Caro Papa ti scrivo - Centro Oratori Bresciani
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
a cura dell’Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni - Diocesi di Brescia Serie V - Anno 2018 58 Caro Papa ti scrivo Le parole dei giovani bresciani verso il Sinodo Cosa ci Materiale Anteprima aspettiamo di lavoro Grest: temi e dal Sinodo sui dall’ascolto dei materiali Giovani? giovani p.8 p.18 p.35
Agenda • Lunedì 9 aprile – Presentazione Grest @Casa Foresti • Giovedì 12 aprile – Itinerari di spiritualità per giovani @ Seminario • Venerdì 13 aprile – Presentazione Grest @ Darfo • Martedì 17 aprile – Corso Progettazione / Coordinatori Grest @Casa Foresti • Giovedì 19 aprile – Corso Progettazione / Coordinatori Grest @Casa Foresti • Venerdì 20 aprile – Veglia diocesana di Preghiera per le Vocazioni @ Grazie • Martedì 24 aprile – Corso Progettazione / Coordinatori Grest @Casa Foresti • 28 aprile - 1 maggio – Giornate di spiritualità per giovani con il Vescovo Pierantonio • 28 aprile – 1 maggio – Sai Fischiare? Corso residenziale per animatori • Martedì 8 maggio – Incontro di formazione Giovani Insieme @Casa Foresti • Giovedì 10 maggio – Itinerari di spiritualità per giovani @ Seminario • Domenica 20 maggio – Pentecoste • Venerdì 25 maggio – GRESTIVAL @Gran Teatro Morato • 8 - 10 agosto - Pellegrinaggio dei giovani bresciani • 10 - 11 agosto – Incontro dei giovani italiani con Papa Francesco A ppu n t a m e n t i 2 0 1 8 a p r il e a l 1 5 a g o st o da l 9
di Marco Mori Un anno dedicato all’ascolto: quello vero Per noi ascoltare non è stato e non sarà Mi piacerebbe precisare la pagina del mai una strategia di marketing. È il Vangelo così: “dove due o tre si ascoltano primo movimento della vita e della fede. profondamente, Io sono in mezzo a loro”. “Ascolta, Israele… ascolta e vivrai!”. È vero! La forza di alcune percezioni che Ascoltare i giovani, poi, ha una forza i giovani ci hanno regalato ci obbliga ad rigenerativa tutta propria, reciprocamente essere più autentici; le intuizioni offerte ci scambiata, profondamente percepita, appassionano e ci permettono di andare incredibilmente riscoperta. Anche al di là dei nostri schemi che, se hanno quando dicono parole forti, per noi la forza di tradurre il Vangelo, strada distanti e magari che ci feriscono. facendo possono diventare ostacolo. Ogni pastorale che si voglia rigenerare Vale la pena portare con noi alcune riparte dall’ascolto. Con una scoperta che mi convinzioni di questa grande esperienza pare evidente nelle pagine che seguiranno: di ascolto a cui il Sinodo (e soprattutto ascoltarci ci permette di ascoltare il Vangelo. il nostro Vescovo!) ci ha spinto. Ce lo siamo detti tante volte: Vangelo e La fase dell’ascolto non è all’inizio di umanità non divergono, educazione ed una pastorale, ma è permanente, è evangelizzazione sono più unite di quanto uno stile più che un obiettivo, è un possiamo organizzare o percepire, vita e fede metodo più che un primo passo. Anche si parlano e si illuminano reciprocamente. nel fare bisogna ascoltarsi; anche nel 3
realizzare bisogna condividere; anche la possibilità, le scoperte, le paure… nel raggiungere gli obiettivi bisogna E il fare? Dove lo mettiamo? Siamo troppo reciprocamente stimarsi e guardarsi. bresciani per abbandonarlo, per fortuna. Ascoltarsi è uno dei modi con cui oggi Da questo ascolto non si cancella il fare, annunciare. Perché le strade sempre più ma ne nasce uno nuovo. Lavorare per personalizzate hanno bisogno di orizzonti questa nascita è ciò che ci attende. da condividere più che di indicazioni Ringrazio tutte le giovani e i giovani che operative. Perché i contesti sempre più hanno dato il loro contributo, perché parcellizzati impediscono di operare con abbiamo percepito che non si sono una chiarezza strategica: funziona di fermati a dire delle cose, ma a donarci un più raccontarci le esperienze, le storie, pezzo della loro vita e della loro fede. Il GABBIANO Editore: Autoriz. del Tribunale di Brescia periodico nato nel 1983 Fondazione Opera Diocesana 31/2007 del 21/08/2007 S. Francesco di Sales Iscrizione R.O.C. n. 13000 del Direttore Responsabile: Via Callegari, 6 - 25121 Brescia 04/04/2005 Adriano Bianchi Tel. 030 44250 - Fax 030 2809371 E-mail: pubblicita@vocemedia.it La redazione: Direzione - Redazione - Marco Mori, Giovanni Milesi, Amministrazione: Progetto grafico: Gabriele Bazzoli, Paolo Adami, Via Callegari, 6 - 25121 Brescia Silvia Belleri - Nadir 2.0 Simone Agnetti, Gabriele Gennari, Carla Tel. 030 44250 - Fax 030 2809371 www.nadir.com Maffezzoni, Daniele Savoldi. Pubblicità: Stampa: Centro Oratori Bresciani LITOS s.r.l. Via Trieste, 13/c - 25121 Brescia Via Pasture, 3 Tel. 030 3722244 - Fax 030 3722250 25040 Gianico (Bs) 4
sommario 6 Chi, come, cosa abbiamo ascoltato 8 Cosa aspettarci dal prossimo Sinodo? 26 Un sinodo di Giovani – l’esperienza di Cremona 38 Anteprima Grest 2018 – i temi e gli obiettivi 46 Formazione GREST 2018 5
Verso il sinodo sui giovani di Gabriele Bazzoli Cosa stiamo ascoltando – come stiamo ascoltando? Nelle pagine che seguono, dopo un articolo di inquadramento relativo al futuro sinodo dei vescovi, troverete una parte del lavoro di ascolto che la nostra diocesi, attraverso i giovani, gli oratori, alcune associazioni, la pastorale universitaria, alcune consulte e gruppi ha portato avanti da ottobre 2017. Sono pagine molto ricche, con passaggi anche forti, che restituiscono, più che una fotografia, un quadro a pennellate decise della generazione giovanile e del suo rapporto con le scelte, la chiesa, il futuro e la fede. Sarebbe molto utile che diventassero lo spunto per un lavoro dei Consigli Pastorali e dei Consigli di Oratorio. 6
Prima di iniziare: In raccolto tra interviste ed incontri le parole ascolto come? di oltre 300 giovani. Chi ha ascoltato si Come ascoltare i giovani? Non con sondaggi è poi incontrato – spesso in oratorio o ci hanno detto subito! Non con questionari in associazione – per rileggere, trarre o test! Non con grandi eventi! Abbiamo sintesi, provare ad interpretare. scelto – per la stragrande maggioranza Nel frattempo si sono formati una – che i giovani ascoltassero i giovani nel commissione di preti e una commissione contesto di un incontro personale. “Di di giovani per accompagnare e predisporre questi temi si parla se c’è una relazione”. una lettura ragionata del lavoro di ascolto. La complessità e la vivacità delle risposte Il breve testo presentato a papa Francesco valorizza questa impostazione di fondo. il 7 aprile durante l’udienza è il frutto del lavoro di queste commissioni. In ascolto di chi? Il lavoro di ascolto e rielaborazione I giovani ascoltati sono giovani bresciani continuerà con i giovani che parteciperanno (anche immigrati), come i loro ascoltatori. al Pellegrinaggio diocesano di agosto “Da Il target di età è stato 18-29 anni. Abbiamo Brescia a Roma, passando per il Paradiso”. 7
Cosa aspettarci dal prossimo sinodo? provocazione, invocazione, convocazione di Rossano Sala Abbiamo chiesto a don Rossano Sala, nominato dal Papa Segretario Speciale per il Sinodo dei Giovani, e amico, anche perché Direttore e Preside per 6 anni nell’opera salesiana di Brescia ed attuale direttore della Rivista “Note di Pastorale Giovanile” di aiutarci ad entrare dentro il grande lavoro di preparazione di questo evento ecclesiale. Il suo contributo lo trovate di seguito. V 1. erso il Sinodo Sinodo: i giovani, i sacerdoti, la dell’ottobre 2018: giustizia e la pace, il sinodo stesso. dove ci collochiamo? Di gran lunga è stato scelto il primo tema, Al termine dei due precedenti Sinodi che poi è stato declinato come lo conoscete e consultando le diverse Conferenze dal titolo del Documento Preparatorio (DP): I Episcopali, quattro furono gli argomenti giovani, la fede e il discernimento vocazionale. indicati come temi per il prossimo 8 Il sinodo sui giovani
Le Tappe DELLA CHIESA UNIVERSALE consegna elaborazione documento documento Instrumenum post-sinodale preparatorio Laboris GENNAIO SETTEMBRE MAGGIO OTTOBRE MESI 2017 2017 2018 2018 SEGUENTI consegna discussione questionario del documento elaborato Il Sinodo del Vescovi è un organo strategico redatto e poi reso pubblico il 13 gennaio nelle mani del Santo Padre per la riforma 2017 il Documento Preparatorio, che è il della Chiesa. È presieduto direttamente da primo momento importante del percorso: Lui e coordinato da una Segreteria Generale. il compito di questo breve e incisivo Prima di tutto è importante avere chiaro testo è quello di interpellare la Chiesa il processo sinodale, dove emerge con universale nelle sue varie componenti. chiarezza che il tempo è superiore allo È da notare fin da subito che, per così spazio: è di grande importanza, nei dire, la “vocazione-missione” propria del cammini di riforma della Chiesa, generare Documento Preparatorio sta nell’interpellare, dei processi virtuosi piuttosto che nell’interrogare, nel cercare di far emergere occupare spazi nella logica del potere. la situazione così com’è e di aiutare tutti Vivere l’esperienza ecclesiale di un Sinodo e ciascuno a riflettere in profondità. significa mettere in movimento la Chiesa nel suo insieme con e verso il Signore. Ma il Seconda fase (da gennaio 2017). Al termine cammino dev’essere ordinato e sinergico. del Documento Preparatorio c’è un Questionario. La compilazione di questo Prima fase (da ottobre 2016). Dopo la scelta Questionario secondo le indicazioni date del tema sinodale, la Segreteria Generale rappresenta la seconda tappa dell’itinerario del Sinodo dei Vescovi, con l’aiuto di alcuni sinodale: interpella e riguarda tutte le esperti e con l’approvazione del Consiglio componenti della Chiesa, facendo perno Ordinario della Segreteria del Sinodo, ha sulle 114 Conferenze Episcopali del 9
Cosa aspettarci Puoi domandarti chi sei tu cercando chi sei tu. dal prossimo e fare tutta Ma domandati: sinodo? una vita “Per chi sono io?” mondo. Questa tappa non è una pura formalità, ma un autentico momento di ascolto e discernimento ecclesiale sui temi sinodali. Terza fase (da novembre 2018). In base alle risposte pervenute, la Segreteria del Sinodo sta lavorando per avere lo Strumento di lavoro, che sintetizza le varie posizioni emerse e offre una traccia di lavoro che sarà data ai Padri sinodali come base della discussione e del confronto che si terrà nel mese di ottobre del 2018. Quarta fase (3-28 ottobre 2018). è la fase del vero e proprio Sinodo. I risultati dei lavori sinodali verrà consegnato al Santo Padre, al quale spetterà l’importante compito di fornire delle indicazioni con prudenza e sapienza, garantendo l’integralità della fede e dei costumi, e orientando la Chiesa tutta verso le più convenienti e opportune prospettive pastorali. Di solito ciò avviene attraverso la pubblicazione di una “Esortazione apostolica post-sinodale”. Quinta fase (post-sinodale). L 2. Inizierà poi la fase della recezione ecclesiale, ovvero della traduzione concreta ’inquadramento nelle realtà educative e pastorali delle del “nodo culturale indicazioni che verranno date. Con la epocale” da affrontare certezza di avere a bordo una mappa La linea di continuità tra il prossimo adeguata e aggiornata, sarà possibile Sinodo e i precedenti documenti del l’affascinante e rischiosa navigazione nel pontificato di Francesco risiede nella mare aperto dell’universo giovanile. volontà di mettere la Chiesa tutta in una situazione di discernimento permanente. 10
Il Santo Padre parla molto del fatto che Tante volte, nella vita, perdiamo tempo a il proprio dei Gesuiti, cioè il dono del domandarci: “Ma chi sono io?”. Ma tu puoi discernimento, diventi patrimonio di tutta domandarti chi sei tu e fare tutta una vita la Chiesa, perché questo è richiesto dal cercando chi sei tu. Ma domandati: “Per chi “cambiamento d’epoca” che stiamo vivendo1. sono io?”. Come la Madonna, che è stata A partire dall’ottica del “discernimento” capace di domandarsi: “Per chi, per quale prende corpo l’idea e la specificazione persona sono io, in questo momento? Per di che cosa significa il “discernimento la mia cugina”, ed è andata. Per chi sono vocazionale”, tipico dell’età giovanile. Esso io, non chi sono io: questo viene dopo, sì, non avviene rinchiudendosi nella propria è una domanda che si deve fare, ma prima interiorità per cercare la propria identità di tutto perché fare un lavoro, un lavoro in forma intimistica e autoreferenziale, di tutta una vita, un lavoro che ti faccia ma esattamente aprendosi al senso e pensare, che ti faccia sentire, che ti faccia all’orientamento della propria esistenza operare. I tre linguaggi: il linguaggio della in forma “estatica” ed “eccentrica”: mente, il linguaggio del cuore e il linguaggio delle mani. E andare sempre avanti2. 1 Cfr. Francesco, Oggi la chiesa ha bisogno di crescere nel discernimento. Un incontro 2 Francesco, Veglia in preparazione privato con alcuni gesuiti polacchi, in «La alla XXXII Giornata Mondiale della Civiltà Cattolica» III (2016) 345-349. Gioventù, 8 aprile 2017. 11
Cosa aspettarci Una pastorale giovanile rischia sempre il cosiddetto dal prossimo senza “giovanilismo” sinodo? attenzione anonimo. Già in Evangelii gaudium vi è un passaggio sincero, con i giovani, ma non sempre di grande lucidità sull’argomento quando, accompagnato da un annuncio delle parlando dell’identità del cristiano, si dice che esigenze ineludibili della vita cristiana, che «io sono una missione su questa terra, e per chiede la risposta personale ad un appello questo mi trovo in questo mondo» (n. 273). altrettanto personale: tante volte la nostra Un’affermazione molto forte e precisa: la pastorale giovanile va avanti così, nella missione non è un “fare”, ma un “essere”, cioè logica dell’intrattenimento ludico, culturale, mi offre consistenza personale nella forma sociale. Che in fondo non impegna fino in della generosità sistemica verso il prossimo. fondo la vita dei nostri giovani – ed in verità Questa è in fondo la “mossa sinodale”: nemmeno la nostra – in ottica vocazionale. traghettare i giovani dal “chi sono In direzione opposta, sappiamo anche dai io?” al “per chi sono io?”. nostri colleghi che si occupano di “vocazioni” È un’operazione profetica e coraggiosa. che una pastorale vocazionale separata da Si tratta di un gesto kairologico, perché un più ampio inserimento nel contesto della propone l’antidoto alla malattia tipica pastorale giovanile ordinaria, pur tenendo e specifica del tempo in cui siamo standard di spiritualità molto alti e richiesta chiamati a vivere e operare dal punto di di coinvolgimento esistenziale totalizzante, vista educativo, culturale e pastorale: il rischia di divenire una “pastorale degli narcisismo sistemico, autistico e mortifero. eletti”, cioè di una piccola minoranza molto L 3. selezionata. Quando nel Documento si parla a qualificazione varie volte dei giovani in ottica universale – vocazionale della “tutti i giovani, nessuno escluso” –, questa pastorale giovanile logica elitaria viene criticata e messa al Tutto il percorso ci porta ad interrogarci bando senza alcuna possibilità di appello. sulla qualificazione vocazionale, La dinamica vocazionale, che implica nell’ispirazione e nella pratica, della come minimo la necessità di mettere a nostra azione di pastorale giovanile. disposizione la propria vita per il Vangelo Riprendo qui alcuni passaggi dell’editoriale in forma piena attraverso la risposta ad un di NPG di marzo 2017, che voleva decisivo appello personale che viene dal esattamente sensibilizzare il lettore sulla Dio unitrino, offre consistenza alla pastorale “nuova grammatica” del Documento giovanile e la qualifica in maniera decisiva, Preparatorio, che in alcuni passaggi propone tanto che senza l’istanza vocazionale la la “pastorale giovanile vocazionale”. pastorale giovanile rischia senz’altro di La prassi non mente. Ognuno di noi è ridursi a sommario impegno di promozione sufficientemente accorto e consapevole che umana o di animazione in ottica meramente una pastorale giovanile senza attenzione educativa o genericamente culturale. e fuoco vocazionale rischia sempre il Ci pare allora che l’espressione Pastorale cosiddetto “giovanilismo” anonimo, giovanile vocazionale rilanci con intelligenza omologante e massificato, che si realizza la nostra riflessione e la nostra pratica verso nella volontà di contatto, certamente una integralità non sempre raggiunta, per 12
diversi motivi, dalle due singole diciture “nuova secolarizzazione”3. Nel cambiamento di “pastorale giovanile” e di “pastorale d’epoca in cui siamo inseriti, la “condizione vocazionale”. Entrambe, per alcuni aspetti, umana” che siamo chiamati ad evangelizzare prese da sole, rischiano di non dire in è caratterizzata almeno da quattro aspetti pienezza ciò che davvero ci sta a cuore che conviene almeno nominare. nel rapporto tra giovani ed evangelo. Il primo aspetto da porre alla nostra Invece il Documento preparatorio, attenzione è certamente la nostalgia proponendo questa nuova grammatica, spirituale. La secolarizzazione, in quanto ci chiede di qualificare dall’interno la esperienza legata ad un “umanesimo pastorale giovanile e di estendere gli esclusivo” e ad una orizzontalità dei fini e spazi della pastorale vocazionale. dell’esistenza, apre il campo alla nostalgia L 4. di trascendenza e di un senso che vada e principali sfide nel oltre al benessere materiale e relazionale tempo della “nuova ristretto. I dati sociologici ci dicono che secolarizzazione” il tema della ricerca del senso della vita Quando parliamo dei giovani, dobbiamo e di una esperienza spirituale che apra a entrare con una certa profondità nel contesto in cui loro vivono. Per restare solo nei paesi europei, possiamo caratterizzare la nostra 3 Cfr. M.P. Gallagher - G. Palasciano, situazione parlando di una vera e propria Credere e non credere. La fragilità della fede nel mondo di oggi, EDB, Bologna 2017, 120. 13
Cosa aspettarci Quante volte la fede stessa è prima che come esperienza dal prossimo presentata come di grazia che sinodo? giogo morale abbraccia e salva. diversi livelli di realtà è oggi viva e vivace. se stesso e per i suoi interessi particolari, L’esperienza di trascendenza offerta dalla non ci si aspetta altro dall’istituzione che fede in questo senso può senz’altro essere la custodia dei propri diritti individuali. una risposta autentica a questa nostalgia. E in questa direzione l’istituzione, in Il secondo aspetto importante è la paralisi quanto – almeno in linea di principio – è decisionale, tratto tipico del nostro tempo strutturalmente impegnata a sostenere il dove le possibilità sono aumentate in bene di tutti, fa sempre troppo poco per maniera esponenziale ed è quindi molto il singolo impegnato nella realizzazione, difficile scegliere con sicurezza, fedeltà e tendenzialmente autistica, di sé. Senza un lungimiranza qualcosa. Siamo nel tempo ripensamento antropologico che parte dalla in cui sembra che si possano fare solo genesi relazionale dell’umano, destinato scelte di piccolo cabotaggio solo per alla comunione d’amore, sarà difficile qualche tempo, perché l’abbondanza recuperare il senso autentico dell’autorità. L 5. soffocante di proposte inibisce la possibilità di allargare i propri orizzonti in maniera a qualità propositiva significativa. In questa direzione l’esperienza della Chiesa, nodo cristiana del discernimento apre il campo pastorale decisivo ad un percorso serio e profondo per Se da un punto di vista teorico la Chiesa riconoscere ciò che avviene, interpretarlo ha chiaramente le carte in regola per adeguatamente e saper scegliere il bene. affrontare le sfide che il nostro tempo ci Il terzo aspetto che caratterizza il tempo sta ponendo, dal punto di vista pratico le della nuova secolarità è la titubanza cose non sembrano essere così pacifiche. conoscitiva. Da una idea di verità forte, Fede come risposta alla nostalgia spirituale, tipica non solo della teologia cristiana, ma discernimento come proposta alla paralisi anche di uno scientismo e di un illuminismo decisionale, contemplazione per uscire prometeico, siamo passati al suo lato dalla titubanza conoscitiva e ripensamento inconscio, quello dell’infinità ermeneutica antropologico in ordine alla delusione che porta fino alla deriva conoscitiva, istituzionale non sono sempre all’ordine lasciando alla fine il microfono nelle mani del giorno nell’agenda ecclesiale del nostro dei sostenitori della Post-truth, dove ciò che tempo. Tempo che richiede sempre di più è vero è dato dal consenso e dalla capacità di una maggiore qualificazione delle esperienze manipolazione dei mezzi di comunicazione che si propongono e una chiarezza di di massa, primo fra tutti internet. Solo visione circa la propria identità e il proprio l’esperienza della contemplazione può essere compito nel contesto in cui si vive. in grado di sopravvivere al bombardamento Fede. Quante volte la fede, più che esperienza comunicativo del nostro tempo, recuperando di vita e gusto spirituale per le cose di Dio, il legame salvifico con la bellezza della verità. viene piegata verso dinamiche dottrinali, L’ultimo aspetto da analizzare è la delusione piuttosto che verso cammini di vita capaci istituzionale. In una società sempre più di toccare gli affetti e il cuore, arrivando post-sociale, dove il soggetto agisce per fino al livello della coscienza personale? 14
Quante volte la fede è irrigidita su protocolli salva gratuitamente e immeritatamente? liturgici rigidi e intoccabili, che creano sì Discernimento. Stiamo davvero prendendo rispetto e fascino del Sacro, ma lontananza sul serio i cristiani che frequentano i nostri e presa di distanza da esso? Quante volte, ambienti, riconoscendo in loro dei soggetti al contrario, la stessa liturgia diviene spirituali la cui coscienza sta continuamente esperimento artificioso di autoglorificazione al cospetto del Dio vivente? Oppure li dell’assemblea, allontanando i fedeli dalla consideriamo degli automi replicanti che possibilità di intrattenere un vivo e vivibile devono semplicemente osservare alcune legame con Dio? Quante volte la fede stessa regole che vengono date loro in forma è presentata come giogo morale prima che autoritaria? Siamo insegnando loro l’arte come esperienza di grazia che abbraccia e del discernimento, che consiste prima di 15
Cosa aspettarci La Chiesa oggi ha bisogno giovanile” per essere dal prossimo di acquisire all’altezza della sinodo? “dinamismo sua missione. C tutto nel riconoscimento che in ognuno 6. osa possiamo di loro vi è una sensibilità allo Spirito che aspettarci dal Sinodo non va soffocata né svalutata, ma destata, sui giovani? risvegliata, promossa e accompagnata? Il cammino sinodale non sarà la soluzione Contemplazione. Vi è una vera proposta di di tutti i problemi della Chiesa, della sua contemplazione, di silenzio, di preghiera missione e della presenza dei giovani in essa. nei cammini pastorali delle nostre Chiese? Certamente però sarà un’occasione propizia Chiarita la necessità comune di prendere per metterci seriamente in discussione sulla distanza dal caos comunicativo che ci presenza e il protagonismo dei giovani avvolge fino a soffocarci, la Chiesa è in grado nella Chiesa, sulla spinta missionaria che ci di proporre alternative a questo modo di deve caratterizzare in quanto battezzati, sui comunicare che amplifica i messaggi nella nodi epocali da affrontare nel nostro tempo ricerca di una continua connessione senza e nel nostro contesto come comunità di qualità veritativa e vivibilità operativa? In credenti convinte di aver ricevuto in dono la che modo chiediamo ai nostri fedeli di vivere grazia della fede. Individuare e chiamare per l’esperienza del silenzio interiore ed esteriore nome le sfide che ci aspettano, identificare per potersi connettere con la Verità che si i pericoli che stiamo correndo e riconoscere è manifestata in pienezza in Gesù Cristo? con gratitudine le opportunità che ci stanno Antropologia. A livello culturale stiamo accanto sono solo alcune dinamiche che lavorando per ripensare l’umano a partire dovremmo approfondire in questi anni. da una concezione cristiana della libertà, Ma per poterlo fare bisogna che rinasca nella che certamente non è da pensarsi in Chiesa un rinnovato dinamismo giovanile. forma autoreferenziale, ma relazionale e Ciò che forse davvero possiamo aspettarci da soprattutto generativa? In che modo stiamo un Sinodo sui giovani è il ringiovanimento aiutando i nostri fedeli a connettere la loro della Chiesa stessa! Perché la Chiesa oggi, in esperienza di libertà, la loro idea di verità e tante parti del mondo, ha davvero bisogno di le dinamiche della carità? Stiamo lavorando acquisire un rinnovato “dinamismo giovanile” perché ogni autorità sia davvero un servizio per essere all’altezza della sua missione in che faccia crescere l’autenticità delle persone questo frangente della storia che siamo e metta al primo posto la comunità, come chiamati ad abitare con rinnovato entusiasmo. espressione dell’amore per il prossimo? È un cambiamento d’epoca tanto faticoso Oppure anche nei nostri ambienti ecclesiali quanto promettente che a volte genera regna un’idea di persona dominata da una scoraggiamento, chiusure e involuzioni. Vere visione individualistica e concorrenziale? e proprie “Retrotopie”, dove la paura di un Come si può vedere, le questioni futuro incerto ci fa ritornare ad un passato qui sollevate sono tante e articolate. che sembra offrirci sicurezze ormai perdute4. Affrontarle con coraggio e fiducia, senza cedere allo sconforto, è il primo passo che si impone alla nostra attenzione. 4 Cfr. Z. Bauman, Retrotopia, Laterza, Bari 2017. 16
Se dal punto di vista fisico il giovane si della giovinezza intesa come virtuosità trova nel momento della massima forza naturalmente propositiva nei confronti espressiva e della pienezza di energia dell’esistenza, nascono i caratteri propri propositiva, tanto da essere presentato dell’età giovanile: il gusto e la fatica della come una vita in pieno decollo, egli ricerca, la capacità di rischiare sentieri si caratterizza prima di tutto con il nuovi, la generosa messa in opera della coraggio di prendere in mano la propria propria creatività, i tentativi inediti di vita e con la fortezza dell’osare. Egli progettazione e di azione, la scoperta è convinto di portare la novità della gioiosa dei propri talenti e l’impegno sua presenza e del suo punto di vista propositivo per metterli a frutto, la capacità nuovo nella storia degli uomini. di risollevarsi prontamente dai propri Biblicamente è molto significativo, per dire fallimenti, la fiducia incrollabile verso il sinteticamente l’identità giovanile, fare futuro e il desiderio di trovare la propria riferimento alla figura di Giosuè, il giovane vocazione e così la propria missione. assistente di Mosè che ad un certo punto è Una Chiesa che assuma in sé questi chiamato a guidare il popolo per condurlo tratti propositivi della giovinezza potrà nella terra promessa. A lui viene rivolta certamente essere all’altezza della propria in varie occasioni questa parola, sia da vocazione e missione nel mondo di oggi. Mosè che da Dio stesso: «Sii forte e molto E potrà essere fedele alle parole che più coraggioso» (cfr. Dt 31,7.23; Gs 1,6.7.9.18). di cinquant’anni fa rivolgeva ai giovani di Da questo orizzonte simbolico tutto il mondo. In fondo, mi pare, questa caratterizzato dalla fortezza e dal coraggio, è la più decisiva e importante aspettativa in cui risiede il dinamismo proprio che viene dal Sinodo sui giovani. 17
Una prima lettura dell’ascolto dei Giovani Prima di iniziare: Alcune note per l’uso nei Consigli Pastorali, Consigli dell’oratorio, equipe di Pastorale Giovanile e Vocazionale Il materiale che troverete di seguito è diviso l’altra. Infine abbiamo inserito una mini- in quattro temi (i giovani e le relazioni, sezione dedicata ad alcune espressioni i giovani e il futuro, i giovani e la fede, i del rapporto dei giovani con Dio. giovani e la chiesa). Ogni sezione inizia con Una rilettura a livello parrocchiale potrebbe una breve sintesi, che non vuole essere partire dalla lettura e dal commento esaustiva ma vuole evitare di perdere interpretativo delle singole sezioni. Perché l’indirizzo (o gli indirizzi) offerti dalle il lavoro possa essere promettente, anche risposte. Di seguito, per ogni sezione, rispetto ad un confronto con le nostre troverete una serie di espressioni originali prassi pastorali, è bene evitare di mischiare dei giovani ascoltati. Abbiamo scelto quelle nell’analisi tutte gli argomenti, anche se sarà più forti e colorate, anche se a volte si facile accorgersi che i singoli temi ritornano possono trovare in contraddizione una con spesso tra una sezione e l’altra. Dopo il 18
commento è bene mettere in gioco un nel realizzarsi attraverso il lavoro cosa primo tentativo di trovare risposte pastorali, possiamo fare? Se vedono la chiesa come provando a confrontarle con quanto stiamo distante e difficilmente comprensibile, cosa già facendo con i giovani nel nostro ambito. significa questo per la nostra parrocchia? Se i nostri giovani ci dicono che il loro futuro è condizionato da una preoccupazione Oggi boh, ma domani conoscere. L’amicizia e la famiglia sono i in famiglia! legami fondamentali della vita di un giovane. I giovani e le relazioni Dentro le relazioni si gioca gran parte della vita di un giovane: desiderio di essere cercati, I valori principali nei quali i giovani che capiti, non esclusi, non abbandonati… abbiamo ascoltato si riconoscono sono: il Rispetto all’oggi si segnala grande incertezza grande desiderio di felicità, la coerenza, la e desiderio di cambiamento, guardando sincerità, l’empatia, la voglia di incontrare, ad un domani non prossimo riemergono confrontarsi con il diverso, viaggiare e ideali più tradizionali: sicurezza, un posto 19
Una prima lettura Nelle visioni principalmente famiglia risulta una delle dell’ascolto dei negative del pochissime Giovani futuro, la note positive. di lavoro, la famiglia. C’è una grande «I giovani cercano dei capitani: distanza tra ciò che i giovani vivono e con le parole e le opere». costruiscono qui ed ora e quello viene immaginato/desiderato come futuro. La «Per me essere credente significa crede creazione di una famiglia rimane qualcosa che qualcuno ha voluto la mia vita, e a cui tendere: nelle visioni principalmente questo mi fa sentire importante». negative del futuro, la famiglia risulta una delle pochissime note positive, anche se «Da quando ho lasciato la chiesa, frequentemente i comportamenti e gli nessuno mi ha più cercato!». stili di vita, anche affettivi, non sembrano operare nell’oggi per costruire il domani. «È difficile essere testimoni e raccontare la propria fede nel contesto di tutti i giorni, dove si «Il centro è rimasto nelle relazioni: i giovani vive. È più facile farlo dentro situazioni diverse». cercano relazioni; solo dentro una relazione vera mi sento di parlare di certi argomenti». «Quella della giovinezza mi sembra più una convenzione che una età della vita. «I giovani guardando al futuro si immaginano Tutti gli adulti vogliono essere giovani e i in una famiglia e con un lavoro tranquillo. giovani non li distingui più. Il problema sta I giovani desiderano fare una famiglia». nell’essere adulti, più che nell’essere giovani». «Alla base di ogni racconto di fede ci sta «Molti hanno idealizzato alcuni componenti la relazione. Però può esserci il rischio della chiesa, vedendo i loro comportamenti: dell’insuccesso. E questo va accettato». che delusione! Ecco perché da una cattiva relazione nasce l’abbandono». 20
«Vorrei condividere qualcosa della «Vorrei essere me stesso, non dover mia fede, ma non so come fare. Ho un continuamente fingere per essere complesso di inferiorità, una paura, un all’altezza della situazione». blocco nel pormi come credente». «Sento il bisogno di fermarmi e di «Ci manca il linguaggio della relazione. respirare in mezzo a tutte le corse della Guardarsi dentro, capirsi, entrare in vita. Vorrei potermi fermare, senza il relazione con gli altri è difficile». rischio di rimanere fuori o indietro». I giovani sono uguali per non si trovano: non sono nel presente. età, ma diversi fra loro Un tema che ritorna nella maggioranza degli I giovani e il futuro incontri è l’apprensione nel realizzare un percorso professionale che dia frutto, ma Il futuro è visto come ignoto: poche basi, a ancora prima, di trovare un’occupazione. volte nessuna, su cui poter costruire. È forte Lo studio è ciò che occupa gran parte delle la tensione tra ideale e realtà, l’ideale che giornate di un giovane studente. Quello che significa seguire le proprie passioni e una si percepisce è il desiderio di poter mettere realtà che appare sterile. L’idea del futuro a frutto nel lavoro ciò che si è acquisito nebbioso svela un presente altrettanto con i propri studi e le proprie risorse. incerto. Le basi per costruire il futuro 21
Una prima lettura “Cosa cercate? È una domanda che manca qualcosa. Mi piace dell’ascolto dei orientata al di più: Cosa voglio Giovani negativo: significa fare della mia vita?” «I giovani hanno paura di fallire». «Non è vero che i giovani non sanno cosa vogliono ma stanno vivendo un «Spero di non lasciarmi spegnere...». cambiamento e dentro il cambiamento!» «I giovani hanno bisogno di mettersi «Sono alla ricerca di un futuro che al servizio e sentirsi protagonisti». sia realizzato. Per me è importante la passione e l’entusiasmo». «Siamo una generazione educata al pessimismo: mi disturba molto sentire «Mi sembra di vivere la vita come “Una volta”; “tutti fanno le stesse cose”. whatsapp. Scrivo, invio, faccina, risposta, Questo condiziona anche il nostro cavolata… e non si combina niente». modo di parlare della nostra fede. Farei fatica a parlare della mia fede!» «Il futuro che mi aspetta non è ancora nitido. Cerco di vivere giorno per giorno «È necessario, per noi cristiani, scoprire la senza fare progetti a lunga scadenza». necessità di mostrarci fragili: custodiamo la verità ma non siamo la verità!» «Se ti fermi dal ritmo continuo vai in crisi. Il mondo ti fa accelerare continuamente «Davanti al futuro c’è sempre e non ti lascia spazio per pensare». la domanda… ma poi?». “in ricerca di qualcosa” ha avuto con il sacerdote o con religiosi e La nostra fede catechisti della propria parrocchia o della scuola che ha frequentato. La testimonianza La fede non è una questione indifferente è molto importante così come le esperienze. ai giovani. Ciò non significa che la fede sia l’elemento centrale della loro vita, eppure «La Fede? Per noi – qui - è la strada per la anche se lontana dal vivere quotidiano, la felicità. Per qualcuno la fede è diventata fede pone domande, interrogativi; permette una delle strade. Per chi è “dentro” il di muoversi e non rimanere fermi. Della fede rischio che la differenza tra la strada e una cristiana si scelgono dei pezzi che sembrano strada possa diventare un giudizio». coerenti con la propria visione della vita e se ne scartano altri, un po’ come se scegliessero «La fede è gioia ma è anche fatica: le tessere di un mosaico senza guardare al mettersi in discussione chiede fatica, lavoro completo. Per molti giovani la fede mentre spesso l’atteggiamento dominante è vista come qualcosa di troppo astratto, sembra quello di accontentarsi». lontano dalla realtà e che non ha a che fare con le scelte della vita. Spesso la fede «Cosa cercate? È una domanda orientata di un giovane dipende dall’esperienza che al negativo: significa che manca qualcosa. 22
Mi piace di più: Cosa voglio fare della «La fede per i giovani è come la termodinamica; mia vita? Riconosco che la vita mi è parla del calore ma non scalda». data. Quindi la fede non va a colmare, ma è qualcosa che accompagna e «La fede c’è, ma è superata dagli migliora ciò che noi abbiamo già». impegni quotidiani». «Non dobbiamo partire dall’idea che «La gente ha bisogno di credere in qualcosa, gli altri non si fanno le domande. Non in qualsiasi cosa, e questo è un tipo di fede». mi permetterei mai di dire che i miei amici non si fanno le domande!» «Per ora sono sulla via del “voglio provare a crederci”». «I giovani desiderano credere, ma non sanno in che cosa!». «Stimo molto quelli che ancora ci credono e non demordono». «I giovani credono che la fede non sia solo un insieme di regole». «La fede è spesso confusa con la partecipazione alla liturgia. E la liturgia «A volte vorrei che la fede mi non è capita, è un linguaggio muto». piombasse addosso dall’alto». «I giovani hanno un po’ paura della parola “Dio”. La sostituiscono con altre cose. Se dovessi «Un limite grosso per tornare alla fede è la chiedere a un giovane se crede nell’Amore paura del giudizio sulla propria vita». o nella Speranza, tutti direbbero di sì.». 23
Una prima lettura “Ci serve che perché ci dell’ascolto dei la chiesa ci aiuti sentiamo sognati Giovani a sognare; da Dio”. «Credere mi aiuta a dare un «La messa è una cosa che non capisco. senso alle cose della vita». Inutile e insignificante per quello che vivo io. Sarà un problema mio, mi sono detto. Ma «Mi chiedi se credo in Dio. Non lo so. Penso di di quelli che conosco non ci va nessuno». no, ma non so neppure dirti perché non credo». “una chiesa, come?” «Non ci sentiamo indispensabili, anche dentro l’ambito ecclesiale. Anzi, sembra I giovani e la chiesa che gli indispensabili siano altri…» Potremmo dire che c’è una maggiore «Non è che i giovani non cercano niente; è vicinanza alla fede in Dio, che alla chiesa: piuttosto che la risposta che dà la chiesa – e molti dicono di credere in qualcosa, che conoscono – a loro non interessa». pochissimi di credere nella chiesa. Moltissimi chiedono alla chiesa di mettersi al passo con «Dentro la chiesa manca gente convinta di i tempi, riconosco che il nostro tempo corre, quello che fa; vediamo tanta gente appiattita: si domandano se la chiesa abbia qualcosa essere entusiasti, caldi, ti rende autentico da dire all’oggi. Si chiede in particolare una e cambia te stesso nelle relazioni!» rilettura del linguaggio in modo che sia vitale e gioioso. Si chiede alla chiesa un po’ «Tante volte la chiesa viene vista più di autoironia e capacità di comprendere come una maestrina antipatica». il tempo che vive. La visione di una Chiesa (come popolo di Dio) che rimane confronto, «Quando mi sono scontrata con la incontro e relazione è richiamato almeno vita vera le storielle del catechismo nella metà delle interviste. Il chiacchiericcio non avevano più senso». presente nella chiesa infastidisce i giovani. I giovani che frequentano vorrebbero «Molti giovani sentono la chiesa un giudice, essere meno esecutori e più protagonisti per cui non si sentono liberi di aprirsi». responsabili delle scelte. Alla chiesa vengono richieste esperienze spiritualmente «Questa Chiesa ha paura di finire. Infatti significative e una formazione culturalmente sta finendo. E forse è un bene. Perché aggiornata e adeguata ai tempi, soprattutto la fine di una cosa è l’inizio di un’altra. nell’affrontare la Parola di Dio. Che paura c’è? Inizierà un altro modi di vivere la fede e di essere Chiesa». «Ci serve che la chiesa ci aiuti a sognare; perché ci sentiamo sognati da Dio. Da ragazzi «La chiesa che ho vissuto io – in è facile sognare, ma quando diventiamo oratorio – credo sia un ambiente grandi smettiamo facilmente…» stupendo che ti aiuta a crescere». 24
«La chiesa non può formare solo Per continuare catechisti, che dicono la fede a chi già la ad interrogarsi… sa, ma “testimoni” che vanno fuori, hanno capacità e formazione per raccontare Io e Dio la fede fuori dai nostri ambienti». • IO e Dio siamo due amici che a volte si vogliono bene e altre non si sopportano. «L’inattualità della Chiesa non è colpa della • Avere Dio accanto a me è Chiesa, ma è colpa dell’uomo di oggi». una gioia continua. «I giovani credenti vedono la Chiesa • Avere fede in Dio è un dono, come lo zio ubriaco di cui vergognarsi bisogna aver la forza e la per alcuni comportamenti». voglia di mantenerlo vivo. • Ho difficoltà a credere ma non «La chiesa ha una proposta inadeguata, capisco perché ogni volta che mi vecchia, impresentabile. Come fa un sento male mi appello a Lui e ogni giovane a credere se dopo Dio si presentano volta che sono felice lo ringrazio. regole morali che fanno riferimento • Sono stata a lungo incredula. Poi Dio alla vita di più di cento anni fa?». man mano si è mostrato e quindi non ho più potuto esserlo! Ha cambiato un po’ la mia vita, mi ha risollevata… • Spero che i miei figli credano in Dio. 25
Un sinodo di GIOVANI: l’avventura dell’ascolto Note a margine del sinodo cremonese dei giovani Abbiamo chiesto agli amici della pastorale giovanile della diocesi di Cremona un racconto dell’avventura che stanno vivendo: quella di un Sinodo Diocesano dei Giovani. Q uanto ha preso il nome di Sinodo delicata e complessa quanto affascinante dei giovani, è in diocesi di Cremona che è il mondo giovanile. Per questo da figlio di una esigenza maturata nei subito si è precisato: un Sinodo non sui giorni di preparazione alla GMG di Cracovia e giovani, ma dei giovani. La sua intenzione poi esplicitata con una richiesta da parte del è stata quella di coinvolgere direttamente Vescovo Antonio, in primis all’intera Diocesi e, il mondo giovanile su questioni fondanti la più nello specifico, all’Ufficio per la Pastorale loro esistenza all’interno della Chiesa. Solo Giovanile. indagando e ascoltando le voci dei giovani, la Chiesa cremonese potrà elaborare una Più volte il Vescovo Antonio ha sostenuto di riflessione più consapevole sulla propria intravedere nell’indizione di un Sinodo dei vita e missione, aprendo prospettive Giovani la possibilità di sondare il terreno nuove e di cambiamento. Più in generale la della Chiesa cremonese in quella fascia tanto Diocesi di Cremona ha visto nel Sinodo una 26
declinazione concreta di quelle istanze di ascolti ciascuno ha reagito come poteva e rinnovamento e presa di nuova coscienza voleva: qualcuno con entusiasmo, qualcuno che Papa Francesco chiede nell’ Evangelii con fare guardingo, qualcuno infine con Gaudium: per camminare nella direzione diffidenza e una sorta di opposizione “a di una “conversione pastorale” con un pelle” che ha generato gli immancabili atteggiamento più dinamico, aperto, in scollamenti. Tutto è stato però segno, nel uscita verso il mondo e la sua complessità. bene e nel male, di un “reagire”, ovvero di un prendere posizione, anche negativa, Il primo momento del Sinodo è stato davanti alla domanda posta dal Vescovo. pensato come una fase di ascolto, E si sa che gli stress maggiori sono subiti detta “fase preparatoria”. quando una macchina complessa, fatta di La segreteria del Sinodo ha pensato di consuetudini, ma anche di impuntamenti, elaborare delle schede di lavoro suddivise viene come “costretta” a muoversi in una in 10 tematiche, raccolte poi nei 5 capitoli direzione mai percorsa o immaginata. E in di Futuro, il vero e proprio strumento di tal senso le sorprese non sono mancate. lavoro, pubblicato ad ottobre dello scorso anno a valle degli ascolti di scuole, oratori, Poi è venuto il momento di presentare gruppi, ma anche il carcere e le associazioni Futuro ai giovani delle cinque zone e del territorio. Le schede hanno sondato chiedere chi sarebbe stato disponibile a diversi temi propri della vita dei giovani che partecipare all’assemblea sinodale che ha abitano la Chiesa e, contemporaneamente, aperto i suoi lavori domenica 21 gennaio il mondo; interrogando il loro pensiero su scorso. Cinque gli appuntamenti ufficiali, tali tematiche, è stato generato quell’ascolto da gennaio a maggio, sostanzialmente che da subito è risuonato come il vero e uno al mese, con un capitolo del testo proprio metodo del Sinodo, in tutte le sue preparatorio a tema; un metodo di lavoro fasi: non una dissertazione sui giovani né una misto (tavoli e assemblea); un grande recensione sociologica, bensì uno spazio di spazio di interazione nel mese successivo confronto e di protagonismo “sano”, capace all’assemblea, prima della votazione. Sì, di reggere anche la fatica di uscire allo perché l’assemblea sinodale è chiamata scoperto e di metterci la faccia. Alla fase degli a votare, volta per volta, una sintesi, una 27
Un sinodo di Camminare nella direzione di una atteggiamento più dinamico, GIOVANI: l’avven- “conversione aperto, in uscita tura dell’ascolto pastorale” con un verso il mondo. raccolta di “proposizioni” che il più possibile Attualmente il percorso “celebrativo” siano interfaccia dei giovani alle domande del sinodo è più o meno a metà strada: proposte, alle prospettive individuate e alle ancora molte questioni sono aperte e forse questioni sollevate. Accanto alla elezione tali resteranno, mentre si avvicina anche dei giovani, tutti raggiunti da una lettera l’impegno di partecipazione attiva di tutta che il Vescovo Antonio ha indirizzato ai la Chiesa al Sinodo dei Vescovi del prossimo membri del Sinodo, si è pensato anche ottobre. Insomma: un continuo inseguirsi o agli adulti delle comunità, coinvolti in ogni intrecciarsi, che ha il suo fascino, come pure zona pastorale in una veglia di preghiera la sua fatica. Ma queste sono le sorprese a sostegno del cammino assembleare. che accadono ogniqualvolta ci si avventura Davvero bello e consolante il grado di su strade poco sicure e non consuete. partecipazione dei giovani, che si sono L’obiettivo dei lavori di queste settimane è ritrovati per un incontro “zero” di conoscenza “capirci qualcosa” e tradurre un metodo in e amalgama in Seminario appena dopo contenuti e ritornare poi allo stesso metodo: l’Epifania. Ormai a giochi fatti, a disponibilità perché certe istanze di condivisione e di date, a motore caldo. Poi sono partiti i lettura aperta della realtà ecclesiale non lavori, animati da 9 facilitatori e cinque siano solo dichiarazioni di cartellone. moderatori, dalla segreteria e dalla parola del Vescovo, presente in assemblea più per Paolo Arienti e la segreteria del ascoltare che per dare risposte immediate. Sinodo dei giovani di Cremona 28
Le tappe principali del Sinodo La preparazione e i temi Le schede sono nate sia dalla riflessione e dalla proposta di temi da parte della segreteria, sia cogliendo lo spunto proveniente da alcuni eventi, principalmente momenti “classici” del calendario pastorale cremonese per i giovani: la settimana dell’educazione nel gennaio 2017 con il convegno di Pastorale Giovanile, il momento formativo della 2 Giorni Assistenti che è stato aperto a tutti gli educatori, gli incontri vocazionali con il Vescovo, la Veglia delle Palme, la Pentecoste, varie iniziative zonali. Da questi eventi è cresciuto il dinamismo col quale il sinodo è stato pensato: i materiali e le riflessioni sorte in tali eventi sono stati trasformati in “domande” e questioni aperte da sottoporre ai giovani di prendere in considerazione le schede, tramite le schede. Queste ultime, una volta discuterne magari con i propri coetanei realizzate, sono state inviate e diffuse anche nei momenti formali o informali in Oratori, Associazioni, Movimenti, alla all’interno delle proprie comunità (catechesi, Comunità del Seminario e alla comunità Incontri, cene...) e far pervenire alla del carcere (momento di ascolto che è Segreteria le idee e le esperienze emerse. stato posticipato dalla fase preparatoria Il momento della fase preparatoria, concluso alla fase celebrativa) nonché indirizzate a nel mese di settembre 2017, è dunque stato qualsiasi giovane della Diocesi che si sentisse caratterizzato dall’ascolto delle voci giovanili, interpellato e avesse voglia di contribuire nell’ottica precisa di profilare l’idea del facendosi vivo con il proprio pensiero. loro futuro dentro la chiesa cremonese. I temi trattati dalle 10 schede (più la scheda Nel tempo di passaggio dalla fase proposta agli insegnanti di IRC per le classi di preparazione all’elaborazione dei quarte e quinte) sono: lo sguardo dei giovani materiali, sono state offerte ai giovani della sulla Chiesa, i giovani e il tema complesso Diocesi anche altre occasioni di ascolto del futuro, il difficile rapporto tra fede e vita, e approfondimento dei temi sinodali. la dimensione delle relazioni e degli affetti, È il caso dell’esperienza di spiritualità un focus sulla dimensione spirituale, il tema estiva presso la comunità monastica di dell’appartenenza, un’analisi delle proposte Taizé, la pubblicazione di un bando di attualmente presenti in Diocesi per i giovani concorso artistico-letterario rivolto a tutti e i loro linguaggi e, infine, gli stili di vita. i giovani, momenti di invito specifico Ai giovani cremonesi è stato così chiesto per lavoratori e universitari e la serata 29
Un sinodo di Si possa ascoltare ancora entrare al meglio nello spirito GIOVANI: l’avven- una volta il ecclesiale tura dell’ascolto Signore ed del Sinodo. del Sinodo sotto le stelle, accanto ad recensione delle voci vere di chi ha voluto appuntamenti curati direttamente dalle o potuto proporre un contributo. zone pastorali, nel frattempo passate da Dunque, eccoci giunti alla fase 11 a 5. Queste come altre occasioni più Celebrativa del Sinodo. informali, hanno formato il corollario di incontri, relazioni ed approfondimenti che L’Assemblea Sinodale hanno arricchito la prima fase del Sinodo. La fase celebrativa del Sinodo si apre con 5 Al termine della fase preparatoria si è aperto assemblee zonali (una per zona pastorale), il momento cruciale dell’elaborazione, da occasione nelle quali viene presentato parte della segreteria, dell’Instrumentum e consegnato l’Instrumentum Laboris ai Laboris: la segreteria, dopo aver recepito giovani delle zone. Queste assemblee tutti i materiali, li ha elaborati producendo sono caratterizzate dall’ascolto della le sintesi che ritrovate qui di seguito. Parola e dalla preghiera: perché si possa I materiali dell’ascolto sono stai letti e ascoltare ancora una volta il Signore ed sintetizzati in forma narrativa, senza entrare al meglio nello spirito ecclesiale preoccupazioni statistiche, ma come del Sinodo. Inoltre in tale sede il Vescovo 30
e la segreteria consegnano il mandato ai giovane proveniente dal carcere, da alcuni futuri membri dell’Assemblea Sinodale, rappresentanti della comunità del seminario scritta sotto forma di lettera dal Vescovo. e delle realtà religiose diocesane, da alcuni In tal modo, dopo aver presentato sacerdoti ed educatori adulti. Si è radunata 5 pubblicamente lo strumento di lavoro volte e ha elaborato un pensiero sulla scorta e il mandato all’Assemblea, ogni zona delle tracce di lavoro dell’Instrumentum pastorale fa pervenire un numero Laboris. I lavori assembleari si sono rappresentativo di giovani, scelti grazie conclusi in occasione della celebrazione anche alla mediazione degli incaricati della Pentecoste, il 20 maggio 2017. zonali, e si costituisce così l’Assemblea. Quest’ultima è presieduta dal Vescovo e Mariachiara Pelosi e la Segreteria composta dalla Segreteria, dai membri del Sinodo dei giovani giovani nominati dalle zone, da un 31
Estratti dall’Assemblea dei curati con il Vescovo Pierantonio (20 novembre 2017) MATTINO - Confronto del senso a quello che stanno vivendo. Vescovo con i Curati • A volte i giovani devono passare per Luci e ombre della pastorale giovanile: l’esperienza della morte (occasioni e raccontiamoci come stiamo affrontando situazioni discutibili) per risorgere. la grande sfida di annunciare il Vangelo • Valorizziamo le esperienze di missione, ai giovani di oggi (18-29 anni) di pellegrinaggio, di appoggio e progettazione comune con famiglie • Se contiamo sono pochi, ma religiose: spesso sono momenti non è la prospettiva giusta. forti che interpellano anche chi ha • I giovani apprezzano i tratti cammino di fede “irregolari”. dell’essenzialità e mostrano la voglia • Guardiamo ai giovani impegnati, quelli e il desiderio di stare insieme. che danno una mano in oratorio: non • I giovani riconoscono il fascino della Parola sono così pochi, ci sono e non mollano! di Dio: deve essere attualizzata per dare • Ho molti dubbi sulla qualità della 32
Puoi anche leggere