PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" Anno LXIV 5 / 2019 - Associazione Movimento Tra Noi
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PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO “TRA NOI” Anno LXIV 5 / 2019 PER LA SPIRITUALITÀ DELL’ACCOGLIENZA L’ANGOLO DELL’ARTE POLITICA La mamma Il ritardo dell’Italia “una finestra nel mondo” industriale
Periodico mensile del Movimento “Tra Noi” EDITORIALE Un grembiule per servire Direttore responsabile: Matilde Gana Coordinamento redazionale: Antonella Simonetta Fotografie: Archivio fotografico “Tra Noi” È Fotocomposizione e stampa: Mancini Edizioni s.r.l. - Roma Cell. 335.5762727 - 335.7166301 Redazione centrale: Via Machiavelli, 25 - Roma veramente un dono rispondere al desiderio di potere della nostra società, con Direzione, amministrazione e redazione “Tra Noi”: uno stile di vita che fa della relazione con l’altro un servizio, una disponibilità totale, un continuo sporcarsi le mani per condividere fino in fondo le gioie e i Via Monte del Gallo, 113 - 00165 Roma Tel. 06.77200309 - 06.39387355 - Fax 06.39387446 movimentotranoi@virgilio.it www.movimentotranoi.it dolori di coloro che ci stanno intorno. Tra Noi viene inviato gratuitamente chiunque ne fac- Non è una proposta attuale, ma una sapienza che deriva da quel mi “amò fino alla cia richiesta. Si sostiene grazie al contributo volonta- rio dei Membri del Movimento “Tra Noi” e alla gene- fine” di Gesù espresso già in quella lavanda dei piedi che qualifica il suo rinnegare rosità dei lettori a cui stanno a cuore questa rivista e le sue finalità. se stessi per amore. CCP n. 26933002 intestato a: Se riusciamo a sperimentare un poco questa realtà scopriremo il senso vero e profon- Associazione “Tra Noi” via Machiavelli, 25 - 00185 Roma do della libertà, pur sentendo il paradosso di tale conquista. Lo ha sperimentato Ma- Per richiedere l’abbonamento o per qualunque corrispondenza contattare il Tra Noi. ria nel suo “eccomi, sono la serva del Signore”, ce lo ha insegnato Gesù e nella spi- Raccomandiamo di comunicare tempestivamente qualun- ritualità dell’accoglienza, proposta dal Movimento Tra Noi, è dimensione essenziale. que cambio di indirizzo onde evitare inutili spese postali. Sped. abb. post. Art. 2 Comma 20/C L. 662/96 Filiale Per accogliere consapevolmente e operosamente il fratello bisogna imparare a servire di Roma Aut. Tribunale di Roma n. 277 del 15 maggio 1952 e per questo è importante il grembiule, ossia uno strumento che diventa segno di una costante e gioiosa capacità di inginocchiarsi davanti al fratello e servirlo, lavando i Finito di stampare: Maggio 2019 suoi piedi. Il frutto sarà la purificazione reciproca, il gusto di un potere sul proprio IN QUESTO NUMERO 2 Editoriale io che riducendolo, lo sublima. E’ la bellezza del dare, dello spogliamento di sé, della Un grembiule per servire pace interiore che diventa gioia per quanti incontriamo: la pace e la gioia del Risorto. 3 Camminiamo insieme Ce lo propone don Plutino ponendo tutto nella mani di Maria, a partire dalla fami- Tutto nelle mani di Maria glia, da questa povera famiglia tenaglia di giochi politici e mediatici. Non è da mano 5 Attualità la situazione della nostra Italia chiamata alle elezioni europee con un ritardo indu- Questa povera, povera striale che pesa su tutta la politica e la vita dei cittadini. Una panoramica la offre famiglia l’articolo di Armando Caropreso, mentre uno sguardo che mi-chiama è la voce di un giovane tranoista che invita a riflettere sulle proprie scelte vocazionali, fondamento 6 Politica Il ritardo dell’Italia di un vivere sereno con e per gli altri. industriale Don Orione ci sollecita ad essere intraprendenti e magnanimi: non si può servire ed amare senza uno spirito di “intrapresa” che spinge a camminare alla testa dei tempi 8 Riflessioni senza paura, ma con il coraggio che viene dalla presenza di Dio in noi, per noi e con noi. Uno sguardo L’inverno di Maria che don Marco Pozza delinea nella partecipazione della Vergine che mi chi-ama alla passione del Figlio Suo, è la più alta espressione del servizio che sconfigge il 10 Nello spirito di don Orione maligno e porta alla costante intercessione. Intraprendenti e Il racconto ci narra della esigenza di scrivere sulla sabbia le offese ricevute e sulla magnanimi pietra i gesti di amore. E’ un modo per rinnovare il desiderio di servire senza ombre 11 Gocce di spiritualità ed interessi. L’inverno di Maria La testimonianza di don Peppe Diana, scritta da Roberto Saviano, ricorda che servi- 15 Il racconto re il popolo del quale si fa parte, a volte, può portare al martirio e, tristemente, alla Un ceffone nel deserto calunnia. La Bibbia e la musica: una esperienza di don Michele, giovane sacerdote orionino, è ancora un modo per indicare come servire, attraverso l’arte la Verità e 16 Testimonianza pacificare gli animi. Don Peppe Diana L’angolo dell’arte richiama il luogo primitivo dell’anima: la mamma come “una Per amore del popolo finestra sul mondo”, nella sua capacità di incubare, generare, nutrire, proteggere la 18 L’angolo dell’arte vita amando. L’arte ha rappresentato tutto questo con opere tra le più celebri. La mamma “una finestra In diretta dal Movimento ci racconta qualcosa nell mondo” sulle ultime attività e sulla esigenza di vivere 20 In diretta dal Movimento e diffondere, soprattutto tra i giovani, la spiri- 21 Il progetto “DAVKA” tualità dell’accoglienza come stile di vita. 23 (In)Formarsi E’ un impegno per servire con gioia l’uomo e sull’Informare! Quando il la società del nostro tempo, per modestamente tempo passa… costruire un mondo migliore. 23 Da Lavello all’Incoronata LA REDAZIONE Una stupenda avventura!
La voce del Padre Camminiamo insieme Tutto nelle mani di Maria F in dall’inizio il movimento Tra Noi lo abbiamo af- vero che garantisce la continuità del suo cammino. fidato nelle mani di Maria, salvezza del Popolo Possiamo dire, con tutta sincerità che il movimento è Romano, proprio nella cappella borghesiana. cresciuto respirando Maria. Difatti tutte le varie inizia- Come potevamo affrontare con le nostre modestissi- tive sono prese e condotte sotto lo sguardo di Maria, me forze una mole di lavoro che riguardava non solo dalle più semplici alle più complesse; come gli incontri, i corpi e l’aspetto sociale, ma le anime di migliaia di i colloqui, la soluzione delle varie problematiche, tutto persone? nella luce di Maria, anche il saluto a chi parte, la «Ma- Il nostro atto di fiducia in Maria, da quanto possia- donna ti accompagni in tutti i tuoi viaggi». Augurio che mo constatare, continua a dare i suoi frutti. La buona esprime continuità dell’azione e la presenza di Maria Madre continua a guidarlo per mano, proprio come un in quell’ultimo viaggio, quando la buona Madre, nella bambino. È Gesù che dice: «Se non vi fate piccoli come sua bontà, ci presenta al suo Figlio Gesù. Don Orione i bambini non entrerete nel regno dei cieli». diceva: «Dobbiamo essere piccoli, piccoli e umili ai pie- Che il movimento sia ancora guidato da Maria non è di della santa Madonna». E Tra Noi ha la spiritualità una debolezza, ma fiducia, sicurezza, affetto, amore della piccolezza per rimanere con tutti i suoi membri e 3 5/2019
altre preghiere e la celebrazione Eucaristica è Camminiamo insieme una risposta concreta alla presenza di Maria, la madre di ognuno di noi; l’impegno di una vita coerente al nostro battesimo, la preghiera, la partecipazione ai sacramenti, per i più generosi la recita del rosario, tutti mezzi che incorag- giano una vita interiore tutta mariana. Intanto la presenza assidua di Maria nella vita di ogni giorno manifesta la sua fedeltà al te- stamento di Gesù pendente, tra atroci dolori, dalla croce che ci affida per sempre a Lei e ce la dona per Madre. In Giovanni, il discepolo prediletto, eravamo presenti ognuno di noi e simpatizzanti ai piedi di Maria in continuo rendimento Gesù ce lo ripete ancora oggi: «Ecco la tua Madre» e di grazie per tutto quello che ha fatto e continua a fare rivolto a lei dice: «Donna, ecco tuo figlio». Maria ci ha in favore di migliaia di nostri fratelli e sorelle prove- generati nel dolore e ci ha accolti, come figli veri. nienti da diverse parti del mondo in cerca di lavoro, o La presenza di Maria è misteriosa ma operante, la sen- di scoprire i valori spirituali che la Chiesa offre a tutti i ti, ti parla e ti dice: «Continua, vai avanti, sono con te». popoli del mondo, senza distinzione di cultura, lingua, Ma non la vedi, anche in questo ci vuole fede e tanta di religione o di razza. fede. Difatti Maria è la donna di fede, e ci precede nel È quello che continuamente avviene nei vari centri di nostro cammino nella fede. accoglienza, nelle scuole e soprattutto nei rapporti Tra Noi è tutto opera di Maria, creatura di Maria. personali. Ogni membro o simpatizzante, se vuole essere fedele E tutto questo lavoro è per radicare nello spirito una alla sua missione deve vivere questa spiritualità maria- devozione mariana tenera e profonda in quanti la Divi- na e comunicarla nei vari ambienti dove si trova. na Provvidenza ci fa incontrare in questo nostro cam- La luce è sempre luce, anche quando ci sono le tenebre, minare insieme. non può perdere la sua natura, così il tranoista deve Oltre il lavoro individuale e nei vari ambienti, Tra Noi essere coerente con i suoi impegni, è una esigenza del- per sviluppare una spiritualità mariana, organizza an- lo spirito per vivere e testimoniare la gioia cristiana, nualmente varie manifestazioni dove gruppi di Paesi caratteristica della spiritualità dell’accoglienza. • diversi si incontrano insieme per lodare Maria. Una di queste manifestazioni da trentotto anni si svolge d. S. P. la domenica precedente la solennità dell’Immacolata nella splendida basilica di Santa Maria Maggio- re in onore di Maria regina del mondo: la pro- cessione con i cesti di fiori preceduta dai bam- bini, la celebrazione eucaristica, i vari canti, la presenza di tante persone, la sontuosità della Basilica, tutto ha un linguaggio e parla di fede mariana, che rimane impressa per tutta la vita. Altro momento importante è la chiusura del mese mariano, spesso a Roma, alla grotta di no- stra Signora di Lourdes, nei Giardini vaticani, con lo scopo preciso di pregare per il Papa, la Chiesa, la pace nel mondo. La lunga processione che si snoda lungo i viali, i canti, la recita del rosario, 4 5/2019
Questa povera, Attualità povera famiglia. Tenaglia di giochi politici e mediatici di Marco Tarquinio P overa, povera famiglia. Due volte povera in que- sta Italia dove tanti se ne riempiono (con inten- zioni anche opposte) la bocca e nessuno si decide a riempire di contenuti gli articoli della Costituzione (29 e seguenti) che da settant’anni suonati ne ricono- scono ruolo e valore. Povera per colpa della politica. Incapace da decenni di trovare quel minimo di trasversale concordia che, in quisiti come il divorzio, l’aborto... la libertà di far l’a- un Paese in drammatico sboom demografico, consen- more con chi si vuole e quando si vuole...». tirebbe di sviluppare un coerente sostegno economico- Povera famiglia per colpa di certi suoi detrattori e di- fiscale e sul piano dei servizi per le coppie che vogliono fensori. La linea aspra di giornali, radiogiornali e tele- mettere su famiglia e far nascere figli. Una politica che giornali alla ricerca spasmodica in quel di Verona dello tuttavia chiacchiera. La sinistra e i 5stelle strillano e slogan o dell’oggetto “a effetto” per accompagnare la manifestano (chi in piazza, chi sul web) contro il «Me- macabra caccia agli «oscurantisti cristiani» ivi riuni- dioevo prossimo venturo» della «famiglia tradizionale», ti, si è specchiata in quella di media con intenzioni cioè – pensate un po’– quella madre-padre-figli che in opposte e altrettanto veementi. E sarebbe ridicola se Italia è fondata (dal 1975) sull’uguaglianza giuridica e non facesse piangere in un Paese dove – piaccia o non morale di marito e moglie. Se per la sinistra nostrana piaccia – nessuna forza parlamentare di maggioran- la guerra a suon di slogan novecenteschi, di sberlef- za e di opposizione chiede più di cambiare le regole fi contro la famiglia e di cortei indetti dalla frazione sull’aborto (che per la nostra legge non è affatto un femminista pro-utero in affitto fosse davvero, come “diritto”, ma un tragedia depenalizzata) e sul divorzio sembra, una delle, invocate, «idee forti» su cui rico- (ormai anche da noi una rottura così “facile”, da essersi struirsi, auguri... ridotta – solo per gli adulti s’intende – a una formale La destra invece blinda un paio di princìpi – madri e banalità). Abbiamo scritto di temere che dal Congresso padri certi, sesso certo – in chiave “difesa della stirpe”, Wcf di Verona, e dai suoi immediati dintorni, sarebbe e sul resto non batte ciglio, anzi. Esemplare Salvini: stato alla fine trasmesso un messaggio polemicamente davanti ai congressisti pro-family s’impegna per fer- inutile per le necessarie risposte politiche e culturali mare «propaganda gender» (bene!) e «utero in affitto» alle questioni familiari. È purtroppo successo: siamo al (magari!) e, come un po’ tutti, promette di «abbassare solito gioco della parti (contrapposte). Segretati i la- l’Iva sui pannolini», ma poi non trova di meglio che vori tematici, cioè le idee, sono andati “in diretta” solo attaccare le «case famiglia» (forse considerate l’equi- comizi di partito e gadget. Non se ne sentiva il bisogno. valente delle pericolose Ong umanitarie...), mentre ai Povera, povera famiglia. • cronisti assicura di considerare intoccabili «i diritti ac- (Tratto da Avvenire del sabato 30 marzo 2019) 5 5/2019
Il ritardo POLITICA dell’ITALIA industriale di Armando Caropreso PIL in calo e debito in netta crescita... M entre in Italia - e non to nonché alla democrazia. Tutto acquisti: prendiamo a caso un solo - si disquisisce sulla ciò mentre la sinistra, sbandata, settore come quello alimentare. I scelta tra destra, popu- ha perso il senso della sua strada, grandi marchi di una volta - Gal- listi e sinistra, il resto del mondo scimmiottando idee non sue, anzi- bani, Locatelli, Invernizzi, Polen- globalizzato consolida il suo po- ché combattere per l’occupazione ghi e Parmalat - producevano e tere finanziario, apre e si avvicina e l’aggiornamento di alto livello esportavano; ora due di essi dopo ai grandi blocchi di potere. Noi tecnologico, spingendo da un lato il botto bancario/partitico sono teorizziamo ancora, mentre tutto gli investimenti industriali, pena- quasi scomparsi, gli altri tre sono è lì davanti a noi: spinti e succubi lizzando fortemente dall’altro i in mano a capitali stranieri, che abbiamo eliminato i partiti, abbia- capitali improduttivi, la specula- entrati nelle società, hanno poi mo generato sfiducia nelle isti- zione finanziaria, l’esportazione di aggiunto i loro prodotti ai listini tuzioni senza peraltro sostituirle capitali verso altri paesi così come preesistenti e si sono appropriati con qualcosa di sicuro e giusto per le delocalizzazioni. Non ha saputo di spazi di mercato sottraendoli a tutti. Le motivazioni sono sotto gli oppure voluto ben rappresentare quelli nostrani. In tal modo ridu- occhi di tutti e, comunque, avreb- gli interessi generali del popolo. cendo le produzioni in Italia e, per bero bisogno di una lunga analisi, L’attuale populismo è anche il ri- conseguenza, anche l’occupazione. qui non possibile. sultato di un’Europa dove burocrati Quindi è stata adoperata la tecni- Queste si potrebbero sintetizzare NON eletti ma con forti poteri am- ca dello svuotamento dall’interno, in un populismo generato da per- ministrativi hanno imposto senza cosa questa che sta avvenendo in sonaggi eletti che hanno introdot- troppo clamore scelte e gravi sa- tutti i campi. Basta che una no- to interpretazioni di norme non crifici, causando così il malconten- stra azienda diventi interessante, aderenti alle leggi e al loro spiri- to di larga parte della popolazione che subito si profilano acquirenti che si è affiancata alla stranieri. La Ferrero oggi è Lussem- destra. Ciò senza ren- burghese, la Fiat (ora FCA) è USA e dersi conto che tali così molte altre società delocaliz- politiche hanno in se’ zano, mantenendo soltanto piccole il tarlo che corrode la presenze in Italia per conservarsi il libertà e può generare mercato. Così facendo, però, a noi autoritarismo. rimane poca occupazione, scar- Ciò premesso, guar- so aggiornamento tecnico, poche diamo allo stato tasse pagate, giacchè gli utili sono dell’arte di oggi. Or- tassati in altri paesi, come avvie- mai da decenni l’I- ne per Amazon, Google ecc. Cosa talia è diventata una dire poi dei settori di telefonia, piazza in cui fare dove Telecom è stata cannibaliz- 6 5/2019
zata appena messa sul mercato ristoranti, bettole, fast foods, piz- di viaggiatori. Noi siamo un paese POLITICA senza alcuna tutela. Così come zerie, pasticcerie, ecc, uno di se- di oltre 60 milioni di popolazione avvenuto per i treni, dove i privati guito all’altro, ma l’utile è scarso e questi non si mantengono con il si sono inseriti soltanto nelle linee se non inesistente e dopo un po’ solo turismo. ad alti introiti mentre rimangono terminati i soldi racimolati sovente Come emerge da quanto argomen- ancora assai sofferenti molte trat- in famiglia, si chiude l’attività. Chi tato finora, la gran parte dei no- te del sud e quelle dei pendolari. ci ha guadagnato? Quasi sempre il stri mali deriva dalla mancanza di E’ la dimostrazione pratica che non proprietario dell’immobile, oppure una seria e lungimirante politica è vero che la concorrenza miglio- i riciclatori di denaro sporco, i de- industriale, che sappia prevedere e ri le condizioni, anzi essa genera linquenti, gli spacciatori e le varie prevenire e tessere solide relazioni monopolio e sfruttamento. Anche camorre locali. Chi ci ha perso? Lo commerciali. Tutto ciò facendo- l’industria della Moda sta subendo Stato che quasi mai riesce a in- ci promotori dei necessari inter- attacchi e acquisti esteri: le nostre cassare i tributi; i lavoratori qua- venti/cambiamenti in Europa, alla professionalità vengono riassorbi- si sempre pagati in nero e senza quale dobbiamo saldamente an- te e poi sfruttate all’estero. Le no- contributi, con la prospettiva di corarci per non essere schiacciati stre Università e tutta la Pubblica non ottenere una giusta pensione dai grandi blocchi esistenti (Cina/ Istruzione soffrono per la mancan- a tempo debito. America). La politica dell’”oggi” e za di investimenti che non consen- Allora mi domando: stiamo av- dell’acquisizione del consenso nel- te più la produzione di alti livelli viando il nostro popolo ad essere la sempiterna campagna elettorale di conoscenza, anche a causa di un cameriere, servo, cuoco, con tutto cui assistiamo di certo va nella di- numero chiuso che blocca gli ac- il rispetto di queste attività? Se poi rezione opposta! cessi all’Università. Il sistema fini- altri Stati ci faranno concorrenza, Allora siamo più seri, riflessivi, sce per non essere premiante per la non dimentichiamoci che in fatto uniti, allontaniamo le false sirene, successiva immissione sul mercato di Turismo, nonostante la presen- diamo qualcosa a noi e lasciamo del lavoro, vista la scarsità di posti. za di circa l’80% dei beni artistici un futuro ai nostri figli. Certamen- Non dimentichiamo che anche nel- mondiali, non siamo certo al pri- te bisogna essere attenti ai bisogni la Navalmeccanica abbiamo dovu- mo posto. Senza dimenticare che reali e non a quelli indotti e so- to fare i conti con la Francia, così i paesi a turismo spinto soffrono prattutto scegliere bene quelli che come nella Metallurgia. Insomma ciclicamente di ricadute e penuria eleggiamo a rappresentarci. • noi abbiamo spazio soltanto nelle piccole e medie aziende, sovente di nicchia e con queste non pos- siamo pensare di avere un’alta oc- cupazione per rilanciare e sanare i nostri debiti che ora già sono al 132% del P.I.L.,con disastrosi tassi di interesse da pagare. Il settore Commercio sta dimo- strando tutta la sua vulnerabili- tà, particolarmente nelle città: i giovani, non impegnandosi negli studi per scarsa fiducia nell’otte- nimento di un impiego confacente alla loro istruzione, si rivolgono a queste attività dove la concor- renza è spietata. Così fioriscono Arcelor Mittal, colosso franco-indiano si è aggiudicato l’ILVA 7 5/2019
Uno sguardo Riflessioni che mi chi-ama In questi giorni andando in libreria non potre- mo non trovare espo- sto in bella vista il Documento finale della XV Assemblea Gene- rale Ordinaria detto comunemen- te Sinodo dei Vescovi celebratosi nel mese di ottobre sotto la guida di Papa Francesco e con la stra- ordinaria partecipazione di un significativo gruppo di giovani riferimento e di orientamento. provenienti da tutto il mondo. Sì L’accompagnamento nella cresci- perché il tema di questo impor- ta umana e cristiana verso la vita tante appuntamento ecclesiale a adulta è una delle forme con cui livello mondiale aveva come tema la comunità si mostra capace di / giovani, la fede e il discernimen- relazione significativa. L’origine rinnovarsi e di rinnovare il mondo”. to vocazionale. Leggendo questo del termine “accompagnare” rin- Colgo tra queste righe alcune in- documento mi pare di cogliere via al pane spezzato e condiviso dicazioni interessanti che aprono alcune prospettive che la Chiesa (cum pane), con tutta la ricchezza ad una prima prospettiva e rifles- ci chiede di assumere affinché il simbolica umana e sacramentale sione pastorale, là ove si parla di nostro sguardo e il nostro agire di questo rimando. È dunque la co- relazione significativa. Conoscia- pastorale accanto ai giovani pun- munità nel suo insieme il sogget- mo tutti il contesto in cui vivia- ti per i prossimi anni nella giusta to primo dell’accompagnamen- mo e la fragilità o immaturità che direzione. Al n. 92 del Documento to, proprio perché nel suo seno si spesso avvertiamo proprio nel tipo si dice: “accompagnare richiede sviluppa quella trama di relazioni di relazioni che ci vengono propo- la disponibilità a fare insieme un che può sostenere la persona nel ste nella società di oggi. Dire rela- tratto di strada, stabilendo una suo cammino e fornirle punti di zione è dire l’uomo; la tipologia di relazioni che viviamo riflette l’idea di persona che vogliamo essere e diventare. Il cristianesimo non può rinunciare alla ricchezza di significato e di valori che sono in- siti dentro questa parola. I giovani oggi hanno tutto il diritto di tro- vare in coloro che li educano per- 8 5/2019
sone affidabili in quanto vivono rende più liberi è la più colossale perché emotivamente sensibili, Riflessioni e incarnano relazioni buone im- menzogna. Oggi all’autenticità di oppure troppo ripiegati su di esso prontate ad autenticità valoriale, una vita vera, si sostituisce l’ap- perché faticano a darne una dire- coerenza di vita, capacità empa- petibilità illusoria dell’Io che è di zione progettuale. Ma quanto è tica, integrazione delle inevitabili continuo alla ricerca della propria bello poter dare loro la possibilità fragilità. La comunità che si ispira affermazione/ammirazione di Sé. di prendere realmente contatto al Vangelo è una vera comunità Una terza prospettiva ce la propo- con ciò che vivono, a dare credito perché sa riconoscere come vero ne il n. 77: “// racconto della chia- all’effettività della loro esperien- solo ciò che risulta affidabile per mata di Samuele (cfr. ISam 3,1- za senza etichette e censure tipi- una vita degna dell’uomo, delle 21) permette di cogliere i tratti che del mondo adulto. Il mondo sue speranze e dei suoi affetti. fondamentali del discernimento: del quotidiano non è fatto solo Una seconda prospettiva viene l’ascolto e il riconoscimento dell’i- di sensazioni, ma di accadimenti espressa al n. 113 ove si dice: “// niziativa divina, un’esperienza che cambiano il soggetto che li discernimento come dimensione personale, una comprensione pro- vive. Non basta accontentarsi di dello stile di vita di Gesù e dei suoi gressiva, un accompagnamento provare “che effetto che fa”, ma discepoli permette processi con- paziente e rispettoso del mistero andando a fondo del loro vissuto creti che puntano a uscire dall’in- in atto, una destinazione comu- aiutarli a scoprire quella Voce che determinatezza assumendo la re- nitaria. La vocazione non si impo- interpella, che chiama. Educare ad sponsabilità delle decisioni”. Cre- ne a Samuele come un destino da una cultura vocazionale della vita. do sia giunto il tempo di avere il subire; è una proposta di amore, La pastorale-educazione dei gio- coraggio di smarcarsi da un modo un invio missionario in una storia vani deve aiutare ad intercettare di intendere l’età adulta; nel con- di quotidiana reciproca fiducia”. lo sguardo di amore di Gesù su testo attuale il mondo adulto, in I giovani oggi vivono e sentono ciascuno di essi. Promuovere una gran larga parte, ha rinunciato ad molto il loro presente esistenziale cultura e un’antropologia che sia essere punto di riferimento, ha anche se spesso ne sono travolti vocazionale. • abdicato alla propria responsabi- lità. Alle giovani generazioni sa fornire strumenti tecnologici, beni di consumo, ma quando deve dare risposte alle grandi domande sul senso della vita, scompare. Questo determina incertezza del cono- scere e una paralisi nella capacità di decidersi in modo responsabi- le. Il Vangelo è la buona notizia che propone Gesù come persona e stile di vita affidabile proprio perché è una palestra aperta 24h al giorno nel continuo allenamen- to al decidersi per ciò che è vero, buono e bello; l’idea che senza verità e senza decisione per essa 9 5/2019
Intraprendenti Nello spirito di don Orione e magnanimi I tempi corrono velocemente e sono alquanto sogna morire né in casa né in sacrestia: fuori cambiati, e noi, in tutto ciò che non tocca la di sacrestia! Non perdere d’occhio mai né la dottrina, la vita cristiana e della Chiesa, dob- Chiesa né la sacrestia, anzi il cuore deve essere biamo andare e camminare alla testa dei tempi là, la vita là, là dove è l’Ostia; ma, con le debite e dei popoli, e non alla coda, e non farci trasci- cautele, bisogna che vi buttiate a un lavoro che nare. Per tirare e portare i popoli e la gioventù non sia più solo il lavoro che fate in chiesa. alla Chiesa e a Cristo bisogna camminare alla Via, via ogni pusillanimità! Lungi da noi ogni testa. Allora toglieremo l’abisso che si va facen- pusillanimità, sotto la quale s’asconde, talora, do tra il popolo e Dio, tra il popolo e la Chiesa. la pigrizia o la piccolezza dell’animo. Ci vuole un illuminato spirito di intrapresa, se La pusillanimità è no certe opere non si fanno; la vostra diventa contraria allo spi- 30 maggio 1939. Don Orione, una stasi, non è più vita di apostolato, ma è rito del nostro Isti- attorniato da orfanelli, inaugura la Grotta della lenta morte o fossilizzazione. Avanti, dunque! tuto, che è ardito e Madonna di Lourdes Non si potrà far tutto in un giorno, ma non bi- magnanimo. • a Villa Santa Caterina di Molassana (Genova) da lui trasformata in Casa di accoglienza per bambini abbandonati e persone in stato di miseria 10 5/2019
L’inverno di Maria Spiritualità di don Marco Pozza Storia di una verginità ria ci tenne a precisare che non s’e- uomini è il possibile di Dio: questo che infastidisce ra mai svenduta per sogni da saba- capì Maria meditando la sua fem- to-sera. Rimase vergine nel parto: minilità. Vergine anche dopo: a Q uel corpo vergine, che mai il mondo s’imbufalisce anche solo nulla valsero gli attacchi di chi, ge- nessuno ha attraversa- nell’ immaginare una donna che loso, s’appellò ai fratelli-e-sorelle Gocce di to, è privilegio di enorme diventi madre mantenendo intatta di Gesù per dimostrare che la sua portata: nessuno l’ha mai negato. la sua verginità. L’impossibile degli verginità non fu perpetua. Invece Più del Figlio che della Madre: po- teva, il Figlio d’Iddio, affacendarsi nel diventare uomo confinandosi in un corpo qualunque di donna? Ma- ria era un posto-riservato: la sua verginità parve da subito così unica che il cristianesimo non ebbe remo- re nello scomodare per lei la nobile figura dell’antonomasia: non solo proclamò che “Maria è vergine”, ma s’ostinò a sfidare il buon-senso – le malelingue, in materia di sessua- lità, mostrano d’essere a corto di fantasia – mutando l’aggettivo in sostantivo. “La Vergine”: comple- mento di fedeltà continuata, la più alta forma di femminilità. Mentre il mondo ancora si arrabatta sul come fosse possibile quest’esagerazione, il Cielo fece diventare storia l’ambi- zione confessata da Paul Cezanne: «Voglio dipingere la verginità del mondo». Appena nata, alla faccia di Lucifero-inquieto, Maria diven- ne «la sconfitta di Satana» (E. Zola). L’ossessione dell’impurità. Vergine su tutti i fronti, da qualsia si stagione la si contempli. Prima del parto, chiedetelo all’Arcange- lo: «Com’è possibile? Non conosco uomo!» (Lc 1,34). Pur giovane, Ma- Bartolomé Esteban Murillo: “Immacolata Concezione” 11 5/2019
sì: “Che nessuno tocchi Maria” forse gliel’avrà cucita addosso Spiritualità è la minaccia angelica che ser- “Presero le sue vesti Maria, adattandone le misure, peggia dappertutto. Al punto e ne fecero quattro parti, quando iniziò la predicazione. che per venti volte il Concilio una per ciascun soldato” Magari la tunica arrivò da una Vaticano II chiama Maria “Ver- di quelle donne che, in vita, fu- gine”. Quasi a far guerra con la rono la sua vacanza segreta. O logica dei geometri: «Maria ge- – preferisco crederci – fu pro- Gocce di nerò sulla terra senza contatto prio regalo della Madre: l’ul- con uomo, ma adombrata dal- timo, poi “sarà quello che Tu lo Spirito Santo, lo stesso Figlio vorrai, Figlio mio”. Confidenze di Dio, il quale non diminuì la e tessuti, sulla soglia di una sua verginità integrale, ma la casa condivisa: un figlio-Dio, consacrò». Lucifero incassa il una Madre-sarta, un padre- colpo: agirà vestito di lussuria. carpentiere. Casa delle libertà Girolamo, santo focoso, s’im- bambine. bufalì quando un certo Elvidio Ora Lei è sotto la Croce: da Na- si mostrò ironico nei confron- zareth alla Cima-Calvario è un ti della verginità di Maria. Gli viaggio con un biglietto di so- fece trovare un trattatello: chi la-andata. Lei è rimasta sem- accetta di leggerlo, capirà per- pre Lei: il Figlio non le è mai bastare. Pretesero, i signori soldati, chè tutti i santi concordano nel fir- uscito dallo sguardo. Nemmeno che la matta-mattanza diventas- mare la petizione “Giù le mani dalla a Cristo – nonostante le malelin- Madonna”. Capirono – costoro che se eccitazione per la loro vista: lo gue li abbiamo messi in combutta erano gente in ginocchio – che la vollero vedere nudo, come Mam- nella baldoria di Cana – la Madre verginità della Donna non era solo ma l’aveva messo al mondo. Al divenne mai foresta: la scorse ap- faccenda di corpo, ma anche del- tormento, dunque, aggiungensero presso ovunque, discreta, nessuna lo spirito: si fidò, s’affidò, a Dio. ulteriori supplizi, misero in circo- invadenza. Fino alla fine la custodì Amata dall’Assoluto, non accettò lo la vergogna: «Finirà male. Non con il suo sguardo: lei che serba- più d’abbandonare l’Amore assolu- poteva durare. Non poteva finire va ogni Sua cosa meditandola in to per quello relativo. Il divino con bene. Non poteva finire altrimen- cuore. Quando la vide lassù – un l’umano. Il Demonio mal sopporta ti» (C. Péguy). Il corpo-nudo sono vento boia a pettinare quella cima la sua purezza: per questo, gode- le lodi mattutine del Cristo: «Pre- calva, quelle anime spogliate del reccio, sparge in giro la voce che la sero le sue vesti e ne fecero quattro loro Dio – le concesse udienza, l’ul- verginità non sia più di moda. Che parti, una per ciascun soldato» (Gv tima della vecchia serie. La prima di Maria è solo una storia da coper- 19,23). Pur luridi, i soldati fiutaro- una nuova serie: «Donna, ecco tuo tina. no il colpo grosso: “Mai più ci ca- figlio» (Gv 19,26). In punto di mor- Vuol denudarla della sua Bellezza. piterà d’inchiodare Dio. Portiamoci te, ancora una volta risalì come un Fallirà nel corpo-a-corpo sul Gol- a casa qualcosa di Lui!” salmone alla grotta di Betlemme, gota. Si divisero tra loro le vesti: la tuni- nella sala-parto della sua umanità: ca, invece, era un problema. Quella “Mamma, dove sei? Ti sto pensan- L’ultimo sogno di Maria: tunica, perduto tutto, era l’ultimo do: vieni qui. Questo è per te!” “Ridatemi quella veste!” cruccio della Madre: “Almeno la La bastardaggine le sfiorò appena il tunica lasciatemi: che possa strin- cuore quando s’accorse che la tuni- Il rumore ferrigno dei chiodi, l’a- gere qualcosa quando il suo ricordo ca, la bella tunica del suo Gesù, era cidità delle martellate, l’ignavia mi sbranerà le ore”. I Vangeli sono in balìa dei dadi: «I soldati fecero delle urla: tutto questo parve non muti sulla provenienza della veste: proprio così» (Gv 19,24). Proprio- 12 5/2019
così: sfidarono Maria rubandole La via-crucis nacque attorno al destino di coloro che hanno porta- Spiritualità l’unica reliquia che avrebbe deside- Cristo-sfigurato: quattordici sta- to nel loro grembo, nuova Betlem- rato per sè, memoria e promemoria. zioni, tappe di sangue, montagne me: seguono, piangono, capiscono, Anche questo sopportò, da Madre. di bestialità. Legni, asciugamani, non capiscono. Sono le storie più Il Figlio, accortosi che le mancaro- piagnistei. Anche Maria, in quel provate, i volti più rigati, le occhia- no d’attenzioni fino alla fine della sanguinolento venerdì, fece la te più smunte: «Nell’andare, se ne faccenda, le cucì una tunica di car- via-crucis. Stette ligia al suo po- va e piange, portando la semente Gocce di ne: «Ecco la tua Madre!» (Gv 19,27). sto dentro a quell’orrida mattanza: da gettare, ma nel tornare viene con Giovanni divenne la tunica di Ma- «L’umiltà delle cose: osserva come giubilo portando i suoi covoni» (Sal ria. Maria, donna tutta d’un pezzo, si dispongono tranquille là dove 125,6). Barcollano, ma non tracol- divenne tunica per Giovanni. le posi, modeste, silenziose, obbe- lano quasi mai: quando sono sul Il Dio-fornaio, esperto di pesca, s’era dienti» (R. Aceves). L’umiltà delle punto, non lasciano mai trapelare mostrato capace anche di sartoria. persone: ci sono donne – e saranno sintomi di cedimenti. Cadranno in tutte un po’ madonne – che ti fan guerra, batteranno gli uomini die- La via-crucis in discesa di Maria fare bellissima figura ovunque tu le ci-a-zero per resistenza: quel loro metta: nell’atrio di una sala ope- starci è contraerea carica, trave Senza-tunica – pur con Giovanni ratoria, di fronte alle gelide sbarre portante, fiuto guerriero. Copie- come tunica – da mezzogiorno fino della galera, sul ciglio di un tracollo in-miniatura d’Iddio: a fari spenti, alle tre ripensò fortemente a Lui. mortale. Nate per correre-dietro al vedono da-Dio. «Da tre giorni la gente diceva: E’ in- vecchiata di dieci anni» (Ch. Péguy). Nessun figlio, a memoria d’uomo, ha mai procurato più lacrime alla madre di tutte quelle che ha pro- curato Cristo a Maria. Lo seguiva, piangeva, non capiva: forse non l’aveva mai capito appieno. Adesso capiva che tutti i governi – mon- di tra loro sempre rivali - s’erano messi di traverso contro il Figlio. Stavolta era proprio la fine. E’ ri- masta la madre più strana di tutte: mostrò d’essere tale quando, pur vedendo, non poté intervenire; pur udendo le grida, non le fu concesso d’andare in soccorso; pur sapendo d’esser capace, le venne chiesto di starsene in disparte. Fu l’unica che, dentro un’armatura di lacrime, det- te al Dio trafitto ciò che chiedeva: il conforto di eccomi-qui-ancora. Come a Nazareth: «Eccomi, sono la serva del Signore» (Lc 1,38). Stefano De Fedeli: “Crocifissione”. Museo e tesoro del Duomo di Monza 13 5/2019
La via-crucis, per chi nasce ma- demenza: “E’ stato uno Spiritualità schio, è salita: in sù, a veder mo- dei classici incidenti di rire Cristo. Per chi nasce donna, la percorso. L’assistito è in- via-crucis è anche discesa. La Ma- capace d’intendere, di donna s’arrampicò in compagnia di volere”. Il gioco – anche Cristo e lassù ognuno scelse cosa la giustizia può mutar- fare: stare, rinnegare. Fine: “Pas- si in gioco – è un affare Gocce di sato questo, è tutta discesa, Ma- di castelli edificati sulla ria”. Mica sapevano, costoro, che sabbia: castello accusa- per una madre scendere-senza è torio contro castello della assai più duro che salire-con. La difesa. Colpi bassi, tocchi seconda via-crucis, che fu solo di proibiti, mattanze di tri- Maria, fu via-crucis in discesa: la bunali: approvata la leg- Giotto: “Compianto sul Cristo morto” (part.) Padova, Cappella degli Scrovegni più orrida, quella senza più il Figlio. ge, scoperto l’inganno. Dalla quattordicesima stazione alla L’avvocatura di Maria assomiglia, in faccia al serpente. “E’ prevenire prima: rifà il cammino del mattino, dissomiglia. Il popolo rimasto fe- per evitare di curare” commenta- senza più Gesù. Tutto le parlava di delissimo al Figlio, nelle burrasche no i geometri. Per nulla: è preve- Lui: il rivolo di sangue, la scheggia s’affida a lei come difesa: «Orsù, nire per cercare d’elevarsi, elevare. di legno, uno sputo di saliva per dunque, avvocata nostra». A colpo Guardino a Lei per dirsi: “Con Lei terra. In discesa nessuno la insultò: sicuro: “Hanno sbagliato loro: pa- ce la farò anch’io. E’ il mio mo- la spiarono da lontano, non l’infa- gherò io, Mamma” disse Gesù alla dello!” Assistenza-gratuita mica stidirono, era la madre del Defun- Madre nel silenzio di Nazareth, del significa svendita-totale: significa to. Piangeva, era appassita di dieci Golgota. E’ patrocinio-gratuito, solamente che paga la Grazia. Che, anni: «Lei sentiva bene che era in- dunque: chi non ha soldi, bus- bando alle ciance, chiede il contri- vecchiata più di dieci anni in quei si comunque. La difesa – come la buto del pentimento: «Prometto di tre giorni» (Ch. Péguy). Non era mai intende l’uomo – sarà solo l’ultimo non offenderti mai più, di fuggire stata madre come in quella disce- grado d’appello. Per Maria, esperta le occasioni prossime di peccato». sa-scalata. a sciogliere drammi, s’inizia con la Stando così le cose, nessuno reg- prevenzione: rifuggire la bestiali- gerà l’arringa di Maria: «Dopo il L’Avvocata. tà, tener lontana la lordura, sputar titolo di Madre di Dio, mi vanto di Ne sa una più del Diavolo. essere chiamata l’avvocata dei peccatori» confidò la Madonna E’ termine giuridico d’ele- alla venerabile suor Maria Vil- vato spessore “Avvocata”. lani. L’abitazione semantica è il L’umano è in perpetuo stato tribunale, il suo casato di d’assedio: Satana manda tut- provenienza è il giudizio. ti perpetuamente a processo. Avvocato capace è uno che, Ciò che non ricorda di calco- codice alla mano, sa fare lare, pitocco, è che certi uomi- dell’ingiustizia giustizia, ni s’affidano a studi-di-difesa mutare il colpevole in inno- specializzati: “D’ora in poi par- cente. Certe volte, quando li pure con la mia Avvocata”. la colpa è troppo manifesta Lucifero, quest’avvocata, mo- per essere celata, la bravu- stra proprio di non reggerla. ra starà nell’attenuare le In materia di difesa, ne sa una responsabilità, nel fingere più del Diavolo. • 14 5/2019
Un ceffone nel deserto il RACCONTO D ue amici erano in viaggio nel deserto. Si sulla sabbia il brutto gesto di averti dato uno schiaf- volevano bene, andavano molto d’accordo. fo. Adesso invece ti impegni a incidere sulla pietra il L’uno considerava l’altro il migliore degli fatto di averti salvato la vita. C’è una ragione?». L’a- amici, l’amico del cuore. mico rispose: Come si usa camminando nel deserto, fecero sosta «Quando qualcuno ti colpisce o ti ferisce, conviene durante le ore più calde. Si rifocillarono, si riposaro- che lo tieni nella tua memoria, come qualcosa scritto no, occuparono il tempo discutendo di cose diverse. sulla sabbia. Il vento della comprensione e del perdo- A un certo punto toccarono un argomento su cui si no ne fanno sparire rapidamente la traccia. Quando sorpresero di avere punti di vista divergenti. Ne venne invece sei oggetto di un gesto d’amore, conviene che fuori un vero diverbio tra loro, cosa che non era mai ne conservi un ricordo vivo, come una traccia incisa successa prima. Il loro discutere si trasformò in un li- sulla pietra. Il vento non la fa sparire e resta un ap- tigare accanito, si lasciarono andare a qualche paro- pello rinnovato a rinsaldare l’amicizia e l’intesa». • la offensiva. Fino a che uno dei due, esasperato, non Vito Vigano riuscì a trattenersi dal mollare un ceffone all’altro. Zittirono. Non ci furono altre reazioni, ma chi aveva ricevuto la sberla, come per scaricare il proprio ner- voso e l’umiliazione patita, si chinò per scrivere sulla sabbia: oggi il mio migliore amico mi ha dato un cef- fone! L’altro osservò, non fece commenti. Ripresero in silenzio il cammino. Arrivarono a destinazione, un’oasi con una bella sorgente d’acqua, abbondante al punto da creare un laghetto circondato da palme. L’invito era irresistibile a immergersi e a rinfrescarsi, dopo la polvere e l’afa del viaggio. Presero ambedue un bagno ristoratore in quella bell’acqua. A un certo punto chi aveva ricevuto lo schiaffo ebbe la disavventura di cadere in una buca nascosta all’acqua. Non sapeva nuotare, annaspò, chiese aiuto per la paura di annegare. E allora l’ami- co intervenne prontamente e lo accompagnò in sal- vo all’asciutto. Giusto il tempo di riprendere il fiato, il salvato si accucciò al bordo del laghetto, fatto di una roccia tenera, levigata dall’acqua. Con un sasso aguzzo cominciò a incidere qualche parola. Una die- tro l’altra, venne fuori la frase: oggi il mio migliore amico mi ha salvato la vita! L’altro lesse, rimase pen- soso, per chiedere poi: «Ho visto che oggi hai scritto 15 5/2019
Testimonianza Il prete che combatteva il totalitarismo della camorra fu ucciso dai clan e calunniato sui giornali locali. Oggi che avrebbe detto la Rete? Don Peppe Diana Per amore del popolo di Roberto Saviano S ono del 1979. Nella terra in cui sono nato e vivono in guerra, gli affiliati non conoscono altro cresciuto, dalla mia nascita, sono morte cen- modo di stare al mondo perché ritengono che se tinaia di persone in faide di camorra. I clan mostri di avere fiducia verrai tradito, che se perdoni verrai punito, che se non uccidi verrai ucciso. Da bambino avevo sviluppato una sorta di fasci- nazione quasi morbosa per i cadaveri che venivano mostrati nei tg regionali o che vedevo, coperti da lenzuola, in prima pagina sui quotidiani locali. C’era- no bossoli contrassegnati da numeri, chiazze di san- gue coperte da segatura e persone disperate: perché nella morte poco importa da che parte stai. La morte è morte. La morte è la fine della presenza, della spe- ranza di cambiamento. È la fine di ogni cosa. Ecco perché dare la morte, per le organizzazioni cri- minali, significa celebrare un rito, un rito che non 16 5/2019
deve ristabilire ordine o pacificare, ma restare come collaboratori di giustizia e quindi, in prima pagina, Testimonianza monito. Ed ecco perché la simbologia, nella morte, fu possibile leggere titoli come questi: “Don Peppe diventa fondamentale: i simboli sono come slogan, Diana era un camorrista”, “Don Diana a letto con frasi semplici, immediate, parlano a tutti e per mol- due donne”. Inoltre c’era una foto dove lo si vede- to, moltissimo tempo. va con il braccio intorno alle spalle di due ragazze Il mio rapporto con la morte cambia repentinamente scout. dopo l’omicidio di don Peppe Diana. Era il parroco La memoria di chi viene ammazzato viene imme- di Casal di Principe, feudo del clan dei casalesi. La diatamente lordata dal sospetto. Per un omicidio sua morte ha cambiato molte vite e anche, profon- come quello di don Peppe Diana ci si sarebbe aspet- damente, la mia. Era un prete, quindi era il padre tati una presa di coscienza nazionale che non ci fu, della sua comunità e si chiamava Giuseppe, ecco perché i dubbi sulle circostanze della sua morte fu- perché il clan dei casalesi decide di ucciderlo il 19 rono più efficaci della tragedia. marzo, nel giorno del suo onomastico e della festa Questa sembra una storia lontana anche se ancora a del papà, tingendo di nero un giorno che ogni anno distanza di 25 anni ci fa stare male, ma io mi inter- riapre in molte persone una ferita dolorosa che non rogo ogni volta su come reagirebbe oggi l’opinione riesce mai a rimarginarsi. pubblica di fronte a un evento come la morte di un E difatti sono passati 25 anni dalla morte di don prete anticamorra. Di fronte alla morte di don Peppe Peppe e io sono qui, come ogni anno, a parlarne; Diana. Come reagirebbe al senso di colpa per aver come se il suo omicidio appartenesse a un momento lasciato solo un padre amorevole che aveva a cuore ancora vicinissimo a noi nel tempo. E questo acca- il destino delle persone tra cui era nato, cresciuto e de perché chiunque abbia incrociato la storia di don con cui ogni giorno aveva a che fare? Come reagi- Peppe, il 19 marzo, qualunque 19 marzo, non potrà rebbe oggi il web alle dichiarazioni dei pentiti che la ignorare ciò che gli hanno fatto e ciò che hanno fat- stampa locale ha usato per i titoli di prima pagina? to alla nostra terra. Cosa ne sarebbe, su Facebook, dei “Don Peppe Diana Don Diana aveva scritto un trattato dal titolo era un camorrista”, dei “Don Diana a letto con due “Per Amore del mio Popolo non tacerò” e l’aveva donne” e delle foto di don Peppe abbracciato alle distribuito in tutte le chiese della diocesi e dei paesi persone a cui voleva bene? circostanti. Aveva scritto che non viviamo in una Immaginare questa reazione mi fa paura, più paura vera democrazia, ma sotto il totalitarismo della della morte stessa. • camorra: in un mondo in cui i figli, presto o tardi, diventano vittime o mandanti della criminalità or- ganizzata; un mondo in cui i camorristi dettano le loro regole con le armi. Aveva 35 anni quando gli hanno sparato in faccia e a me la notizia della sua morte è arrivata già inquinata. «Don Peppe Diana è stato assassinato, chissà perché?». Già soltanto que- sto commento, “Chissà perché?”, apriva un mondo. Un mondo che sapeva di sospetto. Per diversi anni si mormorò che avesse avuto atteggiamenti disinvolti con le ragazze che frequentavano gli scout. Sulle testate locali si diede spazio alle dichiarazioni dei 17 5/2019
IL LUOGO PRIMITIVO DELL’ANIMA: LA MAMMA L’angolo del l ’arte Giulia Romano “una finestra sul mondo” N ella nostra vita, la parola riproposta attraverso infinite com- (20,88x8,41x12,65 metri), la narra- mamma è la prima che posizioni. zione ricopre interamente le pareti impariamo e l’ultima che con le storie della Vergine e di Cri- pronunciamo. Giotto: “La Natività di Gesù“ - sto, nella controfacciata è dipinto Il rapporto con lei influenzerà tutta Cappella degli Scrovegni (Padova) un grandioso Giudizio Universale. la nostra esistenza; la sua figura è La cappella, intitolata a Maria Vergi- I dipinti sono organizzati in quat- portatrice di sé, ma anche di mon- ne Annunziata, è costruita sull’area tro registri e ogni scena è racchiusa do, di epoca, di storia, di cultura. La dell’antica arena romana a Padova, entro cornici geometriche. “La Na- maternità è la capacità, la poten- voluta dal ricchissimo banchiere tività di Gesù“ è nel registro cen- za di incubare, generare, nutrire, Enrico degli Scrovegni. Egli affidò trale superiore della parete destra proteggere la vita. Essa è un valore l’incarico di affrescarla a Giotto nei guardando verso l’altare. assoluto. Uno di quei pochi valori primi anni del XIV sec. che realizzò L’affresco (200 x 185 cm.) ci offre indiscutibili cui convergono la lo- uno dei massimi capolavori dell’ar- una rappresentazione tutta in pri- gica e il comune sentire, la filoso- te occidentale. La navata misura mo piano. Poniamo la nostra atten- fia, il mito, la biologia. E’ il sine qua non dell’esistenza, il suo car- dine generativo ed a monte di esso si percepisce l’essenza di un altro fondamento assoluto: quel che de- finiamo Amore (non inflazionato), fattore altrettanto indiscutibile e irriducibile in formule e, certa- mente più vasto. La maternità ne è senz’altro manifestazione sicura ed emblematica. L’arte, sia figurativa che letteraria , ha rappresentato il valore e la sa- cralità della vita con opere che per numero e qualità sono tra le più celebri nel mondo. Osserviamone alcune che hanno affrontato il tema della maternità e il rapporto madre – figlio. La Vergine Maria con Gesù è sicura- mente uno dei soggetti più ripropo- sti nella storia dell’arte figurativa. L’iconografia di Maria con in brac- cio il Bambino, nata nell’arte bizan- tina, nel corso dei secoli medioevali e seguenti, è stata interpretata e 18 5/2019
zione su Maria e Gesù: la Madonna tico rimuove la statica tradizione va concezione del Divino: egli è il L’angolo del l ’arte è distesa su un declivio roccioso bizantina dell’ iconografia, la figura primo artista a rappresentare Ma- coperto da una struttura lignea: è plastica, volumetrica, fa pensare ria quale testimone del “mistero“ delicate sono le tonalità dei colori a modelli scultorei, tutta la scena su cui si basa l’intero cristianesimo. che spiccano nell’azzurro del cielo rivela una grande attenzione per Ella guarda il figlio turbata, incre- armonizzandosi con le altre scene la realtà e la spazialità. Ci trovia- dula e, non a caso, il Bambino, un della cappella. mo di fronte ad una nuova conce- neonato, guarda a sua volta la ma- Il volto è luminoso, dolce e vi si zione di Arte. Giotto si formò nello dre, consapevole, sicuro, rassicu- legge l’attenzione che la Vergine stile del maestro Cimabue, pittore rante. Questo incrociarsi di sguardi rivolge al figlio appena nato avvol- quotato e rinomato, a cui egli im- è sublime. Giotto è stato il primo to nelle fasce e che con amorevole mette grandi novità, dove l’antico è artista ad entrare nel cuore dell’an- attenzione porge all’ancella perchè esperienza storica da investire nel nuncio cristiano dimostrando una lo sistemi nella culla. I gesti flui- presente. Già i suoi contemporanei maturità teologica eccezionale che, di e spontanei lasciano emergere lo capirono e Dante lo affermò nel non a caso, lo ha reso eccelso. il forte elemento umano presente canto XI del purgatorio vv. 94 – 96 all’interno di questo episodio, per “Credette Cimabue ne la pittura te- La composizione struggente di fra la prima volta il pathos della vita ner lo campo e ora ha Giotto il gri- Tommaso da Celano (1190-1265), viene trasferito nella rappresenta- do, sì che la fama di colui è scura “. il primo biografo di S. Francesco, zione visiva: è un brano di grande Ma occorre aggiugere che la pittura “Stabat Mater dolorosa, Juxta cru- poesia. L’originale taglio prospet- giottesca è alimentata da una nuo- cem lacrymosa” darà origine ad un nuovo modello iconografico: quello della Madonna addolorata. In tale contesto culturale e spiritua- le, le immagini incentrate sul mi- stero della partecipazione di Maria alla croce di Cristo tendono a mol- tiplicarsi. Tra queste si distingue un particolare momento del racconto: quello cosiddetto della pietà. L’ico- nografia ha origini dalle Vesperbil- der (immagini del vespro) sculture devozionali in legno dipinto e terra- cotta diffuse nel corso del XIV secolo nell’Europa di lingua tedesca, raffi- gurante la Madonna che sorregge il corpo esanime di Gesù. Questo tipo di immagini ebbe ampia diffusione durante il Rinascimento e all’inizio del XVI sec. Michelangelo Bonarroti, ispirandosi proprio alle Vesperbilder, scolpì la Pietà Vaticana, rivoluzio- nando il tema della Pietà. Michelangelo: “Pietà” - Basilica di San Pietro Aveva circa 23 anni ed era il suo 19 5/2019
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