2
primo piano Tutti a cantare L’esercito delle corali parrocchiali in lingua italiana - continua dalla prima I n apertura dell’incontro le corali si sono presentate, accompagnando la breve cronistoria di ogni gruppo con un canto, poi hanno scambiato espe- rienze e discusso di esigenze di forma- zione, coinvolgimento di altre persone, servizio nella liturgia. Molteplici le im- pressioni raccolte a fine manifestazio- ne sulla situazione del settore. Cosa serve alle corali? • il bisogno di formazione (con riferi- mento specifico a corsi di impostazio- ne della voce, alle tecniche vocali, alla parte strumentistica adeguata), • le difficoltà comuni a tutte le corali (“reclutare“ nuovi coristi, coinvolgere messa per fare un concerto pubblico, mente animata da tutti i cori, e a segui- l’assemblea per migliorare il servizio ma per fare un servizio a Dio. re con il pranzo preparato dal Gruppo nella liturgia, affinare la relazione Da questo primo incontro scaturiran- giovani della parrocchia Regina Pacis. con il parroco, trovare tempo adegua- no ora le piste di lavoro. Le corali di Per la diocesi ha moderato l‘incontro to per le prove) lingua italiana attive in diocesi sono Reinhard Demetz, il direttore dell’Uffi- • il punto di partenza fondamentale: attualmente una quarantina. L’appun- cio pastorale, per la parrocchia ha fatto la corale della parrocchia deve sem- tamento “Corinsieme“ si è chiuso con gli onori di casa il decano e parroco pre tenere presente che non anima la una celebrazione della Parola, ovvia- Luigi Cassaro. In prima pagina e qui sopra: i rappresentanti delle corali di lingua italiana che si sono presentati ed esibiti nell’incontro a Bolzano 2 Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
lettera pastorale Un commiato dignitoso “Mistero della fede: nella morte è la vita“: la lettera pastorale del vescovo Ivo Muser è un invito alla riflessione sulla cultura cristiana delle esequie e l’accompagnamento adeguato dei defunti. E ricorda che la Chiesa dice sì alla cremazione ma non alla dispersione anonima delle ceneri. U na lettera pastorale sulla cultura cri- stiana del rito funebre non solo per i primi giorni di novembre, ma da discu- tere e approfondire negli organismi par- rocchiali, nelle unità pastorali e nelle con- ferenze dei decanati. Il vescovo ricorda che “l’ultimo colloquio, l’ultimo bacio, la vestizione del defunto, la carezza amore- vole della salma, il raccoglimento davanti ad essa, la condivisione del lutto con altre persone, il prendere congedo davanti al Il vescovo Muser con i decani Cassaro e Holzer benedice le tombe al cimitero di Bolzano feretro, la vista della tomba aperta, la cala- ta della bara nella terra. Per l’elaborazione quie nella stretta cerchia dei familiari o praticato. La sepoltura rientra espressa- del lutto, dare forma a queste esperienze il funerale in forma privata, secondo il mente nell’ultimo tratto di strada compiu- può essere salutare. Sono momenti che vescovo, “dimenticano che ogni persona to con la persona defunta. Noi affidiamo rendono possibile un addio dignitoso e ha vissuto in un contesto sociale fatto di la salma alla terra e quindi la accompa- aiutano a rendere più intensi i giorni del altre persone”. E rimarca che il commia- gniamo fino alla fine”, osserva monsignor commiato.” to può essere anche un atto di riconcilia- Muser. Considerato che in molti cimiteri zione. Quindi l’assemblea che si raduna sono entrate in uso modalità diverse, il Un significato religioso e sociale nella preghiera comunitaria per la perso- vescovo invita espressamente “a riflettere Citando Isaia, monsignor Muser ricorda na defunta, sottolinea il presule, “ha un su come poter restituire un significato a che la cultura cristiana delle esequie “vive significato religioso ma anche sociale.” questo importante momento del fune- della convinzione che Dio abbia chia- rale.” Ma allo stesso tempo ricorda che mato per nome ogni persona. Il nome è Sepoltura nella terra e cremazione “la cremazione è ammessa, a patto che anche espressione dell’unicità e dell’ecce- Il vescovo si sofferma poi anche sulla se- non sia scelta per ragioni che mettano in zionalità con cui Dio contraddistingue poltura: “Del funerale cristiano fa parte dubbio la fede nella resurrezione e nella ogni persona. Perciò siamo persuasi che anche l’interramento della bara. Questo vita eterna. Nei casi in cui sia desiderata funerali anonimi, senza la partecipazione rito di inumazione dà il nome alla cele- la cremazione, si troveranno riferimenti di familiari e senza la possibilità di par- brazione. È deplorevole che nella maggior adeguati nei testi della liturgia.” Il vescovo tecipare per amici e conoscenti, perdano parte dei casi questo rito significativo del precisa inoltre che “lo spargimento ano- il loro senso.” La celebrazione delle ese- calare la bara nella fossa non venga più nimo delle ceneri di una persona decedu- ta non corrisponde alla cultura cristiana delle esequie.“ La norma della Chiesa, in- Cuore di luci fatti, non vieta la cremazione ma è contra- ria alla dispersione delle ceneri in natura, La perdita di un figlio pone genitori to uomo nel Bambino Gesù: Egli temendo l’estinzione anzitempo del ricor- e parenti davanti a molti interrogati- è la Luce del mondo, a questa Luce do dei propri defunti. Questa prassi, se- vi. Non possono credere che una vita noi possiamo affidare i nostri figli, condo la Chiesa, impedisce la possibilità possa spezzarsi così, proprio quan- dicono i promotori dell’iniziativa: di esprimere con riferimento a un luogo do sta per cominciare, non possono Assistenza religiosa ospedaliera di preciso il dolore personale e comunitario. credere che vada perso tutto ciò che Bolzano, Associazione A.M.A. (Auto- significa un figlio. Spesso rimettere MutuoAiuto Bolzano) e Katholische Vicino a morenti e familiari ordine tra sentimenti e pensieri ri- Frauenbewegung. Durante la cele- In conclusione arriva dal vescovo un altro chiede un percorso molto lungo. La brazione i genitori hanno la possibi- duplice invito molto sentito: “Non lascia- celebrazione di domenica 1° di- lità di percorrere con altre persone, mo sole le persone morenti! Hanno biso- cembre alle 16.30 nella cappella che hanno avuto esperienze simili, gno di vicinanza e accompagnamento. del cimitero di Bolzano a Oltri- un tratto della via del lutto, condi- Ma ne hanno bisogno anche i familiari, sarco invita ad un ascolto interiore, videndo il dolore e presentandolo a che devono prepararsi alla perdita di una dando spazio e tempo per il proprio Dio. Alla celebrazione sono invitati persona o che sono colpiti da una disgra- lutto e i propri ricordi. Dio si è fat- tutti i genitori, parenti e amici. zia.” Testo integrale della lettera pastorale su www.bz-bx.net Il Segno, numero 10 – Novembre 2019 3
in diocesi Nuove unità pastorali Via libera in diocesi a tre nuove unità pastorali: riguardano le zone di Chiusa, Vandoies e San Lorenzo. Positivi gli incontri con i Consigli pastorali parrocchiali coinvolti, i volontari e le persone interessate. I ncontri pubblici nelle ultime settima- ne hanno fornito informazioni e rispo- sto ai quesiti sul percorso di tre future unità pastorali. Nel dettaglio, gli incontri promossi dalla diocesi sul territorio han- no riguardato le seguenti parrocchie in val d’Isarco e Pusteria: • A Chiusa per l’unità pastorale che com- prenderà le parrocchie di Chiusa, Fu- nes, Tiso, Gudon, Velturno, Villandro, Lazfons, Colma, Ponte Gardena, Laion, S. Pietro di Laion, Barbiano. • A Vandoies di sopra per l’unità pasto- rale che comprenderà le parrocchie di Rodengo, Rio Pusteria, Maranza, Val- les, Spinga, Vandoies di sotto, Vandoies di sopra, Vallarga e Fundres • A San Lorenzo di Sebato per l’unità pa- storale che comprenderà le parrocchie di S. Lorenzo, Mantana, Onies, Falzes, Chienes, S. Sigismondo, Casteldarne e Terento. Tutti gli incontri informativi hanno tro- L’incontro pubblico per la nuova unità pastorale di Chiusa e dintorni in valle Isarco vato un pubblico numeroso e partecipan- te, interessato al futuro della pastorale tematiche da affrontare congiuntamente Herbert Prugger e Ricardo Brands da Sil- nelle rispettive parrocchie. La questione nell’unità pastorale e in che modo. Dopo va, per quelle di Rodengo e S. Lorenzo il principale ha riguardano infatti la pro- circa un anno inizierà l’attuazione dei diacono Günther Rederlechner. Tutte le secuzione dell’attività pastorale alla luce passi concordati, al termine della quale informazioni generali sul tema unità pa- della riduzione di sacerdoti ma anche dei seguirà la festa di insediamento dell’uni- storale in diocesi sono disponibili online fedeli e dei volontari che si impegnano tà pastorale. Diverse le domande e le os- al link https://www.bz-bx.net/it/par- nella chiesa. Il direttore dell’Ufficio pa- servazioni emerse nei tre incontri in val rocchie/unita-pastorali.html storale Reinhard Demetz ha sottolineato d’Isarco e Pusteria. La principale: con le tra l’altro che la parrocchia non va con- unità pastorali le parrocchie restano, ma siderata un club che si occupa solo di se per tutte ci sarà un solo parroco? Rispo- La mappa stesso e dei suoi appartenenti, ma invece sta: in futuro i parroci saranno sempre una comunità che esiste per gli altri. De- meno, e a seconda delle sue dimensioni In diocesi 9 unità pastorali sono metz ha poi ricordato che l’unità pasto- l’unità pastorale potrà contare su più già operative, 15 sono in fase di rale mette in rete le singole parrocchie, parroci. Servirà quindi maggiore colla- costruzione, 5 sono partite in for- che restano autonome ma che collabo- borazione e anche proseguire sulla stra- ma ridotta e saranno ampliate. rano e si sostengono a vicenda. La singo- da del team pastorale, con persone re- Alla fine del processo il territorio la parrocchia non sarà cancellata bensì sponsabili che si occupano della gestione diocesano sarà composto da 31 avrà una grande opportunità di guarda- operativa della parrocchia. Si è inoltre unità pastorali e da una pastora- re oltre i propri confini e di far parte di parlato anche delle opportunità offerte le cittadina ciascuna a Bolzano una comunità più ampia. Il cuore della dall’unità pastorale per lanciare inizia- e Merano. A fine ottobre è stata nuova unità, in termini organizzativi, è tive diffuse a favore dei giovani nonché costituita ufficialmente l’unità il Consiglio pastorale unitario, nel qua- del ruolo importante dei collaboratori pastorale di Tures (con le parroc- le ogni parrocchia è rappresentata da pastorali nel servizio a livello di unità chie di Campo Tures, Selva dei due persone. In questa sede si gettano pastorale, come indicato dal Sinodo dio- Molini, Villa Ottone, Gais, Riva le basi per progetti comuni e decisioni cesano. Ad accompagnare nel cammino di Tures, Lappago, Acereto e Rio congiunte tra le parrocchie. Dopo questi verso l’istituzione delle unità pastorali Molino), guidata dal decano Mar- incontri pubblici inizia ora la fase di pia- saranno alcuni consulenti debitamente tin Kammerer nificazione, nella quale si definiscono le formati: per l’unità pastorale di Chiusa 4 Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
in diocesi Verso la nuova cresima Grande successo della Festa dei cresimati 2019, promossa per favorire l’incontro tra i ragazzi che hanno ricevuto la cresima nell’ultimo anno. A che punto è il nuovo percorso in diocesi? L a “Festa dei cresimati – on fire“ é un progetto promosso dall‘Ufficio diocesano scuola e catechesi, dall’uffi- cio pastorale giovanile, dalla Südtirols Katholische Jugend (SKJ) e dalla Ka- tholische Jungschar Südtirols (KJS). All’invito a festeggiare con il vescovo Ivo Muser a Bolzano hanno risposto quest’anno in 500: giovani che hanno ricevuto il sacramento della cresima negli ultimi 12 mesi, padrini e madrine e sacerdoti che lo hanno amministrato. La festa è iniziata nel centro pastorale con le testimonianze dei ragazzi: “Se prendiamo Gesù come esempio, il mon- do potrà essere migliore e più solidale.“ Ospite a sorpresa, l’ex campionessa del- Centro pastorale di Bolzano gremito per la festa dei cresimati 2019 lo sci alpino Isolde Kostner. Ha ricorda- to ai ragazzi che “fare squadra è come solo ai ragazzi dai 16 anni in su, con un rare concretamente il nuovo percorso avere una famiglia, che ti dà tanta forza periodo di preparazione non inferiore ai nelle parrocchie e nelle unità pastorali. soprattutto nei momenti difficili. Pren- 12 mesi. Nel 2020-2021 si sospenderà la Nel 2019 le cresime sono amministrate detevi tempo e sfruttate le vostre doti, celebrazione del sacramento per elabo- ancora nella forma finora in vigore. condividetele con gli altri, perchè così li aiuterete a stare bene.“ L’ultima a Bolzano, vato hanno raggiunto Treviso per sa- Il nuovo percorso la prima a Treviso lutare il nuovo presule. L’ultima uscita Nell’occasione Markus Felderer, diret- pubblica a Bolzano del neovescovo era tore dell’ufficio diocesano scuola e ca- Con una celebrazione nella cattedrale stata domenica 29 settembre, quando techesi, ha fatto il punto sulle novità gremita da 1500 persone, esattamen- monsignor Tomasi aveva celebrato nella preparazione della cresima in Alto te un mese fa si è insediato il nuovo nella chiesa di Santa Maria in Augia, Adige: “I membri dello specifico grup- vescovo di Treviso, Michele Tomasi. quartiere Don Bosco, la liturgia per la po di lavoro stanno visitando in queste “Spero di svolgere il mio compito con Giornata 2019 del migrante e rifugia- settimane tutte le unità pastorali della saggezza, mitezza e fermezza“, queste le to, momento culminante degli eventi diocesi per presentare il futuro percor- prime parole del bolzanino Tomasi ai promossi in quel fine settimana da Uf- so della cresima e le ragioni che sono trevigiani. Presenti alla cerimonia an- ficio pastorale diocesano, associazione alla base del cambiamento. Il punto che circa 200 altoatesini con il vescovo Volontarius, Caritas diocesana con il centrale è rafforzare il cammino di fede Ivo Muser, che in autobus o mezzo pri- Centro per la Pace e altre associazioni. della persona.“ Riguardo alle reazioni nelle unità pastorali, Felderer registra posizioni differenti: “La novità provoca generalmente un po‘ di timore, ma per- cepiamo sempre più spesso la disponi- bilità ad intraprendere la nuova strada. Persone che giudicano il progetto inte- ressante perchè offre una grande chan- ce alle comunità parrocchiali.“ Come noto, su indicazione del Sinodo e dopo l’approvazione negli organismi diocesa- A sinistra, la celebrazione del vescovo Tomasi a Don Bosco, l‘ultima nella diocesi ni, nella Chiesa di Bolzano-Bressanone di Bolzano-Bressanone; a destra il suo ingresso a Treviso. dal 2022 la cresima sarà amministrata Il Segno, numero 10 – Novembre 2019 5
formazione In parrocchia (in)formati Tanti cambiamenti interessano anche la Chiesa locale e richiedono un rinnovato interesse formativo. Le offerte del nuovo Percorso di formazione diocesano per i volontari nelle parrocchie.. N ell’anno pastorale dedicato a for- mazione &comunicazione, il nuo- vo Percorso diocesano vuole risponde- pastorale ci sono proposte di formazio- ne appropriate. E quindi per i vari ruoli e incarichi svolti all’interno di: ne almeno un giorno all’anno. Accanto a corsi regolarmente proposti nelle case di formazione, ogni unità pastorale è li- re a questa sfida con un nuovo sistema • team pastorale o consiglio pastorale bera anche di prenotare i corsi deside- formativo a struttura modulare, che • liturgia rati, che verranno proposti in loco. In accolga ed integri tutte le proposte di • annuncio tal modo, ognuno è libero di scegliere formazione oggi presenti per i volonta- • famiglia, bambini e giovani un percorso di formazione adeguato ri. Ovviamente non è un obbligo, ma • Caritas e Missio alle sue particolari esigenze. Il Percor- un utile accompagnamento, a cui de- • amministrazione. so di formazione diocesano nasce dalla dicare una giornata all‘anno. Tramite cooperazione tra la Curia diocesana e proposte coordinate fra di loro, è pos- Moduli specifici, corsi ad hoc gli istituti diocesani di formazione: Ka- sibile costruire un percorso di forma- Oltre a 5 moduli di base (essere Chiesa tholisches Bildungswerk, Accademia zione individuale, che tenga conto dei oggi; ascoltare e comprendere la Parola Cusano, Studio Teologico Accademico bisogni e degli interessi di ciascuno. Il di Dio; vivere la Parola di Dio; appro- di Bressanone, Istituto di Scienze Reli- Percorso diocesano punta a rafforzare fondire e trasmettere la fede; celebrare giose. Sul sito web della diocesi c’è una il volontariato nelle parrocchie e a for- e vivere la liturgia) si aggiunge una lista sezione dedicata al Percorso diocesano nire strumenti adeguati per i diversi di moduli specifici riguardanti temi im- di formazione, dove sono disponibili ruoli all’interno della comunità parroc- portanti per uno o più ruoli: gestione e informazioni aggiornate sui corsi di- chiale. Volontari e interessati hanno la comunicazione, celebrazione, annun- sponibili. possibilità di crescere nel loro impegno ciare; servire/aiutare; amministrare. Il Il link sul sito della Diocesi è www.bz- e di essere rafforzati nelle loro compe- volontario può scovare il corso che in- bx.net/it/percorso-di-formazione. tenze. In concreto: per ciascun ambito tende seguire, dedicando alla formazio- html Open day alle Marcelline 1° grado, il liceo liguistico quadriennale. Come funziona? L’appuntamento con l’open day infor- Con il motto “Il tuo passaporto per il mativo è per giovedì 28 novembre dal- Un esempio su come procedere: domani“ l’Istituto Marcelline di Bolza- le 14.30 alle 18 nell’Istituto Marcelline, se io volontario desidero appro- no, scuola paritaria e cattolica, propone con ingresso in via Principe Eugenio. fondire le mie competenze nel l’open day 2019, un pomeriggio di in- Nella presentazione, l’Istituto ricorda servizio alla comunità, apro la formazione durante la quale le famiglie che “privilegia i valori civili e religiosi pagina web del Percorso diocesa- potranno conoscere l’offerta formativa con un’educazione che parte dall’infan- no di formazione, dove trovo una dell‘istituto, che si articola lungo quat- zia fino alle porte dell’università, offren- lista dettagliata di tutti i ruoli pre- tro direttrici: la scuola dell’infanzia, la do a tutti i nostri studenti una visione senti in parrocchia. Scopro così scuola primaria, la scuola secondaria di internazionale e all’avanguardia.“ quali corsi sono proposti per il mio ruolo specifico, assieme alle istitUTO indicazioni di data, luogo e ora in MARCELLINE cui si terranno. Con un ulteriore click completo l’iscrizione. Altro bOLZANO esempio: se una stessa unità pa- OPEN DAY storale può contare già su diversi interessati a partecipare, può de- cidere di non iscrivere i volontari GIOVEDì 28.11.2019 a uno degli appuntamenti propo- 14.30 -18.00 sti ma di prenotare direttamente il corso in loco, fissando luogo e il tuO PASSAPORTO data. Anche questo corso viene inserito sulla pagina web del Per- PER IL DOMANI corso di formazione, per eventuali L’ordinazione a vescovo di Michele sotto lo sguardo attento e commosso del fratello Roberto altri interessati. 6 Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
dentro la notizia Vademecum per coraggiosi Dal sondaggio in dieci parrocchie a diverso grado di bilinguismo è scaturito un piccolo manuale, un “vademecum per coraggiosi”, perchè la comunicazione vera richiede una certa dose di coraggio: aprirsi all’altro rende vulnerabili. di Paolo Valente L ’assessore alla cultura Anton Zelger (1914-2008) è passato alla storia per una frase: “Quanto più chiaramente di- donne e uomini bilingui. Possono fare da mediatori non solo linguistici ma anche culturali. La comprensione alme- mecum offre alcune altre indicazioni. Alle comunità chiamate a riunire in un unico gruppo il Consiglio parrocchiale vidiamo, tanto meglio ci capiremo”. La no passiva dell’altra lingua è l’obiettivo si consiglia “di favorire la conoscenza realtà di ogni giorno dimostra il contra- minimo da raggiungere. Essa permette, reciproca fra i gruppi linguistici tramite rio. Se non ci si avvicina non ci si capisce. in una riunione, che tutti possano espri- un incontro informale. In caso di sedute La divisione può apparire facile, forse ga- mersi nella propria lingua. Le tradizio- comuni è importate porsi fini concreti rantisce per qualche tempo il quieto vi- ni consolidate a volte rappresentano un e venirsi incontro nell’uso della lingua, vere, ma certamente non favorisce quel- ostacolo alla collaborazione. Anche qui aiutando chi ne avesse bisogno”. Impor- la reciproca conoscenza che sola porta un gruppo può aver paura di dover ri- tante trovare il giusto equilibrio tra ce- a un’autentica collaborazione. Ciò vale nunciare a qualcosa di importante. Ma lebrazioni bilingui e monolingui, aven- a maggior ragione sul piano ecclesiale, senza demolire il vecchio, c’è sempre la do sempre un’attenzione particolare “al poiché la comunità cristiana è sempre possibilità di creare qualcosa di inedito, gruppo linguistico numericamente più da considerarsi “una”, anche là dove ci simile a quegli otri nuovi nei quali river- esiguo”. Questo atteggiamento, se vo- sono differenze di tipo linguistico o di sare il vino nuovo. Col tempo anche que- gliamo, è proprio la cifra evangelica del- altro genere (come fu fin dal tempo degli ste esperienze di incontro, di cammina- la vita comune. “Il metro di misura della apostoli). Cristiano è il “symbolon” (ciò re insieme, diventeranno care tradizioni. collaborazione e della convivenza fra i che unisce), anticristiano è il “diabolon” Un terreno di sicura collaborazione sono gruppi linguistici consiste nel fatto che il (ciò che divide”. poi le iniziative di servizio al prossimo. gruppo ‘più debole’ si senta più o meno Il Sinodo diocesano ha voluto che si ri- La carità è il linguaggio comune a tutti accolto e protetto”, poiché “è compito dei flettesse apertamente nelle comunità su i cristiani. ‘forti’ prendersi cura dei ‘deboli’”. Altro come è possibile vivere in modo evan- che dividersi per capirsi. gelico le differenze linguistiche e cultu- Indicazioni per le celebrazioni rali. Per questo è stato creato il gruppo Per chi non sa da che parte cominciare Paolo Valente, giornalista e storico, è diretto- re della Caritas diocesana di lavoro “Comunicare tra lingue” con il per una nuova collaborazione il vade- compito di fornire strumenti alla colla- borazione fra i diversi gruppi linguistici. Tra le sue prime attività un sondaggio svolto in dieci parrocchie a diverso grado di bilinguismo dove sono stati intervista- ti i parroci e i rappresentanti dei grup- pi conviventi. Ne è scaturito un piccolo manuale, un “vademecum per coraggio- si”, dal momento che la comunicazione vera richiede una certa dose di coraggio, perché aprirsi all’altro rende vulnerabili. Bilinguismo e piccoli passi Non a caso uno dei temi emersi è quel- lo della “paura”. Di fronte all’altro nasce il timore di perdere qualcosa di sé. Solo nell’incontro ci si accorge di non aver perso, ma guadagnato. “Si consiglia alle parrocchie – dice il vademecum – di af- frontare il tema della collaborazione tra- mite piccoli passi concreti, di guardare di più alle persone concrete e meno agli stereotipi e di sfruttare il potenziale di persone comprensive e sensibili”. Il son- daggio mostra come sono importanti Dal sondaggio in 10 parrocchie bilingui indicazioni per comunicare nella Chiesa altoatesina Il Segno, numero 10 – Novembre 2019 7
la beata Celebrazione di popolo Benedetta Bianchi Porro è stata proclamata beata sabato 14 settembre nella cattedrale di Forlì. A rappresentare la Diocesi di Bolzano-Bressanone – dove da oltre 30 anni la spi-ritualità di Benedetta è diffusa grazie a incontri, convegni, iniziative – c’erano don Giu-seppe Rizzi e Gianfranco Amati. di Giuseppe Rizzi S ono stato a lungo incerto: dove anda- re sabato 14 settembre, a Bressanone per l’ordinazione epi-scopale di don Mi- chele Tomasi (come sarebbe stato più che naturale), oppure a Forlì per la bea- ti-ficazione di Benedetta Bianchi Porro? Alla fine, ha prevalso la seconda scelta, riservandomi di ac-compagnare don Mi- chele nel suo ingresso a Treviso. Da molti anni rifletto sugli scritti di Benedetta e mi sembra che il suo messaggio e la sua testimonianza rispondano veramente alle domande e alle crisi dei nostri tempi. Ecco alcune riflessioni sulla sua beatifi- cazione. Fin dal mio arrivo a Forlì ebbi una prima netta impressione: la città era La cerimonia di beatificazione a Forli di Benedetta Bianchi Porro ancora sonnolenta e un po’ deserta, ma per le vie si vedevano tanti giovani: scout, nostri tempi. Certo il primo impatto con popolo, canto di popolo. Mentre la Messa addetti al servizio per la celebrazione col la sua vita è sconcertante e turban-te, ma si svolgeva, il pensiero andava spontane- loro segno di riconoscimento o addetti al poi ci rivela il segreto della pace. Papa amente alla Messa quasi contemporanea servizio dei disabili presenti in gran nu- Francesco nella lettera apostolica per la di Bressanone, con altra solennità e altro mero (è stata una sorpresa vedere metà beatifica-zione dice che per amore di Cri- stile, ma nella Chiesa c’è posto per strade cattedrale riservata a loro). Il vescovo di sto accolse come dono prezioso la sua in- e stili diversi. La beatificazione di Bene- Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, ha fermità unendola alla cro-ce gloriosa del detta vuol essere un invito a leggere “Ol- dichiarato di aver voluto espressamente Signore. La celebrazione della beatifica- tre il silenzio”, un estratto dei suoi diari e i giovani e i disabili al centro della cele- zione è stata molto seguita (anche la piaz- scritti, tradotto in 17 lingue. bra-zione. E così subito la nuova beata mi za accanto alla cattedrale era gremita, si è presentata con le sue caratteristiche: provvista di grandi maxischermi): una Don Giuseppe Rizzi è vicario emerito della diocesi una “cristiana” che parla ai giovani e li celebrazione sem-plice, celebrazione di attira e li coinvolge con la sua esperien- za e una “cristiana” piena di soffe-renze come poche altre eppure nella pace e 100 anni di laici consacrati rimanendo nel proprio ambiente di nella luce. lavoro, familiare, sociale, politico. A Anche una delegazione della no- Padova si festeggiano 3 Istituti se- Da Forlì a Bressanone stra diocesi partecipa al Convegno colari – comunità fraterne formate Fin da quando ho conosciuto la figura del Triveneto sui laici consacrati in appunto da laici che generalmente di Benedetta e ho letto le sue lettere e i programma a Padova il 9 novem- non hanno vita in comune e condivi- suoi scritti ho capi-to che Benedetta era bre, un’opportunità per conoscere dono tempi di formazione, missione, al centro della problematica della nostra e riflettere sulla vocazione dei laici impegno – che compiono 100 anni: società. Lei che, cieca, sorda, muta e para- consacrati nel mondo d’oggi. Ma chi Missionarie della Regalità di Cristo, lizzata, che poteva comunicare solo con sono? È la vocazione che presenta il San Raffaele Arcangelo-Famiglia del- l’alfabeto impresso sulla sua mano, e che volto di donne e uomini chiamati a le Figlie di Dio, Apostole del Sacro quindi avrebbe potuto cadere con ogni vivere “in pienezza” di umanità l’ap- Cuore. Il convegno nell’Istituto S. probabilità e giustificazione nella dispe- partenenza a Dio, senza un segno Antonio Dottore prevede l’interven- razione, è riuscita non solo a vivere nel- esteriore, un abito che li contraddi- to di Catia Palladino, docente di sto- la pace per quanto sofferta, ma anche a stingua. Si tratta di un’esperienza ria e filosofia, sul carisma della laici- comunicare speranza alla nostra società che si esprime nell’essere presen- tà consacrata nella storia, a seguire che ne è priva e cerca sempre più le vie ti tra la gente, nello stare dentro la le testimonianze al femminile del della resa e della morte. A ragione pos- storia complessa del nostro tempo, cammino dei tre Istituti centenari. siamo dire che Bene-detta è la santa per i 8 Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
anniversari Kolbe, i primi 50 anni C on la pubblicazione “I nostri 50 anni“, curata da Gabriella Vianello Nardelli, il Consultorio familiare Kolbe dell’Alto Adige ha festeggiato appunto il suo primo mezzo secolo di vita e ne ha ripercorso la storia. I primi passi dell’at- tività consultoriale furono avviati nel 1964, su iniziativa della Commissione Diocesana per la famiglia e in partico- lare di don Pietro Giacomelli, all‘epoca direttore dell’Ufficio pastorale di lingua italiana della Diocesi Bolzano-Bressano- ne. Con l’appoggio del vescovo Gargitter e della Caritas, il Consultorio iniziò l’at- tività: si puntava sul volontariato metten- La cerimonia a Bolzano per i 50 anni del Consultorio Kolbe do a disposizione del pubblico, per alcu- ne ore settimanali, un’assistente sociale, informazione serale “Chi si prende cura il Consultorio Kolbe, oltre alla sede cen- un medico e più tardi uno psicologo. Da dei genitori?”, il “Gruppo di sostegno alla trale di Bolzano (vicolo Mendola 19, tel. allora il Kolbe ha fatto molta strada, con genitorialità adottiva”, il corso “Coppie 0471 401959), ha ampliato la propria at- gran parte dell’attività che oggi si espli- in dialogo”. Nel 2018 sono aumentate tività a Laives (via N. Sauro 20, tel. 0471 ca in diverse consulenze (psicologiche, le richieste di consulenze e sono state 950600), Merano (Corso Libertà 106, sociali, mediche, legali). La famiglia è al erogate complessivamente oltre 12mila tel. 0473 233411), Bressanone (via Trat- centro dell‘attenzione e in tutte le sedi si prestazioni a 2206 utenti, di cui 1539 ten 13, tel. 0472 830920) e Vipiteno (via avviano progetti preziosi: il gruppo di donne e 667 uomini. In questi 50 anni San Giacomo 8, tel. 349 6543457). Murialdo, e fanno 40 N el quadro delle iniziative per il 40° anno di attività, su invito di don Marco Demattè, il vescovo Ivo Mu- tè, Claudia Prosser, Paolo Rebecchi e Sandra Beltramolli) e la responsabile territoriale Cristina Ferrarese hanno presenti: in Casa Famiglia, con il coor- dinatore Andrea Tomasi e Francesca Penner, che da 9 anni prestano questo ser ha visitato la Comunità Murialdo ripercorso la storia della Comunità servizio per la Comunità e che accoglie di Laives. Il Consiglio di Presidenza Murialdo sul territorio di Laives. Mon- tre minori in forma residenziale; con i della Comunità (don Marco Demat- signor Muser ha visitato tutti i servizi coordinatori Tecla Sironi, Laura Eccli e Andrea Angeli che hanno raccontato la realtà dei Centri diurni, i Progetti di ac- compagnamento educativo individua- lizzato e di Sostegno alla genitorialità. Nei Centri diurni “Allerlei” e “C’entria- mo”, che accolgono 19 ragazzi e ragaz- ze, il vescovo ha respirato la bellezza del fare insieme in uno stile di sempli- cità e in allegria. Il progetto di Soste- gno alla genitorialità ha accompagnato 18 nuclei familiari, mentre il progetto di accompagnamento educativo indi- vidualizzato, ha seguito 22 giovani. Il vescovo ha ringraziato la Comunità Murialdo per le attività svolte e invitato a continuare il cammino nel carisma di san Leonardo Murialdo e della sua La visita del vescovo agli operatori della Comunità Murialdo di Laives frase “Fare il bene e farlo bene.“ Il Segno, numero 10 – Novembre 2019 9
in missione Dalla parte degli ultimi Il Brasile, la Chiesa, l’impegno per l’ambiente e contro la povertà: seconda parte dell’intervista a don Pierluigi Sartorel, sacerdote Fidei Donum della nostra diocesi e missionario in Brasile dal 1977. di Paolo Zambaldi Don Pierluigi, come è oggi la situa- zione socio-politica-economica del Brasile? Quello di oggi è un Brasile con un’as- surda sottomissione al capitale, so- prattutto capitale finanziario e capi- tale legato all’agricoltura industriale e all’estrazione di minerali; è un Brasile che sta abdicando alla sua sovranità nazionale e sta riprendendo posizio- ni di sottomissione internazionale, in modo particolare agli USA; un Bra- sile estremamente conservatore, con molti pregiudizi discriminanti. Ma c’è anche un Brasile con gruppi che man- tengono viva la forza della resistenza, con manifestazioni pubbliche in stra- de e piazze. Le favelas del Brasile sono uno dei luoghi in cui opera la Chiesa missionaria Qualche dato significativo sulla vita attuale in Brasile? Secondo Marcello Neri, direttore del- diritti, per la salvaguardia dell’am- di imporsi ed agire a persone che rap- la Fondazione Getúlio Vargas Sociale, biente e del futuro delle comunità presentano gli interessi del capitale il Brasile in dieci anni aveva tolto 30 indigene vengono uccisi, incarcerati, nazionale e internazionale, l’agro-in- perseguitati. milioni di persone dalla povertà, di- dustria, la ricerca ed estrazione di mi- ventando punto di riferimento per le Direi che qui in Brasile, non è mai nerali nell’Amazzonia e nei territori politiche di lotta contro la fame. Tra stata facile la vita di chi si assume la indigeni, svendendo così le ricchezze la fine del 2015 e il 2017, gli indici si difesa dei settori piú poveri e mar- nazionali. Nel documento finale del sono invertiti e 6,3 milioni di persone ginalizzati della popolazione. Il caso recente Consiglio Indigenista Missio- sono ripiombate nella miseria. Negli Marielle, consigliera comunale a Rio nario si dice tra l’altro che le mani- ultimi 3 anni, l’aumento della povertá de Janeiro, è forse il più eclatante. Le festazioni pubbliche dell’attuale go- è stato del 33% . Secondo i dati dell’I- indagini per trovare chi ha ucciso Ma- verno, associate alle sue polítiche di BGE (Istituto di Statistica Brasiliano), rielle e il suo motorista hanno porta- distruzione, hanno generato ondate 15,2 milioni di persone vivono oggi to ad arrestare l’assassino e sono state di violenza contro i popoli indigeni, sotto la soglia della povertà con meno rivelate circostanze che fanno sospet- disboscamenti, incendi, invasioni di di circa 100 euro al mese. La lista de- tare seriamente il coinvolgimento di territori indigeni e la promessa che gli esclusi continua ad aumentare: tra persone della famiglia del Presiden- non si attuerà la separazione di ne- il 2016 e il 2017 è cresciuta dal 25,7 te. Si parla apertamente di “milizie” anche un centimetro di terra per gli al 26,5% il che significa l’esclusione di o “miliziani” che organizzano e ese- indíos. Combinato a questo, dice an- quasi 2 milioni di persone in piú. Se- guono crimini su ordini precisi e in- cora il Documento, il governo ha pro- condo questi dati, 55 milioni di brasi- dirizzati a persone che combattono mosso la destrutturazione della Fon- liani vivono in serie difficoltà, di que- l’ordine voluto dalla politica corrotta dazione Nazionale dell’Índio (Funai), sti il 40% vive nel Nordest brasiliano. che difende gli interessi smisurati dei lasciandola senza i fondi previsti per Durante la crisi, la rendita pro capite potenti. realizzare azioni di protezione e fisca- dei ricchi é aumentata del 3% e quella lizzazione dei territori. Credo che sia dei poveri è diminuita del 20%! Un altro grande problema riguarda abbastanza chiaro, senza aggiungere la distruzione dell’ambiente. altro. Marielle Franco, Dilma Ferreira da Il presidente Bolsonaro si é dimostra- Silva e tanti altri attivisti che lotta- to totalmente disinteressato, anzi con Bolsonaro (come tanti altri leader no per i più poveri, per il rispetto dei le sue proposte di legge ha permesso della destra populista…) ama defi- 10 Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
in missione per esempio la Chiesa Universale per decine di versioni ed è difficile fare chiarezza… Ci può aiutare? il Regno di Dio, e altre. Con tutta cer- tezza, ha anche l’appoggio di settori Riassumendo, posso dire che finora conservatori del mondo cattolico e tutte le accuse si sono basate su “de- dei movimenti di alcune cosiddette lazioni premiate”, ma che finora non “nuove comunità”, che insegnano e in- hanno trovato conferma. Già l’ONU culcano una teologia anti-conciliare, e anche l’organizzazione degli Stati organizzano una azione anti-CNBB Latino Americani hanno dichiarato (Conferenza dei Vescovi del Brasile), Lula prigioniero politico. Quello che accusandola di essere comunista, e non riesco a spiegarmi é come una anti-Papa Francesco, accusandolo di campagna fatta di fake news sia stata eresia e di voler stravolgere la fede e capace di trasformare Lula, valutato la religione cattolica. Non mancano da molti come il miglior Presidente vescovi e preti compiacenti che bene- del Brasile in senso assoluto, in un Don Pierluigi Sartorel, missionario diocesano da dicono il progetto rappresentato da corrotto che ha rubato le ricchezze oltre 40 anni in Brasile Bolsonaro, con la scusa della pace e della nazione. Non si é provato nien- dell’amore nel mondo. Come i profe- te contro di lui, mentre altri politici nirsi credente, ha affidato il Brasile al del giro del governo, trovati perfino ti biblici, io definisco questi atteggia- Cuore Immacolato di Maria. Don Sar- con un elicottero pieno di cocaina, menti come prostituzione agli idoli torel, come valuta questa cosa? dell’interesse (soldi e potere) persona- sono tutti liberi e tranquilli. Si puó Fin da sempre la religione ha avuto le e di gruppo. É un momento cruciale dire che il caso Lula sia sintomatico delle strette relazioni con la politica. della nostra Chiesa, e Dio ci aiuti ad della situazione in cui il Brasile sta Anche nella Bibbia troviamo le va- essere fedeli alla missione che Gesú ci vivendo. Mi pare che risulti abbastan- rie dinastie dei re che sempre hanno ha lasciato. É chiaro che c’é una buona za evidente il progetto preparato per cercato di avere “un dio” dalla loro parte del mondo evangelico e cattolico eliminare il “candidato” Lula e per far parte. L’Italia, nella sua storia (anche che svolge una lettura critica di tutto apparire tutti i mali del Brasile come recente), non é indifferente a questo questo progetto politico-economico e conseguenze del malgoverno del PT fenomeno. Bolsonaro ha avuto, e ha non si lascia deviare. (Partido dos Trabalhadores). tuttora, l’appoggio di una parte del mondo evangelico, esplicito in alcune Un accenno al caso dell’ex presiden- Don Paolo Zambaldi è cooperatore a Bolzano chiese di carattere pentecostale, come te Lula: in Occidente si sono sentite nelle parrocchie Tre Santi e Sacra Famiglia Per una nuova spiritualità Nel mondo cresce il benessere eco- la Baghavad Gita (il Vangelo degli Indù) ‘per’ Dio ma ‘in’ Dio.” Il libro vie- nomico e materiale, anche se non che vede in ogni creatura ‘un’onda del ne presentato giovedì 14 novem- per tutti, senza che però crescano la medesimo oceano universale’; i canti bre alle 18 nel Centro culturale gioia e la speranza. Per risolvere que- cosmologici delle tribù indiane del Nor- Cristallo a Bolzano nell’ambito sto stato di crisi globale è necessario damerica; il Dio dei mistici Sufi conce- della rassegna “Le vie del sacro”. passare a una visione unitaria, plane- pito come Assoluta Plenitudine. Questa Giuseppe Morotti ha condiviso per taria, cosmica, prendendo coscienza spiritualità, secondo l’autore, fa parte dieci anni la vita di alcune comunità che il nostro universo è un unico anche della nostra tradi- cristiane al confine con grande sistema in cui tutto è inter- zione ebraico cristiana, l’Iraq, altri dieci nella connesso. Da questa considerazione testimoniata dai Salmi Fraternità di accoglien- parte Giuseppe Morotti nel suo ulti- cosmologici, dal Vangelo za di Spello (Piccoli mo libro, “Per una nuova spirituali- comunionale di Giovanni, fratelli del Vangelo) e tà”, e arriva ad approfondire una spi- dai detti dei Padri e dalle cinque nella Fraternità ritualità comunionale, interreligiosa Madri del deserto, dalle Generale di Bruxelles. e cosmica. Una spiritualità, spiega mistiche Beghine, fino a Ora vive a Bolzano, Morotti, “che non abbiamo bisogno giungere ad Ildegarda di dove ha lavorato nel di inventare di sana pianta perché Bingen, Teillhard de Char- Centro di accoglienza già inscritta a chiare lettere nel patri- din, Charles De Foucauld, della Caritas e anima monio filosofico e spirituale di tutta Etty Hillesum, Raimondo incontri di preghiera, l’umanità.” E nel libro (con prefazio- Panikkar. Un’antica spiri- meditazioni e ritiri ri- ne del padre cappuccino svizzero An- tualità, per Morotti, “che chiesti nell’ambito par- drea Schnöller) porta diversi esempi: mi porta non più a vivere rocchiale e diocesano. Il Segno, numero 10 – Novembre 2019 11
chiesa giovane Liberi di rinascere Per la seconda volta un gruppo giovani di Brunico e Merano ha aderito all’iniziativa Estate Liberi, promossa in Sicilia da Libera di don Luigi Ciotti e impegnata nella lotta alle mafie. Un’esperienza da ricordare. di Massimiliano Sposato C on i giovani di Brunico e Merano abbiamo visitato le terre siciliane, confiscate dallo Stato a Cosa Nostra nel- la zona del Palermitano, nelle campagne di San Giuseppe Jato, terra nota per la presenza della famiglia Brusca. Il lavoro a cui abbiamo preso parte si articolava in attività agricole, quali la raccolta dei po- modori e la vendemmia. Le ore di lavoro sui campi ci hanno permesso di aiutare la cooperativa presente, la cui produzio- ne di vino e sugo è molto apprezzata, an- che grazie alla supervisione di agronomi e specialisti che garantiscono un prodot- to genuino e privo di sostanze chimiche alteranti. La fatica del lavoro ci ha molto stimolato nel credere che dal male può nascere il bene. Dalle terre, segno una I giovani altoatesini nel Centro Padre nostro fondato da padre Puglisi a Palermo volta del potere mafioso, ora germina l’impegno di tanti cittadini, che sudano famiglia Badalamenti, cosca principale Il magistrato, Brancaccio, don Puglisi ricavando dalle zolle frutti di speranza, della località. Peppino venne ucciso nel Interessante è stato inoltre l´incontro essenziali per lo sviluppo di una econo- 1978. L’incontro con Vincenzo Agostino col magistrato Vittorio Teresi nel centro mia onesta, al servizio di tutti e contro ci ha commosso. Un uomo, il cui figlio di Palermo al Centro Studi Paolo e Rita l’illegalitá. Il bene presente nel cuore poliziotto venne ucciso assieme alla Borsellino. Teresi per anni è stato uno umano è più forte della prepotenza dei moglie e al figlio in grembo il 5 ago- dei magistrati in prima linea nel maxi boss. Il futuro appartiene alla civiltà e sto 1989: Antonino Agostino, agente di processo e nelle udienze sulla trattativa all’impegno di ciascuno. Polizia alla questura di Palermo, era a Stato-mafia. La sede dell’istituto si trova Villagrazia di Carini con la moglie Ida in un’oasi arricchita da palme, piante di Ancora in attesa di giustizia Castelluccio, sposata appena un mese ogni specie, ville e piscine. Era il quar- La Sicilia è una terra ricca di bellezza prima ed incinta di due mesi. Mentre tier generale di capi mafia come Riina. come le persone che la abitano. Il no- entravano nella villa di famiglia per fe- La sua villa ora è sede della caserma dei stro soggiorno è stato arricchito da tan- steggiare il compleanno della sorella di Carabinieri. Negli ultimi anni lo Stato ta umanità, attraverso i diversi incontri lui, un gruppo di sicari in motocicletta ha convertito i luoghi di Cosa Nostra pomeridiani. Il primo ha avuto come arrivò all’improvviso e cominciò a spa- in sedi come istituti di cultura, musei guida Francesco Citarda, coordinatore rare sui due. Agostino venne colpito da e luoghi militari. Per decenni Riina di Libera a San Giuseppe Jato, persona diversi proiettili. Vincenzo, dopo aver abitava in questo quartiere idilliaco, preparata e sempre disponibile ad assi- riconosciuto in tribunale il killer, rima- costruito da ditte, centinaia di murato- stere i gruppi come un amico. La visita ne da 30 anni in attesa di giustizia. Nel ri, artigiani, giardinieri e manovali. Le nella cantina Cento Passi ci ha consenti- frattempo l’accusato tuttora libero, ha istituzioni locali sapevano, così come to di sperimentare il processo di produ- indirettamente fatto si che scattasse il molti cittadini e rappresentanti di alto zione del vino secondo rigorosi principi piano di protezione per Vincenzo, scor- livello dello Stato. Il magistrato Teresi biologici. Il racconto di Francesco sul tato stabilmente da poliziotti. Gli occhi ci ha illustrato i meccanismi che ave- contesto mafioso ci ha fatto capire che, azzurri di Vincenzo parlano da soli, de- vano animato la trattativa Stato-mafia. nonostante gli attentati, la voglia di rea- luso ma pur sempre combattente, gene- L’incontro nel quartiere di Brancaccio, gire nel popolo siciliano è sempre forte. roso e desideroso di amicizia. Abbiamo dove era parroco il beato don Pino Pu- Il nome della cantina (Cento Passi), de- pregato insieme in chiesa e ci siamo la- glisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre riva dalla distanza che intercorreva fra sciati con la promessa di rivederci. La del 1993, ci ha fatto toccare con mano la casa di Peppino Impastato, militante sua umanità e fede personale ci rimar- le esigenze di tante famiglie, desiderose contro la mafia a Cinisi, e la casa della ranno impressi. di redenzione. Bimbi, genitori e giova- 12 Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
chiesa giovane ni oggi sono in cammino nel tentativo L’ultimo superstite di Portella per i piani di sicurezza. A questi agen- di ridare vita ad una zona con attività Toccante è stata la testimonianza di ti dobbiamo molto anche per il tempo di gioco in oratorio e gruppi di mutuo Serafino, 89 anni, ultimo sopravvissu- che ci hanno dedicato: con cuore e col aiuto. La visita al Centro Padre nostro, to alla prima strage mafiosa della sto- sorriso. Il mare trasparente, la bellis- fondato da Puglisi, ha visto un incon- ria (Portella della Ginestra, 1 maggio sima convivenza autogestita (abbiamo tro con una giovane animatrice e con 1947), dove persero la vita 18 persone, cucinato, pulito, riordinato) nella villa Gregorio Porcaro, collaboratore di don più della metà minorenni. Fu una stra- dello zio di Brusca, confiscata circa un Puglisi, il quale ci ha delineato i tratti di ge attraverso cui la mafia, nella Festa decennio fa, e la visita di alcuni tratti un sacerdote dal sorriso pieno di luce del lavoro, affermò il suo potere di con- della Palermo storica, con le sue pro- e animato da bontà e fermezza. Con trollo sulle terre contro l’impegno dei cessioni popolari animose e chiassose, grande mansuetudine don Pino parlava sindacalisti e dei contadini. Il raccon- hanno reso il nostro viaggio profondo dal pulpito rivolgendosi ai mafiosi pre- to di Serafino, molto dettagliato, ci ha sotto tutti i punti di vista. Un gruppo senti in chiesa invitandoli alla conver- insegnato che il culto della memoria è nasce da esperienze forti condivise: sione. Un sorriso, il suo, presente anche importante. Senza un’adeguata atten- il quadernetto personale che i nostri nelle ultime ore di vita di fronte al suo zione al passato il presente risulta ste- giovani hanno arricchito con molti assassino. Uno dei motti di don Pino, rile e incerto il futuro perche privo di pensieri in quei giorni, possa nutri- scritto sulle pareti dell´oratorio, era: “Se figure di riferimento. Gli anziani sono re la memoria del loro cuore per fare ognuno fa qualcosa si può fare molto”. preziosi. Quest’anno il viaggio è stato scelte sempre più significative a livel- L´impegno di ciascun membro della arricchito dalla testimonianza di alcu- lo umano e professionale. La preghie- società porta la stessa a crescere nella ni uomini di scorta di alcuni giudici ra costante, che ci ha unito in questa giustizia. Quartiere segnato in passato che hanno espresso la loro solitudine esperienza, ci unisca ora nelle nostre da 700 omicidi in 10 anni, Brancaccio è e la loro fatica di fronte agli eventi del- case in onore anche degli amici che in una delle realtà più povere della Sicilia. la vita. I comuni e i meccanismi del- Sicilia combattono per una vita libera Solo la fede e il coraggio del popolo pos- lo Stato non sempre sono venuti loro dal male. sono redimere le coscienze. Don Pino è incontro. In tal senso mancano nelle stato un faro assieme ai molti volontari questure computer e carta, utili per Don Massimiliano Sposato è cooperatore a Brunico che ancora oggi credono nella pace. lo svolgimento del lavoro, e supporti Gemellaggio degli “anta” monianze sulla storia dei rispettivi a base di the e dolci. Un segno impor- circoli nell’ambito di un breve con- tante, questo incontro, che può essere In ottobre incontro a Brunico tra i certo eseguito da don Massimiliano uno spunto per altre realtà parroc- Gruppi anziani di Merano e del ca- alla Casa Pacher. Il pomeriggio allie- chiali, per moltiplicare le relazioni e poluogo pusterese. 110 “giovani di tato da barzellette e da uno scambio dare vita a comunità intraprendenti. esperienza” hanno trascorso insieme di doni è proseguito con la foto di Il Padre Nostro finale ha suggellato un pomeriggio condividendo testi- gruppo e un momento di convivialità nel segno della fede un pomeriggio davvero originale. I partecipanti al gemellaggio della terzà età fra Brunico e Merano Il Segno, numero 10 – Novembre 2019 13
la riflessione Spiritualità e politica Probabilmente molti ritengono che la spiritualità abbia ben poco a che fare con la politica. E questo è vero se per politica si intende potere, astuzia, compromessi, contrapposizione, manipolazione, pura efficienza. Ma… di Dario Fridel S e si parla di un agire politico senz’ani- ma, allora va bene ridurre la spiritua- lità alla semplice appartenenza religiosa, coraggio che questo compito ormai in- derogabile richiede. Anche l’azione po- litica quindi ha bisogno di ripartire su derive autoritarie, di uscire dall’indiffe- renza per entrare in un rapporto vitale con la realtà e con gli altri, di imparare o peggio all’intimismo, al bigottismo, al basi nuove più creative, più lungimiranti, invece a nutrirsi di orizzonti che supe- fanatismo. Il discorso cambia se per spi- capaci di pilotare i grandi cambiamenti rino l’asfittico individualismo e colgano ritualità intendiamo la dimensione più che stanno avvenendo verso orizzonti il valore grande del bene comune, del profonda di ogni essere umano, il suo bi- sensati, che non tradiscano i grandi so- bene dell’altro. L’uomo politico non è sogno di relazionarsi correttamente con gni di benessere, di pace, di giustizia del- allora un politicante, ma è la persona tutti i suoi simili e con tutte le altre fonti la nuova umanità che sta faticosamente matura che sa essere se stessa in tutte della vita; insomma il bisogno di senso. emergendo. Non abbiamo bisogno allora le situazioni della vita. Essa non par- Tutti noi infatti possiamo condividere di personaggi, ma di persone autentiche, la per ingannare e per manipolare; sa la convinzione che è ora di “dare radici che siano in contatto costante con la loro dare alle parole il loro giusto peso e più profonde, spirituali per l’appunto, a interiorità, che condividano la convinzio- quindi sa essere di parola. “Sia Socrate quell’azione politica che spesso è asfit- ne di Gandhi che “prima di trasformare che Gesù non hanno scritto nulla, ma tica, senza respiro, derubata del tempo gli altri bisogna prima trasformare noi la loro parola ha dimostrato una poten- necessario al lavoro della concertazione, stessi”, che sappiano intessere a tutti i za e una forza capace di attraversare i strangolata dalla pressione della comuni- livelli relazioni di interscambio e rispet- secoli”. Concludendo. Il pensiero solido, cazione immediata e dell’informazione tare il potere personale di cui ciascun pacato, meditato di Luciano Manicardi non-stop, sottomessa alla tirannia del essere vivente – nella sua dignità – è de- dice senz’altro molto di più di questi breve termine, dell’economia capitalisti- positario. “Lo spazio interiore è il primo brevi cenni. La sua autorevolezza ser- ca, della scadenza immediata”. Sto citan- spazio di libertà in quanto spazio di colti- ve comunque per sottolineare ancora do Luciano Manicardi, attuale priore del- vazione della rivolta, del “no”, dell’inizia- una volta come la nostra epoca, aven- la comunità di Bose, successore di Enzo re a immaginare e pensare qualcosa di do urgentemente bisogno di ripensar- Bianchi. alternativo allo stato delle cose. E la po- si e rinnovarsi radicalmente, non può litica deve fornire alternative tra opzioni prescindere dal dare attuazione alle Azione politica più creativa diverse…deve comunque trovare la forza potenzialità umane più alte legate alla In una sua recente pubblicazione dal tito- per immaginare un futuro e resistere al profondità dello Spirito. Anche - e forse lo appunto “Spiritualità e Politica” edizio- presente”, scrive Manicardi. in particolare - per quanto riguarda l’a- ni Qiqajon, sottolinea quanto sia urgente zione politica. che lo spirito umano sappia affrontare Vicino alla realtà degli altri le sfide della politica di oggi ricorrendo Si tratta di resistere al paradigma tec- Don Dario Fridel ha insegnato religione, psico- logia della religione e psicologia pastorale all’immaginazione, alla creatività e al nocratico oggi vincente, di evitare le 10 in religione Mandato ecclesiale a tempo indeterminato per 10 insegnanti di religione cattolica: 4 della scuola italiana (Michele Campanella, Cristina Colantuono, Elisa Da Ronco e Andrea Russo) e 6 della scuola tedesca. 12 insegnanti di religione vanno invece in pensione. Quattro hanno lavorato nella scuola italiana: l’ispettore provinciale di religione Sandro Tarter e gli insegnanti Antonella Zeni, Teresa Condello e Fausto Turbiani. Sono circa 470 i docenti di religione oggi nelle scuole altoatesine. 14 Il Segno, numero 10 – Novembre 2019
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