Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani

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Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
a cura dell’Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni - Diocesi di Brescia
                                                                                         Serie V - Anno 2018

                                                                                                 58

  Caro Papa ti scrivo
            Le parole dei giovani bresciani verso il Sinodo

  Cosa ci                                     Materiale                              Anteprima
  aspettiamo                                  di lavoro                              Grest: temi e
  dal Sinodo sui                              dall’ascolto dei                       materiali
  Giovani?                                    giovani
  p.8                                         p.18                                   p.35
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Agenda
• Lunedì 9 aprile – Presentazione Grest @Casa Foresti

• Giovedì 12 aprile – Itinerari di spiritualità
        per giovani @ Seminario
• Venerdì 13 aprile – Presentazione Grest @ Darfo
• Martedì 17 aprile – Corso Progettazione /
        Coordinatori Grest @Casa Foresti
• Giovedì 19 aprile – Corso Progettazione /
        Coordinatori Grest @Casa Foresti
• Venerdì 20 aprile – Veglia diocesana di
        Preghiera per le Vocazioni @ Grazie
• Martedì 24 aprile – Corso Progettazione /

        Coordinatori Grest @Casa Foresti
• 28 aprile - 1 maggio – Giornate di spiritualità
        per giovani con il Vescovo Pierantonio
• 28 aprile – 1 maggio – Sai Fischiare?
        Corso residenziale per animatori

• Martedì 8 maggio – Incontro di formazione
        Giovani Insieme @Casa Foresti
• Giovedì 10 maggio – Itinerari di spiritualità
        per giovani @ Seminario
• Domenica 20 maggio – Pentecoste
• Venerdì 25 maggio – GRESTIVAL @Gran Teatro Morato
• 8 - 10 agosto - Pellegrinaggio dei giovani bresciani
• 10 - 11 agosto – Incontro dei giovani italiani
        con Papa Francesco

             A ppu n t a m e n t i 2 0 1 8
          a p r il e a l 1 5 a g o st o
   da l 9
Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
di Marco Mori

Un anno dedicato all’ascolto: quello vero
Per noi ascoltare non è stato e non sarà          Mi piacerebbe precisare la pagina del
mai una strategia di marketing. È il              Vangelo così: “dove due o tre si ascoltano
primo movimento della vita e della fede.          profondamente, Io sono in mezzo a loro”.
“Ascolta, Israele… ascolta e vivrai!”.            È vero! La forza di alcune percezioni che
Ascoltare i giovani, poi, ha una forza            i giovani ci hanno regalato ci obbliga ad
rigenerativa tutta propria, reciprocamente        essere più autentici; le intuizioni offerte ci
scambiata, profondamente percepita,               appassionano e ci permettono di andare
incredibilmente riscoperta. Anche                 al di là dei nostri schemi che, se hanno
quando dicono parole forti, per noi               la forza di tradurre il Vangelo, strada
distanti e magari che ci feriscono.               facendo possono diventare ostacolo.
Ogni pastorale che si voglia rigenerare           Vale la pena portare con noi alcune
riparte dall’ascolto. Con una scoperta che mi     convinzioni di questa grande esperienza
pare evidente nelle pagine che seguiranno:        di ascolto a cui il Sinodo (e soprattutto
ascoltarci ci permette di ascoltare il Vangelo.   il nostro Vescovo!) ci ha spinto.
Ce lo siamo detti tante volte: Vangelo e          La fase dell’ascolto non è all’inizio di
umanità non divergono, educazione ed              una pastorale, ma è permanente, è
evangelizzazione sono più unite di quanto         uno stile più che un obiettivo, è un
possiamo organizzare o percepire, vita e fede     metodo più che un primo passo. Anche
si parlano e si illuminano reciprocamente.        nel fare bisogna ascoltarsi; anche nel

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Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
realizzare bisogna condividere; anche                             la possibilità, le scoperte, le paure…
nel raggiungere gli obiettivi bisogna                             E il fare? Dove lo mettiamo? Siamo troppo
reciprocamente stimarsi e guardarsi.                              bresciani per abbandonarlo, per fortuna.
Ascoltarsi è uno dei modi con cui oggi                            Da questo ascolto non si cancella il fare,
annunciare. Perché le strade sempre più                           ma ne nasce uno nuovo. Lavorare per
personalizzate hanno bisogno di orizzonti                         questa nascita è ciò che ci attende.
da condividere più che di indicazioni                             Ringrazio tutte le giovani e i giovani che
operative. Perché i contesti sempre più                           hanno dato il loro contributo, perché
parcellizzati impediscono di operare con                          abbiamo percepito che non si sono
una chiarezza strategica: funziona di                             fermati a dire delle cose, ma a donarci un
più raccontarci le esperienze, le storie,                         pezzo della loro vita e della loro fede.

Il GABBIANO                          Editore:                                    Autoriz. del Tribunale di Brescia
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                                     S. Francesco di Sales                       Iscrizione R.O.C. n. 13000 del
Direttore Responsabile:              Via Callegari, 6 - 25121 Brescia            04/04/2005
Adriano Bianchi                      Tel. 030 44250 - Fax 030 2809371
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Amministrazione:                     Progetto grafico:                           Gabriele Bazzoli, Paolo Adami,
Via Callegari, 6 - 25121 Brescia     Silvia Belleri - Nadir 2.0                  Simone Agnetti, Gabriele Gennari, Carla
Tel. 030 44250 - Fax 030 2809371     www.nadir.com                               Maffezzoni, Daniele Savoldi.

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Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
sommario
 6   Chi, come, cosa abbiamo ascoltato

 8   Cosa aspettarci dal prossimo Sinodo?

26   Un sinodo di Giovani – l’esperienza di Cremona

38   Anteprima Grest 2018 – i temi e gli obiettivi

46   Formazione GREST 2018

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Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
Verso il sinodo
sui giovani

                                                                di Gabriele Bazzoli

Cosa stiamo ascoltando – come stiamo ascoltando?
Nelle pagine che seguono, dopo un articolo di inquadramento relativo al
futuro sinodo dei vescovi, troverete una parte del lavoro di ascolto che la
nostra diocesi, attraverso i giovani, gli oratori, alcune associazioni, la pastorale
universitaria, alcune consulte e gruppi ha portato avanti da ottobre 2017.
Sono pagine molto ricche, con passaggi anche forti, che restituiscono,
più che una fotografia, un quadro a pennellate decise della generazione
giovanile e del suo rapporto con le scelte, la chiesa, il futuro e la fede.
Sarebbe molto utile che diventassero lo spunto per un lavoro
dei Consigli Pastorali e dei Consigli di Oratorio.

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Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
Prima di iniziare: In                          raccolto tra interviste ed incontri le parole
ascolto come?                                  di oltre 300 giovani. Chi ha ascoltato si
Come ascoltare i giovani? Non con sondaggi     è poi incontrato – spesso in oratorio o
ci hanno detto subito! Non con questionari     in associazione – per rileggere, trarre
o test! Non con grandi eventi! Abbiamo         sintesi, provare ad interpretare.
scelto – per la stragrande maggioranza         Nel frattempo si sono formati una
– che i giovani ascoltassero i giovani nel     commissione di preti e una commissione
contesto di un incontro personale. “Di         di giovani per accompagnare e predisporre
questi temi si parla se c’è una relazione”.    una lettura ragionata del lavoro di ascolto.
La complessità e la vivacità delle risposte    Il breve testo presentato a papa Francesco
valorizza questa impostazione di fondo.        il 7 aprile durante l’udienza è il frutto
                                               del lavoro di queste commissioni.
In ascolto di chi?                             Il lavoro di ascolto e rielaborazione
I giovani ascoltati sono giovani bresciani     continuerà con i giovani che parteciperanno
(anche immigrati), come i loro ascoltatori.    al Pellegrinaggio diocesano di agosto “Da
Il target di età è stato 18-29 anni. Abbiamo   Brescia a Roma, passando per il Paradiso”.

                                                                                          7
Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
Cosa aspettarci dal
prossimo sinodo?
provocazione, invocazione, convocazione

                                                                  di Rossano Sala

Abbiamo chiesto a don Rossano Sala, nominato dal Papa Segretario
Speciale per il Sinodo dei Giovani, e amico, anche perché Direttore e
Preside per 6 anni nell’opera salesiana di Brescia ed attuale direttore
della Rivista “Note di Pastorale Giovanile” di aiutarci ad entrare dentro
il grande lavoro di preparazione di questo evento ecclesiale. Il suo
contributo lo trovate di seguito.

     V
1.              erso il Sinodo             Sinodo: i giovani, i sacerdoti, la
                dell’ottobre 2018:         giustizia e la pace, il sinodo stesso.
                dove ci collochiamo?       Di gran lunga è stato scelto il primo tema,
Al termine dei due precedenti Sinodi       che poi è stato declinato come lo conoscete
e consultando le diverse Conferenze        dal titolo del Documento Preparatorio (DP): I
Episcopali, quattro furono gli argomenti   giovani, la fede e il discernimento vocazionale.
indicati come temi per il prossimo

8                                                               Il sinodo sui giovani
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Le Tappe
                        DELLA CHIESA UNIVERSALE
     consegna                             elaborazione
                                                                            documento
    documento                            Instrumenum
                                                                           post-sinodale
   preparatorio                              Laboris

     GENNAIO           SETTEMBRE            MAGGIO         OTTOBRE             MESI
       2017               2017               2018            2018            SEGUENTI

                        consegna                          discussione
                      questionario                       del documento
                                                            elaborato
Il Sinodo del Vescovi è un organo strategico    redatto e poi reso pubblico il 13 gennaio
nelle mani del Santo Padre per la riforma       2017 il Documento Preparatorio, che è il
della Chiesa. È presieduto direttamente da      primo momento importante del percorso:
Lui e coordinato da una Segreteria Generale.    il compito di questo breve e incisivo
Prima di tutto è importante avere chiaro        testo è quello di interpellare la Chiesa
il processo sinodale, dove emerge con           universale nelle sue varie componenti.
chiarezza che il tempo è superiore allo         È da notare fin da subito che, per così
spazio: è di grande importanza, nei             dire, la “vocazione-missione” propria del
cammini di riforma della Chiesa, generare       Documento Preparatorio sta nell’interpellare,
dei processi virtuosi piuttosto che             nell’interrogare, nel cercare di far emergere
occupare spazi nella logica del potere.         la situazione così com’è e di aiutare tutti
Vivere l’esperienza ecclesiale di un Sinodo     e ciascuno a riflettere in profondità.
significa mettere in movimento la Chiesa
nel suo insieme con e verso il Signore. Ma il   Seconda fase (da gennaio 2017). Al termine
cammino dev’essere ordinato e sinergico.        del Documento Preparatorio c’è un
                                                Questionario. La compilazione di questo
Prima fase (da ottobre 2016). Dopo la scelta    Questionario secondo le indicazioni date
del tema sinodale, la Segreteria Generale       rappresenta la seconda tappa dell’itinerario
del Sinodo dei Vescovi, con l’aiuto di alcuni   sinodale: interpella e riguarda tutte le
esperti e con l’approvazione del Consiglio      componenti della Chiesa, facendo perno
Ordinario della Segreteria del Sinodo, ha       sulle 114 Conferenze Episcopali del

                                                                                           9
Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
Cosa aspettarci                           Puoi domandarti
                                               chi sei tu
                                                                    cercando
                                                                    chi sei tu.
       dal prossimo                            e fare tutta         Ma domandati:
            sinodo?                            una vita             “Per chi sono io?”

mondo. Questa tappa non è una
pura formalità, ma un autentico
momento di ascolto e discernimento
ecclesiale sui temi sinodali.

Terza fase (da novembre 2018). In
base alle risposte pervenute, la
Segreteria del Sinodo sta lavorando
per avere lo Strumento di lavoro, che
sintetizza le varie posizioni emerse
e offre una traccia di lavoro che sarà
data ai Padri sinodali come base
della discussione e del confronto che
si terrà nel mese di ottobre del 2018.

Quarta fase (3-28 ottobre 2018). è
la fase del vero e proprio Sinodo.
I risultati dei lavori sinodali verrà
consegnato al Santo Padre, al quale
spetterà l’importante compito
di fornire delle indicazioni con
prudenza e sapienza, garantendo
l’integralità della fede e dei
costumi, e orientando la Chiesa
tutta verso le più convenienti e
opportune prospettive pastorali.
Di solito ciò avviene attraverso la
pubblicazione di una “Esortazione
apostolica post-sinodale”.

Quinta fase (post-sinodale).

                                                    L
                                               2.
Inizierà poi la fase della recezione
ecclesiale, ovvero della traduzione concreta                 ’inquadramento
nelle realtà educative e pastorali delle                     del “nodo culturale
indicazioni che verranno date. Con la                        epocale” da affrontare
certezza di avere a bordo una mappa            La linea di continuità tra il prossimo
adeguata e aggiornata, sarà possibile          Sinodo e i precedenti documenti del
l’affascinante e rischiosa navigazione nel     pontificato di Francesco risiede nella
mare aperto dell’universo giovanile.           volontà di mettere la Chiesa tutta in una
                                               situazione di discernimento permanente.

10
Il Santo Padre parla molto del fatto che        Tante volte, nella vita, perdiamo tempo a
il proprio dei Gesuiti, cioè il dono del        domandarci: “Ma chi sono io?”. Ma tu puoi
discernimento, diventi patrimonio di tutta      domandarti chi sei tu e fare tutta una vita
la Chiesa, perché questo è richiesto dal        cercando chi sei tu. Ma domandati: “Per chi
“cambiamento d’epoca” che stiamo vivendo1.      sono io?”. Come la Madonna, che è stata
A partire dall’ottica del “discernimento”       capace di domandarsi: “Per chi, per quale
prende corpo l’idea e la specificazione         persona sono io, in questo momento? Per
di che cosa significa il “discernimento         la mia cugina”, ed è andata. Per chi sono
vocazionale”, tipico dell’età giovanile. Esso   io, non chi sono io: questo viene dopo, sì,
non avviene rinchiudendosi nella propria        è una domanda che si deve fare, ma prima
interiorità per cercare la propria identità     di tutto perché fare un lavoro, un lavoro
in forma intimistica e autoreferenziale,        di tutta una vita, un lavoro che ti faccia
ma esattamente aprendosi al senso e             pensare, che ti faccia sentire, che ti faccia
all’orientamento della propria esistenza        operare. I tre linguaggi: il linguaggio della
in forma “estatica” ed “eccentrica”:            mente, il linguaggio del cuore e il linguaggio
                                                delle mani. E andare sempre avanti2.

1 Cfr. Francesco, Oggi la chiesa ha bisogno
di crescere nel discernimento. Un incontro      2 Francesco, Veglia in preparazione
privato con alcuni gesuiti polacchi, in «La     alla XXXII Giornata Mondiale della
Civiltà Cattolica» III (2016) 345-349.          Gioventù, 8 aprile 2017.

                                                                                            11
Cosa aspettarci                               Una pastorale
                                                    giovanile
                                                                            rischia sempre
                                                                            il cosiddetto
        dal prossimo                                senza                   “giovanilismo”
             sinodo?                                attenzione              anonimo.

Già in Evangelii gaudium vi è un passaggio          sincero, con i giovani, ma non sempre
di grande lucidità sull’argomento quando,           accompagnato da un annuncio delle
parlando dell’identità del cristiano, si dice che   esigenze ineludibili della vita cristiana, che
«io sono una missione su questa terra, e per        chiede la risposta personale ad un appello
questo mi trovo in questo mondo» (n. 273).          altrettanto personale: tante volte la nostra
Un’affermazione molto forte e precisa: la           pastorale giovanile va avanti così, nella
missione non è un “fare”, ma un “essere”, cioè      logica dell’intrattenimento ludico, culturale,
mi offre consistenza personale nella forma          sociale. Che in fondo non impegna fino in
della generosità sistemica verso il prossimo.       fondo la vita dei nostri giovani – ed in verità
Questa è in fondo la “mossa sinodale”:              nemmeno la nostra – in ottica vocazionale.
traghettare i giovani dal “chi sono                 In direzione opposta, sappiamo anche dai
io?” al “per chi sono io?”.                         nostri colleghi che si occupano di “vocazioni”
È un’operazione profetica e coraggiosa.             che una pastorale vocazionale separata da
Si tratta di un gesto kairologico, perché           un più ampio inserimento nel contesto della
propone l’antidoto alla malattia tipica             pastorale giovanile ordinaria, pur tenendo
e specifica del tempo in cui siamo                  standard di spiritualità molto alti e richiesta
chiamati a vivere e operare dal punto di            di coinvolgimento esistenziale totalizzante,
vista educativo, culturale e pastorale: il          rischia di divenire una “pastorale degli
narcisismo sistemico, autistico e mortifero.        eletti”, cioè di una piccola minoranza molto

      L
3.
                                                    selezionata. Quando nel Documento si parla
               a qualificazione                     varie volte dei giovani in ottica universale –
               vocazionale della                    “tutti i giovani, nessuno escluso” –, questa
               pastorale giovanile                  logica elitaria viene criticata e messa al
Tutto il percorso ci porta ad interrogarci          bando senza alcuna possibilità di appello.
sulla qualificazione vocazionale,                   La dinamica vocazionale, che implica
nell’ispirazione e nella pratica, della             come minimo la necessità di mettere a
nostra azione di pastorale giovanile.               disposizione la propria vita per il Vangelo
Riprendo qui alcuni passaggi dell’editoriale        in forma piena attraverso la risposta ad un
di NPG di marzo 2017, che voleva                    decisivo appello personale che viene dal
esattamente sensibilizzare il lettore sulla         Dio unitrino, offre consistenza alla pastorale
“nuova grammatica” del Documento                    giovanile e la qualifica in maniera decisiva,
Preparatorio, che in alcuni passaggi propone        tanto che senza l’istanza vocazionale la
la “pastorale giovanile vocazionale”.               pastorale giovanile rischia senz’altro di
La prassi non mente. Ognuno di noi è                ridursi a sommario impegno di promozione
sufficientemente accorto e consapevole che          umana o di animazione in ottica meramente
una pastorale giovanile senza attenzione            educativa o genericamente culturale.
e fuoco vocazionale rischia sempre il               Ci pare allora che l’espressione Pastorale
cosiddetto “giovanilismo” anonimo,                  giovanile vocazionale rilanci con intelligenza
omologante e massificato, che si realizza           la nostra riflessione e la nostra pratica verso
nella volontà di contatto, certamente               una integralità non sempre raggiunta, per

12
diversi motivi, dalle due singole diciture       “nuova secolarizzazione”3. Nel cambiamento
di “pastorale giovanile” e di “pastorale         d’epoca in cui siamo inseriti, la “condizione
vocazionale”. Entrambe, per alcuni aspetti,      umana” che siamo chiamati ad evangelizzare
prese da sole, rischiano di non dire in          è caratterizzata almeno da quattro aspetti
pienezza ciò che davvero ci sta a cuore          che conviene almeno nominare.
nel rapporto tra giovani ed evangelo.            Il primo aspetto da porre alla nostra
Invece il Documento preparatorio,                attenzione è certamente la nostalgia
proponendo questa nuova grammatica,              spirituale. La secolarizzazione, in quanto
ci chiede di qualificare dall’interno la         esperienza legata ad un “umanesimo
pastorale giovanile e di estendere gli           esclusivo” e ad una orizzontalità dei fini e
spazi della pastorale vocazionale.               dell’esistenza, apre il campo alla nostalgia

      L
4.
                                                 di trascendenza e di un senso che vada
               e principali sfide nel            oltre al benessere materiale e relazionale
               tempo della “nuova                ristretto. I dati sociologici ci dicono che
               secolarizzazione”                 il tema della ricerca del senso della vita
Quando parliamo dei giovani, dobbiamo            e di una esperienza spirituale che apra a
entrare con una certa profondità nel contesto
in cui loro vivono. Per restare solo nei paesi
europei, possiamo caratterizzare la nostra       3 Cfr. M.P. Gallagher - G. Palasciano,
situazione parlando di una vera e propria        Credere e non credere. La fragilità della fede
                                                 nel mondo di oggi, EDB, Bologna 2017, 120.

                                                                                              13
Cosa aspettarci                               Quante volte
                                                    la fede stessa è
                                                                             prima che come
                                                                             esperienza
        dal prossimo                                presentata come          di grazia che
             sinodo?                                giogo morale             abbraccia e salva.

diversi livelli di realtà è oggi viva e vivace.     se stesso e per i suoi interessi particolari,
L’esperienza di trascendenza offerta dalla          non ci si aspetta altro dall’istituzione che
fede in questo senso può senz’altro essere          la custodia dei propri diritti individuali.
una risposta autentica a questa nostalgia.          E in questa direzione l’istituzione, in
Il secondo aspetto importante è la paralisi         quanto – almeno in linea di principio – è
decisionale, tratto tipico del nostro tempo         strutturalmente impegnata a sostenere il
dove le possibilità sono aumentate in               bene di tutti, fa sempre troppo poco per
maniera esponenziale ed è quindi molto              il singolo impegnato nella realizzazione,
difficile scegliere con sicurezza, fedeltà e        tendenzialmente autistica, di sé. Senza un
lungimiranza qualcosa. Siamo nel tempo              ripensamento antropologico che parte dalla
in cui sembra che si possano fare solo              genesi relazionale dell’umano, destinato
scelte di piccolo cabotaggio solo per               alla comunione d’amore, sarà difficile
qualche tempo, perché l’abbondanza                  recuperare il senso autentico dell’autorità.

                                                          L
                                                    5.
soffocante di proposte inibisce la possibilità
di allargare i propri orizzonti in maniera                          a qualità propositiva
significativa. In questa direzione l’esperienza                     della Chiesa, nodo
cristiana del discernimento apre il campo                           pastorale decisivo
ad un percorso serio e profondo per                 Se da un punto di vista teorico la Chiesa
riconoscere ciò che avviene, interpretarlo          ha chiaramente le carte in regola per
adeguatamente e saper scegliere il bene.            affrontare le sfide che il nostro tempo ci
Il terzo aspetto che caratterizza il tempo          sta ponendo, dal punto di vista pratico le
della nuova secolarità è la titubanza               cose non sembrano essere così pacifiche.
conoscitiva. Da una idea di verità forte,           Fede come risposta alla nostalgia spirituale,
tipica non solo della teologia cristiana, ma        discernimento come proposta alla paralisi
anche di uno scientismo e di un illuminismo         decisionale, contemplazione per uscire
prometeico, siamo passati al suo lato               dalla titubanza conoscitiva e ripensamento
inconscio, quello dell’infinità ermeneutica         antropologico in ordine alla delusione
che porta fino alla deriva conoscitiva,             istituzionale non sono sempre all’ordine
lasciando alla fine il microfono nelle mani         del giorno nell’agenda ecclesiale del nostro
dei sostenitori della Post-truth, dove ciò che      tempo. Tempo che richiede sempre di più
è vero è dato dal consenso e dalla capacità di      una maggiore qualificazione delle esperienze
manipolazione dei mezzi di comunicazione            che si propongono e una chiarezza di
di massa, primo fra tutti internet. Solo            visione circa la propria identità e il proprio
l’esperienza della contemplazione può essere        compito nel contesto in cui si vive.
in grado di sopravvivere al bombardamento           Fede. Quante volte la fede, più che esperienza
comunicativo del nostro tempo, recuperando          di vita e gusto spirituale per le cose di Dio,
il legame salvifico con la bellezza della verità.   viene piegata verso dinamiche dottrinali,
L’ultimo aspetto da analizzare è la delusione       piuttosto che verso cammini di vita capaci
istituzionale. In una società sempre più            di toccare gli affetti e il cuore, arrivando
post-sociale, dove il soggetto agisce per           fino al livello della coscienza personale?

14
Quante volte la fede è irrigidita su protocolli   salva gratuitamente e immeritatamente?
liturgici rigidi e intoccabili, che creano sì     Discernimento. Stiamo davvero prendendo
rispetto e fascino del Sacro, ma lontananza       sul serio i cristiani che frequentano i nostri
e presa di distanza da esso? Quante volte,        ambienti, riconoscendo in loro dei soggetti
al contrario, la stessa liturgia diviene          spirituali la cui coscienza sta continuamente
esperimento artificioso di autoglorificazione     al cospetto del Dio vivente? Oppure li
dell’assemblea, allontanando i fedeli dalla       consideriamo degli automi replicanti che
possibilità di intrattenere un vivo e vivibile    devono semplicemente osservare alcune
legame con Dio? Quante volte la fede stessa       regole che vengono date loro in forma
è presentata come giogo morale prima che          autoritaria? Siamo insegnando loro l’arte
come esperienza di grazia che abbraccia e         del discernimento, che consiste prima di

                                                                                             15
Cosa aspettarci                               La Chiesa oggi
                                                   ha bisogno
                                                                           giovanile”
                                                                           per essere
       dal prossimo                                di acquisire            all’altezza della
            sinodo?                                “dinamismo              sua missione.

                                                         C
tutto nel riconoscimento che in ognuno             6.                osa possiamo
di loro vi è una sensibilità allo Spirito che                        aspettarci dal Sinodo
non va soffocata né svalutata, ma destata,                           sui giovani?
risvegliata, promossa e accompagnata?              Il cammino sinodale non sarà la soluzione
Contemplazione. Vi è una vera proposta di          di tutti i problemi della Chiesa, della sua
contemplazione, di silenzio, di preghiera          missione e della presenza dei giovani in essa.
nei cammini pastorali delle nostre Chiese?         Certamente però sarà un’occasione propizia
Chiarita la necessità comune di prendere           per metterci seriamente in discussione sulla
distanza dal caos comunicativo che ci              presenza e il protagonismo dei giovani
avvolge fino a soffocarci, la Chiesa è in grado    nella Chiesa, sulla spinta missionaria che ci
di proporre alternative a questo modo di           deve caratterizzare in quanto battezzati, sui
comunicare che amplifica i messaggi nella          nodi epocali da affrontare nel nostro tempo
ricerca di una continua connessione senza          e nel nostro contesto come comunità di
qualità veritativa e vivibilità operativa? In      credenti convinte di aver ricevuto in dono la
che modo chiediamo ai nostri fedeli di vivere      grazia della fede. Individuare e chiamare per
l’esperienza del silenzio interiore ed esteriore   nome le sfide che ci aspettano, identificare
per potersi connettere con la Verità che si        i pericoli che stiamo correndo e riconoscere
è manifestata in pienezza in Gesù Cristo?          con gratitudine le opportunità che ci stanno
Antropologia. A livello culturale stiamo           accanto sono solo alcune dinamiche che
lavorando per ripensare l’umano a partire          dovremmo approfondire in questi anni.
da una concezione cristiana della libertà,         Ma per poterlo fare bisogna che rinasca nella
che certamente non è da pensarsi in                Chiesa un rinnovato dinamismo giovanile.
forma autoreferenziale, ma relazionale e           Ciò che forse davvero possiamo aspettarci da
soprattutto generativa? In che modo stiamo         un Sinodo sui giovani è il ringiovanimento
aiutando i nostri fedeli a connettere la loro      della Chiesa stessa! Perché la Chiesa oggi, in
esperienza di libertà, la loro idea di verità e    tante parti del mondo, ha davvero bisogno di
le dinamiche della carità? Stiamo lavorando        acquisire un rinnovato “dinamismo giovanile”
perché ogni autorità sia davvero un servizio       per essere all’altezza della sua missione in
che faccia crescere l’autenticità delle persone    questo frangente della storia che siamo
e metta al primo posto la comunità, come           chiamati ad abitare con rinnovato entusiasmo.
espressione dell’amore per il prossimo?            È un cambiamento d’epoca tanto faticoso
Oppure anche nei nostri ambienti ecclesiali        quanto promettente che a volte genera
regna un’idea di persona dominata da una           scoraggiamento, chiusure e involuzioni. Vere
visione individualistica e concorrenziale?         e proprie “Retrotopie”, dove la paura di un
Come si può vedere, le questioni                   futuro incerto ci fa ritornare ad un passato
qui sollevate sono tante e articolate.             che sembra offrirci sicurezze ormai perdute4.
Affrontarle con coraggio e fiducia, senza
cedere allo sconforto, è il primo passo
che si impone alla nostra attenzione.              4 Cfr. Z. Bauman, Retrotopia,
                                                   Laterza, Bari 2017.

16
Se dal punto di vista fisico il giovane si      della giovinezza intesa come virtuosità
trova nel momento della massima forza           naturalmente propositiva nei confronti
espressiva e della pienezza di energia          dell’esistenza, nascono i caratteri propri
propositiva, tanto da essere presentato         dell’età giovanile: il gusto e la fatica della
come una vita in pieno decollo, egli            ricerca, la capacità di rischiare sentieri
si caratterizza prima di tutto con il           nuovi, la generosa messa in opera della
coraggio di prendere in mano la propria         propria creatività, i tentativi inediti di
vita e con la fortezza dell’osare. Egli         progettazione e di azione, la scoperta
è convinto di portare la novità della           gioiosa dei propri talenti e l’impegno
sua presenza e del suo punto di vista           propositivo per metterli a frutto, la capacità
nuovo nella storia degli uomini.                di risollevarsi prontamente dai propri
Biblicamente è molto significativo, per dire    fallimenti, la fiducia incrollabile verso il
sinteticamente l’identità giovanile, fare       futuro e il desiderio di trovare la propria
riferimento alla figura di Giosuè, il giovane   vocazione e così la propria missione.
assistente di Mosè che ad un certo punto è      Una Chiesa che assuma in sé questi
chiamato a guidare il popolo per condurlo       tratti propositivi della giovinezza potrà
nella terra promessa. A lui viene rivolta       certamente essere all’altezza della propria
in varie occasioni questa parola, sia da        vocazione e missione nel mondo di oggi.
Mosè che da Dio stesso: «Sii forte e molto      E potrà essere fedele alle parole che più
coraggioso» (cfr. Dt 31,7.23; Gs 1,6.7.9.18).   di cinquant’anni fa rivolgeva ai giovani di
Da questo orizzonte simbolico                   tutto il mondo. In fondo, mi pare, questa
caratterizzato dalla fortezza e dal coraggio,   è la più decisiva e importante aspettativa
in cui risiede il dinamismo proprio             che viene dal Sinodo sui giovani.

                                                                                           17
Una prima lettura
dell’ascolto dei Giovani

Prima di iniziare: Alcune note per l’uso nei
Consigli Pastorali, Consigli dell’oratorio, equipe di
Pastorale Giovanile e Vocazionale
Il materiale che troverete di seguito è diviso   l’altra. Infine abbiamo inserito una mini-
in quattro temi (i giovani e le relazioni,       sezione dedicata ad alcune espressioni
i giovani e il futuro, i giovani e la fede, i    del rapporto dei giovani con Dio.
giovani e la chiesa). Ogni sezione inizia con    Una rilettura a livello parrocchiale potrebbe
una breve sintesi, che non vuole essere          partire dalla lettura e dal commento
esaustiva ma vuole evitare di perdere            interpretativo delle singole sezioni. Perché
l’indirizzo (o gli indirizzi) offerti dalle      il lavoro possa essere promettente, anche
risposte. Di seguito, per ogni sezione,          rispetto ad un confronto con le nostre
troverete una serie di espressioni originali     prassi pastorali, è bene evitare di mischiare
dei giovani ascoltati. Abbiamo scelto quelle     nell’analisi tutte gli argomenti, anche se sarà
più forti e colorate, anche se a volte si        facile accorgersi che i singoli temi ritornano
possono trovare in contraddizione una con        spesso tra una sezione e l’altra. Dopo il

18
commento è bene mettere in gioco un                nel realizzarsi attraverso il lavoro cosa
primo tentativo di trovare risposte pastorali,     possiamo fare? Se vedono la chiesa come
provando a confrontarle con quanto stiamo          distante e difficilmente comprensibile, cosa
già facendo con i giovani nel nostro ambito.       significa questo per la nostra parrocchia?
Se i nostri giovani ci dicono che il loro futuro
è condizionato da una preoccupazione

Oggi boh, ma domani                                conoscere. L’amicizia e la famiglia sono i
in famiglia!                                       legami fondamentali della vita di un giovane.
                   I giovani e le relazioni        Dentro le relazioni si gioca gran parte della
                                                   vita di un giovane: desiderio di essere cercati,
I valori principali nei quali i giovani che        capiti, non esclusi, non abbandonati…
abbiamo ascoltato si riconoscono sono: il          Rispetto all’oggi si segnala grande incertezza
grande desiderio di felicità, la coerenza, la      e desiderio di cambiamento, guardando
sincerità, l’empatia, la voglia di incontrare,     ad un domani non prossimo riemergono
confrontarsi con il diverso, viaggiare e           ideali più tradizionali: sicurezza, un posto

                                                                                               19
Una prima lettura                                 Nelle visioni
                                                  principalmente
                                                                             famiglia risulta
                                                                             una delle
  dell’ascolto dei                                negative del               pochissime
          Giovani                                 futuro, la                 note positive.

di lavoro, la famiglia. C’è una grande            «I giovani cercano dei capitani:
distanza tra ciò che i giovani vivono e           con le parole e le opere».
costruiscono qui ed ora e quello viene
immaginato/desiderato come futuro. La             «Per me essere credente significa crede
creazione di una famiglia rimane qualcosa         che qualcuno ha voluto la mia vita, e
a cui tendere: nelle visioni principalmente       questo mi fa sentire importante».
negative del futuro, la famiglia risulta una
delle pochissime note positive, anche se          «Da quando ho lasciato la chiesa,
frequentemente i comportamenti e gli              nessuno mi ha più cercato!».
stili di vita, anche affettivi, non sembrano
operare nell’oggi per costruire il domani.        «È difficile essere testimoni e raccontare la
                                                  propria fede nel contesto di tutti i giorni, dove si
«Il centro è rimasto nelle relazioni: i giovani   vive. È più facile farlo dentro situazioni diverse».
cercano relazioni; solo dentro una relazione
vera mi sento di parlare di certi argomenti».     «Quella della giovinezza mi sembra più
                                                  una convenzione che una età della vita.
«I giovani guardando al futuro si immaginano      Tutti gli adulti vogliono essere giovani e i
in una famiglia e con un lavoro tranquillo.       giovani non li distingui più. Il problema sta
I giovani desiderano fare una famiglia».          nell’essere adulti, più che nell’essere giovani».

«Alla base di ogni racconto di fede ci sta        «Molti hanno idealizzato alcuni componenti
la relazione. Però può esserci il rischio         della chiesa, vedendo i loro comportamenti:
dell’insuccesso. E questo va accettato».          che delusione! Ecco perché da una cattiva
                                                  relazione nasce l’abbandono».

20
«Vorrei condividere qualcosa della               «Vorrei essere me stesso, non dover
mia fede, ma non so come fare. Ho un             continuamente fingere per essere
complesso di inferiorità, una paura, un          all’altezza della situazione».
blocco nel pormi come credente».
                                                 «Sento il bisogno di fermarmi e di
«Ci manca il linguaggio della relazione.         respirare in mezzo a tutte le corse della
Guardarsi dentro, capirsi, entrare in            vita. Vorrei potermi fermare, senza il
relazione con gli altri è difficile».            rischio di rimanere fuori o indietro».

I giovani sono uguali per                        non si trovano: non sono nel presente.
età, ma diversi fra loro                         Un tema che ritorna nella maggioranza degli
                      I giovani e il futuro      incontri è l’apprensione nel realizzare un
                                                 percorso professionale che dia frutto, ma
Il futuro è visto come ignoto: poche basi, a     ancora prima, di trovare un’occupazione.
volte nessuna, su cui poter costruire. È forte   Lo studio è ciò che occupa gran parte delle
la tensione tra ideale e realtà, l’ideale che    giornate di un giovane studente. Quello che
significa seguire le proprie passioni e una      si percepisce è il desiderio di poter mettere
realtà che appare sterile. L’idea del futuro     a frutto nel lavoro ciò che si è acquisito
nebbioso svela un presente altrettanto           con i propri studi e le proprie risorse.
incerto. Le basi per costruire il futuro

                                                                                             21
Una prima lettura                                 “Cosa cercate?
                                                  È una domanda
                                                                             che manca
                                                                             qualcosa. Mi piace
  dell’ascolto dei                                orientata al               di più: Cosa voglio
          Giovani                                 negativo: significa        fare della mia vita?”

«I giovani hanno paura di fallire».               «Non è vero che i giovani non sanno
                                                  cosa vogliono ma stanno vivendo un
«Spero di non lasciarmi spegnere...».             cambiamento e dentro il cambiamento!»

«I giovani hanno bisogno di mettersi              «Sono alla ricerca di un futuro che
al servizio e sentirsi protagonisti».             sia realizzato. Per me è importante
                                                  la passione e l’entusiasmo».
«Siamo una generazione educata al
pessimismo: mi disturba molto sentire             «Mi sembra di vivere la vita come
“Una volta”; “tutti fanno le stesse cose”.        whatsapp. Scrivo, invio, faccina, risposta,
Questo condiziona anche il nostro                 cavolata… e non si combina niente».
modo di parlare della nostra fede. Farei
fatica a parlare della mia fede!»                 «Il futuro che mi aspetta non è ancora
                                                  nitido. Cerco di vivere giorno per giorno
«È necessario, per noi cristiani, scoprire la     senza fare progetti a lunga scadenza».
necessità di mostrarci fragili: custodiamo
la verità ma non siamo la verità!»                «Se ti fermi dal ritmo continuo vai in crisi.
                                                  Il mondo ti fa accelerare continuamente
«Davanti al futuro c’è sempre                     e non ti lascia spazio per pensare».
la domanda… ma poi?».

“in ricerca di qualcosa”                          ha avuto con il sacerdote o con religiosi e
                               La nostra fede catechisti della propria parrocchia o della
                                                  scuola che ha frequentato. La testimonianza
La fede non è una questione indifferente          è molto importante così come le esperienze.
ai giovani. Ciò non significa che la fede sia
l’elemento centrale della loro vita, eppure       «La Fede? Per noi – qui - è la strada per la
anche se lontana dal vivere quotidiano, la        felicità. Per qualcuno la fede è diventata
fede pone domande, interrogativi; permette        una delle strade. Per chi è “dentro” il
di muoversi e non rimanere fermi. Della fede      rischio che la differenza tra la strada e una
cristiana si scelgono dei pezzi che sembrano      strada possa diventare un giudizio».
coerenti con la propria visione della vita e se
ne scartano altri, un po’ come se scegliessero    «La fede è gioia ma è anche fatica:
le tessere di un mosaico senza guardare al        mettersi in discussione chiede fatica,
lavoro completo. Per molti giovani la fede        mentre spesso l’atteggiamento dominante
è vista come qualcosa di troppo astratto,         sembra quello di accontentarsi».
lontano dalla realtà e che non ha a che
fare con le scelte della vita. Spesso la fede     «Cosa cercate? È una domanda orientata
di un giovane dipende dall’esperienza che         al negativo: significa che manca qualcosa.

22
Mi piace di più: Cosa voglio fare della        «La fede per i giovani è come la termodinamica;
mia vita? Riconosco che la vita mi è           parla del calore ma non scalda».
data. Quindi la fede non va a colmare,
ma è qualcosa che accompagna e                 «La fede c’è, ma è superata dagli
migliora ciò che noi abbiamo già».             impegni quotidiani».

«Non dobbiamo partire dall’idea che            «La gente ha bisogno di credere in qualcosa,
gli altri non si fanno le domande. Non         in qualsiasi cosa, e questo è un tipo di fede».
mi permetterei mai di dire che i miei
amici non si fanno le domande!»                «Per ora sono sulla via del “voglio
                                               provare a crederci”».
«I giovani desiderano credere, ma
non sanno in che cosa!».                       «Stimo molto quelli che ancora ci
                                               credono e non demordono».
«I giovani credono che la fede non
sia solo un insieme di regole».                «La fede è spesso confusa con la
                                               partecipazione alla liturgia. E la liturgia
«A volte vorrei che la fede mi                 non è capita, è un linguaggio muto».
piombasse addosso dall’alto».                  «I giovani hanno un po’ paura della parola
                                               “Dio”. La sostituiscono con altre cose. Se dovessi
«Un limite grosso per tornare alla fede è la   chiedere a un giovane se crede nell’Amore
paura del giudizio sulla propria vita».        o nella Speranza, tutti direbbero di sì.».

                                                                                            23
Una prima lettura                                 “Ci serve che              perché ci
  dell’ascolto dei                                la chiesa ci aiuti         sentiamo sognati
          Giovani                                 a sognare;                 da Dio”.

«Credere mi aiuta a dare un                       «La messa è una cosa che non capisco.
senso alle cose della vita».                      Inutile e insignificante per quello che vivo io.
                                                  Sarà un problema mio, mi sono detto. Ma
«Mi chiedi se credo in Dio. Non lo so. Penso di   di quelli che conosco non ci va nessuno».
no, ma non so neppure dirti perché non credo».

“una chiesa, come?”                               «Non ci sentiamo indispensabili, anche
                                                  dentro l’ambito ecclesiale. Anzi, sembra
                     I giovani e la chiesa        che gli indispensabili siano altri…»

Potremmo dire che c’è una maggiore                «Non è che i giovani non cercano niente; è
vicinanza alla fede in Dio, che alla chiesa:      piuttosto che la risposta che dà la chiesa – e
molti dicono di credere in qualcosa,              che conoscono – a loro non interessa».
pochissimi di credere nella chiesa. Moltissimi
chiedono alla chiesa di mettersi al passo con     «Dentro la chiesa manca gente convinta di
i tempi, riconosco che il nostro tempo corre,     quello che fa; vediamo tanta gente appiattita:
si domandano se la chiesa abbia qualcosa          essere entusiasti, caldi, ti rende autentico
da dire all’oggi. Si chiede in particolare una    e cambia te stesso nelle relazioni!»
rilettura del linguaggio in modo che sia
vitale e gioioso. Si chiede alla chiesa un po’    «Tante volte la chiesa viene vista
più di autoironia e capacità di comprendere       come una maestrina antipatica».
il tempo che vive. La visione di una Chiesa
(come popolo di Dio) che rimane confronto,        «Quando mi sono scontrata con la
incontro e relazione è richiamato almeno          vita vera le storielle del catechismo
nella metà delle interviste. Il chiacchiericcio   non avevano più senso».
presente nella chiesa infastidisce i giovani.
I giovani che frequentano vorrebbero              «Molti giovani sentono la chiesa un giudice,
essere meno esecutori e più protagonisti          per cui non si sentono liberi di aprirsi».
responsabili delle scelte. Alla chiesa
vengono richieste esperienze spiritualmente       «Questa Chiesa ha paura di finire. Infatti
significative e una formazione culturalmente      sta finendo. E forse è un bene. Perché
aggiornata e adeguata ai tempi, soprattutto       la fine di una cosa è l’inizio di un’altra.
nell’affrontare la Parola di Dio.                 Che paura c’è? Inizierà un altro modi
                                                  di vivere la fede e di essere Chiesa».
«Ci serve che la chiesa ci aiuti a sognare;
perché ci sentiamo sognati da Dio. Da ragazzi     «La chiesa che ho vissuto io – in
è facile sognare, ma quando diventiamo            oratorio – credo sia un ambiente
grandi smettiamo facilmente…»                     stupendo che ti aiuta a crescere».

24
«La chiesa non può formare solo                 Per continuare
catechisti, che dicono la fede a chi già la     ad interrogarsi…
sa, ma “testimoni” che vanno fuori, hanno
capacità e formazione per raccontare            Io e Dio
la fede fuori dai nostri ambienti».             •   IO e Dio siamo due amici che a volte si
                                                    vogliono bene e altre non si sopportano.
«L’inattualità della Chiesa non è colpa della   •   Avere Dio accanto a me è
Chiesa, ma è colpa dell’uomo di oggi».              una gioia continua.
«I giovani credenti vedono la Chiesa            •   Avere fede in Dio è un dono,
come lo zio ubriaco di cui vergognarsi              bisogna aver la forza e la
per alcuni comportamenti».                          voglia di mantenerlo vivo.
                                                •   Ho difficoltà a credere ma non
«La chiesa ha una proposta inadeguata,              capisco perché ogni volta che mi
vecchia, impresentabile. Come fa un                 sento male mi appello a Lui e ogni
giovane a credere se dopo Dio si presentano         volta che sono felice lo ringrazio.
regole morali che fanno riferimento
                                                •   Sono stata a lungo incredula. Poi Dio
alla vita di più di cento anni fa?».
                                                    man mano si è mostrato e quindi non
                                                    ho più potuto esserlo! Ha cambiato un
                                                    po’ la mia vita, mi ha risollevata…
                                                •   Spero che i miei figli credano in Dio.

                                                                                       25
Un sinodo di GIOVANI:
l’avventura dell’ascolto
Note a margine del sinodo cremonese dei giovani

Abbiamo chiesto agli amici della pastorale giovanile della diocesi
di Cremona un racconto dell’avventura che stanno vivendo:
quella di un Sinodo Diocesano dei Giovani.

Q
           uanto ha preso il nome di Sinodo         delicata e complessa quanto affascinante
           dei giovani, è in diocesi di Cremona     che è il mondo giovanile. Per questo da
           figlio di una esigenza maturata nei      subito si è precisato: un Sinodo non sui
giorni di preparazione alla GMG di Cracovia e       giovani, ma dei giovani. La sua intenzione
poi esplicitata con una richiesta da parte del      è stata quella di coinvolgere direttamente
Vescovo Antonio, in primis all’intera Diocesi e,    il mondo giovanile su questioni fondanti la
più nello specifico, all’Ufficio per la Pastorale   loro esistenza all’interno della Chiesa. Solo
Giovanile.                                          indagando e ascoltando le voci dei giovani,
                                                    la Chiesa cremonese potrà elaborare una
Più volte il Vescovo Antonio ha sostenuto di        riflessione più consapevole sulla propria
intravedere nell’indizione di un Sinodo dei         vita e missione, aprendo prospettive
Giovani la possibilità di sondare il terreno        nuove e di cambiamento. Più in generale la
della Chiesa cremonese in quella fascia tanto       Diocesi di Cremona ha visto nel Sinodo una

26
declinazione concreta di quelle istanze di          ascolti ciascuno ha reagito come poteva e
rinnovamento e presa di nuova coscienza             voleva: qualcuno con entusiasmo, qualcuno
che Papa Francesco chiede nell’ Evangelii           con fare guardingo, qualcuno infine con
Gaudium: per camminare nella direzione              diffidenza e una sorta di opposizione “a
di una “conversione pastorale” con un               pelle” che ha generato gli immancabili
atteggiamento più dinamico, aperto, in              scollamenti. Tutto è stato però segno, nel
uscita verso il mondo e la sua complessità.         bene e nel male, di un “reagire”, ovvero di
                                                    un prendere posizione, anche negativa,
Il primo momento del Sinodo è stato                 davanti alla domanda posta dal Vescovo.
pensato come una fase di ascolto,                   E si sa che gli stress maggiori sono subiti
detta “fase preparatoria”.                          quando una macchina complessa, fatta di
La segreteria del Sinodo ha pensato di              consuetudini, ma anche di impuntamenti,
elaborare delle schede di lavoro suddivise          viene come “costretta” a muoversi in una
in 10 tematiche, raccolte poi nei 5 capitoli        direzione mai percorsa o immaginata. E in
di Futuro, il vero e proprio strumento di           tal senso le sorprese non sono mancate.
lavoro, pubblicato ad ottobre dello scorso
anno a valle degli ascolti di scuole, oratori,      Poi è venuto il momento di presentare
gruppi, ma anche il carcere e le associazioni       Futuro ai giovani delle cinque zone e
del territorio. Le schede hanno sondato             chiedere chi sarebbe stato disponibile a
diversi temi propri della vita dei giovani che      partecipare all’assemblea sinodale che ha
abitano la Chiesa e, contemporaneamente,            aperto i suoi lavori domenica 21 gennaio
il mondo; interrogando il loro pensiero su          scorso. Cinque gli appuntamenti ufficiali,
tali tematiche, è stato generato quell’ascolto      da gennaio a maggio, sostanzialmente
che da subito è risuonato come il vero e            uno al mese, con un capitolo del testo
proprio metodo del Sinodo, in tutte le sue          preparatorio a tema; un metodo di lavoro
fasi: non una dissertazione sui giovani né una      misto (tavoli e assemblea); un grande
recensione sociologica, bensì uno spazio di         spazio di interazione nel mese successivo
confronto e di protagonismo “sano”, capace          all’assemblea, prima della votazione. Sì,
di reggere anche la fatica di uscire allo           perché l’assemblea sinodale è chiamata
scoperto e di metterci la faccia. Alla fase degli   a votare, volta per volta, una sintesi, una

                                                                                              27
Un sinodo di                                  Camminare nella
                                                    direzione di una
                                                                            atteggiamento
                                                                            più dinamico,
GIOVANI: l’avven-                                   “conversione            aperto, in uscita
  tura dell’ascolto                                 pastorale” con un       verso il mondo.

raccolta di “proposizioni” che il più possibile     Attualmente il percorso “celebrativo”
siano interfaccia dei giovani alle domande          del sinodo è più o meno a metà strada:
proposte, alle prospettive individuate e alle       ancora molte questioni sono aperte e forse
questioni sollevate. Accanto alla elezione          tali resteranno, mentre si avvicina anche
dei giovani, tutti raggiunti da una lettera         l’impegno di partecipazione attiva di tutta
che il Vescovo Antonio ha indirizzato ai            la Chiesa al Sinodo dei Vescovi del prossimo
membri del Sinodo, si è pensato anche               ottobre. Insomma: un continuo inseguirsi o
agli adulti delle comunità, coinvolti in ogni       intrecciarsi, che ha il suo fascino, come pure
zona pastorale in una veglia di preghiera           la sua fatica. Ma queste sono le sorprese
a sostegno del cammino assembleare.                 che accadono ogniqualvolta ci si avventura
Davvero bello e consolante il grado di              su strade poco sicure e non consuete.
partecipazione dei giovani, che si sono             L’obiettivo dei lavori di queste settimane è
ritrovati per un incontro “zero” di conoscenza      “capirci qualcosa” e tradurre un metodo in
e amalgama in Seminario appena dopo                 contenuti e ritornare poi allo stesso metodo:
l’Epifania. Ormai a giochi fatti, a disponibilità   perché certe istanze di condivisione e di
date, a motore caldo. Poi sono partiti i            lettura aperta della realtà ecclesiale non
lavori, animati da 9 facilitatori e cinque          siano solo dichiarazioni di cartellone.
moderatori, dalla segreteria e dalla parola
del Vescovo, presente in assemblea più per                    Paolo Arienti e la segreteria del
ascoltare che per dare risposte immediate.                    Sinodo dei giovani di Cremona

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Le tappe
principali del
Sinodo
La preparazione e i temi
Le schede sono nate sia dalla riflessione
e dalla proposta di temi da parte della
segreteria, sia cogliendo lo spunto
proveniente da alcuni eventi, principalmente
momenti “classici” del calendario pastorale
cremonese per i giovani: la settimana
dell’educazione nel gennaio 2017 con il
convegno di Pastorale Giovanile, il momento
formativo della 2 Giorni Assistenti che è
stato aperto a tutti gli educatori, gli incontri
vocazionali con il Vescovo, la Veglia delle
Palme, la Pentecoste, varie iniziative zonali.
Da questi eventi è cresciuto il dinamismo
col quale il sinodo è stato pensato: i
materiali e le riflessioni sorte in tali eventi
sono stati trasformati in “domande” e
questioni aperte da sottoporre ai giovani            di prendere in considerazione le schede,
tramite le schede. Queste ultime, una volta          discuterne magari con i propri coetanei
realizzate, sono state inviate e diffuse             anche nei momenti formali o informali
in Oratori, Associazioni, Movimenti, alla            all’interno delle proprie comunità (catechesi,
Comunità del Seminario e alla comunità               Incontri, cene...) e far pervenire alla
del carcere (momento di ascolto che è                Segreteria le idee e le esperienze emerse.
stato posticipato dalla fase preparatoria            Il momento della fase preparatoria, concluso
alla fase celebrativa) nonché indirizzate a          nel mese di settembre 2017, è dunque stato
qualsiasi giovane della Diocesi che si sentisse      caratterizzato dall’ascolto delle voci giovanili,
interpellato e avesse voglia di contribuire          nell’ottica precisa di profilare l’idea del
facendosi vivo con il proprio pensiero.              loro futuro dentro la chiesa cremonese.
I temi trattati dalle 10 schede (più la scheda       Nel tempo di passaggio dalla fase
proposta agli insegnanti di IRC per le classi        di preparazione all’elaborazione dei
quarte e quinte) sono: lo sguardo dei giovani        materiali, sono state offerte ai giovani della
sulla Chiesa, i giovani e il tema complesso          Diocesi anche altre occasioni di ascolto
del futuro, il difficile rapporto tra fede e vita,   e approfondimento dei temi sinodali.
la dimensione delle relazioni e degli affetti,       È il caso dell’esperienza di spiritualità
un focus sulla dimensione spirituale, il tema        estiva presso la comunità monastica di
dell’appartenenza, un’analisi delle proposte         Taizé, la pubblicazione di un bando di
attualmente presenti in Diocesi per i giovani        concorso artistico-letterario rivolto a tutti
e i loro linguaggi e, infine, gli stili di vita.     i giovani, momenti di invito specifico
Ai giovani cremonesi è stato così chiesto            per lavoratori e universitari e la serata

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Un sinodo di                               Si possa
                                                 ascoltare ancora
                                                                         entrare al meglio
                                                                         nello spirito
GIOVANI: l’avven-                                una volta il            ecclesiale
  tura dell’ascolto                              Signore ed              del Sinodo.

del Sinodo sotto le stelle, accanto ad           recensione delle voci vere di chi ha voluto
appuntamenti curati direttamente dalle           o potuto proporre un contributo.
zone pastorali, nel frattempo passate da         Dunque, eccoci giunti alla fase
11 a 5. Queste come altre occasioni più          Celebrativa del Sinodo.
informali, hanno formato il corollario di
incontri, relazioni ed approfondimenti che       L’Assemblea Sinodale
hanno arricchito la prima fase del Sinodo.       La fase celebrativa del Sinodo si apre con 5
Al termine della fase preparatoria si è aperto   assemblee zonali (una per zona pastorale),
il momento cruciale dell’elaborazione, da        occasione nelle quali viene presentato
parte della segreteria, dell’Instrumentum        e consegnato l’Instrumentum Laboris ai
Laboris: la segreteria, dopo aver recepito       giovani delle zone. Queste assemblee
tutti i materiali, li ha elaborati producendo    sono caratterizzate dall’ascolto della
le sintesi che ritrovate qui di seguito.         Parola e dalla preghiera: perché si possa
I materiali dell’ascolto sono stai letti e       ascoltare ancora una volta il Signore ed
sintetizzati in forma narrativa, senza           entrare al meglio nello spirito ecclesiale
preoccupazioni statistiche, ma come              del Sinodo. Inoltre in tale sede il Vescovo

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e la segreteria consegnano il mandato ai      giovane proveniente dal carcere, da alcuni
futuri membri dell’Assemblea Sinodale,        rappresentanti della comunità del seminario
scritta sotto forma di lettera dal Vescovo.   e delle realtà religiose diocesane, da alcuni
In tal modo, dopo aver presentato             sacerdoti ed educatori adulti. Si è radunata 5
pubblicamente lo strumento di lavoro          volte e ha elaborato un pensiero sulla scorta
e il mandato all’Assemblea, ogni zona         delle tracce di lavoro dell’Instrumentum
pastorale fa pervenire un numero              Laboris. I lavori assembleari si sono
rappresentativo di giovani, scelti grazie     conclusi in occasione della celebrazione
anche alla mediazione degli incaricati        della Pentecoste, il 20 maggio 2017.
zonali, e si costituisce così l’Assemblea.
Quest’ultima è presieduta dal Vescovo e              Mariachiara Pelosi e la Segreteria
composta dalla Segreteria, dai membri                          del Sinodo dei giovani
giovani nominati dalle zone, da un

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Estratti dall’Assemblea
dei curati con il Vescovo
Pierantonio
(20 novembre 2017)

MATTINO - Confronto del                             senso a quello che stanno vivendo.
Vescovo con i Curati                              • A volte i giovani devono passare per
Luci e ombre della pastorale giovanile:             l’esperienza della morte (occasioni e
raccontiamoci come stiamo affrontando               situazioni discutibili) per risorgere.
la grande sfida di annunciare il Vangelo          • Valorizziamo le esperienze di missione,
ai giovani di oggi (18-29 anni)                     di pellegrinaggio, di appoggio e
                                                    progettazione comune con famiglie
• Se contiamo sono pochi, ma                        religiose: spesso sono momenti
  non è la prospettiva giusta.                      forti che interpellano anche chi ha
• I giovani apprezzano i tratti                     cammino di fede “irregolari”.
  dell’essenzialità e mostrano la voglia          • Guardiamo ai giovani impegnati, quelli
  e il desiderio di stare insieme.                  che danno una mano in oratorio: non
• I giovani riconoscono il fascino della Parola     sono così pochi, ci sono e non mollano!
  di Dio: deve essere attualizzata per dare       • Ho molti dubbi sulla qualità della

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