Il Papa prega per la fine della pandemia: "Dio, non lasciarci in balia della tempesta" - Il Vescovado
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P AGINA 1 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Per una Chiesa Viva A NNO XVI - N. 3 – A PRILE 2020 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO WWW . CHIESARAVELLO . IT WWW . RAVELLOINFESTA . IT WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM Il Papa prega per la fine della pandemia: “Dio, non lasciarci in balia della tempesta” Venerdì 27 marzo, Papa Francesco ha tutti fragili e disorientati, ma nello stesso cui nel Vangelo vediamo Gesù che dorme presieduto uno storico momento di pre- tempo importanti e necessari, tutti chia- –. Quando poi viene svegliato, dopo aver ghiera sul sagrato della Basilica di San mati a remare insieme, tutti bisognosi di calmato il vento e le acque, si rivolge ai Pietro con la piazza vuota, ma seguito dai confortarci a vicenda. Su questa barca… discepoli in tono di rimprovero: «Perché cattolici di tutto il mondo, sempre più ci siamo tutti. Come quei discepoli, che avete paura? Non avete ancora fe- minacciato dalla diffusione del Covid-19. parlano a una sola voce e nell’angoscia de?» (v. 40). “Signore, benedici il mondo, dona salute dicono: «Siamo perduti» (v. 38), così Cerchiamo di comprendere. In che cosa ai corpi e conforto ai cuori", sappiamo anche noi ci siamo accorti che non possia- consiste la mancanza di fede dei discepo- "che Tu hai cura di noi”, ha detto prima mo andare avanti ciascuno per conto suo, li, che si contrappone alla fiducia di Ge- dell'adorazione del San- sù? Essi non avevano smes- tissimo Sacramento e so di credere in Lui, infatti della Benedizione Urbi lo invocano. Ma vediamo et Orbi, alla quale è come lo invocano: stata annessa la possibi- «Maestro, non t’importa lità di ricevere l’indul- che siamo perduti?» (v. genza plenaria. 38). Non t’importa: pensa- Riportiamo le parole no che Gesù si disinteressi pronunciate da Papa di loro, che non si curi di Francesco durante il loro. Tra di noi, nelle no- momento di preghiera. stre famiglie, una delle cose «Venuta la se- che fa più male è quando ci ra» (Mc 4,35). Così sentiamo dire: “Non t’im- inizia il Vangelo che porta di me?”. È una frase abbiamo ascoltato. Da che ferisce e scatena tempe- settimane sembra che ste nel cuore. Avrà scosso sia scesa la sera. Fitte anche Gesù. Perché a nes- tenebre si sono adden- suno più che a Lui importa sate sulle no- di noi. Infatti, una volta stre piazze, strade e invocato, salva i suoi disce- città; si sono impadro- poli sfiduciati. nite delle nostre vite La tempesta smaschera la riempiendo tutto di un silenzio assordan- ma solo insieme. È facile ritrovarci in nostra vulnerabilità e lascia scoperte te e di un vuoto desolante, che paralizza questo racconto. Quello che risulta diffi- quelle false e superflue sicurezze con cui ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’a- cile è capire l’atteggiamento di Gesù. abbiamo costruito le nostre agende, i ria, si avverte nei gesti, lo dicono gli Mentre i discepoli sono naturalmente nostri progetti, le nostre abitudini e prio- sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e allarmati e disperati, Egli sta a pop- rità. Ci dimostra come abbiamo lasciato smarriti. Come i discepoli del Vangelo pa, proprio nella parte della barca che addormentato e abbandonato ciò che siamo stati presi alla sprovvista da una per prima va a fondo. E che cosa fa? No- alimenta, sostiene e dà forza alla nostra tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo nostante il trambusto, dorme sereno, vita e alla nostra comunità. resi conto di trovarci sulla stessa barca, fiducioso nel Padre – è l’unica volta in Continua a pagina 2
P AGINA 2 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua dalla prima pagina sempre sani in un mondo malato. Ora, nostra storia: medici, infermiere e infer- La tempesta pone allo scoperto tutti i mentre stiamo in mare agitato, ti implo- mieri, addetti dei supermercati, addetti propositi di “imballare” e dimenticare ciò riamo: “Svegliati Signore!”. alle pulizie, badanti, trasportatori, forze che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; «Perché avete paura? Non avete ancora dell’ordine, volontari, sacerdoti, religio- tutti quei tentativi di anestetizzare con fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un se e tanti ma tanti altri che hanno com- abitudini apparentemente “salvatrici”, appello alla fede. Che non è tanto crede- preso che nessuno si salva da solo. Da- incapaci di fare appello alle nostre radici re che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi vanti alla sofferenza, dove si misura il e di evocare la memoria dei nostri anzia- di Te. In questa Quaresima risuona il tuo vero sviluppo dei nostri popoli, scopria- ni, privandoci così dell’immunità neces- appello urgente: “Convertitevi”, mo e sperimentiamo la preghiera sacer- saria per far fronte all’avversità. «ritornate a me con tutto il cuo- dotale di Gesù: «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speran- za, avendo cura di non seminare panico ma cor- responsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostra- no ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attra- versare una crisi riadattan- do abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante perso- ne pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti. «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». L’ini- zio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da Con la tempesta, è caduto il trucco di re» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere que- soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno quegli stereotipi con cui mascheravamo i sto tempo di prova come un tempo di del Signore come gli antichi naviganti nostri “ego” sempre preoccupati della scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche propria immagine; ed è rimasta scoperta, ma del nostro giudizio: il tempo di sce- delle nostre vite. Consegniamogli le no- ancora una volta, quella (benedetta) ap- gliere che cosa conta e che cosa passa, di stre paure, perché Lui le vinca. Come i partenenza comune alla quale non possia- separare ciò che è necessario da ciò che discepoli sperimenteremo che, con Lui a mo sottrarci: l’appartenenza come fratel- non lo è. È il tempo di reimpostare la bordo, non si fa naufragio. Perché questa li. rotta della vita verso di Te, Signore, e è la forza di Dio: volgere al bene tutto «Perché avete paura? Non avete ancora verso gli altri. E possiamo guardare a quello che ci capita, anche le cose brutte. fede?». Signore, la tua Parola stasera ci tanti compagni di viaggio esemplari, che, Egli porta il sereno nelle nostre tempe- colpisce e ci riguarda, tutti. In questo nella paura, hanno reagito donando la ste, perché con Dio la vita non muore nostro mondo, che Tu ami più di noi, propria vita. È la forza operante dello mai. siamo andati avanti a tutta velocità, sen- Spirito riversata e plasmata in coraggiose Il Signore ci interpella e, in mezzo alla tendoci forti e capaci in tutto. Avidi di e generose dedizioni. È la vita dello Spiri- nostra tempesta, ci invita a risvegliare e guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle to capace di riscattare, di valorizzare e di attivare la solidarietà e la speranza capaci cose e frastornare dalla fretta. Non ci mostrare come le nostre vite sono tessute di dare solidità, sostegno e significato a siamo fermati davanti ai tuoi richiami, e sostenute da persone comuni – solita- queste ore in cui tutto sembra naufraga- non ci siamo ridestati di fronte a guerre e mente dimenticate – che non compaiono re. Il Signore si risveglia per risvegliare e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascol- nei titoli dei giornali e delle riviste né ravvivare la nostra fede pasquale. Abbia- tato il grido dei poveri, e del nostro pia- nelle grandi passerelle dell’ulti- mo un’ancora: nella sua croce siamo stati neta gravemente malato. Abbiamo prose- mo show ma, senza dubbio, stanno scri- salvati. Abbiamo un timone: nella sua guito imperterriti, pensando di rimanere vendo oggi gli avvenimenti decisivi della croce siamo stati riscattati. Abbiamo una
P AGINA 3 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA speranza: nella sua croce siamo stati risa- nati e abbracciati affinché niente e nessu- no ci separi dal suo amore redentore. In Un tragico segno dei tempi mezzo all’isolamento nel quale stiamo Di fronte alla pandemia una risposta patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di che scaturisce dalla Rivelazione tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive Oggi, nel pieno della emergenza sanitaria mente nella morte come segno della accanto a noi. e umanitaria, è quanto mai necessaria la sconfitta del desiderio umano di immorta- Il Signore ci interpella dalla sua croce a voce profetica della Chiesa, per dare un lità. ritrovare la vita che ci attende, a guardare significato cristiano a quanto sta accaden- Questo legame tra peccato e male fisico verso coloro che ci reclamano, a rafforza- do. Certo sono quanto mai apprezzabili non significa affatto che chi soffre sia per- re, riconoscere e incentivare la grazia che tutte le iniziative di assistenza caritativa e sonalmente responsabile moralmente di ci abita. Non spegniamo la fiammella di implorazione a Dio per il superamento ciò che gli accade, ma certamente ogni smorta (cfr Is 42,3), che mai si ammala, e della crisi, ma ancor più profondamente creatura umana è vittima della debolezza lasciamo che riaccenda la speranza. la gente, non solo i credenti, si interroga entrata nella natura umana decaduta. Ge- Abbracciare la sua croce significa trovare sul perché di questa tragedia. Da qui la sù stesso ha chiarito questo legame, quan- il coraggio di abbracciare tutte le contra- necessità di una risposta che scaturisca do, a proposito di un fatto di cronaca che rietà del tempo presente, abbandonando direttamente dalla Rivelazione, che è la si riferiva a un crollo della torre di Siloe per un momento il nostro affanno di on- luce con cui inter- che aveva mie- nipotenza e di possesso per dare spazio pretare la storia tuto diciotto alla creatività che solo lo Spirito è capace umana, che coin- vittime, com- di suscitare. cide con la storia mentava così: Significa trovare il coraggio di aprire spazi della salvezza. «Credete che dove tutti possano sentirsi chiamati e per- Orbene, se è chia- fossero più mettere nuove forme di ospitalità, di fra- ro, almeno per colpevoli di ternità, e di solidarietà. molti, che questo tutti gli abitan- flagello non può Nella sua croce siamo stati salvati per ti di Gerusa- essere attribuito a accogliere la speranza e lasciare che sia lemme? No, io una sorta di ven- essa a rafforzare e sostenere tutte le misu- vi dico, ma se detta di un Dio re e le strade possibili che ci possono aiu- non vi conver- offeso dai nostri tare a custodirci e custodire. Abbracciare tirete, perirete peccati, non è il Signore per abbracciare la speranza: tutti allo stes- meno vero che ecco la forza della fede, che libera dalla so mo- paura e dà speranza. esiste un insoppri- do» (Lc 13, 4- mibile legame tra «Perché avete paura? Non avete ancora 5). Dunque, fede?». il male morale e il non c’è lega- Cari fratelli e sorelle, da questo luogo, male fisico. Ciò me soggettivo che racconta la fede rocciosa di Pietro, comporta una tra male mora- stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, prima affermazio- le e male fisi- ne certa: avendo per l’intercessione della Madonna, salute co, e tuttavia Dio creato il del suo popolo, stella del mare in tempe- c’è un legame mondo sta. Da questo colonnato che abbraccia come oggettivo: una «cosa molto buo- Roma e il mondo scenda su di voi, come volta che l’uo- na» (Gen 1, 31), ogni male che troviamo un abbraccio consolante, la benedizione mo ha scelto liberamente di inquinare la purtroppo nella storia umana, e dunque di Dio. Signore, benedici il mondo, dona buona creazione di Dio, il processo di anche questa pandemia, non può essere salute ai corpi e conforto ai cuori. corruzione va avanti secondo le leggi della assolutamente attribuito e tanto meno Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra natura corrotta. E se Dio permette questo voluto da Dio. Ciò che all’origine della fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, processo perché rispetta la libertà delle Signore, non lasciarci in balia della tem- creazione del mondo ha sconvolto l’opera sue creature, tuttavia non rimane spetta- pesta. Ripeti ancora: «Voi non abbiate buona di Dio è stata la libera scelta tore passivo, come aveva promesso pro- paura» (Mt 28,5). dell’uomo di non fidarsi di Dio che gli prio all’inizio della tragedia umana quan- aveva affidato la custodia del creato, per E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te do, dopo il peccato di Adamo ed Eva seguire un suo progetto alternativo. Così ogni preoccupazione, perché Tu hai cura preannunciò la redenzione e la vittoria di noi” (cfr 1 Pt 5,7). si è innescato nell’albero della creazione il finale del bene sul male (Gen 3, 15). Fonte: osservatoreromano.va virus del peccato con tutte le conseguen- Continua a pagina 4 ze di mali che culminano emblematica-
P AGINA 4 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 3 in Dio o, ancor peggio, di contraddire la fede che professiamo in Lui. Un mondo E questa promessa si è realizzata in Cri- Ecco allora il «tempo favorevole» della sto, il Verbo incarnato per la nostra sal- Quaresima che capita non casualmente capovolto vezza che, prendendo su di sé i nostri proprio per invitarci alla conversione, alla peccati fino a dare la propria vita sulla preghiera e alla penitenza. Ritorniamo a Quando l’emergenza-covid 19 sarà finita Croce, ha dimostrato la potenza dell’amo- una comunione più stretta con Dio non — è la domanda che ci facciamo in tanti re di Dio con la sua risurrezione vincendo tanto per convincere Dio ad aiutarci (Egli — saremo migliori di oggi? Cosa avremo la morte e il peccato che ne era la causa. non aspetta altro!), quanto piuttosto per imparato da questa drammatica esperienza Così, ogni creatura che crede in Cristo e convincere noi stessi a combattere ogni che, per gravità e diffusione, ormai viene si converte dai suoi peccati diventa parte- male, e, dunque, a immettere in noi il paragonata a una vera e propria guerra vaccino dell’amore che vin- mondiale? ce il mondo. Questa emer- Difficile rispondere. Ma una cosa pare genza può diventare occa- evidente. In questo momento quasi un sione per risolvere non solo miliardo di persone in tutto il mondo questa pandemia, ma anche sono confinate in casa, per arginare la tanti altri mali meno allar- pandemia di coronavirus che ha già fatto manti e coinvolgenti, ma oltre undicimila vittime e sta devastando che travagliano molte pove- l’economia in tutti i continenti. Stanno re creature in ogni parte del saltando tanti paradigmi che sembravano mondo, indipendentemente consolidati, visioni del mondo ritenute dal coronavirus. E possiamo inamovibili come dogmi. E una consape- così ubbidire alle attuali volezza nuova si sta facendo strada: la ristrettezze sociali che colpi- globalizzazione — questa globalizzazione scono anche i paesi più agia- che uccide — va ripensata dalle fonda- ti non solo per doveroso menta. Una settimana fa ho ricevuto, via senso civico e nel nostro cellulare, un video, artigianale ma com- stesso interesse personale, movente, della durata di una ventina di ma ancor più come segno di secondi. Prende la parola padre Davide un cambiamento di stile di Sciocco, missionario del Pime: «Sappiamo una vita più sobria, compa- che questo è un periodo molto difficile cipe della stessa vittoria di Cristo e cambia tibile, solidale e sostenibile. per l’Italia, che ha sempre aiutato la Gui- significato alle sofferenze e alla stessa E le moltiplicate preghiere che salgono a nea Bissau. In questo momento vogliamo morte che diventa la porta di ingresso a Dio in questo tempo, seguendo una com- essere noi ad aiutare voi, con la nostra quella vita eterna a cui aspira ogni cuore provata ed efficace tradizione cristiana, preghiera». Al che un gruppo di giovani e umano. non pretendono certo interventi miraco- adulti, in coro, esclama sorridendo: Da tutto ciò viene l’interpretazione anche losi da parte di Dio (anche se è giusto «Andrà tutto bene!». La Guinea Bissau, al della attuale tragedia. L’immagine miglio- implorarli), quanto piuttosto varranno momento in cui scrivo, non ha registrato re dell’atteggiamento di Dio in questa perché tutti, ma specialmente i responsa- casi di contagio da coronavirus, tuttavia nostra situazione è quella di Gesù che bili dell’ordine sociale e gli operatori non la si può certo definire un’isola felice: contempla Gerusalemme che lo stava ri- scientifici e sanitari, ricevano luce e forza anche lì aeroporti e frontiere sono stati fiutando e piange su di essa dicendo: «Se da Dio misericordioso per scoprire e usa- sigillati, chiuse le scuole, sospese tutte le avessi compreso anche tu, in questo gior- re tutti gli strumenti necessari per curare attività ecclesiali. Non c’è un piano di no, quello che porta alla pace! Ma ora è efficacemente chi è colpito dal male e lotta al virus e mancano i centri di cura. stato nascosto ai tuoi occhi» (Lc 19, 41). poterlo anche prevenire così da poter Ma, ancor più grave, è il fatto che il Pae- Ecco come i credenti devono guardare a tornare a una vita umana, non più come se, come ciclicamente accade da anni, Dio in questi momenti tragici: un Dio che prima, ma meglio di prima con maggior vive una fase di enorme incertezza politi- piange con noi perché l’umanità ha rifiu- senso dei nostri limiti, consapevoli delle ca. Dal momento che l’attuale governo tato il suo progetto e le terribili leggi del- grandi potenzialità che Dio ci ha dato per non è riconosciuto ufficialmente, la Gui- la natura infieriscono contro gli uomini una vita sociale segnata dalla logica dell’a- nea Bissau non può ricevere aiuti interna- superando ogni progresso scientifico con more nella giustizia e nella pace. zionali. In un quadro tanto fosco, stupisce una selezione che penalizza i più deboli. che la gente non perda il sorriso e tenga Ma, come allora fece Gesù, anche oggi Giuseppe Versaldi aperto il cuore a chi, come noi italiani, si Dio ci invita a unirci a Lui per combattere Cardinale prefetto della Congregazione per trova alle prese con un’emergenza sanita- il male alle sue radici, che sono i nostri l’educazione cattolica ria senza precedenti. peccati specialmente il rifiuto di credere Fonte: osservatoreromano.va È il mondo capovolto che — imprevedi- bilmente e provvidenzialmente — il
P AGINA 5 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA cristiana, che non conosce confi- ni. Il preside dello Studio teolo- Una Pasqua gico, padre Gianni Criveller lo ha raccontato sul sito di «Mondo e Missione»: «Affrontiamo la nuova crisi del coronavirus anche gra- A quale Pasqua ci stiamo preparando? Da zie alla solidarietà degli amici di alcuni giorni non circola più sottobanco: Hong Kong, che ci hanno inviato la domanda è diventata comune, pubbli- migliaia di mascherine così ne- ca, sofferta. cessarie per proteggerci e intro- Dovrebbe essere quella di ogni anno, vabili in Italia». Una testimo- perché mai la ripetizione della festa può nianza di dedizione che ha creato essere stanca e scontata. coronavirus ci sta facendo sperimentare: forti legami e seminato affetto autentico, Le drammatiche circostanze che hanno il Sud (povero economicamente, ma non divenuto ancor più evidente nel tempo rapidamente avvolto larga parte dell’u- di umanità) che aiuta il Nord. Un Nord del bisogno. manità ci strappano tuttavia dalle aree di che continua a vantare un Pil invidiabile, Nel seminario di Monza una sessantina di comfort e impongono interrogativi radi- ma che sta conoscendo da tempo uno giovani, provenienti da una dozzina di cali, ma forse salutari. sfilacciamento, speriamo non inesorabile, Paesi, si preparano per diventare missio- Quasi il nuovo irrompa già, nell’ora più del senso di comunità. Sul suo profilo nari “ad gentes”. Vengono, in molti casi, buia: Pasqua che viene a prenderci in Facebook, Laura Silvia Battaglia, giornali- da zone dove i sistemi sanitari (pensiamo condizione di esodo, strappati all’oppres- sta esperta di Medio oriente, il cui marito al Bangladesh o al Camerun) non sono sione, ma ancora nel guado, col mare a è yemenita, pochi giorni fa ha scritto: certo paragonabili per efficienza a quello destra a sinistra e sopra e sotto, dovendo «Mi sono arrivati messaggi da amici di italiano, zone dove le epidemie, dal mor- credere che non si chiuderà prima di tutto il mondo: yemeniti, iracheni, liba- billo a Ebola, non sono infrequenti. E averlo tutti attraversato. nesi, somali, americani, tedeschi, messi- tuttavia, in questo caso, il mondo si è Come vivere un memoriale? In un Occi- cani, austriaci, inglesi, belgi, cechi, di capovolto: oggi sono i seminaristi a rice- dente che abbiamo studiato e abitato nelle preoccupazione, affetto, solidarietà per vere telefonate preoccupate dai genitori, sue dinamiche di secolarizzazione, potrà me, la mia famiglia e per l’Italia. Per la che spesso vivono in villaggi poverissimi e la linfa ebraica nutrire, magari con la voce prima volta, davvero, siamo dall’altra si sono sempre — sin qui! — percepiti del più piccolo di casa, la domanda sulla parte della barricata, mentre il mondo sta come estremamente vulnerabili, a diffe- notte così diversa da tutte le altre notti? a guardare e, per chi sa farlo, a pregare». renza degli occidentali “al sicuro”. Il cristianesimo — sono in molti ad aver- È il mondo capovolto, nel quale stiamo Domenica 22, all’Angelus Papa Francesco lo osservato negli ultimi giorni — si trova vedendo alcune ong abitualmente impe- ha richiamato la Chiesa e tutti gli uomini davanti a una sfida domestica. Alle Chiese gnate in Africa (dal Cuamm-Medici con e le donne di buona volontà: «Alla pande- si prospettano, infatti, molteplici possibi- l’Africa ad Emergency), mettere le loro mia del virus vogliamo rispondere con la lità. energie e competenze a fianco dei medici universalità della compassione, della te- Da diverse settimane, ad esempio, un italiani in trincea. O forse, più semplice- nerezza». Ebbene. Se anche in futuro grande supporto alla preghiera e al rap- mente, siamo in presenza di una continueremo a concepire la globalizza- porto tra fedeli e Parola viene dai social- “globalizzazione della solidarietà” che, zione come un fenomeno essenzialmente media più diversi. come la terza guerra mondiale di cui par- economico (tanto che, come ora accade, Immaginare una settimana santa in cui la il Papa, procede “a pezzi”. Ma, a diffe- permettiamo la libera circolazione delle ognuno, da casa, facilmente si colleghi renza di quest’ultima, non fa notizia. merci ma non delle persone), non avre- alla propria parrocchia o al vescovo e Eppure di storie sorprendenti ce n’è, mo imparato molto dalla terribile lezione veda così parzialmente ricostituirsi l’unità eccome. Da don Ottavio Villa, un sacer- di questi drammatici giorni. Se continue- coi fratelli è una buona possibilità, in altre dote di Lecco, qualche giorno fa ho rice- remo a pensare ai continenti extraeuropei epoche impensabile. vuto quest’altro messaggino via Wha- in termini di sfruttamento (serbatoi im- Andrà dunque così, in molti casi, e que- tsapp: «Don Mario, sacerdote cinese che mensi di manodopera a basso costo) o di sto — non ne abbiamo dubbi — aiuterà, in più occasioni ho ospitato, mi ha chia- cupidigia (mercati potenzialmente vastis- consolerà: sarà esperienza reale e non mato comunicandomi che la sua comunità simi da inondare di prodotti made in Eu- virtuale, renderà tutt’altro che “a porte sta raccogliendo soldi per acquistare ma- rope), l’uragano-covid 19 non ci avrà chiuse” ciò che materialmente si starà scherine da spedire alla nostra parrocchia! insegnato nulla. Se, al contrario, riscopri- svolgendo là dove i pastori celebrano i Un’amicizia grata e sorgente di carità, remo che tutto è connesso e che «nessun misteri. che non può non commuoverci». uomo è un’isola», allora le tante vittime Eppure, è legittimo il presentimento che Anche nel seminario teologico internazio- del coronavirus non saranno morte inva- questo possa non bastare. nale del Pime di Monza si sta sperimen- no. Continua a pagina 6 tando concretamente la forza della carità Gerolamo Fazzini
P AGINA 6 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 5 case? È una possibilità che lasciano alme- sto. Quindi la cena proseguirebbe nella no intravvedere gli elementi chiave della consueta e se possibile più intensa convi- O, almeno, non esaurire le potenzialità liturgia stessa, che quest’anno ci induce a vialità. del momento. riscoprire nella loro più elementare lo- Il venerdì santo è di solito in Italia un È vero: la costrizione tra quattro mura quacità. Il giovedì santo, ad esempio, i giorno lavorativo. Quest’anno tutto sarà non è automaticamente riscoperta dei segni forti della vita di Cristo potrebbero diverso. Saremo fermi, a casa, con molte legami familiari; le case in cui la fede non svilupparsi attorno alla tavola, all’ora di notizie di dolore e di morte da interioriz- è condivisa o avvertita da tutti con la me- cena. Immaginiamo che si raduni l’intera zare. Una grande sete di senso, tra do- desima intensità sono maggioranza; le famiglia, ma che anche chi vive solo pre- mande che ribollono, ansia da governare, persone che vivono sole sempre più nu- pari la tavola con una certa importanza. ferite da curare. Vale la pena di creare un merose. Ciò nonostante, un linguaggio Dopo una breve introduzione, che com- momento di particolare raccoglimento, in mai inteso può essere avvertito e dei gesti porti una sorta di saluto, o di abbraccio di ogni famiglia, magari nell’ora in cui «si mai osati non è escluso diventino plausi- pace tra i presenti, la preghiera potrebbe fece buio su tutta la terra». Si potrebbe bili: le prove scuotono, fanno vibrare le avviarsi con la lettura dei primi versetti prevedere che nel primo pomeriggio le fondamenta. Il “memoriale” domestico ha di Giovanni 13, alla quale far seguire, se persiane vengano socchiuse e le tapparelle dalla sua una strana laicità: non odora di le circostanze di casa lo consentono, la leggermente abbassate, siano spente an- sacrestia, tocca i fondamentali dell’uma- lavanda dei piedi reciproca tra gli sposi e che le luci e ogni altro strumento tecno- nità comune. logico, così che Include e non per circa esclude, atti- mezz’ora tutto vando in ciascu- sia avvolto da un no un immagi- grande silenzio. nario sepolto Alle tre il suono che ha l’energia delle campane dell’infanzia, il annuncia la mor- sapore dei cibi te di Cristo e fa elementari, il convergere at- richiamo a ge- torno a un croci- nerazioni passa- fisso, là dove in te. Agli antipo- casa è appeso, di del “non pos- oppure appog- siamo non dirci giato sul tavolo cristiani”, la via del soggiorno o del celebrare in del tinello. An- casa, custodita drebbe letta la nei secoli da dodicesima sta- Israele, rende contemporanei a ogni poi dei figli, piuttosto che ciascuno del zione della Via crucis, o un salmo — membro della famiglia misteri realmente suo vicino. Sarebbe un gesto estremo, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abban- salvifici. Salvezza per ciascuno, ognuno al certo da non imporre, ma che non è affat- donato?» — o la relativa pericope evan- suo passo. Vogliamo credere, insomma, to escluso trovi diverse famiglie predispo- gelica. Si potrebbe quindi chiedere a ogni che questa Pasqua rimarrà nella memoria ste. Tralasciabile, certo, oppure — man- membro della famiglia di baciare con dei nostri bambini perché avranno guar- tenendo il segno di brocca e catino — delicatezza e intensità il crocifisso, quindi dato il vescovo in tv e il parroco su un sostituibile con un reciproco lavarsi le leggere la grande preghiera universale tablet, o perché avranno compiuto con i mani. La vera e propria cena potrebbe poi prevista dalla liturgia della passione, o un propri genitori dei gesti nuovi e di parti- avviarsi, anche per le persone sole, con suo adattamento, che consenta di sentire colare eloquenza? una preghiera di benedizione della mensa il mondo presente, i sofferenti ricordati, i Senza lontanamente voler imbrigliare la — «Benedetto sei tu Signore» — che defunti affidati. fantasia, ecco allora un possibile scenario abbia al suo interno qualche parola me- Infine la notte del sabato santo, la fine di di cattolicesimo domestico, che attivi la moriale dell’ultima cena — «In questa ogni notte. Sebbene la veglia pasquale sia ricerca di ciò che resti anche oltre l’emer- notte in cui...». Al centro della tavola irriproducibile nella sua forza, è molto genza. Non nascondiamoci, infatti, che meriterebbe di trovarsi un unico grande importante che la tenebra così profonda siamo disabituati alla preghiera comune e pane, invece di molti panini, acquistato o che ha avvolto la vita collettiva sia attra- che le celebrazioni del Triduo pasquale, preparato in casa durante la giornata. versata da segni che interrompano la not- cuore dell’anno liturgico, non sono av- Dopo la benedizione, un membro della te. Molto semplicemente, sarebbe bello vertite come determinanti da larga parte famiglia potrebbe spezzare l’unico pane e nel buio e nel silenzio più profondo, a dei fedeli. E se ora qualcosa si rimettesse distribuirne un pezzo a tutti, senza nulla un’unica ora, tutte le campane della dio- in moto dall’interno di alcune o di molte dire, ma dando spessore simbolico al ge- cesi suonassero a festa per diversi minuti,
P AGINA 7 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA annunciando la risurrezione. In quel mo- mento tutti potrebbero accendere alme- no un lume da mettere al davanzale delle Non c’è più tempo proprie finestre. "Non c'è più tempo!". Cos'era? Un dik- tà o di cortesia. Quando in un autobus o Papa Francesco ricordava in una sua cate- tat, una richiesta formale, una disposizio- in una metro affollata non ci schiodavamo chesi un gesto popolare significativo e ne, un proclama impositivo del Presiden- dal nostro posto faticosamente conquista- te del Consiglio? O, piuttosto un'invoca- molto adatto a una preghiera domestica: to anche se di fronte c'era una donna in- «In tanti Paesi — qui in Italia e anche zione? Perentoria ma accorata, severa ma cinta, un anziano o, in chiesa - quando e nella mia patria — c’è l’abitudine che profonda. Tra le tante reiterate prescri- se ci andavamo perché c'era la partita in quando il giorno di Pasqua si sentono, si zioni, i decreti, i suggerimenti questa televisione o perché (vuoi mettere?) era piccola frase è forse la più terribile. ascoltano le campane, le mamme, le non- impossibile saltare il week end al mare o ne, portano i bambini a lavarsi gli occhi Quella che ci dà la misura del problema evitare l'acquisto compulsivo all'outlet- con l’acqua, con l’acqua della vita, come o, chiamiamolo col proprio nome, del durante la messa ci scambiavamo distrat- segno per poter vedere le cose di Gesù, dramma inaudito, improvviso che l'Italia tamente il segno della pace avendo atten- le cose nuove». sta vivendo. Un virus subdolo, estrema- tamente verificato che il vicino di banco mente contagioso ha sconvolto le nostre La mattina di Pasqua, poi, donne della non fosse uno con cui non volevamo risurrezione potrebbero diventare mam- vite rendendole, d'un tratto, evanescenti, niente a che fare. E' giusto: non c'è più me e figlie, che rendano bella la casa con impalpabili , come se fossero non più tempo! Non solo perché è l'unico modo dei fiori, là dove possono essere raccolti. governabili da noi stessi. Dalla nostra per sconfiggere il male, per consentire La forza di vita che scorreva tra il mae- presunzione, dalla nostra supponenza, agli eroi moderni che giorno e notte si stro di Nazareth e le sue discepole, il dalla sicumera che dimostravamo fino a sacrificano negli ospedali di trovare un rapporto privilegiato tra vangelo e fem- un mese fa in tutte le occasioni. Il coro- rimedio all'epidemia o che devono rima- navirus ha messo a nudo, di converso, minilità, la cura della Chiesa-madre si nere sulle strade a presidio di questo di- quanto siamo fragili, quanto deboli pos- avvertiranno più facilmente nei segni sgraziato e meraviglioso paese. Non è più siamo d'un tratto manifestarci e sembrare domestici che nelle liturgie codificate. il tempo di perpetuare abitudini consoli- come quelle foglie che, all'alba dell'au- E se a tavola tornassero — anche con una date e comportamenti saccenti ed im- tunno, pensano di poter restare tenace- torta — latte e miele che secondo la Tra- provvidi, il nostro superbo pensare di mente attaccate al ramo e poi... un refolo dizione apostolica venivano offerti la not- poter assoggettare natura e prossimo a di vento le fa volare via perché esangui, te di Pasqua ai neo-battezzati, perché stili di vita disumani, a interessi economi- esaurita ormai la linfa vitale. "Non c'è più assaporassero la dolcezza della vita nuo- ci e finanziari che si rivelano volatili di tempo!": come è stridente questa affer- va? Si potrebbe continuare a lungo e spin- fronte all'imponderabile. Solo così, più mazione con un tempo che non passa gerci a immaginare gesti audaci, che col- che con le serenate al balcone, con le mai, nella clausura delle nostre case, leghino almeno idealmente una casa bandiere tricolori che garriscono, con i mentre ci aggrappiamo alle cose che, all’altra e tutte nell’unica Chiesa: ad flash mob col sottofondo dell'inno di Ma- sempre fino a un mese fa, consideravamo esempio, dove è possibile, che i preti e i meli, potremo riconquistare le nostre accessorie, secondarie, voluttuarie: la diaconi, indossando i paramenti bianchi vite, la serenità dei giorni che verranno. lettura di un buon libro, lo sfogliare un della festa, escano dalle chiese e cammi- Che sicuramente verranno perché, come album dei ricordi, la sistemazione di una nino, il giorno di Pasqua o nell’ottava, dicevamo durante le manifestazioni della collezione di figurine che, impolverata, almeno per le vie più abitate della pro- nostra ingenua gioventù: "Non c'è notte giaceva nel disordine delle mensole della pria parrocchia benedicendo dalla strada tanto buia che possa impedire al sole di le case con l’acqua della veglia.libreria. E poi la gioia di parlare o di risorgere". guardare negli occhi chi ci sta a fianco, Il punto — è evidente — non starebbe Antonio Schiavo imparare di nuovo ad ascoltarci a vicenda più nel loro gesto, ma in ciò che per loro Fonte: ilvescovado.it tramite Dio va benedicendo: la vita nuo- perché prima eravamo noi a dire che non va rimessa in circolo tra i molti “due o c'era tempo. Ci chiamava il lavoro, la Confortante segnalazione tre” riuniti nel nome di Gesù. frenesia di ogni giorno, il cumulo di im- S.E. Mons. Orazio Soricelli ha pegni che apparivano come la ragione Un rovesciamento, insomma, del conve- comunicato che, a seguito delle stessa del nostro esistere. Adesso le ore nire consueto, che renda non meno effi- incessanti preghiere che quoti- scorrono, lente, scandite dal rincorrersi cace e forse più credibile il nostro dianamente si rivolgono a San “risorgere con Lui”. delle informazioni sull'evolversi dell'epi- demia, dalle notizie al momento per nul- Un giorno, come ancora non imbarazza Pantaleone, dalla metà del me- la tranquillizzanti , dalla ricerca affannosa in Oriente, potremmo arrivare a salutarci se di marzo si è rinnovata in anche in Occidente con l’annuncio: di sistemi attraverso i social per riallaccia- modo straordinario la liquefa- «Cristo è risorto!». re le relazioni umane più elementari zione del suo sangue, conserva- Sergio Massironi quando , fino ad un mese fa, passavamo to nell’ampolla custodita nella Fonte: osservatoreromano.va incuranti davanti ad un prossimo indefini- cappella del Duomo di Ravello. to ed informe senza un cenno di cordiali-
P AGINA 8 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Sette anni con Francesco vicino nel tempo della distanza Il 13 marzo 2013 Francesco veniva eletto volta deposte le armi, padri di nazione e mamme sieropositive, stringe a sé i mala- Papa. Tra nuove Esortazioni e Lettere apostoli- pastori di un popolo, lacerato dal conflit- ti, accolti nel centro da instancabili “buoni che, opere di riforma, Sinodo dei Vescovi, viag- to, che ha urgente bisogno di riconcilia- samaritani”, e invita tutti ad ascoltarne il gi e visite pastorali, va avanti il suo ministero zione. In quest’ultimo anno, dal 13 marzo grido, soffiando in ogni modo possibile missionario al servizio della Chiesa e dell’uma- 2019 al 13 marzo 2020, tra viaggi, udien- vita e speranza lì dove abbondano morte e nità ze e Venerdì della Misericordia, France- sofferenza. “Vi chiedo come fratello, rimanete nella sco ci ha sorpreso e commosso ancora con Evangelizzazione e promozione umana pace, vi imploro”. È l’11 aprile del 2019 le sue azioni, segno e testimonianza di un Ma c’è un altro grido che il Servo dei quando Francesco sorprende il mondo pontificato ispirato alla carità: quel Servi decide di ascoltare in questo settimo con un umile e potente gesto. A conclu- “regalo di Dio”, capace di guarire il cuore. anno di pontificato, carico di gesti capaci sione del ritiro spirituale per la pace in Il soffio della speranza di scuotere le coscienze. È quello dei tanti Sud Sudan, ospitato a Casa Santa Marta e Così, nella visita a Camerino, comune popoli indigeni che abitano la Querida e scandito da momenti di preghiera e per- marchigiano tra quelli del Centro Italia meravigliosa terra di Amazzonia, polmo- ne del pianeta intacca- ta oggi dal cancro degli in- cendi, dello sfruttamento, della criminalità. Lo fa du- rante il Sinodo dei Vescovi ospitato in Vaticano e aper- tosi con la Messa in San Pietro del 6 ottobre 2019. Un grande evento ecclesiale per cercare, con fede, nuovi cammini di evangelizzazio- ne, di attenzione ai poveri e agli scartati, di cura del creato. L’accoglienza di poveri e migranti La vicinanza del Papa a quelli che hanno più biso- gno è bene espressa dalle parole di Elena, 75 anni, romena, che dopo aver per- so la sua roulotte in un in- dono, il Papa ferma le parole chinandosi più colpiti dal violento sisma del 2016, cendio è stata accolta con altri ospiti a davanti al presidente della Repubblica, quando lo scorso anno, era il 16 giugno, il Palazzo Migliori, il nuovo Centro di acco- Salva Kiir Mayardit, e a due dei vicepresi- Papa entra nelle casette dei terremotati, glienza notturno e diurno, realizzato in un denti designati, Riek Machar e Rebecca strutture abitative di emergenza che però antico stabile di proprietà della Santa Sede Nyandeng De Mabio. Visibilmente affati- dopo 4 anni quasi, sono ancora la loro dal 1930, che il Papa dona ai preferiti di cato, il Pontefice sussurra: “Permettetemi dimora, e abbraccia gli anziani smarriti, Dio. “Grazie Papa perché sei buono con di farlo” e poi si inginocchia per baciare i riporta ai giovani la speranza e ai cittadini noi”, dice la donna con gli occhi lucidi, loro piedi, proprio come, secondo l’e- il coraggio di vedere oltre le ferite. incontrando Francesco il giorno dell’inau- sempio di Cristo, farà da lì ad una setti- Nel suo viaggio in Africa, dal 4 al gurazione dell’edificio in un Venerdì della mana nella celebrazione del Giovedì San- 10 settembre scorsi, sono in tantissimi Misericordia del 15 novembre scorso. to. che lo attendono in piazza, negli stadi, per Un altro segno forte è la croce fatta col L’anniversario di un Papa che ci strada, ma è ancora con la tenerezza che il giubbotto salvagente di un migrante guida accompagnandoci Papa scardina i cerimoniali, quando, visi- scomparso in mare, che dal Il Servo dei Servi di Dio indica così ai tando a Maputo, l’ospedale di Zimpeto, 19 dicembre scorso grida in silenzio dal leader sud-sudanesi la strada da percorre- che accoglie persone affette da HIV/ Cortile del Belvedere, in Vaticano, dove re, quella del servizio, per diventare, una AIDS, incontra gli occhi dei bimbi e delle Francesco accoglie i 33 profughi arrivati
P AGINA 9 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA da Lesbo grazie ai corridoi umanitari. Ed è nuovamente in questo incontro che il Vescovo di Roma lancia col cuore un “Sette anni all’insegna di appello per credenti e non creden- ti: salvare ogni vita umana, a tutti i costi, sinodalità e prossimità” perché ce lo chiede Dio, e perché l’indif- ferenza di fronte alle morti in mare è un Intervista a P. Federico Lombardi peccato grave. Mai rassegnarsi alla guerra "Sinodalità" e "prossimità", come ispirazio- la sua vicinanza alla società in cui è inseri- Prega in silenzio Francesco al Memoriale ne per la nuova evangelizzazione. Sono le ta e rispetta le indicazioni per il bene di Hiroshima, durante il suo viaggio in parole scelte da padre Federico Lombardi comune che sono state date anche dalle Giappone, portando sulle spalle il dolore nel tracciare al Sir un bilancio del settimo autorità competenti. di Dio e dell’umanità per quegli innume- anniversario dell'elezione di Papa Francesco Da un lato, è un segno di solidarietà, di colla- revoli innocenti uccisi dal disastro nu- al soglio di Pietro, avvenuta il 13 marzo borazione e di rispetto, dall’altro è una forma cleare del 9 agosto 1945, al termine della 2013. Un anniversario segnato da un even- di grande partecipazione alla situazione diffi- Seconda Guerra Mondiale. to, come l'emergenza sanitaria in atto per il cile che stiamo vivendo, all’insegna della E afferma con forza che è immorale non Coronavirus Covid 19, che ha rivoluzionato preoccupazione e del sostegno a ciò che la solo l’uso ma anche il possesso delle armi l'agenda papale. Segno di "solidarietà, colla- gente vive e alle conseguenze che l’emergenza atomiche. borazione e rispetto" delle indicazioni forni- sanitaria in atto sta avendo sulla sua vita, sui Poco prima dal Nagasaki Atomic Bomb te dalle autorità competenti, ma anche di comportamenti, sulle attività educative ed Museum, ipocentro dell’esplosione "preoccupazione e sostegno a ciò che la economiche. dell’ordigno sganciato dagli americani, gente vive e alle conseguenze che l'emer- Una testimonianza, in sintesi, della parte- Papa Bergoglio aveva invocato un mondo genza sanitaria in atto sta avendo sulla sua cipazione e della solidarietà che la situa- libero dalla minaccia degli armamentivita, sui comportamenti, sulle attività edu- zione, non solo nazionale ma mondiale, nucleari. cative ed economiche" impone come doverose. Altro peccato grave è quello dell’ipocri- “Sinodalità”. Padre Federico Lombar- Il summit del febbraio scorso sulla sia, denuncia Francesco, di quando nelle di, presidente della Fondazione vati- pedofilia è un evento che ha carat- cana Joseph Ratzinger-Benedetto convenzioni internazionali, tanti Paesi terizzato l’anno appena trascorso, XVI, sceglie questa parola per tracciare “parlano di pace e poi vendono le armi ai e che continua ad avere significati- Paesi che stanno in guerra”. un bilancio dei primi sette anni di pontifi- vi sviluppi, come dimostra la “task Ovunque vada, promuove la cultura cato di Francesco. Il riferimento per l’an- force” istituita di recente a soste- no appena trascorso è al Sinodo per l’A- dell’incontro, in campo ecumenico, in- gno delle attività di contrasto a mazzonia, quello relativo all’agenda futu- terreligioso, sociale e politico o sul piano questa piaga portate avanti dai ve- semplicemente umano. ra è il Sinodo convocato da Bergoglio su scovi di tutto il mondo. Che porta- questo tema per il 2022. Ma la Si muove verso l’unità, ma senza annien- ta ha l’attenzione di Francesco a “sinodalità” è una delle caratteristiche più tare le differenze ribadendo il forte no questo tema? pregnanti della “Chiesa in uscita” di Fran- alla retorica dello scontro tra civiltà. Lo Quella della pedofilia è una problematica cesco – spiega Lombardi al Sir – oltre che si vede chiaramente a Bari, quando parte- di cui ci si sta occupando ormai da molto uno stile di vita: “Il suo pontificato è un cipa al meeting "Mediterraneo frontiera tempo nel cammino della Chiesa, in mo- esempio di nuova evangelizzazione all’in- di pace", e parlando ai vescovi del Mare do reale ma che ancora non si è così ma- segna della prossimità e della misericor- Nostrum, insieme per la prima volta, il nifestato a livello universale. L’attenzione dia, della vicinanza alla gente, alle cui Papa afferma che la guerra è una follia a a questa piaga è cominciata negli ultimi cui non ci si può rassegnare mai. attese risponde con il suo linguaggio e le decenni del secolo scorso ed è diventata Questi sono solo alcuni momenti del sue azioni”. molto evidente all’inizio di questo seco- “ministero dei gesti” del Papa venutoIl settimo anniversario di pontifi- lo, dunque non si può dire che sia stata dall’altra parte del mondo. cato di Francesco è segnato da un una novità assoluta di questo pontificato. evento, come l’emergenza sanitaria Gesti forse tanto più importanti oggi che Ogni papa, come già Benedetto XVI e che stiamo vivendo, eccezionale e ogni segno e ogni vicinanza sono stati anche Francesco, affronta questa crisi e si imprevedibile per vastità di diffu- vietati da un’invisibile minaccia, che co- trova davanti a situazioni che riguardano sione e durata. Ha già cambiato la stringe gli esseri umani all’astinenza dal la Chiesa in modo specifico, ma anche la più semplice cenno d’affetto. scansione delle attività papali, con società più ampia. le dirette in streaming dell’Ange- Ma la Chiesa, e non solo, aspetta di risco- Da parte sua, la Chiesa affronta questa prire con Francesco il contagio dellalus, delle messe a Santa Marta e situazione con molta responsabilità, cer- prossimità. delle udienze del mercoledì. Qual è cando vie adatte e trovando misure e Cecilia Seppia il significato di tutto questo? soluzioni che la coinvolgano in modo Fonte: vaticannews.va È il segno del fatto che la Chiesa, in mo- sempre più ampio. do maturo e responsabile, partecipa con Continua a pagina 10
P AGINA 10 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 9 La caratteristica del pontificato di Francesco è Ospedale “Teresa” l’aver coinvolto tutta la Chiesa a livello uni- versale, come ha dimostrato l’incontro del Storia della nascita di Emergency. Orgoglio Italiano. febbraio scorso sulla pedofilia, che ha raduna- to in Vaticano i rappresentanti di tutte le della sua vita, conosce Renzo. Prima Chiese. Una tappa molto importante sono un messaggio, poi a voce. Ed è pro- state anche le Norme approvate da Papa prio durante una telefonata tra Londra Francesco in materia, soprattutto la Vos e Milano che nasce l'idea di costruire estis lux mundi, che contiene indica- un ospedale. Un ospedale pediatrico. zioni molto chiare per tutte le diocesi. A Entebbe, in Uganda, in uno degli Un segno di solidarietà e collegialità, a angoli più poveri e straziati al mondo. livello universale, della Chiesa nel pro- "Un ospedale scandalosamente bello" muovere non solo la consapevolezza, ma chiede Gino, e Renzo annota. anche una responsabilità decisa nell’agire. Poche settimane dopo sono uno da- E proprio la “sinodalità” è stata la parola Sono i primi giorni di settembre del vanti all'altro a Genova, nello studio di chiave di un altro appuntamento ecclesiale di 2009, Teresa se n'è appena andata a 63 Renzo, il quale comincia a tracciare su un questo ultimo anno di pontificato – il Sinodo anni per un tumore al pancreas. Teresa è foglio le prime linee della struttura con sull’Amazzonia – e sarà il tema del prossimo un'insegnante, un’attivista, e ha trascorso un pennarello verde. Anni dopo quegli Sinodo dei vescovi convocato dal Santo Padre gli ultimi 15 anni a creare e seguire pro- schizzi sono diventati muri e pareti di nel 2022. getti di cooperazione umanitari interna- argilla rossa, sotto un tetto fatto da 2600 Il tema della sinodalità, e il modo di vi- zionali nelle aree più martoriate dell’A- pannelli solari, e tutt'attorno meravigliosi verla anche in forme più partecipate ed frica e del Medioriente. fiori viola di Jacaranda, a 1200 metri di esplicite non solo all’interno dell’episco- La notizia della sua morte arriva a Renzo, altitudine, a due passi dal lago Vittoria. pato ma anche nella Chiesa nel suo insie- che di mestiere fa l'architetto e ha passato Tutto al 100% sostenibile e locale. E me, è una delle caratteristiche di questo tre quarti della sua vita a costruire bellez- gratuito, dalla prima pietra all’ultima pontificato. Non mi stupisce che il Santo za. Non ha mai conosciuto Teresa, ma sa visita. Padre abbia posto esplicitamente questo tutto di quei due coniugi milanesi che, Ci sono voluti anni di sopralluoghi, stu- tema per una riflessione ulteriore all’in- anni prima, hanno immaginato una orga- dio e lavoro, ma alla fine quella terno del prossimo Sinodo dei vescovi. Si nizzazione non governativa che curasse "scandalosa bellezza" ha preso vita. “Un tratta di un aspetto su cui questo pontifi- gratuitamente e ad altissimo livello le luogo dove si curano i bambini deve ave- cato ha dato un contributo importante ed re una sua bellezza non co- efficace, il linea coerente con il Vaticano smetica ma profonda” dice II ma andando al di là di esso per coinvol- Renzo. Quella stessa bellez- gere tutta la comunità cristiana in un di- za che Gino ha sempre mes- namismo missionario e corresponsabile, so al centro di ogni cura, in nome del dovere universale di annun- ogni terapia. ciare il Vangelo agli uomini del nostro Lui si chiama Gino Strada, tempo. l'altro Renzo Piano, e Il 2020 sarà l’anno della pubblicazione di quell’organizzazione si chia- “Praedicate evangelium”, il documento di ri- mava - e si chiama ancora forma della Curia Romana? oggi - Emergency. E non Non sono in grado di fare previsioni o lo faranno mai, non è nel dare valutazioni. Certamente il tema loro stile, ma quest'ospedale della riforma è presente fin dagli inizi del dovrebbe chiamarsi Teresa. pontificato e si è dimostrato un tema vittime delle guerre più sanguinose del Perché, senza saperlo, è nato quel giorno Pianeta. complesso, all’interno del quale France- triste di inizio settembre in cui se n'era È per questo, forse, che Renzo sente sco ha cominciato a far corrispondere la appena andata e Renzo ha alzato il telefo- l'urgenza di prendere il telefono e scrive- sua visione di “Chiesa in uscita” e il servi- no. E perché senza di lei oggi forse non zio svolto da Roma dal Papa e dai suoire a Gino, che è il marito di Teresa e di esisterebbe. collaboratori. Si tratta di un camminoprofessione fa il medico, il chirurgo. Anche questa, in fondo, è una forma di Renzo e Gino sono già in quel momento lungo, che si è presentato così fin dall’ini- bellezza. La bellezza della vita che va zio. Sono stati fatti passi in avanti,due tra i giganti italiani viventi del nostro avanti sempre, nonostante tutto, quanto tempo. Eppure, per qualche strana ragio- nell’ambito di realizzazioni parziali. Ve- tutto sembra perduto, e ne produce altra diamo ora come procederà il cammino. ne, non si sono mai parlati, né scritti dove sembrava impossibile che accadesse. M. Michela Nicolais prima d'ora. Nel giorno in cui Gino dice Buon viaggio. Fonte: avvenire.it addio per l'ultima volta al grande amore Marco Rossetto
P AGINA 11 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Nel silenzio degli uomini Un invito di Dio alla speranza Alla finestra stanno tante facce. Hanno hall tirate a lucido, delle porte spalancate trattenuto, in cui oltre le nostre finestre, tutte le età. di alberghi e ristoranti, di negozi e strut- i colori e gli odori attraggono come sirene Nessuna differenza, livellate dallo stesso ture, con quel rumore di disincastro/ pericolose, il nostro tempo è attesa. E rigore, da un ordine preciso che per la scardinato che fanno le cose trattenute da speranza di resurrezione. prima volta ci accomuna indistintamente. tempo in chiusura, delle cucine pronte ai C’è una strana promessa all’orizzonte, La luce oggi è più resistente. Il buio fa fuochi dopo il sipario calato sulle piastre, qualcosa che appena si intuisce nella di- marcia indietro e si riserva di tornare dei contratti di lavoro resuscitati come sperazione che ci prende in certe ore del quando sarà il momento. Lazzari. Dovevano essere i giorni del giorno, quando il pomeriggio sembra in- Nel silenzio degli uomini, la natura impo- solletico/ passeggiata che prende in certe terminabile e la sera non è una novità che ne il verso che le appartiene: l’abbaiare ore del giorno e ci fa tutti esperti e voglio- invita al riposo. Nel mesto computo che dei cani è un morse costante e raccoglie, registro nero, chi distinto che giunge dai giardini, non ce l’ha fatta, nelle terri- la sferzata gracchiante dei corvi, bile immagini dei monatti solca nero il cielo più o meno camouflage di nuova genera- intorno alle quattordici, la sforbi- zione, corteo marziale che ciata acuta delle rondini disegna taglia le strade nel silenzio, la traiettorie fresche, e di primo promessa è la voglia di rial- mattino il buongiorno è quello zarsi, di farcela, di poter gutturale delle tortore. tornare a quelle vite che ci Guardo la strada: il sole è l’unico sembravano scontate, di cui passante. Un pentagramma muto non siamo mai stati contenti su cui governano pause di lunghis- abbastanza. sima durata. Adesso che siamo alla fine- Fine marzo, marzo che si scuote stra ed una finestra, un bal- capriccioso ed occhieggia ad apri- cone, sono tutto il nostro le. mondo, adesso che ci co- Questi sarebbero dovuti essere i priamo la bocca e tentiamo giorni del risveglio, di quel parti- di proteggerci le mani, che colare passaggio che, specie per schiviamo l’altro con timore, noi qui in Costiera, si può parago- che abbracci e baci sono fen- nare alla fine di un letargo. denti e colpi in canna, adesso Dovevano essere i giorni della è il tempo di Dio e della spe- folla, dei serpentoni di auto con i ranza, di guarire da ciò che finestrini già abbassati a metà e le eravamo, e non solo da que- prime braccia che vengono fuori sto virus. pallide dalle maniche corte, delle Perché forse Dio si aspetta adolescenze di tutta Italia che questo: un mondo senza gab- popolano rumorose i gradini del bie, senza confini. Duomo, degli autobus impegnati in mano- si di sentieri e raccolta di primizie, deside- In cui finalmente abbracciarsi sarà una vre impossibili, di tutte le lingue del rosi di sudare e mettere quella tuta e conquista, così come sedere allo stesso mondo, degli accenni coraggiosi di sanda- quelle scarpe stipate per l’occasione. tavolo senza distanze. li, di azzardi nella moda e nei look, di Dovevano essere i giorni dei canti dei E Pasqua sarà proprio quel giorno, il gior- ostruzioni e ore di attesa nei punti più battenti, del grano e dei rami di ulivo da no in cui non conteremo più gli addii ac- panoramici e nevralgici di questo budello portare faticosamente in braccio. canto all’immagine funesta di un bubbone pittoresco a picco sul mare. Dovevano essere, appunto. bordato di rosso che campeggia sugli Sarebbero dovuti essere i giorni degli cha- In questa primavera bunker, in questa schermi. let issati sulle pietre e sulle spiagge come prigione salvezza in cui ci nascondiamo Il giorno in cui toglieremo tutte le ma- vele in attesa del vento, dei rumori di attenti senza aver commesso un reato schere. lavori in via di conclusione e di fine ri- preciso, o forse colpevoli di aver insistito Dalla bocca. strutturazioni, di pareti imbiancate come nel farne troppi, in questa stagione fatta E dal cuore. da un nuovo battesimo in attesa della li- esplicita ed estroversa ma che ci vuole Emilia Filocamo turgia glamour della stagione estiva, delle involuti e sofferenti come un rigurgito
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