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LA TENDA CONVERSANDO ... CONVERSANDO 3 Il valore politico della identità A PROPOSITO DI ... 5 Il movimento del volontariato: un pò di storia Il movimento delle comunità terapeutiche APPROFONDIMENTI 11 L’auto aiuto “Finestra di Johari” CRONACHE EMOTIVE 16 Educare al futuro LETTO PER VOI 17 Le parole di economia civile Oltre Dio alla scoperta dell’uomo LA “PAROLA” DELLA DOMENICA 22 Cerchio Il Pastore e il Mercenario DOC in Direzione Ostinata e Consapevole 26 La riforma del terzo settore DAL TERRITORIO 28 Primo corso sull’affido familiare Affido di prossimità Rivista di formazione, cultura e approfondimenti del caos centro studi e formazione MAGGIO 2021 N. de La Tenda Salerno www.caosinforma.it
Direttore Responsabile Mario Scannapieco Segreteria di redazione Anna Palumbo N. 143 Gruppo redazionale MAGGIO 2021 Maria Luisa Giannattasio Lucia Lamberti Il particolare periodo storico che stiamo Gianna Metallo vivendo ci suggerisce di riscoprire per Anna Palumbo riaffermarle con maggiore consapevo- Mario Scannapieco lezza le radici della nostra identità, di gruppo, di associazione. Dalle diverse sfide, dal disagio sociale ed economico, reso ancor più drammati- co dagli esiti della pandemia che ha col- pito la nostra civiltà possiamo ricavare gli stimoli per interrogarci e per raffor- Editore zare l’identità della nostra proposta. Associazione La Tenda Il tema dell’identità, peraltro riguarda Centro di Solidarietà anche ciascuna delle Aree in cui si Direzione e redazione declina il nostro Centro. Via C. Capone n.59 - Salerno caos@centrolatenda.it Tel. 089 481820 Registrazione Tribunale di Salerno n. 27/2010 del 19/07/2010
maggio 2021 caosinforma n. 143 CONVERSANDO... CONVERSANDO... IL VALORE POLITICO DELLA IDENTITA’ Il numero scorso di caosinforma era dedicato alle nuove dipendenze comporta- mentali, un tema quanto mai attuale ma anche sintomatico di una grave sofferenza sociale, le cui radici sono riconducibili a problematiche più profonde. Esse, come dicemmo, chiamano in causa, evidentemente, quella cultura che avevamo definita, nel numero scorso, “liquida” para- frasando Bauman. Con questa espressione intendevamo riferir- ci alla eccessiva fluidità di un sistema socia- le, caratterizzato dal fatto che non si fa in tempo a condividere un sistema di regole e di valori, che ne avanza velocemente un altro. Una realtà sociale nella quale finisce per In questo modo nascono e dilagano nuovi prevalere la ricerca di un appagamento disagi, nuove patologie, fra cui anche le cita- narcisistico, effimero, poco impegnativo, te dipendenze comportamentali, molto spes- socialmente riconosciuto ma proprio per so determinate proprio dallo spostamento questo seducente e pericoloso. della propria percezione di inadeguatezza o E in cui si rischia di adottare un atteggia- su oggetti o atteggiamenti massificati, sul mento di sostanziale disimpegno dal ruolo perseguimento di un’immagine “di consu- attivo che una realtà come la nostra deve mo”, funzionale al sistema che ha prodotto avere nella società. il disagio. Di fronte al futuro, infatti, il rischio è che Con questo numero si caosinforma prevalga scelte vita vaghe e indefinite. vogliamo quindi riconoscere, riconsiderare influenzate dalla precarietà della prospettiva il tema cruciale, ancorché impegnativo, temporale, povera di orientamenti e di pro- dell’identità. getti. In realtà la democrazia ha bisogno di valori I giovani, in particolare, sembrano assai che vengono dal vissuto e che non hanno a poco interrogati dalle difficili domande rela- che fare con il sistema politico, ma questi tive al significato, al valore, alla direzione valori personali non bastano senza il soste- della loro vita. Laddove, finiscono per cre- gno di regole formali. scere non più attraverso il conflitto tra il sé Che è come dire che le buone intenzioni non e l'altro, bensì nel conflitto tra il sé reale e il bastano e che occorre costruire insieme dei sé ideale. codici di comportamento collettivo. 3
caosinforma n.143 maggio 2021 In questo numero vogliamo soffermarci, grossa crisi del sistema politico attuale, da allora, sulla dimensione politica, costituiva una patologica burocratizzazione dei servizi, di tale identità. sempre più evidente a chi opera a più a Se infatti, l’interesse e l’impegno politico è stretto contatto con gli Enti pubblici. sempre più raro e più debole, e l’adesione ad Ciò, a maggior ragione determina una perdi- un credo religioso, viene evitata o al contra- ta di interesse per la politica soprattutto nei rio vissuta in maniera eccessivamente rigida giovani mentre per gli adulti, considerando e sganciata dalla concretezza dell’impegno la minoranza dedita alla politica, rischia di per il prossimo, la vita associata rischia di diventare un fenomeno simile al tifo calcisti- perdere la propria capacità attrattiva e le co: si seguono i partiti e i politici come se stesse persone rischiano di vivere uno stato fossero squadre e giocatori nello stadio. di permanente sospensione. È la prova ulteriore di una più profonda crisi È il caso allora di riflettere anche sulla di fiducia nelle virtù della politica che ha necessità di un’azione politica a largo raggio perso ogni carattere di sacralità. che punti al rafforzamento della cultura di Ma è anche un segnale di grave pericolo, servizio e delle radici spirituali che hanno laddove rinunciando all’investimento di caratterizzato il nostro Centro sin dalla sua risorse valoriali, ispirate alla creazione di nascita (se non prima!). una società più giusta e solidale, si lascia Ovvero sulle radici nel volontariato, da cui è campo libero ad una politica priva di riferi- nato il nostro Centro e che rappresenta menti valoriali . l’anima irrinunciabile della nostra esperienza E che vengano erosi quegli spazi di svilup- associativa. po che un terzo settore, da sempre in cam- Il nostro Centro, infatti, come noto, è sorto mino, ha saputo creare. proprio per promuovere lo sviluppo sociale e Mario Scannapieco consentire alle persone più fragili di scoprire e sviluppare le risorse ppersonali di ciascuno per realizzare un proprio progetto di vita. L’Area territoriale, in particolare, privilegia l’attivazione delle risorse socio politiche del territorio al fine di prevenire il disagio, cogliendone prima possibile i segnali, pro- vando contestualmente a costruire occasioni di sviluppo a livello socio-territoriale. Quella territoriale è dunque una dimensione costitutiva della nostra proposta resa sempre più inderogabile dalla constatazione di una 4
maggio 2021 caosinforma n.143 A PROPOSITO DI ... IL MOVIMENTO DEL VOLONTARIATO: UN PO' DI STORIA Il volontariato è un fenomeno caratteristico che inizia a manifestarsi negli anni sessanta come la espressione di una attività spontanea, originale e insostituibile che si sviluppa parallelamente all'impegno tipico dello Stato e delle istituzioni pubbliche, con l'obiettivo di promuovere quei soggetti che ancora non sono cittadini a pieno diritto. Volontari sono coloro che lottano per ridisegnare le relazioni tra lo Stato e la Società con l'obiettivo di raggiungere una progressiva umanizzazione tra le strutture e i cittadini. Questo fenomeno è rilevante non solo per la sua espansione quantitativa, ma anche per la sua evoluzione qualitativa. Parallelamente alle attività tradizionali del volontariato, si diffondono inizia- tive legate alla espansione del fenomeno di alienazione e alla nascita di nuove necessità socio-culturali. Il volontariato si propone come una delle molteplici possibili rispo- ste alle istanze di migliorare quali- tativamente l'esistenza umana intervenendo nel campo civile, nel socio-assistenziale e nel socio-cul- turale. In questo modo i volontari esprimono una nuova fede nell'uo- mo indipendentemente del ruolo sociale che disimpegna, un deside- rio di superare l'individualismo, una volontà di creare forme di soli- darietà dentro le quali si pone in evidenza una dimensione gratuita dell'azione, un rifiuto all'eccesso di burocrazia che corrode le istituzio- ni. significa escludere la possibilità che il Il volontariato occupa uno spazio della Volontariato lavori e collabori con Enti e domanda sociale spesso ignorata dalle pub- Servizi pubblici né che rifiuti una qualsiasi bliche istituzioni. forma di collaborazione. Si colloca in una terza dimensione rispetto Come la valorizzazione del privato sociale allo Stato e alla legge di Mercato, dimensio- non deve significare o tramutarsi in privatiz- ne che si configura in termini di autonomia zazione del settore pubblico. di fronte a queste due realtà. Questo non L'autonomia è il segno distintivo del 5
caosinforma n.143 maggio 2021 Volontariato, in più la sua definizione mette particolare dimensione costituita dagli altri in rilievo alcune caratteristiche che lo carat- con i loro problemi e le loro angosce. Non terizzano, cioè i valori: solidarietà, condivi- sempre l'impegno volontario può essere la sione e gratuità. semplice proiezione della propria professio- Solidarietà significa apertura e accoglienza di ne: nell'impegno volontario occorre prepara- ogni essere umano al di là della cultura, zione, studio e professionalità. Non basta religione o etnia, senza giudizi o pre-giudizi dare e dare generosamente, bisogna sempre legati al ruolo e alla professione, semplice- verificare che il dono raggiunga il segno, mente perché è un essere umano, quindi di ottenga il risultato voluto: bisogna saper capacità di superare qualunque tipo di distin- capire i bisogni ma anche saper trovare gli zione vicina e lontana. strumenti più adatti per farvi fronte, dare Condivisione significa "dividere con" chiun- agli interventi quel minimo di organizzazio- que inciampa nel tuo cammino ciò che hai ne che ne garantisca la continuità e l'effica- sia in termini di beni materiali che in termi- cia. ni di beni culturali, sociali e spirituali: non è Cultura della solidarietà significa la ricerca e limitato al superfluo. il dibattito culturale sui temi della vita civile Gratuità significa ''gratuità delle prestazio- in cui si esercita l'azione sociale dei cittadi- ni", continuità e consistenza, significa libertà ni. Dibattito che comprende non solo i temi dalla remunerazione economica ma anche della socialità ma si intreccia con quelli del- dalla gratificazione poiché questa e già insita l'economia, della scienza, della psicologia nella scelta valoriale. collettiva. La solidarietà sociale ha bisogno di un servi- II volontariato si muove in una cultura di zio imparziale e aperto a tutti che valorizzi e solidarietà e non con gesti occasionali, e un aiuti le potenzialità di ciascuno, che renda costume di vita basato sulla convinzione che possibili sempre nuove esperienze, che dia per dare un senso compiuto all' esistenza non voce ai nuovi bisogni, che colleghi il volon- basta fare il proprio dovere, ma occorre saper tariato con la realtà del mondo. prestare costante attenzione ai bisogni degli II ruolo del volontariato si esprime in forme altri come individui e come comunità. Si diverse: di anticipazione per rispondere ai interroga di continuo su quel che si può fare nuovi bisogni o a bisogni antichi che si riaf- per rimuovere le condizioni di disagio in cui facciano; di integrazione alle attività dei ser- vivono singole persone e gruppi; su quel che vizi pubblici o del privato sociale; di stimolo si può fare per migliorare le condi-zioni di alle istituzioni pubbliche e private; di azione vita della comunità. politica per la promozione di leggi e di isti- Educazione alla solidarietà è prima di tutto tuzioni adatte e a garantire la tutela dei ceti sensibilità, attitudine a cogliere con imme- più deboli. diatezza le necessità degli altri, non solo Deve essere quindi chiaro che la supplenza quelle che si manifestano in modo vistoso, e del volontariato alle manchevolezze della poi ad agire, fare. pubblica istituzione è impropria perché i ser- Educazione alla solidarietà e attitudine a vizi fondamentali sono anzitutto un diritto introdurre costantemente tra i criteri ispirato- del cittadino. ri delle proprie scelte, quella 6
maggio 2021 caosinforma n.143 II volontariato non ha né le possibilità né il II volontariato riafferma il concetto globale compito per garantire questi diritti, se mai ha di salute e la priorità della prevenzione che il compito di rivendicarne l'applicazione. II diviene componente essenziale della politica volontariato deve si ispira a precisi valori, sociale. Questa a sua volta appare come civili e spirituali, contribuendo al raggiungi- investimento produttivo che perciò ha biso- mento di conseguenti obiettivi. gno di risorse adeguate in funzione sia del L'uomo in quanto persona è il centro dell'at- benessere della persona e della comunità tività politica e dei servizi sociali e pertanto locale sia di una migliore finalizzazione anche delle attività di volontariato. della spesa L'integrazione fra pubblico e Ogni persona, in qualsiasi condizione socia- privato nel rispetto delle reciproche compe- le, e dotata di risorse e di capacità, va quindi tenze e autonomie non deve tanto realizzarsi aiutata a riconoscerle, ad appropriarsene e ad intorno alle istituzioni ma intorno ai proble- esprimerle per sè e per gli altri. Per promuo- mi della popolazione. vere l'esercizio di tali diritti vanno superate le tendenze assistenzialistiche nei confronti Infatti pubblico e privato sono al servizio dei cittadini più svantaggiati, ma sono inve- della comunità. ce da sviluppare le iniziative volte alla tutela della famiglia e dei gruppi primari, mediante strutture e servizi che favoriscono l'educa- zione, la partecipazione, l'inserimento socia- le. 7
caosinforma n.143 maggio 2021 IL MOVIMENTO DELLE COMUNITA' TERAPEUTICHE un po' di storia Il termine Comunità Terapeutica (CT), rife- d’Inghilterra, il cui obiettivo era “la rinascita rendoci alle scarse ma precise informazioni spirituale della umanità”. Originariamente giunte fino a noi, risale a più di duemila anni chiamata First Century Christian Fellowship fa. Philo Judaeus descriveva con le seguenti (associazione cristiana del primo secolo), nel parole l'attività terapeutica di una di queste 1900 cambiò la sua denominazione in Moral nei dintorni di Alessandria d’Egitto: “... Group, perseguiva uno stile di vita più fede- curano le anime che si trovano sotto il domi- le all’ideale cristiano, si incontrava varie nio di terribili e quasi incurabili infermità di volte a settimana per leggere e commentare piaceri e appetiti, paure e dolori, avidità e la Bibbia e promettersi gli uni agli altri di pazzia...” essere più onesti. Dopo circa 10 – 15 anni, si scoprì che il 25% dei suoi membri erano Già a quel tempo la comunità con ex alcolisti. Un gruppo di questi iniziò a riu- caratteristiche terapeutiche era utilizzata per nirsi negli stati Uniti d’America per condivi- curare quei mali verso i quali la medicina dere l’impegno e lo sforzo di restare sobri: tradizionale si rivelava inefficace. Molto in questo modo nacque il primo gruppo di tempo dopo, le prime comunità cristiane, con Alcolisti Anonimi (AA) che con il tempo si la solidarietà la condivisione dei beni e il sarebbe convertito nel più grande gruppo di mutuo aiuto davano testimonianza di un auto-aiuto del mondo. Nel 1958, Charles modo alternativo di vivere i rapporti umani. Dederich e un piccolo gruppo di ex AA, Le comunità monastiche perseguivano con le decisero di vivere insieme per aiutarsi di più stesse modalità i medesimi obiettivi anche se nella ricerca di uno stile di vita alternativo. con motivazioni ultraterrene. Vi troviamo gli Così lasciarono AA e iniziarono a Santa stessi elementi: vita in comune, condivi- Monica (in California) la prima sione dei beni, il mutuo aiuto, funzioni CT Synanon. Adottarono un sistema terapeu- distinte ma senza gerarchie, le regole gene- tico molto direttivo immerso in una atmosfe- rate dall’interno del gruppo per facilitare e ra quasi carismatica. Già nei primi tempi rispettare il raggiungimento degli obiettivi accolsero anche alcuni giovani che stavano comuni. tentendo di uscire dalla dipendenza della Così la riforma protestante era un movimen- droga, così quella che era iniziata come una to di protesta all’interno della chiesa cattoli- CT per ex-alcolisti, si apriva a coloro che ca del tempo contro il deteriorarsi della vita e usavano ed erano dipendenti da altre sostan- testimonianza cristiana cercando di riporta-re ze stupefacenti alle origini delle prime chiese lo stile di vita Questa esperienza si affermò rapidamente, delle comunità ecclesiali. dando vita ad altre simili che partendo dai Nel 1860 nasce a Oxford una organizzazione religiosa, in alternativa e critica alla Chiesa 8
maggio 2021 caosinforma n.143 concetti basilari, migliorarono e perfeziona- ti mentali. Lo psichiatra scozzese Maxwell rono il modello. Daytop Village ne costitui- Jones, lavorando durante l'ultimo conflitto sce l'esempio più significativo: Msr William mondiale nell'ospedale Maudsley di Londra, B. O'Brien che insieme a David Deitch nel e poi in quelli di Henderson e Dingleton, dal 1963 iniziò con un piccolo gruppo di tossi- 1945 al 1969 trasformò il lavoro tradizionale codipendenti alla periferia di New York dell'ospedale psichiatrico in una CT residen- quello che poi sarebbe diventato un pro- ziale. Utilizzava lo stesso personale di una gramma terapeutico molto articolato . Nel clinica psichiatrica convenzionale e come 1967 ci fu una rottura tra i professionali tra- terapia praticava la psicoterapia individuale dizionali e i professionali non-tradizionali e di gruppo che si insegnava a quel tempo, (ex residenti) all'interno del programma e però tentando di eliminare il più possibile non riuscendo a trovare una soluzione all'in- l'uso dei farmaci coinvolgendo gli stessi tegrazione, i primi furono messi alla porta. "pazienti" nello svolgimento della terapia . Con il moltiplicarsi delle iniziative nel nord Questo modello fu trasferito in Norvegia e in America, l'esperienza attraversò l'Atlantico e Svezia dove fu applicato con i tossicodipen- iniziarono a svilupparsi nel nord Europa, denti ma con scarsi risultati in quanto questi soprattutto in Inghilterra, Olanda e Belgio, ultimi hanno bisogno inizialmente di un quindi Svezia, Germania. Infine l'esperienza approccio più direttivo che non era contem- arriva in Italia dove gli operatori preparati plato nella CT democratica. nella stessa scuola di formazione, danno un Uno studioso di psicologia, Hobart 0. nuovo impulso al movimento con la ripropo- Mowrer insoddisfatto con la psicoanalisi, sta in Spagna, nell'America Latina, in Asia e prese a studiare il fenomeno della CT sco- in Africa. E' molto importante menzionare prendo punti comuni in tutti i tipi i quali nel campo psichiatrico l'esperienza della confermavano ad alcune delle sue ipotesi. comunità cosiddetta "democratica" per mala- “Emarginazione” e “rinnovamento” sono le 9
caosinforma n.143 maggio 2021 caratteristiche fondamentali dell’Oxford i membri sono alla pari. Group: protesta contro la chiusura della Anzi l'accento viene posto sull'individuo nel Chiesa che così non dava risposte alle esi- gruppo o nella comunità come il vero ha genze di vita comunitaria dei credenti e protagonista dell'azione terapeutica, che ha quindi proposta di un nuovo stile. abbastanza chiaro cosa di cui ha bisogno ma Altro punto in comune è I' "onestà". "Vieni da solo si rende incapace di perseguire. dentro del gruppo e parla di te, non di politi- Quindi il valore del mutuo aiuto o auto- ca, né del lavoro o di altre cose, ma di quelle aiuto. che dentro di te provocano paura e dolore" Altro punto in comune è il valore della “reli- (Synanon). Questa onestà davanti al gruppo giosità”. Tutti questi gruppi, e altri di cui è un valore molto antico, la possiamo incon- non parliamo qui, sono capaci di rigenerare trare nelle prime comunità cristiane ed era e mobilitare l'energia spirituale delle persone chiamata exomologesi: confessione aperta in affinchè trovino il coraggio necessario per gruppo o anche autorivelazione. Altro punto affrontare e perseguire gli obiettivi proposti: che emerge è l’abbandono, nella relazione reintegrare le persone con se stesse, col terapeutica, della posizione classica verticale gruppo, con la comunità, con la società, con “dottore – paziente”. Le interazioni che si Dio. Queste comunità sono capaci di creare stabiliscono tra le persone rompendo la rigi- l'ambiente e offrire gli strumenti perché ogni da struttura del ruolo, hanno maggiori possi- individuo abbia la libertà necessaria per bilità di dare aiuto. Tutti i diversi fenomeni andare alla ricerca della propria fonte e quin- comunitari, sia che si occupano di trascen- di rispondere in maniera adeguata alla pro- denza, sia che si occupano di curare malattie pria dimensione spirituale e alle necessità di mentali, sia di alcool o di droga, o di altri questa. malesseri umani, nascono con una esigenza di democraticità, senza ruoli strutturati, dove 10
maggio 2021 caosinforma n.143 APPROFONDIMENTI L'AUTO-AIUTO Auto-Aiuto significa aiutare qualcuno ad da una persona o da Dio. E' e deve essere il aiutare se stesso, cioè aiutare a riprendere un padrone del suo destino e lotterà fino all’ulti- processo di crescita personale e sociale. mo per conservare questa posizione. La spiri- Aiutare una persona a riflettere, analizzare la tualità costituisce una sfida all'attitudine stes- propria situazione, confrontarsi con essa, sa dell'alcolista con la sua esigenza di sotto- vedere fino a che punto può essere soddisfa- missione. Però, e questo è basilare, se l'alco- cente, e alla fine decidere cosa vuole fare è lista può accettare veramente la presenza di un processo spesso fastidioso e doloroso, ma un Potere superiore a se stesso, allora con l'unico efficace. questo passo trascendente modifica il più profondo della sua struttura interiore". Auto-aiuto significa: Umiltà. La natura di questa esperienza è arri- 1- Ascoltare ciò che una persona vuole vare a sentirsi totalmente umile per poter comunicare accettare che fuori di se esiste qualcosa più 2 - Condividere i suoi problemi e sentimenti grande e più forte che ama e protegge. senza emettere alcun tipo di giudizio Questo risveglio spirituale conduce ad abban- 3 – Offrirsi di fare da specchio alla situazio- donare la confidenza nella propria onnipoten- ne della persona za e ad accettare l'aiuto esterno. 4 – Aiutare la persona a prendere coscienza Quando il "drogato" abbandona i sentimenti delle difficoltà e del loro perché vendicativi e aggressivi verso se stesso e la 5 - Lasciare che la persona decida libera- vita, si ritrova inondato da sensazioni inedite: mente ciò che è veramente appropriato alla l'amore, l'amicizia e una soddisfazione serena sua situazione e se è necessario appoggiarla vanno a rimpiazzare la irritabilità e il caos nella sua decisione: solidarietà e supporto interiore. Con questa nuova forma di essere e senza interferire nel processo decisionale. stare nella vita non esiste più la imperiosa L' Auto-Aiuto libera una energia capace di necessità di bere o annientarsi con altre portare la persona, anche la più incallita, fuori sostanze. dalla sua dipendenza: questa energia proviene Toccare il fondo. Per la "teologia di A.A.", da una esperienza spirituale. Spiritualità. Dice come dice Gregory Bateson, questo passo è Harry Tiebout, psichiatra che ha studiato il di grande importanza per il processo di recu- meccanismo terapeutico degli AA, che “la pero e se non si produce sarà moIto difficile caratteristica dell’alcolista tipico è un accettare veramente l'aiuto che riscatta. Sono sentimento egocentrico dominato dalla diversi i disastri che possono far toccare il sensazione di onnipotenza che cerca in tutti i fondo a una persona: accidenti diversi, un modi di mantenere la sua integrità interiore. attacco di delirium tremens per un alcolista, Anche se questo è presente in altri disordini un coma per un tossicodipendente, una dia- emozionali, si presenta in forma quasi pura in gnosi senza speranza, etc. tutti gli alcolisti. Interiormente l’alcolista non accetta di essere controllato 11
caosinforma n.143 maggio 2021 Il fondo è diverso per persone diverse e e ora. Solo per oggi, domani, se ci sarà, qualcuno può morire prima di toccarlo. spero di fare in modo che sia migliore di Anche se possibile che una persona tocchi il oggi. fondo molte volte, è chiaro che non è inevi- Fede sì, religione no. E' una esperienza spiri- tabile anche se è un attimo di panico favore- tuale e non una chiesa. La vita spirituale non vole per il cambio. Molte volte qualche è una teoria intellettuale: si deve vivere. "amico", un parente "affettuoso" tira fuori da Talvolta quello spirituale è il compito più questo attimo di panico la persona perchè arduo, durerà tutta la vita per potersi svilup- ritorni al suo orgoglio e alla sua droga. pare totalmente. Consiste in un vero atto di Questa lo porterà a toccare il fondo più disa- abbandono, profondamente implicato nel strosamente la prossima volta, ammesso che processo terapeutico che porta al recupero. ci sarà una prossima volta, occasione matura L'individualità sfidante è un sentimento di per operare un cambiamento decisivo. grandiosità vicino alla megalomania sono Vivere un giorno alla volta. Restare nell'oggi caratteristiche ripetitive nella personalità è difficile per chiunque, però realmente tutto compulsiva. Se questi meccanismi non ven- ciò che possiede un essere umano è l'oggi, gono fermati, l’esperienza dell’abbandono queste 24 ore che stanno trascorrendo. non avverrà e si chiuderà la strada verso la Vivere "ieri" è doloroso e vivere "domani" crescita e la maturazione. Nelle altre espe- riempie di ansia. rienze dolorose iI vissuto non è tanto deva- L’auto-aiuto propone di condividere l’espe- stante e per questa stessa ragione non spinge rienza (il passato), il vigore (il presente) e la tanto drammaticamente verso il recupero. speranza (il futuro) ma pone l'accento sul qui 12
maggio 2021 caosinforma n.143 Recuperarsi significa uscire dal fango, ripa- dizione nella quale la persona lasciò di con- rare i disastri compiuti e iniziare a vivere con sumare la sostanza che la incatenava o di la gente e se necessario contro la gente. Ma praticare la condotta che la rendeva disgra- c'è una distinzione tra i concetti di cura e ziata, però si mostra risentita e piena di recupero. sfide. Discute, litiga spesso e si vede irritata E' possibile curarsi un raffreddore ma non come se le avessero tolto il giocattolo favori- una malattia cronica. Questa esigerà, in to invece di avervi rinunciato volontariamen- forma costante, non ripetere gli errori del te. passato per non rischiare una ricaduta. La Ha detto "sì" in superficie ma continua filosofia dell'Auto-Aiuto insegna che si pro- dicendo "no" interiormente e questo le crea duce all’intorno del recupero una concatena- molte colpe perché non si tratta di una vera zione che causa ed effetto nel seguente ordi- accettazione. ne: toccare il fondo dà alla persona coscienza Raggiungere il recupero quindi è un lungo di vulnerabilità e permette di trattare nuova- processo fatto di piccoli successi e passi mente con l'io; quindi è possibile l'abbando- avanti, ma anche di ristagni e retrocessioni. no, consistente in un vero e umile atto di Il "recuperato" non si è trasformato in un resa, per arrivare all’accettazione, tappa dove santo: ha lasciato di soffrire e far la persona è capace di digerire l'aiuto che soffrire.Tantomeno si è trasformato istanta- riceve, oltre a cooperare e mostrarsi ricettivo neamente in un servitore generoso; trasmette con gli altri. II risultato finale consiste in un la sua esperienza e appoggio perché in que- grado variabile di pace conseguenza della sto stesso gesto sta ottenendo materia e stru- fine delle lotte e divisioni interiori. Bisogna menti per il proprio recupero. Come dicono distinguere il recupero come somma di tutto molti, l'auto-aiuto sarebbe in realtà una il processo anteriore dell'astinenza, dalla con- forma di "egoismo cooperativo". 13
caosinforma n.143 maggio 2021 “FINESTRA DI JOHARI” Noi comunichiamo sempre. Comunichiamo L’essere umano ha mille sfaccettature e tanti con parole, con gesti, con il corpo, con un aspetti della propria personalità di cui è con- rossore che ci tradisce anche quando non sapevole e altrettanti di cui non ne è a cono- vogliamo far vedere un imbarazzo che pro- scenza o che ha rimosso. A proposito di que- viamo. sti diversi IO che sono presenti in noi, negli anni 50, Joseph Luth e Harry Ingham, psico- Volenti o nolenti comunichiamo: possiamo logi americani, hanno messo a punto un parlare francamente ma anche tra le righe o modello che illustra e aiuta a comprendere manipolando oppure omettendo. Possiamo come funzioniamo noi e la nostra comunica- anche cascare dalle nuvole quando qualcuno zione interpersonale. La Finestra di Johari” ci dice che siamo fatti in un tal modo che (chiamata così per le iniziali dei loro nomi) assolutamente non ci riconosciamo e ci permette di analizzare noi stessi (e gruppi possiamo anche stupirci quando qualche di persone) attraverso una “finestra” compo- nostro talento ci si rivela quando ci lan- sta di quattro quadranti della nostra persona- ciamo in nuove avventure. lità come dalla seguente figura: 14
maggio 2021 caosinforma n.143 Il primo quadrante viene chiamato “Io Secondo questo modello, per un miglior rap- Aperto o Area Pubblica” ed è quella parte porto interpersonale, l’ideale sarebbe espan- di noi di cui siamo consapevoli e che anche dere al massimo l’Io aperto o area pubblica, gli altri conoscono di noi. Nell’Io aperto si andando a diminuire le altre tre zone. svolge la nostra comunicazione più diretta, L’espansione dell’area pubblica va fatta spontanea, efficace e congrua. Nell’area riducendo le altre aree. pubblica comunichiamo con fiducia mutua Il feedback e l’ascolto sincero delle altre creatività, abbiamo meno rischi di errori di persone in relazione a noi stessi è la chiave interpretazione e spendiamo meno energia per fare chiarezza su aspetti di noi che non perché avviene tutto di forma naturale. IO conosciamo e che risiedono nel nostro punto SO e DICO cieco. Chiedere o comunque avere (anche quando non richiesto) un parere su di noi Il secondo quadrante chiamato “Io Cieco o dalle persone con cui ci rapportiamo, è sicu- Punto Cieco” è quella nostra parte che non ramente un’opportunità per crescere in auto conosciamo ma che gli altri riescono a vede- consapevolezza e diminuire l’Io cieco. re di noi. Il nostro punto cieco è frutto di una Per espandere l’Io aperto in modo che vada comunicazione trapelata che esce fuori a ad occupare spazio del quadrante dell’Io nostra “insaputa”. In questo ambito, spesso segreto, l’unico modo è esporsi e condivide- quando qualcuno ci dice di essere in quel re i propri lati del carattere. Non più nascon- modo che non riconosciamo, stabiliamo una dersi ma aprirsi. comunicazione critica, autoritaria che spesso L’Io inconscio invece si rivela in varie occa- può generare ostilità. IO NON SO e DICO. sioni: attraverso l’osservazione degli altri (e in questo caso va ad aumentare il punto cieco), con un insight individuale o durante “Io Segreto o Facciata” è il terzo quadran- dinamiche e discussioni di gruppi dove te. Qui conosciamo lati del nostro carattere emergono aspetti fino allora ignoti a noi e che gli altri non vedono perché deliberata- agli altri. Uscire dalla propria zona di com- mente decidiamo di non renderli pubblici. fort e sperimentarsi in nuovi ambiti può farci Scegliamo di nascondere la nostra personali- scoprire talenti e attitudini inaspettate. Tutta tà per paura di rifiuto, diffidenza, vergogna, l’area inconscia è un mondo da scoprire. riservatezza o manipolazione. Ovviamente in La finestra di Johari è una matrice che mette questa area la comunicazione è trattenuta. in evidenza questi vari livelli di consapevo- IO SO ma NON DICO. lezza presenti in tutti noi e allo stesso tempo è un ottimo strumento per fare chiarezza di L’ultimo quadrante è “L’Io Inconscio o dei nostri comportamenti e atteggiamenti che Area Ignota”. Questa è l’area del potenziale mettiamo in atto quando siamo in intera- inesplorato, dei talenti nascosti, della creati- zione con l’altro. Aprendo la nostra area vità repressa, della paura dei rischi, dei fatti pubblica agli altri, miglioriamo la nostra rimossi. In questa area le informazioni non comunicazione e i rapporti interpersonali che sono conosciute né da noi né dagli altri. diventano più fluidi, diminuendo così quella NON SO e NON DICO. sensazione di isolamento che spesso proviamo. 15
caosinforma n.143 maggio 2021 CRONACHE EMOTIVE EDUCARE AL FUTURO Un obiettivo inderogabile è quello di educare al futuro. L’attività educativa ha indubbiamente la funzione di trasmettere la cultura comunitaria e di adattare i giovani alla realtà attuale. Le più belle pagine della storia dell’educazione mostrano pure un’altra faccia dell’attività educativa, quella che decifra il passato e coopera alla creazione di una nuova realtà ancora allo stato nascente. Secondo alcuni questa seconda modalità di educare si raccomanda particolarmente nello stato presente, attraversato per un verso da una vasta serie di bisogni ed aspirazioni nuove. A livello di conoscenza l’educazione dovreb- be integrare il sapere disciplinare attorno ai grandi problemi dell’uomo e del suo essere al mondo, superando l’orizzonte di una con- cezione scientifica e pragmatistica dell’istru- zione. “Apprendere per comprendere” potrebbe Apprendere a vedere la realtà “altrimenti” essere lo slogan di una istruzione e di una dovrebbe essere la meta di quell’atteggia- educazione aperta al futuro. Essa inoltre mento di pensiero, che rende liberi da visio- dovrebbe incitare ad adottare un nuovo stile ni deterministiche dell’esistenza e che appel- di pensiero che sappia andare oltre la la all’azione ed alla responsabilità umana per superficie del reale e giungere a quei livelli le sorti del mondo. Esso aiuterebbe a far profondi della vita, dove nascono le nuove superare gli schemi imposti alla nostra vita forze e sbocciano i nuovi programmi di vita, individuale e quelli che noi imponiamo a noi dove si forzano i limiti del presente e ci si stessi; libererebbe dalle catene della routine, avventura nell’ “estraneità inattesa” del della ripetizione, del funzionamento superfi- futuro. Ciò comporta di conseguenza la ciale ed aprirebbe a nuove e più qualificate necessità di andare oltre la logica di una forme di azione: ovviamente con senso di ricerca limitata alle contatazioni empiriche, gradualità e di misura. dando aggio alle categorie del potenziale e del possibile, della creatività o dello “stato nascente”. 16
maggio 2021 caosinforma n.143 LETTO PER VOI LE PAROLE DI ECONOMIA CIVILE E, sempre a proposito di identità, non possi- mo non citare le parole che aiutano a defini-re la nostra realtà dal punto di vista econo-mico sosciale. Utoilizziamo a tal fine la defi-nizione dei vocaboli economici fornata da Stefano Zamagni, ex presidente dell'Agenzia per il terzo settore, apprezzato in tutto il mondo per i suoi studi in materia di econo-mia sociale e che dal 27 marzo 2019 è pre-sidente della Pontificia accademia delle scienze sociali bene totale (ad es. il PIL nazionale) conven- ga “annullare” il bene (o benessere) di qual- cuno a condizione che il guadagno di benes- Bene Comune sere di qualcuno altro aumenti in misura suf- Cosa si nasconde dietro l’espressione bene ficiente per più che compensarlo. comune? Un modo semplice, ma efficace, Non così, invece, con una moltiplicazione: di afferrare il significato di bene comune è l’annullamento anche di un solo fattore azze- quello di porlo al confronto col concetto di ra l’intero prodotto. bene totale. Detto in altri termini, quella del bene comu- Mentre il bene totale può essere ne è una logica che non ammette sostituibi- metaforicamente reso con l’immagine di lità (ovvero trade off): non si può sacrificare una sommatoria, i cui addendi il bene di qualcuno – quale che ne sia la rappresentano i beni individuali (o dei situazione di vita o la configurazione sociale gruppi sociali di cui è formata la società), il – per migliorare il bene qualcun altro e ciò bene comune è piuttosto paragonabile ad per la fondamentale ragione che quel qualcu- una moltiplicazione, i cui fattori no è pur sempre una persona umana! rappresentano i beni dei singoli indi-vidui (o Per la logica del bene totale, invece, quel gruppi). qualcuno è un individuo, cioè un soggetto Immediato è il senso della metafora: in una identificato da una particolare funzione di sommatoria se anche alcuni degli addendi si utilità e le utilità – come si sa – si possono annullano, la somma totale resta comunque tranquillamente sommare (o confrontare), positiva. Anzi, può addirittura accadere che perché non hanno volto, cioè identità, né sto- se l’obiettivo è quello di massimizzare il ria. 17
caosinforma n.143 maggio 2021 Crisi muovere mediante un supplemento di pen- Due sono i tipi di crisi che, grosso modo, è siero e soprattutto la testimonianza delle possibile identificare nella storia delle nostre opere. Così è stato quando Benedetto, lan- società: dialettica l’una, entropica l’altra. ciando il suo celebre “ora et labora”, inaugu- Dialettica è la crisi che nasce da un conflitto rò la nuova era, quella delle cattedrali. fondamentale che prende corpo entro una determinata società e che contiene, al pro- Economia civile prio interno, i germi o le forze del proprio L’espressione “economia civile” compare superamento. per la prima volta nel lessico politico-econo- Esempi storici e famosi di crisi dialettica mico nel 1753, anno in cui l’Università di sono quelli della rivoluzione americana, Napoli istituisce la prima cattedra al mondo della rivoluzione francese, della rivoluzione di economia, affidandone la titolarità ad di ottobre in Russia nel 1917. Antonio Genovesi, la cui opera fondamenta- Entropica, invece, è la crisi che tende a far le del 1765 reca per titolo Lezioni di econo- collassare il sistema, per implosione, senza mia civile. modificarlo. Questo tipo di crisi si sviluppa L’economia civile si fonda sulle virtù civiche ogniqualvolta la società perde il senso –cioè, e sulla natura socievole dell’essere umano, il letteralmente, la direzione– del proprio ince- quale è spinto ad incontrarsi, anche nel mer- dere. cato, con l’altro. Anche di crisi entropica la storia ci offre I pilastri tipici dell’economia civile sono la esempi notevoli: la caduta dell’impero roma- virtù, la socialità e la felicità. no; la transizione dal feudalesimo alla Se l’economia civile è una proposta di ricer- modernità; il crollo del muro di Berlino e ca, una prospettiva sull’oggi, criterio di valu- dell’impero sovietico. tazione delle concrete esperienze economi- Perché è importante la distinzione tra crisi che, essa è anche una profezia, che sta di dialettica e crisi entropica? Perché sono fronte all’economia di tutti i giorni come un diverse le strategie di uscita dai due tipi di dover-essere, e che ci ricorda gli obiettivi crisi. Non si esce da una crisi entropica con più alti ai quali la convivenza civile, econo- aggiustamenti di natura tecnica o con prov- mia inclusa, può giungere. vedimenti solo legislativi e regolamentari – In questi secoli, attraversati da mille con- pure necessari – ma affrontando di petto, traddizioni, l’ideale di una economia final- risolvendola, la questione del senso. mente civile ha accompagnato lo sviluppo Ecco perché sono indispensabili a tale scopo del pensiero e della prassi economica. minoranze profetiche che sappiano indicare L’economia reale diventa economia civile alla società la nuova direzione verso cui ogniqualvolta un’impresa, un’organizzazio- 18
maggio 2021 caosinforma n.143 ne, un consumatore, una scelta individuale Il risultato è che, parlando con gli studiosi riesce a fare il “salto della gratuità” e americani, si nota davvero una chiusura, per- suscitare rapporti di reciprocità. ché per loro la storia del pensiero economico nasce nella prima metà del 700, mentre per Libertà noi nasce nell’XI secolo. Tre sono le dimensioni costitutive della Finchè le cose vanno bene, nessuno pensa ai libertà: l’autonomia, l’immunità, la capaci- fondamenti. Il fondamento sta sotto terra, tazione. non si vede. Tutti vogliono vedere l’edificio. L’autonomia dice della libertà di scelta: non Ma sappiamo che, se il fondamento non è si è liberi se non si è posti nella condizione solido, l’edificio collassa. di scegliere. L’immunità dice, invece, dell’assenza di Qualità della Vita coercizione da parte di un qualche agente Alla base del nuovo modello di crescita c’è esterno. È, in buona sostanza, la libertà una specifica domanda di qualità della vita. negativa (ovvero la “libertà da”) . Ma la domanda di qualità va ben al di là di La capacitazione, (letteralmente: capacità di una mera domanda di beni manifatturieri (o azione) infine, dice della capacità di scelta, agricoli) “ben fatti”. di conseguire cioè gli obiettivi, almeno in È piuttosto una domanda di attenzione, di parte o in qualche misura, che il soggetto si cura, di servizio, di partecipazione – in pone. Non si è liberi se mai (o almeno in buona sostanza, di relazionalità. In altri ter- parte) si riesce a realizzare il proprio piano mini, la qualità cui si fa riferimento non è di vita. tanto quella dei prodotti (beni e servizi) oggetto di consumo, quanto piuttosto la qua- Pensiero Economico lità delle relazioni umane. Per gli americani, e dunque per il mondo La qualità della vita viene misurata sull’as- intero la storia del pensiero economico nasce se della libertà, intesa come possibilità di nel 700 con Adam Smith. autorealizzazione, mentre l’aumento del red- Non per colpa loro, ma per colpa di noi dito pro-capite indica semplicemente una italiani, che non abbiamo tradotto i nostri maggiore capacità di spesa da parte della libri. persona. I libri di Antonino da Firenze, che Schumpeter considera il più grande econo- Società Civile mista prima di Adam Smith, non sono mai La società civile è quell’insieme di stili di stati tradotti, così come quelli di Bernardino vita, di regole e di istituzioni che fa sì che la da Siena. 19
caosinforma n.143 maggio 2021 natura ambivalente dell’essere umano, la sua realizzano i propri interessi operando all’in- “insocievole socievolezza", possa essere terno e per mezzo delle istituzioni. orientata al bene comune. L’insieme dei corpi sociali intermedi di cui parla la Umanesimo Civile Costituzione italiana: famiglia, associazioni- L’Umanesimo civile fu un particolarissimo, smo, terzo settore. breve, periodo della storia italiana che eser- I corpi intermedi della società civile – come cita ancora oggi il suo fascino, e continua a sono indicati all’art.2 della nostra carta rappresentare un decisivo punto di riferimen- costituzionale – sono considerati dagli stu- to culturale, perché fu il risultato di una feli- diosi di economia politica (a differenza degli ce alchimia tra i valori dell’antichità, classi- studiosi di economia civile) tanto importanti ca e cristiana, e le nuove esigenze politiche, per il progresso culturale e morale del Paese, culturali ed economiche che in quegli anni quanto irrilevanti per il suo successo econo- irrompono sulla scena dell’Occidente. mico. Oggi sappiamo che non è possibile compren- La società civile non può essere riduttiva- dere la genesi dell’economia civile e più in mente identificata con l’esistenza di una plu- generale dell’economia politica senza fare i ralità di istituzioni capaci di controbilanciare conti con l’Umanesimo civile italiano e la la forza dello Stato. sua civiltà cittadina. Ciò è necessario, ma non sufficiente. Nelle Ripartire idealmente nella ricostruzione della nostre realtà odierne, la società civile o trova tradizione dell’economia civile il modo di esprimersi a livello della sfera dall’Umanesimo significa allora cercare di delle relazioni economiche, proponendosi raccordare l’economia contemporanea con la come forza autonoma e indipendente, oppure sua storia millenaria: significa mostrare che rischia di diventare poco più che una espres- la riflessione sull’economico non è un fungo sione letteraria, una sorta di wishful thinking. che spunta all’improvviso nella stagione La “nuova” società civile di cui l’Italia ha della modernità, ma una nuova fioritura di urgente bisogno per raccogliere la sfida della un albero secolare, che può, ancora, rifiorire. post-modernità non può non includere una L’“età dell’oro” dell’Umanesimo civile è vitale economia civile. senza dubbio la Toscana della prima metà Nei Paesi dove è debole la società civile, i del Quattrocento. I suoi maggiori esponenti cittadini perseguono e tutelano i propri inte- e interpreti furono Coluccio Salutati, Poggio ressi “proteggendosi” dalle istituzioni (non Bracciolini, Leonardo Bruni, Léon Battista pago le tasse perché così mi arricchisco più Alberti e Matteo Palmieri, Antonino da in fretta; pratico il free-riding perché rispar- Firenze. È un’età che vede a Firenze una mio risorse o energie, e così via); in quei concentrazione straordinaria di artisti, da Paesi dove invece essa è robusta, i cittadini Brunelleschi, Masaccio e Donatello, Botticelli, Della Robbia, Beato Angelico. 20
maggio 2021 caosinforma n.143 OLTRE DIO alla scoperta dell'uomo. L'identità della persona umana. Una Riflessione di Giuseppe Barzaghi Giuseppe Barzaghi (Monza, 5 marzo 1958) è un religioso, filo- sofo e teologo italiano, direttore della Scuola di anagogia, fon- data dal cardinale Giacomo Biffi. Discepolo del filosofo Gustavo Bontadini e frate domenicano, è stato l'interlocu- tore privilegiato di Emanuele Severino sulla questione di Dio e del cristianesimo Nella sua opera “Oltre Dio”, Barzaghi si un’espressione di Dionigi): se ogni cosa è interroga dapprima sull’essenza del cristia- eterna, e tale dunque è anche il suo apparire, nesimo per giungere ad affermare la necessi- esso deve continuare ad apparire, eternamen- tà, per il credente, di assumere alcune fonda- te, anche quando “non appare”. «Dunque – mentali posizioni filosofiche riguardo alla afferma il filosofo –, se tale apparire non vera comprensione della realtà: «Se il permane nell’orizzonte dell’apparire che è la Cristianesimo è essenzialmente la partecipa- mia coscienza, perché consta l’apparire- zione della vita di Dio, cioè della vita eterna, scomparire dell’ente, deve comunque conti- per comprenderlo occorrerà porsi dal punto nuare ad apparire […] in modo determinatis- di vista di Dio, cioè dell’eterno» (p. 13). simo, dunque alla sola scienza di Dio cui Secondo Barzaghi, l’Essere assoluto «non eternamente appaiono gli eterni. Non può essere inteso come qualcosa accanto ad ammettere questa scienza di Dio, cioè Dio, altre cose, e conseguentemente diviene il significa ammettere che l’apparire, che è pur punto di vista rigoroso per l’ispezione del un non-niente, sia un niente nel momento in tutto» (p. 17). In questo senso, la filosofia di cui non appare più determinatamente, indivi- Emanuele Severino, che si presenta come dualmente» (p. 24). Questa scienza – chia- alternativa al teismo, offre in realtà per mata nel linguaggio tomista scientia Dei Barzaghi il fianco a un nuovo percorso argo- visionis – «ha la fisionomia dell’apparire mentativo in favore dell’esistenza di Dio (un infinito di cui parla Severino nei suoi scritti» Dio però non inteso come oggetto: da qui il (p. 17). titolo dell’opera, che evoca esplicitamente 21
caosinforma n.143 maggio 2021 LA “PAROLA” DELLA DOMENICA Appunti e spunti di riflessione tratti dalle meditazioni di don Nicola intorno alle letture domenicali "CERCHIO" 18 aprile 2021 Le letture di oggi ci fanno riflettere sul senso della comunità, inclusa ovviamente la nostra e, quindi sul senso delle relazioni, dei cambiamenti e della stessa Resurrezione.“C’è un messaggio diretto a tutti. Un messaggio universale, nessuno escluso. È come una bella lettera che arriva a ciascuno di noi” Esordisce così don Nicola nel consegnarci le sue riflessioni sulle letture domenicali oggi. (Atti degli Apostoli 3,13-15.17-19; Salmo 4; Prima Lettera di san Giovanni 2,1-5a; Luca Laddove il centro del cerchio è occupato non 24,35-48) da un “protagonista” ma dal valore condi- Lo stesso don Nicola ci confida di aver cer- viso del bene, che accomuna i partecipanti. cato di entrare nell’esperienza che In gioco c’è la verità, rappresentata dai rap- l’Evangelista Luca vuole trasferirci, invita- porti di reciproco aiuto e dal Bene che lo doci ad andare al di là del mero racconto di consente. un fatto. Il cerchio permette, infatti, a ognuno di Non a caso, Gesù, nel brano evangelico di guardare negli occhi l’altro e di riconoscersi oggi, si affianca ai discepoli e non si colloca sullo stesso livello. davanti o dietro, ma in “stette in mezzo a Difatti, la verità si percepisce attraverso la loro” a loro, a testimoniare la necessità di realtà e non coincide con i nostri fantasmi, è un rapporto di condivisione e di crescita un è un toccare più profondo. È, in effetti, comune. un “entrare dentro”. Non a caso, aggiunge don Nicola, facendo Ed è in fondo, questa, un’esperienza di riferimento all’esperienza, al metodo, agli resurrezione. incontri che avvengono nel nostro Centro, le Essa infatti non avviene una sola volta per persone (siano essi operativi, familiari, tutte, ma è un’esperienza che si rinnova coordinatori di Struttura o di Area) si radu- costantemente. nano sempre in cerchio. È quell’esperienza che ci “fa andare avanti”, Il cerchio, infatti, è la figura geometrica che ogni volta che ci risvegliamo dal sonno meglio rappresenta e traduce il senso dello della notte, o dalle oscurità delle nostre stare insieme. ombre. 22
maggio 2021 caosinforma n.143 La stessa resurrezione di Lazzaro ci dice Il Signore apparendo ai suoi discepoli ci dà questo, “egli non è risorto solo dalla morte una buona notizia: “anche noi possiamo fisica (una resurrezione, questa, tempora- risorgere”. nea), ma soprattutto dalla morte dello spiri- In tal seno è significativo, ancor più, lo stes- to. so invito di Cristo a mangiare insieme. In realtà la resurrezione è un momento di Mangiare, in fondo, è il segno di una comu- crescita chi ci riguarda e ci aiuta a capire la nione ritrovata; è un invito a stare insieme, a verità sulla nostra vita. nutrirsi di pane, di e reciprocità, ad essere Cosicché, riprendendo la riflessione sulla testimoni, non predicatori. maschera che nasconde il nostro vero volto, “La possibilità c’è. Ma possiamo solo speri- don Nicola, ci ricorda che solo quando guar- mentarla”. diamo dietro la maschera vediamo veramen- te il volto di noi stessi e dell’altro. Così come ci invita a fare il Vangelo di Luca: “entrare nella esperienza”. Il brano evangelico di oggi quindi ci testi- monia proprio questa capacità di cogliere la verità che si cela dietro il fatto. Un’ espe- rienza di ascolto e di visione profonda che apre veramente. 23
caosinforma n.143 maggio 2021 LA “PAROLA” DELLA DOMENICA Appunti e spunti di riflessione tratti dalle meditazioni di don Nicola intorno alle letture domenicali IL PASTORE E IL MERCENARIO 25 aprile 2021 Oggi ci arrivano tante sollecita- zioni dalle Letture. San Giovanni ci parla della pecora e del pastore, ma anche stavolta lo fa per andare oltre. Sembra proprio il richiamo a cia- scuno di noi, e al nostro modo di fare comunità affinché ci ricono- sciamo anche noi come pecore, figli amati da Dio. Dimensione che viene ricordata anche da Pietro negli Atti degli Apostoli attraverso la sua perso- nale testimonianza. In realtà, come suggerisce don Nicola, bisogna capire qual è l’esperienza nostra che potrebbe somigliare a questa. Anche per- ché, in fondo la “parola” del Vangelo Preso alla lettera il brano evangelico propo- riguarda direttamente la nostra vita. E trova sto oggi, infatti, sembra mettere in cattiva sempre una corrispondenza con la nostra vita luce la figura del mercenario, alimentando personale e comunitaria. una contrapposizione tra bene e male, giusto Del resto l’amore e la vita sembrano trovare ed ingiusto che ci allontana dal vero messag- una perfetta coincidenza nella realtà testimo- gio evangelico. niata da Gesù. In realtà tali attribuzioni non corrispondono L’espressione di Gesù: “io sono” dice tantis- a ruoli definiti, attribuibili tout court all’uno simo. o all’altro personaggio e, soprattutto, distanti Tira in ballo il tema della identità. E soprat- lontani dalla nostra esperienza personale. tutto il tema della relazione, laddove non c’è Piuttosto essi stanno a significare atteggia- identità vera, compiuta, se non si riconosce menti che appartengono a ciascuno di noi. la relazione alla base di essa. Tutti, difatti, come il mercenario, siamo Il mercenario e il pastore rimandano, allora, portati ad utilizzare l’altro in funzione dei anch’essi al tema del rapporto. nostri obiettivi personali. In effetti, laddove c’è un’apparente contrap- Cosicché il bano evangelico non è una con- posizione di ruoli, tra il il pastore e il mer- danna del mercenario, come persona. Quanto cenario, bisogna leggere più che la contrap- piuttosto un’ulteriore dimostrazione della posizione, la prospettiva relazionale, integra- dimensione universale, incondizionata, gra- tiva, suggerita da don Nicola. tuita dell’amore di Dio per le sue creature. 24
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