MARIA, MADRE E FIGLIA DELLA CHIESA - Da bambino ho frequentato per un - San Lorenzo
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Circolare interna delle Parrocchie dell’Alta Val Sangone – anno II – N. 2 Maggio 2010 MARIA, MADRE E FIGLIA DELLA CHIESA a bambino ho frequentato per un stre feste patronali? cavano: “Chi D po’ una chiesa officiata dai Padri Carmelitani dove un anziano frate, quasi cieco, leggeva sempre o me- Certamente Maria è sopravvissuta, non sappiamo per quanto, a Gesù. La incontriamo così nel cenacolo, in attesa fa la volontà del padre mio è per me glio recitava a memoria il brano del van- dello Spirito Santo. È per la Chiesa na- fratello, ma- gelo di Giovanni (c.19) relativo alla scente che prega e vive. Lo Spirito dre…”. crocifissione di Gesù. Imparai così a me- Santo in lei aveva operato la divina ma- “Beato il seno che ti ha nutrito” aveva moria in latino pur senza comprenderle ternità, l’aveva quindi ricevuto in pie- gridato una donna dalla folla, “Beati quelle parole “In illo tempore stabant nezza. Ma lo implora e lo attende per la piuttosto coloro che ascoltano la Parola iuxta crucem Iesu mater eius…”, Maria Chiesa. “Maria Madre della Chiesa” l’ha di Dio e la custodiscono”. Gesù non rin- di Magdala, Giovanni…”Donna, ecco chiamata e invocata il concilio Vaticano nega sua Madre ma l’aiuta ad essere se tuo figlio” disse Gesù a Maria, poi al di- II, per bocca di Paolo VI, al momento di stessa fino in fondo e la indica a noi scepolo “ecco tua madre”. E da quel chiudere i battenti. E la Chiesa, quel come modello e guida. Non è un caso se momento il discepolo la prese con sé. germe di Chiesa delle origini, era smar- le nostre contrade, le nostre montagne Gesù affida Maria a Giovanni e Giovanni rita, perseguitata, pavida. Come negare sono disseminate di santuari, cappelle, con l’umanità tutta a sua Madre: in que- che proprio in questo momento la piloni, di immagini mariane. Non è so- sto contesto ha senso parlare di devo- Chiesa tocca con mano la sua povertà, a lamente tradizione se il mese di maggio zione mariana. cominciare da tanti uomini che in prima si presenta con innumerevoli proposte In realtà l’episodio conclude un cam- persona sono chiamati a rappresen- di pellegrinaggio, di preghiera, se la no- mino che si snoda lungo tutta l’esistenza tarla? È questa la Chiesa che dobbiamo stra Chiesa torinese ha in Maria sotto il terrena di Gesù. Incontriamo Maria a affidare a Maria perché la sostenga, la titolo di Consolata-Consolatrice la sua Cana, nella sua funzione di madre che incoraggi, si ponga come guida nel cam- patrona insieme a S. Giovanni Battista, ha a cuore l’uomo nella sua povertà: mino. e sempre in Maria, aiuto, ausiliatrice dei ”non hanno più vino”, si stanno smar- cristiani colei che ha ispirato e ispira la Ma per la Madre di Gesù, come per rendo. Maria è coinvolta fino in fondo. grande famiglia religiosa salesiana. chiunque, il sì al progetto di Dio passa Ma dice subito dopo “fate quello che per la morte a se stessi, ai propri pro- Non è un lusso la devozione a Maria, Egli vi dirà”. Non è lei che opera il mi- getti, per il dono totale di sè nell’amore. non è uno snob. Ma non è nemmeno il racolo e il miracolo a cui tiene non è Quando l’angelo la interpella nell’an- terreno su cui possano germogliare le tanto il soccorso materiale bensì ridare nunciazione Maria intende benissimo ciò proposte più fantasiose e più improba- fiducia a quei giovani, a quelle famiglie che le è chiesto, conosce ciò che bili. Maria appare, è apparsa, che cosa sbadate, orientare i servi a Gesù, aprire l’aspetta ma si fida, dice un sì pieno ha detto? “Nulla è impossibile a Dio” ma i loro cuori alla Parola di Lui. Il vero mi- “ecco la serva del Signore” giocando in la proposta evangelica, le pochissime racolo, il vero Dono di Dio è la Salvezza, poche parole l’intera sua esistenza. Dire parole di Maria, il suo cantico del Ma- è Gesù Salvatore e Maria è colei che di sì a Cristo, oggi come ieri, per noi gnificat, il suo esempio di vita sono la prima tra gli uomini e più profonda- come per lei, impegna la vita. Oggi più strada maestra che ci conduce a Gesù. mente di ogni altra creatura umana ha che mai si presenta come scelta impe- Non accontentiamoci di surrogati, non accolto Gesù. Questo è il suo sogno, il gnativa, non banale. La coerenza nei inventiamo strade fantasma per andare suo miracolo, farci incontrare Gesù, pro- pensieri, nelle scelte di ogni giorno, non a Gesù. È Lui che viene, apriamo il porsi come modello nell’accoglienza è pacifica, automatica. Occorre lottare, cuore e la vita alla sua Persona. Maria ci della Parola di Dio. E’ questo che cer- pagare di persona, non escludere la è modello e sostegno. chiamo quando corriamo ai santuari ma- croce. E Gesù non ha fatto sconti a sua riani, preghiamo il rosario, festeggiamo madre: “chi è mia madre?” chiese quel Don Gianni Mondino sotto varie forme il suo nome nelle no- giorno quando lei e i suoi parenti lo cer- Essere Chiesa oggi 1
LA PAROLA AI PASTORI Annuncio e catechesi oggi quarant’anni dalla zione, molteplici influssi culturali, quali il razionalismo, che A pubblicazione del documento sul rin- novamento della cate- assolutizza la ragione a scapito della fede; lo scientismo, se- condo cui ha senso parlare solo di ciò che si può sperimen- tare; il relativismo, che radicalizza la libertà individuale e chesi che ha segnato “un l’autonomia incondizionata dell’uomo nel darsi un proprio si- momento storico e deci- stema di significati, rifiutando ogni imperativo etico fondato sivo per la fede cattolica sull’affermazione della verità; il materialismo consumista, che del popolo italiano” , pa- esalta l’avere e il benessere materiale, impegnano i Pastori role di Paolo VI, sono se- nel mantenere la rotta. In questo contesto culturale si diffonde guiti parecchi altri l’indifferenza religiosa, l’irrilevanza della fede dovuta anche documenti fino agli ultimi al fatto che la formazione cristiana si conclude nella preado- nel tempo, della CEP in- lescenza conservando un immagine infantile di Dio. Non si dirizzato ai parroci pie- nega Dio, semplicemente non si è interessati. A questi pro- montesi e alle loro comunità dell’ottobre scorso e la lettera cessi si aggiunge il soggettivismo, che induce molti cristiani a della CEI del 4 aprile scorso, indirizzata alle comunità, ai pre- selezionare in maniera arbitraria i contenuti della fede e della sbiteri e catechisti di tutta l’Italia, nel quarantesimo del docu- morale cristiana vivendo l’esperienza religiosa in forma indi- mento di base. La riproposta delle linee portanti del primo vidualistica. La religione, di conseguenza, viene relegata nella documento è segno che la sua applicazione ha prodotto nel sfera del privato relativizzando i contenuti storici e dottrinali tempo dei risultati nell’azione pastorale, ma alla luce delle del messaggio cristiano e dei modelli di comportamento che nuove esigenze a cui si deve rispondere nel contesto del no- ne derivano. I vescovi del Piemonte ribadiscono nella lettera stro Paese, profondamente mutato rispetto a quarant’anni ai parroci alcune cose molto importanti: “Nella trasmissione fa, si propongono alcune variazioni. Il Concilio Vaticano II è della fede e nell’educazione cristiana le famiglie hanno un stato il grembo materno del documento di base nelle quattro ruolo primario e fondamentale. La famiglia è santuario do- grandi costituzioni conciliari: Sacrosantum concilium, Lumen mestico del primo aprirsi alla fede e all’incontro con il Si- gentium, Dei Verbum, Gaudium et spes. Queste sono state le gnore; è scuola di virtù sociali ed evangeliche; è apprendistato vere linee guida che hanno tracciato la strada stimolando le di preghiera, di perdono, di accoglienza e carità fraterna; è comunità ecclesiali ed in particolare i catechisti a conoscere la prima esperienza della Chiesa e di formazione alla vita cri- ed assimilare il Magistero conciliare. Sul piano dei contenuti stiana”. Evidenziano che “esiste un legame vitale tra l’educa- della fede, il Concilio Vaticano II ci ha offerto una visione rin- zione della fede in famiglia e la formazione cristiana della novata della rivelazione asserendo che tutta la chiesa è chia- parrocchia”. Precisano che “i genitori sono i primi annun- mata a farsi annunciatrice. La catechesi ha finalità non solo ciatori della fede ai loro figli ed educatori dei loro figli e la di trasmettere i contenuti della fede, ma di educare la men- loro azione formativa è efficacemente continuata ed arric- talità di fede, insegnandoci a leggere il nostro tempo alla luce chita nella comunità ecclesiale. L’attività catechistica ed edu- della parola di Dio. La Chiesa per svolgere la sua azione mis- cativa della comunità parrocchiale è indebolita e rischia la sionaria si avvale dei catechisti, che sono maestri, educatori sterilità senza l’apporto della famiglia”. e testimoni della fede. Ma nella Chiesa ogni cristiano, in forza del battesimo e della cresima, è responsabile dell’evangeliz- Enrico Usseglio zazione: una responsabilità differenziata ma comune. Non semplici destinatari della catechesi, ma protagonisti del cam- mino di fede con dimensione ecumenica e scuola di impe- gno per l’unità che il Signore vuole. Le fonti della catechesi sono la Sacra Scrittura, la tradizione, luogo della trasmissione e dell’incontro con la parola di Dio vissuta e professata; la li- turgia, celebrazione del mistero di Cristo; le opere del creato. Così pure il contesto sociale va guardato con gli occhi della fede: esso non solo è lo spazio in cui annunciare la parola di Dio, ma è anche il luogo teologico in cui Dio si manifesta, at- traverso i segni dei tempi. Nei quarant’anni trascorsi sono sorti scenari culturali e religiosi nuovi che se da una parte ri- chiedono costante fedeltà agli orientamenti del documento base, dall’altra esigono scelte pastorali e catechistiche nuove. Anche se il nostro Paese conserva larghe tracce di tradizione cristiana, non è da sottovalutare il processo di secolarizza- 2 Essere Chiesa oggi
MOMENTI DI CHIESA Il Papa a Torino Anche noi in piazza San Carlo, domenica 2 maggio, con il Papa “Siate testimoni di Cristo in condo atto di Benedetto XVI in piazza versato momenti di debolezza, ma questo nostro tempo” San Carlo, nel pomeriggio, prima della quando li superi e riscopri la luce, capi- meditazione davanti al Sacro Lino. sci che siamo tutti legati dall’amore di stata una festa della fede, quella C’erano Erika, Alberto, Mario, Giulia, Dio”. Poco più in là c’è il sorriso di È andata in scena domenica 2 mag- gio, in occasione della visita di Papa Benedetto XVI a Torino per Chiara, Giorgio, Ilaria, Andrea e Luisa solo per citare qualche nome dei 35 pre- senti, accompagnati dal diacono Ge- rardo e da alcuni adulti. Nel pomeriggio Erika, 19 anni: “La Chiesa siamo noi – dice, guardandosi attorno – e oggi è un’occasione per ribadirlo davanti a tutti e insieme al Santo Padre”. I vent’anni, l’Ostensione della Sindone. Sembrava quasi che il cielo plumbeo contrastasse piove, a tratti anche forte, ma l’acqua invece, Luca e Mario, li hanno superati con il caleidoscopio di colori di ombrelli, non spegne il loro entusiasmo. Atten- da un po’. “Un’esperienza di Chiesa da giacche, fazzoletti gialli e blu e bandiere dono per oltre due ore il ritorno del vivere e da condividere” è il commento della Pace che gremivano piazza San Santo Padre, ma il tempo scorre veloce: del primo. “E’ l’incontro della Chiesa Carlo. 25.000 fedeli e reli- universale con la Chiesa lo- giosi che al mattino hanno cale – riflette Mario, che ha partecipato alla Santa Messa già vissuto le esperienza e altrettanti giovani che al po- delle GMG di Colonia e Lo- meriggio hanno accolto il reto – Come il Vescovo fa vi- Santo Padre “cantando ad sita nelle parrocchie così il una voce”. E in quell’abbrac- Papa, oggi, in segno di con- cio caloroso e gioioso si sono tinuità incontra le diocesi del stretti anche i “nostri” , dalle Piemonte. Il fatto di essere parrocchie di Giaveno, Co- così tanti in questa piazza è azze e Valgioie. In auto, in un segnale forte che va oltre treno o in pullman, chi al mat- tutte le polemiche di questi tino, chi al pomeriggio o chi giorni. Al Santo Padre di- tutto il giorno, sta di fatto che ciamo in coro ‘Sì, ci siamo. in tanti hanno voluto esserci, Siamo con te”. Per tutti, l’in- per testimoniare al Papa e al vito di Benedetto XVI è di mondo che il popolo della “avere il coraggio di scelte Chiesa c’è e sorride. Papa che nel- giocano a carte, cantano e ballano. Ci definitive e di viverle con fedeltà”, di l’omelia riserva una parola per tutti: sono i giovanissimi Luca, Chiara, Ste- aprire quel cuore giovane e sensibile al- chiede alla famiglia della Chiesa di “vi- fano e Giorgio, spinti a venire un po’ l’amore vero, di “vivere e non vivac- vere lo stesso amore di Gesù, segno cre- dalla curiosità e un po’ da quell’atmo- chiare” come ripeteva il beato dibile, eloquente ed efficace per sfera che s’aspettavano coinvolgente: “E Piergiorgio Frassati. Messaggio sem- annunciare al mondo la venuta del così è davvero” ammettono. “Io sono plice, essenziale, valido per ogni cri- Regno di Dio”, incoraggia sacerdoti, dia- qui anzitutto per testimoniare la mia stiano. “Siate testimoni in questo nostro coni e religiosi a “rinnovare il rapporto fede, non tanto per vedere dal vivo il tempo!” li esorta ancora in chiusura. Ma con Dio nella preghiera per portare l’an- Papa” è il commento schietto della di- una prima testimonianza era già lì, da- nuncio di salvezza”, esorta i giovani “a ciottenne Laudy. Giovane e sicura di sé. vanti agli occhi del Santo Padre, in non perdere mai la speranza che viene “Ero già stata alla GMG di Loreto – con- quella piazza vestita a chiesa. Giovane, dal Cristo Risorto”. E sono stati que- tinua – ma allora ero troppo piccola per allegra e spontanea. st’ultimi i grandi protagonisti del se- entrare pienamente nello spirito e nella Anita carica della fede. In questi anni ho attra- Essere Chiesa oggi 3
MOMENTI DI CHIESA CINQUE NUOVE VITE CRISTIANE LA PIAZZETTA SONO SBOCCIATE NELLA PARROCCHIA DI SAN LORENZO cristiani non si distinguono dagli Luisa: Ho apprezzato molto gli incontri “I altri uomini né per territorio né per lingua né per consuetudini di vita. Vivono sulla terra, ma sono citta- del primo anno con don Gianni, così come quelli successivi con Giovanna e Maria Rosa. Li ho sentiti arricchenti e, dini del cielo. Obbediscono alle leggi, ma soprattutto, mi hanno cambiato dentro. con la loro vita superano le leggi. In una Le persone che ho conosciuto mi hanno ’idea di un Laboratorio teatrale de parola i cristiani sono nel mondo ciò che lo spirito è nel corpo”(Lettera a Dio- gneto, II sec. d. C.). Forse oggi i cristiani non sono più ca- accolto in modo stupendo. Tutto ciò mi ha anche permesso di vivere il momento della Messa in modo diverso, di essere parte attiva della comunità. L “La Piazzetta” è nata nel 2002 su iniziativa dei volontari dell’Asso- ciazione, per dare la possibilità ai ragazzi paci di vivere come nel II secolo d. C. di costruire un progetto insieme, nel Cristina: Ricordo ancora l’emozione e quale venire coinvolti e valorizzati come però è vero che molti adulti, attraverso l’agitazione che ho provato la prima cammini diversi, pieni di sofferenza, di singoli e come gruppo, e per soddisfare volta che ho parlato delle mie intenzioni fatica, di ricerca, hanno chiesto di intra- il loro bisogno di esprimersi e comuni- a don Gianni; poi gli incontri serali del prendere un cammino di “iniziazione” care. lunedì con il nostro gruppo di catecu- cristiana. Così è successo nella parroc- meni: ora che sono finiti sento in me un chia di San Lorenzo, in cui 5 adulti, L’attività si concentra intorno alla pre- piccolo vuoto. Ma il momento più in- quattro giovani italiane e un ivoriano, si sono detti disposti a fare un lungo per- tenso di tutti è stato senz’altro il giorno parazione di uno spettacolo, momento corso per entrare nella vita cristiana e del mio Battesimo, il 4 aprile 2010. Ho temuto e centrale che coinvolge ogni ra- sentire se era ciò che essi veramente sentito il cuore come bloccarsi per un at- gazzo, facendolo sentire come fonda- cercavano. timo, per poi riprendere nella nuova mentale per il gruppo. Attraverso questo vita. Nel primo anno, il parroco don Gianni forte coinvolgimento ogni partecipante Mondino ha iniziato la preparazione leg- Che cosa cambia adesso nella tua si sente spinto a mettersi in gioco per gendo insieme con loro il Vangelo di vita, vivendo ogni giorno da cri- migliorare le proprie qualità espressive Marco. Nel secondo anno, la presenta- stiano? ed umane in un’atmosfera allo stesso zione della Bibbia, dei 4 Vangeli, i dieci tempo giocosa ed impegnativa. Il Labo- Comandamenti, i Sacramenti sono stati Luisa: Mi sento sostenuta ogni giorno. ratorio si inserisce nel momento più im- gli argomenti approfonditi. I catecumeni So di non essere sola. La cosa straordi- hanno partecipato ai ritiri diocesani, portante per i ragazzi: il martedì sera, naria che ho scoperto è che riesco sem- hanno avuto un colloquio personale con pre a trovare una risposta nella Bibbia e momento in cui le attività più propria- il responsabile dell’itinerario catecume- ciò è rassicurante, specialmente nei mo- mente strutturate lasciano il posto ad nale degli adulti, don Andrea Fontana, menti difficili. Si potrebbe riassumere il una serata vissuta con i coetanei e con mentre in parrocchia, durante la Quare- tutto con una frase che mi ha scritto la gli adulti in un clima di amicizia che pre- sima, hanno vissuto il rito degli scrutini, mia madrina: “Oggi accogli Gesù nel tuo vede tra l’altro anche la cena. Il Labora- pregando in silenzio per chiedere il dono cuore: l’amicizia con Lui sia la sorgente torio è stato svolto fino al 2007 in del vero discernimento, del senso del della tua gioia. peccato e la vera libertà dei figli di Dio. collaborazione con l’Associazione Tea- Cristina: La mia vita non è cambiata trale “Compagni di Viaggio” di Torino. Durante la veglia pasquale, nella chiesa del Santo Volto di Torino, Ulrich, Luisa, molto, ma ora che sono cristiana il mio Per due anni, il conduttore è stato Ric- Fiammetta e Cristina hanno ricevuto cuore si è riempito d’amore e, per una cardo Gili, regista, attore ed animatore dalle mani dell’Arcivescovo, card. Po- volta, mi sento di fare parte di qualcosa teatrale con il quale i ragazzi hanno pro- letto, i tre sacramenti dell’iniziazione cri- di veramente grande e di non essere più dotto e realizzato: nel 2003, un video in- stiana (Battesimo, Eucaristia e Cresima). sola. Penso che il percorso che ho se- titolato “Un viaggio tra guerra e La domenica seguente, il parroco don guito io potrebbe essere utile anche alle pace” che è stato anche presentato ad Mondino ha amministrato i tre sacra- persone già battezzate, per riavvicinarle a Dio. Anteprima Spazio Torino. Nel 2004 lo menti a Sarah e la sola Cresima a Bar- bara, alla presenza dei neofiti e di tutta la spettacolo “Non tutti i ladri ven- comunità parrocchiale. Ora toccherà alla comunità di San Lo- gono per nuocere” di Dario Fo. Nel Abbiamo voluto porre a un paio di loro renzo iniziare con i neofiti il cammino 2005 il Laboratorio è stato condotto da due domande che vi proponiamo di se- della meditazione del Vangelo, nella par- Letizia Leardini e Alice De Bacco, ani- guito: tecipazione all’Eucaristia e nell’esercizio matrici teatrali, che insieme ai ragazzi della Carità, cogliendo sempre meglio la hanno preparato e messo in scena: Quali sono stati i momenti più si- profondità del Mistero Pasquale (Rito gnificativi di questo periodo vis- “Tredici a tavola”, commedia bril- per il catecumenato degli adulti, n. 37) suto con gli accompagnatori e con lante di M.G. Sauvajon, nel 2006, sotto la parrocchia? G. C. 4 Essere Chiesa oggi
... IN COMUNITÀ la regia di Alice De Bacco e Marzia Scala, è stata la volta dello spettacolo “www.mezzasalma.it” di A. Cirri, nel 2007 a febbraio due dei ragazzi più LA FESTA DI grandi hanno partecipato a Torino alla rassegna “Monologhi in mostra – per- MARIA corso museal-teatrale” e a giugno con Marzia Scala e Biagio Abbate i ragazzi hanno messo in scena “Bertoli e i AUSILIATRICE suoi ospiti” di S. Scribano. A partire dal 2008 abbiamo deciso di fare “da IN GIAVENO soli”: abbiamo provato a metterci in gioco, costruendo uno spettacolo in cui regia, testo, scenografie e coreografie in dai primi anni della loro pre- volte, prima in San Lorenzo; quindi, portano il nome della Piazzetta. Il vero segreto è stata la collaborazione di tutti; ciascuno di noi, con i propri talenti e ca- pacità, ha collaborato, scritto, interpre- F senza in Giaveno, le Figlie di Maria Ausiliatrice avevano sempre invitato e organizzato la partecipazione dopo un triduo di preghiere e di cele- brazioni, dalla Parrocchia all’Istituto. Finita la guerra etiopica, per ringraziare di Oratoriane e Cooperatori alla pro- tato, corretto e rivisitato. È stato Maria Ausiliatrice, i Giavenesi, fedeli cessione all’interno del proprio cortile. divertente improvvisarci registi di noi alla promessa, affidano la costruzione stessi! Così abbiamo messo in scena un Nel 1929, anno della beatificazione di del blocco statuario allo scultore Giu- musical dal titolo “La febbre del Don Bosco, vengono coinvolti il clero seppe Nardini della “Primaria Fabbrica martedì sera”. Lo scorso anno ab- locale, i chierici del Seminario, le Asso- Italiana Statue Religiose” di Milano. biamo realizzato “Piacere di cono- ciazioni cattoliche e il popolo, che co- Il 27 maggio 1937, festa del Corpus scerti…con altri occhi”, un nuovo mincia a partecipare molto numeroso. Domini, i reduci della guerra etiopica, spettacolo, frizzante, a tratti ironico, ma Non manca la Banda musicale Leone si danno il cambio portando a spalla il che ci ha permesso di andare “oltre il XIII, che diviene un elemento indispen- blocco per le vie illuminate e parate a muro” e di esplorare un mondo di cui sabile. festa. Il 30 maggio la processione di ri- pochi conoscono davvero i paesaggi, i Nel 1935 i Salesiani Cooperatori chie- torno è un concorso gente... mai visto volti, le tradizioni: quello dei Rom. dono ed ottengono che la festa diventi a Giaveno! Negli anni seguenti si ripe- “parrocchiale”. abbinata a quella di San tono i festeggiamenti con molta devo- Tutti questi spettacoli sono stati rappre- Giovanni Bosco, canonizzato nel 1934. zione. sentati presso il Teatro San Lorenzo di Giaveno con un buon successo di Nel 1936 urge la protezione della Ma- Ancora all’inizio del terzo millennio, critica e di pubblico (circa 300 biglietti donna sui giovani che stanno combat- sebbene i reduci non siano più giovani, venduti per ogni rappresentazione!). tendo in Etiopia. qualche rappresentante in divisa fa I Salesiani Cooperatori aprono una sot- sempre la scorta accanto alla statua, in- Ed eccoci al 2010: ci riproviamo, stiamo toscrizione in favore della costruzione sieme con la Direttrice dell’Istituto e i preparando uno spettacolo che ci sta di un blocco statuario che rappresenti “Priori”, Sindaco e Amministratori Co- coinvolgendo moltissimo in termini di San Giovanni Bosco in preghiera da- munali … tempo ma anche di emozioni. Non ha vanti all’Ausiliatrice: se i ragazzi torne- ancora un titolo: possiamo solo dire che E ogni anno si trovano nuovi “porta- ranno sani e salvi dal fronte, essi ogni l’idea di partenza si basa su un racconto tori” che si alternano a brevi intervalli, anno lo porteranno in processione due di Dino Buzzati intitolato “La giacca stre- magari sotto la pioggia, ma che non ce- gata” e che vorremmo riflettere insieme dono assolutamente la al pubblico sulle differenze tra il nord e il “loro” Madonna a un sud del mondo… ma sempre a modo eventuale autoveicolo. nostro, con ironia e semplicità. Con il passare degli L’appuntamento è per Venerdì 18 giu- anni si sono susseguiti gno, al teatro San Lorenzo di Giaveno, diversi Parroci, che pur alle ore 21.00. con modalità diverse, Biglietti: Intero: 5,00 € hanno assecondato Ridotto: 2,00 € questa devozione po- È possibile acquistare i biglietti in pre- polare con crescente vendita presso: Associazione La Piaz- animazione creativa. zetta via don Pogolotto, 45 - GIAVENO - Tel. 011 9378078. Essere Chiesa oggi 5
VITA DELLE NOSTRE COMUNITÀ LA PRIMA EUCARISTIA n Italia la celebrazione dei sacramenti dell’inizia- In quel pezzo di pane e in quelle gocce di vino si rende I zione cristiana conosce cammini e tempi diversi. La presente Gesù, il Figlio di Dio. La celebrazione della catechesi per preparare un bambino alla “Messa di Prima Eucaristia è una cosa entusiasmante e va vis- Prima Comunione” è centrata sul significato dell’Eu- suta in modo che non manchino né bellezza, né un caristia nella vita di un cristiano, questa lo rende par- clima di gioiosa festività, né soprattutto momenti di tecipe in modo più pieno e vera preghiera. Sia i bambini che dinamico alla vita della comunità. gli adulti si sentono più partecipi Noi catechisti dobbiamo far capire quando sanno che cosa devono che la Chiesa si riunisce ogni Do- fare, i gesti che devono com- menica per celebrare Gesù ri- piere, le parole che devono dire; sorto; è Gesù stesso che ha voluto tutti devono essere partecipi alla che i suoi amici si trovassero in- celebrazione con qualche attività sieme per condividere fraterna- specifica. mente il pane. Genitori e bambini devono con- Con la messa diventiamo popolo siderare la Prima Comunione di Dio e tutti ci sentiamo più fra- Parrocchia S. Lorenzo, festa del perdono come la tappa di un cammino e telli. non come un punto di arrivo. Gesù, per la sua presenza tra noi, non ha scelto una A tutti i bambini della nostra Unità Pastorale un sin- pietra preziosa o altre cose rare e costose: ha scelto il cero augurio perché portino sempre Gesù nel loro pane e il vino, le cose più semplici che non mancano cuore. nemmeno nelle famiglie più povere. 1ª Comunione Parrocchia S. Lorenzo 1ª Comunione Parrocchia S. Maria Maddalena 1ª Comunione Parrocchia S. Maria del Pino 1ª Comunione Parrocchia S. Giacomo 6 Essere Chiesa oggi
... IN COMUNITÀ E come Estate TA IZÈ Quest’anno, più che mai, dopo settimane di quotidiana piog- gia, abbonda la voglia di caldo, sole, cielo azzurro, aria buona. In una parola, di estate. La tanto agognata estate che poi, ad la resistenza oggi, calendario alla mano, dista un foglio. Eppure fermiamoci un attimo: estate è solo caldo, sole, cielo azzurro e aria buona? della Prendiamoci la briga, un giorno qualsiasi di giugno o luglio, di fare un salto nei centri estivi delle nostre parrocchie. Solo qual- che minuto. In un arcobaleno di t-shirt colorate, si incontre- preghiera ranno sorrisi di ragazzi “animati” e giovani “animatori”, di don e religiose, di madri e padri volenterosi. Amici con un Amico na canzone di Vasco Rossi chiama Dio sul banco degli comune: il Signore. Ecco allora lo slogan dell’Estate Ragazzi 2010: “Uno per tutti, tutti per Lui”, valido per ogni cristiano, giovane o adulto, 365 giorni l’anno. Perché, come l’estate è una delle quattro stagioni, così Estate Ragazzi, i campi estivi, U imputati per sapere come mai c’è tanta sofferenza nel mondo. Non a tutti piace lo stile del cantante ma quasi tutti prima o poi si imbattono nella stessa domanda: perché Spaghettopoli, sono tappe importanti del cammino di crescita tanta sofferenza? Dopo gli orrori della seconda guerra mon- cristiana dei giovani e, con loro, di quanti fanno parte delle diale un uomo decise di credere l’innocenza di Dio, un uomo comunità parrocchiali. Prendiamoci quindi un momento per che aveva visto e vissuto tutto l’orrore in diretta come tanti dei andare a fare due passi in questi piccoli mondi radiosi, ad un nostri nonni. Decise di credere l’innocenza di Dio e nella ca- passo dalle nostre case: scopriremo che il sole scalda, ma la pacità della persona di farsi contagiare da quella innocenza Luce del Signore molto di più. fino a permettergli di vivere insieme ad altre persone, di vi- vere come fratelli. Tra le macerie della guerra appena finita, in Anita un villaggio sperduto della Francia, quell’uomo lanciò la sfida della vita fraterna, lasciandosi contagiare dall’innocenza di Dio: il villaggio si chiama TAIZE’, l’uomo è conosciuto come Frere ROGER, il contagio avviene attraverso la PREGHIERA. “Frere” in francese significa “Fratello”. Fratello Roger. A qua- rant’anni dall’inizio dell’avventura, Frere Roger scrisse un libro di poche pagine, semplice e luminoso come il titolo: “Dio non può che amare”. Forse davvero non ha senso credere se non in un Dio così. A Taizè la preghiera resiste. Resiste agli attacchi delle do- mande brucianti dell’uomo di ogni tempo. Resiste alle luci ab- baglianti della mondanità. Ma soprattutto – e questo forse è il vero miracolo – resiste nel cuore dei giovani: a Taizè passano, ogni anno e da molti anni, migliaia e migliaia di giovani di ogni parte del mondo per pregare e trovare senso. Papa Giovanni Paolo II capì l’intuizione coltivata a Taizè e la fece sua inaugu- rando le GMG ovvero le ormai famose giornate mondiali della gioventù. Quest’estate un gruppo di giovani delle nostre unità pastorali si recherà a Taizé per vedere, capire, pregare... Solo 3 giorni. Troppo pochi per capire a fondo ma pur sempre un’occasione: chi è assetato di vita non potrà fare a meno di coglierla. don Ugo Bellucci Parroco di S. Maria Maggiore - Avigliana Essere Chiesa oggi 7
... IN COMUNITÀ CAMPO DI GIOIA, Campo estivo 2010 ALLEGRIA E VITA S. Giacomo “Pietro e quelli che erano con lui erano oppressi dal sonno; e, Ritorno in Val Clarea quando si furono svegliati, videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui. Come questi si separavano da lui, Pietro Dopo quindici anni, quest’anno i ragazzi torneranno a fare il disse a Gesù: «Maestro, è bene che stiamo qui; facciamo tre campo in val Clarea. tende: una per te, una per Mosè e una per Elia».” (Lc 9, 32- Tanto è infatti passato dall’ultimo campo nelle casermette 33) ristrutturate della piccola valle sopra Gravere, cui si accede dalla strada che porta al Moncenisio. Nulla più della Parola di Dio può esprimere le sensazioni, le emozioni, le caratteristiche e le finalità di un campo. Erano gli anni in cui don Gianni Sacco era ancora in salute, e I ragazzi che vi partecipano sono infatti come Pietro, Giacomo per molti anni questa località ha accolto i nostri ragazzi. e Giovanni chiamati in un luogo in disparte da Gesù per poter Ora, nel gruppo di animatori e cuochi che condurrà il campo incontrare ed assaporare la sua gloria. Calati in una realtà di- e gestirà la cucina, molti sono gli “ex-ragazzini” che avevano versa e nuova i ragazzi sviluppano una maggiore socialità, for- partecipato ai campi della val Clarea. mano nuove amicizie, rinsaldano quelle di lunga data e Il campo è destinato ai ragazzi dalla terza elementare alla sec- scoprono in loro nuove capacità che non pensavano di pos- onda superiore sedere. Lontano da casa sentono che devono mettersi in gioco e questo li spinge ad andare oltre quelli che sono i confini della loro routine. La condizione del distacco è inoltre essenziale per poter per- mettere a tutti (organizzatori, animatori e ragazzi) di potersi svestire dei panni della quotidianità per entrare in uno spazio ed in un contesto diverso per poter riuscire a sentire meglio la voce del Signore ed i suoi messaggi. In questa condizione di maggiore ricettività vengono organiz- zate tutte le varie attività per cercare di sublimare il messaggio cristiano in azioni concrete e riflessioni: giochi, pulizie, gite, attività formative, tutto convogliato verso l’incontro con Dio e con gli altri. Questi elementi portano a creare quella sinergia che rende tanto speciale un campo: se viene organizzato e guidato bene riesce a ricreare proprio l’atmosfera del monte Tabor e tutti La partenza è prevista per domenica 11 luglio, il rientro la coloro che si trovano lì si sentono come gli apostoli, non vor- rebbero tornare a valle in mezzo ai problemi, alle difficoltà ed domenica successiva, che sarà giorno di festa con tutti i geni- ai contrasti della vita di tutti i giorni. tori. Se alcune famiglie avessero esigenze particolari, potranno Ed è in questa ricerca di sospensione che alla fine interviene andare a prendere i ragazzi mercoledì 14 luglio verso sera. saggiamente Gesù: bisogna scendere per poter portare a tutti Il responsabile del campo è don Lino che condividerà questa la gioia vissuta e gli insegnamenti incontrati. Solo così si può responsabilità con Roberto Vai: ovviamente i compiti di diventare fermento per gli altri, così si può trasmettere la gioia Roberto sono più operativi, mentre don Lino seguirà i ragazzi derivante dall’incontro con Cristo. Altrimenti diventa tutto fine in particolare nei loro momenti di preghiera e raccoglimento. a se stesso, un momento isolato durante l’anno al posto di un Roberto sarà affiancato nella gestione del campo da Roberta, culmine pensato all’interno di un percorso. Ogni campo com- Sonia, Fausto e Luca, mentre in cucina si riproporrà l’equipe pleta un progetto di ormai consolidata, formata da Carlo, Manu, Gianni, Titti, formazione e do- Erika ed Alessio. vrebbe portare al salto alla fase successiva nel cammino di crescita personale, non solo per i ragazzi, ma anche per gli anima- tori. Per questo mo- tivo, se l’esperienza di un campo raggiunge gli obiettivi, chiunque vi avrà preso parte tornerà a casa diverso, cambiato, cresciuto, con un bagaglio di ri- cordi e di emozioni nel cuore difficile da di- menticare. Mario Vanacore 8 Essere Chiesa oggi
... IN COMUNITÀ Don Michele Olivero TRENT’ANNI DI SPAGHETTATA: UNA COMUNITÀ IN FESTA ’è una sagra ghetti” , poi “Spaghettata” , ma alla fine prevalse “Sagra dello C a Giaveno dove prima della tavola imban- spaghetto” . S’incominciò con tre giorni il 24, 25 e 26 luglio 1981. Venerdì sera si proiettò il film “Anche gli angeli mangiano fa- dita vengono quanti gioli”. Il sabato sera si tenne la festa conclusiva dell’estate ra- imbandiscono o si gazzi. La domenica, dopo la S. Messa al campo, gara di bocce siedono a quella ta- e gara al punto, al pomeriggio partita di calcio tra scapoli e vola. Così è da 30 ammogliati. E per concludere, la sera, la lotteria dello spa- anni. Qualcuno la conosce come “Sagra dello Spaghetto”, ghetto”. Quanto lavoro dietro ai fornelli, dietro a quegli “spa- qualcuno altro come “Spaghettopoli” ma il risultato non cam- ghetti serviti con i famosi dieci sughi, tra cui quello della Lena bia. Sempre 30 anni sono. Una tappa importante che rac- (del Rocciamelone), oltre a qualche antipasto, formaggio e contano due persone che a quella nascita hanno assistito in dolce. Tanti collaborarono, si lavorò per più di un mese pian- diretta: era l’estate del 1981. Parroco di San Lorenzo, allora, tando pali e montando tettoie. Dove adesso c’è il salone del era don Michele Olivero. “Avevo impostato le attività della par- Cip c’era un piccolo sgabuzzino, il vecchio spogliatoio del rocchia in modo comunitario – ricorda – Ogni decisione veniva campo di calcio che divenne la cucina dopo un’accurata puli- presa insieme, nelle riunioni serali, con giovani e adulti. Pro- zia. Molte famiglie si prestarono per fare i sughi a casa loro, pria in una di queste, venne la proposta di organizzare una cosa impensabile oggi. E questa era la vera forza della “Spa- manifestazione che coinvolgesse tutta la parrocchia. Un modo ghettata”: molte persone che ruotavano attorno al gruppo or- per trovare fondi per il nascente salone cinema e per l’orato- ganizzatore, ognuno portando il proprio contributo, e così rio”. Ma l’obiettivo più importante era un altro. “Volevo sfatare andò avanti per tanti anni. Visto il successo di quell’anno si l’idea, allora imperante, che la chiesa, la fede, la religione fos- decise di pensare in grande e l’anno successivo nacque la sero realtà malinconiche e tristi, capaci solo di fare la morale. “Spaghettata” come oggi noi la conosciamo: nove giorni di Volevo mostrare che la chiesa è comunità, che Dio è festa. Ho spaghetti e spettacoli e tantissimi volontari. Si costruì addirit- preso spunto dal Vangelo: il primo miracolo, la trasformazione tura una tettoia smontabile in ferro che si utilizzò per parecchi dell’acqua in vino, Gesù non l’ha forse compiuto in una festa anni. Nacque il logo attuale Jò Spaghetto, si organizzò la Stra- di matrimonio?”. L’idea funzionò da subito: “Scegliemmo lu- spaghetto, corsa non competitiva per le vie di Giaveno, si ten- glio come periodo: gli animatori erano carichi per la fine del- nero i “Giochi senza frontiere” in una piscina piena d’acqua l’estate ragazzi e la gente veniva volentieri. Io mi fermavo al montata per l’occasione e gli spettacoli con già allora il mago cancello e passavo la sera a parlare con quanti mi si avvicina- Sales. Insomma si è fatto tanto, la “Spaghettata” è cresciuta vano, in un clima di famigliarità”. In 30 anni tanti sono passati non perdendo mai di vista le motivazioni iniziali”. nel cortile di Spaghettopoli: chi a cucinare, chi a servire, chi a Trenta candeline che la “Sagra dello Spaghetto” spegnerà dal sedersi a tavola. “Che emozione pensare a tutti coloro che 3 all’11 luglio prossimi. hanno lavorato per far crescere sempre di più questa festa – Anita e Pierluigi racconta Pierluigi Lussiana, uno dei fondatori, che ricorda que- gli esordi – Inizialmente si volle chiamare “Festival degli spa- Tutto ebbe inizio nel 1981 con una tettoia. 1982. La partenza della Straspaghetto organizzata da Nella foto: il primo telone - 1982. Fratel Carlo. Essere Chiesa oggi 9
... IN COMUNITÀ Operazione Mato Grosso È un’esperienza importantissima e piena di significato, in cui ragazzi e adulti collaborano, condividendo fatica e divertimento Campo di raccolta a Giaveno, per realizzare qualcosa di positivo e concreto. Lavorare insieme crea un clima di armonia e entusiasmo e Pasqua 2010 ognuno si sente parte di qualcosa di importante, che realmente porta un cambiamento in un contesto di povertà e mancanza di possibilità come quello brasiliano. 1° aprile 2010 i volontari dell’Associazione O.A.S.I. - Opera- Il gruppo dell’Associazione O.A.S.I. – Operazione Mato zione Mato Grosso di Torino, sono arrivati a Giaveno. Grosso ringrazia tutte le persone che hanno partecipato, i sin- Per una settimana si è effettuata la raccolta porta a porta di daci e i parroci di ogni paese, che oltre ai permessi ci hanno ferro e vestiti usati. offerto una grande collaborazione, in particolare don Gianni Lo scopo è aiutare i poveri del Brasile, che ogni giorno lottano che ci ha ospitati nell’oratorio di Giaveno. contro la fame e la povertà più assoluta. Gli abitanti di Giaveno, Sala, Buffa, Villa, Selvaggio, Ponte- pietra, Maddalena, Coazze hanno ospitato nelle loro strade il gruppo di volontari di Torino, che hanno portato in ogni casa il loro entusiasmo raccogliendo vestiti usati, stufe, termosifoni, pentole e tanto altro offerto dagli stessi abitanti. Alla fine della settimana il quantitativo di vestiti e ferro raccolti ha raggiunto livelli inaspettati, 3.580 Kg di indumenti e 18,90 tonnellate di ferro, permettendo così di contribuire notevol- mente alle missioni seguite dall’Associazione O.A.S.I. – Ope- razione Mato Grosso: l’Hospital São Julião per la cura dei malati di Hanseniase (lebbra), il Cedami casa di appoggio per gli emigranti e la casa Vovò Tulia per i bambini in attesa di adozione, a Campogrande e la casa Marisa Pagge di Co- rumbà, sempre per bambini in attesa di adozione. PARROCHIA Parrocchia SAN LORENZO B.V. Consolata GIAVENO Ponte Pietra "Uno per tutti, tutti per Lui" Estate 2010 INSIEME è Campo a Bardonecchia per ragazzi di V elemen- tare, I e II media dal 14 al 20 giugno; estate ragazzi BELLO 5! per bambini e ragazzi delle elementari e delle medie dal 21/6 al 16/7. Tre giorni a settimana, dal 28 giugno al 30 luglio 2010: Campo a Crissolo alla Città sul Monte per i ragazzi Lunedì tutto il giorno con gita sul territorio e din- di III media dal 2 all'8 Luglio. torni. Mercoledì dalle 14.30 alle 18 laboratori e giochi di Campo a Crissolo per ragazzi di I, II, III superiore gruppo. alla Città sul Monte dal 16/7 al 22/7. Venerdì come sopra, con "il grande gioco". Ultimo giorno banco di beneficenza e spettacolo Campo a Crissolo per ragazzi di IV, V superiore e serale di chiusura. universitari alla Città sul Monte dal 23/7 al 29/7. Tema dell'anno "alla scoperta del nostro corpo, Campo a Taizè dal 29/7 al 1/8. dono di Dio". 10 Essere Chiesa oggi
... IN COMUNITÀ “Nella Collegiata di Giaveno, distrutta per l'incameramento dei sole. La sua provvista per il vitto della giornata consisteva in beni ecclesiastici, fondò cinque nuovi canonicati assegnando solo pane che si portava in tasca; per bere gli bastava l'acqua a ciascun beneficio l'annua rendita di lire 1.400. Legò gra- delle fontane alpestri; tutt'al più, se poteva trovarla, com- ziose somme alle Scuole Elementari Comunali e all'Ospedale prava una scodella di latte perché - diceva - in montagna si di Giaveno. Fondò nella sua casa paterna l'Asilo Infantile con deve andare per respirare aria buona ed esercitare le gambe una scuola elementare; fece fabbricare la nuova Casa parroc- affinché non s’irrigidiscano poi troppo presto nella vecchiaia”. chiale presso la Chiesa della Sala e voleva pur fare, già in vita, Così, reso vivo e vitale da questi due uomini illustri, l’Istituto ini- nuovi lavori nella stessa Chiesa ma sorpreso dal nuovo Cu- ziò il suo cammino con dei corsi che corrispondevano presso a rato Don Sorretto, mentre egli prendeva qualche misura, udì poco agli insegnamenti delle Scuole Tecniche Governative. Il suc- questa intimazione: “Che cosa fa qui? Nella Chiesa sono io cesso fu straordinario. Gli allievi aumentavano di anno in anno, che comando!”. A queste parole il Can. Pacchiotti si ritirò su- tuttavia a questo andamento crescente non corrispondevano le fi- bito; e la Chiesa della Sala aspettò poi sino all'avvento del nanze. In particolare la guerra, scoppiata nel 1915, se non im- nuovo Curato Don Borgaretto per avere riparazioni e ingran- pedì l’afflusso degli alunni, influì purtroppo sulla potenzialità dell' dimento”. Amministrazione dell'Istituto a sostenere le cresciute In questo profilo del Can. Giacinto Pac- spese per l'esercizio delle Scuole. chiotti, ricavato da un documento d’ar- Il colpo di grazia, alla fine degli anni ’20 chivio senza data e senza nome, non compare l’opera più grandiosa che ULTIMISSIME fu inferto dal Governo fascista. Infatti in quel periodo l’Istituto ospitava nella porta il suo nome: l’Istituto Pac- scuola e nel convitto annesso molti chiotti, funzionante in Giaveno dal 1890 e gestito fino al 1933 da un DALL’ISTITUTO figli di emigrati all’estero. Il Governo li aveva raccolti tutti in un grande isti- Ente morale con un Consiglio d’Am- ministrazione composto di cinque PACCHIOTTI tuto, creato appositamente a Livorno. Fu così che nell’anno 1933 venne decisa membri: il Sindaco di Giaveno e quattro la chiusura della scuola. Soltanto nel 1936 i persone elette dal Consiglio Provinciale di To- Fratelli delle Scuole Cristiane riaprirono le porte rino, dalla Camera di Commercio di Torino, dal Consi- del Pacchiotti con quello che allora si chiamava Istituto Tec- glio Comunale di Giaveno e dal Consiglio Comunale di Torino. nico. Nel medesimo documento si legge che la premessa di tutto ciò Le vicende politiche successive comportarono una riforma sco- era stata la fortunata speculazione finanziaria realizzata dai Rev.di lastica che vedeva scomparire l’Istituto Tecnico quadriennale, la Canonici Cav. Innocenzo Arduino e Can. Giacinto Pacchiotti. creazione della scuola media e della scuola commerciale, quindi Tale fortuna aveva suggerito a questi “facoltosi e generosi Sa- la scomparsa anche di quest’ultima, la sopravvivenza delle Medie cerdoti il proposito di impiegarne il provento nella fondazione facoltative fino alla Media dell’obbligo. di un'opera vantaggiosa per la popolazione del paese di Giaveno. Si arrivò così al 1990, quando i Fratelli, pur restando fisicamente, Prima d'aver concretato il loro proposito morì il Sig. Prevosto rinunciarono alla scuola, che sarebbe stata chiusa se un gruppo Arduino. Il Can. Pacchiotti, depositario del denaro, rimase an- di ex allevi non avesse deciso di rilevarla, costituendo una coo- cora per qualche tempo indeciso sul modo d'impiegarlo. Il perativa per gestire i corsi. Comm. Francesco Molines, amicissimo del Can. Pacchiotti e da questi informato della buona intenzione dei detti Canonici, sug- Finita l’era d’oro dei Fratelli, che si erano assunti l’onere dei costi gerisce e propone al Pacchiotti la fondazione dello Istituto Pro- della manutenzione ordinaria e straorinaria, ricominciarono i guai fessionale. Il Canonico Pacchiotti annuisce alla proposta ed finanziari. L’Ente Morale, trasformato nell’attuale Fondazione, incarica lo stesso Comm. Molines ad istituire l'Opera benefica da dovette indebitarsi con due mutui contratti con la Banca Sella lui proposta. Il Comm. Molines, erede universale della fortuna per ristrutturare il fatiscente alloggio dei Fratelli. Inoltre per alcuni del Can. Pacchiotti, eseguisce la volontà del testatore. Col primo anni si impegnò a sostenere la cooperativa devolvendo comple- fondo dei Sig.ri Canonici e con denaro ereditato, forma il capi- tamente il canone d’affitto del primo piano alla Provincia per le tale di lire quattrocentomila, il quale rappresenta il patrimonio aule della succursale dell’I.T.C Blaise Pascal. Chiusa la Scuola dell' Istituto Professionale Pacchiotti, eretto in Ente Morale con Media Paritaria per mancanza di allievi, la situazione finanziaria R.Decreto in data 23 novembre 18909 firmato " RE UM- della Fondazione è certamente migliorata, ma non in maniera BERTO”. sufficiente per sostenere le spese straordinarie, in particolare il ri- facimento del tetto. A onor del vero bisogna dire che il vero fondatore del Pacchiotti fu il Comm. Francesco Molines. Egli non volle legare il suo Si è così arrivati all’ultimo atto, cioè lo scioglimento della Fon- nome all’opera, ma la rese realizzabile mettendovi, oltre che dazione ed il passaggio delle sue proprietà terriere ed immobiliari denari, proprietà terriere ed immobiliari. al Comune di Giaveno, come previsto dallo Statuto dell’ente. Il Comm. Molines era un uomo schivo e anche un po’ singolare. Sorge spontanea una domanda: cosa cambierà? Nulla, assoluta- Sempre nel medesimo scritto citato si trova questa succinta mente nulla, tolto il cambio del soggetto proprietario. Lo Statuto descrizione. infatti obbliga il nuovo proprietario a mantenere le finalità del Pacchiotti, che non potrà mai diventare sede di uffici comunali. “Durante la sua villeggiatura a Giaveno sovente invitava illu- Vi sarà la gestione della Casa di Carità Arti e Mestieri con i corsi stri personaggi, come il Senatore Pierantonio il maestro di professionali che riportano l’ente alla sua vocazione originaria, musica Marchisio, la famosa violinista Teresina Zua, la figlia l’Unione Sportiva La Salle, La Piazzetta, l’Associazione Amici del Ministro Mancinì e tanti altri. Questi invitati li teneva per del Pacchiotti, il Blaise Pascal, l’UNITRE, il Gruppo Amici della parecchi giorni nella sua villa trattandoli, come si dice, da Montagna e la Comunità religiosa dei Fratelli. gran signori : ma tutte quelle leccornie che venivano offerte in quei pranzi squisiti erano solo per gli invitati. Egli nem- Le pratiche per il passaggio di proprietà sono iniziate e si pre- meno le gustava. Quando restava solo in villa, faceva sovente vede che l’operazione possa essere condotta a termine entro delle passeggiate sulle vette della vicina montagna, sempre l’estate. solo col suo ombrello, il quale doveva solamente ripararlo dal Don Luciano Allais Essere Chiesa oggi 11
LE NOSTRE BORGATE Frazione Villa Borgata Mollar de’ Franchi Alta Valsangone : S. Messe in santuario: 8 giugno ore 20,30; Festa titolare: S. Pietro, 4 luglio: Paesi e borgate in festa 26 luglio ore 20,30; 27 agosto ore 20,30. S. Messa ore 10. - programma da giugno a Inizio 364a novena della Natività della B.V.M. : venerdì 27 agosto con rosario ore dicembre – 20 e S. Messa in suffragio dei defunti. Si pro- Borgata Monterossino segue tutte le sere alle ore 20,30 fino a sa- Festa patronale, S. Rosa da Lima, domenica bato 4 settembre con rosario meditato sul 22 agosto: S. Messa ore 10. opo la recente visita di Papa Bene- D detto XVI a Torino, in occasione dell’ostensione della Sindone, evento di portata eccezionale in diocesi tema: “Maria, la donna”. I misteri della Sua vita. Commenti riassunti dal libro del Card.le Angelo Scola, Patriarca di Venezia. Festa titolare Natività di Maria, domenica 5 S. Messa di suffragio defunti 23 agosto ore 20,30. per la sua ventata di giovialità e profondi settembre: S. Messa ore 10. Borgata Ruà Sangone contenuti, ci troviamo a snocciolare 8 settembre, memoria liturgica della Natività lungo i mesi, dall’estate all’inverno, le S. Messe: mercoledì 12 giugno ore 17,30. di Maria, S. Messa ore 20,30. nostre feste patronali con rinnovato vi- Festa titolare 14 novembre: S. Messa ore 10. Nei giorni di proprio: S. Anna e Gioacchino gore. Le borgate vive della nostra valle Una ricorrenza, S. Camillo de Lellis, 14 lu- lunedì 26 luglio alle ore 20,30 e S. Teresa attendono questi momenti di fede po- glio: S. Messa ore 20,30. d’Avila, venerdi 15 ottobre alle ore 17,30. polare per ringraziare e rinnovare gli im- pegni cristiani sulla scia di coloro che ci hanno preceduti e che in tempi non Borgata Dalmassi Borgata Provonda sempre facili da vivere, hanno saputo costruire queste chiesette di montagna e Novena a partire da venerdì 23 luglio: recita Festa titolare S. Michele arcangelo, 26 set- questi piloni quali segni di fede. A noi del rosario tutte le sere ore 20,30. tembre: S. Messa ore 10. tocca rispettarli e custodirli senza di- Festa titolare domenica 1 agosto: S. Messa S. Messa dei Santi e processione al Cimitero menticarci che il culto a Dio passa attra- ore 10. 31 ottobre ore 15. verso la carità. Niente contro e niente a S. Messa suffragio defunti: lunedì 3 agosto S. Messa di suffragio 45 vittime civili 28 no- favore personale, ma per una migliore ore 20,30. vembre ore 15. coesione tra cristiani. Facciamo festa e per chi crede, preghiamo insieme, cre- ando per noi, ma soprattutto per le ge- Borgata Colpastore Borgata Fusero nerazioni a venire un clima sereno di Triduo mercoledì 11; giovedì 12; venerdì 13 Festa titolare, Madonna della neve, 5 agosto: convivialità. Tocca agli anziani dare agosto: rosario ore 20,30 S. Messa ore 10,30. buon esempio di onestà, senso civico, ri- Processione 14 agosto, ore 21 con partenza Pomeriggio: canto dei Vespri. spetto del bene comune, trasparenza, pilone Giasinet, seguono Vespri e benedi- giustizia, ma soprattutto buon senso. zione. Questi sentimenti non basta paventarli, Festa titolare, domenica 15 agosto: S. Messa Chiese del concentrico: bisogna viverli e pretenderli. Ognuno di ore 10. noi faccia la propria parte con onestà e S. Messa suffragio dei defunti, lunedì 16 ore Chiesa S. Rocco al borgo – Arciconfra- della festa rimarrà qualcosa che ritem- 20,30. ternita - prerà il corpo, ma anche l’anima. Festa di S. Lucia, 13 dicembre: S. Messa ore Festa titolare, S. Rocco, 16 agosto: S. Messa Enrico Usseglio 20,30. ore 10. Rosario mese di ottobre: ogni martedì ore Due ricorrenze: Madonna del Carmine: tri- 20,30. Chiesa duo giov.15; ven.16; sab. 17 luglio, recita Gli altri mesi : primo martedì del mese ore del rosario ore 17,30 e domenica 18 luglio: Parrocchiale 20,30. S. Messa ore 10. Collegiata san Lorenzo Borgata Ruà Fasella Cappella Valletti martire di Festa titolare: domenica vicino al 20 gen- Recita del rosario tutte le sere a partire dal 1 Giaveno naio: S. Messa ore 10. luglio fino al 19 luglio ore 20,30. Novena dei Santi: rosario ore 20,30. Festa titolare domenica 9 agosto: Festa titolare: Madonna del Carmine, S. Lorenzo. 16 luglio: S. Messa ore 21. Messe ore 8,30 – 11 e 18,30 Frazione Buffa S. Messa in suffragio dei defunti: Lunedì 10 agosto, memoria liturgica del 19 luglio ore 21. santo ore 11: Messa dei consacrati, concele- S. Messa tutte le domeniche e festivi ore brazione con i parroci emeriti, ex vice par- 8,30. roci, sacerdoti, suore e religiosi nati e/o Festa titolare, 27 giugno: S. Messa ore 10. Chiesa dell’Addolorata al Ritiro vissuti a Giaveno. Presiederà il Can. Don Festa dell’Assunta dalle Suore di S. Giovanna Giorgio Gonella, prevosto emerito ed ora Antida: fiaccolata nel parco e conclusione Festa titolare, 15 settembre S. Messa ore 16. collaboratore a Vinovo. Seguirà festa insieme con omelia e benedizione eucaristica in cap- presso i locali del CIP. pella. Cimitero del capoluogo Corpus Domini, giovedì 3 giugno: S. Novena di Natale con canti delle profezie in Messa presso villa Assunta, suore di Carità lingua latina. S. Messa dei Santi, 1 novembre: ore 15,30. di S. Giovanna Antida ore 20,30 Rosario tutto l’anno ogni giovedì, ore 15,30. 12 Essere Chiesa oggi
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