PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" Anno LXIV 5 / 2019 - Associazione Movimento Tra Noi

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PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" Anno LXIV 5 / 2019 - Associazione Movimento Tra Noi
PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO “TRA NOI”
Anno LXIV   5 / 2019                              PER LA SPIRITUALITÀ
                                                   DELL’ACCOGLIENZA

 L’ANGOLO DELL’ARTE                         POLITICA
                      La mamma              Il ritardo dell’Italia
       “una finestra nel mondo”             industriale
PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" Anno LXIV 5 / 2019 - Associazione Movimento Tra Noi
Periodico mensile del
                              Movimento “Tra Noi”
                                                                                                  EDITORIALE

                                                               Un grembiule per servire
Direttore responsabile: Matilde Gana
Coordinamento redazionale:
Antonella Simonetta
Fotografie: Archivio fotografico “Tra Noi”

                                                              È
Fotocomposizione e stampa:
Mancini Edizioni s.r.l. - Roma
Cell. 335.5762727 - 335.7166301
Redazione centrale: Via Machiavelli, 25 - Roma
                                                                    veramente un dono rispondere al desiderio di potere della nostra società, con
Direzione, amministrazione e redazione “Tra Noi”:                   uno stile di vita che fa della relazione con l’altro un servizio, una disponibilità
                                                                    totale, un continuo sporcarsi le mani per condividere fino in fondo le gioie e i
Via Monte del Gallo, 113 - 00165 Roma
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www.movimentotranoi.it                                        dolori di coloro che ci stanno intorno.
Tra Noi viene inviato gratuitamente chiunque ne fac-          Non è una proposta attuale, ma una sapienza che deriva da quel mi “amò fino alla
cia richiesta. Si sostiene grazie al contributo volonta-
rio dei Membri del Movimento “Tra Noi” e alla gene-           fine” di Gesù espresso già in quella lavanda dei piedi che qualifica il suo rinnegare
rosità dei lettori a cui stanno a cuore questa rivista e
le sue finalità.                                              se stessi per amore.
             CCP n. 26933002 intestato a:                     Se riusciamo a sperimentare un poco questa realtà scopriremo il senso vero e profon-
                 Associazione “Tra Noi”
           via Machiavelli, 25 - 00185 Roma                   do della libertà, pur sentendo il paradosso di tale conquista. Lo ha sperimentato Ma-
Per richiedere l’abbonamento o per qualunque
corrispondenza contattare il Tra Noi.
                                                              ria nel suo “eccomi, sono la serva del Signore”, ce lo ha insegnato Gesù e nella spi-
Raccomandiamo di comunicare tempestivamente qualun-           ritualità dell’accoglienza, proposta dal Movimento Tra Noi, è dimensione essenziale.
que cambio di indirizzo onde evitare inutili spese postali.
Sped. abb. post. Art. 2 Comma 20/C L. 662/96 Filiale
                                                              Per accogliere consapevolmente e operosamente il fratello bisogna imparare a servire
di Roma Aut. Tribunale di Roma n. 277 del 15 maggio 1952      e per questo è importante il grembiule, ossia uno strumento che diventa segno di una
                                                              costante e gioiosa capacità di inginocchiarsi davanti al fratello e servirlo, lavando i
Finito di stampare: Maggio 2019

                                                              suoi piedi. Il frutto sarà la purificazione reciproca, il gusto di un potere sul proprio
IN QUESTO NUMERO

             2 Editoriale                                     io che riducendolo, lo sublima. E’ la bellezza del dare, dello spogliamento di sé, della
  		 Un grembiule per servire                                 pace interiore che diventa gioia per quanti incontriamo: la pace e la gioia del Risorto.
             3 Camminiamo insieme                             Ce lo propone don Plutino ponendo tutto nella mani di Maria, a partire dalla fami-
  		Tutto nelle mani di Maria                                glia, da questa povera famiglia tenaglia di giochi politici e mediatici. Non è da mano
             5 Attualità                                      la situazione della nostra Italia chiamata alle elezioni europee con un ritardo indu-
              	Questa povera, povera                        striale che pesa su tutta la politica e la vita dei cittadini. Una panoramica la offre
                   famiglia                                   l’articolo di Armando Caropreso, mentre uno sguardo che mi-chiama è la voce di un
                                                              giovane tranoista che invita a riflettere sulle proprie scelte vocazionali, fondamento
             6 Politica
  		Il ritardo dell’Italia                                   di un vivere sereno con e per gli altri.
     industriale                                              Don Orione ci sollecita ad essere intraprendenti e magnanimi: non si può servire ed
                                                              amare senza uno spirito di “intrapresa” che spinge a camminare alla testa dei tempi
             8 Riflessioni                                    senza paura, ma con il coraggio che viene dalla presenza di Dio in noi, per noi e con noi.
  		Uno sguardo
                                                              L’inverno di Maria che don Marco Pozza delinea nella partecipazione della Vergine
     che mi chi-ama
                                                              alla passione del Figlio Suo, è la più alta espressione del servizio che sconfigge il
     10 Nello spirito di don Orione                           maligno e porta alla costante intercessione.
  		Intraprendenti e                                         Il racconto ci narra della esigenza di scrivere sulla sabbia le offese ricevute e sulla
     magnanimi                                                pietra i gesti di amore. E’ un modo per rinnovare il desiderio di servire senza ombre
     11 Gocce di spiritualità                                 ed interessi.
  		L’inverno di Maria                                       La testimonianza di don Peppe Diana, scritta da Roberto Saviano, ricorda che servi-
     15 Il racconto                                           re il popolo del quale si fa parte, a volte, può portare al martirio e, tristemente, alla
  		 Un ceffone nel deserto                                   calunnia. La Bibbia e la musica: una esperienza di don Michele, giovane sacerdote
                                                              orionino, è ancora un modo per indicare come servire, attraverso l’arte la Verità e
     16 Testimonianza                                         pacificare gli animi.
  		Don Peppe Diana
                                                              L’angolo dell’arte richiama il luogo primitivo dell’anima: la mamma come “una
     Per amore del popolo
                                                              finestra sul mondo”, nella sua capacità di incubare, generare, nutrire, proteggere la
     18 L’angolo dell’arte                                    vita amando. L’arte ha rappresentato tutto questo con opere tra le più celebri.
  		La mamma “una finestra                                                                            In diretta dal Movimento ci racconta qualcosa
     nell mondo”                                                                                       sulle ultime attività e sulla esigenza di vivere
     20 In diretta dal Movimento                                                                       e diffondere, soprattutto tra i giovani, la spiri-
     21	Il progetto “DAVKA”                                                                           tualità dell’accoglienza come stile di vita.
     23	(In)Formarsi                                                                                  E’ un impegno per servire con gioia l’uomo e
             sull’Informare! Quando il                                                                 la società del nostro tempo, per modestamente
             tempo passa…                                                                              costruire un mondo migliore.
        23	Da Lavello all’Incoronata                                                                                              LA REDAZIONE
                   Una stupenda avventura!
PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" Anno LXIV 5 / 2019 - Associazione Movimento Tra Noi
La voce del Padre

                                                                                                                        Camminiamo insieme
 Tutto nelle mani di Maria
F
      in dall’inizio il movimento Tra Noi lo abbiamo af-       vero che garantisce la continuità del suo cammino.
      fidato nelle mani di Maria, salvezza del Popolo          Possiamo dire, con tutta sincerità che il movimento è
      Romano, proprio nella cappella borghesiana.              cresciuto respirando Maria. Difatti tutte le varie inizia-
Come potevamo affrontare con le nostre modestissi-             tive sono prese e condotte sotto lo sguardo di Maria,
me forze una mole di lavoro che riguardava non solo            dalle più semplici alle più complesse; come gli incontri,
i corpi e l’aspetto sociale, ma le anime di migliaia di        i colloqui, la soluzione delle varie problematiche, tutto
persone?                                                       nella luce di Maria, anche il saluto a chi parte, la «Ma-
Il nostro atto di fiducia in Maria, da quanto possia-          donna ti accompagni in tutti i tuoi viaggi». Augurio che
mo constatare, continua a dare i suoi frutti. La buona         esprime continuità dell’azione e la presenza di Maria
Madre continua a guidarlo per mano, proprio come un            in quell’ultimo viaggio, quando la buona Madre, nella
bambino. È Gesù che dice: «Se non vi fate piccoli come         sua bontà, ci presenta al suo Figlio Gesù. Don Orione
i bambini non entrerete nel regno dei cieli».                  diceva: «Dobbiamo essere piccoli, piccoli e umili ai pie-
Che il movimento sia ancora guidato da Maria non è             di della santa Madonna». E Tra Noi ha la spiritualità
una debolezza, ma fiducia, sicurezza, affetto, amore           della piccolezza per rimanere con tutti i suoi membri e

                                                           3     5/2019
PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" Anno LXIV 5 / 2019 - Associazione Movimento Tra Noi
altre preghiere e la celebrazione Eucaristica è
Camminiamo insieme
                                                                                                  una risposta concreta alla presenza di Maria, la
                                                                                                  madre di ognuno di noi; l’impegno di una vita
                                                                                                  coerente al nostro battesimo, la preghiera, la
                                                                                                  partecipazione ai sacramenti, per i più generosi
                                                                                                   la recita del rosario, tutti mezzi che incorag-
                                                                                                   giano una vita interiore tutta mariana.
                                                                                                   Intanto la presenza assidua di Maria nella vita
                                                                                                   di ogni giorno manifesta la sua fedeltà al te-
                                                                                                    stamento di Gesù pendente, tra atroci dolori,
                                                                                                    dalla croce che ci affida per sempre a Lei e ce
                                                                                                    la dona per Madre. In Giovanni, il discepolo
                                                                                                    prediletto, eravamo presenti ognuno di noi e
                     simpatizzanti ai piedi di Maria in continuo rendimento              Gesù ce lo ripete ancora oggi: «Ecco la tua Madre» e
                     di grazie per tutto quello che ha fatto e continua a fare           rivolto a lei dice: «Donna, ecco tuo figlio». Maria ci ha
                     in favore di migliaia di nostri fratelli e sorelle prove-           generati nel dolore e ci ha accolti, come figli veri.
                     nienti da diverse parti del mondo in cerca di lavoro, o             La presenza di Maria è misteriosa ma operante, la sen-
                     di scoprire i valori spirituali che la Chiesa offre a tutti i       ti, ti parla e ti dice: «Continua, vai avanti, sono con te».
                     popoli del mondo, senza distinzione di cultura, lingua,             Ma non la vedi, anche in questo ci vuole fede e tanta
                     di religione o di razza.                                            fede. Difatti Maria è la donna di fede, e ci precede nel
                     È quello che continuamente avviene nei vari centri di               nostro cammino nella fede.
                     accoglienza, nelle scuole e soprattutto nei rapporti                Tra Noi è tutto opera di Maria, creatura di Maria.
                     personali.                                                          Ogni membro o simpatizzante, se vuole essere fedele
                     E tutto questo lavoro è per radicare nello spirito una              alla sua missione deve vivere questa spiritualità maria-
                     devozione mariana tenera e profonda in quanti la Divi-              na e comunicarla nei vari ambienti dove si trova.
                     na Provvidenza ci fa incontrare in questo nostro cam-               La luce è sempre luce, anche quando ci sono le tenebre,
                     minare insieme.                                                     non può perdere la sua natura, così il tranoista deve
                     Oltre il lavoro individuale e nei vari ambienti, Tra Noi            essere coerente con i suoi impegni, è una esigenza del-
                     per sviluppare una spiritualità mariana, organizza an-              lo spirito per vivere e testimoniare la gioia cristiana,
                     nualmente varie manifestazioni dove gruppi di Paesi                 caratteristica della spiritualità dell’accoglienza. •
                     diversi si incontrano insieme per lodare Maria. Una
                     di queste manifestazioni da trentotto anni si svolge                                                                    d. S. P.
                     la domenica precedente la solennità dell’Immacolata
                     nella splendida basilica di Santa Maria Maggio-
                     re in onore di Maria regina del mondo: la pro-
                     cessione con i cesti di fiori preceduta dai bam-
                     bini, la celebrazione eucaristica, i vari canti, la
                     presenza di tante persone, la sontuosità della
                     Basilica, tutto ha un linguaggio e parla di fede
                     mariana, che rimane impressa per tutta la vita.
                     Altro momento importante è la chiusura del
                     mese mariano, spesso a Roma, alla grotta di no-
                     stra Signora di Lourdes, nei Giardini vaticani, con
                     lo scopo preciso di pregare per il Papa, la Chiesa,
                     la pace nel mondo. La lunga processione che si
                     snoda lungo i viali, i canti, la recita del rosario,

                                                                                     4     5/2019
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Questa povera,

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povera famiglia.
 Tenaglia di giochi
 politici e mediatici
                   di Marco Tarquinio

P
       overa, povera famiglia. Due volte povera in que-
       sta Italia dove tanti se ne riempiono (con inten-
       zioni anche opposte) la bocca e nessuno si decide
a riempire di contenuti gli articoli della Costituzione
(29 e seguenti) che da settant’anni suonati ne ricono-
scono ruolo e valore.
Povera per colpa della politica. Incapace da decenni di
trovare quel minimo di trasversale concordia che, in              quisiti come il divorzio, l’aborto... la libertà di far l’a-
un Paese in drammatico sboom demografico, consen-                 more con chi si vuole e quando si vuole...».
tirebbe di sviluppare un coerente sostegno economico-             Povera famiglia per colpa di certi suoi detrattori e di-
fiscale e sul piano dei servizi per le coppie che vogliono        fensori. La linea aspra di giornali, radiogiornali e tele-
mettere su famiglia e far nascere figli. Una politica che         giornali alla ricerca spasmodica in quel di Verona dello
tuttavia chiacchiera. La sinistra e i 5stelle strillano e         slogan o dell’oggetto “a effetto” per accompagnare la
manifestano (chi in piazza, chi sul web) contro il «Me-           macabra caccia agli «oscurantisti cristiani» ivi riuni-
dioevo prossimo venturo» della «famiglia tradizionale»,           ti, si è specchiata in quella di media con intenzioni
cioè – pensate un po’– quella madre-padre-figli che in            opposte e altrettanto veementi. E sarebbe ridicola se
Italia è fondata (dal 1975) sull’uguaglianza giuridica e          non facesse piangere in un Paese dove – piaccia o non
morale di marito e moglie. Se per la sinistra nostrana            piaccia – nessuna forza parlamentare di maggioran-
la guerra a suon di slogan novecenteschi, di sberlef-             za e di opposizione chiede più di cambiare le regole
fi contro la famiglia e di cortei indetti dalla frazione          sull’aborto (che per la nostra legge non è affatto un
femminista pro-utero in affitto fosse davvero, come               “diritto”, ma un tragedia depenalizzata) e sul divorzio
sembra, una delle, invocate, «idee forti» su cui rico-            (ormai anche da noi una rottura così “facile”, da essersi
struirsi, auguri...                                               ridotta – solo per gli adulti s’intende – a una formale
La destra invece blinda un paio di princìpi – madri e             banalità). Abbiamo scritto di temere che dal Congresso
padri certi, sesso certo – in chiave “difesa della stirpe”,       Wcf di Verona, e dai suoi immediati dintorni, sarebbe
e sul resto non batte ciglio, anzi. Esemplare Salvini:            stato alla fine trasmesso un messaggio polemicamente
davanti ai congressisti pro-family s’impegna per fer-             inutile per le necessarie risposte politiche e culturali
mare «propaganda gender» (bene!) e «utero in affitto»             alle questioni familiari. È purtroppo successo: siamo al
(magari!) e, come un po’ tutti, promette di «abbassare            solito gioco della parti (contrapposte). Segretati i la-
l’Iva sui pannolini», ma poi non trova di meglio che              vori tematici, cioè le idee, sono andati “in diretta” solo
attaccare le «case famiglia» (forse considerate l’equi-           comizi di partito e gadget. Non se ne sentiva il bisogno.
valente delle pericolose Ong umanitarie...), mentre ai            Povera, povera famiglia. •
cronisti assicura di considerare intoccabili «i diritti ac-                      (Tratto da Avvenire del sabato 30 marzo 2019)

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Il ritardo
POLITICA

      dell’ITALIA
       industriale
                   di Armando Caropreso                                                    PIL in calo e debito in netta crescita...

      M
                entre in Italia - e non       to nonché alla democrazia. Tutto         acquisti: prendiamo a caso un
                solo - si disquisisce sulla   ciò mentre la sinistra, sbandata,        settore come quello alimentare. I
                scelta tra destra, popu-      ha perso il senso della sua strada,      grandi marchi di una volta - Gal-
      listi e sinistra, il resto del mondo    scimmiottando idee non sue, anzi-        bani, Locatelli, Invernizzi, Polen-
      globalizzato consolida il suo po-       ché combattere per l’occupazione         ghi e Parmalat - producevano e
      tere finanziario, apre e si avvicina    e l’aggiornamento di alto livello        esportavano; ora due di essi dopo
      ai grandi blocchi di potere. Noi        tecnologico, spingendo da un lato        il botto bancario/partitico sono
      teorizziamo ancora, mentre tutto        gli investimenti industriali, pena-      quasi scomparsi, gli altri tre sono
      è lì davanti a noi: spinti e succubi    lizzando fortemente dall’altro i         in mano a capitali stranieri, che
      abbiamo eliminato i partiti, abbia-     capitali improduttivi, la specula-       entrati nelle società, hanno poi
      mo generato sfiducia nelle isti-        zione finanziaria, l’esportazione di     aggiunto i loro prodotti ai listini
      tuzioni senza peraltro sostituirle      capitali verso altri paesi così come     preesistenti e si sono appropriati
      con qualcosa di sicuro e giusto per     le delocalizzazioni. Non ha saputo       di spazi di mercato sottraendoli a
      tutti. Le motivazioni sono sotto gli    oppure voluto ben rappresentare          quelli nostrani. In tal modo ridu-
      occhi di tutti e, comunque, avreb-      gli interessi generali del popolo.       cendo le produzioni in Italia e, per
      bero bisogno di una lunga analisi,      L’attuale populismo è anche il ri-       conseguenza, anche l’occupazione.
      qui non possibile.                      sultato di un’Europa dove burocrati      Quindi è stata adoperata la tecni-
      Queste si potrebbero sintetizzare       NON eletti ma con forti poteri am-       ca dello svuotamento dall’interno,
      in un populismo generato da per-        ministrativi hanno imposto senza         cosa questa che sta avvenendo in
      sonaggi eletti che hanno introdot-      troppo clamore scelte e gravi sa-        tutti i campi. Basta che una no-
      to interpretazioni di norme non         crifici, causando così il malconten-     stra azienda diventi interessante,
      aderenti alle leggi e al loro spiri-    to di larga parte della popolazione      che subito si profilano acquirenti
                                                            che si è affiancata alla   stranieri. La Ferrero oggi è Lussem-
                                                            destra. Ciò senza ren-     burghese, la Fiat (ora FCA) è USA e
                                                            dersi conto che tali       così molte altre società delocaliz-
                                                            politiche hanno in se’     zano, mantenendo soltanto piccole
                                                            il tarlo che corrode la    presenze in Italia per conservarsi il
                                                             libertà e può generare    mercato. Così facendo, però, a noi
                                                             autoritarismo.            rimane poca occupazione, scar-
                                                             Ciò premesso, guar-       so aggiornamento tecnico, poche
                                                             diamo allo stato          tasse pagate, giacchè gli utili sono
                                                              dell’arte di oggi. Or-   tassati in altri paesi, come avvie-
                                                              mai da decenni l’I-      ne per Amazon, Google ecc. Cosa
                                                              talia è diventata una    dire poi dei settori di telefonia,
                                                              piazza in cui fare       dove Telecom è stata cannibaliz-

                                                                6    5/2019
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zata appena messa sul mercato             ristoranti, bettole, fast foods, piz-      di viaggiatori. Noi siamo un paese

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senza alcuna tutela. Così come            zerie, pasticcerie, ecc, uno di se-        di oltre 60 milioni di popolazione
avvenuto per i treni, dove i privati      guito all’altro, ma l’utile è scarso       e questi non si mantengono con il
si sono inseriti soltanto nelle linee     se non inesistente e dopo un po’           solo turismo.
ad alti introiti mentre rimangono         terminati i soldi racimolati sovente       Come emerge da quanto argomen-
ancora assai sofferenti molte trat-       in famiglia, si chiude l’attività. Chi     tato finora, la gran parte dei no-
te del sud e quelle dei pendolari.        ci ha guadagnato? Quasi sempre il          stri mali deriva dalla mancanza di
E’ la dimostrazione pratica che non       proprietario dell’immobile, oppure         una seria e lungimirante politica
è vero che la concorrenza miglio-         i riciclatori di denaro sporco, i de-      industriale, che sappia prevedere e
ri le condizioni, anzi essa genera        linquenti, gli spacciatori e le varie      prevenire e tessere solide relazioni
monopolio e sfruttamento. Anche           camorre locali. Chi ci ha perso? Lo        commerciali. Tutto ciò facendo-
l’industria della Moda sta subendo        Stato che quasi mai riesce a in-           ci promotori dei necessari inter-
attacchi e acquisti esteri: le nostre     cassare i tributi; i lavoratori qua-       venti/cambiamenti in Europa, alla
professionalità vengono riassorbi-        si sempre pagati in nero e senza           quale dobbiamo saldamente an-
te e poi sfruttate all’estero. Le no-     contributi, con la prospettiva di          corarci per non essere schiacciati
stre Università e tutta la Pubblica       non ottenere una giusta pensione           dai grandi blocchi esistenti (Cina/
Istruzione soffrono per la mancan-        a tempo debito.                            America). La politica dell’”oggi” e
za di investimenti che non consen-        Allora mi domando: stiamo av-              dell’acquisizione del consenso nel-
te più la produzione di alti livelli      viando il nostro popolo ad essere          la sempiterna campagna elettorale
di conoscenza, anche a causa di un        cameriere, servo, cuoco, con tutto         cui assistiamo di certo va nella di-
numero chiuso che blocca gli ac-          il rispetto di queste attività? Se poi     rezione opposta!
cessi all’Università. Il sistema fini-    altri Stati ci faranno concorrenza,        Allora siamo più seri, riflessivi,
sce per non essere premiante per la       non dimentichiamoci che in fatto           uniti, allontaniamo le false sirene,
successiva immissione sul mercato         di Turismo, nonostante la presen-          diamo qualcosa a noi e lasciamo
del lavoro, vista la scarsità di posti.   za di circa l’80% dei beni artistici       un futuro ai nostri figli. Certamen-
Non dimentichiamo che anche nel-          mondiali, non siamo certo al pri-          te bisogna essere attenti ai bisogni
la Navalmeccanica abbiamo dovu-           mo posto. Senza dimenticare che            reali e non a quelli indotti e so-
to fare i conti con la Francia, così      i paesi a turismo spinto soffrono          prattutto scegliere bene quelli che
come nella Metallurgia. Insomma           ciclicamente di ricadute e penuria         eleggiamo a rappresentarci. •
noi abbiamo spazio soltanto nelle
piccole e medie aziende, sovente
di nicchia e con queste non pos-
siamo pensare di avere un’alta oc-
cupazione per rilanciare e sanare
i nostri debiti che ora già sono al
132% del P.I.L.,con disastrosi tassi
di interesse da pagare.
Il settore Commercio sta dimo-
strando tutta la sua vulnerabili-
tà, particolarmente nelle città: i
giovani, non impegnandosi negli
studi per scarsa fiducia nell’otte-
nimento di un impiego confacente
alla loro istruzione, si rivolgono a
queste attività dove la concor-
renza è spietata. Così fioriscono                                  Arcelor Mittal, colosso franco-indiano si è aggiudicato l’ILVA

                                                           7     5/2019
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Uno sguardo
Riflessioni

          che mi chi-ama
         In
                       questi giorni andando
                       in libreria non potre-
                       mo non trovare espo-
          sto in bella vista il Documento
          finale della XV Assemblea Gene-
          rale Ordinaria detto comunemen-
          te Sinodo dei Vescovi celebratosi
          nel mese di ottobre sotto la guida
          di Papa Francesco e con la stra-
          ordinaria partecipazione di un
          significativo gruppo di giovani                                             riferimento e di orientamento.
          provenienti da tutto il mondo. Sì                                           L’accompagnamento nella cresci-
          perché il tema di questo impor-                                             ta umana e cristiana verso la vita
          tante appuntamento ecclesiale a                                             adulta è una delle forme con cui
          livello mondiale aveva come tema                                            la comunità si mostra capace di
          / giovani, la fede e il discernimen-   relazione significativa. L’origine   rinnovarsi e di rinnovare il mondo”.
          to vocazionale. Leggendo questo        del termine “accompagnare” rin-      Colgo tra queste righe alcune in-
          documento mi pare di cogliere          via al pane spezzato e condiviso     dicazioni interessanti che aprono
          alcune prospettive che la Chiesa       (cum pane), con tutta la ricchezza   ad una prima prospettiva e rifles-
          ci chiede di assumere affinché il      simbolica umana e sacramentale       sione pastorale, là ove si parla di
          nostro sguardo e il nostro agire       di questo rimando. È dunque la co-   relazione significativa. Conoscia-
          pastorale accanto ai giovani pun-      munità nel suo insieme il sogget-    mo tutti il contesto in cui vivia-
          ti per i prossimi anni nella giusta    to primo dell’accompagnamen-         mo e la fragilità o immaturità che
          direzione. Al n. 92 del Documento      to, proprio perché nel suo seno si   spesso avvertiamo proprio nel tipo
          si dice: “accompagnare richiede        sviluppa quella trama di relazioni   di relazioni che ci vengono propo-
          la disponibilità a fare insieme un     che può sostenere la persona nel     ste nella società di oggi. Dire rela-
          tratto di strada, stabilendo una       suo cammino e fornirle punti di      zione è dire l’uomo; la tipologia di
                                                                                      relazioni che viviamo riflette l’idea
                                                                                      di persona che vogliamo essere e
                                                                                      diventare. Il cristianesimo non
                                                                                      può rinunciare alla ricchezza di
                                                                                      significato e di valori che sono in-
                                                                                      siti dentro questa parola. I giovani
                                                                                      oggi hanno tutto il diritto di tro-
                                                                                      vare in coloro che li educano per-

                                                                 8   5/2019
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sone affidabili in quanto vivono         rende più liberi è la più colossale     perché emotivamente sensibili,

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e incarnano relazioni buone im-          menzogna. Oggi all’autenticità di       oppure troppo ripiegati su di esso
prontate ad autenticità valoriale,       una vita vera, si sostituisce l’ap-     perché faticano a darne una dire-
coerenza di vita, capacità empa-         petibilità illusoria dell’Io che è di   zione progettuale. Ma quanto è
tica, integrazione delle inevitabili     continuo alla ricerca della propria     bello poter dare loro la possibilità
fragilità. La comunità che si ispira     affermazione/ammirazione di Sé.         di prendere realmente contatto
al Vangelo è una vera comunità           Una terza prospettiva ce la propo-      con ciò che vivono, a dare credito
perché sa riconoscere come vero          ne il n. 77: “// racconto della chia-   all’effettività della loro esperien-
solo ciò che risulta affidabile per      mata di Samuele (cfr. ISam 3,1-         za senza etichette e censure tipi-
una vita degna dell’uomo, delle          21) permette di cogliere i tratti       che del mondo adulto. Il mondo
sue speranze e dei suoi affetti.         fondamentali del discernimento:         del quotidiano non è fatto solo
Una seconda prospettiva viene            l’ascolto e il riconoscimento dell’i-   di sensazioni, ma di accadimenti
espressa al n. 113 ove si dice: “//      niziativa divina, un’esperienza         che cambiano il soggetto che li
discernimento come dimensione            personale, una comprensione pro-        vive. Non basta accontentarsi di
dello stile di vita di Gesù e dei suoi   gressiva, un accompagnamento            provare “che effetto che fa”, ma
discepoli permette processi con-         paziente e rispettoso del mistero       andando a fondo del loro vissuto
creti che puntano a uscire dall’in-      in atto, una destinazione comu-         aiutarli a scoprire quella Voce che
determinatezza assumendo la re-          nitaria. La vocazione non si impo-      interpella, che chiama. Educare ad
sponsabilità delle decisioni”. Cre-      ne a Samuele come un destino da         una cultura vocazionale della vita.
do sia giunto il tempo di avere il       subire; è una proposta di amore,        La pastorale-educazione dei gio-
coraggio di smarcarsi da un modo         un invio missionario in una storia      vani deve aiutare ad intercettare
di intendere l’età adulta; nel con-      di quotidiana reciproca fiducia”.       lo sguardo di amore di Gesù su
testo attuale il mondo adulto, in        I giovani oggi vivono e sentono         ciascuno di essi. Promuovere una
gran larga parte, ha rinunciato ad       molto il loro presente esistenziale     cultura e un’antropologia che sia
essere punto di riferimento, ha          anche se spesso ne sono travolti        vocazionale. •
abdicato alla propria responsabi-
lità. Alle giovani generazioni sa
fornire strumenti tecnologici, beni
di consumo, ma quando deve dare
risposte alle grandi domande sul
senso della vita, scompare. Questo
determina incertezza del cono-
scere e una paralisi nella capacità
di decidersi in modo responsabi-
le. Il Vangelo è la buona notizia
che propone Gesù come persona
e stile di vita affidabile proprio
perché è una palestra aperta 24h
al giorno nel continuo allenamen-
to al decidersi per ciò che è vero,
buono e bello; l’idea che senza
verità e senza decisione per essa

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Intraprendenti
Nello spirito di don Orione

                                             e magnanimi
                              I
                                  tempi corrono velocemente e sono alquanto          sogna morire né in casa né in sacrestia: fuori
                                  cambiati, e noi, in tutto ciò che non tocca la     di sacrestia! Non perdere d’occhio mai né la
                                  dottrina, la vita cristiana e della Chiesa, dob-   Chiesa né la sacrestia, anzi il cuore deve essere
                              biamo andare e camminare alla testa dei tempi          là, la vita là, là dove è l’Ostia; ma, con le debite
                              e dei popoli, e non alla coda, e non farci trasci-     cautele, bisogna che vi buttiate a un lavoro che
                              nare. Per tirare e portare i popoli e la gioventù      non sia più solo il lavoro che fate in chiesa.
                              alla Chiesa e a Cristo bisogna camminare alla          Via, via ogni pusillanimità! Lungi da noi ogni
                              testa. Allora toglieremo l’abisso che si va facen-     pusillanimità, sotto la quale s’asconde, talora,
                              do tra il popolo e Dio, tra il popolo e la Chiesa.     la pigrizia o la piccolezza dell’animo.
                              Ci vuole un illuminato spirito di intrapresa, se       La pusillanimità è
                              no certe opere non si fanno; la vostra diventa         contraria allo spi-         30 maggio 1939. Don Orione,
                              una stasi, non è più vita di apostolato, ma è          rito del nostro Isti-       attorniato da orfanelli,
                                                                                                                 inaugura la Grotta della
                              lenta morte o fossilizzazione. Avanti, dunque!         tuto, che è ardito e         Madonna di Lourdes
                              Non si potrà far tutto in un giorno, ma non bi-        magnanimo. •                 a Villa Santa Caterina
                                                                                                                 di Molassana (Genova)
                                                                                                                 da lui trasformata in Casa
                                                                                                                 di accoglienza per bambini
                                                                                                                 abbandonati e persone in
                                                                                                                 stato di miseria

                                                                                 10    5/2019
L’inverno di Maria

                                                                                                                           Spiritu­­alità
                                                  di don Marco Pozza

Storia di una verginità                   ria ci tenne a precisare che non s’e-   uomini è il possibile di Dio: questo
che infastidisce                          ra mai svenduta per sogni da saba-      capì Maria meditando la sua fem-
                                          to-sera. Rimase vergine nel parto:      minilità. Vergine anche dopo: a

Q
           uel corpo vergine, che mai     il mondo s’imbufalisce anche solo       nulla valsero gli attacchi di chi, ge-
           nessuno ha attraversa-         nell’ immaginare una donna che          loso, s’appellò ai fratelli-e-sorelle

                                                                                                                            Gocce di
           to, è privilegio di enorme     diventi madre mantenendo intatta        di Gesù per dimostrare che la sua
portata: nessuno l’ha mai negato.         la sua verginità. L’impossibile degli   verginità non fu perpetua. Invece
Più del Figlio che della Madre: po-
teva, il Figlio d’Iddio, affacendarsi
nel diventare uomo confinandosi in
un corpo qualunque di donna? Ma-
ria era un posto-riservato: la sua
verginità parve da subito così unica
che il cristianesimo non ebbe remo-
re nello scomodare per lei la nobile
figura dell’antonomasia: non solo
proclamò che “Maria è vergine”, ma
s’ostinò a sfidare il buon-senso – le
malelingue, in materia di sessua-
lità, mostrano d’essere a corto di
fantasia – mutando l’aggettivo in
sostantivo. “La Vergine”: comple-
mento di fedeltà continuata, la più
alta forma di femminilità. Mentre il
mondo ancora si arrabatta sul come
fosse possibile quest’esagerazione,
il Cielo fece diventare storia l’ambi-
zione confessata da Paul Cezanne:
«Voglio dipingere la verginità del
mondo». Appena nata, alla faccia
di Lucifero-inquieto, Maria diven-
ne «la sconfitta di Satana» (E. Zola).
L’ossessione dell’impurità.
Vergine su tutti i fronti, da qualsia­
si stagione la si contempli. Prima
del parto, chiedetelo all’Arcange-
lo: «Com’è possibile? Non conosco
uomo!» (Lc 1,34). Pur giovane, Ma-
             Bartolomé Esteban Murillo:
              “Immacolata Concezione”

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sì: “Che nessuno tocchi Maria”                                                         forse gliel’avrà cucita addosso
Spiritu­­alità
                 è la minaccia angelica che ser-         “Presero le sue vesti                          Maria, adattandone le misure,
                 peggia dappertutto. Al punto             e ne fecero quattro parti,                    quando iniziò la predicazione.
                 che per venti volte il Concilio         una per ciascun soldato”                       Magari la tunica arrivò da una
                 Vaticano II chiama Maria “Ver-                                                         di quelle donne che, in vita, fu-
                 gine”. Quasi a far guerra con la                                                       rono la sua vacanza segreta. O
                 logica dei geometri: «Maria ge-                                                        – preferisco crederci – fu pro-
 Gocce di

                 nerò sulla terra senza contatto                                                        prio regalo della Madre: l’ul-
                 con uomo, ma adombrata dal-                                                            timo, poi “sarà quello che Tu
                 lo Spirito Santo, lo stesso Figlio                                                     vorrai, Figlio mio”. Confidenze
                 di Dio, il quale non diminuì la                                                        e tessuti, sulla soglia di una
                 sua verginità integrale, ma la                                                         casa condivisa: un figlio-Dio,
                 consacrò». Lucifero incassa il                                                         una Madre-sarta, un padre-
                 colpo: agirà vestito di lussuria.                                                      carpentiere. Casa delle libertà
                 Girolamo, santo focoso, s’im-                                                          bambine.
                 bufalì quando un certo Elvidio                                                         Ora Lei è sotto la Croce: da Na-
                 si mostrò ironico nei confron-                                                         zareth alla Cima-Calvario è un
                 ti della verginità di Maria. Gli                                                       viaggio con un biglietto di so-
                 fece trovare un trattatello: chi                                                       la-andata. Lei è rimasta sem-
                 accetta di leggerlo, capirà per-                                                       pre Lei: il Figlio non le è mai
                                                         bastare. Pretesero, i signori soldati,
                 chè tutti i santi concordano nel fir-                                             uscito dallo sguardo. Nemmeno
                                                         che la matta-mattanza diventas-
                 mare la petizione “Giù le mani dalla                                              a Cristo – nonostante le malelin-
                 Madonna”. Capirono – costoro che        se eccitazione per la loro vista: lo      gue li abbiamo messi in combutta
                 erano gente in ginocchio – che la       vollero vedere nudo, come Mam-            nella baldoria di Cana – la Madre
                 verginità della Donna non era solo      ma l’aveva messo al mondo. Al             divenne mai foresta: la scorse ap-
                 faccenda di corpo, ma anche del-        tormento, dunque, aggiungensero           presso ovunque, discreta, nessuna
                 lo spirito: si fidò, s’affidò, a Dio.   ulteriori supplizi, misero in circo-      invadenza. Fino alla fine la custodì
                 Amata dall’Assoluto, non accettò        lo la vergogna: «Finirà male. Non         con il suo sguardo: lei che serba-
                 più d’abbandonare l’Amore assolu-       poteva durare. Non poteva finire          va ogni Sua cosa meditandola in
                 to per quello relativo. Il divino con   bene. Non poteva finire altrimen-         cuore. Quando la vide lassù – un
                 l’umano. Il Demonio mal sopporta        ti» (C. Péguy). Il corpo-nudo sono        vento boia a pettinare quella cima
                 la sua purezza: per questo, gode-       le lodi mattutine del Cristo: «Pre-       calva, quelle anime spogliate del
                 reccio, sparge in giro la voce che la   sero le sue vesti e ne fecero quattro     loro Dio – le concesse udienza, l’ul-
                 verginità non sia più di moda. Che      parti, una per ciascun soldato» (Gv       tima della vecchia serie. La prima di
                 Maria è solo una storia da coper-       19,23). Pur luridi, i soldati fiutaro-    una nuova serie: «Donna, ecco tuo
                 tina.                                   no il colpo grosso: “Mai più ci ca-       figlio» (Gv 19,26). In punto di mor-
                 Vuol denudarla della sua Bellezza.      piterà d’inchiodare Dio. Portiamoci       te, ancora una volta risalì come un
                 Fallirà nel corpo-a-corpo sul Gol-      a casa qualcosa di Lui!”                  salmone alla grotta di Betlemme,
                 gota.                                   Si divisero tra loro le vesti: la tuni-   nella sala-parto della sua umanità:
                                                         ca, invece, era un problema. Quella       “Mamma, dove sei? Ti sto pensan-
                 L’ultimo sogno di Maria:                tunica, perduto tutto, era l’ultimo       do: vieni qui. Questo è per te!”
                 “Ridatemi quella veste!”                cruccio della Madre: “Almeno la           La bastardaggine le sfiorò appena il
                                                         tunica lasciatemi: che possa strin-       cuore quando s’accorse che la tuni-
                 Il rumore ferrigno dei chiodi, l’a-     gere qualcosa quando il suo ricordo       ca, la bella tunica del suo Gesù, era
                 cidità delle martellate, l’ignavia      mi sbranerà le ore”. I Vangeli sono       in balìa dei dadi: «I soldati fecero
                 delle urla: tutto questo parve non      muti sulla provenienza della veste:       proprio così» (Gv 19,24). Proprio-

                                                                          12    5/2019
così: sfidarono Maria rubandole              La via-crucis nacque attorno al           destino di coloro che hanno porta-

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l’unica reliquia che avrebbe deside-         Cristo-sfigurato: quattordici sta-        to nel loro grembo, nuova Betlem-
rato per sè, memoria e promemoria.           zioni, tappe di sangue, montagne          me: seguono, piangono, capiscono,
Anche questo sopportò, da Madre.             di bestialità. Legni, asciugamani,        non capiscono. Sono le storie più
Il Figlio, accortosi che le mancaro-         piagnistei. Anche Maria, in quel          provate, i volti più rigati, le occhia-
no d’attenzioni fino alla fine della         sanguinolento venerdì, fece la            te più smunte: «Nell’andare, se ne
faccenda, le cucì una tunica di car-         via-crucis. Stette ligia al suo po-       va e piange, portando la semente

                                                                                                                                  Gocce di
ne: «Ecco la tua Madre!» (Gv 19,27).         sto dentro a quell’orrida mattanza:       da gettare, ma nel tornare viene con
Giovanni divenne la tunica di Ma-            «L’umiltà delle cose: osserva come        giubilo portando i suoi covoni» (Sal
ria. Maria, donna tutta d’un pezzo,          si dispongono tranquille là dove          125,6). Barcollano, ma non tracol-
divenne tunica per Giovanni.                 le posi, modeste, silenziose, obbe-       lano quasi mai: quando sono sul
Il Dio-fornaio, esperto di pesca, s’era      dienti» (R. Aceves). L’umiltà delle       punto, non lasciano mai trapelare
mostrato capace anche di sartoria.           persone: ci sono donne – e saranno        sintomi di cedimenti. Cadranno in
                                             tutte un po’ madonne – che ti fan         guerra, batteranno gli uomini die-
La via-crucis in discesa di Maria            fare bellissima figura ovunque tu le      ci-a-zero per resistenza: quel loro
                                             metta: nell’atrio di una sala ope-        starci è contraerea carica, trave
Senza-tunica – pur con Giovanni              ratoria, di fronte alle gelide sbarre     portante, fiuto guerriero. Copie-
come tunica – da mezzogiorno fino            della galera, sul ciglio di un tracollo   in-miniatura d’Iddio: a fari spenti,
alle tre ripensò fortemente a Lui.           mortale. Nate per correre-dietro al       vedono da-Dio.
«Da tre giorni la gente diceva: E’ in-
vecchiata di dieci anni» (Ch. Péguy).
Nessun figlio, a memoria d’uomo,
ha mai procurato più lacrime alla
madre di tutte quelle che ha pro-
curato Cristo a Maria. Lo seguiva,
piangeva, non capiva: forse non
l’aveva mai capito appieno. Adesso
capiva che tutti i governi – mon-
di tra loro sempre rivali - s’erano
messi di traverso contro il Figlio.
Stavolta era proprio la fine. E’ ri-
masta la madre più strana di tutte:
mostrò d’essere tale quando, pur
vedendo, non poté intervenire; pur
udendo le grida, non le fu concesso
d’andare in soccorso; pur sapendo
d’esser capace, le venne chiesto di
starsene in disparte. Fu l’unica che,
dentro un’armatura di lacrime, det-
te al Dio trafitto ciò che chiedeva: il
conforto di eccomi-qui-ancora.
Come a Nazareth: «Eccomi, sono la
serva del Signore» (Lc 1,38).

                      Stefano De Fedeli:
                          “Crocifissione”.
     Museo e tesoro del Duomo di Monza

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La via-crucis, per chi nasce ma-          demenza: “E’ stato uno
Spiritu­­alità
                 schio, è salita: in sù, a veder mo-       dei classici incidenti di
                 rire Cristo. Per chi nasce donna, la      percorso. L’assistito è in-
                 via-crucis è anche discesa. La Ma-        capace d’intendere, di
                 donna s’arrampicò in compagnia di         volere”. Il gioco – anche
                 Cristo e lassù ognuno scelse cosa         la giustizia può mutar-
                 fare: stare, rinnegare. Fine: “Pas-       si in gioco – è un affare
 Gocce di

                 sato questo, è tutta discesa, Ma-         di castelli edificati sulla
                 ria”. Mica sapevano, costoro, che         sabbia: castello accusa-
                 per una madre scendere-senza è            torio contro castello della
                 assai più duro che salire-con. La         difesa. Colpi bassi, tocchi
                 seconda via-crucis, che fu solo di        proibiti, mattanze di tri-
                 Maria, fu via-crucis in discesa: la       bunali: approvata la leg-              Giotto: “Compianto sul Cristo morto” (part.)
                                                                                                             Padova, Cappella degli Scrovegni
                 più orrida, quella senza più il Figlio.   ge, scoperto l’inganno.
                 Dalla quattordicesima stazione alla       L’avvocatura di Maria assomiglia,      in faccia al serpente. “E’ prevenire
                 prima: rifà il cammino del mattino,       dissomiglia. Il popolo rimasto fe-     per evitare di curare” commenta-
                 senza più Gesù. Tutto le parlava di       delissimo al Figlio, nelle burrasche   no i geometri. Per nulla: è preve-
                 Lui: il rivolo di sangue, la scheggia     s’affida a lei come difesa: «Orsù,     nire per cercare d’elevarsi, elevare.
                 di legno, uno sputo di saliva per         dunque, avvocata nostra». A colpo      Guardino a Lei per dirsi: “Con Lei
                 terra. In discesa nessuno la insultò:     sicuro: “Hanno sbagliato loro: pa-     ce la farò anch’io. E’ il mio mo-
                 la spiarono da lontano, non l’infa-       gherò io, Mamma” disse Gesù alla       dello!” Assistenza-gratuita mica
                 stidirono, era la madre del Defun-        Madre nel silenzio di Nazareth, del    significa svendita-totale: significa
                 to. Piangeva, era appassita di dieci      Golgota. E’ patrocinio-gratuito,       solamente che paga la Grazia. Che,
                 anni: «Lei sentiva bene che era in-       dunque: chi non ha soldi, bus-         bando alle ciance, chiede il contri-
                 vecchiata più di dieci anni in quei       si comunque. La difesa – come la       buto del pentimento: «Prometto di
                 tre giorni» (Ch. Péguy). Non era mai      intende l’uomo – sarà solo l’ultimo    non offenderti mai più, di fuggire
                 stata madre come in quella disce-         grado d’appello. Per Maria, esperta    le occasioni prossime di peccato».
                 sa-scalata.                               a sciogliere drammi, s’inizia con la   Stando così le cose, nessuno reg-
                                                           prevenzione: rifuggire la bestiali-    gerà l’arringa di Maria: «Dopo il
                 L’Avvocata.                               tà, tener lontana la lordura, sputar   titolo di Madre di Dio, mi vanto di
                 Ne sa una più del Diavolo.                                                           essere chiamata l’avvocata dei
                                                                                                      peccatori» confidò la Madonna
                 E’ termine giuridico d’ele-                                                          alla venerabile suor Maria Vil-
                 vato spessore “Avvocata”.                                                            lani.
                 L’abitazione semantica è il                                                          L’umano è in perpetuo stato
                 tribunale, il suo casato di                                                           d’assedio: Satana manda tut-
                 provenienza è il giudizio.                                                            ti perpetuamente a processo.
                 Avvocato capace è uno che,                                                            Ciò che non ricorda di calco-
                 codice alla mano, sa fare                                                             lare, pitocco, è che certi uomi-
                 dell’ingiustizia   giustizia,                                                          ni s’affidano a studi-di-difesa
                 mutare il colpevole in inno-                                                           specializzati: “D’ora in poi par-
                 cente. Certe volte, quando                                                             li pure con la mia Avvocata”.
                 la colpa è troppo manifesta                                                            Lucifero, quest’avvocata, mo-
                 per essere celata, la bravu-                                                           stra proprio di non reggerla.
                 ra starà nell’attenuare le                                                              In materia di difesa, ne sa una
                 responsabilità, nel fingere                                                             più del Diavolo. •

                                                                           14   5/2019
Un ceffone nel deserto

                                                                                                                       il RACCONTO
D
           ue amici erano in viaggio nel deserto. Si        sulla sabbia il brutto gesto di averti dato uno schiaf-
           volevano bene, andavano molto d’accordo.         fo. Adesso invece ti impegni a incidere sulla pietra il
           L’uno considerava l’altro il migliore degli      fatto di averti salvato la vita. C’è una ragione?». L’a-
amici, l’amico del cuore.                                   mico rispose:
Come si usa camminando nel deserto, fecero sosta            «Quando qualcuno ti colpisce o ti ferisce, conviene
durante le ore più calde. Si rifocillarono, si riposaro-    che lo tieni nella tua memoria, come qualcosa scritto
no, occuparono il tempo discutendo di cose diverse.         sulla sabbia. Il vento della comprensione e del perdo-
A un certo punto toccarono un argomento su cui si           no ne fanno sparire rapidamente la traccia. Quando
sorpresero di avere punti di vista divergenti. Ne venne     invece sei oggetto di un gesto d’amore, conviene che
fuori un vero diverbio tra loro, cosa che non era mai       ne conservi un ricordo vivo, come una traccia incisa
successa prima. Il loro discutere si trasformò in un li-    sulla pietra. Il vento non la fa sparire e resta un ap-
tigare accanito, si lasciarono andare a qualche paro-       pello rinnovato a rinsaldare l’amicizia e l’intesa». •
la offensiva. Fino a che uno dei due, esasperato, non                                                  Vito Vigano
riuscì a trattenersi dal mollare un ceffone all’altro.
Zittirono. Non ci furono altre reazioni, ma chi aveva
ricevuto la sberla, come per scaricare il proprio ner-
voso e l’umiliazione patita, si chinò per scrivere sulla
sabbia: oggi il mio migliore amico mi ha dato un cef-
fone! L’altro osservò, non fece commenti. Ripresero
in silenzio il cammino. Arrivarono a destinazione,
un’oasi con una bella sorgente d’acqua, abbondante
al punto da creare un laghetto circondato da palme.
L’invito era irresistibile a immergersi e a rinfrescarsi,
dopo la polvere e l’afa del viaggio.
Presero ambedue un bagno ristoratore in quella
bell’acqua. A un certo punto chi aveva ricevuto lo
schiaffo ebbe la disavventura di cadere in una buca
nascosta all’acqua. Non sapeva nuotare, annaspò,
chiese aiuto per la paura di annegare. E allora l’ami-
co intervenne prontamente e lo accompagnò in sal-
vo all’asciutto. Giusto il tempo di riprendere il fiato,
il salvato si accucciò al bordo del laghetto, fatto di
una roccia tenera, levigata dall’acqua. Con un sasso
aguzzo cominciò a incidere qualche parola. Una die-
tro l’altra, venne fuori la frase: oggi il mio migliore
amico mi ha salvato la vita! L’altro lesse, rimase pen-
soso, per chiedere poi: «Ho visto che oggi hai scritto

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Testimonianza

                Il prete che combatteva
                il totalitarismo della camorra
                fu ucciso dai clan e calunniato
                sui giornali locali.
                Oggi che avrebbe
                detto la Rete?

                            Don Peppe Diana
                           Per amore del popolo
                                                          di Roberto Saviano

                S
                    ono del 1979. Nella terra in cui sono nato e    vivono in guerra, gli affiliati non conoscono altro
                    cresciuto, dalla mia nascita, sono morte cen-   modo di stare al mondo perché ritengono che se
                    tinaia di persone in faide di camorra. I clan   mostri di avere fiducia verrai tradito, che se perdoni
                                                                    verrai punito, che se non uccidi verrai ucciso.
                                                                    Da bambino avevo sviluppato una sorta di fasci-
                                                                    nazione quasi morbosa per i cadaveri che venivano
                                                                    mostrati nei tg regionali o che vedevo, coperti da
                                                                    lenzuola, in prima pagina sui quotidiani locali. C’era-
                                                                    no bossoli contrassegnati da numeri, chiazze di san-
                                                                    gue coperte da segatura e persone disperate: perché
                                                                    nella morte poco importa da che parte stai. La morte
                                                                    è morte. La morte è la fine della presenza, della spe-
                                                                    ranza di cambiamento. È la fine di ogni cosa.
                                                                    Ecco perché dare la morte, per le organizzazioni cri-
                                                                    minali, significa celebrare un rito, un rito che non

                                                                 16   5/2019
deve ristabilire ordine o pacificare, ma restare come       collaboratori di giustizia e quindi, in prima pagina,

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monito. Ed ecco perché la simbologia, nella morte,          fu possibile leggere titoli come questi: “Don Peppe
diventa fondamentale: i simboli sono come slogan,           Diana era un camorrista”, “Don Diana a letto con
frasi semplici, immediate, parlano a tutti e per mol-       due donne”. Inoltre c’era una foto dove lo si vede-
to, moltissimo tempo.                                       va con il braccio intorno alle spalle di due ragazze
Il mio rapporto con la morte cambia repentinamente          scout.
dopo l’omicidio di don Peppe Diana. Era il parroco          La memoria di chi viene ammazzato viene imme-
di Casal di Principe, feudo del clan dei casalesi. La       diatamente lordata dal sospetto. Per un omicidio
sua morte ha cambiato molte vite e anche, profon-           come quello di don Peppe Diana ci si sarebbe aspet-
damente, la mia. Era un prete, quindi era il padre          tati una presa di coscienza nazionale che non ci fu,
della sua comunità e si chiamava Giuseppe, ecco             perché i dubbi sulle circostanze della sua morte fu-
perché il clan dei casalesi decide di ucciderlo il 19       rono più efficaci della tragedia.
marzo, nel giorno del suo onomastico e della festa          Questa sembra una storia lontana anche se ancora a
del papà, tingendo di nero un giorno che ogni anno          distanza di 25 anni ci fa stare male, ma io mi inter-
riapre in molte persone una ferita dolorosa che non         rogo ogni volta su come reagirebbe oggi l’opinione
riesce mai a rimarginarsi.                                  pubblica di fronte a un evento come la morte di un
E difatti sono passati 25 anni dalla morte di don           prete anticamorra. Di fronte alla morte di don Peppe
Peppe e io sono qui, come ogni anno, a parlarne;            Diana. Come reagirebbe al senso di colpa per aver
come se il suo omicidio appartenesse a un momento           lasciato solo un padre amorevole che aveva a cuore
ancora vicinissimo a noi nel tempo. E questo acca-          il destino delle persone tra cui era nato, cresciuto e
de perché chiunque abbia incrociato la storia di don        con cui ogni giorno aveva a che fare? Come reagi-
Peppe, il 19 marzo, qualunque 19 marzo, non potrà           rebbe oggi il web alle dichiarazioni dei pentiti che la
ignorare ciò che gli hanno fatto e ciò che hanno fat-       stampa locale ha usato per i titoli di prima pagina?
to alla nostra terra.                                       Cosa ne sarebbe, su Facebook, dei “Don Peppe Diana
Don Diana aveva scritto un trattato dal titolo              era un camorrista”, dei “Don Diana a letto con due
“Per Amore del mio Popolo non tacerò” e l’aveva             donne” e delle foto di don Peppe abbracciato alle
distribui­to in tutte le chiese della diocesi e dei paesi   persone a cui voleva bene?
circostanti. Aveva scritto che non viviamo in una           Immaginare questa reazione mi fa paura, più paura
vera democrazia, ma sotto il totalitarismo della            della morte stessa. •
camorra: in un mondo in cui i figli, presto o tardi,
diventano vittime o mandanti della criminalità or-
ganizzata; un mondo in cui i camorristi dettano le
loro regole con le armi. Aveva 35 anni quando gli
hanno sparato in faccia e a me la notizia della sua
morte è arrivata già inquinata. «Don Peppe Diana è
stato assassinato, chissà perché?». Già soltanto que-
sto commento, “Chissà perché?”, apriva un mondo.
Un mondo che sapeva di sospetto. Per diversi anni si
mormorò che avesse avuto atteggiamenti disinvolti
con le ragazze che frequentavano gli scout. Sulle
testate locali si diede spazio alle dichiarazioni dei

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IL LUOGO PRIMITIVO DELL’ANIMA: LA MAMMA
L’angolo del l ’arte
                 Giulia Romano

                                 “una finestra sul mondo”
                   N
                                ella nostra vita, la parola   riproposta attraverso infinite com-      (20,88x8,41x12,65 metri), la narra-
                                mamma è la prima che          posizioni.                               zione ricopre interamente le pareti
                                impariamo e l’ultima che                                               con le storie della Vergine e di Cri-
                    pronunciamo.                              Giotto: “La Natività di Gesù“ -          sto, nella controfacciata è dipinto
                    Il rapporto con lei influenzerà tutta     Cappella degli Scrovegni (Padova)        un grandioso Giudizio Universale.
                    la nostra esistenza; la sua figura è      La cappella, intitolata a Maria Vergi-   I dipinti sono organizzati in quat-
                    portatrice di sé, ma anche di mon-        ne Annunziata, è costruita sull’area     tro registri e ogni scena è racchiusa
                    do, di epoca, di storia, di cultura. La   dell’antica arena romana a Padova,       entro cornici geometriche. “La Na-
                    maternità è la capacità, la poten-        voluta dal ricchissimo banchiere         tività di Gesù“ è nel registro cen-
                    za di incubare, generare, nutrire,        Enrico degli Scrovegni. Egli affidò      trale superiore della parete destra
                    proteggere la vita. Essa è un valore      l’incarico di affrescarla a Giotto nei   guardando verso l’altare.
                    assoluto. Uno di quei pochi valori        primi anni del XIV sec. che realizzò     L’affresco (200 x 185 cm.) ci offre
                    indiscutibili cui convergono la lo-       uno dei massimi capolavori dell’ar-      una rappresentazione tutta in pri-
                    gica e il comune sentire, la filoso-      te occidentale. La navata misura         mo piano. Poniamo la nostra atten-
                    fia, il mito, la biologia. E’ il sine
                    qua non dell’esistenza, il suo car-
                    dine generativo ed a monte di esso
                    si percepisce l’essenza di un altro
                    fondamento assoluto: quel che de-
                    finiamo Amore (non inflazionato),
                    fattore altrettanto indiscutibile
                    e irriducibile in formule e, certa-
                    mente più vasto. La maternità ne è
                    senz’altro manifestazione sicura ed
                    emblematica.
                    L’arte, sia figurativa che letteraria ,
                    ha rappresentato il valore e la sa-
                    cralità della vita con opere che per
                    numero e qualità sono tra le più
                    celebri nel mondo.
                    Osserviamone alcune che hanno
                    affrontato il tema della maternità
                    e il rapporto madre – figlio.
                    La Vergine Maria con Gesù è sicura-
                    mente uno dei soggetti più ripropo-
                    sti nella storia dell’arte figurativa.
                    L’iconografia di Maria con in brac-
                    cio il Bambino, nata nell’arte bizan-
                    tina, nel corso dei secoli medioevali
                    e seguenti, è stata interpretata e

                                                                              18     5/2019
zione su Maria e Gesù: la Madonna       tico rimuove la statica tradizione       va concezione del Divino: egli è il

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è distesa su un declivio roccioso       bizantina dell’ iconografia, la figura   primo artista a rappresentare Ma-
coperto da una struttura lignea:        è plastica, volumetrica, fa pensare      ria quale testimone del “mistero“
delicate sono le tonalità dei colori    a modelli scultorei, tutta la scena      su cui si basa l’intero cristianesimo.
che spiccano nell’azzurro del cielo     rivela una grande attenzione per         Ella guarda il figlio turbata, incre-
armonizzandosi con le altre scene       la realtà e la spazialità. Ci trovia-    dula e, non a caso, il Bambino, un
della cappella.                         mo di fronte ad una nuova conce-         neonato, guarda a sua volta la ma-
Il volto è luminoso, dolce e vi si      zione di Arte. Giotto si formò nello     dre, consapevole, sicuro, rassicu-
legge l’attenzione che la Vergine       stile del maestro Cimabue, pittore       rante. Questo incrociarsi di sguardi
rivolge al figlio appena nato avvol-    quotato e rinomato, a cui egli im-       è sublime. Giotto è stato il primo
to nelle fasce e che con amorevole      mette grandi novità, dove l’antico è     artista ad entrare nel cuore dell’an-
attenzione porge all’ancella perchè     esperienza storica da investire nel      nuncio cristiano dimostrando una
lo sistemi nella culla. I gesti flui-   presente. Già i suoi contemporanei       maturità teologica eccezionale che,
di e spontanei lasciano emergere        lo capirono e Dante lo affermò nel       non a caso, lo ha reso eccelso.
il forte elemento umano presente        canto XI del purgatorio vv. 94 – 96
all’interno di questo episodio, per     “Credette Cimabue ne la pittura te-      La composizione struggente di fra
la prima volta il pathos della vita     ner lo campo e ora ha Giotto il gri-     Tommaso da Celano (1190-1265),
viene trasferito nella rappresenta-     do, sì che la fama di colui è scura “.   il primo biografo di S. Francesco,
zione visiva: è un brano di grande      Ma occorre aggiugere che la pittura      “Stabat Mater dolorosa, Juxta cru-
poesia. L’originale taglio prospet-     giottesca è alimentata da una nuo-       cem lacrymosa” darà origine ad un
                                                                                 nuovo modello iconografico: quello
                                                                                 della Madonna addolorata.
                                                                                 In tale contesto culturale e spiritua-
                                                                                 le, le immagini incentrate sul mi-
                                                                                 stero della partecipazione di Maria
                                                                                 alla croce di Cristo tendono a mol-
                                                                                 tiplicarsi. Tra queste si distingue un
                                                                                 particolare momento del racconto:
                                                                                 quello cosiddetto della pietà. L’ico-
                                                                                 nografia ha origini dalle Vesperbil-
                                                                                 der (immagini del vespro) sculture
                                                                                 devozionali in legno dipinto e terra-
                                                                                 cotta diffuse nel corso del XIV secolo
                                                                                 nell’Europa di lingua tedesca, raffi-
                                                                                 gurante la Madonna che sorregge il
                                                                                 corpo esanime di Gesù. Questo tipo
                                                                                 di immagini ebbe ampia diffusione
                                                                                 durante il Rinascimento e all’inizio
                                                                                 del XVI sec. Michelangelo Bonarroti,
                                                                                 ispirandosi proprio alle Vesperbilder,
                                                                                 scolpì la Pietà Vaticana, rivoluzio-
                                                                                 nando il tema della Pietà.

                                                                                 Michelangelo: “Pietà” - Basilica
                                                                                 di San Pietro
                                                                                 Aveva circa 23 anni ed era il suo

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