Comunità LUGLIO-AGOSTO 2020 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - meda
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Voce DELLA omunità COMUNITÀ PASTORALE LA SANTO CROCIFISSO C MEDA ANNIVERSARIO 2009-2019 “Stavano presso la Croce” LUGLIO-AGOSTO 2020 PAG. 3
LA PAROLA DEI SACERDOTI UNO SCHIAFFO PER… RINSAVIRE In modo più o meno inconsapevole egoismo e avidità ci portano ad approfittare di beni che non sono solo nostri. Nell’interesse di tutti è necessario cambiare subito atteggiamento U n mio amico prete con il quale ogni tanto ci troviamo a ri- flettere, farci confidenze e sostenerci a vicenda per qual- che delusione che la vita pastorale riserva mi ha regalato un "QUALCUNO POTREBBE OBIETTARE: racconto: La zuppa. Non so se sia una favola o un fatto real- “IO COSA POSSO FARE? mente accaduto; io propendo per la seconda ipotesi. Eccolo. È COMPITO DEI POLITICI, «In un grande self service una signora anziana prese una gros- DI COLORO CHE GOVERNANO, sa ciotola di zuppa, la sistemò sul vassoio e poi, dopo aver pagato, posò il vassoio su un tavolino libero. Appese la bor- DI CHI HA I POTERI…”. setta alla sedia e stava per sedersi a degustare la fumante e profumata zuppa quando si accorse di aver dimenticato il NON È VERO: TUTTI POSSIAMO cucchiaio. Lasciò tutto e si recò alla cassa, dove c’erano le po- sate. Quando ritornò, vide con sorpresa che il suo posto era E DOBBIAMO AGIRE." occupato da un giovane africano che stava tranquillamente mangiando la sua zuppa. La donna rimase perplessa e indi- gnata. Poi, con un po’ di malcelato susseguo, si sedette sulla enorme spazio vuoto da occupare, come una ricchezza grezza sedia vicina e affondò il cucchiaio nella zuppa, sotto il naso da elaborare, come un’immensità selvaggia da addomestica- dell’intruso. Il giovane sorrise e continuò a mangiare. Lei pre- re. Tutto ciò con uno sguardo che non riconosce i diritti dei se una cucchiaiata, anche il giovane ne prese una. Lei pensa- popoli originali o semplicemente li ignora, come se non esi- va: “Che sfrontato! Se solo avessi più coraggio! È ora di finirla stessero o come se le terre in cui abitano non appartenessero con questi immigrati!”. Così, ogni volta che lei prendeva una a loro». La loro vita, i loro desideri, i loro modi di lottare e di cucchiaiata, l’uomo di fronte a lei, senza fare un minimo cen- sopravvivere non interessano e li si considera più come un no, ne prendeva una anche lui. Continuarono così finché non ostacolo di cui liberarsi piuttosto che come esseri umani con rimase che una piccola quantità di zuppa e la donna pensò: la medesima dignità di chiunque altro con diritti acquisiti. “Ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando sarà Altro esempio di ingordigia e di rapina dei diritti del pros- finita”. Il giovane le lasciò l’ultima cucchiaiata. Poi si alzò, la simo lo ravvisiamo nel fenomeno del caporalato, quando si salutò educatamente e se ne andò. La donna guardò la sedia: fanno lavorare persone in condizioni disumane, dando come la sua borsa era scomparsa. Un ladro! Era solo un comunis- abitazioni tuguri malsani, superaffollati, e come paga quattro simo ladro! Delusa, arrabbiata, tutta rossa in volto si guardò spiccioli… intorno. Ma il giovane era scomparso senza lasciare traccia. Poi, mentre si guardava intorno, la rabbia si trasformò in con- Qualcuno potrebbe obiettare: “Io cosa posso fare? È compi- fusione e profondo imbarazzo. Sul tavolino accanto c’era un to dei politici, di coloro che governano, di chi ha i poteri…”. vassoio senza cucchiaio, con una zuppa che si stava raffred- Non è vero: tutti possiamo e dobbiamo agire. Prima di tutto dando. Sulla sedia, appesa come l’aveva lasciata, c’era la sua dobbiamo piantarla di pensare solo al profitto! Dobbiamo so- borsa. Sentì tanta vergogna e capì solo allora che lei aveva prattutto cambiare lo stile di vita. sbagliato tavolo e che quel giovane che mangiava una zuppa Una Commissione di vescovi ha elaborato questa riflessione uguale alla sua l’aveva condivisa con lei senza sentirsi indi- che condivido pienamente e di cui vi rendo partecipi: «La gnato, nervoso o superiore, al contrario di lei che aveva sbuf- pandemia ha risvegliato bruscamente chi pensava di poter fato e addirittura si era sentita offesa nell’orgoglio». dormire sicuro sul letto delle ingiustizie e delle violenze, della fame e della povertà, delle guerre e delle malattie: disastri Quante volte nella nostra vita abbiamo mangiato la zuppa de- causati in buona parte da un sistema economico-finanziario gli altri? Basterebbe qualche accenno. fondato sul profitto, che non riesce ad integrare la fraternità Pensiamo allo scempio che stiamo facendo in Amazzonia, nelle relazioni sociali e la custodia del creato. Il coronavirus disboscando in maniera sconsiderata, distruggendo un pol- ha dato una scossa alla superficialità e alla spensieratezza e mone verde che è indispensabile per la vita degli indigeni ha denunciato un’altra pandemia, non meno grave, spesso ed è un bene necessario per tutta l’umanità. Dopo il Sinodo ricordata da Francesco: quella dell’indifferenza». sull’Amazzonia papa Francesco ci ha donato una bellissima Stiamo iniziando il periodo della vacanze: sia che si parta (lo esortazione apostolica: Querida Amazzonia (Cara Amazzo- auguro a tutti), sia che si rimanga a casa, viviamo questo pe- nia). Al numero 12 scrive: «Già il mio predecessore Benedetto riodo recuperando tanti valori, smettendo di danneggiare i XVI denunciava la devastazione ambientale dell’Amazzonia fratelli più deboli e vivendo all’insegna della sobrietà. e la minaccia alla dignità umana delle sue popolazioni. […] Negli ultimi decenni l’Amazzonia è stata presentata come un don Angelo 2 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
PASTORALE GIOVANILE L’ORATORIO HA RIAPERTO LE PORTE! «B entornati! L’oratorio era diventato un posto triste senza voi ragazzi...». Con queste parole don Fabio ha accolto i bambini delle scuole elementari e medie che dal 6 luglio hanno ripopolato i campi dell’OSC per l’attività estiva in presenza: Summerlife. Tanta la gioia dei bambini che dopo mesi sono tornati a stare insieme. A causa del covid-19 è indubbiamente un oratorio diverso: il numero dei bambini che hanno potuto iscriversi è limitato dalle normative e anche il modo di stare in oratorio non è come siamo abituati, con ingressi e uscite contingentati, misurazione delle temperature, attività e giochi divisi in gruppi, ma tutte queste regole non hanno fermato l’entusiasmo di bambini e animatori. Tante sono le proposte che si sono riuscite a realizzare: laboratori manuali e di cucina, letture, giochi, balli, uscite sul territorio e non sono mancati momenti di riflessione e preghiera. Un doveroso ringraziamento va agli animatori e agli adulti che si sono messi in gioco e hanno permesso la riapertura dei cancelli! COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 3
A TU PER TU CON... BENVENUTA, MARIELLA Conosciamo un po’ l’Ausiliaria che sarà presto tra noi S ul sito www.ausiliariediocesane.it la presentazione è affida- ta a una citazione dal Sinodo: «Siamo donne consacrate. Siamo un’Associazione pubblica di fedeli di diritto diocesano. La nostra forma di speciale consacrazione a Dio e ai fratelli nel servizio alla Chiesa diocesana e al suo pastore è propria della Chiesa ambrosiana: riconosciamo in essa la fonte della nostra spiritualità e la via di un’autentica santità». Anche sul foglio degli avvisi settimanali la sorella maggiore ha ricordato le immagini bibliche che caratterizzano il loro cammino: «Il brano delle donne della Resurrezione, che ispirarono il card. Montini — poi Paolo VI — nella Pasqua del ‘61, segno dell’es- sere mandate ad annunciare il Vangelo; l’icona di Gesù Buon Pastore, che si prende cura del gregge e per esso dà la vita». Ma il desiderio di conoscere un po’ meglio Mariella è vivo: ci incontriamo gli ultimi giorni di giugno in OSC, che di solito di questi tempi brulica di bambini ed è avvolto nel pulviscolo sottile del gioco, ma che i tempi costringono a un insolito più sommesso vocio di ragazzi. ALLORA MARIELLA, DICCI UN PO’ DI PIÙ DI TE… Sono Mariella Fossati: nessun diminutivo e ho lo stesso co- gnome di don Angelo, ma non siamo parenti (e anche le fedi calcistiche li allontanano: lei interista con piccoli amuleti ne- razzurri anziché bianconeri nda). Vengo “da un paese lonta- no”: Bovisio Masciago — dice sorridendo. Sono figlia unica e a oggi mi è rimasta la mamma, della quale mi prendo cura: lei è ancora a Bovisio e ha 87 anni. Sono l’unica che possa pren- dersi cura di lei, l’obbedienza alla vita in questo momento mi porterà a dividermi fra Meda e Bovisio. Vivendo noi in piccole Ceppino fino al 2006, indi a Guanzate fino al 2008. A questo fraternità, la mia comunità di residenza sarà Desio, dove da punto è iniziata l’esperienza settennale a Monza, dapprima diversi anni siamo presenti. nella parrocchia S. Carlo, accompagnando la transizione ver- Per la precisione devo dire che sono cresciuta avendo come so la comunità pastorale Ss. Trinità d’Amore e vivendo l’espe- riferimento la parrocchia di San Pancrazio: lì sono stata bat- rienza forte della malattia e della morte del parroco don Clau- tezzata nello stesso fonte del beato Luigi Monti. dio Galli. Sono stata a Monza fino al 2015, quando sono stata Papà, morto nel 2003, era falegname, si chiamava Giuseppe destinata a Sesto San Giovanni, nella parrocchia S. Carlo con e, come spesso accade nella nostra zona, aveva la bottega don Silvano Casiraghi e da lì arrivo ora a Meda. Ma c’è da dire sotto casa; la mamma era casalinga, anche se non si chiama che negli anni di lavoro prima di entrare in istituto, così come Maria — sottolinea con fine ironia — ma Pierina! nel Centro d’Ascolto, ho già avuto modo di conoscere alcu- ne persone di Meda, a cui sono anche piacevolmente legata. DOVE SEI STATA PRIMA DI MEDA? Legami che superano le distanze e si mantengono nel tempo. Prima di prendere i voti ho lavorato per nove anni in ufficio economato negli ospedali di Giussano e Mariano Comense. DI QUALE DI QUESTE DESTINAZIONI CONSERVI Il I settembre del 1990 ho fatto la prima professione ed il 4 UN RICORDO SPECIALE? settembre del 1999, nelle mani del card. Martini, la professio- L’esperienza a Monza, forse… è stato il tempo della maturità ne perpetua. della vita! È stato un tempo significativo per la comunità par- Ho avuto il privilegio di camminare con diverse comunità par- rocchiale e per me. La malattia del responsabile della comu- rocchiali della nostra diocesi: dal 1990 al 1995 sono stata a nità ha fatto emergere in modo forte la complementarietà Santa Maria Rossa in Garbagnate Milanese. Da lì — continua e quindi la bellezza dei diversi ministeri: ordinati, consacrati prendendosi le dita della mano sinistra fra pollice e indice e laici. Noi consacrati abbiamo accompagnato la comunità della destra, come per aiutarsi in un lungo elenco — per otto e la comunità ci ha accompagnato e sostenuto!!! Questa è anni in parrocchia al Villa Snia di Cesano Maderno e con- Grazia! Questa è Chiesa! Questa è Comunità! Questo è sta- temporaneamente mi sono anche occupata di coordinare il to percorrere insieme un cammino di passione per arrivare Centro d’Ascolto decanale della Caritas. Dal 2003 a Lonate alla Pasqua! 4 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
A TU PER TU CON... Ogni destinazione rimane ad ogni modo «terra sacra a Dio, IL VOSTRO SUPERIORE È IL NOSTRO ARCIVESCOVO: C’È dove togliersi i sandali», parafrasando la Scrittura; in ogni de- UN MESSAGGIO DI DELPINI CHE CONSERVI O CHE TI stinazione Dio ci accompagna e attraverso le circostanze ci RITORNA IN MENTE? forma. Quello che sono ora lo devo a ogni momento vissuto, No, non in particolare. Mi ricordo con piacere di mons. Renato là dove Dio mi ha condotta. Corti (poi divenuto vescovo di Novara): ho fatto i primi voti con lui quando era vicario generale a Milano e di quel momento COSA TI HA SPINTO A SCEGLIERE QUESTA ricordo lo sguardo: ci siamo proprio guardati profondamente PARTICOLARE VOCAZIONE? negli occhi. Conservo la foto di Martini con l’esortazione che si Mi ha accompagnata in questo percorso innanzitutto legge al momento della professione dei primi voti. Di Delpini la vita di Nazareth della mia famiglia: la fede semplice ho però presente come con i pronunciamenti di questi mesi e concreta. Poi come per molte persone l’incontro con abbia cercato di interpretare alla luce della Parola i fatti che la comunità parrocchiale dove sono cresciuta, il parroco si stavano vivendo: in una situazione faticosa si può riuscire a don Emilio Massoni, il coadiutore don Giuseppe Galbuse- vivere un messaggio di speranza. Proprio in questi giorni ho ra (ora parroco a Corbetta). Ma anche il gruppo di amici incontrato un sacerdote a voi caro: don Silvano Casiraghi. Ci dell’oratorio: il nostro vivere insieme questa passione per siamo un po’ confrontati sul tempo che stiamo vivendo e lui mi Gesù e per la Chiesa è sfociato nella scelta per le Ausilia- faceva notare come in questo periodo tutti si sono soffermati a rie Diocesane. guardare solo l’aspetto della morte e nessuno ci ha aiutato ad andare oltre. Per il credente la morte non è l’ultima parola: c’è OGGI HAI AVUTO LA SECONDA DIACONIA: la resurrezione, la vita per sempre! Queste parole di speranza DI COSA TI OCCUPERAI A MEDA? sono state dette solo dal Papa e da Delpini. Il primo compito sarà quello dell’iniziazione cristiana: sono quasi “svenuta” perché sessanta catechiste in una sola volta IL NOSTRO COLLOQUIO TERMINA QUI, le ho avute forse in tutta la mia vita di Ausiliaria. Immagino DANDOCI APPUNTAMENTO PER IL CONSIGLIO che per i primi mesi sarà come entrare in un frullatore: li userò PASTORALE DEI PROSSIMI GIORNI. per prendere le misure, per ascoltare e conoscere. In tanti si In seguito sono andato a recuperare il libro citato da Mariella. presenteranno, ma sappiate che io ricordo bene i volti, ma Ve ne propongo un passo che mi sembra significativo dato il per i nomi sono molto negata. Il primo anno sarà principal- suo arrivo tra noi e i diversi contatti che già la legano a Meda. mente di adattamento. «Credo profondamente in questo: per vivere una vita spiri- tuale dobbiamo rivendicare per noi stessi che siamo “presi” A PROPOSITO DI FRULLATORE, COME SONO o “scelti”. […] Quando so che sono scelto, so che sono sta- STATI QUESTI MESI DI LOCKDOWN? to visto come una persona speciale. Qualcuno mi ha notato Sono stata a casa mia con mia mamma e ho gestito da casa nella mia unicità e ha espresso il desiderio di conoscermi, di gli appuntamenti della parrocchia di Sesto che prevedevano avvicinarsi di più a me, di amarmi. Quando ti scrivo che, come il mio coinvolgimento. Mia mamma si è abituata alla mia pre- Amati, siamo coloro che sono scelti da Dio, intendo dire che senza: adesso bisognerà per entrambe adattarsi a nuove mo- siamo stati visti da Dio, da tutta l’eternità, e che Egli ci ha dalità di vita quotidiana. visti come esseri unici, speciali, preziosi… Ma ti supplico, non cedere la parola “scelto” al mondo. Osa sostenerla come se HAI DEI RIFERIMENTI? STAI LEGGENDO fosse tua, anche se è continuamente incompresa. Devi persi- QUALCOSA? stere nella verità che sei “quello scelto”» (H. Nouwen). Non sto leggendo niente di particolare… così, su due piedi, se devo dire un libro a me caro dico senza dubbio Sentirsi Benvenuta Mariella! amati di Henry Nouwen. COME FOTO PROFILO DI WHATSAPP HAI UNA DIVERTENTE VIGNETTA DI MAFALDA. VUOI PARLARCENE? Ah sì… beh, direi che è la verità — ribadisce in modo de- ciso. Non si riferisce a un ambito particolare, ma tratteggia con efficacia un atteggiamento che spesso abbiamo: il non essere capaci di andare oltre il proprio sguardo ed il pro- prio punto di vista. Il non fare silenzio prima di parlare o di esprimere un’opinione. Ma attenzione: sotto ho indicato anche «I care». «Mi sta a cuore, m’interessa». Il motto caro a don Lorenzo Milani, una figura che mi piace tantissimo perché ha conservato una passione grande per Gesù e per la Chiesa pur nella tribolazione. Questo motto mi ricorda ogni giorno che non basta fare le cose, ma è fondamentale arrivare al cuore! COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 5
MOVIMENTO III ETÀ LA RICCHEZZA DEGLI ANNI Anziani: missionari di prossimità da valorizzare In questo periodo in cui ci stiamo riprendendo dopo una Un altro “compito” ecclesiale è quello di rivalutare l’anziano situazione che ha visto gli anziani soffrire più delle altre ge- come tesoro da conservare, curandone la pastorale e propo- nerazioni e in cui si ha ancora paura a riallacciare rapporti di nendo nuove aperture spirituali. Così l’anziano potrà diven- vicinanza e di presenza con il nostro prossimo e anche con tare un vero protagonista, trasferendo la sua testimonianza il Signore Gesù nella S. Messa, riportiamo parti dell’articolo non solo nell’ambito parrocchiale, ma aprendosi alla società, apparso sul notiziario Sempre in dialogo del mese di marzo al quartiere e ai luoghi dove la sua presenza è più frequente. 2020 a firma dei Responsabili Diocesani del MTE. Il discorso ha poi messo in luce il profilo dell’anziano-giovane, poiché rappresenta un passaggio di vita importante per co- I l primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani — svoltosi a Roma dal 29 al 31 gennaio — ha visto la parte- cipazione di testimoni e relatori di varie realtà, accomunati dal loro che si “ritirano” dal lavoro. Essi devono riprogrammare il proprio tempo, darsi nuovi obiettivi, costruire nuove relazioni e nuove attività. Questa nuova situazione può portare l’anzia- medesimo desiderio: riflettere su come affrontare la nuova di- no a rilassarsi, a pensare solo a se stesso, allontanandosi dalle mensione dell’anziano nel prolungamento della vita. Il conve- relazioni sociali e, in mancanza di nuovi e sicuri equilibri, egli gno ha affrontato il ruolo della Chiesa accanto agli anziani e la può arrivare progressivamente a una sfiducia personale e a un presenza dell’anziano nella famiglia e nella comunità cristiana. disorientamento mentale; in queste circostanze incerte e diffi- Numerosi e significativi sono stati gli interventi dei relatori, cili, solitudine e isolamento avranno il sopravvento. Diventano che hanno presentato le molteplici “sfaccettature” del mon- perciò fondamentali l’attenzione e l’accompagnamento spi- do dell’anziano come segno dei tempi! Di fronte a queste rituale e personale degli anziani ancora attivi che camminano realtà, la Chiesa deve guardare con il massimo interesse gli al loro fianco. È importante che non si sentano “abbandona- anziani, poiché sono presenze insostituibili nella trasmissio- ti” dai familiari e dai coetanei, ma si sentano parte integrante ne delle tradizioni, dei valori umani e spirituali; inoltre la loro della vita non più attiva, accolti e inseriti amorevolmente nella importanza come genitori e nonni li conduce a sviluppare il comunità dove vivono. A conferma di questo atteggiamento ruolo di “missionari” nell’ambiente dove vivono, nel sociale dice il Papa: «Andate a cercare gli anziani che vivono soli: la e ancora più frequentemente in famiglia, in un rapporto di solitudine può essere una malattia, ma con la carità, la vici- dialogo aperto con figli e nipoti. nanza e il conforto spirituale possiamo guarirla!». Infine, a proposito del rapporto tra generazioni bisogna pro- porre una pastorale che riscopra il dialogo tra giovane e an- ziano, che riempia il vuoto della differenza di età: occorre sfug- gire al pericolo di diventare anziani e “inacidirsi”. Invecchiando si diventa “buon vino”, quindi occorre una buona “alleanza” tra giovane e anziano, che conduca a rivalutare il giovane nella sua esuberanza e a correggere la sicurezza dell’anziano di esse- re il migliore! Solo agendo in umiltà da ambo le parti, lascian- do da parte stereotipi e incomprensioni, si riuscirà a ottenere questo rapporto fra le diverse generazioni. Solo così facendo si raggiungerà il bene comune, accorciando le distanze, “rispon- dendo” soprattutto di persona, ascoltando e accogliendo gli altri; quando queste generazioni proveranno a vivere insieme valori, comprensioni e mete comuni, giovani con entusiasmo e anziani con saggezza potranno raggiungere la speranza che li porterà a vivere il rapporto trinitario. Le parole di papa Francesco ci vengono incontro: «La Chiesa si fa luogo dove le generazioni sono chiamate a condividere il progetto d’amore di Dio, in un rapporto di reciproco scam- bio dei doni dello Spirito Santo. Questa condivisione inter- generazionale ci obbliga a cambiare il nostro sguardo verso gli anziani per imparare a guardare al futuro insieme a loro». Papa Francesco inoltre ci incoraggia: «Non abbiate timore: prendete iniziative, aiutate i vostri vescovi e le vostre diocesi a promuovere il servizio pastorale agli anziani e con gli an- Nelle foto: Monsignor Franco Cecchin, Assistente MTE ziani. Non vi scoraggiate, andate avanti!». Carlo Riganti e Alba Moroni, Responsabili Diocesani MTE, con Papa Francesco Alba Moroni, Carlo Riganti 6 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
ESTATE 2020 VACANZE: TEMPO PER LEGGERE, RIFLETTERE, RILASSARSI… Dalla redazione alcuni consigli di lettura — e di visione — per rileggere con occhi diversi il periodo che ci stiamo lasciando alle spalle oppure semplicemente per evadere dal quotidiano N ei mesi di lockdown lettura e film (soprattutto serie tv) sono stati ri- fugio in un tempo che chiedeva di es- sere occupato, quando invece è forse sempre vero il contrario, ossia che il tempo manca per le troppe occupazio- ni. Ora torna la vacanza (forse), torna- no di certo i mesi in cui il tempo libero può essere tanto, libero per scegliere di leggere o vedere qualcosa per con- frontarsi con quel che si è diventati o fronte a questa “realtà”, tra virgolet- Ora è il tempo della ripartenza: forse continuare a crescere. te per antonomasia: la prima è Paolo siamo già alla prima curva e dobbia- Tra le mille e più proposte che ci pro- Benanti, autore del libro Digital Age, mo stare attenti a non sbandare, ci rac- vengono, fra librerie di quartiere e edito da San Paolo. Neuroscienze, in- contano tutti i giorni dalle pagine dei grossi distributori su internet, ce n’è telligenza artificiale, manipolazioni del media, sia quelle cartacee che quelle una gratuita da non lasciarsi sfuggire: DNA: possiamo fare tutto ciò che tec- online. Siamo in sostanza già oltre La edito da Vita e Pensiero, raccoglie i nologicamente è possibile fare? È la mattina dopo: questo è il titolo di un pensieri e le riflessioni di padre Giu- domanda che si pone l’autore, in un’e- bellissimo libro scritto da Mario Ca- liano Zanchi su questo tempo in cui poca in cui cambiano totalmente le labresi (del quale consiglio di seguire l’incertezza è tornata per i più a farla prospettive. Nulla che non sia già suc- anche la newsletter Altre storie per lo da padrona. Ecco che padre Giuliano cesso: il computer — dice l’autore — stesso motivo del libro) in cui si parla nel breve pamphlet I giorni del nemi- ci aiuta a tracciare correlazioni nell’in- di ciascuno di noi, perché siamo un po’ co torna a presentarci il virus che ha finitamente complesso, così come nel tutti come Daniela, la garagista prota- stravolto le nostre vite come l’ottuso passato la lente convessa ci aiutò a gonista di una delle storie che vi si rac- ambasciatore del caso e va al fondo riposizionare l’identità dell’uomo nei contano: le circostanze non si scelgono, delle questioni che si sono imposte confronti dell’infinitamente piccolo e si vivono. Daniela dopo un incidente con esso con disarmante semplicità: «Il infinitamente grande. Gli schemi che il perde l’uso di entrambe le gambe. Nel persistente implicito di un questionare computer fa emergere con i suoi algo- libro si racconta come riesce ad affer- così acceso resta la convinzione che ritmi spiegano una realtà che da sola mare che «prima uno riesce a farsi una tutto questo non doveva succedere. Se risulterebbe indecifrabile all’uomo. ragione di quello che è successo, prima è successo, qualcuno ha introdotto una Cambia così la mappa per il viaggio riesce ad andare avanti». Significa che falla nel sistema. Una volta ci si chiede- dell’uomo. dobbiamo fare i conti con la realtà che va da dove venisse il male se Dio era La seconda è Luigi Ballerini, che con ci si presenta, senza passare il tempo a buono. Oggi ci si chiede come abbia Myra sa tutto (edizioni il Castoro) narra guardare indietro. Affrontiamo il pre- potuto introdursi una tale sciagura un futuro molto prossimo in cui la pro- sente, le curve… è vero, è importante dentro una civiltà che credevamo un filazione di gusti e preferenze ha pro- capire cosa è successo, ma ancora di vertice di radiosa autonomia umana. fondamente inciso nella società. Con il più ritornare a immergersi nella vita. Quando le cose sembrano non avere rischio — che dipingeva Baumann — di un senso, devono poter almeno ave- vivere in una pericolosa bolla: una filter P.s. Per gli appassionati del video è re un responsabile e rendere conto di bubble che finisce per isolarci da ogni d’obbligo tuffarsi nelle sei stagioni più qualcosa che continua a essere indizio informazione in contrasto con il nostro film finale di Downton Abbey. All’ini- di un’ingiustizia». punto di vista, senza più la possibilità di zio del ‘900 le vicissitudini della fami- Cosa ci hanno lasciato questi mesi incontrare il diverso, e ci circonderemo glia aristocratica Crawley si intrecciano di convivenza forzata all’interno del- solo di chi la pensa come noi, senza più con quelle dei domestici che gravita- le nostre quattro mura, con i nostri la capacità di rendere ragione di quello no attorno alla dimora che dà il nome quattro (quando va bene) parenti? in cui si crede. Ma siamo liberi così? I alla serie. Quando ancora non c’erano Un uso forse spropositato di internet, protagonisti del libro se lo domande- i computer, ma la vita era comunque del digitale, della rete, del virtuale, ranno e prenderà il via l’avventura che contagiosa, virus compresi. non foss’altro per le messe in strea- lo scrittore sapientemente tratteggia in ming. Due argute penne ci mettono di queste pagine. Fabio COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 7
OPERE D’ARTE IN SANTA MARIA NASCENTE OPERE D’ARTE IN SANTA MARIA NASCENTE Luigi Busnelli e la sua “Maria Bambina” L a mattina dell’8 settembre del 2019 in occasione della festa patronale, al termine della Messa il parroco ha inau- approvazione del nostro curato. Così il modello venne variato confermando — anzi, rimarcando — la centralità di “Ma- una capacità manuale notevole, che si impara con l’esperienza. Luigi è nato a Meda nel 1931 ed è cre- gurato e benedetto la “Maria Bambi- ria Bambina” attraverso l’eliminazione sciuto nella bottega del padre Giuseppe na”, ultima opera dello scultore Luigi delle figure dei santi genitori e l’inseri- (di Bruàt), che come suo padre (il nonno Busnelli. mento in alto di Dio Padre. di Luigi) ha lavorato per le industrie me- Essendo la chiesa titolata a Maria Na- L’opera è in tiglio, legno malleabile desi del mobile. Il padre lo ha indirizzato scente e non avendo nessuna rappresen- all’intaglio. Essa è stata suddivisa in allo studio, prima frequentando la scuola tazione adeguata tra le mura dell’edificio tre parti modellate poi scolpite diretta- serale Arte e Mestieri, poi diplomandosi sacro, il parroco don Claudio si è rivolto mente dai pezzi di legno. Successiva- alla Scuola Superiore d’Arte al Castello a Luigi Busnelli affinché creasse un’opera mente sono stati fissati sul pannello di Sforzesco di Milano assieme all’amico di grandi misure e contrassegnata dalla legno massiccio. Così assemblati for- Osvaldo Minotti sotto la guida del ma- tradizione medese dell’intaglio figurati- mano l’opera scultorea. A lavoro termi- estro d’arte Eros Pellini. Luigi, uomo vo. L’artista presentò un primo bozzetto: nato è stata passata una vernice traspa- dal carattere mite e generoso, non ha attorno alla culla miracolosa — come rente per mantenere il colore naturale mai abbandonato l’insegnamento e per quelle presenti nelle case dei nostri ge- del legno. trent’anni ha insegnato alla Scuola Pro- nitori — ci sono Maria e Giuseppe as- Per ideare, costruire e scolpire un pan- fessionale, oggi Afol Cfp Terragni. sieme al popolo e agli angeli festanti. nello di queste dimensioni (cm 230 x Una proposta che non incontrò la piena 140) sono necessari tempo, scuola e Felice Asnaghi 1. 2. 1. Il primo bozzetto 2. L’artista Luigi Busnelli 3. la scultura “Maria Bambina” 3. 8 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
NOVANTAQUATTRESIMA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE «ECCOMI, MANDA ME» (IS 6,8) Un invito a riflettere sul Messaggio di papa Francesco per la GMM del prossimo ottobre, pubblicato il 31 maggio, Solennità di Pentecoste Il tema Eccomi, manda me racchiude ed evidenzia tutto quanto la chiesa e il popolo di Dio sono chiamati a fare per una testimonianza cristiana, in momenti che passano con ti- […] Come Maria, la madre di Gesù, siamo pronti ad essere sen- za riserve al servizio della volontà di Dio (cfr Lc 1,38)? Questa disponibilità interiore è molto importante per poter rispondere more e dolore. Ne riportiamo alcuni brani. a Dio: “Eccomi, Signore, manda me” (cfr Is 6, 8). E questo non in astratto, ma nell’oggi della Chiesa e della storia. «[…] Nel sacrificio della croce, dove si compie la missione di Capire che cosa Dio ci stia dicendo in questi tempi di pande- Gesù (cfr Gv 19, 28-30), Dio rivela che il suo amore è per ognu- mia diventa una sfida anche per la missione della Chiesa. La no e per tutti (cfr Gv 19, 26-27). E ci chiede la nostra personale malattia, la sofferenza, la paura, l’isolamento ci interpellano. disponibilità ad essere inviati, perché Egli è Amore in perenne La povertà di chi muore solo, di chi è abbandonato a se stes- movimento di missione, sempre in uscita da se stesso per dare so, di chi perde il lavoro e il salario, di chi non ha casa e cibo vita. Per amore degli uomini, Dio Padre ha inviato il Figlio Gesù ci interroga. Obbligati alla distanza fisica e a rimanere a casa, (cfr Gv 3,16). Gesù è il Missionario del Padre: la sua Persona siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazio- e la sua opera sono interamente obbedienza alla volontà del ni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi Padre (cfr Gv 4, 34; 6, 38; 8, 12-30; Eb 10, 5-10). A sua volta dall’aumentare la diffidenza e l’indifferenza, questa condizio- Gesù, crocifisso e risorto per noi, ci attrae nel suo movimento ne dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazio- di amore, con il suo stesso Spirito, il quale anima la Chiesa, fa di narci con gli altri. E la preghiera, in cui Dio tocca e muove il noi dei discepoli di Cristo e ci invia in missione verso il mondo nostro cuore, ci apre ai bisogni di amore, di dignità e di libertà e le genti. dei nostri fratelli, come pure alla cura per tutto il creato. L’im- […] La missione è risposta, libera e consapevole, alla chia- possibilità di riunirci come Chiesa per celebrare l’Eucaristia ci mata di Dio. Ma questa chiamata possiamo percepirla solo ha fatto condividere la condizione di tante comunità cristiane quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù che non possono celebrare la Messa ogni domenica. In que- vivo nella sua Chiesa. Chiediamoci: siamo pronti ad accoglie- sto contesto, la domanda che Dio pone: “Chi manderò?” ci re la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, ad ascolta- viene nuovamente rivolta e attende da noi una risposta gene- re la chiamata alla missione, sia nella via del matrimonio, sia rosa e convinta: “Eccomi, manda me!” (Is 6, 8). […]». in quella della verginità consacrata o del sacerdozio ordinato, e comunque nella vita ordinaria di tutti i giorni? papa Francesco I PROSSIMI APPUNTAMENTI PROGRAMMA FESTA DI SAN GIACOMO APOSTOLO DOMENICA 19 LUGLIO, FESTA VOTIVA Ore 10.30: S. Messa solenne presieduta da don Claudio Ore 17.00: Vespri solenni in onore di San Giacomo SABATO 25 LUGLIO, FESTA LITURGICA Ore 8.45: S. Messa Ore 17.00: Benedizione delle auto sul piazzale della chiesa COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 9
ULTIMO SALUTO A GIULIANA BESANA CIAO GIULIANA, TI AFFIDIAMO ALLE BRACCIA DEL PADRE Una presenza umile e preziosa che ha collaborato per anni nel silenzio per il bene di molti C iao Giuliana, sei stata un’amica speciale, vera, capace di ascoltare e comprendere senza mai giudicare; mai invadente, ma pronta ad incoraggiare e a sostenere nel silenzio; mai chiassosa, ma sempre discreta e umile. Pochi si sono accorti della tua presenza silenziosa: non hai mai voluto apparire, anche se il tuo servizio presso la nostra comunità è sempre stato prezioso. Hai amato la vita, l’hai vissuta appieno senza risparmiarti, mettendo al primo posto la tua famiglia ed aiutando chi hai incontrato sul tuo cammino. Ogni volta in cui ti ho chiesto aiuto con il tuo lavoro non ti sei mai tirata indietro: abbiamo passato insieme tantissime ore a cucire per i nostri ragazzi dell’oratorio o per gli ornamenti della nostra chiesa. Ma abbiamo vissuto insieme anche molti momenti di svago. La tua gentilezza era una forma di eleganza: non era dolcezza, ma amore. Sarai sempre con noi. F. A. È vero: le persone speciali vengono ricordate solo al momento della loro scomparsa. Troppi gli elogi in tuo onore nel giorno dell’ultimo saluto, parole che forse si potevano dire anche prima, quando con tanto entusiasmo accettavi ogni nostra richiesta. Ma forse si danno troppe cose per scontato… E solo ora che ti abbiamo perso forse riusciamo a capire il vero senso dell’essere amici: disponibile e altruista, come con tanta semplicità e determinazione hai saputo fare tu. Ti ritroveremo in ogni cosa che ci hai lasciato e ti ricorderemo sempre umile e operosa come eri. A. d. G. G razie, Signore, per il dono di Giuliana, per avercela fatta incontrare ed apprezzare. Una persona semplice, umile, con un cuore puro, instancabile e sempre disponibile. Le beatitudini del Vangelo, carta d’identità di un cristiano, facevano parte di lei, che le ha vissute interamente. Durante i pellegrinaggi era la prima ad arrivare in sala e l’ultima ad andare via, anche dopo aver finito il turno. La divisa di Unitalsiana prima di averla indossata l’aveva cucita nel suo cuore. Sempre presente non solo con la sua famiglia, ma anche con gli altri per ascoltare, comprendere, scusare e perdonare. Cara Giuly, cara sorella Unitalsiana, siamo qua ancora insieme per accompagnarti con la preghiera nell’ultimo pellegrinaggio: quello più bello, verso la Casa del Signore e di Maria, la nostra mamma. Sei nei nostri cuori e rimarrai accanto a noi per sempre. Ti sentiremo sempre vicina, quando saremo a Loreto e a Lourdes sarai lì con noi, nei nostri gesti verso il prossimo, nelle nostre carezze agli ammalati. Aiutaci dal cielo ad essere, nel nostro servizio al prossimo, disponibili e umili come sei stata tu, semplice e concreta, sempre presente, dolce e paziente. Grazie per la tua testimonianza di vita, non potremo mai dimenticare il bene da te compiuto. A noi lascerai un grande vuoto e una grande eredità da portare avanti. Ciao Giuly, ti affidiamo alle braccia della Santa Vergine perché tu possa ricevere il riposo nella pace del Signore. A. N. (U.N.I.T.A.L.S.I. — Meda) 10 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
I SANTI, LO SPLENDORE DEL DIVINO NEL QUOTIDIANO SAN TOMMASO MORO: UNA COSCIENZA GUIDATA DA CRISTO La sua fede in politica al servizio della libertà e del bene comune T homas More, san Tommaso Moro, è una delle personalità più complesse e discusse della storia inglese ed euro- Pio XI lo proclama santo e martire il 15 maggio 1935 e San Giovanni Paolo II lo dichiara patrono dei governanti e pea del Cinquecento. Magistrato, poeta, dei politici il 5 novembre 2000 in occa- umanista, scrittore, filosofo illuminato, sione del loro Giubileo perché sia loro statista cattolico, uomo integerrimo… sostegno. «La sua figura è veramente occupa numerose cariche pubbliche, esemplare — disse il Santo Papa — per come quella di Lord Cancelliere d’Inghil- chiunque sia chiamato a servire l’uomo terra tra il 1529 e il 1532 sotto Enrico VIII. e la società nell’ambito civile e politico. Il suo epistolario racconta una vicenda L’eloquente testimonianza da lui resa è umana di straordinaria ricchezza. Le sue quanto mai attuale… Come statista egli lettere appassionate come un romanzo, si pose sempre al servizio della persona, ricche di aneddoti, di dettagli e di affetti specialmente se debole e povera; gli domestici, talora vibranti di polemiche onori e le ricchezze non ebbero presa su culturali e teologiche, austere e nello di lui, guidato com’era da uno spiccato stesso tempo gioiose, illuminano l’inte- senso dell’equità. Soprattutto egli non grità morale di questo uomo di potere al re, ma non può accettare leggi che scese mai a compromessi con la propria che rifiuta regali, tentativi di corruzione mettono in discussione la sua fedeltà a coscienza, giungendo fino al sacrificio e compromessi. Dio. Inutili i tentativi di fargli cambiare supremo pur di non disattenderne la Nasce a Londra il 7 febbraio 1478. È opinione, sofferti e decisi i suoi dinieghi. voce. Invocatelo, seguitelo, imitatelo! sposato con Alice e padre di alcuni figli. All’arcivescovo risponde: «Quando un La sua intercessione non mancherà di Ha amici altolocati sia politici sia eccle- politico scende a compromessi, il bene ottenervi, anche nelle situazioni più ar- siastici. Il re stesso lo onora di personale del popolo diminuisce». All’amico duca due, fortezza, buon umore, pazienza e amicizia per la sua rettitudine e fedeltà di Norfolk chiede: «Quando voi andre- perseveranza. […] Vi conceda il Signore e con lui scrive un trattato sui Sacramen- te in paradiso per aver agito secondo la di essere politici secondo il suo cuore, ti per il quale riceve il titolo di difensore vostra coscienza e io all’inferno per non emuli di san Tommaso Moro, coraggio- della fede. aver agito secondo la mia, chi di voi ami- so testimone di Cristo e integerrimo Ma poi accade che la regina Caterina ci verrà con me?». Al cardinale Wolsey servitore dello Stato». d’Aragona non gli dà un erede e allora che lo sollecita ad accettare la volontà Nella solitudine della cella, dove il san- il re vuole divorziare per sposare Anna del sovrano afferma: «Quando compari- to martire consuma l’ultimo tratto della Bolena di cui si è invaghito. La Chiesa rò davanti a Dio per il giudizio finale sarò sua vita, compone preghiere e scrive non può annullare il matrimonio per solo con la mia coscienza, nessun amico lettere che sono un’altissima testimo- questa motivazione, ma Enrico VIII vuo- sarà con me». nianza della sua nobiltà e santità. Alla le imporre la sua volontà, sostenuta dal Si ritira così dalla vita politica senza figlia Margaret scrive: «Nella sua mise- giuramento di fedeltà dei collaboratori compromessi, ma il suo silenzio è con- ricordiosa bontà la grazia di Dio mi ha e degli ecclesiastici. Nonostante le in- siderato opposizione al re e tradimento fortificato sino ad ora e ha dato così sistenze di costoro, Thomas More non il rifiuto di giurargli fedeltà come Capo tanta serenità e gioia al mio cuore da cede sul divorzio, confuta le argomen- della Chiesa inglese. Viene così arresta- rendermi disposto a perdere i beni, la tazioni teologiche del re e poi si dimet- to e rinchiuso nella Torre di Londra per patria e persino la vita». te dalla carica di Lord Cancelliere. alcuni anni, perdendo ogni bene per In lui la devozione per l’Eucaristia è as- Il suo successore Thomas Cromwell sé e per i suoi cari. Durante il proces- sai grande e vive la realtà del Sacramen- e l’arcivescovo di Canterbuy Thomas so è un abile avvocato di se stesso, ma to adeguando la sua intera esistenza Cranmer assecondano il sovrano facen- per lo spergiuro di un ex collaboratore all’immensità di questo Mistero, tanto done approvare le seconde nozze e l’At- viene condannato alla decapitazione il da essere il primo e il più grande difen- to di Supremazia che riconosce come 6 luglio 1535. In questa data la Chiesa sore in Europa della presenza reale di Capo della Chiesa in Inghilterra Enrico anglicana lo venera dal 1980 come mar- Cristo nell’Ostia consacrata in opposi- VIII e non più il papa. Tommaso Moro tire della Riforma protestante; la Chiesa zione a Lutero. Egli fu veramente fedele non può accettare: la sua coscienza cat- cattolica ne celebra la memoria liturgi- servitore del re, ma prima di Dio! tolica, rettamente formata, non gli con- ca il 22 giugno associandolo al vesco- sente di tradire Cristo e la Chiesa. Non vo John Fisher, ucciso presso l’altare in Cesarina Ferrari Ronzoni ha mai mancato al giuramento di fedeltà quella data pochi giorni prima. Papa (Quarta puntata) COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 11
I RICORDI DI PADRE LUIGI PONZONI “UL STRASCEE”, “UL CENCIARO”, “I CENCIAIOLI” E SAN PIER GIULIANO EYMARD! Un racconto preso alla lontana per arrivare al cuore della storia della sua vocazione nella Congregazione dei Padri Sacramentini S cusatemi, ma per spiegare il titolo devo fare un salto fino alla metà del secolo scorso, quando, lasciata la casa ro sobborgo di Parigi dove padre Pier Giuliano Eymard aveva da poco aperto la prima casa della sua nuova Congre- del Noviziato immersa allora nel bel si- gazione del SS.mo Sacramento (i Padri lenzio della campagna di Ponteranica e Sacramentini). Da subito si impegnò con arrivato nel bel mezzo della città mari- i suoi Confratelli nell’Apostolato Eucari- na di S. Benedetto del Tronto, il brusco stico e nel culto dell’Adorazione Solen- passaggio dal silenzio alle voci e al ru- ne della SS.ma Eucaristia, ma si accorse, more della città fu molto forte. La mia rimanendone fortemente impressionato, aula scolastica aveva le finestre proprio dei numerosi ragazzi e giovani, povera- su una delle strade più “trafficate” del- mente vestiti, che giravano per le strade la città. Fra l’altro ogni settimana vi si e frugavano un po’ ovunque in cerca di svolgeva anche il mercato. Nel mese di stracci, ferri vecchi, rottami… Poveri ra- ottobre a S. Benedetto è ancora estate gazzi senza alcuna istruzione, «piccoli fra di loro e scappavano! P. Eymard non e le finestre sono ancora aperte. Il prof. selvaggi», diceva p. Eymard! Rientrò in si scoraggiò: li inseguì, riuscì a fermare stava spiegando a noi novellini le prime casa e durante la sua ora di Adorazione i più piccoli, li convinse con buone ma- nozioni di Filosofia. Noi tutti bene attenti un pensiero forte lo “distraeva”… per niere a rientrare. Gli altri, piano piano, li perché, dicevano, «se capite bene all’i- quei poveri ragazzi che vivevano di espe- seguirono e, non senza altre piccole av- nizio vi sarà più facile poi…». Ma ad un dienti sulla strada, senza alcuna istruzio- venture, il catechismo riprese. Li divise certo momento salì dalla strada il grido ne né civile né religiosa… lontani dalla in gruppetti e li affidò ad alcune brave caratteristico del “Cenciaroo!”. Qualcu- Chiesa e dai Sacramenti. Gli nacque un “Dame di S. Vincenzo”; lui si tenne i più no non riusciva a trattenere un sorriso, pensiero: perché non avvicinarli, istruirli discoli, gli irriducibili, e, nel giro di un po’ altri spontaneamente guardavano la fi- un poco e poi prepararli a ricevere la pri- di mesi, per la Festa dell’Assunta riuscì nestra. Il grido si ripeteva ancora più vol- ma Comunione? Quel pensiero, suggeri- a portare alla prima Comunione trenta- te, mentre quel giovanotto si allontana- togli da Nostro Signore, lo accompagna- sette di quei primi ragazzi, mentre altri li va lentamente col suo triciclo. Il prof., da va giorno e notte. P. Eymard era “pratico preparò per il S. Natale. Parecchi di quei bravo filosofo, fingeva di non accorgersi della gioventù”: con le sue buone doti ragazzi e giovani, contenti di quanto dei distratti e tirava avanti il suo discorso e la sua bontà seppe riportare alla buo- avevano ricevuto, divennero apostoli fra per spiegarci «il perché e il per come la na disciplina due Collegi caduti quasi i compagni di lavoro, che convinsero ad filosofia è la materia più importante…». nell’anarchia, anche a causa di disordini andare da p. Eymard per essere istruiti Naturalmente anch’io, a quel grido più civili che serpeggiavano già in città. Per- nel catechismo e per prepararsi a riceve- volte ripetuto, mi lasciavo prendere dalla ché non tentare di conquistare anche i re la Prima Comunione. Alcuni tornarono fantasia, che mi portava “al mio paesello “Cenciaioli”? Pur sapendo che l’impresa accompagnati dalla loro mamma… per- ch’è tanto bello!” e pensavo a quando non sarebbe stata facile, decise di inco- ché la istruissero per ricevere anche lei nel cortile “de’ la Fametè” arrivava “Ul minciare, consapevole che quei ragazzi la Prima Comunione! Così, attraverso i Dirètt” con il suo asinello e anche lui e quei giovani erano abituati a vedere figli, p. Eymard riuscì a conquistare i loro lanciava la sua filastrocca: «Strascee! nel prete un “porta jella!”, uno da evi- genitori, a regolare cristianamente il loro Dunètt, ghè chi ul Dirètt cunt i spulètt tare, da fuggire! Ma con l’aiuto di alcune matrimonio, a portarli alla pratica dei par giüsta i culzètt!». E alle volte arrivava persone volenterose che frequentavano Sacramenti. A una mamma cieca il figlio l’altro ambulante con le due cassette sul- la cappella dell’Adorazione, ne riuscì a stesso insegnò il catechismo che aveva la bicicletta e gridava: «Strascee! Strasc raccogliere un primo gruppo. Li accolse imparato da p. Eymard e riuscì a portarla e oss e pèl de’ cunili!». Ma, visto che nella sua casa, parlò loro con semplicità, a ricevere la prima Comunione! parecchi scolari davano segni evidenti di dimostrò loro comprensione e simpatia, Ma chi era questo p. Eymard e chi sono “profonda” distrazione, il prof. alzava la espresse il suo desiderio di far loro del i Padri Sacramentini? Pazienza fino alla voce e richiamava al dovere! bene, di prepararli a ricevere la Prima prossima volta! Ma oggi, dopo settant’anni, posso ri- Comunione… Ma tra questi ragazzi non prendere quelle distrazioni e portarmi abituati a “sentir prediche” c’era qualcu- Ponteranica 20 maggio 2019 con la fantasia in un popoloso e pove- no che rideva, altri che complottavano p. Luigi Ponzoni 12 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
BIOGRAFIE DI MAMME DI SACERDOTI SANTI MARIANNA MAZZOLA IN RONCALLI Madre di tredici figli, il figlio Angelo (futuro Giovanni XXIII) ne loda la virtù della bontà Settimo episodio tratto dal libretto dal titolo Famiglia primo seminario. Profili di familiari di sacerdoti a cura di padre Luigi Ponzoni M arianna Mazzola, moglie di Battista Roncalli e madre di tredici figli, non poteva certo immaginare che il suo nome sarebbe stato pronunciato con venerazione da migliaia di mamme di ogni parte del mondo che sostano presso l’u- mile cameretta di Sotto il Monte dove il 25 novembre 1891 diede alla luce il suo primo figlio maschio: Angelo Giuseppe, destinato a diventare Giovanni XXIII, il Papa buono. È anche alla penna di “Angiolino” che dobbiamo buona par- te delle notizie sulla famiglia e su questa madre profonda- mente cristiana. Famiglia patriarcale quella dei Roncalli, forse la più numerosa Così don Angelo scriveva alla mamma nei primi tempi di sacer- di Sotto il Monte. Per grandi e piccini, fratelli, nipoti e cugini dozio: «Il prete è fatto, ma non basta: ci vuole il santo prete che ben trenta scodelle dovevano essere quotidianamente allinea- faccia del gran bene a tutti. Questo implorate per me e niente te sulla lunga tavola in cucina! Eppure se un povero si affaccia- altro… Io sono prete non per farvi ricchi e beati materialmente, va alla porta subito mamma Marianna gli porgeva la scodella ma contenti spiritualmente in questa vita e felici nell’altra». più grande perché «è il Signore che si siede alla nostra tavola!». Alla gioia confortante per la nomina ad Arcivescovo del suo An- Angiolino cresceva bene in quella famiglia, dove si leggeva il giolino seguì il dolore del distacco con queste parole: «È una Vangelo e lo si metteva in pratica: all’occhio vigile della mamma rosa che non è però senza la sua spina». Mons. Roncalli scriveva non sfuggiva la sua particolare predilezione per i libri e “le cose frequentemente alla mamma e ogni anno le mandava gli auguri di chiesa”. Anche i compagni si accorsero presto che Angiolino per l’onomastico: «Affinché la festa di S. Anna sia più lieta e pos- stava maturando qualcosa di “importante” e incominciarono a siate offrire le caramelle al vostro degnissimo marito e a tutti del- chiamarlo Angiolino il pretino!. Il parroco don Rebuzzini una la vostra famiglia, grandi e piccini, vi unisco un biglietto di Lit.100 sera si recò alla cascina dei Roncalli e parlò con papà Battista: (ndr. siamo nel 1931). I nostri auguri sono un po’ come una torta. «Il ragazzo è buono, molto intelligente: con l’aiuto di Dio se ne Sono fatti per uno solo, ma ne godono tutti!». potrebbe ricavare un buon prete». Papà Battista e mamma Ma- Alla morte di papà Battista nel luglio 1935, mons. Roncalli, ad- rianna convennero e decisero di cogliere questi primi “segni doloratissimo e impossibilitato a partecipare ai funerali, così di vocazione” e di avviare Angiolino agli studi, confidando di espresse il suo affetto alla mamma: «Stamattina ho ricevuto poter superare gli ostacoli legati alla assoluta mancanza di de- l’annuncio doloroso… voi sapete che una delle più grandi naro, ostacoli che si riproposero anche quando fu il momento consolazioni della mia vita è la mia famiglia di cui io mi lodo di entrare nel seminario diocesano di Bergamo: «E il denaro?». con tutti: povera, semplice, umile, ma buona e timorata di Anche mamma Marianna stese la mano. Trangugiò con forza la Dio. Sono sicuro che voi continuerete a farvi onore, colla vo- vergogna di dover mendicare e passò dai parenti a chiedere un stra fede in Dio, colla venerazione ai nostri cari morti, colla aiuto per il suo Angiolino, che il Signore chiamava al sacerdo- dignità e col garbo con cui sapete condurvi anche soffrendo zio. La sera scoppiò a piangere: in mano stringeva soltanto due il più duro distacco». lire, il frutto di umiliazioni amare. Ma le lacrime di quella notte Gli ultimi tempi di mamma Marianna furono contrassegnati diradarono le tenebre e al mattino spuntò luminoso il sole del- da una grande sofferenza alle gambe: mons. Roncalli racco- la Provvidenza con l’intervento di un monsignore che si offrì mandava alle sorelle di assisterla con sollecitudine perché «i spontaneamente di pagare la retta dei primi anni di seminario. vecchi in casa sono una grande benedizione… val di più avere Mamma Marianna seguiva da lontano la formazione del suo la carità nel cuore e nelle maniere che far miracoli e risusci- Angiolino. Ecco l’eco di una solenne sgridata che Angiolino tare i morti». Il 19 febbraio 1939 mamma Marianna spirava ricevette dalla mamma: «O madre mia, se tu potessi cono- santamente. Così mons. Roncalli, diventato Arcivescovo De- scere quanto io ti ami e quanto ti desideri contenta, no, non legato Apostolico in Turchia, scriveva ai familiari: «In Paradiso potresti contenerti dalla gioia». ci rivedremo sicuramente tutti se ci manterremo fedeli agli Da Nunzio Apostolico a Parigi mons. Angelo Roncalli scrisse: insegnamenti che lei ci ha dato… Ciò che vale innanzi a Dio «L’educazione ricevuta da mamma Marianna mi aiuta nell’e- ed un poco innanzi agli uomini, specialmente agli uomini seri, sercizio della amabilità con tutti, dell’indulgenza, del garbo, non sono le ricchezze, ma la bontà. Ora questa è la grande della pazienza…». virtù della nostra mamma benedetta». E il cuore di Marianna fu in grande festa il giorno della prima Messa di don Angelo nella piccola chiesa di Sotto il Monte. Sintesi di Emilio Nobili COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 13
NOTIZIARI PARROCCHIALI XXX XXX COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO _______ USCITE (GIUGNO 2020) Remunerazione Sacerdoti, Diacono e Dipendenti_____________________________ € 5.947,14 SANTA MARIA NASCENTE _______ _______ ANAGRAFE PARROCCHIALE ENTRATE (GIUGNO 2020) (GIUGNO 2020) Offerte messe festive e feriali € 5.551,97 BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 30 GIUGNO 2020: N. 13) Offerte celebrazione Sacramenti Fernando Satiu Francesco Udariappu Waduce (6 battesimi-3 matrimoni-10 funerali) € 1.050,00 Luca Pologruto Offerte candele e lumini € 1.825,74 Leonardo Antonucci Offerte per vetrate cupola € 6.461,54 * Mia Oliviero Offerte varie € 4.700,00 ** Thomas Verrino Provincia MB canone locazione aule OSC Jacopo Verrino II° semestre 2020 € 23.500,00 Lascito testamentario € 28.377,35 MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 30 GIUGNO 2020: N. 4) TOTALE ENTRATE MESE DI GIUGNO 2020 € 71.466,60 Michele Citterio con Veronica Rocca * di cui € 2.000,00 da un parrocchiano Mattia Fenili con Silvia Molteni ** di cui € 2.000,00 da un parrocchiano Michele Gentili con Marta Tagliabue _______ USCITE DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 30 GIUGNO 2020: N. 72) (GIUGNO 2020) Giovanni Leone (a. 67) Spese elettricità, gas metano e acqua € 9.316,41 Antonietta Lanzani (a. 86) Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria € 1.176,28 Gina Bonacina (a. 97) Spese liturgiche (paramenti, lumini, fiori, Dolores Viviani (a. 93) particole e vino € 756,89 Adele Canonico (a. 87) Spese varie (emergenza covid-19) € 3.655,45 Nicola Giordanelli (a. 90) Spese manutenzione (compresi acconti Carlona Beretta (a. 91) per vetrate cupola) € 26.286,68 Silvano Desideri (a. 83) Spese nuova caldaia casa parrocchiale (acconto) € 2.454,60 Eve Leggi (a. 97) Spese per imposte e tasse € 5.696,00 Maria Missaglianna (a. 92) Compensi a professionisti € 1.588,80 TOTALE USCITE MESE DI GIUGNO 2020 € 50.931,11 14 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Puoi anche leggere